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L’Intervista Catherine e le sue amiche pennute

a cura delle “Vegan Sisters”

Catherine e le sue amiche pennute

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Ciao amici di Piccole Impronte, per questo numero abbiamo intervistato Catherine Kelaher, un’attivista australiana autrice di libri per giovani animalisti e fondatrice di NSW Hen Rescue, un Centro di recupero che salva le galline dalla crudeltà degli allevamenti.

BJ: Ciao Catherine, perché sei diventata vegana? C: Sono diventata vegetariana a otto anni. Una sera, dopo che avevo allattato degli agnellini in uno zoo, mia mamma preparò l’agnello per cena… Ho capito che non volevo più fare del male agli animali e quella stessa sera ho smesso di mangiare carne. Purtroppo ho impiegato molto tempo a diventare vegana. Solo a 21 anni mi sono resa conto della crudele realtà dell’industria di latte e formaggio… ora non riesco ad immaginarmi non vegana.

K: Io e mia sorella abbiamo letto il tuo romanzo "Amanda The Teen Activist" e ci è piaciuto moltissimo! La storia parla di una ragazza che scopre la verità sull’industria delle uova. Chi ti ha ispirato il personaggio e la storia di Amanda? C: La storia si basa sulle mie esperienze di liberazione degli animali. Mia sorella Amanda è diventata disabile a sei anni: nel libro l’ho immaginata tredicenne, un’attivista per gli animali ribelle e coraggiosa. Volevo raccontare una storia divertente che mostrasse però la verità sugli allevamenti. Un messaggio importante è che ognuno, a qualsiasi età, può sempre fare qualcosa per gli animali.

BJ: Troppe persone non hanno idea di quanto sia crudele l’industria delle uova e che anche le uova “allevate a terra” comportano sofferenza. Puoi spiegarcelo?

C: Ero una di quei vegetariani ‘ignoranti’. Pensavo che finché mia mamma comprava uova allevate a terra, sarebbe andato tutto bene. Poi ho scoperto che i pulcini maschi vengono uccisi appena nati. Ho anche scoperto che ai pulcini viene tagliato il becco, per non ferirsi quando sono ammassati in piccoli spazi. La maggior parte delle galline vengono uccise a diciotto mesi, a causa dell’esaurimento fisico e delle malattie sviluppate: sono costrette a produrre 350 uova all’anno.

K: Catherine, sei la fondatrice del NSW Hen Rescue in Australia.

Ci puoi parlare del tuo Centro di recupero? C: Tutto è cominciato nel 2010. Un allevatore locale, che rimodernava la sua fattoria, stava per uccidere le sue 350 galline… sono riuscita a convincerlo

a darle a me! Gestire il Centro è una vera sfida perché abbiamo diciassette galline, tre coniglietti, quattro porcellini d'India, due quaglie, un piccione, un pappagallo e un gatto! Cerchiamo di dare le galline salvate in affidamento, trovando loro una vera casa. In tutto abbiamo già salvato quattromila galline!

BJ: Abbiamo visitato molti Centri di Da sinistra in alto, Catherine con recupero nel mondo, ma abbiamo pochissima Maddie, Ariel viene pesata nello esperienza con le galline. Hai una storia in studio veterinario e, qui sopra, particolare da condividere con noi? C: Le galline sono divertenti e di buonissima compagnia! Ogni gallina la gallina Bonnie mentre “legge” il libro scritto da Catherine. ha un carattere e una storia diversa. Vedo posti orribili e sono testimone di molta sofferenza, ma ogni volta che salvo una gallina, le prometto che sarà al sicuro per il resto della sua vita: quindi ne vale assolutamente la pena!

K: Che messaggio hai per i bambini che sognano un mondo meno violento? C: È fondamentale sognare, concentrandoci però su obiettivi concreti. La speranza è importante per tenerci motivati. Essere un attivista può essere molto stressante ed è facile perdere la speranza. Il mio consiglio è: ama gli animali, lavora per i tuoi sogni, fai attivismo, ma prenditi del tempo per stare bene per te stesso!

BJ: Grazie Catherine! Possiamo seguire Catherine Kelaher su Instagram, Facebook e su www.henrescue.org Potete anche supportare il suo lavoro a questo link: http://henrescue.org/donate/

K: E ricordatevi di seguirci sui social: ci trovate come vegan sisters su Facebook, Instagram e TikToK. Potete anche scriverci una mail a vegan.sisters.4kw@gmail.com

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