MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 2014 ANNO XV - N. 107
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PUGLIA
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Confindustria: «Infrastruttura strategica»
L’addio alla Tap costa 290 milioni
Comunali
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5 stelle
Le interviste ai candidati sindaco/1
Oggi il comizio nel capoluogo
La magistrata che punta al ballottaggio «Inizio dal San Paolo e dal Libertà»
È il valore dei lavori di costruzione nel Salento LECCE — Duecentonovanta milioni di euro, oltre duemila posti di lavoro, cinque milioni per la sistemazione della costa. Il Salento rischia di pagare cara l’opposizione al progetto Tap per portare
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
BARI — Indipendente e campionessa della società civile, Desirèe Digeronimo, candidata sindaco di Bari, non demonizza i partiti ed è pronta a fare della politica la sua vita. «La difficoltà maggiore di questa campagna? La sfiducia dei cittadini nelle istituzioni innescata da Emiliano».
in Italia il gas azero con approdo in un terminale a San Foca. La Croazia è pronta a farsi avanti, ma Confindustria e governo nazionale frenano. A PAGINA 2 Mandese
LA (NON) POLITICA DEL NO
Desirèe Digeronimo
La contestazione
Uova contro il leghista Matteo Salvini
Grillo: pienone alle europee
A PAGINA 4 Bechis A PAGINA 4 Strippoli
A PAGINA 5 Logroscino
di CHICCO TESTA
T
ap (Trans Adriatic Pipeline) è il nome che contraddistingue un nuovo metanodotto, che collegherà direttamente i giacimenti di gas del Mar Caspio al nostro Paese con una lunghezza totale di 870 Km e con l’ultimo tratto che attraversa l’Adriatico e approda in Puglia. Tutto il metanodotto nei tratti terrestri sarà interrato. L’Europa è attraversata da decine di migliaia di chilometri di metanodotti, senza parlare delle reti di distribuzione del gas che innervano ogni nostra citta per altre decine di migliaia di chilometri. Solo per fare un esempio, da decenni uno dei metanodotti più importanti per l’Italia è quello che, provenendo dall’Algeria, arriva in Sicilia e attraversa in lungo tutta le penisola fino al Nord del nostro Paese. Naturalmente, orami è un riflesso condizionato, si è subito costituito un comitato «No Tap» che, con immensa fantasia, si aggiunge ai «No-Nuke», (no al nucleare), «No-Triv» (no alle esplorazioni petrolifere), «No-Tube» (no alle centrali idroelettriche), «No-Coal» (no al carbone) «No-Tav» (no all’Alta velocità), «No-Ogm» (no organismi geneticamente modificati), «No- Waste» (no ai termocombustori) ecc. ecc. Insomma no a tutto quello che ogni paese del mondo industrializzato realizza ogni giorno. Leggo da un’intervista rilasciata da un esponente di quel comitato: «Ma voi potete pensare che io possa portare i miei figli in spiaggia sapendo che sotto di essa passa un tubo del gas?». Il poverino forse non sa che i tubi del gas attraversano e irradiano tutte le nostre città e arrivano anche a casa sua, permettendogli di cucinare e di scaldarsi. Ma probabilmente ritiene che questo miracolo avvenga per grazia dello Spirito Santo e non perché qual-
cuno, con intelligenza e fatica, lo trasporta fino al suo domicilio, prelevandolo da qualche lontana regione del mondo. E nemmeno sa che quasi tutte le regioni da cui noi importiamo gas (Russia, Algeria, Libia) sono attraversate da rischi geopolitici molto gravi e che per noi, importatori di energia per l’80% del nostro fabbisogno, è essenziale diversificare le fonti di approvvigionamento. In tal modo, oltre ad aumentare la nostra sicurezza, ci mettiamo nelle condizioni di negoziare al meglio il prezzo delle forniture. E infatti si chiede anche il blocco di ogni estrazione di petrolio in Adriatico. Peccato che quello che non estrarremo noi sarà estratto da altri Stati, con i quali spartiamo l’ex «mare nostrum»: Croazia, Cipro, Malta, Israele, Spagna... Naturalmente alle proteste del comitato si sono aggiunte quelle di diversi esponenti politici, con i 5 stelle in competizione con Vendola a chi fa la voce più grossa. «Ascoltare la gente, la gente ha sempre ragione», dicono, riparandosi tra la folla. Ma non sono loro i rappresentanti del popolo? Non sono loro che dovrebbero garantire la sicurezza energetica, gli investimenti ed il lavoro per questo nostro infelice paese? E guidare con intelligenza i loro elettori, anziché spargere la paura per un pugno di voti? Se i nostri e i loro padri avessero ragionato in questo modo l’Italia sarebbe ancora priva di reti autostradali, di ferrovie, di energia. Ma forse è lì che vogliono riportarci. All’Italia preindustriale e contadina degli anni ’50. Sarebbe bene che prima che le cose minino ancora una volta la nostra credibilità e allontanino di nuovo investitori e partner commerciali il Governo facesse sentire con chiarezza la sua voce.
Patriciello, parroco della Terra dei Fuochi: «Le industrie del Nord stanno rovinando la salute del Sud»
Rifiuti, incubo radioattività Stop agli scavi. La Regione chiede soldi al Governo CERIGNOLA — Trovati nella cava in contrada Borgo Libertà, nella campagne di Cerignola rifiuti «ad elevata pericolosità e più importanti di quelli trovati in altri territori». È quanto emerso dai carotaggi effettuati ieri. Una giornata convulsa quella di ieri. Si teme che tra i rifiuti ci possa essere anche materiale radioattivo.
La festa di San Nicola
Il caso
Anonymous attacca e mette fuori uso il sito dell’Ilva A PAGINA 2 Carbonara
A PAGINA 3 Pernice
Omicidio a Foggia. Sparatoria tra i passanti a Bari
Inseguito e ucciso nell’auto Un mese fa sfuggì ai killer Bari Vecchia diventa medievale e le reliquie arrivano con i sub BARI — La Festa di San Nicola è cominciata ieri mattina da via Manzoni e da corso Benedetto Croce. Intanto, tra drappi ai balconi, fiori e artisti di strada, Bari Vecchia si è trasformata in un villaggio medievale, con i profumi e i suoni del 1087. Le reliquie sono arrivate al molo di Sant’Antonio portate da un gruppo di sub. A PAGINA 6 Dell’Edera
Era stato ferito esattamente un mese fa in un altro agguato l’uomo ucciso ieri alla periferia di Foggia. Si tratta di Lorenzo Gesualdo, aveva 58 anni. Contro di lui l’assassino o gli assassini hanno esploso diversi colpi di pistola. Criminalità scatenata anche a Bari: sparatoria e strage sfiorata a San Girolamo.
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ALLE PAGINE 7 E 8
Manifestazione a Palese di sindaco, Camera di Commercio e associazioni
Aeroporto, la protesta dei foggiani «I Love Gino Lisa, do you?». La domanda è stata posta ieri da circa cento foggiani che hanno manifestato sotto la sede di Aeroporti di Puglia per difendere l’aeroporto di Foggia. Il primo cittadino Gianni Mongelli, il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca, sei dei nove aspiranti sindaco di Foggia e alcune associazioni hanno riempito due pullman che hanno fatto scalo all’aeroporto di Bari per la protesta pacifica. L’esito della protesta? «Finalmente c’è un interlocutore», il direttore di Adp, Marco Franchini. A PAGINA 11
Campagna
Sport
Stipendi pagati e biglietti a ruba, torna l’euforia per i biancorossi di DAVIDE LATTANZI I giocatori del Bari
A PAGINA 12
Prendeteli Domenico, 3 anni, ucciso
50 giorni fa