Allenare il cervello alla scuola calcio

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ALLENARE IL CERVELLO ALLA SCUOLA CALCIO: LA MEMORIA DI LAVORO La MEMORIA DI LAVORO è considerata una FUNZIONE ESECUTIVA ed è la capacità di tenere attive le informazioni nella mente per pochi secondi, il tempo che basta per elaborarle. In riferimento alla ML si parla anche di UP-DATING che è la capacità di aggiornare le informazioni in ML mentre queste sono attive, ma di questo ne parleremo la settimana prossima. In pratica la MEMORIA DI LAVORO ci permette di ricordare una stringa di numeri, un numero di telefono, i dati di un’operazione, la lista della spesa o la posizione e i movimenti dei compagni di squadra. Ma la MEMORIA DI LAVORO non solo ci permette di tenere attive le informazioni ambientali, ma ci aiuta anche a recuperare dalla MEMORIA A LUNGO TERMINE le informazioni attinenti alla situazione specifica. Si capisce quindi quanto sia importante il ruolo svolto dalla MEMORIA DI LAVORO. Essa è fondamentale per APPRENDERE, ma anche per ANALIZZARE ELABORARE DECIDERE In definitiva, sia in fase di apprendimento durante l’allenamento che in fase di decisione durante la partita, la MEMORIA DI LAVORO è sempre sollecitata e il suo buon funzionamento garantisce adeguati apprendimenti e una efficace capacità di decisione. È evidente che in ogni situazione di gioco la MEMORIA DI LAVORO è sempre sollecitata, noi però pensiamo che se la sollecitiamo in modo specifico, adattandola alle esigenze di gestione spazio-temporale, riusciamo a svilupparla maggiormente… in effetti lo abbiamo anche dimostrato scientificamente. IL GIOCO Questo è un gioco di base in riferimento alla MEMORIA DI LAVORO e consiste nel passare la palla ad un compagno contando i passaggi e dicendo il numero


ad alta voce, è fondamentalmente un gioco preparatorio ad altre situazioni molto più complesse. In questo caso la memoria di lavoro è sollecitata dal fatto che i bambini devono ricordare il numero precedente quindi la sollecitazione è ancora ad un livello abbastanza basso. La difficoltà sta nel fatto che i bambini devono attuare un intenso sforzo di memoria perché, altre a ricordarsi il numero del passaggio, devono anche: spostarsi in un cerchio libero o arrivare prima del compagno che punta lo stesso cerchio (GESTIONE SPAZIO-TEMPORALE) cambiare destinazione nel caso un compagno abbia accupato o stia occupando il cerchio obiettivo (SHIFTING) orientarsi sempre verso la palla (ORIENTAMENTO ATTENTIVO E CONTROLLO POSTURALE) aspettare a passare la palla quando tutti sono nei cerchi (AUTOCONTROLLO). A livello tattico-tecnico si sollecitano le capacità di trasmissione e ricezione declinandole in modo spontaneo e implicito su alcuni principi importantissimi: trasmetto e vado nello spazio ricerca dello spazio adeguato lo spazio della giocata è dettato dallo spostamento del compagno. Insomma, questo semplicissimo ma non banale gioco, come gli altri proposti fin’ora, ha la grande caratteristica di riuscire a sollecitare contemporaneamente: prerequisiti calcistici (le FUNZIONI ESECUTIVE) prerequisiti di apprendimento e formazione personale (le FUNZIONI ESECUTIVE) perché ci ricordiamo tutti che siamo educatori prima che istruttori vero? Quindi perché non sfruttare appieno le potenzialità che l’ambiente Scuola Calcio ci offre per far crescere i bambini a 360° gradi? (Senza fargli scimmiottare il tiki taka di grandi) Perchè se vogliamo veramente rivoluzionare questo sistema calcio vecchio e stantio, beh dobbiamo sganciarci dalle categorie mentale che ci hanno portato a questo punto. Solo così potremo attivare una RIVOLUZIONE CULTURALE degna di questo nome.



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