Storia e Capricci della Moda La moda prende spunto dalla società e dalla vita di tutti i giorni, ed è così per tutti...
….ecco perché ci sono elementi ricorrenti tra stilisti diversi
Epoca Romana
Dal 753 a. C. al V secolo d. C. gli abiti appaiono solenni anche se semplici. I Romani si servivano di una tunica e di un mantello; questi indumenti cambiano dal periodo dei re a quello della repubblica, anche se mantengono il drappeggio. I tessuti vengono tinti e foggiati diversamente grazie all'impiego di nuovi colori e telai.
Con l'utilizzo di torchi e pinze i drappeggi sono resi più precisi e rudimentali ferri da stiro sono usati per le toghe di personaggi più importanti. Ortensio intentò un processo ad un suo collega che, sfiorandolo, aveva scomposto l'eleganza del suo abito. Successivamente la toga fu indossata solo da senatori.
Medioevo La moda romana viene, in questo periodo, ad incontrare quella dei germani, che si presentava succinta ed attillata; nasce una nuova combinazione di stili. Le varie classi sociali vestono con piccole differenze; Carlo Magno, ad esempio, vestiva giornalmente con una tunica corta provvi-
sta di maniche ed un'altra sopra, su questa un gilet attillato; solo per grandi occasioni mostrava abiti sfarzosi. Tra 1' XI e il XII secolo il costume sostanzialmente non cambia; è questo un periodo di guerre e miseria. Sia la donna che gli uomini vestono con la cotta, fatta di tessuto pesante, quando era scolorita la rigiravano.
Le maniche, invece, di sera venivano sostituite da altre. Sia le donne che gli uomini si preoccupano di attirare l'attenzione ,utilizzando nuovi modelli di vestiti. I Turchi portano tessuti nuovi : sete, broccati, velluti ed altri. Anche se costosi, tutti cercano di ac-
quistarli, soprattutto i re e i principi. Anche la pelliccia è molto amata e serve ad adornare gli abiti. I vestiti sono molto più complicati e , quindi, nascono nuovi mestieri come il sarto e il magliaio. E' questo il momento in cui l'abito diventa personale ed esprime il gusto di chi lo indossa
RINASCIMENTO I borghesi e le città, arricchitesi dopo la guerra dei Cento Anni, si mettono in mostra vestendo in modo sfarzoso. Nel XV secolo c'è una rinascita dell'arte e sia gli uomini che le donne cercano di apparire belli idealmente, in quanto anche l'abbigliamento è un'arte.
ABITO FEMMINILE La veste : è un mantello con maniche ricche di sbuffi e nastri, aperto su una gonna di stoffa pregiata con strascico Il verdugale : è una sorta di sottogonna Il corpetto : a punta, scollato ed imbottito La moda italiana crea il busto e le stecche.
ABITO MASCHILE: La raingraves : sono pantaloni pieghettati molto larghi, che sembrano una gonna La camicia : è molto ricca, di tessuto leggero, fermata con nastri ai gomiti
Farsetto : è simile ad un bolero con tagli da cui esce parte della Camicia Il budriere : serve a tenere la spada ed è molto decorato Il falbalas : è un sopra-calzone di grande ampiezza, usato proprio nell'età barocca con esagerata eleganza
BAROCCO Per essere benvoluti dal Re Sole (Luigi XIV), i suoi cortigiani si vestivano come lui e addirittura superavano la sua stravaganza. Versailles era impegnata solo a preoccuparsi della moda, che la corte proponeva. Il Re Sole impedì, cosi, ai nobili di interessarsi delle sue scelte politiche. La borghesia del XVII secolo cercò di mettere in ridicolo la corte di Versailles; si vestì con abiti esageratamente eleganti e ricchi di tessuti preziosi, cosi da confondersi quasi con i nobili. Gli "zerbinotti " o " vagheggini ", per distinguersi dai borghesi, cambiano moda velocemente. La borghesia risponde alla sfida e la moda sembra impazzita.
ROCOCO’ E CODICE NAPOLEONICO Alla fine del XVIII secolo con la Rivoluzione Francese la vita sociale e politica e i costumi cambiano. Nel periodo della Rivoluzione le donne vestono in maniera più libera. I vestiti sono leggeri e semplici, si eliminano i busti, collane, gli abiti cadono lungo il corpo e solo sotto il seno sono cinti da un nastro. Nel 1804, con il Codice napoleonico, la donna perde il ruolo di protagonista della vita sociale. La donna si veste con una cuffia-cappello, con il busto ed un mantello che copre le forme. Lo scialle viene il simbolo della sua condizione sociale, secondo la sua fattezza.
NUOVO ROCOCO’ L'uomo, all'inizio del XIX secolo, veste in genere con pantaloni beige e stivali attillati con ampio soprabito scuro. Piano piano gli abiti maschili diventano tutti neri e blu; anche i colori folk dei costumi dei contadini saranno abbandonati. L'abito maschile, insomma, perderà la sua bellezza.
ABITO MASCHILE La rendigotte è indossata nei mesi freddi, con collo e grandi risvolti, guarnita con bottoni metallici è spesso sormontata da un mantello di pelliccia per i più ricchi. Il cappello è fatto di feltro e seta, detto cilindro o tuba. Il frac è un abito per le occasioni più importanti. La giacca appare solo nel 1850.
ABITO FEMMINILE Gli indumenti intimi più caratteristici sono i mutandoni rifiniti con pizzi e la crinolina, specie di sottogonna con cerchi altri tipi di
sottogonna sono detti " jupon”, inamidati e tesi con stecche di balena in alto. Il vestito è ricco di volants e sopra per uscire si mette uno scialle o un mantello, quest'ultimo sormontato da pelliccia.
Il 900 e il 2000 Alla fine del XIX secolo la donna conquista il diritto al voto; in questo periodo grandi sarti impongono alle donne un nuovo tipo di abbigliamento, anche perché cambiano mentalità e modo di vivere. L'attrice Lidia Borrelli indossa, per prima, un indumento che assomiglia ai pantaloni e i giornali la elogiano; invece, altre donne che portano lo stesso indumento, camminando per strada, sono molestate dagli uomini. Ciò non permise la diffusione di tale indumento, che ricompare, però, durante la guerra per la sua praticità. Dopo la 1 Guerra Mondiale, per la prima volta, è indossate il " tailleur «, disegnato per le donne da un sarto parigino, Paul Poiret.
Coco Chanel propone una moda pratica : camicia, gonna lunga, giacca da uomo e scarpe basse questa sarà la moda a cui le donne si affezioneranno.
Nel 1925 la donna si trasforma; taglia i capelli, cancella il giro-vita portando cinture basse e con una fascia appiattisce il seno . E' più aggressiva e molto truccata; con l'invenzione delle calze di seta mostra le gambe , con gli abiti corti.
Negli anni 50 giunge un nuovo stile dall' America, quello della: " moda pronta". L'abito comperato in un negozio e non è più cucito da un proprio sarto. Nella scelta la gente tiene presente il buon gusto, la praticità ed il prezzo basso. Nasce uno stile detto: " unisex " c vale più per i giovani.
La minigonna è lanciata dalla stilista inglese Mary Quant,; diventa di un tipo di femminilità. Pian piano si indossano: shorts, salopette, maxi cappotti, gonne… Il jeans è il capo che non tramonta mai.
La moda dei nostri giorni è caratterizzata da un gergo, in cui ogni parola ha un significato ben preciso; look, ad esempio, significa letteralmente occhiata o sguardo , ma attualmente rappresenta un modo di vestire molto individuale, che rispecchia la propria personalità.. Molte sono le persone che non riescono a rinunciare ad un bisogno di look, persino recitando, per sentirsi in primo piano, influenzati anche dalla pubblicità, la quale vuole tutti ricchi e belli
Dark Indossano collari metallici, catene, lucchetti, e spille. Si truccano pesantemente con matita nera attorno agli occhi spesso disegnando forme geometriche attorno ad essi, adorano adornarsi di spille ed orecchini a forma di scheletro. Tendono a stratificare i vestiti. Sui loro indumenti troviamo stampe con immagini raccapriccianti e scritte intimidatorie. Si oppongono ad un sistema per loro assurdo con ironia e, a volte, con cattivo gusto.
Paninari Sono, in genere, ragazzi provenienti da famiglie benestanti. Il loro atteggiamento è quello di distinguersi dalla moda di tutti, indossando stivaletti Frye, jeans Levis modello 501 ; occhiali Vuarnel per gli uomini e le donne zainetti NaiOleari, decorati con fiorellini. I capelli degli uomini sono spesso gelatinati e sempre in ordine Il nome fa riferimento al bar milanese dove si sono ritrovati per la prima volta. Vivono normalmente in condizioni di benessere economico
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