IN ABBINATA OBBLIGATORIA CON CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
venerdìsabatosabato 1 settembre Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
SABATO 11 NOVEMBRE 2023 • ANNO VIII N. 258 € 1,50
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IL CONVEGNO AL TRIBUNALE DI POTENZA: ISTITUZIONI, MAGISTRATURA E POLITICA PER UNA NUOVA ALLEANZA
Giovani, criminalità e «fascinazione del male» La presidente della Commissione parlamentare antimafia Colosimo: «Insegnamo che l’alternativa c’è»
Servizi alle pag 5 e 6
Sotto l’egida delle faccende private, nel csx la conta di interessi e personaggi: Razzi nostrani, Vescovi, Cgil e altro ancora
Un Auxilium per il fu partito Regione Dall’eolico al calcio, dalla sanità agli appalti pubblici: cordata di lobbisti per via Verrastro _
CAPITALE CULTURA 2026
#SALISCENDI
La “Magna Grecia” adesso ci spera
FRANCESCO FANELLI In questi tempi d’animazione politica e con la maggioranza dei patrioti piena di sincopi dispettose non era affatto scontato riuscire a portare a casa il nuovo vertice dell’Asm e quello del dipartimento della sanità ed invece contro il tiraggio dei gufi è riuscito a farlo perfino con nomine d’esperienza e di merito, come peraltro hanno dovuto ammettere a denti stretti i sindacati, non certo facili a complimenti sanitari.
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resentato il dossier della candidatura della “Magna Grecia” a Capitale italiana della cultura 2026. Il progetto coinvolge i territori di Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Bernalda, Craco, Rotondella, Pisticci, Nova Siri, Montescaglioso, Tursi e Policoro. La sfida è quella di valorizzare e promuovere il Metapontino e la costa Jonica a livello internazionale. Sindaci soddisfatti degli «sforzi comuni nel segno della piena collaborazione» (...) ■ continua a pagina 20
FRANCESCO LISURICI Se qualcuno vuole capire qualcosa del disorientamento che ha preso la politica a Matera allora basta guardarlo perché è un tormento di direzioni, contromosse, fermate, inversioni che farebbero togliere la patente perfino al più bravo istruttore di guida a spasso tra i bellissimi Sassi. Indossa la sciarpa leghista di Salvini eppure ci mette niente a soccorrere l’agonizzante M. Dellapenna a pagina 3 sindaco grillino Bennardi per poi fargli di nuovo marameo.
BUONE NOTIZIE
Crob, precari ricerca stabilizzati. Pronto soccorso ostetrico: fondi regionali in arrivo Altre approvazioni su nomine Mancini e Friolo ■ Servizi alle pagine 10 e 13
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TREND LUCANI
Agroalimentare, più 34,3% per l’export Non metanizzati, crescono le richieste: a gennaio finestra per altri 48 milioni di euro
Oggi il corteo da piazza Zara alla Trinità in ricordo di Elisa: le nuove generazioni e la sete di «verità» _ ■ Servizi
Caso Claps, la voce degli studenti L’INCONTRO IN REGIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DELLA GIURIA
Sanremo, il delegato Marra (Corecom) con le emittenti radiofoniche lucane
La vignetta di M. Bochicchio
A. Pace a pagina 17
(foto Mattiacci)
R. Mollica ■ a pagina 9
a pagina 8
SPOPOLAMENTO
Dimensionamento scolastico, Cifarelli (Pd): «Non è da minimizzare» Celi (Dc): «Politiche giovanili contro la fuga» ■ Servizi
alle pagine 2 e 8
_ L’OPERAZIONE
Blitz dei Carabinieri a Montemurro ed Avigliano, sequestrati 360 grammi di droga: arrestati 4 giovani ■ Servizio
a pagina 7
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ZES UNICA DEL MEZZOGIORNO A PARTIRE DAL 1° GENNAIO PROSSIMO: ISTITUITA ANCHE LA CABINA DI REGIA E LA STRUTTURA DI MISSIONE
Con l’ultimo passaggio in Senato diventa Legge il Decreto Sud
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on 102 sì al voto di fiducia il Senato ha convertito il Decreto legge sul Mezzogiorno, approvando senza modifiche il testo già votato alla Camera dei Deputati. Tra le misure contenute, relative alla coesione e allo sviluppo delle regioni meridionali, l’istituzione della Zes unica per tutto il Sud a partire dal primo gennaio 2024 in sostituzione delle otto aree economiche speciali esistenti. La Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sar-
degna. Il Decreto approvato in Senato prevede anche l’istituzione, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, di una cabina di regia Zes, che vedrà il coinvolgimento dei presidenti delle Regioni interessati, con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio, e di una Struttura di missione per la Zes. «L’istituzione di una grande Zes unica del Sud - ha dichiarato il Ministro Fitto - lungi da voler escludere dei territori, punta a costruire una prospettiva per il Mezzogiorno d’Italia, passando da una politica assistenziale della spesa pubblica
ad una politica di investimenti in grado di garantirne la crescita, insieme al piano per le aree interne, coinvolgendo l’intera filiera istituzionale ed economica del Paese. Terminato l’iter parlamentare ora al lavoro da subito per l’attuazione».
L’appello di Cifarelli (Pd) all’esecutivo regionale: «Affronti insieme a noi una “battaglia” a difesa della scuola lucana»
«Sul dimensionamento scolastico necessaria iniziativa della Regione» P
er il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli, la questione del dimensionamento scolastico in Basilicata «è esiziale per la nostra regione e si fa un grosso errore a minimizzarne gli effetti». «Il recente tavolo tecnico interistituzionale sul dimensionamento scolastico - ha dichiarato Cifarelli ha di fatto sancito, come anche i sindacati hanno detto, una sorta di resa della Regione Basilicata alle nuove norme nazionali sottovalutando la portata dell’impatto esse avranno sul nostro territorio. Non si tratta di un semplice riassetto delle dirigenze scolastiche (“si accorpano i dirigenti non le scuole” è stata l’affermazione istituzionale). La Regione Basilicata con il Presidente Bardi, troppo distratto a perorare la causa di una sua ricandidatura, ha deciso di non svolgere alcuna azione di contrasto nei confronti del Decreto Interministeriale 127 del 30 giugno 2023, che taglia il numero delle autonomie scolastiche, sul quale non c’è stata intesa grazie al dissenso delle sole regioni Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna e Toscana. Il 7 marzo scorso il Consiglio regionale ha discusso una mozione presentata da tutti i Consiglieri di minoranza e poi approvato una risoluzione che impegnava il Presidente e la Giunta Regio-
LA CISL, INVECE, HA DECISO DI NON ADERIRE
Uil e Cgil su scioperi nazionali e regionali
L’
__ Cifarelli nale ad impegnarsi in sede di Conferenza Unificata per l'applicazione nelle regioni con scarsa densità demografica, con la quasi totalità dei comuni montani e svantaggiati e con calo demografico, di un coefficiente non superiore a 600 studenti per determinare il contingente dei Ds e dei Dsga e il numero minimo di 400 studenti per la determinazione dell'autonomia scolastica in adesione a quanto deliberato dalle province». La risoluzione, impegnava anche l’esecutivo Bardi a proporre al Ministero dell’Istruzione e del Merito la rimodulazione sostanziale del numero minimo degli studenti occorrenti per la formazione delle classi in territori montani svantaggiati. «Mi chiedo - ha rimarcato il consigliere regionale del Partito democratico - cosa abbia fatto e come intende rimediare la Regione Basilicata a difesa del-
la scuola lucana su una misura che, viceversa, avrà effetti pesantissimi sulle scuole del Mezzogiorno ed in particolare sulla scuola lucana, che percentualmente avrà il taglio più alto di istituzioni scolastiche; una misura che come hanno detto i sindacati di categoria “determinerà fratture profonde tra centro e periferia e tra istruzione tecnico-professionale e liceale, determinando enormi squilibri e disfunzionalità nell’assetto dimensionale delle scuole e marginalizzando vieppiù le zone interne e a minore densità demografica». «Mi auguro vivamente che il Presidente Bardi ha concluso il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli - affronti insieme a noi una “battaglia” a difesa della scuola lucana. Su questo ci siamo sempre stati e ci saremo con ancora più forza oggi».
attivo dei dirigenti e delegati regionali Cgil e Uil ha definito le modalità di adesione agli scioperi contro la manovra economica. Il 17 novembre prossimo lo __ Mega e Tortorelli sciopero nazionale di 8 ore nei settori Pubblica Amministrazione, Scuola-Università, Sanità, Trasporti, Poste, prevede due manifestazioni: a Matera e a Potenza in piazza Matteotti. Lo sciopero regionale del 1 dicembre insieme a tutte le regioni del Sud si concluderà davanti la sede della Regione. La Cisl ha deciso di non aderire agli scioperi e di tenere una manifestazione nazionale da sola il 25 novembre. «Manca un miglio dalla fine della legislatura regionale - ha dichiarato il segretario della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli - e pertanto siamo consapevoli che non si può fare tutto quello che non è stato fatto sinora. Ci si concentri sulle priorità. Su tutte Stellantis e l’automotive di San Nicola di Melfi, lo stato di attuazione del Pnrr, la riorganizzazione del sistema sanitario, il lavoro e la difesa dello stato sociale». «C’è bisogno di un netto cambio di passo nel Paese e nella nostra regione, specie sulle politiche industriali e sull’aiuto strutturale alle famiglie, per le quali non sono sufficienti bonus vari e risorse a pioggia - ha aggiunto il segretario della Cgil, Fernando Mega -. Considerato il quadro internazionale di crisi, il forte aumento dei tassi d’interesse, il drammatico calo demografico con i giovani che, come certificato, fuggono via da una regione che non offre loro futuro, e le royalties che finanziano ormai solo la spesa primaria con i pozzi petroliferi in rallentamento produttivo, senza un radicale cambiamento le aspettative sono disastrose».
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Eolico, lega delle cooperative, Cgil, cambi di casacca insieme per preparare la restaurazione
In principio era Auxilium Il centrodestra riuscirà a farsi trovare pronto per continuare nel cambiamento? DI MASSIMO DELLAPENNA
è un’aria pesante a sinistra. Un’aria che non è solo di restaurazione delle vecchie forze politiche e del vecchio sistema di potere. Non è soltanto il tentativo legittimo di ritorno del Partito Regione che, dopo aver occupato per oltre un ventennio tutti gli spazi, prova a ritornare dopo quella che evidentemente ritiene una mera parentesi data dalla vittoria di Bardi alle ultime elezioni regionali. È un’aria pesante che lega tra di loro le aspirazioni politiche di nuovi emergenti nel Pd, il tentativo di collocazione di uomini passati tra i cinque stelle e pronti a nuove migrazioni, la sempre potentissima Cgil, le nuove leve dell’imprenditoria del vento, il sistema delle cooperative e anche qualche Banca di Credito Cooperativo. Una miscela che sa di poteri forti e di nuove aspirazioni.
C’
IN PRINCIPIO ERA AUXILIUM Per la prima volta dopo anni a muovere le fila della politica si sono messi anche i Vescovi. Con la prudenza che è tipica dei porporati e che ha consentito alla Chiesa Cattolica di superare secoli di ogni tipo di bufera, i Vescovi negano un loro diretto interessamento. Certo è che il movimento si è visto. Si è visto tanto, ha portato al dialogo e al confronto tra pezzi della società. Da queste forze sociali è uscito il nome del candidato presidente nella persona di Angelo Chiorazzo. Formalmente non ha partito ma è stato subito accettato, malgrado le opposizioni razionali di Margiotta, dai vertici regionali del Pd. Per annunciare fortemente la campagna elettorale ha ben deciso di mostrarsi sorridente tra i bambini con il cappellino dal Santo Padre. Una scelta propagandistica discutibile ma una certa dimostrazione di forza. Auxilium, del resto, è una potenza economica non indifferente. Come dimostrato dalle vicende in tutta Italia, il mondo delle cooperative è sempre stato interessato ad un rapporto
__Margiotta, Merra e Zullino
diretto con la politica. In Basilicata prova a fare il grande salto, immettendosi direttamente in politica per provare a prendere in mano direttamente il Potere politico da affiancare a quello economico. Un binomio nelle stesse mani che sa di Repubblica Sud Americana. Il Partito Democratico, ricordandosi il vecchio adagio secondo cui per i nemici la Legge si applica ma per gli amici si interpreta, ha ben deciso di voler soprassedere sui potenziali conflitti di interesse nonché sulla pericolosa concentrazione di potere economico e politico nelle stesse mani. Quello che si chiedeva per Berlusconi, evidentemente non vale per Chiorazzo. Del resto, ricorderanno tutti, che non valeva neanche per Berlu__Chiorazzo sconi quando serviva per costruire un nemico potenziale alla Lega o a Fratelli d’Italia. Come paradosso dello spazio e del tempo che viviamo, accanto ai granIL VENTO NEL PALLONE di poteri industriali ed economici è Accanto ad Auxilium è schierato tut- schierata da tempo la Cgil. to il potere del vento che ha iniziato Il Sindacato che fu di Giuseppe Di anche ad occuparsi di calcio. Come Vittorio ha smesso da tempo di ocinsegna la vicenda politica di Achil- cuparsi dei lavoratori in Basilicata. le Lauro, tenere in mano una squadra Preferisce parlare di politica e schiedi calcio cittadina è sempre un otti- rarsi con tutte le sue forze contro il mo viatico per il consenso. Governo regionale. Il calcio acceca le menti, obnubila le Non ricordiamo un solo intervento coscienze e cancella ogni criticità. della Cgil in questioni inerenti i diritOgni tifoso che grida” Forza Poten- ti dei lavoratori, ne ricordiamo tanti za”, inconsapevolmente sta co- contro le nomine, contro le scelte del struendo uno strumento di consenso Governo Bardi, contro gli uomini che verso la strana triangolazione calcio- vengono chiamati a rappresentarli vento-politica. etc… È un’arma a doppio taglio. In caso di Una scelta politica chiara che ha consconfitta si rischia di passare dagli al- dizionato spesso anche l’azione del tari alle polveri perché mutevoli sono Partito Democratico che è sembrato gli umori dei tifosi anche se a Poten- sempre a ruota dimenticando che anza sembra che un campionato anoni- che alcuni suoi uomini sono stati vitmo in Serie C sia attualmente più che tima degli strali della Cgil in passasufficiente per essere felici. to. Sull’eolico gli interessi sono molteplici come ben sa il Senatore Rosa I LEGGIERI MOVIMENTI che, per aver cercato di contrastare A POCHE STELLE l’eccessivo e disordinato crescere del- Se il Movimento Cinque Stelle evile pale eoliche sui nostri crinali, ha denzia una frattura con la linea Chiosubito più volte gli attacchi a mezzo razzo provando a spiegare le mille rastampa da parte delle grosse grasse gioni per cui si dovrebbe tentare di penne del vento. trovare una candidatura differente, a dare il sostegno aperto al leader di LA CGIL CHE FA POLITICA Auxilium è Giovanni Leggieri.
Il consigliere regionale Venosino, che non può più candidarsi per il divieto di tripla candidatura nel Movimento, è riuscito a completare il passaggio dell’intero arco politico lucano. Dopo una militanza in Alleanza Nazionale ha usato il taxi del M5S per entrare in Consiglio regionale, ora è pronto a passare a sinistra. La stessa parabola pare che stia per prendere l’ex leghista e l’ex FdI Vizziello e con lui anche la coppia di ex leghisti Merra e Zullino, con la prima che si è accorta soltanto dopo quattro anni e sei mesi di assessorato che il cambiamento non è stato realizzato. AREA DI RESTAURAZIONE Le forze dell’ancient regime sembrano tutte ben schierate. La forza che ancora hanno dopo cinque anni di centrodestra, dimostra che quest’ultimo non è riuscito ad imprimere un taglio netto nella carne viva del potere del sistema Basilicata. Le prossime elezioni saranno l’estremo tentativo del vecchio potere lucano di tornare al controllo della Regione. Riuscirà il centrodestra a respingere quest’attacco? Certo è che le forze che vogliono portare indietro le lancette della storia sono tutte già ben schierate.
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SABAT TO 11 NO N VEMBRE 2023 2 07:00 09:30 10:00 11:00 12:00 14:00 15:30 17:00 18:00 20:30 21:00 22:30 00:00 02:00
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DOMENICA 12 NOVEMBRE 202 23 07:00 09:00 10:00 10:30 14:00 15:30 17:00 19:00 20:00 21:00 23:00 00:00 02:00
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DOVE VED DERCI TUTTA A ITAL LIA - CANALE 68 TA ASTO BLU
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Il Convegno a Potenza con la presidente della Commissione parlamentare antimafia Colosimo: il dibattito tra politica e magistratura
“La mafia non è affatto invicibile” Devianza giovanile e criminalità ’è bisogno di ricominciare a credere nella Giustizia e credo che, anche in relazione alla devianza giovanile, instillare questa tipologia di fiducia sia il viatico migliore: ai ragazzi è questo che provo a raccontare in tutte le sedi e con tutti i mezzi possibili». Così a Cronache la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Chiara Colosimo, ieri a Potenza per il convegno svoltosi al Tribunale del capoluogo dal titolo “La mafia non è affatto invincibile, devianza giovanile e criminalità”. «È evidente - ha proseguito la presidente Colosimo rispondendo a Cronache - che non dobbiamo abbassare la guardia perché il sommerso che la criminilità-mafia fa negli Enti locali, tramite le aziende e con lo spaccio di stupefacenti, ovvero narcotraffico, è un sommerso che dobbiamo combattere in ogni modo. Le inchieste giudiziarie hanno appurato la presenza della criminalità organizzata anche in Basilicata che non è, nel confronto con le altre regioni, tra le aree d’Italia con più alti tassi di malavita, ma ciò non rappresenta assolutamente un buon motivo per abbassare la guardia. Soprattutto perché la Basilicata è crocevia tra Calabria, Campania e Puglia e, per fare un esempio, non è un caso che clan autoctoni abbiano rapporti con il clan calabrese Grande Aracri e con il clan camorristico dei Lorusso». Proprio ieri, a Roma, il Servizio analisi della Direzione centrale della Polizia criminale ha presentato il report sulla crimi-
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__ La presidente della Commissione parlamentare antimafia Colosimo ed il Procuratore distrettuale Curcio (foto Mattiacci) nalità minorile in Italia: dal 2010 a oggi, ed in particolare negli ultimi tre anni, in Italia rilevato «un incremento delle segnalazioni di minori per reati caratterizzati dall’uso della violenza» come lesioni, rissa e rapine. In crescita anche omicidi e violenze sessuali, in calo furti e reati legati alla droga. Per quanto riguarda il convegno a Potenza, tra i relatori, il Procuratore distrettuale Francesco Curcio ed il Gip Salvatore Pignata, il presidente della Corte di Appello, Alberto Iannuzzi, il Prefetto Michele Campanaro ed il Questore Giuseppe Ferrari. Oltre ad altre autorità ed ai vertici delle Forze dell’Ordine, presenti i parlamentari di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa e Aldo Mattia. Dai dati incrociati di denunce e sentenze, è emerso come anche in Basilicata sempre più giovani iniziano dalla devianza per arrivare alla criminalità. La presidente Colosimo ha apprezzato l’intervento dei magistrati sia sul tagliare le casse ai sodalizi criminali, l’aggressione
patrimoniale, che sul «coraggio di dire sempre le cose come stanno e quindi di fare i nomi dei clan», così come è stato ampiamente fatto in relazione alla descrizione della geografia criminale lucana. Nel dibattito sviluppatosi tra politica e magistratura, espressa la necessità di adeguare gli strumenti legislativi, normativi e di indagine per permettere alla Giustizia di stare al passo con le evoluzioni operative delle criminalità organizzata ed o di stampa mafioso. Per esempio, il procuratore Distrettuale Curcio, ha fatto riferimento alle attività criminali, con protagonisti anche i giovani, come emersa in una delle ultime inchieste della Procura di Potenza, in cui approvvigionamenti di droga e cessioni avvenivano anche tramite piattaforme online. Così come, ha aggiunto Curcio, riguardo a sistemi di messaggistica criptata ed altri mezzi elettronici-informatici, le attività di indagine si svolgono sempre meno sui telefoni, «utili ancora per localizzare le persone, ma per poco altro in più poi-
chè è raro che i soggetti indagati si facciano sfuggire conversazioni con valenza indiziaria con i classici metodi di comunicazione». «Dobbiamo avere - ha rimarcato Curcio - una Polizia giudiziaria capace di penetrare sulla rete. È responsabilità delle Amministrazioni preposte, sviluppare maggiormente all’interno delle proprie forze, strutture e nuclei specializzati in queste tipologie di attività». Non casualmente, ha ricordato il Procuratore distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, in una delle recenti inchieste lucane in cui era necessario «bucare i server anche all’estero, sono state le Polizie straniere a dare l’aiuto decisivo». Far sì che inquirenti ed investigatori, ha detto la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, «non abbiano armi spuntate contro la mafia», è un onere politico tra le priorità del Governo: «Non possiamo permetterci passi indietro sulla lotta alla criminalità organizzata, in nessun campo».
Molto apprezzato anche l’intervento del Gip di Potenza, Salvatore Pignata, che ha dettagliato un percorso, richiamando in più occasioni, anche per motivi giuridici, il processo “Mafia capitale, sulla svolta imprenditoriale della mafia, passata da violenta e stragista a organizzazione a carattere imprenditoriale. Per la mafia meno rumore, ma più affari anche, ha evidenziato Pignata, appalti pubblici truccati, collusioni con la politica ed altro ancora, senza però l’abbandono delle attività “classiche” come quella dello spaccio di droga. Se la mafia, è stato detto, usa meno la violenza, nel allora aumenta il potere di infiltrazione e in riferimento ai giovani, li attrae prospettando loro facili guadagni. Per questo, in sintesi il messaggio conclusivo del Convegno, serve un patto leale tra le Istituzioni coinvolte per alzare sempre di più il livello di guardia non permettendo, invece, il contrario perché, come diceva Falcone, «la mafia non è affatto invincibile».
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Criminalità giovanile, alla radice culturale del problema: «Proporre esempi e modelli concreti perché la propaganda criminale è più forte della “chiacchierologia”»
Contro la «fascinazione del male», politica e Istituzioni «non devono mai tentennare»
«L
a nuova criminalità organizzata, quella che utilizza di meno la forza, ma tanto le infiltrazioni, non ha lo stesso impatto sulle giovani generazioni nel senso che non ha quell’impatto evidente di male che porta i ragazzi a schierarsi contro ed a scegliere da che parte stare: davanti a questo rischio noi dobbiamo alzare il livello, non abbassarlo». Devianza giovanile e criminalità organizzata, così ha esordito la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, al convegno svoltosi al Tribunale di Potenza. «Il problema - ha rimarcato Colosimo - è: vincerà la speranza di giustizia o vincerà chi andrà ad armare i ragazzi promettendo 500 euro per un’ora di spaccio? Questo è il tema. Sono tra coloro che credono che la presenza massiccia dello Stato debba passare per una presenza fisica massiccia delle Forze dell’Ordine, ma anche nella capacità della politica e delle Istituzioni di essere irreprensibili e di non
tentennare mai davanti alle giuste scelte. Affinchè la devianza giovanile non diventi manovalanza della criminalità organizzata, bisogna ai ragazzi che esiste un’alternativa e che è meglio battersi per una battaglia di Giustizia che mettersi in tasca soldi facili attraverso reati. È un percorso lungo, ma facendo squadra si ottengono risultati». «Bisogna battersi per la Giustizia - ha concluso la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Colosimo - e la Giustizia deve essere sempre e comunque ineccepibile». Nel suo intervento, il Procuratore Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza Francesco Curcio, si è soffermato molto sull’«aspetto culturale» della devianza giovanile. Se in alcuni contesti il degrado sociale facilita l’avvicinarsi dei giovani alla criminalità, non sempre è così, come, anche recenti inchieste della locale Procura dimostrano, chi inizia a delinquere in età precoce, «proviene anche da famiglie benestanti o sen-
L’INTERVENTO DEL DEPUTATO MATTIA (FDI)
za particolari difficoltà economiche». «È - ha spiegato Curcio una questione culturale. Mi sono occupato per tanti anni del clan dei Casalesi e nella famiglia del capo del clan che era Schiavone Francesco, c’era lui che era il capo del clan, ma c’era anche, una sorella che ha fatto il medico. Il discorso culturale è legato alla fascinazione del male che deve essere combattuta innanzitutto impedendo che si faccia propaganda alla criminalità organizzata e poi proponendo naturalmente dei modelli che non siano solo di “chiacchierologia” contro questi fenomeni, ma che rappresentino esempi concreti e alternativi a quelli che esaltano il criminale mafioso e l’eti-
ca della criminalità». Anche il Gip di Potenza, Salvatore Pignata, ha sottolineato come «per quello che abbiamo potuto constatare in Basilicata, per esempio nell’attività di illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, ci sono sicuramente soggetti che provengono da contesti sociofamiliari già dediti ad attività illecite, ma molto spesso anche soggetti che provengono da famiglie benestanti e che evidentemente realizzano queste condotte illecite perché attratti dalla facilità di guadagno». Per Pignata, non sufficiente, per combattere la devianza giovanile, «agire ex post attraverso le erogazioni di sanzioni penali quindi», ma bisogne-
rebbe «agire in via preventiva attraverso una nuova cultura dell’educazione che deve partire dalla famiglia e coinvolgere anche le Forze dell’Ordine e le Istituzioni».
Il senatore Rosa (FdI): «Anche nei periodi “tranquilli”, non abbassare la guardia»
«Lotta alla mafia faro di guida del Governo» «Criminalità, il Governo
la contrasta con i fatti» P
«L
’imprenditoria giovanile sostenuta anche da leggi europee può essere distrutta dal fenomeno del caporalato e l’escalation di delinquenza minorile, va combattuta con provvedimenti più aspri degli attuali». A dirlo il deputato di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, a margine del convegno “La mafia non è af- __Mattia fatto invincibile, devianza giovanile e criminalità organizzata” che si è svolto a Potenza. «In questa direzione - ha aggiunto Mattia un primo passo è stato fatto dal governo con la legge denominata Caivano che oltre ad un inasprimento delle pene, punta sulla riqualificazione dei luoghi,sui sistemi educativi affinché i giovani possano riconoscersi in modelli positivi per la loro crescita e il loro sviluppo. Ancora una volta il governo di centrodestra scende in campo a tutela della società, come già fatto in maniera concreta. È stata la dimostrazione di come con lungimiranza, il Governo Meloni ha voluto tutelare sin dall'inizio i giovani».
er il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, il Convegno svoltosi al Tribunale di Potenza è stato «importante perché ha messo in correlazione due fenomeni, la devianza giovanile e la criminalità organizzata, che, per molto tempo, sono stati ritenuti fenomeni a sé stanti e che, invece, sono strettamente correlati». «Le cronache, purtroppo ha dichiarato Rosa -, sono piene di esempi dove il disadattamento dei giovani viene incanalato in attività illegali che sfociano in organizzazioni criminali dedite allo spaccio, al furto e alla violenza. Noi siamo abituati a pensare alla criminalità organizzata solo come “mafia”, in senso stretto. Ma la mentalità mafiosa permea tutte quelle sovra-strutture, piccole o grandi che siano, che si pongono in antagonismo con lo Stato e che ne mina-
no le fondamenta. Tant’è che oramai si parla di “mafie”. Devo essere sincero quando dico che questo Governo ha fatto bene ad occuparsi, tanto di quella __Rosa che nel gergo più comune è chiamata “mafia” che di tutte le situazioni di degrado in cui il disagio può virare verso la violenza e l’illegalità, perchè non possiamo e non dobbiamo nasconderci che questi fenomeni nascono da problematiche sociali ancora oggi rimaste insolute». «Lo ha fatto, ad esempio - ha ribadito Rosa -, quando ha modificato, in senso costituzionale, la norma sul carcere ostativo, norma voluta dal “padre” della lotta alla mafia, Giovanni Falcone; lo ha fatto
con il Ddl sulla procedibilità d’ufficio e l’arresto in flagranza, senza il quale si sarebbe verificato il rischio di scarcerazione di tre boss mafiosi palermitani. Sono profondamente convinto che su questi temi non bisogna mai abbassare la guardia, anche nei periodi, diciamo, più tranquilli. Falcone diceva che la lotta alla mafia sarebbe andata avanti per lungo tempo. Per lungo tempo, non per l’eternità: perché la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e una fine. E ritengo che lo si possa affermare per tutti i tipi di organizzazioni criminali». «L’importante - ha concluso il senatore Rosa - è che questa lotta sia un faro che guida qualsiasi Governo».
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Spaccio di sostanze stupefacenti, operazione tra Avigliano e Montemurro: sequestrati 360 grammi di droga e quasi 5 mila euro in contanti
Blitz dei Carabinieri in provincia di Potenza: 4 giovani in arresto N
el corso di uno specifico servizio disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Potenza per contrastare i reati in materia di stupefacenti, i militari dell’Arma hanno tratto in arresto quattro giovani ragazzi, di età compresa fra i 19 e 20 anni, ad Avigliano e Montemurro e sequestrato complessivamente 5 grammi di cocaina, 325 grammi di hashish, poco più di 29 grammi di marijuana e 4 mila e 820 euro in contanti. Nello specifico, nella notte di lunedì scorso, ad Avigliano, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Potenza hanno arrestato in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti due giovani potentini. L’attenzione dei militari dell’Arma è stata attirata dalla presenza di un’auto ferma, di notte, al centro di Avigliano con a bordo due ragazzi. Dopo qualche minuto giungeva un terzo, sempre di giovane età, che dopo essersi guardato intorno entrava in auto sedendosi sul sedile posteriore. I Carabinieri hanno quindi assistito alla cessione di un involucro da parte dei ragazzi seduti davanti a quello appena entrato in auto per cui si sono subito portati vicino al veicolo bloccando gli occupanti. L’acquirente ha tentato di disfarsi dell’involucro gettandolo nell’abitacolo. Il gesto non è però sfuggito ai militari dell’Arma che hanno recuperato l’involucro risultato poi contenere 5 grammi di
LAVORO E IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
Sfruttamento, controlli anche nel Materano cocaina. Le successive perquisizioni personali e domiciliari dei giovani hanno permesso di trovare, nascosti negli indumenti intimi del passeggero anteriore, 1,3 grammi di marijuana e nella sua camera da letto la somma di 1.450 euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’illecita attività di spaccio. I due ragazzi potentini, dopo essere stati dichiarati in stato di arresto dai Carabinieri, sono stati posti a disposizione della Procura della Repubblica di Potenza mentre l’acquirente è stato segnalato alla Prefettura di Potenza quale assuntore di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono stati poi convalidati dal Gip del Tribunale di Potenza che ha disposto, sulla base degli elementi raccolti, la detenzione domiciliare per uno dei due e la remissione in libertà per l’altro. Nella giornata di mercoledì, invece, i Carabinieri della Stazione di Montemurro, alle dipendenze della Compagnia di Viggiano, sempre nell’ambito di specifici servizi hanno tratto in arresto due giovani in due distinte circostanze. In particolare, i militari dell’Arma, con
l’ausilio di un’unità cinofila del Nucleo Carabinieri di Tito, hanno effettuato alcune perquisizioni domiciliari a seguito delle quali hanno sorpreso un giovane in possesso di 245 grammi di hashish e 24 grammi di marijuana, oltre alla somma di 3.370 euro in contanti, ad un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento, nonché un altro giovane che nascondeva, sempre all’interno della sua abitazione, 80 grammi di hashish, 4 grammi di marijuana e sempre materiale per il confezionamento. Al termine delle operazioni, i due giovani sono stati dichiarati in stato di arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria potentina. A seguito di convalida da parte del Gip, i due sono stati rimessi in libertà. Lo stupefacente e il danaro contante sono stati sottoposti a sequestro. I procedimenti penali sono tuttora nella fase delle indagini preliminari e basati su imputazioni provvisorie, per cui vige il principio d’innocenza a carico di tutti e quattro i giovani fino ad intervenuta sentenza di condanna definitiva.
C
ontrastare lo sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione illegale è l’obiettivo dell’operazione portata a termine questa mattina dalla Polizia di Stato nelle province di Matera, Barletta-Andria-Trani, Cuneo, Foggia, Latina, Prato, Reggio Calabria e Trapani. Poliziotti del Servizio centrale operativo e delle Squadre mobili delle diverse province, supportati dai colleghi delle Sezioni investigative del Servizio centrale operativo (Sisco), dei Reparti prevenzione crimine e di alcune unità di elicotteristi, hanno eseguito numerose perquisizioni, controlli e verifiche nei confronti di persone, esercizi commerciali e basi logistiche riconducibili allo sfruttamento della manodopera di cittadini extracomunitari irregolari. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti diversi punti di raccolta di lavoratori stranieri irregolari, destinati a svolgere, al di fuori della prevista normativa, giornate lavorative in aziende agricole, opifici o esercizi commerciali che si trovano in aree ad alta densità criminale per lo sfruttamento della manodopera straniera. Al termine delle attività sono state arrestate 13 persone e altrettante quelle denunciate in stato di libertà; 27 posti i di controllo con 636 veicoli controllati, dei quali 5 sequestrati, e 1.673 persone identificate. Sequestrati oltre 40 chilogrammi di marijuana e circa 117 grammi di cocaina. Sono, inoltre, stati sottoposti a controlli 29 esercizi commerciali e comminate 4 sanzioni amministrative. Il risultato operativo conseguito, ha rimarcato il Comandante D’Amore, «è frutto della continua e metodica attività di contrasto condotta dai reparti dipendenti dal Comando Provinciale Carabinieri di Potenza
finalizzata ad arginare ogni forma di illegalità, anche nelle aree a bassa densità di popolazione ma comunque interessate da fenomeni criminali come, nel caso specifico, lo spaccio e il consumo di droghe.
Pubbliche Amministrazioni, trasparenza e buone pratiche: il corso formativo sul contrasto ai fenomeni corruttivi
Dipendenti provinciali formati su anticorruzione
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i è svolto nella Sala Consiliare della Provincia di Potenza, il corso formativo destinato a tutti i dipendenti dell’Ente, sull’applicazione delle norme in materia di anticorruzione e trasparenza, voluto dal Presidente della Provincia, Christian Giordano su indicazione del Segretario Generale Giovanni Conte che ha coordinato la giornata formativa. La giornata formativa che
nella parte pomeridiana ha registrato la partecipazione di 57 dipendenti dell’alta qualificazione nella mattinata ha visto la presenza di quasi tutti i dipendenti al modulo base ha riguardato temi quali i patti corruttivi e le precondizioni per lo scambio corruttivo, l’approccio al contrasto ai fenomeni corruttivi nella P.A., il Piano anticorruzione e la trasparenza nella P.A..
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L’assessore regionale annuncia «l’incredibile aumento nel settore del 34,3% in un solo anno. Un risultato che rafforza la reputazione del settore alimentare “made in Basilicata”»
Agroalimentare, soddisfazione di Galella: «L’export lucano supera la media nazionale» ono entusiasta di annunciare che l’export lucano nel settore alimentare ha raggiunto un incredibile aumento del 34,3% in un solo anno! Questo risultato supera addirittura la media nazionale (+29,3%) e rafforza la reputazione del settore alimentare “made in Basilicata”, posizionandolo come il secondo prodotto più esportato dopo le auto dello stabilimento Stellantis di Melfi. Inoltre, sono stati registrati anche 26 milioni di euro di prodotti agricoli freschi o surgelati esportati». È quanto dichiara l’assessore alle Politiche Agricole della Regione Basilicata, Alessandro Galella che rimarca come «per mantenere e consolidare questi straordinari risultati, gli imprenditori di Palazzo Italia Bucarest, gui-
«S
dati dal presidente Giovanni Baldantoni, stanno già lavorando per preparare l'ottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo». «Questo evento - prosegue l’assessore regionale - sarà l’occasione perfetta per promuovere e valorizzare le nostre eccellenze culinarie lucane sui mercati internazionali». «Un grande applauso - conclude nella nota l’assessore Galella - a tutti coloro che hanno reso possibile questo boom dell’export lucano a tavola e che contribuiscono a far conoscere e apprezzare le prelibatezze della nostra regione in tutto il mondo! Continuiamo su questa strada e facciamo del “made in Basilicata”un marchio di qualità e successo globale».
__Galella
La coordinatrice Democrazia Cristiana con Rotondi di Basilicata sui dati «allarmanti»« del rapporto dell’Istat L’assessore Latronico: «Raggiunta la soglia di disponibilità per il 2023»
Celi: «Necessario incentivare le politiche Misura per impianti da fonti giovanili per trattenere i giovani lucani» rinnovabili in Basilicata, richieste 6mila oltre «D al rapporto dell’Istat “I giovani nel Mezzogiorno: l’incerta transizione nell’età adulta” emerge la necessità di avviare politiche serie e concrete per i giovani lucani. I dati parlano della Basilicata come la seconda regione in Italia in cui si registra la maggiore emorragia di giovani nella classe d’età 18-34 anni: tra il 2002 e il 2022 la popolazione giovanile lucana si è ridotta in- __Celi fatti di 47.115 unità (-32,2%). Inoltre l’incidenza della popolazione giovanile sul totale dei residenti in Basilicata è passata dal 24,5% del 2002 al 18,3% del 2022. Si tratta di una vera fase di spopolamento che non si vuole arrestare, ma anche anzi pare aumentare. Ecco perché urge rilanciare l’azione politica mettendo i giovani al centro della discussione. Una priorità da affrontare rapidamente per il bene della comunità». È quanto afferma Carmen Celi, coordinatrice Democrazia Cristiana con Rotondi di Basilicata. «È chiaro - prosegue - che le risorse del Pnrr rappresentano una possibilità preziosa per invertire il triste fenomeno. Bisogna avere il coraggio di azioni coraggiose affinchè sia data la possibilità alle giovani generazioni di poter sceglie-
re di rimanere nel proprio territorio. Dunque la digitalizzazione è la base su cui porre attenzione al fine di creare quella infrastruttura necessaria che consenta ai giovani di far viaggiare le proprie idee, portando valore aggiunto nella propria regione. Serve così incentivare le politiche di smart working e coworking così da poter garantire ai giovani lucani l’opportunità di potersi formare e crescere professionalmente, mettendosi in rete e confrontandosi col mondo». «Il centrodestra - evidenzia Celi - ha una particolare sensibilità sul tema e sono sicura che farà di tutto affinchè la Basilicata diventi una terra di giovani e per i giovani. Noi di Democrazia Cristiana con Rotondi Basilicata siamo disponibili a creare una cabina di regia con tutti gli esponenti del tessuto sociale, economico e culturale regionale con l’intento di creare le migliori condizioni possibili per far decollare un sistema che possa coinvolgere i giovani lucani e permettere lo sviluppo della Regione. Solo così saremo in grado di trattenere i nostri ragazzi ed evitare un declino totale», conclude la coordinatrice Democrazia Cristiana con Rotondi di Basilicata, Carman Celi.
d oggi sono state acquisite circa 6250 richieste di prenotazione di contributo per un totale di circa 40 milioni di euro, a valere sul bando per la realizzazione di impianti autonomi da fonte rinnovabile per i cittadini lucani non metanizzati». Lo rende noto l’assessore all’Ambiente Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico evidenziando come «si è raggiunta la soglia di disponibilità della misura per il 2023». «Sono intervenuti . spiega Latronico - ben 283 operatori economici (installatori delegati dai beneficiari) per segnalare la ricaduta anche in termini di mobilitazione di imprese . Sono state già erogate risorse per gli impianti realizzati pari a circa 2.100.000 di euro e sono in corso ulteriori pratiche di liquidazione». «A dimostrazione - enfatizza l’assessore Regionale della bontà della misura si registra un trend in crescita per le richieste nell’anno in corso che hanno consentito di impegnare con circa due mesi di anticipo tutte le risorse assegnate per il 2023». «Ad ogni modo - conclude Latronico - è bene sottolineare che si potranno liberare risorse, se vi saranno rinunce sulle attuali prenotazioni, oppure a gennaio prossimo si aprirà la finestra 2024 per altri 48 milioni di euro».
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Il coordinatore nazionale dei presidenti Corecom italiani ha avuto l’incarico dall’Ad Rai . Tra i presenti anche Radio Potenza Centrale
Sanremo, Marra convoca le emittenti radiofoniche per individuare quelle che comporranno la giuria
__Alcuni momenti dell’incontro foto Mattiacci)
i è tenuto presso la sede del Corecom Basilicata nel Palazzo del Consiglio regionale in via Verrastro a Potenza un incontro tra il Coordinatore nazionale dei presidenti Corecom d’Italia Antonio Donato Marra e le emittenti radiofoniche regionali. All’incontro, tra gli altri, ha partecipato anche Radio Potenza Centrale nella persone di Antonio Postiglione. Marra ha ricevuto dall’Amministratore Delegato Rai Roberto Sergio, l’importante incarico di coordinare i presidenti dei Corecom delle regioni e delle province autonome italiane, nell’individuazione e nella scelta delle emittenti radiofoniche che saranno chiamate a far parte di una nuova giuria che costituirà una delle tre componenti di voto delle canzoni in gara durante la 74maedizione del Festival di Sanremo che si terrà a partire dal 6 febbraio 2024. L’edizione canora quest’anno è contrassegnata
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da tante novità: «Una riguarda la giuria. Oltre al televoto e alla sala stampa, ci sarà la giuria delle Radio che sostituisce la demoscopica. La giuria delle radio, formata da radio nazionali, regionali o locali avrà un ruolo importantissimo» annuncia il conduttore Amadeus in anteprima. Un’occasione imperdibile questa per le emittenti lucane che come ha spiegato Antonio Donato Marra ai microfoni di Cronache Tv: «Ho inteso convocare queto incontro perchè quest’anno la Rai vuole affiancare alla giuria tecnica e a quella della sala stampa, una giuria più oggettiva che sarebbe quella delle radio regionali e nazionali. Dalla vice direttrice Rai “prime time”, Lentini sono stati elencatii criteri che le emittenti radiofoniche dovrebbero soddisfare per poter entrare a far parte della giuria. I presidenti regionali dei Corecom, quindi, dovranno dare i nomintivi delle radio selezionate». ROSAMARIA MOLLICA
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Il Dg dell’Aor “San Carlo” Spera sottolinea «i vantaggi legati alla tempestività e all'elevato standard qualitativo che si potrà garantire alle future mamme e ai bambini»
Fanelli annuncia «fondi regionali per realizzare un pronto soccorso ostetrico» A
pprovata in Giunta regionale, la finalizzazione di risorse, pari a circa 655 mila euro, per la realizzazione del Pronto Soccorso Ostetrico, presso l’ospedale “San Carlo” di Potenza. Ne ha dato comunicazione l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, il quale ha spiegato che «l’intervento di realizzazione di un pronto soccorso ostetrico, rispondente agli obiettivi previsti nell’intesa Stato-Regioni, oltre a favorire l’innalzamento della qualità del sistema, si inserisce nel complessivo ammodernamento tecnologico nell’ambito della più generale riqualificazione della rete ospedaliera lucana». «Con questo provvedimento - prosegue Fanelli fortemente voluto, si prosegue con convinzione lungo il cammino intrapreso dall’avvio del mandato, nell’ottica del miglioramento della salute dei cittadini e del conseguimento di uno standard uniformemente elevato di assistenza ospedaliera, favorendo l'efficienza, l’efficacia e l’umanizzazione nell’organizzazione dei servizi ospedalieri e sanitari. Un intervento che risulta necessario anche per l’espletamento con tempistiche ridotte, delle prestazioni sanitarie in ambito ostetrico e ginecologico, nonché una ulteriore attenzione sul tema dell’assistenza alla maternità e alla nascita in Basilicata». Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera re-
__Fanelli e Spera
gionale “San Carlo” di Potenza Giuseppe Spera sottolinea l’importanza dell’intervento «per i vantaggi legati ad una maggiore tempestività che potrà essere riservata alla complessa gestione fasi della gravidanza fino al parto, assicurando un elevato standard qualitativo e maggiore attenzione alla mamma, alla donna e al bambino». «Il pronto soccorso ostetrico - ha aggiunto Spera potrà prevedere anche l’Obo (osservazione breve ostetrica) che si pone come obiettivo l’osservazio-
Rientranti nella cosiddetta “piramide della ricerca” saranno assunti a tempo indeterminato
ne longitudinale del paziente in modo da garantire un adeguato approfondimento diagnostico-terapeutico e, quindi, una maggiore sicurezza dell’assistenza erogata». «Essa si configura - ha concluso il Dg Spera- come un insieme di prestazioni diagnostiche e terapeutiche che hanno come finalità un rapido inquadramento clinico del paziente e presuppone un’alta intensità di cure in termini di impegno di personale ed accertamenti strumentali utilizzati in forma concentrata nel tempo».
IL COMMENTO DEL SEGRETARIO DELLA CISL FP BASILICATA
Irccs Crob, stabilizzati i precari Crob, Galasso: «Primo istituto della ricerca scientifica in Italia a procedere
«L
’ Irccs Crob è tra i primi Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico a livello nazionale a procedere con la stabilizzazione dei precari della ricerca scientifica». Ad annunciarlo, il vicepresidente della Giunta e assessore regionale alla salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli di concerto con la direzione strategica e con la direzione scientifica dell’Istituto lucano. Con la delibera numero 417 del 10 novembre 2023, infatti, i ricercatori dell’Irccs Crob e il personale di supporto, rientranti nella cosiddetta “piramide della ricerca” ed aventi i requisiti previsti dalla legge, saranno assunti a tempo indeterminato». Si tratta - si legge nella nota - di personale altamente qualificato che da anni vive in una situazione di precariato, comune in tutta Italia». L’Irccs Crob «ha immediatamente applicato quanto previsto dalla norma per la stabilizzazione dei lavoratori e lavoratrici della ricerca sanitaria degli Irccs pubblici e IZS, diventata la legge lo scorso luglio dal titolo “Disposizioni in materia di personale della ricerca sanitaria degli Irccs pubblici e degli IZS”. Saranno stabilizzati 13 professionisti che erano stati reclutati a tempo determinato ai sensi della Legge 205/17, che hanno maturato al 30 giugno 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi (ivi inclusi contratti flessibili e borse di studio) negli ultimi 8 anni. La norma dispone inoltre che l’assunzione a tempo indeterminato possa avvenire in deroga ai limiti di spesa consentiti per il personale degli enti del SSN e agli altri vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia del personale di ricerca.
con le stabilizzazioni»
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«Si tratta di un grande risultato ottenuto grazie alla professionalità del management dell’Istituto - ha detto l’assessore Fanelli -. Siamo tra i primi in tutta Italia ad aver dato merito e stabilizzazione ai professionisti indispensabili della ricerca che hanno dimostrato nel tempo, capacità e competenze. Una soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo molto atteso che con determinazione abbiamo perseguito e che sono certo andrà a rafforzare in termini di motivazione, un personale che già si è dimostrato qualificato e vitale per l’Irccs Crob di Rionero in Vulture che potrà contare su una programmazione sempre più lungimirante». Soddisfazione per la conclusione dell’iter che pone fine ad un percorso lungo e complesso e darà finalmente stabilità ai ricercatori e al personale di supporto storico dell’Irccs Crob, è stata espressa anche dal direttore sanitario dott. Rocco Mario Calabrese e dal direttore scientifico FF dott. Rocco Galasso. «Il provvedimento - commenta il direttore generale f.f. dott. Giovannino Rossi - rappresenta per la direzione strategica un successo di cui si è orgogliosi e che rende giustizia ad un gruppo di professionisti che per troppo tempo è rimasto nel limbo della precarietà».
l Crob di Rionero è il primo istituto di ricerca a livello nazionale che procede alla stabilizzazione del personale della ricerca». È quanto annuncia il segretario del comparto sanità della Cisl Fp Basilicata Pierangelo Galasso spie- __Galasso gando che «con la deliberazione n. 417 del 9 novembre si è applicato quanto previsto dalla legge n. 3/2023, secondo istituto in Italia a deliberare in tal senso, ma primo a procedere alla stabilizzazione del personale della ricerca sanitaria e delle attività di supporto. Come Cisl Fp esprimiamo grande soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo, frutto di molte battaglie a livello nazionale e anche dell’impegno della Regione Basilicata e del management del Crob, impegno che ha permesso di stabilizzare figure che svolgono un'attività fondamentale all'interno degli Irccs». «Ci auspichiamo - prosegue il segretario del comparto sanità della Cisl Fp Basilicata - che questo sia davvero il primo dei tasselli da mettere a posto per procedere finalmente al rilancio del centro di riferimento oncologico che da sempre svolge una funzione fondamentale all'interno della rete oncologica del CentroSud. Investire sul personale della ricerca e sulle ulteriori assunzioni previste nel piano triennale dei fabbisogni porterà risultati eccellenti perché la sanità è fatta dalle persone per le persone», conclude Galasso.
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Il dg Maraldo: «Siamo chiamati a costruire un nuovo modello organizzativo di assistenza territoriale che dia risposte a tutto il territorio e a tutte le fasce d’età»
La buona sanità dell’Asp verso gli anziani al convegno Fiaso
l Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo ha partecipato a Roma al venticinquesimo annuale della Fiaso, portando l’esperienza dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza impegnata anche nella salvaguardia e tutela delle persone anziane. Un appuntamento d’eccezione per la Asp in cui sono stati affrontati ad ampio spettro i temi della sanità nazionale con le sfide e i cambiamenti del futuro intesi anche a livello territoriale. Molteplici le tematiche su cui i vari relatori sono stati chiamati ad intervenire, a partire dal cambiamento della sanità pubblica che mette la persona al centro della cura e della tecnologia, fino ad arrivare alle tematiche dettate dal Dm 77 che cambierà completamente il modo di vedere la sanità italiana anche grazie alla realizzazione delle case della salute e case della comunità. Si è discusso anche di telemedicina affrontando anche quelle che sono le criticità e le prospettive da mettere in campo per un miglioramento del Ssn, ospedali di comunità e Cot e ruolo delle Aziende Sanitarie locali nella realizzazione dei ‘Green Hospital’. Presenti i Direttori Generali di tutte le aziende sanitarie e degli ospedali nazionali oltre che il Ministro della Salute Orazio Schillaci con esponenti parlamentari e sottosegretari. Il Dg della Asp Antonello Maraldo, unico relatore
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per la Basilicata, è intervenuto nella sessione dedicata alla Sanità rivolta alla terza età, con riferimento alla Legge 33 del 2023 ed alle prospettive reali per una riforma a servizio degli anziani. «La sanità è chiamata a costruire un nuovo modello organizzativo di assistenza territoriale- ha detto il Dg nel suo intervento- per cui bisogna lavorare su tecnologia e specializzazione, ricerca e innovazione per dare risponde su tutto il territorio e per tutte le fasce d’età». Parlando della sanità rivolta agli anziani, Maraldo ha sottolineato come “il processo di invecchiamento produca cambiamenti legati all’individuo come elemento a sé stante per cui le offerte del servizio sanitario nazionale e regionale, in particolar modo, debbano essere dirette a tutelare ogni persona soprattutto là dove vi sia una sovrapposizione di malattie croniche degenerative”. In riferimento alla Legge 33/23 Maraldo ha evidenziato che «quattro sono i punti fondamentali da perseguire: inclusione sociale; invecchiamento attivo; dignità e autonomia dell’anziano; prevenzione della fragilità. Ogni obiettivo va diretto a persone anziane non autosufficienti mediante un’implementazione dell’assistenza sociale, di quella sanitaria e di quella socio-sanitaria soprattutto là dove ci sia una persona sola». A tal proposito il Dg Asp ha ricordato come «i nuclei monopersonali in Italia aumentano ogni anno e, stando ai dati ultimi del Sole 24 Ore, rappresentano ad oggi il 33% delle famiglie. Per cui è opportuno che il SSN intervenga con attività di partecipazione e solidarietà rivolte alle persone anziane, con fasi di ascolto e supporto psicologico ed alla socializzazione permettendo ad ogni anziano di continuare a curarsi presso il proprio domicilio mediante il supporto di una rete che veda part attiva le farmacie territoriali e gli erogatori dei servizi sociosanitari». Importante anche definire, nella crescita quotidiana della persona anziana, l’alfabetizzazione informatica e l’uso delle nuove tecnologie per garantire una autonomia gestionale del proprio tempo. «Va dunque attuato- ha aggiunto Maraldo- un percorso di prevenzione delle fragilità valutando a tutto tondo le capacità e i bisogni di natura sanitaria, sociosanitaria e biosociale della persona affetta da patologie croniche suscettibili di aggravarsi con l’invecchiamento. In questa strategia entrano in
gioco i Punti Unici di Accesso (P.U.A.) chiamati ad attuare attività di screening per individuare i fabbisogni assistenziali di cui necessita la persona garantendo l’accesso alla rete sanitaria e sociosanitaria oltre che ai servizi erogati in continuità». Differente il discorso sulle persone anziane non autosufficienti, per le quali le misure da attuare vanno verso la definizione del Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente. E quindi verso una programmazione integrata di servizi, interventi e prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali, ma anche verso l’individuazione dei Leps in un’ottica di integrazione con i Lea. A conclusione, «occorrerà adottare sistema di monitoraggio dell’erogazione e sanzionatorio in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Strumento adeguato per raggiungere la coplementarità assistenziale per questi soggetti, è far agir insieme le strutture residenziali assistenziali, il privato convenzionato, e l’offerta proposta dal Ssn con i servizi territoriali legati a Case della comunità, infermieri di famiglia, unità di continuità assistenziale, ospedali di comunità». Parlando della Asp Basilicata, il Dg ha fatto presente che l’azienda- territoriale pura- copre il 65% del territorio regionale servendo 100 comuni per un totale di popolazione pari a 350mila abitanti. Per quel che riguarda l’assistenza residenziale per mille abitanti il dato è allo 0.86% (dato Italia 3.53%), per l’assistenza semi-residenziale si è allo 0,03% contro lo 0.18% della media nazionale. Ci sono però situazioni di grande eccellenza che riguardano in particolare l’assistenza domiciliare integrata con cui si è avviato un progetto sulle strutture di prossimità mediante un protocollo di intesa con il Comune di Potenza e la Caritas Diocesana che vedrà, ad esempio, sorgere una struttura di Prossimità a Rione Bucaletto. Maraldo ha spiegato che «la presenza dell’Asp di Potenza al convegno è legata alla sua natura di aziende puramente territoriale in quanto il tema della sessione ‘Una riforma per gli anziani’ è orientato a capire come mettere a terra i dettami della recente legge delega 33/2023 che ha per oggetto le politiche in favore delle persone anziane in un continuum che preveda l’integrazione sanitaria, socio assistenziale in chiave personalizzata ed integrata».
Anche l’Aor “San Carlo” ha partecipato a Roma. Il dg ha spiegato gli ambiziosi progetti e la programmazione delle attività
Spera alla Convention Fiaso: «La nuova medicina può favorire cure mirate» enti sessioni che hanno riunito direttori generali, autorità politiche ed esperti di tematiche sanitarie per discutere di personale e risorse umane, ricerca scientifica, digitalizzazione, ospedale del futuro, sanità territoriale e transizione ecologica. Questi i temi principali trattati nella convention della Fiaso che si è tenuta a Roma, dall’8 al 10 novembre nel Palazzo dei congressi, in occasione del venticinquesimo compleanno della organizzazione, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci e del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. L’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ è stata invitata per par-
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tecipare al dibattito con la relazione del direttore generale Giuseppe Spera sugli ambiziosi progetti degli ospedali aziendali e sulla programmazione di nuove attività che «siano in grado di assicurare migliore cura e vicinanza alle persone grazie all’importante e determinante contributo della digitalizzazione e della disponibilità dei dati». «Siamo ormai in un nuovo contesto storico, entro cui la nuova medicina –continua il Dg Spera- in linea con le nuove tecniche disponibili, può favorire cure mirate, personalizzate, capaci di migliorare il benessere delle persone». «La tre giorni romana è stata anche l’occasione per dibattere sugli ultimi indirizzi della governance sa-
nitaria che impongono la tessitura di nuove relazioni tra la medicina territoriale e le aziende ospedaliere, titolari, queste ultime –conclu-
de il direttore generale Spera- della fondamentale missione dell’alta specialità, quale quella erogata dall’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza».
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Il consigliere regionale sulle nomine di Mancini e Friolo: «I nuovi dirigenti rappresentino quel valore aggiunto atteso da tempo»
Vizziello sui nuovi vertici della sanità lucana: «Sfruttare i prossimi mesi per riqualificarla» migliori auguri di buon lavoro ed un sincero in bocca al lupo al commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria di Matera Maurizio Friolo e al nuovo direttore generale del Dipartimento Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata Massimo Mancini, con l’auspicio che possano rappresentare quel valore aggiunto per il sistema sanitario regionale da tempo atteso, come dimostrato dall’avvicendamento di ben sette direttori generali dell’Assessorato alla Salute in 4 anni e mezzo». È quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di “Basilicata Oltre” Giovanni Vizziello. «La realtà socio sanitaria del nostro territorio - prosegue presenta problematiche complesse che non possono essere ridotte a mere questioni numeriche o considerate come mere proiezioni locali di criticità di rilevanza nazionale e pur nella consapevolezza dell’imminente consultazione elettorale riteniamo aggiunge Vizziello - che occorre sfruttare al meglio i
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LE ASSOCIAZIONI DELLA SPECIALISTICA AMBULATORIALE SULLE NOMINE
Nuovi manager Mancini e Friolo, «un duraturo e proficuo periodo di attività»
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prossimi mesi per riqualificare il nostro sistema sanitario, rendendolo adeguato ai bisogni di salute dei cittadini». «Occorre, soprattutto con riguardo all’Azienda sanitaria di Matera - sottolinea il consigliere regionale - ricostruire un clima di concordia che consenta di individuare soluzioni nuove a problemi persistenti come quelli della migrazione sanitaria, delle liste d’attesa o del livello qualitativo delle prestazioni sanitarie erogare dagli ospedali».
«È proprio la consapevolezza delle difficoltà della sanità lucana ed in particolare di quella materana - conclude Vizziello - che deve spingere il nuovo management a fare squadra con le altre valide professionalità esistenti sia presso il Dipartimento Salute della Regione sia presso l’Azienda sanitaria materana, quali ad esempio, il dottor Pino Magno, attento conoscitore delle dinamiche della sanità regionale e che in questi anni ha sempre dimostrato abnegazione e competenza».
e nomine del dott. Massimo Mancini a nuovo direttore generale del Dipartimento Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata e del dott. Maurizio Friolo a commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria di Matera costituiscono nuove interlocuzioni istituzionali alle associazioni di categoria delle strutture della specialistica ambulatoriale accreditata». Lo affermano in una nota congiunta Anisap, Aspat Basilicata, Federbiologi, Federlab, formulando gli auguri di buon lavoro ai due manager sanitari con l’auspicio di «un duraturo e proficuo periodo di attività». «Per noi l’aspettativa principale – è scritto nella nota – è che si riapra la fase di ascolto, confronto e concertazione soprattutto a livello tecnico-amministrativo per definire la programmazione degli interventi per il nuovo anno. Il dialogo tra manager del Servizio Sanitario Regionale e rappresentanti delle associazioni della specialista ambulatoriale è lo strumento essenziale per risolvere problematiche che toccano principalmente i cittadini, gli utenti del SSR».
Per Robertucci è necessario puntare sulla «definizione delle priorità, creazione di una rete integrata tra operatori, formazione specifica per l'assistenza»
Sanità territoriale in Basilicata, la presidente Opi sollecita l’attuazione del Piano operativo regionale ra il marzo 2023 quando veniva approvato, all’unanimità, dal Consiglio Regionale della Basilicata il Piano operativo per la riorganizzazione della Sanità territoriale, secondo i dettami del Pnrr e del Dm 77. Veniva definita una “riforma per una nuova rete di assistenza sanitaria territoriale, con la definizione di nuovi modelli e standard per gli interventi a favore di Reti di prossimità, strutture e telemedicina”. Ci veniva assicurato che con questo Piano sarebbero entrati in campo gli Infermieri di famiglia e comunità (IFec), figure strategiche per la sanità del territorio, nelle COT, nelle Case di comunità e negli Ospedali di Comunità. Ad oggi però sembrano ancora molto lontani, sia la progettazione di nuovi modelli organizzativi dell’assistenza territoriale, sia il finanziamento relativo al Piano triennale del fabbisogno di personale infermieristico 2024-26 dell’Asp che le modalità di reclutamento dello stesso». A sottolinearlo la Presidente Opi Potenza Serafina Robertucci. «Ricordiamo - ha continuato - che le competenze specifiche dell’infermiere di famiglia e comunità sono definite in percorsi specifici post-laurea ma, in attesa di raggiungere i numeri attesi per coprire i servizi, molte Aziende Sanitarie a livello nazionale hanno avviato il reclutamento sulla base di competenze acquisite, dell’interesse e della motivazione per questa tipologia di lavoro a cui associare un percorso formativo Regionale teorico-pra-
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tico (v. proposta Agenas) che potrà vedere riconosciuti un certo numero di crediti formativi universitari (Cfu) per l’acquisizione del Master di I Livello. Se consideriamo, inoltre, che il rapporto infermiere/assistito continua ad essere nella nostra Regione, come in molte altre regioni italiane, molto al di sotto degli standard minimi europei comprendiamo- ha sottolineato Robertucci- quanto sia necessario implementare e investire sul capitale umano, sulle risorse infermieristiche per garantire qualità, appropriatezza e sicurezza delle prestazioni». Secondo Robertucci «è il momento di avviare il percorso lungo la strada tracciata dal Piano operativo regionale, di avviare il processo di cambiamento per l’attivazione e la collocazione della figura dell’IFec nelle diverse articolazioni organizzative dell’Azienda cui afferisce, di reclutare i 180 infermieri di famiglia e comunità così come previsti dal Dm 77/2022 (1 IFec ogni 3.000 abitanti), in coerenza con il nostro contesto geografico e demografico, affinché non resti tutto solo un progetto sulla carta. Quale sarà il percorso per il cambiamento? Proprio in una fase così delicata per il nostro Servizio Sanitario Nazionale è il momento di credere e investire in un modello di sanità d’iniziativa, basato sulla lettura precoce dei bisogni di salute della collettività e sul coinvolgimento di pazienti e familiari nel progetto di cura affinché possano utilizzare in maniera appropriata i servizi sa-
__Robertucci
nitari». Secondo la Presidente Opi sono 3 «gli aspetti principali sui quali le Aziende sanitarie dovranno puntare per strutturare la nuova organizzazione con l’introduzione dell’infermiere specialista nell’assistenza di comunità: Definire le priorità sui bisogni emergenti per definire gli interventi prioritari; costruire una rete di relazioni con gli operatori già presenti sul territorio (Mmg, Pls…) che garantisca integrazione dei ruoli e interazione nei percorsi; investire nella formazione degli operatori verso competenze proprie dell’assistenza territoriale (prevenzione, medicina d’iniziativa, screening, follow-up, gestione delle relazioni)». «Serve adesso - ha concluso Robertucci - lungimiranza per offrire slancio ed occasioni di crescita al nostro territorio, agli utenti e agli operatori che vivono la realtà della sanità regionale lucana».
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Basilicata 24 ore
sabato 11 novembre 2023 www.lecronache.info
Si è discusso anche dell’Ospedale di Stigliano e dei Fabbisogni delle strutture sociosanitarie. Commissione esprime parere favorevole condizionato
In IV Commissione continua il dibattito sul suicidio medicalmente assistito
ntensa seduta della quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta dal consigliere Gianni Perrino (M5s). Subito l’audizione dell’avvocato Ercole Trerotola, in merito alla proposta di legge n.180/2023: “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n.242/2019”, di iniziativa dei Consigli comunali di Bella, Vietri di Potenza, Trecchina, Matera, Rionero in Vulture, Rivello, Picerno e Miglionico. In una precedente seduta dell’organismo consiliare, già auditi il sindaco del Comune di Bella, Leonardo Sabato, la vice sindaco, Angela Carlucci e la legale rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, Alessia Mascolo. Ercole Trerotola ha esordito: «Rappresento le difficoltà dei Consigli regionali nel promulgare una legge sul suicidio assistito, stante il principio di legalità che impone alla Pubblica amministrazione attività che trovino fondamento nelle leggi. Lo stato attuale del diritto non permette alle Regioni di ricevere richieste di aiuto al suicidio. Trattandosi di assistenza sanitaria, piuttosto che di tutela della salute, dovrebbe essere lo Stato a promulgare una legge sui principi, senza la quale le Regioni non possono dettare la disciplina giuridica. Il tutto fermo restando la non punibilità di chi
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aiuta al suicidio in presenza delle condizioni dettate dalla sentenza 242/ 2019 della Corte Costituzionale. Da sottolineare che l’etica laica non è uguale per tutti e differisce da quella religiosa. Un altro tema è quello che vede una qualche vicinanza del suicidio assistito con il testamento biologico, avendo tra l’altro, la Consulta fatto riferimento al consenso informato. Ma suicidio assistito e testamento biologico sono assolutamente incompatibili». Fin qui Ercole Trerotola, ricordando che sarebbero dovuti intervenire anche il Presidente del Comitato Etico Unico Regionale per la Basilicata (CEUR) ed i Presidenti dell’Ordine dei Medici di Potenza e Matera, assenti per altri impegni e che saranno auditi in una prossima seduta della quarta Commissione. Audito, in seguito, il sindaco di Stigliano, Franco Micucci, sule problematiche riguardanti l’Ospedale “Salvatore Peragine”. Micucci è partito dalla storia del nosocomio, sorto negli anni ’60 per tutelare la salvaguardia della salute degli abitanti l’area della collina materana. «All’epoca – ha detto Micucci – il solo Comune di Stigliano contava 12.000 abitanti, lo stesso numero, pressappoco, di quelli che oggi risiedono sull’intero territorio. L’ospedale, nel corso degli anni, è stato declassato, divenendo ospedale distrettuale e mantenendo i servizi per chi è in stato di cronicità ed il sostegno alla cura. Chiuso il laboratorio di analisi, ridi-
mensionato il pronto soccorso, chiusi reparti di primaria importanza, vedi ortopedia, ginecologia e, soprattutto, la chiusura della lungodegenza. Dirigenti che lavorano altrove ed una molteplicità di bandi che non hanno avuto esito. Allo stato attuale, un solo primario per l’assistenza di primo soccorso». «Nessuna risposta – ha rimarcato Micucci - alle reiterate proteste da parte dell’Azienda sanitaria negli atti, tantomeno nei fatti. Da rilevare che l’ospedale di Stigliano è capofila SNAI, vale adire Strategia nazionale Aree Interne, considerando “interne” quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi, in particolare quelli relativi all’Istruzione, Mobilità e Servizi socio-sanitari. Settori, evidentemente, che non hanno trovato le giuste risposte per raggiungere l’obiettivo fondamentale dello sviluppo della coesione territoriale con una politica diretta al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini e delle opportunità economiche nei territori interni, evitando il rischio marginalizzazione. Tutto questo contemplato per la prima volta, con Stigliano in prima fila, nel programma nazionale di riforma (PNR) del 2014 e poi ridefinito con l’accordo di partenariato 2014-2021. Resta il fatto che il nosocomio di Stigliano, pur avendo svolto un ruolo di grande efficienza durante il periodo pandemico, resta al palo, non tenendo conto del fatto che lungodegenza e hospice non devono assolutamente essere messe in discussione, così come vanno rivalutati, altri due capisaldi degli ospedali Snai: il Centro diurno per malattie neurovegetative e la figura dell’infermiere di comunità. VI è, poi – ha continuato il Sindaco - la problematica legata ai rilievi sismici relativi agli ospedali di Comunità ed anche in questo caso non è dato sapere l’esito dei controlli effettuati dai tecnici Asm e facenti capo ad Invitalia». «Noi attendiamo – ha concluso il sindaco Micucci – legittime risposte, altrimenti ci vedremo costretti a seguire altre strade, cercando la possibilità di far accogliere le nostre richieste in virtù delle esigenze delle nostre esigenze, onde evitare la depor-
tazione di un intero territorio». Presente in quarta Commissione l’assessore al dipartimento “Politiche della persona”, Francesco Fanelli, accompagnato dal dirigente Ufficio Pianificazione Sanitaria, Giuseppe Montagano. In discussione l’Atto n. 362/2023: Delibera di Giunta regionale n.574 del 14.09.2023, avente ad oggetto ‘Modifica dell’allegato alla Dgr n.801/2021 di determinazione dei fabbisogni delle strutture sociosanitarie di cui alla Dgr n.1218/2017. «La Regione Basilicata con la Dgr n.1218/2017, in linea con il Dpcm 12.01.2017, ha definito i requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi delle strutture sociosanitarie (RSA), in regime residenziale e semiresidenziale, classificate per livello assistenziale». Dopo ampia discussione, la Commissione ha deciso di procedere ad una votazione condizionata con la modalità dell’espressione e trasmissione del proprio parere alla Giunta in merito alla delibera: “Parere favorevole a condizione che i pareri di compatibilità vengano espressi dalle Aziende sanitarie sulla base del fabbisogno complessivo aziendale intendendo i fabbisogni espressi nei singoli distretti”. Unanimità di consensi da parte dei presenti: Perrino (M5s), Baldassarre (Idea), Bellettieri (Fi), Giorgetti (Gm), Coviello (Fdi), Braia (Iv), Cifarelli (Pd). La Commissione ha, anche, deciso che, per quanto concerne le due proposte di legge n.89/2021 su: “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, d’iniziativa dei consiglieri Acito, Piro e Bellettieri e n. 94/2021 su: “Misure di sostegno per la promozione della parità di genere in Basilicata”, di iniziativa dei consiglieri Cifarelli e Pittella, qualora si sia definitivamente d’accordo sull’accorpamento, si possa procedere, nelle prossime riunioni dell’organismo consiliare, alla votazione, tenendo conto degli emendamenti depositati dal consigliere Bellettieri che ha, in chiusura di seduta, chiesto al consigliere Perrino, attuale presidente della Commissione, di iscrivere all’ordine del giorno, la proposta di legge inerente la Sicurezza degli impianti sciistici, in virtù dell’approssimarsi della stagione invernale.
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Potenza
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POTENZA L’azienda deve necessariamente realizzare la nuova condotta per poi permettere al Comune di concludere l’intervento e riaprire l’arteria
Corso Garibaldi, proseguono i lavori: ora tocca ad Acquedotto Lucano
__ Il cantiere DI ROSAMARIA MOLLICA
POTENZA. È passato un mese da quando sono iniziati i lavori di messa in sicurezza della frana in corso Garibaldi. Dopo due anni di attesa finalmente tornerà ad
essere percorribile un tratto di strada importante per la viabilità cittadina. I lavori proseguono anche se leggermente in ritardo rispetto al cronoprogramma perchè si è reso necessario prima l’inter-
vento di Acquedotto Lucano che deve realizzare la nuova condotta. Per evitare lungaggini inutili, l’azienda con a capo l’Amministratore Unico Andretta ha deciso di affidare i lavori alla stessa ditta individuata dal Comune di Potenza: De Rosa di Oppido Lucano. Sistemato il problema relativo alla conduttura idrica che ha provocato nel dicembre 2020 lo sprofondamento della strada, con connessi disagi alla cittadinanza, si procederà all’ultimazione della paratia e infine alla realizzazione del marciapiede per rendere finalmente quel tratto sicuro e percorribile sia dai veicoli che dai pedoni. Al momento la strada è interdetta al traffico, come è giusto che sia per permettere la realizzazione dei lavori in sicurezza ma è nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale riaprire quanto prima, quantomeno on il
senso unico alternato disciplinato da semaforo. In questo modo si ridurebbero i disagi a cui sono costretti i cittadini da troppo tempo ormai. Prima che ciò avvenga dovrà passare almeno un mese e mezzo. L’intera opera, va ricordato, dovrebbe essere ultimata in circa 70 giorni dall’inizio del cantiere, imprevisti e condizioni metereologiche permettendo, per un costo di circa 70 mila euro. In questi anni i cittadini hanno chiesto più volte all’Amministrazione comunale di intervenire per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente e per porre fine ai disagi che il restingimento della carreggiata ha arrecato all’intenso traffico veicolare, ora vedere che il cantiere prosegue, infonde nei residenti e non, la speranza che l’arteria possa tornare ad essere percorribile in tempi brevi.
POTENZA Il Comune risponde ai residenti che giudicano pericoloso il passaggio pedonale L’intervento dei Vigili del Fuoco ha impedito che il rogo si propagasse
Vita difficile per gli automobilisti: Via Cavour, in fiamme in via Angilla Vecchia limite a 20 km\h due auto in un garage nell’ex Fornace Ierace
l pedone non ha vita facile a Potenza e questo è ormai risaputo. Tra marciapiedi rotti e macchine che scorrazzano per la città a velocità sostenuta, i cittadini che decidono di spostarsi a piedi temono ogni giorno per la propria incolumità. Tante sono le segnalazioni dei potentini in questo senso. L’ultima in rdine di tempo arriva dal Comitato “Via Mazzini libera e pensante” che sulla pericolosità del passaggio pedonale di via Angilla Vecchia all’altezza dell’ingresso alla Villa di Santa Maria ha interessato il Prefetto Michele Campanaro. I residenti del quartiere avevano organizzato, un paio di settimane fa, una manifestazione con la speranza che l’Amministrazione comunale si interessasse alla problematica. Il Comitato nella persona del presidente Antonio Cossidente aveva chiesto che venissero installati dei dissuasori, o un semaforo a chiamata per far si che le vetture rallentassero. Chiaramente l’installazione di questi dispositivi hanno un costo che molto probabilmente il Comune di Potenza non può sostenere e allora alla richiesta di intervento del Prefetto, l’assessorato alla vabilità ha deciso di istituire il limi-
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te di velocità di 20 km\h su Via Angilla Vecchia, dall’intersezione di Via Giuseppe Mazzini e fino all’intersezione con via Ravenna, reso noto con apposita segnaletica. «Considerato che l’arteria soprattutto nella parte iniziale dove insiste l’ingresso della Villa Comunale è percorsa da “utenti deboli” (pedoni, anziani, disabili e bambini) e ritenuto necessario adottare gli opportuni provvedimenti al fine di tutelare l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale, prevede l’istituzione del limite massimo della velocità consentita ai veicoli a 20 Km/h» queste le motivazioni scritte nell’ordinanza. Un provvedimento palliativo che non soddisfa pienamente il Comitato in quanto fine a se stesso. Chi controllerà che venga rispettato il limite di velocità? Molto probabilmente nessuno. Questa del Comune è una prima risposta alle istanze dei cittadini che potrebbe essere anche modificata in seguito e se ci sono dei dati che ne confermano l’effettiva pericolosità ma che per ora è ritenuta sufficiente. ROSMOL
ttimi di paura l’altra sera in via Cavour a Potenza a causa di un incendio propagato in un garage. Distrutte dalle fiamme due auto parcheggiate, una dietro l'altra, in un box all'interno di un garage posto sotto un palazzo nell'ex Fornace Ierace. L'intervento tempestivo di due squadre dei vigili del fuoco ha impedito il propagarsi del rogo anche agli altri box e alle probabili altre vetture parcheggiate. Sull’accaduto indagano gli agenti di Polizia Locale che al momento non escludono nessuna causa.
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Potenza e Provincia
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Si terrà oggi la manifestazione studentesca in ricordo della 16enne potentina tragicamente scomparsa e per testimoniare sostegno alla famiglia con «maturità e unità»
A Potenza “Tutti per Elisa”, via al corteo della «nuova generazione che chiede verità» POTENZA. La comunità studentesca di Potenza ha annunciato in queste ora la manifestazione “Tutti per Elisa” che si terrà oggi nel capoluogo lucano attraverso un corteo che partirà alle 9:30 da piazza Zara per poi proseguire sotto casa della famiglia Claps e concludersi fino alla chiesa della Santissima Trinità, il luogo che per 17 lunghissimi anni è stato il sepolcro di Elisa Claps, la 16enne potentina scomparsa il 12 settembre 1993 e il cui corpo fu ritrovato nel sottotetto dell’edificio sacro il 17 marzo 2010. La manifestazione – si legge in una nota della Consulta provinciale degli studenti- è promossa in ricordo della giovane potentina Elisa Claps, «tragicamente scomparsa a Potenza e mai più tornata a casa», con la volontà di «testimoniare in modo netto ed inequivocabile - da parte di studentesse e studenti - l’affetto e il sostegno alla sua famiglia nel tenere viva la memoria della studentessa nella loro richiesta continua e coraggio-
sa di giustizia e verità sul caso, avvolto tuttora da inquietanti ombre e circostanze non del tutto chiarite». Allo stesso tempo, la comunità studentesca ritiene che «l’intera collettività cittadina non possa adesso disunirsi nell’importante azione di contrasto ai silenzi e ai femminicidi. Non è, infatti - incalza la nota - con un ulteriore ricorso alla violenza o in pre-
senza di dinamiche conflittuali che onoreremo maggiormente la memoria della giovane Elisa». Alludendo qui, probabilmente, alla precedente manifestazione promossa dall’Associazione Libera domenica scorsa di fronte la Trinità dove era in corso la messa domenicale - la prima da dopo la riapertura dello scorso 24 agosto - e dove non sono mancati mo-
La Flc Cgil denuncia il grave pregiudizio formativo e sollecita «interventi immediati»
menti di tensione con urla, sputi e spintoni all'indirizzo di alcuni partecipanti alla funzione religiosa e che ha notevolmente turbato ancor di più gli animi e l’opinione pubblica in città. «Con quest’iniziativa .- prosegue la nota - come comunità studentesca, invitiamo l’intera cittadinanza, con una grande prova di maturità e solidarietà, ad un’occasione unitaria di ricordo e riflessione che ci veda tutti dalla stessa parte. «Una nuova generazione - conclude la comunità studentesca- dopo 30 anni chiede alla comunità cittadina di sostenere la battaglia comune contro la violenza di genere e in favore di una presa di coscienza da parte di ciascuno dell’importanza di una restituzione completa della verità e del valore culturale ed educativo del concetto di giustizia, per ricordare nel migliore dei modi il sorriso strappato ma ancora splendente di una studentessa nostra coetanea. Tutti per Elisa!». A.P.
LA SODDISFAZIONE DI CGIL BASILICATA PER «L’IMPORTANTE RISULTATO»
Lavello, ancora non parte Ater Potenza, conclusa il Centro Territoriale per Adulti trattativa contratto integrativo
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oltre due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, non è ancora operativa la sede del Centro Territoriale per Adulti (Ctp) di Lavello, istituita a partire dal corrente anno scolastico a seguito dell’approvazione del piano di dimensionamento scolastico regionale per il triennio 202326, con conseguente mancata attivazione di tutte le attività didattiche connesse all’istruzione degli adulti». È quanto denuncia la Flc Cgil Basilicata che in una nota rimarca come «ciò determina grave pregiudizio sia in termini di riduzione dell’offerta formativa che di disagio del personale docente e Ata che viene temporaneamente impiegato nella sede del Ctp di Rionero (non si capisce per fare cosa o per svolgere quali attività)». «Ci chiediamo prosegue la nota della Cgil Basilicata - perché si sia arrivati a questo punto e di chi siano le responsabilità, perché il comune di Lavello a distanza di quasi un anno dall’approvazione del piano regionale di dimensionamento non abbia ancora messo a disposizione i locali idonei ad ospitare il Ctp e se la scuola, per tempo e ben prima del-
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l’avvio dell’anno scolastico, lo abbia incalzato attraverso una costante interlocuzione istituzionale». Per il Sindacato «è singolare che la Dirigente scolastica del Cpia di Potenza (scuola di cui fa parte il Ctp di Lavello), in una recente intervista sulla stampa, abbia lamentato la carenza di spazi e di aule nella sede di Potenza ma non abbia fatto alcun cenno alla situazione ancor più grave di Lavello, in cui l’attività non è ancora partita!». La Flc Cgil di Potenza ha altresì «sollecitato l’amministrazione scolastica a porre in essere ogni intervento neces-
sario all’attivazione del Ctp di Lavello e di tutte le attività didattiche e formative ad esso riconducibili, ripristinando, altresì, la corrispondenza tra sede di titolarità e sede di servizio del personale scolastico». «Ove la situazione non si dovesse sbloccare a breve - conclude la nota della Cgil Basilicata - chiederemo l’intervento del Prefetto, in ragione della compressione delle opportunità formative legate a questo importante segmento del sistema d’istruzione e del disagio del personale scolastico titolare nella predetta sede».
i è conclusa la trattativa per la stipula del contratto integrativo dei lavoratori dell’Ater, un risultato importante considerato che detta regolamentazione era stata definita antecedentemente agli anni duemila». È quanto annuncia in una nota la Cgil Basilicata che spiega come «tra le novità più importanti ritroviamo l’attivazione della banca delle ore, la definizione dei criteri per l’attribuzione dei differenziali economici e l’aumento degli importi per le specifiche responsabilità». «Il nuovo contratto integrativo - si legge nella nota della Cgil Basilicata - si pone l’obiettivo, sottolineato in riunione anche dalla parte pubblica, di migliorare le condizioni di lavoro del personale in servizio all’Ater di Potenza, valorizzando l’apporto dei singoli al potenziamento dei servizi all’utenza esterna». «È solo il primo passo - evidenzia il sindacato - che fa da apripista per i prossimi accordi riguardanti il regolamento per la graduazione, il conferimento e la revoca delle elevate qualificazioni, i criteri per le progressioni verticali in deroga e il nuovo regolamento sull’orario di lavoro e sulle modalità di lavoro a distanza. Temi che saranno discussi a breve e che, sicuramente, contribuiranno al benessere organizzativo e alla conciliazione vita-lavoro del personale dell’Ater». «Un risultato importante - prosegue la Cgil Basilicata - è stato raggiunto per i buoni pasto: non solo, come prevede il nuovo contratto delle funzioni locali, sarà erogato anche nei pomeriggi di recupero ma il suo valore sarà portato a 8 euro cadauno. Un modo per contribuire, seppur in minima parte, ad affrontare questa difficile situazione economica che vede gli stipendi dei lavoratori pubblici fermi e l’inflazione quasi al 6%». Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl «ritengono di aver sottoscritto un buon contratto che consentirà ai lavoratori dell’Ater di Potenza di fruire di tutti gli istituti contrattuali previsti dal nuovo CCNL Funzioni locali e all’azienda di migliorare i servizi offerti all’utenza».
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Provincia
sabato 11 novembre 2023 www.lecronache.info
Una storia a lieto fine che coniuga il potere dei social e il senso di comunità. Per i braccianti che volevano imparare l’italiano inizia ora una nuova avventura
A Villa d’Agri parte il corso di italiano per stranieri
DI ANNA TAMMARIELLO
na storia bellissima quella che accade in un piccolo paese della Val d’Agri e che testimonia il grande spirito di accoglienza e solidarietà che contraddistingue i suoi abitanti. Parte tutto da un racconto, pubblicato sui social, qualche giorno fa, sulla storia di un bracciante africano. Tutte le sere, dopo il lavoro, chiedeva al
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suo capo se avesse trovato un libro per imparare l’italiano. In gruppo, insieme ai suoi amici, si confrontavano sulle nozioni della grammatica italiana, da qui l’esigenza, quindi, di avere un libro o più di uno. «A fine lavoro e prima di rientrare per riposare il desiderio di un libro. Mi sembra una cosa potente -scrivono -. È una piccola storia di persone che vogliono imparare una lingua che
ha il sapore della speranza». E tante erano state le persone che a quel post avevano risposto provando ad offrire aiuto. Ed ecco che i social network mettono in moto rivoluzioni sociali senza precedenti, e grazie all’utilizzo virtuoso che se ne può fare accadono cose bellissime come questa. «Spontaneamente fanno sapere cittadini impegnati nel sociale - è nato un gruppo aperto che si sta muovendo per organizzare un corso di italiano per tutti gli stranieri che vivono e lavorano in Val d’Agri e che ne abbiano bisogno. Naturalmente partiamo dal corso di italiano, ma il nostro scopo è principalmente quello di fare amicizia, stringere relazioni. Attraverso lo studio della lingua o un laboratorio di cucina, teatrale, musicale. Attraverso informazioni sui diritti e sui doveri a cui tutti siamo tenuti. Chiunque tra voi abbia voglia di dare una mano potrà entrare a far parte di questo gruppo di amici accomunati dallo stesso modo di intendere il bene comune. Un grazie speciale alle amiche e agli amici della cooperativa sociale iskra che ci ospiteranno nella loro sede». Dunque trovata la sede nasce a Villa d’Agri un corso di italiano per stranieri gra-
zie allo spirito solidale di molti amici uniti dallo stesso modo di intendere il bene comune. Gli orari saranno definiti sulla base delle esigenze lavorative degli iscritti e per le iscrizioni ci si potrà recare, a partire da lunedì 6 novembre, presso la sede della cooperativa Iskra di Villa d’Agri, sita in via Nazionale 20. Questo dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 19.00. È bastato un racconto per muovere cuori e coscienze che, spinti dalla volontà di garantire il benessere sociale di tutti, hanno messo in moto la macchina della solidarietà per rendere questo paese accogliente ed in grado di offrire diritti e sogni equi per tutti. “Quelli che l’italiano…una finestra sul mondo” è il nome assegnato al gruppo, lo scopo è appunto questo, offrire a tutti l’opportunità, attraverso la conoscenza di una lingua comune, di affacciarsi alla finestra del mondo e sentirsi parte di quel mondo. Sulla loro pagina, in conclusione, riportano una frase di Lucio Anneo Seneca che ben sintetizza l’intenzione: “La nostra società è simile a una volta di pietre: sarebbe destinata a cadere se i sassi non si reggessero a vicenda”.
L’evento è promosso da un gruppo di giovani donne tra Calvello, Anzi e Laurenzana: «Vogliamo dedicarla a Elisa Claps e Heather Barnett martiri della loro libertà»
Calvello dedica una “giornata alle donne” tra mostre, riflessioni e spettacoli
na giornata dedicata alla donna, quella che si terrà domani a Calvello, dalle ore 18 presso la Sala Convegni Santa Maria de Plano. Evento promosso da un gruppo di giovani donne tra Calvello, Anzi e Laurenzana in collaborazione col Comune di Calvello e l'associazione "Conduco in dialogo". Data proposta dal vicesindaco Salvatore Di Vitto che ha coordinato la presenza dello spettacolo che si terrà nella seconda parte della serata a cura della Fondazione Appennino col gruppo “Faraualla”. La serata sarà inaugurata con la mostra di ritratti di donne a cura di Anna Dell'Acquila di Calvello e una performance a cura degli alunni dell'I.C. Vittorio Alfieri Laurenzana-
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Albano. Ad introdurre la Giornata dedicata alla donna sarà la sindaca Anna Cantisani. Ad intervenire la poetessa calvellese Roberta Alberti. Altro momento significativo quello a cura del gruppo donne Asacom in una performance contro il femminicidio. Il nascente gruppo donne Asacom (Loredana Lisanti, Carmen Santoro, Carmela Bevilacqua, Anna Dell’Aquila, Cristina Zito, Carolina Postiglione, Francesca Marino, Carmen Lavan-
ga) è così commentato dalla presidente dell'associazione "Conduco un dialogo", Maria De Carlo che interverrà con una sua riflessione: «L'incontro e il dialogo autentico hanno una duplice ricaduta, da una parte promuovono relazione e benessere, dall'altro promuovono occasioni di crescita per l'intera comunità di appartenenza E la loro presenza sta divenendo un potenziale prezioso». Tra gli altri interventi previsti, il momento di riflessione letteraria sulla donna a cura di Federica Corbisiero e sul percorso yoga della maestra Ilaria Cappiello. Alla serata interverranno del comune di Calvello la consigliera alle pari opportunità Adriana Vitacca ,la consigliera al turismo e alle politiche giovanili, Licia Andriuzzi, assessora alle pari opportunità per il comune di Anzi, Salvatore Urga, vice sindaco di Laurenzana, Ivana Pipponzi e Rossana Mignoli, consigliere regionale di parità. A nome del gruppo donne Asacom Carolina Postiglione riferisce le intenzioni della serata «Vogliamo dedicarla alle due donne martiri della loro libertà, Elisa Claps e Heather Barnett,la morte di quest'ultima è avvenuta nella data del 12 novembre, e pertanto ci sembra un atto dovuto».
sabato 11 novembre 2023 www.lecronache.info
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Matera e Provincia
sabato 11 novembre 2023 www.lecronache.info
Coinvolge tutti i comuni del Metapontino. Il progetto di valorizzazione e promozione è legato alla Magna Grecia e ai temi dell’ascolto
Capitale Cultura 2026, Bernalda presenta il dossier: «Il nostro è un territorio unico»
l sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, ha presentato ieri mattina alla stampa il dossier di candidatura di Bernalda a Capitale Italiana della Cultura 2024, realizzato dalla Fondazione “MeNO” dopo un profondo lavoro di studio del territorio metapontino. Erano presenti 7 sindaci su 9 dei comuni coinvolti nel progetto ovvero: Domenico Albano di Pisticci, Eugenio Lucio Stigliano di Nova Siri, Rocco Oliva vice sindaco di Montescaglioso, Salvatore Cosma di Tursi, Pasquale Cariello di Scanzano Jonico, Piero Marrese di Montalbano Jonico e Enrico Bianco di Policoro, oltre ai rappresentanti della Fondazione MeNO, Margherita Orlando, e del GAL Start 2020, Angelo Zizzamia. Assente il Presidente della Regione Basili-
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cata che però ha promesso un sostegno di 2 milioni di euro in caso di vittoria. I sindaci hanno sottolineato «l'importanza di fare rete e andare oltre i campanilismi per promuovere il territorio, prendendo spunto da Matera 2019». Il dossier contiene 76 progetti, anche internazionali, che mettono in luce le ricchezze del territorio. È stato lodato il lavoro di squadra tra comuni con identità diverse ma uniti dalla volontà di valorizzare l'area metapontina. Tataranno ha espresso soddisfazione per «l'entusiasmo e la collaborazione tra i comuni, necessaria per far conoscere un territorio finora sottovalutato. La candidatura di Bernalda a Capitale italiana della cultura è una corsa di squadra, che coinvolge tutti i Comuni metapontini in
un progetto di promozione e valorizzazione di un territorio, che fa della sua unicità una forza per tutta la Basilicata». Il sindaco di Montalbano Jonico ha parlato dell'esempio di Matera 2019 come modello di sforzo congiunto: «Crediamo nella capacità di fare rete siamo tutti consapevoli che per promuovere il proprio territorio occorre andare al di là dei confini e degli steccati politici. Abbiamo già dimostrato di saper fare rete, siamo ambiziosi e vogliamo raggiungere il massimo risultato; ma al di là di questo, dobbiamo sostenere il progetto per la promozione di tutto il territorio metapontino, che merita di essere conosciuto e quale occasione migliore di questa». I rappresentanti della Fondazione MeNO hanno illustrato il lavoro sul campo per cogliere l'essenza dei luoghi e le tante risorse naturali e artistiche da mettere in luce. Sono stati coinvolti anche imprenditori locali, come con un bus brandizzato in giro per l'Italia e magliette distribuite durante la presentazione pubblica, per promuovere la candidatura in modo diffuso. C'è soddisfazione per la collaborazione tra pubblico e privato per valorizzare il territorio.
GIOVENTÙ NAZIONALE SULLA CANDIDATURA DELLA “MAGNA GRECIA”
Capitale Cultura, Giordano: «Siamo stati Cassandre ascoltate»
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o dicemmo non appena fu lanciata l'idea della candidatura della Magna Grecia a "Capitale Italiana della Cultura 2026": escludere Montalbano sarebbe stata una sconfitta politica, un'enorme occasione persa e un oltraggio alla storia dell'area centrale della Magna Grecia lucana» afferma Michele Giordano, presidente di Gioventù Nazionale Basilicata. «Ciò sia perché saremmo stati esclusi da una grossa occasione mediatica ed economica che ci avrebbe dato visibilità (nonostante il nostro sindaco sia anche il Presidente della Provincia), sia perché siamo la città madre da cui sono nate le città di Scanzano e Policoro. - continua Giordano - All'epoca fummo tacciati di disfattismo da chi si svegliò in ritardo, rischiando di far perdere questa occasione storica al nostro Comune». «Ci fa piacere però che, contrariamente a quanto ci dissero, le nostre osservazioni sono state prese in considerazione e hanno portato ad aggiungere la candidatura della nostra Montalbano. Ora si sia bravi insieme, con unità, come comunità, a trasformare questa eventuale opportunità in vantaggi reali» conclude Giordano.
MATERA Il consigliere di Noi Moderati: «Abbiamo ottenuto risultati importanti nel settore turistico. Mi auguro non si torni all’immobilismo di prima»
Lisurici: «Non si disperda il lavoro fatto con il “Patto per la Città”»
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MATERA. «Rimarco l’utilità del “Patto per la città” sottoscritto con il sindaco Bennardi, a febbraio scorso, evidenziando in primis il
bando eventi 2024/2025, pubblicato per la prima volta in anticipo già ad ottobre 2023. Ancora più significativo il traguardo del Presepe
Vivente, che quest'anno compie 800 anni (la prima Natività vivente è stata realizzata nel 1223, a Greccio, da San Francesco D'Assisi), come anche le celebrazioni per il 30esimo anniversario dell'inserimento di Matera tra le città Unesco, avvenuto il 9 dicembre 1993, che saranno effettuate grazie ad un finanziamento proveniente della Regione Basilicata di 100mila euro. Mentre l’anno scorso gli operatori del turismo erano preoccupati per la mancanza di programmazione di eventi per il periodo natalizio, a novembre di quest’anno, invece, i risultati sono sotto gli occhi di tutti». A dichiararlo è il consigliere comunale Francesco Lisurici di Noi Moderati. «I tempi sono stati finalmente anticipati e gli obiet-
tivi sono notevoli: per quanto riguarda il Presepe Vivente, ad un mese dalla prima data dell’8 dicembre, si registra quasi tutto esaurito dal punto di vista delle strutture ricettive. Tramite booking, si nota come su circa 1000 strutture presenti in città solo 40 hanno ancora una camera disponibile. Inoltre, ad oggi, sono circa 300 i bus provenienti dalle regioni limitrofe che hanno già prenotato una tappa dell’evento. Ricordo che, sempre grazie al Patto, l’edizione 2023 ritorna nei Sassi con un percorso di circa 4 km per un evento che saprà incantare tutti, materani e turisti. Questo dimostra come l’organizzazione e la programmazione del turismo sono elementi fondamentali anche nell’immediato perché abbiamo avuto anche ottimi ri-
sultati estivi e autunnali, soprattutto con presenze straniere», prosegue Lisurici. «Basti pensare che al 30 settembre l’incasso derivante dalla tassa di soggiorno, per il Comune di Matera, ammonta già a 1.300.000 euro: un record mai visto prima, quasi in linea con la cifra del 2019, e per fine anno 2023 la cifra incassata supererà sicuramente 1.500.000 di euro. Aggiungo per maggiore chiarezza che per tutto il 2022, invece, sono stati incassati circa 900.000 euro, dato nettamente inferiore rispetto all’anno in corso. Mi auguro, pertanto, che dopo l’accelerazione avuta nel settore turistico, grazie al Patto per la Città, non si torni all’immobilismo di prima», conclude il consigliere comunale Francesco Lisurici di Noi Moderati.
Attualità
sabato 11 novembre 2023
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www.lecronache.info
L’INTERVENTO Il segretario dei Radicali lucani ha avviato da giovedì lo sciopero della fame all’indomani della chiusura del suo canale YouTube
Libertà d’informazione, l’azione non violenta di Bolognetti per contestare ogni censura DI MAURIZIO BOLOGNETTI *
P
otrei scegliere di non reagire e non agire; potrei rassegnarmi di fronte a silenzi complici e al continuo svilimento del ruolo della stampa, che troppo spesso, anziché svolgere la funzione di cane da guardia del potere, veste i panni del gattino che fa le fusa. Potrei accettare lo status quo e potrei ingoiare, a mo’ di olio di ricino, gli omertosi silenzi che hanno accompagnato una vicenda che dovrebbe raccontare alle orecchie di chi non ha voluto ascoltare qual è il reale stato della democrazia non solo nel nostro paese, ma in tutto l’occidente. Siamo, lo ripeto una volta ancora e lo ripeterò fino alla nausea, in un regime di preoccupante e avvilente “democrazia reale”. Viviamo in una realtà che sempre meno tollera idee eterodosse e che cancella con un tratto di penna chiunque osi andare contro narrazioni ufficiali e di regime. Sia chiaro, “eterodosse” rispetto a non si sa quale “ortodossia”. Non so se esagero, ma a volte ho la sensazione di essere un confinato e di vivere in una sorta di Gulag ed è in quei momenti che mi viene in mente una lettera di Ernesto Rossi, datata 1° settembre 1933: “Anche se la giustizia non è nel mondo, è nei nostri cuori. Si deve fare quel che si reputa giusto, non perché la giustizia avrà successo, ma perché l’ingiustizia è per noi ripugnante: consentire a quel che si reputa ingiusto è degradarci ai nostri propri occhi”.
Tocca una volta di più inchiodarsi a una questione che è di vitale importanza: il rispetto di quel diritto umano alla conoscenza che è sinonimo di democrazia. Lo farò partendo da una vicenda personale, politica a tutto tondo, che è paradigmatica e fa da cartina al tornasole: la cancellazione del mio storico canale Youtube, dopo uno stillicidio di atti censori durato tre anni. Una rimozione di stampo stalinista, che è stata accolta da un assordante silenzio. Muto l’Ordine dei giornalisti (ad iniziare da quello lucano) e muta la Fnsi (vero Oliveto?). Un silenzio che segue quello che ha accompagnato la decisione di Radio Radicale di rescindere il mio contratto di collaborazione nel settembre 2022, dopo un anno di sostanziale mobbing (sono stato pagato per non fare nulla). A partire dalle ore 23.59 di
giovedì 9 novembre, ho iniziato un’azione nonviolenta (sciopero della fame) per chiedere che venga onorato quel diritto a poter conoscere per deliberare che dà forza, sostanza e contenuto alla parola democrazia. A più riprese in questi anni ho posto una questione: è accettabile che grandi multinazionali, che agiscono in regime di monopolio/oligopolio, possano vestire i panni di giudice, boia, giuria e PM? A mio avviso no. Chiedo alla stampa libera, se ce n’è ancora una, di darmi la possibilità di illustrare le ragioni della mia iniziativa. Chiedo che si discuta finalmente di questioni attinenti l’art. 21 della Costituzione che meriterebbero la massima attenzione anche da parte della politica. Come sempre sarà fame di democrazia, libertà, conoscenza e diritto alla conoscenza; fame di diritti uma-
ni, e il diritto alla conoscenza lo è. Fame per dialogare, forse donchisciottescamente, contro chi non vede, non sente, non parla e non vuol vedere, sentire e parlare. Fame per dialogare contro chi ogni giorno ci sottrae democrazia e verità, diritti e Stato di diritto. La fame di chi è convinto che non viviamo solo per soddisfare i nostri bisogni primari. Ci sono tanti modi di ammazzare una persona e uno di questi è decretarne la morte civile. Nel 1989, il mio compagno Marco Pannella, in una lettera indirizzata a Nilde Jotti, scriveva: “Dovunque si volga lo sguardo il prevalere di impulsi, riflessi, violenze istituzionali e sociali di carattere inequivocabilmente fascistico mi appare tragicamente chiaro. Se manca, o sembra mancare, la violenza squadristica, con le sue vittime e i suoi assassini, è perché l’assassinio dell’immagine, della verità, della tolleranza, delle idee, delle stesse leggi e del loro fondamento morale, la Costituzione, lo si compie oggi ogni ora, in modo più completo, profondo, radicale di allora, attraverso l’opera dei mass-media”. Ecco, dovremmo chiederci cos’è il fascismo, qual è lo stato di salute delle nostre democrazie e se per caso non rischiamo di veder materializzarsi nuove forme di strisciante totalitarismo. Una volta di più chiudo citando Luigi Sturzo: “Non c’è libertà dove c’è menzogna, perché la libertà è figlia della verità». *SEGRETARIO RADICALI LUCANI
L’APPELLO DEL SEGRETARIO REGIONALE E DEL MEMBRO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DI AZIONE «A TUTELA DELLA SALUTE E DELLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE»
Pessolano e Pittella invitano Bolognetti a sospendere lo sciopero della fame
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a battaglia non violenta di libertà portata avanti da Maurizio Bolognetti non può restare inascoltata». È quanto dichiarano il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano, e il consigliere regionale e membro della segreteria nazionale di Azione, Marcello Pittella che in una nota congiunta affermano: «Al netto del merito e delle ragioni che muovono l’agire di Bolognetti, non possiamo tollerare che una censura illiberale abbia oscurato il suo canale YouTube, strumento di lavoro e di divulgazione dei suoi contenuti». Per questo «facendo appello all’articolo 21 della Costituzione ita-
liana» Pessolano e Pittella chiedono che «venga accolto il suo appello affinché i soggetti preposti alla tutela della libera informazione possano intervenire per garantire il diritto a poter conoscere per deliberare che è un caposaldo della nostra democrazia». «Allo stesso tempo - concludono il segretario regionale di Azione e il consigliere regionale e membro della segreteria nazionale di Azione - chiediamo a Maurizio Bolognetti di sospendere immediatamente lo sciopero della fame, che sta portando avanti, a tutela della sua salute che è importante e fondamentale proprio come la libertà».
__Pittella e Pessolano
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sabato 11 novembre 2023 www.lecronache.info