Finanziamenti comunitari
Finanziamenti comunitari Fondi Strutturali e Fondi Settoriali I fondi messi a disposizione da parte dell’Unione Europea sono di due tipi: 1)
fondi strutturali e
2)
fondi settoriali o altrimenti chiamati a gestione diretta.
I primi hanno come obiettivo quello di contribuire alla riduzione del divario esistente tra i pesi membri e supportare il loro sviluppo economico e sociale (attraverso il finanziamento delle infrastrutture, degli aiuti alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica, e delle politiche sociali di inserimento lavorativo, occupabilità, adattabilità e pari opportunità). I secondi hanno, invece, l’obiettivo di supportare la definizione e l’implementazione di politiche comuni in settori strategici, quali, a titolo d’esempio, la ricerca e l’innovazione tecnologica, l’ambiente, l’imprenditorialità, il life long learning. Primari destinatari dei fondi settoriali sono le amministrazioni e aziende pubbliche europee; anche se esistono fondi destinati a imprese private, università e centri di ricerca (quali il VII programma quadro per la ricerca e innovazione tecnologica) e ai soggetti del terzo settore. Accedono invece ai fondi strutturali tutti i soggetti economici di un territorio in relazione alla destinazione dei fondi.
Legionella e altre contaminazioni negli impianti aeraulici e idrici
I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea.
Finanziamenti comunitari
Finanziamenti comunitari Fondi Strutturali e Fondi Settoriali L’utilizzo dei fondi strutturali è molto più semplice da parte delle amministrazioni pubbliche, in quanto segue logiche simili al trasferimento delle risorse di tipo ordinario, specie in relazione ai fondi gestiti dalle regioni (nell’ambito dei programmi operativi regionali, che rappresentano la maggioranza), L’accesso ai fondi settoriali presenta difficoltà maggiori: si tratta di risorse programmate a un livello istituzionale più distante dai beneficiari, che richiedono l’attivazione di un partenariato europeo per essere utilizzate e una maggior qualità progettuale, considerato che l’arena competitiva è più ampia, visto che concorrono tutti i paesi membri.
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I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea.
Finanziamenti comunitari
Finanziamenti comunitari Fondi Strutturali e Fondi Settoriali Oltre a queste maggiori difficoltà vi è da notare che i fondi settoriali finanziano per lo più azioni di tipo immateriale, quali per esempio la creazione di gruppi di lavoro e network per la messa a punto di progetti e politiche e lo scambio di buone pratiche Inoltre l’ammontare medio per progetto è generalmente inferiore rispetto a quanto può essere garantito dai fondi strutturali. Questo aspetto mette in evidenza come sia difficile pensare al risanamento dei conti pubblici degli enti pensando di attingere dai soli fondi settoriali europei, più interessante per i bilanci degli enti sarebbe invece il riuscire ad attingere a risorse combinate di fondi strutturali e settoriali.
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I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea.
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Finanziamenti comunitari Ampia Gamma e molteplici Settori L‘UE fornisce finanziamenti per un'ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi: ✓
sviluppo urbano e regionale
✓
occupazione e inclusione sociale
✓
agricoltura e sviluppo rurale
✓
politiche marittime e della pesca
✓
ricerca e innovazione
✓
aiuti umanitari.
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Finanziamenti comunitari
Finanziamenti comunitari
Novità fino al 2020 Maggiore concentrazione sui risultati: obiettivi chiari e misurabili per migliorare la responsabilità. Semplificazione: un insieme di norme unico per cinque fondi. Condizioni: introduzione di prerequisiti specifici da soddisfare prima della canalizzazione dei fondi. Potenziamento della dimensione urbana e della lotta per l’inclusione sociale: destinazione di una quota minima del FESR a favore di progetti integrati nelle città e del FSE a sostegno delle comunità emarginate. Collegamento alla riforma economica: la Commissione può sospendere i finanziamenti allo Stato membro che disattenda le norme di carattere economico dell’Unione europea. Legionella e altre contaminazioni negli impianti aeraulici e idrici
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Priorità fino al 2020 La politica di coesione ha stabilito 11 obiettivi tematici a sostegno della crescita per il periodo 2014-2020. 1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione 2. Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), nonché il loro utilizzo e qualità 3. Migliorare la competitività delle PMI 4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio 5. Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi
6. Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse 7. Promuovere il trasporto sostenibile e migliorare le infrastrutture di rete 8. Promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori 9. Promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà e qualsiasi discriminazione 10. Investire in istruzione, formazione e apprendimento permanente 11. Migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione
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Gli investimenti del FESR finanzieranno tutti gli 11 obiettivi, ma quelli da 1 a 4 costituiscono le principali priorità di investimento. Le principali priorità del FSE sono gli obiettivi da 8 a 11, ma il fondo finanzia anche quelli da 1 a 4. Il Fondo di coesione finanzia gli obiettivi da 4 a 7 e 11
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione u
Negli ultimi anni il sistema dell'innovazione regionale ha visto crescere la sua capacità di investire in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, incrementando la quantità di investimenti pubblici e privati attivati ma, soprattutto, la capacità di elaborazione di piani di sviluppo cooperativi.
u
La Regione Puglia ha fatto tesoro dell'esperienza e dei risultati raccolti nell'ultimo ciclo di programmazione e oggi, alza l'asticella della sfida, ancora un po'.
u
La metodologia è quella a "Quadrupla Elica" che ha permesso a tutte le parti interessate di essere maggiormente consapevoli delle sfide e delle esigenze, consentendo ai ricercatori e all'industria di concentrarsi su un più rapido sviluppo di soluzioni per essere sperimentate direttamente insieme all'utenza.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione Lo scenario di riferimento è la Smart Puglia 2020
u
le tre Aree prioritarie di Innovazione:Manifattura sostenibile; u
Salute dell'uomo e dell'ambiente;
u
Comunità digitali, creative e inclusive
u
le tecnologie abilitanti - le ormai note KETs -
i fabbisogni pubblici di innovazione che abbiamo censito in riferimento alle 5 Sfide sociali di Horizon 2020: u
Città e territori sostenibili;
u
Salute, benessere e dinamiche socio-culturali;
u
Energia sostenibile;
u
Industria creativa e sviluppo culturale;
u
Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione Le nuove misure sono accompagnate da un sistema di monitoraggio, non solo per una valutazione ex ante ed ex post delle iniziative, ma anche per riposizionare e migliorare l'efficacia della strategia regionale e stabilire dove si concentra il fabbisogno di sostegno pubblico e quindi dove intervenire.
u
L'obiettivo è traguardare sempre nuove sfide, permettendo a ricerca e imprese di connettersi sempre più in un sistema virtuoso che potrà realizzare progetti innovativi che sostengano lo sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo a beneficio del nostro territorio, delle nostre comunità di tutti i cittadini.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK
u
PARTNERSHIP TECNOLOGICHE PUBBLICO-PRIVATE La Regione Puglia investe 30 milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca collaborativa.
u
CHE COSA È INNONETWORK L'intervento promuove la creazione di partnership tecnologiche pubblico-private e azioni che favoriscono l'aggregazione tra imprese esistenti e altre di recente costituzione (start up tecnologiche) su progetti di: u
Ricerca Industriale (RI);
u
Sviluppo sperimentale (SS).
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK u
u
A CHI SI RIVOLGE I destinatari/beneficiari finali sono: u
Le Imprese: grandi - medie e piccole e loro Consorzi;
u
Gli Organismi di Ricerca (OdR).
I beneficiari devono essere organizzati in rete: u
Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.);
u
Contratti di Rete (nei limiti previsti dalla Legge 3 del 2009 e s.m.i.);
u
Consorzio o Società consortile, che soddisfi una delle seguenti condizioni: u
Qualora al progetto da realizzare partecipino tutti o alcune delle imprese o degli Organismi di ricerca aderenti al consorzio ed espressamente indicati nella domanda di contributo;
u
Qualora il consorzio realizzi, con proprie strutture e proprio patrimonio, il progetto in A.T.S. con altri soggetti non aderenti al consorzio stesso.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK
PERCHÉ Per incoraggiare la creazione di partnership tecnologiche pubblico-private, favorendo la realizzazione di reti lunghe nazionali e sovranazionali u Per migliorare le prospettive di sviluppo sui mercati internazionali u
Per aumentare capacità di dialogo e ascolto attraverso un uso intelligente, inclusivo e sostenibile delle tecnologie u Per consolidare la comunità della conoscenza e dell'innovazione u
Per sostenere la formazione di nuovi ricercatori industriali u Per promuovere la creazione di un ecosistema favorevole allo sviluppo di nuove forme di cooperazione e di sinergie innovative u
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK u
I PROGETTI Ciascun progetto candidato deve: u
Fare riferimento ad una delle tre aree prioritarie di Smart Puglia 2020(Manifattura sostenibile; Salute dell'uomo e dell'ambiente; Comunità digitali, creative e inclusive);
u
Utilizzare una tecnologia abilitante, selezionata tra quelle censite dall'Agenzia Regionale ARTI o indicare altra eventuale KET, non ancora censita in Puglia
u
Rispondere ad almeno una delle priorità regionali collegate alle 5 sfide sociali (Città e territori sostenibili; Salute, benessere e dinamiche socioculturali; Energia sostenibile; Industria creativa e sviluppo culturale; Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile).
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK
u
Le Key Enabling Technologies sono caratterizzate da alta intensità di conoscenza, elevata intensità di R&S, cicli d'innovazione rapidi, consistenti spese di investimento e posti di lavoro altamente qualificati.
u
Nel corso del 2013, l’ARTI ha avviato un’indagine sperimentale, volta alla conoscenza diretta dei protagonisti in Puglia della produzione di know-how e delle imprese che fanno ricorso alle tecnologie abilitanti.
u
Il lavoro di mappatura delle competenze scientifiche e tecnologiche pugliesi, collegate alle sei KET, è stato condotto utilizzando una metodologia partecipata, che ha complessivamente coinvolto 149 strutture, appartenenti al Sistema industriale pugliese (79 imprese, 6 Distretti tecnologici, 5 Distretti produttivi, 4 Aggregazioni pubblico-private e un’associazione di Spin-Off dell’Università del Salento) e al Sistema della ricerca pugliese (Università degli Studi di Bari, Politecnico di Bari, Università del Salento, Università degli Studi di Foggia, CNR, ENEA, Consorzio Carso, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, Istituto Italiano di Tecnologia, LaserINN, CETMA, OPTEL, Fondazione Benzi, IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza).
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK u
È importante sottolineare che la mappatura delle KET condotta presenta una serie di criticità:
u
il lavoro, sebbene possa rappresentare un’approssimazione, non può certamente considerarsi esaustivo, in quanto basato su una rilevazione “volontaria” dei soggetti partecipanti. ARTI ha invitato tutti i principali stakeholder a partecipare al lavoro di mappatura, attraverso diversi incontri di lavoro e l’invio di apposite schede di rilevazione, ma si ricorda che all’indagine hanno preso parte complessivamente 149 strutture;
u
le traiettorie tecnologiche, allegate al Rapporto, sono espressione solo di quanto indicato dalle imprese e dagli altri soggetti industriali partecipanti al lavoro di indagine;
u
dai dati raccolti è emersa una esiguità di interesse da parte del tessuto industriale per le tematiche relative alla KET fotonica (in quanto vi è stata una scarsa partecipazione delle imprese a questo ambito tecnologico alla mappatura) nonostante l’elevato livello di competenze di ricerca presenti nel territorio.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK 1. Micro e Nanoelettronica u
Tecnologie per sensori
u
Tecnologie per dispositivi e sistemi embedded
u
Tecnologie per smart grid, smart metering e smart energy
u
Tecnologie informatiche per l’elettronica
2. Nanotecnologie u
Nanotecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale
u
Nanotecnologie e nanomateriali per terapie mediche avanzate e diagnostica medica
u
Sintesi e fabbricazione di nanomateriali, dei loro componenti e dei loro sistemi.
u
Nanomateriali, nanodispositivi e nanosistemi di prossima generazione.
u
Tecnologie di supporto per lo sviluppo e l’immissione sul mercato di nanomateriali e nanosistemi complessi
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK 3.Biotecnologie u
Biotecnologie per l’agricoltura e per la qualità e sicurezza degli alimenti
u
Medicina personalizzata: sviluppo di tecniche innovative per diagnosi e terapie innovative e di correlati biomarcatori per patologie di grande rilevanza sociale (quali ad esempio le malattie neurodegenerative, malattie rare, oncologiche, metaboliche, cardiovascolari)
u
Tecnologie bioinformatiche; Tecnologie per biosensori
u
Tecnologie avanzate di impiego di biomasse
u
Tecnologie di piattaforma innovative e competitive (ad esempio: genomica, meta-genomica, nutrigenetica, proteomica, strumenti molecolari)
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK 4. Materiali avanzati u
Tecnologie per materiali avanzati funzionali, multifunzionali, strutturali e intelligenti e loro componenti
u
Tecnologie per lo sviluppo di materiali per uso medico
u
Tecnologie per lo sviluppo di materiali per applicazioni energetico-ambientali
u
Tecnologie per lo sviluppo di materiali per applicazioni elettroniche, ottiche e magnetiche
u
Tecnologie connesse ai materiali per un'industria sostenibile, volte a facilitare la produzione a basse emissioni di carbonio, il risparmio energetico, nonché l’intensificazione dei processi, il riciclaggio, il disinquinamento e l’utilizzo dei materiali ad elevato valore aggiunto provenienti dai residui e dalla ricostruzione.
u
Tecnologie connesse ai materiali per le industrie creative, in grado di favorire nuove opportunità commerciali, inclusa la conservazione dei materiali con valore storico o culturale.
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Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione - INNONETWORK
5. Produzione e trasformazione avanzate u
Tecnologie innovative per i sistemi produttivi, tra le quali, ad esempio, l’agroalimentare, la robotica, dispositivi avanzati, il virtual prototyping e applicazione delle tecnologie digitali al manufacturing
u
Tecnologie di processo ecosostenibili
u
Tecnologie per la produzione di energia
u
Tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale, incluso per la bonifica dei siti contaminati, il risparmio energetico e per il monitoraggio ambientale, marino e climatico
u
Tecnologie volte a favorire l'innovazione e la specializzazione dei sistemi manifatturieri regionali, sul piano della produzione, dell'organizzazione, , del marketing e della distribuzione.
u
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INNONETWORK -Ambiti di riferimento delle idee progettuali 1. Città e territori sostenibili u
Progettazione urbanistica e territoriale sostenibile; mobilità sostenibile; sicurezza del territorio, gestione dei rifiuti; approvvigionamento idrico; inquinamento di aria, acqua e suolo; cambiamenti climatici e dell’ecosistema; predicibilità climatica; osservazioni sistemiche, mirate e su eventi.
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1. Città e territori sostenibili 1.1 Risorse idriche u
La gestione delle risorse idriche in una prospettiva futura richiede la formulazione di nuovi paradigmi in grado di coniugare da un lato la tutela delle risorse idriche mediante nuovi sistemi e tecnologie innovative e dall’altro lo sviluppo di nuovi sistemi di monitoraggio distribuiti e di facile accesso per un controllo diffuso dello stato di qualità dei sistemi di approvvigionamento. In particolare occorre intervenire in termini di:
u
Sistemi di analisi di rischio per opere di approvvigionamento potabile per gestire condizioni di emergenza connesse all’approvvigionamento idrico potabile.
u
Metodologie di ricognizione della disponibilità di risorse idriche nei singoli comparti, con lo sviluppo di scenari operativi, eventualmente integrabili con sistemi di analisi delle crisi idriche e di monitoraggio delle fonti di approvvigionamento.
u
Modelli di integrazione di software di analisi e simulazione idraulica e/o idrologica, congiuntamente a modelli di bilancio delle risorse idriche disponibili, in grado di definire specifici scenari di funzionamento delle reti, a seguito di danneggiamenti, di contingenze climatiche e di scelte operative effettuate dai decisori nella gestione delle emergenze.
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1. CittĂ e territori sostenibili u
Riduzione dei consumi energetici nel comparto della gestione idrica (Regione Puglia -Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche)
u
Tecnologie innovative per la tutela e la protezione delle risorse idriche pregiate
u
Piattaforme di Adaptive Water Management
u
Sistema di Early Warning per l'insorgere di una fioritura potenzialmente tossica di ciano batteri
u
Sistema per la gestione delle risorse idriche
u
Monitoraggio perdite rete primaria e di distribuzione
u
Trattamento e riduzione fanghi nei processi di depurazione delle acque reflue
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1. CittĂ e territori sostenibili 1.2 Controllo e gestione del territorio u
Risulta strategica la realizzazione di nuovi sistemi integrati per la prevenzione dei rischi, la difesa e la messa in sicurezza del territorio, attraverso l'impiego di soluzioni e tecnologie aerospaziali che consentano in tempo reale la geolocalizzazione interattiva di informazioni rilevabili attraverso sensoristica avanzata mobile e controllo remoto geospaziale. In tal senso i fabbisogni si concretizzano in:
u
implementazione di metodologie innovative di monitoraggio (aree costiere, aree rurali, aree marine, etc.) attraverso rilevazioni fotogrammetriche e/o laser e/o iperspettrali eseguite con UVA (Unmanned Air Vehicle)
u
organizzazione di modelli di rilievo di parametri ambientali mediante le suddette tecnologie e definizione di protocolli di interfacciamento con dispositivi mobili
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1. Città e territori sostenibili 1.3 Air Pollution e Health Risk Assessment in aree territoriali a forte concentrazione industriale u
La complessità associata alle aree industriali caratterizzate da significative emissioni in atmosfera, determinate spesso da una grande quantità di sorgenti emissive sia diffuse che convogliate, è legata all’impossibilità di identificare e localizzare facilmente quelle che contribuiscono in maniera rilevante al peggioramento dei livelli di qualità dell’aria. Di qui la necessità di mettere in campo sistemi in grado di affrontare tale complessità conducendo monitoraggi ad alta risoluzione spaziale e temporale, di effettuare una caratterizzazione chimica spinta delle specie presenti in atmosfera, direttamente in campo o in laboratorio che permetta di identificare possibili markers di sorgente e di valutare i rischi per la salute della popolazione esposta. In questo quadro le esigenze risultano:
u
Necessità tecnologiche per l’”Health Risk Assessment” in aree ad alta densità industriale
u
Green remediaton: tecniche e tecnologie per la bonifica dei sedimenti contaminati in acque di transizione e marine
u
Emissioni di inquinanti in atmosfera -Combustione di biomassa ad uso civile
u
Rescue Smart Platform : Piattaforma integrata di controllo e gestione del territorio Gestione dei rifiuti -Tecnologie di minimizzazione degli smaltimenti
u
Strumenti di supporto alle decisioni nel contesto della gestione delle risorse ambientali
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2. Salute, benessere e dinamiche socioculturali 2.1 Nuovi strumenti per la diagnosi avanzata e precoce di malattie neurodegenerative La necessità di disporre di nuovi strumenti e quindi di strategie di eccellenza per la diagnostica precoce ed integrata delle patologie neurodegenerative, in una prospettiva di prevenzione socio sanitaria, rappresenta nel territorio regionale un fabbisogno primario nel proprio piano di sviluppo delle politiche di wellness coerenti con gli obiettivi di Europa 2020 e sul piano scientifico con gli obiettivi di Horizon 2020 in tema di “Health, demographic change and wellbeing”. Una gestione integrata per la diagnosi di malattie neurodegenerative deve possedere tutti i requisiti per essere altamente competitiva in ambito scientifico internazionale. Nel campo delle patologie neurodegenerative attualmente tali requisiti sono rappresentati da tutte le competenze e gli strumenti che consentono una diagnosi precoce di malattia, combinandosi all’approccio clinico. In particolare tali requisiti sono così rappresentabili dal punto di vista disciplinare:
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2. Salute, benessere e dinamiche socioculturali 2.2 Invecchiamento attivo e in salute Alla luce dei trend demografici europei, è ormai prioritario l’obiettivo di garantire il benessere fisico delle persone anziane, rendendo disponibili tutte le strumentazioni necessarie a facilitare il supporto e il monitoraggio della persona “fragile” nell’ambito del suo contesto abitativo ordinario. Un obiettivo che potrà essere perseguito efficacemente solo se si potrà disporre di una progettazione di sistemi tecnologici in grado di coinvolgere l’insieme delle problematiche connesse agli aspetti abitativi e dell’ambiente assistito, considerando gli scenari di vita quotidiana e gli stili di vita delle diverse fasce di popolazione anziana, puntando in particolare alle seguenti necessità: Tecnologie di monitoraggio domestico e rilevazione eventi critici. Strumenti di supporto nelle attività quotidiane, controllo assunzione di medicinali, navigazione e geo-localizzazione interna ed esterna. Sistemi di comunicazione con gli operatori sanitari e monitoraggio delle prestazioni erogate. Metodologie di stimolazione e monitoraggio della capacità cognitiva.
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3. Energia sostenibile u
Riduzione di emissioni di inquinanti in atmosfera
u
Pratiche, prodotti o servizi innovativi per lo sviluppo di città intelligenti (Smart cities)
u
Sistemi innovativi e dimostratori per lo stoccaggio e distribuzione intelligente dell’energia (smart grids)
u
Sviluppo di sistemi innovativi per il riutilizzo di scarti agricoli e di potatura locali
u
Sviluppo di processi o prodotti innovativi per la riduzione di emissioni di inquinanti o serra in atmosfera
u
Sistemi innovativi per il supporto e lo sviluppo della mobilità sostenibile (veicoli alimentali ad elettricità, idrogeno e biocarburanti)
u
Interventi innovativi per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici
u
Sviluppo di attività di ricerca e innovazione e dimostrazione su vasta scala di rinnovabili innovative, incluso sistemi energetici su scala piccola e micro ed impianti flessibili a bassa emissione di carbone
u
Sviluppo di sistemi innovativi per la produzione di energia termica, ivi inclusi impianti solari termici, geotermici a bassa entalpia, solar cooling.
u
Attività di ricerca e innovazione e dimostrazione relativa a tecnologie per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, ivi inclusi mini e micro impianti (mini eolico, solare fotovoltaico integrato) integrati nell’ambito cittadino
u
Reimpiego e valorizzazione dei residui per la creazione di nuovi processi o prodotti nei comparti agroenergetico, chimico, manifatturiero ed industriale
u
Sviluppo di sistemi di fiscalità locale volti a ridurre le emissioni inquinanti e favorire il passaggio ad un modello economico di sviluppo sostenibile
u
Interventi innovativi per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, anche attraverso gli effetti incentivanti e disincentivanti prodotti dalla leva fiscale
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4. Industria creativa (e sviluppo culturale) u
Rafforzamento della conoscenza dei processi storici, sociali e culturali, quella del patrimonio artistico e antropologico, quella dello sviluppo scientifico e tecnologico
u
Rafforzamento della conoscenza e della diffusione della musica colta, delle musiche d’arte e della cultura teatrale e cinematografica, e delle relative tradizioni culturali e codici linguistici, con particolare attenzione ai giovani e ai territori marginali
u
Sostegno allo lo sviluppo delle diverse espressioni della produttività creativa e artistica, con particolare attenzione agli approcci interdisciplinari e all’utilizzo di linguaggi innovativi e multimediali
u
Sviluppo di nuovi sistemi di produzione e di comunicazione di contenuti culturali e artistici mediante Internet e i social media
u
Potenziamento dell’ibridazione e del dialogo tra industrie creative e filiere produttive appartenenti ad ambiti settoriali tradizionali
u
Rafforzamento delle conoscenze di base e supporto all'Unione dell'innovazione e allo spazio europeo della ricerca
u
Uso del potenziale innovativo, creativo e produttivo di tutte le generazioni
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5. Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile
u
Fornire ecosistema di servizi e beni pubblici (deposito dell’acqua, resistenza a inondazioni e siccità)
u
Tutela e valorizzazione della biodiversità e delle produzioni tipiche mediterranee, anche in partenariato con gli altri Paesi dell’area euromediterranea
u
Cambiamenti climatici, approcci agroecosistemici integrati e sistemi innovativi di gestione delle risorse (es.: risorsa idrica, aridocoltura e gestione del suolo, ecc.) nei processi produttivi agricoli a basso impatto ambientale
u
Miglioramento dei servizi di previsione agro-meteorologica, valutazione dei danni conseguenti a eventi meteo estremi
u
Innovazioni nell’agricoltura multifunzionale caratterizzate da compatibilità con i sistemi agricoli, sostenibilità ambientale ed integrazione con il territorio (compresa la funzione ambientale e paesaggistica dell’agricoltura, la gestione e produzione di beni pubblici e beni comuni)
u
Sviluppo/aggiornamento delle carte della vegetazione naturale (parchi, foreste e aree protette) su scala di dettaglio (biodiversità, tratturi, equiturismo, etc.) anche con riferimento alla difesa e conservazione del patrimonio boschivo (incendi, rimboschimenti, diradamenti, dissesto idrogeologico, etc.)
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5. Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile u
Un’industria agroalimentare sostenibile e competitiva (prodotti sani)
u
Qualità ambientale, tracciabilità, flussi fisici degli animali e dei prodotti di origine zootecnica, sicurezza alimentare nelle produzioni agricole e zootecniche regionali ai fini della competitività e della tutela della salute
u
Uso razionale delle risorse e sistemi colturali innovativi per il miglioramento della compatibilità ambientale nelle produzioni delle filiere agricole regionali, precision farming, semina, fertilizzazioni, irrigazioni
u
Sviluppo competitivo ed ecologico dell'acquacoltura (acquacoltura sostenibile)
u
Favorire la bio-economia per le bio-industrie (circuiti chiusi di sostanze nutritive tra aree urbane e rurali)
u
L'impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini e sull'economia marittima
u
Sviluppare il potenziale delle risorse marine attraverso un approccio integrato
u
Concetti e tecnologie trasversali che consentano la crescita marittima
u
Sostenibilità biologica e valutazione scientifica delle specie ittiche al fine di garantire la conservazione/ripristino delle risorse alieutiche
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Risorse disponibili e intensità d’aiuto Il finanziamento dei Progetti viene assicurato mediante le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, POR Puglia FESR 2014-2020, Asse I - Azione 1.6 “Interventi per il rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale e incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento”. Le risorse finanziarie complessive previste per il presente Avviso corrispondono a 30.000.000,00 euro (trentamilioni). La Regione Puglia, sulla base dei risultati dell’istruttoria di valutazione e della disponibilità di risorse aggiuntive, si riserva di incrementare la relativa dotazione finanziaria.
La dotazione finanziaria delle azioni del PO 2014-2020 destinata a linee di intervento di promozione della ricerca collaborativa, in coerenza con la S3 regionale, sarà attribuita attraverso il meccanismo di concentrazione per l’implementazione dell’attuazione delle azioni della SmartPuglia2020, previsto nella Strategia stessa. Tenuto conto della necessità di combinare le scelte regionali con il processo di enterpreneurial discovery, proprio dei soggetti che operano nel mercato delle tecnologie, dei prodotti e dei servizi ad alto valore aggiunto, tale meccanismo prevede una ripartizione in percentuale delle risorse complessive sopra indicate in misura del 75% delle risorse (€ 22.500.000,00) da destinare alle KET già censite dall’ARTI10 (Allegato 1), ed il rimanente 25% (€ 7.500.000,00) ad altre KET, non ancora censite in Puglia. Pertanto, i proponenti, in fase di sottomissione della loro proposta, dovranno indicare la KET a cui si riferisce l’attività di ricerca prevista, selezionandola tra quelle censite dall’Agenzia Regionale ARTI, oppure indicando altra eventuale KET. Tale ripartizione darà origine a due graduatorie distinte di progetti di ricerca. Qualora i costi delle proposte progettuali pervenute e valutate positivamente in una delle due graduatorie fossero inferiori alle risorse disponibili, si procederà ad incrementare la dotazione finanziaria dell’altra graduatoria per la quota non utilizzata nella prima.
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Risorse disponibili e intensità d’aiuto 4. Ai sensi dell'art. 25 del Regolamento 651/2014, gli Aiuti a progetti di ricerca e sviluppo sono concessi nella forma del contributo in conto impianti, per una intensità di aiuto descritta al punto successivo. 5. Per le Imprese, l’intensità di aiuto, calcolata in base ai costi valutati ammissibili, vista la collaborazione effettiva con un organismo di ricerca che sostenga almeno il 10% dei costi ammissibili e che abbia il diritto di pubblicare i risultati della ricerca, non può superare le percentuali di contribuzione di seguito specificate, calcolate rispetto ai costi valutati ammissibili: a) per attività di ricerca industriale : 80% per le micro, piccole imprese; 75% per le medie imprese; 65% per le grandi imprese; b) per attività di sviluppo sperimentale: 60% per le micro e piccole imprese; 50% per le medie imprese; 40% per le grandi imprese; 6. Per gli Organismi di ricerca l’intensità d’aiuto è pari a quella massima applicabile tra le imprese partecipanti al Raggruppamento per ciascuna linea di intervento.
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Risorse disponibili e intensità d’aiuto u
7. Il costo minimo per singolo progetto candidato è di 300.000,00 euro (trecentomila).
u
8. Il contributo massimo erogabile per singolo progetto è pari a 1.500.000,00 euro (unmilionecinquecentomila).
u
9. I costi connessi con l'ottenimento e la validazione di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale, possono essere agevolati sino all’intensità di aiuto concessa per le attività di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale che li hanno originati fino ad un massimo di 100.000,00 euro (centomila) a progetto ammesso a finanziamento.
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Spese ammissibili 1. Sono ammissibili le spese, sostenute dai soggetti beneficiari dell’aiuto, strettamente connesse agli investimenti agevolati, e così classificate: a)
spese di personale dipendente addetto al coordinamento e alla gestione amministrativa del progetto (project management); non potranno superare il 10% (dieci per cento) del totale dei costi ammissibili valutati per singolo partner
b)
spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto di ricerca), a condizione che lo stesso sia operante nelle unita locali ubicate nella regione;
c)
spese per strumentazione ed attrezzature, di nuovo acquisto, utilizzate per la realizzazione delle attività previste dal progetto;
d)
spese di “ricerca a contratto" acquisita contrattualmente da terzi (Università, Centri e Laboratori di ricerca pubblici, Centri e Laboratori di ricerca privati, quest’ultimi se iscritti all’Albo dei Laboratori del MIUR), tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato che non comporti elementi di collusione;
e)
spese relative allo sviluppo e registrazione di brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale generati dal progetto;
f)
spese per servizi di consulenza specialistica o altri servizi equivalenti, incluso l’addestramento del personale;
g)
altri costi d’esercizio, inclusi costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto;
h)
spese generali.
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Durata delle attività Le attività ammesse a finanziamento dovranno concludersi entro 18 (diciotto) mesi dalla data di comunicazione di ammissione al beneficio (notifica a mezzo PEC della determina di concessione provvisoria delle agevolazioni). E’ concedibile una sola proroga per un periodo massimo di 6 (sei) mesi, previa autorizzazione concessa dall’Organismo Intermedio, a seguito di formale e motivata richiesta da presentare a cura della capofila del Raggruppamento esclusivamente dopo 15 (quindici) mesi dalla data di comunicazione di ammissione al beneficio,
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Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse
u
"Titolo VI - "Aiuti per la tutela dell'ambiente" rivolto a microimprese, imprese di piccola dimensione e medie imprese che intendano realizzare un investimento nel territorio della Regione Puglia.
u
Chi può richiedere l'agevolazione? Possono richiedere l'agevolazione: le microimprese, le imprese di piccola dimensione e le medie imprese, come da definizione di cui alla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003, che intendono realizzare una iniziativa nell'ambito di uno dei codici Ateco ammissibili della "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007" elencati nell'allegato dell'Avviso Pubblico. I soggetti proponenti alla data di presentazione della domanda di agevolazione devono essere regolarmente costituiti e iscritti nel Registro delle Imprese.
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Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse u
Con il "Titolo VI - "Aiuti per la tutela dell'ambiente" si possono realizzare interventi in unitĂ locali ubicate nel territorio della Regione Puglia e riguardanti: u
efficienza energetica;
u
cogenerazione ad alto rendimento;
u
produzione di energia da fonti rinnovabili fino a un max del 60% dell'energia consumata mediamente nei tre anni solari antecedenti la data di presentazione della domanda e, comunque, fino al limite massimo di 500 kW. Al limite del 60% concorre la produzione da sistemi da fonti rinnovabili eventualmente giĂ presenti nel sito.
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Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse SPESA AMMISSIBILE u
I progetti di investimento ammissibili devono prevedere una spesa non inferiore a Euro 80.000,00 per unità locale e conseguire un risparmio di energia primaria (pari ad almeno il 15% dell’unità locale oggetto di investimento.
u
acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, comprensivi delle spese in opere murarie e assimilate strettamente connesse ed indispensabili per consentire l’installazione degli impianti e dei macchinari (a titolo esemplificativo: basamenti macchinari, quadri e cavi elettrici degli impianti, etc. );
u
le spese di progettazione ingegneristica (per la redazione del progetto tecnico) e di direzione lavori sono ammissibili nel limite del 5% dell’investimento ammissibile;
u
le spese per la redazione della diagnosi energetica ex ante e della relazione finale dei risultati conseguiti nei limiti dell’1,5% degli investimenti ammissibili e nel limite complessivo massimo di € 10.000,00. Si precisa che non sono ammissibili gli interventi sugli involucri edilizi (a titolo esemplificativo: sostituzione degli infissi, interventi strutturali, rifacimento/coibentazione delle superfici opache verticali e orizzontali, opere di impermeabilizzazione del capannone, etc.). Le spese ammissibili dovranno derivare da atti giuridicamente vincolanti (contratti, lettere d’incarico, conferma d’ordine) da cui risulti chiaramente l’oggetto della prestazione, il suo importo, la sua pertinenza al progetto, i termini di consegna.
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FORMA ED INTENSITA’ DELLE AGEVOLAZIONI u
Le agevolazioni saranno calcolate, indipendentemente dall’ammontare del progetto ammissibile, sull’importo massimo di € 4.000.000 per le medie imprese e di € 2.000.000 per le piccole e micro imprese.
u
La copertura finanziaria del piano di investimento finanziato dalla misura è prevista nelle seguenti percentuali:
u
35% mutuo a carico del Fondo Mutui al tasso pari al tasso di riferimento UE;
u
30% Sovvenzione diretta;
u
35% mutuo a carico della banca finanziatrice.
u
L’impresa richiede un finanziamento bancario che deve coprire il 70% dell’investimento. Il periodo di durata del finanziamento bancario non potrà essere superiore a 6 anni di ammortamento più un anno di preammortamento.
u
Con riferimento alla sovvenzione diretta, l’aiuto sarà erogato in forma di contributo in conto impianti e non potrà essere superiore al 30% dell’investimento ammissibile e all’importo massimo di 1.200.000 euro per le medie imprese e di 600.000 euro per le piccole e micro imprese.
u
Le imprese beneficiarie in possesso del rating di legalità beneficiano di una ulteriore sovvenzione diretta, nella misura del 2% dell’importo del finanziamento erogato dall’Intermediario Finanziario all’impresa beneficiaria.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi Governi: norme – controlli – Spesa: trasparenza I fondi sono gestiti seguendo norme rigorose per assicurare che il loro utilizzo sia sottoposto a uno stretto controllo e che siano spesi in modo trasparente e responsabile. In ultima istanza, la responsabilità politica per il corretto utilizzo dei finanziamenti dell‘UE ricade sul collegio dei 28 commissari europei. Tuttavia, poiché la maggior parte dei finanziamenti è gestita nei Paesi beneficiari, spetta ai Governi nazionali effettuare controlli e audit annuali.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi I Fondi Strutturali di Investimento Oltre il 76% del bilancio dell‘UE è gestito in collaborazione con le amministrazioni nazionali e regionali con un sistema di "gestione concorrente", Tale gestione avviene essenzialmente mediante cinque grandi fondi, i c.d. fondi strutturali e d'investimento. Complessivamente, contribuiscono a mettere in atto la strategia europa 2020.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – I fondi Strutturali e di Investimento Europeo I cinque principali fondi operano congiuntamente a supporto dello Sviluppo Economico di tutti i Paesi dell‘Unione Europea in linea con gli obiettivi della strategia «Europa 2020»: 1) 2) 3) 4) 5)
fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) fondo sociale europeo (FSE) fondo di coesione (FC) fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)
Tutte le Regioni dell‘Unione Europea possono beneficiare dei fondi fesr e fse,
mentre solo le regioni in ritardo di sviluppo possono ricevere il sostegno del fondo di coesione.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – Gli altri Fondi - FSUE Trattasi de: il fondo di solidarietà dell'unione europea (FSUE) interviene in caso di calamità naturali. il fondo di solidarietà dell'unione europea (fsue) è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all'interno dell'ue. il fondo è stato istituito a seguito delle gravi inondazioni che hanno devastato l'europa centrale nell'estate del 2002. da allora è stato utilizzato ben 72 volte in risposta a diversi tipi di catastrofi, tra cui inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. finora sono stati erogati oltre 3.8 miliardi di euro a favore di 24 paesi europei
Il Fondo di Solidarietà è spesso citato nelle news a causa delle sempre più frequenti calamità che colpiscono I territori dell’UE
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – Gli altri Fondi - IPA Lo strumento di assistenza preadesione (IPA) fornisce assistenza ai paesi candidati o potenziali candidati all'ingresso in unione europea. il quadro giuridico e l'assistenza finanziaria relativi all‘IPA 2014-2020 (cd IPA II) rientrano tra le competenze della DG politica di vicinato e negoziati di allargamento, ad eccezione della cooperazione transfrontaliera tra Paesi membri e Paesi beneficiari dell‘IPA. I Paesi beneficiari dell'IPA sono suddivisi in due categorie: a)
i Paesi candidati all'UE (Turchia, Albania, Montenegro, Serbia e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia), ammissibili alle cinque misure dell'IPA;
b)
i Paesi candidati potenziali dei Balcani occidentali (Bosnia-Erzegovina, Kosovo, ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU), ammissibili esclusivamente alle prime due misure.
Gli interventi previsti nell'ambito dell'IPA 2007-2013 (IPA I) possono interessare cinque
misure: 1)sostegno alla transizione e rafforzamento delle istituzioni; 2) cooperazione transfrontaliera (con gli Stati membri dell'UE e gli altri paesi ammissibili all'IPA); 3) sviluppo regionale (trasporti, ambiente e sviluppo economico); 4) risorse umane (valorizzazione del capitale umano e lotta contro l'esclusione); 5) sviluppo rurale.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – I fondi Strutturali e di Investimento Europeo –
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Il FESR mira a consolidare la coesione economica e sociale dell'unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. Il FESR concentra gli investimenti su diverse aree nome di «concentrazione tematica»:
prioritarie chiave. Tale approccio assume il
1)
innovazione e ricerca;
2)
agenda digitale;
3)
sostegno alle piccole e medie imprese (PMI);
4)
economia a basse emissioni di carbonio.
Le risorse FESR stanziate a favore di tali priorità dipendono dalla categoria di regione: a)
nelle regioni più sviluppate almeno l'80 % dei fondi deve concentrarsi su almeno due priorità;
b)
nelle regioni in transizione la concentrazione concerne il 60 % dei fondi;
c)
nelle regioni in ritardo di sviluppo la concentrazione concerne il 50 % dei fondi.
Alcune risorse FESR, inoltre, devono essere specificamente destinate a progetti attinenti all'economia a basse emissioni di carbonio: i.
regioni più sviluppate: 20 %; ii. regioni in transizione: 15 %; iii. regioni in ritardo di sviluppo: 12 %.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – I fondi Strutturali e di Investimento Europeo –
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Il FESR riserva particolare attenzione alle specificità
territoriali
La sua azione mira a ridurre i problemi economici, ambientali e sociali che affliggono le aree urbane, investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile.
Almeno il 5 % delle risorse FESR è destinato alle specificità territoriali mediante le «azioni integrate» gestite dalle città. Le aree svantaggiate dal punto di vista geografico (in quanto isolate, montagnose o a scarsa densità demografica) ricevono un trattamento particolare. Le aree più periferiche, infine, godono di specifici aiuti economici da parte del FESR per far fronte agli eventuali svantaggi derivanti dalle condizioni di lontananza.
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Finanziamenti comunitari – Gestione Fondi – I fondi Strutturali e di Investimento Europeo –
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) I Programmi di cooperazione territoriale europea (INTERREG) prevedono la concentrazione di almeno l'80 % dei fondi sulle quattro aree prioritarie menzionate in precedenza. Il Fondo per la Cooperazione territoriale europea (ETC), meglio noto come Interreg, è uno dei due obiettivi della politica di coesione e fornisce un quadro per l'attuazione di azioni comuni e scambi politici tra gli attori nazionali, regionali e locali di diversi Stati membri. L'obiettivo generale della cooperazione territoriale europea (ETC) è quello di promuovere uno sviluppo economico, sociale e territoriale armonioso dell'Unione nel suo complesso. Interreg è costruito intorno a tre filoni di cooperazione: transfrontaliera (Interreg A), transnazionale (Interreg B) e interregionale (Interreg C). Cinque periodi di programmazione di Interreg sono riusciti a vicenda: INTERREG I (1990-1993) - INTERREG II ( 1994-1999) - INTERREG III (2000-2006) - INTERREG IV (2007-2013) INTERREG V (2014-2020)
Le quattro aree prioritarie: 1)innovazione e ricerca; 2)agenda digitale; 3)sostegno alle piccole e medie imprese (PMI); 4)economia a basse emissioni di carbonio
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) (1) L'articolo 176 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede che il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) sia destinato a contribuire alla correzione dei principali squilibri regionali esistenti nell'Unione. A norma di tale articolo e dell'articolo 174, secondo e terzo comma, TFUE, il FESR è destinato a contribuire a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e a ridurre il ritardo delle regioni meno favorite, tra le quali un'attenzione particolare deve essere rivolta alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna. (2) Il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (3) stabilisce le disposizioni comuni al FESR, al Fondo sociale europeo (FSE), al Fondo di coesione, al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) (3) È opportuno stabilire disposizioni specifiche concernenti i tipi di attività che possono essere finanziate dal FESR per contribuire alle priorità d'investimento nell'ambito degli obiettivi tematici stabiliti nel regolamento (UE) n. 1303/2013. È opportuno allo stesso tempo definire e chiarire quali attività non rientrano nell'ambito del FESR, tra cui gli investimenti volti a conseguire la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra provenienti dalle attività elencate nell'allegato 1 della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (4). Al fine di evitare un finanziamento eccessivo, tali investimenti non dovrebbero essere ammissibili al sostegno del FESR in quanto già beneficiano di vantaggi finanziari derivanti dall'applicazione della direttiva 2003/87/CE. Tale esclusione non dovrebbe limitare la possibilità di ricorrere al FESR a sostegno di attività non contemplate dall'allegato I della direttiva 2003/87/CE anche se tali attività sono attuate dagli stessi operatori economici e comprendono attività quali investimenti a fini di efficienza energetica in reti di riscaldamento urbano, in sistemi intelligenti di distribuzione, stoccaggio e trasmissione dell'energia, e misure dirette a ridurre l'inquinamento atmosferico, anche se uno degli effetti indiretti di tali attività è la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, o se sono elencati nel piano nazionale di cui alla direttiva 2003/87/CE. (4) È necessario specificare quali attività supplementari possono essere sostenute a titolo del FESR nell'ambito dell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea". o da isole.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ((5)Il FESR dovrebbe contribuire alla strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, garantendo una maggiore concentrazione del sostegno del FESR sulle priorità dell'Unione. A seconda della categoria delle regioni sostenute, il sostegno del FESR nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" dovrebbe essere concentrato sulla ricerca e sull'innovazione, sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), sulle piccole e medie imprese (PMI) e sulla promozione di un'economia a bassa emissione di carbonio. (6)Nell'ambito della priorità d'investimento "sviluppo locale di tipo partecipativo" il sostegno del FESR dovrebbe poter contribuire a tutti gli obiettivi tematici indicati nel presente regolamento. (8) È necessario promuovere l'innovazione e lo sviluppo di PMI in ambiti emergenti legati alle sfide europee e regionali, come ad esempio i settori dell'industria creativa e della cultura nonché i servizi innovativi che rispondono alle nuove esigenze della società ovvero a prodotti e servizi connessi all'invecchiamento della popolazione, all'assistenza e alla salute, all'ecoinnovazione, all'economia a bassa emissione di carbonio e all'efficienza in termini di risorse.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) (12) Al fine di promuovere la mobilità regionale o locale sostenibile o di ridurre l'inquinamento atmosferico e acustico, è necessario promuovere modalità di trasporto salubri, sostenibili e sicure. È opportuno che gli investimenti in infrastrutture aeroportuali sostenuti dal FESR promuovano un trasporto aereo sostenibile dal punto di vista dell'ambiente, potenziando, tra l'altro, la mobilità regionale mediante il collegamento dei nodi secondari e terziari all'infrastruttura della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), anche attraverso nodi multimodali. (15) Al fine di promuovere l'inclusione sociale e di combattere la povertà, in particolare in seno alle comunità emarginate, è necessario migliorare l'accesso ai servizi sociali, culturali e ricreativi, attraverso l'offerta di infrastrutture di ridotte dimensioni, tenendo conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità e degli anziani. (16) È opportuno che i servizi locali di tipo partecipativo comprendano tutte le forme di servizi prestati a domicilio, su base familiare e residenziali e di altri servizi locali che sostengono il diritto di ogni persona a vivere nella comunità godendo della parità di scelta e mirano a prevenire l'isolamento o la segregazione dalla comunità.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) (19) Nel quadro dello sviluppo urbano sostenibile, si considera necessario sostenere azioni integrate per affrontare le sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali delle aree urbane, comprese le aree urbane funzionali, tenendo in considerazione la necessità di promuovere i collegamenti tra aree urbane e rurali. Nell’accordo di partenariato si dovrebbero definire i principi di selezione delle aree urbane in cui attuare le azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile e gli importi indicativi per dette azioni, assegnando a tale scopo almeno il 5 % delle risorse del FESR disponibili a livello nazionale. La portata di qualunque delega di compiti alle autorità urbane dovrebbe essere decisa dall'autorità di gestione in consultazione con l'autorità urbana.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Articolo 1 – Oggetto - Il presente regolamento stabilisce i compiti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), l'ambito di applicazione del suo sostegno per quanto riguarda gli obiettivi "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e l'obiettivo della Cooperazione territoriale europea e disposizioni specifiche concernenti il sostegno del FESR all'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione". Articolo 2 - Compiti del FESR - Il FESR contribuisce al finanziamento del sostegno destinato a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale eliminando le principali disparità regionali nell'Unione tramite lo sviluppo sostenibile e l'adeguamento strutturale delle economie regionali, compresa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Articolo 3 - Ambito di applicazione del sostegno a titolo del FESR 1. Per contribuire alle priorità d'investimento indicate all'articolo 5 il FESR sostiene le seguenti attività: a) investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro sostenibili, tramite aiuti diretti a investimenti nelle PMI; b) investimenti produttivi, indipendentemente dalle dimensioni dell'impresa interessata, che concorrono alla realizzazione delle priorità di investimento; c) investimenti in infrastrutture che forniscono servizi di base ai cittadini nei settori dell'energia, dell'ambiente, dei trasporti e TIC; d) investimenti in infrastrutture sociali, sanitarie, di ricerca, di innovazione, economiche ed educative; e) investimenti nello sviluppo del potenziale endogeno attraverso investimenti fissi in attrezzature e infrastrutture di ridotte dimensioni, tra cui infrastrutture per la cultura e il turismo sostenibile, servizi alle imprese, sostegno a organismi di ricerca e innovazione e a investimenti in tecnologie e nella ricerca applicata nelle imprese; f) la creazione di reti, la cooperazione e lo scambio di esperienze tra le autorità competenti regionali, locali e urbane e altre autorità pubbliche, le parti economiche e sociali e gli organismi pertinenti che rappresentano la società civile di cui all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (UE) No 1303/2013, gli studi, le azioni preparatorie e lo sviluppo di capacità.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Articolo 5 - Priorità d'investimento Nell'ambito degli obiettivi tematici indicati all'articolo 9, primo comma, del regolamento (UE) n. 1303/2013 il FESR sostiene le seguenti priorità d'investimento in base alle esigenze di sviluppo e alle potenzialità di crescita di cui all'articolo 15, paragrafo 1, lettera a), punto i), di tale regolamento e indicate nell'accordo di partenariato:
1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione provvedendo a: a)potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di competenza, in particolare quelli di interesse europeo; b)promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell'istruzione superiore, in particolare promuovendo gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale, l'ecoinnovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, la stimolo della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima produzione, soprattutto in tecnologie chiave abilitanti, e la diffusione di tecnologie con finalità generali;
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Art 5 – priorità (segue) 2) migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime: a) estendendo la diffusione della banda larga e il lancio delle reti ad alta velocità e sostenendo l'adozione di reti e tecnologie emergenti in materia di economia digitale; b) sviluppando i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC; c) rafforzando le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusion, l'eculture e l'e-health;ticolo 5 - Priorità d'investimento
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Art 5 – priorità (segue) 3)accrescere la competitività delle PMI: a) promuovendo l'imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese; b) sviluppando e realizzando nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l'internazionalizzazione; c) sostenendo la creazione e l'ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi; d) sostenendo la capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Art 5 – priorità (segue) 4) sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori; 5) promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi; 6) preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse; 7) promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete; 8) promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori: a)
incubatori, lavoratori autonomi, microimprese
b)
Sostenendo iniziative per lo sviluppo locale;
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Art 5 – priorità (segue) 9) promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e ogni discriminazione; a)
investendo in infrastrutture sanitarie e sociali che contribuiscano allo sviluppo nazionale, regionale e locale, alla riduzione delle disparità nelle condizioni sanitarie, promuovendo l'inclusione sociale attraverso un migliore accesso ai servizi sociali, culturali e ricreativi e il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi territoriali di comunità
b)
sostenendo la rigenerazione fisica, economica e sociale delle comunità sfavorite nelle aree urbane e rurali;
c)
sostenendo imprese sociali;
d)
investendo nell'ambito delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo;
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Art 5 – priorità (segue) 10) investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente, sviluppando l'infrastruttura scolastica e formativa; 11) rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR, affiancando le azioni svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione.
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Articolo 7 - Sviluppo urbano sostenibile 1. Il FESR sostiene, nell'ambito dei programmi operativi, lo sviluppo urbano sostenibile per mezzo di strategie che prevedono azioni integrate per far fronte alle sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali che si pongono nelle aree urbane, tenendo anche conto dell'esigenza di promuovere i collegamenti tra aree urbane e rurali. 2. Lo sviluppo urbano sostenibile è intrapreso per mezzo degli investimenti territoriali integrati o per mezzo di un programma operativo specifico, o di un asse prioritario specifico. 3. Tenendo conto della propria specifica situazione territoriale, ciascuno Stato membro stabilisce nel proprio accordo di partenariato i principi per la selezione delle aree urbane in cui devono essere realizzate le azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile e la dotazione indicativa destinata a tali azioni a livello nazionale. 4. Almeno il 5 % delle risorse del FESR assegnate a livello nazionale nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" è destinato ad azioni integrate per lo sviluppo urbano
Città Vecchia, Distretto Turistico ricettivo Valorizzazione
delle Risorse del Mare e
Valorizzazione
delle risorse Culturali, Commercio Prodotti tipici locali
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Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Articolo 8 - Azioni innovative nel settore dello sviluppo urbano sostenibile 1. Su iniziativa della Commissione, il FESR può sostenere azioni innovative nel campo dello sviluppo urbano sostenibile. Tali azioni comprendono studi e progetti pilota diretti a identificare o sperimentare nuove soluzioni che affrontino questioni che sono relative allo sviluppo urbano sostenibile e che abbiano rilevanza a livello di Unione. La Commissione incoraggia il coinvolgimento dei partner interessati nella preparazione e nell'attuazione delle azioni innovative. 2. Le azioni innovative possono contribuire a tutte le attività necessarie per realizzare gli obiettivi tematici e le corrispondenti priorità d'investimento di cui all'articolo 5 del presente regolamento. 3. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati. Articolo 9 - Rete di sviluppo urbano 1. La Commissione istituisce, una rete di sviluppo urbano al fine di promuovere lo sviluppo di capacità, la creazione di reti e lo scambio di esperienze a livello dell'Unione fra le autorità urbane responsabili dell'attuazione delle strategie di sviluppo urbano sostenibile. 2. Le attività della rete di sviluppo urbano sono complementari a quelle intraprese nell'ambito della cooperazione interregionale
REGOLAMENTO (UE) N.1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.
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Il Fondo Sociale Europeo (FSE) Il Fondo sociale europeo (FSE) è il principale strumento utilizzato dall’UE per sostenere l'occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti. A questo fine, l’FSE investe nel capitale umano dell’Europa: i lavoratori, i giovani e chi è alla ricerca di un lavoro. Grazie a una dotazione di 10 miliardi di euro l’anno, l’FSE aumenta le prospettive occupazionali di milioni di cittadini europei, prestando particolare attenzione a chi incontra maggiori difficoltà a trovare lavoro. L’Unione europea si è impegnata a creare nuovi e migliori posti di lavoro e a realizzare una società inclusiva. Tali obiettivi sono al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’UE. L’attuale crisi economica rende questa sfida ancora più ambiziosa. L'FSE sta rivestendo un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi dell'Europa e per l'attenuazione degli effetti della crisi, in particolare l'aumento dei livelli di disoccupazione e povertà.
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Il Fondo Sociale Europeo (FSE) Il FSE investe sulle persone, riservando speciale attenzione al miglioramento delle opportunità di formazione e occupazione in tutta l'Unione europea. Suo ulteriore obiettivo è avvantaggiare le persone in condizioni di maggiore vulnerabilità e a rischio di povertà. Gli investimenti del FSE interessano tutte le regioni dell'Unione europea. Fino al 2020 sono previsti investimenti in capitale umano negli Stati membri per oltre 80 miliardi di euro, con almeno 3,2 miliardi di euro in più per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Nello stesso periodo il FSE si concentrerà su quattro obiettivi tematici della politica di coesione: 1)la promozione dell'occupazione e il sostegno alla mobilità dei lavoratori; 2) la promozione dell'inclusione sociale e la lotta contro la povertà; 3) l'investimento in istruzione, competenze e apprendimento permanente; 4) il miglioramento della capacità istituzionale e l'efficienza dell'amministrazione pubblica. Il 20 % degli investimenti del FSE, inoltre, sarà destinato ad attività dirette a migliorare l'inclusione sociale e a contrastare la povertà. Tale approccio assume il nome di concentrazione tematica.
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Il Fondo Sociale Europeo (FSE) – campi di attività Istituzioni più Efficienti L’FSE aiuta le pubbliche amministrazioni e i fornitori di servizi pubblici a diventare più efficaci ed efficienti nelle loro operazioni. La finalità consiste nel migliorare il sostegno offerto a disoccupati, lavoratori e cittadini, ad esempio tramite un accesso migliore ai servizi sanitari e di collocamento.
Sostegno all’occupazione ed alla mobilità Lo scopo dell’FSE consiste nell’assicurare ai cittadini europei migliori prospettive occupazionali e nell’aiutarli ad avere successo nel percorso professionale scelto. Nel contesto dell'attuale crisi economica, che minaccia sia i lavoratori sia le imprese che li impiegano, l'FSE raddoppia i suoi sforzi nell’intento di promuovere la creazione di posti di lavoro, sostenere chi è alla ricerca di un’occupazione e contribuire a mantenere le posizioni lavorative esistenti in tutta Europa.
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L’intervento della PA per la maggiore fruizione delle Un'istruzione e una Formazione Migliori provvidenze L’FSE finanzia in tutta l’UE iniziative volte a migliorare l’istruzione e la formazione e ad assicurare che i comunitarie giovani completino il loro percorso formativo e ottengano competenze in grado di renderli più deve essere un competitivi sul mercato del lavoro. Tra le priorità fondamentali troviamo la riduzione del tasso di impegno sia abbandono scolastico e il miglioramento delle opportunità di istruzione professionale e universitaria. diretto ai Una possibilità per Tutti singoli cittadini (FESR) Assicurare ai cittadini un posto di lavoro è il metodo più efficace per garantirne indipendenza e sicurezza finanziaria e svilupparne il senso di appartenenza. L’FSE sostiene migliaia di progetti nell'intento che nei di fornire alle persone in difficoltà e a chi appartiene a gruppi svantaggiati le competenze necessarie confronti della per trovare lavoro e usufruire delle stesse opportunità riservate agli altri. collettività (FSE)
Il Fondo Sociale Europeo (FSE) – campi di attività
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Enti Pubblici Gli enti pubblici accedono a contributi comunitari per 1.
l’efficienza istituzionale,
2.
migliorare la qualità dei servizi pubblici e
3.
l’utilità dei progetti per le infrastrutture locali
In questo ambito si gestiscono i contributi comunitari destinati al fine di accrescere l’efficienza istituzionale, migliorare la qualità dei servizi pubblici e l’utilità dei progetti per le infrastrutture di tutte le pubbliche amministrazioni nei seguenti settori: 1. cultura, 2. occupazione e solidarietà sociale, 3. cittadinanza, 4. ambiente, 5. mobilità giovani, 6. antifrode, 7. sicurezza e tutela della libertà, 8. cooperazione allo sviluppo, 9. democrazia e diritti umani, 10. diritti fondamentali e giustizia, 11. flussi migratori, 12. paesi candidati al processo di pre adesione, 13. salute, 14. tutela dei consumatori, 15. trasporti, 16. nuove tecnologie, 17. politiche agricole, 18. protezione civile, 19. competitività ed innovazione, 20. dogana
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Enti Pubblici – Europa Creativa “Europa creativa” è il nuovo programma quadro per il sostegno ai settori della cultura e dei media, nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Il suo obiettivo istituire uno strumento del tutto nuovo inteso a migliorare l’accesso al credito. Focalizzandosi specificatamente sulle esigenze dei settori culturali e creativi, il programma integra altri programmi dell’Unione europea (UE), quali: 1)
il sostegno dei fondi strutturali agli investimenti nei settori culturali e creativi,
2)
il restauro del patrimonio,
3)
le infrastrutture e i servizi culturali,
4)
i fondi per la digitalizzazione del patrimonio culturale e
5)
gli strumenti nel campo dell’allargamento e delle relazioni esterne.
Tali attività favoriscono una decisiva inclusione sociale. Il programma “Europa Creativa” (2014-2020) ha una disponibilità finanziaria totale di 14.6 miliardi di euro ( 9% in più rispetto ai programmi precedenti)
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Enti Pubblici – Occupazione e Innovazione Sociale Il programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale mira ad aumentare la coerenza dell’azione dell’UE in materia di occupazione e aree sociali. Dopo la crisi del 2008 i cittadini europei devono affrontare molte sfide: l’elevata disoccupazione, la frammentazione del mercato del lavoro e l’esclusione sociale. Per affrontare queste sfide, l’Unione europea (UE) deve fornire una risposta coordinata. Con un budget di € 919,47 milioni , il programma sosterrà le attività di analisi, l’apprendimento reciproco, la sensibilizzazione e diffusione delle informazioni, così come il supporto agli attori principali. Nell’ambito della componente “Progress” del programma l’accessibilità è prevista a tutti gli Stati membri. Le organizzazioni che possono partecipare al programma sono privati o pubblici, tra cui in particolare: le autorità nazionali, regionali e locali; i servizi per l’impiego; le parti sociali; le organizzazioni non governative ( ONG).
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Il Fondo di Coesione (FC) Il Fondo di coesione assiste gli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell'Unione europea. I suoi obiettivi sono la riduzione delle disparità economiche e sociali e la promozione dello sviluppo sostenibile. Il Fondo di coesione prevede lo stanziamento di complessivi 63.4 miliardi di EUR da destinarsi ad attività comprese nelle seguenti categorie: reti transeuropee di trasporto, in particolare i progetti prioritari di interesse europeo così come definiti dall'UE. Il Fondo di coesione sosterrà i progetti infrastrutturali rientranti nell'iniziativa Meccanismo per collegare l'Europa; tutela dell'ambiente. In tale campo, il Fondo di coesione può anche intervenire nel quadro di progetti correlati al settore dell'energia o dei trasporti, a condizione che questi offrano chiari vantaggi sotto il profilo ambientale in termini di efficienza energetica, utilizzo delle energie rinnovabili, sviluppo del trasporto ferroviario, sostegno all'intermodalità, potenziamento dei trasporti pubblici e così via. Il sostegno finanziario del Fondo di coesione può essere interrotto per decisione (adottata a maggioranza qualificata) del Consiglio qualora uno Stato Membro evidenzi un deficit pubblico eccessivo e né abbia risolto né si sia attivato per risolvere la situazione deficitaria.
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Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) La politica di sviluppo rurale dell'UE è finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), con una dotazione di cento miliardi di euro per il periodo 2014-2020, e durante questi sette anni ciascun paese dell'UE riceve un contributo finanziario Ciò mobiliterà ulteriori 61 miliardi di euro di finanziamenti pubblici da parte degli Stati membri. Durante questo periodo, nei ventotto Stati membri sono previsti 118 diversi programmi di sviluppo rurale, tra cui venti programmi unici a livello nazionale, mentre otto Stati membri hanno scelto di avviare due o più programmi (regionali).
La politica di sviluppo rurale dell’UE aiuta le zone rurali dell’Unione ad affrontare la vasta gamma di problemi economici, ambientali e sociali del XXI secolo. Spesso chiamata "il secondo pilastro" della politica agricola comune (PAC), integra il regime di pagamenti diretti agli agricoltori con misure di gestione dei mercati agricoli (il cosiddetto "primo pilastro"). La politica di sviluppo rurale condivide una serie di obiettivi con altri fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE).
Taranto Progetta Taranto
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Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) Gli Stati membri e le regioni elaborano i rispettivi programmi di sviluppo rurale in funzione dei bisogni dei loro territori e tenendo conto di almeno quattro delle seguenti sei priorità comuni dell'UE: 1.
promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali
2.
potenziare la redditività e la competitività di tutti i tipi di agricoltura e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e una gestione sostenibile delle foreste
3.
favorire l'organizzazione della filiera alimentare, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo
4.
preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi relativi all'agricoltura e alle foreste
5.
incoraggiare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di CO2 e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale
6.
promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
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Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) La PCP consiste in una serie di norme per la gestione delle flotte pescherecce europee e la conservazione degli stock ittici. Il suo obiettivo è gestire una risorsa comune, dando a tutte le flotte europee un accesso paritario alle acque dell’UE e permettendo ai pescatori di competere in modo equo. Gli stock ittici possono ricostituirsi, ma sono limitati e in alcuni casi sono oggetto di sovrasfruttamento. Di conseguenza, i paesi UE hanno preso delle misure per garantire che l’industria europea della pesca sia sostenibile e non minacci nel lungo termine le dimensioni e la produttività della popolazione ittica. La PCP è stata introdotta per la prima volta negli anni 70 e aggiornata a più riprese. L'ultimo aggiornamento è entrato in vigore il 1º gennaio 2014. La PCP mira a garantire che la pesca e l'acquacoltura siano sostenibili dal punto di vista ecologico, economico e sociale e che rappresentino una fonte di alimenti sani per i cittadini dell’UE. L'obiettivo è promuovere un’industria ittica dinamica e garantire alle comunità di pescatori un tenore di vita adeguato. Sebbene sia importante massimizzare le catture, occorre porvi dei limiti. È necessario garantire che le pratiche di pesca non impediscano ai pesci di riprodursi. L'attuale politica impone di fissare per il periodo 2015-2020 dei limiti di cattura sostenibili che assicurino nel lungo termine la conservazione degli stock ittici.
PCP Politica Comunitaria per la Pesca Difatti, il FEAMP sostiene i pescatori, in modo tale che possano conformarsi agli obiettivi di sostenibilità della nuova PCP, impegnandosi, in particolar modo, a rispettare il divieto di rigetto in mare e ad acquistare attrezzi da pesca più selettivi
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Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP)
Non si ha ancora un'idea chiara dell’impatto della pesca sul fragile ambiente marino. Per questo motivo, la PCP adotta un approccio prudente che riconosce l’impatto delle attività umane su tutte le componenti di questo ecosistema Le flotte pescherecce dovranno applicare sistemi di cattura più selettivi e abolire progressivamente la pratica del rigetto in mare delle catture indesiderate. La riforma modifica anche il modo in cui il PCP viene gestita, dando ai paesi dell’UE un maggiore controllo a livello regionale e nazionale. La PCP si articola in quattro settori: Gestione della pesca Politica internazionale Mercati e politica commerciale Finanziamento della politica della pesca (FEAMP) La PCP fissa anche delle norme in materia di acquacoltura e partecipazione dei portatori di interessi.
PCP Politica Comunitaria per la Pesca
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Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) Il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell'UE per il periodo 2014-2020. È uno dei cinque fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) che si integrano a vicenda e mirano a promuovere una ripresa basata sulla crescita e l’occupazione in Europa. Il fondo FEAMP: 1)
sostiene i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile
2)
aiuta le comunità costiere a diversificare le loro economie
3)
finanzia i progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità della vita nelle regioni costiere europee
4)
agevola l’accesso ai finanziamenti.
Il fondo viene utilizzato per cofinanziare progetti insieme alle risorse nazionali. A ciascun paese viene assegnata una quota della dotazione complessiva del Fondo in base alle dimensioni del suo settore ittico. Ogni paese deve quindi predisporre un programma operativo, specificando le modalità di utilizzo delle risorse assegnate. In seguito all'approvazione del programma da parte della Commissione, spetta alle autorità nazionali selezionare i progetti da finanziare. Le autorità nazionali e la Commissione sono congiuntamente responsabili dell’attuazione del programma.
PCP Politica Comunitaria per la Pesca
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APQ Accordo Programma Quadro L’Accordo di programma quadro costituisce lo strumento attuativo dell’Intesa istituzionale di programma nei settori d’intervento previsti dalla medesima. In particolare, l’accordo indica: 1.
le attività e gli interventi da realizzare, con i tempi e le modalità di attuazione;
2.
i soggetti responsabili ed i relativi impegni;
3.
le risorse finanziarie occorrenti, a valere sugli stanziamenti pubblici o reperite tramite finanziamenti privati;
4.
le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati.
I promotori degli APQ sono Stato, Regione e Enti pubblici. Queste stesse amministrazioni, con anche l'intervento dei privati, rappresentano i soggetti attuatori. L’APQ viene sottoscritto dai responsabili amministrativi delle strutture coinvolte e riporta, in allegato, le schede degli interventi con l’indicazione puntuale delle caratteristiche dei progetti.
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APQ Accordo Programma Quadro
 asse sistemi locali di sviluppo Nell'ambito dell'asse Sistemi Locali di Sviluppo vengono definiti programmi complessi di promozione dello sviluppo locale riguardanti, per esempio, la crescita dei fattori di contesto economico e sociale, la promozione dei sistemi produttivi locali, dei distretti e dei sistemi esportatori, la qualificazione dei prodotti, dei processi aziendali e dell'innovazione tecnologica. In particolare, tali programmi prevedono il finanziamento di interventi in: 1)
agricoltura e settore agroalimentare
2)
pesca e acquicoltura
3)
industria e artigianato
4)
commercio
5)
turismo
6)
servizi.
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APQ Accordo Programma Quadro asse città Gli APQ classificati nell'ambito dell'asse "Città" prevedono il finanziamento di interventi volti al miglioramento delle città, delle istituzioni locali e della vita associata. In particolare, tali interventi sono definiti sulla base dei seguenti sotto-assi: 1.
città
2.
servizi alla persona e comunità.
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APQ Accordo Programma Quadro
 asse risorse naturali Gli APQ stipulati nell'ambito di questo asse mirano alla valorizzazione del patrimonio naturale ed ambientale, attraverso l'attuazione di interventi riguardanti: 1.
le risorse idriche
2.
il suolo
3.
i rifiuti
4.
i siti contaminati
5.
l'energia
6.
il patrimonio naturalistico.
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APQ Accordo Programma Quadro
 asse risorse culturali e risorse umane Gli APQ stipulati nell'ambito dell’asse risorse culturali mirano al finanziamento di interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale e storico. L'asse risorse umane prevede interventi nei seguenti settori (sotto-assi): 1.
lavoro
2.
istruzione
3.
formazione
4.
ricerca e sviluppo.
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APQ Accordo Programma Quadro
 asse reti e nodi di servizio L'asse si prefigge il rafforzamento delle reti e dei nodi di servizio, attraverso l'intervento nei settori 1.
Trasporti,
2.
Telecomunicazioni e innovazione,
3.
Sicurezza.
Taranto Progetta Taranto
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Contratti di Programma Regione Possono richiedere l'agevolazione le imprese di grande dimensione come da definizione di cui all'Allegato I del Regolamento (UE) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014, in regime di contabilità ordinaria, che alla data di presentazione della domanda abbiano già approvato almeno due bilanci; le imprese di grande dimensione non attive controllate da imprese di grande dimensione che abbiano approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda. altre piccole e medie imprese, in regime di contabilità ordinaria, aderenti al contratto di Programma presentato dalla grande impresa proponente che si assume la responsabilità del CdP ai soli fini della coerenza tecnica ed industriale; in questa ipotesi, le PMI aderenti devono essere attive ed aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell'istanza di accesso. Nell'ambito del Contratto di Programma l'iniziativa imprenditoriale di competenza della grande impresa proponente deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell'importo complessivo del contratto e ciascun programma di investimento realizzato da micro, piccole e medie imprese aderenti deve presentare costi ammissibili non inferiori a euro 1 milione. due o più grandi imprese, purché una sola impresa tra esse (grande impresa proponente) assuma la responsabilità della proposta contrattuale ai soli fini della coerenza tecnica ed industriale. In questo caso la grande impresa proponente deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell'importo complessivo del contratto.
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Contratti di Programma Regione Con il Contratto di Programma si possono realizzare investimenti in unità locali ubicate/da ubicare nel territorio della Regione Puglia e riguardanti: 1.
la realizzazione di nuove unità produttive;
2.
l'ampliamento di unità produttive esistenti;
3.
la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
4.
un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un'unità produttiva esistente.
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Contratti di Programma Regione Le istanze di accesso devono riguardare programmi di investimento, denominati Contratti di Programma, di importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compresi tra 5 milioni di euro e 100 milioni di euro. Per Contratto di Programma si intende il complesso dei programmi di investimento che: nel caso della grande impresa può riguardare: 1.
progetti di Ricerca e Sviluppo che possono essere integrati con progetti industriali a sostegno della valorizzazione economica dell’innovazione e dell’industrializzazione dei risultati della ricerca;
2.
progetti industriali per lo sfruttamento di tecnologie o soluzioni innovative nei processi, nei prodotti/ servizi e nell’organizzazione.
3.
nel caso delle PMI aderenti, devono riguardare:
4.
investimenti in attivi materiali, che devono essere obbligatoriamente integrati con investimenti in ricerca e sviluppo e/o con investimenti in innovazione tecnologica dei processi e dell’organizzazione.