Look Live Heineken Jammin Festival 001-1006

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Welcome to Venice!

numero01 luglio2010

E V I L

Scopri cos’è LOOK!

info a pag. 7


E V I L

...NON PERDIAMOCI DI VISTA!

numero01 luglio2010

Con la parola look indichiamo comunemente l’aspetto fisico e l’abbigliamento, in generale il modo in cui desideriamo apparire. Per questo due anni fa abbiamo deciso di chiamare la nostra testata LOOK MAGAZINE, per raccontarvi e proporvi ogni mese gli stili, le mode e le tendenze per il vostro aspetto, per il vostro modo di vestire e per creare il vostro look personale, cercando sempre le soluzioni più adatte alla vita quotidiana ma con originalità e tanta grinta. E per cercare di essere il più possibile vicini a voi, i nostri lettori, abbiamo scelto la formula di diffusione di LOOK MAGAZINE che riteniamo più moderna ed al passo con i tempi. Vi troviamo noi, posizionando il giornale nei locali che frequentate, nei negozi del centro e in tutti i luoghi dove cercate il vostro look! Ma la parola look significa anche, e soprattutto, guardare e LOOK MAGAZINE allora, nella sua versione LIVE, da oggi guarda con voi i più grandi eventi nazionali ed internazionali, nei luoghi in cui si svolgono, dove voi spettatori avete una vista privilegiata! Oggi guardiamo con voi la MUSICA, raccontandovi l’Heineken Jammin Festival ed i suoi strabilianti gruppi musicali, sempre con uno sguardo al look. Con LOOK LIVE guarderemo assieme i film in gara nel tempio nazionale del CINEMA e fotograferemo tutte le novità automobilistiche nello show dei MOTORI più importante d’Italia. E stiamo organizzando per voi una visuale d’eccezione sulle maschere più belle del mondo dalla patria del CARNEVALE, un’occhiata al GUSTO dal salone per antonomasia ed una panoramica sulla MODA dalla patria delle collezioni maschili e femminili. LOOK LIVE guarda verso di voi… non perdetelo di vista!

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Valeria Marcato · valeria@promomedia.it

Editoriale il primo cittadino fa gli onori di casa HJF 3 luglio il grande esordio HJF 4 luglio la domenica rock HJF 5 luglio Massive Attack, un sound ipnotico HJF 6 luglio Pearl Jam e non solo Interviste: Rise Against Stereophonics Dove sei? mappa completa del Heineken Jammine Festival Venezia e HJF: gli interventi delle istituzioni Moda Rock NoPlaceToGo News Shopping

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LOOK

magazine Luglio 2010

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Si ringraziano: Heineken - Live Nation - Studio’s

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Un ringraziamento particolare a Fabrizio Conte e Rolando Rivi

Editore Giuseppe Bergantin Direttore responsabile Germana Urbani Coordinamento editoriale Valeria Marcato Redazione Germana Urbani, Ornella Jovane Hanno collaborato Arianna Giordanella, Maria Valeria Marcato, Barbara Molinario, Alessandro Rabboni Art Director Patrizia Parlato

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venice welcome

BENVENUTI L’Heineken Jammin’ Festival è una scommessa vinta da Venezia. L’amministrazione comunale si è misurata con un evento di calibro internazionale, con la gestione complessa di un festival unico nel suo genere e con l’impatto che questo tipo di eventi ha sulle città. E Venezia ha superato ampiamente anche questa prova. Il Jammin’ segna uno spartiacque. Introduce Venezia, e a pieno titolo, nel circuito della programmazione internazionale di eventi per un pubblico giovane. La città si dimostra capace di accogliere, di offrirsi ai giovani, Venezia mostra con il Jammin’ il suo volto ai più sconosciuto, allontanandosi dagli abusati cliché e facendosi contemporanea e dinamica. Questa amministrazione accoglie con estremo favore eventi di questa portata perché il Parco di San Giuliano è parte organica e pulsante di questa città e non si può trovare spazio più idoneo per realizzarli. Oggi, grazie a Milano Concerti, siamo in grado di offrire il meglio della produzione mondiale. Due anni fa Vasco Rossi con una presenza di pubblico che si è attestata intorno alle 150 mila persone, quest’anno gli Aerosmith, i Massive Attack, i Pearl Jam, Ben Harper: un calendario da grande città metropolitana. L’immensa area verde del Parco, uno dei più grandi parchi urbani in Europa, si trasforma per l’occasione sottolineando una delle sue vocazioni, quella di naturale spazio per i concerti, per le grandi manifestazioni. San Giuliano, cerniera fra la terraferma e la città d’acqua, si fa contenitore ed evidenzia le enormi potenzialità di Mestre, città dei grandi numeri, dei grandi happening. Lo si vede con la Venice Marathon, altra competizione di massa, che ogni anno porta migliaia di atleti da tutto il mondo non solo a correre sulle strade della nostra provincia, della nostra città, ma che fa arrivare a Venezia ospiti qualificati e attenti che rimangono a gustarsi questo meraviglioso territorio. Così farà l’Heineken Jammin’ Festival. La città accoglie dunque con un caloroso benvenuto anche quest’anno i suoi ospiti, giovani e meno giovani, per questa festa di musica e di gente, li saluta, e gli conferma l’appuntamento “Green” per l’estate 2011. Giorgio Orsoni Sindaco di Venezia

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...e adesso ”Live” Matteo Manzato Ho a lungo pensato quale potesse essere la parola chiave dell’Heineken Jammin’ Festival 2010, ma in fondo anche delle altre 12 edizioni che hanno fatto la storia della musica in Italia e non solo. Inizialmente mi rimbalzava per la mente la parola Rock, indiscutibilmente legata agli Aerosmith Guest Group della giornata di apertura, ed ai Pearl Jam che avranno l’onore di chiuderla ma anche alla città che ormai da tre edizioni ospita la leggendaria manifestazione. Venezia infatti è Rock, una roccia, forse delicata, forse erosa dal tempo, ma pur sempre solida nel suo equilibrio precario. Mi affascinava il raffronto tra una città considerata un baluardo della storia e della tradizione ed una parola così rivoluzionaria. Una città, Venezia, trattata spesso (forse troppo spesso), come una reliquia ormai priva di quella vita che per secoli l’ha contraddistinta. Poi, però, il termine Rock, per quanto parte del mio cuore e per quanto sia il germe primigenio di tutti i gruppi che partecipano al festival, e delle persone che vi assistono, ha lasciato il posto ad un altro termine, più ampio, più forte! ANCORA più Rock! La parola chiave dell’Heineken Jammin Festival, è LIVE! Oggi la musica viene compattata negli I-Pod, nei telefonini, notebook ed in mille altre straordinarie diavolerie tecniche, viene diffusa in microscopiche cuffiette tecnologicamente impeccabili ma RAGAZZI l’emozione di un LIVE è un’altra cosa! Signori! Il LIVE si vive, si sente si vede! CI SEI DENTRO! Un concerto dal vivo è il vero banco di prova di ogni artista che si rispetti, è lo sfavillante gioco di luci, di dita che scorrono sulle corde delle chitarre, dei bassi o delle tastiere, il ritmo che incalza come uno Tsunami su migliaia e migliaia ed ancora migliaia di persone, è il silenzio sulla nota attorno a cui ruota tutto l’assolo, è il sudore degli artisti, è un cappello che cade e tu lo vedi...

i presenti e tu sei il battito ca rdiaco de

è LIVE HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL! È VENEZIA 2010. Chissà cosa direbbe il più celebre musicista veneziano l’anticonformista Prete Rosso, più noto come, Antonio Vivaldi, anche lui Rock, anche lui LIVE!? Sono sicuro al 100% che sarebbe tra il pubblico assieme agli altri, giovani e non, con i suoi capelli rossicci e crespi, con il codazzo, con il pugno chiuso sulle tre dita aperte e con una bottiglia di Heineken sull’altra mano a scandire il ritmo a colpi di testa divertendosi come un pazzo. Mi piace pensare che anche i più classici compositori e musicisti di tutti i tempi sceglierebbero, se fossero nati oggi, i concerti LIVE ROCK di Heineken! Aggiungo solo che, a vedere lo spaccato del programma, c’è da rimanere veramente a bocca aperta. Si approprieranno dell’immenso palcoscenico oltre venti gruppi, senza contare le guest star dell’ultimo minuto che completeranno la già preziosa scaletta infiammando il palco. i delle pagine seguenti cito in religiosa Per nulla togliere agli approfondiment

Sabato 3 Luglio 2010

AEROSMITH, THE CRANBERRIE

S, STEREOPHONICS, PLAN DE

Domenica 4 Luglio 2010

S TO GREEN DAY, THIRTY SECOND

sequenza:

FUGA

, THE BASTARD SONS OF DIO MARS, EDITORS, RISE AGAINST

Lunedì 5 Luglio 2010,

W), SIVE ATTACK (LATE NIGHT SHO THE BLACK EYED PEAS, MAS DOGO, AIRYS CYPRESS HILL , N.E.R.D, CLUB

Martedì 6 Luglio 2010

PEARL JAM, BEN HARPER & REL

ENTLESS, SKUNK ANANSIE , GOS

NISO

liVELivelIvELivelIvElIVELIve

LIVE

SIP, WOLFMOTHER, GOMEZ.

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stereophonics

Gallesi, sette dischi all’attivo, gli Stereophonics rappresentano senza dubbio una delle band più importanti nel panorama della scena rock alternativa mondiale. Il timbro inconfondibile del loro sound, che trae ispirazione da una commistione di britpop e rock classico anni Settanta, li ha condotti con diverse hit ai primi posti delle classifiche britanniche. L’ultimo disco, “Keep calm and carry on”, uscito nel novembre del 2009, è l’ennesima conferma di una band in grado di sorprendere i propri fan con nuove idee e spunti inediti.

ph: Jordana Ochoa/Rumberos.net

aerosmith Tra gli artisti di maggior successo in tutta la storia del rock, *

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gli Aerosmith hanno influenzato gran parte della musica degli anni Settanta e Ottanta, contribuendo allo sviluppo di diversi generi tra cui il metal e l’hard rock. I dischi venduti in tutto il mondo arrivano a quota 150 milioni, di cui 66 solo negli Stati Uniti. Nel 2001 vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame, il museo dedicato ai più importanti artisti nel mondo della rock.

the cranberries Irlandesi, nati nel 1990, propongono fin dai primi anni un

sound pop rock molto particolare. Vengono scoperti da un’etichetta indipendente, la Xeric records, che permette ai quattro musicisti di registrare il loro primo demo. È l’inizio di un grande successo, che li porta a vendere in tutto il mondo più di 50 milioni di dischi. Dopo un silenzio che dura dal 2003, nel 2009 la band annuncia il proprio ritorno con un nuovo tour e brani inediti.

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plan de fuga

Plan de fuga, un nome spagnolo, internazionale che esprime la volontà della band di misurarsi su un palcoscenico decisamente più ampio! Il gruppo muove i primi passi a Brescia nel 2005, suonando dal vivo i loro prezzi originali e dopo la prima demo autoprodotta, arriva il loro primo album. Siamo nel 2009 e “ In a minute” esprime tutto il loro stile contaminato da influenze pop, funk e dark.

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green day

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I Green Day si formano a Berkeley nel 1989 e iniziano subito a proporre un sound punk rock molto originale. Con più di 60 milioni di dischi venduti, di cui 22 milioni solo negli Stati Uniti, sono considerati la band punk rock di maggior successo di sempre. Il loro merito più grande? La capacità di rilanciare in chiave pop la musica punk. Rendendola commestibile anche a chi non mastica Ramones, Clash e Sex Pistols.

30 seconds to mars Nel 1998 Jared Leto (voce e chitarra) e il fratello Shannon Leto (batteria) fondano i 30 Second To Mars, cult band dalle

atmosfere cupe come la notte. Voci passionali, e sound intenso e corposo, per atmosfere da mozzare il fiato. Una fenice rappresenta il simbolo del gruppo insieme al motto latino ‘Provehito in Altum’, ovvero lanciati verso l’alto. L’ultimo disco è del 2009 e si chiama “This is War.”

editors Per molti, gli Editors rappresentano la risposta inglese alle rise against La tradizione punk, le tematiche ambientaliste e le continue sferzate di energia fanno pensare agli storici Bad Religion. Sono i Rise Against, un band hardcore punk in grado di imporsi in poco tempo sulla scena mondiale. Il passaggio a un suono più morbido viene accolto molto male dai fan, che accusano la formazione di abbandonarsi alle logiche della musica commerciale. Molti gli album tra cui “The Unraveling” (2001), “Revolutions Per Minute” (2003), “Siren Song of the Counter Culture” (2004) e “The Sufferer & The Witness” (2006).

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atmosfere dark dei newyorkesi Interpol. Tom Smith (voce e chitarra), Chris Urbanowicz (chitarra), Ed Lay (batteria) e Russel Leetch (basso) sono i volti di questa rivoluzione. Il loro ultimo album “In This Light and On This Evening” mostra un deciso cambio di rotta, con l’uso di strumenti elettronici volti a creare sonorità più cupe.

the bastard sons of dioniso TBSOD (The Bastards Son of Dioniso) sono una band

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punk rock italiana. Il trio, originario del Trentino, si è formato il 15 agosto 2003. Dopo due dischi autoprodotti, nel 2009, grazie al talent show “X Factor” nella categoria “Gruppi vocali”, raggiungono la notorietà. Dopo il grande successo televisivo, segue la pubblicazione dell’album “L’amor carnale”.

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the black eyed peas I Black Eyed Peas si formano a Los Angeles nel 1998. *

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Le loro ricette a base di breakdancing e rime ‘buone’, senza riferimenti alla vita da criminale, diventano in breve tempo tra le forme di comunicazione più immediate della urban culture americana. Will.i.am è il motore creativo del gruppo, ma anche stilista, attore e produttore. Insieme a Fergie, Taboo e apl.de.ap, costituisce una band capace di raggiungere incassi da record.

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massive attack Un sound ipnotico che nasce dalla fusione di dub, elettronica e atmosfere dark, per una band che fa dell’innovazione la propria cifra stilistica. I loro esperimenti, seguiti con attenzione da un pubblico affezionato, segnano la strada di artisti importanti come Portishead, Sneaker Pimps e Tricky. Con il terzo disco, Mezzanine, conquistano la nomina onoraria di guru del trip-hop. L’8 febbraio 2010 è uscito l’ultimo album della band, Heligoland.

cypress hill Attivi dal 1988, i Cypress Hill sono un gruppo hip hop statunitense, considerato tra i pilastri del latin rap e del rap rock. Durante gli anni novanta, hanno realizzato una lunga serie di singoli grazie ai quali hanno venduto oltre 17 milioni di dischi e collezionato molti riconoscimenti. Tra il 2005 e il 2009 i tre membri del gruppo hanno pubblicato dei lavori solisti.

n*e*r*d “En ii ar dii” questa è la pronuncia esatta, per evitare qualsiasi

fraintendimento con questo gruppo rock americano. Da un punto di vista musicale è di difficile categorizzazione: un pò rock ma anche hip hop e soul. Nel 2005 girarono voci di un loro scioglimento ma di fatto il tutto fu smentito e Seeing Sounds, il loro ultimo album, ne è la dimostrazione.

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club dogo Gruppo metropolitano attivo a Milano fin *

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dagli anni ’90, ha fatto dell’hip pop la propria bandiera. Considerato un vero “collettivo artistico”, la “Dogo Gang” si distingue per uno stile unico ed un modo di rappare assolutamente originale. Da loro ci si aspetta un beat alternativo e testi sempre graffianti.

ayris

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Airys (Syria “allo specchio”) è un progetto con cui la cantante romana si rilancia nel palcoscenico della musica italiana e non solo. Coraggio e orgoglio per tornare al successo commerciale con una musica senza regole ed un look aggressivo.

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pearl jam Una grande band, riferimento imprescindibile del movimento

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Grunge insieme a Nirvana, Soundgarden e Alice in Chains. La loro evoluzione degli ultimi anni li porta a un rock più morbido in cui si possono ancora riconoscere alcuni tratti dei vecchi dischi. Un ottimo sound, apprezzato da critica e pubblico e senza compromessi rispetto alle logiche del mercato musicale. Nel 2009 pubblicano il loro nono album, in cui compare la splendida ballata acustica Just Breathe.

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ben harper and rentless7 Americano, 49 anni, cantante e polistrumentista, vero e

proprio genio nel mescolare pop, rock, funk, blues, reggae e folk. Prima una folgorante carriera nel corso degli anni Novanta. Poi, nel 2008, l’idea di fondare i Relentless7 insieme a Jason Mozersky (chitarra solista), Jesse Ingalls (basso e tastiere) e Jordan Richardson (batteria). Nel 2008 Ben Harper partecipa come ospite al Festival di Sanremo, accompagnando Jovanotti nella sua esibizione.

gossip

Spudorati, elettrizzanti, ruvidi al punto giusto: sono i Gossip, trio americano formatosi in Arkansas nel 1999 dall’incontro tra la cantante Beth Ditto, il chitarrista Brace Paine e la batterista Kathy Mendonca. Un cocktail esplosivo, ottenuto da un mix di ingredienti tra cui il punk, il funk e la dance. Concerti in tutto il mondo, recensioni stellari e nel 2006 il terzo album “Standing In The Way Of Control”, che conquista nuovamente critica e pubblico.

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skunk anansie Basterebbe un video di Skin, cantante degli

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gomez

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Skunk Anansie e vera e propria icona del gruppo, per raccontare la personalità della band nata nel 1994. Tre album di grande successo, oltre quattro milioni di copie vendute in tutto il mondo, per uno dei gruppi più viscerali e controversi degli ultimi anni. Si sciolgono nel 2001 e si riuniscono nel 2009, per la gioia degli innumerevoli fan sparsi in tutti gli angoli del pianeta.

Southport (Inghilterra) è l’avamposto dove sono nate le prime creazioni di questa band indie rock. Già con il primo album, Bring It On, è arrivato il primo premio, il Mercury Music Prize nel 1998. Da lì una serie di successi che li hanno consacrati sulla scena mondiale.

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intervista

Tim McIlrath > vocals, guitars Joe Principe > bass Brandon Barnes > drums Zach Blair > guitar

the little creativity! I rise against raccontano appareal to reason, l’ultimo incredibile album. Non si può forzare la creatività. Le vere creazioni musicali sono tipicamente scatenate dalla pura ispirazione o dalle circostanze casuali e le idee spesso sono portate alla percezione attraverso il duro lavoro e la dedizione. Tuttavia, alcuni musicisti hanno optato per il realizzare canzoni con una mentalità da catena di montaggio, sfornando album di canzoni con versi formulari, licenze poetiche e quella prepotenza tipica di un contesto decisamente non creativo. Ma come conferma il frontman dei Rise Against, Tim McIlrath, non c’è nessun modello preimpostato per questa band di hardcore melodico, che si rifiuta di aderire a qualsiasi norma stabilita nel nome dell’industria musicale. McIlrath dice che il quartetto - il bassista Joe Principe, il batterista Brandon Barnes e il chitarrista Zac Blair – semplicemente entra in studio di registrazione senza nessun piano prestabilito e questo include anche il loro ultimo disco – Appeal to reason. “Ci siamo approcciati a questo album come abbiamo fatto con i nostri dischi precedenti, il che è praticamente un non approccio” dice McIlrath. “Non c’è una strategia. E’ soltanto “vediamoci e suoniamo”. Non c’è nessun piano, nessuna mappa, non decidiamo nessuna direzione. Lasciamo solo che accada naturalmente. E’ così che è nato Appeal to reason.” “Non abbiamo una formula stabilita - insiste Principe - ma quello che facciamo è scrivere costantemente anche in tour. Qualsiasi idea ci venga, la proviamo. Non vogliamo porci dei limiti.” Ma osservando la carriera dei Rise Against, ci si rende conto che la band è cresciuta organicamente dalle sue origini nella underground-punk americana fino a diventare un fenomeno che ha toccato le vite di milioni di ascoltatori in tutto il mondo. Niente è stato previsto. Con la stessa quantità di perseveranza, convinzione, creatività e dedizione, i Rise Aganist si sono fatti conoscere dalla scena locale di Chicago attraverso i loro primi dischi The Unraveling (2001) and Revolutions Per Minute (2003). Dopo aver ottenuto di aprire i concerti di famose band ed essersi uniti al Vans Warped Tour, il profilo dei Rise Against si è reso noto al di fuori dell’underground. Nel 2004 la band ha realizzato il disco che ha regalato la fama - Siren Song of the Counter Culture - ottenendo un ottimo risultato, con vendite che sfioravano il disco d’oro. Dopo quasi un anno di tour e promozione per raggiungere potenziali ascoltatori e vecchi fan, i singoli Give it all e Swing life away hanno catturato decine di cuori e menti oneste attraverso le radio alternative rock sparse per la nazione. Il successivo THE SUFFERER AND THE WITNESS ha seguito un percorso simile fino al successo, con il primo singolo Ready to fall in heavy rotation sia nelle stazioni radio che sui palchi, e i successivi singoli Prayer of the refugee e Good Left Undone in cima alle classifiche radiofoniche.

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Benché ormai sembri lontano il rischio che sia stato solo un colpo di fortuna, i Rise Against hanno deciso di non riposare sugli allori, dando vita ad Appeal to Reason. Di nuovo al lavoro con il loro team di produttori Bill Stevenson (NOFX, Evan Dando, Comeback Kid), Jason Livermore e Chris Lord Alge (Green Day, My Chemical Romance, AFI) al mixer, la band è tornata nel loro “home studio”, il Blasting Room a Fort Collings in Colorado, per due mesi, per dare vita alla loro ultima creazione. E questo è il punto in cui finiscono tutte le somiglianze con una strategia di produzione. Per esempio, anziché scrivere un numero sufficiente di canzoni per finire un album intero, McIlrath sottolinea che la band è stata incredibilmente prolifica durante le sessioni di scrittura per Appeal to Reason. In pratica I Rise Aganist hanno impiegato una settimana soltanto a suonare in studio, senza registrare nulla per i primi 10 giorni. “Abbiamo scritto un enorme numero di canzoni, - dice McIlrath - abbiamo sempre composto solo il numero di canzoni che sarebbero finite nel nostro disco. Non vi capiterà di sentire dei vecchi b-side dimenticati dei Rise Against, raramente abbiamo avuto dei brani extra. Ma questa volta abbiamo avuto all’incirca 30 idee molto solide. Le canzoni sembravano uscire da noi in modo naturale. Continuavamo a scrivere brani. Abbiamo dovuto ridurle ad un solo album. Quella è stata la parte più difficile!” Inoltre, McIlrath dice che i Rise Against continuano ad ascoltare e ad incorporare nuovi elementi al loro suono più tipico. Per esempio, Long Forgotten Sons vede la band avvicinarsi ad un sound anni ’80, tra i The Cure e i primi Fugazi, mentre The Strenght To Go On è stata influenzata dall’amore di McIlrath per band come i Tool. Anche i versi delle canzoni di Appeal to Reason hanno allargato lo spettro dei temi nel repertorio dei Rise Against: per esempio in The Strenght To Go On McIlrath indaga e mette in dubbio le informazioni che vengono disseminate nella società. “Il ritornello è decisamente un prendere e osservare da dove raccogliamo le informazioni e chi ce le fornisce, chi ha ragione e chi ha torto e come ogni cosa che facciamo ha una sorta di motore e chi sono quelli di cui ci si può fidare” –dice - “come siamo stati cresciuti, educati, tutto, e come riusciamo a distinguere il falso dal vero. E quando emerge la verità è dura capire che cosa sappiamo di vero e cosa sappiamo di falso. Però è interessante.” Ovviamente, nessuna delle canzoni di Appeal to Reason è in grado di avere un forte impatto se non c’è un pubblico ad ascoltarla. E per McIlrath creare una connessione con il pubblico della band è di enorme importanza, senza tener conto delle dimensioni, delle scene o degli stili musicali. “Dipende tutto dal saper raggiungere le persone, fargli capire tutto quello che ci stiamo mettendo, farli pensare e sfidare il loro modo di riflettere, creare conversazioni e dialoghi, e tirare fuori nuove idee che la gente possa considerare” - dice McIlrath- “e quando hai una base di fan molto ampia è ancora più divertente farlo, perché all’improvviso la tua voce è più forte. Hai a disposizione un megafono molto più grande di quello che possiedi davvero. E’ esaltante e divertente guardare verso il futuro con questo disco. Ora che abbiamo molti fan è solo questione di capire cosa faremo con il privilegio che ci è stato dato.”

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intervista

Pensate di conoscere gli Stereophonics? Ripensateci. Il 16 novembre la popolarissima band gallese ha pubblicato il settimo album “KEEP CALM AND CARRY ON”. E nonostante il titolo, non è la solita storia. É uscito dopo il greatest hits che ha venduto 750.000 copie e il cantante, chitarrista e autore Kelly Jones ha portato la band verso nuovi orizzonti. “KEEP CALM AND CARRY ON” è un disco asciutto, minimalista, scarno ma molto sentito, composto da 12 piccole gemme di narrazione melodica accuratamente rifinita. “Volevo fare un disco che suonasse come un debutto” dice Kelly. Abbiamo il marchio Stereophonics sopra di noi, la gente si aspetta che facciamo un certo tipo di cose per riempire i teatri, ma ho provato a dimenticarmene. Volevo un disco che sostenesse il suo peso, che potesse essere suonato in un bar come una piccola band, che se è abbastanza forte la gente smetterà di bere e si metterà a guardare. E’ tutto qui.” “DECADE IN THE SUN: THE BEST OF THE STEREOPHONICS” è stato pubblicato nel novembre 2008. “Sembrava il momento giusto per farlo” suggerisce Richard Jones, il bassista degli Sterophonics. “Dieci anni in pista, ci sembrava più una celebrazione che un’operazione commerciale. E il disco è rimasto a lungo in classifica, il che ci ha dato nuova sicurezza, ed è buffo perché ci ha ricordato che alla gente piace ciò che facciamo.”

state calmi. e andate avanti. GLI STERIOPHONICS RACCONTATI DALLA VOCE DEL GRUPPO, KELLY JONES. Kelly Jones Richard Jones Javier Weyler Adam Zindani

> vocals, guitars > bass > drums > guitar

Gli Stereophonics non sono sempre stati apprezzati dalla critica, ma a partire dal loro stupefacente debutto con “WORD GETS AROUND” nel 1997 la loro popolarità e creatività ha resistito, mentre molti dei loro contemporanei nel britpop sono scomparsi. “Siamo molto orgogliosi dei risultati che abbiamo raggiunto, ma sapevo che avevo bisogno di pubblicare qualcosa di buono dopo tutto ciò!” dice Kelly “Abbiamo avuto bisogno di innalzare il livello, penso, oppure si sarebbe disperso tutto, come è capitato a molte band che hanno iniziato insieme a noi.” La prima decisione è stata di lavorare con un nuovo producer “tanto per darci una scossa e uscire dalla nostra comfort zone”. Kelly ha iniziato a fare un po’ di lavoro con Jim Abiss, che ha lavorato con artisti molto diversi tra loro come Kasabian, Arctic Monkeys, The Enemy, Bjork, Adele e Massive Attack. “E’ iniziato tutto come una serie di demo, ma quelli sono poi diventati il cuore del disco. E’ stato costruito partendo dal fondo per poi arrivare alla superficie.Volevo eliminare i muri di chitarre e controllare le parti vocali, lasciare un po’ di spazio per far sì che le canzoni arrivassero in modo diretto. Alcune canzoni non hanno parti di basso, in altre ci sono molte poche chitarre. Abbiamo cercato di mettere da parte le nostre agende e contribuire solo quando era necessario.” “Molti dischi sono più divertenti in studio, ci si chiude dentro e ci si perde a suonare tutti insieme. Ma non è sempre il modo migliore di ottenere qualcosa di fresco, - dice Kelly- per me questo disco è un vero e proprio testamento della band. Tutti hanno contribuito quando era necessario per migliorare le canzoni. Avremmo potuto suonare tutti gli uni sugli altri in questo disco, ma ci siamo trattenuti e si può quasi sentire questa tensione.” Dal punto di vista dei testi, “KEEP CALM AND CARRY ON” è probabilmente il gruppo di canzoni più coeso scritto da Kelly, dal debutto degli Stereophonics, un disco di lotta e di risoluzione, di positivo nel negativo, che sia nel ricordare la morte di amici d’infanzia (Innocence), nei ricordi di come i suoi genitori e gli altri abitanti del paese reagirono stoicamente ad un’alluvione che distrusse le loro case (Beerbottles), nei momenti difficili che tutti stanno affrontando con la recessione globale (Trouble). “E’ un disco che suona diverso- dice Richard Jones, bassista della band - ma suona sempre come gli Stereophonics, perché c’è la voce di Kelly. Un sacco di domande sono emerse, una ricerca spirituale, ma alla fine siamo sempre noi la band che suona quelle canzoni, dobbiamo esserne contenti e lo siamo. Ora lo porteremo in tour e mostreremo a tutti quello che sappiamo fare!”

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In altre parole: state calmi. E andate avanti.


VENEZIA 2010 - Parco San Giuliano

GLI SPONSOR:

AREA BEACH AREA CUSTOMIZATION AREA WATER WAR AREA VAPORIZZATORI HEINEKEN STORE

CAMPI DA CALCIO CAMPI VOLLEY CAMPI DA BASKET CALCIO BALILLA PISTA PATTINAGGIO

FOOD & DRINK WC TRIBUNA DIVERSAMENTE ABILI PRONTO SOCCORSO

SI RINGRAZIANO:

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Saluto del Presidente della Regione del Veneto

Vita

più sapore alla Luca Zaia

Presidente della Regione Veneto

Invio un augurio di buon divertimento a tutti coloro che partecipano alle manifestazioni musicali organizzate dall’Heineken Jammin Festival, al Parco San Giuliano di Venezia. I concerti all’aperto sono tra gli appuntamenti più belli che l’estate offra, per vivere e godere le emozioni che solo la musica sa dare. Quest’anno in cartellone sono previsti eventi di spessore e di sicuro richiamo, band, solisti, dj, musica da discoteca. Una colonna sonora gioiosa, per chi vivrà un meritato momento di svago dal lavoro o dalla scuola. Tali manifestazioni mettono insieme migliaia di persone, che si spostano in massa da un punto all’altro del Paese e del nostro territorio regionale; appuntamenti delicati da gestire anche dal punto di vista della sicurezza, in particolare quella stradale. Perciò, per la miglior riuscita dell’evento, rivolgo alcune raccomandazioni amichevoli, senza paternalismo: bevete in modo intelligente e responsabile. Stare con gli amici bevendo qualcosa di buono, assaporandone aroma e gusto, è atto di cultura che deve esaltare la vita, non metterla in pericolo.

Stare con gli amicuiono, La legge va rispettata, sia come presenza di tasso alcolico nel sia come somministrazione di bevande alcoliche, sia come bevendo qualcosa diabe gusto, sangue, limiti di velocità e rispetto del codice della strada. Su tali semplici regole si misura il buon senso di ciascuno e il rispetto per gli altri. assaporandone aroltmura È molto apprezzabile, in questo senso, la proposta avanzata è at to di cu , a it nell’ambito del festival con il progetto pilota dal titolo “So’ brio” che v la e r a lt sa e e v e d e h c consente ai giovani di stare fino in fondo dentro il festival, di cui . lo o ic r e p sono pubblico e protagonista insieme. Un’iniziativa organizzata per non met terla in la prima volta in una manifestazione musicale, in un evento rock.

Non è un caso che si tenga nel Veneto, regione d’avanguardia per quanto riguarda le politiche pubbliche d’intervento nella lotta contro le dipendenze. Da anni portiamo avanti nel territorio progetti analoghi a questi, con le nostre aziende ULLSS, con i nostri operatori del pubblico e del privato sociale, proprio per intercettare i ragazzi nei luoghi di aggregazione giovanile, diventando riferimento non autoritaristico di assistenza che fornisce i supporti informativi e di ascolto psicologico. Per divertirsi sul serio senza rimpianti o sensi di colpa, per vivere davvero l’attimo, vi sollecito a individuare nel gruppo di cui fate parte l’amico o l’amica che a fine serata si metta completamente sobrio alla guida dell’auto che vi riporta a casa, e a rivolgervi con fiducia agli operatori che l’organizzazione del festival mette a disposizione nelle clearing house. Anche in quest’occasione, diamoci un obiettivo da raggiungere tutti assieme: facciamo sì che bere non diventi sinonimo di dipendenza o abuso, di danno per se stessi o per gli altri, o di problema per la salute pubblica e la sicurezza. Che il bere sia invece un piacere sinonimo di amicizia, da condividere con gli altri per dare più sapore alla vita.

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Saluto della Presidente della Provincia di Venezia

Francesca Zaccariotto Presidente della Provincia di Venezia

Il ritorno dell’Heineken Jammin’ Festival sulle sponde della laguna conferma il rapporto di amicizia che ha il territorio veneziano con la kermesse musicale e con i giovani che lo seguono. Il Parco San Giuliano è quello spazio ideale per il rock che si affianca a altri luoghi di grande fascino e suggestione, penso a Piazza San Marco o alle Ville Venete, eccezionali palcoscenici all’aperto per altri generi di musica dalla classica, all’opera fino al concerto dello chansonnier. Molte altre manifestazioni di rinomanza mondiale si svolgono sul territorio della Provincia di Venezia, da quelle cinematografiche, a quelle di arte figurativa e musicale fino a quelle tradizionali, il Carnevale di Venezia in primis. Il motivo di questa scelta non risiede solo nella bellezza e nella varietà degli scenari offerti dal territorio della Provincia di Venezia, sospeso tra acqua e terra, luoghi ambiti per eccellenza, in grado di dare visibilità e prestigio. E motivo non è solo l’enorme richiamo che esercita il capoluogo, Venezia, ma anche la capacità espressa dal nostro territorio, dalle nostre imprese e dal nostro knowhow, nel sostenere importanti organizzazioni, insieme al calore e alla disponibilità della nostra gente. Non è un caso che l’organizzazione del festival, dopo anni di allestimento in altre realtà, ha preferito a sede dell’eccezionale spettacolo il nostro territorio, autentico e imprescindibile crocevia economico, commerciale e culturale per l’intero Nordest del Paese. Quest’anno, dopo che l’edizione scorsa del festival non si era tenuta, la soddisfazione di poterlo ospitare di nuovo è ancora più grande. Non sempre, infatti, è possibile vedere ripartire qualcosa che si è interrotto. Speriamo che questo ritorno, questa rinascita della musica, del grande rock dopo un anno di stop, possa valere come metafora della rinascita del nostro stesso territorio. Per la Provincia di Venezia le quattro giornate dell’evento rappresentano una grandissima occasione di promozione di tutto il nostro territorio che costituisce l’indotto naturale di un evento di tali proporzioni e che per questo hanno meritato il sostegno istituzionale. La promozione del territorio, peraltro, si attua attraverso un veicolo meraviglioso quale è la musica e che quindi non può che trovare il sostegno fattivo dell’ente. Da ultimo la Provincia di Venezia sposa l’immagine di vitalità e di giovinezza che il festival dona alle nostre realtà, coniugata con i valori della socializzazione e del divertimento. La realizzazione di questo evento è una delle migliori dimostrazioni dell’efficacia delle politiche che si possono realizzare facendo sistema. Il favore tributato a questa manifestazione rappresenta infatti una grande occasione di concordia istituzionale in cui solo il coinvolgimento dell’intera filiera istituzionale ha permesso di offrire la migliore organizzazione possibile. Infine l’ente Provincia lega all’Heineken Jammin Festival un’iniziativa che rappresenta un grande motivo di orgoglio. Proprio in occasione del festival, infatti, l’istituzione che rappresentiamo lancia la campagna Life is better, contro l’uso di droghe. Il raduno festoso di migliaia di persone, in maggior parte giovani, ci sembra l’occasione ideale per veicolare un messaggio positivo, un messaggio di vita.

È proprio ai giovani che vogliamo dare il nostro benvenuto al Parco di San Giuliano, augurando loro che il festival sia occasione di divertimento responsabile e, per quelli che vengono da più lontano, occasione di scoperta di un territorio bellissimo quale è quello della Provincia di Venezia. In conclusione, non possiamo che dire agli organizzatori e agli spettatori dell’Heineken Jammin Festival: bentornati! Sentivamo la vostra mancanza!

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sale la febbre della città

Massimo Venturini Presidente della Municipalità di Mestre Centro Come nelle precedenti edizioni, più ci si avvicina alla data d’inizio dell’Heineken Jammin’ Festival e più sale la febbre della città. Anche per Mestre, mai incline ad euforia, si respira nell’aria l’attesa, impaziente per i più giovani, con curiosità per quelli della mia età… Chi pensava che lo scorso anno avessimo gettato la spugna si è ricreduto alla prima conferenza stampa di presentazione. Nei giorni scorsi nel Parco di San Giuliano si è lavorato alacremente notte e giorno alla realizzazione di un vero e proprio villaggio e per i 4 giorni di concerti Mestre sarà “invasa” da persone di ogni parte d’Italia e di molti Paesi Europei e non solo. Molte sono le sorprese all’interno del parco che sveleremo tra qualche giorno. Per ciò che ci riguarda si è trattato di mettere in piedi la nostra macchina organizzativa attraverso un piano ormai rodato sul campo. Trattandosi di una manifestazione di massa che coinvolge un pubblico giovane non potevamo non avere a cuore i temi della sostenibilità ambientale. Abbiamo infatti, grazie ad una collaborazione con Trenitalia, incentivato l’uso del treno come mezzo ideale per raggiungere Mestre e il Parco, collegato alla stazione da un servizio di bus navetta gratuito. Sarà inoltre predisposto presso Forte Marghera un grande parcheggio per le biciclette. Per restare in tema di attenzione all’ambiente, all’interno del parco, oltre alla raccolta differenziata, la plastica di bicchieri è in bio degradable plastic. L’Heineken Jammin’ Festival, giunto quest’anno alla sua terza edizione al Parco, è la tappa di un percorso che dimostra come Mestre sia ormai in grado di ospitare eventi importanti, senza complessi di Cenerentola rispetto a Venezia, con cui invece deve, nei fatti, fare davvero sistema; Mestre può aspirare a diventare la capitale dei grandi Eventi del Veneto ed il parco urbano di San Giuliano, affacciato alla laguna, ne è la sede naturale. Inoltre non possiamo non considerare l’importanza di questa manifestazione dal punto di vista economico per l’evidente ricaduta sul territorio, soprattutto in termini di ospitalità, che non coinvolge solo il Comune di Venezia, ma anche i comuni limitrofi come Treviso, Padova, Mogliano, Marcon. Molti sono i visitatori provenienti oltre che dalle regioni italiane, da altre Paesi. Importante ricordare infine come, nella gestione di venti di questa portata sia essenziale dar vita ad una politica di sistema con le altre Istituzioni come la Provincia e la Regione che operano sul territorio; istituzioni che, fin dalla prima edizione, hanno collaborato con noi sia dal punto vista economico che organizzativo in particolare per quanto riguarda le questioni legate alla mobilità. Non mi resta che augurare a questo punto Buon Concerto a tutti.

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voglia di stare insieme! Giorgia Andreuzza Assessore al Turismo della Provincia di Venezia

È con grande piacere che vi do il benvenuto a Venezia, a voi che siete in trepidante attesa di ascoltare la vostra musica preferita, a voi che siete arrivati da tutta Italia per questa incredibile sfilata di esibizioni di gruppi musicali, di allegria, di grinta e di voglia di stare assieme, a voi fortunati spettatori dell’Heineken Jammin Festival. Ma avete visto dove siete? Siete a Venezia, una città unica al mondo ed una provincia che parte dall’acqua della laguna ed arriva all’acqua della lunghissima costa, che va da Bibione a Chioggia. Centinaia di chilometri di spiagge e di mare, decine di località turistiche perfettamente attrezzate per ospitare al meglio migliaia di turisti. E di accontentare tutte le esigenze, dei giovani in cerca di divertimento ed intrattenimento, delle famiglie in cerca di riposo e di confort, delle persone che amano il contatto con la natura o che vogliono navigare di porto in porto. Bibione, Eraclea, Caorle, Jesolo, Cavallino Tre Porti, Lido di Venezia e Chioggia, solo per citarne alcune, sono solo alcuni esempi dell’ospitalità del territorio veneziano. Ma la provincia di Venezia è anche l’arte e la cultura della nostra città capoluogo e delle storiche residenze della Riviera del Brenta. La Riviera del Brenta offre anche al viaggiatore più esigente innumerevoli occasioni di scoperta: non solo l’architettura delle splendide ville che sorgono lungo il naviglio del Brenta, ideale prosecuzione del Canal Grande, ma anche i molti luoghi di preghiera e di culto che arricchiscono il territorio. Dove le ville e i giardini

lasciano spazio alla natura, si apre un mondo di barene e valli da pesca che racchiude paesaggi mozzafiato: qui ormai da anni è aperta al pubblico la Riserva Naturale e Oasi WWF di Valle Averto. Sempre per gli amanti della natura, la provincia di Venezia e la sua Laguna Sud consentono di stare a contatto con rare specie di volatili e una flora rigogliosa. La Laguna Sud, il cosiddetto ‘parco d’acqua’ di Venezia, schiude infatti i propri segreti al grande pubblico. Quest’area è racchiusa tra la città lagunare e quella di Chioggia, le isole del Lido, l’isola di Pellestrina e la Riviera del Brenta, rappresenta ancora oggi una scrigno di biodiversità. Visitare la Laguna Sud rappresenta un vero e proprio ‘must’ per gli appassionati di birdwatching, che con un pizzico di fortuna potranno fotografare volatili rari, come il coloratissimo martin pescatore, il cavaliere d’Italia, l’alzavola o l’airone cenerino. Anche la Laguna Nord offre uno scenario naturalistico davvero suggestivo e incantevole con il Parco Naturale del Cavallino, o l’oasi naturale di Velle vecchia a Caorle. Non dimentichiamoci poi delle offerte eno-gastronomiche della nostra provincia, con veri e propri itinerari dedicati. Penso ai vini del Piave e del Lison ed ai piatti tipici gustati nei moltissimi agriturismi dell’alto veneziano ad esempio.

Per tutte queste caratteristiche amo la mia terra, Venezia e la sua provincia e vi invito a visitarla e a soggiornarvi. E amo la musica, rock e live soprattutto!

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heineken jammin’ festival e “life is better”

L’Heineken Jammin’ Festival di nuovo al parco di San Giuliano. Quale è stato l’impegno della Provincia di Venezia verso questo evento? La Provincia di Venezia ha messo in campo tutte le sue possibilità per favorire il ritorno dell’Heineken Jammin’ Festival sul nostro territorio e siamo soddisfatti che i nostri sforzi siano stati premiati. Quest’anno, dopo che l’edizione scorsa del festival non si era tenuta, la soddisfazione di poterlo ospitare di nuovo è ancora più grande perché non sempre è possibile vedere ripartire qualcosa che si è interrotto. Questo evento è anche occasione, per l’Assessorato alla Gioventù della Provincia di Venezia, per lanciare “Life is better”, una campagna che vuole veicolare messaggi positivi verso i giovani, e il cui primo appuntamento, appunto a San Giuliano, è contro l’uso di droghe. Il messaggio è semplice: drogarsi è da sfigati e la vita è migliore, life is better appunto, senza droghe. Un messaggio che è stato concepito da giovani per i loro coetanei e che verrà lanciato, oltre che all’interno del festival, sulla rete a partire da Facebook e Twitter.

Alessandro Speranzon Assessore allo Sport, alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Provincia di Venezia

Come proseguirà la campagna Life is better? Proseguirà cercando di spiegare che la vita è migliore anche guidando in sicurezza oppure se si va e torna dalla discoteca con l’autobus. È questo un servizio che l’Assessorato alla Gioventù ha appena lanciato, chiamandolo “Guidati verso il divertimento”. Ogni sabato notte è possibile andare e tornare da Venezia e Mestre fino alle discoteche di Jesolo in autobus. Insomma, a tutti può capitare di bere un bicchiere di troppo ma in questi casi c’è un autobus che vi riporta a casa. Perché la vostra vita è più importante di una corsa in auto. Cosa ne dice della programmazione dell’Heineken Jammin’ Festival e degli artisti che si esibiscono? Personalmente sono felice che ci sia Ben Harper, uno dei miei artisti preferiti. La programmazione è tutta di altissimo livello, basti citare il ritorno dei Pearl Jam, e contribuisce a dare un’immagine giovane e fresca del nostro territorio. Insomma, riprendendo il titolo di un film, questo è un paese per giovani. Cosa suggerisce a un ragazzo che viene a seguire l’Heineken Jammin’ Festival? Gli suggerisco di approfittare di quest’occasione per scoprire anche la città che c’è intorno al Parco di San Giuliano, di fare un salto a Venezia o sui bordi della laguna per apprezzare un territorio bellissimo. Riguardo al divertimento non gli suggerisco nulla perché saprà lui come divertirsi al meglio. Ma gli do il mio benvenuto. O meglio, agli organizzatori, agli artisti e agli spettatori dell’Heineken Jammin’ Festival dico bentornati! Ci siete davvero mancati!

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richiamo ad un grandissimo pubblico Mauro Pizzigati Presidente del Casinò di Venezia Per info e curiosità: www.casinovenezia.it L’Heineken Jamin Festival torna a Venezia. Un appuntamento imperdibile grazie al ricco cast di artisti. Come parteciperà il Casinò di Venezia a questo importante evento? Dal 3 al 6 luglio al Parco di San Giuliano avremo il meglio della musica internazionale che richiamerà un grandissimo pubblico. Il Casinò di Venezia, da sempre attento sostenitore delle grandi manifestazioni della Città, sarà presente attraverso una promozione del proprio core business. Il 2009 e il 2010 sono stati caratterizzati da una grandissima crisi internazionale. Come ha reagito la Casa da gioco a questa situazione di generale contrazione dei mercati? Abbiamo dovuto rivedere i piani di investimento puntando a mantenere la nostra presenza solo in quelle attività di promozione che avrebbero sicuramente portato un vantaggio significativo in termini di immagine. La situazione economica globale non è facile. Il settore dei casinò ha risentito, ovviamente, di questa contrattura: basti pensare alla forte crisi che ha colpito i casinò di Las Vegas. Fortunatamente l’Italia tiene ancora abbastanza bene il mercato e il Casinò di Venezia vede … un piccolo raggio di ripresa in questi ultimi mesi. Avete attuato, in questi mesi, delle attività di rilancio? Più che parlare di rilancio preferirei parlare di consolidamento del nostro brand. Abbiamo, dalla nostra parte, un know how che fa parte di una storia che nessun casinò al mondo possiede. La nostra sede a Venezia è all’interno di un palazzo storico del rinascimento veneziano, che si affaccia direttamente sul Canal Grande, mentre quella di terraferma possiede un’architettura moderna e informale. Possiamo puntare, anche per questo, ad una diversificazione del target della clientela, offrendo, a seconda della location, un intrattenimento adeguato ad ogni esigenza. Il Texas hold’em Poker è ormai il gioco da tavolo più gettonato del momento. Come risponde il Casinò di Venezia a questa grande richiesta da parte del pubblico? Il gioco di poker più seguito del momento è, ormai, un appuntamento fisso a Cà Noghera. L’appuntamento fisso è al lunedì e al giovedì sera alle ore 20.00 a fronte di un “buy-in” di 150+20 euro. Da inizio anno abbiamo dedicato tutti i lunedì sera al gioco “live”. Direttamente nella sede di Ca’ Noghera alle ore 20.00 ha inizio il Poker Hour. Grazie al successo di pubblico, in poco tempo, le sere sono diventate due. Oltre al lunedì anche tutti i giovedì sera, sempre alle ore 20.00 sono dedicati al Poker Hour, con un “buy-in” di 150+20 euro. A fine luglio, inoltre, torna l’IPT nella nostra sede di Cà Noghera e tutti i venerdì sera, alle ore 21.00, è possibile qualificarsi al Main Event dell’IPT, partecipando ai tornei “live” presso il Casinò di Venezia, nelle sale di Ca’ Noghera. Quali le novità per l’estate 2010, nel settore del gioco elettronico? A giugno abbiamo inaugurato 90 nuove slot machine di ultimissima generazione. Presentate a Cà Noghera, è da segnalare che, in anteprima italiana, esse sono dotate del sistema sbX della IGT e così viene arricchita l’offerta di intrattenimento proposta dalla Casa da gioco veneziana, portando a 826 le macchine complessivamente presenti tra Cà Vendramin Calergi e Cà Noghera. Le novità di queste slot sono molte: le slot consentono, infatti, ai giocatori di poter scegliere, attraverso un menu consultabile sul “touch screen”, il tipo di gioco desiderato, la denominazione del gioco e, grande novità, molte slot parleranno anche la lingua cinese. Oltre al menu in “touch screen” le macchine sono dotate di pulsanti dinamici, che aggiornano lingua e crediti posti in gioco, in funzione delle opzioni digitate sul “touch screen”. Per i più tradizionali, sono tornate le slot a rulli, complete della storica leva laterale e delle antiche scritte BAR BAR BAR. L’effetto sonoro proposto dalle casse delle slot, consente di risentire il famoso ticchettio del rullo in movimento. Tutto, però, in chiave assolutamente tecnologica.

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moda Glam Rock anni settanta, estetica Punk, Gothic Rock New Wave. Trucco pesante o aggressivo, abiti neri, grigi o viola, acconciature gonfie e fantasiose. Particolari di metallo inediti. Pelle e chiffon. Corpo nudo e tacchi alti. Sguardi persi e gesti forti.

no place to go fotoAlessandroRabboni makeupandhairstylistClaudioFurini assistentefotografoClaudioDiNezza modellaChiaraCavassini fashioneditorBarbaraMolinario

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la vida Hierno, es un cigarillo ceniza y candela

Unos la furnan de prisa Y algunos la saborean La vita è una sigaretta Brace, cenere e fuoco Qualcuno la fuma in fretta Altri la assaporano. Manuel Machado

pantaloni in chiffon di seta con fascette applicate a rilievo Antonio Martino Couture

giacca kimono in pelle lucida e pantaloni trasparenti con fascette applicate a rilievo tutto Antonio Martino Couture

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abito in Jersey con inserto di eco pelle bianca Antonio Martino Couture

rock’n’ roll suicide

You got you r head all tangled up, but if I could only make you care… Hai la testa in subbuglio, ma se solo riuscissi a fartene importare… I’ve had my share, I’ll help you with the pain, you’re not alone! Io ho avuto la mia parte, potrò esserti di conforto nel dolore, non sei da solo! David Bowie

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giacca Eight Sinn; abito Antonio Martino Couture

abito a sirena di paillettes nere Antonio Martino Couture

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cuffie AKG_perdita quasi impercettibile del suono e massima riduzione dei rumori ambientali con e cuffie K 272 HD. Particolarmente adatte per audio e video. Le cuffie k 940 afc garantiscono un suono esteso, potente e con un’assoluta precisione. Ideali per la programmazione video e musicale.

iPad_un ampio display IPS retroilluminato LED ad alta risoluzione. Uno schermo Multi-Touch incredibilmente reattivo. E un potentissimo chip creato da Apple. Tutto in un design sottile e leggero da portare ovunque. Ha uno schermo da 9,7” in diagonale, quindi leggermente più piccolo di una rivista. E con soli 680 grammi di peso e 13,4 mm di spessore.

Philips GoGear Luxe_è un lettore dal design esclusivo. Dispone di uno schermo LCD con risoluzione 16x96 pixel, una memoria NAND flash da 4 GB, il supporto ai formati mp3 e WMA, porta USB, radio FM integrata e una batteria al litio che assicura fino a 10 ore di ascolto musicale ininterrotto e 100 ore in modalità standby.

Zikmu-Parrot_creativo e sorprendente, Philippe Starck ha realizzato in esclusiva per Parrot dei diffusori che riflettono il suo genio e la sua personalità. Design ultramoderno tutto curve e audio di una potenza e una nitidezza davvero spettacolari. Compatibile con iPhone e con la gamma di iPod e iPod Touch di ultima generazione.

Sony NWZ-S545_è un lettore multimediale. È provvisto di casse integrate, per un audio senza paragoni e dispone di una memoria interna di 16 GB, per archiviare fino a 3850 brani o 60 ore di video, display QVGA da 2,4 pollici e con risoluzione 320x240 pixel, radio FM integrata, visualizzatore di immagini, riproduttore video, registratore vocale e una batteria al litio che assicura fino a 42 ore di musica o 6,5 ore di film.

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