Dott ssa osvalda de giglio Centro di Riferimento Legionellosi in Puglia Dip. Sc. Biomediche UNIBA

Page 1

TARANTO, 31 marzo 2017

Prevenzione e controllo della legionellosi: l’esperienza della Regione Puglia

Osvalda De Giglio Centro di Riferimento per la Legionellosi in Puglia Dip. di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Università degli Studi di Bari“Aldo Moro”


Legionella in Puglia Tra le Regioni del Sud, la Puglia è al 2° posto per notifica casi


Distribuzione dei casi notificati per regione e per esposizione, 2014

Puglia = N° 20 casi nel 2014

Notiziario ISS, 2015


Laboratorio di Riferimento Regionale per la legionellosi in Puglia, 2015


Casi di legionellosi di origine nosocomiale notificati per regione

• Non ci si ammala di legionellosi?? • Mancata notifica?? • Difficoltà nella diagnosi??

Notiziario ISS, 2015


Strutture Comunitarie (N°=285) • alberghi • campeggi • villaggi turistici • scuole • abitazioni private • mezzi di trasporto • caserme • ... …

negative 45,6%

positive 54,4%

Laboratorio di Riferimento Regionale per la legionellosi in Puglia, 2015


> 10.000 CFU/L 100-1000 CFU/L 18,1%

31,6%

1.000-10.000 CFU/L 50,3%

Distribuzione cariche dei campioni positivi per Legionella spp. Laboratorio di Riferimento Regionale per la legionellosi in Puglia, 2015


50%

48,4%

45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5%

8,8% 6,6% 5,6%

12,0% 2,3% 1,9% 1,5% 1,4%

0%

Distribuzione (%) dei ceppi di Legionella isolati

9,7% 1,1% 0,7%


negative 4,8%

positive 95,2%

• ospedali • case di cura • studi odontoiatrici

Laboratorio di Riferimento Regionale per la legionellosi in Puglia, 2016


Campioni negativi 39,9%

Risultati per Legionella spp. (%)

Campioni positivi 60,1%


>10000 UFC/L 35,95%

< 1000 UFC/L 29,19%

1000-10000 UFC/L 34,86%

RANGE : 100 – 406.400 UFC/L

Distribuzione cariche dei campioni positivi per Legionella spp.


35%

31,32%

29,56%

30% 25%

22,75%

20% 15%

11,49%

10% 5%

2,65%

0,57% 0,47% 0,47% 0,24% 0,19% 0,14% 0,05% 0,05% 0,05%

0%

Distribuzione (%) dei ceppi di Legionella spp. isolati


Sono emerse alcune criticità  disomogeneità nelle procedure di campionamento  difformità nelle procedure per la bonifica  scarsa esperienza nella gestione del rischio Legionella  comportamenti differenti nei processi valutazione e riduzione del rischio


…altre criticità malattia non diagnosticata a livello etiologico flusso informativo inadeguato scarsa affidabilità dei dati epidemiologici …………


‌questi dati hanno fortemente richiesto l’adozione di

soluzioni organizzative a livello regionale


Necessità di …

… armonizzare tutti gli organismi coinvolti:

Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Regioni, ASL, ARPA,

Centri di riferimento regionali … e stabilire corrette procedure da attuare uniformemente


NORMATIVA REGIONALE DGR n. 2261/2012

Sistema regionale di sorveglianza e controllo della legionellosi

Obiettivo Contenere il rischio e ridurre il numero di casi di legionellosi agendo prioritariamente sulle situazioni piĂš critiche


Livello organizzativo centrale

Livello organizzativo periferico

Nucleo di Riferimento Regionale

Nucleo Operativo Territoriale (NOT)

ďƒ˜ in stretta collaborazione con A.R.P.A. Puglia e con l’OER


Il livello organizzativo centrale - Nucleo di Riferimento Regionale ďƒ˜ Elaborazione di norme e indicazioni operative per il miglioramento del sistema di monitoraggio e controllo delle infezioni da Legionella in modo uniforme su tutto il territorio regionale ďƒ˜ promozione e supervisione di attivitĂ di informazione, formazione e comunicazione attraverso eventi destinati agli operatori dei settori pubblici e privati coinvolti (personale di vigilanza, personale sanitario, gestori e addetti del settore alberghiero, ecc.)


Il livello organizzativo centrale

Il Nucleo di Riferimento Regionale è costituito da: Funzionario Responsabile Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per tutti

Dirigente Sezione PATP1 con funzione di Coordinatore regionale Dirigente Servizio Sanità Pubblica, Igiene degli Alimenti e Sicurezza del Lavoro

Referente regionale per la legionellosi in Puglia (Università degli Studi di Bari)

Referente per la sorveglianza epidemiologica

Coordinatori dei NOT

Tecnico della Prevenzione

Referente per i flussi informativi

Referente dell’ARPA Puglia Referente per la comunicazione e la formazione

1PATP

= Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione

10


Il livello organizzativo periferico - Nucleo Operativo Territoriale (NOT) -

 Raccordo tra ASL ed il Nucleo di Riferimento Regionale

 Controllo della corretta applicazione del piano di monitoraggio sul territorio  Presa in carico della notifica e verifica della correttezza del flusso

informativo


Il livello organizzativo periferico

Il Nucleo Operativo Territoriale è costituito da:

Referente per il Dipartimento di Prevenzione Dirigente Medico del S.I.S.P. Coordinatore dei NOT Referente della ASL per la Direzione Sanitaria

Tecnici della Prevenzione addetti alla vigilanza e al controllo

Referente provinciale per l’ARPA Puglia Referente della ASL per l’Area Gestione Tecnica

Assistenti Sanitari o Infermieri Professionali che assistono indagini epidemiologiche

Referente della ASL per i Servizi laboratoristici


Strategie: 5 linee di intervento 1.

Sorveglianza clinica e ambientale secondo un monitoraggio stabilito per scala di prioritĂ

2. Standardizzazione dei campionamenti e condivisione di un protocollo operativo per le prestazioni laboratoristiche 3. Correttezza dei flussi informativi 4. AttivitĂ di formazione, informazione e comunicazione del rischio 5. Promozione di una attivitĂ diagnostica accurata (DGR n. 2261/2012)


Sistema regionale di controllo e sorveglianza della legionellosi nelle Strutture turistico-ricettive

Criterio di priorità individuato Strutture turistico-ricettive con carattere di stagionalità in quanto più a

rischio di contaminazione da Legionella per ridotto uso dell’impianto idrico e conseguente ristagno di acqua

(DGR n. 2261/2012)


Cosa accade in caso di cluster? La struttura ricettiva, se non provvede alla bonifica della rete contaminata e alla trasmissione dei risultati (efficacia del trattamento) entro 60 gg, viene inserita nel sito di un Sistema di Sorveglianza Europeo (ELDsnet, con sede a Stoccolma), accessibile a tutti. Questo comporta l’esclusione della struttura dai circuiti turistici con conseguente danno di immagine sia per la struttura sia per la Regione.


Distribuzione e raccolta di un questionario

riportante informazioni sulla tipologia della struttura, periodo di attivitĂ , presenza di saune, idromassaggi, piscine, periodicitĂ degli

interventi di bonifica ......


Valutazione dei risultati

Dei 5000 questionari inviati via mail solo ~250 strutture turistico ricettive hanno aderito all’indagine


Tipologia delle strutture turistico-ricettive sottoposte a valutazione del rischio


Campionamenti programmati sulla rete idrica turistico-ricettiva, incrementando i prelievi da 800 a 2000


Nuove strategie di sensibilizzazione Somministrare il questionario agli operatori turistici in sede di verifica da parte delle ASL

Sono stati organizzati Corsi di formazione


CONTENUTI DEL CORSO  Aspetti generali e medico legali  Aspetti sanzionatori

 Gestione degli impianti idrici e aeraulici

DESTINATARI: i “formatori” Figure coinvolte: medici, biologi, tecnici della prevenzione



Nel frattempo ... ...


23



A chi sono rivolti‌???? Scuole, teatri, cinema, centri commerciali, mezzi di trasporto, condomini, caserme, centri benessere, fontane pubbliche‌


Strutture abitative condominiali


Gli indirizzi operativi regionali

PREMESSA

Si ispirano alle Linee Guida vigenti (Italiane ed Europee) Forniscono un insieme di suggerimenti tecnico-pratici Non costituiscono obbligo, ma rientrano nella tutela del diritto alla salute del paziente


Aspetti medico-legali Gli obblighi che l'albergatore assume sono definiti obblighi di protezione, che fanno riferimento agli articoli 1175 c.c. (comportamento secondo correttezza) e 1375 c.c. (buona

fede contrattuale).


ANALISI DEL RISCHIO…

…l’individuazione dei fattori che condizionano la capacità di Legionella di colonizzare le diverse matrici ambientali, in particolare le reti idriche DGR 6 maggio 2015, n. 920. BU Regione Puglia n.79 del 9 giugno 2015


Analisi del Rischio

Ogni struttura deve

Nominare un Responsabile per l’identificazione e la valutazione del rischio

Istituire un Registro per la documentazione degli interventi

DGR 6 maggio 2015, n. 920. BU Regione Puglia n.79 del 9 giugno 2015


L’analisi del rischio in 3 fasi principali :


FASE I Valutazione del rischio

E’ importante considerare … 1. fonte di approvvigionamento dell’acqua dell’impianto; 2. possibili punti di contaminazione dell’acqua; 3. caratteristiche di funzionamento normale e non usuali (es. rotture) dell’impianto; 4. prese d’aria vicine a torri di raffreddamento;

5. emissione discontinua di Legionella spp


A proposito di fonte di approvvigionamento …

Water Safety Plan

Il Water Safety Plan è uno strumento efficace per la prevenzione della Legionellosi…


Legionella e Water Safety Plan

2011


WSP in Italia…


WSP: VALUTAZIONE DEL RISCHIO approccio PREVENTIVO

basato sulla valutazione e gestione dei rischi

basato sul controllo a valle approccio RETROSPETTIVO

captazione

trattamento

distribuzione

consumatore


FASE II Gestione del rischio (1) a) eliminati Una volta identificati, i punti critici possono essere: b) ridimensionati c) monitorati


FASE III Comunicazione del rischio

Corsi di aggiornamento per il personale lavoratore sulle precauzioni da adottare Seminari e incontri con un team multidisciplinare per la valutazione del rischio di legionellosi

DGR 6 maggio 2015, n. 920. BU Regione Puglia n.79 del 9 giugno 2015


Sorveglianza attiva tra strutture sanitarie, socio-sanitarie e stabilimenti termali‌

Elaborazione di indirizzi operativi regionali per le strutture sanitarie


Sorveglianza nelle strutture sanitarie e assistenziali

Promuovere un’indagine volta a conoscere le misure di prevenzione adottate dalle strutture ospedaliere regionali nei confronti del rischio legionellosi... 26


Questionario

Controllo legionellosi nelle strutture sanitarie e assistenziali: indagine regionale

• Caratteristiche dell’ospedale • Sorveglianza clinica e microbiologica • Sorveglianza ambientale • Prevenzione e controllo • Impianto idrico • Impianto di condizionamento dell’aria


Indagine multicentrica italiana sulla prevenzione della legionellosi nelle strutture ospedaliere

Coordinamento: Prof.ssa M.T. Montagna e dott. M. Moro


Sorveglianza nelle strutture sanitarie e assistenziali

Le informazioni raccolte con il questionario saranno utili per la promozione di iniziative di miglioramento e per l’organizzazione di Corsi di alta formazione rivolti agli operatori sanitari 28


Sorveglianza nelle strutture sanitarie e assistenziali

Stesura degli indirizzi operativi regionali nelle strutture sanitarie e assistenziali

29


CriticitĂ


STRUTTURE TERMALI

Gli indirizzi operativi regionali prevedono il coinvolgimento delle Associazioni di Categoria per la condivisione di procedure preventive da adottare a tutela della salute degli utenti

33


Settore odontoiatrico Presidenti CAO (Commissione Albo Odontoiatri) delle province della Regione

DELEGATO

32


L’adempimento delle norme per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, mentre da un lato non costituisce obbligo per i responsabili delle strutture turistico-ricettive, sanitarie e assistenziali, dall’altro non li esime dalle ripercussioni medico-legali e di immagine che ne derivano per la nostra Regione 34


Maria Teresa Montagna, Referente Regionale per sorveglianza clinica e ambientale della legionellosi in Puglia, e-mail: mariateresa.montagna@uniba.it

Osvalda De Giglio e-mail: osvalda.degiglio@uniba.it 35


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.