IN ABBINATA OBBLIGATORIA CON CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
venerdìsabatosabato 1 settembre Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
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RINNOVO MEMBRI ASSEMBLEA, LE ASSOCIAZIONI DENUNCIANO IL CASO SCHEDE MANCANTI: ANNULLAMENTO?
L’avvocato Musacchio nella bufera
Consorzio di Bonifica, dopo la condanna il caos elezioni consortili: «La Regione intervenga»
Servizio a pagina 7
ReGIonALI Oggi nuovo tavolo sul metodo che non esiste mentre domani la riunione romana per il cdx
Risiko csx, campo largo nebuloso La coalizione cincischia, ma Chiorazzo non aspetta: va avanti verso la presidenza della Regione S
LOTTA AL CANCRO
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LA LEZIONE A 5 STELLE DI LOMUTI AL PD
La guerriera Clara contro il suo nemico
enza fronzoli apologetici e col realismo d’analisi che pure serve a capirci qualcosa di questi tempi pazzi e di massima confusione, va dato merito al grillino Arnaldo Lomuti di saper trattare nel modo giusto e soprattutto con le migliori parole di ritorno la supponenza fantozziana che ad ogni tavolo arriva dai dem. Ora è vero che gli interlocutori del PD, da Lettieri a Rutigliano, immolati al beato Angelico Chiorazzo per un posticino in Paradiso e qualche sorrisetto vescovile, non valgono mezza cippa politica e sono peraltro in collegamento microfonato col solito Speranza, campione di collegi blindati toscani e campani e di mancate elezioni lucane, su cui pretende ancora di fare il sapientone, ma c’è da dire che Lomuti non ha sbagliato un colpo nel corpo a corpo PD-M5S, appioppando una severa lezione formato 5 stelle ai nipotini di D’Alema innanzitutto su cosa significhi volere il “campo largo” e poi sull’etica d’avere dignità politica per non inchinarsi ad unti del Signore e poteri economici nella sfida bella del riformismo e della sinistra vera, mai condita di caviale e rosario. Canta Pierpaolo Adda: “Una lezione a M. Dellapenna a pagina 5 un mondo d’incoscienti senza logica e ragione”.
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DI TONINO LUPPINO
ome ha scritto Clara sul suo profilo social, il 31 dicembre scorso, «è stato un anno brutto, ho di nuovo avuto il “faccia a faccia” con il cancro! Sono crollata, ho vissuto giorni durissimi, perché il dolore non mi dava tregua! Ho stretto i denti e allacciato le scarpe ancora una volta! È stato un 2023 di paura, interventi e di nuove terapie, ma sono di nuovo in piedi, non in perfetta forma ma ci sono: ho deciso di vivere la mia vita (...)
L’Au Andretta: «Aql, basi solide» ■ continua a pagina 11
L’Assemblea dei soci approva il Piano gestione e investimenti: nel 2023 è record di crediti recuperati
PASSAGGIO DI CONSEGNE CON TOTO: MELONIANI DIMOSTRANO UNITÀ
Provincia Matera, Congresso FdI: come previsto, Giordano presidente
ECONOMIA REGIONALE
Valore aggiunto dell’industria: crollo italiano, ma non lucano. Basilicata la migliore d’Italia: tira l’estrattivo
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■ Servizio
a pagina 9
SANITÀ
Aor San Carlo, al via i tirocini dei primi studenti della facoltà di Medicina di Potenza Fanelli e Spera: «Si investe sul futuro»
■ Servizio
a pagina 11
_ SCANZANO JONICO
Il Pd locale sull’ex sindaco Cariello: «Commissariamento causato da personalismi e inadeguatezza»
■ Servizio
a pagina 18
_ ACERENZA
Inaugurata la targa in memoria di don Antonio Giganti fautore della nascita del museo diocesano
Servizi alle pagine 2 e 3
G. Limone a pagina 6
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■ E. Calabrese a pagina 15
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Primo Piano
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Acquedotto Lucano, l’Amministratore unico Andretta: «La società poggia sulle basi sempre più solide di un presente promettente»
Approvato dall’Assemblea dei soci il Piano di gestione e investimenti GESTIONE CREDITI: RISULTATI RECORD PER AL
L’Au Andretta supera Marchese e sé stesso
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__ L’Au Andretta
i è svolta, davanti a numerosi Sindaci, l’Assembla dei soci di Acquedotto Lucano. L’occasione è stata propizia, non solo per fare il punto, numeri alla mano, sulle attività svolte da Al nel corso del 2023 e sui programmi di investimento della società, ma anche per spiegare ai soci i dettagli tecnico-economici dell’accordo Regione-EniShell che porterà all’erogazione del bonus regionale. Il lavoro svolto in Acquedotto lucano nel 2023 è stato presentato dall’Amministratore unico, l’ingegnere Andretta, che ha sinteticamente riassunto quanto fatto dando atto a ciascuna delle Direzioni interne dell’importante lavoro svolto: «Sulle basi sempre più solide di un presente promettente». La Direzione amministra-
zione e finanze, ad esempio, ha eseguito circa 3.200 mandati di pagamento per un importo complessivo di circa 145 milioni di euro. Ha perfezionato piani di rientro ammontano a circa 67 milioni di euro, di cui 52 milioni verso i precedenti fornitori di energia elettrica. La Direzione commerciale e, in particolare tramite gli uffici preposti alla gestione dei crediti, ha fortemente contribuito all’aumento degli incassi che, nel 2023, è stato del 13,7% in più rispetto all’anno precedente. L’area clienti, nell’ottica di migliorare i servizi di assistenza alle utenze, ha messo a disposizione dei propri utenti il sistema di pagamento PagoPa e l’app dello Sportello On Line (Sol) che consente agli utenti di effettuare tutta una serie di operazioni di-
rettamente dal divano di casa. I laboratori interni della Direzione vigilanza igienica, cui sono affidati anche i controlli sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, rispettando tutti i piani di campionamento, hanno complessivamente eseguito n. 7357 prelievi chimici e n. 7041 prelievi microbiologici determinando in laboratorio 196.351 parametri totali. Per quanto riguarda le attività di manutenzione delle reti, gli addetti della Direzione operativa hanno eseguito17.582 interventi nel 2023 ed hanno effettuato ben 3.638 operazioni di ricerca perdite idriche. Questi ultimi dati confermano la capacità e l’impegno della società ma testimoniano anche l’obsolescenza della rete di condutture gestite da Al.
attività di recupero crediti di Acquedotto Lucano ha raggiunto nel 2023 un risultato eccellente non solo da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. La vicenda crediti è rappresentata numericamente, ma ha un valore che supera il mero dato matematico. Una parte significativa dei crediti è stata rateizzata. È stata cioè offerta l’opportunità a molti cittadini lucani, che magari attraversano un momento di difficoltà economica e, pur riconoscendo il debito con Acquedotto lucano, non riescono a estinguerlo tutto e subito, di diluire il peso del pagamento. In altri termini, l’esigenza della società di esercitare il proprio diritto a rientrare dei crediti è stata contemperata con la tutela degli utenti. L’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, è andato decisamente oltre quanto aveva fatto il predecessore Giandomenico Marchese. Ma è andato anche oltre sé stesso. Numeri record nel 2023, l’incasso è stato di 87.354.524,38 euro. Nel 2022 era stato di 75.991.795,43: di conseguenza un incremento del 13 per cento, con un surplus di 11.362.570,95 euro. Un vero e proprio trend in positivo considerato che il risultato è ottimo anche rispetto al 2021 (era stato di 68.926.907,77 euro, un maggior incasso di 18.427.616,61 euro, ossia il 21,09 per cento in più) e al 2020 (70.907.154,76 euro, ossia il 18,83 per cento in più, in soldoni una differenza di 16.447.369,62 euro). Nel 2023 sono state emesse circa 50 mila rate che valgono quasi 10 milioni di euro. Cifre che raccontano di un grande risultato, ma non a scapito delle famiglie lucane, adottando piani di rateizzazione che garantiscono un approccio soft e difendono gli utenti, soprattutto se con qualche problema economico. Una performance che si può ben definire eccellente con cui la gestione Andretta supera la precedente, supera anche sé stessa e non infierisce sui cittadini meno fortunati.
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Acquedotto Lucano, però, non si occupa solo della gestione dell’esistente, ma sfrutta i possibili finanziamenti, utili al miglioramento delle nostre reti e dei nostri impianti, predisponendo progetti utili e seguendone tutte le successive fasi dalle gare alla realizzazione. Questo lavoro fondamentale viene svolto, ad esempio, dalla Direzione appalti che nel 2023 ha fatto fronte ad un carico di lavoro appesantito dalle gare e dalle stringenti tempistiche connesse anche al Pnrr. In particolare, sono state attivate ben 24 procedure di gara per 88 milioni di euro circa di lavori e servizi appaltati. La Direzione progettazione, dal canto suo, sta seguendo ben 197 progetti per un importo complessivo superiore ai 442 milioni di ruro. I tecnici di Al, infine, si sono impegnati anche per svolgere tutte le attività connesse al piano di risparmio energetico della società contribuendo anche ad individuare tutte le mosse giuste per ridurre sensibilmente i costi della spesa energetica che dai 55 milioni di Euro del 2022 (incremento dei costi dovuti alla guerra in Ucraina) sono scesi a 31 milioni di Euro del 2023. Nella seconda parte dell’Assemblea, invece, l’amministratore Andretta ha fornito dettagli sull’intesa Regione-Eni-Shell denominato “Energie rinnovabili per la sostenibilità del settore idrico lucano”. Riassumendo, Andretta ha prima di tutto rimarcato il fatto che l’accordo prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici per un totale di potenza installata pari a circa 49-MWp utilizzando fondi che derivano dalle compensazioni
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LAVORI CONDOTTE, C’È ANCHE MARSICOVETERE
Reti idriche, buona notizia per Zipparri
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ambientali connesse alle estrazioni petrolifere. Questa soluzione, pertanto, «va nel segno della transizione energetica in quanto si sfruttano investimenti che derivano dal fossile per costruire impianti da fonti rinnovabili destinati alla collettività». Le previsioni dell’accordo sono decisamente positive per il futuro di Acquedotto Lucano. Infatti, si prevede una prima fase (fino alla fine del 2025) nella quale ad AL sarà garantita una fornitura di circa 100 GWh/anno (pari a due terzi dell’attuale consumo annuo di Al) al costo fisso di 82 euro a MWh (valore più basso rispetto all’attuale costo di mercato e tale da non subire nel tempo eventuali oscillazioni verso l’alto come quelle registrate nel 2022), poi una seconda fase (che termi-
nerà il 31 dicembre 2031) dove il costo della sola energia scenderà a 45 euro a MWh e una terza, dal 2032 in poi, in cui il costo sarà azzerato. Dunque, dai 55 milioni del 2022 si è passati ai 31 nel 2023, per arrivare, come si spera, ai 24 nel 2024, per poi raggiungere i 21 ed 14 milioni rispettivamente nel 2025 e 2026 e, infine, per annullare i costi dal 2032. L’amministratore unico, infine, ha ribadito che «questo progetto è sicuramente, sulla base della sua più che trentennale esperienza nel settore ambientale, un progetto sostenibile, in quanto lo è dal punto di vista ambientale, grazie all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili ed alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2, lo è dal punto di vista economico, per le ricadute sui costi di Al, e lo è dal pun-
dare la buona notizia è proprio il primo cittadino della comunità, Marco Zipparri: «Marsicovetere rientra tra i 17 Comuni lucani di Acquedotto Lucano ove sono in corso dei lavori di infrastrutture e reti idriche potabili con i fondi del React Eu al fine di evitare le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. Ulteriori investimenti sono in corso di esecuzione anche perp la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti ». La zona 4.1-Marsicovetere, inoltre, si attesta con 21.837 utenze che passeranno alla lettura in Smart-meter grazie all’installazione di contatori di ultima generazione, sostituendoli dunque a quelli già in uso, ed in grado di leggere, con aggiornamento in tempo reale, i dati del consumo. Questo al fine di evitare bollette esose ed ottenendo e pagando una bolletta sulla base di un consumo reale e non stimato. «Di rilevante interesse - ha aggiunto il sindaco l’accordo siglato con Eni-Shell SpA che vedrà la realizzazione di tre impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico), e che in breve tempo apporterà un risparmio di spesa per la popolazione». Sono infine in corso d’opera, per un importo pari a 230 mila euro, i lavori per ricostruire la condotta idrica a Villa d’Agri, a servizio, nello specifico, delle abitazioni collocate in Via Grumentina e in diverse strade urbane di nuova espansione edilizia. L’Amministrazione Comunale di Marsicovetere ha inoltre partecipato, nei giorni scorsi, all’Assemblea dei Soci per l’approvazione della delibera degli atti. A. TAMMARIELLO
to di vista sociale perchè i risparmi ottenuti da Al potranno essere utilizzati per ridurre le bollette dell’acqua dei Lucani». «Gli utenti della nostra Regione, infatti - ha concluso l’Au Andretta -, non solo non si sono visti addebita-
re i costi dell’incremento di circa 30 milioni sopportati da Al nel 2022 a causa della guerra in Ucraina, ma nei prossimi anni usufruiranno di sconti sempre maggiori proprio per i risparmi connessi con questo progetto».
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Il re delle coop si dimette dal Potenza Calcio e comunica che va avanti verso la presidenza della Regione
Chiorazzo va avanti comunque
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Oggi si riunisce il centrosinistra che potrà solo decidere se dire sì. Domani riunione romana per il centrodestra
DI MASSIMO DELLAPENNA
lle polemiche e al dibattito interno al centrosinistra sulla coalizione da costituire e sulla leadership, Angelo Chiorazzo risponde da leader vero qual è: si dimette dalla vicepresidenza del Potenza Calcio e dichiara di essere candidato alla Presidenza della Regione. Angelo Chiorazzo, come avevamo facilmente anticipato noi, non ha alcuna intenzione di accettare ulteriori logoramenti del centrosinistra né di sottomettersi alle isteriche ed infruttuose discussioni tra Pd, M5S, Italia Viva ed Azione. Il re delle coop va avanti e dice al centrosinistra che andrà avanti anche senza i partiti, consapevole dello stato comatoso in cui versano le discussioni interne al "campo largo" e al centrosinistra lucano. I PARTITI O BEVONO O AFFOGANO Pd e Movimento Cinque Stelle ora hanno due possibili scelte davanti a loro. Possono decidere di mettersi al traino di Chiorazzo, consegnare non solo la leadership ma anche il dominio assoluto della coalizione al re delle coop o possono decidere, in un quasi impensabile scat-
__Tajani insieme a Bardi
to di orgoglio, di trovare un'altra sintesi e altri nomi. In entrambi i casi il vero sconfitto è quello che fu il Partito Regione. Non molto tempo fa il Pd era arbitro indiscusso della coalizione e della politica, non si muoveva foglia che il Partito Regione non volesse, ogni decisione era presa e ponderata nella segreteria del Partito e mai qualcuno avrebbe sfidato apertamente il Partito come ha fatto prima il Movimento Cinque Stelle e ora Angelo Chiorazzo. Nessuno di noi qualche anno fa avrebbe mai immaginato una tale fragilità politica e strategica da parte del Pd.
IL METODO DA INVENTARE Dopo i veleni del fine settimana appena trascorso con le reciproche accuse tra potenziali alleati, oggi i vertici del centrosinistra si incontrano di nuovo. Il nodo da chiarire è quello del metodo. Il Pd crede nelle primarie, il Movimento Cinque Stelle è assolutamente contrario. Una discussione che alla luce delle ultime mosse di Chiorazzo rischia di essere meramente accademica. Chiorazzo è in campo e resterebbe in campo anche se non ci fosse il sostegno del centrosinistra
__Chiorazzo
o del "campo largo". Mentre fanno accademia sul metodo, oggi la realtà pone Pd e M5S nella possibilità di scegliere se essere o meno al servizio di Chiorazzo. Il resto è sterile discussione, noiosa come tutte le chiacchiere che riguardano il teatrino della politica.
DOMANI SI RIUNISCE IL CENTRODESTRA Domani è prevista la riunione del centrodestra a Roma. All'ordine del giorno ci sono sicuramente le regionali sarde ma verosimilmente si parlerà anche della Basilicata che, allo stato attuale, resta l'unica re-
gione da definire. In Sardegna sembra ormai chiaro che la Lega dovrà accettare il boccone amaro della non candidatura di Solinas. È da capire in che modo verrà ricompensata per questo sacrificio. Alla riunione dei gruppi parlamentari, Salvini ha parlato esplicitamente di una richiesta sulla Basilicata ma, nel frattempo, il suo partito ha depositato una proposta di legge che consente il terzo mandato per i presidenti di Regione. Un modo piuttosto esplicito per mettere sul tavolo anche la ricandidatura di Zaia per il Veneto. FdI vuole per sé la Regione Veneto e, quin-
di, non sarebbe molto intenzionata ad aprire sul terzo mandato che, peraltro, renderebbe più complessa la carica alle presidenze di Campania, Puglia ed Emilia Romagna consentendo la ricandidatura di De Luca, Emiliano e Bonaccini.
PER TAJANI BARDI È INTOCCABILE Per Tajani Bardi è intoccabile, lo ha ribadito ieri a Reggio Calabria e lo dice ad ogni piè sospinto. Il Generale viene indicato come esempio di buon governo e la sua recente introduzione del bonus sull'acqua favorisce l'idea di un Governo attento alle esigenze del territorio. FdI non parla della Basilicata né a Roma né sul territorio. Sembra chiaro che il partito di Giorgia Meloni abbia rinunciato ad ogni rivendicazione nella nostra regione. Anche al congresso provinciale di Matera l'argomento è rimasto molto marginale se non per le dichiarazioni di Mattia e Caiata che hanno espresso la convinzione che la scelta sarà il frutto di mediazioni nazionali e che, se il Partito, dovesse chiedere un nome il Partito sarebbe pronto. Una frase che sembra più di circostanza che di sostanza, quasi una convinzione che non sarà il turno di FdI per la Presidenza della Regione.
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IL COMMENTO DEL DEPUTATO FDI INTERVENUTO AL CONGRESSO PROVINCIALE DEL PARTITO IMPEGNATO NELL’INDIVIDUARE E VOTARE IL CANDIDATO GIORDANO
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Regionali, Mattia: «La vittoria si ottiene solo uniti»
l fatto che oltre 1300 tesserati abbiano avuto la maturità di individuare e votare un candidato unico, Michele Giordano, e una lista unica, è un segnale importante di unità, di cui bisogna far tesoro». Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, intervenendo a Matera al congresso provinciale del partito. «Un segnale di unità da mantenere anche all'interno della coalizione di centrodestra onde concordare un giusto candidato unico che anche per i prossimi anni ci porti alla guida della Regione in Basilicata. L’obiettivo è quello di trovare un intendimento comune, perchè la vittoria – ha concluso Mattia – si ottiene solo uniti».
__Mattia durante il congresso provinciale FdI
Come previsto eletto all'unanimità il nuovo presidente provinciale di Fratelli d’Italia
FdI: Giordano presidente
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Emozionante il passaggio di consegne tra Toto e il nuovo presidente. Il Partito meloniano dimostra unità
DI GUSTAVO LIMONE
ome anticipato nei giorni scorsi il presidente provinciale di Matera di Fratelli d'Italia è Michele Giordano che, dopo tre anni alla guida del Movimento Giovanile, si assume l'onere della guida del Partito nella sua provincia. Insieme a lui sono stati eletti nel direttivo provinciale Silvia Silvestri, Michele Trabace, Giuseppe Callà, Domenico Pizzolla, Tonia Casulli, Pasquale Toscano, Sergio Pascale, Gaetano Rondinone, Francesco Di Benedetto. Dopo la proclamazione il neo presidente Giordano ha nominato nell'esecutivo provinciale Salerno Angela, Morelli Mario, Centola Pancrazio, marco Cancelliere, Marianglona Adduci UN PARTITO UNITO Come evidenziato dal segretario regionale Quarto e dai Parlamentari Rosa, Mattia e Caiata Fratelli d’Italia dimostra di essere unito e compatto e pronto alle sfide per il futuro. Al dibattito ha partecipato tutta la classe dirigente di FdI
__Alcuni momenti del congresso provinciale
della Basilicata. Molto commovente il passaggio di consegne tra l'uscente Augusto Toto e Michele Giordano. Il segretario provinciale uscente, infatti, ha evidenziato il percorso compiuto fino a quel momento e ha consegnato il testimone a Giordano evidenziandone le grandi capacità e mettendosi a disposizione del Partito. LE SFIDE
mercoledì 10 gennaio 2024
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Il Partito di Giorgia Meloni continua nella tradizione del passaggio
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dalla militanza giovanile alla guida del gruppo politico
Congresso FdI, Michele Giordano è il candidato unico a Matera F
A sostegno del materano tutta la classe dirigente del Partito. Soluzione unitaria
Una storia dalla quale non è DI MASSIMO DELLAPENNA stata avulsa anche la stessa ratelli d’Italia in Basi- segreteria provinciale di Malicata inizia la stagio- tera. Michele Giordano, inne dei congressi pro- fatti, prenderà il posto che è vinciali. Il primo a svolgersi stato di Augusto Toto che in sarà quello della provincia di passato ha ricoperto la carica Matera che si terrà nella cit- di segretario provinciale del tà dei sassi il 14 Gennaio Fronte della Gioventù e di presso l’UnaHotels Nh a par- Azione Giovani nella provincia di Matera. tire dalle 9.30. I termini per presentare le In pratica, la destra lucana candidature alla presidenza non rinnega sé stessa e la sua provinciale sono spirati il 7 storia e spiega che il “cursus Gennaio. A quella data ri- honorum” parte dai movisulta come unica candidatu- menti giovanili, dalla milira quella di Michele Giorda- tanza attiva e che il cambia-
si prospetta anche a Potenza: una grande prova di maturità
__L’edizione di Cronache del 10 gennaio
DEL FUTURO Nel suo intervento introduttivo Michele Giordano non ha dimenticato di ringraziare tutti quelli che lo hanno accompagnato in questa fase e, soprattutto, Gioventù Nazionale che lo ha aiutato nella crescita. Nella continuità con chi lo ha preceduto e in collaborazione con tutto il Partito, il neo presidente provinciale ha evidenziato come sia necessario completare il radicamento del Partito e ampliare la partecipazione dei militanti e dei dirigenti. Un Partito che deve essere ben radicato nella storia ma aperto verso il futuro quello delineato da Giordano che ha ottenuto la benedizione di tutta la base e dei vertici del partito. FdI si prepara la settimana prossima al congresso di Potenza. Anche in questo caso è immaginabile una candidatura unitaria della quale parleremo nei prossimi giorni.
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A denunciare per prima è la Cia Val d’Agri dopo il caso dei seggi a Villa d’Agri-Marsicovetere. Confagricoltura e Copagri: «È gravissimo»
Musacchio nella bufera ed elezioni consortili nel caos: schede mancanti e ipotesi brogli?
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__ Alcuni membri della Cia Potenza e Musacchio
Amministratore unico del Consorzio di Bonifica della Basilicata sempre più nella bufera. Dopo la condanna, pena sospesa, a 1 anno e mezzo di reclusione, come decisa dal Tribunale di Matera in relazione alla vicenda del rischio inondazione a Policoro dovuto alla strozzatura, nel canale 7, causata da un tombino abusivo poiché non conforme alle prescrizioni impartite, ieri il caos delle elezioni consortili per il rinnovo dei membri dell’Assemblea. Alle 8, l’apertura dei seggi elettorali per i circa 40mila aventi diritto al voto. In tutto 6 le liste di candidati, 2 per ciascuna delle 3 sezioni di appartenenza dei consorziati, con ricorso pendente al Tribunale amministrativo regionale della Basilicata presentato a seguito dell’esclusione di una lista.Non tante schede quanti votanti. La prima segnalazione, dal seggio di Villa d’Agri-Marsicovetere, dove, in extremis, l’Au Musacchio ha cambiato il dipendente consortile con funzioni di segretario. «Nel seggio di Villa d’Agri-Marsicovetere alla ore 11 circa – incomprensibilmente - sono terminate le schede per la votazione nella Sezione 1, impedendo ai tanti aventi diritto che dopo quell’orario hanno affollato il seggio di
poter esprimere il proprio diritto di voto». La nota a firma di Michele Di Fuccio, vice presidente provinciale Cia è stata inviata anche al Presidente Bardi e ai gruppi consiliari, in quanto la Regione è socio di maggioranza del Consorzio di Bonifica, con la richiesta di intervenire per quanto di loro competenza. «Si tratta – è scritto nella nota - di un fatto gravissimo che fa emergere la grande approssimazione con cui è stata gestita tutta la fase relativa alle procedure per il rinnovo del Consiglio Consortile. A questo bisogna aggiungere situazioni poco chiare rispetto agli aventi diritto al voto ed alle situazioni debitorie dei consorziati. L’esempio è quello di un candidato ammesso in una lista – e per l’ammissione è stata verificata la non morosità – che, il giorno dell’esercizio del voto, gli viene negato il diritto al voto perché moroso!» «Siamo alle comiche - affermano gli agricoltori davanti al seggio del Consorzio di Bonifica di Basilicata a Marsicovetere. Sarebbe interessante capire quale è la situazione negli altri seggi». Il direttivo Cia Val D’Agri ritiene doveroso «interrogare la dirigenza del Consorzio su 2 argomenti: Quante schede sono state predisposte e sulla base di quali valutazioni, per
l’espressione del voto nelle 3 sezioni di appartenenza degli oltre 32.000 aventi diritto al voto e come e sulla base di quale valutazione sono stabilite le schede da consegnare ai singoli seggi per l’espressione del voto?A quale data, sulla base di quali elementi sono state individuate le morosità e sulla base di quali direttive?» Il direttivo della Cia Val D’Agri ritiene, inoltre, che «l’aver impedito il voto ad uno solo o a decine o centinaia di aventi diritto al voto è un grave atto di cui il Consorzio deve dar conto al mondo agricolo lucano ed alle istituzioni regionali. Nel merito, alcuni candidati della lista n. 1 (Agricoltura è vita) della sezione 1 si riservano ogni valutazione in merito alla richiesta di annullamento delle elezioni». LA REAZIONE DI CONFAGRICOLTURA E COPAGRI «Apprendiamo dai colleghi della Cia quanto successo a Villa d’Agri. Terminate le schede elettorali per far votare gli agricoltori: è un evento gravissimo senza precedenti, che mina alle fondamenta la possibilità della libera e democratica possibilità di esprimere il proprio voto e scegliere i propri rappresentanti nell’Assemblea consortile» affermano Francesco Paolo Battifarano, presidente di Confagricoltura Basilicata e Nicola Minichino, presidente Copagri. «Per giunta, aver impedito ad un candidato di esprimere il proprio voto, benché tale circostanza non fosse emersa in sede di candidatura, fa sorgere forti dubbi su come si sia svolto tutto il procedimento elettorale. - continuano - Dal nostro canto abbiamo presentato ricorso al Tar per l’esclusione di alcune nostre liste. La norma regionale, a nostro avviso, parla di ineleggibilità e non di incandidabilità e per questo è illegittima la esclusione di candidati e liste, ragione per la quale pende un ricorso al Tar». «Bene fanno i colleghi della Cia a denunciare l’accaduto e a far valere le ragioni degli agricoltori. Siamo al loro fianco e rivendichiamo le ragioni degli agricoltori e chiediamo a gran voce l’intervento del Presidente Bardi» concludono Battifarano e Minichino.
Il segretario della Uil Basilicata Tortorelli: «Riteniamo determinante che le Zone Economiche Speciali, dall'alta valenza produttiva rimangano legate alle strategie territoriali»
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a proroga sino al primo marzo dell’incarico per gli otto commissari delle Zes regionali e interregionali (tra le quali la Zes ionica) rinvia semplicemente l’operazione di accentramento deciso dal Governo per la gestione di uno strumento di politica industriale che in Basilicata, in tutti questi anni, non ha dato alcun risultato e che invece specie sulle questioni della logistica e dell’internazionalizzazione può dare un contributo
Zes Unica, «Bardi rivendichi il coinvolgimento delle Regioni del Sud e delle parti sociali»
significativo. Così Vincenzo Tortorelli, segretario generale Uil Basilicata, sollecitando il Presidente Bardi a rivendicare nell’ “operazione Zes unica del Sud” il coinvolgimento delle Regioni del Sud e delle parti sociali. «Senza un’iniziativa della nostra Regione, in sinergia con le altre, nei percorsi di sviluppo della Zes e la sottoscrizione di un protocollo nazionale sulle relazioni industriali legato ai territori – aggiunge – il rischio è quello della riedizione di strumenti che hanno segnato in negativo la storia dell’industria nel Mezzogiorno. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un potenzia-
mento concreto delle Zone economiche speciali. Anche per questo, dopo aver ritenuto inopportuna l'idea del governo di accentrare a Roma tutte le responsabilità progettuali delle Zes, riteniamo determinante che questo strumento dall'alta valenza produttiva rimanga legato alle strategie territoriali e che, quindi, le otto regioni restino coinvolte nei percorsi di sviluppo di questo strumento fondamentale per il futuro economico e produttivo del Sud». «Questo perché – aggiunge il segretario Uil - consideriamo la Zona Economica Speciale un'importante leva di politica industriale per il
Mezzogiorno. Il pericolo che vediamo profilarsi è quello di un ritorno al passato, quando errori imperdonabili di gestione hanno disseminato le aree portuali e retroportuali di capannoni industriali rimasti vuoti e inoperosi. In questa fase sempre più complicata per l’industrializzazione in Basilicata e al Sud – penso principalmente alle vicende Stellantis ed automotive – l’obiettivo centrale da perseguire è di verificare la qualità degli investimenti privati, accertare gli impatti occupazionali dei progetti, garantire l'applicazione dei contratti collettivi e fare argine gli interessi della criminalità organizzata».
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Negli ultimi 15 anni crollo italiano ma non lucano: a trainare l’economia regionale il comparto estrattivo
Valore aggiunto dell’industria: Basilicata la migliore d’Italia
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industria nazionale in senso stretto contribuisce al Prodotto interno lordo (Pil) per il 21% e tra il 2007 e il 2022 il valore aggiunto reale dell’attività manifatturiera italiana «è sceso dell’8,4%», in Francia del 4,4%, mentre in Germania la variazione è stata positiva e addirittura pari al +16,4%: tra i principali Paesi europei, solo la Spagna, con il 8,9%, «ha registrato un risultato peggiore del nostro». Per questi ed altri motivi, le conclusioni del rapporto dell’Ufficio studi dell’Associazione artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre sono: «Negli ultimi 15 anni l’industria è crollata, ha retto solo a Nord-Est». In realtà insieme al NordEst d’Italia, anche la Basilicata. GLI EVENTI PRINCIPALI TRA IL 2007 ED IL 2022 Come eventi che per portata sono stati considerati causa di cambiamenti eco-
nomici, nell’arco temporale osservato, i seguenti: la grande recessione del 2008-2009, la crisi dei debiti sovrani del 20122013, la pandemia del 2020-2021 e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia avvenuta nel 2022. I COMPARTI Per la Basilicata in contro tendenza, primo indizio dai risultati dei comparti. Il comparto che nell’industria italiana ha subito la contrazione negativa del valore aggiunto più pesante in questi ultimi 15 anni è stato il coke e la raffinazione del petrolio (38,3%). Seguono il legno e la carta (-25,1%), la chimica (23,5%), le apparecchiature elettriche (-23,2%), l’energia elettrica-gas (22,1%), i mobili (-15,5%) e la metallurgia (-12,5%). Per contro, invece, i settori che esibiscono una variazione anticipata dal segno più sono i macchinari (+4,6%), gli alimentari e bevande (+18,2%) e i prodotti farmaceutici (+34,4%).
Tra tutte le divisioni, il top è ad appannaggio dell’estrattivo che, sebbene possegga un valore aggiunto in termini assoluti relativamente contenuto, in 15 anni ha registrato «un incremento spaventoso pari al 125%». Il comparto estrattivo include l’industria dell’estrazione e della trasformazione mineraria , ferro, carbone, rame, piombo, stagno, zinco, argilla, sabbia, ghiaia e via discorrendo, ed estrazione petrolio, gas e acqua dalle falde acquifere. CROLLO AL SUD, MA NON IN BASILICATA A tra il 2007 e il 2022, il valore aggiunto reale dell’industria del Mezzogiorno è crollato del 27%, quello del Centro del 14,2% e del Nordovest dell’8,4%. Solo il Nord-Est ha registrato un risultato positivo che ha toccato il +5,9%. A livello regionale, «sono le imprese della Basilicata ad aver registrato la crescita del valore aggiunto dell’industria più importante (+35,1%)». Per la Cgia di Mestre, il positivo risultato lucano è in «massima parte ascrivibile agli ottimi risultati conseguiti dal settore estrattivo» nella Val d’Agri e nella Valle del Sauro. La crescita del valore aggiunto in Basilicata (+35% tra 2007 e 2022), per la Cgia di Mestre, «è
frutto dello sviluppo dell’attività estrattiva (idrocarburi) che, nel 2021 (ultimo anno disponibile), si è attesta intorno a 1,1 miliardi di euro nominali; rappresentava circa un terzo del valore aggiunto industriale nominale della Basilicata (3,2 miliardi di euro nel 2021) e circa il 10% del totale valore aggiunto regionale (12 miliardi di euro nel 2021)». A livello regionale, in seconda posizione si colloca il Trentino Alto Adige (+15,9%) che ha potuto contare sullo «score del settore agroalimentare, della distribuzione di energia, delle acciaierie e delle imprese meccaniche, ed in terza posizione l’Emilia Romagna (+10,1%). Appena fuori dal podio il Veneto (+3,1%). Dal quinto posto in poi tutte le regioni italiane presentano una variazione di crescita del valore aggiunto negativa con le situazioni più critiche in Calabria (-33,5%), in Valle d’Aosta (-33,7%), in Sicilia (-43,3%) e in Sardegna (-52,4%). LE PROVINCE: BALZO POTENTINO, DISCESA MATERANA Riguardo al risultato lucano in «massima parte» ascrivibile all’estrattivo, non a caso, a livello provinciale, il Potentino oltre ad aver guadagnato 7 posizioni piazzandosi al 42° posto su 107, ha fatto registrare, al 2021 e rispetto
al 2007, un valore aggiunto dell’industria in senso stretto del più 36,6%, mentre il Materano, che ha perso 2 posizioni arrivando al 90° posto, ha fatto registrare un variazione negativa del meno 13,8%. Per il Potentino, valore nominale aggiunto raggiunto nel 2021 pari a 2 miliardi e 573 milioni di euro. Quello del Materano, risultato di 615 milioni di euro. In generale, però, a livello provinciale, Milano, con 28,2 miliardi di euro di valore aggiunto nominale nel 2021, rimane l’area più “manifatturiera” dell’Italia. Seguono Torino (15,6 miliardi), Brescia (13,5 miliardi), Roma (12,1 miliardi) e Bergamo (11,9 miliardi). Delle prime 10 province più industrializzate d’Italia, 7 si trovano lungo l’autostrada A4. Tra tutte le 107 province monitorate, quella che tra il 2007 e il 2021 ha registratola crescita del valore aggiunto industriale nominale più elevata è stata Trieste (+102,2%). Subito dopo scorgiamo Bolzano (+55,1%), Parma (54,7%), Forlì-Cesena (+45%) e Genova (+39,5%). I territori, invece, dove le perdite di valore aggiunto sono state più importanti hanno interessato Sassari (-25,9%), Oristano (34,7%), Cagliari (36,1%), Caltanissetta (39%) e Nuoro (-50,7%)
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Il presidente ha risposto alla lettera che gli ha inviato l’arcivescono metropolita dopo la visita nella tenda davanti al Palazzo regionale
Lavoratori Rmi ed ex Tis, Bardi a Ligorio: «Impegnato a ridare dignità professionale»
L’
__Bardi e Ligorio
Arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio, ha reso noto di aver ricevuto dal Presidente della Regione Bardi risposta alla lettera che gli aveva in-
viato dopo la visita, immediatamente prima di Natale, al cosiddetto presidio degli “Invisibili”, la tenda di ex Rmi ed ex Tis piantata da mesi davanti al palazzo della Giunta regionale. In occasione di quella visita il Vescovo è stato informato sulle condizioni esistenziali e sociali nelle quali versa da più di dieci anni, una platea di 1800 persone, definiti dalla stampa, giustamente, “invisibili”. Sono persone provenienti dal “Reddito minimo di inserimento” e dai “tirocini di inclusione sociale”, che svolgono lavori socialmente indispensabili, coprendo vuoti della Pubblica Amministrazione, in scuole, comuni, tribunale e in altri enti, ma di fatto senza diritti, perché privi di contratto e con un assegno minimo, di pura sussistenza. «Mi pare di essere entrato in una Betlemme locale», aveva confessato Mons. Ligorio ai suoi interlocutori, seduto ad ascoltarli nella tenda del presidio; e si era impegnato esplicitamente ad unire la sua voce alla loro, scrivendo direttamente al Presidente della Re-
gione per sollecitare una risposta adeguata al problema. Cosa che ha fatto subito dopo. Nella lettera di risposta, anche il Presidente Bardi, che ha ringraziato l’Arcivescovo per l’interessamento, parla di «lavoratori anonimi e senza volto»; e si è detto impegnato a ridare «dignità professionale ed economica a questa platea». Bardi ha anche precisato che sta lavorando ad una proposta di legge «finalizzata ad allineare la normativa regionale ai nuovi istituti giuridici che riguardano le misure di contrasto alla povertà e al disagio». Mons. Ligorio ha espresso ancora una volta l’auspicio che si riesca a trovare il modo per tirar fuori una così vasta platea di persone dalla penosa condizione di «periferia esistenziale», ed ha ribadito nuovamente il diritto di tutti ad un lavoro «degno del nome, che assicuri cioè, in modo stabile, non solo il sostentamento personale e familiare ma anche la possibilità concreta di partecipare, da persone libere, alla vita della comunità lucana, cooperando così al bene comune».
Dal sito si può richiedere la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti in un unico documento Sorrentino: «A fare più fatica sono i negozi di prossimità»
Poste, in Basilicata possibile richiedere Saldi, Federmoda: online i documenti utili per l’Isee 2024 «Rischio flop»
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er i lucani è possibile richiedere online i documenti utili ai fini ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) per il 2024. «Tutti i clienti del Gruppo Poste Italiane, ovvero i possessori di un conto corrente, di un libretto postale, o titolari di carte prepagate Postepay, possono accedere al sito www.poste.it e richiedere la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti (intestati e cointestati) in un unico documento, necessario per richiedere l'ISEE per l’anno appena iniziato. Per richiedere il documento sul sito di Poste è necessario essere registrati a www.poste.it ed aver associato un numero ditelefono ad uno dei propri prodotti finanziari» si legge in una nota di Poste Italiane. «Da quest'anno inoltre per i lucani sarà possibile richiedere online l'attestazione valida ai fini ISEE 2024 anche per i minori, selezionando l’opzione ''Per un minore''. - continua la nota - Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario,raccoglie tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti e dei libretti di risparmio attivi/estinti nel corso dell’anno 2022, il valore nominale dei Buoni Fruttiferi Postali (cartacei e dematerializzati), saldo e giacenza media delle Postepay nominative, delle Postepay con
IBAN e delle Carte Enti Previdenziali, la situazione dei Fondi di Investimento e del Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative». «Anche quest’anno le attestazioni valide ai fini ISEE 2024, con i dati aggiornati al 31.12.2022, potranno essere consultate accedendo alla Bacheca daAppo dal sitowww.poste.it, aprendo il messaggio «Attestazione patrimoniale valida ai fini ISEE 2024» e scaricando il documento. Le nuove modalità di accesso al servizio confermano il processo di digitalizzazione avviato da Poste Italiane:tramite il sito internet www.poste.it, ad esempio, i clienti registrati possono facilmente gestire il Conto BancoPosta o il Libretto di Risparmio, sottoscrivere un Buono Fruttifero on line, richiedere la spedizione di un pacco, attivare il servizio seguimi o acquistare prodotti filatelici. - conclude la nota - Si ricorda infine che le APP di Poste Italianesono gratuite e sono utilizzabili in mobilità anche da chi non è titolare di un rapporto con l’Azienda, come un vero e proprio Ufficio Postale a casa dei cittadini.» Per tutti i dettagli sul servizio è possibile consultare il sito https://www.poste.it/prodotti/rilascio-certificazione-aifini-isee.html.
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econdo un primo monitoraggio sulle imprese associate a Federazione Moda Italia-Confcommercio che hanno risposto al questionario sull’andamento dell’avvio dei saldi invernali, le vendite hanno registrato una flessione del 8% con il 55% delle imprese che ha rilevato un calo a fronte di un 24% stabile e 21% in incremento rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato che è ancora parziale, secondo quanto riferisce l’associazione, in quanto i saldi sono appena iniziati e durano generalmente circa sessanta giorni. «Sicuramente alcuni fattori come il maltempo non hanno favorito una partenza dei saldi così brillante. Siamo comunque fiduciosi che, con il miglioramento della situazione climatica di questo fine settimana, verranno confermate le aspettative con un incremento dei clienti nei centri storici, nelle vie e piazze delle nostre città e dei nostri paesi», ha commentato Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. «A fare più fatica – aggiunge Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza -sono principalmente i negozi di prossimità in quanto hanno più difficoltà a uscire dalla crisi dei consumi legata al settore abbigliamento-calzature, aggravata dagli effetti dell’inflazione sulle spese obbligate. Nel consumatore comincia comunque a manifestarsi una maggiore voglia di mettersi alle spalle un anno difficile. Forse cominceranno a influire sulla fiducia dei consumer gli effetti del taglio del cuneo fiscale e contributivo, l’impatto degli incrementi delle tredicesime, la diminuzione dell’inflazione e i minori costi dei beni energetici, oltre alla crescita dell’occupazione». «Per sostenere la presenza di negozi nel nostro tessuto urbano è importante - sottolinea Sorrentino - che il Governo vada oltre al taglio del cuneo fiscale, introducendo un’IVA agevolata sui prodotti di moda e in particolare su quelli Made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili e un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti».
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Il direttore generale dell’Aor e l’assessore regionale alla Sanità esprimono soddisfazione per l’«assoluta novità per il nostro sistema sanitario»
San Carlo, Spera e Fanelli: «Al via i tirocini dei primi studenti della facoltà di Medicina»
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on l’avvio del tirocinio del primo gruppo di studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Medicina dell’Università degli Studi della Basilicata l’apporto dell’Azienda Ospedaliera San Carlo al percorso formativo, già garantito con più attività di docenza, si consolida in maniera decisa. È il direttore generale dell’Aor Giuseppe Spera ad annunciare con soddisfazione quella che si presenta come una «assoluta novità per il nostro sistema sanitario, che viene impreziosito dalla possibilità di integrare nelle attività cliniche assicurate dalle eccellenti professionalità mediche in servizio una ricca formazione sul ‘campo’ per le giovani generazioni. I primi reparti ad ospitare gli studenti per il tirocinio saranno quelli di Cardiologia e di Pneumologia dell’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza, diretti dal dot-
tor Eugenio Stabile e dal dottor Raimondo Battiloro, ai quali va il ringraziamento per la dedizione alla formazione. Sono certo che tali unità operative, come quelle coinvolte successivamente nei tirocini, sapranno garantire il corretto affiancamento e la puntuale formazione, gli strumenti e le competenze necessari ad edificare la coscienza medica di coloro che costituiranno i professionisti della salute del prossimo futuro». «La ricerca, lo studio e la formazione universitaria –ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli- sono il pilastro della nostra società e il connubio con il territorio e con le strutture ospedaliere della Azienda San Carlo, rappresenta una importante opportunità professionale e di vita per i giovani -lucani e non- che hanno scelto di for-
__I primi tirocinanti della Facoltà di Medicina di Potenza
marsi nella nostra Basilicata, oltre che una crescita in termini di attrattività, della giovane Facoltà di Medicina lucana. Esprimo, pertanto, soddisfazione per questo ulteriore traguardo formativo raggiunto e formulo un persona-
le ringraziamento a tutti gli attori coinvolti in questa nuova sfida; si conferma, senza alcun dubbio, la volontà politica di investire sulle nuove generazioni al fine di potenziare gli organici e il sistema sanitario regionale».
Luppino: «Una vera “guerriera” che ha combattutto per otto lunghi anni contro il cancro. Dopo un anno turbolento, ora riprende a vivere»
Il tumore si può sconfiggere, la storia di Clara lo dimostra
«È
DI TONINO LUPPINO
stato un anno brutto - ha scritto, il 31 dicembre 2023, Clara Tortora sul suo profilo Facebook! Ho di nuovo avuto il “faccia a faccia” con il cancro! Sono crollata, ho vissuto giorni durissimi, perché il dolore non mi dava tregua! Ho stretto i denti e allacciato le scarpe ancora una volta! È stato un
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2023 di paura, interventi e di nuove terapie, ma sono di nuovo in piedi, non in perfetta forma ma ci sono: ho deciso di vivere la mia vita nel miglior modo possibile!». Dolce Clara! La sua storia, la storia della mia amica, di questa grande donna che ha sconfitto il cancro due volte, voglio raccontarvela, perché credo sia un esempio di coraggio e di forza interiore oltre ogni limite. La
sua triste vicenda inizia nel 2016, allorquando avverte i primi segnali del tumore alla mammella. Nel buio totale, Clara capisce ma non accetta! Pianti, urla e poi un bravo chirurgo del “Gemelli” di Roma, Riccardo Masetti, il quale le dice che era stato preso in tempo ed era nascosto dietro ad un fibroadenoma. Il chirurgo, si complimenta con il compagno, un angelo di nome Claudio (nella foto con Clara), di professione ecografista, che era riuscito a trovarlo. Viene operata. Dopo l'esame istologico, su indicazione dell'oncologo Giovanni Palazzoni, che Clara descrive come «umile, sempre alla ricerca di nuove cure», arriva il massimo dei cicli: 16 di chemioterapia e 45 di radioterapia. Poi, per sei anni, la compressa per eventuali recidive, che provoca problemi al midollo, con difese immunitarie bassissime. Dopo la sospensione della compressa, il midollo riprende a funzionare. Pur-
troppo, arriva la recidiva! Di nuovo le visite, ma il tumore è più piccolo del precedente. Clara va dal professore che l'aveva operata. Le dice subito che l'intervento è complesso, per i tessuti irradiati e le fibre che non sono più quelle di prima: c'è solo il dieci per cento delle possibilità che la protesi possa reggere. Grazie a Dio, l'intervento riesce! Clara mi dice che adesso, con il midollo che funziona bene con la terapia ormonale, va avanti con i controlli periodici al "Pascale" di Napoli e al "San Raffaele" di Milano. Questa, la storia di Clara, che ha sempre avuto ac-
canto il suo compagno di Napoli Claudio, conosciuto nel 2008, che l'ha consolata, con gesti e parole d'amore, emozionata quando, dopo la prima guarigione, le ha regalato una “Cinquecento”, la macchina da lei tanto amata, e rassicurata! Una storia, dunque, dolorosa, iniziata nel 2016, con una “guerriera” di nome Clara, dal sorriso solare, lo sguardo luminoso e il cuore grande come il mare! L'esperienza mi ha insegnato che chi ha un cuore grande è anche una bell'anima! Credetemi: sono fiero di avere un'amica come lei!
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Potenza
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POTENZA Le famiglie con una dichiarazione Isee non superiore a 20mila € potevano farne richiesta attraverso la piattaforma predisposta dal Comune
Rimborso libri, 285mila euro a favore di studenti di scuola media e superiore
DI ROSAMARIA MOLLICA
POTENZA. Sono poco meno di 285 mila euro i fondi a disposizione dell’Amministrazione Guarente per il rimborso dei testi scolastici per l’anno
2023\2024. Il Comune di Potenza ha, nei giorni scorsi, impegnato la somma a favore degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che risiedono nel territorio comunale.
Era possibile presentare la domanda di rimborso entro lo scorso 18 ottobre, solo ed esclusivamente attraverso l’apposita piattaforma predisposta dall’Ente. Per ottenere il contributo era necessario alle-
gare la copia dell’elenco libri dell’Istituzione Scolastica frequentata; la copia della documentazione fiscale di acquisto; la copia della prenotazione testi non ancora acquistati; la copia, non autenticata di un documento di riconoscimento in corso di validità e l’Isee in corso di validità che, come da bando regionale, non deve essere superiore a 20 mila euro. Memore del caos che si è creato lo scorso anno scolastico intorno al rimborso dei libri di testo, questa volta sembrerebbe che assessorato e uffici competenti si siano mossi per tempo. Non si può dire che il tempismo sia una delle qualità della compagine di centrodestra che amministra il capoluogo di regione ma se si fa tesoro degli errori del passato, si po-
trebbe evitare di commetterli in futuro. Vedremo nei prossimi mesi se l’assessore all’Istruzione Alessandra Sagarese avrà fatto tesoro degli errori passati o se invece le famiglie si ritroveranno nuovamente ad attendere il rimborso senza che nessuno comunichi nulla per mesi interi salvo poi ricordarsene in estate o ancora peggio a settembre. I genitori dei ragazzi di scuole medie e superiori auspicano di non ritrovarsi mai più in balia di graduatorie fantasma ed erogazioni di rimborsi tardivi. Rimborsi che, va ricordato, sono significativi per le famiglie richiedenti. Cifre non esorbitanti ma che comunque hanno un peso all’interno del bilancio di una famiglia con un reddito medio-basso.
I manifestanti si recheranno nella sala del Consiglio provinciale per svolgere un’assemblea sul “Ddl Calderoli e le sue conseguenze”
Domani flash mob in piazza Mario Pagano contro l’Autonomia Differenziata
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l Coordinamento regionale contro l'autonomia differenziata, informa che domani , alle ore 10,30 si svolgerà un flash mob in piazza Mario Pagano e subito dopo i manifestanti si recheranno nella sala del Consiglio provinciale per svolgere un'assemblea avente come argomento di discussione il “DDL Calderoli e sue conseguenze” calendarizzato in Senato per domani. «Il ddl Calderoli va in Aula in Senato, dopo il passaggio in commissione Affari Costituzionali, che non ha modificato in maniera sensibile il testo presentato dal ministro degli Affari Regionali; anzi, per volontà della maggioranza, è stato in alcuni articoli relativi al regime finanziario addirittura peggiorato» afferma il Coordinamento in una nota. «Il calendario dei lavori prevede 3 giorni di discussione: entro 19 il testo dovrà essere licenziato; un passaggio fulmineo, uno strangolamento dei tempi di discussione del Senato considerando l’entità della posta in gioco, ovvero la devoluzione della potestà legislativa esclusiva su 23 materie che riguardano la nostra vita quotidiana (tra cui lavoro, ambiente, sanità, istruzione, infrastrutture, rapporti con l’UE), e che determinerà nel Paese diritti diversi in base alla regione di residenza. Il tutto senza nemmeno la definizione dei LEP, Livelli essenziali di prestazione a garanzia dei diritti sociali, come previsto in Costituzione» prosegue. «A nulla sono valsi i moniti di Unione Europea, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Corte dei Conti, Banca d’Italia, Confindustria e persino della Cei, che – con diversi accenti – hanno sottolineato come l’autonomia differen-
ziata aumenterà le diseguaglianze tra Nord e Sud. All’interno dello stesso territorio, da Nord a Sud, poi, chi è ricco sarà colpito dalla privatizzazione dei servizi, che però potrà pagarsi; chi non lo è, subendo un taglio dei servizi pubblici, vedrà lesa la garanzia al godimento dei diritti universali. L’ abbassamento delle condizioni di vita colpirà ovunque e chiunque. - continua il Coordinamento regionale contro l’Autonomia differenziata - Il governo ha deciso di procedere spedito, in parallelo con il progetto di premierato forte: un’altra picconata all’edificio costituzionale». Da Catania a Torino, da Milano a Napoli, a Bologna, Trieste , Padova, Potenza, Bari , Catania, Trapani, il Tavolo No AD (composto da sindacati, associazioni, partiti politici, comitati) sarà in piazza per dire no alla divi-
sione della Repubblica e alla istituzionalizzazione delle diseguaglianze, e per dire sì all’uguaglianza dei diritti da Nord a Sud e al superamento degli squilibri territoriali. «Cittadine e cittadini consegneranno nelle prefetture un documento di protesta verso il governo con la richiesta che ritiri il ddl Calderoli; in Veneto verrà consegnato direttamente alla Presidenza della Regione, antesignana dell’autonomia differenziata. A Roma, in piazza della Rotonda, il presidio si terrà dalle 15,30 alle 19,30 e darà vita a una staffetta che accompagnerà i lavori dell’aula del Senatoper tutto il ristretto tempo di discussione. Ė prevista la presenza di senatori, di esponenti delle forze politiche, sindacali, associative» conclude la nota del Coordinamento regionale contro il ddl Calderoli.
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Provincia
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RUOTI Da domani l’Ufficio sarà chiuso al pubblico per permettere l’esecuzione dei lavori infrastrutturali previsti dal progetto Polis
Gentilesca: «Da venerdì ufficio postale mobile presso il giardino comunale»
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DI EMANUELA CALABRESE
amministrazione comunale di Ruoti rende noto alla comunità che «l'Ufficio Postale di Ruoti sito in Via Appia resterà chiuso al pubblico dal 16 gennaio per consentire i lavori infrastrutturali del progetto POLIS». Si tratta di una attività di Poste Italiane, per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione nei comuni con meno di 15.000 abitanti, attraverso la trasformazione degli uffici postali in uno sportello unico. I primi in regione, e tra i primi al Sud del Progetto Polis, furono gli Uffici di Bernalda, Avigliano, Colobraro e Matera.
«Dal 19 gennaio al 20 aprile 2024, l’ufficio verrà trasferito nella struttura mobile presso il giardino comunale in Via Grande Fontana Bona -proseguono a spiegare dalla Casa comunale- aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 08:20 alle ore 13.35, sabato dalle ore 08:20 alle ore 12:35, dove la clientela potrà svolgere tutte le operazioni effettuabili presso il proprio Ufficio di radicamento, compreso il ritiro della corrispondenza in giacenza».Raggiunto da Cronache il Sindaco Franco Gentilesca spiega: «Abbiamo accolto il progetto, rientrando tra i primi comuni che ne sono interessati e abbiamo dato disponibilità di porre l’Ufficio mobile presso il giardino comunale. I servizi, in questo periodo di lavori infrastrutturali, restano gli stessi per i cittadini, fatti salvi i tre giorni, dal 16 al 19 gennaio, per il trasferimento del tutto, compreso il bancomat». Ma il Primo cittadino tiene anche a un ringraziamento: «Un plauso per tutta l’organizzazione va fatto al direttore di Poste Italiane di Potenza, Fusco, un ringraziamento alla direttrice dell’Ufficio postale di Ruoti e a Caruso del presidio di Relazioni Istituzionali Territoriali Sud per Poste italiane per la puntuale informazione sull’avanzamento del progetto Polis». «Poste Italiane partecipa al Piano Complementare al PNRR con il Progetto Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale, promosso dal Governo. L’obiettivo del Progetto è favorire la coesione economica, sociale e territo-
riale del Paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne spiega Poste Italiane- Polis prevede due principali linee di intervento: "Sportello Unico" e "Spazi per l'Italia". Le caratteristiche innovative dei nuovi Uffici Postali permetteranno di generare impatti sia sulla collettività (es. tempo di attesa risparmiato) che sull'ambiente (es. emissioni di CO2 risparmiate)». Ed ancora, «obiettivo del Progetto Polis è di dotare gli Uffici Postali interessati di nuove tecnologie e strumenti idonei a consentire, 24 ore su 24, una fruizione completa, veloce, agevole e digitale dei servizi relativi a: documenti di identità, certificati anagrafici, certificati giudiziari, certificati previdenziali, servizi alle regioni e altre tipologie come, ad esempio, l’esonero/esenzione del Canone RAI -prosegue Poste- La fruizione ai servizi pubblici è stata prevista per mezzo di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane, i cui operatori, appositamente formati per questo, contribuiranno attivamente ad accompagnare la popolazione in digital divide verso l’abilitazione e la fruizione dei servizi in modalità digitale. In questo modo si determinerà un’accelerazione della trasformazione verso il digitale del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, dotando, quest’ultima, di un punto di accesso unico e vicino ai cittadini, nei territori in cui la diffusione di servizi digitali incontra oggi le maggiori difficoltà».
Il gruppo di opposizione: «Si parla di sviluppo del turismo invernale ma non si è in grado di programmare nulla, manca la neve e mancano le infrastrutture»
“Amiamo Abriola”: «La stagione sciistica a Sellata-Pierfaone non è ancora iniziata»
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iamo arrivati a metà gennaio e la stagione sciistica nel comprensorio della Sellata-Pierfaone non è ancora iniziata». Queste le dichiarazioni del Consigliere Domenico Triunfo e il Comitato Amiamo Abriola. «Si parla di sviluppo locale, prosegue Triunfo, di sviluppo del turismo invernale ma non si è ancora in grado di programmare nulla, in quanto a Sellata ancora non sono presenti impianti di innevamento artificiale, siamo praticamente fermi agli anni '60. Mentre in tutte le altre località sciistiche di Italia si può programmare la stagione invernale, si possono ricevere turisti, offrire servizi partendo già da novembre fino a marzo inoltrato. Sulle nostre montagne invece si attende il miracolo della neve, sperando poi che, le strade siano in buone condizioni e che non si blocchi il traffico». «Ma sappiamo tutti, aggiungono i componenti del Comitato, purtroppo così non è, da Pignola fino a Sellata, manca la segnaletica orizzontale e verticale, e soprattutto nei giorni nebbiosi, la viabilità di quel tratto è pericolo-
sa perché si fa fatica a vedere la propria carreggiata.Insomma, siamo sempre in piena emergenza». «In questa maniera non si può programmare, sostiene il consigliere di opposizione, non si può creare sviluppo, non si possono creare posti di lavoro e quindi poi, non si può piangere e parlare di spopolamento ogni volta che vengono fuori i dati dei giovani abriolani che lasciano il nostro paese». «Si è persa ancora una volta un’occasione unica quella dei fondi del PNRR, incalzano i rappresentanti di Amiamo Abriola, con la presentazione di progetti validi di sviluppo che avrebbero portato ad una programmazione decennale, ventennale attraverso l’istallazione di veri e propri impianti moderni nel nostro comprensorio sciistico ma evidentemente sia l’amministrazione comunale, sia la giunta regionale non considerano il turismo invernale una risorsa per la Basilicata e per i cittadini». «Per quanto ne sappiamo, ribadisce Triunfo, non sono stati presentati progetti in tal senso, mentre in Campania la stazione sciistica di Laceno, gestita dalla stes-
sa società, sarà rilanciata con un investimento di 13 milioni di euro. Addirittura, parlando di confronto in Basilicata, il comprensorio sciistico di Viggiano, si è dimostrato lo scorso anno molto più competitivo della Sellata». «Abriola, dichirano gli oppositori, potrebbe sviluppare un’economia a livello del Trentino-Alto Adige, dell’Abruzzo ma se non c’è un sostegno concreto da parte della pubblica amministrazione i turisti saranno sempre più incentivati a spostarsi in altre mete». «Ricordiamo ancora una volta, sostengono i membri di Amiamo Abriola, la struttura della Maddalena, che poteva essere oggetto di investimento di fondi del PNRR. Una struttura imponente e importante che versa in uno stato di abbandono e sta marcendo sempre di più, utilizzata ormai come deposito di rifiuti e come stalla per gli animali». «Non si riesce a capire la ratio di
questo immobilismo, conclude DomenicoTriunfo; un noto politico diceva: che a pensar male ci si azzecca ma non è che tenere gli impianti fermi conviene un po’ a tutti, a chi li gestisce e a chi amministra la cosa pubblica, nel frattempo siamo sempre jn attesa di riceve il contratto di gestione tra il Comune e la società che gestisce gli impianti sciistici. Documenti richiesti e mai consegnati dall'Ente».
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Il sindaco Scattone: «Esimio fautore della nascita del primo Museo Diocesano regionale, lascia un segno eloquente nella storia della nostra cittadina»
Acerenza, inaugurata la targa in memoria di don Antonio Giganti, scomparso nel 2019
__Un momento dello svelamento della targa DI EMANUELA C ALABRESE
ACERENZA. È stata inaugurata ieri mattina ad Acerenza, nel quinto anniversario della sua morte, con la presenza deIl’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo, del Sindaco di Acerenza e dell’attuale direttore del Museo Diocesano, Don Gaetano Corbo, la targa commemorativa per ricordare con riconoscenza il Prof. Don Antonio Giganti. Il Sindaco ricorda la figura di Don Antonio Giganti «quale esimio fautore della nascita ad Acerenza del primo Museo Diocesano regionale, lasciando un segno eloquente nella storia della nostra storica cittadina. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente durante il percorso universitario presso l’Università degli Studi di Bari, facoltà di Giurisprudenza, perché professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze dellaFormazione dell’Università di Bari. Per molti studenti universitari che frequentavano la facoltà di Giurisprudenza e non solo, infatti, il Prof. Giganti, rappresentava un riferimento di competenze e di conoscenze».Giganti, nacque a Oppido Lucano il 9 marzo 1935, sacerdote e canonico della Cattedrale di Acerenza, laureato in Scienze Bibliche presso la Studium Biblicum di Gerusalemme, in Filosofiapresso l’Università degli Studi di Bari, è stato Professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Ha tenuto sempre fede alle sue origini lucane non abbandonando mai la residenza nel luogo di nascita e ha
__Un momento dell’evento
dedicato molta parte della sua ricerca scientifica al luogo di nascita e alla sua Diocesi di appartenenza: l’Arcidiocesi di Acerenza. Su questa Egli ha lavorato e prodotto pubblicazioni scientifiche di alto pregio. Tra questi, il volume “La Cattedrale di Acerenza” è l’opus maximum degli studi e della ricerca sul tempio acheruntino, vanto di Acerenza e di tutta la Basilicata. Analizza il monumento in tutti i suoi aspetti,con un corredo iconografico di singolare efficacia, elaborato manualmente da pittori ed incisoriesperti. L’opera costituisce un tassello importante della storiografia lucana. Antonio Giganti non si è fermato solamente alla ricerca scientifica, ha anche operato nella ristrutturazione dellaBiblioteca e dell’Archivio della Diocesi. Ha inoltre dato l’avvio alla creazione del Museo Diocesano nelle due sezioni: quella religiosa e quella archeologica. Il museo Diocesano acheruntino ospita prevalentemente oggetti provenienti dal tesoro della Cattedrale di Santa Maria Assunta: oreficeria, argenteria, statuaria lignea e dipinti. E’ inoltre presente un’ importante collezione di paramenti liturgici e sono esposti anche reperti archeologici anteriori alla nascita del Cristianesimo emersi dal sottosuolo acheruntino. E così prosegue il Primo cittadino: «Il Museo della diocesi acheruntina nasce nel 2007 per volere di Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza, che affida la direzione proprio al Don Antonio Giganti e rappresenta il degno traguardo di un lungo cammino iniziato già negli anni ’70 attraverso l’impegno dell’Arci-
__Giganti
diocesi che realizzò un sogno coltivato con tenacia e passione dalla comunità ecclesiale di Acerenza. Il primo Museo Diocesano in Basilicata nasce con molteplici finalità delle quali vanno ricordate almeno tre: porre a disposizione della nostra comunità ecclesiale un centro di riferimento artistico con possibili incontri culturali; una decorosa e sicura conservazione delle opere d’arte, prodotte da chi ci ha preceduti nel segno della fede; disponibilità di queste opere per l’intera collettività, finalizzata alla crescita spirituale, culturale e sociale. Il Museo Diocesano, allestito nel 2007 nelle suggestive sale della struttura che ospitava il Seminario di Acerenza, L’evento di commemorazione attraverso l’apposizione di una targa in pietra, promosso dal Vescovo, Mons. Francesco Sirufo, dal Direttore del Museo, don Gaetano Corbo, e dall’Amministrazione Comunale di Acerenza, si propone di ricordare chi a curato l’apertura e l’avvio di un contenitore prestigioso dell’arte cristiana e della storia lucana, capace di incrociare i desideri e le prospettive di tanti turisti che giungono ad Acerenza per visitare la Cattedrale e il borgo medievale e trovano nel Museo Diocesano un interessante percorso culturale.
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Matera
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Morelli del Circolo ambientalista di Matera interviene nel dibattito: «Per il suo rilancio vanno analizzati vari aspetti»
La Martella, Legambiente: «Sul futuro della discarica serve fare chiarezza»
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ul dibattito che in questi giorni è scaturito in merito al futuro della discarica La Martella, Michele Morelli del Circolo Legambiente di Matera è intervenuto sul dibattito sostenendo che «una discarica può dirsi chiusa solo dopo anni di controlli e manutenzioni». E data la complessità della questione, vanno analizzati vari aspetti prima di decidere un eventuale rilancio della discarica, anche in vista dell’imminente nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
CONTESTO NORMATIVO Per questo il Circolo Legambiente di Matera suggerisce alcuni spunti di riflessione utili ad affrontare l’argomento: «Occorre considerare il contesto normativo vigente (ovvero la legge regionale n. 35/2018) che promuove il principio di prossimità e autosufficienza nella gestione dei rifiuti, incentivando gli impianti di compostaggio/biogas di piccole dimensioni.
CRITERI LOCALIZZATIVI Sempre esaminando la disciplina regionale di riferimento Morelli del Circolo Legambiente di Matera prosegue così le sue considerazioni per quel che riguardano i criteri localizzativi specifici per ciascun processo di trattamento. «Ad esempio - esplicita Morelli - è preferibile localizzare impianti di compostaggio/biogas in prossimità di attività agricole. Le province, infatti - è esplicitato nella nota - con la descrizione dei criteri localizzativi, possono giungere ad una vera e propria mappatura del territorio provinciale, in cui ogni punto, per ogni tipologia di impianto, è classificato in termini di criteri di esclusione, penalizzazione e preferenza».
CRITERI DI ESCLUSIONE, PENALIZZAZIONE E PREFERENZA Sono criteri di esclusione per nuovi impianti la vicinanza ad aree di interesse paesaggistico-culturale e la distanza minima di 3 km da esse. In questa categoria ricadono «le cose immobili - si legge - che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, di singolarità geologica o di memoria storica, le bellezze panoramiche e paesaggistiche». Tra i criteri di penalizzazione vi è la distanza di 1 km da insediamenti residenziali e 300 m da insediamenti sparsi. Sono da preferire aree degradate, di scarso pregio e con accessibilità infrastrutturale, per contenere impatti e costi. Sono da preferire per i nuovi impianti - secondo il PRGR2018 - «aree degradate da recuperare, aree di scarso pregio paesistico e naturalistico» al fine di contenere i costi e l’impatto ambientale legato al trasporto.
__L’area della discarica di La Martella con le aree a rischio inondazione censite
«la scelta localizzativa relativa ad impianti e attività di trattamento/smaltimento dei rifiuti non può prescindere inoltre da criteri di natura tecnico-economica che ne rendano sostenibile l’intera operazione». «Per queste semplici considerazioni prosegue - diventa preliminare e necessario definire i fabbisogni, il dimensionamento degli impianti rispetto alle necessità espresse dalla comunità di riferimento (concetto di prossimità), pianificare gli interventi, (individuando i siti più idonei, elaborando bilanci ambientali e sociali condivisi), progettare gli impianti (facendo ricorso alle più innovative e meno invasive tecnologie presenti sul mercato) e definire il modello di gestione da seguire (diretto/indiretto)».
DATI RELATIVI ALLA PRODUZIONE DI RIFIUTI ORGANICI IN BASILICATA Secondo il rapporto ISPRA nel 2022 la raccolta differenziata nella regione Basilicata ha prodotto il seguente risultato: «La produzione di frazione organica nell’intera regione - si legge nella nota di Morelli - risulta pari a circa 50 mila tonnellate all’anno. La provincia di Matera nel 2022 ne ha prodotto circa 22 mila tonnellate. «Dai dati emersi - evidenzia il rappresentante del Circolo Legambiente di Matera - risulta che la produzione maggiore della frazione organica si concentra nella Val Basento e lungo la fascia ionica. La localizzazione della piattaforma di La Martella risulta ampiamente decentrata rispetto ai 2/3 dei siti di produzione. E secondo la legge regionale, ancora in vigore è bene ricordarlo - incalza Morelli - gli impianti vanno realizzati nei luoghi “più vicini di produzione … al fine di ridurre i movimenti degli stessi, tenendo conto del contesto geografico”».
CRITERI DI NATURA QUESTIONE LOGISTICA TECNICO-ECONOMICA «Trasferire la frazione organica proSecondo quanto suggerisce Morelli, dotta nella provincia alla piattaforma
di La Martella significa - prosegue nel suo intervento Morelli - movimentare più o meno due terzi del totale con una media chilometrica per il trasferimento della materia organica molto alta». «Cosi come risulta di dubbia sostenibilità - prosegue - trasferire la frazione organica prodotta dal comune di Matera (circa un terzo del totale) in un potenziale sito unico provinciale più baricentrico (Val Basento /fascia ionica). La conformazione geografica della nostra provincia non la si può superare. La logica, le argomentazioni suggeriscono la “filiera corta”, due siti di prossimità di cui uno certamente da localizzare nel nostro territorio comunale, dimensionato alla produzione locale (max. 10t all’anno, tenuto conto che nei prossimi anni bisognerà prima o poi impegnarsi per ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti)». «Preso atto - enfatizza Morelli - quindi che la nostra comunità non può sottrarsi dalla responsabilità di gestione dei propri scarti, il tema non può essere scaricato su altri territori, anche se a ben vedere stiamo parlando di una risorsa. Sicuramente una delle opzioni più avanzate, al momento, di valorizzazione della frazione organi-
ca è certamente rappresentata dalla tecnologia di produzione di “biogas e digestato”». A questo punto secondo Morelli «si tratta di capire quale è il sito più idoneo per la localizzazione di una piattaforma di trasformazione della frazione organica in “biogas e digestato”. L’errore che spesso si fa - spiega - è quello di associare la piattaforma necessaria per la trasformazione della frazione organica prodotta con il destino della piattaforma di La Martella. Non necessariamente le due questioni sono da accomunare». Vi è poi secondo Morelli, un ultimo elemento di cui «sia l’Amministrazione comunale che il Governo regionale sembrano non tenere conto», ossia «nella relazione che dovrebbe accompagnare il nuovo piano regionale si parla di un biodigestore per la produzione di biogas in grado di trattare 30.000 t/anno della frazione organica del rifiuto solido urbano da impiantare nell’area adiacente le vasche di stoccaggio dei rifiuti di La Martella, che nella relazione viene chiamata piattaforma o polo tecnologico green». «Nella relazione si evita - enfatizza Morelli - volutamente o meno, di evidenziare che parte dell’area dell’attuale piattaforma di La Martella interferisce con le aree censite dal vigente Piano Stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico (PAI) come aree a rischio alluvione con tempi di ritorno Tr pari a 30, 200 e 500 anni». «Ne consegue - rimarca Morelli enlla sua dettagliata analisi - che su dette aree vigono le prescrizioni e quindi le limitazioni contenute nelle norme di attuazione del PAI (art. 7 delle NdA). Di questi vincoli nei documenti di aggiornamento del PRGR 2023 non c’è traccia. Ne consegue conclude il membro del Circolo Legambiente di Matera - che il soddisfacimento del fabbisogno impiantistico e la realizzazione delle necessarie opere per l’installazione delle piattaforme e del biodigestore presso la piattaforma di La Martella potrebbe incontrare ulteriori ostacoli insormontabili».
__Dati relativi alla produzione di rifiuti organici in Basilicata nel 2022
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Matera e Provincia
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Il segretario dem Rocco invita al «dialogo e collaborazione dopo la crisi» tra la «centralità da dare ai cittadini nelle scelte politiche» e il «rilancio della città» in vista delle nuove elezioni
Caduta della Giunta Cariello, il Pd Scanzano: «Ripartiamo dall’ascolto della comunità»
«I
nevitabile dover continuare a fare chiarezza rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi a Scanzano Jonico». È quanto afferma Giusy Rocco, segretario Pd della Città della costa Jonica in riferimento a quanto accaduto nei giorni scorsi a livello amministrativo e quindi all’attuale situazione di commissariamento comunale. «I consiglieri del gruppo Sìamo Scanzano Felicetta Salerno e Claudio Scarnato - prosegue la rappresentante dem - hanno già ampiamente spiegato perché hanno rassegnato le loro dimissioni, che congiuntamente alle altre hanno portato alla caduta del sindaco Cariello e della sua Giunta. Il frutto di una serie di considerazioni sulle vicende politiche e amministrative del nostro paese degli ultimi sette mesi». «In primis - evidenzia Rocco - risulta chiaro ed evidente che il primo e principale artefice di questa crisi è il sindaco medesimo, incapace di ricucire lo strappo all’interno della propria maggioranza, anzi ideatore e causa dello stesso strappo sin dal giorno del suo insediamento, come si comprende anche dalle sue dichiarazioni. Un gruppo di minoranza (quello di Sìamo Scanzano) che ha sempre lavorato nell’interesse della comunità, contro la sua politica complottistica, inadempiente e incompetente». «L’impossibilità di soste-
IL 31ENNE AVEVA ABBANDONATO LA SUA ABITAZIONE DA QUALCHE ORA
Ritrovato il materano scomparso in Borgo Picciano B
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__Rocco
nere la “maggioranza” in questo scenario - prosegue il segretario Pd di Scanzano Jonico - è, inoltre, avallata dal totale disinteresse della giunta Cariello a qualsiasi confronto anche e soprattutto dopo il Consiglio comunale dello scorso 14 dicembre. Ha persino snobbato la richiesta dei consiglieri Salerno e Scarnato di convocare un consiglio comunale: lo stesso - spiega Rocco - per essere convocato necessitava di tre firme, la terza poteva essere anche la sua». «In questi mesi di Amministrazione nulla di realmente concreto è stato realizzato. La paralisi in cui Scanzano era precipitata - incalza la rappredentante dem - ci avrebbe portato alla fine dell’amministrazione in tempi non sufficienti alla convocazione dei comizi elettorali per questa primave-
ra e, di conseguenza, a un commissariamento per tutto il 2024 e 2025 inoltrato! Cariello, probabilmente, voleva arrivare da sindaco all’appuntamento delle regionali, è evidente che in una situazione fumosa avrebbe potuto vendersi Scanzano per i propri interessi personali e politici». «Scanzano non è in vendita. Scanzano merita e necessita di essere guidata e rappresentata da chi mette in prima linea temi e progetti, non nomi e poltrone», incalza il segretario Pd di Scanzano Jonico Giusy Rocco che così chiosa: «Da oggi, ci aspetta un lavoro di ricucitura nel tessuto sociale e un ampio dialogo che ci permetterà di arrivare preparati all’imminente appuntamento delle amministrative. Ripartiamo dai cittadini che sono l’anima della nostra comunità».
lle ore 23.35 di sabato il personale della sede centrale del Comando dei Vigili del fuoco di Matera è intervenuto nel Borgo Picciano B di Matera per avviare le ricerche di un uomo di 31 anni residente nella città dei Sassi che aveva abbandonato la sua abitazione da qualche ora non facendo più rientro. A dare l’allarme alla sala operativa dei Vigili del fuoco è stato il padre della persona scomparsa. Si è provveduto ad attivare tutte le procedure che il caso richiede, partendo dalla verifica della zona circostante l’abitazione, punto di ultimo avvistamento. Intorno alle ore 3.55 della notte tra sabato e domenica il personale dei Vigili del fuoco ha ritrovato la persona scomparsa, che, sia pure in buone condizioni generali di salute, veniva affidato alle cure del personale sanitario del 118. Sul posto erano presenti: 9 unità del personale dei Vigili del Fuoco, 4 dei Carabinieri, 2 della Guardia di Finanza e 2 della Polizia di Stato.
La coordinatrice regionale Pangaro: «Si tratta di un salto di qualità del partito nel materano, vista la sua professionalità e spessore»
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Luisa Lacava nominata coordinatrice Azzurro Donna Basilicata a Tricarico
__Lacava e Pangaro
zzurro Donna di Basilicata continua a gemmare nelle realtà comunali e, con l’assenso della Coordinatrice Nazionale On. Catia Polidori, ha rilasciato la delega al coordinamento cittadino del comune di Tricarico nella persona della dottoressa Luisa Lacava. «Si tratta di un salto di qualità del partito nel materano, vista la professionalità e lo spessore di Luisa che, svolgendo da anni
la missione del pediatra, ha avuto modo di coltivare valori e solidarietà in molte famiglie lucane», commenta la Coodinatrice Regionale Azzurro Donna Basilicata Lucia Pangaro che nella nota evidenzia come «questo coordinamento, unitamente alla coordinatrice provinciale di Matera, Stefania Albanese le augura un proficuo lavoro e si augura di intraprendere al più presto iniziative mirate alla crescita della
donna in politica in terra lucana». Gli auguri alla nuova amica giungono anche dalla coordinatrice della provincia di Potenza, Silvana Sangiorgio nonché dal coordinatore provinciale di Matera, Gianluca Modarelli, dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Michele Casino e dalla Coordinatrice Regionale, Sen. Elisabetta Casellati «per la fiducia accordata e lo slancio emotivo profuso».
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Tutto Sport SERIE C Secca vittoria del Potenza sul Latina che esonera il tecnico Di Donato. Alastra resta imbattuto da 475’
Il duo Candellori-Maddaloni porta il Leone in zona play off
__ Momenti della partita DI ROCCO NIGRO
(foto Mattiacci)
POTENZA. La cura Marchionni sembra funzionare.Su cinque gare, due sono i pareggi con De Giorgio sulla panchina, tre invece le vittorie per l’ex centrocampista, oggi allenatore di Juve e Fiorentina. Solo per citare alcune compagini di serie A dove il laziale ha militato da calciatore. La prima gara invece dell’anno nel proprio catino di gioco ed al cospetto di un Latina, abbattuto, demoralizzato dalla “manita” irpina e da quattro risultati negativi che sono costati la panchina all’esperto Di Donato. Il Potenza vince tra il proprio pubblico con il duo CandelloriMaddaloni bravi a mettere in rete due “perle”, la prima di Saporiti, la seconda di Schiatterella.
Ma di tutta la compagine scesa in campo con le idee chiare nel trdizionale modulo speculare, ordinato e preciso nelle transizioni dove, i pontini poco e nulla riesco a fare per intercettare le manovre di gioco. Il Latina resiste poco più di 20’. Poi, al 25’ i rosso-blù passano in vantaggio. Sbraga dalla difesa pennella un cross di 40 mentri sulla destra per Hadziosmanovic, Saporiti intuisce e gli va in appoggio, prende palla, dribla un difensore ospite cross per la la testa di Candellori che tutto infila dentro. Prima rete per il centrocampista ex Campobasso. L’orchestra sembra essere perfetta, Schiattarella a centrocampo detta i tempi di gioco sempre verso i due esterni. Al 35’ è proprio Schiattarella a provarci dal limite, ma Bertini blocca. Per ve-
dere il primo tentativo dei neroazzurri laziali bisogna attendere il 43’ con una insignificante rovesciata di Fella. La palla finisce “tre metri sopra il cielo”. Si va negli spogliatoi con la certezza del risultato acquisito. La ripresa si apre con una serie di sostituzioni soprattutto tra i Laziali. Anche se alla fine è sempre la formazione rosso-blù a triturare gioco. Al 53’ un calcio di punizione dal limite di Schiattarella consente proprio quel Maddaloni, giocatore bistrattato sia da Colombo che da Lerda (mai una presenza con i due precedenti tecnici) di confermare la sua dote di difensore con il vizio della rete, di infilarsi nel groviglio di giocatori e di infilare Bertini. A questo punto la gara sembra essere chiusa perché i laziali hanno poco da
dire in campo. Anzi spesso la difesa va in panne ed al 55’ un Saporiti di altra categoria, spariglia le carte e mette sulla testa di Caturano una palla invitante. L’esperto attaccante napoletano negli ultimi tempi non al meglio della condizioni a due passi da Bertini manda fuori. Potave essere il tris a danno della squadra pontina che trova un misera reazione al 65’con l’ex di turno Nando Del Sole. Il suo tiro non impensierisce più di tanto un Alastra concentrato a difendere l’inviolabilità della porta salita a quota 475’. Con questa vittoria il Potenza va a quota 29 e ritorna nella zona play off. Il Latina resta a 27 punti, si chiude in silenzio stampa in attesa dell’incontro casalingo di venerdì prossimo contro il fanalino di coda Monterosi.
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