Cronache del 2 febbraio 2024

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IN ABBINATA OBBLIGATORIA CON CRONACHE DEL MEZZOGIORNO

venerdìsabatosabato 1 settembre Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003

Venerdì 2 febbrAio 2024 • ANNO IX N. 27 € 1,50

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BATTIFARANO (CONFAGRICOLTURA): «SERVONO IMPEGNI CONCRETI ALTRIMENTI GIUSTO PROSEGUIRE LA PROTESTA»

Consiglio straordinario solo sulla carta

Prima del voto, il fuggi fuggi: mozione non approvata per mancanza di numero legale

Servizi alle pagine 9 e 10

reGionALi Incassata la Sardegna c’è l’ok di FdI alla richiesta di conferma di FI, ma con condizioni

Bardi bis ormai certo Nonostante qualche piccola resistenza della Lega, martedì l’ufficializzazione

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CONFINDUSTRIA

Aziende, i passaggi tra le generazioni

l passaggio generazionale è una delle sfide più complesse che le aziende si trovano ad affrontare: troppo spesso rappresenta una minaccia, ma con gli strumenti giusti può diventare un’opportunità. Il tema è particolarmente importante per il tessuto produttivo lucano, dove l’impresa familiare rappresenta la tipologia di composizione societaria largamente maggioritaria. Per questo motivo, Confindustria Basilicata, insieme a Ey, Aidaf-Italian business family e Lucano 1894, ha dato vita a un incontro (...)

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FENOMENOLOGIA DELLO GNORRI

he Alessandro Galella non fosse portato per fare l’assessore allo sviluppo economico lo si era capito già da tempo, grazie alle statistiche fallimentari che a ritmi battenti Svimez, Istat, Cgia di Mestre hanno pubblicato, ma nessuno credeva che potesse fare perfino peggio all’Agricoltura, dove è stato dirottato non certo per aver difeso l’onore del suo dante causa Gianni Rosa, ma più tristemente per la fedeltà ostentata al governatore Bardi, pur di scampare alla disoccupazione politica. Ora tanto per mostrare la sua inadeguatezza istituzionale, peraltro aggravata da una tifoseria boccaccesca, si potrebbe confrontare l’abisso che c’è tra i suoi pistolotti trionfalistici e la grave crisi che ormai affossa l’agricoltura. E così l’intrepido patriota Galella mentre a mani rafferme contempla la fila dei trattori in protesta l’ha buttata nella cacofonia dell’ovvio e cioè “d’essere a disposizione” per fare “l’impossibile”. Eppure anziché far lo gnorri, sarebbe bastato tentare almeno il possibile per evitare che nel 2023 fallissero in Basilicata 561 aziende agricole, una cifra drammatica e feroce che avrebbe mandato a casa chiunque. CanM. Dellapenna a pagina 2 ta The Andrè: “Fare proteste o fare lo gnorri…”

Regionali, dritti al centro ■ continua a pagina 11

oLTre iL GiArdino Iannella (Udc): «Scudo crociato nel cdx», Merra indecisa sulla Lega e Polese (Iv):«Indipendenti»

MATERA MARRESE: «ACCOGLIAMO CON PIACERE LA NOTIZIA»

Biblioteca Stigliani, dalla Giunta regionale stanziati 870 mila euro

Servizi a pagina 3

Servizio a pagina 23

SANITÀ

Attacco hacker, possibile violazione dei dati personali di utenti delle Aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale

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■ Servizio

a pagina 16

TAVOLO AUTOMOTIVE

Aumento produzione e erogazione incentivi, Urso conferma tutto ma per Stellantis a Melfi gli interrogativi comunque restano

■ Servizio

alle pagine 5 e 6

_ POTENZA

Villa di Santa Maria, cantiere tolto, ma lavori non finiti Trasporti, Pace (Cgil): «Serve piano efficiente»

■ Servizi alle pagine 17 e 18

_ CRONACA

Matera, indagato 74enne La moglie denuncia 20 anni di violenze Potenza, truffa anziani: 1 arresto ■ Servizi

a pagina 13 e 19


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REGIONALI Forza Italia ferma nella difesa del Generale. Fratelli d’Italia ha già incassato la Sardegna

Bardi bis, sulla strada della riconferma resta solo l’eventuale resistenza leghista

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DI MASSIMO DELLAPENNA

sostegno della ricandidatura di Bardi procede compatta e senza nessun dubbio Forza Italia. In ordine di tempo l’ultima dichiarazione in tal senso è da parte del capogruppo alla Camera dei Deputati Paolo Barrelli che, intervistato a “L’attimo fuggente” su Radio Giornale Rai al giornalista che gli chiedeva se «dopo Solinas in Sardegna, Meloni farà fuori anche Bardi dalla Basilicata» ha risposto che «Bardi ha fatto molto bene, sarà lui il candidato, c`è già consenso su questo. Non ci saranno ulteriori tensioni, così come non ce ne saranno in Abruzzo e in Piemonte, dove Marsilio e Cirio hanno operato bene. In Umbria la Lega ritiene correttamente che il proprio presidente vada riconfermato. Saranno delusi gli uccellacci del malaugurio che vogliono un centrodestra in crisi». Il partito di Silvio Berlusconi ha posto la propria linea Maginot in difesa di Bardi e della sua ricandidatura. Di lì non si smuove, resta compatto come un solo uomo senza nessun cedimento. A favore di Forza Italia gioca anche quanto accaduto in Sardegna dove, a sostegno della candidatura Paolo Truzzu, si è schierato proprio il partito degli Azzurri facendo pesare il proprio sostegno a discapito della ricandidatura di Solinas. LA LEGA CI PROVA In questo contesto nazionale, però, resterebbe totalmente scontenta la Lega. Mentre, infatti, Fratelli d’Italia porterebbe comunque sul tavolo la conquista della Sardegna (che si aggiunge a quella del Lazio e della conferma dell’Abruzzo e delle Marche con una opzione in Ve-

__Salvini insieme a Pepe

__Bardi

neto) il Carroccio ne uscirebbe del tutto ridimensionato da questa ridistribuzione delle cariche apicali. Persa la Sardegna, infatti, non avrebbe ottenuto la Basilicata e sarebbe in procinto di perdere anche il Veneto. Magro bottino per Salvini che si presenterebbe al Partito come assolutamente incapace di condurre una trattativa portando al suo gruppo politico la Lombardia, l’Umbria e il Friuli Venezia Giulia. Per tornare alla terminologia bellica, se la Basilicata è la linea Maginot di Forza Italia, è anche la linea del Piave di Salvini che, almeno per salvare la faccia, dovrebbe fare di tutto per conquistarla anche perché difficilmente sarà messo nelle condizioni, se il Presidente

fosse confermato Bardi, di difendere la città di Potenza, tenuto conto che Fratelli d’Italia ci ha messo gli occhi addosso da tempo. Nei prossimi giorni si terrà un vertice in casa Lega e sembrerebbe che Salvini porterà l’ipotesi Pepe come candidatura alla Presidenza della Regione. A danneggiare l’ipotesi leghista, però, la posizione tenuta da Crippa in Sardegna che, nel tentativo maldestro e fallimentare di difendere Solinas, ha più volte detto che la cosa giusta da fare sarebbe stata quella di riconfermare gli uscenti. Uno schema che la Lega in Sardegna ha tenuto fermo fino all’avviso di garanzia arrivato allo stesso Solinas che, quindi, è sembrato più costretto al passo indietro che con-

vinto da logiche politiche. La Lega in Basilicata rischia l’irrilevanza politica se non dovesse prendere la candidatura a Presidente e questa è un’altra questione che resta sullo sfondo delle scelte e che non può essere non tenuta in considerazione dal vertice leghista che, però, dopo la batosta sarda sembra essere in assoluto silenzio e in spaventata attesa.

FRATELLI D’ITALIA ALLA FINESTRA Chi resta alla finestra per adesso è Fratelli d’Italia che avrebbe già fatto capire che non è interessato alla partita. Il partito del presidente del Consiglio, pur essendo il primo partito in Basilicata deve ringraziare Forza Italia per la presidenza ottenuta in Sardegna e non può fare uno sgambetto al Partito che, a differenza di quanto fatto dalla Lega, lo ha aiutato per il raggiungimento di un obbiettivo strategico per la destra italiana. Ad oggi FdI attende di capire le mosse degli alleati, ha preso atto dell’intransigenza di Forza Italia sulla riconferma di Bardi e non ha ancora ricevuta nessuna ferma richiesta da parte della Lega. Dovessero continuare ad essere così le cose e a non esserci una rivendicazione ferma, decisa e non negoziabile da parte della Lega, l’ipotesi del Bardi bis resta la più accreditata. Se, infatti, Salvini dovesse fermarsi ad una richiesta poco più che formale senza minacciare di far saltare tavoli e accordi il Generale si troverebbe sostanzialmente nella situazione di non avere avversari per la sua riconferma e l’atto ufficiale sarebbe soltanto questione di tempo.


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OLTRE IL GIARDINO Iannella (Udc) con lo scudo crociato a destra, Merra indecisa sulla Lega e Polese (Iv): «Indipendenti nella scelta»

Il centro delle regionali: decisivo, ma in parte non ancora schierato

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inore sì, ma la più decisa. Nel dibattito sulle prossime regionali lucane, ospiti della trasmissione di Cronache Tv “Oltre il giardino”, in onda sul canale 68 del digitale terrestre e condotta da Paride Leporace, la consigliera regionale del Gruppo misto, ex Lega, Donatella Merra, il vice presidente del Consiglio regionale, l’esponente di Italia viva Mario Polese, e la segretaria provinciale dell’Udc per la provincia di Potenza, Carmela Iannella. È lei la “minore”, ma più decisa degli altri. Merra deve ancora ricucire con il Carroccio, tentativi in corso, Italia viva non ha ancora deciso se andare, in Basilicata, con il centrodestra o con il centrosinistra, mentre Iannella impegnata a far crescere la confederazione di centro con gli amici di Rotondi, a Potenza con i Popolari: «Dato che ci chiedono se faremo una lista insieme ai “Noi moderati”, è bene precisare che no, assolutamente no». Per quanto riguarda la Lega e Merra, l’ex assessore regionale nel sottolineare che «lo strappo c’è stato e non è stato di poco conto», ha aggiunto che adesso, «con il già senatore Pepe si tratta di capire su quali basi poter pensare di ricostruire un ragionamento comune, anche perchè attendo risposte che non arrivano». La Lega, come precisato da Pepe a Cronache, non ha chiuso a Merra e neanche Merra ha chiuso alla Lega. Al momento, tuttavia, ancora divisi. In tema regionali, per Po-

__ Merra, Polese e Iannella a “Oltre il giardino”

lese «queste elezioni si decideranno al centro e sarà decisivo anche il profilo di un candidato presidente che dal mio punto di vista più moderato sarà e più chance di vittoria avrà considerando che l’elettorato della regione storicamente e culturalmente non è un elettorato che strizza l’occhio agli ismi». «La linea che il Partito nazionale ha dato sulle elezioni locali sia amministrative che regionali - ha spiegato Polese di Italia viva - è quella della totale Se c’è un programma che ci convince, noi possiamo ragionare con chiunque e su qualunque candidato. Non è una questione di nomi, ma di programmi. Ad oggi, però siamo stati invitati esclusivamente al tavolo del centro sinistra, anche perché non c’è un

tavolo del centrodestra regionale. Angelo Chiarazzo ci sembra un ottimo candidato se si vol costruire una coalizione forte, vincente e competitiva. È chiaro che il fatto che la coalizione di centrosinistra non c’è, è un problema». Per Polese, ambiguo il comportamento del Partito democratico anche nella gestione della candidatura a presidente di Regione del fondatore di Auxilium, Angelo Chiorazzo. «Il Pd nazionale - ha evidenziato Polese - non è stato in grado di chiudere un set di alleanze ma ha ceduto la Sardegna a Conte del Movimento 5 stelle e adesso si trova con Conte che su ogni altra regione pretende di avere ragione. Per di più il Pd regionale quando convoca il tavolo di coalizione non

pensa di discutere. In regione c’è un Pd onnivoro». Per Merra, «questo centrismo e questo liberalismo di centro che si guarda indifferentemente a destra e a sinistra va sicuramente ancora rafforzato, anche nell’identità, per poter essere incisivo». Per l’Udc, Iannella tra l’altro non crede alla “Lista dei Vescovi”, nel senso che se i Vescovi avessero pensato ad una lista, «avrebbero guardato ad altre forze politiche», «sembra che Italia viva ed Azione facciano un po’ il conto senza l’oste». «Ritengo inopportuno - ha spiegato Iannella - chegli storicamente organici al centrosinistra stiano nel centrodestra. Secondo me si andrebbe ad urtare i sentimenti dei nostri elettori. Dopo trent’anni finalmen-

te il centrodestra è riuscito a strappare la Regione al centrosinistra, ma dopo cinque anni di legislatura praticamente si allargerebbe il perimetro al centrosinistra: non capirebbero anche perchè il centrodestra ha governato bene. Se gli elettori moderati vogliono votare dei partiti di centro all’interno delle coalizioni di centrodestra, già ne hanno la possibilità». Per Polese «posizione comprensibile da una parte minoritaria dell’area di centro che avrebbe difficoltà immagino ad avere chance elettive con l’allargamento della coalizione». Per quanto riguarda Potenza, per Merra la Lega che amministra il capoluogo da 5 anni col sindaco Mario Guarente, «poteva e doveva fare di più». Polese di Italia viva ha informato che il partito per le comunali di Potenza sta lavorando a liste forti e fatte «esclusivamente da persone che non sono consiglieri comunali uscenti e questo per scelta, perché c’è un giudizio oggettivamente di difficoltà rispetto a questa attuale amministrazione, ma anche ad una opposizione che non mi pare abbia fatto un grandissimo lavoro». «Abbiamo - ha concluso Polese anche già una rosa di nomi di potenziali candidati sindaci».


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Tavolo Automotive al Mimit, il Ministro Urso dettaglia il piano Ecobonus ‘24 e incontra la delegazione dei lavoratori della logistica Stellantis di Melfi

Da Potenza al tavolo automotive la “ricetta” non cambia: incentivi e aumento produzione L’ASSESSORE CASINO: «SIAMO IN PRIMA LINEA»

«La Regione favorisce l’occupazione lucana»

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ome annunciato a Potenza dal Ministro Adolfo Urso, si è tenuto ieri a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un incontro del Tavolo Automotive per la presentazione dei contenuti del Dpcm di rimodulazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti (Ecobonus). All’incontro, presieduto dal Ministro Urso, erano presenti il viceministro Valentino Valentini, il sottosegretario Fausta Bergamotto, i rappresentati delle aziende che producono veicoli in Italia, delle organizzazioni sindacali e datoriali della filiera, delle Regioni e di Anfia. Il Ministro Urso, in apertura dei lavori, ha illustrato le principali novità dell’Ecobonus 2024 che stanzia risorse per 950 milioni di euro per gli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni inquinanti. È previsto inoltre un contributo di rottamazione proporzionale alla classe ambientale di appartenenza del veicolo rottamato e la possibilità di rottamare anche le Euro 5. Nel 2024 il contributo massimo ottenibile, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà da 5.000 a 13.750 euro. Le risorse complessive dell’Ecobonus 2024 verranno così ripartite: 793 milioni per le auto; 35 milioni per ciclomotori, motocicli, quadricicli; 53 milioni per i veicoli commerciali leggeri; 20 milioni per l'usato di auto; 50 milioni per un programma sperimentale di noleggio a lungo termine. A seguire è stato illustrato il programma degli in-

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centivi previsti nel 2024 per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in ambito domestico. Il Tavolo odierno è stato occasione anche per un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei Gruppi di Lavoro previsti dal Tavolo Sviluppo Automotive (o Tavolo Stellantis) e dedicati al Mercato, alla Competitività, alla Componentistica, a Lavoro e competenze e, infine, a R&S e centri di ingegneria. «Questo nuovo Piano degli incentivi per il settore automotive - ha spiegato

Urso - poggia su tre pilastri: lo svecchiamento del parco auto italiano, uno dei più vecchi in Europa; il sostegno alla domanda delle persone con redditi più bassi; il rilancio della produzione di veicoli in Italia. Questo approccio si basa sulla convinzione che sia necessario un profondo cambiamento di rotta rispetto agli anni precedenti». «Più sostenibilità ecologica - ha concluso il ministro delle Imprese e del Made in Italy -, con uno sguardo alla sostenibilità sociale, vista la particolare attenzione riservata al-

ssessore allo Sviluppo economico della Regione Basilicata, Michele Casino, ha partecipato al tavolo Automotive ed Eco bonus tenutosi a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel corso dei lavori, ha spiegato Casino, «il Ministro Adolfo Urso, ha ribadito gli sforzi messi in campo dal governo nazionale per sostenere la transizione verso l’elettrico che, di fatto, sta portando Stellantis a rivedere i propri modelli organizzativi e quindi anche la relativa offerta». Nel 2024 le risorse messe a disposizione per l’indotto saranno pari a 610 milioni di euro che si aggiungono ai 310 stanziati nel 2023. «La volontà politica del governo centrale e anche dell’esecutivo regionale - ha ribadito Casino - è quella di favorire la riconversione cercando di tutelare il più possibile i livelli occupazionali dei lavoratori di Stellantis ma anche gli operatori degli indotti presenti nell’area industriale. Sottolineata, inoltre, la volontà di favorire le condizioni affinché si possa giungere quanto prima a una seconda azienda italiana leader nel settore automobilistico così da favorire sempre di più la competitività del settore». Poco prima dell’inizio dei lavori al Mise l’assessore Casino, insieme alle sigle sindacali, ha incontrato una delegazione di lavoratori presenti a Roma, i quali sono stati raggiunti al termine delle attività dal ministro Urso per fare il punto sul futuro degli operatori impiegati negli indotti Stellantis. «La Regione Basilicata, guidata dal Presidente Vito Bardi - ha concluso Casino -, sarà sempre in prima linea per supportare le azioni del governo centrale per favorire la continuità occupazionale e produttiva». le famiglie a basso reddito e alle imprese della filiera nazionale, parte fondamentale del nostro Made in Italy». A margine del Tavolo Automotive, il Ministro Adolfo Urso ha incontrato i lavoratori della logistica

dello stabilimento Stellantis di Melfi, ieri in presidio davanti alla sede del dicastero delle Imprese e del Made in Italy. Come dalla visita lucana di 2 settimane fa, sono stati ripetuti gli stessi concetti.


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SI TERRÀ PRESSO L’HOTEL RELAIS LA FATTORIA DI MELFI E SI FOCALIZZERÀ SULL’IMPORTANTE TEMATICA DELL’AREA INDUSTRIALE E SUI LAVORATORI AD ESSA COLLEGATI

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Consiglio territoriale della Uilm Basilicata, oggi «cruciale incontro» ggi presso l’Hotel Relais La Fattoria di Melfi, si terrà un cruciale Consiglio territoriale della Uilm Basilicata, focalizzato sull’importante tematica dell’Area Industriale di San Nicola di Melfi e sui lavoratori ad essa collegati, compresi quelli dell’indotto di Stellantis e dell’intera filiera logistica. L’incontro riveste una fondamentale importanza per fare il punto della situazione, specialmente alla luce delle recenti vertenze che hanno colpito i lavoratori, in particolare quelli delle aziende di logistica come Fdm e Las. Queste aziende, a seguito dell’internalizzazione da parte di Stellantis, hanno avuto una riduzione dell’occupazione, causando preoccupazione per la perdita di posti di lavoro. «La cassa integrazione a zero - si legge nella nota della Uilm Basilicata - è stata da noi con-

siderata una misura temporanea, ma la vera soluzione risiede nell’investimento in nuove opportunità lavorative e nella riqualificazione del personale, al fine di mantenere i livelli occupazionali». Il segretario generale della Uilm Basilicata, Marco Lomio, introdurrà l’incontro, analizzando con attenzione il momento cruciale che vive l’ndustria di Melfi. La relazione sarà incentrata anche sull’incontro avvenuto ieri a Roma al Mimit con il Ministro Urso e con le organizzazioni sindacali per discutere del settore Auto ed in particolare di Melfi . «La Uilm Basilicata - conclude la nota - rimane impegnata con determinazione nel garantire un futuro sostenibile per i lavoratori e per il tessuto industriale della regione, nonostante le sfide legate alla transizione verso la mobilità elettrica».

__Lomio

Al centro del tavolo il piano degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche tra cauta soddisfazione delle Organizzazioni nazionali di Uilm, Fim Cisl e Ugl

Automotive, i sindacati: «Incontro positivo ma parziale. I lavoratori attendono risposte» «È

sicuramente positivo che siano stati varati i nuovi incentivi per i veicoli elettrici, cosa che del resto avevamo più volte richiesto, ma pensiamo che gli incentivi dovrebbero essere maggiormente finalizzati alla risoluzione dei problemi dei lavoratori. Anche in virtù della loro approvazione ci aspettiamo ora da parte di Stellantis una dimostrazione di forte responsabilità sociale, nei confronti dei propri dipendenti e di quelli dell’indotto». Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, dopo l’incontro organizzato dal Mimit sul settore automotive. «Il passaggio all’elettrico - puntualizzano Palombella e Ficco - è stato deciso dalla politica e dunque è necessario che ora sia la politica stessa a rendere accessibili i nuovi veicoli con incentivi pubblici adeguati. Sottolineiamo però che sarebbe giusto trovare un modo per riservare i soldi dei contribuenti ai veicoli prodotti in Italia o quanto meno in Europa nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori. Allo stesso tempo chiediamo a Stellantis, come a tutte le altre imprese che godono di sostegni pubblici, di dimostrare una forte responsabilità sociale verso i propri dipendenti e verso quelli del suo indotto». «Speriamo che nel rapporto con Stellantis - spiegano Palombella e Ficco - il Governo passi da una polemica confusa a una proposta concreta. Da Stellantis in sede sindacale abbiamo già ottenuto infatti una missione produttiva per tutti gli stabilimenti italiani e ciò rappresenta un punto di partenza prezioso, ma pensiamo che il suo piano industriale per l’Italia possa e debba essere completato e migliorato in alcuni aspetti ben precisi, fra cui particolarmente urgente sono

l’individuazione di una nuova vettura per Mirafiori in sostituzione della gamma Maserati che sta uscendo di produzione, la conferma dei cinque modelli a Melfi e un intervento sulla joint venture ACC, che è impegnata a realizzare una gigafactory a Termoli con fondi pubblici ma ciò nonostante ancora si rifiuta di offrire garanzie occupazionali ai lavoratori attualmente impiegati nella fabbrica di motori». «La situazione più drammatica - concludono Palombella e Ficco - è senz’altro quella delle aziende dell’indotto, a partire dal distretto industriale di Melfi, per cui chiediamo un tavolo specifico, dalla Lear di Torino per cui c’è una discussione aperta presso il Mimit e da vertenze drammatiche che ereditiamo dal passato come quella di Termini Imerese e di Industria italiana Autobus. Ma in prospettiva molte altre situazioni richiedono una strategia industriale, come il caso esemplare della Bosch di Bari fortemente incentrata sulla produzione di componenti per il motore diesel. A Stellantis chiediamo responsabilità sociale verso il suo indotto, al Governo una politica industriale che supporti le imprese impegnate nelle riconversioni». Per il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, «l’incontro è stato utile ma parziale, una tappa di un percorso. Il tema degli incentivi è sicuramente importante perché il settore sta soffrendo, ma esiste un tema legato alla questione industriale che il tavolo odierno non ha affrontato. Abbiamo il bisogno di accelerare sulle politiche industriali, per questo le risorse del fondo automotive di oltre 5 mld devono essere rivolte al sistema della componentistica che deve adeguarsi rispetto all’elettrificazione e incentivare la riqualificazione dei lavoratori. E poi occorre siglare un patto con Stellantis che confermi la sua per-

manenza e rafforzamento di tutti i siti in Italia, ma soprattutto che questa riempia di volumi produttivi i plant del nostro Paese che attualmente lavorano poco». Benaglia annuncia poi che «nelle prossime settimane bisognerà accelerare il confronto con Stellantis per tradurre gli impegni sui siti produttivi e l’occupazione e garanzie di progettualità che diano futuro ai lavoratori di Stellantis in Italia visto che oggi rappresenta il principale produttore del nostro Paese». « Come Fim Cisl - conclude il segretario generale Benaglia - continueremo a sostenere gli interventi in questo senso, ma non riteniamo utile un ragionamento di tipo autarchico, dobbiamo assegnare nuovi modelli sfruttando tutti i 4 marchi di Stellantis non solo quelli Italiani. L’ipotesi di un possibile secondo produttore in Italia ci vede come Fim Cisl favorevoli e disponibili a sostenerlo sul piano sindacale. È stato, quindi, un incontro positivo ma parziale attendiamo una nuova riconvocazione e soluzioni per

il settore». Secondo il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera e Aurelio Melchionno componente della segreteria nazionale UglM mediante l’incontro con il Governo dei Sindacati sulla vertenza Stellantis si è «raggiunto un nuovo traguardo importante in un tavolo che continua ad andare avanti nel percorso per avere gli strumenti adeguati ad aiutare un mercato che da troppo tempo non riusciva a imboccare la giusta strada della transizione energetica, relegando l’Italia a fanalino di coda europeo nello sviluppo dell’elettrificazione a quattro ruote». Per i sindacalisti «è stato un tavolo importante per ottenere il miglior risultato. Ora è il momento di agire, fare in fretta e lavorare sinergicamente per garantire occupazione diretta e dell’indotto: una strada su cui non è più possibile tornare indietro e bisogna crederci veramente, visto che Stellantis ha già stanziato ingenti investimenti in Italia per localizzare le nuovissime piattaforme»..


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Il consigliere provinciale Pd chiede a Regione e Consorzio di Bonifica se «hanno ancora intenzione di avviare il completamento dei lavori»

Schema idrico Basento–Bradano, «opera attesa da quasi 40 anni»: l’appello di Pappalardo

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__Pappalardo

ono trascorsi altri due anni e mezzo dal lontano 27 luglio 2021, data in cui il CIPESS, ha nuovamente approvato il progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento – Bradano – Attrezzamento settore G”, ai fini della apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando nel contempo l’impegno finanziario di 85 milioni, di cui 6,866 milioni di euro a carico della Regione Basilicata.Un progetto esecutivo precedentemente approvato con delibera n.14/2020 dal Consorzio di Bonifica (soggetto attuatore) e con Delibera n.578/2020 dalla Giunta regionale. Da al-

lora solo alcuni roboanti comunicati stampa di Assessori e Dirigenti regionali che ne annunciavano a breve l’avvio dei lavori. Ad oggi non si sa più nulla». È quanto afferma in una nota il consigliere provinciale Pd Rocco Pappalardo. «Lo schema idrico Basento – Bradano e l’attrezzamento del settore G - prosegue - riguarda il completamento delle opere necessarie per l’adduzione e la distribuzione irrigua di una vasta area dell’Alto Bradano che si estende per oltre 13 mila ettari, interessando 280 ettari del territorio di Banzi, 6993 ettari di Genzano di Lucania, 1658 ettari di Oppido Lucano e 4119 ettari di Irsina». «Il progetto - spiega il consigliere provinciale Pd - prevede la realizzazione di una condotta principale che dalla diga di Genzano di Lucania arriva alla diga del Basentello, delle diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del “Distretto G”, di una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri, di 14 vasche di compensazione e di un impianto di sollevamento». «Un intervento - enfatizza Pappalardo - atteso da 37 anni, momento in cui fu inserito nello “Schema idrico Ba-

sento Bradano” di cui al progetto speciale n. 14 della Cassa del Mezzogiorno e approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel lontano 1987. Da allora sono state realizzate le sole opere di accumulo e quasi tutte le opere di adduzione ma non anche quelle fondamentali di distribuzione». «Oggi mi chiedo, e soprattutto chiedo a chi dovrebbe fare e non fa e a chi dovrebbe vigilare e non vigila: quando l’avvio dei tanto attesi lavori? - incalza il dem - Si ha realmente intenzione di offrire una prospettiva di sviluppo a un territorio a forte vocazione agricola come quello dell’Alto Bradano? La Regione Basilicata e il Consorzio di Bonifica hanno ancora intenzione di destinare gli 85 milioni a questa opera oppure, considerati i numerosi e impattanti impianti eolici e fotovoltaici già installati e tanti altri in via di autorizzazione, si è deciso di trasformare la piana del Bradano in hub energetico regionale? Meglio arrossire prima con una domanda “sciocca” che impallidire dopo con ciò che potrebbe accadere in quella zona o che forse sta’ già accadendo», conclude il consigliere provinciale Pd Pappalardo.

Estesi a 36 mesi i contratti di 8 operatori a tempo determinato e accelerata l’assunzione di altri 14

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Arlab, positivo l’incontro dei sindacati con Casino e azienda e organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ringraziano l’assessore Casino per «gli impegni assunti riguardo l'estensione a 36 mesi dei contratti a tempo determinato di 8 operatori Arlab e l’accelerazione delle assunzioni a tempo indeterminato di 14 operatori previste dal Piano Assunzioni 2021». In merito al proseguimento dei contratti a tempo determinato, come si è spiegato nella nota sindacale congiunta, la Regione e l’Arlab si sono impegnate «a verificare tecnicamente la possibilità di reperire i fondi necessari (meno di 300 mila euro) sul finanziamento complessivo annuo dell’Agenzia Arlab per il proseguimento fino a 36 mesi, indispensabile per l’attivazione poi del piano di stabilizzazione». Da parte dei sindacati è stato chiesto all’Arlab di accelerare gli scorrimenti delle graduatorie per procedere con la mobilità interna e le successive assunzioni del Piano 2022, «al fine di evitare di lasciare Centri per l'Impiego sguarniti di personale». Secondo

quanto chiarito nella nota congiunta delle Organizzazioni sindacali, l’Arlab, ha comunque anticipato che sono «in corso di attuazione i cambi compensativi, che è praticamente risolta la vertenza dei buoni pasto, che è in corso di approvazione il regolamento per lo smart working e che ha approvato una delibera che consentirà di potenziare i Centri per l’Impiego sia per attrezzarli meglio sul piano delle tecnologie e dei sistemi informatici che della allocazione delle strutture». L’ARLAB, inoltre, ha assicurato le organizzazioni sindacali sulla convocazione di un incontro a breve sul PIAO, anche per procedere all’ incremento delle Progressioni verticali già previste. In conclusione i sindacati «valutano positivamente l’esito dell’incontro, ma vigileranno affinché si proceda subito per efficentare ancor di più i servizi per l’impiego che sono chiamati ad un compito fondamentale per l’occupazione e lo sviluppo della nostra regione: quello di favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro».

LA PROPOSTA DEI «DELUSI DA QUESTA CLASSE POLITICA»

Ex lavoratori Rmi e Tis Basilicata: «Siamo risorsa e non spesa, adesso basta»

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roseguono le rimostranze degli ex lavoratori lucani del Reddito Minimo d’Inserimento e Tirocinio d’Inclusione Sociale, che ad oggi asseriscono: «Oramai è inutile ribadire che questo Governo regionale ha illuso un’intera platea con la presunta proposta delle 102 giornate nel consorzio forestale, accantonando gli ultra sessantenni e i circa 250 lavoratori che sono stati impegnati per lunghissimi anni in area amministrativa sfruttando ancora oggi titoli e competenze e tutto questo a costo zero da parte dei Comuni». Così proseguono: «In Regione ai tavoli tecnici qualche Dirigente si permette di denigrarci chiamandoci “spesa”, ma vorremmo correggerla dicendo di rettificare la terminologia discriminatoria e non se ne dica che si tratti di un linguaggio tecnico di rendicontazione. Noi Rmi e Tis siamo risorsa e non spesa, spesa molto probabilmente è chi in Regione prende fior di quattrini e vari privilegi senza svolgere correttamente il proprio lavoro, quindi invitiamo a tutti coloro che ci definiscono spesa di correggersi per il futuro e a definirci “risorsa” per la nostra regione e soprattutto per i nostri cittadini visto che offriamo un servizio pubblico». Così i lavoratori proseguono a spiegare: «Abbiamo fatto l’impossibile in questi anni per farci riconoscere i nostri diritti ed è stato sempre e comunque un continuo scarica barile, fra sindacati e politici vari, sia di destra che di sinistra, chiacchiere e distintivo ma poca sostanza. Infinite comunicazioni, inviti, relazioni, assemblee regionali e soluzioni al problema da parte di noilavoratori, ma la risposta è stata sempre poco chiara tranne quella del presidente Bardi, pubblicata in data 11 gennaio 2022, quando dichiarava l’inserimento diretto nelle Società partecipate e gli Enti strumentali e quindi il riconoscimento dei diritti di qualsiasi lavoratore presente sul territorio Italiano. Ad oggi solo ciarlatani e venditori di false speranze proponendo molto probabilmente 102 giornate dopo anni di lavoro e soprattutto imponendo un profilo contrattuale non adeguato a tutti anche per chi per anni ha svolto totalmente altro tipo di mansione, sia per titoli che per competenze acquisite, un po’ come chiedere a un pesce di nuotare sull’albero. Abbiamo deciso che il nostro futuro non può dipendere da chi non sa cosa significa vivere con 500 euro al mese, abbiamo deciso che il nostro futuro non può dipendere dai chi è sazio. E proprio sulla base di ciò stiamo valutando di essere protagonisti e non spettatori: Stiamo lavorando sulla possibilità di presentarci alle prossime regionali 2024/2029 con una lista composta da lavoratori Rmi e Tis delusi da questa classe politica che ci sta governando in questi anni e stanchi di essere strumentalizzati nonostante il nostro supporto dato in passato. Cogliamo l’occasione per annunciare a tutti coloro che credono ancora in un futuro migliore per la Basilicata, ma soprattutto per noi cittadini lucani, di aggregarsi al nostro progetto e definire tutti insieme la programmazione per il futuro, vi aspettiamo, “adesso basta”». EMACAL


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La massima Assise territoriale, in seduta straordinaria per esaminare l’emergenza del settore, è stata sospesa dopo il dibattito per la mancanza del numero legale

Criticità sistema agricolo, Consiglio regionale convocato ma sospeso senza nulla di fatto IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA BASILICATA

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e problematiche relative alla tenuta del sistema agricolo lucano e nazionale è stato oggetto di convocazione straordinaria in Consiglio regionale della Basilicata nella giornata di ieri, su richiesta dei consiglieri Leggieri e Perrino (M5S), Cifarelli (Pd), Braia e Polese (Iv) affinché venissero esaminate le criticità vissute dal settore, tra queste l’aumento delle tasse e dei costi di produzione, la concorrenza sleale delle altre nazioni, l’emergenza della fauna selvatica e una eccessiva burocratizzazione.

SEDUTA SOSPESA DOPO LA CONVOCAZIONE STRAORDINARIA In corso dal pomeriggio di ieri, l'Assemblea regionale è stata convocata per cercare di dare una risposta alle proteste anche del sistema agricolo lucano di questi giorni. Tant’è, che il consigliere Braia (Iv) ha esordito affermando che «il livello di sopportazione degli agricoltori lucani è giunto ad un punto di non ritorno non solo per una condizione di carattere economico ma, soprattutto, per una comprensibile arrabbiatura per le ingiustizie ricevute. La protesta degli agricoltori, alimentata dal fatto che dopo la pandemia il comparto agricolo pur essendo l’unico che ha retto non ha ricevuto risposte, solo segnali negativi. L’inflazione - ha proseguito Braia - è aumentata, incrementati i costi di produzione, prezzo del gasolio alle stelle, gli effetti della guerra, tutto ha contribuito a triplicare le spese in generale, mentre la produttività si è man mano ridotta. Gli impegni presi per un Fondo di garanzia per accedere al credito sono rimasti lettera morta, nonostante gli strumenti per accedere al credito stesso siano indispensabili. Abbiamo chiesto attenzione sulla fauna selvatica, ma non c’è un euro. L’agricoltura non è più solo agricola ma riguarda altri set-

tori e, quindi, se non le diamo gli strumenti è destinata al fallimento. Il green con la transizione ecologica ha cambiato la storia dell’agricoltura e, dunque, bisogna procedere ad un’azione di complementarietà», conclude nell’intervento in Aula il consigliere Braia (Iv) che si è fatto promotore di una risoluzione sulle questioni che affliggono il settore agricolo, risoluzione sottoscritta da Polese, Pittella, Cifarelli, Trerotola, Leggieri, Perrino, Zullino e Merra e illustrata in Aula. Tra gli impegni diretti al presidente Bardi e alla Giunta regionale quello di «istituire un fondo regionale per sostenere gli agricoltori sui costi del carburante agricolo; sostenere le aziende agricole nell’accesso al credito; costituire un Tavolo di crisi regionale sull’agricoltura». Portato ai voti (otto voti favorevoli di Braia, Leggieri, Merra, Perrino, Pittella, Polese, Vizziello e Zullino e 2 astenuti, Cicala e Giorgetti) - però - il documento non è stato approvato per mancanza del numero legale.

IL DIBATTITO IN AULA In seguito all’intervento di Braia e prima che venisse meno il numero legale nella Seduta si è sviluppato un dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Leggieri, Leone, Coviello, Pittella, Merra e Zullino. A cui ha fatto seguito la replica dell’assessore all’Agricoltura Galella. Per il consigliere Leone (FdI) necessario è limitarsi a discutere delle cose che si possono fare: «La soluzione non è nella costituzione infinita di tavoli. Siamo tutti consapevoli che l’agricoltura è l’anima di questa regione, per cui dobbiamo impegnarci a stare vicino a questo mondo perché è il mondo dal quale proveniamo. Questo momento di riflessione che ha portato il mondo agricolo ad una protesta che non è solo lucana, ma è italiana e anche europea, deve indurci a progettare im-

pegni realizzabili. Non possiamo abbassare i costi dei fitofarmaci, ma possiamo rivedere qualche fondo, così da dare un contributo carburante agli agricoltori. Non dobbiamo fare confusione, dobbiamo dire la verità e la verità è che quello che il Governo regionale può fare sicuramente lo farà». Il consigliere Coviello (Fdi) ha ricordato che «la Basilicata si accinge a partecipare alla Fruitlogistica di Berlino, la più importante fiera internazionale di settore ospitata nella capitale tedesca dal 7 al 9 febbraio 2024, con un settore, il comparto ortofrutticolo, che è il fiore all’occhiello dell’economia regionale. Basti pensare che ammonta a 443 milioni di euro il valore della produzione ortofrutticola regionale nel 2022, 100 milioni in più rispetto al 2021. Tutti noi siamo consapevoli che l’agricoltura rappresenta una realtà strategica per la nostra Basilicata per cui nessuno deve sentirsi lontano dalle tante problematiche che la riguardano e tra queste, solo per citarne due, una eccessiva burocratizzazione e costi che superano i guadagni», ha concluso Coviello chiamando in causa anche «decisioni comunitarie che devono essere riviste». Il consigliere Pittella (Pl) ha sottolineato che «quello che serve è un ragionamento molto concreto. Il Governo regionale deve fare la sua parte e noi opposizione offrire suggerimenti operativi per un’azione di avvicinamento rispetto alle esigenze. Occorre dare un segnale anche economico per alleviare le ansie degli agricoltori. Sulle politiche europee - prosegue Pittella - è evidente che non si è in grado di incidere in senso compiuto, essere allora in linea tra Governo regionale e nazionale è condizione indispensabile. Utile – ha concluso - un Tavolo permanente per le problematiche agricole con la concertazione tra gli attori interessati: dipartimento, consorzio e agricolto-

Consiglio straordinario, Battifarano: «Inatteso ed inspiegabile “libera tutti”»

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i aspettavamo un segnale forte da maggioranza e opposizione per iniziare ad affrontare alcune criticità a cui la Regione potrebbe far fronte. C’è stato un inatteso ed inspiegabile “libera tutti”. Noi ci aspettiamo che entro poco si prenda coscienza e coraggio di affrontare le problematiche che abbiamo posto per dare risposte al settore. Servono impegni concreti, altrimenti è giustificata la prosecuzione della protesta con le forme che più si riterranno idonee. Non si può chiedere di tornare al tavolo istituzionale se questo e se le Istituzioni non rispondono». Questo quanto ha dichiarato Francesco Paolo Battifarano, presidente di Confagricoltura Basilicata, al margine del Consiglio regionale convocato, in seduta straordinaria, per esaminare le criticità vissute dal settore agricolo. Un’Assemblea che, però, è stata sospesa dopo il dibattito verificata la mancanza del numero legale.

ri. Altrettanto importante diffondere autorevolezza e recuperare risorse, anche dalle royalties e far lievitare il senso pratico della politica». Per il consigliere Merra del Gruppo misto: «Le regole europee sono le stesse dappertutto, ma noi laddove possiamo mettere le mani facciamolo, occorre stringere la cinghia e intervenire. Bisogna prendere il toro per le corna. Stellantis e agricoltura rappresentano per la nostra Basilicata i due problemi principali e allora individuiamo le risorse per salvare questi due comparti in modo repentino. Occorre intervenire laddove è possibile e, quindi, sull’acqua e sul gasolio. Così come è necessario recuperare le risorse disponibili sul Psr e rendere operativo il Tavolo acqua. Prima di dare il bonus idrico capiamo bene quanta acqua abbiamo, riflettiamo sulla reale consistenza della materia prima negli invasi. Abbiamo margini di intervento limitati - ha concluso ma, ripeto, quello che possiamo fare facciamolo e facciamolo presto». «Ascoltare in Aula che si è intervenuti dopo la manifestazione degli agricoltori deve farci riflettere. Vi chiedo era

necessaria una protesta per capire i problemi del settore? La risposta è sicuramente no, perché è un settore che è afflitto da numerose e pesanti problematiche di cui tutti siamo a conoscenza». Lo ha sottolineato il consigliere di Basilicata Oltre Zullino, il quale ha poi fatto riferimento alle politiche del Governo regionale: «I bonus gas e acqua concessi a pioggia. Noi evidenziammo il paradosso nel voler dare il contributo anche a famiglie con redditi alti e proponemmo, invece, di distrarre 100 milioni per dare una mano alle famiglie con Isee basso ma non siamo stati ascoltati. Anche sul problema dei cinghiali si procede in maniera non giusta, non serve prolungare la stagione venatoria, occorrono progetti mirati condivisi da tutti gli attori interessati dalla problematica. Oggi che gli agricoltori sono scesi in strada voi rispondete che la colpa non è né della Regione né del Governo nazionale, la responsabilità di tutto questo è dell’Europa. Ma mentite sapendo di mentire, basti pensare che sul bilancio regionale non c’è un centesimo a favore dell’agricoltura», ha concluso Zullino.


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Partito dal presidio sulla statale 99 il corteo ha attraversato la città, ha raggiunto la sede della Regione e poi è tornato sulla Matera-Altamura

La “carica” dei trattori arriva a Matera: non si ferma la protesta degli agricoltori

la strada statale 99 Matera-Altamura. Il corteo ha raggiunto la sede materana della Regione Basilicata e dopo una breve sosta, i mezzi sono tornati al presidio sulla ss 99, passando da Matera Sud. Dopo le manifestazioni nel Metapontino e nel Vulture Melfese, prosegue ad oltranza la protesta degli agricoltori lucani che al pari di quelli italiani ed europei, lamentano una serie di problematiche che hanno messo di fatto, il settore in ginocchio. I rincari delle materie prime, i costi energetici fuori controllo, gli squilibri nella filiera che vedono le quotazioni delle materie prime agricole sempre più residuali, le difficoltà che interessano la nuova Pac 2023-2027, per non parlare delle problematiche relative alla manodopera agricola, la legge finanziaria e i mancati esoneri contributivi, la reintroduzione della tassazione per i beni fondiari, l’eccesMATERA. La protesta degli agricoltori lu- venienti anche dalla vicina Puglia, che han- siva burocrazia, i danni da fauna selvatica, cani ieri ha fatto tappa a Matera. no sfilato per le vie della Città dei Sassi, par- specialmente dei cinghiali e le frequenti Una trentina i trattori in corteo, alcuni pro- tendo dal presidio attivato al km 13.200 del- emergenze climatiche.

POTENZA Dopo 8 mesi, finalmente si effettua l’intervento nella zona periferica interessata da una frana. La strada è un’importante arteria di collegamento con il capoluogo

A Lavello prima iniziativa di mobilitazione della Cia-Agricoltori

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i è tenuta a Lavello, presso la sede della Cooperativa Unità Contadina, la prima delle iniziative di mobilitazione promosse dalla Cia. Dopo il calendario di assemblee approvato dalla Direzioni di Potenza e Matera, a Lavello si sono riuniti gli agricoltori del Vulture-Melfese. Nei prossimi giorni sarà la volta delle assemblee zonali di Metapontino, Potentino, Valdagri, Collina materana, Senisese. All'incontro, presieduto dal coordinatore Cia Donato Distefano, gli interventi dei Presidenti di Cia Venosa Liliana Sileo, Melfi Leonardo Moscaritolo, di Lavello Luigi Modugno hanno affrontato i temi e i problemi che investono il comparto e avanzato

specifiche proposte. In quest’area della provincia di Potenza pesano questioni incancrenite come lo storico problema della diga del Rendina e dei servizi irrigui e di bonifica che sono inadeguati e come il piano per ripristinare e migliorare la viabilità rurale nell’area nord rivendicato da troppi anni. Sempre nel Vulture-Melfese i titolari di aziende vitivinicole chiedono il rapido ristoro per i danni da calamità che attraverso la peronospora ha colpito i vigneti di aglianico e provocato ingenti danni nella vendemmia 2023. Al termine è stato approvato un ulteriore documento che contiene e richiama i punti sui quali aprire un serrato confronto con le Istituzioni locali, naziona-

li ed Europee consapevoli che «l’unica strada per risolvere e ottenere risultati è la concertazione». Il documento richiama i seguenti punti: la revisione della Pac 23/27; Interventi per contenere i costi di produzione; Garantire il giusto prezzo alle materie prima agricole; Semplificazione e sburocratizzazione; Contrasto della fauna selvatica; previdenza agricola e un sistema pensionistico dignitoso. Sono state raccolte le istanze presentate al fine di predisporre un documento finale unico da utilizzare nel confronto. Con le Istituzioni a partire dai Comuni è già previsto un incontro con ANCI e UPI il 6 febbraio alle 17 in sede Cia a Potenza.

Il coordinatore Distefano sottolinea che «stiamo vivendo una fase molto complessa del mondo agricolo che soffre più di altri settori e si stanno susseguendo eventi che richiedono la nostra attenzione. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani e nonostante la nostra Confederazione abbia lavorato, con ostinato impegno, a strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai problemi e sviluppare una visione forte per il futuro, la nostra l’agricoltura italiana è ancora in forte sofferenza. Non possiamo sottovalutare il malessere e il problema che gli Agricoltori evidenziano. La nostra azione continua».


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Da Confindustria Basilicata promossa una tavola rotonda sulle leve e gli strumenti per favorire il passaggio di staffetta nelle aziende familiari

Passaggio generazionale: da minaccia a opportunità

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l passaggio generazionale è una delle sfide più complesse che le aziende si trovano ad affrontare: troppo spesso rappresenta una minaccia, ma con gli strumenti giusti può diventare un’opportunità. Il tema è particolarmente importante per il tessuto produttivo lucano, dove l’impresa familiare rappresenta la tipologia di composizione societaria largamente maggioritaria. Per questo motivo, Confindustria Basilicata, insieme a Ey, Aidaf-Italian business family e Lucano 1894, ha dato vita a un incontro dal taglio operativo sugli strumenti concreti che le imprese hanno a disposizione per affrontare il delicato passaggio. La massiccia partecipazione ha confermato il forte interesse all’argomento. «Il Gruppo GI - ha dichiarato il presidente GI Confindustria Basilicata, Domenico Lorusso - è da sempre molto attento a questo tema. In sala ci sono tantissimi giovani imprenditori, che sono già operativi nella governance delle rispettive aziende e che quindi hanno già affrontato o stanno affrontando i delicati aspetti di questo processo. Non è una transizione che può essere lasciata al caso, ma ha bisogno di essere accompagnata da professionisti del settore. Solo il 13 per cento delle imprese familiari italiane sopravvive alla terza generazione di imprenditori. Ci sono due tipi di aziende: quelle che scompaiano e quelle che cambiano. La differenza è determinata dal-

la capacità di interpretare il futuro, gestendo al meglio il passaggio». «I forti mutamenti degli ultimi anni in aziende sempre più orientate alla digitalizzazione e alla sostenibilità - ha spiegato Massimo Meloni, family business e family business EY - hanno accelerato l’ingresso dei giovani nelle governance aziendali, favorendo l’integrazione di generazioni e di generi». «Questa convivenza però, per funzionare al meglio - ha aggiunto Chiara Pirrone, director EY - ha bisogno di regole ben precise che vanno definite quando le cose vanno bene, evitando il rischio di arrivare troppo in ritardo. È dunque fondamentale una forte azione di sensibilizzazione». «Aidaf - ha spiegato Giovanna Gregori, executive director dell’associazione - ha fatto propria questa mission cercando di promuovere, sviluppare uno stile etico di fare impresa che consenta alle aziende di migliorare e crescere a ogni passaggio di staffetta. Le difficoltà di natura finanziaria rappresentano, a livello nazionale, la seconda categoria di ostacoli che vengono riscontrati da coloro che sono impegnati in questa transizione». Nella tavola rotonda, Chiara Pirrone e Michele Mirabella, director Ey, hanno illustrato gli strumenti che possono aiutare a tutelare il patrimonio degli imprenditori e i veicoli societari attraverso i quali facilitare il passaggio. Il professore dell’Università Bocconi, Fabio Qua-

rato, ha focalizzato l’aspetto relativo delle tipologie di governance delle società a controllo familiare e di come queste impattano sulla gestione dei processi. A portare la testimonianza diretta di passaggio riuscito, la famiglia Vena, che è oggi alla quarta generazione di imprenditori di Lucano 1894, anche con il contributo del chairman, Luca Pancirolli. «Determinante - ha detto l’Ad, Francesco Vena - è la collaborazione e la condivisione intorno al doppio obiettivo dell’unità familiare e della crescita aziendale. Farsi assistere da professionisti esterni ha anche dei momenti di complessità e può generare una iniziale, naturale resistenza, ma è fondamentale per individuare le soluzioni più idonee non solo per la continuità dell’esistente ma per una vera e propria rigenerazione aziendale». «Nelle aziende, il passaggio di mano - ha concluso

il vice presidente di Confindustria Basilicata, Francesco D’Alema - ha un doppio aspetto, culturale e organizzativo. Mai come in questo momento, l’assunzione di responsabilità da parte delle giovani generazioni di imprenditori che subentrano

nella imprese familiari si carica anche di un valore aggiuntivo, dal momento che la continuità aziendale significa anche difendere il grande patrimonio industriale italiano, conservandone la testa e il cuore sul territorio nazionale».


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Il presidente della Provincia e sindaco di Vietri di Potenza fornisce una sua versione all’opinione pubblica

Rinvio a giudizio per maltrattamenti, Giordano si difende fuori processo

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ul processo a suo carico, il sindaco di Vietri e presidente della provincia di Potenza, Christian Giordano, nel respingere le accuse, ha espresso fiducia nella giustizia: «Sono sicuro che la giustizia ci darà ragione». Il Gup del Tribunale di Potenza, valutate le risultanze investigative ed in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica, ha rinviato Giordano ed il Responsabile comunale dell’Area amministrativa, Adolfo Nappi, per il reato di maltrattamenti nei confronti della ex dipendente comunale a tempo indeterminato, Carmela Giordano. Il sindaco, emersa all’attenzione pubblica la notizia del rinvio a giudizio, è andato oltre la semplice dichiarazione personale di estraneità ai fatti, cose che dovrà dimostrare nel futuro dibattimento. Giordano ha inteso fornire una ricostruzione dei fatti che alla luce dei riferimenti a cui lui stesso allude, appare difforme da quanto già valutato, in sede civile, in due gradi di giudizio. La ex dipendente comunale, nel 2020 e a pochi mesi dal pensionamento, subì un ingiusto licenziamento. Il Tribunale di Potenza, sezione Civile-Giudice del lavoro, ha già stabilito «l’illegittimità licenziamento», con sentenza con-

fermata anche in Appello. Nei due gradi di giudizio, il Comune di Vietri di Potenza, tra le altre cose, è stato condannato alle spese di lite rispettivamente per 3mila e 500 euro e 6 mila e 615 euro. Pendente il ricorso in Cassazione, che dovrebbe essere definito tra circa una settimana. Nel cercare di dare spiegazioni alla comunità di Vietri di Potenza, ma non solo, Giordano è anche presidente della Provincia di Potenza, il primo cittadino ha argomentato con “prove”, secondo lui, già valutate sia in sede civile che in sede penale, come, in estrema sintesi, non comprovanti nulla. Alla base dell’ingiusto licenziamento, un infortunio sul lavoro, per l’Amministrazione comunale, inesistente. In sede penale, archiviata la denuncia, nei confronti di Carmela Giordano, di truffa allo Stato. «Avevo, insieme ad altri amministratori comunali . ha dichiarato Giordano -, presentato un esposto relativo ad una dipendente (Carmela Giordano, ndr) che, con una costola fratturata, che intanto stranamente “si spostava” da destra a sinistra, non si recava a lavoro e svolgeva attività ritenute, anche dall’Ufficio procedimenti disciplinari, incompatibili con il suo stato di salute dichiarato: nella sostanza caricava pacchi per il proprio bar e

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Il presidente della Provincia e sindaco di Vietri di Potenza rinviato a giudizio insieme al responsabile comunale dell’Area amministrativa Nappi

Maltrattamenti all’ex dipendente ingiustamente licenziata: il pentastellato Giordano a processo

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Vietri di Potenza, il sindaco Giordano al centro di un preoccupante fuoco giudiziario incrociato. Con la stessa controparte in qualità di vittima, dal civile al penale il risultato, per ora, non cambia: primo cittadino a processo per maltrattamenti. Dopo il ciclone politico dell’anno scorso scaturito dall’inchiesta della Procura di Potenza nei confronti di imprenditori, mediatori e dell’ex consigliere comunale di Vietri di Potenza, Antonio Viggiano, nel contesto di vicende legate all’affidamento di una Cava locale, per il sindaco Christian Giordano nuo-

Giordano. Su binario parallelo a quello della Giustizia penale, il caso, nel 2020, dell’ingiusto licenziamento, sempre di Carmela Giordano, a pochi mesi dal suo pensionamento. Licenziamento già annullato con sentenza del Tribunale di Potenza, in qualità di Giudice del Lavoro, tra l’altro confermata anche dalla Corte di Appello: nel prossimo futuro, non bisognerà attendere molto, anche il verdetto della Cassazione. L’avvocato Giordano ostinato anche di fronte alle sentenze, tanto che per il reintegro lavorativo, la donna si è dovuta rivolge

__Cronache Lucane, edizione di ieri

casse d’acqua, in maniera provocatoria, finanche davanti l’abitazione del sindaco! allego le foto». Come anche da post social dai propri profili, Giordano ha allegato le foto che poi sono le stesse già prodotto, con esito infruttuoso, sia in sede civile che penale: «Il fatto posto alla base del licenziamento, la inesistenza dell’infortunio, non ha trovato prova convincente». S’attende l’esito della Cassazione, ma allo stato attuale, tesi e foto del sindaco non hanno riscontri. Tanto che in sede civile, il giudice ha specificato, a proposito del dossier fotografico prodotto, come gli atti confermavano che

__ Giordano

la dipendente comunale «si infortunò durante il lavoro», «che a causa dell’urto ella riportò una frattura al livello del costato e, prima ancora dolore al torace» e che «la patologia, non gravissima e neanche invalidante, non le aveva impedito di dedicarsi a comuni attività della vita quotidiana, tenuto anche conto del tipo di postumi riportati». Che non fosse di impedimento, trattandosi di un sintomo doloroso, «è fatto evidente anche agli occhi del non esperto». Ciò che Giordano ha anche evitato di specificare nel dare la sua versione all’opinione pubblica, post rinvio a giudizio noto, è la

testimonianza, resa al Giudice del lavoro e valutata come confermativa dell’evento traumatico in Comune, di uno degli allora colleghi di Carmela Giordano. Per sintesi, si evitano i dettagli sulla «costola fratturata che intanto stranamente “si spostava” da destra a sinistra», come ha detto Giordano. Anche questo, fino ad eventuale smentita della Cassazione, già tematica affrontata e chiarita in sede civile: «Il medico della cui attendibilità non si ha ragione di dubitare, dava una spiegazione logica dell’apparente contrasto tra diagnosi del medico e referto».


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I carabinieri hanno eseguito un provvedimento di divieto di avvicinamento alla donna vessata da oltre 20 anni

Violenze continue sulla moglie Indagato un 74enne di Policoro POLICORO Nei giorni scorsi i Carabinieri della compagnia di Policoro hanno eseguito nei confronti di un 74enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie, vittima di maltrattamenti in famiglia, disposto dall’Autorità Giudiziaria di Matera. La donna, da circa 20 anni, avrebbe subito condotte violente, sia verbali che fisiche, vedendosi costretta ad abbandonare la casa coniugale e rivolgendosi ai Carabinieri.

Avviate con immediatezza le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, che hanno portato il Giudice delle Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ad emettere la misura cautelare sopra indicata con la contestuale applicazione del controllo mediante mezzi elettronici (cosiddetto “braccialetto elettroni-

co”), pur nella dovuta precisazione che gli accertamenti compiuti finora sono comunque nella fase delle indagini preliminari e necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa. Per l’attività repressiva operata dai Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica di Matera, è stata fondamentale la collaborazione della vittima, che ha riposto nelle Istituzioni la totale fiducia.

IL PREFETTO DI POTENZA, CAMPANARO, HA ILLUSTRATO I DATI DELLE OPERAZIONI SVOLTE IL 31 GENNAIO

Alto Impatto, controlli straordinari su tutto il territorio

POTENZA Ieri mattina, nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunito dal Prefetto di Potenza Michele Campanaro presso la Sala Italia del Palazzo di Governo, sono stati illustrati i dati relativi ai controlli straordinari interforze ad “alto impatto”, eseguiti nel Capoluogo nella giornata del 31 gennaio. Ispirato dalla Direttiva del Ministro dell’Interno del 19 settembre 2023, il modello “alto impatto” è sperimentato con cadenza periodica sul territorio potentino, con significativi riscontri operativi. «I risultati dei precedenti servizi interforze svolti nella cornice del modulo organizzativo ad ‘alto impatto’ e i dati analizzati oggi, ci persuadono a proseguire con convinzione su questa strada. L’approccio integrato, il lavoro di squadra, la sinergia tra le specifiche competenze, consentono, infatti, di intervenire con efficacia sul territorio, facendo percepire nettamente ai cittadini la presenza delle Istituzioni e la volontà di dare risposte concrete alla richiesta di sicurezza», ha dichiarato il Rappresentante del Governo in apertura di Comitato. I servizi ad “alto impatto” della giornata di ieri, effettuati nella fascia oraria 07.00-13.00, hanno visto l’impiego di personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Polizia Scientifica della Questura, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza con unità cinofile antidroga, del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, della Polizia Ferroviaria, della Polizia Locale, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Azienda Sanitaria Locale. La mattinata è iniziata

_ Un momento della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Potenza

con i controlli presso Terminal Bus e Stazione ferroviaria, a cui sono seguiti quelli nelle zone di via Parigi, via Mazzini e del centro storico, con accurate verifiche in diversi esercizi pubblici. L’operazione ha restituito, complessivamente, i seguenti risultati: - Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri: posti di controllo, contestazione violazioni articoli Codice della Strada per mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e per l’utilizzo del cellulare durante la guida. Identificazione e controllo di 176 persone, delle quali 21 risultate positive in banca dati S.D.I.. Controllati 29 veicoli; - Guardia di Finanza: contestazione di violazioni per non tempestiva memorizzazione del do-

cumento commerciale, mancata richiesta di intervento per la manutenzione del registratore telematico, irregolarità in materia di abbonamento speciale canone Rai-TV. Sequestri amministrativi per violazione amministrativa ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/1990 nei confronti di 3 giovani; - A.S.P.: prescrizioni di carattere igienico /strutturale relativamente alle condizioni igieniche in un esercizio commerciale, prescrizioni di carattere igienico/sanitario/strutturale relativamente a locali adibiti a cucina e servizi igienici. «Il modulo ad ‘alto impatto’ consente di potenziare l’attività di prevenzione e contrasto, attraverso il controllo, sistematico e mirato, di persone, veicoli, esercizi commerciali e ricettivi. Si

guarda con particolare attenzione ai luoghi ove si registrano situazioni di maggiore disagio, soprattutto tra i più giovani. Da questi contesti, infatti, possono più facilmente scaturire condotte illegali con profili di allarme sociale e scadimento della percezione collettiva di sicurezza, per l’assunzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti e per l’abuso di alcol. Ringrazio tutti coloro che, prendendo parte alla squadra interforze “alto impatto”, contribuiscono in modo significativo a rendere la città di Potenza più sicura. Continueremo nelle prossime settimane a programmare e pianificare analoghi servizi interforze in tutte le zone del capoluogo», ha dichiarato conclusivamente il Prefetto Campanaro.


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Sanità, Mario Polese (Iv): «Segno che un’opposizione costruttiva su temi delicati produce buoni risultati»

Stabilizzazione dei precari: «Una battaglia ormai vinta» POTENZA «È una battaglia che porto avanti da circa tre anni e che oggi, grazie a impegno e sollecitazioni costanti, sembra essere vicina alla conclusione. Molto resta da fare, ma molto è stato fatto. In questa logica accolgo con favore la notizia del quasi completamento delle stabilizzazioni dei precari del personale Covid di Basilicata dopo gli ultimi deliberati dell’anno 2023 da parte della Giunta Regionale e dei conseguenti atti. Lo ribadisco: questo per me significa mettere in campo un’opposizione costruttiva e propositiva, su temi delicati e importanti come questo, dove centinaia di lavoratori, che durante il periodo Covid, e non solo, hanno agito da eroi fornendo un servizio fondamentale per la tenuta sociale e sanitaria della nostra nazione, meritano un giusto riconoscimento per la loro stabilità professionale e familiare». Lo riferisce in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente nazionale di Iv, Mario Polese che sottolinea: «Interrogazioni, mozioni approvate, raccolte firme e una legge a mia firma approvata nel 2021, hanno portato a un obiettivo comune che oggi vedrà il sistema sanitario lucano più forte e preparato, con giovani

professionisti che finalmente vedono scorrere le loro graduatorie e pronti a prendere servizio nelle strutture sanitarie lucane. Si tratta di un grande sforzo che vedrà d’ora in poi, come stabilito da una nota dell’assessorato alla Sanità inviata alle strutture sanitarie della Regione sulla base delle ultime modifiche normative introdotte dalla leg- _ Mario Polese (Iv) ge numero 14 del 2023 (Decreto Milleproroghe), tori della Sanità, comcoinvolti tutti gli opera- presi gli amministrativi,

anche con contratti di lavoro flessibile. Ora il mio auspicio - spiega l’esponente della Cabina di regia nazionale Iv - è quello che le poche unità rimaste ancora fuori, siano stabilizzate nel più breve tempo possibile, e chiedo con ancora più incisività che questo impegno sia mantenuto. Ho sempre ribadito come l'obiettivo prioritario resta quello di stabilizzare il personale sanitario che nella fase iniziale della

pandemia, a rischio della propria incolumità ha fatto scudo con il proprio lavoro a tutela della salvaguardia della salute dei cittadini lucani. Per questo, ripeto, chiedo a tutti gli attori coinvolti, di mettere in campo tutti gli sforzi amministrativi ed economici necessari per chiudere positivamente e definitivamente questa annosa vicenda», conclude il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata.

BOLLETTINO E GALASSO (FP CISL): «COERENTI AL NUOVO CONTRATTO DELLA SANITÀ PUBBLICA»

«Valorizzazione personale, bene l’Asp»

POTENZA «La direzione strategica dell’Asp ha approvato due importanti regolamenti che vanno nella direzione di valorizzare il personale sanitario: il primo riguarda le progressioni economiche all'interno delle aree di appartenenza del personale del comparto, che con il nuovo contratto prendono il nome di differenziali economico di professionalità (Dep); il secondo disciplina le modalità di affidamento degli incarichi di posizione, quelli di funzione organizzativa e quelli di funzione professionale». Lo rendono noto il segretario generale della Cisl Fp Pino Bollettino e il segretario del comparto sanità Pierangelo Galasso specificando che «i provvedimenti adottati dall’azienda sanitaria sono coerenti al nuovo contratto della sanità pubblica che introduce una nuova classificazione del personale,

sostituendo le posizioni organizzative e di coordinamento con nuove fattispecie e istituendo una ulteriore nuova tipologia di incarico, quella di funzione professionale. Sono incarichi fondamentali, indispensabili per l'ottimale funzionamento dell’azienda sanitaria più grande della Basilicata. Allo stesso tempo – continuano Bollettino e Galasso – rappresentano la massima espressione di valorizzazione del personale del comparto, che potrà utilizzare le proprie professionalità, competenze e formazione post base per

dare un nuovo e deciso impulso al definitivo raggiungimento dell'eccellenza in ogni ambito dell’azienda». La Cisl Fp accoglie dunque in maniera positiva questi due regolamenti, in particolare quello relativo agli incarichi «che consentirà di completare l'organigramma aziendale dopo l'immissione in ruolo nel corso degli ultimi due anni di un numero importante di personale, numero che ci auspichiamo possa crescere ulteriormente anche nel 2024 attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi unici e le stabilizzazioni, vista anche l'ultima indicazione dell'assessorato. Attraverso la nomina di queste nuove figure apicali si permetterà il miglioramento dell'organizzazione di quelle unità operative in cui mancava il coordinatore», concludono Bollettino e Galasso.

I LAVORATORI DEL SETTORE A REGIONE E ASM: CHIESTO IMMEDIATO RIPRISTINO DELLE TERAPIE RIABILITATIVE

Centro Rham di Matera, mobilitazione per i bambini con disabilità

MATERA Anche 60 lavoratori professionisti del centro “Rham” chiedono l’immediata ripresa delle terapie riabilitative per i bambini con disabilità. Non si ferma la mobilitazione a favore delle famiglie dei bambini con disabilità del Centro Rham di Matera. Dopo il Prefetto di Matera ed il Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, anche i lavoratori del settore si rivolgono alla Regione e alla ASM per una soluzione rapida del problema. Dopo le iniziative da parte del Comitato Spontaneo Genitori “Bambini Speciali”, che chiedeva un immediato ripristino all’accesso delle terapie riabilita-

tive per i propri figli, garantite per legge, e ingiustamente sospese per problemi burocratici di budget, ora anche i professionisti si rivolgono al Presidente della Regione, Vito Bardi, agli Assessori alla Sanità e alle Attività Produttive, Francesco Fanelli e Michele Casino, e al

Commissario della ASM di Matera Maurizio Friolo, affinché sia trovata quanto prima una soluzione a questo stallo. Infatti a pagare le conseguenze della burocrazia, non sono solamente le famiglie e i bambini con disabilità, ma anche i lavoratori coinvolti. Professionisti che hanno investito tempo e denaro per formarsi e specializzarsi in terapie fondamentali: logopedisti, neuropsichiatri, psicologi, terapisti occupazionali e terapisti Tnpee che garantiscono le fondamentali terapie riabilitative ex art.26 legge n. 833/1978. Parliamo di professionisti che hanno scelto dopo i propri studi, anche a fronte di stipendi meno so-

stanziosi, di tornare nella propria terra di origine per dare un contributo allo sviluppo e alla crescita della nostra società, fieri e orgogliosi di rappresentare un riferimento di eccellenza per tante famiglie, garantendo ai loro figli le cure migliori. Oggi anche la continuità e garanzia lavorativa di questi terapeuti è messa in discussione e anche questo è inammissibile. Una breve richiesta di intervento è stata fatta dai lavoratori alle Istituzioni, nella speranza che qualcuno la accolga e faccia quanto necessario affinché la nostra terra non perda anche queste eccellenze, spingendole ad andare altrove per poter lavorare.


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L’assessore regionale alla Salute, Fanelli: «Ripartite le risorse per l’incremento del trattamento accessorio»

«Più fondi per la dirigenza medica, le indennità Covid discorso a parte» POTENZA «Con tre distinti provvedimenti di Giunta, a seguito delle ripartizioni del Fondo Sanitario Nazionale, abbiamo assegnato specifiche risorse finanziarie alle Aziende Sanitarie lucane interessate, finalizzate all’incremento dei fondi per il trattamento accessorio della dirigenza sanitaria». Lo ha fatto sapere il vicepresidente e assessore alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata, Francesco Fanelli che ha così spiegato: «Con una delibera sono state ripartite le risorse che saranno utilizzate per l’incremento del trattamento accessorio di tutta la dirigenza sanitaria anche applicando il meccanismo di giustizia distributiva tra le Aziende atto a ristabilire equità di trattamento economico per profilo professionale su tutto il territorio regionale (art.1, commi 435 e 435 bis, della legge n.205/2017). Con altra delibera- ha continuato l’assessore- si è provveduto a prendere atto della ripartizione dei fondi relativi a trasferimenti di somme provenienti dal-

_ L’assessore Francesco Fanelli

l’Inail e destinate ad incrementare per una parte, il trattamento accessorio dei medici certificatori dei Pronto Soccorso, per un’altra, ad incrementare la quota capitaria dei medici di medicina generale (art. 1, comma 527 della legge n,145/2018); per i secondi le risorse sono accantonate in attesa del via libera che sarà dato con il nuovo Acn (Accordo Collettivo Nazionale) medici di medicina generale 2019-2021. Con il terzo provvedimento, si dà il via libera alla corresponsione dell’indennità stabilità dall’art.1 comma 293 legge 234/2021, ai dirigenti medici ope-

ranti nei servizi di Pronto Soccorso in perfetta sincronia con il via libera al nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2019/2021 appena varato per l’area sanità a cui è fatto espresso rinvio e che determinerà un giusto riconoscimento economico ai destinatari della norma, in ragione delle particolari condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale in servizio in tali reparti ospedalieri. La concreta attribuzione di tale indennità è rinviata ai contratti collettivi integrativi decentrati delle singole aziende interessate. Rispetto a tale ultima disposizione è uti-

le chiarire- ha aggiunto l’assessore- che in fase di lavori parlamentari, proprio perché la disposizione legislativa era già chiaramente declinata in favore del solo personale operante nei servizi di pronto soccorso, furono presentati emendamenti atti ad estendere la norma anche ai servizi del 118. Tuttavia, tali emendamenti furono respinti e non trasformati nella legge entrata in vigore. La Regione, pertanto, ha applicato correttamente la legge senza voler escludere nessuno ma, al contrario, non potendo includere ciò che la legge non ha previsto. I tre provvedimenti, peraltro, sono il frutto di un chiaro e franco ‘confronto regionale’ con i sindacati della Dirigenza sanitaria che, a larga maggioranza dei presenti, ha ben compreso ed accolto filosofia e finalità di applicazione delle predette disposizioni di Legge rispettate. In ragione di ciò, si ribadisce con forza che il personale del 118 nella sua interezza, rappresenta una risorsa vitale per il Servizio Sa-

nitario Regionale e va al di là di ogni buon senso anche solo pensare che sia stata applicata una volontà di esclusione da logiche di promozione e di incentivazione. Appare dunque chiara la strumentalizzazione che sottende una altrettanto palese disinformazione che associa erroneamente le indennità di covid, che appartengono ad una fase storica superata, e che nulla c'entrano, con il trattamento accessorio che viene rimpinguato in modo continuativo e strutturato. La richiesta che si rinnova anche in questa sede ad alcuni sindacati e a chiunque abbia voglia di contribuire realmente in maniera costruttiva al miglioramento della sanità lucana- ha concluso l’assessore Fanelli- è quella di mettere da parte i colori di bandiera e di perseguire la strada del dialogo e del confronto basato su realtà oggettive e sulle evidenze giuridiche, evitando di ergersi a paladini della giustizia con lo scarso risultato di compiere esclusivamente una gravissima e dannosa disinformazione».

IL SINDACO DE MARIA: «DOPO SETTIMANE DI PRESSIONI SIAMO RIUSCITI AD OTTENERE UN RISULTATO»

Latronico-Agromonte, ambulatorio aperto a febbraio DI EMANUELA CALABRESE

LATRONICO Continuano i problemi in merito al servizio di continuità assistenziale, comunemente detta “guardia medica”, sul territorio di Latronico e Agromonte. «Dopo settimane di pressioni e solleciti per risolvere il problema della continuità assistenziale sull'intero territorio comunale, siamo riusciti ad ottenere per il momento un iniziale risultato: l'ambulatorio di Latronico sarà aperto per tutto il mese di febbraio e, ad Agromonte, saranno garantiti i turni di guardia medica nei giorni sabato 03 febbraio dalle ore 10:00 alle ore 09:00 del giorno successivo, sabato 17 febbraio dalle ore 10:00 alle ore 09:00 del giorno successivo e domenica 25 febbraio dalle ore 09:00 alle ore 08:00 del giorno successivo- rende

noto il sindaco Fausto De Maria -Nel caso in cui si riusciranno a coprire altri turni di guardia su Agromonte i cittadini saranno prontamente informati». Una soluzione momentanea, che vede l’Amministrazione comunale impegnata nel risolvere il problema, pertanto «è stato già richiesto un incontro programmato con la parte politica e la Direzione Sanitaria per risolvere i problemi già segnalati e far sì che gli stessi non si ripetano più. Continueremo a lavorare per garantire i servizi e tutelare la salute di tutti». Una situazione che segue quella della fine di dicembre, quando De Maria senza mezzi termini asseriva: «Anche a Latronico e nella frazione di Agromonte, in questi giorni festivi, è stata chiusa spesso la guardia medica per carenza

_ Il sindaco di Latronico, Fausto De Maria

di medici nel coprire tutti i turni. E questo è accaduto da noi, come in tanti altri paesi della Basilicata in questi giorni di festività. Nonostante l’avanzare delle nuove tecnologie, vengono chiusi reparti negli ospedali, è pur vero che la popolazione è diminuita anche a dismisura, ma intanto i servizi sanitari sono peggiori di 20 anni fa- ed ancora- Non

si può pensare alle questioni soltanto nelle emergenze, quando ormai si è arrivati con l’acqua alla gola. Bisognerebbe programmare in anticipo per non avere poi emergenze. Sarà inutile anche costruire altre strutture come le case di comunità, grazie al Pnrr, se poi non ci sarà il personale medico e infermieristico. È stato fatto un grave errore a non utilizzare quella importante linea di credito del MES sanitario (37 miliardi di euro), da restituire in tantissimi anni ad un tasso di interesse dello 0.60%, soltanto per un principio ideologico. Ricordiamo che il diritto alla salute è il bene supremo di ogni essere umano. Tant’è che è contemplato, tutelato e protetto nell’art. 32 della Costituzione repubblicana», concludeva già il Sindaco di Latronico.


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A comunicarlo la direzione generale per la salute della Regione: «Non possono essere ancora definiti i dettagli di ciò che è accaduto»

Attacco hacker, «possibile violazione dei dati personali dell’utenza del Servizio Sanitario» L

a direzione generale per la salute e le politiche della persona della Regione Basi-

licata comunica che a seguito dell’accidentale ed imprevedibile evento informatico potrebbe verifi-

carsi una violazione di dati personali di utenti delle Aziende Sanitarie del Servizio Sanitario Regio-

nale. «La possibile violazione sarebbe avvenuta tramite intrusione illecita e si sarebbe diffusa tra gli Enti del Servizio Sanitario Regionale le cui reti informatiche sono comunicanti per la gestione di alcuni applicativi. Al momento non possono essere definiti con precisione i dettagli di quanto accaduto e il numero di persone eventualmente interessate» fanno sapere dalla Regione. «Tra le evenienze si indicano: la copia, l’alterazione o la cancellazione di dati, che gli uffici com-

petenti stanno verificando e accertando. Allo stato attuale non può precisarsi la tipologia di dati personali coinvolti, che potrebbero essere ‘amministrativi’ (es. nominativi, indirizzi, …) o anche ‘particolari’ (dati sanitari)» continua la nota. «Ulteriori aggiornamenti saranno tempestivamente resi noti con la medesima modalità. Per ottenere maggiori informazioni è possibile contattare il Responsabile della Protezione dei Dati all’indirizzo rpd@regione.basilicata.it » conclude la nota della Regione Basilicata.

Si vuole adeguare la normativa regionale in materia di rilascio del nulla osta di categoria B «per le pratiche connesse alle esposizioni a scopo medico»

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Ddl norme impiego sorgenti radiazioni ionizzanti, sì da Consiglio

l Consiglio regionale della Basilicata, riunito in seduta straordinaria, su richiesta dal presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, ha approvato a maggioranza, con 14 voti favorevoli di Aliandro, Baldassarre, Bardi, Bellettieri, Braia, Cicala, Coviello, Fuina, Giorgetti, Leone, Merra, Pittella, Polese e Trerotola e 2 astensioni quelle di Leggieri e Perrino, il disegno di legge n. 162/2023 "Norme per il rilascio del nulla osta all'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B, per le attività comportanti esposizioni a scopo medico e medico veterinario e di ricerca scientifica in vivo e in vitro svolte presso strutture sanitarie". Lo strumento legislativo disciplina, in attuazione del decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101 (Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti), il rilascio del nulla osta di categoria B «per le pratiche comportanti e connesse alle esposizioni a scopo medico e medico veterinario e di ricerca scientifica in vivo e in vitro, svolte presso strutture sanitarie in possesso di autorizzazione sanitaria regionale e in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa statale e regionale in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private». L’Autorità competente al rilascio del nulla osta di categoria B all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti e dell’autorizzazione all’allontanamento di materiali o rifiuti contenenti sostanze, viene individuata nel Direttore della Direzione Generale Regionale competente in materia di sanità. L’Autorità competente si avvale del supporto tecnico di un organismo consultivo, la “Commissione per la radioprotezione” che, oltre ad esprimere parere tecnico obbligatorio preventivo sulle istanze ai fini del rilascio del nulla osta, fornisce ogni necessario supporto tecnico-scientifico per affrontare le questioni relative alla prevenzione dei rischi da esposizione alle radiazioni ionizzanti, sia dal punto di vista della radioprotezione della popolazione e dei la-

voratori, sia per quanto riguarda l’ambiente. La Commissione è presieduta dal dirigente del competente ufficio in materia di prevenzione primaria sanitaria della Direzione Generale Regionale competente in materia di sanità ed è integrata da uno specialista in fisica medica, da un esperto di radioprotezione di almeno 3° grado sanitario, iscritto nell’elenco nazionale degli esperti di radioprotezione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da un medico specialista in medicina nucleare o in radioterapia e da un medico autorizzato, da un rappresentante dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata, da un rappresentante designato dalla Direzione regionale del lavoro e da uno designato dalla direzione regionale dei Vigili del fuoco. Il provvedimento di nulla osta tiene conto dell’ubicazione delle installazioni, dell’idoneità dei locali, delle strutture di radioprotezione, delle modalità di esercizio, delle attrezzature e della qualificazione del personale addetto, dell’organizzazione del sistema di radiopro-

tezione e dei vincoli di dose adottati, delle conseguenze derivanti da eventuali incidenti, delle modalità di allontanamento di materiali o smaltimento nell’ambiente di rifiuti radioattivi. All’Autorità competente spetta il compito di inserire nel registro telematico delle sorgenti di radiazioni ionizzanti le informazioni riguardanti i provvedimenti autorizzativi ed eventuali provvedimenti di aggiornamento. Con l’articolo 14 del dispositivo viene vietato lo smaltimento nell’ambiente, il riciclo e il riutilizzo di materiali contenenti sostanze radioattive senza una preventiva autorizzazione, mentre l’articolo 16 indica il contenuto dell’autorizzazione all’allontanamento, fissando apposite prescrizioni.L’art. 17 disciplina la sospensione dell’attività e la revoca dell’autorizzazione in caso di gravi o reiterate violazioni delle norme di cui al D. lgs. 101/2020 o di prescrizioni tecniche. L’art. 18 pone a carico dei soggetti richiedenti non pubblici, ai sensi dell’art. 5 della legge n. 25/1999, le spese per il rilascio dei pareri tecnici.


Potenza

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POTENZA La porzione non interessata dai lavori appena conclusi rientra in un progetto di «recupero ambientale» spiegano dal Comune

Villa di Santa Maria e il “mistero” del marciapiede: «Il tratto rotto è oggetto di un altro intervento» POTENZA. Tornano a far discutere i lavori per ripristinare il muro di contenimento della Villa di Santa Maria a Potenza. Lavori che sarebbero dovuti durare 100 giorni e che invece sono durati molto di più creando notevoli disagi alla viabilità in una zona con un traffico veicolare intenso. Ieri mattina i potentini hanno potuto ammirare come i lavori del muro di contenimento siano finiti mentre gran parte del marciapiede che costeggia la Villa comunale versi in uno stato pietoso. Rotto e pericoloso così come lo era prima dei lavori. I cittadini indignati hanno pubblicato le foto sui so-

cial che poi sono state oggetto di facili battute non sono andate a genio all’Amministrazione che ci ha tenuto a precisare la sua posizione. Pare che i lavori di ripristino e manutenzione del restante marciapiede non rientrante nel tratto interessato dai lavori effettuati sul muro di contenimento della Villa facciano parte di un altro intervento. Ad annunciarlo direttamente il sindaco Mario Guarente e l’assessore ai lavori pubblici Michele Napoli. Si tratta di un progetto da 3 milioni che prevede il rifacimento di marciapiedi e l’abbattimento di barriere architettoniche con lavori che inizieranno

nella prossima primavera. «Solo per correttezza nei confronti dei cittadini e della ditta che ha eseguito l’intervento su parte del muro della Villa di Santa Maria, è bene precisare – spiegano – che il tratto non interessato dai lavori appena conclusi, è inserito in un più ampio progetto per il quale si andrà a intervenire proprio sulla parte restante del marciapiede confinante con la Villa di Santa Maria. Si tratta di un intervento di recupero ambientale e decoro urbano finalizzato al miglioramento dei luoghi e della qualità della vita sul territorio della Città di Potenza». «È in corso la redazione del progetto esecuti-

Preoccupazione tra i residenti spaventati dal numero di ungulati che girano indisturbati

_Marciapiede Villa di Santa Maria

vo, con lavori di rifaci- palestra CONI, ex scuola mento marciapiedi che in- media Torraca» concludoteresseranno tra l’altro il no Guarente e Napoli. percorso Ponte Musmeci, ROSAMARIA MOLLICA

DEDICATO AI RESIDENTI CON DISABILITÀ TRA I 18 E I 64 ANNI

Cinghiali a spasso “in cerca di cibo” Progetti di vita indipendente, al Serpentone: avvistati 30 esemplari è possibile presentare istanza

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cinghiali arrivano anche al Serpentone. Avvistati, nelle scorse ore, circa una trentina di esemplari nella zona che conduce al ristorante. È ormai assodato che agli ungulati piace passeggiare per le strade del capoluogo, siano esse parchi, strade rurali o pieno centro urbano. Gli avvistamenti e soprattutto il numero ha preoccupato i cittadini residenti nel quartiere che finora erano stati esentati dalla loro visita. In cerca di cibo e senza alcuna paura di macchine e veicoli in generale , persone o altro si avvicinano sempre più al centro abitato e lo fanno semprep iù spesso. L’ultima apparizione in ordine di tempo è stata quella in via Papa Giovanni XXIII soltanto due settimane fa. Anche qui una quarabntiina di cinghiali attraversava con calma e rigorosamente in fila indiana la strada sotto gli occhi sorpresi di un bambino che era in macchina con suo padre mentre rincasava. Il gruppetto di 6 esemplari che girava indisturbato per la zona G, per Macchia Romana e scorrazzava a novembre per tutta la città con passeggiate rilassanti per fino al parco Baden Powell, ha fatto spazio ad un gruppo più numeroso che sicuramente crea maggiore apprensione tra i cittadini che se li ritrovano davanti, in macchina o a piedi. Un problema questo per Potenza. Non solo dal punto di vista della pericolità per la pubblica incolumità ma anche una questione sanitaria non di poco conto alla quale si dovrà porre rimedio in qualche modo. È evidente che le soluzioni messe in campo finora dall’Amministrazione comunale non abbiano sortito alcun effetto, eppure una qualche soluzione bisognerà pur trovarla prima che la situazine sfugga di ma-

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no a danno di cittadini, automobilisti e soprattutto agricoltori. Dal canto suo la Regione Basilicata ha emanato un bando per i comuni con il quale metteva a disposizione 200 mila euro per l'acquisto di gabbie e di altri strumenti utili alla cattura degli ungulati. Solo 15 amministrazioni hanno aderito e tra queste pare non ci sia il Comune di Potenza che non va propriamente d’accordo con le gabbie per la cattura degli ungulati. Qualche mese fa, va ricordate, sono state montate le gabbie in città senza però alcun successo. Vedremo a questo punto quale altra carta giocherà il sindaco Mario Guarente per “liberare” la città capoluogo dalla presenza dei simpatici animaletti. R.M.

entro il primo marzo

l Comune di Potenza, attraverso il sito istituzionale dell’Ente, ha fatto sapere che da ieri e fino alle ore 12 del 1° marzo 2024 è possibile presentare istanza per accedere ai Progetti per la Vita Indipendente. «Possono accedere ai progetti per la Vita Indipendente, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, le persone che, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana, oppure in uno Stato appartenente all’Unione Europea, oppure cittadinanza in uno Stato non appartenente all’Unione Europea per i cittadini muniti di permesso di soggiorno CE; residenza nel Comune di Potenza; essere in possesso di attestazione ISEE in corso di validità: il valore ISEE socio-sanitario 2023 del richiedente non deve essere superiore a 40 mila euro; essere in possesso di certificazione attestante lo stato di handicap; età compresa tra i 18 e i 64 anni» si legge nella nota dell’Ente. «Le domande, corredate dalla documentazione richiesta, devono essere trasmesse a mezzo Pec all’indirizzo: servizisocialipec.comune.potenza.it, oppure a mano presso l’U.D. Servizi alla Persona in via N. Sauro. - conclude la nota Per la compilazione della domanda e l’elaborazione del Progetto di Vita Indipendente i richiedenti possono avvalersi del supporto dell’Ufficio Segretariato Sociale dell’Unità di Direzione Servizi alla Persona – Ufficio Servizi Sociali del Comune di Potenza (tel. 0971/415128. Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì 10 – 12,30. Martedì e giovedì 16,00 – 17,30.)».


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Potenza

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Il delegato della Filt Cgil pur «apprezzando l’impegno dell’azienda» sollecita il sindaco di Potenza affinchè «si concretizzi un Piano di esercizio organico ed efficiente»

Bus sostituito da auto aziendale per garantire la corsa, Pace: «Grave mancanza di Servizio» POTENZA. Un autobus della linea di trasporto pubblico locale che transita per l’Università, qualche giorno fa, è andato in panne e così la Miccolis Spa – la ditta che ha preso in mano le redini del Servizio Tpl a Potenza dal primo ottobre 2022 - ha pensato bene di rimediare alla criticità «con la sostituzione del mezzo urbano con un’automobile aziendale». È quanto segnala Rocco Pace della Filt Cgil Basilicata, tra i primi a commentare l’accaduto e che «pur apprezzando l’impegno dell’azienda a garantire ugualmente il servizio», ha trovato «grave e paradossale» quanto si è verificato, poiche «denota - spiega il delegato sindacale - una mancanza di rispetto per gli utenti e per la città». «Ancora una volta, nonostante il cambio di gestione enfatizza Pace - nulla è cambiato nel Piano di esercizio, trovandoci di fronte a problemi atavici irrisolti: mancanza di autobus o utilizzo di mezzi inadeguati, inefficienza della corse. Inutile ricordare l’evidente Servizio di info mobilità, fermo ancora al palo, se non per gli utenti più avvezzi alle tecnologie che usano l’App». Riferendosi, in tal senso, all’applicazione utilizzabile dagli utenti tramite lo smartphone per acquistare biglietti e abbonamenti digitali. «Per non parlare - prosegue

__Pace

il delegato della Filt Cgil Basilicata - della questione delle fermate dei bus urbani non a norma, più volte segnalate». E qui, l’esplicita allusione di Pace va al recente report fotografico avviato dalla stessa organizzazione sindacale per segnalare le «innumerevoli fermate urbane non in regola» e dove, ad oggi, «nessun intervento in merito è stato effettuato, nonostante la presenza di fermate in punti sensibili, vicino a scuole e presidi sanitari», enfatizza Pace che prosegue la considerazione chiamando in causa la situazione delle zone rurali, «dove la viabilità è nettamente peggiorata a causa della scarsa manutenzione del manto stradale, restando così abbandonate e mal servite».

A preoccupare il delegato della Filt Cgil è poi l’imminente scadenza del “fine vita” delle scale mobili XVIII Agosto, l’mpianto denominato “Prima”, che quest’anno compie 30 anni e che «entro ottobre 2024 - spiega Pace- allo scadere dei trentessimo anno di attività, dovrà essere adeguato alle certificazioni Ustif (rampe, motori, ascensori) o altrimenti dovrà chiudere essendo giunto a “fine vita”. Ciò nonostante ad oggi – rimarca Pace – una progettazione seria che guardi al mantenimento dell’apertura del primo impianto avviato all’epoca in città non c’è, provocando un danno non solo all’utenza ma anche ai lavoratori, con un impatto occupazionale di almeno una decina di unità». Un intervento, dunque, non

più rinviabile. Così come la risturutturazione complessiva di tutto il Servizio Tpl incastonando gli impianti meccanizzati in un sistema complessivo, anche sovraurbano, sviluppando le necessarie sinergie con gomma, ferro e ciclopedonalità in accordo con il PUMS, il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile tanto decantato dall’attuale Amministrazione Guarente. Ma, come evidenzia lo stesso Pace, «ormai siamo allo scadere di questa Amministrazione comunale e il trasporto pubblico locale, su cui tutti indistintamente puntano in campagna elettorale, resta del tutto inadeguato rispetto all’espansione urbanistica della città. Ancora aspettiamo la presentazione ufficiale del Piano di esercizio, allo stato attuale inesistente. Le

piccole modifiche effettuate qua e là occasionalmente non possono certo considerarsi un piano organico ed efficiente, che deve tenere conto dei chilometri percorsi, della densità urbana, dell’affluenza che, a queste condizioni, non potrà che continuare a essere scarsa. Ci ritroveremo ancora una volta di fronte a solite passerelle e a promesse elettorali che, ci auguriamo, non saranno di nuovo disattese», incalza il delegato della Filt Cgil che conclude l’intervento a Cronache sollecitando il sindaco Guarente «a fare meno affidamento sui Don Chisciotte di turno che lo difendono a spada tratta sulla buona gestione di un Servizio che è in verità inefficiente. Ed è sotto gli occhi di tutti». APAC

DATI POSITIVI DALL’ENTE DI POTENZA: NEL 2023 MEDIAMENTE LE QUIETANZE SONO STATE PAGATE ENTRO 26 GIORNI DALL’EMISSIONE, NEL 2019 IL RITARDO MEDIO ERA DI 46 GIORNI

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Fatture commerciali, il Comune ha ridotto notevolmente i tempi di pagamento dati ufficiali riportati dal sito della Ragioneria generale dello Stato – Piattaforma PCC AreaRGS – con riferimento al tempo medio ponderato di ritardo dei pagamenti delle fatture commerciali, attestano come il Comune abbia notevolmente ridotto i tempi di pagamento delle fatture». A comunicarlo l’assessore al Bilancio del Comune di Potenza Gianmarco Blasi. «Premetto che se le fatture vengono pagate entro 30 giorni dalla data di emissione non si registrano ritardi, – prosegue l’assessore – nel 2019 il Comune di Potenza si attestava su una media di 46 giorni di ritardo per corrispondere quanto dovuto ai fornitori, nel 2020, anno del covid, 57 giorni, nel 2021 40 gior-

ni, nel 2022 29 giorni e nel 2023, addirittura, siamo a un dato medio negativo, vale a dire – 4 giorni, cioè, siamo arrivati a garantire i pagamenti entro 26 giorni dalla data di emissione

delle fatture. Mi preme sottolineare come l’ottimo risultato amministrativo conseguito sia frutto del lavoro del dirigente Di Lascio, di responsabili e dipendenti del Servizio finanzia-

rio e dell’Ufficio Contabilità e Gestione finanziaria. Ringrazio tutto il personale e ribadisco quanto sia importate proseguire in un’attenta, costante e proficua collaborazione tra tutti gli Uffici comunali. L’Amministrazione comunale – conclude l’assessore Blasi – è consapevole delle difficoltà che i diversi settori scontano per la carenza di personale ma, traguardi come quello raggiunto, testimoniano la professionalità di quanti, ogni giorno, pur tra mille ostacoli, riescono a garantire il raggiungimento di risultati di rilievo, risultati dei quali l’intera comunità si giova, come nel caso della tempestività nei pagamenti dei fornitori, che significa rispetto per il lavoro e per la vita di tanti imprenditori».


Potenza e Provincia

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Per l’ex consigliere comunale, dopo l’apertura della variante «necessarie misure che consentano al borgo di non uscire dai percorsi dei viaggiatori»

Brienza, Pagano: «Ora si punti sul turismo e sulla promozione»

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a ieri nella citta di Brienza non transitano piu quegli autoarticolati, camion, furgoni e auto varie che per decenni hanno intasato le vie e bloccato lo scorrere dall'ordinario traffico cittadino» ha affermato Francesco Pagano già consigliere comunale di Brienza. «Brienza non è più un passaggio obbligato per chi dalla Basentana deve arrivare sulla Salerno- Reggio Calabria. - continua Pagano - Un evento che anni fa sembrava utopia e ancora qualche mese fa sembrava lontanissimo nel tempo; invece, ecco, uno svincolo si apre e Brienza non è più sulla rotta dei viaggiatori, che da ieri bypasseranno il paese grazie alla

nuova bretella di cui tanto si è discusso negli anni scorsi e che da ieri è realtà». «Come quando, dopo una grande festa chiassosa e affollata, la musica si spegne, le strade si svuotano, cala un silenzio riposante per le orecchie stordite dai rumori, insieme alla nostalgia della festa che si è conclusa, così i cittadini di Brienza vivono già la dicotomia tra il sollievo di non vivere più i disagi legati ad un traffico sovradimensionato e la preoccupazione che questa nuova articolazione della viabilità isoli definitivamente il paese e riduca ai minimi storici il commercio locale. - prosegue l’ex consigliere comunale - Ma se è vero che, come scri-

veva Seneca, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” è ancor più vero che questo vento di cambiamento, se sapremo governarlo, può diventare una grande opportunità per la nostra comunità di invertire la rotta a nostro favore e che l'Amministrazione può- e a mio parere deve - iniziare a puntare seriamente e concretamente sul turismo e promuovere il patrimonio storico e architettonico di cui è custode». «È fondamentale in questa circostanza sapere cosa fare, come farlo e mettere in campo in tempi quanto più celeri le misure a disposizione che consentano a Brienza di non essere messa da parte, di non uscire dai "percorsi" dei viaggiatori e scivolare nell'oblio, ma piuttosto di diventare ora più che mai meta turistica consapevole, non più passaggio obbligato. - conclude Francesco Pagano - Un'Amministrazione lungimirante e il coinvolgimento attivo della cittadinanza e del tessuto economico locale sono gli unici strumenti necessari per cogliere questa opportunità. Ed è questo che dobbiamo augurarci per il futuro di Brienza, che questa volta l'obiettivo venga centrato».

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE DEM COMMENTA L’INAUGURAZIONE

SS95, Ferrone: «C’è poco da festeggiare»

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’apertura al transito della strada statale 95 “Tito-Brienza”( variante alla Ss 95 “di Brienza”) non chiude i tanti problemi della viabilità della nostra Provincia. E questo nonostante gli investimenti ribaditi da Anas per oltre 2,68 miliardi di euro, 1,87 dei quali per la realizzazione di nuove opere ed oltre 800 milioni per manutenzione. Se non si trasferiscono risorse adeguate alla Provincia l’intervento di Anas non potrà mai essere esaustivo delle numerose e legittime esigenze di mobilità delle nostre comunità» afferma Carmine Ferrone, consigliere Provinciale del Pd, per il quale «la cerimonia con la passerella di Presidente, assessori ed esponenti del centrodestra regionale, vorrebbe far dimenticare una realtà del comparto viabilità ed infrastrutture che non è quella che gli stessi protagonisti della cerimonia vorrebbero raccontare ai lucani». «Intanto fa bene chi ricorda che ci sono voluti 45 anni al taglio del nastro e manifestazioni di mobilitazione e lotta di lavoratori, sindacati e amministratori locali. - continua Ferrone - Dunque nessuna concessione ma forte mobilitazione popolare. Inoltre, siamo sempre in attesa di conoscere il destino di numerose strade affidate alla gestione e manutenzione della Provincia senza un euro». «Voglio ricordare inoltre conclude Ferrone – il prezzo più alto pagato per la realizzazione del VI lotto della Tito-Brienza: una vita umana. Il 30 marzo 2021, un tragico incidente ha causato la morte di un operaio di 48 anni, originario di Pescara, impegnato nel cantiere».

POTENZA Si tratta di una 51enne di Napoli che con la tecnica del “finto parente” ha cercato di sottrarre al malcapitato 4800 euro

Tenta di truffare un anziano ma i Carabinieri l’arrestano

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nI Carabinieri della Compagnia di Potenza hanno arrestato una 51enne della provincia di Napoli per truffa aggravata ai danni di anziano portata a termine con la tecnica del finto parente. Il pensionato, in particolare, è stato contattato telefonicamente da un sedicente direttore postale il quale gli riferiva del mancato pagamento di alcune fatture da parte del nipote per un importo complessivo di 4.800 euro. Per non incorrere in conseguenze peggiori, il sedicente direttore prospettava la possibilità all’anziano di consegnare la somma in contanti ad un suo incaricato che di lì a poco si sarebbe presentato a casa sua. L’anziano non è caduto nella trappola chiamando immediatamente il numero unico di emergenza 112. I Carabinieri della Centrale Operativa di Potenza, intuito immediatamente l’inganno,

hanno tranquillizzato l’anziano ed allertato i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia che si sono portati sul posto per attendere l’arrivo del complice della truffa. Dopo poco i militari dell’Arma hanno bloccato una donna di 51 anni della provincia di Napoli recatasi dall’anziano per ritirare il danaro. Una volta identificata, la stessa è stata dichiarata in stato di arresto per truffa aggravata e posta a disposizione dell’Autorità giudiziaria potentina. A seguito di convalida da parte del GIP del Tribunale di Potenza, la donna è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di firma nel comune di residenza. Una storia a lieto fine per l’anziano signore che, come ricordano i Carabinieri nelle numerose campagne di sensibilizzazione promosse anche nella provincia di Potenza, ri-

correre al numero di emergenza 112 o ai presidi dell’Arma “Aiuta ad essere Aiutati”. Si rappresenta che per l’arrestata il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vige il principio di presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.


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«Acquedotto Lucano al fine di limitare il disagio nel territorio anche nell'Alto Bradano, ha effettuato alcuni interventi per limitare alle ore notturne»

Rubinetti a secco in alcuni comuni del Vulture: ancora quattro giorni di sospensioni idriche

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DI E MANUELA CALABRESE

opo le interruzioni idriche della prima decade di gennaio, anche febbraio inizia con alcune comunicazioni in merito per i comuni e i cittadini-utenti del Vulture Melfese.Acquedotto Pugliese infatti, ha comunicato ad Acquedotto Lucano «l'interruzione del flusso idrico alle prese di Atella e Vitalba e la riduzione delle portate alle prese sul vetto-

re oliano per una durata totale e consecutiva di circa 85 ore per eseguire interventi manutentivi all'interno della galleria Zampari, già Toppo Pescione. del Canale Principale (Acquedotto del Sele)». A sua volta «Acquedotto Lucano al fine di limitare il disagio alle utenze e alle attività del territorio del Vulture e dell'Alto Bradano, ha effettuato alcuni interventi di ottimizzazione sulla rete di distribuzione che ha permesso, in que-

sta occasione, la riduzione dei tempi di sospensione nei centri abitati, limitandolo alle ore notturne». Vediamo allora nel dettaglio come l'erogazione idrica sarà sospesa secondo uno specifico programma: negli abitati di Melfi (tranne centro storico e zona industriale San Nicola di Melfi), Rionero in Vulture (tranne frazioni di Monticchio), Atella (tranne zona industriale Valle di Vitalba). Barile, Ginestra, Ripacandida e Filano (tranne frazioni di Dragonetti e Scalera), saranno interessate nei nei giorni 5 - 6 - 7 e 8 febbraio da sospensione nelle sole ore notturne dalle 20:00 alle ore 7:00 del mattino successivo». Nelle zone rurali di Montesirico e Insertafumo di San Fele e nelle zone rurali di Montesirico, Fosso di Noia, Serra di Giorgio, Masseria Catena e Contrada da Valle di Vitalba di Atella vi saranno interruzioni nel giorno 5 febbraio dalle ore 20:00 alle ore 7:00 del mattino successivo, mentre nei giorni 6 - 7 e 8 febbraio, la so-

spensione sarà dalle ore 14:00 alle ore 7:00 del mattino successivo». Ancora, «negli abitati di Montemilone e Palazzo San Gervasio, nei giorni 6 - 7 e 8 febbraio l'erogazione idrica nel centro abitato potrà subire cali di pressione o sospensioni temporanee dalle ore 21:00 alle ore 7:00 del mattino successivo». I cittadini manifestano anche via social il dissenso per le interruzioni, che seppur notturne, creano inevitabilmente alcuni disagi. Per quanto concerne il termine dei lavori, «considerata la complessità dell'intervento, il ritorno alla normalità dell'erogazione idrica potrebbe subire variazioni rispetto al programma previsto, che è pertanto da considerare indicativo. Qualora vi siano le condizioni tecniche e in relazione all'andamento dei lavori condotti da Acquedotto Pugliese Spa. vi è la disponibilità da parte di Acquedotto Lucano ad anticipare il ripristino dell'erogazione idropotabile nell'ultima giornata di sospensione».

Il segretario generale della Filt Cgil Basilicata: «Il player si è dileguato dopo i vari impegni presi sulla ricollocazione e gli incentivi»

Vertenza Ex Auchan, Ditella: «Lavoratori lasciati con un pugno di mosche in mano»

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i terrà questa mattina, alle 10, al dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, l’incontro fra i lavoratori ex Auchan e la Regione per cercare di trovare la soluzione per questi lavoratori che si protrae da quattro anni. «L’annosa vertenza è cominciata

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con il fallimento di Auchan e l’acquisizione da parte di Conad che ha rilevato e ricollocato i lavoratori diretti dei negozi ma non della logistica» afferma il segretario generale Filt Cgil Basilicata Luigi Ditella. «Dopo vari impegni presi da parte del player sulla ricollocazione o

sull’incentivo, questo si è dileguato lasciando i lavoratori dì San Nicola di Melfi con un pugno di mosche in mano. - continua Ditella - Dopo vari bandi di reindustrializzazione andati a vuoto è arrivato un nuovo player logistico legato ad Eurospin che ha ricollocato oltre il 70% della platea, ma la-

sciando a casa, a suo dire, quella parte di lavoratori “troppi anziani per lavorare ma troppi giovani per la pensione”». «In questa drammatica situazione l’ancora di salvataggio può arrivare dall’istituzione dell’area di crisi complessa di San Nicola di Melfi comprendente i lavoratori ex Auchan a cui, mancando l’azienda di rifermento, non può essere verbalizzato l’accesso all’area di crisi complessa. - conclude il segretario generale Filt Cgil Basilicata Ditella - L’auspicio è che l’incontro di domani possa portare al superamento di questo ultimo scoglio per cercare di garantire almeno un minimo di reddito a questa platea di una trentina di unità, chiudendo definitivamente una vertenza che va avanti da troppo tempo e che ha visto questi lavoratori essere trattati come l’ultima ruota del carro di una filiera logistica che scarica sui lavoratori quetsa guerra al ribasso fra i tanti player».


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La consigliera di opposizione, all’indomani del Consiglio comunale andato deserto: «Non si “sostituisce” il consigliere sospeso perchè non conviene»

Senise, Cicchelli: «La maggioranza non c’è più, il sindaco si dimetta»

__Teodora Cicchelli DI ROSAMARIA MOLLICA

SENISE. Con un Consiglio comunale andato deserto e uno stallo amministrativo non di poco conto, la vita per il sindaco di Senise Giuseppe Castronuovo inizia a diventare difficile. Martedì scorso tutti i consiglieri di opposizione hanno deciso di non partecipare all’Assise in quanto ritenuta «illegittima essendo ancora vacante un seggio dopo la sospensione del consigliere Marino per effetto del provvedimento prefettizio del 04 gennaio». Tra dicembre e gennaio, infatti, Senise è stata travol-

ta da una serie di eventi politici che hanno scombussolato i già precari equilibri dell’Amministrazione comunale e che hann posto la cittadina sotto l’attenzione della Prefettura. Il consigliere Rosario Marino è stato sospeso dal suo incarico a seguito di una ordinanza del Prefetto e da allora il primo cittadino non ha più una maggioranza in Consiglio comunale. Dovrebbero esserci 7 consiglieri di maggioranza e 6 di opposizione. Legge vorrebbe che andato via un consigliere, entra di diritto il primo tra i “non votati” della lista dalla quale proviene il consigliere dimes-

so, o come in questo caso sospeso. Ed è qui che iniziano i problemi per Castronuovo. Il consigliere Marino era candidato in una lista di minoranza e poi passato alla maggioranza. Ora, se si dovesse far entrare in Consiglio il primo non eletto di quella stessa lista, il sindaco non avrebbe i numeri in Aula per votare i provvedimenti e quindi amministrare perchè appunto entrerebbe un consigliere tra le fila della minoranza. “Un bel problema” che l’Amministrazione comunale parrebbe aver deciso di non affrontare, almeno per il momento. «Si preferisce attendere, prendere tempo» affermano i consiglieri di opposizione. A raccontare a Cronache la “dura presa di posizione” della minoranza, la consigliera Teodora Cicchelli. «Abbiamo deciso di non partecipare al Consiglio comunale per non legittimare un’Assise che di per sè era già illeggittima. È stata l’opposizione a chiedere, lo scorso 11 gennaio, che venisse convocata questa Assise per provare a dialogare con quello che è rimasto della maggiornaza ed anche per mettere in discus-

sione e avere delle risposte dal Sindaco e dalla sua Giunta come intendesse procedere dopo la sospensione del consigliere Marino che rivestiva anche il ruolo di assessore dall’ottobre scorso. È utile anche sottolineare che Rosario Marino non è stato eletto dai cittadini ma è entrato a far parte del Consiglio con una surroga ad aprile 2023. Dai successivi controlli, la Prefettura aveva appurato che questa “nomina” non era opportuna. Ci è stato “concesso” questo Consiglio ma all’Ordine del giorno non ha inserito il punto riguardante la supplenza del consigliere sospeso» spiega Cicchelli. Una mossa questa che non è piaciuta ai consiglieri di minoranza che hanno allora deciso di informare il Prefetto. «Arrivata la convocazione del Consiglio e appena ci siamo resi conto dell’assenza del punto all’Odg abbiamo scritto al Prefetto. prosegue Cicchelli- Ad oggi Senise ha un Consiglio comunale monco. È composto da 12 consigliere anzichè 13 e il 13esimo consigliere manca perchè non è mai stato nominato. Per

tal motivo l’Assise è illegittima. Di fatto a Senise non c’è più la maggioranza. Martedì nella sala consiliare era presente soltanto il presidente del Consiglio e la segretaria comunale». «Abbiamo fiducia nelle Istituzioni. La Prefettura effettuerà le opportune verifiche e si attiverà affinchè a Senise si ristabilisca il principio della democraticità e della collegialità. Siamo di fronte ad una situazione di stallo paradossale che restituisce l’immagine di una comunità in balia del “potere di pochi” e che non tiene conto del maggiore bene della comunità. Non si ha la consapevolezza che la maggioranza non esiste più. A questo punto o l’Amministrazione si dimette oppure si va in Consiglio senza avere i numeri e non si approvano i provvedimenti, questo comporterebbe poi uno scioglimento dell’organo e il commissariamento» conclude la consigliera Cicchelli. Il momento per la comunità di Senise e delicato, il tempo scorre e il sindaco dovrà prendere una decisione al più presto

Il sindaco Cirigliano: «Non solo decoro urbano. Stiamo lavorando su più fronti e stiamo programmando, con attenzione, le iniziative da portare avanti»

A San Chirico Raparo riqualificata l’area antistante la casa di riposo

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DI ANNA TAMMARIELLO

San Chirico Raparo sono iniziati i lavori di riqualificazione dell’area antistante la Chiesa di Santa Maria della Natività e la casa di Riposo. L’intervento è stato finanziato grazie al Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, con relativi contributi da destinare ad investimenti per le infrastrutture sociali (Decreto Sud). «L’importo dei lavori – ci spiega il sindaco Vincenzo Cirigliano – è pari a €15.507, Iva inclusa. Il contributo del fondo di sviluppo e coesione è stato suddiviso in tre annualità che noi abbiamo speso per la cura del decoro urbano. Ora-sottolinea il sindaco - ci siamo concentrati sulla manutenzione di uno spazio che non aveva mai ricevuto un intervento. Nello specifico si provvederà alla sistemazione della pavimentazione e il tratto centrale verrà sostituito con una nuova pietra. A rischio l’incolumità degli anziani (ventidue sono gli ospiti della vicina casa di riposo) che utilizzano lo spazio soprattutto d’estate per apprezzare un po’ di frescura grazie alla presenza delle

piante . Per questa ragione ne abbiamo predisposte anche di nuove». Attenzione massima su questo tema e non solo . «Siamo molto attenti al decoro urbano, abbiamo investito ed investiremo nuove risorse in questo, grazie anche alla ripartizione dei fondi del PO Val D’Agri,quindi derivanti dalle estrazioni petrolifere.Lavoreremo poi sulla viabilità urbana, alcune strade necessitano di interventi. Investiremo tanto sul sociale,

con progetti di telemedicina, di assistenza sociale e laboratori per bambini, disabili e famiglie. Interverremo sugli impianti sportivi e sulle attività che ne conseguono. Cercheremo, inoltre, di offrire delle soluzioni per il problema dei parcheggi nel centro abitato e nel centro storico . Stiamo dunque lavorando su più fronti-conclude il primo cittadino e stiamo programmando , con attenzione, le iniziative da portare avanti».


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VENERDÌ 2 FEBBRAIO 2024 07:00

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Matera e provincia

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La delibera della Giunta regionale per il polo di Matera: 870mila euro per lavori e formazione del personale

Biblioteca Stigliani, approvati gli interventi di ristrutturazione MATERA La Giunta regionale ha approvato la delibera a favore della Biblioteca provinciale “T. Stigliani” di Matera per la realizzazione di interventi infrastrutturali materiali e immateriali con uno stanziamento di € 870.000,00. In particolare, è stata approvata la scheda progettuale trasmessa dalla Provincia di Matera finalizzata allo sviluppo dell’offerta di servizi per il sistema produttivo dell’industria culturale e creativa da realizzare nella Biblioteca di Matera. Le risorse messe a disposizione provengono dal Protocollo d’intesa “Decreto MEF, MISE, Regione Basilicata. Produzione 2021. Interventi infrastrutturali materiali e/o immateriali di ampliamento, riqualificazione dell'offerta dei servizi, di recupero ed efficientamento energetico delle aree produttive. Amministrazioni locali”. Si vuole in tal modo tutelare e valorizzare il patrimonio librario, rafforzare i processi di ricerca e di innovazione volti a creare nuovi contenuti culturali e a sviluppare servizi digitali. Tra gli interventi, prevista la formazione e l’aggiornamento del personale, attività di comunicazione e promozione, realizzazione di eventi culturali. Tutte le attività previste negli interventi

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA MARRESE

«Aprirà un importante presidio culturale»

_ La biblioteca T. Stigliani di Matera

materiali e immateriali saranno svolte per tutto l’anno 2024. Il Palazzo dell'Annunziata, sede della biblioteca provinciale “T. Stigliani”, dovrà diventare luogo di attività e supporto per ogni tipo di fruitore del patrimonio ivi conservato, nonché luogo per incontri, attività e quanto altro, rivolto anche allo sviluppo delle aree produttive in cui le imprese e le attività presenti, oltre a trovare opportunità di insediamento vantaggiose, possano essere coinvolte in un contesto in grado di far migliorare le proprie performance. «Una sorta di industria culturale - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Michele Casino - le cui attività programmate ed i servizi in capo all'ente, favoriranno lo sviluppo, il rafforzamento ed il miglioramento dei servizi, nonché l’implementazione di servizi nuovi e/o aggiun-

tivi a beneficio delle comunità locali». La Biblioteca, che conta circa 400.000 volumi, numerose testate di periodici, 30.000 libri rari al sec. XVII al XIX, 950 cinquecentine, 95 incunaboli, 100 manoscritti e 40 pergamene, dovrà in tal modo diventare polo attrattivo per la crescita e lo sviluppo della filiera produttiva delle imprese turistiche, creative e culturali. La misura rientra nello schema di convenzione approvato nei giorni scorsi tra la Regione Basilicata e la Biblioteca Nazionale di Potenza, alla quale è stato affidato il coordinamento tecnicoscientifico del Polo regionale SBN di Basilicata. La convezione ha inoltre previsto il trasferimento del coordinamento amministrativo-informatico delle attività legate al software per la gestione del polo regionale SBN di Basilicata all’ufficio del

MATERA Biblioteca Stigliani, il presidente della Provincia di Matera accoglie «con piacere l’approvazione da parte della Giunta regionale del progetto di valorizzazione. Ribadiamo la richiesta di un incontro con _ Piero Marrese l’assessore Casino per programmare un futuro stabile e certo alla biblioteca. Accogliamo con piacere l’approvazione da parte della Giunta regionale del progetto presentato dalla Provincia di Matera sulla biblioteca Stigliani. L’approvazione, infatti, ci permetterà di garantire l’apertura dell’importante presidio culturale per l’anno in corso, in attesa poi di ricevere i fondi che il presidente Bardi si è già impegnato a corrispondere». Così il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, ha commentato l’approvazione del progetto di valorizzazione dell’importante presidio culturale da parte dell’esecutivo regionale. Il presidente, però, ha aggiunto: «Nelle more ribadiamo la richiesta di un incontro con l’assessore Michele Casino per discutere del problema relativo alle risorse umane da assegnare alla biblioteca e, in modo particolare, per attivare le procedure necessarie al reclutamento di qualificate figure da assumere: non possiamo infatti prescindere dalla valorizzazione reale, concreta del presidio culturale di Matera, con un occhio alla sua definitiva stabilità, affinché possa essere assicurato un futuro delineato ad una delle strutture più prestigiose di tutto il Sud Italia, bene comune, punto di riferimento della cultura a livello territoriale e regionale, presidio e garanzia anche dell’attuazione del fondamentale diritto allo studio, sancito a livello costituzionale. Colgo l’occasione per ringraziare il dirigente della Direzione Generale per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Strumentali e Finanziarie e tutta la Regione Basilicata per la sensibilità e l’attenzione dimostrate».

LA SODDISFAZIONE DEL CONSIGLIERE QUARTO: «DECISIVO E DETERMINANTE IL RUOLO DI FRATELLI D’ITALIA»

Stigliani, Giordano (FdI): «Ora evitare rinnovi annuali» MATERA La Giunta Regionale ha approvato una deliberazione con la quale si erogano 870.000 euro per la prosecuzione delle attività della Biblioteca Provinciale di Matera. La decisione dell’esecutivo della Regione Basilicata lascia soddisfatti Michele Giordano, presidente provinciale di Fratelli d’Italia e Stefano Melodia, presidente provinciale di Gioventù Nazionale Matera, i quali non hanno mancato di illustrare tempestivamente ai consiglieri ed assessori regionali di Fratelli d’Italia, l’importanza che

aveva intervenire ancora, per salvare l’importante presidio culturale rappresentato dalla Biblioteca Provinciale della città di Matera. Nell’appello rivolto ai rappresentanti regionali del partito, Stefano Melodia ha ritenuto doveroso evidenziare che: «Ancora una volta si ripropone all’attenzione dell’opinione pubblica materana l’annosa questione della Biblioteca Provinciale di Matera, presidio culturale importantissimo, specie considerando che Matera è stata capitale europea della Cultura 2019. Ancora

_ Michele Giordano (FdI)

una volta, seppur rammarica dover chiedere un intervento della Regione, questo si ritiene necessario». Michele Giordano, non ha mancato di osservare che: «L’importante status di presidio della memoria storica

richiede che il mantenimento e il finanziamento delle attività ordinarie della Biblioteca provinciale non siano frutto solo di interventi che ogni anno devono essere rinnovati e che pertanto creano preoccupazioni tanto tra gli utenti che tra i dipendenti. Vi è bisogno di interventi strutturali e di un riconoscimento di ordine legislativo regionale che possano evitare di dover ricorrere a rinnovi annuali, anche per sottrarre questo tema ed argomento alla strumentalizzazione politicoelettorale che puntualmen-

te ne fa il Presidente della Provincia, ente che ne ha preteso le competenze ma che finora si è dimostrato incapace a farla camminare con i propri piedi». In merito alla questione e a fronte di quanto mosso dalla Regione Basilicata a favore della Biblioteca Tommaso Stigliani di Matera, Piergiorgio Quarto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, dichiara: «Per il raggiungimento di questa “soluzioneponte” il ruolo di Fratelli d’Italia è stato decisivo e determinante».


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Matera

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L’INTERVENTO Discarica La Martella, Abiusi (Ambiente e Legalità) dall’infrazione Ue alla bonifica conclusa: sul futuro nessuna incognita

Finito l’inutile dibattito sul biometano, l’Aia c’è da tempo: Bennardi scopre l’acqua calda I

DI PIO ABIUSI*

l 29 gennaio per ben sette ore il Consiglio Comunale di Matera, riunito in seduta consiliare aperta, ha discusso di “Valorizzazione della piattaforma di trattamento dei rifiuti de La Martella”. L’IMPIANTO BIOMETANO COMPARSO DAL NULLA E NEL NULLA SCOMPARSO Dopo ampio e sterile dibattito in cui gli unici apporti decisi e determinati sono stati quelli della Associazione di Volontariato “Amici del Borgo” e del Comitato di quartiere “Quaroni del Borgo La Martella” è emerso che l’idea di realizzare un impianto a biometano nell’area della Piattaforma non era neppure venuta in sogno a nessuno, ma vi era stato un semplice richiamo estemporaneo nello aggiornamento della pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti. Chiusa la vicenda si è chiusa anche la seduta del Consiglio Comunale con l’approvazione di un ordine del giorno in cui vengono impegnati la Giunta comunale e il sindaco a valorizzare in modo sostenibile e produttivo l’impianto di La Martella. È una raccomandazione inutile perchè i nostri sono già impegnati da oltre un anno a pestare l’acqua nel mortaio. Ad un risultato i nostri sono pervenuti ed hanno affermato che il sito non sarà mai più una discarica di rifiuti solidi urbani e su questo sono stati supportati da quanto assicurato da Legambiente nazionale e regionale che hanno dichiarato il sito dell’Ex discarica di La Martella bonificato e riqualificato. LA VASCA ANCORA UTILE Certo il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, lo Studio dell’ing.

Boeri quale supporto tecnico agli uffici regionali, il Commissario di nomina regionale, Invitalia e l’Ati che si è aggiudicata l’appalto hanno bonificato il sito sulla scorta dell’Aia scaturita da Dgr 134 del 14 febbraio 2019 ed i 43.500. mc disponibili nel settore V non verranno riempiti più con rifiuti anche se regolarmente trattati ma con gustosi cioccolatini. Vogliamo solo ricordare, velocemente, quanto segnalammo alla Commissione Europea in merito alla gestione della discarica di La Martella e che comportò il deferimento alla Corte di Giustizia Europea in data 17 Agosto 2017 unitamente ad altre 22 discariche ubicate in Basilicata. A fronte della Procedura di infrazione 20112215, Causa 498-17, “Discariche preesistenti” -vi fu la sentenza di condanna della Cgue ex art. 258 Tfue il 21 marzo 2019 e la successiva messa in mora ex art. 260 Tfue il 6 Aprile 2022. In quella prima segnalazione riportammo quanto l’allora Capitano Luigi Vaglio, un valentissimo ufficiale dell’Arma che ebbe a valorizzare l'attività del Noe, ebbe a dichiarare il 13 Marzo 2012 quando fu audito dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in visita in Basilicata «Abbiamo fatto un’attività che aveva come oggetto la gestione dei rifiuti solidi urbani nella città di Matera. Devo dire, per precisione, che quell’attività è stata condotta insieme al nucleo investigativo del comando provinciale di Matera: noi abbiamo seguito per lo più l’aspetto ambientale, mentre loro si sono occupati degli appalti e degli affidamenti dei lavori. Con quest’indagine noi abbiamo riscontrato delle irregolarità anche abbastanza consistenti, dal punto di vista ambientale, che ci hanno portato poi a dover sequestrare la discarica comunale della città di Matera, per impedire che il reato fosse portato a ulteriori conseguenze, dato che vi venivano smaltiti degli rifiuti solidi urbani in volumetrie eccedenti le quantità autorizzate. Natural-

mente questo comportava non solo una violazione dal punto di vista autorizzativo, ma anche il fatto che, non essendo la discarica stata pensata e adeguata a sopportare quelle volumetrie residue, esse si ergevano ormai in altezza, anche portando un po’ fuori controllo la produzione di percolato...» si trattava di 53 mila metri cubi sovrabbancati che giacevano non autorizzati sul terzo e quarto settore della discarica. Arpab e Provincia di Matera nel corso delle loro attività di controllo ebbero ad evidenziare sin dal 2011 come i rifiuti confluissero in discarica quasi “tal quale”, l’impianto di biogas non fosse collegato ai vari settori e la rete piezometrica non fosse adeguata. L'adeguamento della rete piezometrica richiese tre anni e quanto nel 2014 fu completata, dopo la caratterizzazione fu richiesta da Arpab l'analisi di rischio che si concluse positivamente solo il 14/11/2017 con rigide prescrizioni di monitoraggio che sono ancora in essere. il 3 Marzo 2016 il Direttore della Unità Operativa Igiene,Epidemiologica e Sanità Pubblica dell'ASM chiese al Sindaco di Matera che venisse emessa una ordinanza contingibile ed urgente, ai fini della tutela della salute pubblica. L'urgenza era talmente sentita dal Sindaco di Matera che solo il 13/9/16 emise la sollecitata ordinanza, a distanza di oltre 6 Mesi. Il giorno precedente l'emissione dell'ordinanza gli era pervenuta una nota a firma del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata che gli intimava di dare corso a quanto sollecitato dall'organismo sanitario pena l'esercizio dei poteri sostitutivi e successiva informazione alle Autorità Giudiziarie preposte. Una parentesi è doverosa farla: quella ordinanza del 2016 è ancora in essere, dimenticata in qualche cassetto del palazzo comunale. Per il rinnovo dell’Aia. scaduta dal 2011, il Comune presentò documentazione per ben 4 volte ed ogni volta il programmato costo dell'intervento per chiudere la discarica, salvo i nuo-

vi 150 mila mc di rifiuti da trattare, aumentarono in maniera esponenziale passando da 1,8 Meuro a quasi 17 Meuro. Come abbiamo già detto si dovette attendere il 14 Febbraio 2019 per ottenere la sospirata Aia. Ritornammo ad interessare la Commissione Europea il 2 Ottobre 2017 quando a riscontro delle contestazioni elevate nei confronti dell’Italia il 17 Agosto 2017 l’allora Mattm chiese alla Regione Basilicata di controdedurre per le 23 discariche in contestazione. La Regione argomentò per 22 mentre per la Martella non fu in grado di farlo perchè non era stata lei a segnalare la mancata ottemperanza alla direttiva europea 1999-31-Ce, ma eravamo stati noi. Chiamato a controdedurre il Comune di Matera lo fece dichiarandosi estraneo alla procedura di infrazione ed anzi in barba a quanto pubblicamente noto affermò che in data 16/9/2016 quale: ulteriore integrazione all’Aia aveva presentato il progetto che prevedeva l'incremento volumetrico dei settori III, IV e V per 150.000 mc. Il sovrabbanco sarebbe rimasto dove era, si sarebbe fatta una riprofilatura da 30 mila mc. e si sarebbe riempito il buco in essere al V settore per 67 mila mc e che poi a conteggi fatti dalla squadra dell'ing. Boeri risultò essere di 79.500 mc. Quei 150 mila mc di incremento volumetrico richiesti si sarebbero accresciuti, quindi, di altri 13.500 mc. Siccome nessuno ritenne di contestare quanto affermato dal Comune di Matera interessammo la commissione europea il 2 Ottobre 2017 e la risposta la si ottenne già il 17 Novembre 2017. Il dr. Ion Codescu della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea oltre a ringraziarci affermò che la documentazione fotografica allegata non lasciava dubbi circa la mancata osservanza delle prescrizioni ed unite alle altre argomentazioni sarebbe stata tenuta in dovuta considerazione nella trattazione del ricorso pendente presso la Corte di Giustizia. Cosi fu: l’Italia condannata anche per la disca-

rica di La Martella. IL FUTURO La situazione è al completo stallo anche se le linee sono tracciate per sommi capi nella famosa Dgr che concesse l’Aia. È chiaro che se nessuno che ha competenza si applica si perde solo tempo a fare chiacchiere! Avvalendosi di professionisti accreditati come fece la Regione nel 2019 si potrà tracciare la gestione futura della intera piattaforma, lo si faccia velocemente perchè già molto tempo è passato. Un’altra pennellata è opportuno darla anche se l’abbiamo tirata lunga. Il 31 ottobre 2017 la Giunta comunale di Matera nominò consulente per l’iter autorizzativo relativo all’Aia ed alla Via l’Ing. Boeri che già il 15 Dicembre consegnò la relazione conclusiva con le linee guida che poi sarebbero state recepite nell’Aia. Si pervenne all’incontro tecnico del 3 maggio 2018 dove furono stabilite le linee operative che sarebbero poi state recepite nella predetta Aia. A questo punto “gli interessi” della città di Matera non risultarono essere convergenti, ricordiamoci della proposta ancora in essere di farsi autorizzare la volumetria di 150 mila mc, di non interrare i rifiuti sovrabbancati, di un programma di intervento da 17 Meuro. Le vie si divisero ed il 5 giugno 2018 l'ing. Boeri si allontanò dal Comune di Matera sbattendo la porta. La Regione si avvalse in prima persona della collaborazione del professionista e quelle linee tracciate furono recepite nell’Aia ed oggi la bonifica è una realtà; nel frattempo la città venne estromessa per conclamata incapacità ed il 2-10-2018 venne nominato il Commissario ad Acta. Oggi l’attività del Commissario è conclusa, egli ci restituisce le chiavi della piattaforma, lungo i bordi delle strade di servizio sono stati piantati anche i fiori, scherzo! Alla città il compito di farla ben funzionare anche con quanto è già emerso in parte. Se il Comune di Matera manderà in malora la struttura per manifesta incapacità sarà danno erariale. *COMPONENTE ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LEGALITÀ


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LA RUBRICA

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L’appuntamento con una ricerca dialogica su Comunità cariche di “risorse”

Dalla toponomastica femminile per una cultura della differenza L’intento della Rubrica è quello di costruire un dialogo possibile con i nostri lettori, sui diversi aspetti e visioni del nostro vissuto quotidiano su cui spesso non ci soffermiamo ma che orientano le scelte e determinano il vissuto delle singole persone e/o dell’intera comunità. Lo facciamo attraverso i 131 Comuni della nostra Regione. Un dialogo promosso secondo quel modello socratico di ricerca e di indagine “critica”. Ad orientarci le seguenti domande: Che tipo di Comunità stiamo vivendo? Come vorremmo le nostre Comunità? Possiamo definirci Comunità felici? Abbiamo consapevolezza del nostro essere cittadini globali? Quale umanesimo lasciamo in eredità?

P

DI MARIA DE CARLO*

iù volte ho avuto modo di riflettere sulla questione femminile legata al pensiero della differenza e su come sia necessario recuperare ed o rinnovare una cultura dell’alterità (diversità) che ha a suo fondamento la sacralità (perciò intoccabilità) nel rispetto autentico dell’altro. Concetti che devono trovare una concreta traduzione nel vissuto quotidiano a partire dalla lingua, dove non dobbiamo fare neanche troppi sforzi, visto che la nostra lingua italiana ci permette di riconoscere il genere, per proseguire poi con altre realtà. Dobbiamo recuperare il “riconoscere” e con esso la “riconoscenza”. Quello che siamo oggi lo dobbiamo a coloro che ci hanno preceduti, donne e uomini. Una lettura solo al maschile non rende giustizia perché è monca, taglia fuori la verità e si cresce nella menzogna generando violen-

_ Foto di Michele Luongo

za. Oggi vogliamo richiamare all’attenzione le nostre strade, vie e contrade dedicate alle donne, lasciando aperta la riflessione sperando che si possano intraprendere azioni di “riconoscimento-riconoscenza” nelle rispettive nostre comunità. Dal sito “Toponomastica femminile” (che riprende come fonte l’Agenzia del territorio 2010) facciamo un focus su alcuni Comuni. Partiamo da Savoia di Lucania. Ho un bel ricordo sin dai tempi dell’adolescenza perché condividevo la camera con due studentesse di Savoia. Che bei ricordi! Nell’età della mia giovinezza poi sono andata tutte le settimane (il sabato) per quasi un anno, per animare e fondare il gruppo giovani e ragazzi di Azione Cattolica, con alcuni ci siamo anche ritrovati poi. Ma che bei gruppi che erano, merito anche all’accoglienza e apertura dell’allora parroco don Donato Fer-

raro. Savoia è nota per il celebre Giovanni Passannante che ha dato vita al gemellaggio (anarchico poi imprigionato nell’isola d’Elba) con il comune di Portoferraio e la “Rete Passannante”. Un personaggio reso noto dall’opera teatrale di Ulderico Pesce. E poi se andate a Savoia, oltre al Castello e altre bellezze, potete immergervi nella natura magari facendo una passeggiata a cavallo, grazie al Salvia Ranch e ai corsi di equitazione. Tornando alle strade, vie e contrade intitolate alle donne figurano soltanto 4 (22 ai maschi) e sono dedicate a: Contrada S. Maria e santa Lucia; Via Annunziata e via sant’Anna. Ci spostiamoci a Rapolla. Cinque i luoghi dedicati alle donne: via Annunziata, c. da Santa Maria Del Monte e santa Sofia; a queste si aggiungono via Regina Elena e Regina Margherita. A Rapolla tra le tante preziosità, la Cattedrale del 1253, ma anche la chiesa di san Biagio del 1276, le chiese rupestri e le 120 grottecantine (il Parco Urbano delle Cantine) e il suo Aglianico del Vulture. La Torre e i suoi Palazzi, ma mi piace richiamare anche la testimonianza di Pasquale Campagna detto “Il Madonnaro” e di una sua ultima pubblicazione, un romanzo autobiografico: “La mia vita, tra delusioni, amore, lavoro e arte”, un invito ai più giovani perché nel raccontarsi sottolinea l’importanza dello studio e di una vita sobria che miri alla realizzazione di sé puntando alla propria ricerca interiore. Riprendiamo le vie del femminile a Paterno, dove troviamo una delle sedi dell’UniTre, presieduta proprio da una donna, Antonia

Giano. Luogo di vitalità e di promozione culturale. Delle vie (8 dedicate a uomini) 4 alle donne: via Santa Maria Del Corbo, via santa Domenica, piazza e via dedicate a Isabella Morra. Paterno ha una sua autonomia comunale dal 1973. Un piccolo Comune del Parco appennino Val d’Agri, vanta in modo particolare la sorgente “Sorgitoria”. Ma poi è ricca di allevamenti, di produzione casearia con interessanti laboratori didattici. Sarconi ha 24 vie intitolate ai maschi mentre soltanto 9 al femminile: via Madonna di Pompei, via santa Maria, c. da Santa Lucia (ben 4), santa Barbara e santa Sofia. Sarconi è famoso per il suo Fagiolo Igp (le sue 17 varietà e la sua sagra). Oltre al fascino delle architetture rurali, interessante l’acquedotto Cavour con i suoi archi in muratura, luogo da visitare oggi con i suoi giardini. Come anche il Ponte Vecchio (nel Parco fluviale Baden Powell) e interessanti da visitare i mulini ad acqua, come quello nei pressi del fiume Maglia. Quali provocazioni raccogliamo dalle intitolazioni? Quali azioni intraprendere? Le consigliere e assessore comunali possono contribuire alla promozione di una cultura della differenza? Chiudo con i versi della poetessa Isabella Morra: «I fieri assalti di crudel Fortuna scrivo piangendo, e la mia verde etate; me che ‘n sì vili ed orride contrade spendo il mio tempo senza loda alcuna (…) Questa spoglia, dov’or mi trovo involta, forse tale alto Re nel mondo vive che ‘n saldi marmi la terrà sepolta». *COUNSELOR FILOSOFICA


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