magazine
11 giorni di grande Cinema a Venezia smoky eyes e teste cotonate: tornano gli anni ’60
moda:
il lato oscuro
tendenze:
rompere gli schemi
intervista: andrea molesini
motori:
lusso e seduzione con evoque
viaggi:
dalla provenza alla danimarca
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19/07/11 10:02
i nostri collaboratori geRMana uRBani
Giornalista professionista con diverse esperienze alle spalle da cronista sia per la tv sia per la carta stampata. È orgogliosamente direttore responsabile di Look Magazine, dove si diletta a scrivere di arte, libri, benessere e bellezza. Ama la letteratura, l’arte e i viaggi; coltiva con passione l’hobby della fotografia e realizza reportage di viaggio dall’esterno e dall’interno dell’essere umano. Curiosità e utopia sono il motore della sua vita.
BaRBaRa MolinaRio
Manuela Mezzetti
Da sempre appassionata al mondo della moda, inizia la sua carriera lavorando come modella per le principali aziende di moda e con importanti fotografi e stilisti. Nel 1995 fonda la Freelance Fashion, agenzia che si occupa di organizzazione di sfilate e servizi fotografici, fornendo consulenze d’immagine a 360 gradi. Personaggio eclettico e innovatore, riesce a creare un perfetto equilibrio tra dettagli retrò e moda d’avanguardia. Collabora da anni con diversi fotografi coi quali crea ricerche fotografiche, servizi pubblicitari e redazionali.
Giornalista e imprenditrice con un’esperienza di ufficio stampa alle spalle. Ha fatto della moda il suo lavoro. Ne parla, ne scrive, la insegna. Vive a Roma. Lavora a due passi dal Colosseo. Ama la vita, il cioccolato, suo marito, il suo bimbo e il suo gatto.
alessandRa piuBello
MassiMo laBRaCa
Laureando e laureabile dalla notte dei tempi in Scienze della Comunicazione, si è perso nei meandri delle parole e delle note. Scisso tra lo scritto (copywriter pubblicitario), il parlato (responsabile di produzione audio) e il musicato (direzione artistica e musicale di Radio Café), incarna il perfetto stereotipo del moderno multi-tasking man. Per Look Magazine cura la rubrica Music Look in collaborazione con Radio Stereocittà.
Giornalista, con un Master in Relazioni Pubbliche, è direttore responsabile di alcune riviste. Nell’enogastronomia vive la sua passione più autentica e viscerale, che esprime con professionalità ed entusiasmo collaborando per guide nazionali (L’Espresso e Slow Wine), riviste di settore e scrivendo libri.
luCRezia aRgentieRo
Giornalista filmaker, ama raccontare i territori attraverso le immagini. Sua la regia di numerosi documentari d’attualità e turistici, visionabili sul sito www. hippoproductions.it. Altra sua passione è la fotografia, tanto da collaborare con diverse riviste di turismo ed eno-gastronomia. E nel tempo che le rimane, si diletta a scrivere.
isa gRassano
Da bambina alla domanda “cosa vuoi fare da grande? “ rispondeva: “o la hostess di volo o la giornalista”. Quando si è resa conto di non superare il metro e sessanta di altezza, ha dovuto optare per la seconda ipotesi. Giornalista professionista da gennaio 2008 (e prima pubblicista dal 1995) ma sempre come freelance collabora con I Viaggi di Repubblica, Il Venerdi di Repubblica, Elle, Week end in auto, Vie del Gusto, oltre che naturalmente con Look Magazine.
Renato MalaMan
Estense di nascita, aponense di adozione, Renato Malaman fa il giornalista dal 1978 e lavora nella redazione del quotidiano “Il Mattino di Padova” dal 1989, dove si occupa di cronaca e della pagina settimanale di enogastronomia. Collabora con Look Magazine e La Piazza. La sua passione per i viaggi lo ha spinto a visitare un centinaio di paesi di tutti i continenti, spesso in condizioni “avventurose”. Per questo motivo si è dedicato anche ai racconti di viaggio. Da ormai 15 anni è membro del Gist (Gruppo italiano di stampa turistica), associazione di cui da due mandati è consigliere nazionale. Più che i premi o i testi scritti, parlano per lui certe esperienze forti, come la recente partecipazione alla spedizione umanitaria in Guinea Bissau. Ama i gatti e Lucio Battisti. Ha un debole per tutto ciò che è olandese.
CaRMelo Bongiovanni
53 anni, milanese. Giornalista professionista dal 1989, ha diretto negli anni ’90 Automobilismo. È stato direttore del mensile AutoCapital e del bimestrale AutoIn 4x4 dal 2001 al 2004. Successivamente ha ideato e curato Motor & Life, format settimanale di auto, economia e costume, in onda su 24Ore TV. Recentemente è stato responsabile della sezione Automotive del quotidiano economico Finanza & Mercati. Attualmente è direttore editoriale di CAR Magazine, l’edizione italiana del mensile inglese CAR e direttore di CarTv, web-tv del Gruppo Centodieci. Collabora con diverse testate giornalistiche ed è opinionista sportivo per il network televisivo 7Gold.
Claudio Capovilla
Classe 1970, sposato e papà di due bimbi: Giulia e Mattia. Direttore di Strategia e Presidente dal 1990 dell’agenzia di comunicazione e marketing Gruppo Icat di Padova. È stato eletto nel 2009 membro del Consiglio Direttivo Unicom e nominato suo rappresentante delegato per il Triveneto, nonché coordinatore nazionale. Ad ottobre 2010 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di Audipress. La sua attenzione per l’ambito territoriale l’ha portato ad affiancare gli enti e le istituzioni, come Gizip (Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova), di cui è il Vicepresidente dal 2008. Socio fondatore, nel 2010, di Innovattiva Group: una società che unisce Biocasanatura, Isolatec e Cmb ed è specializzata nella realizzazione di abitazioni in classe A.
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MAGAZINE
moda:
11 giorni di grande Cinema a Venezia SMOKY EYES E TESTE COTONATE: TORNANO GLI ANNI ’60
IL LATO OSCURO
tendenze:
ROMPERE GLI SCHEMI
intervista: ANDREA MOLESINI
motori:
LUSSO E SEDUZIONE CON EVOQUE
viaggi:
DALLA PROVENZA ALLA DANIMARCA
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Agosto 2011 Autorizzazione del Tribunale di Torino n° 5995 Iscrizione del marchio presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti n° RM2005C006957 del 22/12/2005 Periodicità mensile · TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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Editoriale
Ciak si … muove il mondo! di Germana Urbani aust di Aleksander Sokurov è il Leone d’Oro per il miglior film a Venezia 2011. Su questo film è sceso il giudizio unanime di pubblico e critica che hanno applaudito sin dalla prima visione la colossale rilettura dell’opera di Goethe firmata dal cineasta russo. È andata bene anche all’Italia che con Terraferma di Emanuele Crialese si è aggiudicato il premio speciale della Giuria, mentre il Leone d’Argento per la migliore regia è andato a Shangjun Cai per il film Ren Shan Ren Hai. Ma tornando al Faust va detto che Sokurov ha messo in scena una versione molto personale dell’opera letteraria di Wolfang Goethe, un patto col diavolo e uno scontro con le tentazioni che sono tipiche dell’età moderna. E sono tante, troppe, e non sarà certo quest’ultima, seppur magistrale, pellicola a svelarcele perché le conosciamo già: un po’ le combattiamo un po’ cediamo. Anzi lo facciamo spesso con notevole gusto! Come resistere allo splendore del consumismo: belle case, grandi macchine, bei vestiti, viaggi da sogno e qualche magia per fermare il tempo o, almeno, allontanarlo dal nostro corpo? Chi non firmerebbe carte false per avere tutto questo senza grossi sforzi? E se fino a qualche decennio fa l’idea di vendere l’anima al diavolo spaventava non poco la maggior parte, oggi probabilmente non è più così. Giovani e meno giovani sanno superare le barriere del proibito senza troppi crucci di coscienza inseguendo il mito di una libertà assoluta.
Certo è, però, che al dilemma del Faust non si scappa e l’uomo prima o poi si ritrova davanti a se stesso ed è chiamato a fare un bilancio della propria vita, delle proprie azioni. Ci sarà per tutti il giorno in cui ci chiederemo se sarà valsa la pena di sacrificare l’anima alle cose, di sprecare il tempo in futilità piuttosto che passarlo con le persone care, di cedere a passioni travolgenti piuttosto che rimanere fedeli ad una promessa. Quel giorno ci chiederemo chi siamo e forse non sapremo rispondere. Neanche la fama del nostro nome ci ripagherà di quanto avremo perduto. Questo ci dice il Faust di Sokurov, un monito alla società moderna, un grido d’allarme o forse solo una magistrale opera d’arte degna della grande tradizione russa. Certamente un film da non perdere con cui aprire la stagione cinematografica di quest’anno, senza perdere però di vista le altre pellicole passate a Venezia e davvero meritevoli come Terraferma di Crialese, un film impegnato che ha dipinto magistralmente il dramma di uomini e donne che arrivano sulle nostre sponde privi di tutto, forse anche di identità e si ritrovano sbattuti prima dalle onde e poi dagli uomini come fossero relitti galleggianti in un mare senza fondo. Che noia, dirà qualcuno! Ma come diceva Socrate “Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso” e sono certa che in ognuno di noi c’è un piccolo anelito a muovere il mondo. Allora non c’è nulla che come l’arte sappia muovere gli animi in riflessioni e sentimenti utili a guardare con occhi nuovi la vita che ci circonda e che difficilmente sappiamo interpretare. m
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Sommario
36 >> dark fashion MAGAZINE
11 giorni di grande Cinema a Venezia 36 >> dark fashion the wolf instinct
SMOKY EYES E TESTE COTONATE: TORNANO GLI ANNI â&#x20AC;&#x2122;60
moda:
IL LATO OSCURO
tendenze:
ROMPERE GLI SCHEMI
intervista: ANDREA MOLESINI
motori:
LUSSO E SEDUZIONE CON EVOQUE
viaggi:
DALLA PROVENZA ALLA DANIMARCA
>> in copertina photographer: Andrea chemelli model: lara Peranzoni - freelance fashion Model Agency hair & make up stylist: lara ognibene
10 >> accadrà in itAliA 12 >> accadrà in veneto
15 >> visto per voi
il Mondo vi APPArtiene
18 >> il crucilibro riconoscersi non è seMPlice 20 >> Marketing e coMunicazione il colore del tuo successo 22 >> Music look PArAdise city
24 >> 68. Mostra internazionale d’arte cineMatografica grAnde successo del cineMA 32 >> intervista il PreMio cAMPiello PreMiA lA buonA letturA 46 >> fashion
photographer l’Arte di fAbbricAre le iMMAgini
60 >> bellezza sMoky eyes e teste cotonAte: tornAno gli Anni ’60 63 >> benessere A tuttA zuMbA! 64 >> il ristorante trAttoriA toscAnA: lA sceltA di ducAsse 67 >> sociale
corno d’AfricA: in lottA contro lA fAMe
69 >> Motori
rAnge rover evoque
48 >> shock couture fAlling froM grAce
74 >> viaggi fiori di lAvAndA e fAntAsiA lego
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Agenda mese
Roma, finalmente Ben Hur Live
Il “colossal” Ben Hur Live arriva finalmente in Italia. Debutterà giovedì 29 settembre alla Nuova Fiera di Roma nella Capitale e vi resterà fino a fine novembre. Saranno 6 gli spettacoli a settimana con una capacità massima di 2.400 spettatori per ogni show,
e sarà garantita un’ottima visibilità da ogni posto dell’arena. Ben Hur Live©, dopo l’osannata “prima mondiale” all’Arena 02 di Londra, il 17 settembre 2009, con la rappresentazione della prima corsa delle bighe ad alta velocità dopo 2000 anni, è stato ricoperto di lodi senza fine. Ben Hur Live© ha raggiunto 40.000 spettatori a Londra e quasi 100.000 visitatori ad Amburgo, Monaco, Stoccarda e Zurigo in otto settimane. Ben Hur Live© è un colossal di alta qualità, porta in un’arena - ricostruita minuziosamente - una battaglia navale con galere enormi su un mare di nebbia ed effetti di luce fantastici, il tutto dentro una delle storie più grandi e drammatiche mai create da
letteratura e cinema, dove amore, amicizia, vendetta e redenzione si concentrano. A far da colonna sonora, un altro valore aggiunto dello show, la musica unica e meravigliosa di uno dei più grandi e talentuosi compositori di colonne sonore dei nostri tempi: Stewart Copeland (The Police).
In mostra a Ferrara la follia del Novecento
Casa su Misura, un ventennale all’insegna delle novità
Si preannuncia ricca di novità l’edizione del ventennale di Casa su Misura, in programma dall’8 al 16 ottobre 2011 presso la Fiera di Padova. Accanto alla vasta area espositiva, che con i suoi 30mila metri quadri offre ai visitatori un interessante squarcio sulle nuove frontiere dell’abitare, ci saranno proposte culturali e artistiche di alto livello. Gli eventi di Casa su Misura non saranno limitati agli spazi del quartiere fieristico: il salone “invaderà” il cuore della città di Padova. Vivere il design, giunto alla quarta edizione, organizzato
in collaborazione con l’architetto Luca Genesin e la Scuola italiana design è infatti un ricco calendario di esposizioni allestite, in sinergia con l’azienda Molteni, in alcuni dei luoghi-simbolo di Padova. Il nome di spicco dell’edizione di quest’anno sarà quello di Aldo Rossi, architetto e designer campano di fama internazionale: le opere di Rossi saranno esposte nella prestigiosa vetrina del cento culturale San Gaetano-Altinate. In programma anche alcuni eventi nella cornice dello storico Caffé Pedrocchi, nelle vie del centro e nell’area di Borgo Altinate.
LOOK LIVE - la desinenza “live” del magazine Look - è house organ e media partner di Casa su Misura. Verrà realizzato un numero dedicato di Look Live, ricco di contenuti ed argomenti legati all’arredamento ed al design, oltre alla mappa, al catalogo espositori e a tutte le informazioni utili per vivere al meglio la kermesse.
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>www.benhurlive.com< >www.palazzodiamanti.it< >www.casasumisura.pd.it<
Monet, Matisse, Mondrian, Picasso, Braque, Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Miró, Magritte e Dalí furono i principali protagonisti di un periodo di eccezionale vitalità artistica. Anni che furono definiti “folli”, in una capitale, Parigi, in pieno fermento, dal clima cosmopolita, dove teatri, i caffè, il jazz, le gallerie attraevano da ogni parte del mondo musicisti, scrittori, coreografi, cineasti e artisti in cerca di fortuna e celebrità. Nella ville lumière si respirava l’aria di una nuova era, contrassegnata da un senso di libertà e da un clima di rinascita che fa di Parigi il laboratorio internazionale della creatività, prima che l’ascesa del Terzo Reich in Germania cambiasse in maniera irreversibile il clima europeo. Tutto questo è raccontato in Gli anni folli, a Palazzo dei Diamanti, dall’11 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, nella mostra organizzata da Ferrara Arte e curata da Simonetta Fraquelli, Maria Luisa Pacelli e Susan Davidson che qui hanno riunito dipinti, ma anche sculture, costumi teatrali, fotografie, ready made, disegni, dai più importanti musei e collezioni private del mondo.
Agenda mese Treviso e il Festival chitarristico delle due città
Venetonight, Notte europea dei ricercatori
Venezia, Padova e Verona saranno protagoniste il 23 settembre di Venetonight - la Notte Europea dei Ricercatori in Veneto, evento organizzato da Università Ca’ Foscari di Venezia, IUAV, Università di Padova, Università di Verona, Fondazione Eni Enrico Mattei, Comune di Venezia e Unioncamere del Veneto, con la collaborazione dell’International Center for Climate Governance (ICCG). La Notte europea dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini e il grande pubblico alla figura del ricercatore, rafforzare il rapporto tra scienza, scuola e società e far conoscere ai giovani il mondo della ricerca. Il 23 settembre molte città saranno animate per l’intera giornata da visite guidate ai centri storici, quiz, attività di intrattenimento e di informazione sulla ricerca europea, conferenze informali, spettacoli, concerti, cocktail ed eventi culturali.
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Si chiama Festival chitarristico internazionale delle due città e mette in campo concerti, mostre, incontri, conferenze, cortometraggi, masterclasses. La posizione centrale dell’Europa rispetto agli altri continenti e la penetrazione del mare hanno sempre favorito le comunicazioni fra le popolazioni delle diverse regioni e le migrazioni verso gli altri paesi del mondo, con un notevole scambio ed intreccio culturale anche nella musica e nell’arte. Un’immaginaria lente d’ingrandimento sarà puntata sulla relazione tra Europa e Stati Uniti, che è uno dei paesi con la maggior diversità etnica e la sua multiculturalità è il prodotto di un’immigrazione su larga scala dai più svariati paesi dei diversi continenti. In questo complesso contesto il Festival “Delle due Città” proverà a delineare ed approfondire alcuni aspetti della “Terra Europea” in un contesto globale dove lo spirito di appartenenza si è allargato dal Villaggio, alle Nazioni, all’Europa intera. Come può essere definita la musica oggi? Possiamo ancora catalogare i generi musicali? Le grandi Star del concertismo internazionale saranno a confronto per rispondere sul palco, con la loro Musica, a queste domande. Un Festival imperdibile…
55° Festival Internazionale di Musica Contemporanea
Mutanti è il titolo di questa 55ma edizione della Biennale musica diretta da Luca Francesconi, che osserva: “Forse stiamo assistendo a una sorta di mutazione genetica della cultura occidentale, della nostra tradizione. Viviamo in un mondo che fa sembrare anacronistici non solo il pensiero, l’approfondimento e la fatica, ma anche la matita e la carta, la pratica, l’artigianato. Oggi che tutto è a portata di un click, è sempre più evidente la tentazione di liberarci della memoria, sognando di essere più leggeri. La Biennale Musica 2011 parla di mutanti, di qualcosa che finisce, per lo meno nella forma in cui la conosciamo, per diventare altro”. 76 compositori, più di 80 brani, di cui 27 sono novità, oltre 20 appuntamenti tra concerti, installazioni, performance audio-visuali, laboratori, incontri, concentrati in 8 giorni di programmazione, dal 24 settembre all’1 ottobre: è il 55. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta.
Padova, Apparat Live
Il 24 settembre si svolgerà a Padova il concerto dell’artista tedesco vincitore del premio Qwartz Dancefloor. Una lunga storia la sua che riparte nel 1997 quando Apparat si è trasferito dalla Germania orientale a Berlino e ancora oggi ricorda questo evento come una tappa fondamentale della sua carriera. A Berlino incontra Raumschmiere, con cui diventa co-possessore dell’etichetta ShitKatapult Records per la quale sono finora uscite la maggior parte delle sue produzioni. Nel 2006 ha collaborato con Ellen Allien nell’album Orchesta of Bubbles. Nel 2007 ha creato una propria band, con Raz Ohara al piano e Jörg Waehner alla batteria, compo-
>www.nottedeiricercatori.it< >www.labiennale.org/it/musica/festival<
nendo così le musiche per l’album Walls. Nel 2009 assieme agli amici Modeselektor ha ripreso il progetto Moderat, nato a Berlino nel 2002 con il primo EP ‘‘Auf Kosten der Gesundheit’’. Gran Teatro Geox, corso Australia, Padova. Info: tel. 049 8644888. Posto unico € 23,50
Scantamburlo Automobili S.r.l. Via Venezia, 165 - 30037 SCORZĂ&#x2C6; (VE) Tel. +39 041 446029 Fax +39 041 5840255 - info@scantamburlo.it
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Visto per voi
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farhad Moshiri Life is beautifuL 2009 1242 coltelli diMensioni varie courtesy farhad
Moshiri galerie perrotin, paris photo guillauMe Ziccarelli and
La mostra, di palazzo Grassi, a Venezia, si articola intorno ai grandi temi della storia presente - dalla disintegrazione dei simboli alla tentazione per il ripiegamento su se stessi e l’isolamento. rovenienti dai quattro an angoli del mondo, dalla Cina al Sud Africa, dalla Francia al Giappone, dall’Italia all’Iraq, dagli Stati Uniti alla Russia, i 40 artisti presentati nella mostra Il Mondo vi appartiene propongono tutti
posizioni singolari sui grandi stravolgimenti del mondo, sulle esasperazioni che ne conseguono e sulle speranze che questi portano. L’esposizione, dunque, invita il pubblico a esplorare gli universi di artisti di differenti origini e propone una
Boris Mikhailov Luriki, 1971-1985 38 staMpe fotografiche a colori con cornice - diMensioni varie © B. Mikhailov By siae 2011 courtesy guido costa projects orlando photo
>www.palazzograssi.it<
riflessione sui ritmi vertiginosi degli sconvolgimenti del mondo moderno, nutriti dal nomadismo, dal cosmopolitismo e dal meticciato. Traendo ispirazione dalla visione del collezionista François Pinault, la mostra si propone di allargare il campo delle conoscenze possibili, per offrire una lettura originale della società contemporanea. Il Mondo vi appartiene si propone di mettere in prospettiva le opere di artisti di diverse generazioni e di differenti origini, di confrontarne le pratiche, le discipline, i percorsi personali, di esplorarne i rapporti con la storia, la realtà
Yuan & Peng Yu, Waiting (2006), come metafora di minacce e paure, e L’Homme Pressé (2011) di Thomas Houseago, come simbolo della fede nel potere stesso dell’uomo. Sviluppandosi nello spazio dell’Atrio grande del Palazzo, Contamination (2008-2010) di Joana Vasconcelos, rappresenta le porosità e le interazioni inevitabili tra le culture di un ambiente globale con un’esplosione di elementi e di colore: quasi un inno al meticciato. Questo meticciato è legato alla disintegrazione dei modelli e delle utopie passate come per esempio la caduta di un certo stile di società in
di vita e delle utopie crollate con Cyprien Gaillard, l’obsolescenza della società turistica con Yto Barrada, il peso del passato sovietico con Adrian Ghenie, Sislej Xhafa, Sergey Bratkov e Boris Mikhailov, la responsabilità individuale con Philippe Perrot, il ritorno a una natura selvaggia con Zeng Fanzhi, Nicholas Hlobo, Yang Jiechang. Il viaggio continua, in compagnia di Bruly Bouabré e Alighiero Boetti, con una rappresentazione del mondo spesso impossibile, che si sviluppa nell’assenza di spontaneità come pure nella realtà mediatica con Jonathan Wateridge, David Claerbout e Francesco Vezzoli, nel fallimento del reale con le sculture di Urs Fischer, nella fragilità e nella povertà con le opere di Sigmar Polke, nella distruzione dell’idea simbolica di famiglia con Charles Ray, nella precarietà della condizione femminile con i dipinti di Marlene Dumas, nella solitudine e nell’impotenza dell’uomo con Giuseppe Penone, nell’assenza di rottura nella storia con Takashi Murakami, nella decorazione come
ahMed alsoudan untitLed, 2010 carBoncino e acrilico su tela cM 274,3x 304,8 © ahMed alsoudani courtesy of ahMed alsoudani and haunch of venison, london photo jeffrey sturges
e la sua rappresentazione. In un mondo spesso minacciato da rigidità e isolamenti, la mostra tenta un approccio al tema dell’identità che non si fonda sulla rivendicazione di una nazionalità o sull’affermazione di un’origine, ma sul modo di costruire la relazione con l’altro; per citare lo scrittore Edouard Glissant, recentemente scomparso: “l’identità non come radice unica, ma come radice protesa all’incontro con altre radici”. Due opere emblematiche segnalano le due grandi direttrici della mostra: il grande avvoltoio di Sun
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Iran con Farhad Moshiri, la tortura mediatizzata con i dipinti di Ahmed Alsoudani, il persistere di una perplessità ingenua e spontanea negli uomini con la scultura poetica di Friedrich Kunath, la monumentalità fuori moda delle grandi figure comuniste con i quadri di Zhang Huan, la spoliazione della ricca cultura africana e afro-americana con El Anatsui e David Hammons, la minaccia terrorista con l’opera di Huang Yong Ping, l’apocalisse che preannuncia un mondo post-umano con Loris Gréaud e Matthew Day Jackson, la realtà delle condizioni
riferimento sociale con Rudolf Stingel, nel bisogno di humour e di umiltà con Maurizio Cattelan, nel desiderio di instaurare uno scambio, con Ger van Elk, e infine nella ricerca di un’esperienza spirituale con Lee Ufan. Questa esposizione trascende le origini culturali, le generazioni e le diverse epoche. La specificità dell’architettura di Palazzo Grassi approfondisce il discorso, offrendo una visione quasi panoramica delle opere esposte, che aprono agli spettatori una infinita varietà di esperienze artistiche. m
presenta:
d i m o re d i p re s t i g i o a 3 k m d a l Ce n t ro S to r i co d i Pa d ova
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Il crucilibro
Riconoscersi non è semplice Si può davvero cono conoScere a fondo chi ci Sta a fianco? a volte è Solo quando Si perde una perSona che Si intravede il Suo vero volto
GiOrGiO MOnteFOSchi
JOnAthAn SAFrAn FOer
Oe KenzAburO
GiuSeppe AlOe
Eva, una donna passionale
Un bambino, Oskar Schell
Sakura, una famosa attrice
Un giovane di ventiquattro anni
Fabrizio, il marito
La tragedia dell’11 settembre
Un amore lontano che torna
Il carnefice sentimentale
Le stanze del destino in cui tutto risulta imprevedibile
New York
Il mondo dell’arte cinematografica e dell’inconscio profondo
L’inquietudine del dilemma che accende il desiderio
Giovanni, l’amante
Il padre assente, la nonna e il nonno uniti dalla tragedia
Lo scrittore giapponese Kenzaburo Oe
Vespa, una bellissima donna
intrigo
La passione fisica che lega un uomo e una donna si trasforma in amore tanto che lei lascia il marito. Lui però non si rassegna e combatte. Sopraggiunge la malattia e lei torna con lui
Il bambino perde il padre nel disastro dell’11 settembre. Trova una chiave e deve capire a chi appartiene
Sakura è un’affermata artista internazionale e decide di interpretare e produrre un film sulle cupe foreste dello Shikoku in Giappone e chiede a Kenzaburo di scrivere la sceneggiatura
Il protagonista si perde d’amore per Vespa, una donna dai tanti amanti che rimasta incinta tenta di abortire. Poi sparisce e lascia il ragazzo a tormentarsi
FinalE
Quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione
Oskar trova l’uomo cui appartiene la chiave e anche il nonno e la nonna si ritrovano in un equilibrio difficile ma necessario
Sakura è costretta a fronteggiare i fantasmi del suo passato. Un passato misterioso e buio, che anche lei credeva di aver dimenticato riemerge con forza
Il protagonista incontra una nuova ragazza ma la ricomparsa di Vespa sconvolge il suo ritrovato equilibrio
Una controversa, indimenticabile figura di donna in un libro che sa emozionare e sorprendere al tempo stesso
Intenso e sorprendente, è un romanzo di un’originalità geniale
A volte i progetti abbandonati ritornano trascinati dalle maree del desiderio e non resta che assecondarli
Un romanzo, come Aloe ci ha abituato, sulla fragilità della condizione umana, sull’ incapacità di conoscere chi ci sta accanto
Giorgio Montefoschi Eva Rizzoli, pp. 276 € 18,50
Jonathan Safran Foer Molto forte, incredibilmente vicino Guanda, pp. 351 € 16,50
Oe Kenzaburo La vergine eterna Garzanti, pp. 252 € 18,50
Giuseppe Aloe La logica del desiderio Giulio Perrone, pp. 212 € 13,00
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Marketing e comunicazione
di Claudio Capovilla · Direttore di strategia di Gruppo icat
il colore Del tuo successo In un periodo così saturo di messaggi e di prodotti standardizzati, l’umorismo si sta rivelando un’ottima strategia pubblicitaria per mettere in evidenza prodotti e brand n brand, per avere successo, deve saper col colpire il consumatore dal punto di vista emo emozionale, deve cioè in qualche modo sedurlo, attrarlo, trasmettergli sensazioni positive. Una comunicazione efficace fonde sapientemente elementi visivi, testuali e simbolici, con l’obiettivo di coinvolgere, allettare, creare desideri e nuovi bisogni. Studi dimostrano che la pubblicità è costituita per il 70% da componenti non verbali. Uno dei fattori chiave per richiamare l’attenzione e agire con grande forza persuasiva è il colore. L’utilizzo di una tinta piuttosto che di un’altra, infatti, condiziona la percezione che l’acquirente avrà di un prodotto e di un marchio: un linguaggio imme-
diato e suggestivo capace di mitigare gli atteggiamenti di difesa che di solito le persone hanno nei confronti della pubblicità. Risulta quindi fondamentale, in campo grafico, avere piena consapevolezza e padronanza dei risvolti psicologici che ogni scelta cromatica comporta e delle reazioni e dei richiami inconsci che possono essere prodotti. Accanto agli elementi informativi (che diventano sempre più scarni a favore della componente emozionale e sempre più semplici per agevolare la memorizzazione), i fattori “periferici” si trovano quindi ad assolvere la funzione di esortazione all’acquisto. Come scrive Vance Packard “Noi siamo adoratori di immagine dediti ad atti
impulsivi e complulsivi”. La creazione di icone, la condivisione di codici, lo studio di layout, vanno a delineare una mappa di significati che guida l’individuo verso un determinato consumo. Ciò che influenza il comportamento finale non è un singolo elemento, ma l’insieme dei fattori che vanno a dare vita ad una precisa percezione. L’immagine, quindi, deve stabilire un contatto con i sensi più che con le capacità cognitive; solo così, infatti, un brand potrà prevalere su una concorrenza sempre più accanita e differenziarsi tra gli innumerevoli messaggi presenti in un mercato spesso sovraffollato. Lo studio del colore, pertanto, diventa un elemento primario in tutte le strategie di marketing; come abbiamo visto ogni gradazione cromatica influenza l’interesse e il grado di attrazione diventando uno strumento commerciale capace di favorire la vendita. La “tavolozza” rappresenta quindi un elemento imprescindibile per ottenere visibilità, distinzione, solidità.
La psicologia dei colori in pubblicità
Il mark negli anni ’50, utilizzandole in ogni ambito, istituzionale e di prodotto: l’identità di un’azienda, come il packaging di un prodotto, devono essere riconoscibili e coerenti con i valori e la filosofia che si vogliono comunicare. Confezioni, materiale per i punti vendita, logo, immagine coordinata, ma anche advertising, spot, cartellonistica seguono queste regole. E oggi, ovviamente, tali strategie si sono ampliate ai siti web, direct mailing, newsletter. Il colore è quindi uno strumento da “maneggiare con cura”: combinazioni contrastanti, ad esempio, attirano l’attenzione; ma se queste sono portate all’estremo, possono risultare stressanti per la vista e quindi produrre l’effetto opposto dando un’idea di confusione, provocando un senso di difficoltà. Al contrario, accostamenti più armoniosi, si presentano gradevoli alla vista ma potrebbero essere meno efficaci nell’evidenziare gli elementi di interesse. Anche l’età del target di riferimento deve essere tenuta in considerazione: in genere, i piccoli preferiscono i colori caldi, mentre gli adulti prediligono quelli freddi. Per evitare effetti nulli o addirittura controproducenti, quindi, è necessario affidarsi ad esperti in materia e non improvvisarsi nella diffusa arte del “fai da te”. m
Rosso: attira l’attenzione e spinge all’azione. Evoca passione e forza. Nelle tonalità più scure trasmette eleganza. Spesso lo troviamo in ambito alimentare associato all’energia, ma si presta ad essere utilizzato in tutte le categorie merceologiche. Rosa: trasmette romanticismo, dolcezza e delicatezza. Viene spesso collegato a temi femminili ed è particolarmente adatto per il settore cosmetico e profumeria. Arancione: è un colore energetico e rassicurante, trasmette entusiasmo e creatività. Viene utilizzato frequentemente anche nel web. Giallo: attrae l’attenzione e trasmette energia e allegria. È impiegato spesso per i packaging di generi alimentari. Verde: è uno tra i colori più riposanti per la nostra mente, richiama la natura e l’armonia, simboleggia crescita e speranza. È spesso utilizzato nelle confezioni di surgelati, inscatolati, nei prodotti biologici ecc. Bianco: trasmette purezza e innocenza ed è considerato il colore della perfezione. Dona un senso di pulizia, calma e pace. Blu: colore rilassante che richiama la lealtà, l’ideale, il sogno; accentua il dinamismo dei colori caldi e dona un senso di eleganza e pulizia; si impiega frequentemente nel settore turistico o per prodotti bancari e finanziari. Associato al bianco richiama la purezza e pertanto spesso identifica prodotti per l’igiene. Nero: associato all’eleganza, all’autorità e al potere. Fa risaltare in modo deciso i colori ai quali è accostato. Grigio: fa risaltare i colori ai quali è abbinato. Dà un’idea di solidità, di pulizia e di modernità.
Claudio Capovilla è Direttore di Strategia di Gruppo icat, agenzia di comunicazione e marketing padovana attiva in tutto il territorio nazionale. Ricopre la carica di Consigliere all’interno del direttivo di UNICOM (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione).
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Music Look
Il battito del cuore all’unisono con il battito della musica. Correre lasciandosi guidare dal ritmo diventa un sottile piacere, perché “l’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L’importante è ciò che provi mentre corri.” Dedicata agli amanti del fitness in tutte le sue espressioni, Music Look, la rubrica curata da Stereocittà in questo numero pubblica una playlist soulful house interamente in versione MusicFit. di Massimo Labraca track
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artista
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Paul Hardcastle Frankie Knuckless ft Jamie Principle Josh Milan Vincent Valler feat Savio Ayce DJ and Karlito Ft. Paul Lee Marco Fracasso ft Jaidene Veda Frankie Knuckles & The Shapeshifters Shuya Okino ft Navasha Daya Margaret Grace Joey Negro Presents Mistura ft Kadija Kimara Terri B feat. D.O.N.S. & Shahin Sandy Rivera & Rae Imanni Incognito Tnt Inc
Rainforestwhat’s Going (Remix) Your Love (Director’s Cut Signature Mix) Your body (Louie Vega remix) Love’s Theme (Radio Raffa C3 Mix) Havana (Richard Earnshaw Classic Vocal Mix) Nature Boy (Original Perspective) The Ones You Love (DJ Meme Remix) Still In Love (Dj Spens’s Jazzy remix) Try Me (Original Mix) Better things to come (Joey Negro Club Mix) Deeper Love (Pride) (radio edit) Hide U (sandy rivera and c. castel rmx) Found my light (the layabous remix) Freedom To Love (Original Mix) You Rock My World (Original Mix)
* I branI della playlIst sono contenutI nel programma Paradise City, realIzzato da Massimo Labraca. In onda su Stereocittà
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68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Maria Valeria Marcato photo: La Biennale di Venezia Annalisa Flori (annalisaflori@iol.it)
Grande successo del cinema Si è da poco conclusa la 68ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con l’assegnazione del Leone d’Oro al film Faust del regista russo Sokurov. Un premio unanime, per la giuria, presieduta da Darren Aronofsky, ma anche per la critica, difficilmente così ampiamente d’accordo nel riconoscere un capolavoro come questo. Ed un importante riconoscimento è andato anche a Terraferma del regista romano Emanuele Crialese, al quale è andato il Premio Speciale della Giuria di Venezia 68. Due film molto diversi in tutto, ma entrambi introspettivi e densi di significato. Grande successo in sala e per la giuria - presieduta da Stefano Incerti e composta da Aureliano Amadei e Cristiana Capotondi - anche per Scialla!, il film d’esordio di Francesco Bruni, che ha vinto, per i lungometraggi narrativi, il premio Controcampo italiano, la sezione della Mostra dedicata al cinema italiano. Sono stati undici giorni intensi per il mondo del cinema, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i tantissimi appassionati. Undici giorni fatti di flash continui, di abiti da sera e tacchi vertiginosi, di smoking e papillon, di auto dai vetri oscurati e di security. Ma sono stati soprattutto undici giorni in cui il pubblico e i giornalisti accreditati hanno fatto l’impossibile per assistere al più alto numero di proiezioni, con l’indubbio piacere e onore di essere in sala assieme al cast, al regista ed ai produttori, tutti sempre applauditi e a volte fischiati. Undici giorni di full-immersion nel cinema di prestigio, d’autore, d’esordio e anche molto nel cinema italiano.
Undici giorni vissuti come all’interno di un mondo parallelo, dove show, business e press sono legati in modo indissolubile dalla vetrina cinematografica per eccellenza. Undici giorni scanditi dal programma fittissimo delle proiezioni, dall’arrivo delle numerose star del grande schermo, dal red carpet mai così affollato come quest’anno. Sì perchè questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stata davvero e di molto superiore alle precedenti. Non solo per i 66 lungometraggi tutti in anteprima mondiale, ma anche per la qualità delle pellicole e dei cast. Ma non è stata una ricerca della perfezione o della star più prestigiosa, ma, come dichiara il Direttore Artistico Marco Muller, «la passione e determinazione “inossidabili” con cui, insieme a una squadra agguerritissima, abbiamo fabbricato, per chi fa il cinema, per chi lo fa circolare, per chi lo va a vedere, anche questa 68ª Mostra». Il successo di questa edizione lo si respira nelle sale, per le strade rese pedonali tra l’Excelsior ed il rinnovato Palazzo del Cinema, nella sala stampa e soprattutto durante la conferenza stampa di chiusura, che ha visto lungamente applauditi Presidente e Direttore, Paolo Baratta e Marco Muller, un successo che corona il loro ultimo mandato, in scadenza a dicembre. «È stata una grande vittoria sulle circostanze, sulle sfide, sui tranelli tesi intorno a noi - ha esordito un entusiasta Baratta - e di questo sono grato a tutti. Perché mai, come quest’anno, c’è stata coerenza e sintonia di intenti. La 68ª edizione sarà ricordata come la mostra dello scatto d’orgoglio, del colpo di reni».
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FAUST
Il Faust di Sokurov non è un adattamento della tragedia di Goethe nel senso tradizionale, ma una lettura di ciò che rimane tra le righe. Che colore ha un mondo che produce idee colossali? Che odore ha? C’è un’aria pesante nel mondo di Faust: progetti sconvolgenti nascono nello spazio angusto dove si affaccenda. È un pensatore, un veicolo di idee, un trasmettitore di parole, un cospiratore, un sognatore. Un uomo anonimo guidato da istinti semplici: fame, avidità, lussuria. Una creatura infelice, perseguitata che lancia una sfida al Faust di Goethe. Perché rimanere nel presente se si può andare oltre? Spingersi sempre più in là, senza notare che il tempo si è fermato. E passeremo anche noi.
TERRAFERMA
Due donne, un’isolana e una straniera: l’una sconvolge la vita dell’altra. Eppure hanno lo stesso sogno, un futuro diverso per i loro figli, la loro Terraferma. Terraferma è l’approdo a cui mira chi naviga, ma è anche un’isola saldamente ancorata a tradizioni ferme nel tempo. È con l’immobilità di questo tempo che la famiglia Pucillo deve confrontarsi. Ernesto ha 70 anni e non vorrebbe rottamare il suo peschereccio. Il nipote Filippo ne ha 20, ha perso il padre in mare ed è sospeso tra il tempo di suo nonno Ernesto e quello dello zio Nino, che ha smesso di pescare pesci per catturare turisti. La madre Giulietta, giovane vedova, sente che il tempo immutabile di quest’isola li ha resi tutti stranieri e che sull’isola non potrà mai esserci un futuro né per lei, né per Filippo. Per vivere bisogna trovare il coraggio di andare. Un giorno il mare sospinge nelle loro vite altri viaggiatori, tra cui Sara e suo figlio. Ernesto li accoglie: è l’antica legge del mare. Ma la nuova legge dell’uomo non lo permette e la vita della famiglia Pucillo è destinata ad essere sconvolta e a dover scegliere una nuova rotta. 26
SCIALLA!
Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un bel po’. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quel poco che gli basta per scrivere su commissione “i libri degli altri”, le biografie di calciatori e personaggi della televisione (attualmente sta scrivendo quella di Tina, famosa pornostar slovacca divenuta produttrice di film hard); la sua passione per l’insegnamento ha lasciato il posto ad uno svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale ed irriverente. Un bel giorno la madre del ragazzo si fa viva, come un fantasma dal passato, con una rivelazione che butta all’aria la vita di Bruno: Luca è suo figlio, un figlio di cui ignorava l’esistenza… Non solo: la donna è in procinto di partire per un lavoro di sei mesi da cooperante in Africa, e il ragazzo non può e non vuole certo seguirla laggiù. La donna chiede a Bruno di ospitare a casa sua il ragazzo, e di prendersi cura di lui, ma senza rivelargli la sua vera identità. Inizia così una convivenza improbabile fra l’apatico exprofessore e l’inquieto adolescente, sei mesi durante i quali Luca si troverà a confrontarsi con una figura maschile adulta e Bruno, suo malgrado, non potrà fare a meno di prendersi cura di quel figlio segreto, che oltretutto sembra destinato ad infilarsi in un grosso guaio…
I Premi Leone d’Oro per il miglior film Faust di Aleksander Sokurov Leone d’Argento per la migliore regia Shangjun Cai per il film Ren Shan Ren Hai (People Mountain People Sea) Premio Speciale della Giuria Terraferma di Emanuele Crialese Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile Deanie Yip nel film Tao jie (A Simple Life) Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile Michael Fassbender nel film Shame Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” Là-bas - Educazione criminale di Guido Lombardi Osella per la migliore sceneggiatura Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou per il film Alpis (Alps) Osella per la miglior fotografia Robbie Ryan per il film Wuthering Heights Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente Shôta Sometani e Fumi Nikaidô nel film Himizu Premio Orizzonti (riservato ai lungometraggi) Kotoko di Shinya Tsukamoto Premio Speciale della Giuria Orizzonti (riservato ai lungometraggi) Whores’ Glory di Michael Glawogger Premio Orizzonti cortometraggio In attesa dell’avvento di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato Premio Controcampo (per i lungometraggi narrativi) Scialla! di Francesco Bruni
Look Live alla Mostra del Cinema di Venezia Look Live è un free magazine dedicato ai più importanti eventi a livello nazionale ed internazionale e, con la collaborazione de La Biennale di Venezia, non poteva mancare alla Mostra del Cinema! Sono stati infatti undici giorni di red carpet per Look Live, desinenza “live” di Look Magazine, presente al Lido con un numero interamente dedicato alla Mostra del Cinema ed al suo incredibile mondo. Un magazine, realizzato da Promomedia Communications e diretto da Paolo Bonanni, che ha garantito al pubblico e agli addetti ai lavori tutte le informazioni utili e necessarie per vivere al meglio la Mostra, dal programma completo alle trame dei film, dalle news sui film in uscita ai consigli sul food a Venezia, sempre con un tocco di glamour! Una distribuzione capillare al Lido tramite hostess specializzate ed estesa alle migliori location d’Italia, hanno fatto in modo che Look Live fosse il magazine più letto negli undici giorni della Mostra del Cinema di Venezia. Con la sua formula ormai ampiamente collaudata, Look Live sarà presente anche al Festival del Cinema di Roma ed al Motorshow di Bologna, oltre che al Pitti Immagine, al Salone del Libro ed all’Heineken Jammin Festival nel 2012. Puoi sfogliare online Look Live Cinema e guardare il video nella sezione “Scopri Look Live” del sito www.lookmagazine.it 27
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Grandi serate al Lancia Café È tornato il Lancia Café, lo spazio d’incontro allestito sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, sede per gli incontri di talent, produttori, media, per le interviste one-to-one di registi e attori e per gli esclusivi party che animano le notti veneziane durante la kermesse. Dopo un attento restyling, il Lancia Cafè si è presentato quest’anno in una versione più ampia ed elegante.
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1 Maria Grazia Cucinotta
· 2 Darren Aronosfky · 4 Willem Dafoe · 5 Ginevra Elkann 6 Lancia Cafe Ciak Party · 7 Paul Giamatti · 8 Alba Rohrwacher 9 Filippo Timi e Claudia Pandolfi · 10 Giulio Base e Tiziana Rocca 3 Monica Bellucci
Durante la manifestazione, il Lancia Café ha ospitato numerosi eventi esclusivi. Ecco allora nella serata di apertura del Festival, mercoledì 31 agosto, il party after dinner che ha dato ufficialmente il via agli undici giorni di cinema e glamour. Il 7 settembre si è svolta l’attesa festa organizzata dal mensile Ciak e la sera del 10 settembre il party di chiusura della Mostra.
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Reverso for Emergency Jaeger-LeCoultre aiuta il Salam Centre In occasione della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Jaeger-LeCoultre ha presentato il suo progetto “Reverso for Emergency - Jaeger-LeCoultre aiuta il Salam Centre” Oggi, nel 2011, Reverso festeggia il suo 80° anniversario, e, in occasione del 68. Festival di Venezia, Jaeger-LeCoultre ha deciso di portare avanti ulteriormente il proprio concetto di protezione del movimento che è il cuore dell’orologio meccanico e l’importanza di sostenere un’azione caritatevole: Reverso per Emergency, Jaeger-LeCoultre Aiuta il Salam Centre. Jaeger-LeCoultre si occuperà del finanziamento del Salam Centre, il centro di cardiochirurgia inaugurato dall’Associazione “Emergency” in Khartoum, in Sudan, per bambini e adulti affetti da malattie cardiache. Dal 2007, il Salam Centre offre assistenza altamente specializzata a pazienti affetti da patologie cardiache che non avrebbero avuto altrimenti la possibilità di poterlo utilizzare gratuitamente. Ecco le foto della serata a cui hanno partecipato, tra i tanti, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Cristiana Capotondi e durante la quale è stato presentato il progetto.
1 Riccardo Scamarcio, Cecilia Strada e Paolo Baratta al lancio del progetto “Reverso for Emergency - Jaeger-Le-Coultre helps the Salam Centre” 2 Giulia Bevilacqua
· 3 Elena Sofia Ricci (ph s. pessina) · 4 Valeria Golino e Riccardo Scamarcio · 5 Michela Cescon · 7 Cristiana Capotondi (ph s. pessina)
6 Stefania Rocca indossa Reverso (ph s. pessina)
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Intervista
di Germana Urbani ndrea Molesini Molesini, con il romanzo Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio) è il vincitore della 49° edizione del Premio Campiello Letteratura. Lo scrittore ha avuto 102 voti sui 300 della Giuria dei Trecento Lettori. Si è chiusa con questo verdetto la 49° edizione del Premio Campiello Letteratura, organizzato e promosso da Confindustria Veneto, che sabato 3 settembre, al Gran Teatro La Fenice di Venezia, ha proclamato il vincitore assoluto A contendersi l’ambita “vera da pozzo”: Maria Pia Ammirati Se tu fossi qui (Cairo Editore), Ernesto Ferrero Disegnare il vento (Einaudi), Giuseppe Lupo
Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini (Sellerio)
Molesini, il suo romanzo racconta la storia di una famiglia della sinistra Piave che è occupata dagli austro-tedeschi dopo la disfatta di Caporetto. Così per un anno questa famiglia ospita in questa villa Spada l’esercito di occupazione. Cosa accade? La vicenda vede una famiglia normale, molto benestante che ha questa grande villa al centro del paese e che diventa l’alloggio degli ufficiali e i proprietari diventano in qualche modo prigionieri in casa propria, vengono addirittura spesso invitati a cena dagli occupanti. Il vinto e il vincitore si contendono lo spazio psicologico della villa.
L’ultima sposa di Palmira (Marsilio), Federica Manzon Di fama e di sventura (Mondadori) e Andrea Molesini Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio), autori che il pubblico ha avuto modo di conoscere da vicino in occasione dei numerosi incontri estivi promossi dal Premio Campiello. Il vincitore, Andrea Molesini, è nato a Venezia e insegna letteratura contemporanea all’università di Padova; è autore di libri e traduzioni per l’infanzia e di un saggio sull’olocausto. Lo scrittore, dopo l’annuncio della vittoria, ha dedicato il premio alla memoria di Elvira Sellerio ed ai librai che “in un momento di crisi come questa continuano ad occuparsi di libri”.
La voce narrante è di un giovane, non a caso, vero? La voce narrante è un ragazzo di 17 anni, molto giovane, col senso dell’onore ancora intatto, con la forza di capire il mondo con la voracità che può avere una persona ignorante e innocente come può essere solo un ragazzo di quell’età. Non ha ancora scoperto il sesso, l’amore, li scoprirà in questo anno e li scoprirà in compagnia dei nemici. Presto scoprirà che vinti e vincitori sono lo stesso impasto di eros e di polvere e che in qualche modo i forti sono deboli, che i forti di oggi saranno gli sconfitti di domani. E i nemici come vivono questa situazione? Anche gli austriaci lo sanno che presto cambieranno stato, perché dopo la battaglia di giugno che è circa a metà romanzo, la battaglia del solstizio che va dal 15 giugno al 23 giugno del ’18, gli austriaci si rendono conto che la guerra è perduta ed allora la loro tristezza si mescola a quella degli italiani soggiogati e in qualche modo la pietas si rovescia. Gli italiani provano un sentimento vicino alla compassione per i loro occupanti e qui il gioco psicologico si fa sempre più intricato, man mano che il romanzo prosegue e dipana la sua forza.
L’ultima sposa di Palmira di Giuseppe Lupo (Marsiglio)
Palmira è un paese che non esiste. Nella prefazione Sinisgalli riflette su come ciascuno di noi si porta appresso una casa, una città dove abita tutta la vita, l’altra vita, quella del sogno, la più vera seppure la più labile. Questa è una chiave di lettura del libro. Palmira, infatti, è un paese che non esiste, è un paese dell’anima. Gli uomini hanno bisogno di avere un luogo sognato dove devono tornare tutte le sere e dove devono immaginare di vivere perché spesso la realtà non è così piacevole. Palmira è un luogo che non c’è perché io amo le geografie invisibili e perché secondo me in queste c’è la possibilità di raccontare la parte più importante
di noi. Palmira è un luogo popolato da una tribù di musulmani, ci sono ebrei e i cristiani è un po’ come Gerusalemme solo che qui si convive pacificamente, anche con i morti. Palmira è così perché è un cratere in quanto è stata distrutta dal terremoto e la narratrice si reca nel luogo di una morte collettiva. Qui incontra un falegname, la sua guida in questo mondo. Il falegname si chiama Vito Gerusalemme, un cognome che evoca un simbolo, questo mondo d’Oriente. È un filosofo, è un profeta non è un banale falegname, è un ebanista, infatti. È colui che ha costruito i mobili per tutte le spose di questo paese. Ma per questa sposa vuol fare di più perchè è l’ultima e ha il compito di procreare perché lei deve dare al paese una continuità. Vito scrive nel legno la storia del paese affidandole tutta la memoria di un mondo che è scomparso. Perché noi ricordiamo ciò che sparisce e ci illudiamo di credere che la scrittura sia un modo per continuare a vivere. Qui si scrivono storie sul legno che spesso, nelle valli, assume una quasi sacrale funzione testimoniale. È una materia calda, che ci accompagna tutta la vita dalla culla… Anche in questo ha qualcosa di sacrale.
Di fama e di Sventura
di Federica Manzon (Mondadori) La copertina di questo libro è emozionante: un tuffatore colto nel volo d’angelo. Come mai? Il libro è la storia di Tommaso, un ragazzino che nasce un po’ sfortunato, un po’ come tutti gli eroi. Nasce sotto presagi negativi che ne condizionano tutta la vita ma anche con un dono, quello di vedere nel cuore degli altri. Il dono che si porterà dietro per tutta la vita e in qualche modo ne determinerà il destino. Il tuffo perché tutta la vita di Tommaso è una prova, essendo lui nato orfano ed essendogli negato anche l’affetto scontato dei genitori. Anche i gesti minimi saranno come tuffarsi nell’ignoto, in questo però c’è anche il grande gesto d’audacia che lo porterà a scegliersi come destino le prove più grandi e più difficili. L’inizio è lancinante perché c’è la descrizione di un suicidio che atterrisce, testimoniato da una bambina, Vittoria, nonna di Tommaso, il protagonista. Il libro ha il respiro di un racconto famigliare. Io ho raccontato prima la storia della nonna perché volendo raccontare la storia di un eroe, Tommaso, e mi sono accorta che non potevo partire dalla sua vita perché quello che noi teniamo in mano quando nasciamo è tutto quello che c’è stato prima di noi, tutte le storie le tradizioni e gli incastri delle famiglie che ci hanno determinato. Mentre scrivevo i primi passi di Tommaso
ho capito che il destino di un uomo non si autodetermina mai, per quanto Tommaso sia un personaggio volontaristico che cerca di affermarsi sempre, che cerca anche la via più difficile nella propria strada verso il successo, però viene sempre condizionato dagli incontri che fa nella vita per cui se non avesse avuto due zii sciagurati che per primi hanno tradito la sua fiducia di bambino forse non avrebbe tradito la parte più buona di se’ cercando di diventare più duro, autonomo più indipendente dall’affetto degli altri. L’io narrante è un altro personaggio ancora. Come mai? La storia di Tommaso è raccontata da una ragazza che si chiama Luce, la prima fidanzatina della sua vita che poi lui perderà e rincontrerà più avanti. Lei nel suo nome porta già la volontà di fare chiarezza sul destino. Lei rincontra Tommaso in un momento di grande difficoltà del protagonista e qui capisce che, l’unico modo per tenerlo legato a sé, è raccogliere tutti i fili della sua storia e raccontarla di nuovo.
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Disegnare il vento
di Ernesto Ferrero (Einaudi) La letteratura molto spesso per parlare di oggi ricorre allo ieri e racconta appunto di personaggi storici e cercando di capire che cosa è stato di loro cerca di capire che cosa siamo oggi. È anche il caso di questo libro? Nel caso specifico ho voluto raccontare gli ultimi anni di Emilio Salgari, non solo perché da 15 anni sono diventato un suo condomino perché mi sono trasferito nella sua ultima abitazione torinese, ma perché lui è portatore di una situazione che è di tutti, cioè dello scarto tra quello che siamo veramente e quello che vorremmo essere. E cioè la maschera che ci costruiamo per porci poi nei confronti degli altri. Lui che aveva fatto solo un
Se tu fossi qui
di Maria Pia Ammirati (Cairo) Il libro è la storia di un uomo a cui muore giovanissima la moglie e questo strazio impegna il marito nella corvé immancabile di capire prima la morte della moglie poi fatalmente la vita. È un romanzo esistenziale. Il romanzo moderno nasce come viaggio, prima nel mondo dei grandi paesaggi per passare poi al viaggio interno, dell’io. E questo romanzo è un microviaggio del protagonista che cerca in sé le ragioni del dolore, dell’affanno e della routine ma anche del dolore della vita. È un rapporto tra morte e vita a partire dal fatto che la morte ti spiazza. Poi c’è l’idea del destino, un’idea fondante di questo romanzo in cui si allestisce il divorzio tra il personaggio e il suo destino. Ben altri erano i suoi desideri e invece la vita ti sottrae improvvisamente questo altro.
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breve viaggio di tre mesi fino a Brindisi si era costruito interi mondi immaginari in biblioteca. Quest’uomo si era inventato una biografia immaginaria e si spacciava persino con sua moglie per un capitano di lungo corso. Salgari per me è un pretesto per raccontare questo rapporto tra il volto e la maschera. Il libro si apre con una descrizione del ritrovamento del corpo di Salgari che morì suicida, ma l’innesco per il racconto è affidato ad un personaggio femminile che vorrebbe farsi dare da Salgari il segreto della genialità della narrazione avventurosa. Chi era in realtà il Capitano? È quello che cerco di far raccontare a tutti i personaggi che gli giravano intorno: la moglie, i figli, i vicini di casa, un dottore, un giornalista che lo va a trovare perché anche lui è un lettore entusiasta ed è convinto di trovare una casa borghese di un certo conforto e lo trova in due stanzette col camino spento, su un vecchio divano tristissimo e abbattuto. Niente è quello che sembra e soprattutto quest’uomo che aveva costruito attraverso uno sforzo immane in biblioteca interi mondi è in realtà un uomo solo che si è auto-emarginato. C’è un passo nel libro in cui Salgari ammette l’identità vera di Sandokan. Sandokan è lui da giovane, poi crescendo si identifica in Ianez che è più riflessivo, ma in realtà Sandokan è Garibaldi e i tigrotti sono i Mille, mentre Ianez è Bixio.
Perché ha scelto l’uomo come personaggio investigatore e autore di questa scissione tra personaggio e realtà. L’urgenza era quella di mettere davanti ad un’urgenza un uomo che tradizionalmente se la cava meno bene di una donna in queste cose e lasciare la donna in assenza, in secondo piano, per capire come un uomo possa recuperare la vita superando la fase del dolore, ma soprattutto avvicinarsi alla vita reale. La morte era necessaria anche se è sicuramente nei nostri tempi un tabù insuperato, però è difficile allestire un teatro, un romanzo, un sistema di narrazione senza pensare alla morte. Qui il personaggio è costretto a diventare investigatore del caso per capire se stesso. Chiaro che questo non è un romanzo giallo, niente serve poi a scoprire nulla se non il fatto che una volta che tu ti metti nella condizione di capire che cosa è stata e cosa potrà essere la tua vita, ci sono sicuramente delle cose da scoprire. La prima cosa che scopri è che intorno c’è molto di falsificazione rispetto a ciò che pensavi. Il rapporto tra il protagonista e la moglie è un rapporto di consuetudine, parliamo di un matrimonio che ha dieci anni, ma si rappresenta improvvisamente come la scoperta di cose che non erano palesi, qualcosa che il protagonista non aveva intuito e capito o forse, non ha mai voluto capire. Lungo il percorso, però, c’è qualcosa che muta il protagonista formandolo, da inadatto alla vita m diventa uomo.
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thanks to: mArikA deFloriAn Di mooDaRT, hess, luna e HeRcules i cani Dellâ&#x20AC;&#x2122;alleVaToRe ViVAldini Di imola
pelliccia eRba Voglio boDY golDen laDY scaRpe cHinese launDRY
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Fashion photographer
di Marika Deflorian remere il pulsante di scatto significa poter raccontare qualcosa a qualcuno, soprattutto quando parliamo di moda. Nel fashion system infatti il fotografo è, senza ombra di dubbio, una delle figure più importanti grazie alla quale può determinarsi il successo di una campagna pubblicitaria, di un servizio giornalistico e di quant’altro ruota attorno a questo affascinante mondo. “La pubblicità è l’arte di collocare un oggetto nei sogni del proprio target” Andrea Chemelli, docente del corso “Fashion Photography” di Moodart, sottolinea come la tecnica da sola non basti per essere un fotografo. “Una bella fotografia di moda non dovrebbe limitarsi a porre in evidenza i dettagli di un abito, cosa abbastanza facile per qualsiasi fotografo con buone competenze tecniche: deve avere quel qualcosa in più. Per ottenerlo ci vogliono passione, sensibilità, fantasia e soprattutto intesa con tutto lo staff. A volte non è al fotografo che viene l’idea vincente ma è sempre lui che deve saperla cogliere al momento giusto.” Durante la realizzazione di uno shooting chi fotografa è innanzitutto e inevitabilmente immerso nella “storia” che si accinge a raccontare attraverso le immagini. La magia che si racchiude dietro ad una fotografia è proprio la sua capacità di comunicare ed emozionare senza nemmeno dover utilizzare una parola. Un racconto che acquista valore nel momento in cui l’interazione con i collaboratori e soprattutto con lo stylist diventa fitta e stretta, un lavoro di team indi-
spensabile per la riuscita di qualsiasi buon servizio come spiega la stylist Manuela Mezzetti che interverrà durante il corso di “Fashion Photography”. “Per realizzare una bella immagine non basta solo la modella: la presenza di valide figure professionali (stylist, hair & make up artist, art director) ad affiancare il fotografo in uno shooting è fondamentale e permette di produrre emozione e bellezza. Un semplice ritratto diventa un’opera d’arte grazie ad un’acconciatura particolare, un trucco che osa, un abito ricercato e unico. Incontrando un nuovo fotografo, per prima cosa, cerco di capire il suo stile, la sua personalità e sensibilità estetica; condividendo la sua visione, posso ottimizzare il mio apporto e creare le giuste atmosfere per suscitare le emozioni da lui desiderate. Per citare un esempio, i vestiti negli scatti di Helmut Newton servono per amplificare l’idea di lussuria e trasgressione, tipica dell’immaginario di quel fotografo. Per me il massimo della soddisfazione è poter sprigionare la mia creatività, mettendo in scena look spettacolari: in questi casi starà al fotografo seguire la mia idea, dandole un valore aggiunto, senza pensare che ciò gli possa togliere meriti. Comunque non è sempre necessario stupire con effetti speciali; è invece importante saper cogliere l’essenza della bellezza e metterla in risalto, anche quando si cercano immagini semplici. La visione della bellezza è spesso influenzata dagli standard dai quali veniamo bombardati quotidianamente ma sarebbe un peccato aver paura di azzardare e di spostarsi dai soliti cliché. Affidarsi a modelli già omologati può accontentare un cliente ma non sempre riesce ad arrivare al cuore delle persone.” L’aspetto romantico della fotografia emerge tutte le volte in cui un fotografo di moda si trova a realizzare degli scatti, siano essi massima espressione della sua libertà e creatività, oppure eseguiti secondo precise indicazioni aziendali. Questo concetto lo esprime chiaramente
Roberto Casadio direttore marketing Datch “Le immagini devono comunicare concetti e sensazioni in modo immediato. È per questo fondamentale per una campagna pubblicitaria scegliere il fotografo in sintonia con il mood e il prodotto che si vuole pubblicizzare. Quando incontro un fotografo cerco sempre di capire se nel suo dna riesce a sentire il progetto che gli sto proponendo di realizzare. Parallelamente organizzo un team in grado di lavorare in simbiosi con il fotografo come stylist, truccatore,
parrucchiere i quali devono essere in armonia col fotografo e col progetto da produrre, per creare quella magica alchimia che si dovrà trasformare in una eccellente comunicazione visiva finale.“ Essere Fashion Photographer quindi significa avere il talento di saper miscelare con cura e nelle giuste proporzioni tecnica, passione, creatività ed esigenze del mercato. Chi possiede questa rara sensibilità può davvero pensare di diventare un fabbricatore di immagini. m
Per info sui corsi di fotografia di moda >info@moodart.com<
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Shock couture
Rompere gli schemi e interagire con ciò che circonda. In questa collezione i mood d’ispirazione hanno come base di partenza l’Architettura. Gli abiti apparentemente semplici nascono da una costruzione complessa fatta di tagli e pieghe sostituiti ai classici ricami o pizzi lavorati. In assenza di materiali ricchi, l’importanza dell’abito è evidenziata dalla costruzione dello stesso, dalle lavorazioni in Georgette, dai colori vivaci a tratti fluo. L’intento è cogliere l’attenzione e scioccare. Le lunghezze ai limiti, con un richiamo al miniabito 60’, danno maggiore vitalità alla silhouette. Abiti pensati per occasioni irripetibili esaltando femminilità e ostentazione.
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photographer:
Matt & Harry - www.mattharry.com make up artist:
models:
Klara Nedvedova, aNita PiNter, GiNevra BerdiNi, livia taMBurro, PeNeloPe veNtura, BeNedetta voltaGGio total look by: typography:
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CHiara Corsaletti
daNilo attardi, adverso couture
arturo vittorioso / words: luiGi di C aPua
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Bellezza
Smoky eyes, blu brillanti e teste cotonate: tornano i ruggenti anni sessanta di Germana Urbani
intage con un tocco di blu notte. Questa la donna del prossimo autunno inverno che avrà tutti i tratti della diva anni ’60.
Capelli
Direttamente dalle ultime sfilate il bon ton torna prepotente nelle acconciature che vedono i capelli cotonati e raccolti in chignon maxi come proposto da Bottega Veneta e Sonia Rykiel. Non manca certo il bananone rétro dall’effetto glam di Jean Paul Gaultier, Pamela Roland e Moschino. Se però la testa in ordine non fa per voi cogliete l’altra tendenza novità assoluta della stagione: lo chignon scomposto che regala un look all’apparenza trasandato ma che in realtà è studiato al dettaglio come si è potuto osservare sulle passerelle di Gianfranco Ferré, Dolce & Gabbana, Marni e Chanel che aggiunge fermagli con maxi pietre per impreziosire il tutto. >www.ysl.com< >www.dior.com< >www.clarins.it< >www.guerlain.com< >www.armani.com< >www.collistar.it< >www.kikocosmetics.com< >www.chanel.com<
Occhi
Lo sguardo del prossimo autunno-inverno è deciso e combattivo, con un trucco che a volte diventa quasi una mascherina grazie al forte ritorno dell’eyeliner. A vederli sfilare sulle passerelle di Moschino, Drek Lam e Just Cavalli, questi occhi ricordavano gli occhiali appuntiti verso l’alto delle star degli anni sessanta. Tra i prodotti consigliati il mascara Volume e Eyeliner Effet Faux Clis Shocking di Yves Saint Laurent, Diorshow Liner Waterproof. Ma se volete proprio stupire affidatevi a Dior che ha creato Velvet Eyes, un rivoluzionario patch eyerliner adesivo che regala uno sguardo intenso con un solo gesto. Lo trovate in boutique a Milano. Tra i colori degli ombretti il blu che impazza da qualche stagione e continua ad essere il colore top, ora prende sfumature più decise. Dalle passerelle i colori star: Ombre Mineral 4 Couleurs Indigo di Clarins; Ombre Eclat 4 Couleurs Les Blues di Guerlain; Jacquard Woven Eye Color Palette di Giorgio Armani.
Mani
Parecchie le novità tra cui scegliere, perciò è d’obbligo una panoramica tra i nomi più noti che si possono trovare facilmente e che hanno le idee più originali. Collistar propone una nuova collezione con colori innovativi, due con l’effetto shimmer (le pagliuzze rifrangenti) ma in una base opaca, decisamente diversi e di ‘carisma’ nella tonalità Verde Lamé Mat e Blu Lamé Mat adattissimi da abbinare all’ombretto della stessa nuance mentre gli altri due, sempre effetto opaco, sono Lacca Melograno di un colore rosso che ben si abbina al rossetto e Lacca Grafite che è invece un bel grigio, adatto a tutte le situazioni. Decisamente cool lo smalto Dior Vernis Tuxedo o, di Yves Saint Laurent, la Laque Vernis à Ongles Lunge tenue n. 126, 127 e 128, tre nuovi noir, Mordono, Lapis e Indigo. Per chi vuol volare più basso ma con effetti oltremare scelga Kiko che ha deciso di fare degli smalti ad effetto frozen, cioè ghiacciato, inteso come metallizzato, le sei nuove tonalità sono profonde, scure e molto di tendenza. E chi vuole delle mani uniche non si lasci sfuggire la mini collezione speciale Les Jeans de Chanel, tre nuance denim, dall’azzurro al blu. m
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Villa Momi’s
rist orant e·piz zeria
Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati.
BE AU T IFUL DAY Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia
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Benessere i chiama Zumba e tutti ormai vogliono provarla. Impazzano le iscrizioni nelle palestre per que questa danza folle che promette effetti speciali. È un programma di fitness e danza brucia-calorie, divertentissimo, efficace, facile da seguire, ispirato ai ritmi latino americani, che sta guidando milioni di persone verso la gioia e la salute. L’originale Zumba® Fitness è l’unico programma di fitness e danza ispirato ai ritmi latino americani, che fonde travolgente musica internazionale creata da produttori vincitori del premio Grammy Award con passi di danza che sanno contagiare e mettere in campo ogni volta un “fitness party” che rende a dir poco dipendenti. In Italia non è ancora diffusissimo ma fin dai suoi inizi nel 2001, il programma Zumba ha dilagato per diventare il programma di fitnessdanza più diffuso, e di maggior successo, del mondo, attirando più di 12 milioni di persone di età, forma fisica e taglia nei corsi settimanali di Zumba che si tengono in più di 110.000 località in oltre 125 paesi. Si può dire però che questo successo sia nato per caso. Nella metà degli anni ’90, nessuno avrebbe potuto prevedere il successo del programma Zumba®, neanche Alberto “Beto” Perez, ideatore dell’esperienza Zumba. Ed è per questo che molti lo hanno definito un vero e proprio “caso felice”. Come istruttore di fitness nella sua città natale di Cali, in Colombia, Beto diede una svolta imprevedibile alla sua vita in un fatidico giorno della metà degli anni ’90, quando, andando di corsa ad insegnare un corso di aerobica, dimenticò di portare la sua musica aerobica tradizionale. Dovette così improvvisare, usando un mix di musica da nastri che teneva nel suo zainetto (salsa e merengue, la musica con la quale era cresciuto). In questo modo creò spontaneamente un nuovo tipo di fitness-danza, che si basa sull’ab-
Siete pronti a divertirvi per tenervi in forma? Ecco il programma di fitness e danza brucia-calorie più pazzo e divertente che ci sia.
bandono dei movimenti del corpo alla musica (invece che sul contare le sequenze di passi sulla musica). I partecipanti erano elettrizzati; nessuno riusciva a smettere di sorridere. Alla sua classe era piaciuto moltissimo! E da quel giorno nacque un concetto, nuovo e rivoluzionario, di fitness: lo Zumba® Fitness-Party. In seguito la società Zumba Fitness nel 2005 fondò addirittura un’accademia altamente qualificata, la Zumba Academy™, per allenare e certificare gli istruttori Zumba. Oggi il programma Zumba viene insegnato in palestre e studi di tutto il mondo a milioni di appassionati di Zumba. E con la continua evoluzione del programma, dai suoi umili inizi, a un movimento mondiale, a uno
stile di vita, che vede impegnati i fondatori ad offrire una forma di allenamento fisico accessibile, senza sforzo e senza sacrificio, ma animato dalla pura gioia di una festa. I corsi si distinguono per i ritmi esotici impartiti dai battiti altamente energetici della musica latino americana e internazionale. Prima ancora di accorgersene, i partecipanti acquistano forma fisica e portano alle stelle i loro livelli di energia! C’è chi dice che si tratta di una droga vitale, chi la considera solo un nuovo tipo di fitness-danza, un “caso felice” ma certamente questa pazza danza può aiutare chi la pratica a cambiare vita. Basta prom vare e darsi alla Zumba!
>www.zumba.it<
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Il Ristorante
di Alessandra Piubello
In Maremma l’unico ristorante italiano del pluristellato chef francese ll’aprirsi del monumentale cancello, la scena che si offre nella magia dei luoghi è di rara suggestione: una lunga strada costellata ritmica ritmicamente da cipressi e pini marittimi porta ad un’antica villa, che fu residenza del Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena. Siamo arrivati all’Andana (dal nome del viale di accesso, per l’appunto) nel cuore della Maremma toscana, terra dalla natura selvaggia, unica nei suoi forti contrasti e nella luminosità dei suoi intensi colori. Il maestoso complesso, composto dall’antica villa medicea, dalla fattoria, dall’originario granaio ora riadattatati a un luxury resort, è racchiuso in uno scrigno naturale di cinquecento ettari: Tenuta La Badiola. Un paesaggio naturale che cattura lo sguardo: colline punteggiate di verdi olivi e filari di vigneti che si alter-
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>www.trattoria-toscana.it<
nano, fino ad addensarsi, verso nord, nella selvaggia e austera macchia mediterranea. I profumi della campagna toscana si fondono con le fragranze salmastre del Tirreno, in uno stimolante unicum olfattivo. Provando le vivide emozioni che questa località incantata sa dare, possiamo capire come il celebre chef francese Alain Ducasse (con la sua costellazione di trentatre stelle in ventotto ristoranti) abbia abiurato dal suo antico credo ’jamais en Italie’. Con la famiglia Moretti (il loro gruppo, Terra Moretti, ha un’attività che spazia delle costruzioni ai cantieri nautici, ai resort, alle cantine quali Bellavista, Contadi Castaldi, Petra, Tenuta La Badiola), Ducasse decide, nella primavera del 2004, di iniziare il suo viaggio in Italia. La scelta di affidare la direzione delle cucine a Christophe Martin, nel maggio dello stesso anno, si rivela azzeccata: nel 2007 la Trattoria Toscana acquisisce la prima stella Michelin, mantenuta fino ad oggi. Il trentaseienne Executive Chef prima di questo prestigioso incarico aveva maturato esperienze in vari stellati, fra i quali il Louis XV-Alain Ducasse nel principato di Monaco. Ducasse ’sorveglia’ sempre scrupolosamente le sue creature e, nel giro perenne dei suoi locali di tutto il mondo, riserva visite fre-
Il menu degustato Fra
gli antipasti: imperdibile la morbida pappa col
“pisa-
nello” e basilico: pochi gustosi ingredienti in totale armonia.
da provare anche gli intensi crostini di fegatini di “ghiotta”, i ben equilibrati lanzardi marinati in agrodolce, finocchio e uva “badiolino” e la saporita zuppa fredda di can nellini, caponatina e “agliata”. proseguendo con i primi piatti, va sperimentato il cookpot di verdure d’estate, yo gurt e perline di bufala (un tegame molto particolare ideato da ducasse), la gustosa ’c alamarata’, e i gradevoli agnolotti di baccalà mantecato, zucchine, von gole veraci ed erbe. i nostri suggerimenti per le pietanze di pesce sono per l’appetitoso polpo di scoglio brasato al vin santo, fagioli, peperoni rossi e rigatino e per le code di pescatrice all’acqua pazza e pomodoro ripieno. alla voce ’carne’ scegliete l’ineccepibile peposo di stinco di bue, melanzane e cipolle, o l’agnello pilottato al forno, ro smarino e mandorle. l a carta dei vini è ben improntata sul territorio, con qualche incursione nel resto d’italia. servizio inappuntabile ma aFFabile. coniglio, riccia , finocchio, pancetta e salsa
quenti al suo unico ristorante italiano, forse stregato dal genius loci. D’altronde, alla Trattoria Toscana si torna sempre volentieri. Qui la cucina si basa sul rispetto dei sapori autentici dei prodotti del territorio, senza indugiare in voli pindarici fra acrobatiche creazioni della nouvelle cuisine. “I piatti della Trattoria Toscana - dichiara Alain Ducasse - sono semplici, netti, appena filtrati dalla mia esperienza, spesso serviti direttamente in tegami e casseruole. Il talento è del prodotto, e qui troviamo una cucina essenziale, dove le alleanze dei sapori sono prudenti e armoniose”. E una volta provato il menu stagionale, che spazia tra terra e mare, non potrete che trovarvi in sintonia con le affermazioni del celebre chef. L’impeccabile tecnica qui è al servizio di una purezza di sapori oramai spesso introvabile. Il percorso culinario (vedi box) esprime un’armonica modulazione di ingredienti schietti, senza trascurare la pulizia esecutiva e la nettezza gustativa, esaltandole con cotture millimetriche. L’autenticità della cucina toscana trova riscontro anche nell’ambiente tipico, con le sue travi in legno, i mattoni a vista, il camino, il forno e il pavimento in cotto che ricordano un accogliente casale di campagna. m
d al 1 9 8 0 so lo c amic e uom o anc he su mis ura P ad o va v i a Umb e rt o I, 8 0 0 4 9 8 7 5 0 9 05 C am po sam pi ero (p d) c . Ri a l t o , 3 4 0 4 9 5 7 9 3 7 65 E st e ( pd ) via Matteotti, 10 0 4 2 9 6 0 4 3 53 P i o ve d i S ac c o (p d) v i a Ga r i b a l d i , 3 2 049 212 56 64 Z an è ( vi ) via A. Manzoni, 119 0445 362 350 N o al e ( ve ) v i a G. T e mp e s t a, 1 8 041 580 10 54 b r an d o c am i c i e@ li be ro .i t
Sociale
Corno d’Africa in lotta contro la fame di Germana Urbani
l primo allarme è stato lanciato dall’ dall’Onu il 28 giugno e il 25 luglio la comunità internazionale si è riunita a Roma presso la FAO per coordinare gli aiuti alle popolazioni. In un’area dove prevale un’economia di sussistenza, per lo più basata sull’agricoltura, due stagioni di scarse piogge hanno determinato la peggiore siccità degli ultimi sessant’anni: il conseguente innalzamento del prezzo dei generi alimentari e la cronica instabilità politica hanno scatenato una crisi devastante. In Kenya, Somalia, Etiopia, Gibuti e Uganda, le zone più colpite dalla siccità, più di undici milioni di persone stanno lottando contro lo spettro della fame. Moltissime anche in Italia le Ong che stanno raccogliendo fondi per questi territori e per portare lì acqua e cibo. L’assistenza alimentare, però, non basta a risolvere le conseguenze della mancanza dei generi di prima necessità. Un’altrettanto urgente risposta deve essere data agli aumentati bisogni sanitari: il trattamento degli individui con malnutrizione grave e le sue complicanze e il rischio di epidemie. Medici con l’Africa Cuamm, presente in alcune delle aree più colpite, la regione della Karamoja in Uganda e l’Etiopia, sta portando avanti diversi progetti di sostegno agli ospedali di queste zone. “Oggi in questi paesi c’è inflazione galoppante al 30% - spiega Fabio Manenti, medico e responsabile progetti internazionali del Cuamm - e i prezzi dei generi alimentari stanno aumentando in modo considerevole. Ciò va solo ad aggravare una situazione già preoccupante e ordinaria. In queste regioni registriamo il più alto tasso di malnutrizione infantile dell’Africa sub-Sahariana: il 48% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione e il tasso di mortalità ospedaliera raggiunge, e talvolta supera, il 20% perché arrivano in ospedale in condizioni già gravissime. Nella parte sud-est dell’Etiopia governo e agenzie internazionali hanno stimato in bisogno immediato di cibo e a rischio immediato di conseguenze gravi, anche mor-
tali, circa 4 milioni e mezzo di persone”. Il Cuamm è in Etiopia dal 1985, negli ultimi 3 anni ha iniziato anche a supportare il segretariato cattolico Etiope, a coordinare le 73 strutture sanitarie che la Chiesa Cattolica ha nel paese. In questo momento la risposta del governo e dei grandi donatori è focalizzata a rispondere al bisogno di cibo o acqua pulita ma in queste zone va potenziata anche la risposta sanitaria perché i bisogni degli utenti saranno certamente aumentati, in particolare per le categorie più vulnerabili tipo le donne, le donne gravide, in allattamento e i bambini. Medici con l’Africa Cuamm interviene presso l’ospedale di Matany in Karamoja e presso l’ospedale di Wolisso in Etiopia dove nel febbraio 2010 è stato inaugurato proprio un reparto dedicato alla cura dei bambini malnutriti. “Negli ospedali - continua il dottor Manenti - stanno arrivando più complicazioni di prima, malarie più complesse, che attaccano le persone in condizioni più deboli per la malnutrizione; per mancanza d’acqua le acque disponibili si contaminano e sono più frequenti le diarree che a loro volta sono più acute e pericolose. Le donne che hanno appena partorito hanno meno cibo e quindi hanno bambini che a loro volta ricevono meno latte e meno nutrienti e quindi tendono ad avere un quadro più serio per qualsiasi patologia. Sono aumentate anche le patologie polmonari legate anche al clima etiope che in certe zone di notte è molto rigido. In generale le complicanze delle malattie infettive diventano più gravi. In questo senso le strutture sanitarie vanno supportate nell’aumentare la loro capacità di risposta a questi problemi identificando meglio i casi di malnutrizione moderata più che quella severa”. In questo momento di grande difficoltà, dunque, Medici con l’Africa Cuamm lancia un appello a favore del reparto per i bambini malnutriti dell’ospedale di Wolisso in Etiopia e di Matany in Nord Uganda, entrambi sottoposti ad un enorme carico di richieste di aiuto da parte di mamme e bambini in difficoltà. E accanto a questa organizzazione internazionale ce ne sono molte altre come l’Unicef, i Comboniani di Nigrizia e molte altre che raccolgono fondi per portare il massimo aiuto possibile a chi ha fame e sete e m per questo muore ogni giorno.
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Motori
a nuova Range Rover Evoque, SUV compatto, lussuoso ed estremamente seducente, nasce tra trasformando in realtà il concept vehicle LRX, esposto al Salone di Detroit del 2008 e segna un’audace evoluzione del design Range Rover. Si tratta infatti di un “cross-coupé” che riprende, quasi al millimetro, l’eccezionale design di quel prototipo e che con le sue linee all’avanguardia e il profilo sportivo e dinamico crea un nuovo segmento di coupé offroad di lusso. La Evoque è disponibile in due caratteristiche versioni: l’emozionante coupé, che rispecchia esattamente il design del concept vehicle e l’elegante 5 porte, con la linea del tetto leggermente rialzata per ottenere spazio e praticità per tutta la famiglia. Gli interni dell’Evoque riprendono la forza e la nitidezza delle linee della Range Rover tradizionale, come pure i materiali di elevata qualità abitualmente impie-
di Carmelo Bongiovanni gati, rielaborandoli in maniera più sportiva e attuale. Anche in quest’ambito, i designer si sono ispirati alle eleganti forme degli interni del concept LRX, nel proporre l’angolazione della consolle centrale e le linee pure del cruscotto, ma anche per altri particolari quali il ripostiglio sotto la consolle inclinata, con la struttura aperta che richiama i temi della leggerezza e dell’efficienza propri di tutto il veicolo. Il cruscotto, nel suo alloggiamento compatto e curvilineo, accresce l’atmosfera di lusso e sportività dell’abitacolo. I quadranti gemelli presentano un’espressiva forma tridimensionale, con corone e lancette illuminate. Un tetto opzionale in cristallo inonda la cabina di luce naturale, completando la sensazione di spazio e libertà che si avverte salendo a bordo.
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La Range Rover Evoque dispone di un vano bagagli largo e profondo, di forma regolare, la cui ampiezza consente di accogliere comodamente un completo set da golf nella relativa sacca. Ripostigli situati sotto il pianale di carico ne aumentano la capacità, mentre un apposito sistema di ritenzione contribuisce ad assicurare i bagagli trasportati. La seconda fila di sedili è divisibile e ripiegabile in rapporto 60/40 per aumentare il volume di carico a disposizione, che sulla 5 porte, con i sedili abbattuti, può arrivare a ben 1.445 litri. Inoltre, per la massima comodità, il sistema “smart key” delle Range Rover permette di salire a bordo e mettere in moto senza chiave. Il portellone elettrico aggiunge comodità quando si è carichi di bagagli o borse della spesa e può essere aperto con il telecomando. La Evoque vanta tre diversi temi di design esterno, ognuno con il suo carattere distintivo e ognuno con i propri interni coordinati. Il primo allestimento, “Pure”, abbina l’affascinante esterno del Concept Vehicle a interni eleganti e lineari, in colori neutri che mettono in risalto le forme dell’abitacolo. I materiali che avvolgono le superfici più ampie creano un contrasto con le finiture in alluminio spazzolato. L’allestimento “Prestige”, invece, sfoggia il massimo lusso della Range Rover ed esterni persona-
lizzati, con esclusivi cerchi da 19” e lucenti particolari cromati, coordinati a un interno quasi interamente rivestito in pelle. Le combinazioni sono a due toni di colore, in pelle lavorata a doppia impuntura e finiture in legno e metallo. La terza variante “Dynamic”, infine, offre un esterno audace, con cerchi da 20” e particolari esclusivi, come i paraurti, le soglie delle portiere, la griglia e i terminali di scarico, che le conferiscono un look più grintoso e sicuro. Il tetto e lo spoiler in tinta a contrasto sono offerti in opzione “no-cost”, mentre gli interni sportivi sfoggiano un’ambientazione complessivamente più scura, ravvivata da colpi di colore brillante a contrasto, sedili in pelle traforata e finiture esclusive. Quanto alla meccanica, la Range Rover Evoque vanta una gamma di motori turbocompressi benzina e diesel, tutti estremamente raffinati, con ampia riserva di potenza. Silenziosi e rilassanti a velocità di crociera, sono tarati per una piacevole acustica quando la guida si fa più vivace. Tutti i motori sono accoppiati a una trasmissione a sei rapporti, automatica o manuale sulla versione diesel, e solo automatica su quella a benzina. Il motore a benzina è il 240 CV Si4 da 2 litri, che passa da 0 a 100 km/h in 7.1 secondi e combina la raffinatezza di un sei cilindri con i ridotti consumi di un quattro cilindri. Le più recenti tecnologie, quali un avan-
Kia Rio
L a quarta generazione deLLa Rio riLancia La nuova strategia deL marchio Kia per L’europa, puntando suL design e sui contenuti tecnici d’avanguardia. Lo di mostrano un’estetica innovativa e La disponibiLità di motorizzazioni a benzina e dieseL dai consumi contenuti e con emissioni di co2 che partono da 94 g / km. L a Rio è adesso Lunga 4,045 metri e Larga 172 centimetri, cioè, più Lunga (+55 mm) e più Larga (+ 25 mm) deLLa versione precedente. di conseguenza anche L’abitacoLo ha guadagnato in spaziosità, con Lo spazio per Le gambe che cresce di 45 mm e L’aLtezza interna di 8 mm suLLa testa dei passeggeri. iL vano bagagLi è cresciuto in Larghezza di una decina di centimetri, mentre La
capacità di carico, tanto suLLe cinque porte che suLLe tre, raggiunge i 288 Litri neLLa configurazione a cinque posti, per arrivare a quota 900 Litri abbattendo compLetamente gLi schienaLi dei sediLi po steriori. quanto ai motori, aLLa base deLLa gamma viene offerto iL 1.248 cc a ben zina da 85 cv, abbinato ad un cambio manuaLe a cinque marce. due sono in vece i dieseL, entrambi con fiLtro anti particoLato, con ciLindrate di 1.120 (tre ciLindri) e 1.396 cc. (quattro ciLindri), con aLimentazione a iniezione diretta common raiL ad aLta pressione e turbo compressore e accoppiati una trasmissione manuaLe a sei rapporti, specificamente studiata per sfruttare La coppia eLevata fin dai bassi regimi. iL “millecento” ha una potenza di 75 cv ed eroga una coppia massima di 170 nm già dai 1.500 giri’. da 1.750 giri, invece, iL “millequattro” dieseL da 90 cv dispone di ben 220 nm di coppia massima. in termini prestazionaLi iL 1.200 a benzina può toccare i 172 km /h, acceLerando da 0 a 100 km /h in 13,1”, mentre i due turbodieseL possono raggiungere 159 e 172 km /h, con acceLerazioni da 0 a 100 km /h neLL’ordine di 16,1 e 14,1 secondi. partendo da queste motorizzazioni,
La gamma si articoLa su tre LiveLLi di equipaggiamento - LX, eX ed eX pLus - dando vita ad un’offerta di otto proposte con prezzi da 11.790 euro (che si riducono a 9.900 euro per un’offerta “lancio”). tutte Le Rio commerciaLizzate in itaLia dispongono, fra gLi aLtri, di Luci diurne a Led, computer di bordo, aLzacristaLLi anteriori eLettrici con pro tezione di sicurezza e “auto up/down”, chiusura centraLizzata con comando a distanza e chiave ripiegabiLe, sediLe di guida regoLabiLe in aLtezza e voLante in aLtezza e profondità, autoradio con cd e mp3 pLayer e comandi aL voLante, prese auX ed usb, cLimatizzatore manuaLe con fiLtro deLL’aria, retrovisori esterni a comando eLettrico.
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zato sistema di turbocompressione, l’iniezione diretta ad alta pressione e le valvole a doppia fasatura variabile, producono una coppia elevata e ben distribuita e contribuiscono alla straordinaria guidabilità e alla risposta del motore ai bassi regimi. I turbodiesel della Evoque sono invece disponibili nelle versioni da 190 CV e da 150 CV, entrambi caratterizzati da un eccellente equilibrio di coppia, potenza ed economia. Per ciò che riguarda la dinamica, nella Evoque è stata riversata l’esperienza quarantennale acquisita nella produzione di scocche e telai, veicoli 4x4 e tecnologie del fuoristrada, per conferirle tutte quelle caratteristiche che le permettono prestazioni di alto livello su ogni terreno e in ogni condizione atmosferica. La
tecnologia principe è il Terrain Response, che modula la risposta di tutti i sistemi - motore, trasmissione, giunto centrale, sistemi di stabilità, freni - a seconda delle condizioni del terreno, ottimizzando guidabilità e comfort e utilizzando al massimo tutta la trazione disponibile. Il Terrain Response dell’Evoque è a quattro posizioni, selezionabili tramite un comando sulla consolle centrale: guida generica (su asfalto e nel fuoristrada più facile), Grass/Gravel/Snow (condizioni di scarsa aderenza su asfalto e in fuoristrada), Mud and Ruts (fango, carraie, solchi) e Sand (sabbia sciolta). Una posizione aggiuntiva Dynamic è disponibile sui veicoli dotati del sistema Adaptive Dynamics. La gamma della Evoque ha prezzi in Italia che partono da 35.400 euro. m
BMW SeRie 1 che iL voLume deL bagagLiaio è cresciuto di 30 Litri, cioè a 360 di carico minimo. caratteristiche estetiche sono iL cofano mo tore sLanciato e L’abitacoLo arretrato. iL muso viene domi nato daL “doppio rene” bmW, mentre di profiLo, La Linea deL tetto, iL Lunotto daLL’incLinazione sportiva e i cristaLLi LateraLi bassi generano un Look tipico da coupé. i passaruota bombati donano anche aLLa coda deLLa nuova SeRie 1 un’immagine Larga e muscoLosa. aL centro deL porteLLone, Leggermente concavo, è stato incastonato iL Logo bmW. in abitacoLo, materiaLi pregiati, Lavorati con La massima precisione, vaLo -
La seconda generazione deLLa BMW SeRie 1, una deLLe regine fra Le automobiLi compatte premium, L’unica vettura a trazione posteriore deL suo segmento. rispetto aL mo deLLo precedente La Lunghezza è cresciuta di 85 miLLimetri, mentre iL passo si è aLLungato di 30 miLLimetri. pertanto, c’è ora più spazio per Le gambe dei tre passeggeri posteriori e an -
debutta
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w w w. g r u p p o a r r e d a . i t rizzano iL carattere premium deL modeLLo. iL caratteristico orientamento verso iL guidatore, tipico deLLa casa tedesca, viene sottoLineato uLteriormente da una Leggera incLinazione degLi indicatori e dei comandi montati neLLa zona centraLe deLLa pLancia portastrumenti. non mancano neppure iL co mando “idrive”, integrato neLLa consoLLe centraLe e uno schermo di bordo con design “flatscreen” montato a isoLa. quanto ai bagagLi, ribaLtando Lo schienaLe dei sediLi posteriori neL rapporto 60:40, iL vano può essere ampLiato fino a un voLume di 1.200 Litri. L a superficie di carico è piana e si estende fino ai sediLi anteriori. per La prima voLta, La gamma di motorizzazioni deLLa nuova BMW SeRie 1 è composta escLusivamente da unità a quattro ciLindri dotate deLLa tecnoLogia “twinpower turbo”. i propuLsori da 1.600 cc, a iniezione diretta di carburante, erogano ora ben 136 cv neLLa nuova 116i e 170 cv neLLa nuova 118i. iL consumo di carburante, tuttavia è caLato fino aL 10%. grazie agLi in terventi di ottimizzazione eseguiti sui motori dieseL da 2.000 cc aLLa geometria variabiLe deLLa turbina e iniezione diretta “common-rail”, anche La nuova 116d, con 116 cv e La nuova 118d, con 143 cv, così come La nuova bmW 120d da 184 cv rafforzano La Loro efficienza. i prezzi partono da 26.800 euro.
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Viaggi: VIAGGIO IN CAMPER
Fiori di lavanda e fantasia Lego
di Renato Malaman
Dalla Provenza alla Danimarca, passando dallâ&#x20AC;&#x2122;Olanda dei grandi mulini a vento 5.700 km con lâ&#x20AC;&#x2122;autocaravan attraversando 7 paesi in piena libertĂ Fra paesaggi mozzafiato come le gole del Verdon e il mitico Mont Ventoux Visitando parchi dei divertimenti come Europapark, Efteling e Legoland E poi borghi, castelli, abbazie e il grande porto di Rotterdam
iaggiare in camper significa andare incontro alla libertà. È il mezzo ideale specie per chi ha una famiglia con bambini piccoli, un mezzo che ti permette di fermarti dove vuoi, in qualsiasi momento. Dove la vita di bordo è molto meno monotona rispetto al viaggio in auto o in treno, poichè chi non guida può davvero trascorrere il tempo in tanti modi diversi. Il racconto che segue è quello del mio viaggio di nozze, la prima esperienza in camper con Silvia e le nostre due bambine, Eleonora e Sofia,
di 9 e 7 anni. Un’esperienza vissuta quindi da assoluto profano (o quasi) dell’autocaravaning. Ciò nonostante, o forse proprio per questo, è stata un’esperienza entusiasmante, che è piaciuta tantissimo anche alle bambine. Nonostante il viaggio sia stato lungo, impegnativo e in costante movimento. 5.700 chilometri in sette paesi d’Europa: dalla Provenza alla Danimarca. Fermandosi in aree di sosta o in luoghi scelti a caso, con il denominatore comune di essersi rivelati posti sicuri oltrechè belli. Il camper, un Sun Living Lido S13
su Fiat Ducato 130 multijet, l’abbiamo noleggiato alla B&B di Pozzonovo, ditta che ogni anno rinnova il parco macchine. Il nostro camper era stato immatricolato a maggio, sapeva ancora di nuovo. 110 euro al giorno, a chilometraggio illimitato. È la tariffa di luglio. Ma in giugno di euro se ne spendono 85. Si è rivelata facile anche la gestione tecnica del mezzo, comprese le operazioni di carico e scarico acque. In viaggio si ha un’autonomia globale di due giorni.
Valle del roja
Il 4 luglio siamo partiti all’ora di cena e ci siamo fermati in un parcheggio di Bra (Cuneo), la patria dello Slow Food. Il giorno seguente siamo entrati in Francia attraverso il suggestivo itinerario del Col di Tenda, ridiscendendo quindi la spettacolare valle del Roja dove molti borghi conservano cognomi italiani, in quanto alla Francia quella zona (Briga e Tenda) è stata ceduta solo dopo la seconda guerra mondiale. Tappa a Sospel, cittadina di pietra ai piedi di quel Col de Turini (poi affrontato) che rimane un mito del Rally di Montecarlo. È dove Munari e Mannucci nel 1972 sulla mitica Lancia Fulvia Hf costruirono il loro trionfo. Dopo tante valli impervie scavate da torrenti, abbiamo sostato a Puget Théniers in riva ad un fiume. Area attrezzata, con possibilità di scarichi di acque nere e bianche. E relativo rifornimento. 3,50 euro a notte la sosta.
Il 6 luglio è stato dedicato alla civettuola Castellane, alle spettacolari Gorges du Verdon, le gole europee che assomigliano a quella creata dal Colorado al Grand Canyon. Quindi la meno attraente Pertuis, gemellata con Este.
SoSta a tenda
Sulle GorGeS du Verdon
rifornimento a PuGet thénierS
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in ProVenza tra la laVanda in fiore in Vetta al Ventoux
Il 7 luglio abbiamo vissuto l’incanto della lavanda in fiore. Nella zona di Sault ci sono distese a perdita d’occhio lungo i crinali tondeggianti delle colline: capiamo perchè Van Gogh si innamorò della Provenza. La salita al leggendario e pietroso Mont Ventoux, tempio del Tour de France, è stata anche un omaggio al Petrarca che vi salì a piedi nel 1351. Quindi le romane Vaison la Romaine ed Arles. Quest’ultima per il suo spirito gitano è stata definita da Picasso la più spagnola delle città francesi. L’arena romana ospita ancora oggi corride, ma sono incruente. Il toro non viene ucciso.
Salutiamo la Provenza l’8 luglio con la visita al castello di Tarascone. Lungo trasferimento fino a Cluny in Borgogna, dove ancora ci si chiede perchè Napoleone fece quasi completamente distruggere l’imponente e straordinaria abbazia fondata undici secoli fa dall’abate Brunone. Lì vicino c’è Taizé, con il suo centro di spiritualità frequentato da giovani di tutto il mondo.
VaiSon la romaine
in Pattini … ad arleS
abbaziia di Cluny euroPa Park
Il 9 luglio raggiungiamo la Germania, Rust, l’Europa Park, la Gardaland tedesca… Parco divertimenti creato dalla famiglia Mack dove c’è di tutto e di più. Emozioni da brivido. Con qualche limite l’area camping.
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zoutleeuw
L’11 luglio attraversando il sereno Lussemburgo, il sud del Belgio (tappa nel prezioso borgo fiammingo di Zoutleeuw), raggiungiamo Eindhoven, la città della Philips (il cui fondatore è morto a 100 anni poco tempo fa). Abbiamo pernottatto nella piazzetta di un quartiere dal design nuovo e tradizionale al tempo stesso, con parco giochi al centro… Quindi ci siamo piacevolmente smarriti nel parco delle fiabe, a Efteling, vicino a Tilburg. Un sogno immerso nel verde. Un intreccio di incantesimi e attrazioni varie. Quindi il parco etnografico Openlucht Museum ad Arnhem, dove rivive la vecchia Olanda. ParCo eftelinG
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Il 13 luglio sosta nell’amata Rotterdam, dove quando studiavo ho fatto il cameriere. Imperdibile l’escursione con lo Spido nel porto più grande del mondo e quella a Kinderdijk, fra i suoi 19 mulini storici, simbolo stesso dell’Olanda. Rotterdam, laboratorio urbanistico, ci strega con le sue architetture avveniristiche. Breve tappa ad Amsterdam, con sosta al Museo dell’Ajax allo stadio Arena. Quindi Volendam, il borgo peschereccio più caratteristico d’Olanda, dove si possono fare anche le foto in costume tradizionale, zoccoli compresi. Grande assaggio di aringhe fresche. Ad Enkhuizen visitiamo lo Zuidersee Museum, la cui parte all’aperto propone anche animazioni su antiche attività artigianali. Un contesto molto suggestivo. A Gienthoorn, raggiunta dopo aver percorso una diga lunga 32 chilometri, c’è la Venezia olandese, con casette da favola con ponticello d’accesso che quasi galleggiano sull’acqua, mimetizzate fra il verde e tanti fiori.
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mulini a kinderdijk
C aSa di Volendam
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Il 16 luglio lungo trasferimento autostradale fino a Billund in Danimarca, attraversando l’estremo nord della Germania e l’immensa città-porto di Amburgo. Il giorno seguente l’entusiasmante visita a Legoland, un mondo fatto di mattoncini Lego con miniature di città e attrazioni di ogni genere. Una giornata spesa bene. Infine il lungo rientro (1.700 km in due giorni), con un’unica tappa con sosta notturna nel grazioso borgo di Tauberrettersheim, in Franconia, lungo la Romantische Strasse. Il paradiso delle piste ciclabili. L’ultima immagine colta è quella del castello di Neuschwanstein, in Baviera. È il castello che ha ispirato Disney nel creare il proprio simbolo. Per noi l’icona finale di un viaggio indimenticabile. Da sogno. Un sogno vissuto nella nostra “casetta con le ruote”, il camper. m
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Look@me ai Bagni Perla l tour di eventi Look@Me ha scelto come ultima tappa estiva i Bagni Perla di Rosolina, per un aperitivo davvero frizzante! In compagnia di clienti, lettori e dello staff di Look Magazine, la serata si è svolta allâ&#x20AC;&#x2122;insegna della bellezza, della buona musica e della tipica allegria del locale, animato per lâ&#x20AC;&#x2122;occasione da Kartica. Tutti gli occhi erano puntati alla consolle, dove gli sponsor della serata - Air Salon Pavanello e Il Tempio della Bellezza - hanno ricreato il backstage di un servizio fotografico, con un originale spettacolo di trucco ed acconciature realizzate dal vivo. Le bellissime modelle si sono poi fatte ammirare dal pubblico e dai fotografi. Un ringraziamento sentito va agli sponsor della serata, Air Salon Pavanello e Il Tempio della Bellezza, che assieme a Look Magazine hanno animato e reso glamour la serata! Un ringraziamento particolare a tutto lo staff dei Bagni Perla - in particolare a Ciro - e a Studio Siviero e ChioggiaTv per la collaborazione. m
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ph Luciano Siviero
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Animalier all’Indiga di Chioggia uest’anno protagonista assoluto del divertimento estivo notturno a Chioggia e Sottomarina è stato l’Indiga. Il noto locale, che da un paio d’anni con le sue domeniche pomeriggio è punto di riferimento della movida veneta, per la prima stagione ha aperto anche il sabato sera. Una estate di grandi soddisfazioni, grazie anche al motivatissimo staff dedito all’organizzazione degli eventi. Uno staff composto tutto da gruppi locali, il team di ChioggiaTv in primis e a seguire i Mascalzoni Marini, i Balneari, il gruppo Where Are You e Cantry Club. Tra gli eventi più attesi Animalier - realizzato in collaborazione con i negozi del Gruppo Liliana, storico marchio famoso per lo shopping in città . Una serata per presentare le nuove collezioni moda invernali e una importante occasione per far festa insieme ai suoi clienti, dapprima con un’elegante cena nella terrazza panoramica del locale e poi con la musica, per tutta la notte con i successi dell’estate mixati dai dj Gianni Nardo, Sandrino e Alex T. m
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altr foto d e i qu evento esto su
n’estate davvero al di là di ogni aspet aspettativa. Makkarone sotto le stelle ha fatto ballare, cantare e divertire tanta gente, soprattutto tante donne che come sempre sono state l’anima di ogni venerdì. Lo dice la gente: Velasummer locale rivelazione d’estate 2011. Grazie al lavoro di una squadra davvero unica: tutto il gruppo Makkarone e la grande famiglia dello Sugareef. Un ringraziamento speciale va a Cristian lo Spaccone, ai nostri artisti Mistericky, Cristianino e Luca B. A un grande partner che ha fatto vivere in diretta le emozioni del Makkarone: Stereocittà. Grazie a Look, a Beppe Bergantin il suo editore e a tutto lo staff che con i suoi speciali ha fatto vedere in tutto il Veneto come ci si diverte veramente. L’appuntamento ora è dal 23 Settembre nella nuova casa del Makkarone: il nuovo Sugarreef. E come sempre vi vogliamo belli freschi. m
Una estate di divertimento
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Miss Miluna a Villa Momi’s iovedì 9 agosto si è svolta l’attesissima finale di Miss Miluna Veneto. La location dell’evento non poteva che essere il giar giardino estivo del ristorante Villa Momi’s di Cavarzere. A completare lo spettacolo c’è stato inoltre l’esibizione del gruppo di danza dei Dremmakers. La giuria presieduta da Massimiliano e Luca Poletto, titolari del ristorante, ha incoronato vincitrice la modella Giulia Gambin, mentre nel podio si sono classificate Daniela Drago e Stefania Fico. m Main Sponsor dell’evento: Gioielli Miluna.
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Notte Rosa Shopping
conclusione dell’estate dei grandi eventi a Chioggia e Sottomarina quest’anno la ciliegina sulla torta è stata la notte “Rosa Shopping”. Un appuntamento tutto nuovo dedicato agli amanti dello shopping, nato una idea di Gianni Nardo di Chioggiatv e realiz realizzato insieme ad Elisa Boscolo, grazie al contributo di Ascom Confcommercio Chioggia, il Consorzio ConChioggiaSi e i negozi del centro di Sottomarina. Una innovativa “festa dello shopping” in cui sono state presentate in modo originale le nuove collezioni moda di abbigliamento ed accessori. Non una semplice sfilata, ma un allestimento di quattro diversi set fotografici dove affascinanti modelle hanno indossato il meglio della moda autunno-inverno dei negozi del centro di Sottomarina. Grande riscontro ha avuto l’idea di proporre ai clienti solo per quella sera i capi delle nuove collezioni ad un prezzo scontato. m
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in Piazza del Municipio a Cavarzere il 24 Settembre dalle ore 19.00
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Oversea Building Sottomarina guarda al futuro na prima casa a “impatto zero”: Oversea Building porta Sottomarina nel futuro. Oversea Building è infatti la prima costruzione in Veneto inin teramente ecosostenibile, perciò a impatto zero. Per i Ghirardon questa realizzazione rappresenta un salto di qualità verso un nuovo concetto del costruire. Simone Micheli è l’architetto che ha firmato la costruzione situata in via Pegaso. Oversea Building è stata inaugurata con un prestigioso m evento tenutosi venerdì 22 luglio allo Zanzibar.
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Porto Viro in piazza Marconi in occa occasione dell’agosto donadese si è svolta l’attesissima sfilata moda bimbo organizzata del negozio Love Bimbi sempre di Porto Viro. Decine di bambini del posto hanno sfilato da perfetti baby modelli indossando in anteprima i capi della nuova collezione autunno-inverno. Le titolari di Love Bimbi, Federica e Monica, ringraziano tutti coloro che hanno contribuito all’evento e in particolare tutti i bambini e i m genitori per la loro disponibilità.
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Serata Le Bourlesque a Cavarzere
rande serata il 2 agosto scorso al ristorante Villa Mo Momi’s organizzata dal salone I Pavanello Art Studio e My Ais Italian Clothing. Nel meraviglioso giardino estivo si sono susseguiti i balletti artistici de “Le Bourlesque”. Le acconciature degli artisti sono state realizzate proprio dal rinomato salone di bellezza cavarzerano I Pavanello Art Studio mentre il trucco è stato curato dalle ragazze del centro estetico Solestetica sempre di Cavarzere. Special guest della serata Fabrizio Rispoli e la sua Latin Jazz m Group.
Inaugurazione Idea Canzature a Taglio di Po
Taglio di Po inaugurazione in grande stile il 3 settembre scorso di Idea Cal Calzature il nuovo negozio di calzature, borse e accessori moda griffati Furla. Il taglio del nastro è stato ufficializzato dal sindaco Marco Ferro affiancato dall’assessore alle attività produttive Federica Pozzato e dall’assessore alla cultura Layla Marangoni. La titolare Alessandra Moretti ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all’evento e tutte le numem rose persone presenti.
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Oroscopo Vergine dal 24/08 al 22/09
Fascino Siate decisi nelle questioni sentimentali attenti a cogliere le incertezze di chi amate. Siate un po’ meno pragmatici e più trascinanti. • Salute L’audacia che metterete in tutto quello che deciderete di fare favorirà la vostra forma smagliante. Godetevi l’energia che il sole ancora regala.
Bilancia dal 23/09 al 22/10
Gli ultimi brandelli dell’estate sapranno regalare ancora molta energia e carica vincente. Godetene a fondo, vi servirà per il futuro. Ariete dal 21/03 al 20/04 Fascino Sarete irresistibili grazie all’entusiasmo e all’energia di cui siete capaci. C’è la possibilità di sancire un legame importante. • Salute Seppur state bene non esagerate nelle vostre imprese fisiche rischiate di somatizzare e risentirne nell’apparato digerente. Toro dal 21/04 al 20/05
Fascino Siete un po’ scontrosi ma non rifugiatevi in qualche angolo silenzioso. Combattete il momento scegliendo di attrarre l’attenzione. • Salute Qualche problemino alla schiena e all’apparato scheletrico, evitate di sollevare pesi. Consigliato un leggero e costante movimento.
Gemelli dal 21/05 al 21/06
Fascino Mantenete con cura la cerchia di amici, corteggiatori, ammiratori costruita durante l’estate. Sarete ancor più istrionici di quanto già non siate. • Salute Fate movimento e recupererete tono fisco ed energia. Socialità e curiosità sono il vostro tonico sia per la mente che per il corpo.
Cancro dal 22/06 al 22/07 Fascino L’estate vi ha portato molte novità e voi vi cullate non poco nei ricordi. Siate invece più attivi per non perdere i vantaggi acquisiti. • Salute Alcune cure fatte per disturbi circolatori hanno dato esiti positivi, cogliete l’opportunità di fare una visita con specialisti ad hoc. Leone dal 23/07 al 23/08 Fascino Una buona dose di desideri di protagonismo vi spingono a strafare, il consiglio è di volare un po’ più basso per non rischiare di cozzare a terra. • Salute Siete inquieti a ragione, manca l’energia per ricominciare dopo l’estate. Tornate a fare sport con regolarità vi sarà d’aiuto.
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Fascino Siate leggeri nelle relazione interpersonali non è ancora tempo di serietà e pesantezza. Godetevi gli ultimi spicchi d’estate. • Salute Il tono energetico ad alti e bassi provoca giorni di stanchezza anche se l’ottimismo vi aiuterà a recuperare in fretta il vostro bel look.
Scorpione dal 23/10 al 22/11
Fascino Quando le cose si fanno complicate voi reagite in fretta e ciò vi aiuta a superare le difficoltà. Riconoscete però i vostri limiti. • Salute Arrendetevi all’evidenza, certe terapie non funzionano. Evitate di strafare con l’allenamento quotidiano e, anzi, rilassatevi di più.
Sagittario dal 23/11 al 21/12 Fascino Avventure e brio vi accompagnano anche questo mese. Chi si sente pronto per il grande passo ne approfitti: è questo il tempo. • Salute Evitate programmi di fitness troppo ripetitivi e scegliete piuttosto larghi spazi su cui impegnarvi in attività all’aria aperta. Capricorno dal 22/12 al 20/01
Fascino La vita di coppia è scossa da qualche incomprensione, affidatevi alla vitalità che vi contraddistingue e tutto si risolverà. • Salute Prudenza con l’alimentazione: non esagerate con i repentini cambi di dieta. Attenti a patologie pregresse e non risolte.
Acquario dal 21/01 al 19/02
Fascino Limitate le vostre pretese all’interno della coppia e se l’altro mette troppi paletti siate pazienti e non scappate. • Salute Riposate e alimentatevi con cibi ricchi di vitamine. Scegliete discipline introspettive come lo yoga o il tai chi, vi aiuterà.
Pesci dal 20/02 al 20/03 Fascino Arriva finalmente un periodo molto fortunato come non capitava da anni. Non perdete la testa, vivetelo con saggezza. • Salute L’energia non vi manca e neanche la grinta. Ciò vi conferisce un buon aspetto fisico da sfoggiare con determinazione. Riposate di più.
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