lettere grosse aperiodico, visibile, n.zero, draft 08, novembre 015
Âť
d i y f f e r x
lettere grosse. assemblaggio, lettera, successione. http://slowforward.wordpress.com http://issuu.com/letteregrosse per la proprietĂ di tutti i testi e immagini: (C) degli autori digicicl.in.prop. novembre 2015
numero zero, draft #08
alessandro broggi esercizio di rappresentazione
La luce che penetrerà dalla finestra ti sfiorerà appena. Un’aria tersa sarà scaldata dal sole della campagna, immersa nell’abbraccio dorato del tramonto. I personaggi saranno avvolti da un’atmosfera serena e distaccata, sospesa e quasi immobile; potranno intrattenersi nei toni e nei modi dei lunghi pomeriggi estivi all’aperto, all’ombra di un folto intrico di alberi, tra margherite, rose e baccelli accesi di lucidi riflessi e sfumati trapassi di penombre. Su tutto regnerà un grande effetto di unità spaziale. Il cielo
aranciato, la natura boscosa nei pressi del torrente, i rami nodosi degli alberi e i riflessi dell’acqua saranno momenti di una favola reale. (...) Nella quieta penombra dell’interno cuoche prepareranno carni e pollame sui fuochi di cucine opulente. Due bambini giocheranno davanti a casa, in un angolo di strada con le soglie appena imbiancate a calce. Nell’ombra soffusa della camera da letto, un accurato viluppo di riccioli e ciocche le scenderà in onde ben pettinate fino a mezz’anca. L’intensa carnalità, la vibrante pienezza tattile, l’arcuarsi sinuoso dell’anatomia della donna, la riveleranno nel rigoglio superbo della sua bellezza, sicura di sé e del suo
fascino imperioso, in un atteggiamento spregiudicato e provocante: trionfalmente sensuale. (...) Le sottili modulazioni del carattere si rifletteranno sulla fisionomia dei volti, il loro aspetto eccitato coglierà l’impronta d’intimità di una confessione personale. La concatenazione dei gesti creerà un moto continuo. Tutto sarà investito da un impeto di veemenza sulfurea, da un movimento inarrestabile.
silvia molesini Quali stanze (1)
Nel settore più lontano dall’entrata per lunga altezza per molte rampe di scale dure e pianerottoli ciechi messa di traverso come non c’entrasse e profondamente esclusa - priva di finestre (ma forse erano basse) c’era la grande soffitta o Granar. Non del dolore dei bauli: a cose accatastate e nemmeno quelle importanti in poco si sono fatte sature mal chiuse, queste scatole sceme che allungarle in fila alla parete corta come le case sembrava di fare il paesaggio: piuttosto della lontananza tra l’oggetto ospite e chi ci va a guardare mettendo le mani nei cassetti, caricando furgoni a mezzestate o
scrivendo opuscoli sul diluvio universale. Perché quella lontananza è maestosa nel suo privar-di-sé, e ci sembra possa cadere qualunque cosa anche subito nello stanzone sotto il tetto e le travi, passata la ribalta, a destra delle lampade a nappe. Sarebbe quel cadere una cosa fenomenale, e indecorosa, come un posto dimenticato dai fatti sorgivi, e accantonato, di cui non si conosca - a volte appena un po’ e questo è spaventevole - quanta fatica nell’inventarlo.
jim leftwich
tape transfer
nicola ponzio da rapporto provvisorio
15. moto apparente, salvo passaggi nuvolosi: una frase è una fase, nel buio che palesa le feritoie. sulle grandi pareti il plenilunio, girata la partitura: agnizioni e fotoni. 16. estensione degli eserciti preistorici. predazioni dal mondo e diverse, per la ripartizione. vedi: i fuochi ci sono ancora. 18. sull’asse solo un debole riverbero. una pulsazione del visibile. in ipotesi orogenesi e rigogli, tra un sibilo e una stella. ossi disfatti dagli ossidi, asettici, vitrei. meraviglia e apprensione, dalle
4.40. 21. incapaci di garantire giustizia.
marco inguscio dialoghi
Dopo una settimana molto bella oggi è tornata la pioggia questo tra noi finisce Alla stessa distanza, penso a quel racconto di Carver di due uomini che salgono su di una collina uno dei due
per generose donazioni (tramite paypal) o info & submissions mg_img@yahoo.it