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Manutenzione stradale innovativa e sostenibile
STRADE Manutenzione stradale innovativa e sostenibile senza movimentare materiale in situ
Ing. LUCA BACCELLIERI - Tecnico di Laboratorio Iterchimica S.p.A. Dott. AUGUSTO CIARLITTI - Direttore Tecnico Iterchimica S.p.A In un'ottica ecosostenibile, le pavimentazioni ammalorate o a fine vita utile devono essere trasformate in pavimentazioni "nuove e rigenerate" attraverso interventi che garantiscano il ripristino di tutte le caratteristiche funzionali. Nel corso degli anni le pavimentazioni stradali subiscono inevitabilmente un processo di invecchiamento a causa di fattori differenti che spesso si sovrappongono l'uno all'altro. Ad esempio, il carico cui sono sottoposte dovuto al passaggio dei mezzi pesanti e l'esposizione agli agenti atmosferici sono solo alcune delle cause che determinano il processo di ossidazione del bitume. Lo stato di salute di una strada viene valutato periodicamente utilizzando il fattore PCI (Pavement Condition Index). Più è alto tale valore, minore risulta la necessità di effettuare interventi manutentivi. Quando, invece, il PCI raggiunge valori medio bassi, la manutenzione diventa necessaria. A seconda della tipologia di ammaloramento, le modalità di intervento possono essere differenti. Uno dei motivi di maggiore disagio per gli utenti della strada è sicuramente la presenza di buche. Per tale ragione le amministrazioni sono spesso chiamate ad intervenire con riparazioni urgenti. Altre tipologie di ammaloramento sono fessurazioni, distorsioni, pelature, alterazioni del piano di rotolamento degli pneumatici e sgranamenti. L'intervento manutentivo generalmente comporta la rimozione del materiale esistente e la sua sostituzione con nuovo conglomerato bituminoso, prodotto a caldo o a freddo: ciò genera un impatto notevole in termini di trasporto dei materiali, tempistica esecutiva e impiego di risorse. Per questo motivo diventa sempre più importante impiegare tecnologie che permettono di intervenire con tempestività e assicurare il pieno riutilizzo delle materie già presenti in situ (aggregati e bitume): come ad esempio Iterlene ACF 1000 HP Green messo a punto nei laboratori R&D di Iterchimica S.p.A. Questo prodotto è particolarmente adatto alla maggior parte delle tecnologie di intervento a freddo in situ oggi disponibili sul mercato. L'idea di riutilizzare il materiale presente in sito non è certamente nuova. Tuttavia, nel 2020 Iterchimica ha deciso di collaborare con Simex S.p.A. per la realizzazione di un progetto dal carattere innovativo. Simex ha sviluppato una nuova macchina, ancora in versione prototipo, Simex ART (fig. 1), caratterizzata da una fresa cui è stata integrata una mescolatrice. Tramite l'aggiunta del rigenerante Iterlene ACF 1000 HP Green è possibile garantire l'esecuzione di un intervento manutentivo localizzato ed esteso riutilizzando il 100% di materiale fresato riciclato direttamente in situ. Le fasi del processo dell’intervento sono caratterizzate dai seguenti passaggi: fresatura, riduzione alla granulometria idonea (pezzatura massima 10 - 12 mm), con l'aggiunta di acqua per abbattere le polveri, spruzzatura di Iterlene ACF 1000 HP Green e mescolazione per una profondità e larghezza di intervento di circa 5 - 7 cm x 1m. La completa omogeneizzazione del nuovo conglomerato è garantita tramite l'opportuno dosaggio del prodotto. L'esperienza in via Astengo nel Comune di San Giovanni in Persiceto Si riporta di seguito l'esempio di un lavoro eseguito in via Astengo nel Comune di San Giovanni in Persiceto, cui ha preso parte anche l'Università di Bologna. La carreggiata era caratterizzata da un'evidente ragnatela di crepe, come riportato in fig. 2, per cui si è deciso di procedere con la riabilitazione di tale tratto. L'intervento ha avuto una durata totale di un'ora e mezza durante la quale è stato possibile evitare la movimentazione di materiale richiedendo esigua manodopera. Tutto ciò ha garantito evidenti benefici ambientali: infatti, grazie a Iterlene ACF 1000 HP Green, è stato possibile realizzare un ripristino direttamente in situ, impiegando materiale 100% riciclato. Questo ha consentito di ridurre lo spreco di risorse e di abbassare i consumi energetici, garantendo una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Questi benefici non solo favoriscono la salute del Pianeta ma contribuiscono anche a migliorare le condizioni degli addetti ai lavori. In conclusione, è possibile affermare che si è trattato di un esempio concreto di applicazione dei principi di economia circolare e di riduzione degli impatti ambientali nel settore delle pavimentazioni stradali.
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1. Macchina Simex ART 2. Pavimentazione oggetto del caso di studio