Doraetos Manga N°9

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FANTASIA RADIOSA

QUEZAL INTERVISTA

TONY VALENTE! FOCUS ON:

THE STORY OF NAJA! BACHECA ILLUSTRAZIONI:

OMAGGI A RADIANT!

CAPITOLO 05 di Claudia Cocci e Gianmarco Bachetti

SCROLLBOUND SWORD PRINCESS AMALTEA CAP. 06 di NATALIA BATISTA

THE STORY OF NAJA CAP. 01

Doraetos Manga | Numero 9 | Anno 3 | Settembre 2015

di DAVIDE DELLA VIA


Direttore

Davide Della Via Illustrazione copertina

Claudia Cocci

Articoli

Davide Della Via Traduzioni

Davide Della Via Orsetta Berni

Grafica e Impagniazione

Orsetta Berni

Special Guest

Tony Valente

Character designer Quezal drago

Gabriele Bagnoli Fumetti

Natalia Batista Davide Della Via Claudia Cocci Gian Marco Bachetti Laura Santus Doraetos Manga 9 - Fantasia Radiosa - Pubblicazione Web - Settembre 2015 Doraetos Manga è gratuito e scaricabile legalmente dagli appositi spazi. Una pubblicazione Doraetos Manga. Sito web ufficiale www.doraetosmanga.it vietata la distribuzione in altri siti e/o spazi non appartenenti a Doraetos Manga senza previo consenso. Doraetos Manga è presente anche su: Facebook, Twitter, Blogfree, deviantART e You Tube. Per contattare lo staff scrivere all’indirizzo mail doraetosmanga@email.it oppure tramite messaggi privati su Facebook o altri spazi ufficiali. Si ringraziano: Graphic Lines, Jigoku e AnimeManga per l’inserzione pubblicitaria.


FANTASIA RADIOSA COS’ È DORAETOS MANGA È UN PROGETTO AMBIZIOSO E SOFISTICATO E UN GRUPPO DI RICERCA CREATIVO SUI FUMETTI E SULLA LETTERATURA. I nostri obiettivi sono:

• Dare spazio ai cosiddetti “mangaka” italiani - cioè autori che hanno avuto influenze metodologiche e stilistiche da fu-

mettisti giapponesi e/o orientali, siano essi fumettisti, illustratori o scrittori. Inoltre ci impegneremo a cercar di far convergere su di loro l’attenzione di un pubblico quanto più vasto possibile e di realtà più grandi di DM. • Indagare il fenomeno del fumetto giapponese (e/o orientale) in tutti i suoi aspetti e le ripercussioni che può avere al di fuori del territorio nipponico passando per il filtro di altre realtà e culture. • Contribuire a diffondere una maggiore sensibilità in Italia verso il fumetto tramite l’utilizzo del web o l’organizzazione di iniziative come concorsi, workshop e seminari. • Creare una rete di idee ed esperienze fra autori, aspiranti autori e lettori. Doraetos Manga si esprime, per il momento, in due forme principali: 1. Una rivista online che ospiterà fumetti e mostrerà, sulla falsariga delle riviste accademiche, le nostre ricerche, i nostri articoli analitici, interviste e le nostre esperienze. 2. Il canale Youtube, su cui caricheremo contenuti di varia natura, come ad esempio recensioni, reportage, video di approfondimento, pubblicità, tutorials, videofumetti e tanto altro ancora. I social network saranno gli spazi su cui autori, redazione e lettori potranno interagire fra di loro. I nostri principi sono quelli che stanno alla base di ogni persona corretta, in particolare: serietà, sincerità, trasparenza e indipendenza di pensiero. Per ulteriori informazioni sul progetto, vi rimandiamo alla sezione DOCS del nostro sito, in cui potrete trovare anche una guida tecnica con l’elenco dei generi che pubblicheremo.

Mascotte

DM CERCA NUOVI GRAFICI

Carissimi lettori di Doraetos Manga, col numero 9, siamo davvero felicissimi di aver tagliato questo ulteriore traguardo, raggiunto fra l’altro rispettando ancora una volta la cadenza che ci eravamo impegnati a rispettare. Il lavoro di impaginazione degli gli ultimi due numeri è stato piuttosto burrascoso: il numero 8 ha subito un leggero ritardo per motivi interni, mentre questo è stato portato avanti da una sola persona che, nonostante tutti gli impegni che aveva, si è dovuta sobbarcare impegno non indifferente. È quindi proprio necessario per tutti noi richiedere pubblicamente nuovi grafici che si occupino di impaginare i prossimi numeri di DM. Queste persone devono sapere usare InDesign CS4 (o superiore) e avere una connessione internet abbastanza veloce. Non dovranno assolutamente impaginare da sole ogni numero, bensì si affiancheranno, dividendosi il lavoro, con coloro che si sono occupati dei precedenti numeri della rivista. Chiunque desideri venire incontro a questa nostra richiesta può comunicarcelo tramite mail o tramite MP sulla nostra pagina FB. Siamo a disposizione anche per fornire ulteriori informazioni. L’appello che vi rivolgiamo è molto importante, poiché se non si riuscissero a trovare nuovi grafici, la rivista, dopo il numero 10, potrebbe tornare ad avere cadenza irregolare o…a dover termine la sua pubblicazione, spostando definitivamente tutte le nostre attività direttamente sulle piattaforme web. Visto che nei precedenti due sondaggi ci avete manifestato la vostra preferenza di vedere la continuazione del magazine, speriamo che fra qualcuno di voi ci sia chi è magari interessato a darci una mano. Detto ciò, vi auguro una buona lettura di questo nuovo numero, che presenta alcuni graditi ritorni e dei contenuti molto richiesti e/o particolari!

Quezal

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INDICE

SWORD PRINCESS AMALTEA CAP. 6 di Natalia Batista Il viaggio di Ossian e Amaltea prosegue, ma ben presto si tufferanno, letteralmente, in una nuova avventura.

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THE STORY OF NAJA Inizia su questo numero il romanzo fumettato di Davide Della Via.

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FOCUS ON: THE STORY OF NAJA Approfondimento sulla genesi di The Story of Naja

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SCROLL BOUND CAP. 5 di Claudia Cocci e Gian Marco Bachetti Evey, Takumi e la new entry Rokko proseguono il loro cammino verso la capitale, ma qualcuno è al loro inseguimento.

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CROSSING MASTERS CAP. 10 di Laura Santus Finora il party di CM era formato solo da Kain e Melinda, ma in questo capitolo entrerà in scena un nuovo simpatico comprimario!

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QUEZAL INTERVISTA: TONY VALENTE L’autore del fumetto japstyle Radiant è stato intervistato da Quezal, svelando diversi retroscena!

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OMAGGI A VALENTE

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Gli autori di Doraetos e i fan in generale hanno omaggiato Tony con dei loro lavori!

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AVVISO AI LETTORI

COME AIUTARE DORAETOS MANGA Doraetos Manga è ormai diventato un notevole punto di riferimento per tutti gli autori japstyle, ma per crescere ancora e al meglio ha davvero bisogno del vostro contributo! Potete aiutarci tantissimo anche con poco, ad esempio: Condividere la pagina FB, le nostre attività, i nostri video, etc sul social newtork; Invitare tutti i vostri amici a “mi piacciarci”. Creare recensioni scritte o video sui nostri fumetti (naturalmente,sentitevi liberi di esprimere le vostre personali opinioni!) Partecipare alle proposte che DM pubblica regolarmente. Fan Art e Cosplay dei personaggi pubblicati su DM! Donazioni (anche in cibo andranno benissimo! :P ) - Consultare la sezione DOCS del nostro sito.

IL VOSTRO SUPPORTO È FONDAMENTALE! 6


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AVVISO AI LETTORI

Informiamo

i lettori che a causa degli impegni personali e dei numerosi ritardi che abbiamo accumulato non ci è stato possibile revisionare gran parte dei testi di questo numero. Ci scusiamo in anticipo per eventuali errori o refusi.

-La redazione di DM

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SWORD PRINCESS AMALTEA RIASSUNTO Il mondo di Sword Princess Amaltea è un po’ diverso rispetto al nostro: le donne sono il “sesso forte” ed esercitano la loro supremazia grazie all’uso della magia, impossibile da praticare per gli uomini. Le terre sono divise in vari Reginati e vige un momento di pace grazie ad accordi presi dopo una sanguinosissima guerra. Fra questi ce n’è uno che sancisce il destino delle principesse: se si salva un principe in pericolo e lo si sposa, la principessa otterrà automaticamente il reame della madre del primo. La principessa Amaltea è chiamata proprio ad adempiere, controvoglia, questa missione. Il viaggio di Ossian e Amaltea prosegue, ma ben presto si tufferanno, letteralmente, in una nuova avventura.

AMALTEA La principessa spadaccina Amaltea è un tipino alquanto presuntuoso. Sin da piccola si è prefissa l’obiettivo di raggiungere e superare in abilità sua sorella maggiore Dorotea.

DOROTEA Dorotea è la sorella maggiore di Amaltea. In quanto primogenita, non dovrà partire in missione poiché erediterà il regno direttamente da sua madre.

OSSIAN È il principe che Amaltea ha salvato. Non sembra essere intenzionato a sposare la principessa.










































AVVISO AI LETTORI

ATTENZIONE 1) L’opera che segue, intitolata The Story of Naja, è etichettabile col nome di romanzo fumettato e verrà proposto online su Doraetos Manga. La versione principale di The Story of Naja non sarà però questa, ma quella romanzata, che verrà pubblicata sui miei blog personali. Per maggiori informazioni, leggete l’articolo “il Romanzo Fumettato” al seguente link: http://davidedellavia.blogspot.it/2015/09/il-romanzo-fumettato-meta-romanzo-meta.html 2) Tutto il materiale grafico non presenta campiture in nero o mezzi toni per mia scelta. I disegni sono solo a linea chiara, tecnica grafica che comunque ben si presta alla scopo basilare di un racconto, cioè narrare una serie di fatti. Questo è il massimo che pubblicherò gratis, ecco perché sono così; i disegni verranno finalizzati con copic grigi (o addirittura colori in digitale) nel caso deciderò di realizzare un autoprodotto. 3) L’opera è molto fantasiosa e in fase di editing ho dovuto tagliare diverse informazioni. Queste verranno però rielaborate e pubblicate in post di approfondimento sul mio blog personale. 4) Anche se sono direttore di Doraetos, l’opera, per poter essere pubblicata, è stata sottoposta al vaglio di una giuria interna e di una giuria esterna; quest’ultima è stata votata dal pubblico ed era formata da Max Del Giusto, Federica di Meo, Francesco Mazziotta e Alex Ziro. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina FB di Doraetos sul mio blog personale. Grazie dell’attenzione. - Davide Della Via

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Beyond Fantasy Limits I

THE STORY OF NAJA


The Story of Naja

PROLOGO

T

anto tanto tempo fa su Laya, un piccolo e florido pianeta abitato dagli elzerian, creature simili ad elfi, un mago acquisì straordinari poteri e immense conoscenze. Poteri e conoscenze così grandi da piegare al proprio volere le leggi dell’universo, diventando di fatto una vera e propria divinità. Inizialmente conosciuto col nome di Ion Dracostra, fu poi noto al mondo intero con un nuovo e famigerato titolo: il Grande Mago Ion. Colmo di risentimento profondo e di un odio infinito verso gli esseri elzeriani, usò le sue incredibili facoltà per sconvolgere la terra e i destini delle persone, dando così inizio agli Anni Buii dei Grandi Malefici. Allo scopo di perseguire e gettare nella disperazione gli elzerian, durante la sua diabolica caccia, condizioni imperiture come oceani bollenti, vortici d’aria inarrestabili, piogge vaganti di fuoco e zone di notte perenne marchiarono ineluttabilmente la superficie di Laya; e chi era colpito direttamente dalla sua magia era condannato a vivere per sempre in stati dolorosi e immodificabili. Nessuno era capace di fermalo e la disperazione totale regnava sovrana. Fu il caos, la realizzazione dell’Inferno in terra; ma un giorno, tutto cambiò. Dal nulla comparve un ragazzo, un misterioso eroe benedetto dagli dei e incarnazione stessa della speranza: il sacro cavaliere bianco. Dopo una lunga e tumultuosa battaglia sconfisse il mago malvagio, proprio poco prima che egli arrivasse a lanciare il suo ultimo e terribile maleficio, e riportò così finalmente la tanto anelata pace nei cuori delle persone. Purtroppo però il giovane morì nello scontro, sacrificandosi. Nessuno seppe mai con precisione come riuscì ad avere ragione del terribile nemico, ma ciò che si appurò fu che lo fronteggiò brandendo una arcana spada di luce chiamata Nijuction. Questa enigmatica lama scaturiva al suo comando da una miste-

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Prologo

riosa spilla a fiore attaccata proprio sopra al suo cuore, etichettata in seguito negli annali storici col nome di “fiore dell’anima”. Da allora sono passati molti, moltissimi anni e la vita è tornata alla sua normalità. O quasi. Gli effetti delle magie lanciate da Ion sono ancora presenti e l’Anfizoatl, una rifulgente serpe volante di sua creazione, continua a lanciare a caso malefici su poveri malcapitati di tutto il globo. Nonostante l’avanzare della ricerca nel campo della magia, nessuno ha scoperto un modo per estinguerli. In questo contesto, le terre, sebbene con qualche eccezione, sono state divise in diversi stati di tipo monarchico e tre sono le superpotenze affermate: il Regno di Zendria al centro del mappamondo, la tecnologica Repubblica di Xandra ad ovest e il mistico Impero di Cinzon ad est. Anche se vi è stato un duraturo periodo di pace dalla sconfitta di Ion, attualmente l’equilibro geopolitico non è dei migliori, per via di una guerra fredda fra Zendria e Xandra, mira espansionistiche di nazioni minori e conflitti locali di natura etnico-razziale o religiosi. E come se tutto ciò non bastasse, il fato, proprio come un vulcano dormiente, è sul punto di destarsi pronto a incidere a fuoco nuovi e stupefacenti eventi nella memoria degli abitanti di Laya. Questa che sto per raccontare è la storia di una ragazza che, in un creato dominato da forze oscure, lotta contro tutto e tutti per scagionare se stessa da un destino impostale ingiustamente. Anche se ignara di ciò che sta per compiersi, affronterà un lungo e avvincente viaggio alla scoperta della sua vera natura e di questo meraviglioso e sconfinato mondo. Ha inizio così la sua fantastica avventura.

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The Story of Naja

CAPITOLO 1 L’inizio di una lunga giornata

I

l canto delle cicale regnava egemone nell’aria, e ciò era chiaro segno che quella era proprio una tipica giornata di piena estate nel regno di Zendria. Il sole, già alto nel cielo da qualche ora, aveva preso il posto delle stelle e delle lune gemelle del pianeta, e filtrava fra una ricca e abbondante vegetazione che cingeva un limpido specchio d’acqua situato nei pressi della cima del più alto rilievo della catena di Aijan. Vicino alla piccola cascata del ruscello che vi si tuffava dentro, e che poi proseguiva verso valle, qualcuno, immerso sino alla altezza delle spalle, era assorto in una solerte meditazione. D’un tratto, staccando la schiena da uno dei massi che perimetravano quasi per intero la vasca, abbandonò quella sua posa scultorea e nuotò verso il centro di essa; dopodiché, silenziosamente, si immerse. Il suo corpo, atletico e sinuoso, tutt’avvolto dalla caratteristica acqua dolce sumisuei che confluiva in quella piscina naturale, fresca d’estate e calda d’inverno, si mosse spedito a eleganti bracciate in direzione del fondale. Una volta raggiunto, si abbandonò al dolce abbraccio materno dell’acqua, tastando la sensazione di essere senza peso e ascoltando il suono ovattato del quieto scorrere della corrente; poi, con un rapido guizzo, si lanciò di ritorno verso la superficie. Emerse e arrivò dove si poteva toccare, e man mano che riaffiorava camminando verso la sponda, la candida luce della mattina illuminò delicatamente la sua figura da cima a fondo: prima il viso, dai lineamenti dolci e venusti, poi i suoi seni, morbidi e fiorenti, dopodiché passò a lumeggiare i suoi accoglienti fianchi e infine le sue longilinee gambe: era una ragazza, anzi, per meglio dire, era proprio un fior di ragazza, lì, splendida e rigogliosa, armonicamente integrata alla natura che la circondava. Il tempo, in quel momento, parve fermarsi e le cicale, quasi come se la sua

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vista avesse spezzato loro il fiato, incantate, si presero una breve pausa fra una nota e l’altra; nel silenzio di quegli attimi, si udiva solo e unicamente lo scrosciare della cascata alle sue spalle e il soffice suono dell’incedere dei suoi passi sull’erba bagnata. Poi tutto riprese a scorrere e il melodico frinio degli insetti continuò. La giovane si passò le sue aggraziate mani sugli occhi per asciugarli e nello spalancarli rivelò uno sguardo al contempo vispo e soave. Si diresse verso il suo zaino e i suoi vestiti, poggiati qualche passo più in là su una roccia all’ombra di una grossa quercia. Innanzitutto prese l’asciugamano più grande che aveva e se lo passò per tutto il corpo; lo ripose e prese quello più piccolo, che usò prima per sfregare le sue orecchie a punta e poi per strofinare con decisione i capelli; una volta fatto, il suo capo dimostrò di possedere una capigliatura davvero bizzarra: era di color biondo cenere, aveva una forma a tratti ispida e a tratti ondulata, ed era tutta volta per aria e un po’ all’indietro. Dopodiché cominciò a vestirsi con tutta calma fischiettando un allegro motivetto, e quando fu pronta il suo aspetto si presentò così: vestiva una elegante tunica color beige chiaro, smanicata sul lato sinistro e con la sezione inferiore terminante a forma di petalo di loto. Al di sotto della tunica indossava una maglia marrone a collo alto, una minigonna e dei raffinati stivali scamosciati; al polso sinistro, in controtendenza all’usanza del suo Paese, aveva un orologio a cui era legata una cordicella ornamentale. Quest’abito presentava anche altre due caratteristiche, molto particolari; innanzitutto la tunica vantava un singolare colletto, i cui lembi correvano giù verso il petto sino a incontrarsi formando un emblema a cuore. In secondo luogo, que-

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sto vestito era “quasi-vivo”: anche se non poteva essere definito un vero e proprio essere vivente, grazie all’accumulo di energia solare, aiutava in automatico l’organismo che lo indossava a mantenere la sua temperatura naturale durante le stagioni rigide ed era capace di rigenerarsi completamente dai danni o dagli strappi che subiva. Naja, questo il nome della ragazza, teneva molto a questo completo, pezzo unico regalatole dal suo carissimo padre, il re Disaia del regno di Zendria: eh sì, Naja era proprio una principessa. Finito di sistemare le sue cose, chiuse lo zaino e rivolgendosi in direzione della folta vegetazione chiamò qualcuno: « Diadià! Diadià, su vieni! Si torna a casa! ». La voce della ragazza, risuonò fra gli alberi, i cespugli e i fiori che crescevano lì intorno, dai quali non tardò a sbucar fuori, levitando per aria tutta serena, una piccola e graziosa creatura: era Diadià, la sua fidatissima ganda volante, un mammifero simile a un grosso gatto che vantava orecchie da lepre e una lunga, folta e flessibile coda. Volò subito verso la giovane, prese a vorticarle attorno e infine si fermò infine all’altezza della sua spalla, iniziando un leggero scodinzolio unito a delle fusa. «Ehi, ma tu guarda come è contenta! Ho fatto proprio bene a portarti con me questa volta, eh?» disse la ragazza carezzandole il suo morbido pelo rossiccio dalle bianche striature. Diadià, anche può sembrar parecchio strano di primo acchito sentir ciò, capì perfettamente cosa le fu detto e rispose rivolgendole una sorta di sorriso, mentre drizzava le orecchie e piegava leggermente la testa di lato. Ciò non deve meravigliare, poiché le gande volanti sono animali estremamente intelligenti, capaci di forme di comunicazione sofisticate e dalle spiccate attitudini sociali. Per certi versi erano pure superiori agli elzerian, visto che ad esempio, a differenza loro, sapevano levitare o erano capaci sin da cuccioli di lanciare svariate magie elementali. Non a caso i primi maghi impararono a conoscere le arti magiche proprio studiando queste creature. E anche Naja, che studiava la magia e le arti militari presso l’Accademia dell’Ordine dei Cavalieri Bianchi, ogni tanto si interrogava circa la loro misteriosa natura, curiosissima di sapere il segreto di cotanta confidenza nell’uso di questa o quell’altra arte magica. Recuperata la sua fida compagna, controllò l’orologio, che segnava l’ora del cervo e tre quarti, cioè mattina inoltrata.

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« Mmh, è quasi l’ora del drago…Uff, non sarebbe stato affatto male poter stare qui un altro po’, non è vero Dia’?» Diadià emise un piccolo verso e la osservò con una espressione che suggeriva conferma. Effettivamente, quella mattinata totalmente dedicata al relax, cominciata con l’assistere alla meravigliosa alba di Laya, che colorava ciclicamente di rosa ogni cosa, e continuata con momenti d’ozio vario (lettura di un libro, ginnastica e meditazione nell’acqua), era stata un vero e proprio toccasana per la ragazza. Tutto ciò tranquilla del fatto che sarebbe stata lontana da occhi indiscreti, poiché quella zona era abitata da due famelici draghi zendriani, i fratelli Zak e Yak, e nessuno avrebbe rischiato la vita addentrandosi in quei boschi. Ma con Naja il discorso era alquanto diverso: nonostante il loro essere molto territoriali, in un’occasione la ragazza riuscì ad ottenere da loro il beneplacito di visitare occasionalmente quella zona, divenuta una sorta di suo rifugio segreto. Questa però è una storia che verrà in seguito raccontata; per il momento si può dire che la principessa di Zendria amava tantissimo gli animali e sin da piccola ha sempre esercitato una sorta di magnetismo nei loro confronti. E ciò, almeno con loro, non era mai cambiato. Ora però doveva tornare alla civiltà, in quella società che le stava troppo stretta, sempre affaccendata, troppo pretestuosa nei suoi confronti e spesso e volentieri pure… ingiusta. La giovane, dopo un breve e amaro sospiro, prese il suo zaino e si diresse verso l’uscita del boschetto, seguita a ruota da Diadià. Si incamminò per il breve ma serpentino sentiero che la divideva dal suo mezzo di trasporto e, arrivata circa a metà, si fermò davanti a un piccolo tempietto rivolgendo un gesto votivo alla statua di un Zoji canino, lo spirito minore che proteggeva quel luogo. Chiuse gli occhi e fece un leggero inchino col capo, tenendo ben dritta la mano destra davanti al petto. Quindi proseguì passando sotto un torrio di legno che era eretto lì vicino, avendo poi l’accortezza di chiuderlo con una corda di canapa legata ai due pilastri. A un certo punto, mentre continuava a camminare, Naja chiese a Diadià:

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The Story of Naja

Senti, Diadià, stavo pensando… cosa dovrei cucinare oggi per pranzo?

Gnàaah…

Ho capito, hai già fatto il pieno di bacche, vero?

Be’, allora visto che sei apposto, io mi cucinerò una bella e fumooosa zuppa di zucca e carote… Mmm, immagino già il sapore, che delizia!

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L’inizio di una lunga giornata

Gneeeeh?!

Ah Ah Ah! Sapevo che non potevi dire di no, ghiottona!

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THE STORY OF NAJA “NOW LOADING”...

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Da lì a poco comparve innanzi a loro un grande aereo cargo: era un velivolo ordinario, con scafo simile a quello di un veliero e sormontato da un grosso pallone aerostatico munito di eliche. Volava piuttosto basso e stranamente a tutta velocità. Ma non fu questo a far letteralmente strabuzzare gli occhi a Naja, incredula di quello che stava vedendo, intanto che la nave solcava le loro teste. « Per tutti i fulmini! Ma non può essere!» esclamò mentre già stava eseguendo un incantesimo di potenziamento visivo. Portò le mani davanti al viso e mimò il gesto per guardare attraverso un cannocchiale; all’interno delle sue mani era possibile vedere ingrandita l’immagine di ciò che stava osservando: il mercantile era sotto attacco proprio da un gruppo di circa tre, quattro tapiraghi, bestioni a metà fra tapiri e viverne, dalle grosse orecchie, piccoli occhi, con due zanne all’insù che affioravano ai lati della corta proboscide e dotate di una sottile peluria per tutto il corpo. « Dei tapiraghi all’assalto di una nave?! Ma è assurdo!» Naja aveva tutte le ragioni per essere stupita, poiché i tapiraghi, benché creature di imponente stazza, erano famosi in tutto il mondo per il loro temperamento mite e pacifico, e non si erano mai registrati casi di attacchi diretti agli esseri elzeriani. Ma lì, sopra le loro teste, un gruppo di questi pachidermi stava furiosamente attaccando con schianti e artigliate le pareti della nave, la prua e il pallone aerostatico. Benché stupita, Naja non poteva certo tergiversare e prontamente fece per montare sull’Houk, afferrando al volo il suo zaino. « Su, andiamo Dia’! » Prese da esso le chiavi di accensione, lo buttò di corsa dietro al sedile e accese la macchina, che prese ad emettere gorgoglii e a far girare le sue eliche. Diadià volò anche lei dietro al sedile, dove Naja aveva buttato lo zaino. « Tieniti forte là dietro, che ci sarà da ballare! » Non appena l’houk diede segno di essere completamente attivo, Naja impugnò il timone e lo fece decollare a tutta velocità all’inseguimento dell’aereo cargo, sorpassando il fiume volante di Aijan. « Tapiraghi, eh? Questa sì che è bella! Ma in ogni caso, farò in un lampo! » disse con una espressione decisamente spavalda mentre indossava gli oc-

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chiali. Tutta la sua caratteristica sbruffoneria, che emergeva in situazioni del genere, cominciò ad affiorare; e ciò perché era conscia del fato che, nonostante questa fosse una situazione d’emergenza, in qualche modo si sarebbe potuta “divertire”. I tapiraghi erano animali dalla pelle coriacea, resistenti a varie magie, tra cui quelle appartenenti all’elemento naturale di Naja: l’elemento della luce. Quindi con loro la principessa avrebbe potuto usare, senza limitarsi, i suoi incantesimi basati su fulmini e raggi energetici, che di norma non poteva utilizzare come preferiva perché non era ancora capace di controllarne al meglio forma, direzione e soprattutto il voltaggio. Una volta raggiunta la nave, ne fiancheggiò uno dei lati, e notò che uno dei tapiraghi era già salito sul ponte principale. Alcuni aerinai tentavano di scacciarlo usando mezzi di fortuna, ma invano. La bestia lanciò un forte barrito, si mosse verso la cabina di comando e con un colpo di coda poderoso ne sfasciò quasi tutta la parte anteriore, facendo volare via pezzi di vetro e di legno. ZAM!, una veloce scarica elettrica lo raggiunse al lato del cranio, intontendolo brevemente Si girò guardingo verso la direzione da cui era venuto il colpo, ma la sua vista poco sviluppata non gli permise di vedere che Naja lo teneva ancora sotto tiro. La ragazza, tenendo un pollice alzato al lato del suo occhio destro e mimando l’impugnatura di un fucile, scaraventò altri due veloci colpi sul corpo della bestia, centrandola di nuovo in pieno. « Ehi, allora?! Che ne dici di farla finita?! » Non ebbe il tempo di­rincarare la dose, che vide con la coda dell’occhio un altro tapirago che le stava già piombando addosso dall’alto. Fece quindi una manovra evasiva col suo veicolo scartando di lato, dopodiché crivellò di colpi quest’ultimo, riuscendo ad allontanarlo un po’ e a fargli perdere quota. Il tapirago però scosse la testa e ripartì alla carica, aiutato per giunta da quello che prima stava sul ponte. La principessa evitò con varie manovre evasive diversi loro attacchi, a cui rispose a suon di colpi elettrici. I due però non desisterono. A questo punto Naja decise che era proprio il caso di cambiare approccio. Infatti gli effetti di questo tipo di tecnica, di cui non era padrona, erano troppo blandi ma l’aveva usata apposta per dare dei colpi di avvertimento alle bestie, sperando che fossero sufficienti per scacciarle. Ora però il

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gioco sarebbe decisamente cambiato. « E okay, facciamo sul serio, allora! ». Spingendo tutto in avanti il timone, scese in picchiata e passò sotto lo scafo del velivolo, attraversandolo. I tapiraghi, seguendo perlopiù il rumore delle eliche dell’Houk, si buttarono al suo inseguimento. La ragazza riprese quota e atterrò quindi proprio sul ponte della nave, dove smontò velocemente dal suo velivolo. Seguirono a ruota i due inseguitori, che cominciarono ad avvicinarsi emettendo minacciosi ringhi e barriti, pronti ad attaccare da un momento all’altro. Naja, che ora li poteva guardare bene dritto fisso negli occhi, non poté fare a meno di notare che il loro sguardo non era quello di animali normali, quanto piuttosto da posseduti, da indemoniati, intrisi di rabbia focosa e furia cieca. Uno di loro emise un forte barrito, che costrinse Naja a portarsi le mani alle orecchie; poi ritrasse il capo leggermente all’indietro, fece come per masticare qualcosa e spuntò violentemente verso di lei una palla mucosa. Naja evitò agilmente il proiettile scartando di lato, ed scansò prontamente anche l’altra scoccata, lanciata subito dopo dall’altro, con un rotolamento a terra. La ragazza guardò per un istante nella direzione dove erano cadute e notò che le due masse mucose già stavano cominciando a corrodere le tegole del ponte.

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« Dia’, adesso! » gridò la principessa. La ganda uscì dall’Houk e creò fra i pachidermi, turbinando in mezzo a loro, una densa coltre di fumo violacea dall’odore pungente che li confuse. Naja non perse tempo e portò le mani davanti al petto: i palmi erano rivolti gli uni verso gli altri e nello spazio che li separava stava creando una grande sferica elettrica. Lo sfrigolio delle scariche tagliava i versi degli animali, che boccheggiavano disorientati nella cortina. Una volta terminata, la divise in due parti, pronte per essere lanciate. Diadià capì al volo che era arrivato il momento di attaccare, e così soffiò delle lingue di vento che liberarono le bestie dal fumo. La ragazza non tergiversò neanche un istante e scaraventò la prima sfera addosso a uno di loro. L’animale diede subito segno di aver accusato il colpo; cedette su una gamba e si accasciò su un lato. L’altro non ebbe neanche il tempo di capire cosa fosse successo che lei lo colpì con la seconda, ottenendo il medesimo effetto. Ma la principessa non si fermò, ché rincarò la dose allungando entrambe le braccia in avanti e lanciando loro due potenti e continue scariche elettriche. « Queste le sentite, non è vero?!» Dopo qualche secondo si fermò, e gli animali, alquanto frastornati, colsero l’occasione per fuggire via senza voltarsi indietro: due erano stati sistemati. Naja girò il capo e notò che un terzo tapirago stava volando in direzione del pallone aerostatico. La principessa lo bersagliò con rapidi colpi elettrici a forma di boomerang, finché anche questo desisté e si siede alla fuga. Ma non era ancora finita. Il quarto tapirago, il più grosso e imponente del gruppo, emerse come uno squalo famelico da sotto lo scafo e atterrò con un pesante tonfo sul ponte; era il maschio dominante, dalla folta criniera e dalle lunghe zanne. Era decisamente più grande rispetto a tutti gli altri maschi di tapirago che Naja aveva visto, e la cosa la mise particolarmente sull’attenti. Anche Diadià ne rimase stupita, e per istinto non poté fare a meno di mettersi dietro la ragazza. La bestia spalancò le ali e gridò potentemente; poi si piegò sulle zampe, arcuò collo e corpo e si lanciò selvaggiamente al loro assalto. Ad ogni suo passo, la nave traballava leggermente prima da un lato e poi dall’altro. Naja però non perse l’equilibro e lo colpì, a mo’ di montante, prima con

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una veloce e potente saettata sul muso, che arrestò la sua carica, e poi con due lunghe fruste elettriche con le quali tentò di allontanarlo quanto bastava. Contemporaneamente Diadià la aiutò creando delle folate di vento. Ma i colpi non ebbero molto effetto, e così l’animale ripartì all’attacco ben più arrabbiato di prima. In quel momento le due si sentirono visceralmente minacciate. Contemporaneamente, Diadià volò verso l’alto e Naja si allontanò fulminea aiutandosi con due getti di scariche prodotte dalle mani, evitando così di venire schiacciata. Il tapirago non si sorprese e, anzi, si girò minaccioso nella sua direzione, pronto a lanciare un secondo attacco. La ragazza schivò allo stesso modo altri diversi assalti, colpendolo allo stesso tempo con raggi elettrici, che però furono ancora una volta pressoché inutili: quell’esemplare era più resistente di quanto immaginasse. Doveva escogitare immediatamente qualcosa o questa sarebbe stata la volta buona in cui avrebbero tirato le cuoia. Prima che il pachiderma ripartisse, Diadià creò intorno a lui un impetuoso vortice di vento, che lo bloccò e lo intontì. Ma non poteva di certo mantenerlo a lungo, e questo Naja lo sapeva benissimo. « Che posso fare?! » si chiese allarmata la principessa. Attorno non c’era nulla che potesse fare al caso suo e gli aerinai non potevano dare il benché minimo aiuto, anche perché erano totalmente terrorizzati dalla stazza e dalla forza di quell’animale. Poi però l’intuito le suggerì una valida idea. In una occasione, aveva avuto modo di sperimentarla qualche anno prima con Blulan, un suo compagno d’allenamenti durante una sessione d’addestramento con suo padre. Non ne era pratica, ma tanto valeva la pena provarci, pensò. Si concentrò quindi con tutta se stessa, determinata a dare fondo a tutte le sue energie. Scagliò quindi dai palmi due potentissime scariche elettriche nella direzione del piccolo uragano, e fece in modo che l’elettricità potesse agganciarsi col vento. Poi, disponendo le braccia a cerchio, con una delle due più avanti dell’altra, le vorticò ritmicamente e con decisione così da far fondere insieme la magia della luce con quella dell’aria di Diadià. Il tentativo andò a buon fine e riuscì così a creare, insieme alla sua ganda, un potente e intenso vortice elettrico che scagliava al suo interno velocissime saette, potenziate questa volta anche dalla forza d’animo della sua compagna.

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L’inizio di una lunga giornata

La combinazione fece sentire subito il suo effetto al bestione, che lanciò diverse grida di dolore. Quando entrambe ritennero che fosse abbastanza, sciolsero le loro tecniche magiche. Il pachiderma appariva decisamente spossato e con qualche bruciatura qua e là sul corpo. Ansimava affannosamente, ma non sembrava in pericolo di vita. Diadià tornò al fianco della giovane. La grossa bestia alzò quindi il capo, scambiandosi un’occhiata stanca con Naja. « Allora, te ne vuoi andare? Non costringermi ad andare oltre…» gli intimò in cuor suo la principessa. Nel tapirago, a questo punto, si spense ogni barlume d’ira e sembrò tornare alla normalità. Come se niente fosse successo, girò di lato e prese il volo allontanandosi via. Con quella dipartita, la nave fu così messa in sicurezza e la ciurma salvata. Gli aerinai erano increduli per ciò a cui avevano assistito, sia per le spettacolari magie e sia per la fierezza che aveva dimostrato la ragazza. Le si avvicinarono festosi per accoglierla e ringraziarla, ma…non appena le furono accanto, la loro contentezza si tramutò progressivamente: prima in qualcosa di neutro, poi in una sorta di antipatia, un po’ come se avessero riconosciuto qualcuno dall’animo viscido e meschino. Uno di loro non si trattenne e, con un’aria palesemente seccata, osservò: « Ah, ma è la principessa Naja… » Lei fece finta di ignorarlo, ma in realtà l’ascoltare esternazioni del genere erano, ogni volta, come pugni nello stomaco. Sapeva benissimo che in fin dei conti non dipendeva da loro, ma proprio mal sopportava manifestazioni d’odio e di antipatia come quella, che la gente era sovente rivolgerle. Infatti, l’essere trattata in quella maniera non era dovuto a qualche sua colpa o a qualche suo crimine, ma…alla stregoneria più oscura, potente e terribile che esistesse: la magia del Grande Mago Ion. Qualche anno addietro, Naja venne colpita, insieme ad altri principi, da un maleficio dell’Anfizoatl; fu condannata a vita a subire la cosiddetta “condizione dell’odio imperituro”: chiunque la vedesse per la prima volta, anche solo in foto o ritratto, era portato dal maleficio che Naja stessa trasmetteva a considerarla antipatica o, in taluni casi, addirittura ad odiarla. Un gravoso e titanico fardello per una semplice e giovane ragazza quale era. Nei suoi panni, chi mai avrebbe potuto sopportare una condizione tale senza accusare mai neanche un colpo?

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The Story of Naja

Anche se nei tempi recenti questa condizione pareva essersi acuita, fortunatamente Naja aveva mantenuto la sua indole battagliera, escludendo a priori qualsiasi sorta di resa. Era difficile, lo sapeva, ma prima o poi avrebbe trovato una soluzione per scagionarsi dalla sua ingiusta condanna: questa era la convinzione che la faceva andare avanti giorno per giorno. Nonostante le numerose difficoltà che aveva affrontato e che continuava ad affrontare, lei voleva assolutamente riavere indietro la sua vita, una vita da ragazza normale. Come al solito quindi, pazientò; si tolse gli occhiali e si limitò a comandare: « Questa nave è a partire da ora sotto l’autorità della polizia laganiana. Verrà messa sotto sequestro per essere esaminata e tutto l’equipaggio verrà interrogato. Che nessuno si sogni di abbandonarla, o andrà incontro alla legge del regno di Zendria. Controllate se ci siano feriti e fatemi parlare col vostro comandante. Convocatelo immediatamente ». « Ma tu guarda che spocchiosa… » disse sottovoce uno degli aerinai, convinto che non sarebbe stato sentito. Però Naja possedeva ottimo udito, e così, facendo scintillare piccole scariche elettriche lungo il corpo, gli domandò faceta: « Come prego? » L’aerinario, sorpreso, ammutolì, e il tutto passò subito in secondo piano, poiché giunse a passo­veloce il comandante, un uomo alto e canuto. « Eccomi, eccomi. Ah! Ma lei è la principessa Naja! Prego, voglia seguirmi nella cabina di comando…o almeno, in quella che ne è rimasta. Le spiegherò per filo e per segno cosa è successo ». « Molto bene, comandante. Dica anche al timoniere di fare rotta verso Lagania ». L’ufficiale ubbidì senza batter ciglio e fece strada alla principessa. Naja lo seguì, ma lanciò una occhiata beffarda a quell’aerinaio, seguita da una piccola saettata ai suoi piedi che fece un piccolo foro bruciacchiato nel pavimento. Lui sobbalzò, pizzicato anche da qualche scintilla andata fuori controllo; anche se continuò a star in silenzio senza proferir parola, era chiaro che nei suoi pensieri le stava lanciando qualche imprecazione. Tutti tornarono alle loro mansioni e da lì a poco il comandante avrebbe spiegato alla ragazza tutto ciò che sapeva. Nessuno però, né Naja, né Diadià e né tantomeno nessuno dell’equipaggio, ebbe modo di accorgersi che

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L’inizio di una lunga giornata

la nave era tenuta sott’occhio dall’alto. Una misteriosa figura incappucciata, vestita con un abito nero come la notte, levitava per aria e guardava il cargo che si allontanava sempre più. Incrociò lentamente le braccia al petto, contrariata per ciò che era successo.

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The Story of Naja

Evento Bonus Contemporaneo #1

BLULAN E IL SOLDATO ZENDRIANO Gli EBC, eventi bonus contemporanei, sono piccoli racconti extra che si svolgono contemporaneamente a determinati parti della storia. Sono in realtĂ slegati dalla trama principale e vengono segnalati tramite un simbolo specifico. Qui di seguito troverete un EBC che avviene nello stesso momento in cui il personaggio misterioso osserva il cargo che si allontana, e introduce in anteprima un personaggio chiave di The Story of Naja: Blulan.

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L’inizio di una lunga giornata

A

centinaia di chilometri di distanza, nel parco di una nazione confinante, un massiccio individuo era seduto sull’erba, all’ombra di un grosso albero dalle foglie giallo limone; stava toccando dolcemente con la punta delle dita della sua grossa e pelosa mano una girondella, una piccola pianta dalla caratteristica forma a spirale. Era molto liscia e leggermente umida, ed lo scivolare della sue dita sulla sua superfice produceva delle flebili note musicali. Dopo aver composto una melodia improvvisata, staccò la mano e prese a carezzarsi un orecchio. « Chissà Naja come…» cominciò a chiedersi pensoso sottovoce fra sé e sé, ma non ebbe il tempo di finire la domanda che qualcuno arrivò alle sue spalle. « Cavaliere Maggiore Blulan, siamo tutti pronti per far rientro alla capitale » gli disse un ragazzo, giovane soldato zendriano. Il Cavaliere, sospirando, si alzò da terra e si voltò verso di lui. Nel fare ciò però, senza farlo apposta, impressionò il ragazzo che si mostrò leggermente intimorito. « Cosa c’è? Non dirmi che non hai mai visto uno come me? » gli chiese Blulan. Il giovane cominciò a rispondergli un po’ confusamente: « Nossignore, non è proprio questo, è che…be’, diciamo non così da vicino, e lei ha una stazza piuttosto imponente ed è pure…» fece un singulto «…un lupo. Non ho avuto belle esperienze con loro in passato e così questa cosa…» Il ragazzo si bloccò di colpo, poiché Blulan aveva messo il suo muso animalesco proprio davanti al suo viso, guardandolo con ciglio da rimprovero. Il soldato sobbalzò, ma rimase dritto al suo posto, con gli occhi un po’ strabuzzanti. All’improvviso, Blulan gli abbaiò sonoramente dritto in faccia un paio di volte. Questa volta il soldato non solo ebbe un tonfo al cuore, ma cadde goffamente all’indietro lanciando un grido non proprio mascolino, che suscitò il riso di Blulan: « Ah ah ah!! Io, un lupo? Guarda che sono un cane! » Il ragazzo lo guardò come per dire “sono stato un vero idiota”. « E se non ti alzi subito e ti levi da dosso quella ridicola espressione deficiente, comincerò a considerarti un coniglio! Sei o no un soldato zendria-

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The Story of Naja

no? Forza, in piedi! » aggiunse subito dopo il Maggiore. « Sono sentitamente mortificato, Signore! Non succederà più, glielo assicurò! » si scusò il soldato. Blulan annuì, tenendo un serioso sguardo da sufficienza. Poi si avviarono insieme al punto di ritrovo. « Signore, posso chiederle una cosa? » gli domandò il giovane. « Mmm? » si limitò a rispondere il cavaliere, senza guardarlo. « Lei è un fierato o un elzerato? » « Non sono affari che ti riguardano » replicò seccatamente il grosso cane. « Scusi la mia curiosità, Signore! » « Invece di pensare a cosa sono, pensa piuttosto che fra qualche ora saremo di ritorno a casa, a Lagania. E personalmente parlando, non vedo l’ora, ché tanto che manco…quindi muovi quelle tue zampe da coniglio che hai e non fare domande inutili! ». Per tutto il tragitto, il ragazzo non osò più aprir bocca, mentre Blulan tornò ad assumere la sua espressione pensosa.

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The Story of Naja: Fumetti umoristici a quattro vignette


The Story of Naja: Fumetti umoristici a quattro vignette


The Story of Naja: Fumetti umoristici a quattro vignette


FREE TALK Quello che avete appena finito di leggere è solo il primo capitolo di una lunga vicenda intitolata The Story of Naja: spero davvero tanto che sia stato di vostro gradimento! Tutti i dettagli sulla sua genesi sono stati scritti nel focus on che seguirà a queste pagine. In questo spazio, vorrei ringraziare tutte quelle persone che mi hanno gentilmente regalato tante dritte e tanti pareri circa Naja. Innanzitutto ringrazio in generale tutti i miei professori della Scuola Italiana di Comix di Napoli (Steve Boraley, i fratelli Cestaro, Mario Punzo, Andrea Scoppetta e Paco Desiato), che mi hanno formato negli scorsi tre anni e che hanno fatto sì da allargare le mie vedute in materia di fumetto. In particolare ringrazio Pako Massimo, mio ex-docente di fumetto 3 e personalità dalla grande cultura e intelligenza: è stato soprattutto grazie ai suoi insegnamenti se adesso sono in grado di camminare con le mie sole gambe in questo “fumetto-mondo”. Il traguardo, certo, non è stato ancora raggiunto ma grazie alle sue indicazioni ho tutte le armi per poter cominciare ad affrontare seriamente un percorso di tipo professionistico. A seguire, ringrazio tutti i miei compagni di corso, che non si sono mai mostrati restii a darmi tanti suggerimenti di cui ho fatto tesoro. Per lo stesso motivo ringrazio i miei soci di Doraetos (in particolare Orsetta, la più obiettiva di tutti) e le persone esterne che hanno valutato il mio lavoro. Grazie, grazie di cuore a tutti voi! The Story of Naja sarà un avventura molto lunga, variopinta e dai risvolti inimmaginabili, tutti in attesa di straripare copiosi da questa mia zucca carente sì di capelli ma colmissima di idee: spero quindi, in seconda istanza, che vogliate seguirmi e leggere questa fantastica storia.

Io, come in ogni cosa che faccio, ci metterò sempre il massimo impegno per offrirvi qualcosa sempre più gradevole e soddisfacente. Davide Della Via PS: il secondo capitolo di The Story of Naja verrà pubblicato, in forma di semplice romanzo, sul mio blog (www.davidedellavia.blogspot.com) e su Wattpad il giorno 5 Ottobre 2015.

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FOCUS ON

THE STORY OF NAJA

Ragazzi, ho una mareeeeea di cose da raccontarvi, ma devo necessariamente sintetizzare il tutto. Innanzitutto partiamo dal titolo: il vero titolo della mia opera è Beyond Fantasy Limits I – The story of Naja. “Beyond Fantasy Limits” è il nome della mia produzione in generale, mentre il numero romano classificherà opere diverse (come succede con Final Fantasy, in pratica); a tale scopo servirà anche il nome che seguirà “of”, poiché infatti ho già cominciato (vagamente) a progettare The Story of Lulang e The Story of Ziran. Il titolo principale, quello messo in evidenza, sarà però “The Story of Naja”, abbreviabile tranquillamente anche con solo in Naja.

La protagonista, Naja Stranamente a tutti i personaggi protagonisti di mia invenzione che avevo a disposizione, che sono maschi, ho deciso di debuttare con una protagonista. Inconsciamente credo di aver sin dal primo momento deciso che fosse molto interessante sviluppare una storia con un personaggio che parte da due condizioni svantaggiose, cioè il suo maleficio e la sua natura di ragazza. In parole povere: lì dove si potrebbe facilmente pensare che un ragazzo arriverà al suo obiettivo finale combattendo contro tutto e tutti, come affronterà invece la situazione una ragazza? Un interrogativo che lascia molto incuriosito anche me stesso,

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e non vedo l’ora di scoprirlo andando avanti con la stesura del racconto. Proseguendo, c’è da sapere che anche se The Story of Naja si ispira a diversi prodotti nipponici destinati a un pubblico giovane, in realtà Naja non è una adolescente. All’interno del romanzo non specificherò mai la sua età,

ma io immagino possa avere fra i 17 e i 25 anni d’età: insomma è abbastanza grande. Ciò perché vorrei mostrare come sia possibile continuare a “crescere” nonostante si sia raggiunta già una età da giovane adulto, contrariamente a quanto succede invece in molti fumetti, serie animate e light novel giapponesi famosi.


Inoltre, continuando a parlare di Naja, non sarà passata inosservata la sua capigliatura, di certo non prio definibile come femminile, così come non è il massimo della femminilità la sua apparenza grafica. Questo almeno “il senso comune”. Partendo da quest’ultimo punto, c’è dire che il concetto di femminilità è gran parte soggettivo. Parlando di fumetti e cose annesse, grandi maestri come Miyazaki, Toriyama o Otomo non sono mai stati grandi campioni nel disegna-

re personaggi femminili, ma… vedete dove sono arrivati! Quindi questo mi rassicura. Poi, The Story of Naja non si basa sul voler accalappiare il lettore con le fattezze della propria protagonista, quanto piuttosto sul trasportarvi in un mondo fantastico e farvi vivere un’avventura. L’apparenza di Naja quindi la reputo davvero di poco conto, anche se comunque difendo l’idea che è una ragazza con un suo particolare fascino, ma per scoprirlo dovrete continuare a seguirla.

Per quanto riguarda i capelli, ho dato loro quella forma perché desideravo che spiccasse su tanti altri personaggi e che fosse immediatamente riconoscibile. L’importanza di questo elemento me l’ha suggerito, strano ancora a dirsi, Son Goku: chi mai potrebbe confondere il suo particolare taglio? Praticamente nessuno! In ultima istante c’è da dire che molti elzerian hanno per loro natura capigliature stravaganti.


The Story of Naja, genesi The Story of Naja nacque quando un bel giorno mi misi, stupidamente, in testa di voler partecipare al famoso concorso MIMC. Dico stupidamente perché credo fosse il 2008/2009 ed io ero solo un pischello, che non avrebbe mai potuto gareggiare seriamente con disegnatori del calibro di Dall’Oglio o della Catalani. Comunque mi volli buttare in questa impresa, che manco arrivai a completare. L’ispirazione arrivò leggendo un nota a Cocona di Hiro Mashima: fra gli schizzi c’era una principessa con questa sorta di lupo mannaro che mi incuriosirono tantissimo. Buttai quindi giù, dal nulla, una storia in cui una principessa maledetta con la condizione dell’odio imperituro doveva sostenere un esame di abilitazione a cavaliere. Fra gli esaminatori c’era Blulan, il cane che vi ho presentato nel primo EBC, e alla fine dell’esame Naja andava insieme a lui in una grotta abitata da un drago e un buffo personaggio nel tentativo di sciogliere il maleficio. Questo è tutto quello che ricordo. Nel tempo la storia cambiò moltissimo e si arricchì di tutte quelle particolarità che avete avuto modo di leggere nel primo capitolo e che leggerete nei prossimi.

zioni di cose che hanno sempre avuto a che fare con me o che mi hanno sempre interessato. Solo una cosa fa eccezione: il maleficio di Naja. L’idea di questo maleficio è nata davvero dal nulla, non c’è niente di autobiografico in questo. Tant’è infatti che io più che da

un maleficio sembro quasi essere stato colpito da un “beneficio”, che mi fa risultare istintivamente simpatico a tutti (a proposito, nella storia ci saranno anche i benefici, oltre ai malefici). Quindi forse la condizione dell’odio imperituro potrebbe essere semplicemente la trasposizione specchiata di questa mia condizione.

La maggior parte delle cose narrate sono rielaborazioni esagerate e fantasiose di cose realmente successe o di eventi che ho osservato. Oppure sono tutte riformula-

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Una delle versioni beta di Naja.


Per quanto riguarda cose, oggetti e persone, mi affido per la maggior parte alla mia fantasia.

Domande varie su The Story of Naja Perché Naja somiglia a Quezal?

zione grafica, tipica di tanti autori giapponesi e non solo. Li ho fatti così, anche però desideravo che il lettore potesse vedere in quel nero (colore che si rifà all’idea della potenzialità non manifesta, nella cultura orientale) il colore che più preferisce. Io ad esempio immagino

che Naja abbia le iridi castane, ma non sarebbe errato se qualcuno le volesse vedere, chessò, azzurre.

Chi è Blulan? Blulan è, visivamente parlando, una sorta di licantropo. È il co-protagonista in The Story of Naja ed

Perché io morivo dalla voglia di far vedere Naja, e Quezal è un po’ servita a tale scopo, come una sorta di surrogato… Ne approfitto per scusarmi con lei. Capigliatura e vestiti infatti non sono altro che una rielaborazione del look di Naja, quindi è Quezal che deriva da Naja e non viceversa. Però ci sono comunque delle belle differenze: Quezal ha capelli biondi e occhi e vestiti verdi; Naja ha i capelli color biondo cenere (o marrone molto chiaro, se preferite) e vestiti basati sul beige; inoltre anche i rispetti tagli degli occhi, nonché i caratteri, sono totalmente diversi. Per differenziarle maggiormente, ho deciso di accorciare i ciuffi laterali di Quezal e di darle come uniforme ufficiale quella orientaleggiante creata da Q-San. Nota: gli art colorati di Naja qui presentati sono dei work in progress.

Perché Naja ha gli occhi neri? In realtà Naja non ha gli occhi neri (dei miei personaggi, l’unico che effettivamente li possiede è Ziran): quella è semplicemente una solu-

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è apparso nel primo EBC. Per via del suo aspetto e del suo fare serioso, viene spesso confuso con un lupo ma in realtà è un cane. Inizialmente Blulan erano stato ideato proprio come lupo, ma a me piacciono molto di più i cani, con cui ho maggiore confidenza, e così ho optato per cambiargli specie. Ciò senza contare che più in là verrà inscenato un confronto con un lupo nero, e la cosa mi sembra già da ora interessantissima! Blulan, analogamente a Naja, è stato colpito dall’Anfizoatl, che gli ha dato quelle sembianze. Non si sa però se sia nato cane o essere elzeriano, e questo è uno dei perni su cui ruota tutta la vicenda. Blulan inizialmente aveva un pelo di colore blu, ma ho deciso di cambiargli colore perché esistono già tantissimi lupi blu, personaggi di altre opere.

Come dai i nomi alle cose e ai tuoi personaggi? Penso innanzitutto alla semplicità e/o alla familiarità: in tantissime opere fantasy gli autori hanno conferito nomi davvero molto strani, difficili da pronunciare e ricordare, e io non volevo per niente seguire questo esempio. Ecco che quindi che il nome Houk, il mezzo che usa Naja nel primo capitolo, derivi semplicemente dalla pronuncia della parola inglese falco (poiché appunto la forma è vagamente grifaga). O ancora, il nome Blulan deriva da blu e la parola cinese lang che

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vuol dire lupo. Il nome non ha più molta attinenza, ma mi piaceva il suono ed è rimasto così. Per quanto riguarda Naja (la j è quella francese), il suo nome deriva da quello di Nadia, una delle mie cagnette. E anche il nome di Diadià ha la medesima fonte! Infatti, capita anche che quando do i nomi mi rifaccia a quello che ho vicino.

po. Con le matite invece se sbaglio, via, si cancella e si ripete in matite che uso sono di gradazione tutta tranquillità. Poi trovo anche B4 e B6 per finalizzare e 2H per che l’inchiostro raffreddi il segno le bozze. a differenza della matita, che lo mantiene più vivo e morbido. Le Davide Della Via

Altre volte mi va invece di omaggiare qualcosa, ed ecco che Lagania prende il nome dal Lagann. Infine succede che talvolta i nomi nascano senza apparente connessione con qualcosa di conosciuto. Ad esempio, Ion non so proprio da dove sia uscito, così non so da dove è sbucato fuori il termine elzerian (solo in parte riconducibile ad elfo).

Quanto tempo impieghi per disegnare una tavola? Una tavola seria la realizzo in circa tre, quattro giorni, mentre quelle di natura scanzonata anche in uno. Per finalizzare tutto il materiale grafico visto in questo numero ho lavorato per un arco di due mesi.

Perché i disegni sono a matita? Perché non c’è molta affinità fra me, i pennini, i pennelli e l’inchiostro. Circa quest’ultimo dovevo stare attento sia ai tempi di asciugatura e sia al fatto che non si rovesciasse, e questo per me è sempre stata una gran seccatura, oltre che una perdita di tem-

I due personaggi creati da Mashima e scartati da Cocona, ma che mi hanno ispirato per Naja.


SCROLL BOUND RIASSUNTO Evey, una ragazzina un po’ goffa e tutto pepe, scopre per caso in una stanza segreta della casa di suo zio un antichissimo Scroll. La pergamena contiene un grandissimo potere che involontariamente Evey assimila. A causa di ciò, sarà costretta a scappare da un gruppo misterioso che era alla ricerca proprio di quella pergamena. Fatta la conoscenza del gran sacerdote Goro, Evey viene affidata al monaco guerriero Takumi che avrà il compito di scortarla alla capitale affinché i dieci saggi possano rimuovere dal corpo di Evey quel potere tanto grande, quanto potenzialmente micidiale, che la ragazza ha acquisito. Evey, Takumi e la new entry Rokko proseguono il loro cammino verso la capitale, ma qualcuno è al loro inseguimento.

EVEY Apprendista maga, è la protagonista di Scroll Bound. Ha aperto per caso una potentissima pergamena e ne ha acquisito l’immenso potere.

TAKUMI Un monaco discendente dei guerrieri d’ombra ed intenzionato a seguire la via degli

Shadow Master. È stato eletto guardia del corpo di Evey dal gran sacerdote Goro.

EUSTACHE È lo zio di Evey. Sembra innocuo, ma è un mago molto potente. Nel capitolo precedente, ha accompagnato personalmente la nipote al tempio dell’alba per chiedere aiuto al suo amico

Goro.

















CONTINUA ONLINE... - SCROLL BOUND di CLAUDIA COCCI - CAPITOLO 5 - CONTINUA ONLINE -


Il Mondo di Scroll Bound: il Libro del Mito, il Grancastello e la magia “450 anni orsono nacque l’Innominato. Egli trasse esperienza di vita dai saggi e potere magico dall’ambiente. In un impeto di genio e follia, riunì a sé tutti i poteri della natura, delle cose e degli esseri viventi. Persino la morte divenne sua umile serva , così come la vita e il tempo. Tutto in lui era potenza, tutto in lui era divino. Così si erse sul mondo, spazzando via interi paesi per poi ricostruirli dal nulla. La distruzione si confuse con la creazione, e il caos pervase il mondo. E fu così infine guerra.” Questo è l’inizio del Libro del mito, dove i saggi racchiudono le vicende degli uomini. Questo testo racconta l’inizio della grande guerra magica che squarciò letteralmente la realtà. La fine della guerra avvenne con la distruzione dell’Innominato, quando sul campo di battaglia rimasero in piedi solo quattro saggi e un ragazzo. I cinque eroi rifondarono la Scuola dei saggi, mettendosi alla guida di un mondo disastrato, ricostruendolo e riportando la serenità. Per far questo imprigionarono con un rituale l’essenza stessa del creato nelle pergamene, le divisero tra loro e le nascosero all’insaputa di tutti nei quattro angoli del mondo. Sono trascorsi ormai quasi 400 anni da quell’avvenimento e la società, nonostante qualche piccolo conflitto territoriale, ormai si è stabilizzata, e si vive in relativa pace. Nel Grancastello, una imponente fortezza che si fonde con l’agglomerato urbano della capitale mondiale Antilia, i dodici saggi che vi abitano governano con giustizia e dedizione tutta la comunità, e le loro decisioni riecheggiano nel modo esterno . Anche se ogni paese ha il proprio sistema di governo, questi si rivolgono ai saggi per decisioni particolarmente importanti , siano essi di natura nazionale o internazionale. Dopo la guerra, i cinque saggi svuotarono il mondo dalla magia: società dalla fantastica tecnologia magica vennero annichilite e l’evoluzione tecnica e culturale fece un balzo all’indietro di millenni. Però il quinto eroe, scoprì che nelle gemme e cristalli della terra era ancora rimasta intrappolata della magia, che poteva, con determinati elementi, essere riutilizzata. Grazie a questa scoperta, nacque l’Accademia nazionale della ricerca e sviluppo sulla magia, chiamata comunemente col nome di Accademia dei saggi. Quest’ultima è diventata il fulcro mondiale della magia e dei suoi studi e i suoi laboratori si estendono per decine di miglia. In questi posti vengono creati tutti gli oggetti magici, che sono di ogni forma e dimensione e destinati a svariati usi. In nessuna altra parte del mondo possono essere prodotti questi oggetti, pena la morte. Oggigiorno i maghi si addestrano a richiamare la magia dalle bacchette o dai bastoni su cui sono incastonate delle gemme magiche, e rari sono coloro che riescono ad usare la magia senza il supporto di gemme. Questi individui incarnano l’elemento stesso della magia racchiusa nella pergamena che hanno letto, diventando loro stessi parte dell’elemento e rappresentando di fatto la categoria di maghi più potente.



CROSSING MASTERS RIASSUNTO I Masters sono persone con abilità particolari, per questo motivo il governo di Imperial li tiene sotto stretta sorveglianza. In questo contesto, Kain e Melinda si ribellano ad Imperial divenendo così dei ricercati, per sfuggire all’arresto e ritrovare un’amica scomparsa, Rebecca, lasciano la città in cui vivono e iniziano il loro viaggio. Finora il party di CM era formato solo da Kain e Melinda, ma in questo capitolo entrerà in scena un nuovo simpatico comprimario!

KAIN Un ragazzo impulsivo e un po’ avventato che non sopporta più le ingiustizie di Imperial. Non avendo alcuna abilità particolare deve usare i tonici per combattere.

MELINDA Amica d’infanzia di Kain e abile Master, è molto responsabile e gentile, cerca sempre di risolvere i guai causati da Kain.

LA LEGGE DI IMPERIAL

Tutti i Masters non appartenenti ad un apparato militare Imperiale non devono praticare la loro abilità. Chi lo farà o aiuterà un ricercato verrà severamente punito dalla legge.



























CONTINUA... - CROSSING MASTERS di LAURA SANTUS - CAPITOLO 10 - FINE -


CTRL ALT CANC FINE



LE INTERVISTE DI QUEZAL


L’AUTORE è Tony Valente Pereira, nato l’11 ottobre 1984 a Tolosa, t,

, Radian un autore di fumetti francese. Il suo celebre lavoro l’editore è stato recentemente pubblicato in Giappone dal successo Asuka Shinsha nella collana Euromanga. Visto il è prevista avuto col primo numero, questo è in ristampa ed a breve la pubblicazione del secondo.

LA TRAMA po Hills. Seth è un aspirante mago della regione di Pom lto raro Come tutti i maghi è un “infetto”, un essere mo Nemeche è riuscito a sopravvivere al contatto con un contasis, delle creature cadute dal cielo e che hanno cato. La minato e ucciso quasi tutti coloro che han toc ha fatto sua apparente immunità al tocco del Nemesis, gli o: deve comprendere che il suo destino era ormai segnat esis. diventare un cacciatore di taglie e combattere i Nem ibili moMa il suo obiettivo non è solo cacciare questi terr che si stri… ma anche quello di trovare il Radiant! Quella creda possa essere la tana dei Nemesis. ricerInsieme ad altri maghi percorreranno il mondo alla sfuggire ca del Radiant… stando continuamente attenti a dall’Inquisizione.

[Fonte: AnimeClick.it]

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Come è nato Radiant? E quanto sarà lunga la serie ?

fa. gonista, Seth, già qualche anno ota pr il o im pr r pe to na eg dis Ho sotto un cappello. Ho va de on sc na le o izi ’in all e a rn Aveva delle co dovute nascondere e poco be reb av le é rch pe are gin ma im cercato di aggiunti per rafforzare l’idea di no so si nti me ele ri alt lti mo a poco base. un po’ d’ovunque: dai o on ng ve e, nz ue infl le a rd ua Per quanto rig i e anche da un po’ di storia ett fum i da R, GD me ga eo vid i romanzi, da europea medioevale. no streghe, e i miei protagonisti so e all ia cc ca lla de rla pa nt dia Ra ll’universo di Radiant, ne e i, gh ma i de no so i; an um ri diversi dagli alt n problemi fisici o talvolta co e on rs pe è cio i” ion fez “in sono delle parte dalla popolazione ma sono da i ss me o on ng ve ti es Qu li. menta i chiamati Nemesis, str mo i re nta ro aff di à cit pa ca i soli che hanno la al fine di controllarli, c’è E, . ati ler tol no me o più o on e quindi veng la caccia ai maghi con tutti dà e ch ato arm po up gr un , ne l’Inquisizio i pretesti possibili. eghe in Europa e str e all ia cc ca lla de ria sto la ’ Ho studiato un po nt! Non so quanti numeri dia Ra e er riv sc r pe to ira isp questa mi ha ivare circa a quindici. È una arr lto mo be reb ce pia mi ma , ci saranno ro lle piccole serie da tre o quatt de lo so to fat ho e ch me r pe sfida volumi.

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Complimenti vivissimi per la tua pubblicazione in Giappone (Asuka Shinsha)! Ci racconti un po’ della pubblicazione ?

e pubblicherà Radiant ch a ng ma ro Eu e es on pp gia e Grazie! È l’editor uka Shinsha da prima che As n co o an or lav o lor e ch so , in Giappone nt non saprei. Euromanga di dia Ra r pe ma a, ist riv la ro se as pubblic oll appone, come Blacksad, Skyd Gi in i pe ro eu li tito a lic bb pu solito gliono capire come un vo nt, dia Ra n co i… rin Ma di i o ancora i fumett ito dal pubblico giapponeep rec re se es ò pu ” cia an Fr in “manga fatto diant ha molti lettori in Francia, Ra se e ch an , po tem o ss ste o se. E all ile fare e sarà estremamente diffic da a ad str ra co an c’è ne po ap in Gi quindi incrocio le dita e , ata rd za az ’ po un a ss mo a farsi notare. È un rà a qualcosa di positivo! sperando che il tentativo porte

Qual è l’opinione generale circa la produzione fumettistica giapponese in Francia?

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un d’oggi, su questo non c’è ness rno gio al ti tta ce ac no so i es I fumetti giappon Drasì: prima le serie animate come co è e ch ni an nti ve di più no problema. So anche i loro mbini che leggono i manga… e ba n co gi og ed e on isi ev tel in gonBall genitori!

Come rispondi a quelli che definiscono i japstyle delle semplici imitazioni dei fumetti giapponesi?

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o certamente letto tutto… ci nn ha n no Ma e. ion rag rte pa Sicuramente hanno in crepa, e comunque le storie sono uro ll’E da o on ng ve e ch ali gin sono dei titoli ori ersa. Da é la nostra cultura stessa è div ich po te, en fer dif ta vis di nto ate da un pu i. ti i costi le influenze giappones tut a re de clu es di rco ce n no a, parte mi

Quanto è grande il fenomeno japstyle in Francia?

di leggere delle produno uta rifi e ch i tor let i de nte me Ci sono certa numerosi. Una grande magno me re mp se no so ma i, es zioni franc tieri i manga francesi quando li len vo tta ce ac o lic bb pu l de za gioran che egiudizi. Sono più di dieci anni pr a nz se i, nt sa es er int no va tro è cresciuto con loro! Al o lic bb pu il e o, on ist es i es i manga franc direttamente in Francia. Dal te fat rie se lte mo no so ci i gg giorno d’o i se il pubblico dei manga frances e ch an ri, ito ed gli de ta vis di punto ultimi anni perché gli re de en att to vu do è si , po esiste da molto tem al successo di qualche ie az gr , so es ad E ti. za tiz cra venissero demo manga francesi! È una cosa are lic bb pu o on gli vo ri ito ed lti titolo, mo quello che si fa in Francia. re ve uo om pr ler vo il a on bu molto

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In Francia quanto è conosciuto il panorama japstyle italiano? (ti cito ad esempio Massimo Dall’Oglio, Aeon di Angela Vianello oppure il fumetto Somnia, di Di Meo e Zanzi) E tu cosa ne pensi?

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circa quello che conosce il pubblico In realtà non sono informato di , immagino che le opere sirò pe et ern int n Co . na lia ita e la produzion e in Francia. Ma non abito lì, ch an te en ilm fac lto mo e iut sc ano cono o iarmi circa quello che conoscon nc ila sb di o ad gr in no so n no ò perci libreria. i lettori e le opere pubblicate in

Cosa ne pensi del fumetto italiano in generale?



sono fumetto italiano, ma certi autori di rto pe es de an gr un no so n No oro di Marini e quello di lav il pio em es ad o or Ad i! rit tra i miei prefe o molto influenzato quando nn ha mi e ch i tor au e du no So Barbucci. o che ho potuto vedere degli ell qu Di i! ett fum i e far a o iat nc ho comi ione, qualcosa che si rifà all’animaz o nn ha e ch vo tro ni, lia ita i tor au gi, grazie a uno studio ag on rs pe i ” ivi “v lto mo e er riescono a rend mi piace molto e mi ispira to es Qu . ato erc ric lto mo ne zio sulla recita anche parecchio.

Quando lavori a un fumetto, qual è per te l’aspetto a cui dedichi maggiore attenzione per soddisfare te stesso? E qual è la cosa a cui fai più attenzione per soddisfare invece il pubblico?

personaggi. Disegnare ei mi i ere viv far è più di o am L’aspetto che esso. Ma quando si tratta di sp ia no an mi to es qu i, lor co i o mettere are i loro rapporti, farli muopp ilu sv i, gg na rso pe i a en sc in mettere rco ce davvero tanto! Per i lettori, ce pia mi to es qu c… ec re rla pa re, ve sorprendenti, per dare nti me ele gli de so es sp a nz sta di mettere abba li ridere! Quando scrivo e far di e ch an o rc ce E . ria sto a vitalità all trebbe piacere anche ai lettori po e ch o gn se è a or all o, ss ste rido io e quindi lo metto nel fumetto.

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Raccontaci un po’ come lavori di solito, quali strumenti utilizzi e qual è la tua giornata tipo! Qual è il tuo ritmo di lavoro e quali sono le tue scadenze?

ittura anche di sera e nei dir ad e a, an ttim se lla de i rn gio Lavoro tutti i ia ad avvicinarsi. Per scrivere nc mi co za en ad sc la do an qu d week-en di a pubblica e scrivo un capitolo tec lio bib in do va a tur gia eg en la sc go oard; per fare fare questo impie venti pagine sotto forma di storyb stare nelle biblioteche e lto mo o Am i. rn gio e qu cin o circa quattro sto che su internet. E spesso tto piu ri lib i ne nti me eri rif re rca adoro ce ritto il capitolo, passo ai disegni sc lta vo a Un e! res rp so lle be lle ho de all’inchiostrazione. o ss pa ito gu se di i po i, rn gio che impiegano più o pagine in una giornata; ott e all ro att qu lle da cio fac no Quando diseg gine. Lavoro con un pennino pa e qu cin e all tre lle da o, str se inchio maniera. E per le texture, le linee hia cc ve a all , ina ch a tro ios ch e l’in al computer. cinetiche e il colore, faccio tutto

Quant’è l’ingerenza degli editor nel tuo lavoro?

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o, si tranquillo durante tutto il lavor cia las mi r ito ed o mi Il a! un ss Ne momento. Per la storia e il è do an qu na rti pe co lla de discute giusto i disegni non interviene affatto.

In generale chi sono i tuoi autori di fumetto preferiti? E i tuoi fumetti preferiti?

, ke Murata, Masashi Kishimoto su Yu a, am riy To ira Ak a, Od Eiichiro , ucci, Raul Arnaiz , Didier Tarquin rb Ba ro nd sa es Al a, aw ak Ar mu Hiro udoux... e tanti altri! Christophe Arleston, Florent Ma

Daresti qualche consiglio a chi vuole fare fumetti japstyle? Ad esempio, come ci si deve presentare ad un editore?

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ossi della serie, ma non sin la ere riv sc o ari ss ce ne è o utt Innanzit e una decina di pagine finite ari ss ce ne no so i Po . ga lun o tropp loghi). In generale, io ritraggo (inchiostrate, retinate e con i dia differenti (una scena ni zio nta bie am e du n co e, ers due scene div guire, dei documenti di se A ). ne zio d’a a un e e ion taz di presen ipali, con qualche disegno inc pr i gg na rso pe i de e ion taz en pres di loro. E infine magari qualche e un piccolo testo su ciascuno o. disegno sull’universo del fumett che le pagine sono gli elente me a ere ten ne be è , ue nq Comu e infatti che porteranno l’edimenti più importanti: sono quell to è giusto una vestires Il , no me o o ett og pr l ne re tore a crede gine sono convincenti. pa le se tile inu é ch so es pr è zione, ed ra, ci sono molti altri autori nie ma a mi la e ch ro alt è n no ta Ques r loro ha funzionato! che fanno ugualmente così e pe

Grazie mille per l’intervista ! Speriamo tutti che un giorno tu possa partecipare ad una fiera italiana, così da venirti a trovare e stringerti personalmente la mano! Buon lavoro e tanti auguri per Radiant!

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L’ART DI QUEZAL E SETH CHE CI HA REGALATO TONY


BACHECA ILLUSTRAZIONI

Tony Valente è riuscito ad ottenere la pubblicazione in Giappone di Radiant: feliccissimi di questo traguardo raggiunto, noi di DM e alcuni fan italiani gli abbiamo dedicato alcuni omaggi pubblicati qui di seguito. Ancora complimenti vivissimi, Tony!

JOJO


CLAUDIA COCCI


MIRCO CABBIA


FRANCESCA SABBATINI


MELISSA OTTONELLO FERRATI


AYANE


ENRICO NICOLI


NADIA ARAYA


EDITORIALE

Direttore

“Fantasia Radiosa”: questo è il nome scelto per il nuovo numero di Doraetos Manga che avete appena finito di leggere. Sì perché tutti coloro che vi hanno partecipato direttamente hanno dato prova, e continuano a farlo, di possedere una fantasia così ingegnosa ed esuberante da far risplendere i loro lavori di “luce propria”, distinguendosi chiaramente da tanti altri analoghi. Tutto questo perché amiamo quello che facciamo e mettiamo davvero tutto noi stessi affinché possiate leggere dei prodotti sempre migliori. I nuovi capitoli di SPA, SB e CM si sono mostrati con nuove avvincenti pagine, dimostrazione che i loro autori si impegnano giorno per giorno a tessere, con molta cura e dedizione, nuovi nodi delle trame delle loro rispettive opere. Tutto ciò consci del fatto che bisogna fare sempre meglio, per arrivare a livelli sempre più alti; livelli raggiunti già, ad esempio, da artisti francesi di nostra conoscenza: mi sto riferendo al caso di Tony Valente, fumettista intervistato a gran richiesta su questo numero e la cui intervista spero sia stata di vostro gradimento. Consapevole di quanta bravura ci sia in giro e di quanto ancora ci sia da camminare per poter raggiungere i miei colleghi in generale, mi sono ingegnato anch’io, a modo mio, e ho creato una storia particolare tanto nei contenuti quanto nel format. Ne ho parlato in maniera abbastanza approfondita sul mio blog e sul mio canale youtube, ma non mi sorprenderei se, e scusate il gioco di parole, se scoprissi che vi siate sorpresi della modalità attraverso la quale vi ho proposto The Story of Naja. Una vicenda di stampo fantastico che prima di essere pubblicata ha dovuto superare, fra l’altro, il vaglio di ben due commissioni: una interna e una esterna a Doraetos. E tutto questo per dare un ulteriore prova della nostra serietà e della nostra professionalità. Serietà e professionalità che si accosta ovviamente a quella di coloro che hanno preso parte all’esame, a cui vanno ancora una volta i miei ringraziamenti più sinceri per la disponibilità e l’obiettività dimostrata pubblicamente. All’inizio di questo numero, Quezal ha chiesto tramite un annuncio se ci fossero nuovi grafici da affiancarsi ad Orsetta, Gianni e Marino. Doraetos sin ora è andato avanti spinto dalla passione e dalla voglia di fare, ma i nostri impegni diventano sempre più considerevoli e non abbiamo potuto fare a meno di fare questo annuncio. Non so quale sarà quindi il destino della rivista, ma voglio rassicurare tutti i lettori che le pubblicazioni continueranno senza alcuna ombra di dubbio e che il gruppo continuerà ad esistere. Per chiudere, qualche retroscena e qualche anteprima: 1) Giorgio Battisti ha passato un periodo di rivalutazione, colmo di nuovi studi e perfezionamenti vari. Superato ciò, ci ha confermato che le matite de nuovo capitolo del Patto sono state già tutte completate e che tre sono già state inchiostrate. Speriamo quindi che per il numero di Dicembre Irvyne e Rose tornino sulle pagine di Doraetos! 2) Sul prossimo numero ci saranno sicuramente il capitolo completo di SOF pubblicato in parte solo sul precedente, il capitolo 4 di Preistory, il capitolo 7 di SPA e sicuramente i capitoli 2 e 3 di Naja. 3) A proposito di questi ultimi, avete presente il fiore volante che c’è nell’illustrazione che apre ogni nuovo

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numero di Doraetos? Ebbene, nel capitolo 2 di Naja ne vedrete uno…molto, molto grande, di dimensioni titaniche! Chissà cosa avrà al di sopra e cosa al di sotto! Potrete scoprilo leggendo il cap. 2 sul mio blog personale e su Wattpad il giorno 5 Ottobre. 4) Un sito di informazione mi ha inglobato in un progetto a favore delle autoproduzioni: verso il periodo di Lucca avrete tutte le informazioni del caso! Già da adesso però posso assicurarvi il mio impegno ad ottemperare al compito che mi hanno affidato con la massima obiettività e serietà possibile! Con questo vi saluto! Il prossimo appuntamento è fissato in occasione di Doraetos Manga #10, in uscita il giorno 21 Dicembre 2015! Non mancate!

Davide Della Via

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO!

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Il materiale originale pubblicato su questa rivista appartiene a Doraetos Manga e ai suoi autori. Ăˆ vietata la copia, la stampa, la diffusione in pubblico, l’uso e qualsiasi altra attivitĂ senza il nostro esplicito consenso. Illustrazione di Copertina Claudia Cocci Contatti doraetosmanga@email.it www.doraetosmanga.it


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