I L PROCESSO
CREATIVO
ACCADEMI A DI BELLE ARTI DI URBINO Dipartimento di Progettazione e Arti applicate
Scuola di Visual e Motion Design DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO Visual e Motion Design
Te s i d i d i p l o m a di ART D I RE CTI ON Il PC [Processo Creativo]
relatore Prof. Emilio Macchia
allievo Alexis Leandro Estrella
anno accademico 2016/2017 sessione autunnale
Il r i zo m a c o n n e t t e u n p u n t o q u a lu n q ue c o n u n al tro punt o qua l u n q ue e o g n u n o dei suoi tratti non r i n v i a n e c e s s ar i a mente a tratti d e lla st e s s a n a t u ra ; met t e i n gi oco re g i m i d i s e g n i mo l t o di fferenti e an c h e st a t i d i n o n - s e gni . Il r i zoma n o n s i las c i a ri p o r t are né a l l ’uno n é al mo l t e p l i c e . N on è f a t t o di u n it à ma d i d i m e n s i o ni o pi ut t os to d i d ire z i o n i i n m ov iment o, non h a in iz io n é f i n e m a s empre un me z zo , p e r c u i c re s c e e s t r a r i pa . Gilles Deleuze e Félix Guattari, Rizoma, 1976
Affronterò questo studio con l'esperienza che mi viene dall'uso continuato di queste facoltà nel mio lavoro professionale. Bruno Munari, Fantasia, 1977
Non si dica che non ho detto niente di nuovo: nuova è la disposizione delle materie. Blaise Pascal, Pensieri, 1670
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I L PROCESSO CREATIVO
Il p o e t a c l a s s i c o c h e s c r i ve l a su a t r a g ed i a o s s e r va ndo un cer to n u me ro d i re g o l e c h e conos ce è pi ù lib e ro d e l p o e t a c h e s cr i ve quel che g li p a s s a p e r l a t e s t a ed è s chi avo d ’a lt re re g o l e c h e i g n or a. Raymond Queneau, Qu’est-ce que l’art, 1938 7
processo* [pro-cès-so] s.m. 3 Successione di fatti e fenomeni, organicamente legati tra loro, che determinano e costituiscono un fenomeno naturale o storico: p. di liquefazione, evolutivo; p. storico lento e graduale || p. mentale, serie di connessioni operate dalla mente | med. p. infettivo, infiammatorio, patologico, morboso, serie di fatti o di sintomi tra loro connessi e disposti in una sequenza temporale 5 inform. Singola esecuzione di un programma; insieme di dati e risorse che l’elaboratore gestisce durante l’esecuzione del programma creativo** [cre-a-tì-vo] agg. 1 Della creazione, relativo al creare 2 Che denota capacità inventiva: talento c. * Sabatini, Francesco, Vittorio Coletti, Il Sabatini Coletti: dizionario della lingua italiana, Milano, RCS Libri, 2008. ** Ibidem
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Allora incominciamo: Nel momento in cui cominciai a pensare quale fosse il tema da trattare nella mia tesi, presi in considerazione la nozione di processo creativo. Dopodiché nel periodo in cui iniziai a fare delle ricerche teoriche su cosa si intendesse come processo creativo, ho capito che è un tema piuttosto soggettivo, e che negli intenti di diversi autori, come per esempio l’illuminazione* di Graham Wallas o the a-ha! moment** di James Webb Young, si lascia sempre una parte del processo al caso*** o alla spontaneità****. Nel processo creativo, dipendendo dall’approccio analitico riguardante la produzione artistica, si mette l’accento su aspetti interni o esterni a chi crea. Per chi ha una visione di stampo psicologista, la creatività scatta puramente dall’atteggiamento personale e mentale. O per chi, come Benjamin, ha * allas, ra am, e art of t oug t, unbridge ells, Solis ress, . ** oung, ames ebb, ec ni ue for producing ideas, est Valle Cit , , a ing ion ress ditorium, C, . *** arroni, milio, aolo Virno, Creativit , acerata, uodlibet, , p. . **** artezzag i, Stefano, elmo di on C isciotte: contro la mitologia della creativit , oma, aterza, , p. .
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un approccio materialistico, la creatività viene condizionata dalla realtà materiale e dal livello della civiltà industriale in cui essa si manifesta. Personalmente vengo influenzato da entrambi gli approcci. Il “mistero” della creazione artistica, secondo me, si rivela quasi in modo quantistico, quando tra una molteplicità secondo mberto co sarebbe uasi infinita*****) di alternative, la mente creativa sceglie di esprimersi in un modo determinato, fissando colori, dimensioni, parole, argomenti e lasciando fuori quasi infinite possibilità. L’opera diventa così a livello semiotico un sintagma più o meno articolato, composto da elementi tratti da diversi paradigmi. La creatività è permettere a te stesso di compiere errori. L’Arte è sapere quali devi conservare. Scott Adams, The Dilbert Principle, 1996 ***** co, mberto, Combinatoria della creativit ,
.
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Sembra il caso c e l artista sia il punto d’incrocio tra le condizioni materiali di vita e le loro possibilità di integrazione nell’arte; la personalità individuale che seppur appartenendo ad una realtà storico materiale, rimane capace di agire in autonomia e di rompere o deviare dalla norma; un fattore di trascendenza delle altre due dimensioni che per via del momento dell’ispirazione riesce a creare, innovare, deviare o riorganizzare gli elementi in un modo libero (magari liberatorio) che va oltre i confini preesistenti a quel momento. Per questo motivo ho deciso di mettere al centro dell’analisi la pratica del processo creativo, ripercorrendo le tappe della creazione della mia produzione di Icy Coal Tons. Faccio questo con la consapevolezza di rivolgere lo sguardo verso un io in atto creativo, diverso dall’io che ritorna a guardarsi.
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E N T R O PIA, CASUAL I T A ED ERRORE
L’a c ro b a t a s u l f i l o m an t i e n e l a su a s t a bi l i t à m e d i ant e conti nue c o r re z io ni d e l s u o s q ui l i br i o. Gregory Bateson, Mente e natura, 1979 13
entropia* [en-tro-pì-a] s.f. • fis. Variabile termodinamica di stato, interpretabile come misura del disordine di un sistema casualità** [ca-sua-li-tà] s.f. inv. • Caratteristica di ci c e non voluto o programmato, o che non è controllabile dalla volontà perché imprevedibile, fortuito: c. di un evento errore*** [er-ró-re] s.m. 1 Allontanamento dai principi logici, dalle cognizioni o dalle regole comunemente accettate SI sbaglio: e. di calcolo, di grammatica; essere, cadere in e. 3 llontanamento da ci c e nella sfera pratica risulta pi proficuo SI sbaglio: e. tattico
* Sabatini, Francesco, Vittorio Coletti, Il Sabatini Coletti: dizionario della lingua italiana, ilano, CS ibri, . ** Ibidem *** Ibidem
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I processi entropici che si servono di esperienze come l’errore, la non linearità, la casualità e la decadenza sono stati uno dei temi che mi hanno maggiormente incuriosito negli ultimi anni. Da questo interesse nasce Icy Coal Tons. Per la sua creazione mi sono servito delle ricerche e delle “catalogazioni” storiche, che ho fatto e continuo a fare, sul tema della distruzione nell’arte. Il mio problema infatti è di non fare scelte secondo il mio gusto, ma di inventare sistemi che poi scelgano per me. Alighiero Boetti utto ebbe inizio uando sviluppai la ricerca * teorica per la mia laurea triennale all’Accademia di Belle Arti di Carrara. uesta ricerca mi port ad analizzare alcune pratiche distruttive: da una parte eventi storici (guerre, sollevazioni, moti popolari) dove il “distruggere” è strumento violento * strella, le is eandro Iconoclastia ell rte Contemporanea, Carrara,
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C,
che cerca di eliminare/cancellare immagini e memorie in nome di qualche ideologia, e dall’altra il “distruggere” come strumento creativo e processo di creazione, in mano ad artisti e avanguardie. La paradossale relazione tra creazione e distruzione è ancora uno degli interessi fondamentali della mia ricerca artistica e per questo motivo ho deciso di analizzare uno degli ultimi lavori che ho realizzato. L’opera Icy Coal Tons ** mi è stata commissionata da Valerio icoletti per la sezione New Sculpture all’interno *** della mostra online . L’interesse di partenza è stato quello di decostruire o rielaborare tutte le immagini e i video che avevo archiviato (e continuo ad archiviare), sull’arte distruttiva ed iconoclasta, nel blog Iconoclasty. ** ttps: leandroestrella.git ub.io ic coal tons. tml *** ttp: .at anor. orld
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Essenzialmente l’intuizione è stata quella di (ri)utilizzare rielaborando tutto il contenuto visuale e audiovisuale che avevo accumulato, come materia prima per la creazione dell'elaborato, allo stesso modo in cui alcuni artisti figurativi e non utilizzano delle modelle per la creazione dei loro dipinti, sculture, fotografie, film, ecc. il pittore utilizza i pigmenti per dipingere. n altro fattore c e mi interessava per la creazione di questo lavoro è stato la generatività, come processo di evoluzione automatica del lavoro in base a delle istruzioni. Per questo motivo ho deciso di utilizzare la libreria avascript ree. s, creata da icardo Cabello anc e noto come r.doob, e basata su eb , uno strumento che permette la creazione di grafiche 3D in tempo reale all’interno del bro ser. razie a uesto, e altri strumenti open source, sono riuscito a sviluppare il sistema mediante il quale Iconoclasty avrebbe alimentato Icy Coal Tons. 18
La seconda legge della termodinamica afferma che l’entropia di un sistema isolato aumenta sempre e che, quando si uniscono due sistemi, l’entropia del sistema combinato è maggiore della somma delle entropie dei singoli sistemi **** . In base a questa affermazione mi è venuto in mente l’opera Work No. 200: Half the air in a given space, dell artista artin Creed, la uale potrebbe servire come esempio “didattico” del principio fisico presentato precedentemente. Per spiegare l’installazione basta tradurre il titolo dell’opera: Lavoro n. 200: metà dell'aria in un dato spazio, aggiungendo che l’aria viene rinchiusa dentro a dei palloncini. La struttura dell’opera d’arte deve essere rotta, dunque viene fuori l’energia vitale. Otto Mühl **** a ing, Step en ., Carl Sagan, on ilano, izzoli, , p. .
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iller, ibero Sosio, al big bang ai buc i neri:
Dunque potremmo dire che per creare una sorta di sistema entropico, così come nella precedentemente presentata legge della termodinamica, basterebbe unire la componente “caotica” di due sistemi diversi. Fermiamoci un attimo e torniamo allo sviluppo del progetto, per arrivare a quello che sarebbe stato Icy Coal Tons, ho voluto creare un “sistema entropico”, che prendendo le immagini presenti su Iconoclasty creasse qualcos’altro, preferibilmente con una forte componente di casualità e disordine. In un primo intento ero riuscito a realizzare un sistema nel quale venivano creati dei cubi con delle immagini assegnate su ogni faccia dell’oggetto. Queste forme, che assomigliavano a dei dadi, venivano “lanciate” sopra un piano e l’utente poteva spostarle con il puntatore del mouse. Grazie al sistema di fisica si s*****, la collisione dei cubi creava un ulteriore movimento degli oggetti, i quali a loro volta lasciavano disegnata la loro “traiettoria” nello schermo. ***** ttps: c andlerprall.git ub.io
si s
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Questo primo elaborato non mi convinceva per problematiche tecniche legate al rendering del sistema e per motivi estetici. In base a queste valutazioni ho deciso di cancellare tutto e ricominciare da capo. na volta scelto un nuovo strumento col quale creare l’opera, ovvero three.js, ho iniziato a cercare qualche esempio che si avvicinasse a quello che volevo creare e fu così che individuai come esempio physics/convex/break ******, il quale utilizza delle simulazioni fisiche per “rompere” dei gusci vuoti creati in 3D. Dopodichè cercai un sistema mediante il quale fosse possibile prendere le immagini del blog Iconoclasty ******* ed importarle nell’ambiente 3D che avrei creato successivamente; questo passaggio fu abbastanza facile grazie all I offerta da umblr, il server dove ospitato il blog. ****** ttps: t ree s.org e amples ebgl p ******* ttp: iconoclast .tumblr.com
sics conve brea . tml
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Per concludere con gli elementi, o sistemi, da inserire nell’opera, decisi di aggiungere una componente audiovisiva ad Icy Coal Tons, più per il sonoro che per il visivo, prendendo una playlist******** di ou ube, creata in contemporanea al blog, dove raccoglievo tutti i documenti audiovisivi, riguardanti l’Iconoclastia, che trovavo nella piattaforma. Anche questo passaggio fu facilitato grazie all I offerta da ou ube. Partendo da questi elementi ho iniziato a scrivere il sistema mediante il quale si genera l’opera Icy Coal Tons: • Come prima cosa il codice crea un ambiente virtuale con delle caratteristiche fisiche, come la gravità, e la luce. • Dopodichè il codice raccoglie una immagine a random dal blog Iconoclasty e l’assegna ad una struttura, anche questa con dei parametri casuali, che assomiglia ad un masso che inizialmente occupa quasi l’intero schermo. ******** ttps: goo.gl b v
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[ghiacciato/gelido]
[carbone]
[iconoclastia]
[tonnellate]
• Successivamente uesto masso viene attratto dalla gravità dell’ambiente e va a frantumarsi sopra ad un piano invisibile. • Quest’ultimo passaggio viene ripetuto all’infinito sempre con immagini prese a caso sopra a strutture casuali, il tutto con delle pause, anche esse casuali. entre la successione di eventi va avanti creando un colorito m u c c h i o d i I c o n o c l a s t y, d i e t r o o meglio, in fondo all’avvenimento virtuale vengono “proiettati”, con un'apparenza confusa, dei video iconoclasti raccolti su ou ube. Il sistema che produce l’opera è anche incaricato di scegliere l’inizio, la velocità e la fine di questi video che va a prendere randomicamente dall'elenco di riproduzione di ou ube. 26
27 SELEZIONE CASUALE VIDEO ASSEGNAZIONE INIZIO/FINE/VELOCITA CASUALI RIPRODUZIONE VIDEO
ACQUISIZIONE IMMAGINE CASUALE CREAZIONE STRUTTURA CASUALE PRECIPITAZIONE STRUTTURA
CREAZIONE CAMARA
POSIZIONE CASUALE CAMARA
FRANTUMAZIONE STRUTTURA
CREAZIONE SFONDO
CREAZIONE AMBIENTE
INIZIO
In conclusione viene creato un sistema entropico, o come la c iamerebbe unari: macc ina i n u t i l e ******** ( v i r t u a l e ) , n e l l a q u a l e la catalogazione sull’iconoclastia nell’arte contemporanea viene virtualmente distrutta per creare una nuova esperienza artistica, sempre diversa ed in continua evoluzione. Una macchina inutile che non rappresenti assolutamente nulla è il congegno ideale grazie a cui possiamo tranquillamente far rinascere la nostra fantasia, quotidianamente afflitta dalle macchine utili. Bruno Munari, Che cosa sono le macchine inutili e perché, 1937 ******** unari, runo, C e cosa sono le macc ine inutili e perc 1937
, a ettura, n.
uglio
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Con uest opera generativa ho cercato di programmare un sistema che, riciclando altri miei lavori o ricerche, creasse delle opere sempre nuove, in una sorta di remi continuo e, anc e se vorrei inventare un sistema ancora piÚ casuale e libero, penso che avendo fatto questo primo approccio all'arte generativa, nel futuro mi sarà piÚ facile continuare a sviluppare questi sistemi, comunque, in questo momento, probabilmente la cosa migliore da fare è cambiare di tema.
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APPENDICE
S
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SOLO FOR WOUNDED CD
“[...] Derivato sia dalla fisica quantistica che dal principio dell’entropia, proporre non solo l’uso di indeterminatezza nelle performance ma anche nell’esplorazione dei processi, attraverso i quali, un insieme determinato di variabili potrebbe portare a risultati indeterminati”. Per raccontare il lavoro dell’artista Yasunao one bisogna prima spiegare cos la musica stocastica. Il termine fu coniato dall’architetto Iannis ena is e deriva dal termine inglese stochastic, che descrive qualcosa che viene basato su criteri probabilistici e aleatori. I compositori stocastici si avvalgono del computer il quale, attraverso un misto di determinazione e indeterminazione, svolge una quantità enorme di calcoli, a partire dei dati inseriti dal compositore, e genera una partitura che viene suonata casualmente. opera di one decostruisce la tecnologia moderna per produrre un suono su cui lui ha ben poco controllo. Per la creazione di Solo for ounded C , l artista a creato, letteralmente e concettualmente, del “noise digitale”: i suoni che lo compongono sono stati 32
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creati ricoprendo di nastro adesivo una copia del suo compact disc usica Iconologos, del , e costringendo un lettore C a eseguirlo forando il nastro adesivo in modo da aggirare il sistema di riconoscimento degli errori del lettore. I bizzarri e confusi insiemi di scatti, clic e sbalzi c e ne risultano sono il prodotto finale casuale di un processo musicale sonoro-artistico. one a sempre dic iarato la sua preferenza per le tecnologie meno recenti, per il semplice fatto c e i lettori C pi moderni anno delle funzionalitĂ per la correzione degli errori di lettura, che non permettono la riproduzione delle sue intrusive tecniche di riproduzione e composizione musicale. Incarnando la natura del caos per la creazione di Solo for ounded C , l artista abbraccio un nuovo approccio per la produzione di suoni che, da quel momento in poi, rimase presente nei suoi lavori successivi. 34
APPENDICE
IAN C
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THIS PAPAYA TASTES PERFECT
“Per calibrare il corpo al computer e il computer al tuo corpo, devi stare crocifisso e dire con la tua voce quotidiana: ‘This Papaya Tastes Perfect’”. artista Ian C eng parte dal desiderio di plasmare un suo ricordo non documentato, la rissa stradale tra degli ubriachi in piena città, per creare quello che diventer : is apa a astes Perfect. L’animazione o, come preferisce c iamarla C eng, scultura evento di otto minuti, è stata creata utilizzando il sistema chiamato “motion capture”, in italiano “cattura del movimento”. Questo 36
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sistema traduce, generalmente con degli errori, il movimento di attori o coreografi in dati, che verranno assegnati a degli avatar digitali. Per la realizzazione di quest’opera l’artista ha collaborato con una coreografa e due performer, uno per la recitazione fisica e l’altro per la recitazione vocale. Scegliendo uesta difettosa tecnologia, l’artista sfrutta gli errori che gli offre il mezzo, per creare una mutazione della storia che va a rompere ogni logica narrativa, presentando una animazione digitale di forme sintetiche con delle caratteristiche randomiche. 38
APPENDICE
PAIK
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ZEN FOR FILM
“La natura è bella, non perché cambia meravigliosamente, ma semplicemente perché cambia”. Il video artista am une ai , nel periodo c e va dal al , cre uello c e pu essere considerato il corrispettivo cinematografico dell opera di o n Cage. Quest’opera, intitolata Zen for Film, consiste in una pellicola trasparente della durata di trenta minuti, che viene proiettata su uno schermo bianco. ttraverso en for Film, ai cerca di riprendere la metafora del giardino zen tramite l’illuminazione, facendoci osservare la luce che passa attraverso la pellicola e va a finire sullo sc ermo. 40
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La casualità, l’imprevedibilità, il silenzio, l’indeterminatezza, il mutamento, la forma aperta e la nullità dell’opera, presentata per la prima volta al e Cinema Festival di e or , sono le caratteristiche che ci rimandano alla filosofia di Cage. In questo caso sono la polvere e gli imprevedibili graffi causati nella pellicola a intervenire sulla luce, alterandola quasi impercettibilmente, quasi nella stessa maniera con cui il rumore del pubblico interviene nel “completo silenzio” del celebre brano di Cage. 42
COLLEGAMENTI
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Iconoclasty laborato Scrittografico
Iconoclasty Web Log
Icy Coal Tons Codice Sorgente
Icy Coal Tons Sito Web
STRUMENTI HTML5 [https://www.w3.org/html/] CSS3 [https://www.w3.org/Style/CSS/] WebGL [https://www.khronos.org/webgl/] eb una tecnologia, incorporata in buona parte dei bro ser, che permette di creare e disegnare immagini e animazioni 3D su una pagina eb, senza bisogno di utilizzare plugin o programmi esterni, come Flas , ma basandosi soltanto su avaScript. Three.js [https://threejs.org/] ree. s una libreria open source in avaScript c e consente di creare e visualizzare animazioni al computer su di un bro ser eb compatibile con l elemento canvas di , eb e SV . Tumblr API [https://api.tumblr.com/] YouTube API [https://www.youtube.com/yt/dev/] API sta per Application Programming Interface, interfaccia per la programmazione delle applicazioni, ed una libreria soft are che consente di sviluppare applicazioni o moduli applicativi per un certo ambiente. Le API, quindi, sono delle interfacce grafiche che sviluppatori e programmatori terzi possono utilizzare per espandere le funzionalità di programmi, applicazioni e piattaforme di vario genere soft are e non solo . appresentano, uindi, l’interfaccia aperta attraverso la quale interagire con programmi (o parti di essi) altrimenti inaccessibili. jQuery [https://jquery.com/] uer una libreria avaScript per applicazioni eb. asce con l’obiettivo di semplificare la selezione, la manipolazione, la gestione degli eventi e l animazione di elementi in pagine , nonc implementare funzionalit . un soft are libero, distribuito sotto i termini della icenza I .
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ueneau, a mond, iovanni ogliolo, Segni, cifre e lettere: e altri saggi, orino, inaudi, . Sabatini, Francesco, Vittorio Coletti, Il Sabatini Coletti: dizionario della lingua italiana, ilano, CS ibri, . allas, ra am, Solis ress, .
e art of t oug t,
unbridge
ells,
C eng, Ian, lodie vers, enn as e , o n else , uciana arisi, Irina as in, Ian C eng ive simulations: eipzig, Spector oo s, . a ing, Step en ., Carl Sagan, on iller, ibero Sosio, al big bang ai buc i neri: ilano, izzoli, . lling anna, evisions en for film, ublis ed b ard raduate Center, .
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et | ai , edia rt
am et,
one, asunao, obert s le , asunao one: noise media language, os ngeles, C , rrant odies ress, . oung, erem , Compact iscs as ioneers of ac ed C Sound rt ul . ttps: goo.gl CvF
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INDICE
Frontespizio Il rocesso Creativo 6 ntropia, Casualit ed rrore asunao one 31 Ian C eng am une ai 39 Collegamenti Strumenti ibliografia Indice 48
I ORP
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ERC VITA