1 minute read

Introduzione

Questo libro raccoglie alcune riflessioni sul perché la casa che la maggior parte di noi abita, in Occidente, ha la forma che conosciamo e soprattutto sulla domanda se questa forma risponda ancora ai modi che oggi abbiamo di abitare. Se osserviamo la maggior parte delle case notiamo infatti che, a parte le dimensioni e le finiture, si sono ormai omogenizzate in un unico modello, sono sempre composte secondo un unico schema: quello che comunemente divide gli spazi in zona notte e zona giorno, anche se questa differenza evoca oramai immagini di un ordine e di una linearità difficile da ritrovare nelle nostre vite. La struttura della casa che si è consolidata negli ultimi due secoli, che domina immutata e inossidabile nella sua composizione nonostante le evoluzioni dei modi di vivere, ha ormai una vita propria che sembra difficile poter indirizzare. Promotori immobiliari e residenti sono spesso irremovibili nel preservare gli elementi che la definiscono, anche se alcuni di questi sono ormai del tutto superati e arbitrari. Gli architetti stanno nel mezzo nel tentativo da una parte di spingere la progettazione della casa verso il cambiamento, che non può che essere lento e determinato da piccole innovazioni capaci di introdurre elementi di rinnovamento, e dall’altra di arginare il cristallizzarsi di idee sempre più impoverite dalle esigenze del mercato. In Italia questo aspetto assume connotati ancora più evidenti, complici anche una normativa spesso obsoleta e la scarsa diffusione negli operatori di mercato di pulsioni innovative in questo senso.

Detto questo, progettare una residenza significa sicuramente e concretamente muoversi in una fitta rete

Advertisement

This article is from: