Legambiente in azione - Basilicata

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Legambiente Basilicata Onlus in azione … Dossier ed approfondimenti Basilicata A Tavola

Il dossier Basilicata a Tavola, nato sul modello del dossier nazionale elaborato da Legambiente e dal Movimento Difesa del Cittadino, giunto ormai alla sua settima edizione, vuole focalizzare l’attenzione sulla situazione della Regione Basilicata riguardo ai controlli svolti dalle forze dell’ordine nel settore agroalimentare. Rappresenta la prima analisi completa e approfondita sul sistema di controllo e prevenzione per la sicurezza alimentare svolti nella Regione Basilicata: tutti i numeri e i casi delle operazioni dei Carabinieri per la Tutela della Salute - Nas di Potenza, dell’Ispettorato per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari - sede di Potenza, del Corpo Forestale dello Stato - Comando Regionale di Basilicata, della Guardia Costiera di Maratea, dell’Assessorato alla Salute della Regione Basilicata. Il rapporto nazionale è un’esperienza ormai consolidata nata nel 2004 con la prima pubblicazione della ricerca, denominata “Truffe a tavola”, che iniziò a studiare e valutare le frodi e le sofisticazioni nell’agroalimentare e realizzata insieme dal Movimento Difesa del Cittadino e dalla Legambiente, in collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine e le Istituzioni preposte al controllo ed alla valutazione della filiera agroalimentare. Il rapporto nel tempo è stato rinominato “Italia a Tavola”, ma ha continuato a raccontare i vizi e le virtù di un comparto produttivo fondamentale per l’economia del Paese ed a cui gli Italiani riservano sempre maggior attenzione. In quest’ottica, i numeri importanti dell’attività dei vari Corpi dello Stato che vigilano sulla qualità del cibo che quotidianamente portiamo in tavola ci rassicurano sull’esistenza di un sistema di controlli fortemente strutturato ed attivo sul territorio e che lavora per prevenire e sanzionare, una preziosa tutela per la nostra salute e per il regolare funzionamento del mercato dell’agroalimentare. Nello stesso tempo il persistere e l’aumento, in alcuni casi, delle frodi e l’interesse della criminalità organizzata per i settori a più alto valore aggiunto, mettono in luce che non si deve abbassare la guardia e anzi occorre sempre più rafforzare con uomini e mezzi il sistema dei controlli. Con riguardo alla nostra realtà regionale i dati forniti dalle forze dell’ordine sono stati elaborati con l’intento di mettere a confronto non solo le variazioni avvenute nella nostra Regione negli anni


presi in considerazione, il 2008 e il 2009, ma anche per raffrontare il dato regionale con quello nazionale. Va precisato, ad ogni modo, che tale confronto, non può essere fatto in termini assoluti e meramente statistici, trattandosi di un territorio con una bassa densità di popolazione e con un settore agroalimentare che consta di piccole e medie aziende sia nella produzione che nella trasformazione di generi alimentari. Dall’analisi emerge che nell’anno 2009 complessivamente le forze dell’ordine hanno eseguito all’incirca 2.550 controlli ispettivi, che se si considera il fatto che la Basilicata rappresenta l’1% della popolazione nazionale significa che nella nostra regione si sono concentrati circa il 6% dei controlli nazionali ( 112.278) e, quindi, non deve stupire se il numero d’infrazioni, rappresenta circa il7% sul totale nazionale, di cui 673 sono le infrazioni amministrative, 756 le sanzioni penali, e si registra un solo caso di arresto. Il riscontro positivo che emerge dalla lettura di questi dati è che i cibi che arrivano sulle tavole lucane sono sicuramente sottoposti a un controllo capillare. Le mozzarelle blu, il concentrato di pomodoro cinese, i prodotti lattiero-caseari derivanti da latte estero, il grano estero lavorato per la produzione di pasta che arriva sulle tavole dei consumatori come Made in Italy, sono solo alcuni esempi di agro-pirateria che stanno mettendo in ginocchio l’intero settore primario. Una prima normativa che disciplini l’etichettatura appare, quindi, di vitale importanza per l’agricoltura nazionale, ma ancor più per quella lucana. Quest’ultima, fatta di piccole e medie aziende che fanno della qualità e della tipicità dei loro prodotti la propria forza, si trova ad affrontare una agguerrita concorrenza: da un lato la grande distribuzione che impone i prezzi e non riconosce il giusto valore del lavoro profuso e dall’altro una concorrenza sleale che opera attraverso la contraffazione ed “il furto dell’identità” del Made in Italy. È importante, quindi dare ai piccoli imprenditori agricoli i mezzi per concorrere nel libero mercato. Tipicità, sostenibilità e sicurezza alimentare sono i punti di forza del sistema agricolo lucano, che tende sempre più verso metodi di produzione rispettosi dell'ambiente e della salute dei consumatori, con un aumento sostanzioso delle produzioni biologiche o comunque delle produzioni da agricoltura integrata, che sono quindi riguardose dei cicli naturali e soprattutto non utilizzano pesticidi e fertilizzanti chimici.


Rapporto Ecomafia I dati raccolti da Legambiente in Basilicata

La Legambiente ogni anno attraverso il Rapporto Ecomafia fa un bilancio dei fenomeni che coinvolgono l’ambiente, attraverso numeri e statistiche, grazie alla collaborazione di tutte le Forze dell’Ordine (Carabinieri Tutela dell’Ambiente, Corpo Forestale dello stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Capitanerie di Porto,Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale) che, con l’invio dei dati a loro disposizione, permettono di tracciare un quadro sinottico e di studiare l’evoluzione dell’ecocrimine in Italia. Sono tanti i dati presi in considerazione e i temi trattati che di anno in anno riescono a scattare una fotografia delle illegalità ambientali nel nostro paese. Raggruppati sia per ripartizione geografica, sia per macrotemi, vengono trattati il ciclo dei rifiuti, il ciclo del cemento, l’agromafia, l’archeomafia e il racket degli animali. Il rapporto ecomafia è giunto alla diciassettesima edizione e rappresenta, nel panorama nazionale, l’unico punto di riferimento per la conoscenza statistica e fenomenologica delle illegalità ambientali. È per noi un grande motivo di orgoglio poter riportare l’apprezzamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a questo lavoro. Anche l’ Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata sulla scia della Legambiente Nazionale, promuove, ogni anno un’analisi più dettagliata grazie ai numeri delle Forze dell’ordine (che costituiscono il direttivo della struttura) e dei cittadini attraverso le loro segnalazioni al nostro numero verde sempre attivo, mettendo in evidenza così il fenomeno delle illegalità ambientali a livello regionale. Per dare un’idea di quest’analisi vengono riportate alcune tabelle descrittivo– analitiche dei vari dati raggruppati per ripartizione geografica e macrotemi sopra citati in riferimento all’anno 2010.


Da questa tabella si evince che la Basilicata nell’anno 2010 scende nella classifica, dato che dimostra una diminuzione del numero di illeciti ambientali e precisamente passa dal 13° posto al 15° posto. La classifica del ciclo del cemento in Basilicata nell’anno 2010 Provincia Potenza Matera Totale

= =

Infrazioni accertate 131 68 199

% sul totale Italia 1,9 1,0 2,9

Persone denunciate 81 70 151

Persone arrestate 0 0 0

Sequestri effettuati 22 3 25

La classifica del ciclo dei rifiuti in Basilicata nell’anno 2010 Provincia Potenza ↑ Matera ↓ Totale

Infrazioni accertate 50 33 83

% sul totale Italia 0,8 0,6 1,4

Persone denunciate 32 12 44

Persone arrestate 0 0 0

Sequestri effettuati 22 3 25

Dalla lettura delle operazioni di Polizia Giudiziaria, in riferimento ai dati dell’ultimo anno, e precisamente il 2010, si evince la presenza in Basilicata solo di episodi sporadici di gestione di rifiuti fuori legge e non di una vera e propria criminalità organizzata come avviene purtroppo in altre regioni del Sud. Unico dato negativo che emerge anche dalla Relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia è che siamo di fronte ad un organico di magistrati ridotti all’osso, che ostacola in qualche modo l’accertamento di eventuali filoni criminali riferiti alla gestione dei rifiuti. Nell’anno 2010 la Basilicata si trova al penultimo posto per quanto riguarda la classifica nazionale sulla gestione illegale dei rifiuti con sole 83 infrazioni accertate, 44 denunce e 25 sequestri. Tra le operazioni più significative vi è quella di un traffico illecito di rifiuti ferrosi ed elettronici che aveva la testa in Calabria e le braccia in Puglia e Basilicata dove arrivavano, in assenza di autorizzazioni, scarti non bonificati che venivano poi utilizzati come materia prima seconda. Per quel che riguarda il ciclo del cemento, i dati relativi all’anno 2010 evidenziano 199 infrazioni accertate nelle due province lucane, 155 le denunce e 25 i sequestri. Al di là dell’analisi criminale, in Basilicata emerge da un anno a questa parte la vicenda delle cosiddette “case fantasma”: trattasi di immobili esistenti ma del tutto sconosciuti all’ufficio catasto e al fisco. Immobili che non sono da considerare automaticamente abusivi, anche se è da immaginare che una parte di loro lo sia. In Italia in tutto sono stati contati circa due milioni di questi immobili. L’Agenzia del territorio ha realizzato il censimento dei fabbricati e con le nuove tecnologie di rilevamento satellitare, sono state scattate delle foto poi sovrapposte alle mappe catastali, dal quale è emerso che la Provincia di Potenza si classifica nella “top ten” delle case fantasma: solo nel capoluogo sono 4181 i fabbricati non dichiarati. A Matera sono 2376, a Pisticci quasi 2.000, a Policoro 861 e a Montalbano 746. Manca il dato sul comune di Maratea, nota località balneare lucana e balza all’occhio il dato sul comune di Lauria con una popolazione che è circa un quinto di quella del capoluogo, i fabbricati non dichiarati sono più della metà di quest’ultimo, 2420.


Comuni Ricicloni Basilicata

Con Comuni Ricicloni Legambiente premia annualmente dal 1994 le comunità locali, gli amministratori e i cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata. Un importante momento di verifica e di comunicazione degli sforzi compiuti per avviare e consolidare la raccolta differenziata e un sistema integrato di gestione dei rifiuti. I Comuni aderiscono in modo volontario all’iniziativa, inviando un’apposita scheda in cui comunicano le quantità di rifiuti raccolti separatamente ed avviati a riciclo. La verifica dei dati è effettuata da Legambiente di concerto con i responsabili comunali per la gestione dei rifiuti, avvalendosi anche della collaborazione degli Osservatori Provinciali. In Basilicata siamo giunti alla sesta edizione dei Comuni Ricicloni ed ogni anno ci ritroviamo a fare il punto sulla efficacia delle azioni messe in atto nella nostra regione in un settore, come quello della gestione dei rifiuti, che ci ha visto sempre più in difficoltà negli ultimi anni, nonostante i timidi miglioramenti che ci raccontano anche i numeri dell’ultimo rapporto. In termini di risultati raggiunti, in particolare per ciò che attiene alla raccolta differenziata dei rifiuti ed al conseguente recupero di materiali, infatti, siamo ancora strutturalmente deboli, risultando una delle regioni italiane con i risultati peggiori. La semplice lettura dei dati dell’ultima edizione, con riferimento all’anno 2009, ci consegna una regione in cui la raccolta differenziata complessiva è salita all’11,7%, con la Provincia di Potenza attestata al 12,5% e quella di Matera al 10,2%. È da notare subito l’avvicinamento dei dati delle due Province, con quella di Matera che ha colmato, quasi integralmente, il gap con quella di Potenza, merito anche dell’“effetto” determinato dalla presenza dei due Comuni Ricicloni lucani, Montescaglioso e Montalbano Jonico. Sono, infatti, questi due i Comuni Ricicloni in Basilicata, che, secondo i parametri utilizzati dalla Legambiente Nazionale per la premiazione nel rapporto nazionale, hanno superato il 50% di raccolta differenziata nell’anno in esame. Con l’edizione annuale dei Comuni Ricicloni Lucani vogliamo esaltare e portare ad esempio le cose buone che pure accadono in Regione, a cominciare dai nostri due Comuni Ricicloni, continuando con tutte quelle amministrazioni locali che, nonostante il contesto di grande difficoltà, si stanno impegnando per attuare sistemi nuovi di gestione dei rifiuti, agendo con trasparenza e con l’aiuto di una collettività che ne condivide gli intenti e che, messa nelle condizioni di “operare”, risponde sempre con impegno. Il nostro obiettivo è quello di far si che queste buone pratiche siano presto imitate da altri Comuni e, soprattutto, che inducano il “sistema” ad uscire dall’immobilismo che ha caratterizzato gli ultimi anni in Basilicata, per puntare con decisione alla costruzione di un sistema di gestione integrato che dia risposte moderne ad un problema antico.


Dossier Rifiuti Speciali 2010

Con questo rapporto ci siamo cimentati per la prima volta con un lavoro che ha voluto mettere insieme tutti i dati disponibili per fotografare la nostra regione, in termini di produzione e gestione dei rifiuti speciali e per ciò che attiene le attività illegali legate, in maniera particolare, al ciclo dei rifiuti. È questo il contributo di analisi e di approfondimento che Legambiente, nelle sue articolazioni nazionali e territoriali, ha inteso offrire per contribuire ad analizzare la situazione lucana. Con questo dossier sono stati presentati i dati della produzione dei rifiuti per gli anni 2007 e 2008, mettendo insieme, con lo stile rigoroso e scientifico che caratterizza i rapporti di Legambiente, numeri e storie che ci hanno aiutato a raccontare, nei termini più fedeli possibili, la realtà dei fatti e ad indicare una via nuova per la risoluzione di problematiche che sono globali e locali. L’esperienza dei rapporti Ecomafia, neologismo coniato proprio da Legambiente, che denunciano lo scempio perpetuato dalle criminalità organizzate a danno della salute dei cittadini e dell’integrità territoriale e promuovono contemporaneamente l’azione delle forze dell’ordine che contrastano questi fenomeni; è stata raccordata con quella dei rapporti Comuni Ricicloni con i quali si evidenzia la situazione italiana in tema di gestione dei rifiuti urbani e s’incalzano le istituzioni a promuovere politiche di gestione volte alla riduzione dei rifiuti e all’introduzione di sistemi di raccolta differenziata finalizzati al recupero di materia. Nel nostro intento c’è stata la volontà di rispondere ad alcune domande relative alla produzione ed alla gestione dei rifiuti speciali nella nostra regione anche in rapporto al contesto nazionale. Ci siamo interrogati in merito all’efficacia e all’efficienza del sistema ma anche sul ruolo dell’amministrazione pubblica e degli organi di controllo, rilevando come sia necessario recuperare il tempo perduto sul fronte dei controlli con la costruzione di un sistema moderno in grado di dare certezze e sicurezze ai cittadini oggi invece sfiduciati nei confronti delle istituzioni non ritenute un valido baluardo in difesa della salute e dell’ambiente. Abbiamo inoltre, ancora una volta, voluto ribadire la necessità di un maggiore impegno di tutti, del sistema economico, che deve gestire in maniera corretta i rifiuti speciali, delle istituzioni, che devono garantire una adeguata impiantistica a supporto, soprattutto se si considera che per combattere il fenomeno dei micro abbandoni sono necessari piccoli impianti per il conferimento, in alcuni casi anche anonimo, per rendere accessibile ed economico il ricorso al sistema legale di smaltimento e poi, in un’ottica moderna di gestione, migliorare la capacità di recupero dei materiali riducendo il ricorso allo stesso.


Attività e Progetti I Giovani Cambiano il Clima che Cambia

Il Progetto “I giovani cambiano il clima che cambia” è stato finanziato dal Bando “Azioni in favore dei giovani” come da Decreto del Responsabile della Struttura di missione “Dipartimento della gioventù” n° 6/2009 del 03/06/2009. L’idea è partita da un ragionamento molto semplice: i ragazzi oggi guardano al mondo attraverso categorie completamente diverse da quelle utilizzate dai propri genitori e dagli educatori. E’ la generazione che si confronta con i pregi e i difetti della globalizzazione, che rimane sospesa fra globalità e località, che utilizza alla perfezione i nuovi media ma che non ha a disposizione luoghi e contesti nei quali confrontarsi “fisicamente” con i propri coetanei, con le altre generazioni, con i propri concittadini. I giovani sono portatori di alcuni valori che spesso non riescono ad esprimere, sono portatori di una cittadinanza non manifestata. La grande battaglia ambientale va giocata proprio a partire dalle giovani generazioni, che hanno più bisogno e diritto di futuro, che possono riuscire a guardare a soluzioni diverse, che possono innovare gli stili di vita in chiave sostenibile. In questo senso l’emergenza climatica, che è una vera e propria emergenza collettiva, può essere il terreno sul quale attivare un percorso di cittadinanza consapevole e partecipata. Il pacchetto energia promosso dalla Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020, insieme alle multe per i ritardi su Kyoto, disegnano uno scenario che pone l’Italia di fronte ad una grande scelta. Il nostro Paese rischia di essere collocato in una posizione marginale rispetto ai processi d’innovazione, imposti dalla crisi energetica e dalla necessità di ridurre le emissioni di CO2. Per operare questa conversione di civiltà che fermi la febbre del Pianeta possiamo ripensare il modo di produrre energia, di consumarla per muoverci, abitare, lavorare senza dilapidare risorse comuni. I giovani possono contribuire se sono chiamati ad esercitare la propria cittadinanza, apportando il proprio contributo culturale e lavorando su qualcosa di fattivo, di immediatamente pratico e riscontrabile. L’idea del progetto ha preso spunto proprio dalla necessità di strutturare un contesto di partecipazione che faciliti il contatto ed il confronto fra i ragazzi (fascia 15-18 anni), che aderiscono ad associazioni studentesche (Unione degli Studenti) e associazioni ambientaliste (gruppi locali di Legambiente), con l’obiettivo di condividere un percorso di analisi delle emergenze ambientali del territorio in cui i gruppi si costituiscono e di progettare insieme le soluzioni per il miglioramento ambientale, nell’ottica della riduzione delle emissioni climalteranti e del miglioramento della qualità della vita. II progetto si è svolto in 8 regioni contemporaneamente compresa la Basilicata, dove ha coinvolto attivamente 13 ragazzi del capoluogo di regione, di cui 4 ragazzi ed 9 ragazze, di età compresa tra i


15 ed i 18 anni e provenienti da scuole diverse. Questa è stata l’occasione per la Legambiente di rapportarsi con una fascia di età quasi “sfuggevole” e scarsamente coinvolti in percorsi educativi. Soprattutto è stata per i ragazzi una grande opportunità per condividere gli obiettivi e la mission dell’associazione ed essere protagonisti e fautori, non di semplici attività progettuali, ma di azioni concrete volte a innescare quei cambiamenti a cui la Legambiente aspira. I ragazzi si sono impegnati, infatti, concretamente nella progettazione e nella realizzazione di campagne sulle principali tematiche ambientali. Da Festa dell’Albero con azioni di guerrilla gradening a Nontiscordardimé-Operazione Scuole Pulite che in una sola giornata coinvolge migliaia di ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado nella cura dei propri edifici scolastici per migliorarne qualità, vivibilità e sicurezza; dalla Settimana per le Rinnovabili per celebrare l'anniversario del Protocollo di Kyoto e sottolineare la necessità di ridurre i consumi e investire nelle rinnovabili per contrastare i mutamenti climatici a 100 Strade per Giocare che in primavera grazie alla collaborazione con enti pubblici e associazioni no profit chiude strade e piazze al traffico per restituirle al gioco, all’esplorazione, all’incontro e alla socializzazione senza l’invasiva presenza delle automobili.

Il progetto visto dai ragazzi: “Inizialmente non avevamo idea di che cosa si trattasse, anche se già dai primi incontri abbiamo trovato un clima accogliente e sereno. Non pensavamo che questa esperienza ci avrebbe arricchito tanto sia come cittadini che come persone. Il progetto che ci ha uniti contro l’ignoranza della gente che continua a sperperare risorse naturali senza pensare alle generazioni future. Prima di partecipare tante erano le cose che non sapevamo, quelle che pensavamo scontate ma che alla fin fine non lo sono. Nell’arco di quest’anno ci siamo messe in gioco più volte scendendo in piazza, abbiamo cercato con più manifestazioni di informare anche gli altri, essendo così in quel caso maestri e alunni allo stesso tempo. Abbiamo combattuto contro stili di vita poco parsimoniosi e poco consoni alla salute del nostro pianeta e contro tutti gli effetti che senza accorgercene causano i cambiamenti climatici. Ci siamo sensibilizzati e abbiamo reso partecipe gli adulti ma anche e soprattutto i bambini, il nostro futuro. Siamo stati pronti a tutto, anche a cose che non avremmo mai pensato di fare, come ad esempio piantare alberi nel sonno della notte o vestirci da bidoni di scorie,oppure girare un film in mezzo alla strada! Non possiamo che ringraziare l’associazione Legambiente Basilicata per averci reso partecipi dei problemi che ci interessano da vicino, per averci fatto conoscere e divertire relazionandoci con la città e con altri ragazzi che come noi, prima di questo progetto, erano ignari di tante, forse troppe cose!”.


Pedibus - verso una mobilità sostenibile

Stimolare l’autonomia del bambino, sviluppandone l’autostima e, nello stesso tempo contribuire al miglioramento della qualità dell’aria: questi sono i principali obiettivi dell’iniziativa PEDIBUS, progetto sperimentale sostenuto dalla Regione Basilicata, nell’ambito del bando “Progetto innovativi 2009”, e promosso dal Servizio di Vigilanza Ambientale Legambiente Potenza, in collaborazione con il comune di Potenza, il Comitato di quartiere “Rione Cocuzzo”, il laboratorio Auser “Tirreno” e gli Istituti scolastici Don Lorenzo Milani e Leonardo Sinisgalli. Il Pedibus è uno scuolabus immaginario che si muove grazie ai piedi dei propri passeggeri, che con tanto di fermate e capolinea, con orari di partenza e di arrivo, accompagna i bambini nel tragitto casa-scuola. I volontari dell’associazione, i genitori e i nonni sono stati alla guida di quest’autobus, per garantire ai bambini di arrivare a scuola in tutta sicurezza. La sperimentazione del Pedibus è partita lunedì 16 maggio nel Rione Cocuzzo e lunedì 23 maggio nel rione Poggio Tre Galli e si è protrarrà fino alla chiusura dell’anno scolastico 2010-11. Il progetto, che si concentra sulla mobilità casa-scuola dei bambini delle elementari, s’inserisce nella famiglia più ampia dei progetti della Legambiente che mirano a migliorare la qualità della vita nelle città ed ha come presupposto la considerazione che per ridurre l’inquinamento atmosferico e rendere la città più vivibile siano importanti misure di lungo periodo (ricerca scientifica, investimenti su infrastrutture) e siano indispensabili azioni che agiscano sul comportamento dei singoli e li supportino nel cambiamento improntato alla sostenibilità. Lo scuolabus a piedi è dunque un esempio di mobilità sostenibile, che mira a sradicare la cattiva abitudine di accompagnare in macchina i bambini nei loro spostamenti quotidiani e, coinvolgendo i più piccoli ne stimola l’autonomia, la socializzazione con i coetanei e la conoscenza degli spazi che li circondano. Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo degli Istituti scolastici “Don Lorenzo Milani” con le classi III – IV – V e L’istituto “Leonardo Sinisgalli” con le classi IV – V per un totale di circa 80 “piccoli passeggeri” , di 20 genitori “accompagnatori”, di nonni e insegnati supportati da 15 volontari della Legambiente Basilicata. L’associazione sta lavorando affinché il Pedibus non rimanga solo una sperimentazione ma che sia attivato nelle scuole di Potenza.


Gruppo Di Acquisto Ecologico (G. A. E)

Il Gruppo di Acquisto Ecologico (G.A.E) è un insieme di persone che hanno deciso di incontrarsi per acquistare prodotti alimentari, solitamente di produzione biologica o eco-compatibili, rispettosi dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori. L'esigenza nasce dall'idea, divenuta sempre più preponderante, di promuovere il massimo avvicinamento tra produttore e consumatore (la cosiddetta filiera corta) riducendo così il numero d’intermediari commerciali che inevitabilmente finiscono col dettare i prezzi sul mercato, il più delle volte molto bassi per i produttori e molto alti per i consumatori. La filosofia del gruppo di acquisto è di sostenere aspetti etici e sociali: tutela ambientale, sicurezza alimentare, valorizzazione delle colture del territorio, sostegno delle piccole economie locali, rispetto dei diritti dei lavoratori. Gli stessi obiettivi che si pone la Legambiente, associazione senza scopo di lucro, e che mossa da finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale si propone di cambiare il mondo partendo dal carrello della spesa. Il GAE è nato pertanto con l’obiettivo di promuovere un nuovo modo di consumare più attento e responsabile. L’idea portante è quella di condizionare “positivamente” il consumo della cittadinanza potentina proponendo come criterio guida nella scelta dei prodotti da acquistare il concetto di sostenibilità in tutte le sue sfaccettature: -sostenibilità ambientale: favorendo un consumo a “km 0”, acquistando merce sfusa e non imballata, privilegiando produzioni da agricoltura biologica o integrata; -sostenibilità sociale: attraverso il circuito del Commercio Equo e Solidale che garantisce la massima trasparenza e il rispetto dei diritti e delle condizioni dei lavoratori svantaggiati del Sud del Mondo; -sostenibilità economica: attraverso il concetto di “filiera corta” che, avvicinando il produttore al consumatore ed eliminando tutti i passaggi intermedi, garantisce un prezzo più equo per entrambi. Il Gruppo di Acquisto Ecologico è riuscito a strutturarsi come una realtà stabile della Legambiente a Potenza proponendo, a cadenza settimanale, ai soci–consumatori una “lista della spesa” composta in base alla stagionalità e alla disponibilità dei prodotti. Al Gruppo si sono già iscritte circa 300 famiglie, con una media settimanale di una cinquantina di ordini d’acquisto: cittadini che partecipano in maniera attenta e consapevole all’organizzazione pratica del gruppo e alla scelta dei prodotti da inserire nella lista settimanale.


Piccola Grande Basilicata Il 72% degli oltre 8.000 comuni italiani conta meno di 5.000 abitanti. Un'Italia dove vivono 10 milioni e mezzo di cittadini e che rappresenta oltre il 55% del territorio nazionale, fatto di zone di pregio naturalistico, parchi e aree protette. Per assicurare un futuro a questa parte del Paese, Legambiente ha promosso PiccolaGrandeItalia, una campagna il cui obiettivo è tutelare l'ambiente e la qualità della vita dei cittadini che vivono in questi centri, valorizzando le risorse e il patrimonio d'arte e tradizioni che essi custodiscono e combattendo la rarefazione dei servizi e lo spopolamento che colpiscono questi territori. Affinché non esistano aree deboli ma comunità messe in condizione di competere. Una giornata di festa, che si ripete ogni maggio dal 2004, per tutti coloro che in questi luoghi risiedono, ma anche per quanti hanno imparato ad apprezzarli ed amarli, un’occasione per scoprire i tanti gioielli che si nascondono dentro questa Italia poco nota. Voler bene all’Italia vede ogni anno l’adesione di migliaia di comuni, parchi, comunità montane, regioni e province, ma anche di scuole, associazioni di volontariato e molte altre realtà culturali e produttive locali. Un insieme variegato d’istituzioni e soggetti territoriali, che per l’occasione si mobilitano all’unisono e aprono le porte dei loro borghi, facendo percepire la voce festosa di quest’Italia, minore solo nelle liste dell’anagrafe. La mobilitazione di Legambiente afferma il valore di questa PiccolaGrandeItalia come custode dell’identità e della memoria storica del Belpaese, come una rete che eccelle nella tutela dell’ambiente e nell’artigianato artistico, e brilla per la qualità culturale del territorio. Coniugando sapientemente saperi antichi, sperimentazione e qualità, inoltre, questa PiccolaGrandeItalia getta le basi del nostro futuro. La Basilicata conta 101 piccoli centri che svolgono un’opera insostituibile di presidio e cura del territorio e sono portatori di cultura, saperi e tradizioni. Ricchezze ad oggi poco note e perciò da valorizzare. In concomitanza con la campagna nazionale “Voler Bene all’Italia” Legambiente Basilicata Onlus ha inteso organizzare “Piccola Grande Basilicata, alla scoperta dei piccoli comuni della Basilicata”, al fine di portare quanti più lucani possibile a ri-scoprire il nostro territorio. L’obiettivo, infatti, è di puntare i riflettori sui piccoli centri lucani, che costituiscono il cuore pulsante della Basilicata, non solo per valorizzare il patrimonio d’arte, cultura, ambiente e tecnologia che essi custodiscono ma anche per riflettere sulla loro opportunità di rilancio, in un momento in cui i nostri territori vivono le sfide imposte dal villaggio globale e sono troppo spesso soggetti allo spopolamento. Tanti i visitatori che hanno partecipato con entusiasmo alle tappe di questo viaggio, che negli utimi due anni ha permesso loro di visitare diversi comuni della nostra regione, quali Aliano, Anzi, Balvano, Campomaggiore, Craco, Grumento Nova, Miglionico, Moliterno, San Fele, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Rivello, Ruvo del Monte, e di apprezzare le bellezze e le risorse di questi piccoli borghi lucani.


Il sole per tutti Gruppo d’Acquisto Solare

La questione energetica è oggi più che mai una delle priorità della nostra società: i cambiamenti climatici ci stanno dimostrando che è necessario invertire la rotta, indirizzando i nostri comportamenti quotidiani ad un uso più razionale dell’energia e puntando su efficienza energetica e rinnovabili. Anche le nostre bollette ci stanno dando dei messaggi chiari: le fonti tradizionali di produzione di energia diventano sempre più costose. Al contrario, le fonti rinnovabili sono oggi tecnologie affidabili, che consentono di produrre energia in maniera pulita ed economica, contribuendo fortemente ad abbattere l’impatto ambientale di case, uffici, scuole, aziende, e su cui su cui è possibile costruire un modello energetico più moderno, efficiente e rispettoso del nostro Pianeta. Con queste premesse, Legambiente e AzzeroCO2 stanno portando avanti la campagna “Il sole per tutti”, che vuole favorire la diffusione delle fonti rinnovabili, attraverso la conoscenza delle opportunità derivanti dagli ecoincentivi statali e dei vantaggi della produzione di energia da impianti fotovoltaici e della produzione di calore e acqua calda sanitaria dagli impianti solari termici. Promuovendo la creazione di un Gruppo di Acquisto Solare (G.A.S.), si vogliono incentivare famiglie, singoli cittadini ed enti ad installare impianti solari di alta qualità a costi ragionevoli. Obiettivo del GAS è infatti proprio quello di mettere insieme il maggior numero di famiglie interessate all’investimento, per ottenere condizioni commerciali e servizi migliori, con un notevole risparmio sui costi. Costituire Un GAS consentirà, quindi, di avere migliori garanzie riguardo alle offerte e alla qualità dei prodotti che si trovano nel mercato dei pannelli solari, con un risparmio stimato sui costi di investimento del 10-15%. Il G.A.S. si propone di ottenere anche altri notevoli benefici, quali la possibilità di avere un servizio di installazione “chiavi in mano”, l’opportunità di ottenere gli sgravi fiscali previsti dalla legge e di godere degli incentivi dati dal Conto Energia e, infine, l’accesso agevolato ai crediti per l’installazione di strumenti di efficienza energetica, scegliendo fra i prodotti migliori offerti dalle banche locali. Per promuovere il Gruppo d’Acquisto Solare nella nostra regione, Legambiente Basilicata ha realizzato in diversi comuni degli incontri con i cittadini. I GAS solari sono uno strumento prezioso per AzzeroCO2 e Legambiente: dimostrano concretamente la possibilità che le energie rinnovabili siano un aiuto anche nell'economia domestica delle famiglie e nello stesso tempo promuovono la partecipazione cittadina e la decisionalità collettiva, contribuendo a diffondere nella collettività una cultura della fattibilità del nuovo modello energetico.


Legambiente Basilicata e l’Educazione Ambientale La formazione di una coscienza ambientale capace di assumere comportamenti e stili di vita sostenibili, è l'obiettivo principale dell'educazione ambientale, che si articola, in proposte educative caratterizzate dal contatto diretto con i diversi tipi di contesti ambientali (parchi naturali, città, quartiere, scuola), all'interno dei quali praticare delle ricerche sul campo, toccando con mano la rete di relazioni all’interno di un determinato contesto. Lo scopo specifico dell’attività educativa non è tanto diffondere semplici nozioni naturalistiche o scientifiche, ma piuttosto suscitare nei ragazzi una maggiore consapevolezza sui problemi legati all’ambiente e promuovere un cambiamento reale e continuo di pensiero e di atteggiamento nei riguardi del pianeta in cui viviamo. Esiste, inoltre un ambito di riflessione sull'educazione ambientale implicita, che condiziona la crescita e la formazione delle generazioni più giovani, che attiene alla capacità del contesto di offrire loro qualità della vita e buone condizioni di crescita. La Legambiente Basilicata attraverso le proposte educative in classe ed il turismo educativo, un turismo responsabile, non invasivo per l'ambiente, naturale e sociale, vuole creare i contesti ideali per una crescita armonica e responsabile. Le attività proposte rappresentano per i bambini e i ragazzi, opportunità d’incontro, di volontariato, di svago e di conoscenza nelle quali sentirsi protagonisti, potersi confrontare con coetanei ed adulti, conoscere modi di vita e punti di vista nuovi. Tutte le attività sono sempre attentamente studiate e preparate in modo che risultino adatte a sviluppare le relazioni e le comunicazioni interpersonali potenziando, nel contempo, l'autonomia e la socialità del bambino, stimolando la sua fantasia e la sua creatività nel pieno rispetto delle regole e dell’ambiente che ci circonda. La Legambiente Basilicata ha dato vita e coordina una rete di Centri di Educazione Ambientale, luoghi di esperienza situati sia in ambiti naturali che urbani, che si propongono come agenzie formative nel territorio in cui operano. In Basilicata sono i seguenti: Ceas “il Vecchio Faggio” a Sasso di Castalda; Ceas “Bosco dei Cigni” a Grumento Nova; Ceas “Bosco Faggeto” a Moliterno; Ceas “ I Calanchi” a Montalbano Jonico , Ceas “Melidoro Pollino” a Valsinni.


Contatti: 0971 441541 – 327 9434518 ceasasso@legambientebasilicata.it Via Piano la Pietra, 1 Sasso di Castalda (Pz)

La struttura – Il Ceas “Il Vecchio Faggio” di Legambiente Basilicata Onlus è un importante presidio educativo impegnato a migliorare la qualità ambientale e culturale del territorio. E’ una struttura ricettiva residenziale che propone un turismo educativo, naturalistico, storico e culturale, offrendo soggiorni e percorsi didattici di valorizzazione ambientale e di riscoperta del territorio per far crescere nei ragazzi e nei giovani l’importanza di alcuni valori che i nostri comuni conservano. “Il Vecchio Faggio” è situato nel territorio di Sasso di Castalda (PZ), che offre un ambiente naturale di straordinaria suggestione nel cuore più incontaminato del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, tra boschi di faggi abitati da cervi e ricchi di tesori da scoprire. Il Ceas è facilmente raggiungibile, perché situato all’ingresso del paese, si sviluppa su due livelli ed è dotato di circa 28 posti letto dislocati in 4 camere, di cui tre al primo piano ed una piano terra, e servizi per disabili, con un ampio spazio antistante dotato di recinzione e cancello. Docce e servizi si trovano sia al piano terra che al primo piano, mentre al piano inferiore si trovano la cucina attrezzata e l’aula didattica, utilizzata per le attività di educazione ambientale. Le attività - La partecipazione delle generazioni più giovani e l’attenzione che gli educatori hanno ritenuto di dedicare alle tematiche ambientali, giudicandoli importanti momenti di educazione, formazione e crescita, ci hanno spronato ad impegnarci maggiormente in questi ultimi anni, al fine di stimolare una partecipazione sempre più attiva dei giovani e della cittadinanza attraverso la costruzione di appositi percorsi didattici ed educativi. “Il Vecchio Faggio” ha aderito al programma strategico 2010-2013 per l’Educazione e la Promozione della Sostenibilità ambientale (EPOS) della Regione Basilicata. Queste alcune delle principali attività: passeggiate ed escursioni nelle meravigliose faggete del posto, percorsi geologici volti alla scoperta di come si sono formate le rocce e alla ricerca di tracce fossili attraverso l’utilizzo di strumenti quali le lenti d’ingrandimento e martelletti, gare di orienteering, visite all’oasi faunistica del cervo, percorsi sull’energia, rifiuti, alimentazione e biodiversità, e soprattutto la ri-scoperta di un territorio dall’enorme ricchezza naturalistica e paesaggistica. Il Ceas inoltre partecipa attivamente alle campagne nazionali e locali della Legambiente fra cui si citano: Voler Bene All’Italia, Puliamo il mondo, La festa dell’albero, Non scherzate col fuoco e campi di volontariato anche internazionali. “Il Vecchio Faggio” organizza anche campi estivi per ragazzi. Per molti giovani partecipare a un soggiorno estivo è un’opportunità d’incontro, di volontariato, di svago e di conoscenza, è l’occasione propizia e privilegiata per guardare lontano, per ampliare i propri orizzonti, per acquisire idee e prospettive nuove. La ricchezza che un campo estivo si porta dentro è la potenzialità di vita e di educazione che trasmette, è la possibilità di innescare trasformazioni in positivo nelle persone che vi partecipano: è un’esperienza “forte”, capace di dare nuove motivazioni, di arricchire di contenuti il proprio agire, di offrire maggiori punti di confronto e di verifica.


Contatti: Tel. 3473059720 boscodeicigni@legambientebasilicata.it Località Bosco Maglie, 1 Grumento Nova (Pz)

La struttura – Il “Bosco dei Cigni” è un nuovo Centro di Educazione Ambientale di Legambiente. Il Ceas è stato immaginato come il luogo ideale per mettere in pratica un percorso di crescita sociale ed ambientale, teso a promuovere nuove sensibilità nel nostro ‘rapporto’ quotidiano con la natura e l’ambiente circostante e stimolare alla conoscenza ed alle competenze per costruire nuovi atteggiamenti e modificare scelte e schemi culturali. La Struttura del Centro di Educazione ambientale è situata ed immersa nello splendido scenario del Bosco Maglie sulle sponde del lago Pertusillo, Il Bosco Maglie è una fustaia di cerri ed è una zona a protezione speciale del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. L’impostazione strategica del progetto si fonda su una forte integrazione dell’iniziativa proposta con l’intero territorio circostante, inteso come emergenze storico-archeologiche, monumentali, naturalistiche ed enogastronomiche, ed espresso da una rete di operatori di settore e di enti competenti, integrando il tutto nelle politiche di sviluppo locale previste dalla Regione Basilicata e dagli Enti locali. Il “Bosco dei Cigni” è struttura operativa funzionale del Parco per le campagne informative e di comunicazione da realizzarsi nel territorio dell’Area protetta e funge da interfaccia privilegiata con i cittadini del Parco, i visitatori ed i turisti. Il Cea “Bosco dei Cigni” ha aderito a EPOS, il programma strategico 2010-2013 per l’Educazione e la Promozione della Sostenibilità ambientale in attuazione del “Nuovo Quadro programmatico Stato-Regioni e Province autonome per l'educazione all'ambiente e alla sostenibilità” e del "Decennio per l'educazione allo sviluppo sostenibile" (DESS UNESCO Italia). Le attività - Il Centro contribuisce come soggetto attivo, attraverso la realizzazione delle attività di volontariato ambientale, alla "formazione di mentalità e comportamenti utili per lo sviluppo locale e globale sostenibile". Anche in collaborazione con le realtà già esistenti in ambito locale, il Centro realizza:  Campi studio, campi estivi e di volontariato ambientale  Attività di manutenzione ambientale del territorio  Attività di animazione sul territorio  Percorsi didattici con attività in aula e sul campo  Turismo verde: escursioni naturalistiche guidate, trekking, ecc.  Turismo sociale (rivolto alla terza età ed ai portatori di handicap) con adeguati percorsi natura e storico-culturali  Turismo culturale: visite guidate nei centri storici, visite per conoscere il patrimonio “minore” del territorio (storico-culturale, archeologico ed artistico-monumentale)  Supporto alle attività di valorizzazione delle produzioni tipiche e risorse locali in genere (attività promozionali, mostre, esposizioni, ecc.).  Corsi di formazione ed aggiornamento, stages residenziali, soggiorni educativi per ragazzi ed adulti  Attività di studio e documentazione sul territorio  Sportello informativo; Le attività del Centro di Educazione Ambientale sono rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, a gruppi di turisti, a semplici famiglie, ad agenzie di Viaggio e Turismo, ad Enti pubblici e/o di promozione Territoriale (Comuni, Comunità Locali, Ente Parco, APT, Gal, etc), ad associazioni di Categoria e di Consumatori, al turismo sociale, alle pro-loco, etc. Lo spazio, il bosco, l’aria aperta, l’agricoltura, i campi diventeranno un luogo naturale di promozione territoriale.


Contatti: Tel. 3277638797 - 3394082761 legamb.montalbanoj@libero.it Via Roma, 63- Montalbano Jonico (Mt)

La struttura – Il CEA “I Calanchi” è situato nel centro storico del comune di Montalbano Jonico, ed è stato accreditato nel 2011 come C.E.A.S. (Centro di Educazione Ambientale ed alla Sostenibilità) dalla Regione Basilicata come un nodo della R.EDU.S ( Sistema Regionale per la Educazione alla Sostenibilità), rete che certifica la qualità dell’offerta formativa in materia ambientale. Le attività - Le attività del CEAS sono orientate verso la valorizzazione della Riserva Naturale dei Calanchi di Montalbano, di recente istituzione, e verso la promozione di un’ Educazione Ambientale capace di indirizzare gli interessati verso il necessario cambiamento culturale, degli stili di vita, dei modelli di consumo, del significato dì qualità della vita. Tutte le attività sono finalizzate a promuovere i principi della sostenibilità tra i diversi soggetti presenti nelle comunità locali e sono rivolte alla cittadinanza, alla pubblica amministrazione, all'associazionismo, alle imprese e, in particolar modo, alle scuole nei confronti delle quali il CEA si pone come struttura capace di supportare docenti ed alunni nei processi di apprendimento degli assetti ambientali, delle dinamiche evolutive e degli ambiti di pregio dei luoghi nei quali vivono, coniugando la scoperta della natura con una lettura critica del territorio e delle sue contraddizioni grandi e piccole. L’offerta formativa rivolta alle scuole è articolata ed è oggetto di particolare approfondimento. Le principali tematiche trattate negli ultimi anni sono : rifiuti, uso sostenibile delle risorse (acqua), energie “pulite”, cambiamenti climatici, conoscenza del territorio e delle sue peculiarità. E’ inoltre possibile concordare con i referenti scolastici attività specifiche che si integrano con la programmazione delle scuole di ogni ordine e grado. Interventi in classe, visite o uscite didattiche, sono le principali modalità di intervento. Le scuole interessate alla creazione di un percorso didattico, da sviluppare nel corso dell’anno scolastico, possono contattare il CEA. Per la cittadinanza il CEA organizza corsi e seminari riguardanti tutte le tematiche ambientali, esposizioni, mostre ed altre attività volte alla valorizzazione del patrimonio ambientale e di tutte le componenti culturali, storiche ed archeologiche del nostro territorio. Mette, inoltre, a disposizione un punto informativo. E’ possibile accedere gratuitamente al Centro e consultare riviste, libri e pubblicazioni della nostra biblioteca. Presso la nostra sede è disponibile materiale informativo, in formato cartaceo e/o digitale(cd e dvd) su tematiche di carattere generale: raccolta differenziata, OGM, risparmio energetico, sentieristica ed escursioni. Il CEA organizza escursioni guidate nella riserva dei Calanchi mettendo a disposizione degli utenti specifiche competenze tecniche in possesso degli operatori:     

LA TERRA VECCHIA. DALLA BATTAGLIA DI ERACLEA AL RISORGIMENTO. Visita guidata al Centro storico con affaccio sulla Riserva Naturale dei Calanchi. LA VIA DEI CONTADINI. DAI GIARDINI DELLE ARANCE ALLA TERRA VECCHIA DI MONTALBANO. L’escursione prevede la risalita di una delle più suggestive e panoramiche mulattiere: Appiett’ u mulin VERSO IL TRATTURO METAPONTO. Itinerario lungo Appiett’ u castiedd, mulattiera che costeggiava il castello di Montalbano TEMPA PETROLLA. UN’ISOLA DI ROCCIA IN UN MARE DI ARGILLA I CALANCHI E L’AGRI DA COZZO JAZZITELLI. Passeggiata lungo le piste della pineta forestale, fino al panoramico Cozzo (colle) Jazzitelli, che domina le antiche vie della transumanza.


Contatti: Tel.3337321941 - 3334282609 ceamoliterno@libero.it sp 103 ex casa cantoniera, Moliterno (PZ)

La struttura – Il Centro di Educazione Ambientale “Oasi Bosco Faggeto” è stato istituito con delibera della Giunta Regionale della Regione Basilicata n°850, del 01 aprile 2005. La nostra sede si trova nell’ex Casa Cantoniera ubicata nell’area SIC, nei pressi del Bosco Faggeto, sulla S.P. 103. L'opera di ristrutturazione si è basata su criteri di bioedilizia con opere di fitodepurazione delle acque nere, recupero delle acque piovane, installazione di pannelli fotovoltaici e termocamino. La sede dunque diventa un vero laboratorio dove sperimentare tutte quelle attività compatibili con l’ambiente, tese dimostrare come sia possibile coniugare la conservazione della natura e della biodiversità con lo sviluppo sociale, culturale ed economico della comunità locale. Inoltre è attigua all'area sic del Faggeto di particolare valenza naturalistica per le molteplici specie endemiche e il notevole grado di biodiversità (56 specie di orchidee spontanee censite). Le attività - Nell’ambito della promozione della sostenibilità, la cooperativa META (accreditata come CEA nel 2006) si propone di sensibilizzare la comunità locale intorno alle tematiche relative alla protezione della biodiversità e dello sviluppo socio-culturale ed economico in maniera compatibile al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio ambientale locale. Proprio per la sua triplice dimensione ambientale, sociale ed economica, lo sviluppo sostenibile necessita di sostanziali mutamenti nei comportamenti individuali e nelle scelte dei decisori operanti ai diversi livelli (internazionale, nazionale, territoriale) di governo politico ed amministrativo. Le attività proposte dal Ceas si propongono di stimolare nella comunità locale la fruizione degli spazi di interesse naturalistico attraverso visite guidate; illustrare e valorizzare la biodiversità dell’area; individuare le cause che minacciano la biodiversità e i rischi di scomparsa di varie specie; orientare scelte e comportamenti per la conservazione della biodiversità; educare gli utenti ad un uso compatibile e responsabile delle risorse naturali e non; offrire un orientamento alla comunità in merito alle complesse tematiche ambientali; illustrare punti di convergenza fra attività antropologiche e tutela del patrimonio ambientale nell’ottica della promozione del territorio attraverso lo sviluppo eco-sostenibile; riqualificare e valorizzare anche a fini turistici i siti locali attraverso l’offerta di strumenti di fruizione (pacchetti turistici, visite guidate,...) erogata da uno sportello dedicato; divulgare documenti, risultati di ricerche autorevoli, politiche avviate, regolamenti e accordi internazionali in materia; animare discussioni e dibattiti. I nostri obiettivi sono molto ambiziosi perché richiedono un cambiamento radicale della mentalità che si ottiene solo tramite una sedimentazione dei concetti promossi e un supporto importante da parte delle istituzioni preposte che devono affiancare tutte le organizzazioni che si muovono in tale direzione. Solo l’azione sinergica di tutti gli attori del territorio collegati in una rete di relazioni può garantire risultati visibili nel breve periodo.


Contatti:

Ceas Melidoro Pollino

Tel. 0835841096 ceamelidoropollino@libero.it Contrada Colonniello- Agro di Valsinni (Mt)

La struttura –La Cooperativa Sociale “Collettivo Colobrarese” da oltre trent’anni gestisce servizi dedicati alla persona, a soggetti bisognosi, spesso isolati dal contesto sociale di appartenenza, con famiglie di riferimento assenti, e soprattutto portatori di disagio psichico. Subito dopo la legge 180/79 che prevedeva la chiusura dei manicomi, la coop. soc. si organizzava per sopperire al bisogno e alla necessità di “raccogliere” le persone, fino a quel momento ricoverati in manicomio, per offrirli un adeguato servizio socio-assistenziale. La cooperativa organizzava un servizio di intervento con gli strumenti all’epoca conosciuti e con i pochi punti di riferimento presenti sul territorio. Col tempo e con l’istituzione del Dipartimento di Salute Mentale, con l’introduzione di figure specializzate e formate, la cooperativa si organizzava per meglio valorizzare il proprio servizio. Dal 2010 La Cooperativa gestisce un Centro di Educazione Ambientale per la Sostenibilità (CEAS), accreditato alla rete EPOS della Regione Basilicata, in cui si sintetizza un nuovo sistema di servizi. Ha incentivato e promosso iniziative volte a raccordare tutti gli attori sociali presenti nella comunità territoriale, ovvero: minori, famiglie, disagiati psichici ed anziani, mettendo pertanto in relazione diverse generazioni e realizzando da una parte una comunicazione autentica tra i soggetti e dall’altra la creazione di spazi di incontro tra persone e momenti fondamentali di socializzazione. È impegnata a far diventare il territorio un laboratorio aperto per la comprensione e l’apprezzamento di un’area particolarmente ricca di natura e storia. Si è allestito un centro attrezzato concepito per consentire un approccio interattivo tra persone e strutture così da rendere quanto più incisiva possibile la comprensione territoriale e scientifica in azioni di solidarietà sociale e di inserimento. Le attività -Il Ceas realizza laboratori mirati alla conoscenza delle erbe officinali del posto e alla biodiversità delle specie autoctone, concentrandosi sugli aspetti dell’agricoltura sociale. Organizza inoltre giornate di laboratorio didattico- ricreative, quali la “via del miele”, “la via del latte”,” la via del grano” in cui i bambini delle scuole, gli utenti del DSM, i minori delle strutture residenziali del territorio, gli anziani, si cimentano in attività pratiche di realizzazione di prodotti ricavati dal grano, quali la pizza, il pane, le torte, di prodotti ricavati dal latte, come mozzarelle e formaggi, e di prodotti delle api, come il miele, già preziosa risorsa da tempo nei nostri laboratori della casa alloggio. La partecipazione ai laboratori coinvolge una popolazione eterogenea del territorio ( utenti psichiatrici, persone con difficoltà socio-economiche e familiarirelazionali, bambini segnalati e in carico ai servizi, anziani, ecc.). I laboratori sono spazi organizzati e denominati “Laboratori degli Artigiani dell’Anima”, così definiti perché il lavoro che nasce in questi luoghi è frutto di uno slancio di amore, di autentica spinta emotiva e creativa che si trasforma in aree di condivisione aperte agli utenti della casa alloggio, ai bambini, agli anziani, alle famiglie, ai giovani e ai disabili del territorio. Attraverso la guida di un gruppo di educatori, volontari prendono vita, fantasie, entusiasmo, divertimento, integrazione e lotta allo stigma.


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