Biennale 2018 Donati

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Museo civico di Palazzo della Penna - Perugia 6 dicembre 2018 – 13 gennaio 2019

A cura di:


SOMMARIO Presentazioni Fernanda Cecchini Assessore alla Cultura della Regione Umbria

Con il patrocinio

Maria Teresa Severini Assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia

Con il patrocinio

servizi museali

Ada Donati Presidente Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.” La danza dei segni - Mimmo Coletti

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Opere dei Maestri

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Opere degli Artisti a concorso

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Note Biografiche

Biennale di Grafica Contemporanea Premio Diego Donati Museo civico di Palazzo della Penna 6 dicembre 2018 – 13 gennaio 2019 © Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.”

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Continuità

Impaginazione grafica e stampa Arti Grafiche Paciotti

Chi voglia riflettere sulla figura e le opere di Padre Diego Donati è costretto a confrontare l’artista con la complessità, la durezza e le conquiste del ventesimo secolo, da lui vissuto quasi per intero in abito talare e attraverso la particolare condizione di chi ha come orizzonte di vita intimamente politica, l’amore per le creature e l’abbraccio ecumenico che accoglie le diversità e stabilisce legami di fraternità universale. L’artista compiuto dei primi anni del secondo dopoguerra aveva già vissuto da missionario l’invasione italiana in Etiopia, giungendo poi a Perugia, da cui non se n’è più distaccato. Nell’Istituto d’Arte Bernardino di Betto e nell’Accademia di Belle arti, Padre Diego Donati trovò il luogo sacro all’Arte che l’ha visto insegnante per molti anni. In quei decenni di rinascita Perugia vantava un fermento artistico non indifferente, cui Padre Diego ha dato il suo contributo partecipando intensamente al dibattito culturale e offrendo spunti con la sua attività incessante di incisore e di docente. Colpisce della sua opera l’attenzione devota allo splendore del paesaggio, alle opere architettoniche e all’intreccio urbano, quasi che guardando alla sua gran mole di lavoro se ne percepisse l’entusiasmo per la vita civile, di interazione sociale, nonostante la figura umana in Donati non sia frequente. Padre Diego lascia soprattutto questa spinta, attraverso la cura descrittiva e strutturale delle sue stampe d’arte e dei suoi disegni, tanto che si tratti di acqueforti o delle più morbide acquetinte, tanto nella narratività -grandemente espressivo il profilo xilografico di Santa Chiara inginocchiata-, quanto nelle complesse architetture perugine, paesaggi, scorci o nelle vedute a volo d’uccello. Sempre la medesima attenzione, il medesimo servizio alla Bellezza. Il frate dunque, proprio attraverso la produzione artistica sta pienamente nel mondo; la contemplazione mistica, in lui, chiede di proporre lo stupore attraverso il tratto solcato con pazienza, inchiostrato con attenzione secondo la liturgia dell’arte, affinché l’incisione d’Arte si faccia testimone di comunione con la Natura tutta, inclusa l’Umanità e le sue città. La mostra e il catalogo offrono al visitatore l’esperienza necessaria per appropriarsi di tanta ricchezza estetica e morale. I frutti dell’attività d’un artista di tale caratura sono testimoniati anche dall’attività dell’associazione a lui intitolata; voluta dai suoi allievi nel 2009, è impegnata in programmi annuali ricchi di mostre, conferenze, pubblicazioni che si sono conquistate un posto nel panorama internazionale delle arti grafiche. La Biennale di Grafica Contemporanea, rigorosamente riservata alle diverse declinazioni della stampa in incavo e alla xilografia, ad esclusione di ogni altra tecnica, è divenuta negli anni un appuntamento prestigioso, un autentico crogiolo in cui confluiscono e si confrontano artisti provenienti da realtà culturali e figurative disparate. Tutto nel segno di Padre Diego Donati.

Foto Archivio degli artisti

Fernanda Cecchini Assessore alla Cultura della Regione Umbria

Biennale di Grafica Contemporanea Premio Diego Donati Museo Civico di Palazzo della Penna 6 dicembre 2018 – 13 gennaio 2019 © Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.” Ideazione e organizzazione premio Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.” A cura di Ada Donati Allestimento mostra Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.” Ideazione logo biennale Umberto Raponi Progetto grafico Associazione “Padre Diego Donati o.f.m.”

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Padre Diego, indimenticato maestro dell’arte incisoria, vive non solo nelle sue opere ma nell’affetto della città e nella Biennale di Grafica Contemporanea a lui intitolata. Questo grazie all’Associazione Padre Diego Donati, uno degli attori della scena culturale cittadina, alla sua attenzione al settore e alla sensibilizzazione del pubblico nella promozione degli artisti. E ancora una volta, una scelta strategica dell’ambientazione storica a cornice delle opere. Due anni fa si tenne nel convento francescano di Monteripido, sede di forte misticità che seguiva la Rocca Paolina della precedente edizione, sempre in positivo contrasto tra storicità e segno contemporaneo. Salutiamo quindi il V appuntamento, questa volta a Palazzo della Penna, con compiacimento ma anche gratitudine per la infaticabile opera di valorizzazione della produzione artistica e insieme della nostra città. Maria Teresa Severini Assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia

Diego Donati Perugia da Piazza Grimana; 1973, acquaforte, 285x208

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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L’arte è essenza dentro le cose, è energia vitale che si manifesta, è lo spirito che diventa materia, è l’anima che colora il mondo.

L’incisione riesce tuttora a comunicare moltissimo anche se è meno appariscente di altre espressioni di arte. Certamente chi si avvicina alla calcografia possiede un animo sensibile ed è attratto dalla forza del segno, incuriosito dalla creatività, dalla potenzialità e dalla ricchezza e bellezza delle stampe antiche. L’artista nella sua quotidianità ricerca le infinite modulazioni qualitative del segno sulla lastra nell’intervento tecnico (acquaforte, acquatinta ecc.), nelle morsure degli acidi e infine nella produzione della stampa. È ben consapevole che svolge un lavoro certosino, oserei dire quasi mistico, che ama il silenzio e rifugge qualsiasi distrazione. La nostra Biennale e tutte le rassegne calcografiche, sono un’occasione per avvicinarsi a questa arte antica, sia negli aspetti tecnici, sia nella poetica del segno, sia nella forza espressiva collegata ad ogni singolo autore. Questo è un incontro silenzioso, quasi intimo, molto personale dove ogni artista ci conduce in spazi e modi di guardare la realtà molto differenti. Il processo utilizzato dagli autori in mostra è lo stesso procedimento di lavoro dei maestri del passato come Dürer, Rembrant, Tiepolo, Piranesi e le tecniche spaziano dalla xilografia al bulino, all’acquaforte, all’acquatinta, alla puntasecca, alla ceramolle, alla maniera nera per esprimere le personali capacità creative e inventive. Ne sono testimonianza alcuni lavori davvero pregevoli dove i segni si susseguono, si intrecciano forti, scavati, segnati e riscavati, graffiati in continua metamorfosi dando vita a opere di profonda suggestione in un intenso equilibrio formale. Nella prima sezione troviamo maestri affermati che rappresentano varie soluzioni metodologiche e stilistiche, differenti linguaggi e percorsi artistici di grande fascino. Simili sensazioni si percepiscono anche nella seconda sezione della rassegna dove gli artisti hanno dato prova di abilità espressive, padroneggiando le tecniche classiche ognuno con il proprio stile. Le opere esposte sono dotate di una complessità tale da renderle, si immediatamente piacevoli allo sguardo del profano, ma al tempo stesso intuitivamente interessanti a un più attento sguardo critico. Tutte le opere partecipanti all’esposizione, resteranno di proprietà dell’Associazione e faranno parte del Fondo Incisione che, grazie a questa e alle precedenti rassegne, si arricchirà di significativi e meritevoli lavori. Ada Donati Presidente Associazione

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Diego Donati Pietre e sole – Perugia via del Poggio; 1969, acquaforte, 278x197

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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LA DANZA DEI SEGNI Il pensiero fluttuante e la mano abile, il tema inseguito, raggiunto, proposto e il sapore della fantasia, il cosiddetto mestiere con i suoi canoni inflessibili e l’invenzione che corre a briglia sciolta su praterie personali. Grafica è esaltare le virtù compositive senza un attimo di titubanza perché errori e ripensamenti non sono consentiti ed è anche spaziare su confini illimitati per chi ha il dono, conosce, supera l’ostacolo, asseconda la virtù fino a farla sbocciare. Biennale di pregio è questo incontro di gusto, nato come autentico atto d’amore, e non si scomoda il termine per enfasi mal riposta. Lassù a Monteripido, così come lo conoscono i perugini, è scattato un ricordo di stile che ha i contorni del simbolo, memorie di padre Diego Donati, artista che sapeva coniugare il silenzio con la canzone del vento, rubare i colori della natura e viaggiare sulle ali di un aquilone. Così il progetto si è avviato, ha preso forma. Timidamente, ma non troppo. Semmai con un’accoglienza immediata, un fervore di adesioni, una sequenza di tacite bellezze realizzate dagli espositori alle pareti della galleria che blocca gli istanti sospesi dell’interprete francescano. Si va al convento per le antiche strade in salita e l’incanto con quest’incontro estetico si è ripetuto ogni volta, con un intermezzo al CERP della Rocca Paolina, come fosse la prima, lontano dai rumori del mondo, da parole inutili, da polemiche sterili. È dunque una base formidabile quella che ha lanciato in un’orbita stellata la biennale splendidamente voluta da Ada Donati tra sorrisi e tenacia. Adesso la rassegna scende a valle, dal colle punteggiato di piante e sorvolato da nuvole rapide si entra nella casa della cultura, a Palazzo Della Penna, e la visione si amplia, l’invito diventa corale, si trasforma in una danza di linee, di sole, di abilità, di nomi calamitanti e di tavole che destano incanto. Una selezione accurata, un risultato da applausi perché i premiati procedono a braccetto, la compagnia è nutrita proprio a mostrare la sintesi efficace, l’analisi accurata, il mezzo padroneggiato con sovrana bravura, il segno che corre, i laghi dei chiari e degli scuri, il linguaggio stile che recita per ognuno una lirica senza sbavature. Appunto: parlando poco, forse neanche una parola. E i soggetti svariano, accendono sogni, esaltano natura, simboli, mitologie fiorite nel sapere individuale, tra un racconto di realtà sospese su altalene dorate e composizioni che da sole recitano architetture armoniche. Cinque edizioni, ognuna più ricca, densa, accattivante della precedente. Si può o è un’esagerazione dir questo? La risposta di chi guarda con raziocinio e non va di fretta si intuisce: questa è grafica d’autore, esclusiva e calamitante, certo comprendendo nel lotto anche i giovani, qui abita l’esclusiva capacità di fermare l’idea rivestita di forma. La porta si apre, avanti tutti. E per favore si indirizzi lo sguardo con attenzione, senza mai interrompere le sospese emozioni. Mimmo Coletti

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Diego Donati Begonia; 1975, acquaforte, 495x320

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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I MAESTRI Ermes Bajoni Sandro Bracchitta Ezio Briatore Serena Cavallini Antonio Cerra Livio Ceschin Cynthia Davis Francisco Dominguez PenĂ­s Pilar Dominguez Rolando Dominici Vladimiro Elvieri Paolo Graziani Calisto Gritti Andreas Kramer Ivo Mosele Manuel Ortega Sergio Pedrocchi Pere Pons Pons Maurizio Sicchiero Michele Stragliati Togo Elisabetta Viarengo Miniotti

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Ermes Bajoni È una storia già raccontata; 2017, acquaforte, 500x350

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Ermes Bajoni Lampedusa beach; 2016, acquaforte, 490x400

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Sandro Bracchitta Scivola dentro; 2016, puntasecca-carborundum e acido diretto, 300x320

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Sandro Bracchitta Semi; 2017, puntasecca-carborundum e acido diretto, 300x320

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Ezio Briatore Contrasti; 2018, xilografia, 230x170

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Ezio Briatore Armonie; 2018, xilografia, 230x170

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Serena Cavallini Onda anomala; 2003, acquaforte-acquatinta, 248x320

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Serena Cavallini Perugia, Pieve San Quirico; 2003, acquaforte-acquatinta, 298 x 392

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Antonio Cerra Volto antico; 2011, ceramolle, 400x300

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Antonio Cerra La dolcezza del viso; 2011, ceramolle, 400x300

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Livio Ceschin Angoli riparati; 2001, acquaforte-puntasecca, 370x240

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Livio Ceschin Là dove sgorgano torrenti; 2017, acquaforte-puntasecca, 410x300

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Cynthia Davis Storm on Jupiter; 2018, monotipo, 610x460

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Cynthia Davis Broken Stars; 2014, monotipo, 610x460

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Francisco Dominguez Penís El osito de peluche; 2018, acquatinta diretta ad una sola resina, 495x580

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Francisco Dominguez Penís Robledal; 2018, acquaforte alla carta vetrata o smeriglio, 387x535

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Pilar Dominguez Ombelico della città di Malaga; 2016, acquaforte-acquatinta, 195x195

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Pilar Dominguez Ombelico della città; 2017, acquaforte-acquatinta, 195x195

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Rolando Dominici Dopo il terremoto; 2017, acquatinta,250x160

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Rolando Dominici Laudato sie, mi Signore, cum tutte le tue creature; 2017, xilografia, 200x150

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Vladimiro Elvieri I normali; 2018, puntasecca, 360x260

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Vladimiro Elvieri Gli Ufo siamo noi; 2018, puntasecca, 400x500

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Paolo Graziani Come di un volo; 2015, acquaforte-morsura diretta su ferro, 350x250

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Paolo Graziani Ulisse; 2014, acquaforte-morsura diretta su ferro, 300x195

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Calisto Gritti Frammenti; 1985, acquaforte-acquatinta, 195x170

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Calisto Gritti Presenze; 2000, acquaforte, 294x19

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Andreas Kramer Metamorfosi 1035; 2018, xilografia, 420x300

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Andreas Kramer Metamorfosi 1032; 2018, xilografia, 420x 300

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Ivo Mosele SiccitositĂ ; 2018, maniera nera su ferro, 500x380

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Ivo Mosele Tracce composte; 2015, maniera nera su ferro, 470x350

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Manuel Ortega Bocas del toro; 2017, acquaforte-carborundum, 600x500

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Manuel Ortega Darien; 2017, acquaforte-puntasecca, 600x470

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Sergio Pedrocchi Salviamo il salvabile; 2015, ceramolle-puntasecca, 125x150

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Sergio Pedrocchi Salviamo il salvabile; 2015, ceramolle-puntasecca-bulino, 140x197

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Pere Pons Pons Olivo de Getsemani; 2015, acquaforte-maniera nera, 280x200

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Pere Pons Pons Arbol Magico; 2015, acquaforte a matrice persa su ferro, 230x190

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Maurizio Sicchiero Inquinamento; 2008, acquaforte, 280x260

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Maurizio Sicchiero Il mondo è fatto a scale; 2004, acquaforte, 360x220

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Michele Stragliati Borgo abbandonato; 2017, acquaforte-acquatinta, 250x422

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Michele Stragliati 14 Settembre, Val d’Aveto; 2015, acquaforte-acquatinta, 350x248

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Togo Prova di volo; 2000, acquaforte, 500x325

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Togo Il sogno; 2000, acquaforte-acquatinta, 500x325

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Elisabetta Viarengo Miniotti Ricordo marino; 1999, acquaforte, 320x500

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Elisabetta Viarengo Miniotti Giardino; 2013, acquaforte, 250x600

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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GLI ARTISTI

COMMISSIONE GIUDICATRICE Caputo Marinella Cavallini Serena Coletti Mimmo Donati Ada Fiorani Fabio Leboroni Mariaelisa Papucci Silvia

Docente di storia dell’arte Artista incisore, pittrice Giornalista, storico dell’arte Presidente dell’Associazione Storico dell’arte, Funzionario Istituto Centrale per la Grafica Artista, incisore Docente di Tecniche dell’Incisione, artista

Marianna Antoniacci

Stefano Fallani

Olivia Pegoraro

Linda Aquaro

Carlo Ferroni

Miriana Pino

Pio Carlo Barola

Gaetano Fiacconi

Proca

Selene Bertagnini

Vittoria Giobbio

Maria Cristina Quintero Prieto

Laura Bertazzoni

Alberico Gnocchi

Ermenegilda Renzi

Omissis

Federico Borra

Francesca Guariso

Mimmo Sarchiapone

… sulla base delle valutazioni espresse dalla Giuria vincono il premio ex aequo: Luca Daum con l’opera “La nave dei folli cap. 101” Macarena Marin Ramirez con l’opera “Totem-Menina” Miriana Pino con l’opera “Calcolatore analogico”

Roberta Boveri

Olga Innante

Daniela Savini

Carla Bovi

Siméon Llicer

Irene Sciolti

Claudia Cabras

Veronica Longo

Aniello Scotto

Elena Chiesa

Giovanni Mambelli

Antonio Seccia

Jennifer Cross

Patrizio Marafini

Manuela Serra

Antonella Cuzzocrea

Manuela Marchesan

Antonella Signaroldi

Yasmin Dalati

Rosalia Marchiafava Arnone

Clara Silveri

Luca Daum

Macarena Marin Ramirez

Andrii Sokolenko

Eleonora Del Giudice

Viviana Menghini

Laura Stor

Marcello Dalla Valle

Marcela Miranda

Roberta Zamboni

Rita Demattio

Maria Teresa Nagel

Gemma Zucconi

Franco Donati

Beatrice Palazzetti

Karl Evver

Cosetta Palazzoni

…segnalazione di merito ex aequo al secondo posto: Vittoria Giobbio Marcela Miranda Daniela Savini …segnalazione di merito ex aequo al terzo posto: Marianna Antoniacci Selene Bertagnini Veronica Longo Olivia Pegoraro

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Opera Premiata

Opera Premiata

Luca Daum La nave dei folli cap. 101; 2017, bulino-acquatinta, 250x197

Macarena Marin Ramirez Totem-Menina; 2018, acquaforte-ceramolle-chine-collé, 394x297

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Opera Premiata

Opera Segnalata

Miriana Pino Calcolatore analogico; 2017, acquaforte-morsura diretta, 1000x700

Marianna Antoniacci Geometrie di avanzamento; 2016, acquaforte-acquatinta, 250x210

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Linda Aquaro Frammento; 2018, puntasecca, 380x290

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Pio Carlo Barola Peperoncini; 1988, linoleografia, 400x300

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Selene Bertagnini Cementery of the Worker; 2018, acquaforte, 700x500

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Laura Bertazzoni La finestra sul bosco-La quinta stagione; 2017, acquaforte-morsura aperta, 18 lastre 100x100

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Federico Borra Hiroshima, l’inverno dell’uomo; 2017, acquaforte-acquatinta, 210x360

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Roberta Boveri Così silenziosa e lontana I; 2018, puntasecca su plexiglass, 245x500

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Carla Bovi Nodi di terra; 2007, acquaforte-acquatinta, 245x325

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Claudia Cabras Qualcosa traspare; 2018, ceramolle, 135x300+40x50+40x50

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Elena Chiesa Nel ghiaccio; 2016, puntasecca, 100x200+100x200

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Jennifer Cross Origin; 2017, xilografia, 425x584

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Antonella Cuzzocrea Liofante; 2018, acquaforte-morsura aperta, 250x400

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Yasmin Dalati Identità; 2018, acquaforte, 400x590

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Eleonora Del Giudice Malinconia in bianco e nero; 2018, xilografia, 240x178

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Marcello Dalla Valle Requiem barocco; 2018, acquaforte, 300x200

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Rita Demattio In un’unica direzione; 2018, acquaforte-acquatinta, 490x330

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Franco Donati Vecchio pugile; 2018, acquaforte-acquatinta-puntasecca, 400x300

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Karl Evver Cecità e silenzi; 2018, puntasecca, 246x163

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Stefano Fallani Oculus; 2016, acquaforte-acquatinta, 330x330

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Carlo Ferroni Luci ed ombre; 2014, acquaforte-acquatinta, 206x270

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Gaetano Fiacconi Città della Pieve in tasselli; 2018, acquaforte, 40x40+ 40x40+40x40+40x40

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Vittoria Giobbio Attesa; 2017, acquaforte, 360x245

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Alberico Gnocchi Carpe diem; 2017, maniera nera su rame, 310x395

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Francesca Guariso Ariel; 2017, ceramolle-acquatinta, 296x207

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Olga Innante La montagna incantata; 2017, acquaforte, 240x180

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Siméon Llicer Tensione, i concetti appaiono; 2018, acquaforte-puntasecca, 83x185+20x212+127x184+128x215+83x185

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Veronica Longo Reminiscenze; 2015, xilografia su legno di filo, 320x320

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Giovanni Mambelli Uomo arcaico; 2010, acquaforte-acquatinta, 470x380

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Patrizio Marafini Vedute di Norma in via della musica; 2000, acquaforte-acquatinta, 235x180

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Manuela Marchesan Panorama continuo; 2010, acquaforte, 490x250

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Rosalia Marchiafava Arnone Frammenti; 2012, acquaforte-ceramolle, 270x190

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Viviana Menghini Io in centro; 2018, acquaforte, 95x95

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Marcela Miranda Ponti delle stelle cadenti; 2017, xilografia, 500x355

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Maria Teresa Nagel Doccia; 2017, acquatinta-lavis, 238x157

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Beatrice Palazzetti Passaggi; 2018, xilografia, 430x225+430x225

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Cosetta Palazzoni San Martino in Colle; 2018, acquatinta, 200x147

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Olivia Pegoraro Novembre; 2016-2017, acquaforte-puntasecca, 300x400

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Proca Improvisation #3; 2018, morsura diretta, 475x360

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Maria Cristina Quintero Prieto Una vez mas; 2011, acquaforte-vernice molle, 328x245

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Ermenegilda Renzi Metafora n. 3; 2013, vernice molle-puntasecca, 300x30

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Mimmo Sarchiapone Vecchie cose in soffitta; 2006, acquaforte, 245x165

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Opera Segnalata Daniela Savini Tensione; 2017, puntasecca-vernice ferrosa, 300x500

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Irene Sciolti Tournesol géometrique; 2016, tecnica Hayter, 490x295

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Aniello Scotto Sette risate mi ballano nel cuore; 2018, xilografia, 370x320

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Antonio Seccia La Pétanque; 2018, acquaforte, 195x260

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Manuela Serra L’attesa; 2018, acquatinta a tre colori, 200x140

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Continuità: biennale di grafica contemporanea

Antonella Signaroldi Silenzi yā-huā; 2018, ceramolle, 245x215

Continuità: biennale di grafica contemporanea

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Clara Silveri Vibrazioni; 2015, ceramolle-acquatinta-la touche, 295 x 295

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Andrii Sokolenko Philharmonic II; 2016, acquaforte-puntasecca, 289x427

ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

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Laura Stor Via Tigor; 2000, acquaforte-puntasecca-acquatinta, 200x400

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ContinuitĂ : biennale di grafica contemporanea

Roberta Zamboni Matera; 2016, acquaforte, 340x330

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Gemma Zucconi Ulivo; 2016, acquatinta, 230x238

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BIOGRAFIE

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BIOGRAFIE Marianna Antonacci Nata in Puglia; è cresciuta in una famiglia amante delle arti figurative, la cultura del bello e la musica. Il Liceo Artistico prima e l’Accademia di Belle Arti dopo sono state le scuole specifiche scelte. Ha approfondito le conoscenze delle tecniche calcografiche in particolare: l’acquaforte e l’acquatinta perché il segno risulta pittorico, morbido, espressivo e, operando su successive morsure con l’acido nitrico e coperture con la vernice, ottiene una tessitura di zone fornite di valori di nero diversi. L’intervento dell’acquatinta le permette di completare il disegno come se disponesse di pennello e acquerello. Si trasferisce a Roma alla fine degli anni ’80; attraverso la partecipazione dei concorsi di ex libris, scopre il piccolo formato. Il corpus calcografico comprende sia opere di grande e piccolo formato che di ex libris. Ha partecipato a concorsi internazionali distinguendosi con premi, menzioni d’onore e segnalazioni per originalità e merito. Le sue opere sono state esposte in diversi Paesi Europei e Internazionali e fanno parte degli Archivi delle Associazioni presso cui è stata richiesta la donazione dell’opera. Linda Aquaro Pugliese d’origine, si trasferisce a Roma nel 2001 per poi laurearsi in Architettura. Se all’origine della sua formazione vi è un’attenzione verso i corpi e l’anatomia umana, approfondita durante i primi studi di pittura, con l’ingresso alla Facoltà d’Architettura entra a far parte della sua riflessione anche il paesaggio, la costruzione. Non un’antitesi irrisolta tra natura e artificio, anzi: come riporta Lorenzo Tunesi ne “Le città di Linda Aquaro”, si tratta di “scomposizioni architettoniche dal sapore antropomorfo e anatomie destrutturate dalla forte connotazione architettonica”. La passione per il disegno e la pittura la porta ad esplorare nuove tecniche, sperimentando anche commistioni e interazioni tra esse e linguaggi più contemporanei, come il disegno e la pittura digitale, pur mantenendo in parallelo anche l’attività di architetto. Nel 2011 si approccia all’incisione, dopo un fortunato incontro con la maestra Gina Marziale e con Gianni Vernì, con il quale, insieme a Viviana Del Carpio, fonda “Officine Incisorie”: associazione dedita alla promozione dell’arte calcografica in Italia e all’estero. Negli ultimi anni due sono le ricerche che più hanno impegnato l’artista. La prima è “Altrove”, una riflessione che parte dall’attenzione per i volti umani e conduce a un discorso di contaminazione con elementi del paesaggio o semplicemente con lo sguardo e la memoria di chi guarda, in cui i lineamenti, le rughe, le imperfezioni anatomiche si sublimano e diventano simbolo, puro tratto esposto a qualsiasi interazione con l’occhio e l’immaginazione. La seconda è “Quel che resta del cielo”, insieme di opere

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realizzate con svariate tecniche (olio, pastelli, monotipo, cianotipia): una descrizione di luoghi e città italiane raccontate attraverso i loro “negativi celesti”. La sua dimensione artistica è innanzitutto quella dell’artigiano, incentrata sul saper fare, sul gesto che diventa atto essenziale di una serie di processi e procedimenti ben eseguiti (come nella stampa calcografica e nella cianotipia). Dimensione questa che induce l’osservatore a interfacciarsi con la genesi delle sue opere sia che si tratti di volti umani, grovigli di strade, porzioni di cielo ritagliate da sagome urbane.

[…] Per Ermes Bajoni usare la matita, il pennello o la punta significa ancora avere, fra logica e poesia, una storia da raccontare. E significa, anche, saperlo fare con metodo nel rispetto del “mestiere” e delle sue regole … segno e colore sono diventati così i vocaboli, le parole nuove per un nuovo modo di guardare alle cose, cercando di descriverle con calviniana esattezza… Un autore difficilmente classificabile. Perché ama sedurre con storie incantevoli, ma non è un fantastico; perché studia la figura, il piano, ma non è un astratto. Tele e incisioni svelano, infatti, l’indole di un indipendente. […] Chiara Gatti

Ermes Bajoni È nato a Bagnacavallo (RA) dove risiede e lavora; il suo impegno artistico inizia a metà degli anni ‘60 operando prima in grafica e, solo in un secondo tempo, in pittura. Ritorna poi alla grafica e a partire dal 1988 si interessa soprattutto di linguaggio incisorio producendo, fino ad oggi, circa duecentottanta lastre calcografiche. Nelle sue opere affronta diversi soggetti, principalmente naturalistici ed espressi prevalentemente in maniera figurativa. In questi ventotto anni ha partecipato a oltre 300 mostre di grafica ed è presente alle più importanti rassegne allestite a livello nazionale ed internazionale quali: Premio Biella; Biennale Nazionale di Oderzo; Triennale di Milano; Bianco & Nero Modica; Triennale di Chieri; Biennale di Incisione “Giuseppe Polanschi” Cavaion Veronese; L’Arte e il Torchio, Cremona; Grafica ed Ex Libris, Casale Monferrato; Aspetti dell’Incisione oggi in Italia, Gaiarine; Biennale De L’estampe de Saint-Maur, SaintMaur des Fossés, Francia; Mondial de l’Estampe et de la Gravure Originale Triennale de Chamalières, Francia; The Beijing International Art Biennale, Pechino; International Printmaking Biennial, Istanbul; Biennale Nazionale di Grafica, Castelleone (primo premio assoluto nel 2007); Biennal Internacional d’Art Gràfic, Ajustament de Sant Carles de la Ràpita, Spagna (premio giuria internazionale 2008); International Biennale of Small Graphic form and Exlibris, Ostrow Wielkopolski, PL; Premio Leonardo Sciascia amateur d’estampes (2015/2016 - menzione speciale). Ha tenuto mostre personali e partecipato a rassegne in Italia, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera. Sue opere sono state acquisite da collezioni pubbliche danesi, francesi, polacche, spagnole, cinesi, russe, turche e italiane tra cui la “Collezione Bertarelli” di Milano e il “Gabinetto dei Disegni e delle Stampe” degli Uffizi di Firenze. Bajoni fa parte del comitato tecnico scientifico de “Il Bisonte - per lo studio dell’arte grafica” di Firenze e, fin dalla sua istituzione nel 1990, è consulente tecnico del “Gabinetto Stampe Antiche e Moderne” del Comune di Bagnacavallo. Si sono interessati alla sua opera numerosi critici di arte incisoria.

Pio Carlo Barola Pittore, incisore e grafico nato a San Giovanni Rotondo (FG). Si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino - corso di Pittura con il Prof. Piero Martina discutendo quale tesi di Storia dell’Arte: “La pittura di Albino Galvano”. Ha seguito i corsi di Incisione tenuti da Francesco Franco e Vincenzo Gatti all’Albertina. Nel 1997 ha conseguito il Diploma in “Tecnica della grafica e della pubblicità” presso l’Istituto “Albe Steiner” di Torino. Ha insegnato “Discipline Pittoriche” dal 1982 al 1995 presso il Liceo Artistico “L. Canina” di Casale Monferrato. Attualmente insegna “Disegno Grafico Pubblicitario” all’Istituto Superiore Statale “Leardi” di Casale. È fondatore del “Gruppo Arte Casale” e organizzatore della Biennale Internazionale “Grafica ed Ex Libris”. Ha esposto al Museo della Xilografia di Carpi, alla Galleria “Segno Grafico” di Venezia e al “Gabinetto Stampe” di Bagnacavallo (RA). Nel 2008 ha esposto a “Casa Montanari” in Moncalvo (AT). Nel febbraiomarzo 2014 ha esposto nella Collettiva “Visioni Pittoriche” all’Istituto Italiano di Cultura a Praga a cura di Giuliana Romano Bussola e Anselmo Villata, edizioni “Verso l’Arte”. […] Sono incisioni che dal puro bianco e nero passano ad arrivare al colore con più matrici, a soggetto libero o a temi legati fra loro: Incisioni che seguono il filo delle esperienze pittoriche, ricche di una certa conoscenza simbolica, giocate su elementi di un semplice gioco d’incisione (cioè di semplice “tagliata”) con rapporti di bianco e nero che si muovono quasi come elementi astratti a sé stanti, che conservano però segnali tradizionalmente figurativi, per una più rapida comprensione dei soggetti presi a prestito. […] Remo Wolf Selene Bertagnini Nata a Carrara nel 1994, compie gli studi presso il Liceo Artistico A. Gentileschi di Carrara e qui prosegue la sua formazione all’Accademia di Belle Arti. Laureata con 110 e lode, attualmente frequenta il secondo anno di biennio del corso di pittura. La sua attività artistica spazia tra la pittura, la grafica e l’arte digitale. Nel 2012 vince il concorso “Premio Rotary Apuano” arrivando ex aequo, e tra il 2013 e il 2017 partecipa a varie mostre indipendenti nel Nord della

Toscana. Ad Aprile 2017 partecipa al masterclass di litografia presso L’Atelier “L’Armadillo” a Firenze e successivamente a Giugno dello stesso anno partecipa alla 26° edizione del “Premio Comune di Gorlago”. Vincitrice del premio “Eternity” organizzato da Maurizio Cattelan e l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Laura Bertazzoni Nata in provincia di Bologna. Laureata in Scienze sociali, con specializzazioni e masters successivi in organizzazioni di sistemi complessi. Dirigente presso l’Università di Bologna fino al 2010. Dal 2011 si dedica quasi a tempo pieno alla fotografia ed all’incisione. Inizia a praticare l’incisione abbastanza tardi, dopo avere concluso un percorso professionale molto diverso. La sua storia personale la rende particolarmente sensibile alle tematiche sociali - femminili soprattutto -, all’ecologia, all’ambiente naturale spesso opposto a quello urbano. Le immagini sono a volte simboliche, a volte semplici e dirette. Quando si rende conto che la durezza della lastra di metallo può nascondere un risultato di eccezionale dolcezza di toni e linee, che deve solo essere scoperto, non riesce più a smettere di cercare quella tenerezza che non ci si attende dal metallo. Ritiene essenziale la riproducibilità delle immagini. Ama realizzare immagini che richiedano le applicazioni di tecniche rigorose, ma che possano anche rinnovarsi continuamente. È presidente de Le Magnifiche Editrici, associazione culturale bolognese che opera nel campo della grafica d’arte, della produzione del libro d’artista e del libro-oggetto in edizioni limitatissime. Ama lavorare in team. Con le sue incisioni ha partecipato a numerose biennali nazionali ed internazionali ed a molte mostre collettive in Italia ed all’estero. I suoi libri d’artista hanno ricevuto diversi premi. Federico Borra Nato e residente a Milano. Fin da bambino ha ricevuto un’educazione all’arte dalla mamma, pittrice diplomata a Brera e già allieva di Carrà e Manzù. In gioventù si è dedicato per molti anni alla musica, come chitarrista di una blues band. In anni più maturi è tornato alle radici dell’arte figurativa, conseguendo nel 2010 il diploma in tecniche pittoriche presso la Scuola Superiore di Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano. La sua espressione è ispirata ad una ricerca spirituale, ancor prima che estetica. Il tema più ricorrente è quello sul senso del tempo, campo molto esplorato ma mai risolto definitivamente dal pensiero filosofico occidentale. È manifesta anche l’ispirazione alla tradizione cristiana e alla sua spiritualità, che si traduce in un’intensa partecipazione emotiva alle vicende della vita e, in ultima analisi, ad un profondo e fraterno

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amore verso il genere umano. Predilige un linguaggio sobrio, in alcuni aspetti quasi minimalista e vagamente espressionista. La tela e la lastra sono il medium con il quale l’artista indaga la propria esistenza anche quando, come nella personale Mestee, è letta attraverso la trasposizione in altri personaggi, spesso collocati in un mondo in cui il tempo sembra dissolversi. In questo progetto i soggetti - anche e soprattutto i più umili - sono ridotti all’essenziale, liberati dalle infrastrutture, in una sorta di pietas, di condivisione spirituale dell’esistenza. Dal 2008 partecipa a collettive: Spazio Arte Piscina Comunale - Milano; Galleria Frigerio - Corsico; “La nostra Africa” UILDM Milano; Mostra Diplomati Scuola Superiore Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano; The 4th Symposium of arts cultures and traditions - Consolato Generale della Romania, Milano (su Exibart); collettiva “Alice non sa … Peter sì” presso Palazzo Vernazza Castromediano - Lecce. Nel 2015 inizia a studiare incisione con il Maestro Gigi Pedroli presso il Centro dell’Incisione di Milano e prende parte alla collettiva Pittori dei Navigli e successivamente al “Primo Premio SENIOR Grafica Italiana 2016 e 2017”, Associazione Nazionale Incisori Italiani, Padova. Biennale di grafica contemporanea “Continuità” Premio Diego Donati - Perugia; Collettiva “La musica del segno” presso Centro dell’Incisione dei Navigli. Con il tempo si fa sempre più stretta la frequentazione del Centro dell’Incisione dei Navigli. Si dedica completamente all’incisone, partecipando alle collettive del centro ed altri eventi artistici. Roberta Boveri Incisore e pittrice, si diploma alla scuola d’arte Gazzola di Piacenza dove incontra il maestro Bruno Missieri che la guida allo studio dell’incisione. Prosegue la sua formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove si diploma nel 2007, e segue i corsi di perfezionamento tenuti da B. Missieri. Incide dal 1999 praticando diverse tecniche, in particolare la xilografia, l’acquatinta, la puntasecca e il metodo Hayter. Le sue opere raffigurano in genere ritratti e paesaggi. Stampa in proprio. Ha allestito a Piacenza le mostre personali “Ombre” (2013) e “Alla luce” (2015). Ha partecipato a diverse manifestazioni collettive; tra le più recenti: Premio Biennale di Incisione “Sandro e Marialuisa Angelini”, Bergamo 2008; Arte Grafica Italiana, Vigonza (PD) 2010, 2011; Incisioni al femminile, Napoli-Pozzuoli 2013, 2015, 2017; Stampa2, Pozzuoli 2014; I Biennale di Incisione Giuseppe Maestri, Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo, (RA), opera selezionata e pubblicata sul catalogo, 2015; Carte d’Arte, Lodi 2016; Biennale di Grafica Contemporanea Premio Diego Donati, Galleria Diego Donati, Perugia, opera segnalata e pubblicata sul catalogo; Confronti, Besana in Brianza (MI) 2017. Sempre nel 2017 partecipa al XXXI Premio Fibrenus Carnello Carte ad Arte, Premio di incisione 2017, Officina della Cultura, Museo Civico della Media Valle del Liri, Sora (FR), opera selezionata e pubblicata sul catalogo; al Premio

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Acqui, XIII Biennale Internazionale per l’incisione, Acqui Terme, opera selezionata e pubblicata sul catalogo. È stata recensita dalla rivista “Grafica d’Arte” e dalla rivista d’arte “Archivio” Arianna Sartori. Carla Bovi Nata a Torino, dove vive e lavora; ha frequentato nel tempo corsi di disegno e pittura e la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dedicandosi specialmente alla calcografia e ricercando sempre un percorso di pensiero che, come filo conduttore, unisca i concetti e le sensazioni che desidera trasmettere. I suoi lavori seguono progetti elaborati attorno a un concetto prescelto, svolto con diverse prospettive e diverse applicazioni tecniche. Inizialmente le opere calcografiche hanno sondato le particolarità di “neri” e “grigi”, successivamente lo sviluppo del suo percorso ha portato all’inserimento del colore. Le principali tematiche sono state “Piemonte” “Geo” “I nodi” “Il mare rubato” “Invasioni materiche” “Africa”. È stata selezionata e segnalata in numerose biennali, concorsi ed ha al suo attivo oltre cento mostre tra personali e collettive. Ha iniziato con mostre personali dal 2004 dopo aver vinto il 1° premio al Concorso Nazionale “Studio 13” di Alba (CN). Dal 2005 partecipa alla Biennale di Grafica d’Arte di Acqui Terme (AL). Frequenta le Associazioni di grafica d’arte, fra cui “Il Senso del Segno” in Torino, “Il Quadrato” di Chieri ed è inserita nel Repertorio degli Incisori Italiani del Gabinetto di Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo (RA). Ha frequentato per anni in Torino lo studio del maestro Ermanno Barovero. Nel suo studio-laboratorio ora continua l’applicazione alla grafica, elaborando e stampando la sperimentazione di nuove applicazioni, unendo la produzione di carta a mano in proprio, per dare alle sue opere la massima originalità. Sandro Bracchitta Nato a Ragusa, mostra la sua personalità artistica fin dall’infanzia. La sua formazione inizia all’Istituto d’arte di Comiso e prosegue all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha l’opportunità di studiare pittura e di avvicinarsi al mondo della stampa. Laureatosi al Corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, inizia la sua attività di grafico e di incisore entrando a Il Bisonte: scuola di specializzazione grafica dove successivamente diviene assistente del Maestro Domenico Viggiano. Da questo momento in poi intraprende un’intensa vita professionale, fatta di numerose partecipazioni a eventi nazionali e internazionali nel settore e arricchita con molti premi per la sua attività di incisore. La prima importante presenza è nel 1994 presso la Triennale di incisione mondiale Chamalières (Francia), seguita dalla partecipazione, in due

occasioni: alla Biennale di Arti Grafiche a Lubiana e alla Triennale dell’Incisione di Cracovia. Gli anni ‘90 si concludono con un’esperienza presso l’atelier del castello di Wolfsburg in Germania, dove è stato invitato a produrre opere: considerate come un primo corpus in cui si evidenziano le ispirazioni e i temi ricorrenti della sua identità estetica. Segue la sua partecipazione alla IV Biennale Internazionale di Sapporo (Giappone) e al Salone Ex-Libris a Pechino; riceve al Museo d’Arte Contemporanea “Villa Croce” di Genova il premio “Giovani incisori italiani”. Il suo ritorno in Sicilia coincide con l’inizio del suo percorso come professore della cattedra di incisione e arti grafiche. Attualmente è docente all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Durante gli anni 2000 ha partecipato ad altri eventi e in molte mostre collettive in Italia e all’estero, oltre all’allestimento delle sue mostre personali. L’interesse per le sue opere si è rafforzato nel corso degli anni e ciò ha portato all’inclusione in molte collezioni private, come la finlandese Muotka e in quelle di importanti istituzioni museali tra cui il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze che espone l’opera Contenitori Ciclici, vincitrice della Prima Biennale Stampa “Giuseppe Maestri”, assegnata al Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo (RA). Ne sono conservate copie presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Calcografia Nazionale, il Museo della Grafica di Pisa e la Pinacoteca di Bologna. Un’ulteriore prova della sua capacità di poter toccare la sensibilità di fruitori appartenenti a culture molto distanti da quella locale ed europea in generale, è il crescente apprezzamento da parte di critici e artisti asiatici, in particolare cinesi e giapponesi. Di conseguenza, già nel 2001, dopo la partecipazione alla International Print Triennial di Kanagawe, l’inserimento di una delle sue incisioni all’interno della collezione del National Museum of Modern Art di Tokio, e poi nel 2016, un invito come artist-in-residence (della durata di due mesi) presso la Guanlan Original Printmaking Base in Cina, un rinomato istituto che si occupa della produzione e diffusione di opere grafiche di artisti nazionali e internazionali. Anche in questo caso, il risultato di questa interessante e stimolante esperienza è la presenza di una delle sue incisioni nella collezione permanente del China Printmaking Museum di Guanlan. Ezio Briatore Nasce a Montaldo Mondovì e risiede a Mondovì Piazza. Si dedica fin da giovanissimo alla pittura, con particolare cura per la xilografia che stampa in proprio su torchio a mano. La sua prima mostra risale al 1963 nella Galleria La Meridiana di Mondovì e da quel momento ha preso parte a numerose collettive e personali, la più recente nel 2012 si è tenuta a Bene Vagienna in Palazzo Rorà a cura dell’Associazione Amici di Bene. Si

dedica alla poesia e alla narrativa, anche per l’infanzia. Nel 1996, la Città di Mondovì gli ha conferito il prestigioso riconoscimento cittadino Torre d’Oro per l’Arte. Collabora a periodici e riviste con interventi, ricerche, recensioni e illustrazioni. Dal 1993 è inserito nel Repertorio degli Incisori Italiani (Edit Faenza) che fa capo alla Raccolta Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (RA). Nel 2008 è stato chiamato a far parte dell’Associazione Incisori Veneti. È artista estroso dalla personalità grintosa, che riesce con tratti graffianti ed essenzialità a rendere i diversi temi trattati, spaziando dalle vedute monregalesi e di altri centri ai più diversi soggetti. […] Tavole e linoleum incisi con alacrità, costanza e pazienza, con impegno compositivo e ponderata narrazione, con intuizioni limpide e meditate riflessioni. Le sue tavole raccontano un’ideale di vita quotidiana, a contatto con un paesaggio pacato, lontano sia dai grandi rivolgimenti storici, sia dalla rivoluzione che per un’industrializzazione ossessiva e una smodata urbanizzazione ha portato negli ultimi decenni alla scomparsa di un mondo uso a camminare a passo lento e con direzione accertata. Non potrà non incantarvi il prezioso libro di immagini xilografiche tutte (dodici) di carattere figurativo, di paesaggio, di elementi naturali alcuni apertamente riconoscibili per l’evidenza della località o del simbolo con un’inclinazione un po’ sentimentale ma espressi in un modo un po’ sommario, senza fronzoli, teneramente ruvido come è nelle cose di Ezio. Immagini antiche che vengono rivisitate dall’autore con indicazioni storiche, riferimenti casuali e annotazioni specifiche in tavole xilografiche, consegnate ad un orafo o ad un “doratore” all’antica che imposta il suo lavoro e si dedica a sottolineare un’inquadratura, a rilevare un particolare o sottolineare un segno o un simbolo come un tempo si impegnava a fare il miniaturista, risultato si evidenzia un’opera unica di grande pregio. […] Sandra Aliotta Claudia Cabras Nasce ad Olbia, vive ed opera a Calangianus. Si diploma presso il Liceo Artistico Statale di Tempio Pausania, sezione “Arte della grafica pubblicitaria e fotografica”. Iscritta all’Accademia di Belle Arti “M. Sironi” di Sassari, acquisisce la prima laurea nel 2006 in Decorazione e successivamente frequenta il Biennio di Specializzazione di II Livello in Pittura “Arti Visive e Discipline dello Spettacolo”. Attualmente è Docente di Tecniche dell’IncisioneGrafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti “M. Sironi” di Sassari. Si dedica all’arte incisoria indagando e approfondendo la ricerca artistica sia figurativa sia astratta, utilizzando svariate tecniche, tradizionali e sperimentali: acquaforte, acquatinta, ceramolle, puntasecca, maniera pittorica, collografia, stampa a secco ecc., privilegiando in particolare la puntasecca su plexiglass. La ricerca indaga il segno inciso nella matrice, genera paesaggi interiori che si evolvono in un costante e inesorabile divenire, luogo dove affiorano sensazioni ed emozioni, libere di vagare.

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Parte della sua ricerca artistica affronta il legame dell’essere gemella con Alessandra, (anche lei dedita all’arte), approfondendo questo rapporto con opere grafiche, pittoriche, fotografiche. È inserita nel Repertorio degli Incisori Italiani e nell’Annuario degli Incisori 2013 e 2014 - pubblicazione della rivista “Grafica d’arte”; è in questa rivista che, nel n°92 del 2012, compare il suo nominativo nell’articolo “Uno sguardo sull’incisione sarda contemporanea”. Ha ricevuto riconoscimenti e premi in diversi concorsi calcografici nazionali e internazionali. Serena Cavallini È nata a Perugia dove si è diplomata presso l’Istituto d’Arte Bernardino di Betto. Ha insegnato nelle Scuole Statali di secondo grado, è Accademico di Merito dell’Accademia Pietro Vannucci di Perugia. Pittrice e poetessa poliedrica e versatile, è stata premiata per la grafica e la fotografia, ha collaborato con periodici e riviste, ha pubblicato, tra l’altro, “A passo d’uomo”, prose del 1989, “Gamma cromatica”, prose del 2017, “Arc en ciel”, poesie del 2011. La sua scrittura si avvale di un lessico prezioso, evocativo di esperienze che si riconducono all’amore per la natura e per gli animali, al mondo esoterico e simbolico, ma anche alla disillusa osservazione dei comportamenti umani, indagati spesso con garbata ironia. Relativamente alla sua produzione pittorica, l’artista sa coniugare abilmente una modernissima sensibilità con una robusta e strutturata formazione classica. È in grado di utilizzare molteplici tecniche: incisione, acquarello, acrilico, olio; come pure di variare i soggetti che abitano le sue realizzazioni. Prendono forma, infatti, per il suo tramite, segreti scorci urbani, volti di ogni età, ritratti nel mistero della loro sfera psicologica, trasfigurazioni astratte di immagini e fantasie. Il suo dinamico percorso espressivo è segno di un personale “viaggio estetico” teso verso un irriducibile e tuttavia sempre insoddisfatto desiderio di bellezza. Serena Cavallini dichiara in sintesi la sua poetica quando dice di scrivere e dipingere per salvare dal silenzio le sue nostalgie d’infinito. Dal 1985 ad oggi numerose sono state le sue mostre personali e le collettive in Italia (Corciano, Perugia, Assisi, Modena, Cortona, Fabriano, Roma, Palermo …) e all’estero (Aix-en Province, Milwaukee…). Il suo nome e l’opera di Serena Cavallini sono riportati in vari pubblicazioni d’arte e numerosi i critici che si sono interessati del suo lavoro. […] traduce nel foglio i quesiti della natura, imprigiona nel segno la sottile bellezza della storia, la memoria della civiltà, il senso dell’esistere oltre, del simbolo e dell’andare avanti, sempre. Tutto con tecnica esemplare, raffinatissima filigrana e si direbbe quasi gloriosa, in grado di osservare il soffio del particolare e la cadenza dell’insieme. […] Mimmo Coletti […] Nell’arte di Serena Cavallini possiamo scorgere in estrema sintesi tre aspetti, quello precisato e veristico dei panorami e dei luoghi cittadini,

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quello grottesco e simbologico dei momenti fantastici e quello realista e psicologico della ritrattistica… Antiche strade, ombre di remoti palazzi, cattedrali ferme nel tempo, giardini siti nella quiete profumata del passato diventano nelle incisioni dell’artista una testimonianza mossa dalla nostalgia, un‘attestazione di eleganze recuperate, … di voci e di consolazioni, di rinnovati stupori e di attraenti rievocazioni. […] Duccio Travaglia Antonio Cerra Artista di origine calabrese, presenta un talento naturale per l’Arte, coltivata presso lo studio dello zio pittore Felice Cerra. Fin da giovane frequenta lo studio dello scultore Giuseppe Cotugno per apprendere la tecnica dell’intaglio e scultura su legno. Padroneggia tecniche artistiche di antica tradizione: dalla tempera all’uovo all’affresco, dalla morbida incisione a cera molle alla sottile esattezza della grafite e l’uso straordinario della sanguigna. Dopo l’esperienza romana si trasferisce a Firenze e lavora in qualità di disegnatore presso l’Istituto Geografico. L’amicizia con il maestro Pietro Annigoni lo portano ad una sicura conoscenza del disegno ed esattezza nella resa del reale che si esalta, nel bianco e nero, attraverso l’accostamento fra il nitore delle parti eseguite a grafite ed i più contrasti effetti del carboncino. Esegue con tecnica particolare molti ritratti, di persone semplici, personalità politiche e dell’arte (Fondazione Sartoria Cerratelli a Pisa, Fondazione Museo Zeffirelli a Firenze ed i ritratti di musicisti compositori, Cilea e Manfroce, per il Teatro Comunale di Palmi). Ha prodotto opere a soggetto sacro, dalle pale d’altare (luogo di culto di Corinaldo, Carinola, Firenze, Lubrichi, Palmi, Casignano Scandicci) alle vetrate istoriate (Chiesa di San Nicola di Mira a Trebisacce). Di recente il dipinto raffigurante San Fantino nella Chiesa di Taureana di Palmi e Sant’Antonio presso Curia Vescovile di Lamezia Terme. Un trittico su tavola “La pesca del pesce spada” si trova alla Pro Loco di Bagnara Calabra ed un grande pannello “Venditrice di pesci’’ alla Tonnara di Palmi. Nel 2016 la Pro Loco di Palmi fa realizzare dal dipinto “La Varia del giubileo’’ due annulli filatelici dedicati al Padreterno e l’Animella. Moltissime sono le incisioni realizzate con la tecnica della cera molle, tecnica antica che ha perfezionato presso la Fondazione il Bisonte a Firenze utilizzando matite di diverse gradazioni e riuscendo ad incidere la lastra con una sola morsura nell’acido. Le sue opere si trovano presso collezioni private, pubbliche, presso il ‘’Museo ‘’ di Gilberto Grilli a Saltara (PU) e a Perugia - Associazione Padre Diego Donati. Livio Ceschin Livio Ceschin nasce a Pieve di Soligo. Inizia a incidere nel 1991, lavorando sui maestri incisori del passato (Rembrandt, Gianbattista Tiepolo, Canaletto, Marco Alvise Pitteri) e contemporanei (Barbisan e Velly).

Studia all’Accademia Raffaello di Urbino, con l’incisore e stampatore Paolo Fraternali. Avverte presto l’esigenza, sempre più urgente, di affrontare il tema del paesaggio, che indaga per mezzo delle tecniche dell’acquaforte e dell’uso della puntasecca. Negli anni Novanta vince diversi premi e si vede dedicate numerose esposizioni in Italia e all’estero. Stringe amicizia con poeti e scrittori, soprattutto veneti: sue incisioni appaiono nei libri d’artista contenenti opere di Novella Cantarutti, Pierluigi Cappello, Silvio Ramat, Bino Rebellato, Andrea Zanzotto e Mario Luzi. Con il nuovo millennio partecipa a Biennali e Triennali di grafica, tra le quali quelle europee di Lubiana, Cracovia e Ourense; nel 2003 vince il I° premio alla Biennale Internazionale per l’Incisione Premio Acqui di Acqui Terme (AL). Conosce lo scrittore Mario Rigoni Stern, lo storico dell’arte Ernst Gombrich e il fotografo Henry Cartier–Bresson, a ciascuno dei quali dedica un’acquaforte. Dal 2002 fa parte della Royal Society of painterPrintmakers di Londra e dal 2016 della Fondazione Taylor di Parigi. Nel 2013 l’Istituto Nazionale per la Grafica a Roma e nel 2014 il Museo Rembrandt di Amsterdam gli dedicano due importanti esposizioni. Nel 2015 espone in Finlandia le 27 incisioni acquisite dalla Collezione Pieraccini, in collaborazione con i Musei Ateneum e Sinebryschoff di Helsinki. Sue opere sono conservate presso istituzioni pubbliche e collezioni private in Italia e all’estero. Tra le più importanti si citano le seguenti: Civica raccolta Achille Bertarelli di Milano; Gabinetto Nazionale di Stampe Bagnacavallo (RA); Galleria Nazionale dei Ritratti, Londra; Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi; Accademia di Belle Arti, Bologna; Uffizi, Firenze; Istituto Nazionale per la Grafica, Roma; Staatliche Graphiche Sammlung, Monaco; Museo Albertina, Vienna; Staatliche Kunst Sammlung, Dresda; Graphische Sammlung, ETH, Zurigo; Museo Ateneum, Helsinki. Vive e lavora a Montebelluna (TV). Elena Chiesa Elena Chiesa si avvicina all’incisione nel 1998, conseguita la laurea in Storia dell’Arte e compiuta la formazione quale restauratrice di dipinti. Avvia lo studio delle tecniche calcografiche privatamente con Paola Maestroni e Bruno Missieri, sperimentando in particolare l’acquaforte e l’acquatinta. L’insegnamento di Gigi Pedroli presso il Centro dell’Incisione a Milano, la porta ad approfondire le diverse tecniche, maturando nel corso degli anni il suo percorso creativo, che trova nella puntasecca il mezzo d’espressione prediletto. Dal 2016 crea libri d’artista con tecniche calcografiche, disegno e altri media. Affianca alla ricerca artistica calcografica l’attività di storica dell’arte e restauratrice di dipinti. È inserita dal 2007 nell’Annuario degli incisori, pubblicazione di “Grafica d’arte” e nel Repertorio degli incisori italiani, IV edizione 2008-2013, nel

Repertorio digitale dell’Incisione Italiana Contemporanea. La sua opera è presente nei cataloghi Donnaestremadonna, Edizioni Esseblu, Milano 2013; Continuità Biennale di Grafica Contemporanea Premio Diego Donati, Perugia 2014 e 2016; Pagine di pane Libri d’artista e divagazioni, Edizioni Esseblu, Milano 2015; Kunstretreat, Konigswinter 2016; È carta! Rassegna internazionale mini carte contemporanee, Milano 2016; Oggetto Libro, Edizioni Esseblu, Milano, 2017; Chrono-Graphia Visioni Spazio-Temporali, Officine Incisorie, Roma 2017; 37é Mini Print International de Cadaqués 2017, Cadaqués 2017, Gli Argonauti per l’Incisione. Concorso Internazionale Triennale di Incisione, Collegno, 2018. Sue incisioni sono conservate in collezioni private, presso il Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo (RA), l’Associazione Nazionale Incisori Italiani, Vigonza (PD), l’Associazione Padre Diego Donati o.f.m. (PG), la Biblioteca Braidense di Milano, l’Associazione Officine incisorie di Roma, l’Associazione Gli Argonauti di Collegno. Jennifer Cross La ninfea e il loto sono usati nel mio lavoro per rappresentare le anime di familiari e amici. Origin è stata ispirata da una vecchia fotografia di famiglia. Ogni ninfea o loto sono stati usati specificamente per il “ritratto”. Le ninfee sono per me magiche, iniziano a crescere in segreto. Il giglio deve attraversare molta oscurità prima di trovare la luce. Simbolleggiano il mio viaggio di vita. Mio nonno e mio padre avevano grandi stagni pieni di ninfee. Riempiono anche il mio stagno ornamentale. Dopo che mio padre è morto, ho inciso “Ascension by Lotus”, una supplica al Creatore per chiedere di aiutarmi a trovare mio padre, a trovare pace dopo la sua morte. Ho praticato la xilografia nel 1986 come assistente universitario presso il Logan Elm Press e Papermill, the Ohio State University, Columbus, Ohio, Stati Uniti. I miei studi si sono basati sul Libro delle Arti, Educazione artistica e Letteratura per bambini. Dopo aver insegnato arte ai bambini delle elementari per 30 anni, ho riscoperto il mio amore per la xilografia e la stampa presso la Phoenix Rising Printmaking Cooperative. Cindy Davis, che ha imparato l’incisione da Padre Diego Donati, ha condiviso le sue conoscenze con me, mi fermo e accarezzo il feltro prima di ogni stampa. Ero entusiasta di visitare il laboratorio di Padre Diego a Perugia. Il mio lavoro è anche ispirato dal Divino, ogni incisione è una preghiera. Antonella Cuzzocrea Apprende le tecniche incisorie nel 2003, presso lo studio romano del Maestro Nino Palleschi, completando nel 2013 il biennio di grafca d’arte presso la Scuola di Arti e Mestieri San Giacomo di Roma. Negli anni frequenta diversi workshop di incisione e xilografa sia in Italia

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che all’estero presso l’Ass. Keishiro Arte (Urbino), l’Opifcio della rosa (Montefore Conca), il “Centro per l’incisione e la grafica d’arte” (Formello), l’Accademia di San Luca (Roma) con Guido Strazza e la Strzeminski Academy of Fine Arts di Lodz in Polonia con il prof. Krzysztof Wawrzyniak. Dal 2006 focalizza il suo interesse sulla produzione di libri d’artista esponendo a livello sia nazionale che internazionale. Nel 2013 partecipa al Liberbook, Primo Salone del libro d’artista e della stampa d’autore, Atelier Alma Charta, Palazzo della Pilotta, Parma, e al Book Project International, Atelier Vis à Vis, Marsiglia, in collaborazione con Insigna. Nel 2015 il suo libro Lanzarote (sovrimpressioni) 2/3 è acquisito dal fondo del libro d’artista della Bibliothèque Méjanes in Aix-en-Provence (France). Nel 2017 riceve il Primo Premio per il libro Hiatus al Terzo Concorso Internazionale “Artistic and Altered Books”, Associazione Arcadia, Gruppo Internazionale Libri D’Artista (Parma). Ha partecipato a diverse mostre di grafca tra cui: Incisioni al femminile, Biennale internazionale di incisione a cura di Veronica Longo, Atelier Controsegno, Napoli e la IV Biennale di Grafica Contemporanea “Continuità”, Associazione Padre Diego Donati, Perugia. Menzione speciale per l’opera Birth (2016); la personale “Impossibile fermare un’idea”, Chiostro di S. Cosimato, Roma (2016); III Biennale di Grafica Contemporanea “Continuità”, Associazione Padre Diego Donati, Perugia (2014); La xilografa italiana dalla prima mostra internazionale di xilografa di Levanto ad oggi, Kunstmuseum, Bayreuth (Germany), a cura di Marzia Ratti e Gian Carlo Torre (2014). Yasmin Dalati Nata in Siria, dopo il diploma al liceo Scientifico, ha conseguito il Diploma Accademico di 1° livello in decorazione, presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2017. Attualmente frequenta il biennio di specializzazione in decorazione nella stessa Accademia. Ha partecipato a diversi eventi e mostre collettive: 2017: “Premio Nazionale delle Arti”, presso Palazzo Ducale, Urbino; seconda Biennale “Enegan” delle Accademie di Belle Arti, Firenze; 2016: “Umanità”, presso Villa Cuturi, Marina di Massa; 2014: “Open day” esposizione presso la Galleria del Duomo, Carrara. Luca Daum Si diploma nel 1990 all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Completa la sua formazione presso varie botteghe artigiane ad Alessandria, Milano e Brescia, acquisendo competenze professionali nell’incisione e cesellatura nell’ambito della lavorazione dei metalli. Dal 1989 si dedica all’incisione d’arte percorrendo tutte le tecniche calcografiche, xilografiche e litografiche ma privilegiando l’incisone diretta a bulino sia su metallo che su legno. Dal 1992 affianca l’attività propriamente artistica a quella di incisore/cesellatore orafo in una bottega del centro storico di Genova.

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Dal 1991 partecipa a tutte le rassegne annuali dell’Associazione Incisori Liguri. Nel 2012 è invitato alla rassegna storica sulla xilografia italiana curata dal prof. G. Torre. Gran parte della sua produzione incisoria si concentra nella grafica ex-libristica e partecipa dal 1994 a numerose rassegne nazionali ed internazionali sull’argomento. La sua biografia è pubblicata nel Vol. XXV dell’ ”Encyclopaedia Bio-Biographical of the Art of the Contemporary Ex-Libris”. Insegna “Tecniche Grafiche speciali” e “Stampa d’Arte” presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Hanno scritto di lui: Egisto Bargaglia, Marco Fragonara, Remo Palmirani, David Schorr, Mario Chianese, Alessandra Galliano Candela. […] i disegni di Luca Daum non siano affatto intesi come studi per incisioni - nonostante egli sia un maestro incisore - ma piuttosto come opere finite dotate di un loro proprio linguaggio. Essi sono opere fini a se stesse, spontanee, fantasiose, spiritose, ricche di riferimenti ma concepite come autosufficienti. […] David Schorr Cynthia Davis La sua formazione artistica è stata inizialmente da autodidatta. Quando risiedeva a Palo Alto, California, ha studiato presso centri di arte e all’università statale. Più tardi, durante un soggiorno in Italia, fu presentata all’artista francescano Padre Diego Donati, che divenne il suo insegnante di incisione. Il suo insegnamento generoso ha favorito una lunga amicizia e una grande passione per l’arte grafica in Cindy. Su suo consiglio, Cindy ha approfondito i suoi studi alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia durante un soggiorno di due anni. Sebbene vivesse negli Stati Uniti, ha continuato il suo impegno artistico sia a Venezia che a Perugia durante le sue frequenti visite in Italia. Quando viveva a Columbus, Ohio, Cindy ha contribuito a istituire La Phoenix Rising Printmaking Cooperative che ha diretto per tre anni e ha tenuto corsi di arte incisoria. Eleonora Del Giudice Eleonora Del Giudice nasce a Napoli. Appassionata di pittura sin da piccola, consegue la maturità artistica nel 2002. Frequenta un apprendistato artistico con Domenico Palombo, nella cui bottega esegue paesaggi in stile settecentesco. Approfondisce poi lo studio della figura e si avvicina alla scultura in gesso. Continua poi il suo percorso artistico formandosi dapprima in Storia dell’arte e conservazione del patrimonio storico artistico e in Grafica d’arte presso l’Accademia di Belle arti di Napoli. Alcune sue incisioni sono risultate finaliste e sono state premiate a vari concorsi nazionali e internazionali come il Premio Giovani Incisori di Bagnacavallo (RA) nel 2017, organizzato durante la Seconda Biennale di Incisione Giuseppe Maestri, l’ArtApp Artist Contest 2018 Il Segno, il Primo Premio Studenti Grafica Italiana 2018 indetto dall’Associazione Nazionale Incisori Italiani di Vigonza (PD) dove ha avuto la Menzione

Speciale della giuria e ha vinto il terzo posto Premio Facebook e il Premio internazionale Arte Palermo 2018. La sua attività artistica ha ottenuto anche l’apprezzamento del Prof. Vittorio Sgarbi in occasione di un incontro avvenuto ad Agropoli (SA) il 5 gennaio 2017. La poliedrica artista si occupa, inoltre, di danza orientale, che studia dal 2009 partecipando a numerosi spettacoli nei teatri più importanti di Napoli e di scrittura che le ha consentito la pubblicazione di due brevi racconti nonché la partecipazione ad antologie collettive. Marcello Dalla Valle Nato a Biella ed ivi residente; pittore, illustratore e incisore si diploma in maestro d’arte applicata in arti incisorie (calcografia, xilografia, litografia) presso l’istituto statale d’arte di Urbino; in seguito, nella stessa sede, consegue la maturità d’arte applicata in litografia e illustrazione. Ottiene il primo premio per la Litografia presso l’Accademia delle Belle Arti “R. Sanzio” di Urbino nel 1989. Le sue opere rappresentano in genere paesaggi e figurazioni. Stampa in proprio. Fino al 2011 ha stampato anche presso la Stamperia Linati di Milano e lo Studio Inclub di F. Romualdi a Firenze e Milano, per la produzione di opere calcografiche. Nel 2010 ha allestito una mostra personale presso la Sala Espositiva del Santuario d’Oropa, Biella. La produzione incisoria viene riportata presso la raccolta di stampe A. Bertarelli in Milano e presso il Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (RA). È presente nel catalogo nazionale incisori italiani. Consegue la laurea in architettura a Torino e inizia l’attività pittorica affiancata da una attività incisoria per la produzione calcografica (acquaforte, acquatinta, bulino). Attualmente insegna disegno e storia dell’arte. Rita Demattio Si diploma all’Istituto Statale d’Arte “Alessandro Vittoria” di Trento e al Magistero d’Arte di Venezia. Sempre a Venezia frequenta la “Scuola Libera del Nudo” presso l’Accademia di Belle Arti (sotto la guida di Luigi Tito) e, negli anni successivi, si approccia all’incisione seguendo i corsi alla stamperia “Il Tintoretto” dove apprende e sperimenta le varie tecniche calcografiche e xilografiche. Espone dal 1980 allestendo alcune personali (tra le quali ricordiamo: Palazzo Pretorio - Trento, Citibank - Roma, Galleria d’Arte Moderna Fogolino - Trento, Galleria d’Arte La Spadarina - Piacenza, Museo della Stampa - Soncino, Galleria 2432 - Venezia) e partecipando a numerose collettive in Italia e in Europa. Oggi fa parte dell’Associazione Incisori Italiani ed è presente nel “Repertorio degli incisori italiani” VI edizione 2008-2013 a cura del Gabinetto Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo.

Nel 2015 vince il primo premio al Concorso “Primo Premio Libro d’Artista Grafica Italiana”; nel 2016 ottiene la menzione speciale alla “Biennale di Grafica Contemporanea Premio Diego Donati”; nel 2017 è segnalata alla “Biennale Internazionale per l’Incisione Premio Acqui”. Alcune sue incisioni fanno parte degli archivi del Museo dell’incisione di Acqui Terme, del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo, della Galleria Signorini di Lendinara, del Fondo Incisioni Associazione Padre Diego Donati o.f.m. di Perugia, della Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova, del Museo Di Lodi. Francisco Dominguez Penís Nato a Caceres, Las Minas de Aldea Moret, (Spagna). Autodidatta. La sua specialità è il disegno, con una preferenza per l’incisione tradizionale; introdotto in questo mondo da un grande artista incisore, Ramiro Undabeitia. Utilizza graficamente cinque nuovi modi di lavorare la lastra. Nel maggio del 1998 ha brevettato, come diritti d’autore, tre tecniche: Aguafuerte graneado color; Aguatinta al papel de plata; Aguatinta escalonada e nel 2017: Aguafuerte al Bicarbonato Sòdico; Aguafuerte al Algodon de acero. Intraprende un’intensa vita professionale, fatta di numerose partecipazioni a eventi nazionali e internazionali nel settore tra cui: Londra - New Yok e Los Angeles - Francia - Portogallo - Italia - Germania - Giappone - Spagna: Arco, Espampa, Arte Cuadro e Feria del Arte nella stazione di Atocha. Il suo lavoro è stato selezionato in: seconda esposizione e vendita internazionale di arte in miniatura Toronto (Canada); Umetnicka Galerija Bitola; Repubblica Makedonija (Macedonia); Centro Mednarodni Graficni Likovni; M.G.L.C. Lubiana (Slovenia); Biennale di incisione (Norvegia); Concorso di incisione, Belgrado e Taiwan; 1° Internazionale per l’incisione, Santi di Disio (Italia). Ha preso parte a molti concorsi di cui: V Certamen Grabado Excmo Consiglio Comunale di Burgos; V Concorso Artistic Works, San Fernando Savings Bank, Siviglia; Concorso di incisione “Carmen Arocena” Galeria Torculo, Madrid; VI, VII, VIII, IX Concorso “Maximo Ramos”, El Ferroll, Coruña; Concorso di incisione “Coffee Novelty”, acquisizione completa dell’opera, Salamanca; Biennale Internazionale Gravata “Josep de Ribera” Xativa, Valencia. Nel 2018 viene selezionato nel premio internazionale di incisione “I Santi di Diso” Italia e nella XVIII Biennale internazionale di “stampa y Grabado” Roc, Taiwan. La sua carriera è stata valorizzata con riconoscimenti e premi quali: IX Accesit Ramos Maximum Engraving Contest 1990 El Ferrol, La Coruña; Primo premio VI Convocatoria de Grabado, Avila 1998. Pilar Dominguez Nata in Cile; si laurea nella Pontificia Università Cattolica, scuola d’Arte Visive (Cile), con specializzazione in Grafica. Cittadina Italiana. Nel 1974

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si trasferisce in Italia, continuando la ricerca nel campo della grafica d’arte presso le Università di Milano e Venezia. Dal 1979 si lega in modo particolare alla Galleria delle Ore di Milano, dove partecipa con numerose mostre collettive e personali; di grande interesse risultano le serie della ”Velocità”, dei “Paesaggi interni”, degli “Stati d’animo” e dei “Tombini”. Nel 1980 fonda la Stamperia d’Arte. Torna in Cile e tra il 1992 ed il 1996 si dedica all’insegnamento nelle Università Upla a Valparaiso e Pontificia Università Cattolica di Santiago. Dal 1996 si stabilisce definitivamente a Milano proseguendo la sua attività artistica e di docenza e riavviando la Stamperia d’Arte. Ha ripreso in un certo senso la velocità, il movimento che genera la città, i rumori, la memoria (con i treni), l’architettura, il Duomo, i Navigli, mischiando la pittura con l’incisione, stampando a colori le percezioni del nostro tempo in movimenti a schermi sequenziali. La donna, il mare, i pesci, l’acqua, sono le tematiche dei suoi lavori che hanno trovato un’altra espressione attraverso la modellazione della ceramica. Le sue opere si trovano in diverse collezioni private in Italia, Francia, Germania, Spagna, Cile, Turchia, U.S.A., America Latina, Giappone e India. Docente dei corsi di Teoria e Laboratorio del Colore e del corso di Tecniche Illustrative e Incisione presso l’Istituto Europeo di Design di Milano; collabora in corsi di formazione Artistica per le Scuole Primarie della Provincia di Milano. Ha vinto numerosi premi di pittura, incisione e scultura tra i quali: la realizzazione di una panca per la Casa Museo P. Neruda a Valparaíso, Cile; libro d’artista “Ombelichi della città” Russi (RA); Premio Vacca “Libri Mai, Mai Visti”. Concorso per prototipi di libri manufatti, mai editi. Le sue opere si trovano in diverse collezioni private in Italia, Francia, Germania, Spagna, Turchia, U.S.A., America Latina, Giappone e India. Rolando Dominici È nato a Foligno dove vive e lavora. Ha studiato presso l’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia sotto la guida del maestro Pietro Parigi, conseguendo il diploma in Arti grafiche. Ha poi frequentato alcuni corsi monografici presso l’Accademia di Belle Arti entrando in contatto con padre Diego Donati che è divenuto il suo principale maestro. Infatti a lui e ai suoi preziosi insegnamenti fa riferimento tutta la sua attività, che raggiunge elevati livelli tecnici e una lirica espressività. Ha insegnato per oltre trent’anni materie artistiche presso le Scuole medie e superiori. Fin dal 1964 ha partecipato, su invito, a rassegne e a premi nazionali nel campo dell’incisione, ottenendo riconoscimenti e segnalazioni importanti. Le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Fin dal suo nascere fa parte del gruppo degli Artisti della Galleria del Cantico di San Damiano di Assisi, partecipando assiduamente alla ricorrente attività espositiva. Molti critici si sono interessati alla sua

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attività artistica tra cui ricordiamo: Mimmo Coletti, Francesco Frascarelli, Carla Glingler, p. Diego Donati, Antonio Carlo Ponti, p. Giulio Mancini, Mario Sensi. […] Affascinato dalle campagne umbre, fatte di scorci senza eguali, di colori caldi e di silenzi dove l’attore-spettatore si inebria di immenso, Rolando Dominici è alla ricerca dell’euritmia; ma è consapevole che una risposta globale non può che non venire dalla natura, per questo si è messo in un religioso ascolto, gli occhi fissi sul divenire di ciò che da sempre lo circonda. Quell’antica armonia tra l’uomo e le cose - obliterata, giammai però venuta meno - lo ha suggestionato; ammaliato dalle innumerevoli articolazione della materia è andato rappresentando l’uomo e le cose… in pacate acqueforti e in tenere acquetinte, non senza talvolta ricorrere all’acquarello per gustare ancor più il calore degli oggetti contemplati. […] Mario Sensi […] Parte dal disegno che gli viene suggerito il più delle volte dal paesaggio. Ti dice che va in giro con foglio e matita a scoprire un vecchio vicolo, una fuga di tetti, uno spazio verde aperto tra il cielo e qualche ulivo. Traccia quattro linee per impressionare la memoria visiva e torna nell’angolo abituale … incide la lastra di zinco o il tassello di legno. La punta metallica penetra decisa ad imprimere segni sicuri per permettere all’acido di creare una morsura modulata … Preferisce le tonalità calde che prevalgono sugli azzurri e sui grigi, ma spesso mescola le tinte per ottenere effetti cromatici suggestivi che sembrano evocare visioni del passato: ambienti familiari, ma quasi reali da cui è bandita la presenza dell’uomo. […] Carla Glingler Franco Donati Nato a Fusignano (RA), vive e lavora a Belricetto (RA). Incisore, pittore e poeta. La sua ricerca artistica, iniziata nel 1993, si concentra principalmente sullo studio del ritratto. Incide dal 2000 operando principalmente con la tecnica dell’acquaforte e realizzando fino ad oggi oltre 200 matrici. Le sue opere rappresentano in genere soggetti mitologici e ritratti. Stampa in proprio. Un segno aspro, spesso contrastato da uno sfondo inscurito da pesanti morsure, caratterizza la maggior parte dei suoi lavori. Sue opere incisorie e pittoriche sono presenti in oltre settanta collezioni pubbliche e private. Ha inoltre partecipato a più di 30 manifestazioni nazionali e internazionali: 8th Lessedra World Art Print - Mini Print 2009, Sofia (Bulgaria); Dante negli ex-libris, Genova 2009; Graveurs contemporains français et italiens, Chaumont (F) 2010; Concorso Nazionale di Pittura Acquarello e Grafica G.B. Cromer, (Primo Premio), Agna (PD) 2010; IV Biennale USA 2010, (Segnalato), lowa (USA) 2010; 8e Triennale de Chamalières Mondial de l’Estampe et de la Gravure Originale, Chamalières (F) 2010; Grafica ed Ex Libris, Casale Monferrato (AL) 2011; Arte in arti e mestieri, 11° Edizione, Suzzara (MN), 2011; Carving my-self, Bologna 2012, nel 2012 Se Ipsum (autoritratti) Museo delle Cappuccine a Bagnacavallo (RA), Annuario

Italia Nostra 2012 (a cura della stamperia Mavida) a Reggio Emilia; nel 2013 I sette vizi capitali, Fondazione “Il Bisonte” a Firenze. Dal 2008 ha allestito le seguenti mostre personali: Il pensiero e la maschera, Fusignano (RA) 2008; Nel tempo di una vita, Sant’Agostino (FE) 2008; Il segno della maschera, Piangipane (RA) 2008; Nero, Oro e Marrone, Brisighella (RA) 2009; Figure e Paesaggi, Bagnacavallo (RA) 2011; 2014 “Ritratti di un IO nomade”, presso la Galleria Signorini di Lendinara (RO), nel 2015 presso la Galleria “Luigi Sturzo” di Mestre, e nel 2016 presso la Galleria Signorini dal titolo “Scorro il libro dei ricordi” a Lendinara (RO). Hanno scritto di lui tra gli altri: Carlo Polgrossi, Fernando Silo, Edoardo Veratelli, Fulvio Aglieri, Elena Rossetti, Giorgio Segato, Giuliano Polato, Liliana Santandrea, Marzio Dall’Acqua, Marco Fiori, Guido Signorini, Paolo Bellini e Giulio Gasparotti. Bibliografia principale: Voci, Faenza 2000; Franco Donati, in M. Dall’Acqua, M. Fiori (a cura di), Dialoghi d’amore fra carte e inchiostri, Bologna 2009, pp. 70-71, 149; “L’occhio nel segno”, n°106, Milano 2016. È socio dal 2006 dell’A.L.I. (Associazione Liberi Incisori). Vladimiro Elvieri Incisore, disegnatore, stampatore, curatore. Nato a Schio (Vicenza), vive a Cremona. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Nove. La sua produzione incisoria, iniziata nel 1975 presso la stamperia d’arte “Torchio Thiene” di Armando Martini, comprende circa 650 opere realizzate soprattutto a puntasecca su plexiglas e altre tecniche calcografiche, fra cui quelle recenti su forex, sperimentate dallo stesso autore e stampate sovente su carte nere. Ideatore e curatore della Rassegna internazionale di incisione di Cremona e di altre esposizioni d’arte grafica (Katowice, Uzice, Cracovia, ecc.). Docente ai corsi estivi internazionali di incisione al Kaus di Urbino (2006) e in vari istituti scolastici. Mostre personali in Italia e all’estero, fra cui: Biblioteca Centrale di P.zzo Sormani, Studio d’arte grafica, Galleria Ciovasso e Gall. Aleph a Milano; Casa di Rigoletto, Mantova; Ex Asilo Rossi, Schio; Museo d’arte contemporanea “Dino Formaggio” Teolo; Museo d’Arte contemporanea, Radom, Polonia (mostra dedicata allo scrittore Witold Gombrowicz); Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (su invito della Triennale internazionale d’Arte grafica); Museo della Stampa, Soncino; Lessedra Gallery, Sofia, Bulgaria; Galleria ab/arte, Brescia; Spazio Ostrakon, Milano; Grafica di via Sette Dolori, Matera, e altre (molte delle quali in coppia con Maria Chiara Toni, compagna nell’arte e nella vita). Invitato alle più prestigiose rassegne internazionali d’arte grafica: XIX, XX, XXI Biennale Lubiana - Premio Biella - VI, VII,VIII Triennale dell’Incisione, Milano - 2nd Sapporo - VI Taiwan - III/VIII Drypoint Uzice - Portland Museum - 2nd Triennale Praga - Triennale Kanagawa - Triennale d’arte grafica di Cracovia - X/XV Varna - Qingdao - Pechino - Guanlan - Katowice - Luxembourg - Bangkok - Prism, Londra - ecc. (6 premi nazionali e 6 premi internazionali per l’incisione). Membro

della Giuria alla Biennale della Puntasecca di Uzice (2011, 2013) e alla Triennale d’arte grafica di Cracovia nel 2015. Commissario selezionatore alla Triennale mondiale di Chamalières 2014, 2017. Critici e storici dell’arte hanno scritto della sua opera, fra i quali: Mario De Micheli, Giorgio Trentin, Paolo Bellini, Floriano De Santi, Marco Fragonara, Dino Formaggio, Renzo Margonari, Witold Skulicz, Donatella Migliore, Giovanna Grossato, Stefano Patrone, Tiziana Cordani, Patrizia Foglia. Membro del Prism Print International (Londra). Dal 2012, opere grafiche in permanenza presso la Galerie Michelle Champetier, Cannes, Francia. Karl Evver Dopo un soggiorno romano agli inizi degli Anni Ottanta, seminalmente decisivo nel delinearsi di una vocazione artistica che guarderà al Canone Occidentale attraverso la libertà di scempio di Twombly e il sogno sociale di Sironi, Karl Evver debutta nel 1987 con la mostra personale Forme e reliquie dell’urlo. Nel 1990 con “Le Fenici Romane”, dedicata al martirio dei Fratelli Mattei, Evver dimostra una disinibizione politica di cui pochi altri artisti contemporanei sono capaci. Del 2004 è Armani, la Morte, la Moda, mostra incentrata sugli ambigui trapassi dell’estetica classicista del totalitarismo novecentesco entro la volontà di bellezza del grande stilista. Da un decennio Evver estrinseca la sua vocazione nelle tre vie di un’esplorazione a un tempo rilassata ed estremistica: la pittura, sempre meno schiava di lussi ed estetismi, la fotografia, sempre più aderente a un dubbio radicale sull’identità individuale, e l’incisione, dove il segno è utilizzato con una rozzezza che pare deturpare il conservatorismo grafico tuttora così onorato nell’insegnamento e nelle stamperie. Nel 2012, in occasione della mostra De lumine, esce l’omonimo catalogo contenente Il lumen e i phantasmàta, importante saggio di Roberto Borghi dedicato alla sfiducia dell’artista in ogni certezza materiale dell’esistenza. Al 2014 risale Bacchus Bimater, incursione pittorica dirompente nel mito di Dioniso nato due volte. Grande successo ottiene nella primavera del 2017 Venus et vir, azione grafica violentissima dell’artista sopra 11 incisioni di Antonella Signaroldi. Karl Evver lavora in uno studio luminosissimo all’ultimo piano di Palazzo Landi di Chiavenna, a Piacenza. Stefano Fallani Nato a Firenze, consegue la laurea in Architettura presso l’Università di Firenze e dal 1991 al 2014 ha svolto attività professionale di architetto. Si occupa sia di progettazione urbanistica collaborando a piani per alcuni centri storici in Toscana (Sansepolcro, San Gimignano, Monteriggioni) e per interventi di progettazione architettonica che di progettazione di interni realizzando interventi di ristrutturazione e di arredo soprattutto in contesti storici della Toscana.

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Nel 2001 supera il concorso per l’insegnamento di Educazione Artistica e Disegno e Storia dell’Arte. Nel 2003 è cultore della materia in progettazione urbanistica presso la cattedra del Prof. Gian Franco Di Pietro della Facoltà di Architettura di Firenze. Nel 2009 consegue il Diploma di specializzazione all’insegnamento di Storia dell’Arte nelle scuole secondarie superiori presso l’Università di Pisa. Dal 2006 è docente di ruolo di Arte e Immagine a Prato. Dal 2011 segue alcuni corsi liberi di tecniche incisorie presso la Fondazione Il Bisonte di Firenze. Dal 2014 realizza presso la Fondazione “Il Bisonte”, incisioni cimentandosi soprattutto con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta, con un repertorio figurativo che risente della formazione di architetto. Nel 2017 è selezionato per la 13^ edizione della Biennale Internazionale per l’incisione di Acqui Terme. Carlo Ferroni Nasce a L’Aquila. Ha seguito gli studi artistici nella città natale presso l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti. Ha approfondito le tecniche calcografiche, in particolare quelle sperimentali, presso la “Escola D’Estiù International de Gravat” di Barcellona (Spagna). Nella sua ricerca pittorica e grafica, si avvale della pittura ad olio, tempera, acquerello e di tutte le tecniche calcografiche, dalle tradizionali alle sperimentali come acquaforte, acquatinta, puntasecca, maniera nera, collografia, carborundum e stucco. Nel corso degli anni ha partecipato a manifestazioni artistiche con mostre personali, collettive e workshop. Tra le più significative dal 1989 ad oggi si possono menzionare: “Centre permanent d’artesiana” de la “Generalitat de Catalunya” Barcellona (Spagna) mostra di incisioni; Regione Abruzzo - L’Aquila, Palazzo “Antonelli Dragonetti” personale di pittura e incisione; Comune di L’Aquila - Palazzetto dei Nobili, personale di pittura e incisione; Valencia(Spagna), Collettiva di incisione, nell’ambito del progetto “Sguardi sulla città” in collaborazione tra l’accademia di Belle Arti di L’Aquila e la Facoltà di Belle Arti di Valencia; Lavoro incisorio pubblicato sul V volume di “Repertorio degli incisori italiani” nel Gabinetto Stampe Antiche e Moderne del comune di Bagnacavallo (RA); Artem galleria, Palermo, mostra collettiva di incisioni; presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, tiene il workshop “La stampa in rilievo nella collografia” Museo Pier Maria Rossi - Berceto, collettiva di Grafica e pittura; Nemi - Scuderie del Palazzo Ruspoli - Visione monocroma - Mostra collettiva di arte incisoria; Accademia di Belle Arti di L’Aquila, tiene il workshop “Grafica d’arte e nuove tecnologie”. Gaetano Fiacconi Nasce a Città della Pieve e fin da bambino si forma artisticamente nella

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bottega del pittore pievese Antonio Marroni, dove apprende le tecniche antiche dalla doratura alla decorazione murale con una costante attenzione al disegno dal vero e alle tecniche del colore. Fra il 2004 ed il 2009 realizza una serie di trentatré illustrazioni per la “Ballata del Vecchio Marinaio” di S.T. Colleridge; una raccolta di grandi immagini che mescolano i temi del romanticismo inglese ai tratti visionari del poema stesso. Segno, tratti, figure resi dai cromatismi degli inchiostri colorati ora stesi a pennello ora affidati al pennino. Esposta nel 2009 al Palazzo della Corgna di Città della Pieve e poi ancora nella platea del Teatro degli Avvaloranti nel 2015, la raccolta è stata selezionata dall’editore indipendente George Braziller di New York per utilizzare alcune immagini. Il pittore-incisore Franco Bellardi lo sollecita a sperimentare le tecniche incisorie, ancora con più convinzione nel 2009, alla presentazione delle Illustrazioni sulla “Ballata del Vecchio Marinaio”. Fra il 2010 e il 2014 frequenta a Perugia i corsi liberi sulle tecniche calcografiche e scopre il mondo dell’incisione. L’incontro più recente con Antonio Seccia - ed i suoi torchi autoprodotti - ha segnato l’avvio di una serie specifica di xilografie e acqueforti su Città della Pieve. Recentissima la sperimentazione condotta insieme al Consorzio dello Zafferano Pievese “A. Viganò”, che ha visto nascere una produzione specifica di stampe d’arte ottenute da matrici inchiostrate con la spezia in polvere amalgamata con olio di lino e olio cotto. É membro fondatore dell’associazione culturale “Officin’Arte” - nata per celebrare la memoria del Maestro Antonio Marroni - che attualmente opera, con laboratori permanenti a Città della Pieve, nel campo della sperimentazione artistica e della didattica con corsi per giovani e adulti. Vittoria Giobbio Nata a Saronno; si è diplomata presso l’Istituto d’Arte di Cantù ed ha lavorato per quattro anni, come disegnatrice, presso ditte e studi tessili. Nel 1979 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera ed è qui che, sotto la guida del Professor Pietro Diana, si appassiona alle tecniche calcolgrafiche ed in particolare all’acquaforte. Ha lavorato dal 1980 al 2008 presso il Centro di Formazione “Scuola d’Arti e Mestieri G. Castellini” di Como, come docente delle discipline di Disegno professionale per Tessuti e Copia dal Vero. Nel 2000 conosce il Maestro Gigi Pedroli e da allora frequenta i suoi corsi di incisione. Nel 2009 approfondisce la tecnica dell’acquerello frequentando i corsi del maestro Franco Spazzi. Si iscrive successivamente alla Scuola Artefici e alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera per approfondire il disegno e le tecniche pittoriche. Dal 2015 al 2017 segue i corsi di illustrazione con Anna Castagnoli, di acquerello con Marina Marcolin e di Xilografia con Mara Cozzolino presso la Scuola Internazionale di Illustrazione “Stepan Zavrel” di Sarmede (TV). Dal 2004 al 2018 ha partecipato a mostre e concorsi a Milano, Vogogna (VB), Cassina Rizzardi (CO), Vigonza (PD), Schignano

(CO), S. Donato Milanese (MI), Lodi, Cassina de’ Pecchi (MI), Como, Perugia, Cassinetta di Lugagnano (MI), Alessandria, Cadaqués (ES), Parabiago (MI), Collegno (TO). Alberico Gnocchi Nasce a Lodi, inizia a dipingere giovanissimo, frequenta un gruppo di giovani lodigiani che lo aiutano a sviluppare la pittura ad olio; soprattutto l’amicizia fraterna con Ugo Maffi è fondamentale per la sua crescita artistico-culturale. Dopo la frequenza ai corsi di incisione del comune di Milano scaturisce in lui una vera passione per l’arte incisoria. Sviluppa tutte le tecniche calcografiche: dall’acquatinta all’acquaforte, cera molle, xilografia, puntasecca, maniera nera; è questa tecnica che predilige e gli permette di ricevere premi importanti: Primo premio alla Galleria Eustachi di Milano, due primi premi e un secondo nel settore grafico al concorso internazionale della città di Alba, terzo premio acquisito al concorso internazionale di Salsomaggiore e altri premi importanti. Ha esposto in Italia e all’estero. Ha partecipato su invito alle Biennali di Xilografia della città di Lodi. Fa parte dell’Associazione Ex Libris di Bodio Lomnago (VA) esponendo con il gruppo a Busseto, Parma, Atene, Praga e con tre incisioni a colori all’expo Art di New York. Su invito, ha esposto con altri undici incisori presso il complesso museale di Monselice (PD). Fa parte dell’Associazione Incisori italiani di Vigonza (PD). Le sue opere si trovano in importanti collezioni private e pubbliche: Raccolta delle Stampe di Bagnacavallo, Raccolta Arianna Sartori (MN), Castello dei Paleologi di Acqui Terme, Raccolta Ex Libris di Bidio Lomnago, Museo della stampa di Lodi, presso la sala comunale di Alba (CN). […] Legato ad un mondo autentico, dove l’uomo è ancora interprete di sé, del proprio lavoro e delle proprie scelte e, dove anche la natura agreste non è vincolata alle speculative leggi della superproduzione, Alberico Gnocchi è nella costante ricerca di riportare sui propri fogli gli aspetti di una vita normale, che segue l’andamento delle stagioni, primavera, estate, autunni e inverno. La creatività, a distanza di anni, ancora pura e fresca, non intaccata da inutili intellettualismi, lo vede scegliere le tematiche legate al paesaggio agreste e locale, alla raffigurazione di piccoli animali e alle composizioni di nature morte. […] Maria Gabriella Savoia Paolo Graziani Pittore e incisore, Paolo Graziani apprende l’arte dell’incisione inizialmente da autodidatta, in seguito guidato dal prof. Pietro Parigi. Si dedica alla calcografia dal 1974 adoperando l’acquaforte, acquatinta e cera molle. Con il tempo mette a punto un personale metodo di fare incisione, che egli definisce come “Morsura tonale diretta su ferro” che diviene nel tempo il suo modo esclusivo di fare incisione. In carriera ha prodotto oltre 400 opere incise, fra cui alcune decine di ex libris. Predilige principalmente figurazioni, paesaggi e soggetti sacri. Sue opere grafiche

sono conservate nell’archivio del Centro Culturale Polivalente del comune di Bagnacavallo (RA), ed è presente in tutte le pubblicazioni del “Repertorio degli incisori italiani”; su “Mondadori Grafica” N.21-25; e con la sua opera completa di pittore ed affreschista, oltre che incisore, sul Catalogo Generale Sartori 2013. Sue incisioni, relative ad un “omaggio a K. Schwitters”, fanno parte della Collezione di Grafica del Kurt Schwitters Archiv im Sprengel Museun di Hannover. Anche il Graphik Salon/ Gerhart Söhn di Düsseldorf ha pubblicato e conserva sue incisioni. Altre significative opere grafiche fanno parte della raccolta del Museo di Arte italiana di Cracovia. Prevalentemente stampa in proprio. Dal 2008 ha allestito le seguenti mostre personali: “Imago Verbi”, Mestre (VE) 2009; “Solo un soffio di vento nell’immenso vuoto”, Empoli (FI) 2011; ed ha partecipato a numerose e importanti esposizioni collettive. Fa parte dell’ALI, Associazione Liberi Incisori, e dell’AIE Associazione Italiana Ex Libris. Partecipa inoltre, come incisore, alle attività di mostre grafiche della Società Bibliografica Toscana. Sue pubblicazioni sulla grafica: ”L’incisione in cavo, tecniche di resa tonale su ferro e acciaio”, Firenze 1991; “Il profeta di Patmos” Firenze, 2007; “Solo un soffio di vento nell’immenso vuoto”, Firenze 2011; “La morsura tonale diretta su ferro”,(Supplemento n°12 di inPressioni) Genova 2014. Calisto Gritti Nato a Bergamo, si dedica alla pittura dalla fine degli anni cinquanta e all’incisione all’inizio degli anni sessanta. Dal 1967 insegna, presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo, discipline pittoriche fino al 1982. Dal 1980 al 1984 è docente di incisione calcografica all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, ove ritorna a insegnarvi pittura dal 1989 al ‘95 e incisione calcografica fino al 2000. Dal 1997 al 2002 è docente di pittura (affresco) presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana di Lugano. Da oltre un decennio è presidente della giuria del premio di incisione di Gorlago, concorso Nazionale degli studenti delle Accademia d’Arte Italiane. Dal 2008 è membro attivo dell’Ateneo di Lettere Scienze e Arti di Bergamo. Ha inciso più di 600 lastre, tra cui un centinaio di Ex Libris. Ha partecipato ad oltre duecento mostre collettive. La sua attività annovera circa 87 mostre personali presso gallerie italiane e straniere; vincitore di numerosi premi, le sue opere calcografiche sono custodite in prestigiose raccolte sia pubbliche sia private. Tra le più importanti: Museo Albertina, Vienna; Auburn Arts Association, Alabama; Collezione “Achille Bertarelli”, Castello Sforzesco, Milano; Museo Civico “Floriano Bodini”, Gemonio; Civica Galleria d’Arte Contemporanea, Lissone; Civica Galleria d’Arte Moderna “Palazzo dei Diamanti”, Ferrara; Gabinetto del Disegno e delle Stampe dell’Università, Pisa; Collezione Banca Credito Bergamasco, Bergamo; Biblioteca Nazionale Universitaria, Torino. Nel 1986 La Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate e nel 1988 La

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Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo gli dedicano rispettivamente un’antologica sulla sua pittura e sul suo lavoro di incisore. Quando dipingo o incido non so come sarà il risultato del mio operare, afferma Gritti. So soltanto che devo intuire quando l’opera in lavorazione comincia a vivere una vita sua. […] C’è un che di lirico e di onirico nei grafismi pittorici che l’artista propone, ma anche di realistico e di materiale, a volte di viscerale. C’è, nel suo linguaggio, la capacità di tenere insieme l’ideale e il concreto, il fantastico e l’ordinario, un po’ come negli antichi atlanti e carte nautiche, tavole di assoluto fascino capaci di evocare il mondo in tutta la sua fantasmagorica complessità. Più che i massimi sistemi, tuttavia, a Calisto Gritti piace interpretare la realtà di ogni giorno, il quotidiano dis-ordine del linguaggio e delle relazioni, lo spazio del vivere e dell’abitare, del nascere e del morire. Le sue carte, le sue tele, sospendono lo spazio e il tempo in visioni che si aprono alla surrealtà, dove tutto è però associabile al reale pur senza assomigliarvi affatto. […] Stefania Burnelli Francesca Guariso Nativa di Montagnana (PD), vive e lavora a Bologna. Formatasi da autodidatta, si dedica alle varie tecniche artistiche che vanno dalla pittura, alla scultura, al mosaico. Recentemente ha trovato nell’incisione un nuovo modo di esprimersi. Pochi tratti bastano a raccontare l’animo di un artista che entra subito in sintonia con la sua opera, ci si identifica, fino a trasmettere storie e sentimenti agli occhi di chi guarda. Così anche un nudo, ripreso di spalle, riesce a raccontarci la passione di una donna che cerca nella purezza del suo corpo un modo per uscire dalle sofferenze della vita. L’arte l’aiuta a raccontare quella che lei vorrebbe fosse la sua vita. L’intimità dipinta attraverso un ritratto, il fascino di una natura morta sono richieste di aiuto lanciate con la forza dirompente di un’artista. Che non ha bisogno di urlare per farsi sentire. Dal 2013 espone in mostra permanente alla Galleria Wikiarte di Bologna con l’opportunità a partecipare nelle Fiere annuali di New York, di Boston, di Miami, di Bergamo e di Pavia. Ha partecipato a numerose collettive in Emilia e Romagna. Attualmente espone in una mostra collettiva con il patrocinio del comune di Bologna presso l’Archiginnasio Quadriportico Inferiore e presso il Palazzo d’Accursio in Sala d’Ercole. Olga Innante Nativa di Cagliari, vive a Magenta. Ha frequentato il liceo scientifico, ha conseguito successivamente la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano e si è diplomata in gemmologia; lavora nel settore dei trasporti. (Trenitalia). Ha seguito corsi di oreficeria a Torino ma il percorso artistico è più recente: segue da diversi anni corsi d’incisione presso lo studio di Gigi Pedroli sul Naviglio a Milano e corsi analoghi presso lo studio Frigerio

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Lidia Vitali a Corsico. Appassiona dell’arte incisoria, intende approfondire e perfezionarsi nel settore presso lo studio di Giuliana Consilvo e seguire corsi di scultura su argilla presso lo studio di Teresa Ricco sempre a Milano. Da qualche anno partecipa a mostre collettive e a concorsi a livello nazionale. Andreas Kramer Nasce a Katzhuette in Turingia, Germania. Nel 1984-1985 frequenta presso la Hochschule für Kunst und Design di Halle, Burg Giebichenstein, i corsi di Industrial Design e dal 1985 al 1990, sempre presso la stessa Accademia, i corsi di Grafica e Pittura, diplomandosi nel 1990. Nel 1991 vince la borsa di studio del DAAD per l’Italia e si trasferisce a Venezia, dove segue i corsi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti. Dal 1993 ad oggi è docente presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, Scuole d´Arte a Berlino e Halle; Thueringische Sommerakademie, Scuole d´Arte a Monaco di Baviera e Potsdam; docente ospite, presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e dell’Università di Osnabrueck. Dal 2006 socio fondatore e presidente dell’Associazione culturale “Xearte” a Padova. In seguito docente al Centro Internazionale della Grafica di Venezia, dell’ Associazione Culturale Artemisia, Padova e Associazione Internazionale Incisori, Roma; docente ospite all’Università di Kaposvar, Ungheria. Vive e lavora tra Berlino e Venezia. Innumerevoli le sue mostre personali dal 1988 ad oggi. Si citano alcune a titolo esemplificativo: Galerie Grimm, Frankfurt a. M. - Galerie Frankenstein, Berlin - Galleria Spazio Dinamico, Torino - Centro di Cultura Italo-Tedesco, Vicenza - Galerie Samtleben, Potsdam - Galerie Benario, Berlin - Galerie Druck & Buch, Tübingen - Stadtbibliothek, Reutlingen - “Works on paper”, Centre for Contemporary Art, Wollongong, Australia “Sintesi” (con Peter Gillies), Palazzo Albrizzi, Venezia - Zeitkunstgalerie, Halle - PM Gallery, London - “Sette poesie d´amore”, Holzschnitte und Typografische Bilder zu Francesco Petrarca, Scuola Internazionale di Grafica, Venezia - “Metamorfosi”, 15 anni tra Berlino e Venezia, Casa Gaia da Camino, Portobuffolé - “Malerei und Grafik”, Galerie Born + Busse, Leipzig - “Idoli”, Galleria La Rinascente, Padova - “Holzschnitte”, Grafik Studio Galerie, Berlin - “Xilogravuras”, Museu da Xilogravura, Campos do Jordão, Brasilia - “Xilogravuras”, Atelier Piratininga, São Paulo, Brasilia - “Salon Berlin”, (con Juana Anzellini) Galleria Venezia Viva, Venezia - “Malerei und Holzschnitte”, Galerie Depelmann, Hannover - “Holzschnitte”, Kulturbundgalerie Treptow, Berlin - “Neue Arbeiten”, Galerie der Sozialkasse des Baugewerbes, Berlin. “I miei quadri sono il tentativo di creare segni di vita essenziali. Forme e colori nascono insieme durante il processo di lavoro dalla simbiosi d´intuizione e pensiero. Tutto parte dal caos, dal quale, passando per una serie di metamorfosi, nasce il quadro”.

Siméon Llicer Sueca (València), 1996. È un giovane artista che studia Belle Arti all’Università di San Carlos (UPV València), attualmente è all’ultimo anno, in Erasmus all’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua opera non comprende solamente un ambito artistico, piuttosto utilizza diverse tecniche e materiali per indagare nelle diverse qualità del linguaggio. Scrivere con il tempo sul tempo. Un linguaggio che si attiene a se stesso, nutrendosi e trasmettendo una visione del mondo intrecciato fra i concetti, gli oggetti e la percezione. Ha ottenuto un borsa di studio per completare, in un anno, studi di teatro nella EASE (2016-2017), dove ha scoperto sensibilità per le parole; un suono che si articola dal corpo con la necessità di comunicare. Un atto di scrivere con il nostro corpo che gioca con le qualità di ogni materia. Trasmettere richiede un sistema riconoscibile da due entità. Pertanto, comunicare è usare le qualità dell’intelligibile modellato con un fine espressivo. Dai limiti del linguaggio, l’arte nasce come una necessità intrinseca dell’espressione. Fare quello che non si sapeva usando quello che è stato fatto e rivelare (a se stessi) quello che si conosce. L’idea di ritratto (che ci definisce come individui) si espande: dagli occhi, attraverso la bocca, la parola, il viso, il corpo, fino ai nostri beni e habitat. L’artificio del linguaggio - i codici - viene contagiato dall’arte e i concetti nutrono immagini che provengono dalla propria esperienza. Produrre un uso del linguaggio cosciente di se stesso, cercando di riflettere un’identità (propria). La lingua ospita l’essenza di chiunque la usi. Abitare e costruire. Creare finestre su cui il tempo rimanga intrappolato in una rete di azioni. Veronica Longo Nata a Napoli, si laurea in Lettere Moderne; già dal 2001 al 2004 frequenta la Scuola Libera del Nudo e il Corso di Tecniche Incisorie, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, scoprendo la sua passione per l’incisione. Nel 2006 consegue il Diploma di Laurea di II Livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, sezione Grafica d’Arte e nel 2009 si abilita all’insegnamento di Arte della Fotografia e della Grafica Pubblicitaria, entrambi conseguiti all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da quell’anno organizza la rassegna artistica internazionale (biennale) Incisioni al femminile, curandone il catalogo e i testi critici. Nel 2011 tiene un ciclo di convegni sull’incisione, L’arte d’incidere-Incidere ad Arte, al PAN (Palazzo delle Arti Napoli), Napoli. Nel 2012 pubblicano il suo scritto “Nuove Tecniche Incisorie Sperimentali”, aggiornamento al testo di Rina Riva “Tecniche Incisorie Sperimentali” (1993). Nello stesso anno approfondisce l’incisione atossica in Portogallo e resta tre mesi in Giappone, in seguito alla vincita dell’Artist Residence Program, che le consente di lavorare e studiare a fondo diversi aspetti dell’incisione e dei

suoi materiali: litografia, fotolitografia e xilografia tradizionale giapponese (ukiyo-e). Trascorre pure due settimane di residenza artistica presso il Taller de Litografia Milpedras, a La Coruña (Spagna) dove approfondisce la litografia su pietra. Nel 2014 apre la galleria-stamperia di grafica d’arte Controsegno ed è nominata commissario esterno per gli eventi internazionali Global Print 2015 e la Bienal Internacional de Gravura do Douro 2016, entrambi in Portogallo. Nel 2016 approfondisce le tecniche d’incisione atossica, denominate “grabado verde” e riceve l’incarico, per l’anno 20016-17, come docente di Tecniche dell’incisione-grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Nel 2017 è tra gli artisti selezionati per il festival delle arti IIIAF - Indira International Imprint Arts Festival in India ed aderisce al 4 International Artsymposium in Voitsberg in Austria. Infine, è nominata docente di ruolo per la classe di concorso Discipline grafico-pubblicitarie presso gli Istituti superiori. In questi anni partecipa a numerose esposizioni (personali e collettive) e concorsi in Italia e all’estero, vincendo diversi premi. Al momento lavora come curatrice di mostre/eventi con artisti italiani e stranieri ed è incisore e stampatore a Pozzuoli (Napoli), gestendo in proprio l’Atelier Controsegno. Giovanni Mambelli Formatosi da autodidatta, si dedica all’arte dell’incisione dal 1988 realizzando fino ad oggi più di 115 matrici, di cui 35 nell’ultimo quinquennio, eseguite principalmente ad acquaforte, ceramolle e acquatinta. Nelle sue opere tratta il tema della spiritualità. Stampa in proprio e presso la Stamperia d’Arte Guerri di Cesena (FC). Dal 2008 ha allestito numerose mostre personali e ha partecipato a diverse esposizioni collettive. Degli ultimi anni ricordiamo: la personale di aprile 2014 a Forlì - Palazzo Albertini “Nel Cuore della Natura”; la partecipazione nel 2015 alle mostre “Chi non si maschera” e “Matilde Incisa” promosse dall’ Associazione A.L.I. ; infine le personali del 2015 e del 2016 “Allegorie Geomantiche”- Sala Bonzagni Sant’Agostino di Ferrara con Vittorio Presepi a cura di Angelamaria Golfarelli. E’ presente nei più importanti cataloghi di arte incisoria. […] Il lavoro artistico di Giovanni Mambelli, al di là del suo aspetto figurativo estremamente curato e minuzioso, presenta una peculiarità che lo innalza ad una proiezione dell’esistere quasi filosofica e metafisica. In esso sono la narrazione e il pensiero che prendono forma, svelando le complesse traiettorie dell’io che l’autore indaga e percorre, e che scaturiscono dalle diverse correnti di pensiero da cui la sua opera da sempre viene contaminata e da cui attinge. Pensieri… che vedono la sua tecnica artistica divenire lo strumento privilegiato perchè paesaggi interiori e reali confluiscono in quell’oasi di straordinaria potenza che l’arte dirige verso la perfezione assoluta e la bellezza. … la sua arte si fa storica e contraddittoria narrazione di un percorso di vita che, non sa esimersi dal considerare l’ultraterreno parte fondante e

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decisiva di una complessa ed infinita spiritualità che non può prescindere dalle quotidiane esperienze/respiri. […] (Angelamaria Golfarelli) Patrizio Marafini Nato a Cori (LT), si iscrive al Liceo Artistico Sperimentale di Latina e successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di scenografia, arte e design. Approfondisce l’incisione alla Calcografia Nazionale di Roma e quelli di sperimentazione foto/grafica dell’AIAP. Convinto assertore della funzione etico-sociale, ma anche pedagogica dell’arte, inizia presto un personale percorso artistico basato sull’interazione tra arte e ambiente. Sperimenta diversi linguaggi (fotografia, pittura, incisione, allestimenti scenografici), studia e reinterpreta i paesaggi naturali e urbani, richiamando l’attenzione con i suoi interventi sulla salvaguardia dei siti naturali a rischio. Il suo interesse per il territorio lo avvicina anche alle tradizioni attraverso cui le comunità residenti perpetuano usanze e costumi arcaici. Affianca all’attività artistica quella di scenografo per conto di enti pubblici o privati. Realizza regolarmente laboratori e corsi di aggiornamento in educazione all’immagine. Le sue incisioni più recenti compongono un corpus di opere ispirate dai versi del poeta franco-svizzero Philippe Jaccottet e in particolare del poemetto “Ninfa” scritto dopo un soggiorno giovanile in Italia. L’artista è autore di due pregevoli volumi, “Terre della Memoria” (ed. Cartedautore 2002) e “Pagine di vento “(ed. Cartedautore 2008), che raccolgono un significativo numero di disegni e incisioni, prodotto di una sperimentazione iniziata negli anni Novanta quando il suo linguaggio artistico ha trovato una propria declinazione visiva nella grammatica poetica e nelle suggestioni evocate dai versi di importanti autori della letteratura del Novecento. Manuela Marchesan Nasce e vive a Bologna. Frequenta l’Istituto d’Arte e studia Storia dell’Arte al Dams. È grafica, illustratrice e per alcuni anni curatrice dell’Archivio dei Manifesti storici di cinema della Cineteca di Bologna. Ha pubblicato una decina di libri per l’infanzia in Italia e partecipato a diverse mostre d’illustrazione. Mossa da cronica curiosità per tutti i linguaggi espressivi (compreso il ballo) approda alle tecniche della grafica d’arte. È il punto di non ritorno: il passo successivo è quello di fondare a Bologna le Magnifiche Editrici, laboratorio di incisione e stampa calcografica, per realizzare e auto-produrre, quasi mai da sola, stampe, libri e oggetti, ma anche librioggetto. Rosalia Marchiafava Arnone Nata a Cammarata (Agrigento) e residente a Palermo. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Palermo diplomandosi in Maestro d’Arte e

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Magistero d’Arte. Continua in Accademia di Belle Arti frequentando il Corso Libero Del Nudo, strutturato sull’insegnamento di tre materie: pittura, tecniche d’incisione e storia dell’arte. Seguirà prevalentemente le materie incisorie e conseguirà anche la specializzazione in scultura su creta. Rosalia è un’artista che attraversa, con disinvoltura e preparazione, tecniche diverse: dalla pittura ad olio all’acquerello, dalla scultura all’incisione. È stata docente di disegno e scultura e ha esposto con successo le sue opere in mostre personali e collettive, vincendo diversi premi e ricevendo ottime recensioni. Le sue opere possono essere trovate in collezioni pubbliche e private in Sicilia, in altre città italiane e in altri paesi del mondo. Nel 2013, per la sala conferenze della Facoltà teologica siciliana, crea un’opera polimaterica a forma rotonda raffigurante l’aquila, simbolo di San Giovanni Evangelista. È membro dell’UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani dal 1995. Macarena Marin Ramirez Nasce a Siviglia, Spagna, e nel 1982 si trasferisce a Palermo dove studia decorazione all’Istituto Statale d’Arte. Successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti di questa città, diplomandosi nel 1990. Dal 1998 al 2010 frequenta la Cattedra d’Incisione della “Scuola Libera del Nudo” della stessa Accademia. L’incontro con la tecnica incisoria è come una folgorazione; sente di avere trovato finalmente lo strumento perfetto per dar vita al suo mondo interiore. Comincia così un lungo percorso di lavoro silenzioso, una continua ricerca nei modi del segno e delle sue possibilità espressive mediante le molteplici tecniche calcografiche. Alla fine le lastre restituiscono un mondo onirico e surreale, popolato da piccole creature fantastiche, a volte goffe altre inquietanti, di città perdute su carte geografiche inesistenti, di fiori e alberi che prolificano nel caos di foreste immaginarie… Un invito per l’osservatore a perdersi attraverso un tracciato segreto e parallelo di destini incrociati. Ha partecipato alle più importanti collettive di grafica in Italia e all’estero: Roma, Palermo, Perugia, Spagna, Romania... ottenendo riconoscimenti e consensi tra i quali ricordiamo la Menzione Speciale nel “Premio Europeo Di Incisione Totò Bonanno” - VII Edizione 2011. Nel 2012, la partecipazione alla mostra “On Ne Nait Pas Fem: On Le Devient” a cura del Wish - Word International Sicilian Heritag tenutasi nel Palazzo dei Normanni di Palermo, nel 2014 è inserita tra i sei illustratori presenti alla mostra della manifestazione “ROLF!, Festival d’Illustrazione per l’infanzia”, in memoria di Rolf Lidberg, 2ª edizione Cefalù, Palermo. Nel 2015, partecipa alla biennale “Incisione al Femminile” dell’ Atelier Controsegno a Napoli, ed é uno dei due artisti che rappresentano l’Italia nella mostra “Conexões, Unidos A Través Da Arte” della Fondazione Cristiano Varela in Muriae, Brasile. Vince il premio Sponsorship Pc-Tm

Ltd nella “XI International Ex-Libris Competition”. Lyuben Karavelov Regional Library, Ruse, Bulgaria. Partecipa alle due ultime edizioni della Biennale di Grafica Contemporanea del Premio Diego Donati. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Viviana Menghini Nata a Gualdo Tadino e vive da tempo a Fontignano (PG). Ha compiuto gli studi Superiori presso l’Istituto Statale d’Arte di Gubbio ed ha conseguito il Diploma Accademico in Pittura presso all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. La sua ricerca, dal Figurativo all’Astratto, riserva uno “spazio” decorativo dove l’artista si muove con padronanza e abilità. Tra le tecniche più utilizzate nei suoi lavori si evidenziano la Tarsia Lignea, il Bassorilievo in pastiglia e le Tecniche pittoriche. La sua ricerca si spinge oltre la fase descrittiva e racconta attraverso forme e colori i valori delle abilità e delle manualità artigianali. Una dotazione di saperi che le deriva dalla formazione culturale, ma che ha conosciuto e vissuto anche nell’ambiente artigianale e industriale che per molti anni ha animato il suo territorio nel campo della calzatura. Questa interconnessione tra arte, artigianato e design industriale le consente di frequentare fin da giovane, nel versante marchigiano della sua terra, l’ambiente artistico di Padre Stefano Troiani, il francescano critico d’arte e fondatore del “Premio Salvi” di Sassoferrato, animatore di numerosi progetti culturali in campo nazionale. Nel 2014 l’incontro con Antonio Seccia e il suo laboratorio di calcografia le consente di riprendere il legame con la grafica nato già in Accademia. Con la complicità del gruppo di lavoro tornano a vivere le lastre e le conseguenti incisioni. Forme e colori sono ancora un tratto distintivo attraverso i quali emerge l’oro in conchiglia o in foglia, secondo le antiche tecniche di doratura. Attualmente insegna Arte Applicata nella Scuola Superiore di Primo Grado, un incarico di cui è particolarmente fiera, soprattutto perché le permette di infondere un mondo di saperi legati alle Arti e al loro valore. Marcela Miranda Nata a Buenos Aires e diplomata alla Escuela Nacional de Bellas Artes si è laureata alla Universidad Nacional de las Artes. Dal 1982 ha partecipato a più di duecento concorsi nazionali e internazionali di incisione ricevendo varie menzioni e premi. Alcuni dei concorsi degli ultimi anni: Triennale Mondiale de l’Estampe (Chamalières, France) 2014 e 2017; Iosif Iser, Romania 2017; Josep Ribera, España, 2017; International print Biennial Varna, Bulgaria 2017; Premio AcquiTerme 2017; Facultad de Còrdoba, Argentina, 2017; Lyuben Karavelov 2017, Russe; Ex libris Guangzhou, China 2016; Ex libris Gdànsk, Polonia, 2016; ... Ha partecipato e realizzato, in ambito nazionale e internazionale,

numerose mostre individuali e collettive: mostra personale di ex libris, en Frederikshavn Kunstmuseum (DK) nel 2012; partecipazione alla Giornata della Memoria del Museo ex libris del Mediterraneo (Ortona Italia, 2013); mostra collettiva di incisioni a S. Paulo del Brasile (2013); mostra Xilografie: Due Mondi 2015, Bologna; “Rumania, Macedonia e Italia (Graphiche divagazione)” Treviso 2017. Tra i riconoscimenti più importanti: Distinction at Subotica Ex libris, Serbia 2017; Distinzioni della giuria a Convocatoria ex libris Facultad de Còrdoba, 2017; Distinzione a Ostrow Wielkopolski biennial ex libris and miniprint, Polonia, 2016; Menzione di onore al Mini print biennial Laguna Paiva, Santa Fè, Argentina, 2016; 1st International exhibition of Ex libris Subotica 2015 - Serbia, Plaque for the graphic work done in relief printing; ... Presidente della Sociedad de Grabadores “Xylon Argentina” dal 2006 al 2013, ha anche fatto parte delle giurie di vari concorsi, nazionali e internazionali. Sue opere sono esposte in vari musei e collezioni private di: Argentina, Brasile, Cuba, Equador, Panama, Italia, Bielorussia, Bulgaria, Danimarca, Francia, Polonia, Romania, Russia, Spagna, Turchia. Realizza ex libris personalizzati. Ivo Mosele È nato a Roana (VI). Pittore e incisore, si è formato e diplomato all’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha insegnato Figura Disegnata e Discipline Pittoriche nei Licei Artistici. Incide dal 1971 operando attraverso varie tecniche e processi esecutivi, con predilezione per la maniera nera. Fa parte dell’Associazione Italiana Ex Libris, ha fatto parte dell’Associazione Incisori Veneti fin dal 1988. È presente nel Repertorio degli Incisori Italiani di Bagnacavallo (RA). Ha partecipato a numerose biennali e rassegne nazionali e internazionali di grafica e ha allestito mostre personali d’incisione e di pittura. Vive e lavora a Carrè (Vicenza). […] qualità di mestiere e qualità di contenuti simbolici e narrativi, ricchezza di apparizioni, di emergenze simultanee sul campo della lastra, di “nervi scoperti” su temi argenti del quotidiano, sulla consapevolezza del male, della guerra, sulla banalità dei consumismi sempre più seduttivi, devianti e che rendono quanto mai sottile, di superficie ed effimera, instabile e labile, la cultura, con gravi smarrimenti dì gusto, di stile, di capacità di scelta e, dunque, di effettiva partecipazione. […] Giorgio Segato […] L’arte di Ivo Mosele ha certamente una meritoria intenzione liberatoria, purificatrice, di stigmatizzazione del male, col fine di esorcizzare con il suo monito urlante dal silenzio delle immagini un pericolo di catastasi che nella tragedia classica è l’azione scenica che si svolge in vista della catastrofe. Mosele con impeccabile tecnica e raffinatezza descrittiva ricrea nell’incerta visionarietà del sogno e della memoria dolenti stratificazioni di stati intimi, apparizioni di allucinata bellezza, singolari simbologie,

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stranianti invenzioni, nella speranza di esorcizzare l’insensatezza del vivere. Per sé. E per noi, ombre di luna, vittime e carnefici insieme del nostro vago avvenire. […] Giovanni Serafini […] Sono come frammenti, momenti di varie narrazioni che si combinano in un solo accordo o porzioni di realtà dense che si intrecciano e si costruiscono. Sono figurazioni complesse dove l’articolazione coinvolge piano visivo e piano mentale, momento operativo e comprensione, ovvero soggetti, spunti visivi, temi, così pure emotività, fasi di lettura, tempi. […] Federica Vettori Maria Teresa Nagel Nasce a Piacenza dove da un grande foto-cine operatore impara tutto (o quasi) della tecnica e dell’arte fotografica. Questa esperienza influenza notevolmente tutto il suo percorso artistico. Si può dire che nei suoi lavori c’è sicuramente un’estetica fotografica. Dopo aver conseguito la maturità artistica al Liceo B. Cassinari, si iscrive alla Scuola d’Arte Felice Gazzola dove, tra varie discipline artistiche, frequenta anche il corso d’ Incisione con il docente B. Missieri. Ha varie esperienze artistiche e modo di sperimentare diverse tecniche. Dopo una parentesi familiare milanese, torna a Piacenza dove tuttora risiede e si dedica a ciò che ama (incisione, pittura, fotografia). Ad oggi fa parte del gruppo di artisti del laboratorio Officina dell’Arte di Piacenza. Partecipa alla XII Biennale Internazionale per l’Incisione Acqui Terme. Ottiene una Menzione d’onore della Giuria all’8° Concorso Internazionale ex-libris Biblioteca di Bodio Lomnago. Ed è presente a Collegno - Certosa Reale Ex Risottis e a Bassiano Aldo Manuzio “Gli ex-libris narrano ed illustrano”. Prende parte a varie collettive. Manuel Ortega Artista-incisore latino-americano panamense, fiorentino d’adozione, è nato a Santiago de Veraguas. Si diploma alla “Escuela de Bellas Artes” nel 1981. L’assegnazione di una borsa di studio da parte del Governo di Panama gli consente di completare i suoi studi artistici in Europa. Alla fine del 1983 si reca a Firenze, conseguendovi il diploma in “Pittura” presso l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana. Con una borsa di studio dell’Istituto Italo Latino Americano di Roma frequenta il corso di specializzazione in incisione in bianco e nero presso la Scuola Internazionale di Grafica d’Arte “Il Bisonte” di Firenze e vi si perfeziona anche in incisione a colori. Lavora come Docente da diversi decenni presso la Scuola Internazionale di Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Da trent’anni è responsabile, in qualità di insegnante, del Corso di Incisone per l’Età Libera promosso dal Comune di Firenze. Collabora inoltre, al progetto “La Chiave della Città”, finalizzato a diffondere la tecnica incisoria nelle giovanissime generazioni. È stato uno dei fondatori dell’Associazione Culturale fiorentina “L’Armadillo”, che

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ha come obiettivo quello di conservare e ricreare lo spirito e lo stile delle antiche tecniche artigianali dell’Arte Grafica. Oltre ad un buon numero di personali in Italia e all’estero, l’artista ha all’attivo la partecipazione a importanti collettive e rassegne internazionali. Nel 1990 ha esposto, quale invitato speciale, alla IX Bienal de Grabado Latinoamericano y del Caribe di San Juan de Puerto Rico, intervenendovi ancora nel 1996 e nel 1998. Interessato alla trasmissione della cultura artistica latino-americana in Italia e in Europa, ha curato il settore riservato alla pittura del primo Festival LatinoAmericano e del Caribe di Firenze. Dal 1992 organizza e cura una rassegna internazionale di incisione per il Comune di Ricomagno (SI). Ha inoltre partecipato alla prima mostra Centro-Americana e del Caribe organizzata nel 1996 a Monaco di Baviera, ottenendo una menzione di merito. Nel giugno 1997 è stato chiamato dall’Ambasciatore della Repubblica di Panama in Italia a rappresentare il suo paese d’origine alla XX Biennale di Venezia e nell’ottobre dello stesso anno, è stato invitato alla Triennale Mondiale d’Estampes Petit Formats a Chamalières in Francia. Nel 1998 partecipa alla “Mostra di pittori panamensi in Europa” dell’Istituto Italo Latino Americano di Roma e una mostra personale di pittura alla Galleria di Balboa a città di Panama. Dal 1999 ad oggi seguono numerose partecipazioni a concorsi e collettive nazionali e internazionali dove riscuote premi e consensi. Beatrice Palazzetti Nata a Viterbo, vive e lavora a Roma. Incisore, pittrice e scultrice, ha iniziato la sua attività artistica sotto la guida di Professori dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Alla “Scuola libera del Nudo” ha intrapreso lo studio della grafica dedicandosi in particolare alla xilografia, sotto la guida della Prof.ssa A. Kritsotaki. Ha frequentato la Scuola d’Arte” N. Zabaglia” di Roma, dove ha approfondito le tecniche pittoriche. Inizia nel 1990 in un gruppo al femminile con le prime mostre collettive, per poi proseguire con numerose rassegne e concorsi. Ha allestito mostre personali di incisione e di pittura a Roma, Firenze, Cremona, Cerreto Laziale, Genova, Soncino (CR), Sezze (LT) e Vigonza (PD). Ha partecipato a numerose esposizioni in Italia (Venezia, Genova, Milano, Ferrara, Bologna, Torino, …) e all’estero (Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Egitto, Giappone, …) conseguendo numerosi riconoscimenti in diverse manifestazioni. Le sue opere sono presenti presso collezioni e istituzioni italiane ed estere, su cataloghi di prestigio e su diversi siti Internet. È presente nell’archivio incisori del “Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne” del Comune di Bagnacavallo; è membro dell’Associazione nazionale Incisori Italiani di Vigonza (PD) e dell’Associazione Italiana Ex-Libris. Ha collaborato con la musicista C. Maresca in manifestazioni pluriartistiche e con la casa editrice Sovera per la realizzazione della copertina di alcuni libri. La sua

attività artistica è di ampio respiro, spazia dalla pittura, alla poesia, alla scultura su pietra e altri materiali, fino a giungere recentemente a piccole fusioni in bronzo e argento. Hanno parlato di Lei: Roberto Antolini, Boezio Balestrelli, Antonietta Benagiano, Franco Campeggiani, Ramon Casalè, Barbara Cella, Simone Fappanni, Cinzia Folcarelli, Anna Maria Giugni, Gianluigi Guarnieri, Massimo Locci, Giuseppe Massimini, Susanna Misiano, Gianluca Murasecchi, Aldo Onorati, Maria Teresa Palitta, Alfredo Pasolino, Sofia Pettinelli, Mirella Ruggeri, Mario Teleri Biason, Cyta Vacanti, Daniela Vaccher. […] La sua arte è una sintesi solare, una suggestiva meditazione su quanto vibra sulla terra e nelle acque; l’affluenza, tuttavia, ha luogo negli spazi dove aleggia la tremenda e sublime realtà dai contorni onirici. Da questo punto si snoda l’indiscutibile bellezza. […] Maria Teresa Palitta Cosetta Palazzoni Nasce a Orbetello, da genitori originari di Città della Pieve. Dalla madre assorbe i primi interessi artistici che, poi adolescente, tornando a Città della Pieve, sperimenta nella bottega di Antonio Marroni. È lì che ha una vera e propria educazione artistica, sperimenta l’olio, gli acrilici, le spatole, i pennelli e il monotipo fino a scegliere l’acquerello quale mezzo di espressione privilegiato. Il Maestro considera l’acquerello “la madre di tutte le tecniche” e Cosetta sfida la tecnica e i materiali fino ad ottenere una purezza sperimentale ed una abilità piena. Interessanti le serie di figure e ritratti che “riempiono” la fase giovanile della produzione dell’autrice, alla quale seguono - soprattutto di recente - rappresentazioni della realtà urbana con scorci, panorami e tagli di tetti. Cosetta piega l’acquerello a quelli che sono i suoi bisogni comunicativi e dalla linea allarga la macchia e nella macchia riscopre le forme non senza un lungo lavoro di ricerca e studio. La luce che filtra fra i colori intensi e vibranti degli acquerelli rende flessibile allo sguardo ciò che si dipana. È membro fondatore dell’associazione “Officin’Arte” - nata per celebrare la memoria del Maestro Antonio Marroni - che attualmente opera nel campo della sperimentazione artistica e della didattica con corsi per giovani ed adulti, con laboratori permanenti a Città della Pieve. Oggi, grazie all’incontro con Antonio Seccia e le sue macchine da stampa, è nata una collaborazione, dando a Cosetta la possibilità di apprendere le varie tecniche dell’incisione, che sono diventate immediatamente, per lei, forme di una rinnovata ed eccellente espressione artistica. Sergio Pedrocchi Nato a Bergamo, inizia ventenne come autodidatta, frequenta in seguito la Escola des Artes Plasticas in Brasile e l’Accademia Carrara a Bergamo dove si diploma approfondendo lo studio sulla figura e l’anatomia umana. Si interessa di restauro di affreschi e pratica la stampa d’arte. Trasferitosi in montagna (Trentino) organizza corsi di stampa al torchio presso

associazioni, biblioteche, scuole. Come artista espone per molti anni sia in Italia che all’estero con personali e collettive. Recentemente (2018) ha esposto in alcune librerie a Palermo e a Bergamo. Le sue opere tendono a rappresentare gli stati “secondari” dell’esistenza e dell’animo umano. […] Chi ha avuto la fortuna di conoscere Sergio Pedrocchi nella sua lunga parabola umana e artistica sa di avere incontrato una persona vera. La testimonianza quotidiana di una dedizione autentica all’arte, vissuta in prima persona nel profondo di una vocazione che equivale a una chiamata ineludibile, ha portato Sergio verso il sacrificio e una coerenza invidiabili. Visitando il suo laboratorio, che è poi la casa dove lui abita, ci si rende subito conto dello spettro di esperienza, di limpida ispirazione che ha sempre animato la sua molteplice opera. Nella diversità di una attività che ha davvero percorso sentieri originali e mai scontati, possiamo cogliere il tratto e la violenza, il segno di una visione mai banale perché nasce dalla perfetta adesione dell’osservazione e dell’attenzione con il tumulto della propria interiorità, dalla incandescente alchimia tra paesaggio e personalità edificata nella temperie di un punto di vista mai scontato.. […] Stefano Chemelli [...] Questo artista viene definito come un viaggiatore solitario che rifugge alle catalogazioni stilistiche, e cerca nella sua opera il proprio codice personale per poter decifrare il nostro mondo. È un viaggiatore… E ogni mostra dei suoi lavori è un diario di viaggio. Si cimenta in molti settori dell’arte, padroneggia il suo mestiere con le tecniche più diverse: disegnare per lui è un piacere, la grafica e la stampa sono il suo terreno di lavoro preferito. Sa che l’immaginazione è più forte della rappresentazione. Oggi la lingua di Sergio Pedrocchi è semplice e occulta allo stesso tempo. Conosce antichi simboli e li usa, ne inventa di nuovi, inserisce a volte in tutto ciò annotazioni verbali. Come viaggiatore solitario rifugge alle catalogazioni stilistiche, cerca nella sua opera il proprio codice personale per poter decifrare il nostro mondo. […] Charlotte Strobele Olivia Pegoraro Dopo aver concluso gli studi all’ Accademia di Belle Arti di Venezia e aver conseguito la qualifica di Incisore-Stampatore alla Fondazione “Il Bisonte” di Firenze fonda e diventa presidente, dell’Associazione culturale “La Piccola Scuola d’Arte” di Piovene-R.(VI) dove insegna tecniche artistiche. Sino ad oggi ha realizzato oltre 230 matrici ottenute con tutte le tecniche di incisione tradizionale, anche se predilige: acquaforte, puntasecca e vernice molle. Tra le personali, si citano quelle: alla Galleria “Il Bisonte” di Firenze nel 2004, al Museo della stampa - Casa stampatori di Soncino (CR), alla Chiesetta dell’Angelo e alla Galleria Scrimin di Bassano d. G, alla Galleria F. Barocci - Collegio Raffaello di Urbino nel 2014, alla Galleria d’arte

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moderna di Thiene, alla Galleria La Medusa di Este nel 2016, ecc… Tra le numerose collettive, a titolo esemplificativo, si ricordano: la V Biennale di Acqui Terme; l’invito alla 6^ e 7^ Triennale mondiale di Chamalières in Francia. Il “Premio Tiepolo” di Mirano nel 2004 e nel 2007. Il 1° Premio al Concorso Naz. Artea di Città di Castello (PG). L’8° World Art Print Annual a Sofia in Bulgaria. Nel 2012, 2014 e 2016 il Premio D. Donati a Perugia, “Il mondo inciso” alla Galleria Art U’ di Vicenza, “Nuovi confini” a Catania, Noto, Bucharest e Valencia. Nel 2018 “Mirror face to face 3^ ed., artisti italiani e cileni ” a Villa Caldogno, alla Galleria QuBi di Vicenza e a Santiago del Cile. Il 1° Premio la Ginestra di Firenze nella sez. grafica, che consiste nell’esposizione nella collettiva dei vincitori al Palazzo del Consiglio Regionale di Firenze ed in una mostra personale a Poppi (AR) nel 2018. Molte sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Pubblica le sue opere e le sue quotazioni su Grafica d’arte e Archivio. […] L’artista non è mai preda del procedimento tecnico, ma sempre lo controlla immettendovi una sensibilità scoperta e totalmente sincera, e nella ricerca della strada per esprimere il non-detto delle emozioni, tutto è riportato ad una dimensione profonda, ad una struttura portante che attraverso l’arte ritrova la sua interiore armonia. […] Vitaliano Angelini Miriana Pino Si diploma in Grafica Editoria d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce con il massimo dei voti con una tesi sulla grammatica dell’informazione grafica tre digitale e calcografico. L’incontro con l’incisione si rileva fondamentale per la ricerca personale ed artistica approfondita e sviluppatasi presso l’Art Print Residence di Barcellona e il Thames Barrier Print Studio di Londra. Si concentra sulle tecniche calcografiche tradizionali associandole a una ricerca contemporanea. Inizia la sua attività professionale e artistica dal 2013, tra le principali esposizioni: collettiva di grafica presso il Candid Arts Trust di Londra; nel 2014 è selezionata alla Biennale di Grafica Contemporanea “Continuità” - Associazione Padre Diego Donati presso la Rocca Paolina a Perugia; nel 2015 espone alla Lubomirov Angus Hughes Gallery ad Hackeny - Londra; è selezionata alla Prima Biennale Giuseppe Maestri - Giovani Incisori - presso il Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo, (RA) e alla Biennale di Incisione Internazionale città di Monsummano Terme presso il Museo di Arte Contemporanea e del Novecento, Pistoia; nel 2017 prende parte alle collettive di Incisione “Chronographia” Officine Incisorie presso Museo Astronomico e Copernicano, Roma e “Incipit” Galleria Scaramuzza Arte Contemporanea, Lecce; segnalata al 10° Premio Internazionale Biennale d’Incisione Città di Monsummano Terme, Pistoia e vince il Primo Premio Nazionale delle Arti 2016 “arti grafiche” - Palazzo Ducale - Urbino. Nel corrente anno è selezionata alla collettiva di incisione presso Manifest Gallery “Imprint” Contemporary Printmaking, Cincinnati, Ohio (U.S.A.)

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e segnalata dalla giuria al Combat Prize 2018, “arti grafiche”, Museo G. Fattori, Livorno. Nell’ultimo triennio, per approfondire le tecniche incisorie e allargare i suoi orizzonti, ha partecipato a diversi workshops e masterclass a Barcellona “all’Art Print Residence” con Koichi Yamamoto; a Firenze presso “l’Armadillo” con Nubia Landell e alla Esposizione Internazionale d’Arte con Adelita Husni-Bey 57° Biennale di Venezia. Pere Pons Pons Nato a Alaior - Minorca (Isole Baleari) Spagna; artista inquieto e impegnato, ha realizzato circa 40 mostre personali di pittura, disegno e incisione. Ha partecipato a un gran numero di collettive in ​​diversi Paesi. Dal 1984 al 2007, ha vissuto e lavorato a Granada dedicandosi alla creazione artistica. Nel 1992 ha fondato, con l’artista argentino Angelo Ramazzi, il laboratorio di incisione “Xalubinia” per la ricerca, l’insegnamento e realizzazione di opere grafiche. Un anno dopo hanno ideato una nuova tecnica di incisione per ottenere stampe a colori, per tricromia primaria per mezzo di un’unica lastra. Ha ricevuto numerosi premi di disegno, pittura e incisione, quattro dei quali internazionali: in “Le Salon de Paris”, il “Premio del Pubblico” al Secondo Concorso Internazionale Miniprint di Belgrado, un premio eccellente nella “Stampa Internazionale Biennale 2000” di Quingdao e il Primo Premio al “ Miniprint International Rosario 2017 - 25 anni “ di Rosario (Argentina). Ha insegnato nei corsi di incisione nel “Taller Tarlatana” di Oviedo, nel “Taller de la Natal Casa di Goya” a Fuendetodos (Saragozza) e nel “Taller Xalubinia” di Salobreña, Granada e Minorca cosi come l’ “Atelier l’Armadillo 51r” di Firenze. Ha realizzato, da solo o in collaborazione con altri artisti e intellettuali, trentadue edizioni di opere grafiche, sotto forma di cartelle o libri: El grabado un arte compartido, Teatro y Sociedad, Menorca naturaleza viva, De los Cuentos de la Alhambra I y II, Menorca Segle XVIII, Turquesa, Rembrandt 1606-2006, etc. etc. I suoi libri di acquaforte “Tolerancia” e “III Milenio” sono stati commissionati dall’Ufficio del Direttore Generale dell’UNESCO e presentati a Parigi durante la celebrazione del “50° Anniversario” di questa organizzazione internazionale, (1995) e nella proclamazione dell’anno 2000 come “Anno internazionale della cultura e della pace” (1999). L’UNESCO ha dato a questi libri un’ampia diffusione tra personalità, istituzioni, biblioteche e musei di tutto il mondo. Sue opere sono conservate presso istituzioni pubbliche e collezioni private in Italia e all’estero. Tra le più importanti si citano le seguenti: sezione stampe Museo di Arte Moderna (MoMA) di New York; collezione World Small Prints & Exlibris de Beijing, (China); sede dell’Unesco a Parigi; Biblioteca del Vaticano, Roma; Gabinetto delle stampe dell’Ermitage, San Pietroburgo (Russia); Biblioteca Nazionale di Spagna e Biblioteca della Casa Reale, Madrid; Museo di Minorca (Baleari).”

Proca Proca pseudonimo di Lorenzo Procaccioli, nasce a Treviso, vive ed opera in Francia. Riceve una formazione come orafo presso l’Istituto Statale d’Arte di Udine dove ventiduenne verrà chiamato come professore di laboratorio nell’arte dei metalli, dedicandosi principalmente all’insegnamento. In giovane età, durante la sua formazione scolastica, frequenta ulteriori corsi d’arte ed assimila altre tecniche come la ceramica (a colombino) e appunto l’incisione. Nello stesso periodo inizia ad esporre disegni, incisioni, medaglie e oggetti di design in Italia e all’estero e partecipa a concorsi d’arte e design; vince il 2° premio al concorso numismatico “Velia Johnson” e successivamente il premio per il miglior coltello da tavola o da cucina al “Concorso Internazionale di Design del Coltello” città di Maniago. Nuove opportunità lo portano in Francia, dove lo statuto d’artista è meglio definito; viene accolto come societario alla prestigiosa Fondazione Taylor e partecipa ai Salons del gruppo “Figuration Critique” per diversi anni. Partecipa regolarmente a mostre collettive e personali con oli, disegni e incisioni. L’arte incisoria, sospesa durante una “pausa” durata ben 30 anni, è ora proficuamente ripresa, ma, con nuovo approccio rispetto a quello giovanile. Infatti, non è solamente la “smania artistica” a motivare l’artista ma, soprattutto, il dare il proprio contributo per il ritorno alla popolarità di tutte le tecniche incisorie che, in Francia e soprattutto in Italia, sono cadute pressoché nell’oblio. L’incisione e la stampa d’arte sono state, dalle nuove priorità del mercato dell’arte, private progressivamente di quel valore culturale che fu acquisito in particolare in epoca “moderna”. Per questo, grazie anche al suo passato d’insegnante, ora divulga le sue esperienze, non solamente attraverso le esposizioni, ma anche utilizzando i social media, in particolare Facebook e YouTube, per condividere il suo bagaglio artistico e tecnico senza moderazione. Impegnato nella ricerca di nuove soluzioni tecniche, le sue “lastre” sono incise e stampate con metodi innovativi a volte sorprendenti: applicazione di inchiostri “fatti in casa”, incisione per via diretta e per via elettrolitica (senza acidi), utilizzazione di supporti “di recupero”, fabbricazione di utensili... il tutto condiviso attraverso la Rete. Artista eclettico, Proca non possiede una “produzione organica” e si autodefinisce un “artista lavoratore”, infatti preferisce sopperire ai propri bisogni materiali con un impiego “secolare”, senza dover dipendere dalle esigenze di gallerie o mercanti d’arte che attualmente pretendono, da parte degli artisti, vere e proprie “produzioni da immettere sul mercato”, restando così libero di sviluppare e “divulgare” temi e tecniche autonomamente, senza preoccuparsi del ritorno economico della sua opera che tuttavia trova estimatori e compratori in tutto il mondo. Maria Cristina Quintero Prieto Nasce a Siviglia in Spagna, dove tuttora risiede. Studia Belle Arti nella Scuola Superiore Santa Isabel de Hungría, laureandosi in disegno e

incisione e successivamente in decorazione. Nel 2007 fonda il laboratorio d’incisione “Mezzotinto Taller”, inscrito nel catalogo della Calcografia Nazionale, che da allora dirige e dove insegna incisione e disegno, compaginando il lavoro di docente con la propria produzione artistica. Numerose le mostre personali e collettive, nelle quali ha ottenuto premi e riconoscimenti. Ha anche impartito conferenze sull’arte incisoria. Donna dai molteplici interessi, studia fotografia e pubblica micro racconti in vari libri collettivi, occupandosi anche di design, arredamento, cartellonistica e disegnando maioliche per una nota azienda sivigliana. È membro dell’Associazione Ispano-Taiwanese AHTIC. Le sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private. Ermenegilda Renzi Laureata in Architettura presso l’Università “La Sapienza” di Roma, si dedica all’attività incisoria dal 2001. Ha seguito corsi di incisione presso la Scuola di Arti Ornamentali di via S. Giacomo (corso avanzato), la Scuola Libera del Nudo di v. Ripetta (Roma), il Kaus di Urbino e seminari presso il Centro di Incisione di Formello (Roma). Ha frequentato lo studiolaboratorio di noti artisti dove si è perfezionata. Ha partecipato a numerose collettive e ha proposto i suoi lavori in alcune personali esponendo in spazi diversi come gallerie d’arte, caffè letterari e librerie. E’ inserita negli elenchi di incisori della rivista Grafica d’arte nella quale compaiono alcune immagini dei suoi lavori. Con l’Associazione Officine Incisorie ha partecipato negli ultimi anni a Nemi nel Palazzo Ruspoli a tre mostre di arte incisoria, successivamente con la medesima Associazione ha esposto a Frascati presso le Scuderie Aldobrandini, all’Abbazia di S. Nilo (Grottaferrata), al Museo delle Mura di S. Sebastiano. È presente nei cataloghi cartacei e on line delle mostre citate e di altre manifestazioni. Mimmo Sarchiapone Nato a Pescara, si avvicina giovanissimo al mondo dell’arte. Rinuncia ai sogni artistici per i primi impegni lavorativi. Nel 1966 si trasferisce a Firenze e, affascinato dalla città, torna di nuovo a disegnare e dipingere partecipando a mostre e concorsi. Frequenta il Corso di Tecnica della Incisione presso l’Accademia di Firenze. Consegue il diploma e l’emozione delle prime incisioni lo condurranno ad un graduale distacco dalla pittura per privilegiare sempre più l’attività calcografica. Nel 1979 si trasferisce a Bologna dove si dedica all’attività grafica di cui diventa uno dei più attivi esponenti. Nascono così centinaia di lastre incise in acquaforte, acquatinta, punta secca e in tecnica mista. Prende il via la felice stagione dei successi concretizzati in brillanti affermazioni e riconoscimenti in rassegne, concorsi e in numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane ed all’estero. Citiamo solo le più importanti tenute in quasi 50 anni dal

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1970 e il 2018:1970 Teramo “Premio Mazzacurati” - 1974 Firenze “Galleria 14” e Parigi “C.F.P.” - 1984 Bologna “Il Portico”, Ancona “ANSPI” - 1985 Bologna “Incontro” - 1988 prima a Pescara poi a Gardone al “Vittoriale” per il “50° Anniversario morte di D’Annunzio”; 1989 Santarcangelo R. “Celletta Zampeschi”; 1993 Ortona Palazzo Farnese. Nel 1995 ritorna a Pescara. Sempre attiva la sua produzione grafica. Nel 1997 Pescara, Museo Cascella “Pescara e la sua Provincia”; 1998 a S. Mauro Pascoli realizza nella casa natale del poeta una mostra dedicata a G. Pascoli; 1999 Picciano “Mutac” e Santarcangelo R.; 2000 Bologna “Mazzacorati”; 2010 Pescara Mediamuseum “Pescara di Flaiano”: le 30 opere donate alla Fondazione sono ora collocate in permanenza in una Sala del Mediamuseum” dedicata all’artista; 2012 Penne “C’era una volta il Borgo”. È del 2012 la firma dell’Atto di Donazione di circa 560 lastre incise e di tutta l’attrezzatura dell’Officina Grafica alla Fondazione Pescarabruzzo per la realizzazione di un Museo dell’Incisione e Stampa Calcografica con Laboratorio e scuola dove lo stesso Maestro svolge Corsi per l’insegnamento dell’Arte Incisoria. L’anno successivo a Pescara: Fondazione Pescarabruzzo e Casoli: Castello Ducale “150° nascita d’Annunzio”; 2015 S. Vito e Fond. Pescarabruzzo “La costa dei trabocchi”; 2016 Bologna “I Muri di Bologna”; 2017 Pescara Fond. Pescarabruzzo “90° Ann.rio Nascita Provincia di Pescara”. Pescara Aurum “Ex Libris d’Arte”; Pescara Circolo Aternino “Anniversari dannunziani”. Ha collaborato col Centro Naz. Studi Dannunziani e con l’Ass. Culturale Flaiano. Alla sua attività si sono interessati molti critici ed esponenti della cultura. Il 2 Giugno 2018 - Festa della Repubblica - con una Cerimonia a Casa d’Annunzio, ha ricevuto dal Prefetto di Pescara l’onorificenza di “Cavaliere” dell’ordine “al merito della Repubblica Italiana.” Daniela Savini Nasce a Teramo e risiede in San Giorgio di Mantova. Consegue la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali e successivamente il Diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Mantova. Dopo gli studi riprende la naturale inclinazione per il fare artistico come mezzo e processo catartico di manifestazione e realizzazione dell’Io. Inizia a dipingere da autodidatta a 16 anni ed esordisce pubblicamente nel 2008 con una personale premio presso la Galleria del Candelaio a Firenze. Dal 2012, dopo un incontro con il pittore e incisore Angelo Boni, inizia la pratica incisoria e si dedica con regolarità sia all’incisione che alla pittura come un fare unico di espressione dell’Io. Per motivi pratici e per affinità con i suoi interessi e stile, ha iniziato a dedicarsi principalmente alle tecniche dirette al fine di raggiungere effetti pittorici voluti. I primi risultati verranno esposti nella personale di incisione e fotografia “Digitale e la puntasecca. Alla ricerca del dato pittorico” presso lo Spazio Feltrinelli - Mantova. Nel 2016, grazie alla disponibilità ed interesse della Direttrice dell’Archivio di Stato di Mantova, verrà presentata la personale di incisione “L’Archivio Inciso” presso la

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Sacrestia della Santissima Trinità - Mantova. Nello stesso anno esegue il progetto (ancora in corso) Dry point for Rolwaling in collaborazione con l’Associazione Ex-plora Nunaat International con finalità benefica; alcune incisioni sono state portate in Nepal Katmandu e Tempio di Beding 3700 m. con la spedizione Jobo Garu 2017. Dal 2016 partecipa ad alcune importanti rassegne incisorie: Premio Marchionni - grafica - Villacidro (VS) Sardegna; 1° Biennale della stampa di Gravelines (Francia); alla International Sint-Niklaas (Belgio); alla Biennale di Varna (Bulgaria); alla International Graphic Art Biennal Dry Point 2017 di Uzice (Serbia); alla collettiva “Il Paesaggio. Incisione moderna e contemporanea tra vedute e poesia”, a cura dell’Associazione Incisori Contemporanei, Spazi Bomben - Fondazione Benetton, Treviso. Socia dell’ALI Associazione Liberi Incisori di Bologna e dell’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei di Treviso. Irene Sciolti È nata a Lecce nel 1992 dove vive e lavora. Diplomata presso il Liceo Artistico “V. Ciardo” di Lecce, nel 2011 si iscrive al corso di Grafica ed Editoria d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. In seguito collabora come illustratrice ad un libro sull’alimentazione commissionato dalla scuola “C. Collodi” di Galatone. Nel 2013 è selezionata con due opere alla mostra didattica in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2013/2014 presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce e partecipa alla mostra collettiva presso la “Galleria Francesco Foresta” Lecce. Frequenta un Open studio di una settimana presso L’Armadillo Associazione Culturale a Firenze e contemporaneamente consegue la Laurea triennale in Grafica - Editoria d’arte con votazione 110 con lode; viene selezionata al 9° Premio Internazionale Biennale d’Incisione - Città di Monsummano Terme con l’opera “Clizia”- incisione plurilastre come opera di rappresentanza dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dal 2015 segue corsi di perfezionamento in incisione e stampa dal vivo di matrice lignea ed è presente presso Spazio Apulia, Palazzo Barone, Ferrara e al Teatro Margherita, Bari. Nel 2016 frequenta il Workshop tecniche colori simultanei - Tecniche Hayter - con Hector Saunier, Shu-lin Chen e Alex Dorici - Verbania; nello stesso anno è selezionata con due incisioni alla Biennale di Grafica Contemporanea “Continuità”, Perugia. Nel 2017 viene selezionata presso Mirror Face To Face Italian and Estonian Artists Exhibition: per la mostra in Italia a Vicenza e per quella in Estonia Association of Estonian Printmakers, a Tallin. Partecipa al Masterclass di Litografia con Nubia Landell presso “L’Armadillo” Firenze. Nel mese di ottobre ha allestito la Mostra personale alle Officine Ergot, Lecce. Aniello Scotto Nato a Napoli, ha frequentato il Liceo artistico e l’Accademia delle Belle

Arti della sua città. Fra i suoi maestri Domenico Spinosa e Bruno Starita. Nel 1982 riceve un primo importante riconoscimento il Premio “Primo Vere” conferito dall’ Accademia Nazionale di San Luca di Roma per l’incisione Apocalisse. Il suo approfondimento tecnico, la specializzazione stilistica si accompagnano ad una quasi ossessiva spontaneità di immaginazione e rappresentazione. È docente di “Tecniche dell’incisione” e di “Disegno artistico” presso la Reale Accademia delle Belle Arti di Napoli. Sono numerosissime le mostre e le partecipazioni a collettivi artistici; è presente al gabinetto delle stampe di Bagnacavallo, a Vigonza, al premio Acqui fino alle più recenti ed importanti, come le personali itineranti “Fuori dal Mito” e “Io, Domitilla” […] una vis pittorica che lo porta durante il terzo anno accademico, con l’incontro del maestro Bruno Starita, ad abbracciare con entusiasmo e pregevoli risultati l’arte dell’incisione. Nelle sue incisioni l’onirico è sempre più esaltato dal virtuosismo del bulino e dall’eleganza del segno liberato dalla punta dell’acquaforte e ciò porta Aniello Scotto a far volare la sua fantasia in mondi creativi ed intravisti solo nei sogni. […] Walter Memmolo […] È raro il caso di artisti, soprattutto nell’ambito delle arti figurative o della visione, che l’approfondimento tecnico, la specializzazione stilistica si accompagnino ad una persistente, quasi ossessiva, spontaneità di immaginazione e rappresentazione…Artista introverso nell’ispirazione di fondo ma fortemente rappresentativo nella capacità e volontà di esprimere il suo mondo poetico, i suoi stati d’animo. Nel 1986 Scotto incontra il poeta Gerardo Pedicini e, dalla loro amicizia, nasce un volume particolarmente interessante, presentato anche al pubblico spagnolo: “Dodici sonetti ancipiti per dodici capricci incisi”. L’anno dopo un altro incontro decisivo nel percorso formativo del giovane artista, quello con Pietro Annigoni e Fabrizio Clerici. […] Ernesto Paolozzi Antonio Seccia Nasce a Torino. A 14 anni viene assunto come apprendista in uno studio grafico e fotografico, dove inizia una carriera che per tutta la vita si svilupperà nei più diversi campi della grafica creativa, tecnica, pubblicitaria, della prestampa editoriale e della fotomeccanica. Prosegue intanto gli studi, ma poi interrompe la frequentazione alla Facoltà di Fisica di Torino, dedicandosi invece alla partecipazione ad innumerevoli corsi di formazione tecnica e artigianale nei settori della stampa d’arte, dell’oreficeria, della legatoria, delle lavorazioni del vetro, dell’ornato plastico, del restauro, della modellazione, della scultura, ecc., implementandone poi le discipline nell’attività della ditta individuale di grafica e tecnica progettuale che gestisce per circa trent’anni. Da pensionato si trasferisce a Città della Pieve dove dal 2006 si dedica alla divulgazione delle sue competenze esperienziali ed effettua corsi di stampa d’arte presso la locale Libera Università e ad altre associazioni culturali del territorio.

Manuela Serra È nata a Cagliari, vive principalmente a Tortona, dove lavora come docente di lettere. Nella sua città natale, frequenta l’atelier di pittura di Rosanna Rossi, dove apprende la teoria del colore, le tecniche del disegno a pastello e l’acquerello. Dopo il conseguimento della laurea in lettere, nel 2001 si sposta a Bologna per lavoro e frequenta l’atelier del pittore Demetrio Casile. Successivamente, consegue il Diploma di Specializzazione in Arteterapia presso la scuola ArTeA. Sono anni intensi: inizia a praticare la professione di arteterapeuta presso enti pubblici e privati, principalmente con pazienti psichiatrici e tiene laboratori creativi con bambini e adolescenti nelle scuole. A tale occupazione si aggiunge a partire dal 2005 l’insegnamento in materie letterarie. In questi stessi anni d’ intensa attività, nasce e si sviluppa un crescente interesse verso il mondo dell’incisione a cui seguono anni di studio e sperimentazione apprendendo le tecniche dell’acquaforte, dell’acquatinta e della puntasecca. Nel 2007 s’iscrive all’Istituto d’arte Gazzola di Piacenza, dove si dedica, oltre alla scultura all’incisione, seguendo i preziosi consigli del Maestro Bruno Missieri. A Genova ha l’occasione di conoscere e frequentare i Corsi liberi di Incisione tenuti dal prof. Nicola Ottria in Accademia Ligustica; a Milano sperimenta le tecniche di stampa presso la Stamperia 74/b. Fino ad oggi ha partecipato a diverse mostre ed iniziative artistiche nell’ambito della scultura e dell’incisione. Maurizio Sicchiero Pittore e incisore, è nato a Rovigo. Nel ’54 si trasferisce in Piemonte, stabilendosi a Chieri nel ’56. Fin da giovane il suo interesse per il mondo dell’arte è sempre stato vivo, unito ad un impegno costante per la formazione e la conoscenza delle discipline artistiche. Alternando studio e lavoro, nel ’75 si è diplomato al Liceo Artistico di Torino e, in seguito, si è specializzato in tecniche incisorie presso il “Laboratorio di Gianni Demo”. Oggi occupa un proprio spazio nella sfera degli artisti contemporanei, particolarmente nel campo degli incisori. Lo troviamo presente in moltissime manifestazioni artistico-culturali a livello nazionale e internazionale, ottenendo riconoscimenti dalla critica specialistica. Ha vinto primi premi in vari concorsi fra cui all’8° Concorso “Premio Città di Casale” nel 1992 e al “XXXIV Premio Suzzara” nel 1994. Nel corso degli anni ha allestito diverse personali in molte città italiane: Adria, Agliè, Alassio, Bene Vagienna, Bologna, Chieri, Mantova, Milano, Modena, Perugia, Rovigo, Suzzara, Torino ed altre. Molte sue opere sono inserite su cataloghi e pubblicazioni d’arte, diverse sono conservate presso musei, enti pubblici e biblioteche. E’ presente su invito o a concorso, in molte manifestazioni e mostre di ex libris e piccola grafica. Attualmente si dedica anche all’Illustrazione disegnando e dipingendo opere per la copertina di pubblicazioni e grafiche per annulli postali.

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Antonella Signaroldi Fin da giovanissima mi è sempre piaciuto fare e creare: quindicenne disegnavo e confezionavo vestiti, facevo découpage, creavo monili con perline colorate, fili e cavetti in acciaio o cordini, poi in argento e pietre dure. Compiuti quarant’anni, mi sono iscritta all’istituto Gazzola di Piacenza dove ho seguito dapprima corsi di ornato e figura e solo al terzo anno quelli di incisione. Disciplina con la quale c’è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Tuttavia ben presto le tecniche tradizionali acquisite (acquatinta, acquaforte, puntasecca, maniera nera su zinco o rame, linoleumgrafia e relativa stampa al torchio calcografico) non mi bastarono più: volevo conoscere e sperimentare più liberamente. Ho seguito a Milano una serie di corsi di incisione sperimentale: carborundum, collografia, ceramolle e puntasecca su diversi materiali, mentre a Napoli ho frequentato negli ultimi due anni corsi di Grabado Verde (incisone verde): è una pratica incisoria particolare che, anche in linea con le istanze di salvaguardia ambientale, utilizza matrici in tetrapak e materiali atossici, senza l’uso di solventi, vernici, acidi e altri prodotti chimici. Ho avuto il privilegio di apprendere questa tecnica direttamente dalla sua ideatrice, Maria Angélica Mirauda dell’Universidad Finis Terrae di Santiago del Cile. Mi piace il cimento e la sorpresa che la pratica dell’incisione offre e riserva; la difficoltà nel creare la matrice, la delicatezza della fase dell’inchiostrazione e della pulizia della lastra, quella sorta di suspense che riserva la stampa. Mai niente è come ce lo prefiggiamo o ce lo immaginiamo. Sono particolarmente affezionata a questi recentissimi lavori, nati dal mio amore per le erbe infestanti: in quasi tutti ho utilizzato il tetrapak, per lavori riproducibili in più esemplari; per i monotipi ho sfruttato come matrice la pianta o il fiore stesso. Mi piace il modo in cui la natura mi regala le sue silhouette, senza chiedermi nulla in cambio. Clara Silveri Nata a Milano e cresciuta a Peschiera Borromeo (MI), ha conseguito la maturità artistica presso il “Liceo Artistico Statale Hajech” di Milano e la qualificazione Post-diploma in “Esperte di Tecniche Decorative”. Ha lavorato presso laboratori di restauro e di decorazione a Milano e nell’intervento di recupero della chiesa di San Nazzaro (CO). Trasferitasi a Chiusi (SI) ha intrapreso gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze durante i quali ha conseguito il diploma in restauro e la Laurea con 110 e lode. Abilitata nel 2009 all’insegnamento in Discipline pittoriche, da allora ricopre incarichi nella scuola. Durante gli anni dell’Accademia ha cercato di fare esperienze diverse realizzando affreschi, restauri, sculture ma è soprattutto nella tecnica dell’incisione che la sua arte ha trovato maggiore espressione. Ha partecipato alla mostra Emozione e scienza in Ostuni (BR) in collaborazione con il Dipartimento di Fisica ed Astronomia di Firenze, con il quale ha esposto in La Scienza vista dall’Arte presso l’auditorium

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S. Alessandro in Fiesole (FI). Finalista nel 2006 e vincitrice del Premio Speciale all’edizione 2007 del Concorso “Premio Artemisia” di Ancona. Terza classificata al premio “I volti della Val di Chiana” organizzata nel 2014 dal Lions club. Selezionata nel 2016 per il XXX Premio Fibrenus di Frosinone. Dal 2015 frequenta il corso di grafica d’arte presso “Il Bisonte” (FI) dove continua il suo lavoro di ricerca, sperimentazione e perfezionamento. Andrii Sokolenko Nato a Berdyansk, in Ucraina, ha studiato al Dnіpropetrovsk Art College (ora Dnipropetrovsk State College of Theatre and Art). Nel 1999 come organizzatore dell’associazione artistica “Kolo” ha tenuto una serie di mostre nei musei d’arte e letterari di Dnipropetrovsk. Ha perfezionato le sue doti artistiche all’Accademia di Design e Arti dello Stato di Kharkiv, nel dipartimento “Grafica”, apprendendo tutte le tecniche di grafica d’arte; ciò gli ha permesso di partecipare a mostre di soli artisti ucraini, tra cui: All-Ukrainian Triennial “Graphics. Kyiv 2012 “, All-Ukrainian exhibition of graphics in Kharkiv nel periodo 2013-2017 e altre. Sia in pittura che nella grafica predilige il ritratto, il paesaggio urbano, rurale e gli interni. Dal 2007 unisce l’attività artistica con l’insegnamento. Ha partecipato a molte mostre in varie località dell’Ucraina. Le sue opere sono conservate in collezioni museali e private. Vive e lavora a Dnipro, in Ucraina. Laura Stor Nata a Trieste, vive e lavora a Roma. Dopo aver seguito i corsi della Scuola Internazionale di Grafica “Venezia Viva”, dal 1980 si dedica ad una appassionata opera di approfondimento e divulgazione delle tecniche incisorie. Nel 2001 apre a Roma il laboratorio calcografico “perinciso” con annessa scuola di incisione e stampa. Ha al suo attivo varie mostre personali, che hanno attirato l’interesse della critica per la coerenza del suo impegno ed ha partecipato a numerosissime mostre collettive e concorsi. La sua attività nel campo degli ex libris ha ottenuto riconoscimenti con la presenza nei cataloghi di numerosi concorsi nazionali e internazionali. È presente in annuari e rassegne di arte contemporanea: il Dizionario della stampa d’arte di Paolo Bellini (Ed. Artes, Milano 2008); il Repertorio degli incisori italiani (Faenza 2013); l’Annuario degli incisori (anni da 2002 a 2017), Grafica d’arte (Milano). Fa parte dell’Associazione Liberi Incisori Luciano de Vita (Bologna) e dell’Associazione Officine Incisorie (Roma). Una raccolta antologica delle sue opere è stata allestita a Roma (2003) e presentata dal critico d’arte Gabriele Simongini, autore dell’introduzione del catalogo. Molte opere sono pubblicate in libri (“Carso: paesaggi del contrasto”, Trieste 2005; “Anche i tecnici possono avere un’anima”, Bologna 2005; “Il Boccaccio inciso”, Siena 2013; “Diario universitario 1825-1835”,

Parma 2013), in riviste specializzate e nei cataloghi delle mostre. Le sue opere figurano nella Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano, nella Biblioteca Palatina di Parma, nella Biblioteca Berio di Genova, nel Gabinetto stampe e disegni del Museo di Bassano del Grappa (VI), nel Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo (RA), nel Centro per l’incisione e la grafica d’arte di Formello (Roma) e presso varie collezioni private in Italia e all’estero. Un panorama del suo percorso artistico è contenuto nel catalogo pubblicato a Roma (novembre 2014) con i commenti critici di Patrizia Foglia, Marco Fiori, Edoardo Fontana.

all’estero, tra le quali la Civica Raccolta delle stampe Achille Bertarelli di Milano, il Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo, la Casa Museo Sartori di Mantova, il Museo dell’Incisione nel Castello dei Peleologi di Acqui Terme, il Museo della Stampa di Soncino e la Biblioteca Palatina di Parma. Da alcuni anni è membro dell’A.L.I. Associazione Liberi Incisori di Bologna e dell’A.I.E. Associazione Italiana Ex Libris con le quali partecipa a mostre e concorsi sempre di alto livello e in sedi prestigiose; è presente sul Repertorio degli Incisori Italiani Edit Faenza e sull’Annuario degli Incisori italiani pubblicato da Grafica d’Arte.

Michele Stragliati Nato a Luino, vive e lavora a Piacenza, dove si è formato artisticamente all’Istituto d’Arte “Felice Gazzola”, fucina di quasi tutti i pittori, scultori e incisori piacentini. Nei primi anni si è dedicato al disegno e alla pittura, ma ben presto, affascinato dalla calcografia, ha iniziato ad incidere lastre di rame e di zinco, stampandole poi autonomamente con un torchio artigianale da lui costruito. Dopo aver esposto in alcune personali solo di pittura, la prima nel 1978, ha preferito dedicarsi prevalentemente all’incisione, perfezionandosi nelle tecniche tradizionali; le sue preferite sono l’acquaforte, l’acquatinta e la maniera nera utilizzando il classico barceau. Le sue opere trattano prevalentemente la vita quotidiana, la realtà delle cose, dalle nature morte ai paesaggi di campagna, dai casolari abbandonati alla vitalità degli animali, dal silenzio dei boschi alla gestualità delle figure umane… Ha partecipato negli anni a svariate mostre, diverse personali, a concorsi dove si è sempre distinto ricevendo premi e riconoscimenti. Tra le manifestazioni recenti più significative si segnalano il concorso Ex Libris “Jan Brito” Pipriac, Francia 2011; il Concorso Ex Libris Associazione di Vojvodina “ Uva e vino” Novi Sat, Serbia 2013; il Concorso Internazionale Ex Libris “Solstizio d’Estate” Bosia (CN) 2016; la Biennale di Ex Libris e stampe di piccolo formato a Guangzhou P.R. China 2016; il concorso Ex Libris “Brest print Triennial” Bielorussia 2015; il Concorso Internazionale Ex Libris Varna, Bulgaria 2016; la Biennale Internazionale dell’Incisione di Acqui Terme 2017 e il Concorso di Ex Libris Biblioteca di Bodio Lomnago nel 2018. Tra le ultime manifestazioni a cui è stato invitato si segnalano: nel 2016 alla Collettiva “La 500 Topolino LING80anni dopo” a Torino e Finale Ligure; nel 2017 all’IX Biennale di Cremona, sezione piccola grafica; al Premio Santa Croce Ex libris - piccola grafica, quinta edizione a Santa Croce sull’Arno (PI); alla Collettiva “Il segno del sacro” Abbazie e Monasteri in terra d’Arezzo a Cortona e a Poppi (AR) e nel 2018 alla Collettiva “Il segno del sacro” Abbazie e Monasteri in terra fiorentina a Firenze. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e

Togo Enzo Migneco è nato a Milano ove vive e lavora. Nel suo curriculum figurano circa cento mostre personali in gallerie di grande prestigio e la partecipazione a rassegne e biennali, sia per la pittura che per la grafica, in Italia e all’estero. E’ stato titolare della cattedra di incisione presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como. Dal 2010 espone alla Galleria San Carlo di Milano, è invitato alla 54° Biennale di Venezia, alla Rassegna “Artisti Siciliani” a Favignana, Palermo, Londra e New York, all’Università di Messina e al Monte di Pietà della stessa città, a Soncino (ex Filanda Meroni), all’Expo di Milano e a Caorle, (Scogliera viva), al Palazzo Martinengo di Brescia, al Castello di Montesegale, al Museo di Gibellina, ad Agen (Francia), ancora alla Galleria San Carlo (i quadri neri), al Teatro Vittorio Emanuele di Messina presentato via via da Francesco Poli, Vittorio Sgarbi, Giorgio Grasso, Vincenzo Bonaventura, Vincenzo Zuccaro, Stefano Brenna, Angela Manganaro, Elena Pontiggia, Patrizia Danzè. È presente in tutti i Repertori degli Incisori Italiani del Comune di Bagnacavallo. Appare nell’Antologia di opere su carta “Di segno in segno” Edizioni Sartori di Mantova nel 2003 e 2014. Da 15 anni i cataloghi delle Incisioni Originali Prandi di Reggio Emilia propongono il suo lavoro. Fa parte dell’Associazione Culturale “Livia e Virgilio Montani” di Milano. Le sue opere si trovano presso il Museo Puskin di Mosca, il Museo Brindisi di Lido di Spina, la Galleria d’Arte Contemporanea Lucio Barbera di Messina, il Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto, il Museo della Permanente di Milano, il Museo del Fango di Messina, la raccolta Bertarelli al Castello Sforzesco di Milano, il Museo della Slesia di Katowice (PL), il Museo Etnografico di Gesso (ME), il Museo di Gibellina (TP), il Museo Cassata di Barcellona P.G. (ME). […] In segni incisi, in linee, in fitti tratti o in mancanza d’essi, in neri abissi o in lunari superfici, in bianchi vuoti, allarmanti il mondo ci ritorna. Ritorna instabile, mutante, in perenne metamorfosi. In girasoli declinanti a stendere nastri, foglie serpeggianti; mano di collinose, dure nocche a battere, scandire un tempo immobile, tentare d’infrangere le porte del silenzio; occhi che scrutano, contemplano stupefatti il tuo stupore. […]

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Vincenzo Consolo […] Il libro fondante di Togo è, infatti, la natura, con la quale il dialogo è continuo al punto che in quel territorio sacro e incommensurabile non v’è spazio per la figura umana. La Natura chiama l’artista con dolcezze da sirena, lo invita a immergersi nella sua essenza primigenia come se egli fosse il primo uomo della terra che si cerca e trova il suo modo di progredire umanamente […] Patrizia Danzè […] Togo, che è un incisore di prim’ordine, può trasformare gli effetti tipici della sua perizia grafica in soluzioni assolutamente pittoriche, senza per questo annullare l’incisività e la forza strutturante di quel segno vibrante che è una delle anime profonde del suo carattere artistico […] Francesco Poli Elisabetta Viarengo Miniotti Elisabetta Viarengo Miniotti è nata a Torino dove risiede e lavora. È diplomata al 1° Liceo Artistico ed ha frequentato l’Accademia Albertina; allieva di Giacomo Soffiantino, ha seguito a Venezia il Corso Internazionale di Grafica Sperimentale alla guida di Riccardo Licata. Pittrice e incisore, è attiva nel campo dell’arte da oltre quarant’anni; un primo riconoscimento pubblico di rilievo nazionale risale ad un concorso per le Olimpiadi del 1960 dove l’opera selezionata è stata esposta all’ E.U.R a Roma. Nella natura trova la dimora dei suoi sogni, luoghi intimamente legati alle esperienze che hanno influenzato le sue scelte. Il mantenersi fedele ad una pittura radicata nel suo territorio, nello studio delle sue bellezze e “delle piccole cose”, è stato ed è ancora necessità e fonte della sua espressione artistica. Lo scopo è di raccontare l’appartenenza ad un mondo fatto di emozioni ed esperienze che testimoniano il significato dell’esistenza. Tra le numerose mostre personali elenchiamo: Bardonecchia, Barcellona, Torino, Stresa, Venezia, Sauze d’Oulx, Asti, Mondovì, Carmagnola, Chieri, Roma, Torre Pellice, Neulingen (D), Susa, Acqui Terme, Monshein (D), Gravere, Avigliana, Chivasso ecc. Citiamo le antologiche: di Carmagnola (TO) “Antologica” di incisioni con presentazione di Franco Fanelli; di Susa (TO) “Antologica” di pittura e incisioni con presentazione di Pino Mantovani e nel 2018 a Chivasso (TO) “Antologica” di pittura a cura di Gianfranco Schialvino. Si elencano alcune presenze, su invito, in manifestazioni nazionali e internazionali: “IV Biennale di Incisione Italiana” Cittadella; “Premio Internazionale Biella” Biella; “Rassegna di Grafica” San Paolo; “Pittori dall’Italia” Volgograd; “En Homages à Hugon de Montbassier” Strasburgo; ”Petites Gravures sur le thème des cartes à jouer” Issy les Moulineux; “Segni da Torino” Bruxelles; “I° Biennale Exlibris” Malbork; “Pittori dall’Italia” Neulingen; “Boccaccio Inciso” Budapest; “Intagli e Morsure” Bologna; “Natura in Foglio” Fondazione Benetton, Treviso; “Scultura e Pittura a Confronto” Benevagiemma; “Grafiche Divagazioni” Bassano Del

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Grappa; “Premio Maestri” Ravenna; “International Triennal of Graphic Art Bitola” Bitola; “Incisione al Femminile” Napoli. Sue opere si trovano collocate in prestigiose raccolte pubbliche e private di tutto il mondo. Autrice del “Palio di Susa” (2008) e della “pergamena d’Autore” per il Palio di Asti (2016) Roberta Zamboni Artista ravennate, si diploma al Liceo Artistico P. L. Nervi della sua città e divenuta poi Tecnica Pubblicitaria, si è dedicata all’incisione calcografica sotto la guida dell’incisore e torcoliere Giuseppe Maestri e, successivamente, alla pittura. Sue opere sono state esposte nelle più importanti rassegne allestite a livello nazionale quali: 3° Biennale Nazionale d’Incisione “Giuseppe “Polanschi”; 3° Triennale Internazionale d’Incisione della Città di Chieri; V Biennale Internazionale di Arte Grafica di Francavilla al Mare; Premio Acqui IX Biennale Internazionale per l’Incisione dove ha ottenuto il Premio Speciale Giuria; VI, VII e VIII Biennale dell’Incisione Italiana contemporanea Città di Campobasso; Lodi, “Carte d’Arte all’Angelo” XVI edizione. All’estero ha esposto in ambito di grandi mostre collettive e fra queste: 1st International Printmaking Biennial, Istanbul - Turchia; 5° Bienal International de Arte Gràfico, Sant Carles de la Ràpita in Spagna; 8° “Triennale de Chamalières” Mondial de l’Estampe et de la Gravure Originale, “petits format en compétition” in Francia; a Casa Italia in occasione delle Olimpiadi del 2008 di Pechino; XV e XVI “Biennial of Small Graphics and ExLibris” di Ostrow Wielkopolski in Polonia; 7° Biennale de l’Estampe de Saint-Maur in Francia. Ha al suo attivo due monografie e nel 2011 è stata selezionata per il volume edito da G. Mondadori “Grafica Oggi. Viaggio nell’Italia dell’incisione. Sessanta maestri del segno e dell’ombra”, a cura di Floriano De Santi e Chiara Gatti. Di lei hanno scritto in particolare: Ermes Bajoni, Patrizia Foglia, Giulio Gasparotti, Chiara Gatti, Angela Nievo, Carlo Polgrossi, Pierluigi Senna, Guido Signorini, Giorgio Trentin e Zaira Zuffetti.

assimilato le diverse tecniche attinenti all’arte dell’incisione: acquaforte, acquatinta, metodo Hayter, maniera nera…. Ha partecipato a numerose collettive organizzate dalla Fondazione Gazzola presso Galleria “Amici dell’Arte” di Piacenza ed inoltre ha esposto: nel 2014 alla mostra “Natività” - presso Castello Di Travo; nel 2015 mostra “Resurrezione” - Chiesa di San Sisto Piacenza e Vinarte - a Palazzo Podestà Castell’Arquato; nel 2016 Monterosso Festival - Palazzo Podestà Castell’Arquato; nel corrente anno alla mostra “Officina dell’Arte” di Piacenza dove sono state esposte le opere poi inviate per la partecipazione alla Biennale di Grafica Contemporanea di Perugia. “Dal momento che sono entrata nel laboratorio di grafica ho avuto la netta sensazione che l’incidere sarebbe diventato il mezzo espressivo da me prediletto. Personalmente cerco di abbinare la mia ricerca pittorica alla grafica, portando avanti l’incisione tonale e l’uso del colore, superando il concetto di grafica intesa come solo segno. Sono particolarmente interessata a tematiche ecosostenibili. Spesso la mia ricerca approda in visioni surreali”.

Gemma Zucconi Nata a Cremona, risiede a Piacenza e attualmente pensionata. Da sempre appassionata di arte e della storia dell’arte, si è iscritta nel 2007 alla Scuola d’arte Fondazione “Felice Gazzola” di Piacenza. Ha dapprima frequentato i corsi di: Figura e di ornato dove ha appreso la tecnica del disegno dal vero, dell’acquerello, della pittura ad olio ed acrilico e approfondito e completato lo studio della rappresentazione e della composizione delle opere riguardarti la figura umana. Nel 2014 si è avvicinata alla tecnica dell’incisione frequentando il corso quadriennale di Grafica con il Maestro Bruno Missieri dal quale ha

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Comune di Perugia Andrea Romizi Sindaco Teresa Severini Assessore alla Cultura, Turismo e Università Roberta Migliarini Dirigente Area Servizi alla Persona Carmen Leombruni Dirigente U.O. Attività Culturali, Biblioteche e Turismo Maria Luisa Martella Responsabile P.O. Attività Culturali Con Marta Cenerini, Alessandra Cianetti, Silvia Mori, Annalisa Nicastro Rita Paltracca, Olga Piergallini Servizi al pubblico, didattica e visite guidate

Finito di stampare nel mese di novembre 2018 dalla Arti Grafiche Paciotti srl – Perugia. Le 144 pagine interne del catalogo nel formato di mm 240x220 sono state stampate con Macchina Offset Heidelberg Speedmaster XL 75, su carta Gardapat 13 Kiara da gr/mq 135. La copertina è stata realizzata su carta Gardapat 13 Kiara da gr/mq 250. Tipo di carattere utilizzato: Arno Pro, regular, bold, italic


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