IN ABBINATA OBBLIGATORIA CON CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
venerdìsabatosabato 1 settembre Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
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LA RELAZIONE DEL MINISTRO SCHILLACI: NUMERI REGIONALI BASSI, MA INCREMENTO PERCENTUALE RILEVANTE
Aborto, le lucane lo fanno altrove
Emigrazione al 33,3%: alto pure il rapporto sulle interruzioni dopo la 12ª settimana
Moliterni alle pag 12 e 13
Le indagini dei Carabinieri confermano la potabilità. Bardi: «Ora stop allarmismi»
Basento-Cama stra, in acqua veritas Andretta (Aql): «Sforzi per aumentare la disponibilità», Ramunno (Arpab): «Ringrazio la Procura»
LA MOSTRA
#SALI SCE N DI
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Anche Oppido festeggia i 150 anni dalla nascita di Marconi
ANGELO CHIORAZZO Chi credeva che con la fuga di qualche scappato di casa e soprattutto con la bolla mediatica montata sopra come panna dovesse finire pure l’esperienza politica del Beato Angelico ha preso davvero un bel palo in fronte e non solo perché il suo carisma comunitario ha continuato ad essere così tanto in salute d’animare decine e decine di piccole e preziosissime iniziative, ma perché ogni santo giorno e per amore della Basilicata ha mostrato di stare perfettamente sul pezzo.
150 dalla nascita di Guglielmo Marconi, la Cineteca Lucana, con la collaborazione della Pro Loco di Oppido Lucano e il patrocinio del Comune di Oppido Lucano, dedica una mostra al celebre inventore italiano e alla radio. Tra le attrazioni in esposizione, una delle tre radio originali utilizzate da Marconi per la comunicazione transoceanica, tuttora funzionante.(...)
COSIMO LATRONICO A sentirlo far propaganda, peraltro in bassa retorica e a distanza d’oltre 6 mesi dalle regionali, viene il dubbio che il Rapporto 2024 della Svimez non l’abbia nemmeno sfogliato, visto che proprio all’Università ed alla presenza accigliata di Luca Bianchi è rimasto oscenamente muto su un’infinità di cose negative e che non girano bene per la Basilicata: dal più elevato tasso migratorio (-5,4%) ai 71 milioni di mobilità sanitaria passi■ continua a pagina 21 La vignetta di Bochicchio Dellapenna da pag 2 a 6 va fino al Pil a doppia cifra, ma in tragici zeri.
Stellantis, nell’indotto è raffica di licenziamenti
A Melfi, Transnova e le 2 aziende che operano in subappalto, Logitech e Teknoservice, vogliono lasciare i lavoratori a casa
APPROVATO IN GIUNTA DOPO 31 ANNI DALLA SUA ISTITUZIONE
Arriva il Piano del Parco del Pollino, Mongiello: «Traguardo raggiunto»
Servizio a pagina 15
Servizio a pag 7
_ POTENZA
Somma, presidente di Confindustria, in Terza Commissione Iudicello: «Necessario ascoltare il mondo produttivo della città»
■ Servizio
a pag 14
_ CALVELLO
Iniziati i lavori di sistemazione del “Fosso Varcaturo” per 300mila € grazie ai fondi del Pnrr Il sindaco: «Finalmente, dopo anni di stop»
■ E. Calabrese
a pag 16
_ MATERA
Paziente ad alto rischio cardiaco salvato al Madonna delle Grazie: applicato defibrillatore hi-tech da indossare
■ Servizio
a pag 11
_ SPORT
Oggi il Potenza attende il Latina con molti titolari assenti mentre il Picerno è in cerca di riscatto contro la Turris ■ Servizi
a pag 23
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Primo Piano
sabato 7 dicembre 2024 www.lecronache.info
Le analisi di Arpab, Asl e Acquedotto Lucano confermate dalle indagini dei Carabinieri. Le acque del fiume sono idonee agli usi domestici
“Basento-Camastra”, in acqua veritas
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Il rumoroso fragore del vuoto ciarlare delle opposizioni alla ricerca di visibilità sconfitto dalla politica del fare di Bardi
DI MASSIMO DELLAPENNA
opo Arpab, Asl, Acquedotto Lucano, Arpa Puglia anche la Procura della Repubblica di Potenza e i Ros tramite i loro laboratori certificano che l’acqua del Basento è utilizzabile per gli scopi domestici e che il potabilizzatore di Masserie Romaniello è in grado di rendere fruibile quell’acqua per usi umani. Sarebbe “carino” se adesso tutti quelli che hanno soffiato sul fuoco delle paure popolari cercando di lucrarne un minimo di consenso chiedessero apertamente scusa dei loro errori. Sarebbe “carino” se riconoscessero la loro non conoscenza e il grottesco ed inutile tentativo non riuscito di sollevare la popolazione. IL SILENZIOSO OPERARE DI BARDI, RAMUNNO E ANDRETTA Certo fa da contraltare al rumoroso fragore delle teste vuote che urlavano il silenzioso operare di chi si è trovato a gestire un’emergenza che non ha precedenti in Basilicata. Mentre i caotici costruttori di macerie si lamentavano delle assenze di Bardi alle assemblee pubbliche, il Generale operava per costruire il collegamento che ha consentito alla Camastra di essere riempita dalle acque del Basento. Mentre i denigratori delle strutture pubbliche e del lavoro del personale di Arpab si dedicavano a cercare il pelo nell’uovo nella analisi, Ramunno dopo aver assicurato tutti della
qualità dei laboratori chiedeva ed otteneva con grande disponibilità ulteriori analisi da un’altra Arpab e serenamente consegnava le acque analizzate ai Nas per le ulteriori indagini. Mentre le opposizioni per partito preso criticavano acquedotto lucano e il suo amministratore, Andretta si metteva a disposizione prima di Bardi per agire e poi dei Nas per essere controllato. Quando la Polizia giudiziaria entrò nelle sedi di Aql e Arpab per prendere i campioni dell’acqua analizzata per ripetere le analisi, dicemmo che le reazioni di Bardi e dei dirigenti delle strutture regionali somigliavano a quelle del cittadino sicuro di sé fermato dalla polizia per un controllo stradale. Nessuno stridore di denti,
nessuna paura, nessuna voglia di scappare ma soltanto la tranquillità di chi sa che tutti i documenti sono in regola, che ciò che era necessario fare si doveva fare e che ciò che era stato fatto era perfettamente in regola. Ci auguriamo (ma non ne siamo molto convinti vista la levatura dei personaggi) che adesso tutti quelli che ad ogni piè sospinto denunciano presunte insufficienze operative di Arpab, di Aql e di tutto il sistema dei controlli lucani, prendano atto che le loro denunce sono infondate e che il sistema dei controlli della Basilicata produce esattamente gli stessi risultati di quelli di altre strutture regionali e nazionali. Vorremmo chiedessero scusa, ci basterebbe che prendessero atto che dal loro soffiare sul fuoco non hanno ottenuto nient’altro che il superamento del senso del ridicolo. IL CAVALLO, LA GIOVANE, L’UOMO E LACORAZZA Anticamente le nonne ci raccontavano la storia dell’uomo che andava al mercato con la figlia e il suo cavallo. In un primo momento fece viaggiare la ragazza a cavallo e lui si mise a piedi al suo fianco. Le persone che lo videro lo criticarono dicendo che era assurdo che un uomo anziano andasse a piedi mentre una giovane ragazza fosse portato dal ca-
vallo. A quel punto l’uomo decise di invertire le posizioni ma le persone criticarono il fatto che un uomo viaggiasse a cavallo mentre la donna era a piedi. Per evitare polemiche si organizzò in modo da portare sia se stesso che la figlia sul cavallo ma la gente mormorò circa la tortura che stava imponendo al cavallo. Per evitare polemiche, a quel punto, decise che sia lei che la figlia camminassero a piedi accanto al cavallo ma non fece in tempo a scendere che sentì la gente ritenere sciocco camminare a piedi pur avendo un cavallo. Questa favola che ci insegna quanto sia stolto il criticare inconcludente della gente ci è venuto in mente quando abbiamo registrato e letto le parole di Piero Lacorazza e il suo mutare di opinione in queste settimane. Il capogruppo Pd in Consiglio Regionale prima ha chiesto la commissione di inchiesta sulla gestione idrica, poi ha contestato le analisi di Arpab, poi quando Arpab ha chiesto ulteriori analisi ad un altro ente ha criticato la decisione di Ramunno di chiedere ulteriori analisi, quando poi le analisi hanno dimostrato che tutto era in regola ha deciso di tacere. Non ci sfugge che il ruolo dell’opposizione sia quello di criticare la maggioranza. Ci piacerebbe immaginare che lo si faccia sulla ba-
se di un’idea e non sul principio che qualsiasi cosa la maggioranza faccia sia sbagliata. Questo lo diciamo per la credibilità della stessa opposizione. Ci dica se riteneva opportuno ulteriori analisi e se è contenta che queste analisi confermano il dato positivo valutato da Arpab e, quindi, la decisione operativa di Bardi e di Aql. LA POLITICA DEL FARE Davanti ad una crisi senza precedenti le cui responsabilità sono da ricercare nella pessima gestione che Eipli ha avuto negli anni, il Governo Regionale ha mostrato una capacità operativa senza pari. In pochissimo tempo ha trovato una soluzione per collegare la Camastra con il Basento, ha analizzato le acque del Basento e la potenzialità di potabilizzazione degli impianti di Aql, ha avuto conferme esterne della qualità delle acque e ha portato l’acqua di nuovo nelle case dei potentini. Se avessimo dovuto attendere il lento peregrinare delle orazioni a vuoto del centrosinistra e delle opposizioni degli esperti dei social, staremmo ancora alla ricerca delle responsabilità e di qualche sorgente sotterranea per poterci lavare. Alla prova della verità crollano le ideologie e la propaganda e vincono i fatti. Non pretendiamo che chi ha provato a creare caos chieda scusa ma almeno che ne prenda atto.
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SABAT TO 7D DICEMBRE 2024 07:00 09:00 10:00 11:00 12:00 14:00 15:30 18:00 19:00 20:30 21:00 22:30 00:00 02:00
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DOMENICA 8 DICEMBRE 2024 07:00 09:00 10:30 12:30 12:45 14:00 15:30 17:00 18:00 20:00 21:00 22:30 00:00 02:00
CARTOON WORLD PILLOLE IN FA ARMACIA PILLOLE DAL CROB UN TRENO DI STORIE IN VIAGGIO FILM CARTONE CARTOON WORLD CRONACHE DA ARPAB SERIE 68 STIGLIANI TV CINE 68 SOCIAL LOPER CINE 68 NEWS DELLA NOTTE
DOVE VED DERCI TUTTA ITAL LIA - CANALE 68 TA ASTO BLU
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IL PROCURATORE CARDEA: «OLTRE A FUTURE CAMPIONATURE SONO IN CORSO ULTERIORI INDAGINI PER INDIVIDUARE EVENTUALI PROFILI DI RESPONSABILITÀ SULLA CRISI IN CORSO» venerdì 29 novembre 2
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La Procura: «Le analisi confermano Indagine Nas, la Regione è serena la potabilità dell’acqua del Basento» Il Dg Arpab Ramunno: «Accogliamo
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con favore il fatto che attività di
anche controllo delle acque siano affidate
ad un ente terzo»
inieri sulla strada ma sa di avere ino che viene fermato dai Carab Via Verrastro come quel cittad
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acqua del Basento è potabile. A questa conclusione è giunta anche la Procura della Repubblica di Potenza dopo aver dato il via nei giorni scorsi alle attività finalizzate ad accertare al regolarità delle operazioni svolte per fronteggiare al crisi idrica che interessa i 29 comuni serviti dallo schema “Basento Camastra” e garantire sicurezza per al popolazione interessata. «I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza - spiega
il procuratore facente funzioni Maurizio Cardea - e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, unitamente a personale dell’Asp, hanno effettuato, su delega della Procura di Potenza, la campionatura delle acque immesse nella rete idrica per il consumo urbano». «Le analisi svolte da ente terzo, non dislocato in questa regione, hanno comprovato la conformità dei campioni con quanto previsto dal D.Lgs. n. 18 del 23 febbraio 2023, concernente la qualità delle acque destinate al consumo urbano, per cui quella esaminata rientra
tutto in regola
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a Procura della Repubblica di Potenza ha deciso di provare a capire di più sulla gestione dell’acqua in Basilicata, sulle analisi compiute per accerta rne la qualità e sulla natura della risorsa idrica. Una indagine che, se non era un atto dovuto, era comunque nell’aria da qualche giorno. È assolut amente chiaro che, se da più parti arriva un allarme sulla qualità dell’ac qua e da qualch e angolo rarefatto ma molto rumoroso della società lucana una diffide nza nei confronti degli organismi prepos ti alle indagin i, la Procura non può rimanere cieca e, anzi, ha il dovere di v iar le ind gi i
_ L’edizione di Cronache del 29 novembre
nei parametri di potabilità. Oltre a future campionature, sono in corso ulteriori indagini finalizzate ad individuare eventuali profili di responsabilità in ordine alla crisi in disamina» conclude la nota del Procuratore Cardea.
Il presidente: «Continuerò a lavorare e vigilare affinché tutto sia sotto controllo e non si verifichino più criticità»
Bardi: «Bene i risultati delle analisi della Procura, ora basta allarmismi» «A
ccogliamo con soddisfazione l’esito delle analisi condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, unitamente a personale dell'ASP, su delega della Procura della Repubblica e processate da un laboratorio terzo, la cui sede non si trova in Basilicata. Eravamo certi che le analisi confermassero la conformità delle acque e dunque la potabilità, in
linea con quanto già certificato da Acquedotto lucano, Arpa Basilicata e Arpa Puglia» afferma il presidente e commissario straordinario dell’emergenza Vito Bardi. «Siamo altrettanto certi che questi risultati tranquillizzeranno ulteriormente la popolazione e metteranno a tacere gli allarmismi strumentali di cui si è macchiato in questi giorni chi ha provato a speculare sull’emergenza e sulla salute dei lucani. Per quanto mi riguarda, come commissario all’emergenza idrica, continuerò a
lavorare e vigilare affinché tutto sia sotto controllo e non si verifichino più criticità, le cui responsabilità certamente vanno ricercate» prosegue Bardi. «Noi - e ringrazio quanti hanno collaborato senza risparmiarsi siamo quelli che hanno scongiurato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua, hanno evitato l’arrivo delle autocisterne, e hanno lavorato e lavorano per mettere la parola fine all’emergenza» conclude Vito Bardi, Presidente della Basilicata.
L’Au di Acquedotto Lucano Andretta: «Salutato con favore le analisi della Procura», anche il dg Arpab Ramunno ringrazia per l’attività svolta»
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«Sforzi straordinari per aumentare la disponibilità idrica e ridurre i disagi»
resso le fonti di approvvigionamento idrico, ai serbatoi, agli impianti di potabilizzazione e nel laboratorio di analisi certificato di Acquedotto Lucano, ci sono persone che si occupano di assicurarsi che l’acqua erogata sia di qualità e, soprattutto, sicura» afferma Alfoso Andretta, amministratore unico di Acquedotto Lucano. «Lo facciamo ogni giorno e, nelle ultime settimane, lo abbiamo fatto costantemente: 24 ore al giorno. Questo perché il compito di Acquedotto Lucano è quello di provvedere alla distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano, mentre ad altri enti spetta occuparsi di renderla disponibile negli invasi. La potabilità, dunque, è la prima preoccupazione; e non potrebbe essere diversamente: nessuno mai potrebbe assumersi la responsabilità di fare arrivare nelle case acqua contaminata, priva delle caratteristiche che la legge stabilisce affinché possa considerarsi sicura»
continua l’Au di Acquedotto. «In considerazione della delicatezza della fase che i cittadini lucani – e in particolare quelli dei 29 comuni serviti dallo schema idrico Basento-Camastra – stanno attraversando, l’Unità di Crisi per l’emergenza idrica ha ritenuto opportuno eseguire ogni verifica ed ogni accertamento coinvolgendo, insieme ad Acquedotto Lucano, Arpab ed Asp, anche con il supporto scientifico del Centro Nazionale Sicurezza delle acque dell'Istituto Superiore di Sanità: un impegno straordinario, come straordinario è stato lo sforzo di Acquedotto Lucano per realizzare in tempi record una con-
dotta di collegamento dal fiume Basento all’invaso, per aumentare la disponibilità idrica ed evitare che 140 mila cittadini avessero ulteriori disagi connessi a chiusure delle erogazioni protratte per periodi più lunghi di quelli attuali» prosegue Andretta. «Per questo abbiamo salutato subito con favore l’iniziativa della Procura della Repubblica finalizzata ad accertare la regolarità delle operazioni svolte per fronteggiare la crisi idrica anche attraverso il campionamento e l’analisi delle acque immesse nella rete idrica per il consumo umano. L’esito favorevole degli accertamenti eseguiti è ulteriore attestazione della potabilità dell’acqua» dichiara Andretta. «Infine , voglio ringraziare ancora una volta quei dipendenti di Acquedotto che in queste ultime settimane si sono impegnati al fine di ridurre i disagi agli utenti in una situazione di emergenza e di eccezionalità» conclude Andretta. IL COMMENTO
DI RAMUNNO DELL’ARPAB «Le analisi svolte da ente terzo, non dislocato in questa regione, predisposte dalla Procura della Repubblica, hanno comprovato la conformità dei campioni, per cui l’acqua esaminata rientra nei parametri di potabilità. Ringrazio l’attività svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, unitamente al personale dell’Asp, finalizzate ad accertare la regolarità delle operazioni svolte per fronteggiare la crisi idrica» ha dichiarato Ramunno dg di Arpab.
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Il consigliere regionale Tataranno: «Gestione Bardi si contraddistingue per una visione strategica che guarda oltre l'emergenza»
«Crisi idrica, rilievi della Procura sono garanzia per la sicurezza» POTENZA. «Acque del Basento: un percorso di trasparenza e impegno costante per la tutela delle comunità lucane». Lo dichiara il presidente del gruppo consiliare della Lega, Domenico Raffaele Tataranno che aggiunge: «Le verifiche della Procura della Repubblica rappresentano un ulteriore tassello di un progetto più ampio di rigore e attenzione verso la salute pubblica, che il Presidente Vito Bardi sta conducendo con determinazione e lungimiranza». «I risultati delle analisi condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità - prosegue Tataranno - non sono un punto di arrivo, ma un importante traguardo intermedio in un percorso di risanamento e monitoraggio continuo delle nostre risorse idriche. La certificazione di potabilità delle acque del Basento, ottenuta attraverso un rigoroso processo di verifica - con campioni analizza-
ti da un laboratorio indipendente esterno alla Basilicata - conferma l'approccio metodico e scientifico adottato dall'amministrazione regionale». «Il Gruppo Lega Basilicata - af-
ferma il consigliere regionale - ribadisce con forza la più totale e convinta fiducia nell'operato del Presidente Bardi. La sua gestione si contraddistingue non per episodici interventi, ma per una
visione strategica che guarda oltre l'emergenza contingente. Un approccio che coniuga rigore istituzionale, trasparenza amministrativa e attenzione concreta alle esigenze dei cittadini lucani. Respingiamo con decisione ogni tentativo di strumentalizzazione politica. Le istituzioni devono essere valutate per la capacità di affrontare le sfide complesse con competenza, determinazione e senso di responsabilità - qualità che il Presidente Bardi ha ampiamente dimostrato in questa delicata vicenda». «Il nostro sostegno - conclude Tataranno - non è una sterile rivendicazione, ma il riconoscimento di un metodo di governo che pone al centro la tutela dell'interesse pubblico. Le verifiche odierne non rappresentano un punto di arrivo, ma un ulteriore tassello di un percorso di miglioramento continuo che la Giunta regionale sta portando avanti con impegno costante».
I consiglieri regionali del centrosinistra: «L’acqua è potabile»
L’ACCUSA DELLE CONSIGLIERE VERRI E ARANEO (M5S)
POTENZA. «I dati forniti a diverso titolo da Arpa Puglia e Arpa Campania sulla potabilità dell’acqua del Basento rassicurano rispetto alle tensioni sociali, ma la emergenza non è finita. Anzi». È quanto dichiarano i Consiglieri regionali del centrosinistra Alessia Araneo, Angelo Chiorazzo, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Piero Marrese, Viviana Verri, Giovanni Vizziello. «Aver posto l’accento sulla gestione, sbagliata, di una crisi che Bardi non ha visto arrivare, ci dà ragione rispetto alla impostazione e all’atteggiamento avuto in questi mesi - affermano - Ribadiamo che avevamo chiesto già a luglio al Presidente Bardi di venire in Consiglio regionale a riferire sulla situazione che interessa 140.000 cittadini lucani. E non è accaduto. A maggior ragione per ciò che sta accadendo: arrivarci prima avrebbe ridotto tensione, apprensione e distanza dalle Istituzioni». «Si è scelto di percorrere una strada certamente fattibile sul piano tecnicofunzionale, ma senza alcuna certezza sulla potabilità dell’acqua. Perché le verifiche e le controverifiche sono state fatte a posteriori - continuano - Ora l’emergenza continua. E sarebbe il caso di mettere il Consiglio regionale e la comunità lucana nelle condizioni di un aggiornamento continuo, anche perché c’è un tema che non può esse-
POTENZA. «La Regione Basilicata nei mesi scorsi ha finanziato per 7,4 milioni di euro i lavori di adeguamento/ampliamento della diga di Monte Cotugno, la diga in terra battuta più grande d’ Europa, collocata nel territorio di Senise. Gli interventi, previsti per il mese di ottobre 2024 con chiusura dei lavori nel marzo 2025, riguardano il manto impermeabile del paramento di monte al fine di consentire all’invaso di raggiungere la capienza massima di 530 milioni di metri cubi d’acqua rispetto agli attuali 120». È quanto affermano le consigliere regionali del M5s Alessia Araneo, Viviana Verri. «Un’operazione di vitale importanza per attenuare l’ormai cronica crisi idrica che sta interessando la nostra regione garantendo una preziosa riserva d’ acqua sia per uso potabile che per il nostro comparto agro-industriale - dicono - Tuttavia, ad oggi i lavori di adeguamento non sono ancora iniziati e il ritardo, che inevitabilmente si sta accumulando, non farà che peggiorare una situazione di per sé critica in termini di approvvigionamento e disponibilità delle risorse idriche regionali. Per queste ragioni abbiamo presentato un’interrogazione urgente per conoscere le ragioni del ritardo e sollecitare l’inizio dei lavori nonché per chiedere quale sarà il nuovo cronoprogramma degli interventi previsti. L’approvvigionamento idrico è ormai diventata una lotta contro il tempo e il Governo Bardi non può permettersi ulteriori tentennamenti».
«I dati delle Arpa rassicurano, «Per diga di Monte Cotugno ma l’emergenza non è finita» grave il ritardo nei lavori»
re sottaciuto e che riguarda la catena delle responsabilità. Questo passaggio è fondamentale per capire cosa è accaduto nel frattempo che l’emergenza avanzava e cresceva ed è necessario per avere una direzione di marcia. Il Presidente Bardi - concludono -continua a tacere - ha bisbigliato qualcosa in Consiglio regionale – sulla indicazione che avrebbe dato o darà sulla partita dell’asta pubblica del 30% delle azioni di Acque del Sud spa. I lucani vogliono sapere».
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Il dirigente di FdI: «Il tavolo di crisi diventi il tavolo della programmazione e del rilancio della risorsa acqua»
Giuzio: «Un’emergenza affrontata con un occhio proiettato al futuro» «N _ Giuzio
egli ultimi tempi, la gestione della crisi idrica in Basilicata ha scatenato un acceso dibattito. Voci critiche si sono sollevate, incomprensibilmente contro Vito Bardi quale commissario straordinario del governo. È fondamentale considerare le difficoltà eccezionali che la regione sta affrontando e riconoscere gli
sforzi messi in campo per mitigare gli effetti sulla popolazione e sull'economia locale, con un chiaro focus sul futuro», afferma il dirigente meloniano Giuseppe Giuzio in una nota stampa. «La crisi idrica che sta colpendo la Basilicata è una delle più gravi emergenze mai registrate nella regione. La combinazione di scarse precipitazioni e
infrastrutture obsolete ha creato una situazione estremamente complessa. Nonostante queste difficoltà, l'azione tempestiva ha evitato che lo scenario peggiorasse ulteriormente e ha posto le basi per un miglioramento duraturo» continua Giuzio. «Sono stati adottati interventi rapidi per affrontare l'emergenza: l'immissione dell'acqua del fiume Basento – continua Giuzio nella rete idrica come soluzione temporanea ha garantito la continuità della fornitura. Uno degli aspetti positivi della gestione della crisi è stata la collaborazione tra istituzioni locali, aziende e cittadini. Le campagne di sensibilizzazione sull'uso responsabile dell'acqua e le misure di razionamento sono state accolte con
grande senso di responsabilità dalla maggior parte della popolazione, dimostrando una forte coesione sociale». «In momenti di emergenza è naturale che emergano critiche, ma è essenziale valutare anche i risultati raggiunti. Nonostante le difficoltà, la gestione della crisi idrica da parte della Regione Basilicata ha mostrato una capacità di risposta delle istituzioni preposte, rapida e coordinata. Sebbene ci sia ancora molto da fare, specialmente per modernizzare le infrastrutture, l'attuale gestione ha posto solide basi per ragionamenti che possano portare miglioramenti a lungo termine» prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia. «Le notizie positive riguardanti la potabilità del-
l'acqua del fiume Basento - l'Arpa Puglia ha confermato che le analisi sui campioni prelevati il 27 novembre presso il potabilizzatore di Masseria Romaniello sono in linea con gli standard previsti e anche la Procura della Repubblica, ha confermato la bontà dell'acqua dopo analisi indipendenti – danno il senso del grande lavoro finora svolto. È necessario continuare a lavorare verso soluzioni durature con un occhio proiettato al futuro e programmare un ritorno alla normalità pensando a soluzioni definitive.» dichiara Giuzio. «Il tavolo di crisi – conclude Giuzio- diventi il tavolo della programmazione e del rilancio della risorsa acqua, tanto preziosa ma solo se messa realmente a sistema».
Il Comitato Acqua pubblica “Di Bello” durante la conferenza: «Captazione del Basento imprivvisata»
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«Inerzia della gestione dell'invaso del Camastra»
'operazione della captazione del Basento a nostro avviso è stata portata avanti al di fuori del quadro normativo, compreso quanto stabilito dall'ordinanza di protezione civile sull'emergenza. Le associazioni sono assolutamente consapevoli che l'indisponibilità di acqua può creare impatti igienico-sanitari estremamente rilevanti che è necessario scongiurare anche con provvedimenti eccezionali, ma tutte le azioni e le varie iniziative non devono scadere nell'arbitrio, ad esempio per quanto riguarda l'analisi delle alternative» afferma il Comitato Acqua Pubblica “Peppe Di Bello”. «Le modalità con cui si è arrivati a captare l'acqua del Basento, per farla bere una volta potabilizzata ai cittadini, sono il paradigma dell'improvvisazione e rischiano di diventare un pericolosissimo precedente per tutta Italia nella gestione di un diritto fondamentale come l'acqua, a cui si associano quelli del diritto alla salute, della tutela dell'ambiente, della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano direttamente. Tutto ciò non poteva passare sotto silenzio e per questo abbiamo ritenuto opportuno segnalare 5 enormi criticità, che hanno contraddistinto l'operazione, a tutti gli Enti e Istituzioni a vario titolo coinvolti nella gestione dell’emergenza idrica in corso, dai Comuni al Commis-
sario, dalla Magistratura all'Istituto Superiore di Sanità fino ai Ministeri della Salute e dell'Ambiente». Così le associazioni che hanno costituito il Comitato Acqua Pubblica "Peppe Di Bello" assieme al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua commentano la dettagliata lettera-esposto sulla crisi idrica. «Intanto, si rimarcano le sottovalutazioni o, peggio ancora, la totale inerzia nella gestione della riserva idrica della diga del Camastra, che hanno portato a un'emergenza che era invece, del tutto prevedibile fin dal 2019. Emergenza questa che sarebbe stata evitabile, coinvolgendo fina da allora tutti gli enti proposti alla g e stion e de ll’invaso, delle reti e delle acque ,nell’attuazione degli interventi necessari a diversi livelli. Peccato , invece, che tutto sia stato coperto dalla totale inerzia delle istituzioni per cinque lunghi anni, giocando sui diritti fondamentali della popolazione» continuano. «Se, come si è visto, si arriva fuori tempo massimo, si apre la strada alla confusione e a provvedimenti tampone, difficilmente giustificabili dopo anni di inadempienze, minando così alla base la stessa credibilità delle istituzioni. A partire da queste gravi responsabilità, sono 5 i punti principali sollevati nella lettera/esposto inerenti le soluzioni emergenziali adottate» prosegue il Comitato. DEROGHE SULLA POTABI-
LIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEL FIUME «L’ordinanza non ha derogato agli artt.80 e 81 del Testo unico dell'Ambiente, i quali stabiliscono che le acque di un fiume possano essere potabilizzate solo dopo una classificazione basata su campionamenti della durata di almeno 12 mesi, perché ovviamente degli inquinanti possono comparire solo in alcuni periodi dell'anno; poi a ogni classe di qualità è associata la modalità di trattamento necessaria prima della distribuzione. Si potrebbe anche scoprire che un fiume, in base ai parametri di legge, non sia potabilizzabile se non in casi eccezionali, ma, appunto, con specifiche e chiare deroghe alla norma, che qui, come abbiamo visto al punto precedente, non ci sono» afferma il Comitato. ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI «Il Decreto 14 giugno 2017 del Ministro della Salute imponeva che tutti i laboratori che si occupano di acque potabili dovessero essere accreditati entro il 2019 dall'ente certificatole, Accredia. L'Arpab non risulta nelle banche dati Accredia. Il Laboratorio di Acquedotto Lucano sì, ma non per tutte le prove» spiega. ANALISI DI RISCHIO «Il D.lgs.18/2023 sulle acque potabili stabilisce tutte le tappe per redigere e approvare il Piano di Sicurezza delle Acque che contiene la cosiddetta Analisi di Rischio. Alla Regione compete
l'onere iniziale di «una valutazione e gestione del rischio delle aree di alimentazione per i punti di prelievo delle acque da destinare al consumo umanoo». Cioè spetta alla regione descrivere la situazione del Basento e provvedere anche a rimuovere le potenziali fonti di eventuale inquinamento. La legge definisce, inoltre, i parametri da utilizzare. Tra questi i monitoraggi preventivi - e ordinari! - per tracciare eventuali contaminanti: di tutto ciò non vi è traccia nelle recenti relazioni ARPAB. Ci chiediamo quindi, come poteva essere coerente con il dettato normativo l'analisi di rischio che è stata poi valutata favorevolmente da ASP e Istituto Superiore di Sanità.Il progetto di captazione dal Basento, per stessa indicazione dell'Ordinanza di protezione civile, doveva essere oggetto di procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. , con deposito preventivo per almeno 7 giorni di uno studio sugli impatti ambientali e sanitari per raccogliere osservazioni da parte di comuni, associazioni e cittadini. Questo è un aspetto di particolare gravità, in quanto il progetto di captazione del Basento è stato sottratto irregolarmente da quel confronto con la cittadinanza» conclude.
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Il documento approvato dalla Giunta regionale, Mongiello: «Traguardo storico, ci permetterà di rilanciare il sito»
Parco del Pollino, dopo 31 anni dalla costituzione arriva il piano POTENZA. Dopo trentuno anni dalla sua istituzione, finalmente il Parco del Pollino ha il suo Piano. È stata approvata infatti in Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Transizione energetica, Laura Mongiello, una delibera in attuazione all'articolo 12 della legge del 6 dicembre 1991, numero 394, che prevede che ogni Parco sia dotato di un Piano nel rispetto delle normative di tutela ambientale e delle finalità istitutive dello stesso, costituendo in tal modo uno strumento di gestione del territorio sottoposto a tutela. «Il Piano del Parco indirizza le attività di salvaguardia dell’area protetta nonché le azioni mirate ad accrescerne lo sviluppo socio economico e culturale», commenta l’assessore Mongiello che spiega: «Con grande soddisfazione, dopo anni di discussioni, vertenze e dibattiti, raggiungiamo uno storico traguardo che non solo rende merito a uno dei posti più belli della nostra Basilicata, ma ne accresce anche il valore a li-
IL PLAUSO DELL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE
«Autoproduzione energia, bene la firma sul decreto»
vello ambientale, storico e culturale». «Il quadro normativo dell’iter per il Piano si è ampliato ed è stata resa obbligatoria la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) che ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile che integri la dimensione ambientale nei processi decisionali strategici», spiega l’assessore all’Ambiente e Transizione energetica che inoltre precisa: «Il Piano approvato nella Giunta odierna, ora passerà alla
discussione in Consiglio regionale per la sua definitiva approvazione». «Stiamo mettendo la massima attenzione alla riqualificazione e tutela dei nostri Parchi, in uno sforzo strategico che non vede solo la Regione protagonista, ma il dialogo attivo con i comuni che da sempre si fanno custodi delle nostre comunità. Oggi mettiamo un altro tassello di fondamentale importanza all’interno di un mosaico che vede la Basilicata sempre più attrattiva e green», conclude Mongiello.
POTENZA. «Accolgo con favore la notizia della firma da parte dal ministro Adolfo Urso del decreto che stanzia 320 milioni di euro di incentivi per sostenere l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, fotovoltaico, eolico, autoconsumo, stoccaggio dietro il contatore nelle Pmi. Una norma che va nella giusta direzione per motivare sempre di più a una svolta sostenibile anche per il settore produttivo». Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente e Transizione energetica, __Adolfo Urso Laura Mongiello. «La notizia ancora più favorevole è che il 40 per cento delle risorse saranno destinate alle Regioni del Mezzogiorno, tra cui la Basilicata, che destinerà la sua parte alle micro e piccole imprese. Un sostegno significativo che indica un netto cambio di rotta verso l’eco sostenibilità del mondo imprenditoriale, con benefici economici e tutela dell’ambiente. Una rotta – conclude Mongiello – auspicata e voluta come obiettivo sin dal mio primo giorno da assessore».
Corrette 113 pratiche su 119, disponibili 21 milioni di euro per 41 Piccole e medie imprese
È boom di istanze per la mini Pia
POTENZA. «Con la pubblicazione dell’elenco provvisorio delle istanze candidate a finanziamento disponibile sul sito istituzionale della Regione si chiude la prima fase per i Piani di Sviluppo Industriale attraverso pacchetti integrativi agevolativi, una fase di intenso lavoro per gli Uffici del Dipartimento. Sul Bur del 16 dicembre prossimo sarà pubblicata la determina della presa d’atto dell’elenco definitivo. Intanto abbiamo fatto bene a differire i termini dando modo alle imprese interessate di completare gli investimenti». Così l’Assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo fornendo i dati complessivi: 119 istanze presentate con investimenti produttivi che ammontano a 179,5 milioni di euro di cui 113 istanze ammesse. Con le risorse disponibili pari a 21 milioni di euro potranno essere finanziate circa 45 istanze. «L’alto numero di progetti presentati, grazie anche all’attività di
promozione e consulenza svolta da Basilicata Sviluppo che si conferma società in house con la Regione sempre più importante, oltre che da Confindustria Basilicata ed associazioni di categoria – aggiunge – testimonia l’interesse delle nostre imprese per la misura. L’azione punta principalmente a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate; rafforzare la crescita so-
stenibile e la competitività delle Pmi e la creazione di posti di lavoro nelle Pmi, anche grazie agli investimenti produttivi; sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità. Anche in questo modo – aggiunge – intendiamo favorire il processo di adeguamento del sistema produttivo lucano alle politiche europee in materia transizione verde e sostenibilità. Ricordo che tra i soggetti beneficiari delle agevolazioni – evidenzia Cupparo – ci sono le micro, piccole, medie imprese che nella nostra regione rappresentano la platea più numerosa di imprese insieme ai consorzi di imprese e alle società consortili. Oltre ai servizi innovativi, al trasferimento tecnologico, alla formazione avanzata, l’auspicio è che la Misura possa agire da stimolo per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali e accrescere la propensione ad innovare».
Fondi promozione di attività sportive, a Tito 20mila euro
TITO. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha pubblicato l’elenco di 72 comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti destinatari dei fondi per la promozione di attività sportive per bambini e ragazzi con disabilità o appartenenti a famiglie in condizioni di svantaggio economico. L'importo assegnato – 1.440.000 euro – va ad aggiungersi ai finanziamenti già erogati lo scorso ottobre ad altri 28 comuni. Per la Basilicata a ricevere i fondi è stato il Comune di Tito.
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Primo piano
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Il presidente Svimez Luca Bianchi: «La popolazione della regione sarà quella che nel 2050 avrà la decrescità più intensa del Paese»
«Basilicata, per la crescita serve investire sul settore industriale»
POTENZA. È «un quadro contraddittorio» quello che emerge dalla lettura del rapporto Svimez 2024 sulla Basilicata, nelle parole del presidente Luca Bianchi, che è stato relatore ieri mattina, a Potenza, nel convegno “La grande incertezza: il Mezzogiorno, la Basilicata, i giovani e le prospettive future nel rapporto Svimez”. «Abbiamo registrato una particolare debolezza per la Basilicata - ha sottolineato - determinata da una crescita, per gli investimenti sulle infrastrutture, come superbonus e Pnrr, ma limitata dalla debolezza del sistema industriale. C’è stato un calo significativo della produzione industriale, per un processo di reindustrializzazione forte in atto, e una debolezza delle esportazioni». Parlando dell’automotive Bianchi ha sottolineato che «qualche preoccupa-
__Il presidente di Svimez Luca Bianchi al convegno organizzato all’Università della Basilicata
zione c’è, specie per i dati di Melfi che cala la sua produzione del 62 per cento, e il futuro della regione è legato alla capacità di sopravvivenza e di rilancio di questo settore». In tema di giovani, Bianchi ha rilevato che non cala l’emigrazione dei laureati, nonostante una crescita nell’occupazione. Si sono creati posti di lavoro, ma non adeguati a chi ha fatto investimenti di carattere formativo». Il re-
soconto finale del presidente Svimez si è basato sulla considerazione che «sul settore industriale, se non centriamo gli investimenti, le attenzioni e le politiche regionali e nazionali, se non creiamo posti di lavoro di qualità, se non attiviamo servizi avanzati, la Basilicata si condanna solo a un futuro di turismo e agricoltura, che saranno pure utili, ma non sono sufficienti a fornire opportunità».
Tra i dati più significativi emersi per la Basilicata, una crescita del Pil (1,3 per cento) in linea con la media del Mezzogiorno ma il calo più consistente dal 2019 al 2023 (-3,8 per cento). In media tra le regioni meridionali, si è ridotto il tasso di disoccupazione giovanile tra il 2019 e il 2023 che in Basilicata è al -6,2 per cento; tra il 2013 e il 2022 hanno lasciato la regione settemila giovani laureati.
(foto Mattiacci)
Con tali indici la popolazione lucana è quella che, al 2050, conoscerà una decrescita più intensa (-22,5 per cento). In sanità la Basilicata, con la Puglia, è l’unica regione del sud che adempie ai Lea: in almeno uno dei tre ambiti di assistenza (prevenzione, distrettuale e ospedaliera) raggiungendo il punteggio di 78 su 100. Mentre è del 24 la percentuale di malati oncologici lucani che si curano al Nord.
L’assessore Latronico al convegno all’Unibas: «La transizione ecologica è una priorità condivisa, è un processo avviato»
«La Regione punta su green, infrastrutture, Sanità e welfare» POTENZA. «La transizione ecologica viene colta e interpretata dai giovani come una priorità condivisa, un processo di cambiamento in atto che apre ai territori e alle comunità grandi opportunità di ripensamento dei propri modelli economici e di evoluzione valoriale che metta al centro l’inclusività, il senso di comunità e la promozione del bene comune, secondo quanto emerge da un recente Rapporto promosso da Edison e The European House -Ambrosetti sulla Società del Futuro». Così si apre la riflessione di Cosimo Latronico, Assessore al Benessere, intervenuto all’evento “La Basilicata del futuro. Autonomia differenziata, spopolamento e svolta green. Confronto con la Svimez dei giovani universitari” presso l’Università degli Studi della Basilicata. «La Basilicata è a pieno titolo dentro questo processo di cambiamento: sul piano energetico, delle infrastrutture, del sistema sanitario e del welfare. E lo è per vocazione ma, ancor più, per necessità. Gli ultimi dati pubblicati da Svimez sull’andamento dell’economia regionale ci consegnano la fotografia di un sistema economico fragile, che ha consolidato nel corso dei decenni le due principali monocolture dell’automotive e
del settore oil. Oggi è da questi settori in difficoltà che dipende la debolezza del nostro sistema economico, che non è riuscito a diversificarsi nel tempo e, soprattutto, a svincolarsi dalla dipendenza ossessiva da questi comparti, legando la propria sorte a fattori esogeni», continua Latronico. «Grazie agli investimenti che stiamo realizzando con risorse Pnrr, Fsc, risorse del bilancio regionale, royalties, la Regione Basilicata sta costruendo lo sviluppo economico e la comunità del futuro, puntando con convinzione alla transizione ecologica ed energetica, all’infrastrutturazione sociale nelle aree interne, alle specializzazioni intelligenti e innovative (geodesia spaziale, ripresa della produzione legata al settore ferroviario). Gli investimenti sul po-
tenziamento delle reti infrastrutturali (strade e ferrovie), del valore complessivo di 2 miliardi di euro (tra gestione centrale e territoriale) potenzieranno le connessioni dei nostri territori verso l’interno e, ancor più, verso l’esterno, recuperando e chiudendo il collegamento tra Salerno e Taranto e aprendo, di fatto, verso Matera. Questa nuova trama infrastrutturale contribuirà a recuperare la vocazione logistica dell’asse basentano», commenta l’Assessore. «Nella nostra idea di futuro, al centro sono poste le persone, le comunità, con i propri fabbisogni di assistenza e cura. Il tema sociale e quello sanitario rappresentano, da un lato, il principale capitolo del bilancio regionale ma, dall’altro, ribaltando anche la narrazione che nel tempo è stata prodotta
su questa dimensione, la vera leva su cui edificare una nuova idea di Basilicata legata appunto al benessere e alla cura (dei luoghi e delle persone), che diventa idea di sviluppo di competenze e di nuova occupazione. C’è un forte impegno da parte della Regione sia sulla materia prettamente sanitaria (telemedicina, medicina territoriale, ospedali di comunità, centrali operative territoriali per un migliore coordinamento tra servizi e professionisti sanitari) sia su quella legata al welfare - dice ancora Latronico - Abbiamo in mente di lavorare, con il contributo di tutti gli operatori e gli attori del settore e con la collaborazione scientifica di Feem, a un grande piano sociale che diventi una infrastruttura sociale a tutti gli effetti, in grado di intercettare e promuovere i fabbisogni sociali e farne fattori di crescita. Queste opportunità che si legano agli investimenti che si stanno realizzando in Basilicata legati alla transizione verde e digitale andranno a determinare un nuovo mercato del lavoro, che richiederà nuove competenze tecniche e trasversali. Sono, questi, semi di speranza che piantiamo per i giovani, per restituire loro la fiducia e la responsabilità di rimanere o tornare qui in Basilicata», conclude Latronico.
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In quarta Commissione consiliare per l’Aor San Carlo a relazionare sulla radioterapia il Dg Spera e il direttore di Dipartimento Bilancia
Oncologia e disturbi alimentari: audizioni sullo stato dell’arte
I
n quarta Commissione consiliare permanente (Politica Sociale), presieduta da Morea (Azione), riunitasi presso il “Parlamentino lucano”, si è discusso della rete oncologica e delle patologie dei disturbi alimentari. Primi auditi dalla Commissione il Dirigente generale dell’A.O.R. San Carlo, Giuseppe Spera, e, a seguire, il direttore del Dipartimento Oncologico del medesimo ospedale, Domenico Bilancia, in merito alla situazione attuale della radioterapia presso il nosocomio potentino. ONCOLOGIA E RADIOTERAPIA Spera ha spiegato che l’oncologia aziendale è strutturata in un Dipartimento del quale fanno parte tre strutture complesse (ematologia, oncologia medica e hospice). L’attività del Dipartimento è in crescita e riesce a dare risposte immediate ai pazienti. I tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono ridotti. Il Dipartimento di oncologia è stato potenziato anche in termini di personale medico. I numeri sono molto positivi e sussistono buone sinergie con le chirurgie oncologiche. L’Azienda sta puntando sulla chirurgia oncologica robotica, grazie all’esperienza del direttore del Dipartimento. Spera ha inoltre evidenziato gli ottimi rapporti esistenti tra tutte le Aziende sanitarie del sistema regionale che devono rispondere alla complessità delle richieste in oncologia. Il San Carlo è centrale nella rete oncologica, anche per il suo approccio multidisciplinare; non si tratta, tuttavia, di un fatto gerarchico in quanto i diversi nodi che costituiscono la rete hanno tutti pari dignità. Per quanto attiene invece al Reparto di radioterapia, Spera ha ricordato che è nato dopo una raccolta firme, oltre 40mila, con la finalità di evitare inutili spostamenti ai malati oncologici. A partire dal 2022, la gestione dell’acceleratore lineare e del relativo personale è esternalizzata, mentre l’organizzazione del
OSPEDALE SAN CARLO: LE RICHIESTE CONTRATTUALI
Assemblea sindacale medici e dirigenti
reparto è in capo all’Azienda ospedaliera. Oggi, tuttavia, «per garantire la continuità dei trattamenti, è richiesto un aggiornamento tecnologico dei macchinari utilizzati, anche a causa della mancanza di un secondo acceleratore presso il reparto stesso». Il direttore del Dipartimento oncologico del San Carlo, Domenico Bilancia, ha invece sottolineato la valenza dell’approccio multidisciplinare messo in atto dall’Azienda, esito di un’attività coordinata. «I nostri numeri - ha detto Bilancia - sono confrontabili con quelli delle migliori strutture nazionali. Abbiamo utilizzato tutte le risorse a disposizione per la valutazione multidisciplinare delle patologie. Le nuove terapie ci sottopongono a nuovi problemi che richiedono competenze specifiche. La Basilicata ha tuttavia bisogno di essere più attrattiva per i medici e la facoltà di Medicina può creare i presupposti per garantire questo aspetto, anche tenendo conto che l’oncologia ha bisogno di una formazione continua». «L’Aor San Carlo, nell'ambito della rete oncologica della Basilicata - ha proseguito - è un nodo fondamentale. Il Dipartimento di Oncologia deve garantire la gestione integrata multidisciplinare del paziente oncologico in tutte le fasi del suo percorso diagnostico e terapeutico. Anche questo obiettivo è raggiungibile solo con l'organizzazione e strumentazione sanitaria adeguata agli alti standard richiesti». Infine, Bilancia ha ricordato che il San Carlo è centrale per la sanità oncologica lucana e anche
per quella delle regioni confinanti. IL CENTRO PER LA CURA DEI DISTURBI DELLA NUTRIZIONE Infine, si sono svolte le audizioni della responsabile del centro “G. Gioia” per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, di Rosa Trabace, del presidente della fondazione Stella Maris Mediterraneo, Mario Marra, e della Sindaca di Chiaromonte, Valentina Viola, sull’offerta sanitaria fornita dal Centro per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione “G. Gioia” di Chiaromonte. I pazienti presi in carico dalla struttura sono stati 1000, di cui 450 lucani. Dispone di 20 posti letto in regime residenziale e di 10 posti letto in regime semiresidenziale. La durata del programma residenziale è fino a 5 mesi. Sussiste una mobilità attiva e, dunque, un ritorno positivo sia in termini di benefici sanitari che economici. Dopo la fase Covid è avvenuto il depotenziamento del reparto di neuropsichiatria infantile, con una riduzione di posti letto e del personale medico, passato da 6 a 2 unità: «Occorre dunque ritornare a una situazione ottimale e stabilizzare i rapporti anche con le aziende sanitarie, coinvolgendole direttamente nelle intese». Il sindaco di Chiaromonte, Viola, audito in commissione su esplicita richiesta della consigliera Araneo, ha sottolineato il grande lavoro svolto negli anni dal Centro e dalle strutture di Chiaromonte, che sono importantissime per la sanità lucana, per le prestazioni che erogano e per il ruolo di prossimità
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resso l’Ospedale San Carlo di Potenza, l’Assemblea sindacale che ha coinvolto i medici e dirigenti dell’Azienda Ospedaliera. L’incontro, avvenuto durante l’orario di lavoro come previsto dalla normativa vigente, rientra tra le iniziative di mobilitazione dell’Intersindacale dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari, composta da Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm e Uil Fpl Medici e Veterinari. L’Assemblea si è confrontata sugli argomenti trattati nella conferenza unitaria del 13 novembre a Roma, tra cui il rilancio del SSN e la valorizzazione dei dirigenti, alla luce dell’iter della Legge di Bilancio 2025. Le sigle dell’Intersindacale hanno unanimemente ritenuto«insufficienti le risorse stanziate dal Governo per riportare la sanità pubblica italiana ai livelli di investimento dei paesi Ue, nonostante le promesse di svolta radicale rispetto al passato: è stata inoltre scongiurata la proposta di un emendamento che, invece di incrementare realmente l’indennità che distingue i sanitari dagli altri dirigenti della P.A., ne proponeva una defiscalizzazione una tantum, alterando le dinamiche retributive degli stipendi e complicando i prossimi rinnovi contrattuali». Inoltre, hanno ricordato le segreterie aziendali e territoriali di Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm e Uil Fpl Medici e Veterinari, «si attende da Azienda e Regione l’atto di indirizzo per avviare la trattativa, necessaria a completare e a perfezionare le innovazioni normative ottenute con il Ccnl 2019-2021». L’Intersindacale lucana intende continuare a farsi portavoce nei confronti delle forze politiche affinché, con interventi specifici, siano adeguatamente valorizzati i professionisti del Ssn pubblico, «fondamentali per il diritto alla salute della popolazione, che solo una sanità pubblica equa, universale, solidale, integrata e multiprofessionale può continuare a garantire». Per queste ragioni, le sigle hanno reso noto che continueranno nel 2025 le assemblee in tutte le Aziende Sanitarie, «allargando la partecipazione alle forze sociali e all’associazionismo che rappresenta i cittadini e i malati, per mantenere costantemente all’attenzione del Governo Regionale le difficoltà che colpiscono lavoratori e cittadini, al fine di garantire un sistema sanitario efficiente e sostenibile per il futuro dei lucani». che svolgono. «Tale visione - ha sostenuto - va portata avanti ed è grave che la struttura di Chiaromonte non sia nel piano di organizzazione territoriale. Poiché abbiamo una struttura operante - ha affermato - ad essa va riconosciuta la dignità che merita, tenendo conto che adesso l’Ospedale di Co-
munità è previsto a Maratea, che non è di facile raggiungibilità per molte comunità». Il presidente Morea ha annunciato una prossima audizione dei vertici delle Aziende sanitarie locali Asm e Asp su tali situazioni, anche relativamente ai rapporti con la Fondazione Stella Maris.
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Applicato all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, è un corpetto da indossare che si attiva in caso di arresto del cuore
Paziente ad alto rischio cardiaco salvato da defibrillatore hi-tech MATERA. Per la prima volta un paziente a rischio di morte cardiaca improvvisa è stato cardioprotetto mediante l’uso di un defibrillatore indossabile applicato all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, dall’Unità Operativa Complessa di Cardiologia Unità Coronarica e Emodinamica in collaborazione con l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale UTIC e l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica «Il defibrillatore indossabile non è altro che un corpetto che il paziente deve letteralmente vestire, nel quale sono installate tre piastre per la defibrillazione e alcuni elettrodi per il monitoraggio continuo del cuore. La sua funzione è quella di intervenire in caso di arresto cardiaco, defibrillando il cuore nel
più breve tempo possibile e salvare delle vite - spiega Giandomenico Tarsia Direttore dell’Uoc di Cardiologia - Questa tecnologia non invasiva ci aiuterà nella gestione dei pazienti a rischio transitorio di arresto cardiaco evitan-
do interventi chirurgici prematuri o lunga degenza grazie anche ad un sistema di tele monitoraggio dedicato dal quale è possibile controllare lo stato clinico del paziente». L’Asm di Matera si conferma co-
Presto le elezioni dei nuovi dirigenti locali comunali, provinciali e regionali
“Avis verso il rinnovo”, a Potenza i vertici nazionali dell’associazione scuola Avis nazionale, Fulvio Calia , direttore generale di Avis nazionale e Rocco Monetta, segretario
POTENZA. L’Avis di Basilicata si prepara ai prossimi rinnovi della dirigenza a tutti i livelli (comunali, provinciali, regionale), organizzando un primo incontro di formazione, con la collaborazione dell’Avis nazionale. L’appuntamento dal titolo “Avis verso il rinnovo” è per oggi a partire dalle ore 9,30 presso l’Udr di via Ciccotti a Potenza, ed ha lo scopo di illustrare, a vecchi e potenziali nuovi dirigenti associativi, la collocazione di Avis all’interno del panorama nazionale e internazionale della donazione del sangue e del volontariato in generale, con tutti i risvolti etici del dono di sé e dei conflitti di interesse che si possono generare all’interno dell’associazione. Relatori saranno Corrado del Bo’, professore ordinario di Filosofia del diritto e direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Bergamo e direttore della
generale di Avis Nazionale. Introdurrà i lavori la presidente regionale, Sara De Feudis.
sì un polo d’avanguardia tecnologico, con l’obiettivo chiaro di porre il paziente al centro del progetto, che viene seguito con dedizione dal momento dell’accesso ospedaliero e durante tutto il decorso della patologia con terapie sempre più appropriate e mirate. «L’applicazione di questo dispositivo salvavita – afferma il Direttore Generale Maurizio Friolo - è il risultato della sinergia tra le varie unità operative e dell’immediatezza di intervento con la quale siamo riusciti a fornire un device ad alta tecnologia in grado di controllare il paziente anche a distanza. Un lavoro di squadra che ha visto impegnati oltre al dottor Tarsia anche l’Utic guidata da Michele Clemente e la Degenza Cardiologica diretta da Giuseppe Troito».
Matera, il calendario Avis sarà dedicato ai fumettisti
MATERA. A dicembre si rinnova l’appuntamento con la presentazione del calendario da tavolo Avis, quest’anno dedicato ai fumettisti. È ormai dal 2021 che il calendario è dedicato alle eccellenze materane: artisti, fotografi, scultori, artigiani. Il 2025 si presenta a donatori, volontari e amici con immagini d’autore colorate e allegre di quattro fumettisti: Romeo Gallo, Pino Oliva, Giuseppe Palumbo, Francesco Ruggieri. Ogni mese il calendario avrà vere e proprie opere di autori talentuosi e riconosciuti a livello nazionale e non solo, poiché annoverano nel proprio curriculum una serie di prestigiosi riconoscimenti. Un ringraziamento a ognuno di loro per la disponibilità e il calore mostrato nei confronti della nostra Associazione. L’Avis augura a tutti un anno solidale fatto di attenzioni, rispetto reciproco, sincerità e un caloroso GRAZIE a ogni donatore, perché anche quest’anno, attraverso il loro gesto, si celebra la vita. I calendari possono essere ritirati gratuitamente tutte le mattine nel punto operativo Avis al piano terra blocco C dell’Ospedale Madonna delle Grazie.
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La relazione del ministro alla Salute Schillaci al Parlamento, interruzione volontaria di gravidanza ed emigrazione: il tasso lucano è il più alto in Italia
Aborto, in Basilicata numeri bassi ma incremento percentuale rilevante
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apporti e tassi di abortività a livello nazionale e regionale con relative variazioni percentuali rispetto al 2021: «Il tasso nazionale presenta un incremento del 5,1% nel 2022 rispetto all’anno precedente», mentre a livello regionale «Valle D’Aosta, Marche, Molise e Basilicata presentano un incremento pari o superiore al 15%». È questo uno dei dettagli della Relazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, sull’attuazione in Italia della legge 194. Dal Governo Meloni un aggiornamento obbligatorio, che, però, ha una copertura temporale che arriva fino al 2022. ITALIA Il tasso di abortività (Numero di Ivg per 1.000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia), nel 2022, in Italia è risultato pari a 5,6 per 1.000 (+5,1% rispetto al 2021 quando era pari a 5,3) Il rapporto di abortività (Numero di Ivg per 1.000 nati vivi) nel 2022 in Italia è risultato pari a 166,6 per 1.000 nati vivi (corrispondente a 16,7 per 100 nati vivi) con un aumento del 4,8% rispetto al 2021, quando era pari a 159,0 Ivg per 1.000 nati vivi. LA BASILICATA E LE ALTRE REGIONI Ad ogni modo, anche nel 2022, come evidenziato dal Ministero, la grande maggioranza delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) è stata effettuata da donne residenti nella regione (92,9%) e nella provincia (86,9% di quelle effettuate da residenti nella regione) di intervento. La Basilicata, l’Umbria, la Valle D’Aosta e il Friuli Venezia Giulia «hanno re-
gistrato una percentuale superiore al 10% di Ivg da donne residenti fuori Regione, pari rispettivamente al 24,0%, 11,5%, 10,8% e 10,3%». Considerando che il Ministero dispone dell’informazione completa relativa alla regione di intervento, ma che il dato relativo alla regione di residenza risulta «“non rilevato”» per 1.239 casi, di cui la gran parte (582) riguarda la Calabria, è stato rilevato che le variazioni del tasso di abortività per regione di residenza rispetto a quello calcolato per regione di intervento non siano sostanziali e che il flusso migratorio netto tra i due tassi sia vicino o pari a zero per la maggioranza delle regioni, «fatta eccezione per
Molise e Basilicata, dove il dato è indicativo di una emigrazione in altre regioni per effettuare le Interruzioni volontarie di gravidanza». Per il Molise, una spiegazione è riconducibile all’assenza di punti Ivg nella provincia di Isernia che «certamente contribuisce ad alimentare il flusso delle donne residenti in Molise che effettuano Ivg in un’altra regione». Mentre in Molise c’è solo una struttura con reparto di ostetricia in cui si pratica Ivg, in Basilicata al copertura è tra le più alte d’Italia risultando pari all’83,3%: su 6 strutture ospedaliere e case di cura autorizzate con reparto di ostetricia ed o ginecologia, in 5 si effettuano Ivg. Osservando il numero as-
soluto di punti Ivg e di punti nascita e il loro rapporto per 100mila donne in età fertile per ciascuna regione, in 11 Regioni il numero dei punti Ivg è inferiore a quello dei punti nascita (Lombardia, P.A. di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), in 6 Regioni è maggiore (Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria), e in 4 è uguale (Basilicata, P.A. Trento, Piemonte e Valle d’Aosta). Ad ogni modo, l’8% di interventi di donne residenti nella provincia di Isernia viene effettuato nelle province confinanti di Caserta e Frosinone e «oltre la metà delle Ivg di donne residenti a Matera viene effettuato fuori regione, principalmente nelle confinanti province pugliesi di Bari e Taranto». Il 79,3% delle Ivg effettuate nel 2022 ha riguardato donne residenti nella regione di intervento con notevoli differenze interregionali. Le regioni che presentano una percentuale di emigrazione in altre Regioni maggiore del 10% risultano essere: Umbria (11,8%), Marche (12,5%),
Abruzzo (10,4%), Molise (23,0%), Basilicata (33,3%) e Calabria (14,2%). Quelle che invece presentano oltre il 10% di immigrazione da altre Regioni sono: Valle d’Aosta (16,5%), P.A. Trento (11,4%), FriuliVenezia Giulia (11,8%), EmiliaRomagna (11,2%), Umbria (11,6%) e Basilicata (24,0%). Riepilogando, in termini percentuali, il quadro complessivo lucano sulle interruzioni volontarie di gravidanza, nel 2022 in Basilicata il 59,9% delle donne che si sono sottoposte a Ivg è risultato stanziale, interventi effettuati nella stessa provincia di residenza, il 6,8% è composto da donne emigrate nelle stessa regione («Ivg effettuate da donne residenti nella regione effettuate in altra provincia della stessa regione»), il 7,6% da immigrate dalla stessa regione («Ivg effettuate nella Regione da donne residenti in altra provincia della stessa regione»), il 33,3% (il valore più alto in Italia) è composto da donne che sono, invece, emigrate in altra regione, e, infine il 24% è composto da donne immigrate da altra regione.
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Basilicata 24 ore
Tra i dettagli, quelli sull’epoca gestazionale alla quale viene effettuata l’Ivg che ha un particolare interesse clinico «perché le complicanze dell’intervento sono più frequenti in caso di Ivg a settimane gestazionali più avanzate». Nel 2022 il 62,3% degli interventi è stato effettuato entro le 8 settimane (rispetto al 61,7% del 2021), il 10,8% tra 11 e 12 settimane e il 6,4% dopo la 12esima settimana. La percentuale di Ivg entro 8 settimane è aumentata negli anni (nel 2012 era pari al 41,8%), in conseguenza dell’aumento del ricorso all’aborto farmacologico, che dal 2020 in Italia può essere praticato entro le 9 settimane di gestazione. Per questa variabile le seguenti Regioni presentano un’informazione mancante superiore al 5% (valore soglia considerato fisiologico): Umbria (23,7%), Basilicata (19,6%) e Calabria (7,2%). Come spiega il Ministero, le analisi delle Ivg prima e dopo i 90 giorni descrivono situazioni opposte: prima delle 12 settimane si tratta di gravidanze perlopiù indesiderate che possono essere evitate mediante la promozione della procreazione responsabile; dopo le 12 settimane si tratta invece di gravidanze desiderate che si decide di interrompere in seguito a esiti sfavorevoli della diagnosi prenatale o per patologie materne. Sulle interruzioni volontarie di gravidanza dopo la 12esima settimana, a fronte di una media nazionale del 6,4%, la Basilicata ha la percentuale più alta d’Italia: 11,4%. Nel 2022 il raschiamento, che è associato a un maggior rischio di complicanze per la donna, è stato praticato nel 7,2% delle Ivg, in lieve diminuzione rispetto al periodo 20162021. Alcune Regioni meridionali e insulari, soprattutto la Sardegna dove questa tecnica è stata utilizzata nel 21,0% dei casi rispetto al 30,4% del 2020, mantengono percentuali superiori alla me-
dia nazionale, mentre altre (Piemonte, P.A. di Trento, Liguria, EmiliaRomagna, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) presentano proporzioni inferiori al 5%. Nel 2022 il ricorso all’aborto farmacologico con Mifepristone e prostaglandine ha presentato un’ulteriore crescita (49,2%) rispetto al 2021 (45,3%) e il suo uso ha riguardato tutte le Regioni, nonostante persista una discreta variabilità interregionale sia per quanto riguarda il numero di strutture che lo offrono sia per il numero di interventi effettuati. Valori percentuali più elevati della media nazionale sono stati rilevati in 12 Regioni: Calabria (75,0%), Basilicata (70,9%), P.A. di Trento (70,1%), Liguria (69,3%), Emilia Romagna (68,8%), Umbria (66,6%), Piemonte (63,8%), Valle D’Aosta (63,3%), Friuli Venezia Giulia (57,2%), Lazio (56,0%), Toscana (55,3%) e Puglia (52,1%). In Basilicata, infine, i 24 consultori familiari a sostegno del percorso di interruzione volontaria di gravidanza, di cui 17 (il 70,8% del totale) effettuano conselling Ivg, hanno effettuato nel 2022 180 colloqui e rilasciato 164 certificati Rispetto alle oltre 60 mila interruzioni volontarie di gravidanza in Italia, 459 quelle notificate relative alla Basilicata. Dopo la Basilicata, il Molise (272) e la Valle d’Aosta (139). In vetta, invece, Lombardia (11.205), Lazio (7.049), Campania (6.065) ed Emilia Romagna (6.019). SINTESI NAZIONALE In totale nel 2022 in Italia sono state notificate 65.661 interruzioni volontarie di gravidanza. Il numero assoluto è aumentato del 3,2% rispetto all'anno precedente, maggiormente per le donne straniere (+4,9%) rispetto alle italiane (+2,9%). Si conferma anche l’aumento del ricorso all’aborto da parte delle minorenni (pari a un tasso di
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2,2 per 1.000), registrato già nel 2021 rispetto al 2020, pur restando il tasso di abortività delle under 18 «inferiore a quello dei Paesi europei con analoghi sistemi sanitari». Per la prima volta in assoluto nel 2022 c’è stato il sorpasso delle Ivg farmacologiche rispetto a quelle chirurgiche effettuate con isterosuzione o raschiamento (52% contro il 46,6%). Tutte le classi di età presentano un aumentato ricorso all’Ivg, tranne quelle comprese tra 40 e 49 anni che mantengono il tasso stabile.
La percentuale di donne nubili che ha effettuato un aborto volontario nel 2022 presenta un lieve incremento rispetto al 2021 (61,3% contro 59,5%), il 49% risulta occupata (dato in lieve aumento). Il 41,4% delle Ivg è stato effettuato da donne senza figli, valore in aumento rispetto al 40,2% del 2021. Mentre la percentuale di interruzioni di gravidanza effettuate da donne con precedente esperienza abortiva continua a diminuire e nel 2022 è pari al 23,3% rispetto al 24% del 2021. È aumentata poi anche la
distribuzione della contraccezione di emergenza: del 27,7% per l’ulipristal acetato (EllaOne) rispetto al 2021, e del 66,8% dal 2020, quando con determina Aifa è stato eliminato l’obbligo di prescrizione anche per le minorenni. Più contenuto l’aumento per il levonorgestrel (Norlevo) rispetto al 2021 (+6,7%), quando si registrava una contenuta contrazione delle vendite rispetto all’anno precedente: complessivamente l'aumento delle vendite rispetto al 2020 è stato del 4,8%. FERMOL
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Potenza
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Il presidente Somma e i consiglieri comunali hanno discusso delle strategie per un futuro sostenibile. Soddisfatto il presidente Iudicello
A Potenza incontro con Confindustria: la Terza Commissione dialoga con il mondo produttivo A
scoltato in Terza Commissione Consiliare il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma. Ai lavori ha partecipato anche il Sindaco Vincenzo Telesca. «Il confronto è stato utile e proficuo» per il presidente della Commissione Giampiero Iudicello. Alla relazione del presidente Somma , sono seguiti gli interventi dei consiglieri comunali Catapano, Pergola, Pepe e Saponara. Il presidente Iudicello, ha precisato che «da tempo la terza Commissione ha avviato una fase di ascolto delle realtà rappresentative del mondo produttivo della Città, sono stati già uditi i rappresentanti di Confapi e Confarti-
gianato, nel convincimento che occorre ripensare la Città e i suoi spazi per rispondere al mutato quadro economico e sociale, al cambiamento climatico, e alle rinnovate esigenze del mondo produttivo». «Il tutto in funzione di un miglioramento della qua-
lità della vita dei cittadini e di chi “frequenta” la città. La Città deve ripensarsi insieme agli altri livelli istituzionali in un’ottica di area vasta. Si impone una riflessione sul regolamento urbanistico datato 2009 che va rivisto e attualizzato» conclude Giampiero Iudicello.
I consiglieri di opposizione: «Il Presidente Pittella cerca di alleggerire la responsabilità»
Vuoto d’Aria: l’Associazione di danza aerea che cresce a Potenza
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i chiama Vuoto d’Aria, ha sede a Potenza ed è presieduta da Letizia Montagnolo. Si tratta di un’associazione che ha sede a Potenza in via Mar Egeo. Si tratta di un complesso associativo nato nel 2020 che solo durante il periodo pandemico è stato costretto a dover fermare le attività. Impegno, costanza e determinazione non mancano alla società potentina impegnata nella danza aerea e nelle altre discipline. Un modo nuovo e di grande richiamo, per mettere insieme passione, voglia di ben figurare e aggregazione, quello sviluppato nel corso dei primi quattro anni dal complesso potentino. Il consiglio direttivo è formato dalla Presidentessa Letizia Montagnolo e dalla vice presidente Monica De Vivo. Le due rappresentanti hanno lavorato duramente per mettere in piedi una realtà associativa che appare destinata a fare bene in ottica futura.
La programmazione avviata da tempo ha visto la società potentina in costanti saggi e gare, legate al filo rosso dello spettacolo puro e dell’agonismo. Letizia Montagnolo ha ottenuto diversi riconoscimenti che l’hanno convinta a dare sempre il massimo per migliorare ulteriormente sia sul piano sportivo che formativo. Nel 2023, l’apice con l’organizzazione della prima gara agonistica di danza aerea presso la Palestra Vito Lepore di Via Anzio. Va rimarcato che gli impegni non termineranno certo con l’impegno di Potenza, anzi a marzo le atlete saranno impegnate a Roma in una gara nazionale di danze aeree che vedrà la partecipazione di tesserate romane e milanesi. Ovviamente ci sarà tanto lavoro da fare ma negli obiettivi del sodalizio potentino c’è tutta la consapevolezza che l’unione tra sport, divertimento e benessere renderà tutto più agevole mettendo le atlete e tutte le tesserate nelle condizioni di ben figurare. FRAMEN
A SCUOLA PER ACQUISIRE COMPETENZE E AFFRONTARE LE SFIDE ATTUALI
L’assessore Grieco a Rotterdam per il corso di formazione dell’Anci
L’
assessore alle Politiche sociali Anna Grieco sta partecipando a Rotterdam, come rappresentante del Comune di Potenza, alla prima tappa del Corso di Formazione Internazionale – I Edizione, organizzato da PUBLICA, la Scuola ANCI per giovani amministratori, dopo aver superato una prova di selezione. L’obiettivo del corso è fornire a sindaci, assessori e consiglieri comunali under 35 le competenze avanzate per affrontare le sfide dell’amministrazione delle città e dei Comuni italiani, con un focus sull’integrazione delle politiche locali nel contesto europeo. Il Corso di formazione internazionale si svolge tra dicembre 2024 e giugno 2025 con sessioni in presenza e online e quattro tappe a Rotterdam, appunto, Parigi, Barcellona e Roma. Attraverso questo progetto, Anci punta a rafforzare le capacità amministrative delle nuove generazioni, offrendo strumenti concreti per governare al meglio le realtà locali – spiegano gli organizzatori. Sono 32 i giovani amministratori provenienti da tutta Italia a usufruire di questa opportunità. Il corso, strutturato in 120 ore, comprende lezioni frontali, esercitazioni, testimonianze, casi studio, incontri online, project work, studio individuale e lavoro di gruppo. Grazie alla collaborazione con prestigiose università internazionali, esperti e docenti universitari, i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere strumenti tecnici e concettuali all’avanguardia per gestire con efficacia le politiche locali in un contesto di crescente complessità. «Ringrazio il sindaco Telesca e tutta l'Amministrazione comunale per l'opportunità. Iniziative di questo genere rappresentano un importante punto di partenza per allargare lo sguardo verso una dimensione locale che possa essere inserita all'interno del contesto europeo» evidenzia l'assessore Grieco. «Il confronto con giovani amministratori locali di altri territori e con esponenti del contesto europeo rappresentano un importante stimolo per la costruzione di politiche innovative e l'incremento di buone pratiche» conclude l'assessore.
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Provincia
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Anche per Melfi previsioni nere: Transnova e le 2 aziende che operano in subappalto, Logitech e Teknoservice, vogliono lasciare i lavoratori a casa
Crisi Stellantis, nell’indotto è raffica di licenziamenti
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utomotive, Stellantis e indotto: ancora notizie negative. La Trasnova ha comunicato il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi ritenuti esuberi per le esigenze produttive dell’azienda a causa della «volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere» dal 31 dicembre. La comunicazione è stata inviata alle segreterie sindacali di categoria. «Dei 90 esuberi - ha spiegato il segretario regionale della Uiltrasporti Basilicata, Antonio Cefola - 50 sono impegnati con Logitech e 40 sono impegnati con Teknoservice Srl, dove da giorni i lavoratori stanno manifestando davanti al cancello B della fabbrica». «I licenziamenti sono inaccettabili - ha aggiunto Cefola - e così come ribadito in più occasioni chiediamo che la procedura sia bloccata nell’immediato. Stellantis deve assumersi le sue responsabilità davanti al Paese e porre rimedio con un piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione». Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prossimo Tavolo Stellantis è previsto il 17 dicembre. Per Cefola, che ha ribadito come nel frattempo i lavoratori continueranno ad attuare le manifestazioni già in essere, «nella pros-
__ Cefola e Palumbo
sima riunione del 10 dicembre per una soluzione per Trasnova, il Ministro Urso deve rendere noto quali siano le soluzioni per evitare una catastrofe occupazionale». Proprio ieri, invece, le prospettive e le sfide dell’automotive italiano, con particolare attenzione al futuro del sito produttivo di Mirafiori, sono state al centro dell’incontro tra il Ministro Adolfo Urso, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Al centro del confronto anche le principali crisi d’impresa del territorio piemontese, tra cui la vertenza Diageo, che nei giorni scorsi ha annunciato la chiusura, prevista per giu-
gno 2026, dello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba. Per l’Ugl Metalmeccanici di Potenza, sono in totale 249 i lavoratori dell’indotto di Stellantis che rimarranno senza lavoro nell’ambito di tre procedure avviate dall’azienda. Gli affidamenti, come anticipato, scadevano il 31 dicembre 2024 ma Stellantis ha comunicato che non verranno rinnovati e che procederà a internalizzare le attività svolte da queste aziende. Nel dettaglio, come calcolato dall’Ugl Metalmeccanici di Potenza, le procedure riguardano, oltre Trasnova, Logitech con 101 licenziamenti di cui 46 a
Melfi, 5 a Cassino e 50 a Pomigliano; Teknoservice con 51 licenziamenti di cui 36 a Melfi e 15 a Cassino. Logitech e Teknoservice sono due aziende che operano in subappalto. «È un dramma sociale, la punta d’iceberg che potrebbe cadere e non fermarsi in una escalation spaventosa - ha dichiarato il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici di Potenza, Giuseppe Palumbo -. La Regione Basilicata intervenga celermente avviando subito una interlocuzione fattiva affinché vengano ritirate le lettere di licenziamento. All’azienda di logistica non è stata rinnovata la commessa da Stellantis. È arrivata la lettera di licenziamento collettivo per i lavoratori dell'azienda di logistica che lavora per il gruppo Stellanti Melfi ed alla quale non è stata rinnovata la commessa dove si dice che, non vi è una “soluzione alternativa” come la cassa o solidarietà perché si tratta di “esuberi strutturali”, poiché queste aziende operano in regime di “monocommittenza” con Stellantis e non hanno altri cantieri a cui destinare la manodopera». «Quindi - ha proseguito tuona Palumbo - si procede con il licenziamento collettivo di tutti i dipendenti, occupati nell’appalto. Chiediamo che l’Assessore alle Attività pro-
duttive, lavoro e formazione e Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata, Francesco Cupparo batta i pugni verso il Governo affinché si assuma le sue responsabilità togliendo quell'inutile e dannoso taglio ai 4,6 miliardi di fondi per l’auto. Chiediamo a Cupparo di gridare insieme a noi altrimenti rischiamo di avere lo smantellamento di una filiera strategica per la Basilicata. A questo punto diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre prossimo, ma c'è bisogno di una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa alla Logitech e Teknoservice, le due aziende che operano in subappalto per il nostro sito lucano». «Queste - ha concluso Palumbo - sono solo due delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se la Regione e il Governo non intervengono in maniera decisa e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia. Per il nostro sindacato sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli per rilanciare gli stabilimenti e occorre tutelare l'occupazione dei lavoratori diretti e della filiera e componentistica».
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Provincia
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Grazie ai fondi del Pnrr il Comune può avviare la risistemazione contro il rischio idrogeologico, il sindaco: «Dopo anni di stop»
Fosso Varcaturo Est a Calvello, via alle opere per 300mila euro «NECESSARIO GARANTIRE LA SICUREZZA»
DI EMANUELA CALABRESE
CALVELLO. L’Amministrazione comunale di Calvello comunica con orgoglio l’inizio dei lavori per la sistemazione del “Fosso Varcaturo Est” e la riduzione complessiva del rischio idrogeologico. «Grazie all'impegno di fondi derivanti dal Pnrr, l’Amministrazione Cantisani ha scelto di intervenire strutturalmente per mettere fine ai disagi e alle preoccupazioni dei nostri concittadini legate alla situazione in cui versa (da molti anni) il cosiddetto "Fosso Varcaturo Est", che coinvolge anche il rione San Giuseppe». A Cronache dalla Casa comunale aggiungono: «Siamo orgogliosi perché dopo ben oltre un decennio di promesse mancate, questa Amministrazione, grazie al reperimento di ingenti somme ovvero circa 300mila euro riusciamo a mettere in campo un primo intervento in questa parte alta del paese, cui seguirà un secondo intervento in zona Piesco, nella parte bassa di Calvello, dove risiedono anche le aziende, e lì la somma economica sarà maggiore, ma sempre derivante da fondi Pnrr.
Statale 598 Fondo Valle d’Agri, appello di Aliandro all’assessore
Tutto ciò è reso possibile dalla scelta di una strada che segue la concretezza e la responsabilità. Come dicevamo, gli interventi di natura strutturale ed operativa saranno sostanzialmente due: il primo consisterà nella sistemazione effettiva del tratto attraverso la realizzazione di due "briglie", con l'obiettivo di ridurre le pendenze e le velocità di scorrimento. Il secondo intervento sarà utile alla "regolarizzazione" del fosso attraver-
so l'utilizzo di canalette antierosive. Continua, giorno dopo giorno, il lavoro del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale -concludono- con l'unico obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini». Il territorio di Calvello è compreso nel Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d' Agri Lagonegrese, ed il corso fluviale principale, che rende caratteristico il paesaggio urbano, è il fiume “La Terra”.
CALVELLO. «Continua a perdurare un problema ormai atavico che interessa la ss 598 Fondo Valle d’Agri, che ricordo è un’arteria nevralgica. Chiedo un’immediata soluzione che contemperi la sicurezza stradale innanzitutto, con un’attenzione anche verso chi ha attività commerciali che insistono sulla strada. Continua ancora ad esserci una seria criticità sulla ss 598 , nella direzione che da Viggiano porta verso Taranto (al km 48 circa), dove occorre con assoluta urgenza ripensare la viabilità e la segnaletica stradale in termini di sicurezza e fruibilità dei servizi». È quanto afferma il consigliere regionale Gianuario Aliandro. «Non si può, infatti, consentire che ad avere la peggio, con l’attuale impianto segnaletico, siano le numerose attività commerciali che insistono sulla strada statale suddetta - dice Aliandro - Chiedo, quindi, che l’assessore alle Infrastrutture, Reti idriche, Trasporti e protezione civile regionale, si faccia parte diligente con Anas Spa per addivenire ad una soluzione che tuteli prima di tutto la sicurezza degli automobilisti, contemperando però anche l’esigenza degli utenti di poter fruire comodamente degli esercizi commerciali che si trovano lungo la carreggiata. Non possiamo, in questi tempi , non tutelare l’economia locale, che rimane vitale nel quadro di crescita necessario per l’intera regione Basilicata».
Il piano prevede uno stanziamento di 499mila euro da fondi regionali per la riqualificazione e il rilancio del territorio
Brienza, approvato progetto per percorso turistico verde
BRIENZA. Buone nuove da Brienza, dove in sede di Consiglio, è stata deliberata l’approvazione del progetto esecutivo “I Dintorni del Castello Caracciolo di Brienza, il recupero di un antico sentiero per un percorso turistico verde, fra la via dei mulini idraulici, geositi, giardini e monumenti storici”, per un importo complessivo di oltre 499mila euro. Il progetto «s’inserisce nel programma triennale dei lavori pubblici approvato dall’Amministrazione comunale per il triennio 2024/2026, finanziato con l'Avviso pubblico- Presentazione e selezione di progetti finalizzati alla realizzazione della rete ecologica regionale a scala locale a valere sull’Azione 11 del Poc Basilicata 2014-2020- “Interventi per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento
ecologico e funzionale- Infrastrutture verdi”». Brienza è un comune di origine longobarda noto per il suo borgo medievale e per aver dato i natali a Francesco Mario Pagano personaggio di spicco della Repubblica Partenopea. Il centro abitato moderno si sviluppa intorno al centro storico situato nella parte alta del paese che culmina con l’imponente Castello Caracciolo.
Brienza è attraversata da due torrenti, il Pergola e il Fiumicello che lambiscono rispettivamente il versante destro e quello sinistro della collina del borgo medievale e che poi confluiscono in un unico letto. Sui due torrenti furono individuati quattro mulini: due sul torrente Fiumicello e due sul Pergola. Dunque quattro gli opifici, tra i quali il mulino più caratteristico sarebbe di medie dimensio-
ni, e si affaccia su una gola scavata dall’erosione. Anche il luogo è molto suggestivo, in un mix di bellezze naturalistiche e di testimonianze della Storia, che ne fanno uno degli angoli caratteristici del paese. Un posto in cui ogni singolo elemento fa parte di un mosaico che racchiude più aspetti della memoria e dell’identità locale di Brienza. EMCAL
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Matera e provincia
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PRENDERÀ IL POSTO DEL VICE QUESTORE CIRELLI CHE HA DIRETTO IL COMMISSARIATO PER QUASI 17 ANNI
Policoro, arriva il Commissario Carmine Placino
POLICORO Il Vice Questore della Polizia di Stato Roberto Domenico Cirelli lascia il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Policoro, che ha diretto per quasi 17 anni. Dal 2 dicembre, infatti, è stato trasferito all’Ufficio Immigrazione della Questura di Bari. Arriva, al suo po-
sto, il Commissario della Polizia di Stato Carmine Placino che, all’esito del tirocinio formativo, assumerà la direzione dell’Ufficio. Il Commissario Carmine Placino, 28 anni, nato a Napoli, è arrivato, al agosto di quest’anno, alla Questura di Matera, prima sede di assegnazione, dopo
aver frequentato il 112° corso di formazione presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma. Nel 2021, ha svolto il tirocinio, di cui all’art. 73 DL. 69/2013, presso la Procura Generale della Corte di Appello di Napoli e ottenuto l’abilitazione alla professione forense. Ha rico-
perto, tra il 2022 e il 2023, l’incarico di Funzionario Esperto in Gestione Rendicontazione e Controllo sui finanziamenti Pnrr e PNC. Ad entrambi gli auguri del Questore, dei Funzionari e del Personale della Polizia di Stato di Matera, per i nuovi incarichi.
_ Carmine Placino
Il divieto di ingresso e l’obbligo di transito nella zona nord della città scatena le critiche all’ordinanza
Matera, stop ai bus turistici: Pd e Fit-Cisl contro il Comune
MATERA «Il turismo è la linfa vitale della città di Matera, bloccare gli autobus turistici è una catastrofe annunciata. Non riusciamo a comprendere come abbia fatto il Comune di Matera ad emanare l’ordinanza n.332/2024 con la quale si vieta l’ingresso nella città di Matera agli autobus turistici, nelle festività natalizie». È quanto si legge nella nota Fit-Cisl. «Costringere anche i turisti che arrivano con le navi da crociera a Bari, e hanno solamente 2 ore per visitare la città, a fare più scambi di vettori, significa cancellare la tappa di Matera dal itinerario MSC e dei gruppi organizzati che giungono contemporaneamente. Non immaginiamo cosa accadrà quando gli avventori
arriveranno a Serra rifusa e dovranno trasportare le loro valige per le scalinate e poi sulla metropolitana di superficie. Sarebbe stato sicuramente più ovvio vietare l’ingresso in città degli autobus di linea, che non dovrebbero bissare i servizi urbani nelle città, ma al contrario dovrebbero parcheggiare i loro mezzi nei parcheggi e interscambiarsi con le altre modalità di trasporto. Speriamo in un atto di coscienza da parte del comune di Matera, atto con il quale ritiri questa scellerata decisione e salvi la città da una morte certa, magari prevedendo l’utilizzo del Servizio Urbano come fulcro del trasporto e del turismo, come d’altronde previsto nella gara in fase di assegnazione».
Nel contempo, la sezione materana del Pd desidera portare all’attenzione una serie di criticità emerse nella gestione della mobilità urbana, con particolare riferimento all'obbligo di transito degli autobus nella zona nord della città. «Tale disposizione - si legge nella nota - rischia di creare disagi significativi sia ai residenti che ai visitatori, compromettendo ulteriormente la fluidità del traffico cittadino e l'accessibilità dei luoghi di interesse turistico. C’è la necessità di un approccio coordinato e condiviso. Riteniamo indispensabile sospendere temporaneamente l'obbligo degli autobus nella zona nord, al fine di consentire una pianificazione più adeguata che tenga conto delle specificità del periodo e delle
prenotazioni turistiche già effettuate. Matera, patrimonio dell'Unesco, deve essere gestita con attenzione, garantendo un equilibrio tra la vita quotidiana dei cittadini e le esigenze del turismo, settore strategico per l'economia locale. Proponiamo inoltre la convocazione urgente delle associazioni che rappre-
sentano le guide turistiche, in modo da avviare un confronto costruttivo e individuare soluzioni condivise. Le guide turistiche, in virtù della loro esperienza sul campo, possono offrire preziosi contributi per migliorare la fruibilità della città da parte dei visitatori, senza penalizzare i cittadini».
DI CUIA (UIL): «SIMBOLO DI CIÒ CHE LA BASILICATA PUÒ OFFRIRE». CONSEGNA PREVISTA A GIUGNO 2026
«Studentato Unibas Matera, polo di cultura e innovazione»
MATERA «Matera, cuore pulsante di cultura e innovazione nel Sud Italia, celebra un evento atteso da anni: l’avvio del cantiere per lo studentato dell’Università degli Studi della Basilicata». Lo riporta Bruno Di Cuia, segretario confederale regionale Uil. «Un progetto ambizioso, destinato a diventare un simbolo di progresso per la città e per l’intera regione. Tuttavia, la lunga strada percorsa per giungere a questo momento ci impone una riflessione sui ritardi e le sfide che hanno rallentato la sua realizzazione. Dobbiamo riconoscere e dare atto alla re-
gione Basilicata, ed in particolare all’assessore Pasquale Pepe, per aver voluto caparbiamente portare a compimento questo avvio di realizzazione dello studentato. A Pepe va riconosciuto la sua volontà di portare avanti ulteriori realizzazioni, come la statale 7 Ferrandina-Matera, grazie alla ri-
cerca dei finanziamenti adeguati. La realizzazione della statale potrebbe rendere ancora più attrattiva il polo dell’università della Basilicata di Matera, che deve porsi come centro sia di preparazione dei nostri giovani, unitamente all’essere anche un centro di ricerca che potrà essere utilizzato dalle aziende già insediate nel territorio e attrattive per altre. Lo studentato sarà ospitato nel secondo padiglione dell’ex ospedale cittadino, nel quartiere Lanera, e si estenderà su una superficie di circa 5.500 metri quadrati, circondato da un’area verde di
22.000 metri quadrati e con 3.000 metri quadrati dedicati ai parcheggi. Con 150 posti disponibili, questa struttura offrirà non solo un luogo in cui vivere, ma anche uno spazio moderno, funzionale e inclusivo, pensato per rispondere alle esigenze di studenti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Il costo totale dell’opera è di 13,6 milioni di euro, finanziati con risorse regionali, fondi ministeriali e il supporto dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Basilicata (Ardsu). La consegna è prevista entro giugno 2026».
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Periscopio
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Ieri l'anteprima di un'edizione che punta all'accoglienza, all'inclusività e alla sostenibilità
Al via domani il “Presepe vivente nei Sassi di Matera” S
arà all’insegna dell’accoglienza, dell’inclusività e della sostenibilità l'edizione di quest'anno, la quattordicesima, del «Presepe vivente nei Sassi di Matera», presentato in anteprima ad autorità civili e religiose. La rappresentazione, ideata da Sud Promotion in collaborazione con il Comune di Matera, si svolgerà nel Sasso Caveoso lungo un percorso di 1,2 chilometri, a partire da domani pomeriggio, e poi il giorno dell'Immacolata, il 14, 15, 21, 22, 28 e 29 dicembre e il 4 e 5 gennaio 2025. Oltre 200 le comparse che animano il presepe, con spazi e scene che riproducono la Gerusalemme ai tempi di Gesù fino alla «Natività», che quest’anno è caratterizzata da un «quadro plastico», con la Santa famiglia, i due angioletti e i Re Magi. I visitatori vengono accolti in piazza San Pietro Caveoso dall’antica porta di Gerusalemme e da un accampamento romano. Lungo il percorso si possono ammirare gli allestimenti che rievocano la Galilea di 2000 anni fa sotto il controllo di Roma, oltre
all’accampamento dei soldati, la domus, i senatori e le vestali. Tredici in totale le scene che rappresentano antichi mestieri fino ad arrivare alla Natività. Il prezzo del biglietto è di 12 euro, ridotto a 5 euro per i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, mentre è gratuito al di sotto dei 5 anni. La novità di quest'anno è l’apertura alle fasce più deboli della comunità, con l’abbattimento delle barriere architettoniche per favorire maggiore accesso ai disabili in carrozzina e ai non udenti con la presenza di interpreti LIS. L'orario di accesso per i disabili è dalle 14:30 alle 15:30. È previsto l'ingresso gratuito per il disabile e l'accompagnatore. È necessario prenotare il biglietto online sul sito www.presepematera.it e ritirarlo nella biglietteria allestita in piazza San Pietro Caveoso. Anche quest'anno è previsto l'accesso gratuito per i residenti a Matera. Chi intende visitare il presepe dovrà recarsi alla biglietteria di piazza San Francesco d'Assisi e ritirare il pass, valido solo nella stessa giornata. Quello di quest'anno è anche un
presepe «green», perché tutto il percorso è illuminato da sorgenti fotovoltaiche con la presenza di pannelli a batterie ricaricabili. «Per questa edizione, nell’ottica di una sostenibilità da declinare in termini ambientali, sociali ed economici», spiega Luca Prisco, amministratore della società organizzatrice, «tutte le opere sono state improntate sulla riduzione
degli impatti, innanzitutto ambientali, considerata la particolare architettura del palcoscenico naturale che accoglierà la manifestazione». Infatti, la riproduzione dei manufatti abitativi e ludico-ricreativi, ispirati alle varie figure protagoniste e destinate ad ospitare le diverse scene, è stata affidata a costruzioni in legno ricoperte di frasche e paglia, con un basso impatto
paesaggistico. Nello specifico, per il primo anno, l’intero percorso interessato dalla manifestazione è a totale «impatto zero», ovvero vengono utilizzate in via esclusiva fonti energetiche autoricaricabili con pannelli fotovoltaici. Lo scorso anno il presepe raggiunse i 40 mila visitatori, con un ritorno economico per la città quantificato in due milioni di euro.
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Periscopio
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Oggi l’inauguazione presso la Cineteca Lucana: esposti anche tre apparecchi originali utilizzati dallo scienziato
Oppido, mostra sulla radio per i 150 anni di Marconi OPPIDO A 150 dalla nascita di Guglielmo Marconi, la Cineteca Lucana, con la collaborazione della Pro Loco di Oppido Lucano e il patrocinio del Comune di Oppido Lucano, dedica una mostra al celebre inventore italiano e alla radio. Tra le attrazioni in esposizione, una delle tre radio originali utilizzate da Marconi per la comunicazione transoceanica, tuttora funzionante. Le giornate inaugurali, con ingresso gratuito, saranno oggi e domani dalle 18:30 alle 20:30, presso il deposito della Cineteca Lucana a Oppido Lucano, in contrada Serra. Successivamente sarà possibile prenotare una visita contattando il numero telefonico 3533124258. Il percorso espositivo comprende documenti, immagini e oggetti, che illustrano la vita prima della radio, la nascita (a partire dallo studio della trasmissione delle onde elettromagnetiche nella seconda metà dell’Ottocento), la diffusione e l’uso dello strumento che ha rivoluzionato la comunicazione. La radio ha conosciuto uno sviluppo incontrastato dagli anni
Venti del Novecento fino ad oggi, esercitando il suo fascino sonoro su scala mondiale nonostante l’invenzione della televisione, nel secondo dopoguerra. Anche internet, che ha innovato ulteriormente il mondo della comunicazione, e che deve molto alla ricerca sulle onde elettromagnetiche, accoglie dei canali radiofonici (le webradios). La mo-
stra celebra Guglielmo Marconi e un oggetto che, con le sue molteplici declinazioni, ha mantenuto intatta la sua funzione originaria: connettere simultaneamente ascoltatori distanti fra loro. La mostra è stata ideata e organizzata da Nino Martino e Delia De Rosa, della Cineteca Lucana, e dai docenti universitari Caterina De Bonis e Giuseppe De Bonis.
IL BRANO CELEBRA L’ANIMA E LE RADICI DEL SUD CON UN’INTENSITÀ CHE COLPISCE SUBITO
“Vento del Sud”, Francesca Giannizzari presenta il suo nuovo singolo
POTENZA La cantautrice emergente Francesca Giannizzari, talento in ascesa della scena pop italiana, continua a incantare il pubblico con il suo nuovo singolo “Vento del Sud”, disponibile dal 22 novembre 2024 su tutti i digital store. Il brano, che unisce melodie raffinate e testi evocativi, celebra l’anima e le radici del sud con un’intensità che colpisce al primo ascolto. Il video ufficiale del singolo, pubblicato il 1° dicembre 2024 sul suo canale YouTube è una celebrazione visiva della canzone, con la partecipazione di artisti e collaboratori d’eccezione: Ferruccio Spinetti al
contrabbasso, Andrea Mucciarelli alla chitarra e i cori di Stanislao Cassaro. La produzione artistica è stata curata da Ferruccio Spinetti e Alessandro
Guasconi (Virus Studio), con il montaggio video firmato da Eleonora Cassaro. Il progetto è arricchito da un cast che ha dato vita a immagini potenti, tra cui Eugenia Martino, Marco Imperatore, Francesco Moscardi, Bambina Cesario e Gabriele Amendola. “Vento del Sud” è un brano che parla di appartenenza, di legami indissolubili con le proprie radici e di una forza interiore capace di superare ogni ostacolo. Grazie alla combinazione di una produzione curata e una voce autentica, Francesca Giannizzari si conferma una promessa del panorama musicale italiano.
UNA SERIE DI APPUNTAMENTI ALLA RISCOPERTA DEL PATRIMONIO CULTURALE A GINESTRA E MONTEMILONE
«Mater Armoniae. Alle fonti del Sacro”: musica e identità
GINESTRA Ha preso il via a Ginestra il programma di eventi “Mater Armoniae. Alle fonti del sacro”, un cartellone di appuntamenti musicali dedicati alla valorizzazione dei luoghi e dei temi che legano la sacralità alla riscoperta del patrimonio delle comunità dei paesi. Appuntamenti dedicati prevalentemente alle comunità locali che rappresentano l’obiettivo delle attività messe in atto dal Comune di Ginestra, capofila del progetto, e dal Comune di Montemilone, con il sostegno del Gal Lucus. Si tratta di 8 appuntamenti distribuiti nei due centri lucani, in particolare nelle chiese, con la collaborazione di Basilicata Cir-
cuito Musicale, Ateneo Musica Basilicata e Meccanima, con la direzione artistica di Giovanna D’Amato. Il Primo appuntamento della serie, che ha visto coinvolti circa un centinaio di musicisti e artisti, ha aperto anche il percorso di avvicinamento al Natale, con il coro gospel lucano “Voices’ Power”, in scena con lo spettacolo “Revelation”, nella Chiesa di San Nicola Vescovo. Un appuntamento che si replicherà a Montemilone il prossimo 14 dicembre. Nel frattempo Montemilone ospiterà anche il secondo degli appuntamenti in programma, dal titolo “La Musica degli Angeli”, eseguito dal Meridies Cel-
lo Quartet e dal soprano Monica Paciolla, nella Chiesa dell’Immacolata Concezione, domani alle 19.00. Anche questo evento sarà replicato, il 30 dicembre a Ginestra. Il cartellone si completerà con altri due concerti e relative repliche. La “Pastorale Lucana”, in programma a Ginestra il 18 dicembre e a Montemilone il 26, e la “Messa di Gloria” di Giacomo Puccini, con il coro e
l’Orchestra 131 della Basilicata, in programma 21 e 22 dicembre, a Ginestra e Montemilone. «Un calendario che unisce due comunità – affermano i sindaci Fiorella Pompa di Ginestra e Antonio D’Amelio di Montemilone - in un unico cartellone di appuntamenti con la grande musica. Un modo per costruire offerta culturale di territorio e valorizzare il patrimonio artistico delle nostre piccole realtà che solo attraverso occasioni di fruizione più ampia può essere valorizzato e apprezzato. Importanti sono le collaborazioni con circuiti dedicati che inseriscono anche i nostri appuntamenti nelle attività di contesto che allargano i confini oltre quelli locali».
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Tanti assenti tra i rossoblù di mister De Giorgio: in attacco ballottaggio tra i giovani Ragone e Mazzeo
Potenza in piena emergenza: oggi anticipo contro il Latina DI ROCCO NIGRO
POTENZA Non sappiamo se De Giorgio fa pretattica come è successo al “Pinto” contro la Casertana, dove aveva parlato molti titolare assenti, per poi vederli presenti in campo, oppure questa volta gli “incerottati” a rischio oggi pomeriggio contro il Latina sono davvero tanti. Partiamo dal play Felippe alle prese con un dolore al polpacchio e proseguiamo con l’ex Turris D’Auria anch’egli alle prese con un problema al flessore. Vilardi e Burgio sono due settimane fermi a box e per finire Riggio ha un dolore al costato per una botta rimediata nella gara contro l’Altamura. Se le cose fossero veramente così si tratta per lo staff tecnico- sanitario che li dovrà mettere in piedi di fare gli straordinari. A questi c’è da aggiungere l’assenza di Schimmenti squalificato per un turno. Ma a parte queste problematiche di natura sanitaria, la rosa a disposizione del tecnico di Verbicaro è lunga e tanti sono i giocatori che potrebbero pronti a prendere il posto al “Viviani” nella gara contro i pontini del Latina. Negli ultimi tre anni, la compagine laziale non ha mai vinto nel catino po-
_ Giuseppe De Giorgio, tecnico del Potenza
tentino e la situazione di classifica in cui è rilegata la squadra di mr.Roberto Boscaglia, non dovrebbe impensierire più di tanto i “leoni” rosso-blù. La vittoria ottenuta per due a zero sabato scorso contro il Picerno, secondo quanto riferito dagli addetti ai lavori è frutto di un semplice incidente di percorso per la squadra melandrina. Non altro. Questo però non significa sottovalutare l’avversario. La concentrazione deve essere sempre al massimo perché ottenere una vittoria nell’ultima gara casalinga del girone di andata significherebbe conservare la terza posizione in classifica in attesa della insidiosa trasferta in Sicilia
contro il Catania. Inoltre c’è da considerare come ha riferito lo stesso De Giorgio nel corso della conferenza stampa pregara che tra i giocatori c’è un po’ di “stanchezza che è normale a fine girone di andata”. Ma questo non deve essere un alibi perché contro il Latina occorre mettere nel sacco i tre punti. Anche per questa gara ipotizziamo che il tecnico rosso-blù possa schierare in campo la seguente formazione: tra i pali Alastra, difesa a quattro con Novella, Verrengia, Milesi e Rillo; centrocampo con Firenze al posto di Felippe affiancato da Erradi e Castorani. In attacco al fianco del bomber Caturano possa
esserci Rosafio ed uno tra i due giovani, Ragone o Mazzeo che quando chiamati hanno dato il loro contributo. QUI LATINA Il Latina non sta vivendo un periodo felice. Da una parte la tifoseria in fibrillazione che vorrebbe le dimissioni del presidente Antonio Terracciano; dall’altro lo stesso presidente che non sembra intenzionato a mollare la presa nonostante le tante pressioni che sta ricevendo dall’inizio della stagione. In mezzo le prestazioni di una squadra che ad oggi è rilegata in piena zona play out e che, dopo la vittoria casalinga di sabato scorso contro il Picerno arriva al “Vivia-
ni” per affrontare una squadra che nelle ultime tre gare, due di campionato ed una di coppa ha ottenuto un solo punto: quello contro la Casertana. Non sarà una sfida semplice, da affrontare . Lo sa bene Alessio Riccardi, centrocampista del Latina, intervenuto in conferenza stampa, ha dichiarato: «Sto cercando di mettermi a disposizione, di dare il massimo in allenamento e in partita. Effettivamente sabato forse ho fatto la miglior partita fin qui, io cerco sempre di dare tutto per la squadra. Con mister Boscaglia stiamo lavorando bene, sicuramente arriveranno altri bei risultati. A Potenza, così come in tutte le gare, dobbiamo riproporre il giusto atteggiamento visto sabato, facendo il nostro gioco e provando a metterli in difficoltà».. Infine, diamo notizia della direzione arbitrale affidata ad un fischietto campano. Si tratta di Lucio Felice Angelillo della sezione di Nola come direttore della gara tra il Potenza e il Latina SArà coadiuvato da Manuel Marchese di Pavia e Thomas Storgato di Castelfranco Veneto mentre il quarto ufficiale sarà Domenico Mascolo di Castellammare di Stabia.
DOMANI LA SFIDA ALLA TURRIS: TUTTI A DISPOSIZIONE DI MISTER TOMEI TRANNE IL LUNGODEGENTE ALLEGRETTI
Picerno a caccia del riscatto: Bernardotto rientra
PICERNO Riscattare il ko patito domenica scorsa allo stadio Domenico Francioni di Latina. Questo l’imperativo d’obbligo in casa Az Picerno alla vigilia del match in programma domani pomeriggio al Donato Curcio contro la Turris, valevole per il diciottesimo turno di andata del campionato di Lega Pro. La squadra di Francesco Tomei affronta la sfida priva di Allegretti fermo da tempo a causa di un malanno al piede ma dovrebbe recuperare Bernardotto che rientra in squadra dopo il lungo infortunio. Per il resto formazione al gran completo, decisa a dare un calcio alla brutta parentesi di domenica scorsa e a riprendere il cammino verso la vittoria. Il team di Francesco Tomej affronta un team, quello corallino sconfitto a domicilio
sabato scorso dal Messina per 2 a 1 e reduce da una settimana che ha fatto segnare venti di burrasca con le dimissioni dell’Amministratore Delegato, Antonio Piedipalumbo. Inoltre i calciatori campani lamentano la mancata corresponsione di stipendi e questo aspetto complica ulteriormente il quadro psicologico dell’undici campano. In settimana la formazione di Francesco Tomei ha fatto quadrato e ha avuto il modo di comprendere le ragioni dell’inopinata battuta d’arresto del Francioni. Il lavoro di Pagliai e compagni si è svolto regolarmente, la tifoseria ha confermato di essere vicina alla squadra e questo aspetto potrebbe incidere sull’esito del match. La gara sarà diretta dal signor Samuele Andreano di Prato coadiuvato da Fabio Del-
_ Francesco Tomei, tecnico del Picerno
l’Arciprete di Vasto e Gilberto Laghezza di Mestre. Quarto uomo sarà il signor Emanuele Boccuzzo di Reggio Calabria. Ovviamente in seno al team rossoblù c’è tutta l’intenzione di tornare a vincere. Tomei conferma il 4/2/3/1 e non ci dovrebbero essere modifiche nell’assetto difensivo. Partita da vincere, on-
de evitare pericolosi contraccolpi in classifica. Società, squadra e tecnico hanno fatto quadrato in settimana. I ragazzi di Tomei hanno compreso le ragioni del ko di Latina e questa gara potrebbe assumere un valore importante anche in ottica mercato. FRANCESCO MENONNA
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