Cronache del 16 febbraio 2024

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IN ABBINATA OBBLIGATORIA CON CRONACHE DEL MEZZOGIORNO

venerdìsabatosabato 1 settembre Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003

vEnErDì 16 FEbbraIO 2024 • ANNO IX N. 39 € 1,50

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L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A MATERA PER PRESENTARE IL SUO LIBRO. LA POLITICA SERIA AL TEMPO DEGLI INFLUENCER

“Palla al centro”, batte Renzi

In Basilicata grazie a Braia e Polese Italia Viva è in crescita: ago della bilancia alle regionali

M. Dellapenna a pagina 2

COrTE DEI COnTI Asp, canoni di locazione pagati a vuoto: condannata dirigente Cicale per 76mila euro

Paga doppia, mezza sentenza Carrozzone Ageforma, stipendio liquidatore gonfiato: con sconto, buco da 50 mila euro

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MATERA

Discarica La Martella: l’ordinanza dimenticata

Matera, il caso dell’ordinanza dimenticata: quella relativa al divieto di emungimento delle acque sotterranee dai pozzi ubicati nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in contrada La Martella. Ad interessare il sindaco Domenico Bennardi, ma soprattutto ad informare il Prefetto della Città dei Sassi, Cristina Favilli, il componente dell’associazione “Ambiente e legalità”, Pio Abiusi. «Correva l’anno 2016 - ha spiegato Abiusi ripercorrendo le fasi salienti della vicenda (...)

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COME FREGARSENE DELLA BASILICATA

he Matteo Salvini non fosse uno stratega coi fiocchi, ma un mestierante dalle mosse terribilmente azzardate e perfino disperate era noto già da tempo, anche grazie alla galleria iconica di saltelli, proclami, capitomboli tutti miseramente rimangiati, ma dopo l’offensiva per strappare a Meloni e FdI il terzo mandato dei governatori con l’emendamento presentato in commissione Affari costituzionali da tre senatori tutti veneti, tra cui prima firmataria Erika Stefani, s’è finalmente capito il trucco paragnostico e cioè che il campo di battaglia scelto dalla Lega per queste regionali non era certo la Sardegna e nemmeno lo sarà la Basilicata, visti peraltro i chiari di luna e la scapigliatura della sua classe dirigente, assottigliata fino al residuale organizzato ed incapace di stabilire armonia e pace nell’affollato cielo dei patrioti di centrodestra. E così con dovere di verità va detto con le dovute proporzioni e a beneficio terapeutico degli stessi leghisti illusi che Salvini non se n’è mai fregato della Basilicata perché più del lodo presidenziale Pepe ha in testa solo quello della terza ricandidatura nordista di Zaia. Canta il rapper InoF. Moliterni alle pagine 10 e 15 ki: “Ehi meglio fregarsene e non aspettare…”

Date regionali, «un pasticcio» ■ continua a pagina 24

OLTrE IL GIarDInO Il già governatore Boccia dal temporeggiare di Bardi al csx: «Dialogo e metodo»

FONDI UE IL DIRETTORE CRESCENZI: «UN PROGETTO IMPORTANTE»

FitoConsult, dall’Alsia consulenze dirette per 700 aziende agricole

Servizio a pagina 3

Servizio a pagina 5

ANNO GIUDIZIARIO

Eccetto le carenze d’organico, numeri positivi per il Tar lucano: i complimenti dal presidente del CdS Maruotti

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■ A. Carponi

a pagina 9

CRONACA

Matera, truffano anziano per 10 mila €: 2 campani in arresto Potenza, presi 2 pusher stranieri con 100 grammi d’hashish ■ Servizi

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_ SANT’ARCANGELO

La comunità in lutto per la perdita di Emilia D’Onofrio, Il sindaco: «Esempio di impegno civico»

■ A. Tammariello a pag 22

_ ASSUNZIONI

Fanelli incontra i Dg delle aziende sanitarie: «Presto le nuove procedure di stabilizzazione» ■ Servizio

a pagina 13


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Primo Piano

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L’ex presidente del Consiglio a Matera per presentare il suo libro. La politica seria al tempo degli influencer

Renzi mette la “Palla al centro”

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In Basilicata grazie a Braia e Polese Italia Viva è in crescita: è stata determinante per le Amministrative e lo sarà per le Regionali

DI M ASSIMO DELLAPENNA

alla al centro”, è questo il titolo del libro di Matteo Renzi che verrà a presentare a Matera domani. Un libro nel quale l’ex presidente del Consiglio racconta l’attuale situazione politica italiana con la sua solita arguta penna e raffinata capacità di analisi. Un titolo che parla dell’Italia e all’Italia ma che può raccontare anche la situazione politica specifica della nostra Basilicata. La palla al centro l’hanno messa, infatti, proprio gli uomini di Italia Viva: Braia e Polese, ma anche Rubino e De Maria e tanti altri. Se esiste un Partito che nella nostra regione ha puntato sul radicamento territoriale, sulla conquista dei Municipi, sulla tenuta delle relazioni con i territori e gli amministratori è stata proprio Italia Viva. L’opera di penetrazione è tale che il partito di Renzi è diventato in tutte le elezioni amministrative l’ago della bilancia, capace di scegliere singolarmente il sostegno da dare senza nessuna pregiudiziale che non fosse l’interesse comune e collettivo. Una capacità non di poco conto nel tempo dell’ideologia e dell’aprioristica amicizia

__Polese e Braia

__Renzi durante una tappa del suo tour per presentare il suo libro “Palla al centro”

o inimicizia. Si può dire che nei Comuni della Basilicata è stata Italia Viva a decidere chi dovesse vincere le elezioni. PALLA AL CENTRO PER LE ELEZIONI REGIONALI Lo stesso ruolo Italia Viva potrebbe svolgerlo alle elezioni regionali. Braia e Polese ancora non hanno dato nessuna comunicazione ufficiale di apparentamento. Dialogano con il cen-

trodestra come con il centrosinistra e hanno ribadito che la loro scelta è legata esclusivamente ad uomini e programmi. I detrattori lo chiamano opportunismo ma la loro è soltanto invidia. La verità è che Italia Viva è un partito moderato e centrista che ha come caratteristica essenziale la mancanza di lenti ideologiche aprioristiche, la capacità di non vedere soltanto le ombre proiettate sulle pareti esterne

della caverna e la necessità di approfondire la politica con gli occhi freddi e distaccati del principio di realtà. Braia e Polese lo stanno facendo benissimo. Se alle comunali molto spesso è stato il loro posizionamento a decidere chi avrebbe vinto, la stessa cosa potrebbe accadere alle elezioni regionali. La storia politica recente ci insegna che se è vero che si va sempre di più verso una polarizzazioni delle coalizioni che sempre più assumono una guida a destra o a sinistra e non più al centro, è anche vero che quel centro diventato più piccolo negli ultimi anni, è quello che decide il vincitore. Gli economisti la chiamano “utilità marginale”. Adam Smith la spiegò con il paradosso dell’acqua e dei diamanti. L’acqua ha una centralità decisamente maggiore del diamante per la vita umana, eppure il diamante vale molto di più. Questo perché il diamante garantisce una maggiore utilità marginale. Così è per quanto riguarda Italia Viva ed i centristi. Sono decisamente più deboli (sondaggi alla mano) ri-

spetto a FdI o al Pd ma la loro utilità marginale è più alta. Dispongono di un elettorato che è più duttile e possono scegliere sulla base di uomini e programmi. Braia e Polese - e con loro tutta la classe dirigente di Italia Viva - tutto ciò lo sanno bene e lo stanno gestendo benissimo. È la politica del fare.

LA POLITICA CONTRO GLI INFLUENCER Seguendo il solco della grande politica italiana, Renzi nel suo libro insegue e lavora sulla complessità. La complessità delle soluzioni giuste ma anche la complessità della società italiana che non può essere banalizzata né liquefatta in una permanente guerra tra Guelfi e Ghibellini. Nel tempo degli influencer mediatici e politici che vivono di momenti e di fortune, Renzi riprende la politica. Così hanno fatto e fanno Braia e Polese e siamo certi che Italia Viva grazie alle loro brillanti intuizioni sarà in grado di essere centrale, importante e determinante per le prossime elezioni regionali.


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OLTRE IL GIARDINO Il già governatore lucano critica la procedura macchinosa e la frammentazione del csx, invitando le forze politiche al dialogo e al metodo

Data elezioni cercasi, Boccia: «Un “pasticcio” causato da leggi poco chiare e da interpretare»

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lezioni regionali in Basilicata, tra trattative e date che stentano ad arrivare. Per approfondire questi temi è intervenuto in una delle ultime puntate di “Oltre il giardino” - il programma condotto da Paride Leporace su Cronache Tv l’ex presidente della Regione Basilicata Tonio Boccia che ha introdotto immediatamente la questione della data delle elezioni non ancora fissata, nonostante il termine previsto dalla legge regionale per indire le elezioni in Primavera scadesse l’altro ieri. E ipotizzando possibili ricorsi al TAR da parte di chi perderà le elezioni, Boccia definisce un «pasticcio» quello creato «soprattutto dallo Stato centrale e in minima parte anche dalla Regione Basilicata» a causa di «leggi poco chiare, che lasciano spazio a diverse interpretazioni». Boccia spiega che spetta al presidente Bardi decidere, potendo indicare una data fino a 60 giorni prima del voto. Con tali premesse, però, il già governatore lucano evidenzia come «Bardi avendo accettato, visto come si è comportato, che passasse la legge dello Stato - quindi l’ultimo decreto sull’election day - a questo punto potrebbe fissare la data tranquillamente anche all’8 e 9 giugno», in concomitanza con le europee come interesse della Meloni ma Boccia esclude si possa scegliere la data per interessi personali o

__Leporace e Boccia durante la trasmissione “Oltre il giardino”

di partito, bensì per «necessità oggettive» di garantire la massima partecipazione dei cittadini.

L’ALLEANZA NEL CENTROSINISTRA Altro tema affrontato in studio è quello del centrosinistra e della difficoltà nel trovare un’intesa per la ricerca del nome del candidato presidente che sia unitario, con il ritiro della candidatura di Angelo Chiorazzo sponsorizzata dal Pd su pressione del M5S. A tal proposito Leporace ha

__Boccia ospite ad “Oltre il giardino”

mandato in onda un servizio con alcune dichiarazioni di Roberto Speranza, che ha lanciato un appello all'unità del centrosinistra in Basilicata, «per costruire un’alternativa al centrodestra» che governa ad oggi la Regione. Rilanciando, in tal senso, la candidatura «autorevole e seria» del patron delle coop Chiorazzo e invitando dem e pentastellati al dialogo, auspicando un’alleanza sul modello del governo nazionale Conte II. Commentando l'appello di Speranza, Boccia concorda sulla mancanza di dialogo nel centrosinistra en-

fatizzando quanto invece «la politica è principalmente dialogo». «Quello che manca in questo momento nel centrosinistra, ma anche nel centro-destra - enfatizza Boccia - è il dialogo tra forze politiche che vogliono governare la Regione».

I TRE TEMI FONDAMENTALI PER GOVERNARE INSIEME Per vincere le elezioni e governare, secondo l’ex presidente della Regione, sono infatti centrali tre questioni: la prima, nonchè «la principale,

un programma condiviso su cosa fare una volta al Governo». Seconda questione, «un metodo concordato per gestire la campagna e la futura maggioranza. Terza ed ultima questione fondamentale per Boccia, «la scelta di un candidato presidente condiviso da tutte le forze politiche e di un metodo per le liste elettorali rappresentative che risponda a un qualche criterio condiviso». Su questi tre «punti imprescindibili per sedersi allo stesso tavolo» i partiti non stanno dialogando, secondo Boccia, e senza un dialogo costruttivo nonché un accordo preventivo sarà difficile governare insieme la Regione: «Se questi tre elementi non ci sono - incalza - è difficile che si possa realizzare una coalizione». Eppure ad oggi ognuno pare vada per conto proprio, con il rischio che nessuna delle parti riesca a vincere, consegnando la vittoria al centrodestra.

L’APPELLO ALL’UNITÀ In conclusione, l’ex presidente della Regione ha ribadito con forza l’appello all’unità contrassegnata da un concetto chiave: «Avere un metodo, il migliore possibile che funzioni al di là delle ideologie», che suona come l’ennesimo monito a mettere da parte i personalismi e lavorare insieme per «realizzare il bene comune» della Basilicata.


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Presentati i risultati del progetto di consulenza fitosanitaria realizzato a favore delle aziende agricole lucane

Convegno FitoConsult, Crescenzi: «Un progetto importante per tutta l’agricoltura lucana» E

__Crescenzi e un momento del convegno

ran Si è tenuto ieri mattina presso la Sala B del Consiglio regionale a Potenza, il convegno "FitoConsult, il servizio di Consulenza Fitosanitaria dell’Alsia per le aziende agricole lucane". Per l’occasione sono state presentate le attività svolte ed i risultati del progetto sulla consulenza fitosanitaria realizzato dall’Alsia per le aziende agricole della Basilicata. Il progetto è stato finanziato dalla misura 2.1 del PSR 2014/2020. Nel triennio 2021-2023, l’Alsia ha fornito ad

oltre 700 aziende agricole lucane un servizio di consulenza diretta, a supporto delle scelte gestionali per la difesa, in linea con gli indirizzi e le normative comunitarie e nazionali per la sostenibilità ambientale delle attività agricole. Questa ha riguardato l’analisi dei punti critici delle singole aziende nella gestione dei prodotti fitosanitari e più in generale nella difesa integrata e biologica delle colture. «Questo è un progetto estremamente importante per tutta l’agricoltura lucana. - haa ffermato ai microfoni di Cronache il direttore generale Alsia, Aniello Crescenzi - Presentiamo il risultato finale di un lavoro che ha coinvolto un numeroso gruppo di tecnici e consulenti dell’Alsia e ha interessato circa mille aziende, tra consulenze specialistiche e non. Il settore della difesa fitosanitaria è molto importante. Saper utilizzare gli agrofarmaci affinchè si producano prodotti sani e non si metta a rischio la salute dell’ambiente e degli operatori». Oltre alla consulenza alla singola azienda, sono state realizzate anche attività collettive, con gruppi di agricoltori interessati ad approfondire tematiche comuni. È il caso delle attività portate avanti per migliorare e qualificare alcune produzioni tipiche lucane, come il fagio-

lo di Sarconi IGP e i Peperoni di Senise IGP, l’Olio extravergine di oliva lucano DOP o produzioni ortive di qualità. Nelle attività collettive, preziosa ed efficace è stata la collaborazione con gruppi organizzati come i consorzi di tutela, organizzazioni e cooperative di produttori. Oltre al dg Cresenzi è intervenuto il Direttore generale Politiche agricole, Alimentari e Forestali, Ufficio Autorità di gestione, Regione Basilicata Rocco Vittorio Restaino, i tecnici Alsia Arturo Caponero e Giuseppe Ippolito. Presente, tra gli altri, anche Emilia Piemontese direttore del Dipartimento politiche agricole, alimentari e forestali.

IL COORDINATORE DELLA LEGA IN BASILICATA: «INVESTIMENTI FONDAMENTALI PER LA TUTELA DEI TERRITORI»

Montagna, Pepe: «Per la Basilicata in arrivo oltre 9 mln, grazie Calderoli»

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n arrivo in Basilicata oltre 9 milioni di euro per politiche in favore della montagna. Lo prevede il decreto ministeriale degli Affari regionali che predispone il trasferimento delle risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane per l’anno 2023» ha affermato Pasquale Pepe coordinatore della Lega in Basilicata.

«Grazie al lavoro incessante del nostro ministro Calderoli la nostra regione beneficerà di investimenti fondamentali per la salvaguardia di quei territori che hanno bisogno di tutele e investimenti adeguati. Questo è il pragmatismo e la concretezza della Lega al governo, avanti così» ha concluso il coordinatore della Lega lucana, Pepe.

__Pepe

L’assessore regionale all’Ambiente ha annunciato l’adozione del Piano triennale dell’Ente da parte della Giunta

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Latronico: «Necessari fondi per implementare le attività di Arpab»

a Giunta regionale ha adottato il Piano triennale 2024 - 2026 dell'Arpab. Lo rende noto l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, che esprime soddisfazione per l’approvazione del provvedimento. Il Piano triennale 2024-2026 definisce le linee strategiche e di indirizzo dell’Arpab, prevedendo il completamento delle schede del “Progetto Masterplan”, come riportate in variante, inteso come progetto speciale avente come obiettivo il rilancio dell’Agenzia regionale attraverso la realizzazione di programmi strategici da realizzare nell’ambito dell’“Operazione per il potenziamento dei controlli ambientali e il rafforzamento delle attività di monitoraggio ai fini della salvaguardia dell’ambiente”. «Si è rimarcata la necessità - afferma Latronico - di stanziare dal 2024 anche un budget

specifico, costante e duraturo per le attività di competenza del Centro di Monitoraggio Ambientale di Arpab (CMA) attraverso l’impegno della Regione Basilicata a mettere a regime una linea di finanziamenti ad hoc, affinché il CMA possa essere utilizzato quale efficace strumento operativo per la completa gestione e diffusione dei dati di monitoraggio rivenienti dalla rete. Particolare attenzione è stata rivolta all’obiettivo di implementare la certificazione dei laboratori di Arpab, prevedendo nell’anno 2024 sia l’accreditamento di alcune prove di laboratorio che l’estensione della certificazione di qualità ad altri laboratori ancora sprovvisti». «Il Piano triennale 2024-2026 dell’Arpab conclude Latronico - si fonda su idee e strategie riferibili al rafforzamento della credibilità dell’ente, al potenziamento delle sedi e delle attrezzature, all’azione di armonizza-

zione con il sistema a rete delle agenzie, al proseguimento di una serie di collaborazioni /accordi e alla formazione della risorsa umana, ritenuta la principale forza dell’agenzia ambientale».

__Latronico


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LA POLEMICA Il centrosinistra: «L’incontro tra Regione e società venditrici non può essere andato come raccontano»

Cifarelli (Pd) contro l’assessore Latronico: «Gas, sue dichiarazioni sono supercazzola» «A

IL SEGRETARIO REGIONALE PROPONE UN DECALOGO DA ADOTTARE

Uiltrasporti: «Siamo ancora in confusione totale»

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a dichiarazione dell’Assessore Latronico a seguito dell’incontro con le società venditrici del gas in Basilicata appare una gigantesca “supercazzola”», dichiara il Consigliere regionale del PD, Roberto Cifarelli. «Oramai si è persa la dimensione della decenza istituzionale, continua Roberto Cifarelli; avrei voluto vedere la faccia dei referenti delle società venditrici del gas in Basilicata a cui l’Assessore Latronico ha chiesto “di garantire il massimo impatto del contributo mensile gas riconosciuto da regione Basilicata”, come dire, delle due l’una: o queste stanno operando secondo criteri non consoni alla correttezza oppure si chiede di contribuire allo spot messo in scena dall’Assessore in cerca di raddrizzare la questione Bonus Gas che, così denunciato dalle associazioni dei consumatori, non rispecchia le promesse e la narrazione che la Regione sta facendo a suon di spot pagati dai contribuenti lucani. L’incontro dell’Assessore Latronico e le società venditrici del gas in Basilicata appare ancor di più una “supercazzola” perché avviene dopo che lo stesso ha mancato l’invito che le as-

sociazioni dei consumatori hanno rivolto a lui ed al Presidente Bardi proprio per affrontare le discrasie del bonus gas ed avrebbe avuto un senso se all’incontro di cui sopra fossero state presenti tali organizzazioni, anche alla luce dei timori che questa misura stia producendo un grosso buco nel bilancio della Regione», insiste il dirigente del PD. «Invece si è voluto tenere fuori e non far parlare le organizzazioni che evidentemente pongono questioni che rovinano la narrazione costellata di false verità operata dall’Assessore Latronico e dal Presidente Bardi. I nodi stanno per arrivare al pettine e semmai qualche organismo vorrà occuparsi della funzione anomala che svolge APIBas alla quale vengono assegnati compiti ed incarichi che nulla hanno a che fare con la mission societaria come svolgere campagne che erroneamente vengono definite di comunicazione e che tutt’al più sarebbero di informazione su temi che al massimo dovrebbe occuparsene la Società Energetica Lucana». «Ma veramente questi signori a fine corsa istituzionale - conclude Roberto Cifarelli - pensano di fare fessi i cittadini lucani?».

bbiamo più volte sollecitato la Regione Basilicata a convocare le Organizzazioni Sindacali dei trasporti e le Confederazioni di appartenenza per essere edotti circa la prosecuzione della nuova Gara sul TPL la cui procedura è stata avviata nella scorsa legislatura con l’individuazione di due bacini provinciali (Potenza e Matera), un bacino extra regionale e due bacini Comunali». «Come Uiltrasporti - spiega il sindacato - abbiamo ribadito con forza di intensificare gli incontri dell’Osservatorio regionale per definire i termini tecnici della gara per poter addivenire a una programmazione regionale del trasporto pubblico che abbraccia e si snoda su tutto il territorio regionale che metta i lavoratori in tranquillità e permetta ai pendolari di muoversi con facilità dal territorio. Abbiamo sottolineato l’auspicio che si potesse orientare a considerare la gestione da parte di una Azienda Unica di cui la UILT e la UIL Basilicata sono stati i primi a proporre e sostenere che sia l’unica soluzione a salvaguardia dell’unicità di trattamento giuridico e contrattuale per tutti i lavoratori del settore», spiega Antonio Cefola Segretario Generale Uiltrasporti Basilicata. Ecco le proposte della Uiltrasporti fatte in seconda e terza commissione consigliare regionale e durante tutto l’iter di discussione sulla gara (il tutto regolarmente verbalizzato): per rendere il servizio di mobilità efficiente sarebbe utile prevedere nella gara la possibilità delle aziende che partecipano ai lotti provinciali e regionale di poter gareggiare su tutti e tre i lotti senza esclusione alcuna e con la possibilità di assegnazione di tutti e tre i lotti previsti a stessa azienda; Garanzia sul pagamento degli stipendi; Tutela e garanzia lavoratori in caso ci sia subentro di Azienda diversa, il personale viene cau-

telato dal CCNL vigente, dall’art. 26 del Regio decreto 148/31 e dalla Legge Regionale 22/98 art. 18 “in tutti i casi di subentro di impresa al precedente gestore va consideratala tutela dei livelli occupazionali e delle posizioni giuridiche, normative ed economiche, previste dalla contrattazione di 1 e 2 livello”; Prevedere nella gara una clausola che garantisca la solidità economica e serietà delle aziende che vi partecipano; Prevedere nella gara la garanzia salariale dei lavoratori anche con il ricorso all’art. 30 della Legge n. 50/2016 che obbliga la stazione appaltante (nella fattispecie Ente Regione) a pagare direttamente i lavoratori in caso di insolvenza da parte delle aziende; Adeguamento delle tariffe ultima approvata risale al 2011; Integrazione Tariffaria e vettoriale che preveda l’utilizzo Gomma/ferro in sintonia con le esigenze della mobilità dei lucani escludendo sovrapposizioni e utilizzando i KM su corse in cui esiste una maggiore richiesta a garanzia del mantenimento degli organici; Bigliettazione unica per tutto il TPL (Autoferro e Ferro); Emettitrici e Obliteratrice, adeguarte su tutto il territorio per tutti i veicoli urbani ed extra urbano per facilitare l'interscambio ferro/gomma; Presa visione degli atti propedeutici alla gara, fondamentali sul riparto dei lavoratori - numero dei Bus con contributo e numeri dei Bus occorrenti per espletare il servizio compreso le scorte - elenco e numero del personale avente diritto; Prevedere che se la società vincitrice dell’appalto è costretta a ricorre ad affidamenti ad altre aziende, deve chiedere dovuta autorizzazione agli Enti deputati e deve farsi carico dell’assunzione diretta dei lavoratori adibiti sulle linee affidate; Prevedere che la partecipazione dei Consorzi alla gara deve avvenire solo se garantirà, con atti cogenti, l’applicazione delle stesse norme.

I sindacalisti regionali e della provincia di Matera evidenziano le falle come i soli 18 chilometri a doppio binario e le linee non elettrificate

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Rapporto Pendolaria, la Cgil: «Quadro preoccupante per il territorio» al rapporto Pendolaria di Legambiente emerge una quadro abbastanza preoccupante sulla situazione del trasporto su ferro in Basilicata». A dirlo sono il segretario generale Filt Cgil Basilicata, Luigi Ditella e il Segretario generale Filt Cgil Matera, Mario Clemente. «Sono solo 18 i chilometri a doppio binario e troppi i chilometri ancora non elettrificati, con l’età media dei mezzi due anni più vecchi della media nazionale. Unica nota positiva è il rinnovo del parco macchine di Fal con cinque nuovi mezzi sulla direttrice Matera - Bari che hanno migliorato molto il servizio creando un collegamento veloce con il capoluogo pugliese, oltre all’ammodernamento della stazione

di Avigliano (Potenza). Un collegamento che potrà essere un volano per lo sviluppo turistico di Matera alla luce del fatto che i tempi delle gare TPL probabilmente si dilateranno nel tempo vista la confusione del comparto e il fatto che Trenitalia non sembra interessata al prolungamento sull’Adriatico della Ferrandina - Matera a Bari, arteria fondamentale e per la quale la Fil Cgil continuerà a battersi. Non resta che puntare sull’azienda regionale Fal per migliorare il collegamento da Matera a Bari e puntare dal 2027 a un collegamento veloce Trenitalia da Matera a Potenza e poi all’Alta velocità per il Nord. Resta il rammarico per non aver ottenuto la bretella Tito-Auletta che avrebbe strappato la Basilicata

dall’isolamento atavico e totale in cui versa e la una modifica del contratto di servizio Trenitalia per prolungare il collegamento Spinazzola-Bari ai comuni limitrofi lucani dell’Alto Bradano (Venosa, Lavello etc.). La Filt Basilicata e la Filt Matera si batteranno affinché anche la Basilicata abbia un trasporto degno di tale nome considerato il fatto che, a regime, la Regione spenderà oltre 150 milioni di euro l’anno per il trasporto locale»..


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VENERDÌ 16 FEBBRAIO 2024 07:00

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I DATI Polese e Braia (IV): «Il 47% dei comuni della Basilicata non ha sportelli in città, quattro rimasti scoperti solo nell’ultimo anno»

Allarme desertificazione bancaria: «Giunta regionale apra confronto» «I

l report descritto a livello nazionale e regionale dalla First Cisl ci mostra un quadro a dir poco preoccupante. La desertificazione bancaria avanza ormai in maniera veloce e inesorabile. È un problema reale che in una regione piccola come la nostra tende a pesare ancora di più», lo riferiscono i consiglieri regionali di Italia Viva, Mario Polese e Luca Braia che spiegano: «Tra i comuni più popolosi con un solo sportello bancario spicca il comune di Tito con 7.147 abitanti, mentre quello di Pignola con 6783 abitanti è da luglio 2023 completamente privo di sportelli bancari. Stesso problema anche a Miglionico 2.339 abitanti, con Matera che ha perso la Direzione generale e Rotondella 2618 abitanti che ha visto la chiusura del suo unico sportello bancario lo scorso anno. Ma il dato più allarmante a livello numerico è che il 47 per cento dei comuni della Basilicata non ha sportelli bancari sul suo territorio e 4 municipi sono stati abbandonati negli ultimi 12 mesi. Il fenomeno della desertificazione potrebbe ulteriormente aggravar-

__Braia e Polese

si, raggiungendo rapidamente i tre quarti dei municipi lucani: i comuni con un solo sportello sono infatti il 27 per cento del totale come sempre da dati della First Cisl». «Una situazione incresciosa - spiegano i due esponenti renziani - che pesa sull’economia dei piccoli comuni e sulla tenuta sociale ed imprenditoriale dell’intera regione, con cittadini co-

stretti a una vera e propria migrazione nei comuni vicini con più viaggi anche nello stesso giorno per operazioni o semplici prelievi. Per non parlare della questione inerente ai comuni con la maggior parte di cittadini anziani, i quali sono impossibilitati anche ad usare i servizi internet e home banking». Polese e Braia quindi sottolineano: «La mo-

zione approvata martedì in Consiglio regionale all’unanimità e proposta dal nostro gruppo consiliare, vuole impegnare il presidente Bardi e la giunta regionale a promuovere un incontro urgente con l’Abi Basilicata, le organizzazioni sindacali di categoria e l’Anci, finalizzato alla istituzione dell’‘Osservatorio regionale del credito e del sistema bancario’, per mettere in campo azioni ed iniziative tese ad affrontare ed eventualmente prevenire gli effetti negativi che la desertificazione bancaria produce sia sotto il profilo economico sia sotto quello sociale e lavorativo». I due consiglieri renziani concludono: «La mozione spinge un verso un’unica direzione che è anche quella auspicata dalla stessa Cisl e dagli altri sindacati auditi in Commissione: quella di un dialogo serrato tra istituzioni ed enti che tenga conto in modo netto ed evidente delle difficoltà sociali ed economiche che affrontano i nostri comuni, nessuno escluso, già alle prese con problemi di spopolamento e con prospettive assenti di sviluppo e occupazione».

La città di Pignola, con quasi 6800 abitanti, da luglio non ha più nemmeno un bancomat nel suo perimetro municipale

Audizione presso la IV Commissione, pure i sindacati lamentano disagi per popolazione e lavoratori lucani

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a questione della desertificazione bancaria è stata affrontata durante i lavori della quarta Commissione consiliare. L’organismo consiliare, presieduto da Gino Giorgetti ha audito le Organizzazioni sindacali del settore bancario (Cgil, Cisl e Uil) sulla costituzione di un Osservatorio regionale sul credito a seguito del processo di desertificazione bancaria in atto e dei piani di variazione territoriale delle filiali di Intesa Sanpaolo in Basilicata. Per le Organizzazioni sindacali erano presenti Arnaldo Villamaina della First-Cisl, Bruno Lorenzo della Fisac-Cgil, Vito Daniele Cuccaro della Uilca-Uil, il coordinatore regionale di Banca Intesa Antonello Guerra della First Cisl, e i rappresentanti sindacali Vito Coviello della Fisac Cgil e Rocco Ferlin della Uilca Uil. Convocata in audizione anche la Direttrice regionale di Puglia, Basilicata e Molise di Banca Intesa Sanpaolo, Alessandra Modenese, non presente ai lavori, così come comunicato dal presidente Giorgetti, per indifferibili impegni assunti in precedenza. Nel ringraziare il presidente Giorgetti per l’attenzione mostrata nel convocare una seduta dedicata alla desertificazione bancaria e il consigliere Braia (IV) per essersi fatto promotore della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Basilicata e tutti i consiglieri per la sensibilità dimostrata, i rappresentanti sindacali si sono detti dispiaciuti per l’assenza di un rappresentante di Banca Intesa. «Sarebbe stato utile poterci confrontare sul tema - hanno affermato tutti – e avremmo ascoltato con molto interesse la posizione di Banca Intesa Sanpaolo su quanto è successo e sta accadendo in regione». I rappresentanti sindacali hanno fatto presente che

«la desertificazione bancaria è un problema non solo più relativo agli organici delle varie banche ma è un vero e proprio problema di natura sociale, perché la chiusura indiscriminata, continua e perseverante delle filiali senza che ci sia un motivo industriale ci mette nella condizione di dover affrontare la questione da diversi punti di vista. Oggi era stata invitata anche una banca, la più grande banca italiana, e sarebbe stato proficuo poter ascoltare un suo rappresentante perché proprio in relazione a tale istituto di credito stiamo riscontrando delle situazioni anomale nel piano industriale presentato da un distaccamento di questa banca che si chiama ‘Agribusiness”, il centro del gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all’agricoltura che sta un po’rimodulando la sua presenza sul territorio lucano. Avremmo voluto chiedere chiarimenti su questo piano che non ci convince per niente». Da tutti ribadita la richiesta già avanzata durante i lavori della II CCP ad inizio gennaio di istituire un Osservatorio sull’attività bancaria in Basilicata. «Il problema della desertificazione bancaria non può essere considerata una questione esclusivamente economica con impatti preoccupanti sulle aziende e sul mercato del lavoro. Il fenomeno della chiusura degli sportelli bancari costituisce, sicuramente, un fattore di impoverimento sociale e culturale di una comunità e un impulso indiretto allo spopolamento. Citiamo un esempio per il caso di Pignola (un Comune con 6783 abitanti) da luglio 2023 completamente privo di sportelli bancari. È per questo che occorre guardare a tale questione come ad un problema istituzionale. E da qui la nostra proposta di istituire un Osservatorio, un luogo di incontro

__Giorgetti

e confronto, un organismo che possa avere la facoltà di chiedere alle banche spiegazioni rispetto a scelte che impattano fortemente e in maniera negativa sul territorio». «Altro dato da non trascurare – è stato fatto notare dai rappresentanti sindacali – è l’aspetto legato all’offerta bancaria fruibile sui canali digitali. Nella nostra regione il tasso di digitalizzazione è molto bassa. Gli utenti preferiscono l’ufficio fisico perché considerato un luogo dove poter ricevere supporto. Se si guardano ricerche condotte su questo aspetto emergono dati chiari: se chiudesse la propria filiale bancaria oltre il 60 per cento degli intervistati si recherebbe in un ufficio fisico, quasi il 50 per cento si recherebbe in un’altra filiale, poco meno del 20 per cento in un ufficio postale e poco più del 25 per cento utilizzerebbe i servizi della banca on line». Invito prontamente raccolto dal presidente Giorgetti che ha annunciato la stesura di una nota congiunta della seconda e quarta commissione da inviare al Presidente della Regione con la quale evidenziare lo stato di urgenza della questione e la necessità dell’avvio di un tavolo tecnico di confronto.


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Inaugurazione Anno Giudiziario, dal presidente del CdS Maruotti i complimenti al presidente del Tribunale amministrativo regionale Donadono

Eccetto le carenze d’organico, numeri positivi per il Tar lucano

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i conferma positivo il trend del Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata. In Basilicata già nel 2022 è stato «è stato totalmente eliminato ogni arretrato e fin dall’anno scorso è stato conseguito un abbattimento del 99% del contenzioso pendente a fine 2019, dato preso come riferimento degli obiettivi indicati dal Pnrr». Così ha esordito il presidente del Tar lucano, Fabio Donadono, nell’esporre la relazione sull’attività del 2023 nell’ambito della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, svoltasi ieri a Potenza alla presenza delle più alte cariche istituzionali, militari e civili. Presente anche il presidente del Consiglio di Stato, Luigi Maruotti, che ha apprezzato la proficua attività svolta dal Tribunale ed il significativo livello della legalità raggiunto nella Regione Basilicata, auspicando che la presenza diffusa e decentrata della Giustizia amministrativa rafforzi sempre più nel tempo il proprio ruolo di agevolazione dello sviluppo economico dei territori. Alla cerimonia è intervenuta anche l’avvocata Eva Sala, vice Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa. Riprendendo il percorso delineato dal presidente Donadono sulla base dei dati statistici, degli 834 ricorsi pendenti nel 2019, «ne restano attualmente appena 2, corrispondenti a processi sospesi in attesa dell’esito di una controversia pregiudiziale». L’eliminazione dell’arretrato, non è avvenuta a discapito delle liti sopravvenute successivamente: a fine 2023, i ricorsi pendenti erano 303, con una riduzione del 22% rispetto all’anno precedente e del 64% rispetto alla baseline del 2019. Con l’afflusso di nuovi ricorsi depositati in numero di 566, il tasso di litigiosità corrisponde attualmente a 10,53 ricorsi ogni 10mila abitanti. Il valore è «ben superiore alla media nazionale pari a 8,53».

A fronte di tali sopravvenienze, il numero dei ricorsi definiti ha costantemente superato quello dei nuovi ricorsi depositati: il clearance rate, dato dal rapporto percentuale degli uni sugli altri, «è sempre stato superiore a 100 negli ultimi anni». Come ha ricordato il presidente Donadono: «La velocità non è sufficiente, oltre alla quantità delle decisioni, ha altrettanta importanza la qualità delle stesse». In sintesi, nel 2023 emessi 674 provvedimenti che hanno definito le rispettive controversie, così suddivisi per tipologia: 547 (sentenza), 70 (sentenza breve), 31 (decreto decisorio), 7 (ordinanza collegiale), 19 (decreto cautelare). Diminuita dal 47% del 2022 al 45% del 2023, l’incidenza dei ricorsi con istanza cautelare sul totale del ricorsi depositati. VELOCITÀ: IL DEPOSITION TIME Flessione delle pendenze e diminuzione dei tempi di giudizio: il deposition time si è più che dimezzato, passando dai 364 giorni registrati nel 2019 ai 168 giorni del 2023. «Il 53% dei ricorsi definiti nel 2023 - ha rimarcato il presidente Donadono è stato presentato nello stesso anno e, come effetto congiunto di tale sollecitudine e dell’eliminazione dell’arretrato, l’88%

del contenzioso attualmente pendente è costituito da ricorsi depositati nel 2023». DAL TAR AL CDS Nell’ultimo triennio, mediamente, «appena il 20% dei provvedimenti del Tribunale risultano appellati e meno del 6% sono stati riformati in appello». Come ha spiegato Donadono, «da ciò si può ricavare un significativo indizio di efficienza, se mediamente il 94% delle decisioni in primo grado è idoneo a risolvere la contesa». CARENZE ORGANICO Tra le criticità del Tar di Basilicata, il personale: compagine «ben al di sotto della dotazione organica prevista». Permane la scopertura di 2 magistrati su 5 e per quanto riguarda il personale amministrativo, il vuoto è di 3 su 10. LE MATERIE DEI CONTENZIOSI In Basilicata, sul piano quantitativo e in riferimento alle materie dei contenziosi, nessuna di esse prevale «nettamente» sulle altre. Tra le maggiormente ricorrenti (sul totale di 566) ricorsi depositati, le cause in tema ambiente (65), di Enti locali (41), edilizia (40), appalti (38), Regioni (22), pubblico impiego (19), concorsi (20), informativa antimafia (19), sa-

__ Il presidente del Tar Basilicata, Donadono

nità pubblica (16). Con 89 ricorsi depositati, prima materia del contenzioso, quella inerente alle «numerose ottemperanze» relative alla riscossione di somme di denaro come da cosiddetta Legge Pinto. Non c’è da risolvere una controversia, ma da sanzionare «l’affanno» dell’Amministrazione nel far fronte ai propri debiti. «La Pubblica amministrazione deve trovare al proprio interno - ha specificato il presidente del Tar di Basilicata - le risorse e gli strumenti organizzativi per rispondere con la dovuta tempestività alle istanze che le vengono ri-

volte, in modo da pervenire ad una corretta gestione in settori di rilevante interesse non solo per i diretti interessanti, ma anche per la collettività». Da ricordare che «il comportamento omissivo dell’Amministrazione pubblica può essere causa di danni ingiusti e determinare conseguenze a carico dei risponsabili sotto diversi profili». Non a caso, a fronte dell’inerzia nell’esercizio dei pubblici poteri, la Legge prevede un coinvolgimento della Magistratura contabile. A. CARPONI


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venerdì 16 febbraio 2023 www.lecronache.info

Sulla società in house della Provincia di Matera, la condanna della Corte dei Conti: dallo stipendio gonfiato al parere legale

Ageforma, emolumenti liquidatore: il danno erariale da 50 mila euro

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arrozzone Ageforma e retribuzione del Commissario liquidatore: il danno erariale di quasi 50mila euro. A portare in giudizio Salvatore Vito Valentino e Vincenzo Marranzini, la Procura contabile lucana che, a seguito di alcuni esposti e dell’istruttoria della Guardia di Finanza, ha indagato sul possibile “buco”, ai danni della Regione Basilicata, di circa 255mila euro. Un “carrozzone” pubblico, due fattispecie di pregiudizio all’erario: entrambe a suo tempo raccontate da Cronache Lucane. Principale oggetto della controversia contabile, l’illegittima corresponsione-percezione di «emolumenti indebiti» da parte del Commissario liquidatore di Ageforma Spa, Marranzini. CARROZZONE: IL GIRO DI CHIAVE CHE ACCESE IL MOTORE Sul finire del 2017, era novembre, poichè la procedura di liquidazione dell’Agenzia provinciale di Matera per la formazione e l’impiego (Ageforma) non era stata completata in tutte le sue fasi, necessario quello che gli atti dell’epoca definiscono come «un ulteriore periodo di tempo per portare a termine la definizione di tutti gli aspetti obbligatori». Con stipendio da 5 mila e 833 euro mensili, 70 mila euro annui, fu nominato il Commissario liquidatore Vincenzo Marranzini. Quell’«ulteriore periodo di tempo» per chiudere la liquidazione, l’Ageforma è formalmente soppressa dopo l’istituzione, nel 2016, dell’Arlab, non si sa quando mai finirà. L’Ageforma formalmente soppressa su carta, ma, tramite carta denaro, ancora “viva”. A un certo punto, con effetto retroattivo ma «a far data dal 1° gennaio 2021», dal Commissario liquidatore Marranzini l’auto rideterminazione del compenso, fatta per lui «congruamente», con riduzione dello stesso per una misura pari al 50%. Dopo anni, 70mila euro all’anno non più congrui, ma 35mila euro sì.

Chiesto anche, da Marranzini, un parere pro veritate a studio legale con sede a Roma. Questo il secondo danno erariale. Ad ogni modo, anche a 35mila euro annui, finchè c’è soppressione, su carta, c’è speranza. C’è speranza nonostante per l’Ageforma, «non ci sono ricavi propri della gestione in quanto la società essendo in fase di liquidazione, ha in corso esclusivamente le operazioni tipiche della liquidazione». Ageforma non fa più attività formative, ma i soldi pubblici, nella triangolazione Regione, Provincia ed Agenzia, hanno continuato a viaggiare come se nulla fosse stato deciso in relazione alla fine della società in house. I DUE DANNI Riprendendo le fila del processo contabile, due i protagonisti: il commissario ad acta Vito Salvatore Valentino, nominato dalla Provincia di Matera nel marzo 2017, e Marranzini, nominato sul finire dello stesso anno. Il primo danno erariale, dalla Procura addebitato a Valentino con distinzione tra il dolo, 250mila euro, o la colpa grave nella misura del 50%, consiste nella stipula del contratto di «affidamento di incarico professionale» di Commissario liquidatore a Marranzini. In particolare, al punto del contratto recante il “compenso”, ai sensi del Decreto ministeriale del 2010 sulle tariffe professionali dei commercialisti, veniva concordato, oltre quanto previsto dallo stesso Decreto ministeriale, un compenso di 70mila euro annui, oneri inclusi, «asseritamente non spettante nella fattispecie esclusivamente liquidatoria in esame e come tale priva di alcun profilo gestorio da parte della liquidatela». Valentino, a sua discolpa dinnanzi ai giudici contabili, ha sostenuto che invece, «sarebbe stata svolta una rilevante attività gestoria da parte della liquidatela» e per questo la legittima spettanza del «reiterato compenso annuo fisso di 70mila euro». Il Marranzini oberato, non ha retto come versione. Che il liquidatore «si sta-

va autoliquidando un compenso non dovuto» perchè non stava gestendo o amministrando «alcunché», la Corte dei Conti l’ha dedotto dalla versione data da Marranzini. In riferimento allo stato dell’arte dell’Ente nel 2017, da ricordare che ad aprile di quell’anno, l’allora Commissario ad acta Valentino, aveva approvato il Bilancio di gestione del 2016. La «sostanziale assenza di attività gestoria», ha trovato conferma, dalla relazione sulla gestione del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017. Lo stesso Commissario Liquidatore Marranzini, «destinatario degli importanti emolumenti» in questione, riportò che «l’attività formativa e di gestione tipica dell’Ente (Ageforma, ndr), si era conclusa in data 30 aprile 2017 e che al 31 dicembre 2017, l’Agenzia non disponeva di alcun dipendente». Per la Corte dei Conti, «incontrovertibilmente acclarata l’assenza della causa debendi». La «parte fissa» dello stipendio pari a 70mila euro, troppo elevata poichè manchevole dei presupposti atti a giustificarla. Dal processo contabile, riservato un finale a sorpresa. IL LIQUIDATORE SI AUTOLIQUIDA Marranzini stesso «si autoliquidava il corrispettivo per l’attività gestoria ritenuta insussistente»: per la Corte dei Conti, concausa dell’indebito emolumento, la condotta sia di Valentino che del professionista Marranzini che era stato scelto tra plurimi concorrenti tutti in possesso dei requisiti prescritti dal relativo Avviso pubblico, quale «professionista più esperto ed affidabile in un cerchio di esperti ed affidabili». In ogni determinazione di impegno per la liquidazione del suo emolumento, Marranzini ha richiamato il contratto viziato del 2017. Per i giudici «è altrettanto evidente, per l’autoliquidazione dei compensi non spettanti, la necessaria assunzione da parte di

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Primo Piano

venerdì 17 giugno 2022 www.lecronache.info

Dal “carrozzone” formalmente soppresso nel 2016, soldi per un parere pro veritate: più che la rideterminazione, sono i pregressi 70 mila euro annui a far sorgere perplessità

Ageforma, stipendio Commissario: il Liquidatore s’affida agli avvocati

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ome da prassi burocratica, in Basilicata su certe tematiche non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. Sul finire del 2017, poichè la procedura di liquidazione dell’Agenzia provinciale di Matera per la formazione e l’impiego (Ageforma) non era stata completata in tutte le sue fasi, necessario quello che gli atti dell’epoca definiscono come «un ulteriore periodo di tempo per portare a termine la definizione di tutti gli aspetti obbligatori». Con stipendio da 5 mila e 833 euro mensili, 70 mila euro annui, fu nominato il Commissario liquidatore Vincenzo Marranzini. Quell’«ulteriore periodo di tempo» per chiudere la liquidazione, l’Ageforma è formalmente soppressa do

società essendo in fase di liquidazione, ha in corso esclusivamente le operazioni tipiche della liquidazione», l’Agenzia continua a spendere e non solo per lo stipendio del Commissario. All’Ageforma, già in passato attenzionata per la vicenda dei pagamenti agli amministratori, di grane contabili, con tanto di sentenza, vedere i decreti ingiuntivi nei confronti dell’ex CdA, qualcosa ne sanno, e casualmente o causalmente, proprio l’emolumento di Marranzini deve aver creato qualche perplessità se sono mesi che va avanti l’interrogativo della rimodulazione del suo stipendio. A inizio anno, il Commissario liquidatore aveva manifestato la disponibilità a

indietro comunicando che «relativamente alla determinazione dei compensi, nessuna competenza può essere riconosciuta in capo all’Amministrazione provinciale, essendo materia rimessa alle decisioni aziendali». A giugno, Marranzini solo e col cerino in mano. Il compenso percepito dal liquidatore di 70 mila euro annui come «parte fissa» da dove deriva se il bando per l’individuazione del Commissario riporta che il suo compenso «sarà definito sulla base delle tariffe professionali con l’applicazione dei minimi tabellari, laddove previsti»? Il Commissario Ageforma, con 70 mila euro di stipendio annuale, percepisce più __Marranzini del Commissario dell’Eipli Non deve essere una di

Marranzini delle determinazioni di impegno, in assenza delle quali nulla avrebbe percepito». Poi da aggiungere, nella del danno erariale, «il ruolo concausale» del Revisore unico di Ageforma, che ha tenuto una «condotta omissiva». Revisore unico, però, non citato in giudizio. Eppure sui 70mila euro annui, «non risulta in atti che lo stesso abbia mai avuto nulla da eccepire, pur trattandosi di provvedimenti di particolare rilevanza e come tali meritevoli di attenzione sia per la posizione apicale che interessavano, sia per l’entità degli importi, sia per le intervenute relative reiterazioni, non trattandosi pertanto di atti di importanza secondaria». A Valentino, che ha avallato la previsione di «compensi non spettanti alla luce delle tariffe professionali», in conclusione, addebitata la colpa per soli 45mila euro. La «colpa grave» di Valentino non ha implicato l’imputazione di una responsabilità giuscontabile per l’assunzione da parte di Marranzini, a partire dal 2018, dei plurimi atti annuali di impegno di spesa per 70mila euro per la parte fissa, che non avrebbe dovuto fare se «nell’esercizio di un dovere di diligenza professionale nonché correttezza e buona fede ben esigibile da parte del Commissario Liquidatore». Dopo il 2018, il «professionista più esperto ed affidabile in un cerchio di esperti ed affidabili», cioè Marranzini, da liquidatore di una società che liquidava giusto il suo stipendio, non poteva non

preventivo della “Vista So

essere consapevole che si stava auto liquidando oltre, e non poco oltre, il dovuto per legge. Fissato un paletto: non possibile disconoscere, per quanto subvalente, «il concorso causale dell’operato sia di Marranzini che del Revisore Unico di Ageforma che non hanno minimamente contribuito ad evitare il pregiudizio erariale, essendovi pur tenuti a norma di legge e di contratto». Valentino condannato pro parte e a titolo di colpa grave, soltanto per l’atto genetico del danno erariale: il contratto del 2017 con relativo impegno di spesa di 70mila euro, quale compenso annuale, parte fissa, per il periodo dal 4 dicembre 2017 al 3 dicembre 2018». Poi il liquidatore si autoliquidava, il revisore dei conti non ha revisionato e dalla matrioska del “causa causae est causa causati”, espunto Valentino. Anche il Commissario liquidatore Marranzini è stato condannato, ma non direttamente per la vicenda degli emolumenti. Con soldi dell’Ageforma, ha pagato 4mila e 377 euro, un parere pro veritate per saperne di più circa i 70mila euro come da contratto del 2017. Spesa «inutile non essendovi sostanzialmente nulla da chiarire», poiché, al di là dei danni erariali accertati ed o accertabili, già chiaro dall’inizio. In conclusione, la Corte dei Conti ha condannato al pagamento, in favore di Ageforma SpA in liquidazione, Salvatore Vito Valentino per 45mila euro ed Vincenzo Marranzini per 4mila e 377 euro. FERMOL


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venerdì 16 febbraio 2024 www.lecronache.info

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I particolari dei due arresti sono stati illustrati in una conferenza stampa dal comandante provinciale colonnello Russo e dal comandante della Compagnia di Matera colonnello Di Sario

Usano il metodo del falso incidente del figlio e truffano 10mila euro a un anziano di Matera Alle prime ore del mattino di ieri, 15 febbraio 2024, militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Matera hanno eseguito due misure cautelari, di cui una in carcere ed una ai domiciliari, a carico di due pregiudicati campani di 48 e 47 anni, accusati di “truffa aggravata in concorso”. I suddetti sono stati individuati grazie a puntuale e meticolosa attività investigativa scaturita dalla denuncia per truffa sporta da un 82enne nello scorso mese di novembre. I particolari dei due arresti sono stati illustrati, ieri mattina, nel Comando provinciale dei Carabinieri di Matera dal comandante provinciale Colonnello Giovanni Russo e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Matera, colonnello Gianfranco Di Sario. Si tratta ormai del consolidato sistema della “truffa del falso incidente stradale che vede coinvolto il figlio/nipote della vittima”. In particolare le persone in età anziana vengono contattate sulle loro utenze fisse da un sedicente carabiniere, e con artifici e raggiri vengono indotti a pagare immediatamente ingenti somme di denaro contante o a consegnare oggetti preziosi ad un corriere quale cauzione per il Tribunale, al fine di evitare il carcere a figli o nipoti che vengono indicati come rimasti coinvolti in gravi incidenti stradali; durante tale contatto, spesso, al fine di ostacolare la difesa della vittima mediante telefonate ai propri cari, vengono utilizzate dai malfattori altre utenze mobili intestate a persone straniere per “intasare”

__Russo e Di Sario durante la conferenza stampa

tutte le linee telefoniche fisse o mobili della vittima, al fine di riuscire a compiere la truffa senza rischiare l’intervento o l’allertamento di parenti della vittima stessa. Anche in questo caso, il “cliché” è stato lo stesso, con i malfattori che sono riusciti a farsi consegnare la somma contante di 10.000 euro dalla vittima, a cui era stato prospettato il coinvolgimento del figlio in un grave incidente stradale, come cauzione per evitare l’arresto del figlio stesso. Quando poi la vittima si è resa conto di essere stata truffata, dopo aver consegnato il denaro al falso corriere ed essere riuscita a parlare con il figlio capendo che non era reale il suo coinvolgimento in un incidente, si è recata presso i Carabinieri di Matera, dove ha sporto denuncia per i suddetti fatti. Trattandosi di un fenomeno altamente odioso che si sta diffondendo sempre più, nonostante le martellanti campagne di sensibi-

lizzazione con incontri di persona e tramite articoli stampa portate avanti dai Carabinieri, i militari si sono subito messi al lavoro. Innanzitutto, durante la denuncia, i militari hanno acquisito una precisa descrizione dell’abbigliamento e del soggetto che si è recato a prendere il denaro a casa della vittima; successivamente, sulla base degli orari e della zona in cui è avvenuta la truffa, i Carabinieri hanno controllato minuziosamente tutti gli impianti di videosorveglianza pubblici e privati, al fine di individuare autoveicoli sospetti. Durante tale ricerca, è emersa una vettura nera, non intestata a soggetti materani, sulla cui targa sono stati effettuati immediati approfondimenti, riuscendo a risalire anche alle generalità degli occupanti, in quanto la medesima auto era stata fermata quella stessa mattina dai Carabinieri di un comune in provincia di Bari, poiché segnalata agli stessi Carabinieri da alcuni cittadini del

posto come sospetta, proprio perché associata alle numerose truffe in corso in numerosi centri abitati anche della Puglia. Da tale controllo, estrapolati i dati dei due occupanti campani e le loro foto, queste ultime sono state sottoposte alla vittima per il riconoscimento, individuando nel conducente della vettura il soggetto che si era recato a casa sua per ritirare il denaro. Le ricerche dei Carabinieri sono poi continuate sui probabili percorsi seguiti dai malviventi per rientrare nelle zone d’origine, fino ad individuare ed acquisire le videoriprese di un’area di servizio nel potentino dove i due soggetti, già controllati dai Carabinieri in Puglia prima della truffa, vengono ripresi ancora insieme con la stessa vettura anche dopo l’esecuzione della truffa a Matera; in più, dalle immagini è emerso che il soggetto che aveva ritirato i soldi vestiva sempre gli stessi abiti ben descritti dalla vittima. I gravi indizi di colpevolezza a carico dei due campani sono stati meticolosamente raccolti dai Carabinieri della Compagnia, sotto la costante direzione della Dr.ssa Angela Continisio, Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera, che ha chiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale della Città dei Sassi l’emissione dell’odierna misura cautelare a carico dei due indagati, calibrata sulla base dei rispettivi precedenti di polizia degli stessi. Si precisa che gli accertamenti compiuti finora sono comunque nella fase delle indagini preliminari e necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

SUI RAGAZZI STRANIERI TROVATE E SEQUESTRATE 16 DOSI GIÀ CONFEZIONATE ED UN PANETTO DA 100 GRAMMI DI HASHISH

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Potenza, due giovani in arresto per detenzione di stupefacente empre alta l’attenzione dei Carabinieri su tutto il territorio del capoluogo lucano che, nella centralissima via Pretoria, al termine di specifico servizio svolto nella tarda serata di sabato scorso, hanno tratto in arresto due giovanissimi extracomunitari regolarmente residenti in Italia, di cui uno minorenne, per detenzione di hashish. Sperando di passare inosservati fra locali affollati e struscio di ragazzi, non sono riusciti a sfuggire all’attenzione dei militari dell’Arma. Nel giro di poco sono scattati i controlli congiunti dei Carabinieri del Radiomobile e della Stazione di Potenza che, sui due ragazzi, hanno trovato e sequestrato 16 dosi già confezionate ed un panetto da 100 grammi di hashish. I due giovani, subito accompagnati negli

uffici dell’Arma di via Pretoria, sono stati dichiarati in arresto e posti ai domiciliari a disposizione delle rispettive Autorità Giudiziarie, ordinaria e dei minori. A seguito di convalida da parte degli uffici GIP, i due sono stati sottoposti rispettivamente alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. e alla permanenza in casa presso la Comunità che lo ospita. Un epilogo sicuramente inatteso per i due giovani stranieri che si erano ben organizzati con dosi già pronte ed una cospicua riserva per far fronte ad ogni tipo di richiesta e che comprova l’attenzione dei Carabinieri per garantire sicurezza in periferia così come in centro. Naturalmente per i due giovani vige il principio di presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.


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Proroga senza gara ad evidenza pubblica, il già primo cittadino ha ereditato la “grana”: «Dopo 12 anni, la verità»

Cava di Balvano, l’ex sindaco Di Carlo che rinunciò alla prescrizione è stato assolto anche in Appello

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__Di Carlo

hiusa con l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato, la lunga vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Costantino Di Carlo e la sua ex giunta comunale. L’ex sindaco di Balvano, che nel 2020 decise di rinunciare alla prescrizione, era accusato di abuso d’ufficio per presunte irregolarità nella proroga del contratto di una cava di Balvano, «contratto per il quale secondo le accuse - ha aggiunto l’ex primo cittadino - avrebbe ricevuto una casa in dono a Potenza». Per l’originaria accusa, Di Carlo in qualità di sindaco, in concorso con altri in qualità di componenti della Giunta comunale e con il responsabile designato alla stipulazione di contratti in nome e per conto del Comune, stipulavano, nel 2012, il contratto di rinnovazione di fitto per la coltivazione di inerti sui terreni comunali della cava locale, propagandolo fino al 2016, in «aperta violazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale», ovvero senza gara ad evidenza pubblica procurando al privato beneficiario un «ingiusto vantaggio» consistito nel mantenimento della concessione e nel profitto derivante dallo sfruttamento del bene. Dopo l’assoluzione in primo grado nel maggio del 2021, la Corte di Appello di Potenza, ha confermato l’assoluzione con formula,

rigettando ogni accusa nei suoi confronti e condannando la parte civile a pagare tutte le spese di giudizio. Di Carlo commentando l’esito processuale, ha inteso confermare quanto già dichiarato nel 2021: «Ero all’epoca dei fatti un Amministratore pubblico e, ora come allora, credo che in nessun modo possono ri-

manere delle ombre, per questo, certo dei miei comportamenti sono andato avanti, rinunciando alla prescrizione per amore di verità e per rispetto della mia Comunità». «Dopo 12 anni di attesa, la verità - ha concluso Si Carlo -, è stata ristabilita anche in appello». I giudici d’Appello hanno ribadito che era e resta «in-

contestata ed ampiamente riscontrata» la circostanza che sia al momento della stipula dell’originario contratto di fitto (2003), sia al momento della richiesta sdemanializzazione, avanzata dal Comune alla Regione nell’anno 2005 ed

accolta nel 2006, Di Carlo non rivestiva la carica di sindaco del Comune di Balvano e quando è diventato sindaco ha ereditato un contratto di fitto il cui rinnovo appariva vincolato il base all’atto della Giunta regionale nel 2006.


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VERTICE IN REGIONE L’assessore: «Impegno mantenuto, presto al via le nuove procedure di stabilizzazione nel settore»

Fanelli incontra i Dg delle aziende sanitarie

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i è tenuto ieri mattina presso l’assessorato alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata, un incontro tra l’assessore Francesco Fanelli, il direttore generale Massimo Mancini e i direttori generali delle quattro aziende sanitarie lucane, Maurizio Friolo (Asm), Antonello Maraldo (Asp), Giuseppe Spera (Aor San Carlo) e Massimo De Fino (Irccs Crob). «Obiettivo dell’incontro - ha fatto sapere l’assessore Fanelli - fare il punto della situazione circa tutte le procedure di stabilizzazione, ormai in dirittura di arrivo per la prima tranche, relative all’assunzione a tempo indeterminato di personale del ruolo sanitario e degli operatori sociosanitari in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge al fine di garantire l’ap-

plicazione omogenea ed uniforme delle procedure di reclutamento del personale previste e di velocizzare i nuovi iter relativi alle ulteriori stabilizzazioni secondo le nuove disposizioni di legge». Al netto delle considerazioni emerse durante l’incontro, il quadro complessivo delle procedure risulta corposo e perfettamente allineato con la normativa e con le direttive regionali, nel pieno rispetto dei cronoprogrammi stabiliti. «Una parola mantenuta concretamente- ha detto l’assessore- che ha portato benefici in termini di potenziamento delle risorse umane e che di conseguenza ha costituito un impegno mai sostenuto prima nei confronti di lavoratori in campo sanitario. Per l’esaurimento complessivo delle graduatorie esistenti, di fatti - ha ag-

giunto Fanelli - mancano pochissime unità che contiamo di assorbire nei prossimi giorni. Colgo nuovamente l’occasione per ringraziare le aziende, gli uffici regionali e le direzioni strategiche per aver applicato in modo pedissequo e coordinato tutte le disposizioni emanate e per aver reso possibile l’ormai prossimo completamento delle prime procedure. Attraverso l’approvazione del Protocollo tra le aziende del Servizio Sanitario Regionale, sono state condivise le graduatorie garantendo così lo scorrimento reciproco di quelle residue e la stabilizzazione del personale avente diritto. Pertanto, possiamo dirci ampiamente soddisfatti dei risultati ottenuti e del completamento della prima tranche di stabilizzazioni che hanno interessato centinaia

__Un momento dell’incontro

di unità lavorative; una vera boccata di ossigeno per il servizio sanitario regionale. Siamo pronti a partire con l’espletazione sinergica dei nuovi avvisi- ha concluso l’assessore Fanelli- al fine di avviare ufficialmente la seconda tranche di stabilizza-

zioni che restituirà alla Basilicata più personale, più servizi e una stabilità lavorativa non solo tesa a garantire personale soddisfazione e meritocrazia ai lavoratori, ma che punta a restituire lungimiranza e programmazione alla sanità lucana».

LE NOMINE DIVENTERANNO EFFETTIVE IL PRIMO MARZO, IL DG MARALDO: «MIGLIORERANNO LE PRESTAZIONI PER I CITTADINI»

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Asp Basilicata, firmati 61 nuovi contratti per i dirigenti medici

ono stati assegnati sessantuno incarichi ad altrettanti Dirigenti Medici con l'obiettivo di potenziare servizi e specializzazioni. Le assunzioni - che non sono nuove immissioni ma solo adeguamento agli incarichi per il personale già in servizio da anni presso la Asp e che mai era rientrato nell'assegnazione - sono frutto di due determine dirigenziali (la numero 22/2024 dell’11 gennaio e la 44/2024 del 16 gennaio) e __Maraldo rafforzano l’impegno dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza verso un modello che sia sinonimo di eccellenza nei servizi sanitari. Sono stati assegnati, nello specifico, undici incarichi come responsabili di Unità Operative Semplici Dipartimentali, due come responsabile di Unità Operativa Semplice e quarantotto incarichi di Alta Specializzazione. Questa assegnazione, fortemente voluta dal Direttore della Asp Basilicata Antonello Maraldo, riflette un attento studio delle esigenze del territorio e dei diversi ambiti sanitari, tanto che sono stati de-

stinati sette incarichi al Dipartimento per i Sevizi, otto al Dipartimento per il Territorio, otto al Dipartimento Salute Mentale, quattordici al Dipartimento Salute Umana, venti al Dipartimento Benessere Animale, due al Dipartimento Post-Acuzie e tre al Dires. Positivo il giudizio del Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo per cui, «con queste nomine, che diventeranno effettive a partire dal primo marzo prossimo, si mira a migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti al cittadino nella certezza che l’esperienza e la competenza dei nuovi Dirigenti Medici contribuiranno al costante sviluppo e all’innovazione del nostro sistema sanitario regionale, garantendo cure sempre più efficaci e personalizzate». La Asp, a latere di queste nuove assegnazioni, comunica anche che sono rimasti vacanti circa una trentina di incarichi, per i quali si procederà ad indire un nuovo bando anche se in tal caso sono pochi i dirigenti che non hanno

partecipato alla domanda per le precedenti assegnazioni. A questo, si sommerà anche il bando- di prossima uscita- per gli ultimi incarichi dirigenziali in area amministrativa. Sull'assegnazione degli incarichi dirigenziali in area medica è intervenuto anche l'Assessore alla Salute e Politiche della Persona Francesco Fanelli per il quale «la nomina dei 61 nuovi dirigenti permetterà di rafforzare in modo poderoso gli organici delle strutture territoriali con l’obiettivo di abbattere le liste di attesa e potenziare l’assistenza ai cittadini, garantendo professionalità e competenza". Per l'Assessore Fanelli lo sforzo è unanime nel cercare in ogni modo possibile "di superare la carenza di personale nel sistema sanitario, applicando una programmazione lungimirante basata sui fabbisogni delle singole aziende, la formazione di medici e specialisti in grado di garantire ricambio generazionale, di bilanciare i pensionamenti attesi e di assicurare punti di riferimento e guida per le nostre strutture. Unitamente alla Direzione Strategica dell’Asp- conclude- rivolgiamo lo sguardo al futuro puntando al sostegno della sanità lucana dalle basi, ovvero investendo con forza nelle risorse umane».

Sindacalisti ascoltati in quarta Commissione consiliare in merito alla stabilizzazione di infermieri, Oss e ostetriche

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Audizione dei sindacati: «Serve uniformità di trattamento per gli incarichi»

e direttive degli incarichi di funzione relativi al personale del comparto delle Aziende sanitarie della Basilicata e la stabilizzazione di infermieri, operatori socio sanitari e ostetriche al centro dei lavori della quarta Commis-

sione consiliare permanente (Politica Sociale), presieduta da Gino Giorgetti (Gm). Ad affrontare la tematica il Segretario regionale aggiunto Uil Fpl, Giuseppe Verrastro e Sandra Guglielmi di Fp Cgil. «Chiediamo uniformità di

trattamento per gli incarichi di funzione organizzativa delle Aziende sanitarie». Così hanno esordito i rappresentanti sindacali Verrastro e Guglielmi precisando che «in alcune Aziende sanitarie è stata applicata una norma contrattuale, l’art. 36

del Ccnl comparto sanità 2019-2021, che prevede la trasposizione degli incarichi di funzione organizzativa tout court senza la necessità di attivare una nuova procedura selettiva. Applicazione della normativa non adottata dall’Azienda ospedaliera

San Carlo. Per questo motivo chiediamo che la quarta Commissione consiliare si faccia portavoce presso il dipartimento Sanità affinché intervenga per una uniformità di trattamento in tutte le aziende sanitarie della regione».


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A SAN VALENTINO “Innamorati di te. Della Vita. E dopo di chi vuoi” organizzata nel Day Hospital oncologico del San Carlo

Iniziativa della consigliera di parità provinciale: «L’amore per aiutare nelle terapie antitumorali»

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nnamorati di te. Della Vita. E dopo di chi vuoi": Un'Iniziativa di Cura e Sostegno al Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Carlo in occasione della giornata dedicata all’amore. Associazioni e Istituzioni insieme nel valorizzare la cura come forma d’amore. In un momento in cui l'amore e la solidarietà sono celebrati in tutto il mondo, alcune tra le più influenti associazioni del territorio, con il patrocinio della Consigliera di Parità provinciale Simona Bonito e l’Ospedale San Carlo di Potenza e del Dott. Giuseppe Spera, si sono uniti per creare un'esperienza straordinaria di speranza e sostegno presso il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Carlo. L'evento, straordinario e toccante, intitolato “Innamorati di te. Della Vita. E dopo di chi vuoi” celebre citazione di Frida Kahlo è un titolo che racchiude in sé un potente messaggio: la prima forma d'amore risiede nel prendersi cura di sé stessi prima che degli altri. L'obiettivo di questa straordinaria iniziativa è stato quello di accompagnare le coraggiose donne che af-

frontano terapie oncologiche, offrendo loro un momento di sollievo e conforto nel mezzo delle loro battaglie quotidiane. Durante la mattinata di ieri 14 febbraio, all'interno della sede del Day Hospotal oncologico diretta dal Dott. Angelo Di Nota, sono stati distribuiti cioccolatini e segnalibro contenenti messaggi motivazionali, con l'intento di illuminare il cammino delle pazienti con un bagliore di speranza e positività. L'attenzione alle pazienti non si fermata lì. Un'atmosfera di gioia e sostegno rivolta al futuro è stata alimentata dalla partecipazione di una talentuosa delegazione di studenti e studentesse del prestigioso Liceo Musicale Gropius di Potenza, componenti dell’Orchestra Maldestra diretta dal giovanissimo Maestro Donato Telesca. I giovanissimi artisti hanno reso l'esperienza ancor più memorabile con emozionanti esibizioni musicali come anche l’assolo di violoncello di Oliver Romaniello. In aggiunta alle dolci attenzioni e alle note musicali, l'evento è stato l'occasione per arricchire il reparto oncologico con la donazione di parrucche, dimostrando un impe-

gno tangibile nel sostenere le pazienti che affrontano la perdita dei capelli durante il loro coraggioso percorso di guarigione. Questa iniziativa straordinaria ha rappresentato un'opportunità unica per promuovere una cultura di cura e solidarietà, sottolineando che, anche nei momenti più oscuri, è possibile trovare conforto e forza nella comunità che ci circonda. L’iniziativa è stata resa possibile grazie allo spirito di rete e condivisione dell’Associazione Potenza Città per le Donne, nella persona della sua Presidente Vicaria Marisa Santopietro, Carmen Paradiso referente Fondazione IncontraDonna Potenza, la Fondazione Potenza Futura con il suo Direttore Federica D’andrea, il Lions Club Potenza Host rappresentato dal Mauro De Luca Picione e dal Cerimoniere Consuelo Luccioni e l’artista Maria Ditaranto. Il tutto magistralmente coordinato e supportato dal Dott. Bilancia, Direttore Uoc di Oncologia Medica dell’Ospedale San Carlo di Potenza che da sempre fornisce il suo preziosissimo contributo per il benessere dei singoli pazienti. Una forma di cura oltre la cura stessa.

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE CON L’EX MINISTRO

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Ferrone (Pd Potenza): «Commissione su Covid solo per colpire Speranza»

a Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria Covid-19 votata alla Camera, in un clima di autentica “gazzarra” scatenata dalla destra con toni offensivi contro l’ex Ministro alla Salute Speranza e l’ex Premier Conte, avviene in contemporanea con l’approvazione della proposta di sospensione ai No-Vax delle sanzioni per mancato obbligo vaccinale», ad affermarlo è Carmine Ferrone, consigliere provinciale di Potenza del Pd. «Sarebbe sufficiente solo questo a smascherare il tentativo del Governo e della maggioranza di centrodestra teso soltanto a colpire in primo luogo Speranza e coprire ancora quanti non hanno voluto ottemperare all’obbligo vaccinale. Come ha spiegato Speranza a Potenza, pochi giorni fa, presentando il suo libro “Perché guariremo”, la storia della pandemia ci consegna una sola verità che è quella di un rappresentante di Governo che ci ha messo la faccia, ha assunto la responsabilità, prima di tutto sociale, di prendere decisioni da cui dipendevano migliaia di vite umane, lavorando senza mai tirarsi indietro per tentare di evitare che giorni così duri possano tornare. Sarebbe sufficiente leggere il libro per conoscere attraverso la sua testimonianza accorata, quanto è realmente accaduto con la diffusione del Covid e cosa è stato fatto. E certamente non possono fare lezioni etiche di gestione della sanità quanti lanciano segnali preoccupanti di un’inversione di tendenza, di una contrazione degli investimenti nella sanità pubblica che equivale alla contrazione di prestazioni e servizi ai cittadini, ancora più marcata al Sud. Come scrive Roberto: “un Paese che non valorizza il suo personale sanitario, che non lo mette nelle giuste condizioni per lavorare al meglio, che non difende e non rafforza la sua sanità pubblica è un Paese che domani si troverà disarmato. E questo l’Italia non può permetterselo».

Presentazione domani alle 16,30 presso la palestra in Contrada Ciciniello a Potenza. Programma promosso dall’Agd lucana con i Lions

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Diabete di Tipo Uno, Taekwondo per bambini e giovani della Basilicata

risaputo quanto sia importante svolgere attività sportiva e fare movimento per qualsiasi persona. Lo è ancor di più quando si convive con una patologia cronica e in particolare con il Diabete Tipo Uno, patologia autoimmune che colpisce principalmente bambini e ragazzi, e li accompagnerà tutta la vita. È questo l’obiettivo con cui nasce l’iniziativa “Diabete tipo 1 e sport”, una sfida da affrontare proprio in palestra che si terrà il domani 17 febbraio, a partire dalle ore 16:30, presso la palestra Fell the Burn, sita in contrada Ciciniello n.10 a Potenza. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione di Genitori e di Giovani Diabetici della Basilicata,

in collaborazione con il Lions Club International Potenza Pretoria e l’ASD Centro Taekwondo Potenza. All’iniziativa potranno partecipare tutti, non solo gli associati, con l’obiettivo di avvicinare i più giovani alla disciplina sportiva, cimentandosi con diverse arti marziali, dalla difesa personale al taekwondo. A tutti i genitori verranno fornite importanti linee guida su come affrontare e gestire al meglio l’attività sportiva, specie nei soggetti affetti dalla patologia. Oltre ai saluti istituzionali del sindaco di Potenza, Mario Guarente, del responsabile regionale di Sport e Salute, Matteo Trombetta e del presidente dell’ASD, Luigi di Mare, ci saranno gli interventi

della presidente di AGGD Basilicata, Angela Possidente, della presidente del Lions Club, Maria De Luca Picione, promotrici dell’iniziativa, del presidente dell’ASD Centro Taekwondo Potenza, Marco Del Cambio, nonché istruttore e ufficiale di gara taekwondo, che seguirà i più piccoli che potranno assistere alle esibizioni di ragazzi che già praticano la disciplina da diversi anni, e poi cimentarsi in questa arte marziale. L’iniziativa è patrocinata da Comune di Potenza, Lions Club Potenza Pretoria, Agdd Basilicata, Centro Taekwondo Potenza, Palestra Feel the Burn, AgdItalia, Diabete Italia Onlus e Sport e Salute Basilicata.


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Errore «macroscopico» sulla disdetta del contratto di locazione dell’immobile in via Appia a Potenza: “canone” pagato, anche se locali liberati

Asp, danno erariale da 75 mila €: condannata l’architetto Cicale

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anno erariale all’Azienda sanitaria locale di Potenza: la Corte dei Conti di Basilicata ha condannato l’architetto Franca Cicale a risarcire l’Asp della somma di 75mila e 925 euro. La vicenda attiene alle somme che l’Azienda sanitaria ha dovuto liquidare alla società Russoinvest & C. Sas in conseguenza della «non corretta gestione del contratto di locazione di un immobile adibito a sedue della Unità operativa complessa “Attività tecniche”» e della tardiva disdetta contrattuale. Il contratto all’origine delle vicissitudini contabili, risale al 2010: la società citata concesse, per la durata di 3 anni, in locazione all’Asp un immobile sito in via Appia a Potenza. Immobile consegnato nel marzo del 2011. Il contratto prevedeva il rinnovo tacito qualora, almeno sei mesi prima della scadenza, non fosse stata comunicata disdetta. Nel 2013, invece, considerando che l’acquisizione di nuovi locali, in sostituzione di quelli utilizzati, tra cui quelli di cui al citato contratto, la comunicazione indirizzata alla società, responsabile Cicale, della disdetta. Con determinazione del maggio del 2014, individuata nella data del 30 settembre dello stesso anno, la decorrenza della cessa-

zione della locazione dei locali in via Appia. Atti impugnati, però, al Tar di Basilicata. La Russoinvest & C. Sas, ai giudici amministrativi lucani chiese anche l’accertamento del diritto al pagamento dei canoni maturati a seguito dell’asserito tacito rinnovo del contratto. DATE E CARTE BOLLATE: GLI ASSEGNI Ad ogni modo, con raccomandata del 30 settembre 204, dall’Asp la comunicazione formale di aver liberato i locali, sennonché la società Russoinvest, ritenendo, da parte sua, che il contratto di locazione si fosse tacitamente rinnovato fino al 31 marzo 2017 in conseguenza della mancata disdetta nei termini contrattuali, rispose con la richiesta del pagamento dei canoni relativi al semestre dal 1 ottobre 2014 al 31 marzo 2015 e del costo per la registrazione del contratto relativamente allo stesso periodo. Per quest’arco temporale, dalla società il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo per l’importo di 112 mila e 676 euro. La richiesta dell’Asp di sospensione o revoca della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo, nel 2015 rigettata dal Tribunale di Potenza. Dopo vari scambi a colpi di carte bollate, società e

Asp convennero di transigere le controversie pendenti con atto di transazione stipulato nel novembre 2015. La società Russoinvest si impegnò ad accettare la riconsegna dell’immobile con effetto dal 31 luglio 2015, dieci mesi oltre il termine del 30 settembre 2014 previsto dall’Asp, mentre l’Asp si impegnò a pagare i canoni fino alla citata data e quindi, visto che quelli maturati sino al 31 marzo 2015, in esecuzione del pignoramento, erano stati pagati con bonifico a maggio per l’importo di 120mila euro circa, avrebbe dovuto versare l’ulteriore somma quantificata transattivamente in 25mila euro, più 5mila e 500euro di Iva, oltre alla rifusione delle spese necessarie per il ripristino dell’immobile nello stato iniziale della locazione quantificate nell’importo di 50mila euro. Queste ultime somme, liquidate tra dicembre 2015 e gennaio 2016 per 75mila euro e 5mila e 500 euro. Alla fine, addizione dopo addizione, i pagamenti effettuati in esecuzione dell’atto transattivo sono risultati del complessivo importo di 201 mila e 851 euro. Così, nel 2020, l’Asp ha provveduto a costituire in mora l’architetto Cicale per l’importo complessivo di 151mila e 851 euro, relativo alle somme pagate in esecuzione dell’atto di transa-

zione. Per la Procura contabile regionale, sulla necessità della disdetta entro 6 mesi prima della scadenza del contratto per scongiurarne la tacita rinnovazione dello stesso per l’ulteriore periodo di tre anni, «macroscopico errore commesso dalla Dirigente» Asp Cicale. Pur avendo «lei stessa sottoscritto» il contratto, che «indicava chiaramente i termini per il recesso», comunicò tardivamente la volontà dell’amministrazione di disdire il contratto. Tra l’altro l’Asp ha pagato il “canone” fino al 2015, senza però trarre alcuna utilità dall’immobile, visto che lo stesso «era stato già liberato il 30 settembre 2014 e l’Azienda aveva trasferito i suoi uffici in altri locali». La Corte dei Conti di Basilicata, citando altro caso analogo, ha ricordato come la semplice circostanza che la Asl avesse acquisito nuovi locali per trasferire i servizi sanitari, prima esercitati nell'immobile condotto in locazione, «non integrava “i gravi motivi” per il recesso anticipato, non ravvisandosi la presenza di fatti sopravvenuti e imprevedibili, bensì di eventi che la conduttrice ben poteva metter in conto e che essa stessa aveva concorso a determinare». Per i giudici, «indubitabile che le plurime condotte

commissive ed omissive» riconducibili alla Cicale «siano connotate da colpa grave connessa ad inescusabile errore professionale»: danno «oggettivamente prevedibile ed evitabile in tutto ovvero in parte, rinnovando, ad esempio, la disdetta successivamente alla notifica del ricorso al Tar, in periodo di vigenza della facoltà di recedere ai fini di contenimento della spesa, così rendendo legittimamente operativo il recesso a fine dicembre 2014, e limitando a soli tre mesi l’inutile corresponsione di canoni». La dipendente Asp, «non ha adottato quella diligenza minima che avrebbe impedito il verificarsi dell’evento, non osservando le elementari regole di prudenza». «Indubitabile», per i giudici contabili, che la negligente condotta «si collochi sia nella fase iniziale, sia lungo l’intero decorso della catena causale che, articolata in una pluralità di fatti e comportamenti, ha poi condotto all’evento dannoso». LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO E LO SCONTO Anche il vertice Asp, però, ha aggiunto la Corte dei Conti, e la relativa struttura amministrativa di riferimento, in estrema sintesi, non ha posto la giusta attenzione sulla questione che, invece, «avrebbe dovuto essere massima». Dalla quantificazione del danno, scalati i 50mila erogati per il ripristino dell’immobile nello status quo ante. Dal buco contabile di 151mila e 851 euro corrispondente all’«inutile» erogazione dei canoni per un periodo di 10 mesi nei quali l’Asp non ha fruito degli immobili oggetto del contratto disdettato, scomputata la parte riconducibile alle «concorrenti condotte» di altri soggetti: quelli della mancata massima attenzione, però non citati in giudizio. Addebitato alla Cicale, il 50%: la Dirigente condannata a risarcire l’Azienda sanitaria locale di Potenza per 75mila e 925 euro. FerMol


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venerdì 16 febbraio 2024 www.lecronache.info

POTENZA Preoccupati dello smantellamento delle basole, gli esponenti di Popolari Uniti, Dc con Rotondi e UdC. Perplessa anche l’associazione “Il Centro Storico”

Largo Duomo, «Gli interventi in centro storico non possono violare le antiche memorie»

POTENZA. Continuano a destare preoccupazione i lavori in largo Duomo che il Comune di Potenza ha appaltato all’impresa Sinisgalli Mario & C sas per un importo di circa 290 mila euro. Lo smantellamento delle basole è stata definito uno “scempio” dai cittadini. Preoccupati delle sorti della pavimentazione di largo Duomo anche i consiglieri comunali di opposizione, l’esponente dem Roberot Falotico ieri dalle nostre colonne ha dichiarato di volerci vedere chiaro e ha chiesto che venissero auditi in Terza Commissione Consiliare i responsabili degli uffici competenti. Ma non solo le opposizioni anche altre forze politiche e le associazioni hanno chiesto nelle scorse ore chiarimenti al Comune. «In queste ore abbiamo assistito alla rimozione con le ruspe della pavimentazione in largo Duomo, precisamente dinanzi alla Cattedrale del capoluogo, per iniziativa dell’Unità di Direzione Manutenzione del Patrimonio e Viabilità del Comune potentino, che starebbe eseguendo “Lavori di manutenzione straordinaria della viabilità pedonale e veicolare del centro storico (numero atto 02217/2023 del 26 settembre 2023). Chiaramente si tratta di un intervento importante nel cuore antico della città che non può prescindere dalla massima partecipa-

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Potenza

giovedì 15 febbraio 2024 www.lecronache.info

POTENZA Lo smantellamento delle basole antiche preoccup a i cittadini.

Il consigliere di opposizione ha chiesto di audire in III Commiss ione i responsabili degli uffici

Scempio in piazza Duomo, Falotico: «Verifichiamo se la Soprintendenza abbia autorizzato i lavori» __Le immagini

dei lavori in piazza Duomo

(foto Mattiacci)

D I R O S A M A R I A M O L L I CA

POTENZA. Lo “scempio di largo Duomo” Così sono stati definiti i lavori di “manute . zione straordinaria pedonale e veicolar ncentro storico” costati circa 290 mila e del euro al Comune di Potenza.

ri. Non proprio la scelta migliore se si considera quanti problemi di sicurezza quella pavimentazione crea. Appena appresa la notizia, i consiglie posizione hanno chiesto chiarimenti ri di opagli uffici comuna li compete nti e sono pronti a “combattere” per evitare che si commett a l’en-

abbiamo chiesto che domani mattina vengano auditi in Terza Commissione consiliar e, i responsabili degli uffici competenti. mo conoscere i dettagli del progetto Voglia, vogliamo sapere come sarà ripavimentata la piazza, quali basole si è scelto di utilizzare. Questa questione non è di poco conto». «Nella scorsa consiliatura, abbiamo ritenuto opportuno prevedere per i lavori di pavimen tazione del centro storico, l’utilizzo della sola in pietra lavica, un materiale molto bastente e che dura nel tempo. - continua resitico - Una proposta di buon senso che Faloio avanzai e che è stata poi adottata. Lo smantell mento a cui assistiamo oggi a me lascia aperplesso, non so se sia possibile farlo secondo queste modalità e in una zona tanto tante. Se andiamo avanti così ognuno imporfa quello che vuole e con una modalità che non nemmen o una linea coerente . Perché segue ci saremmo affannati a ripristinare la pavimen ta-

__L’edizione di Cronache di ieri e i lavori in largo Duomo

zione e condivisione. Pertanto, a nostro avviso, i lavori della piazza dovranno essere fermati immediatamente in attesa dei dovuti chiarimenti sulle proposte progettuali e sulle autorizzazioni necessarie. In ogni caso, ribadiamo che qualunque azione dovrà avvenire conservando le antiche memorie e mantenendo inalterato il contesto storico». Questo è quanto affermano le segreterie cittadine di Popolari Uniti, Democrazia Cristiana con Rotondi e Unione di Centro. «Nella passata consiliatura sono stati eseguiti interventi di riqualificazione in gran parte del centro storico, sia sulla viabilità principale che nei vicoli, ma sempre dopo un confronto tra i tecnici e le Commissioni Consiliari competenti, previa autorizzazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e con l’utilizzo di materiali

confacenti ai luoghi. Rispettare la storia urbanistica e architettonica dei luoghi è l'unica via che l'amministrazione può e deve perseguire per portare il centro cittadino all'antico splendore», proseguono i tre organismi di partito. «Anziché istituire un vero e proprio piano di valorizzazione del centro storico, l'amministrazione comunale- continua ad intraprendere insensate operazioni spot, con il silenzio dell’opposizione in Consiglio comunale, tant’è che nessun atto formale o interrogazione risulterebbe agli atti.Tuttavia, in questi anni, sarebbe stato interessante discutere della stesura di nuovo piano particolareggiato del nucleo urbano del centro storico o ancora di una iniziativa con la Regione Basilicata sulla materia della salvaguardia e del recupero dei centri storici; luoghi che, ahinoi, non vengono riconosciuti concretamen-

te come una risorsa economica ed identitaria da valorizzare. La sensazione è che si sia arrivati ad un punto di non ritorno», concludono le segreterie di Popolari Uniti, Democrazia Cristiana con Rotondi e Unione di Centro. «Destano enorme perplessità e preoccupazione i lavori che, da qualche giorno, interessano il rifacimento della pavimentazione di Piazza Duomo nel centro storico» afferma Gianpaolo Carretta presidente dell’Associazione “Il Centro storico Potenza”. «Le antiche basole sono state rimosse, nella totale assenza di qualsivoglia informativa sia in ordine alla tipologia di pavimentazione da installare, sia in merito al rilascio, ove necessario, del relativo nulla osta da parte della Soprintendenza qualora sia prevista l’esecuzione di opere che implichino modificazioni del paesaggio tutelato» commenta Carretta.

«Sarebbe auspicabile che il Comune di Potenza fornisca, immediatamente, tutti i dovuti chiarimenti alla comunità» conclude il presidente dell’Associazione “Il centro storico” Gianpaolo Carretta. La pavimentazione di largo Duomo è forse la più antica del centro storico e per questo andava maggiormente tutelata dall’Amministrazione comunale. Le basole potevano essere riutilizzate e si potevano sotituire soltanto quelle danneggiate anzichè acquistare tutta la pavimentazione. Sarebbe costato molto probabilmente meno e con un risultato migliore. Oggi gli uffici competenti saranno ascoltati in Terza Commissione, i consiglieri hanno chiesto di poter visionare il progetto per meglio comprendere i dettagli dell’intervento e soprattutto capire se siano state rilasciate le autorizzazioni necessarie. ROSAMARIA MOLLICA

I RESIDENTI: «SONO ANNI CHE NON VIENE MANUTENUTA L’ARTERIA DI ACCESSO ALLA NOSTRA CONTRADA»

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Contrada Stompagno vittima delle buche

ontinua ad essere problematica la situazione viaria in alcune contrade di Potenza. In questi mesi sono stati tanti i lavori di ripristino e messa in sicurezza delle arterie viarie tanto cittadine quanto periferiche eppure sono ancora molte le situaazioni di pericolo nella città capoluogo di regione. Questa volta la segnalazione arriva dalle contrade. I residenti in contrada Stompagno, nella periferia Nord di Potenza, segnalano una strada pericolosa piena di buche e voragini. In particolare si tratta di una strada di ac-

cesso alla contrada che collega la stessa con Potenza da un lato e a contrada San Luca Scafarelli e ad Avigliano Scalo attraverso un tratto della Sp 30 dall’altro. L’arteria è inutile dirlo versa in condizioni disastrose. Una strada utilizzata principalmente dai residenti ma che comunque necessita di manutenzione e di essere messa in sicurezza. «Ogni giorno siamo costretti a fare lo slaloom tra le buche sempre più profonde. Siamo completamente dimenticati dalle Istituzioni. Sono diversi anni che nessuno si preoccupa di mettere in sicurezza questa arteria. È diventato sempre più peri-

coloso percorrerla» affermano i residenti. «Fortunatamente qualche mese fa è stata sistemata la strada che conduce a Potenza. Qualche rattoppo nulla di più ma almeno è stato fatto. Il problema peerò rimane perchè un tratto, forse quello più ammalorato, continua a versare in condizioni pessime. Chiediamo un intervento del Comune almeno per permetterci di uscire di casa e raggiungere la città» oncludno i residenti. R.M.


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L’Amministratore Unico di Aql Andretta: «Qualche disagio al traffico a fronte di vantaggi permanenti per i cittadini»

Centro Storico, partono i lavori di ripristino del servizio idrico

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ono cominciati i lavori che porteranno, entro un paio di settimane, a risolvere i problemi di erogazione idrica nel centro storico di Potenza. Un risultato che garantirà un servizio ottimale a fronte di pochi giorni di disagi – inevitabili – per gli automobilisti di passaggio nei dintorni della galleria Unità d’Italia che collega viale dell’UnicefFondovalle a via del Gallitello. Acquedotto Lucano invita «i cittadini che affronteranno questi disagi – limitati a poche ore del giorno proprio per venire incontro alle loro esigenze – ad avere pazienza considerando il vantag- bo fondamentale della rete idri- pale verso il borgo antico. Acgio a lungo termine che ne ver- ca cittadina, conduttura centrale quedotto Lucano ha «immediarà». È necessario riparare un tu- della linea di adduzione princi- tamente programmato le opere

necessarie, acquistato la lunga tubazione in acciaio e atteso i permessi dalla pubblica autorità, avvisando nel contempo – con una precedente nota – la comunità. Ora i lavori di riparazione sono cominciati e procederanno celermente». «Abbiamo voluto avvertire i cittadini per tempo, nei giorni scorsi – spiega l’amministratore unico di AL, Alfonso Andretta – e ora desideriamo rassicurarli sul fatto che le opere di ripristino non dureranno più dello stretto necessario. Ci dispiace per i disagi ma sono opere indispensabili per garantire il miglior servizio possibile all’utenza, che è la prima missione di Acquedotto Lucano».

La presidente Arcigay Rapolla: «Raggiunti numeri importanti» RICORDI E TESTIMONIANZE DEI FESTIVAL DEL FOLKLORE

Il Centro Artemide presenta le attività Ruoti celebra il sodalizio della musica svolte: 250 contatti in un anno popolare brasiliana e lucana

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stato presentato ieri mattina presso la Sala convegni del Palazzo della Cultura di Potenza il report e la programmazione delle attività e dei servizi erogati dal Centro Artemide. Un centro anti discriminazione nato dalla sinergia tra Arcigay Basilicata e Iskra Coopeerativa Sociale. Artemide è il primo Centro servizi lucano contro le discriminazioni fondate su orientamento asessuale ed identità di genere, finalizzato alla promozione del Benessere e della Tutela dei Diritti delle persone LGBTQI+. Il Centro è nato in forza di un bando dell’Unar (Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali) con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Pari Opportunità. Nell’anno di attività sono stati circa 250 contatti telefonici: 35 le persone che hanno chiesto un incontro di cui 21 poi prese in carico. Oltre 500 gli alunni di scuole superiori incontrati. In riferimento allatipologia di utenti, il target di riferimento è quello dei giovani, famiglie ed extracomunitari. Morena Rapolla, prsidente dell’Arcigay Basilicata, ai microfoni di Cronache ha affermato: «In questo primo anno di attività abbiamo avuto numeri significatici. Abbiamo erogato servizi tesi al raggiungimento del benessere psicologi-

co, all’inserimento socio-lavorativo, alla costruzione dell’autonomia abitativa. Tra i servizi offerti anche le consulenze legali. Molti ragazzi si rivolgono al centro accompagnati dai genitori e questo è un dato significativo perchè vuol dire che le famiglie lucane accompagnano i propri figli verso percorsi di affermazione e di costruzione identitaria». Pia Ciminelli, responsabile dell’accoglienza del Centro Artemide e componente della Commissione regionale Pari Opportunità ha dichiarato: «È un giorno importante questo per il Centro Artemide perchè l’Ufficio nazionale Anti discriminazione razziale ha riconvenzionato il centro servizi Lgbt per prevenire e contrastare ogni discriminazioe e violenza basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere di ogni individuo». Presente anche Ivana Pipponzi, consigliera regionale Pari Opportunità che nel suo intervento ha sottolineato come gli operatori del centro abbiano «messo in campo le proprie competenze a 360 gradi per sostenere gli utenti non soltanto a livello psicologico ma anche a livello sociale, lavorativo e di pari opportunità. Veramente grazie per quello che il Centro fa e per i servizi che eroga a favore delle persone Lgbt e di tutti coloro che a voi si rivolgono».

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con il maestro Caio Cesar

a musica popolare brasiliana incontra il folk lucano e lo fa nella persona di Caio Cesar Ferreira Goncalves, musicista e già docente musica all’Università statale di Paraiba nonché rappresentante del Brasile nei Festival internazionali del folklore in Francia, Belgio, Portogallo, Polonia, Spagna e Cile, oltre che in Italia. Un evento commemorativo a 30 anni dal suo arrivo in Basilicata che si terrà questa sera, venerdì 16 alle ore 18 presso il neo-centro di aggregazione giovanile (Palazzetto dello sport Tramutoli) a Ruoti, promosso dal Comune di Ruoti, dall’associazione culturale Recupero tradizioni ruotesi e dal gruppo folk Miss ’48. Un viaggio premio per il maestro Caio Cesar da parte del Governo di Paraiba rappresentato dal governatore João Azevêdo e dalla Università statale di Paraiba nella persona della Rettora Célia Regina. Il maestro Caio Cesar celebra 30 anni di amicizia folk con l’Italia attraverso il ricordo del suo primo arrivo in Italia, nel 1994, con il Gruppo “Acua da Serra” (UEPB) nell’ambito della Rassegna internazionale della cultura e delle tradizioni popolari promossa dall’allora presidente de Il Portale, Proloco di Pignola, Mario Bruno Albano, e l’incontro poi con il gruppo folk Miss ’48 ruotese con un’amicizia ultraventennale che lo lega a Ruoti. Sarà un potpourri di emozioni tra ricordi e musica dedicati alle rispettive comunità e a Mario Bruno Albano attraverso il ricordo di Pierpaolo Albano. Ad omaggiare il maestro Caio Cesar i rappresentanti delle due comunità ospitanti Ruoti e Pignola nelle persone dei sindaci Franco Gentilesca e Antonio De Luca. Una festa-condivisione attraverso le testimonianze di Felice Faraone e Alessandro Paterna per la comunità di Ruoti mentre interverranno per la comunità di Pignola Donato Corleto e il già citato Pierpaolo Albano. A condurre la serata la giornalista Maria De Carlo.


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Di Nitto: «Per sviluppare ciò abbiamo pubblicato alcuni mesi fa, un bando rivolto agli Enti del terzo settore, finalizzato ad una co-progettazione»

Presentate a Rionero le attività di animazione di Monticchio e il festival della rigenerazione

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Amministrazione comunale di Rionero in Vulture ha reso noto che nell’ambito del progetto Pnrr Borgo Monticchio, sono stati indetti due avvisi pubblici per l’individuazione di Enti del Terzo Settore disponibili alla realizzazione di attività di animazione del Borgo e del Festival della rigenerazione. «I partner, pubblici e privati, hanno partecipato ad un percorso in cui sono stati condivisi gli obiettivi, le metodologie e le proposte progettuali selezionate, al fine di definire il cronoprogramma delle attività, l’organizzazione degli eventi e i ruoli. Ieri abbiamo avuto il piacere di condividere

il primo step della fase di co-progettazione con la presentazione dei progetti e della prima bozza di calendario». Il Sindaco Mario di Nitto, raggiunto da Cronache entra nel dettaglio: «L’evento rientra nell’ambito delle azioni “progetto Borgo Monticchio” e questa è la parte che riguarda il piano dibranding e comunicazione. Per sviluppare ciò abbiamo pubblicato, alcuni mesi fa, un bando rivolto agli Enti del Terzo settore, finalizzato ad una co-progettazione che avesse come obiettivo per un verso selezionare 5 proposte progettuali per iniziative di animazione sociale e dall’altro un bando di coporgettazione rivolto al III settore per la prima edizione del “Festival della rigenerazione”. All’esito di questi due bandi sono stati selezionati i progetti, uno per il Fesitival del 2024 e 5 progetti di animazione sociale». Nelle scorse settimane si sono svolti una serie di tavoli tra i soggetti assegnatari, vincitori del bando: «Questo per definire meglio e coordinare le singole azioni progettuali. Sostanzialmente dunque si è conclusa la parte di co-porgettazione e ieri -prosegue il Primo cittadino- sono stati presentati i progetti che sono prossimi a siglare la convenzione, avendo definito e ultimato la parte di co-proegettazione». Per quanto concerne la partecipazione, il Sindaco asserisce: «Considerando che i tempi sono quelli del Pnrr, ovvero molto ristretti, è stata una partecipazione abbastanza larga. Con più tempo a disposizione sarebbero arrivate molte più proposte, ma comunque sia-

mo soddisfatti, c’è stato un ottimo riscontro sia di proposte che in termini di partecipazione da parte di soggetti del Terzo settore, nonostante il bando avesse requisiti specifici per cui non poteva partecipare qualsiasi associazione. Voglio sottolineare però che c’è stata anche una capacità importante di fare sinergia tra le associazioni del territorio, non solo rioneresi, che si sono concentrate nel fare sintesi per realizzare i progetti». Un bando particolarmente importante, visto il luogo da tempo al centro di discussioni importanti: «Sì, un bando particolarmente importante, visto che è concentrato sull’area di Monticchio, che ha gravi carenze in particolare nei periodi di maggiore intensità turistica quando vi è una scarsa presenza di azioni, iniziative e attività a sfondo culturale. Questo è certamente un gap da colmare che noi registriamo da molto tempo. Ora si tende ad innescare iniziative con presenze di ospiti provenienti da molte parti d’Italia, e non solo, e metterle in contatto con la popolazione locale da una parte e con gli avventori e turisti, dall’altra. Vi saranno pertanto tutta una serie di iniziative come videomaker provenienti da diverse parti del mondo, la partecipazione di artisti che si occupano di fumetti piuttosto che di opere d’arte, vi sarà la partecipazione di musicisti e di vari soggetti impegnati nel settore, in connessione con i propulsori locali, ovvero gli interpreti delle associazioni culturali e del III settore più o meno locali». EMANUELA CALABRESE

Soddisfatti i sindacati Fim Cisl e Uglm. Intanto Tavares chiarisce che l’obiettivo resta 1mln di veicoli»

Stellantis, «In arrivo per i lavoratori un premio di risultato di 2mila euro»

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uone notizie per i lavoratori Stellantis. In arrivo il premio di risultato. «Aumenta l’ammontare complessivo del premio di risultato di Stellantis grazie alla contrattazione fatta dal sindacato Fim Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo specifico del lavoro» hanno affermato il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano e Stefano Boschini coordinatore nazionale Fim Cisl.. «Grazie al contributo delle lvoratrici e dei lavoratoriStellantis che hanno consentito di ottenere i positivi risultati del gruppo Stellantis il premio di risultato che verra distribuito nel mese di aprile 2024 avrà un importo medio di 2112 euro (1812 euro da pdr più 300 euro di bonus), un incremento dell’8,5% sulla retribuzione complessiva, maggiore a quanto distribuito nel 2022» continuano Uliano e Boschini. «Questo risultato sul premio va ad aggiungersi all’incremento salariale già erogato sui minimi tabellari, a marzo 2023 e a gennaio 2024, di complessive 206,86 euro mensili (2 area professionale), pari a una percentuale dell’11,3%» concludono Ferdinando Uliano e Stefano Boschini. «Stellantis ha comunicato il premio di risultato da erogare nel 2024 sulla base dei risultati del 2023, che sarà pari mediamente a 2.112 euro, il 10% in più dello scorso anno e sarà eroga-

to con la busta paga di aprile. È questa la prima erogazione del nuovo premio pattuito con il rinnovo del Ccsl dell’8 marzo 2023». È quanto afferma Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici per il quale, «questa erogazione è l’esito positivo sul rinnovo contrattuale che soddisferebbe in parte l’esigenza dei lavoratori con un incremento della paga base aziendale e con una revisione in meglio del sistema premiale. Il premio sarà superiore a quello dello scorso anno e sarà uguale, in virtù del nuovo meccanismo del Ccsl, per i lavoratori di tutti gli stabilimenti ed uffici. Come UglM esprimiamo soddisfazione per un premio che attribuisce ai lavoratori il giusto riconoscimento economico, collegandone strettamente l’ammontare all’andamento di bilancio della società. Confidiamo che gli ottimi risultati del 2023 consentiranno di affrontare le prossime sfide e di arrivare a fine anno ad un buon rinnovo della parte economica del Ccsl per il prossimo biennio». «Per l’Ugl Metalmeccanici – conclude Spera - sono frutti della consolidata qualità del dialogo sociale con il sindacato e dello sforzo straordinario dei lavoratori che hanno permesso di far ottenere a Stellantis positivi risultati di bilancio, leggermente superiori a gli ultimi tre anni: segno che lascia ben sperare per il futuro e favoriranno un buon rinnovo

della parte economica del Ccsl per fine anno. Auguriamo – inoltre - che questi risultati supportino Stellantis ad investimenti consistenti e duraturi nel nostro Paese a tutela di tutta l’occupazione del settore e dell’intera produzione Made in Italy». L’Amministratore delegato di Stellantis Tavares intanto ha chiarito , nelle scorse ore, che tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro, quindi non sono in programma chiusure e che si punta a raggiungere l’obiettivo di 1 milione di veicoli anche prima rispetto al 2030. «Sono certamente dichiarazioni positive, ma che necessitano di scelte precise rispetto all’assegnazione di nuovi modelli nei vari plant italiani per raggiungere l’incremento di un terzo delle attuali produzioni» affermano il segretario nazionale Fim Cisl Uliano e il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia «Bisogna procedere con lo sviluppo dei cinque modelli su piattaforma medium già previsti a Melfi. A tal proposito abbiamo ribadito che qualora il modello Opel non fosse disponibile, deve rimanere la produzione della Jeep Renegade» concludono Uliano e Benaglia.


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La consigliera Antenori accusa il sindaco Iovanni di avere «astutamente giustificato la non partecipazione» all’evento di Roma per fare da sponda alla Lega e al ddl Calderoli

Venosa, è scontro in Comune sulla manifestazione contro l’Autonomia

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a consigliera comunale di Venosa Lina Antenori critica duramente il sindaco Marianna Iovanni per aver rinunciato a partecipare alla manifestazione prevista per oggi a Roma, organizzata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca contro l’Autonomia Differenziata. Nel comunicato, la Antenori racconta di aver invitato il sindaco Iovanni a organizzare la trasferta a Roma con una delegazione di consiglieri comunali, per protestare contro quella che definisce «una politica scellerata e inadeguata messa in atto per colpire il Sud Italia». Tuttavia, con sua grande sorpresa, sebbene il sindaco inizialmente avesse risposto che «dell’argomento ne stavano discutendo in Giunta e che mi avrebbe aggiornata - spiega nella nota la consigliera d’opposizione Antenori - l’aggiornamento arriva dopo due giorni informandomi che purtroppol’iniziativa non sarebbe rientrate tra le spese giustificabili da Regolamento». La consigliera si dice «fortemente sbalordita» da tale risposta,

sottolineando come «alle manifestazioni di protesta si partecipi di norma a proprie spese e che, al massimo, i sindacati potrebbero mettere a disposizione pullman gratuiti per gli iscritti». Definisce quindi «impudente» l’atteggiamento del sindaco Iovanni, che avrebbe «astutamente - incalza Antenori - invocano l’assenza di disposizioni nel Regolamento comunale, per giustificare la non partecipazione ad una manifestazione di così grande interesse ed utilità atta, a cercar di bloccare una legge balorda, voluta in primis dalla Lega e poi da tutta la restante coalizione di centrodestra, che vedrà ancor di più aumentare la disparità e lo stato di povertà di tutte le regioni Meridionali ivi compresa la nostra». La Antenori poi ricorda come la Basilicata, nonostante sia la regione che fornisce l’80% del fabbisogno energetico nazionale, per via delle trivellazioni petrolifere, «chiamata a ragion verità il “Texas d’Italia” per le ingenti ricchezze naturali che il suo sottosuolo custodisce», sia una delle regioni più povere d’Italia e d’Europa. E che «con l’approva-

__Iovanni e Antenori

zione della legge sull'Autonomia Differenziata - avverte - le condizioni di vita dei lucani peggioreranno ulteriormente». Secondo la consigliera, il sindaco Iovanni avrebbe intenzionalmente snobbato l’invito di De Luca. La Antenori conclude la nota ripercorrendo a grandi linee la storia personale delle «varie appartenenze politiche» dell’Amministratrice venosina accusando Iovanni di pensare solo alla propria

carriera politica, ricordando il suo passato nel centrodestra prima di approdare al M5S e che «con la sua assenza alla manifestazione, sembra fare da sponda ai politici meridionali di cdx e soprattutto a quelli Lucani (e non lucani) risultati eletti al Governo della Nazione e che, li abbiamo visti al Senato votare con tanta disinvoltura e, senza alcun briciolo di coscienza a favore del nefasto provvedimento di Legge il cui ideatore è il Ministro Calderoli».


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Acerenza ospita il convegno “La gestione del rischio nella Pac 2023 /2027: misure attive, misure passive ed agricat”

Scattone: «Le difficoltà nel settore agricolo sono sotto gli occhi di tutti»

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__Scattone

DI EMANUELA CALABRESE

i terrà oggi ad Acerenza il Convegno Fidaf-Conaf su “La gestione del rischio nella PAC 2023 / 2027: misure attive, misure passive ed Agricat” tra le ore 14:30 e le 19:00 presso il Villaggio Tabor. Il convegno è organizzato congiuntamente dalla Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali e dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, con il patrocinio dell’Istituto per i Servizi del Mercato Agricolo Alimentare e della Regione Basilicata e con il contributo di Elaisian e dell’Azienda Agricola Sangermano. Il programma prevede relazioni del dirigenti

del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, dell’ISMEA, dell’AGEA dell’Assesorato Regionale per le Politiche agricole, alimentari e forestali Regione Basilicata e sarà concluso proprio dall’Assessore Regionale per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Alessandro Galella. Il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone, nell’annunciare il convegno, sottolinea «il piacere, per l’Amministrazione comunale, di ospitare sul territorio di Acerenza, un così importante convegno, a testimonianza della grande attenzione verso le tematiche che oggi saranno trattate e che nelle ultime settimane si sono dimostrate di grande attualità. Le difficoltà nel settore agricolo, che, in questa fase di crisi economica generale, si trova indebolito a causa di un lungo periodo che ha visto la progressiva riduzione dei redditi e la perdita di valore della produzione primaria è sotto gli occhi di tutti, agricoltori, diretti interessati e consumatori finali. Nessun altro settore economico, a mio modesto avviso, è esposto come l’agricoltura agli andamenti produttivi che si registrano negli altri paesi e continenti. Nessun altro settore è condizionato direttamente dagli accordi che in sede internazionale gli Stati vanno a sottoscrivere. Le aziende, prova le manifestazioni di questi giorni e delle ultime settimane, sono dunque in evidente grave affanno. I dati sono davvero preoccupanti per il settore, un'impresa agricola su tre è a forte rischio. I prezzi sui campi continuano la caduta libera, mentre i costi dei mezzi di produzione (concimi, mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio), crescono in maniera preoccupante e con essi gli

oneri contributivi e il "peso" asfissiante degli adempimenti burocratici». La gestione del rischio pertanto «si sta rivelando a seguito anche dei recenti avvenimenti catastrofici e sempre più frequenti, sempre di più una delle componenti essenziali non solo del management delle aziende agricole ma anche per lo stesso ambiente a seguito dei cambiamenti climatici. La Politica Agraria Comune 2023-27 prevede numerose misure di intervento a favore degli imprenditori agricoli che sono attuate sia a livello regionali, vedi complementi di sviluppo regionale, che a livello nazionali, tra cui le agevolazioni per la stipula di polizze assicurative, i fondi di mutualità danni e gli strumenti di stabilizzazione al reddito». La principale novità della nuova programmazione agricola comunitaria riguarda l’introduzione del Fondo Mutualistico Nazionale(FMN) Agri-CAT, a copertura dei danni alle produzioni agricole causati da eventi avversi di natura catastrofica, che segna un cambio di orientamento della gestione del rischio in agricoltura, in cui strumenti di difesa attiva e passiva dovranno interagire al fine di migliorare l’intero sistema. Occorre, conclude Scattone «maggiore attenzione delle istituzioni verso il settore agricolo che gli possano garantire di affrontare con slancio le sfide che si sono e si stanno delineando in questi anni a partire dai cambiamenti climatici per finire alla transizione verso una crescita che tenga in conto l’aspetto ecologico passando per la crisi pandemica da Covid-19 e il recente conflitto in Ucraina».

Le piante recise impedivano la viabilità. Il sindaco Mastrandrea indignato per «il vile gesto ai danni del nostro territorio» commesso da ignoti

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Forenza, nel bosco tagliati 85 alberi in buono stato vegetativo

orenza , nel cuore dell’Alto Bradano, ha una ricchezza inestimabile: il bosco. Un polmone verde che si cerca di tutelare e preservare. Eppure nei giorni scorsi, un gesto che nulla ha a che fare con la salvaguardia dell’ambriente, è stato perpetrato ai danni del bosco di Forenza. Ignoti hanno tagliato 84 alberi di specie quercine e 1 perastro del Bosco in località “San Martino”. Ad avvisare i Carabinieri Forestali del Nucleo di Forenza, è stata la Centrale 1515 di Potenza. Una telefonata per segnalare che nel bosco comunale erano state tagliate numerose piante e che le stesse, lasciate sul posto, impedivano la viabilità sulla strada comunale del bosco. Raggiunto il posto, il mattino seguente, i Carabinieri Forestali, dopo aver constatato il taglio del-

le piante, di diverse dimensioni e in buono stato vegetativo, recise ad un’altezza di 70 cm dal suolo mediante l’impiego di motosega, hanno provveduto al sequestro dell’area, al fine di assicurare la pubblica e privata incolumità e

conservare l’integrità del corpo di reato. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici chiamati dall'Amministrazione comunale per la quantificazione del danno causato al soprassuolo forestale, in parte in-

teressante anche una zona rientrante nel lotto assegnato al taglio quale anticipazione dell’Annualità del redigendo Piano di Gestione Forestale, tra le piante abbattute, infatti, si riscontrano anche alcune piante che andavano rilasciate a dote del soprassuolo, contrassegnate come “matricine”. Il Sindaco di Forenza, Francesco Mastrandrea, oltre ad esprimere sentimenti di indignazione e «vivo risentimento per questo vile gesto ai danni della natura e del territorio forenzese», è ora impegnato affinché quanto prima «si liberi la strada del bosco dall’ingombro delle piante recise e nel futuro immediato a ripristinare i luoghi anche con un intervento selvicolturale rappresentato dalla riceppatura delle ceppaie recise. Si ringraziano i carabinieri forestali della stazione di Forenza per il pronto intervento».


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Fu tra i fondatori de “Il centro sociale S. Giuseppe Operaio”, tanti i messaggi di cordoglio. Il sindaco: « Si è distinta per il suo impegno civico e per l’amore smisurato per la comunità»

Sant’Arcangelo piange Emilia D’Onofrio

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DI ANNA TAMMARIELLO

er la comunità di Sant’Arcangelo sono momenti di dolore per la dipartita di Emilia D’Onofrio, meglio conosciuta come “ Emilietta” una persona amata e stimata nella comunità. «Grazie a te - scrive il primo cittadino di Sant’Arcangelo, Salvatore La Grotta - le generazioni future potranno conoscere storie, detti e racconti di Sant’Arcangelo, potranno conoscere strade, vicoli e rioni che ancora oggi custodiscono aneddoti capaci di far rivivere vicende passate. Grazie “zia Emilietta”, così ero abituato a chiamarla, per la tua passione, per il tuo impegno civico e per l’amore smisurato che nutrivi per questa comunità, per “U paisi tuii”». «”Ma che film la vita”, cantano i Nomadi, è proprio così, mai immagini che una persona così dinamica, così solare, così attiva, possa non esserci

più - sottolinea il sindaco - Porto con me il ricordo dei tanti momenti trascorsi insieme, non c’era iniziativa per cui non ricevevo il tuo invito, non c’era iniziativa in cui non facevi mancare il tuo contributo e le tue immancabili parole, le tue poesie. Il mio pensiero va alla tua associazione “Il centro sociale San Giuseppe Operiao”, ai tuoi amici, che immagino faranno fatica a non averti più accanto, fautrice e interprete di tanti eventi, ma soprattutto va alla tua famiglia ai tuoi fi-

gli e ai tuoi nipoti che ti ricorderanno come una madre e nonna esemplare.Mi rammarica non averti potuto abbracciare per l’ultima volta». Tanti, numerosi, i messaggi di cordoglio: «Rimango colpito dalla triste notizia. Avrò sempre il ricordo di una persona gentile,disponibile, garbata. Condoglianze a tutta la famiglia » e ancora «Un Grandissimo dolore, una grande perdita». «Zia Emilietta - recita il messaggio di cordoglio sui canali social del Comitato

“Via Matris” di Sant’Arcangelo - si è distinta moltissimo nella nostra comunità per il suo impegno civile, la sua passione per la letteratura e la sua capacità di raccontare il paese attraverso i suoi ricordi. Fu tra i fondatori del Centro sociale “San Giuseppe Operaio” e si è dedicata alla Via Matris sin dalla sua II edizione, nel lontano 2015, partecipando come lettrice, vestendo i panni della Profetessa e, nell’ultimo anno, come corista. Avrebbe partecipato anche quest’anno come figuran-

te nel “Mistero della Veronica”, una scena molto significativa nel percorso tradizionale del nostro evento. In questo momento - conclude il messaggio di cordoglio del Comitato - nutriamo per lei sentimenti di gratitudine per il suo impegno, la sua disponibilità, la sua saggezza e la sua costante presenza.Alla famiglia tutta va il nostro cordoglio e la nostra vicinanza: rimarrà con noi attraverso i suoi insegnamenti, insieme a Prospero, Maria, Andrea e Salvatore».


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Matera e Provincia

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MATERA Sul divieto di emungimento, Abiusi (Ambiente e legalità) chiede lumi al sindaco Bennardi e intanto informa il Prefetto Favilli

Acque pozzi nei pressi della discarica La Martella: l’ordinanza dimenticata

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Matera, il caso dell’ordinanza dimenticata: quella relativa al divieto di emungimento delle acque sotterranee dai pozzi ubicati nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in contrada La Martella. Ad interessare il sindaco Domenico Bennardi, ma soprattutto ad informare il Prefetto della Città dei Sassi, Cristina Favilli, il componente dell’associazione “Ambiente e legalità”, Pio Abiusi. «Correva l’anno 2016 - ha spiegato Abiusi ripercorrendo le fasi salienti della vicenda - quando ancora una volta l’Arpab effettuò un ennesimo monitoraggio delle falde sotterranee della piattaforma per la gestione dei rifiuti solidi urbani con annessa discarica di La Martella. Nel febbraio dello stesso anno, l’Agenzia regionale informò i vari organi amministrativi dei risultati. Ci piace evidenziare quanto affermò a suo tempo l’Arpab circa la mancata trasmissione delle analisi eseguite in contraddittorio dall’esercente: il Comune di Matera, in maniera ricorrente era uso menare il can per l’aia fino a quanto Arpab ruppe gli indugi, decidendo di procedere con l’assolo. Il 3 Marzo 2016 il Direttore della Unità operativa Igiene, epidemiologica e sanità pubblica dell’Asm chiese al sindaco di Matera che venisse emessa una ordinanza contingibile ed urgente, ai fini della tutela della salute pubblica». «L’urgenza era talmente “sentita” dal sindaco di Matera - ha sottolineato Abiusi - che solo il 13 set-

MONTALBANO J. ISPEZIONE CARABINIERI E LIETO FINE

In salvo i bambini persi nei calanchi tembre del 2016 emise la sollecitata ordinanza, a distanza di oltre 6 mesi. È da premettere che il giorno precedente l’emissione dell’ordinanza gli era pervenuta una nota a firma del Direttore generale del Dipartimento ambiente ed energia della Regione Basilicata che gli intimava di dare corso a quanto sollecitato dall’Organismo sanitario pena l’esercizio dei poteri sostitutivi e successiva informazione alle Autorità Giudiziarie preposte. Storie di normale incomprensione o incompetenze circa la gestione di quella piattaforma fino a quando la città venne estromessa dalla gestione stessa ed il 2 ottobre 2018 venne nominato il Commissario ad Acta». Oggi l’attività del Commissario si è conclusa e la piattaforma ritorna in gestione alla città. Il 27 giugno dello scorso anno il competente Ufficio regionale ebbe a notificare il provvedimento di chiusura definitiva, a seguito di ispezione finale, dei settori III e IV della piattaforma integrata di gestione rifiuti urbani non pericolosi ubicata in località La Martella di Matera, e pertanto la discarica poteva considerarsi fuori dalla procedura di infrazione comunitaria. La procedura di infrazione

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__Abiusi

comunitaria, tra le altre cose, era stata aperta poichè ritenuta fondata la relativa comunicazione all’epoca fatta proprio da Pio Abiusi di “Ambiente e legalità”. «Oggi - ha proseguito Abiusi - ci dobbiamo interrogare, tra l’altro, attraverso una campagna di monitoraggio che dovrebbe già essere esistente perchè prevista se l’ordinanza contingibile ed urgente, ai fini della tutela della salute pubblica, debba essere ancora vigente o meno: è da notare che il Piezometro SP4 al quale faceva riferimento il Direttore della Unità operativa Igiene, epidemiologica e sanità pubblica dell’Asm è posto al lato ovest del IV settore , in prossimità del III settore dove, divisi in modo non equo tra i due settori, vi erano i 53 mila mc di rifiuti sovrabbancati abusivamente e che sono stati rimossi, come previ-

Carabinieri della stazione di Montalbano Jonico hanno tratto in salvo tre bambini in difficoltà nei calanchi. È accaduto nel pomeriggio di mercoledì nel centro jonico, dove un bambino di 11 e due di 9 anniavrebbero deciso di scendere nei calanchi, a quanto pare per fare un pic-nic. Addentratisi nel sentiero, però,avrebbero ben presto capito che non sarebbero riusciti a risalire molto facilmente, anche per il sopraggiungere dell’oscurità. A quel punto il più grande dei tre avrebbe allertato il 112 e la sala operativa dei Carabinieri che, a sua volta, ha immediatamente inviato sul posto una pattuglia della locale stazione. I due Carabinieri, localizzati i bimbi, si sono immediatamente attivati per ricondurli, non senza difficoltà, in paese e, successivamente, riaffidarli ai genitori. «Voglio ringraziare pubblicamente, a nome di tutta la comunità, questi due angeli custodi - ha commentato il sindaco di Montalbano Jonico, Piero Marrese -. A loro un grande plauso e tutta la gratitudine per aver salvato i tre bambini. Questa vicenda ci insegna che le forze dell’ordine sono sempre a disposizione dei cittadini, pronte ad aiutarci quando siamo in difficoltà».

sto. I monitoraggi sono contemplati dalla Dgr 134 del 2019, che è l’Autorizzazione Aia che la Regione Basilicata ebbe a rilasciare dopo che il Comune di Matera si era cimentato inutilmente per ben 8 anni presentando addirittura quattro progetti». «Il Commissario ad Acta di nomina regionale avrà avuto cura che i monitoraggi previsti per le acque

sotterranee siano stati eseguiti, non resta che concertarsi con Arpab ed Asm - ha concluso Pio Abiusi dell’associazione Ambiente e legalità -, ed esaminare la situazione attuale, se la situazione di criticità è venuta meno come pensiamo che lo sia, l’ordinanza va revocata. È un dovere istituzionale e chi di competenza occorra che ottemperi».

POLICORO Il presidente della Provincia Marrese: «Il nostro obiettivo è quello di rendere le scuole sempre più moderne»

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IIS “Fermi”, oggi l’inaugurazione della palestra arà inaugurata oggi, a Policoro, la palestra dell’Iis Enrico Fermi i cui lavori di adeguamento funzionale, appaltati dalla Provincia di Matera, sono appena terminati. L’intervento, che ha restituito la struttura agli studenti dell’istituto jonico, è stato realizzato grazie a fondi strutturali del Pon 2014-20 per un ammontare di circa 350mila euro e

consentirà di ospitare anche gare nazionali. «È stata un’opera che ho fortemente voluto - ha spiegato il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese - nella consapevolezza dell’importanza della pratica sportiva connessa alla formazione scolastica. Al Fermi, peraltro, non è certo il primo intervento che la Provincia ha messo in atto: di recente, infatti, so-

no state consegnate otto nuove aule e sono anche partiti i lavori per la realizzazione di strutture per l’area sportiva esterna». «Il nostro obiettivo - ha concluso Marrese - è di rendere le scuole sempre più moderne, funzionali e orientate ad un percorso formativo che sia il più possibile ricco per i nostri studenti. Ringrazio l’Ufficio Tecnico della Provincia, alleato sempre

__Marrese

prezioso, nonché la dirigente scolastica, Giovanna Tarantino, per la collaborazione che riesce sempre ad assicurare alle istituzioni».


LÊapprofondimento

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LA RUBRICA

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L’appuntamento con una ricerca dialogica su Comunità cariche di “risorse”

Nel segno della rinascita agricola la Pasqua delle nostre comunità L’intento della Rubrica è quello di costruire un dialogo possibile con i nostri lettori, sui diversi aspetti e visioni del nostro vissuto quotidiano su cui spesso non ci soffermiamo ma che orientano le scelte e determinano il vissuto delle singole persone e/o dell’intera comunità. Lo facciamo attraverso i 131 Comuni della nostra Regione. Un dialogo promosso secondo quel modello socratico di ricerca e di indagine “critica”. Ad orientarci le seguenti domande: Che tipo di Comunità stiamo vivendo? Come vorremmo le nostre Comunità? Possiamo definirci Comunità felici? Abbiamo consapevolezza del nostro essere cittadini globali? Quale umanesimo lasciamo in eredità?

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DI MARIA DE CARLO*

o sempre elogiato la cultura e il mondo contadino, forse perché ci sono le mie radici con una infanzia simile a quella della serie animata di Heidi. A contatto con la terra abbiamo respirato con i grilli e le cicale e il canto degli uccelli. Incontrare lo sguardo delle pecorelle e delle mucche al pascolo,

salire sugli alberi gustando i frutti dalla pianta, e così via. Accanto a questo “romanticismo” c’è la fatica del lavorare la terra ma anche l’incomprensione di chi non immagina quanto costa in sudore e fatica quel piccolo raccolto, che spesso deve fare i conti con le calamità naturali ma anche con l’ingratitudine dei tanti che pretendono gratuitamente. La protesta dei trattori ha messo sul tavolo questa ingratitudine a partire dalla questione del made in Italy, del no ai “cibi sintetici”, l’aumento dei costi di produzione, un regime fiscale soffocante, per non parlare della farina di insetti e di carne coltivata. Dall’altra parte poi la politica europea delle Pac (Politica Agricola Comune) che punta alle rotazioni delle colture -il 4% dei terreni coltivabili- e alla riduzione dei fertilizzanti del 20% per arginare l’annosa questione dell’inquinamento, scelta che non si concilia con quella degli effetti della produzione e uso di armi e di guerre. A questo sarcasmo si aggiunge la questione locale di attesa -decennale- di risposte che non arrivano agli appelli degli Agricoltori lucani. Dopo la manifestazione dei trattori nei pressi del palazzo di governo, è del 14 u.s. l’apertura del tavolo di crisi principalmente sul problema idrico, il caro carburante e la questione cinghiali. Un presidio che tra delusioni e verbalizzazioni (visibile a tutti sui social) ora attende un ulteriore confronto il 28 febbraio p.v. con la seguente domanda ai rappresentanti istituzionali: “Per i nostri figli quali sono e quali saranno le prospettive?”. Una domanda che è un appello accorato di chi si interroga sul

senso del proprio lavoro e sul futuro, una domanda che interroga la visione politica, economica ed esistenziale su un territorio e popolazione. Una domanda a cui non ci si può più sottrarre! Se abbiamo il pane sulla tavola e con esso ogni prodotto da cui ricavare piatti prelibati e variegati lo dobbiamo ai contadini, agli imprenditori agricoli, a chi vive e lavora la terra. Dovrebbero essere loro i professionisti privilegiati. Eppure, ascoltare il pianto dei nostri agricoltori, vedere nei loro volti tristezza e umiliazione, ci interroga profondamente. Senza questa attenzione privilegiata al mondo agricolo i nostri Comuni diverrebbero monchi. Immaginate la meravigliosa Acerenza con le sue numerose aziende e prodotti; tra queste l’azienda “Basilicata Alpaca”, allevamento unico del sud Italia. La sua preziosa fattoria didattica. La “Casa contadina”, oltre la nota Cattedrale e il castello longobardo-normanno ora sede del Museo diocesano di arte sacra e civile. Di Acerenza anche il Premio Ercole acheruntino. La Fondazione accademia ducale quale centro per la produzione, diffusione della musica concertistica, didattica, di alta formazione e ricerca nonché musica sacra (con sede ad Acerenza e Pietragalla). Andiamo a Miglionico dai suoi “Pappaculumbrjedd” (mangiatori di fichi), si producono i fichi lavorati nei diversi modi da assaggiare nella sagra settembrina. Noto poi il castello del Malconsiglio e la storia della Congiura dei Baroni delle Terre del Mezzogiorno aizzati contro re Ferdinando I d’Aragona. Da visitare la riserva regionale

del lago di san Giuliano col Museo naturalistico e le oltre 180 specie di uccelli, oltre alle ricchezze artistico-architettoniche con la chiesa santa Maria Maggiore con all’interno il Crocifisso ligneo del 1629 che ispirò Mel Gibson nel film The Passion. Si dice che il regista durante le riprese si recava spesso in chiesa a pregare davanti al Crocifisso. Infine, chiudiamo con l’ultimo paese della provincia di Potenza: san Chirico Nuovo, con origini arbëreshë, fondato da monaci e alcune famiglie in fuga dalle persecuzioni ottomane. A ricordarlo la chiesa di san Giovanni Battista. Celebri i prodotti da forno come i “sasaniddi”, biscotti al vin cotto e al cacao con noci e mandorle, i taralli e bastoncini al limone e poi il dolce tipico pasquale con le uova cotte e il pane pasquale con forme di immagini sacre. Particolarmente sentita infatti è la celebrazione della Pasqua con la sua Settimana Santa e la Madonna vestita di nero che sfila per il paese. Nella zona Pila-Serra e Cugno Notaro il ritrovo della necropoli con un’intera capanna arcaica del VI sec. a.C. La presenza della dea Artemis Bendis e poi l’area boschiva con suggestivo santuario. Dalle nostre terre impariamo anche la saggezza del vivere. Dalla semina alla mietitura, dal potare al raccogliere, dall’arare al concimare e così via; impariamo l’arte di vivere, di accogliere la nascita, di fare i conti con la malattia e con la morte, con la sconfitta ma anche con la gioia, e la libertà della rinascita a vita nuova. Un “passaggio” (Pasqua) che auguro a tutte le nostre Comunità. *COUNSELOR FILOSOFICA


venerdì 16 febbraio 2024

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