Intervista Daniele Fortini, AMA

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Intervista Il Tempo 22 febbraio 2014

«Ecco la verità sui rifiuti di Roma tra assenteisti e milioni buttati»

Daniele Fortini, di Orbetello Provincia di Grosseto, 59 anni ad agosto, è il nuovo Presidente e Amministratore di Ama, l’azienda che si occupa della «monnezza» romana. A 27 anni era sindaco di Orbetello, anche allora chiamato a sostituire un sindaco finito in guai giudiziari. Poi una lunga carriera sempre nel mondo dei servizi pubblici, compreso l’ultimo incarico all’azienda napoletana dei rifiuti. Alle complicazioni è abituato. Ci conosciamo da alcuni decenni e abbiamo fatto i capelli bianchi insieme.

Prima di salutarlo, alla fine di questo colloquio, gli faccio l’ultima domanda: «Quanti avvisi di garanzia hai ricevuto in 30 anni di attività?». «Nessuno», mi risponde. E questo è certamente un record assoluto, visto il settore in cui opera. Se riesce a stare all’Ama qualche anno e confermare il record, vista la giungla dei rifiuti romani in cui la magistratura interviene da tempo pesantemente, vuol dire che è anche un uomo fortunato. Ma partiamo da capo.

Quanto guadagni?

«79.000 euro lordi all’anno, circa 4.200 euro netti al mese per dodici mesi. Il 70% in più di qualche autista di camion dell’Ama, che lavora 6,40 ore al giorno per 5 giorni».

Un po’ poco, mi pare...

«Speriamo di riuscire a fare bene e che mi diano un aumento». Ride e ci accendiamo una sigaretta.

Va bene, ti chiedo di cominciare dall’inizio e aiutarmi a spiegare ai romani tre cose: quanti sono i rifiuti che Roma produce, dove vanno adesso e dove andranno in futuro.

«A Roma si producono 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno. 1,6 Kg a testa al giorno. Ma devi tenere conto che non ci sono solo i quasi tre milioni di romani. Ci sono i turisti, i pendolari, gli studenti universitari, gli immigrati che sfuggono ai censimenti e al pagamento delle tasse».

E come sono fatti questi rifiuti?

«Il 35% sono organici, cioè scarti delle cucine; il 30% carta e cartone; il 15% plastiche; l’8% vetro. Il resto frattaglie varie. Ti dico anche da dove vengono: il 60% ha origine domestica, il 40% da caserme, ristoranti, alberghi, turisti, artigiani, studi professionali ecc».

E quanto costa raccogliere e smaltire tutta sta roba? «Compresi altri servizi che l’Ama svolge per conto del Comune 718 milioni all’anno pagati dalla tariffa sui rifiuti. Considerando che il 45% è pagata dalle famiglie romane e il 55% dagli esercizi commerciali, fa circa 90 euro all’anno a testa. Per una famiglia di quattro persone sono 360 euro. Una cifra importante, lo riconosco». Ok. Torniamo ai rifiuti. Dove finiscono?

«Allora, vediamo: 700.000 tonnellate sono raccolte con la differenziata, porta a porta o con i cassonetti dedicati, e destinate a riciclo. Di queste 150.000 tonnellate sono scarti alimentari, con cui viene fatto il compost, usato poi come fertilizzante. Purtroppo solo 20.000 tonnellate sono


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