Le saponette Palestinesi di commercio equo

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2008 - Anno 7 numero 2 Cooperativa Sociale via Vittorio Emanuele 282 12042 Bra (CN) tel. 0172.499169 fax 0172.499074 www.liberomondo.org info@liberomondo.org

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I Checkpoints israeliani e il sapone di Adnan Tbeili

Stampa: Comunecazione s.n.c. - Bra

di Hadas Lahav coordinatrice di Sindyanna CHALLENGE - settembre-ottobre 2007

LiberoMondo collabora ormai da diversi anni con organizzazioni che lavorano in Palestina e si confrontano quotidianamente con una situazione che, con un eufemismo, potremmo definire complicata. Qui di seguito riportiamo un contributo di Hadas Lahav, di Sindyanna of Galilee, gruppo con cui LiberoMondo si relaziona fin dal 2003.

Il Signor Adnan Tbeili produce saponi per Sindyanna of Galilee, che li esporta in tutto il mondo. Da aprile di quest'anno (2007) non gli è stato possibile ottenere un permesso per entrare in Israele. Noi di Sindyanna abbiamo cercato di intervenire grazie all'aiuto di un avvocato. Abbiamo mandato lettere all'Amministrazione Civile e al Consigliere Legale della "regione Judea e Samaria". Nulla di tutto ciò ha avuto effetto. Dal 2000, infatti, la possibilità di Tbeili di mantenere i suoi contatti superando le infinite serie di checkpoints che circondano Nablus è dipesa dalla "buon cuore" dei burocrati israeliani. La "zona industriale" di Beit Furik Fin dal 19 giugno avevo rinunciato ad attendere che Tbeili venisse da noi. Guidai attraverso la West Bank per visitare la sua unità produttiva, un'attività familiare che prosegue da tre generazioni. Sindyanna abitualmente incontra i suoi produttori, ma quando ci si reca nei Territori Occupati, nulla è

Sommario I checkpoints israeliani e il sapone di Adnan Tbeili di Hadas Lahav

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Novità editoriali

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Bomboniere equosolidali

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Novità alimentari

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Viaggio di verifica: Brasile

di routine. Fortunatamente l'unità produttiva si trova nella "zona industriale" di Beit Furik (vedere la mappa). La parola "fortunatamente" può trarre in inganno. In questo caso non ha nulla a che vedere con l'idea di successo o abbondanza, ma solo con la posizione: se il laboratorio fosse a nord del checkpoints di Beit Furik, nei confini municipali di Nablus, non ci sarebbe assolutamente possibile visitarlo, e neppure Tbeili potrebbe fornire il suo sapone a noi in Israele. Il termine "zona industriale" è anch'esso ingannevole. Dieci laboratori familiari sono sparsi tra i terrazzamenti a est di Beit Furik. L'area fu scelta dall'Autorità Palestinese per essere il gioiello della corona della sua nuova economia. Ed è tutto qui: una fabbrica di sapone, un'altra di cibo per animali e alcune che producono blocchi in cemento. Di questo si tratta. Nessuna indicazione all'ingresso. Nessuna strada asfaltata. Nessuna linea telefonica. Nessun allacciamento alla rete idrica. Elettricità fornita da Israele. Questo è ciò che la popolazione un tempo sognava potesse essere la Singapore del Medio Oriente. Sul tetto della fabbrica ci sono dieci grandi cisterne d'acqua. L'acqua qui costa 10 shekel

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Supplemento al numero marzo 2008 di Tempi di Fraternità donne e uomini in ricerca e confronto comunitario, Via Garibaldi 13 presso Centro Studi Sereno Regis, 10122 TORINO sito internet www.tempidifraternita.it posta tempidifraternita@tempidifraternita.it. Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 2, decreto legge 24/12/2003 n. 353 - conv. in L. 27/2/2004 n. 46 - Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell'11/11/1974. Direttore responsabile Brunetto Salvarani. Distribuzione gratuita


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