magazine r o m a
Moda
dualismo midnight poetry
interviste
raffaella curiel, la signora della moda kledi, una vita per la danza
beauty
pelle pronta: arriva il sole
viaggi
mantova: nel mondo dei gonzaga un distillato di Bellezze
Motori
Beetle 2011
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Editoriale
Nozze reali
e nozze reali più attese del secolo sono state celebrate incollando agli schermi di tutto il mondo milioni di persone immerse nel sogno del principe William e della sua consorte Kate Middleton. Un evento mediatico che conta pochi precedenti e che la dice lunga su quanto anche oggi le persone abbiano bisogno di vivere delle favole moderne, di credere che i grandi amori esistono, di godere con chi permette loro di partecipare, almeno in parte, di tanta felicità. La sposa era indubbiamente molto raffinata nel suo abito firmato da Alexander McQueen e realizzato da Sarah Burton, Sobrio ed elegante, il vestito nuziale ha ricordato a tutti quello indossato da Gace Kelly quando sposò Ranieri di Monaco, così come il bouquet di mughetti, lo stesso fiore scelto dall’attrice nel 1956. Un caso o una citazione? Probabilmente la principessa di Monaco ha rappresentato un’icona di stile anche per Kate come per tante altre donne meno regine ma pur sempre bellissime nel giorno delle nozze. Moltissimi i commenti su questo argomento che ha appassionato tutti, dalla donna della strada ai grandi stilisti. “Mi è piaciuto… e’ un abito contemporaneo e giovane anche se un riferimento all’abito di Grace Kelly parla di un’altra era”, ha commentato lo stilista Valentino dopo aver seguito le nozze di William e Kate. “Bello il corto velo bordato di fiori, i capelli sciolti ma raccolti sulle spalle e la tiara che serviva come cerchietto per tenere il velo e non come una pesante decorazione reale. A differenza di Diana, quello di Kate - conclude lo stilista - rappresenta l’abito di una donna moderna”. Per Donatella Versace “il vestito di Kate era bellissimo, le dava un’allure molto regale!” mentre Karl Lagerfeld non si sbilancia troppo e dice: “Molto elegante e perfettamente intonato all’ambiente di Westminster. Mi ricorda un po’ quello che indossò la regina Elisabetta per il suo matrimonio negli anni Cinquanta. Il pizzo è delizioso e adoro il velo”. Ma il vestito della nuova duchessa non è stato l’unico argomento sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, la foto più pubblicata il giorno dopo ritraeva gli sposi che si baciavano sul balcone di Buckingham Palace. Un momento che a molti ha ricordato la stessa scena vissuta trent’anni prima da Carlo e Diana, una principessa dalle gote rosse che sembrava poco consapevole della vita che l’aspettava. Quella della principessa di Galles è stata una favola triste che rimane nel cuore di tanti sudditi e ammiratori che proprio non vogliono riconoscere a Camilla il ruolo di futura regina e vorrebbero, invece, che al posto di Carlo fosse William a diventare re. Insomma, la storia di questi reali continua ad appassionare tutti e questo bellissimo matrimonio ha ridato slancio alla corona d’Inghilterra. E se mi chiedo come mai tutto questo possa interessare davvero tutti, mi rispondo che forse viviamo talmente stressati dal lavoro e dagli impegni di tutti giorni da non riconoscere più la magia e il sogno che si perpetuano ogni giorno anche nella nostra vita. Rallentiamo… forse un principe è lì che attende anche noi! m
una favola moderna
di Germana Urbani
>look@promomedia.it< >www.lookmagazine.it< >germana@lookmagazine.it<
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MAGAZINE
MODA
DUALISMO MIDNIGHT POETRY
INTERVISTE
RAFFAELLA CURIEL, LA SIGNORA DELLA MODA KLEDI, UNA VITA PER LA DANZA
BEAUTY
PELLE PRONTA: ARRIVA IL SOLE
VIAGGI
MANTOVA: NEL MONDO DEI GONZAGA UN DISTILLATO DI BELLEZZE
MOTORI
BEETLE 2011
www.lookmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Torino n° 5995 Iscrizione del marchio presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti n° RM2005C006957 del 22/12/2005 Periodicità mensile TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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editore Giuseppe Bergantin
direttore responsabile Germana Urbani
Coordinamento editoriale Valeria Marcato
redazione Germana Urbani, Ornella Jovane
Hanno Collaborato Lucrezia Argentiero, Carmelo Bongiovanni, Claudio Capovilla, Andrea Chemelli, Angela D’Amelio, Isa Grassano, Massimo Labraca, Maria Valeria Marcato, Renato Malaman, Manuela Mezzetti, Barbara Molinario, Roberta Nebbioso, Valeria Oppenheimer, Enrico Orsingher, Simone Pomposi, Aurora Potenti, Germana Urbani
grafiCa Studio grafico Promomedia >grafica@promomedia.it< tipografia Reggiani SpA Brezzo di Bedero (Va)
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Ti ascolteremo, capiremo chi sei e lo racconteremo al mercato con azioni di comunicazione e marketing mirate. CreativitĂ , Ufficio stampa, Eventi, Web sono le nostre quattro divisioni che lavoreranno in sinergia per far parlare il tuo marchio direttamente con il tuo target.
g r u p p o i c a t . c o m
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Sommario
MAGAZINE
MODA
DUALISMO MIDNIGHT POETRY
INTERVISTE
RAFFAELLA CURIEL, LA SIGNORA DELLA MODA KLEDI, UNA VITA PER LA DANZA
BEAUTY
PELLE PRONTA: ARRIVA IL SOLE
VIAGGI
MANTOVA: NEL MONDO DEI GONZAGA UN DISTILLATO DI BELLEZZE
MOTORI
36 >> music dreams
swans: sublime feathers
BEETLE 2011
>> in copertina photographer: andrea Chemelli model: simona - major model
10 >> accadrà in italia
12 >> accadrà in Città 14 >> Visto per Voi
guariento, il maestro degli angeli
16 >> Look & art enfant terribles: i Chapman brothers 18 >> iL cruciLibro
affrontare i dilemmi
20 >> marketing
36 >> music dreams
e comunicazione negozi temporanei per una brand-fidelity a lungo termine
22 >> pLayList musiC look: blaCk & white 24 >> interVista raffaella Curiel: la signora della moda 30 >> interVista kledi, una vita per la danza
48 >> shopping è sCoppiata la flower mania
60 >> beLLezza pelle pronta: arriva il sole! 63 >> benessere nordiC walking: una vera moda 68 >> motori volkswagen beetle 73 >> week-end
mantova: nel mondo dei gonzaga
50 >> moda dualismo
81 >> Viaggi ventotene
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Agenda mese
Chioggia, la sagra del pesce
Un appuntamento immancabile la Sagra del pesce di Chioggia allestita da venerdì 8 luglio a domenica 17 luglio. La manifestazione, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica, rientra nel progetto “Friol per le sagre”: otto eventi gastronomici organizzati dai Comuni e dalle Pro loco locali per creare momenti di festa e di spettacolo dove le maxi fritture
sono le regine di casa. Durante i dieci giorni della manifestazione verranno fritti oltre 12.000 kg di pesce: dagli anelli di calamari alle seppioline e ancora calamaretti, sarde e alici. Tra le specialità offerte anche le “schile e marsiòni”: fritto misto di gamberetti e pescetti di laguna. La “Sagra del Pesce” di Chioggia costituisce per la città l’appuntamento folkloristico-gastronomico più importante dell’anno e nei 10 giorni del suo svolgimento vede un afflusso di decine di migliaia di turisti e visitatori che giungono da tutta Italia per assistere anche ai numerosi spettacoli legati alle tradizioni popolari chioggiotte: performance gratuite che prendono vita lungo le vie del paese.
A Milano Sì Sposaitalia
Passione, emozione, tradizione ed eleganza. Sono queste le basi che hanno reso l’Italian Touch famoso nel mondo e che si incontrano a Milano per l’evento sposa più atteso dell’anno: Sì Sposaitalia Collezioni 2011. Prima del marchio, prima del modello, prima del colore viene il mood. Quello del prossimo Sì Sposaitalia Collezioni, che avrà luogo dal 17 al 20 Giugno 2011 al padiglione 3 di Fieramilanocity, con ingresso da Porta Teodorico, avrà un’impronta particolare che racchiude un modo di pensare la sposa, lo sposo, la cerimonia e tutto l’universo a loro collegato, attraverso gli occhi e la capacità dei nostri migliori talenti. Sensibilità, estro, creatività ma anche la grande tradizione sartoriale del Bel Paese, verranno presentati nei quattro giorni di fiera. Così, dopo aver chiuso la scorsa edizione accogliendo 6.187 buyer, Sì SposaItalia Collezioni si conferma spot light privilegiato sul mondo degli abiti da sposa, da cerimonia e sul corredo di indispensabili accessori per il giorno del sì.
Passeggiata del gusto a Torino con la Stragelato
Appuntamento per i più golosi il prossimo 15 giugno a Torino dove si svolgerà la “Stragelato”, una passeggiata del gusto per le vie del centro per degustare, scoprire e riscoprire tutto il meglio del gelato
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>sposaitaliacollezioni.fieramilano.it/< >www.rockinroma.com<
artigianale della città. 11 gelatieri, 14 gelaterie e 11 gusti da assaggiare lungo un percorso alla ricerca delle insegne dei maestri gelatieri più rinomati, particolari e… golosi di tutta Torino. Stragelato, realizzata in collaborazione con Cronaca Qui, è una passeggiata non competitiva che già si preannuncia un evento imperdibile. Possono partecipare tutti: mamme, bambini, famiglie, gruppi di amici, gourmet e amanti del gelato. L’iscrizione è gratuita, le regole semplici, il divertimento assicurato! Per partecipare basta presentarsi tra le ore 11,00 e le ore 22,00 del 15 giugno presso il punto di incontro e di partenza “Gazebo Stragelato” allestito in una piazza del centro di Torino - con la copia del giorno del quotidiano Cronaca Qui. Tutti coloro che riusciranno a portare a termine il percorso e avranno fatto timbrare da ciascun gelatiere il proprio tesserino, ritornando al gazebo Stragelato avranno diritto al ritiro di un premio.
Rock in Roma 2011
La grande musica rock torna a Roma all’Ippodromo delle Capannelle con i concerti di Rock in Roma 2011 in programma dal 18 giugno 2011 fino al 24 luglio 2011. Sono già stati confermati i primi concerti live in programma per la nuova edizione di Rock in Roma 2011. Saranno i 30 Seconds To Mars ad aprire i concerti di Rock in Roma il 18 giugno 2011: tornano in Italia nel mese di Giugno 2011 con un concerto che segnerà l’ inizio dell’estate rock italiana a Roma. Il 4 luglio 2011 sarà la volta del concerto della progressive metal band più amata ed influente del panorama heavy: i Dream Theater, accompagnati da due special guest d’ eccezione: Gamma Ray e Anathema. Nella scaletta del programma, i Chemical Brothers saranno in concerto il 13 luglio 2011 con un pre-show, un dj-set con special guest ed un aftershow con special guest. Tra gli artisti della musica italiana che si esibiranno in concerto live a Rock in Roma 2011, sono stati già confermati: Afterhours, Fabri Fibra, Franco Battiato, Caparezza, Daniele Silvestri, Elio e Le Storie Tese. m
Foto di: Ivo Pervan
www.croazia.hr
Navigate verso la bellezza Chiudete gli occhi e immaginate il fruscio del vento sulle vele, l’infrangersi delle onde sulla barca, gli schizzi delle gocce d’acqua sulla sua coperta di legno e lo svolazzare dei vestiti al vento. Proverete una sensazione di libertà infinita ad ogni respiro.
Croazia. Suona bene.
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DESTINAZIONE 2011/2012 PREFERITA DALL’ECTA AssociAzione europeA delle Agenzie di ViAggio e dei Tour operATor
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Agenda mese Illustrazioni e satira Viva L’Itaglia di Giorgio Forattini
Non solo una mostra ma un “teatro vivente” che ripercorre la carriera artistica di Giorgio Forattini dagli anni ’70 ad oggi: “Viva l’Itaglia” è un racconto storico politico del nostro paese disegnato dalla matita più graffiante della storia satirica degli ultimi decenni. Oltre a proporre gli originali delle sue vignette più famose, il percorso accompagna il visitatore in un dedalo visionario nel quale i disegni satirici sono presentati attraverso stampe digitali, gigantografie, sagome ritagliate, sculture, video, dipinti e installazioni in legno, forex, metallo, carta, cartoncino, stoffa, plastica, tela, vetro, ceramica, resina, gesso. Dal 24 giugno al 18 settembre 2011, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, viale Fiorello La Guardia. Orari: mart./dom. 9,00-19,00. Biglietti: intero € 5,50; ridotto € 4,50.
SCuLturA Ercole Drei, scultore a roma.
In mostra al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese le sculture di Ercole Drei, artista faentino di nascita ma romano d’adozione che nella capitale ha lasciato alcune delle sue opere più celebri. La retrospettiva dello scultore, a cura di Bianca Maria Santese e Giovanna Caterina de Feo e ideata dall’associazione Amici di Villa Strohl-Fern, mette in mostra le creazioni dello scultore nato a Faenza nel 1886. Si parte dalla prima fase artistica, ancora legata al Simbolismo, con opere quali la statuetta in bronzo “Estasi d’amore”, il “Ritratto di amica” e la “Danzatrice con il cerchio”, tutte all’incirca del 1913.
Seguono poi “Titti”, bronzo del 1921, la più tarda “Saffo” e le opere degli anni Cinquanta con le quali Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile. Fino al 25 settembre 2011, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, via Pietro Canonica 2. Orari: mart./dom. 9,00-19,00, chiusura biglietteria 18,30. Biglietti: intero € 5,50, ridotto € 4,50.
rOMA AntICA ritratti. Le tante facce del potere.
Oltre 150 reperti tra teste, busti, statue a figura intera provenienti dai maggiori musei europei per ricostruire la storia del ritratto romano dalla città repubblicana all’età tardo-antica. La mostra “ritratti. Le tante facce dell’impero”, ai Musei Capitolini, racconta un’arte dalla tecnica raffinata, dalle prime opere in terracotta ai marmi e bronzi dell’età imperiale. L’esposizione è suddivisa in sezioni, dedicate ciascuna ad una tematica particolare: “Dalla maschera al ritratto” mostra il percorso che dai calchi realizzati sui volti di defunti o personaggi viventi portò alle prime elaborazioni ritrattistiche; in “Egitto, Grecia, Roma” si analizzano i differenti modelli di rappresentazione; “Principi e uomini come dei” ci mostra i modi dell’assimilazione dell’immagine dell’imperatore a quella degli dei. Nella sezione “Il volto dei potenti” incontriamo i principali protagonisti della storia romana, mentre l’ultima parte della mostra è dedicata alle figure femminili e alle loro acconciature che riflettono i cambiamenti di moda e gusto, specchio delle trasformazioni in atto nella società. Fino al 25 settembre 2011, Musei Capitolini, piazza del Campidoglio. Orari: mart./dom. 9,00-20,00. Biglietti: intero € 12, ridotto € 10, ridottissimo € 2, gratuito per alunni di scuole medie ed elementari e portatori di handicap
>www.forattini.it< >www.museocanonica.it< >www.museicapitolini.org<
ArtE MODErnA Il Palazzo della Farnesina e le sue collezioni
Per la prima volta in assoluto le opere d’arte appartenenti alla Collezione Farnesina e le installazioni della Collezione Farnesina Design escono dall’edificio che dal 1959 ospita il Ministero degli Affari Esteri, per trasferirsi al Museo dell’Ara Pacis. Ad essere esposta è una selezione di circa cento opere cui spetta il compito di “aprire una finestra” sulle raccolte d’arte acquisite nel tempo dalla Farnesina. In mostra vi sono 58 delle 300 opere contemporanee che compongono la collezione, tra quadri e sculture, appartenenti ad artisti del calibro di Carla Accardi, Fortunato Depero, Renato Guttuso, Michelangelo Pistoletto, Giò Pomodoro. Fino al 3 Luglio 2011, roma, Museo dell’Ara Pacis, l. re in Augusta. Orari: mart./dom. 9,00-19,00; chiusura biglietteria 18,00. Biglietti: intero € 9, ridotto € 7.
Opere mai esposte, in mostra a Palazzo Braschi
Scoprire o riconoscere i luoghi della Roma dei giochi popolari, ammirare la teatralità delle cerimonie religiose, rivivere l’atmosfera inebriante delle sfarzose feste barocche, tutto questo è possibile al Museo di Roma Palazzo Braschi, grazie all’esposizione di circa settanta opere finora custodite nei depositi e mai esposte prima. Dipinti, disegni, incisioni e bozzetti, evocano la Roma dei ludi e delle cerimonie religiose tra XVII e XVIII secolo, in continuità con i temi dell’esposizione permanente del museo. Il visitatore si ritrova immerso in un percorso che racconta la città, la sua storia e i suoi luoghi più suggestivi: la Fontana dei Fiumi del Bernini può essere ammirata in una tela dalle grandi dimensioni di Filippo Gagliardi; il Campidoglio e Piazza Navona, inedite scenografie di affollati e movimentati mercati, sono riprodotti in dipinti che offrono alcune delle rappresentazioni cittadine
più movimentate e coinvolgenti, così come altre opere descrivono il Gianicolo, teatro del gioco e delle bocce, e Testaccio. Fino al 2 ottobre 2011, Museo di roma Palazzo Braschi, piazza San Pantaleo/piazza navona. Orari: mart./dom. 10,00-20,00; chiusura biglietteria ore 19,00. Biglietti: intero € 9, ridotto € 7; per i cittadini residenti nel Comune di roma intero € 8, ridotto € 6.
PIttOrI DEL nOVECEntO tamara de Lempicka: la regina del moderno in mostra al Vittoriano.
Il complesso del Vittoriano ospita una delle mostre più complete mai realizzate sull’artista maggiormente nota e amata del periodo Déco, simbolo delle istanze moderniste degli anni Venti e Trenta. A curare la mostra è Gioia Mori, storica dell’arte nota a livello internazionale per le sue ricerche sulla pittrice polacca. La mostra esplora l’arte di Tamara de Lempicka dagli esordi al 1957, tratteggiandone il cammino artistico attraverso l’esposizione di 90 dipinti e 30 disegni. Accanto ai dipinti trovano spazio circa 50 fotografie d’epoca - alcune delle quali inedite - che documentano il personaggio Tamara, 2 film degli anni Trenta che la vedono come protagonista e 13 dipinti di artisti polacchi che la pittrice frequentò in Francia e a Varsavia.Il visitatore ha, inoltre, l’opportunità di ammirare diverse opere inedite in Italia, tra cui lo straordinario prestito di cinque dipinti dalla collezione di Jack Nicholson e il dipinto “Portrait de Madame P.”, fino a poco tempo fa considerato perduto, la cui esistenza era provata esclusivamente da una vecchia foto in bianco e nero. Fino al 10 luglio 2011, Complesso del Vittoriano, via San Pietro in Carcere. Orari: da lun. a giov. 9,30-19,30, ven. e sab. 9,30-23,30, dom. 9,30-20,30. Biglietti: intero € 12; ridotto m € 8,50.
>www.arapacis.it<
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Visto per voi
Guariento il Maestro degli Angeli di Germana Urbani
l Guariento è uno degli artisti più importanti del trecento padovano ma di lui si conoscono soprattutto gli Angeli, anzi le Gerarchie Angeliche composte da Angeli, Arcangeli, Podestà, Serafini, Cherubini, Troni e Dominazioni, che riprodotti ovunque, sono diventati parte della iconografia universale, tanto diffusi da far dimenticare chi li dipinse e cosa effettivamente quelle meravigliose figure rappresentino. Oggi una grande mostra, alle-
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stita a Padova, nella rinnovata e ampliata sede espositiva di Palazzo del Monte, permette di conoscere meglio questo grande artista grazie ad una esposizione che riunisce per la prima volta la quasi totalità della produzione di Guariento, il “Maestro degli Angeli”. Guariento da Arpo fu il primo artista di corte a Padova. Di lui non si conoscono l’anno e il luogo di nascita. È documentata però la sua attività, tra il 1338 e il 1367, che lo colloca tra i precorritori del gotico internazionale.
Padova, 16 aprile-31luglio 2011 Palazzo del Monte di Pietà >www.padovaincoming.it/primopiano/guariento-e-la-padova-carrarese-0027<
Per i Carraresi, Signori di Padova, creò il suo capolavoro: la decorazione della Cappella della loro Reggia, mentre per i Dogi dipinse il celebre Paradiso per Palazzo Ducale, poi danneggiato da un incendio e coperto per secoli dall’enorme telero di Tintoretto. A precedere il Paradiso veneziano sono le famosissime Gerarchie angeliche per la Cappella della Reggia Carrarese: Angeli, Arcangeli, Potestà, Serafini, Cherubini, Troni e Dominazioni, affascinanti per la complessità iconografica, per la bellezza della pittura e la delicata e sfumata trasparenza dei colori. Ma Guariento non si dedicò solo agli Angeli. Per i Carraresi e per altri non meno illustri committenti, realizzò tavole di soggetto sacro e ritratti di eleganza cortese, resi con un delicato colorismo. Nella mostra, la figura di Guariento è posta a confronto con gli altri maestri con i quali la sua pittura presenta legami nelle sue varie fasi: Giotto, Pietro e Giuliano da Rimini, Vitale da Bologna, Paolo e Lorenzo Veneziano, Giusto Menabuoi, Altichiero, Jacobello del Fiore, Nicolò di Pietro, Giambono. Tutto a comporre un racconto che prima d’ora non era mai stato proposto al pubblico e che, per rarità, preziosità e qualità delle opere esposte, potrà difficilmente esserlo una seconda volta. La grande monografia sul Guariento allestita a Palazzo del Monte è l’epicentro di una più ampia esposizione che indaga, per la prima volta in modo compito, la “Padova Carrarese”. Questa si dipana in diverse sedi espositive: i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà, per allargarsi poi ad un itinerario entro ciò (ed è davvero molto) che tutt’ora si può ammirare della Padova Carrarese. Un vero viaggio nella città trecentesca che rivive in questa mostra attraverso la cartografia, i modelli, i codici che illustreranno i principali esponenti della Signoria e la letteratura dell’epoca. m
GREEN
MY HEAD.
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made in italy
Look & art
Enfant terribles: i Chapman brothers Iakovos “Jake” Chapman e Kostantinos “Dinos” Chapman sono tra i più interessanti esponenti dell’arte inglese. Fratelli, inglesi di origine greco-cipriota, la loro arte si distingue per i temi difficili, per i soggetti provocatori e per le polemiche scatenate di Angela D’Amelio · Presidente Associazione ArtGallery opo essersi formati all’Univer all’Università di East London e al Royal College of Art, sono stati assistenti del duo artistico Gilbert e George, anch’essi celebri per il loro stile anticonvenzionale. A partire dal 1991, iniziano a farsi conoscere come duo artistico collaborativo. La coppia si esprime liberamente con qualsiasi mezzo espressivo, dalla pittura alla scultura, ma sempre con un interesse ben preciso: colpire e scuotere gli animi degli spettatori. Già nel 1995, l’opera dal complicatissimo titolo “Zygotic Acceleration, Biogenetic, De-Sublimated Libidinal Model” scandalizza il mondo. Il lavoro consiste in una serie di manichini di fanciulli, fusi tra loro, con i volti deformati in modo osceno. L’opera costituisce una scioccante denuncia della sessualizzazione dei bambini nel mondo della moda e della pubblicità. La scultura, attualmente esposta alla Saatchi Gallery, impone i Chapman come artisti originali, capaci di trattare tematiche estreme senza compromessi. Le polemiche continuano con la scultura “Hell” (1998-2000), un’allucinante rappresentazione dell’Olocausto. I Chapman dispongono oltre 5.000 miniature in nove teche di vetro
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>associazioneartgallery.org<
disposte a formare una svastica: nazisti, internati in campi di sterminio, creature demoniache impegnate in atroci nefandezze e via delirando. L’effetto complessivo è spaventoso, ma al tempo stesso stupefacente per la realizzazione tecnica. L’opera viene distrutta da un incendio. Una copia, più grande, è attualmente esposta a Venezia. Nel 2003, con l’opera “Lo stupro della creatività”, reinterpretano “I disastri della guerra”, di Francisco Goya. I fratelli Chapman ridisegnano la celebre serie di acqueforti del pittore spagnolo, applicando però delle facce buffe sui personaggi. Con questa provocazione, i Chapman sconcertano stampa e critica. Secondo i quotidiani, la loro colpa è stata di aver violato qualcosa di assai più prezioso, nel mondo della critica, rispetto a un corpo umano: un’altra opera d’arte. I Chapman diventano persino bersaglio di contestazioni. Nello stesso anno, Jake viene innaffiato da un secchio di vernice rossa durante una conferenza.
Ma il loro spirito provocatorio non si attenua. nel 2008 acquistano per oltre centomila sterline un acquerello di Hitler, disegnato dal dittatore in gioventù, nel periodo in cui cercò di diventare artista. Disegnano un arcobaleno sul dipinto e lo rimettono in vendita a quasi settecentomila sterline. Nonostante il successo anche commerciale, i Chapman continuano a bersagliare il mondo dei consumi. Applicano il marchio McDonald ad alcune sculture tribali in legno, quasi a significare l’abilità del consumismo nel permeare le culture fino ad assorbirle completamente. La fama dei fratelli Chapman ha da tempo oltrepassato il circolo degli artisti. Le loro provocazioni artistiche hanno attirato le attenzioni dei media. Il loro carattere turbolento li ha resi protagonisti di numerose risse verbali con i giornalisti. Il loro successo li ha portati a frequentare il jet set britannico, facendoli conoscere anche dal grande pubblico. m
Il crucilibro
Affrontare i dilemmi A volte AmAre è difficile, ci sono in bAllo pAure, rimorsi, desideri inespressi. nuclei che generAno Angosce per cui non ci sono risposte eppure …
EroE Eroina altEr Ego location
co-Protagonisti
intrigo
CAtheriNe DuNNe
CriStiANA AliCAtA
NiCColò AmmANiti
SuSAN AbulhAwA
Julia Seymour, medico di Dublino
Elena, giovane chirurgo ortopedico
Lorenzo è un adolescente solo, introverso, disadattato
Amal, giovane nipote di un patriarca palestinese
William, il suo compagno
Aldo, padre di Elena, che farà sorprendenti rivelazioni sulla contestazione giovanile del ’68 e degli anni di piombo
Le problematiche, i dubbi e le paure degli adolescenti
Quattro generazioni della famiglia palestinese Abulheja
I complessi legami che compongono la vita di una persona
L’isola di Pantelleria ritratta nei mesi invernali
Una cantina per una settimana
Un campo profughi a Jenin
I legami nascosti che ci vincolano agli altri per sempre, dentro di noi e in chi ci fa compagnia nella vita
Liz, fisioterapista transessuale in attesa di cambiare sesso, e Gina, meccanico di ogni tipo di motore, che ha paura d’amare
Olivia la sorellastra di Lorenzo che si droga
Hassan, il padre e David, il fratello perduto
Julia scompare nel nulla e William decide di cercarla, parlando con colleghi e amici andando al passato. Lei è fuggita per proteggere la famiglia dalle conseguenze di una sua scelta drammatica…
Elena, in seguito ad un Lorenzo dice alla madre che Amal è un’esule disorienincidente decide di rimanere sarebbe andato in settimana tata, madre di Sara, lascia la a Pantelleria, dove Liz e Gina bianca invece trascorre propria terra per l’America l’aiuteranno a ricostruire i giorni in cantina dove ma quando rincontra il le dinamiche dell’urto, arriva anche Olivia in crisi fratello perduto, torna alle sentimentale prima che d’astinenza proprie radici fisico
I due si conoscono e si William si trova davanti Qui una famiglia non Amal torna in Medio Oriente fanno delle promesse ma ad un’altra donna, diversa convenzionale ma esemplare insieme a sua figlia Sara e terminata la settimana è scenario di storie e insieme riscoprono così una FinalE da quella che pensava di Olivia scompare lasciando conoscere e chissà se ancora sentimenti fragili vissuti in patria devastata e che forse un biglietto e ricomparendo possibile da amare una rassicurante normalità non sarà più la stessa molti anni dopo
cosa dirE
dEl libro
lEggErE…
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Tutto per amore è il passaggio da una vita familiare a una fuga solitaria, e la speranza di ritrovarsi
Un racconto corale, per un romanzo che affronta temi diversi (la politica, la diversità di genere, l’amore) trattati con grazia
Una trama pulita che con delicatezza e arguzia descrive il mondo dei giovani e giovanissimi in modo sobrio ed efficace
Il libro dipinge l’umanità che si cela dietro a uno dei più tenaci conflitti politici dei nostri tempi, rivelando il desiderio universale di patria
Catherine Dunne Tutto per amore Guanda, p. 364 € 18.00
Cristiana Alicata Verrai a trovarmi d’inverno Hacca, p. 285 € 14.00
Niccolò Ammaniti Io e te Einaudi, p. 122 € 10.00
Susan Abulhawa Ogni mattina a Jenin Feltrinelli € 17.00
>www.guanda.it< >www.hacca.it< >www.einaudi.it< >www.feltrinellieditore.it<
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Marketing e comunicazione
NEGOZI TEMPORANEI PER UNA BRAND-FIDELITY A LUNGO TERMINE di Claudio Capovilla · Direttore di strategia di Gruppo icat
L’ultima frontiera del marketing è il temporary shop, un’attività commerciale transitoria, che fa leva sull’unicità, la sorpresa e l’appeal dell’evento esclusivo. a crisi economica e la necessità di movimentare il mercato con idee sempre nuove, proponendo espe esperienze coinvolgenti per gli acquirenti, ha determinato la nascita di forme di comunicazione non convenzionale. Tra queste, un moderno e recente strumento di marketing è il temporary shop, ovvero, come suggerisce il nome, il negozio “a tempo”. Si tratta di attività commerciali estemporanee, che restano aperte per giorni, settimane, o al massimo un paio di mesi. Il tempo - scandito da un apposito countdown posto sulla vetrina - unito all’effetto sorpresa, è proprio una delle leve principali utilizzate per conquistare il cliente: chi non si affretta perderà l’occasione. La formula è quella dell’evento: il mood che si co-
munica, infatti, ha la valenza di un happening irripetibile e imperdibile, assolutamente da vivere. E proprio per la sua unicità, la notizia si diffonde, viene raccontata agli amici, dando vita a quell’efficacissima forma di pubblicità basata sul passaparola. Nato nel 2003 in Gran Bretagna, il fenomeno del temporary shop (o pop-up store) si è successivamente diffuso anche negli Stati Uniti, fino ad arrivare in Italia nel 2005. Le location privilegiate sono i centri cittadini, ma anche le gallerie d’arte o gli spazi industriali adibiti a loft: contesti fashion insomma, capaci di evocare un’atmosfera, un sapore, una suggestione. Il lato emotivo diventa quindi determinante e per questo è
fondamentale lavorare sul concept, in modo da creare un ambiente rappresentativo ed esclusivo, capace di trasmettere un’immagine positiva. Il prodotto offerto solitamente appartiene ad una tiratura limitata (o è presente in quantità limitata) o costituisce un pre-lancio e spesso ha un prezzo davvero conveniente, accentuando quindi l’idea di occasione privilegiata. Il target comprende fashion victim, ma anche gente comune a caccia di occasioni speciali. Nel nostro Paese, le marche che hanno già sperimentato con successo il temporary shop sono numerose: tra le operazioni a più alta risonanza ricordiamo Lancôme, Nivea, Fiat, Levi’s, Barilla, Reebok, Saeco. Quali, in definitiva i vantaggi per i brand? Innanzi tutto la distinzione, la veicolazione del marchio, la possibilità di focalizzare le strategie in un arco di tempo ridotto. Ma anche la presenza in contesti favorevoli, in periodi dell’anno cruciali per le vendite (Natale o altre feste) o in occasione di eventi correlati al settore. Non solo: è una maniera efficace per proporre prodotti speciali, lanciare nuovi articoli testandone in modo diretto il successo, mantenere vivo l’interesse sui valori aziendali, sperimentare nuovi
“UNa MaNIERa EFFIcacE PER PRoPoRRE PRodoTTI SPEcIaLI, LaNcIaRE NUovI aRTIcoLI TESTaNdoNE IN Modo dIRETTo IL SUccESSo, MaNTENERE vIvo L’INTERESSE SUI vaLoRI azIENdaLI, SPERIMENTaRE NUovI MERcaTI.” mercati. Inoltre, nonostante questo strumento non sia finalizzato alla fidelizzazione diretta al negozio, risulta invece ottimo per creare un rapporto stabile e duraturo con la marca. Il tutto, in modo particolarmente economico visto che i costi sono inferiori a quelli richiesti per le campagne pubblicitarie e l’affitto dei locali e la paga del personale sono limitati ad un periodo ristretto, e quindi non hanno nulla a che vedere con i grossi investimenti previsti nell’avviamento e gestione di un’attività stabile. Con una formula che permette estrema semplicità e libertà, visto che il livello di personalizzazione è massimo e non sono richieste licenze commerciali. Uno strumento efficace, quindi, per sperimentare idee, creare layout e concept, ed esplorare nuove possibilità non applicabili ai negozi tradizionali. L’ultima frontiera raggiunta dal marketing per valorizzare al massimo la brand experience attraverso la gratificazione del cliente, che potrà così vivere in prima persona e a condizioni esclusive l’appeal della marca in un contesto di tendenza, m completamente fuori dall’ordinario. Claudio Capovilla è Direttore di Strategia di Gruppo icat, agenzia di comunicazione e marketing padovana attiva in tutto il territorio nazionale. Ricopre la carica di Consigliere all’interno del direttivo di UNICOM (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione).
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Playlist
La rubrica curata da Stereocittà dedicata alla lounge music, new jazz, chill out e nu soul. Una colonna sonora d’essai contaminata nei generi, periodi e stili. La playlist di questo numero è Black&White. Come in un pianoforte, il “musicologo” Massimo Labraca ha alternato brani Black e brani White in un viaggio sonoro tra le spiagge delle Baleari, i quartieri di Parigi e i sobborghi di Philadelphia.
PLAYLIST “Black&White”* traCk
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artISta
brano
Bossaroma Feat Gabrielle Chiararo Babyface The Moleskins Albin De La Simone Feat. Vanessa Paradis Marvin Gaye Feat. Minnie Riperton, Leon Ware Jesse Cook feat. Holly Cole Angus & Julia Stone Boz Scaggs Darren Rahn Feat. Wayman Tisdale Habanera Tucara Incognito, Carleen Anderson, Ramsey Lewis Ellie Goulding Beyonce John Dahlbäck
Paroles Paroles Knockin’ On Heavens Door Is It A Crime Adrienne Come Live With Me Angel Fragile Yellow Brick Road Sierra What’cha Gonna Do For Me L’Amour No Puedo Quitar Mes Ojos De Ti Trouble Don’t Last Always Your Song Honesty Everywhere (Acoustic Mix)
* i brani della Playlist sono Contenuti nel Programma note dIaMantI in onda su StereoCIttà.
@MUSIC. L a poSta degLI aSCoLtatorI e deI LettorI. Gentile MusicoloGo,
in occasione del secondo anniversario vorrei creare una coMpilation speciale per la Mia raGazza . MusicalMente io ho un’aniMa “bianca”, Mentre lei preferisce i suoni soul, sMooth. entraMbi aMiaMo il tuo proGraMMa . puoi consiGliarMi qualche brano che suoni in note diaManti? Grazie.
pIerpaoLo
Ciao Pier, nella Playlist PubbliCata su Look di questo mese trovi una selezione di alCuni brani in Chiave “blaCk&white”, anChe se la musiCa ha un uniCo Colore: quello dell’amore. un Consiglio: PrePara la ComPilation Curando anChe la Confezione PerChé, quando si Parla di regali, anChe l’oCChio vuole la sua Parte! MaSSIMo L abraCa
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Intervista
Raffaella Curiel detta Lella di Barbara Molinario
Unâ&#x20AC;&#x2122;emozionata Raffaella Curiel, affiancata dalla figlia Gigliola, durante la passerella finale dellâ&#x20AC;&#x2122;ultima edizione di Alta Roma
e fate una breve ricerca su internet di digitando “Raffaella Curiel”, troverete una sfilza di interviste, e recensioni delle sue sfilate, e foto, e racconti di come la sua prozia, Ortensia, abbia avviato un atelier molto prestigioso nella Trieste del primo ’900, e che vestiva la migliore società mitteleuropea dell’epoca. Poi la nipote Gigliola, la mamma di Raffaella, ha raccolto l’eredità professionale e si è trasferita a Milano, dove ha saputo attirare artisti, l’alta aristocrazia, intellettuali. La Signora Gigliola fu la prima stilista italiana che propose il pret a porter negli Stati Uniti e lanciò il “curiellino”, l’abito da indossare dalla mattina alla sera. Poi scoprirete che la prima collezione firmata Raffaella Curiel è datata 1961 e che dagli anni ’80 in poi ha dedicato le sue sfilate all’arte ispirandosi ad artisti come Klimt, Schiele, Depero, Van Gogh, Velasquez. Se continuate la ricerca saprete anche che ha avuto una figlia, a cui ha dato il nome della mamma, Gigliola, e che la segue e la sostiene, oltre a disegnare gli accessori inseriti in collezione. Poi con grande meraviglia, non riuscirete a leggere tutti i premi che ha ricevuto. Ma queste cose le potete scovare facilmente, se avete curiosità di saperne di più. Io vorrei farvi scoprire la donna, la “Signora della Moda” che ha fatto della sua vita un’esperienza che affianca la moda come forma d’arte. Ci siamo rincorse e sfiorate per questa intervista, c’è voluto circa un mese prima che i nostri rispettivi impegni ci permettessero di parlare con tranquillità. Voglio assolutamente raccontarvi un aneddoto. Quando è cominciata questa rubrica di interviste alle donne nella moda, ho selezionato una serie di nomi da inserire, e la Signora Curiel non poteva mancare, così ho richiesto un’intervista. Dopo due giorni mi arriva una telefonata da un cellulare, era la Signora Curiel in persona che si scusava perché era in partenza ed avremmo dovuto rimandare l’intervista di qualche giorno. Io sono rimasta senza parole, primo perché mi sono molto emozionata nel ricevere una sua telefonata (essendo una sua grande ammiratrice), secondo perché mi ha stupito la grande umiltà di questa donna che potrebbe delegare uno stuolo di assistenti per “queste faccende di poco conto” ed invece ha scelto di farlo di persona. Anche il giorno concordato per l’intervista ho dovuto chiamare un paio di volte prima che si liberasse, era indaffarata con le sue clienti. Al telefono infatti, in sottofondo, le sento ancora che salutano andando via. È una donna attiva Lella Curiel, che ancora combatte in trincea. Omaggio all’Italia
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Moda e cultura viaggiano sempre in coppia nelle sue sfilate. I temi a cui si ispira sono frutto di ricerca oppure nascono da dentro? Sicuramente ho delle basi culturali molto forti. Ho dentro di me le immagini di ogni artista che mi ha colpito. Una volta scelto il tema della collezione, avvio una ricerca storica. Che sia un pittore o uno scrittore cerco riferimenti storici a cui ispirarmi e definisco la collezione nei suoi contorni. Per il trucco e le acconciature vi affidate a dei professionisti? L’immagine la curiamo interamente noi. Mia figlia Gigliola si occupa di gran parte degli aspetti delle nostre sfilate.
Lei non ha paura di utilizzare i colori. La passata collezione invernale era piena di viola e arancio. Per questa primavera vede le donne piene di fiori. Si, avevo voglia di colori, di primavera. Ho scelto il tema dei fiori e del colore perché quando ci sono crisi, quando c’è cattivo umore, pessimismo e si vede il futuro tutto nero, la risposta è reagire con positività.
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Gigliola è una persona eccezionale, in diverse occasioni ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità. È anche un’ottima padrona di casa, l’ho verificato durante le ultime sfilate di alta moda a Roma. Lei lavora da vent’anni al mio fianco, è il mio braccio destro, è la prossima generazione “Curiel”. Ha aperto l’ultima sfilata ad Alta Roma con l’Inno di Mameli ed un abito ispirato al tricolore. Mi sento molto patriottica.
L’eredità storica che le ha lasciato la sua mamma è pesante da sostenere? È stata una grande scuola, un esempio di vita. Un’eredità non facile da sostenere, ma ho l’orgoglio di portare avanti un nome storico.
Com’è la moda italiana oggi? La moda italiana è un esempio nel mondo, ha la fortuna di avere grandi stilisti, ma in questo momento di crisi mondiale i primi beni a soffrire sono quelli non strettamente necessari. Oggi gli stilisti non sono più solo artisti, ma anche imprenditori, in qualche modo questo limita la creatività? Dobbiamo fare una distinzione tra alta moda e pret a porter. L’alta moda è pura creatività senza confine né limite di costi; ogni abito è esclusivo. Tutto questo richiede un certo prezzo. Il pret a porter deve necessariamente considerare anche i costi. L’ispirazione della prossima collezione? Un’anticipazione? È top secret!
foto di: Salvatore Dragone Giulia Zompatori @ Accademia del Lusso
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Simona Molinari per Antonio Martino Couture · foto Alessandro Rabboni · bijoux Lagra
ANTONIO MARTINO COUTURE N e ll e m i g li o r i B o u t i q u e s d e ll a t u a c it t à I n f o c o ll e z i o n i e d i s t r i b u z i o n e:
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Intervista
l suo corpo è meravigliosamente scolpito dal su sudore del suo lavoro, dallo studio, che come dice lui, “non è mai troppo” e dalla sua forza di volontà che l’ha aiutato, negli anni, a diventare il grande artista che è. Eppure incontrando Kledi Kadiu ci si trova di fronte ad una persona semplice e disponibile, ricca di valori genuini, per nulla viziata dal bel mondo dei teatri e dei riflettori televisivi, anzi. Nelle sue parole si coglie una grande passione per un’arte non facile, che richiede sacrificio e costanza ma che non sempre, ai giorni nostri, è praticata con il dovuto impegno.
Kledi, cosa significa per te ballare? Significa convivere con una passione che da tempo è la ragione della mia stessa vita, della mia quotidianità. Significa esprimere al massimo le emozioni che provo nella vita di tutti i giorni, senza risparmiarmi. Significa studiare, uno studio quotidiano perché non si è mai arrivati veramente. Significa fare tante rinunce e sacrifici per poi ottenere tante soddisfazioni. Quali sono state le rinunce più faticose? In verità l’arte ti regala così tante soddisfazioni che le rinunce non rappresentano più un peso. Si sa però che alcune scelte possono essere dolorose: lasciare la propria
Kledi, una vita per la danza Un interprete intenso dal forte carattere mediterraneo e dal grande carisma che fa di lUi Un ballerino tra i più conosciUti e premiati dei nostri giorni di Germana Urbani
terra, ad esempio, perché questo è un lavoro itinerante che ti porta in giro per il mondo. Può essere affascinante ma è anche faticoso. Io ho iniziato a studiare danza da piccolo e a 10 anni ero già all’accademia di Tirana, un luogo dove gli insegnanti erano severi e le punizioni per chi non si impegnava abbastanza erano molto dure. Poi però hai raggiunto grandi obiettivi. Cosa serve per emergere? Per emergere ci vuole un insieme di tante cose, non basta il talento. A Tirana dopo il diploma sono stato scelto come solista del Teatro dell’Opera di Tirana e si è realizzato il mio sogno.
Però è successo dopo anni di studio, di impegno e di sacrifici. Ho rinunciato a molto… Penso all’infanzia in famiglia, ai giochi di ragazzi. Anche il tuo arrivo in Italia non è stato facile, imbarcato su una carretta del mare… Sì, dopo la caduta del regime, negli anni ’90 sono venuto in Italia con altri miei connazionali albanesi. E qui, si può dire, ho ricominciato da zero, e non solo con la danza. Erano molte le cose diverse dal paese dove ero nato: i rapporti sociali, la mentalità… Infondo io arrivavo da una terra, l’ex Iugoslavia, che era rimasta isolata dal resto del mondo per 50 anni!
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Però in Italia ho trovato anche comprensione, buona disposizione al dialogo e rispetto. Tre aspetti essenziali perché potesse avvenire una vera integrazione. E mi ritengo fortunato di essere arrivato 20 anni fa perché l’Italia oggi mi sembra cambiata, meno disposta al dialogo e all’accoglienza ed è un peccato. Dopo qualche anno l’Italia riconosce il tuo talento e la Tv ti consacra al grande pubblico. I primi anni non sono stati facili. Ho lavorato nel Nord tra Mantova, Verona e Rovereto. Poi mi sono stabilito a Roma e ho iniziato a lavorare per Mediaset e Maria De Filippi. La tv è un mondo diverso dal teatro ma certamente ti permette di essere conosciuto dal grande pubblico e ti regala grande notorietà.
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Oggi curi tu stesso una trasmissione televisiva sulla danza, con quali obiettivi? Il programma, in onda su Rai cinque, il canale culturale Rai, si chiama “Step, passi di danza” e nasce come percorso di approfondimento culturale, prima che di intrattenimento. In ogni puntata presento un grande personaggio che ha fatto la storia della danza oltre ad una selezione di balletti, tra capolavori classici e moderni, andati in scena nei più grandi teatri di danza del mondo. Alcuni dei grandi interpreti protagonisti delle varie puntate sono: Carla Fracci, Vittoria Ottolenghi, Eleonora Bagnato, Moses Pendleton, Frederic Olivieri e molti altri. In tutto sono 16 puntate in onda in prima serata che a maggio andranno in replica, per chi le avesse perse. Intanto sto lavorando alla seconda edizione che sarà sugli schermi a fine settembre.
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A che tipo di pubblico è rivolta la trasmissione? Penso ad un pubblico interessato all’approfondimento, curioso rispetto alla vita e al percorso artistico dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della danza e a tutti i giovani che vogliono intraprendere questa carriera.
prima ancora che per ballare. Oggi si fa troppo affidamento sul mezzo televisivo che, purtroppo, rimane un mezzo di intrattenimento. Non bisogna dimenticare che la popolarità che regala la tv non è sinonimo di talento, ballerini non si diventa in un anno o due!
I giovani guardano ai talent come trampolini di lancio. Tu che ne pensi? La televisione può creare molte illusioni e false aspettative, purtroppo. Nella danza per riuscire veramente è importante studiare e non sentirsi mai arrivati. Se non si hanno delle basi solide non serve a nulla essere conosciuti e famosi per un po’. Nel mio caso sono stati importantissimi lo studio, i sacrifici e l’impegno, valori che ritengo utili per la vita
Oggi la danza è quasi una moda, non trovi? Grazie alla televisione quest’arte è oggi più popolare, tanto che sono nate moltissime scuole. La danza però è un’arte per pochi e intraprenderne lo studio non è un gioco, perciò ballare non può essere una passione passeggera, è un lavoro vero e proprio. Sono le esperienze sul palcoscenico che forgiano un professionista valido. E infatti i veri artisti oggi si contano sulla punta delle dita.
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Tra le tue attività c’è anche l’insegnamento, hai aperto delle scuole, con quali caratteristiche? Negli ultimi anni il numero degli allievi delle scuole è aumentato ma spesso la qualità dell’insegnamento è bassa. Nelle mie scuole si cerca di far passare il concetto dell’importanza dello studio, dell’impegno, valori validi anche per la vita quotidiana. Nella scuola di Roma c’è un corso professionale, mentre nelle altre sedi, in Veneto per esempio abbiamo una sede a Desenzano, cerchiamo di insegnare correttamente e seriamente a chi ama ballare ma non vuole farne una professione.
Ho attraversato il mare e sono venuto in Italia. E ho capito che siamo tutti uguali Hodavanti attraversato il mare alla vita ee sono venuto in Italia. che dovremmo essere E tutti ho capito che siamo tutti uguali uguali di fronte alle leggi. davanti alla vita e che dovremmo essere tutti uguali di fronte alle leggi.
Kledi sostiene la campagna dell'UNICEF Kledi sostiene la campagna dell'UNICEF
La tua vita personale e professionale è stata raccontata in un film e in un libro. Che ritratto ne esce? Il film, “Passo a due”, è del 2005 e doveva raccontare la storia della mia vita ma poi per ragioni di budget è stato ridotto. L’esperienza però è stata importante. Il libro è uscito per Mondadori nel 2009, è un romanzo autobiografico, dal titolo “Meglio di una favola”, dove ho raccontato ciò che ho vissuto prima di arrivare in Italia. Ci tenevo molto perché tutto quello che io sono oggi è frutto di un’infinità di sacrifici, situazioni difficili e trascorsi dai caratteri forti che completano la mia figura di bravo ballerino e bel ragazzo che tutti conoscono, qualità che aiutano ma che non bastano a fare un artista vero. Ci vogliono delle basi solide per non essere una cometa che splende per un attimo e poi scompare. E le tue virtù di uomo si vedono anche nel tuo impegno come testimone Unicef! L’esperienza è nata dall’incontro con Vincenzo Spadafora, che nel 2009 mi propose di diventare Testimonial del progetto “Pigotta per l’Unicef”. Poi sono diventato Testimonial della campagna “IOcomeTU - Mai nemici per la pelle”, campagna orientata al cambiamento sociale e che ribadisce l’inviolabilità del principio di non discriminazione a beneficio di gruppi vulnerabili di bambini e adolescenti, come i bambini e gli adolescenti di origine straniera, per i quali sembra diventato socialmente accettabile derogare su alcuni diritti universali. Quest’anno, l’8 maggio, parto per il Bangladesh per una missione sul campo in cui potrò assistere al lavoro dell’Unicef che in quei luoghi combatte il lavoro minorile. Lo spettacolo “Non solo Bolero” ti ha visto protagonista di ben 80 tappe in Italia. Ora cos’hai in cantiere? Sarò in Veneto, precisamente a Treviso, il 14, 15 e16 luglio, in occasione del 25° anniversario del locale concorso di danza che mi vedrà come ospite d’onore. A livello professionale invece ho in cantiere qualcosa di m molto bello per il teatro. Ma per ora è top secret!
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Ho sempre la testa tra le nuvole ...
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Music dreams
photographer:
AndreA Chemelli 路
stylist:
mAnuelA mezzetti 路
model-dancer:
AnnA KolesArovA
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nAnà Firenze by mAzzAnti >www.mAzzAntipiume.it< copricapo e boa:
sublime ea ers t f h make up:
niColettA ConteduCA, AniKA GerhArd ·
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sAbine l Atini, niColettA ConteduCA
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mantella e stola:
GAleotti >www.GAleottipiume.Com< 路
gonna tulle:
le CoC貌
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abito:
GAetAno nAvArrA 路
guanti:
pAolA FrAni
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abito e scarpe:
GAetAno nAvArrA 路
piume nere:
mAzzAnti
42 abito -foulard con piume:
mAzzAnti
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44 Il cinema è stato sempre fonte d’ispirazione per la moda. La recente visione di Black Swan mi ha portato un’illuminazione quasi folgorante: la metamorfosi del cigno durante il balletto è stata l’immagine di partenza su cui costruire il nostro servizio. Questa scena mi ha dato lo spunto di giocare con piume, organza, tulle e la tecnica del bodypainting trasformando la rivisitazione di un’opera di Tchaikovsky in moda. Manuela Mezzetti, fashion stylist
Sono sempre stato affascinato dal mondo della danza e l’incontro con Anna mi ha permesso di realizzare un servizio fotografico dedicato alla bellezza e all’eleganza di un corpo in movimento. La riuscita di immagini interessanti avviene tramite la collaborazione e la sintonia tra fotografo, stylist, truccatrice e modella. Infatti questo servizio mi è piaciuto proprio perché ognuno ha dato un ottimo contributo artistico. Il fatto che ci conosciamo tutti da tempo ha aiutato a creare la giusta atmosfera che, quando c’è, è la miglior situazione per far nascere belle fotografie. Andrea Chemelli, photographer
Mi rispecchio nel cigno bianco per la sua eleganza e delicatezza, mentre il cigno nero mi ha permesso di liberare il mio lato nascosto. Il cigno bianco è simbolo di purezza e fragilità ma anche di disciplina, il cigno nero si libera attraverso una femminilità aggressiva, sensuale ed intrigante. Il progetto di Andrea e Manuela mi ha affascinato perché unisce i due mondi in cui lavoro: danza e moda. Quando ho visto il film, è stato come trovare sullo schermo la mia vita, il mio “sudore”, i miei pensieri, l’interiorità appartenente a tutte le ballerine mai svelata sul palcoscenico. Anna Kolesarova, dancer-model
Se nella vita reale la maggior parte delle persone preferisce mostrare il lato bianco, nella moda è molto più divertente rivelare anche il lato oscuro dell’anima. La trasformazione di questo personaggio mi ha intrigato: volevo diversificare il make-up distanziandomi dalla mascherina nera proposta nel film e realizzando il piumaggio dei cigni tramite il bodypainting. Ho donato così al cigno bianco uno stile più romantico, mentre al cigno nero un’impronta moderna e dark. Nicoletta Conteduca, make up artist
Quando Manuela mi parlò della sua idea di realizzare un servizio sul Lago dei Cigni, e di parteciparne, per quanto riguarda il video, la cosa mi colse con emozione. Immaginare una favola romantica e trasporla nel contemporaneo è sempre stata una sfida per me molto importante. Il contemporaneo, credo, abbia bisogno di vivere anche dimostrando di sapere interpretare il classico e non solo di evaderne. In seguito l’incontro ed il lavoro con Andrea e Nicoletta mi ha portato ad osservare la loro maestria sul set e la certezza che il loro lavoro, oltre a quello di Manuela, doveva essere presente anche nel video. Ho deciso quindi di creare due video, due racconti e due titoli, per alcuni versi duplici e duali, per altri indipendenti, esattamente come il cigno della favola.
“White Swan_Sublime Feathers!”
“Queste storie non evvennero mai, ma sono sempre”, Sallustio, Degli dèi e del mondo. Spirava un dolce zefiro quella notte e la luna, più piena di un sogno, illuminava tutte le mie piume che riflettevano quella luce in bagliori cangianti, ne ero incantato. Gli altri stavano dormendo … ma io sentivo un fremito dentro di me e non riuscivo a stare nel solito posto. Il mio desiderio di cercare qualcosa di diverso ma più probabilmente di già esserlo senza saperlo … mi rendeva insofferente al fatto di rimanere tra i miei simili. Il loro essere sempre così allineati e perfetti, sempre a tempo e puntuali era ormai per me insopportabile, volevo essere libero. Il mio totale abbandono alla luna alimentava questa voglia di altrove … e, sotto un atteso raggio di luna, il mio corpo si animò senza che la volontà più lo controllasse. Cominciai una danza per me nuova e sconosciuta, ero inebriato dalla voglia di vivere libero: ora sapevo cosa significava essere un cigno nero.
“The Black Swan … is dead”
Adoro i mostri e mi piace ascoltarli mentre vengono da lontano. Mi sono sempre chiesto se esistono, ma forse siamo noi che li creiamo, a volte belli, a volte terrificanti. In questo viral movie traccio il profilo di un meraviglioso ed inquietante cigno nero che, per la sua bellezza, la sua diversità, il suo essere duplice e duale, il suo ricordarci le nostre inquietudini e debolezze, ed anche il suo essere così sfuggente ed ineffabile, viene ucciso. Un mostro sublime e fiero ma anche una creatura incantata e dolce che ci ammalia e forse senza volerlo ci seduce e che vorremmo quasi sopprimere per tanta invidiata bellezza. La sua pupilla è quindi lo specchio di ciò che segretamente molti di noi vorrebbero essere, ma non sono e non potranno mai essere. Il tema naturalmente riprende quello della diversità e lo affronta secondo la direttrice del contrasto, del positivo-negativo, della imprevedibilità e del nascondersi davanti a ciò che non si può negare, all’evidenza. Nel finale il battito di un cuore puro che si spegne e lo scatto di una macchina fotografica, simbolo della curiosità macabra e malata per un mostro innocente ucciso. Cristiano Bacchi, Video Designer Links su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=1A2Z7CNp_AA http://www.youtube.com/watch?v=Mx9AsoJA_VA
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L’interprete: Anna Kolesarova Per Anna i primi passi nel mondo sono stati sulle punte. “La danza è passione, sudore e movimento dell’anima, qualcosa di innato che diventa ragione di vita e di sacrifici”. Questa sua passione per la danza, nata inizialmente come un gioco, diventa materia di studio al Conservatorio Nazionale di Danza della Repubblica Slovacca all’età di nove anni. Successivamente entra alla scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, diplomandosi così nel 2003. La perfezione tecnica della danza classica viene presto affiancata allo stile libero e creativo del contemporaneo, danza in cui si sente pienamente rappresentata e in cui scopre un nuovo modo per far parlare il proprio corpo. “La danza ha molte sfumature, fa esprimere tutta la vasta gamma di emozioni che l’essere umano è in grado di provare”. Prosegue la sua carriera ballando al Teatro alla Scala, Gran Teatro la Fenice, al Balletto di Milano, al Teatro Puccini e in teatri di tutto il mondo. Con la compagnia Aiep partecipa all’European Dream Festival a New York, mentre con la compagnia L’Artistica svolge una tournée italiana ballando nel musical “Fame”. Balla anche con i grandi nomi della danza quali Luciana Savignano e Raffaele Paganini. Svolge anche spettacoli in televisione: a Sanremo Fashion si esibisce per lo stilista Ferretti, a Le Iene, nella fiction di Mediaset Non smettere di sognare, al Gran Concerto della Rai e nello spot Breil. Il desiderio per il suo futuro è quello di fondere il più possibile il mondo della danza a quello della moda e crearne una professione: “ho ricevuto per anni proposte di lavoro come modella, ma ballando in diverse compagnie, non ho mai potuto coltivare queste opportunità. Ora dedicandomi maggiormente all’insegnamento della danza classica e contemporanea, mi sento finalmente pronta ad approfondire quest’altra mia passione, sperando che m diventi anche una professione”.
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Ristorante Giapponese
MENÚ NO LIMITS Pranzo
Hokkaido
€
16,90
Cena
€
19,90
sushi sashimi tempura teppanyaki maki menrui e tanto altro ancora no limit
www.ristorantehokkaido.com
06 45.50.52.97
via del Castro Pretorio 10/12 angolo via Marsala 96/c (fronte ufficio postale)
gradita la prenotazione
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Shopping
è scoppiata
Antonio MArrAs
Il floreale, la pIù Importante tra le tendenze moda per la primavera estate 2011, è davvero IrrInuncIabIle! FIorI, FantasIe FlorealI stIlIzzate e stampe FlorealI caratterIzzano una metà abbondante delle collezIonI deI pIù ImportantI brand, donando un romantIcIsmo ormaI quasI InedIto non solo a vestItI, camicie e underwear, ma anche ad accessorI qualI borse e scarpe. Il tutto è reso ancor pIù evanescente daI tessutI leggerI, dalle trasparenze e dalle rouches e daI volant. le FantasIe botanIche e FlorealI spadroneggIano, magarI mescolate a fantasie tribali, maculati e batik, per restItuIre una combInazIone dI colorI e stIlI quasI aglI antIpodI, ma certamente In lInea con la tendenza fusion deI nostrI tempI.
la flower mania D&G
D&G BEnEtton D&G
D&G
plAylifE
Esprit CA Ar shoE
ninE-wEst
furlA
MAlipArMi
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Moda
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La contrapposizione, il dualismo, la lotta interiore della donna comune che vuole essere e cerca di essere altro da sĂŠ, da quello che è e d a q u e l l o c h e fa. Ecco quindi la rappresentazione delle faccende domestiche, qui simbolizzate con lâ&#x20AC;&#x2122;azione dello stirare. Una donna abbigliata e truccata diversamente da come ci si aspet terebbe in un contesto simile, ma come lei stessa v o r r e b b e e s s e r e. 52
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f ot o g r a f o :
Sim o n e Po m PoSi
fa s h i o n d e s i g n e r :
Au ro r A Pot en ti
make up modell a: a s s i st e n t i:
&
hair:
HĂŠloiSe BAldelli
H e l g A @tn t m o d e l S m i l A n o
F i l i P P o to m A S i a b i t i:
e
m e l i S YA lvA c
Au ro r A Pot en ti
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Fotografia
marco garofalo giovane promessa della fotografia italiana di Roberta Nebbioso
a figura femminile, quella maschile e il mondo ani animale, sono solo alcuni dei temi cui si dedica il lavoro fotografico di Marco Garofalo. Nato a Napoli nel 1984, nonostante la giovane età l’artista è stato avvolto dal sorriso del successo lungo tutto il suo percorso artistico; apprezzato dalla critica e ben accolto in diverse città europee in cui ha esposto le sue opere. L’arte di Marco Garofalo è una poetica fusione tra pittura e fotografia che affascina con la spettacolare immagine di corpi nudi, le cui aggraziate forme femminili e virili tratti maschili si intrecciano per dar vita ad un’armonia naturale. La sua è una personalità dalla tempra forte e incisiva, che si evidenzia nell’espressione di un dissenso molto acuto per un sistema sociale e politico da mutare, scuotere, colpire sottilmente attraverso una pungente comunicazione visiva. L’art photographer Marco Garofalo analizza, studia e indaga approfonditamente i temi che vuole trattare di volta in volta, prima di passare alla macchina fotografica e realizzare le proprie opere. “Ecco finalmente un giovane fotografo, ma di respiro già internazionale che ci propone una strada alternativa alle canoniche correnti della fotografia contemporanea”, queste le parole con le quali il professore Pier Francesco Listri lo descrive in occasione di una sua mostra a Firenze nel 2009. E ancora: “Il nostro fotografo compie almeno un paio di geniali commistioni. La prima è fondere insieme pittura e fotografia, la seconda è dare alle sue rappresentazioni, innocenti o bizzarre ma sempre con un pizzico di genialità, un di più di senso, cioè corredare l’immagine di valori di simbolo. Garofalo non «coglie» le sue immagini, ma le «costruisce»
secondo un senso scenico, o meglio fortemente scenografico, corredandole dell’istituto di racconto, anche ideologico, cioè etico e perfino politico: Garofalo dunque, per dir così, costruisce una serie di parabole laiche con le quali ci dice come vede il mondo. Paradossalmente, tanto più esse appaiono fresche, movimentate, ironiche, tanto più nascondono l’amaro di una denuncia. Ogni immagine di Garofalo è una sorta di «quadro vivente», costruito con allegra sapientemente magica minuzia, un microcosmo animato da mille accessori che fa però sempre centro sulla figura perlopiù femminile, ma non solo; quasi sempre esibita nella sua nudità, nudità come tabula rasa su cui scrivere il proprio messaggio nella bottiglia”. Ma sono anche altre le voci di esperti che tessono le lodi dell’opera di Garofalo: “Quello di Marco Garofalo è un clic che è riflesso, espressione dell’anima” sostiene infatti la critica Cecilia Ci che ha introdotto la mostra dell’artista a Rimini nel Luglio 2010. Tema della mostra, la musica in quanto esperienza soggettiva che varia da cultura a cultura, da epoca ad epoca. In questo caso, come descrive ancora la critica, “i soggetti sono uomini e donne, avvolti dallo spirito della musica: sono immagini ora più leggere, ora più calde, immagini dove regna il tema della musica che abbraccia i corpi. (…) Composizioni, dove entra in gioco l’espressività del corpo maschile e femminile, un gioco in cui, è la mu-
sica stessa a sedurre. (…) È allora che la poetica di Marco Garofalo, emerge intrisa di note, in un mondo che ci invita a riflettere sul binomio arte e musica. (…) Le opere, ritraggono corpi di donne semivestite, un violinista accanto, le note sulla pelle catturano i corpi poi, invitano al bacio saffico. Il candore, la purezza di un pianoforte bianco, sottolinea la forza di una donna bruna e aggressiva. Per un’elegante, studiata dissonanza. (…) E c’è ironia, l’abbandono al riso, i corpi disegnati da perfezione compositiva e la spensierata rievocazione di una Napoli d’altri tempi”. Altra tappa fondamentale nella carriera dell’artista, dopo le mostre di Roma, Firenze e Riccione è la personale al palazzo Giureconsulti di Milano, che arriva dopo la premiazione come “miglior giovane fotografo creativo italiano” da parte dell’associazione nazionale Fotografi Professionisti nell’anno 2009. Oggi è in mostra a Roma con un’esposizione dal titolo “La femminilità” dedicata alle donne, al connubio di anima e corpo femminili. La carriera del giovane fotografo ha ricevuto inoltre incoraggiamenti anche da voci d’oltreoceano, Garofalo è stato, infatti, elogiato per la sua creatività e incisività nell’affrontare temi attuali dall’Agorà Gallery di New York, dove ha in programma di esporre le sue opere. Un giovane talento, dunque, sempre più internazionale che farà anm cora a lungo parlare di sé.
Nota biografica Marco garofalo nasce a napoli nel 1984. l’artista manifesta la sua creatività soprattutto attraverso la fotografia e nel 2001 si iscrive all’istituto superiore di fotografia di roma; conseguendo, poi, un master in fotografia nel 2004, presso l’istituto europeo di design di roma. l a sua prima esperienza risale al lontano 1997, all’età di 13 anni, con la trasmissione televisiva “riccione moda italia”. in seguito, si trasferisce a milano e collabora con le agenzie di moda milanesi. in questo periodo realizza, anche, il suo primo calendario: trasformazione dei colori. risale al 2006 la sua prima partecipazione a un’esposizione, che sarà seguita da diverse mo stre collettive e personali. nel 2009 l’artista viene premiato come “Miglior giovaNe fotografo creativo italiaNo”, dall’A ssociAzione nAzionAle foto grAfi professionisti.
Mostre persoNali e collettive: 2011, aprile - mostra l a feMMiNilità, presso il White restAurAnt, via del tritone roma. 2010, dicembre - Mostra persoNale Marco garofalo, pAlAzzo giureconsulti, piazza duomo milano. 2010, luglio - mostra personale arte&Musica, pAlAzzo del turismo, riccione. 2009, novembre - mostra personale i fiori, fierA internAzionAle d’Arte modernA e contemporAneA , reggio emilia. 2009, ottobre - mostra collettiva coNteMporaN art, gAlleriA mentAnA, firenze. 2009, giugno - mostra personale tutta la collezioNe 2009 di Marco garofalo, a bordo della flottA msc fAntAsiA. 2008, dicembre, mostra personale, diavoli e Musica, Beige-romA, prestigiosa location al centro di trastevere in roma. 2007, maggio - mostra personale, gli ortaggi, Bio pArco di villa borghese, roma. 2006, ottobre - esposizione collettiva i tarocchi d’oggi, collezione dei 22 arcani maggiori, museo internAzionAle dei tArocchi di riola (bo).
>www.mgluces.com<
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Bellezza
finalmente arrivato il tempo di scoprirsi, il sole è sempre più caldo e c’è già chi ha fatto il primo tuffo al mare. Certo la nostra carnagione non è ancora pronta alla prova bikini ma già il fondotinta comincia a darci fastidio. C’è chi sceglie di sottoporsi alle sedute di lampade abbronzanti per sfoggiare un bell’incarnato già da subito ma le schiere di chi sostiene che facciano male alla pelle si ingrossano sempre più e sempre più donne preferiscono usare un buon prodotto effetto abbronzatura. Una buona crema e una terra illuminante fanno molto per la pelle che così si illumina idratandosi e non corre alcun rischio.
pelle pronta: arriva il sole!
Il fondotInta comIncIa a “pesare” percIò è tempo dI sceglIere Il prodotto gIusto, leggero e capace dI unIformare la texture senza appesantIre di Germana Urbani
Tra i prodotti migliori in commercio c’è il fondotinta Terracotta Skin Blonde o Brunettes di Guerlain che unisce in una texture evanescente e vellutata una combinazione di ingredienti davvero unici che regalano una correzione leggera, un colore abbronzato ma anche un effetto pelle nude. Gli oli evanescenti contribuiscono, inoltre, a stendere sulla pelle un film ultra fine che la protegge come una seconda pelle. I pigmenti Terracotta accendono il colorito in pochi secondi di una tinta naturale ma calda, come al ritorno da una vacanza. È impareggiabile la sensazione unica di non portare nulla sulla pelle, specie quando fa caldo. Per un trucco perfetto gli esperti consigliano sempre di abbinare un prodotto in polvere leggero e in questo caso si può scegliere la Poudre Bronzante Hydratante Terracotta sempre di Guerlain, una vera “complice” per le donne: non lascia tracce, né macchie, giusto un allure caldo e naturale. Anche Dior ha creato un prodotto pensato per le prime esposizioni al sole, infatti la Crème Protectice Sublimante Visage Dior Bronze spf15, protegge dai raggi Uva, Uvb e dai radicali liberi. Un vero toccasana per le pelli chiare che soffrono maggiormente anche i primi bagni di sole in città. La crema gel di Clinique ha raddoppiato, invece, la sua funzione divenendo idratante e colorata. Misture Surge Face Tinted Moisturizer spf15 di Clinique è perfetta per quando fa caldo e non si vogliono avere fastidiose sensazioni di “pesantezza” sulla pelle. Nonostante sia leggerissima copre a dovere discromie della pelle e piccole imperfezioni, è dunque adatta a chi vuole lasciare il fondotinta nel cassetto ma non vuole rinunciare ad una pelle uniforme. Per ottenere un effetto migliore è consigliabile stendere la crema con una spugnetta in silicone oppure con un pennello da fondotinta.
E chi vuole avere una pelle perfetta, abbini a questa crema il fondotinta Superbalanced Powder formula minerale, dotato di una ghiera in metallo che dosa la polvere da usare. Dav-vero comodo anche da portare in borsetta senza il timore di sporcare. Infinite Bronze Face Bronzer di Lancaster promette una bellezza baciata dal sole. Face Luminizer, prodotto dedicato alle carnagioni particolarmente chiare e ideale nei cambi di stagione, ha una favolosa formula liquida, colorata, simile ad un’emissione di radiazioni luminose e si adatta a qualsiasi intensità di luce conferendo splendore impeccabile alla pelle. Questo innovativo prodotto si prende anche cura della pelle grazie ad un complesso idratante a base di soia abbinato ad un esclusivo cocktail di anti-ossidanti e ad un fattore SPF15 per la protezione quotidiana. Anche questo prodotto va abbinato alla Cipria Compatta Beauty Kaleidoscope che ha la capacità di esaltare la luce di Face Luminizer coniugandosi perfettamente con Beauty Kaleidoscope per diffondere la luce e conferire massima versatilità e tonalità di colore. Per chi invece voglia usare un prodotto davvero particolare consigliamo l’olio olio di Nuxe, un’olio secco versione Oro dalla formula iperattiva è un’inedita associazione di Oli vegetali preziosi al 30% e di Vitamina E per nutrire, riparare, ammorbidire in un solo gesto il viso, il corpo e i capelli. Le sue Polveri madreperlate oro multi-riflessi illuminano tutti i tipi di pelle e di capelli con sottili riflessi dorati. Adatti m alle calde atmosfere estive.
>www.guerlain.com< >www.dior.com< >www.cliniqueitaly.it< >www.lancasteritaly.com< >www.nuxe.itv<
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Benessere
Nordic walking una vera moda
Più giovani, Più iù sani e Più belli. lo assicurano gli studi di medicina sPortiva che hanno evidenziato come questa disciPlina sia un vero toccasana Per l’organismo e il suo benessere di Germana Urbani
rriva dalla Finlandia e ha già contagiato l’Italia dalle Alpi alla Sicilia. Si chiama Nordic walking, propriamente camminata nordica, e si pratica usando delle racchette molto simili a quelle che si usano per sciare. Oggi in molti paesi d’Europa è una delle attività fisiche che vanno per la maggiore perché, praticata all’aria aperta e in gruppo, è in grado di sollecitare ben 600 muscoli del corpo e regalare una
forma fisica invidiabile senza fare sforzi particolari. Basti pensare che si consumano il 46% di energie in più rispetto al jogging tradizionale. Niente di meglio della bella stagione, dunque, per provare qualcosa che può soddisfare il desiderio di stare all’aperto, perdere qualche chilo di troppo e ritrovare il benessere in modo dolce e divertente. Proprio perché sta diventando una moda planetaria, su questo sport
sono stati fatti numerosi studi, tra questi quelli dell’Istituto Cooper di Dallas, che hanno evidenziato come questa attività sia fonte di benessere fisico da molti punti di vista. A quanto pare, camminare con le racchette aiuta a sciogliere la tensione accumulata durante le ore di lavoro dal collo e dalle spalle, se si usano bene i bastoncini, infatti, si cammina dritti migliorando anche la postura. Inoltre, aiutati dalle racchette, viene naturale allungare il passo aumentando così la frequenza cardiaca. Tutta salute, perché così il corpo inizia a bruciare le calorie in eccesso aiutato dal fatto che praticando questo sport si muove l’85% della muscolatura. Proprio per questo il Nordic walking è più efficace del 40% rispetto al walking senza bastoncini. E chi teme di mettere sotto pressione le proprie articolazioni non deve preoccuparsi, infatti è stato dimostrato che, anzi, il carico sull’apparato motorio durante il movimento viene allegge-
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64 rito salvaguardando maggiormente le articolazioni di caviglie, ginocchia e colonna vertebrale. Inoltre grazie al coinvolgimento attivo della muscolatura ausiliaria dell’apparato respiratorio, si incrementa l’ossigenazione dell’intero organismo e si ritarda il processo di invecchiamento! Il Nordic walking è vero elisir di lunga vita che rinforza il sistema immunitario e stimola l’eliminazione degli ormoni originati dallo stress. Un toccasana per la vita ad alta tensione che conduciamo ogni giorno! Non c’è limite d’età per praticare questo sport e le possibilità sono moltissime. Ormai quasi in ogni città c’è un’associazione o un gruppo che lo pratica abitualmente e che organizza uscite domenicali o weekend in montagna e al mare. È talmente popolare quest’attività che le località turistiche più attente propongono dei pacchetti vacanza con escursioni e guide Nordic walking, basta scegliere e godersi il panorama.
Quanto all’attrezzatura, non preoccupatevi, la camminata nordica non richiede un corredo costoso. Basta avere un buon paio di scarpe e di racchette apposite della giusta lunghezza: il gomito piegato deve stare a 90 gradi rispetto al terreno. Sono consigliati i bastoncini in fibra di carbonio e vetro che assorbono perfettamente le vibrazioni, inoltre sono leggerissimi e ciò evita il generarsi di tensioni nei muscoli delle spalle e del collo. Caratteristica importante del bastoncino è lo speciale lacciolo per le mani. Studiato in modo specifico per il Nordic walking, permette di offrire alla mano una presa sempre ben stabile sull’impugnatura e tale da permettere una conduzione precisa dei bastoni, senza che debbano essere sempre stretti saldamente. Questo facilita il costante aprirsi e chiudersi della mano durante il movimento che è uno degli aspetti più importanti della tecnica di base del Nordic walking. La tecnica, infatti, è importantissima e per farla propria è bene seguire da subito un corso con un istruttore specializzato formatosi presso l’associazione nazionale Nordic walking. m
Per un incantevole week-end a VeNezIa
Nato dal restauro di un’antico casale veneto e trasformato in confortevole albergo, immerso in un parco di 12.000 mq., l’Hotel è ad 1 Km. dall’aeroporto Marco Polo, a 10 minuti da Venezia e a 5 minuti dal Casinò di Venezia. Per un soggiorno turistico o per un viaggio di lavoro, è ideale per chi cerca un hotel a Venezia in grado di offrire classe e calore senza rinunciare alla comodità di una struttura confortevole e facilmente raggiungibile.
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Roma
le forme dell’amore una sfilata non convenzionale per genere e abiti per il 25° anniversario della fondazione canonica della parrocchia nostra signora di fatima.
a Parrocchia Nostra Signora di Fatima ha organizzato come ogni anno ad Aranova (Fiumicino, Rm) una festa popolare (13-22 Maggio 2011). Quest’anno, in particolare, ricorre il 25° anniversario della fondazione canonica della Parrocchia. Una sezione del programma civile prevedeva una sfilata di moda (direzione artistica Laura Masielli), che si è svolta Domenica 15 Maggio alle ore 20 e 45. Tema della sfilata è stato l’Amore. Sono stati presentati gli abiti da sposa e da cerimonia della collezione “Atlantide” della giovane stilista Elisa. Una collezione che, a detta della stilista, restituisce dignità e purezza alla femminilità della sposa. Elisa, con la sua nuova collezione, rompe i confini tra la sfera interiore e la sua riproduzione fedele in immagini esteriori. Le acconciature e il trucco sono a cura del gruppo “Fuori di Testa”, esperti comunicatori di moda e tendenza. Da sempre impegnati nella ricerca di nuove forme di stile, sempre in linea con le nuove tendenze. Ad ogni abito, un’acconciatura! un impegno notevole per Stefania Baldassarri ed il suo team che hanno riscosso a fine serata consensi ed applausi da parte di tutto il pubblico presente. m
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Fashion e food
le Ciambelle di Valeria Oppenheimer di Barbara Molinario ciambella, quella morbida corazza che proa ciambella tegge il punto vita, e che poche donne possono vantare di non possedere, è diventata oggetto di attenzioni da un bel po’di tempo. Discussioni su discussioni si susseguono sulla moda fatta da modelle anoressiche, sulle ragazze plagiate da un modello di pubblicità che distorce la realtà. Se ne sono occupati tutti, dalle riviste al Ministero della Salute, dalle Organizzazioni scientifiche alle scuole. Ultima in ordine di tempo la direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, che lancia una provocazione/proposta: chiudere tutti i siti pro anoressia. Di marchi di moda che disegnano linee dedicate alle donne che vestono e vivono al di là della taglia 42 ce ne sono. Da Marina Rinaldi a Luisa Viola, da Persona a Fiorella Rubino, anche Krizia ha realizzato una linea confort che ha chiamato “Per Te”. Numerose le modelle over, che hanno fatto delle proprie curve un punto di forza e non un motivo di tristezza. D’altronde l’importante è essere in salute e non esagerare con le ciambelle … né troppe né troppo poche.
on tutte riescono col buco, eppure rie riescono sempre a stuzzicare il nostro ap appetito. Grandi come torte o semplici mignon, al vino, al mosto o fritte e ricoperte di zucchero, le ciambelle sono irresistibili a tutte le ore della giornata, perfette per la colazione, ma anche per uno spuntino notturno. Dolci o salate, queste prelibatezze vengono apprezzate in tutto il mondo. In Ungheria, ad esempio, sembra che siano un dessert tipico dei banchetti di nozze. Negli Stati Uniti, nel 1950, è stata fondata a Quincy, nel Massachussetts, la famosa catena internazionale Dunkin Donuts, dove si possono gustare ciambelle di ogni forma, gusto e dimensione. Ma si, proprio quelle per cui va matto Homer Simpson! Sebbene nel 1999 in Italia (a Roma, per la precisione) siano nati alcuni negozi Dunkin Donuts, l’esperimento non ha avuto successo e così per assaggiare le donuts americane siamo costretti a fare qualche chilometro. Fortunatamente per gustare le nostrane ciambelle al vino ci bastano pochi semplici ingredienti e qualche minuto per metterli insieme… • 300 gr di farina 00 • 130 gr di zucchero (più una manciata per decorare) • poco meno di 1 dl d’olio d’oliva • poco più di 1 dl di vino prosecco • 1 pizzico di sale • 1 pizzico di lievito - impastare insieme tutti gli ingredienti. - formare delle ciambelline ed adagiarle sulla placca da forno distanziate, in modo che non si attacchino tra loro durante la cottura. - spolverare con lo zucchero e far lievitare 15 minuti. - cuocere in forno preriscaldato a 180° per mezz’ora circa. Buon appetito!
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Motori
Volkswagen Beetle
di Carmelo Bongiovanni Carmelo Bongiovanni, 53 anni, milanese. Giornalista professionista dal 1989, ha diretto negli anni ’90 Automobilismo, mensile del Gruppo Editoriale Edisport. È stato direttore del mensile AutoCapital e del bimestrale AutoIn 4x4 dal 2001 al 2004. Successivamente ha ideato e curato Motor & Life, format settimanale di auto, economia e costume, in onda su 24Ore TV, il canale satellitare de Il Sole 24 Ore. Recentemente è stato responsabile della sezione Automotive del quotidiano economico Finanza & Mercati di Editori Per La Finanza Spa. Attualmente è direttore editoriale di CAR Magazine, l’edizione italiana del mensile inglese CAR e direttore di CarTv, web-tv del Gruppo Centodieci. Collabora con diverse testate giornalistiche ed è opinionista sportivo per il network televisivo 7Gold.
a bottiglietta della Coca Cola, l’iPhone, gli occhiali da sole Ray Ban Aviator, la Beetle: come è possibile trovare una nuova interpretazione di un tor design così noto e indipendente? Alla Volkswagen pare proprio ci siano riusciti. Per dar vita alla nuova Beetle i designer della Casa tedesca sapevano bene che dovevano lavorare sul profilo originario del Maggiolino, ancor più che su quello della versione New Beetle del 1998 e porre inoltre l’accento su proporzioni estremamente dinamiche. Tra l’altro, non pochi componenti del team possiedono un Maggiolino d’epoca, che è diventato anche tra i giovani designer un oggetto di culto. È nato così a Wolfsburg il progetto finale della Beetle 2011, un’auto moderna e al tempo stesso un omaggio a un design che ha dato origine a un intero Gruppo automobilistico. Uno stile inconfondibile: mettendo la prima Beetle e quella nuova in una stanza e illuminando esclusivamente il tetto per
osservarne il profilo, si può apprezzare, specie nella zona posteriore, che la linea del tetto è praticamente identica. Inoltre, tra i tratti distintivi di sempre della vettura, spiccano naturalmente i proiettori di forma circolare, che per la prima volta hanno fari bixeno con luci diurne LED, i parafanghi sporgenti, la forma del cofano, il sottoporta e relativi listelli e, ora più che mai, la possibilità di montare ruote grandi, fino a 19 pollici. È invece inedito lo spoiler posteriore, ben integrato nel design. Di serie in abbinamento con i motori TSI 160 e 200 CV ha anche un’importante funzione aerodinamica. La parte superiore dello spoiler è sempre verniciata di colore nero, mentre quella inferiore riprende lo stesso colore della vettura. Le tinte offerte per la Beetle sono ora 12 tra cui le vivaci “Sunflower” o “Denim Blue”. Internamente la plancia della Beetle è davvero unica, inconfondibile, “cool” e classica allo stesso tempo, oltre che realizzata con estrema attenzione ai dettagli. Una plancia, insomma, che si fa notare. Tutto è a portata di mano e di sguardo. La forma e i colori della plancia, verniciata o con finitura “carbon look”, riportano al primo Maggiolino, pur senza avere un aspetto rétro. Per il mercato europeo la plancia verrà verniciata in “Pepper Grey” per la versione d’accesso e nello stesso colore della carrozzeria per l’allestimento “Design”. Per la versione “Sport” è previsto, invece, il “carbon look”. Indipendentemente dalla finitura, si è comunque al cospetto di una plancia progettata per una vettura moderna. Grazie alla sua ergonomia, infatti, chi si mette al volante riuscirebbe a raggiungere tutti i comandi anche a occhi chiusi. Il guidatore ha davanti a sé tre strumenti di forma circolare, contagiri, tachimetro con display multifunzione e indicatore livello carburante, che gli forniscono tutte le informazioni importanti. A partire dall’allestimento “Design”, le bocchette di aerazione regolabili e la strumentazione sono impreziosite da cro-
Renault Wind Wave edition
Convertibile
molto originale, dotata di un innovativo tetto apribile partiColarmente rapido, la Renault Wind strizza l’oCChio a Chi desidera una spider Che sia anChe Compatta e pratiCa nell’utilizzo quo tidiano. grazie alle sue dimensioni, infatti, la Wind si rivela agile in Città ed è l’uniCa a proporre un vano bagagli Con un volume Costante di 270 litri, qualunque sia la posizione del tetto. dallo sCorso mese, inoltre, è in vendita la “Wave Edition”, Caratterizzata da un equipaggiamento Completo offerto a un prezzo aCCessibile. il suo listino, infatti, parte dai 17.500 euro della versione Con motore “milledue” da 100 Cv, mentre quella Con il più potente “millesei” da 133 Cv Costa 18.500 euro. l a Wind Wave Edition si distingue per il suo look sportivo e sCattante. il design è esaltato, inoltre, da CerChi in lega “Emotion” da 16 polliCi, CorniCi delle prese d’aria anteriori in tinta grigio satinato, “rear bumps” in tinta Carrozzeria e terminale di sCariCo Cromato. l a vettura è disponibile nella tinta opaCa “bianCo ghiaCCio” e nelle tinte metalizzate “blu majo relle”, “rosso dinamiCo”, “grigio altiCa” e “nero naCré”. in abitaColo la sportività di questa coupé roadster renault si esprime in diversi dettagli ed equipaggiamenti, disponibili di serie: la palpebra del quadro strumenti in nero trasluCido, la pedaliera sportiva in alluminio, il pomello del Cambio in pelle, il volante sportivo in pelle regolabile in altezza e le soglie battitaCCo griffate “Wind”. i sedili avvolgenti Con poggiatesta integrati Completano l’ambiente interno, Coniugando una posizione di guida ergonomiCa e sportiva Con un maggior livello di siCurezza passiva. per garantire al Cliente un Confort anCora maggiore nell’utilizzo quotidiano, la Wind Wave Edition si distingue per la presenza, di serie, del Climatizzatore automatiCo. inoltre, sono presenti numerosi dispositivi a vantaggio di una vita a bordo di alto livello: Chiusura Centralizzata a distanza, Computer di bordo, lunotto auto -sbrinante, radio Cd mp3 “2x 20W”, regolatore /limitatore di veloCità, retro visori esterni elettriCi, sedili sportivi Con poggiatesta integrati e tetto rotativo Con Comando elettriCo.
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mature. La stessa finitura caratterizza anche i sistemi audio e di navigazione sistemati ben in vista al centro della plancia. Inoltre, come nella Beetle originale, anche la nuova versione presenta un cassetto portaoggetti con sportellino, posto sul lato passeggero e “a filo” con la plancia. Un’altra novità riguarda i volanti, creati appositamente per la Beetle che, in base agli allestimenti, possono avere le razze verniciate. Abbandonando il tetto bombato della precedente versione, la nuova Beetle ha la parte anteriore un po’ più piatta e internamente è alta 1.044 mm anziché
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1.082 mm. Nella parte posteriore, invece, il tetto allungato garantisce una maggiore sensazione di spazio. Decisamente più grande è il bagagliaio, che adesso ha una capacità di 310 litri, contro i 209 precedenti. Lo schienale dei sedili posteriori può essere diviso e ribaltato, mentre il portellone con larga apertura permette di caricare in tutta comodità. Quanto alla parte meccanica, In Europa la nuova Beetle sarà disponibile esclusivamente con motori sovralimentati. Tutte le diverse motorizzazioni previste vengono utilizzate per la prima volta su questo modello. Il pas-
71 Peugeot SWeet YeaRS
saggio ai propulsori sovralimentati con iniezione diretta di benzina “TSI” e gasolio “TDI common rail” permette di ottenere, rispetto al modello precedente, una significativa riduzione di consumi ed emissioni. I tre motori a benzina raggiungono 105,160 e 200 CV, mentre i due diesel erogano 105 e 140 CV di potenza massima. Affinché le potenzialità delle Beetle più ricche di cavalli possano contare su un’ aderenza ottimale in tutte le situazioni, in abbinamento alle motorizzazioni da 160 e 200 CV è previsto di serie il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale “XDS”. Questo sistema migliora
stile
la maneggevolezza quando si affrontano le curve a velocità sostenuta, riducendo il sottosterzo e dando alla vettura un assetto “neutro”. Per ciò che riguarda le dotazioni, Volkswagen prevede tre livelli di equipaggiamento, “Beetle”, “Design” e “Sport”, tutti personalizzabili da una serie di accessori a richiesta, molti dei quali appositamente realizzati per questo modello. Tra gli altri, ad esempio, è disponibile un impianto audio Fender davvero unico. In collaborazione con Panasonic, infatti, il leggendario produttore americano di chitarre e amplificatori mette a disposizione il suo know-how in esclusiva per Volkswagen. Nasce così un impianto con un “Bassbox” aggiuntivo e 400 watt di potenza. Per i clienti che lo scelgono, c’è anche un’interessante illuminazione ambiente a intensità regolabile per l’abitacolo, che prevede, oltre a un’illuminazione indiretta, due anelli luminosi che incorniciano gli altoparlanti nelle porte. La Beetle, insomma, continua a raccontare la sua storia, quella di un modello irripetibile, quella dell’auto più famosa al mondo, prodotta dal 1938 a oggi in quasi 23 milioni di esemplari. Per chi già la sta sognando, occorre soltanto un po’ di pazienza. Da noi, infatti, come per il resto dell’Europa, il nuovo modello sarà disponibile nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno. m
dinamiCo, equipaggiamento Completo, grande siCurezza e una gamma ben artiColata, in grado di soddisfare le aspettative della Clientela più varia: questi i punti di forza della 207, la vettura Compatta di Casa Peugeot molto apprezzata sia dal publiCo masChile, sia da quello femminile. un ulteriore slanCio al modello, viene ora dalla serie Sweet Years, ovvero un interpretazione più grintosa, nata per essere sempre alla moda e al passo Con i tempi, frutto della Collaborazione tra il “Leone” e il noto marChio di tendenza nell’abbigliamento per i giovani. non è un Caso Che la nuova 207 Sweet Years debutti sul merCato lanCiata da uno spot Con due protagonisti fashion, Melissa Satta e Luca Calvani, attori di uno short movie Che ha Come sfondo una milano notturna, suggestiva e moderna. l a musiCa del film, molto affasCinante, punta a diventare un suCCesso dell’estate 2011: il brano dell’artista blues jazz Filippo Tirincanti si intitola “She smiles” e verrà utilizzato per lanCiare il suo nuovo album usCito lo sCorso 19 aprile. Caratterizzata da una serie di elementi Che la distinguono all’esterno e in abitaColo rispetto al modello d’origine, la nuova 207 Sweet Years interessa le tre varianti di Carrozzeria della fortunata vettura franCese: la berlina “due volumi” Con portellone, a 3 e 5 porte, la station wagon e la CC, coupé-cabriolet Con tetto rigido retrattile elettriCamente. esternamente la Sweet Years si differenzia grazie al frontale Con griglia verniCiata in tinta alluminio e fendinebbia di serie, per le fian Cate Caratterizzate dai CerChi in lega, dalle modanature in tinta Con profili Cromati e dai badge speCifiCi. l’abitaColo, inveCe, è valorizzato da dettagli di personalizzazione quali i nuovi interni, a sCelta nero/ rosso o nero/grigio in tessuto e gli appoggiatesta Con logo “Sweet
Years”. riCCa la dotazione di serie, Che Comprende, tra gli altri, Climatizzatore manuale, fendinebbia, CerChi in lega, Wip bluetooth (kit mani libere bluetooth, presa usb/jaCk, radio Cd Con Comandi al volante), sei airbag, esp, abs Con assistenza alla frenata di emergenza e ripartitore elettroniCo della frenata. anChe la gamma delle motorizzazioni si presenta ampia, in grado di soddisfare tutti i tipi di utilizzo, ma sempre nel massimo rispetto dell’ambiente. su berlina e station Wagon sono disponibili i propulsori a benzina, 1.4 da 75 Cv e 1.4 vti da 95 Cv, mentre i diesel sono l’ 1.4 hdi da 70 Cv e l’ 1.6 hdi da 93 Cv, entrambi Con filtro antipartiColato “fap” di serie. sulla versione CC sono inveCe disponibili i più sportivi 1.6 vti da 120 Cv, benzina e 1.6 hdi, diesel, Con 112 C v e “fap”. i prezzi partono da 14.700 euro.
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Gianni anGelini
Week-end e dintorni
di Isa Grassano · foto di Lucrezia Argentiero
nel mondo dei Gonzaga festosi puttini alati, paffutelli e panciuti, che arricchiscono la volta della Camera degli Sposi di Palazzo Ducale, mi osservano dall’alto e sembrano sorridermi. Alzo lo sguardo in alto, sorrido anch’io, ma poi subito mi distraggo, attratta dalle pareti che si animano di una folla di personaggi. C’è il Marchese Ludovico II, mentre colloquia con Marsilio Andreasi, suo segretario particolare, raffigurato su una posizione di primo piano rispetto al resto della famiglia. C’è sua moglie Barbara di Brandeburgo, con un’espressione corrucciata e severa. Ci sono i figli. E ancora i dignitari e i paggi in sopravveste e calzamaglia bicolore che si affollano sulla
scala che conduce alla terrazza. A dispetto del nome, infatti, non era una camera nuziale ma un locale di alta rappresentanza della corte. Per cinque minuti (è il tempo massimo di permanenza, forse un po’ pochi per godere appieno di tutta la magnificenza, ma l’elevato numero dei visitatori, pur se con un massimo di 1500 al giorno, altera il microclima e diventa quindi una minaccia per le opere) m’immergo nella vita dei Gonzaga a Mantova, una delle più raffinate corti del Rinascimento Italiano. Sto per uscire, ma mi sento ancora osservata: nascosto tra le foglie, di una finta colonna, fa capolino la testa di Andrea Mantegna. Sembra quasi dirmi: “guarda che tutta questa
meraviglia è opera mia ed io nella vicende di corte sono stato sempre presente”. Chissà se quando arrivò, nel 1460, avrebbe mai immaginato che sarebbe rimasto qui fino alla morte, legando per sempre il suo nome a quello della città? Chissà se avrebbe mai immaginato che con le sue opere (pur con perdite molto pesanti, come i Trionfi di Cesare di Palazzo San Sebastiano che sono copie identiche degli originali esposti ad Hampton Court) avrebbe contribuito, insieme ad altri grandi artisti come Leon Battista Alberti e Luca Fancelli, a far entrare Mantova nell’Olimpo dell’Unesco (dal 2008, insieme alla vicina Sabbioneta).
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Decido così di andare alla ricerca di quelle meraviglie che hanno fatto grande la città lombarda. Mi muovo da Piazza Sordello, con il naso all’insù per non lasciarmi sfuggire nulla, ma stando attenta a non inciampare in qualche ruota di bicicletta. Ce ne sono davvero tante qui, mi dicono sia la città con il più alto numero di piste ciclabili e che nel 2012 aumenteranno ancora di più, fino a 30, per
fare di questa graziosa cittadina una piccola Amsterdam. Se fossi un po’ meno imbranata prenderei una bici anch’io (in più punti si possono noleggiare) ma è meglio affidarsi alle mie gambe (anche se non sono la sola. Il Comune propone tre itinerari di trekking urbano, “Cammina Mantova”, il 4 giugno, 15 agosto e 25 settembre, per godere della storia, ammirando monumenti e palazzi d’epoca passo
dopo passo). Attraverso piazza Broletto e arrivo in piazza delle Erbe dove spicca il Palazzo della Ragione con la torre dell’orologio astronomico-astrologico, una meraviglia meccanica del ’500 che segna le ore da innumerevoli anni, scandendo i momenti di Mantova. Di recente, al suo interno, ospita il nuovo “Museo dell’Opera”, dove poter ammirare oggetti e ingranaggi tralasciati o sostituiti nel corso del tempo da
particolare del soffitto della
a sinistra: sala dei GiGanti
corridoio di palazzo ducale vista esterna di palazzo te scorcio della camera dei cavalli alcuni particolari esterni di
palazzo te
LA CELEBRAZIONE DELL’UNESCO l’Unesco celebra la Giornata Mondiale della Diversità Culturale. per festeGGiare questa ricorrenza, i due siti unesco, Mantova e Sabbioneta, racconteranno ai visitatori, attraverso le parole e Gli occhi dei raGazzi (studenti dai 3 ai 18 anni), le eccellenze delle due cittadine riconosciute patrimonio mondiale dell’umanità. “Mantova e Sabbioneta: città esemplari della cultura del Rinascimento. Conoscerle per salvaguardarle”. nella Giornata del 21 maGGio e per tutta la durata dell’esposizione, fino al 29 maGGio, i Giovani raccontano, attraverso mostre, performance, laboratori e visite Guidate le loro città. ma le due cittadine sono unite oltre che dalle bellezze architettoniche, anche da un nuovo percorso ciclabile, per scoprire tesori al di fuori dei soliti circuiti. 47 chi lometri, per perdersi nelle bellezze del paesaGGio, tra vi Gneti e frutteti di mele, ombrosi boschi di latifoGlie ed enormi distese di campi coltivati. pedalata dopo pedalata, mentre i dettaGli si perdono e le case sembrano un impasto di colori caldi, si arriva, quasi improvvisamente, a sabbioneta (edificata tra il 1556 e il 1591 per volere di vespasiano GonzaGa), la “piccola atene” del rinasci mento, “la città ideale”, come è stata definita. si sbuca direttamente in piazza ducale che si svela in tutta la sua bellezza, con il palazzo ducale simbolo della sua Gran dezza. all’interno si possono ammirare un susseGuirsi di sale, come quella delle aquile, deGli imperatori, deGli elefanti. un altro Gioiello è il teatro all’antica, realizzato dall’architetto vincenzo scamozzi (tra il 1588 e il 1590). una vera rivoluzione per l’epoca: “inventò” il camerino per Gli artisti e i foyer separati per Gli uomini e le donne.
info: Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco tel. +39 0376 338677-676 www.mantovasabbioneta- unesco.it
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chi mise mano all’orologio: la corona quattrocentesca, le lancette, i segni zodiacali in rame sbalzato. Uno sguardo veloce alla vicina Rotonda di San Lorenzo, una delle più antiche, ed eccomi nella piccola e raccolta piazza Mantegna. Mi si svela a poco a poco con l’imponente prospetto della Basilica di Sant’Andrea - a far da contrasto all’angusto spazio della piazza - massima espressione del genio di Leon Battista Alberti. Entro e mi sento una specie di pulviscolo nella casa di Dio: la chiesa è enorme, oltre 100 metri di lunghezza, 19 di larghezza e 28 di altezza, ma allo stesso tempo mi sento protetta, lo stesso senso di protezione che forse avvertiva il Mantegna, tanto da chiedere di essere sepolto qui. Il tempo passa in fretta, devo andare verso la mia prossima tappa: Palazzo Te. Una dimora bellissima, frutto della passione e della creatività di Giulio Romano, che volle interpretare i desideri del duca Federico II Gonzaga, e la realizzò pensando ad un luogo destinato all’ozio del principe. All’interno, in un vortice di stanze che si susseguono, il mio sguardo è attratto dai destrieri preferiti dal principe (volle immortalarli in una sala ad hoc per loro, quella “Dei Cavalli”). Mi piace il cavallo Glorioso di un grigio lucente e anche il dolce Bataglia, dal mantello rossiccio, però per il duca, il più amato era Morel Favorito. Ma è la Sala dei Giganti che mi rapisce e mi emoziona. Le decorazioni pittoriche non lasciano libero neanche un centimetro delle pareti arrotondate. È un tripudio di colori, intensi, accesi che s’inseguono sui corpi e sui vestiti, tra le barbe dei giganti che si torcono sotto il peso delle falde del monte e sembrano crollarmi sulla testa. E cosa curiosa, se parlo, la mia voce produce un notevole eco che amplifica a dismisura il rumore facendo sembrare la sala un’enorme piazza affollata. Ma non sono ancora stanca di questa full immersion nell’arte. Palazzo San Sebastiano, poco distante,
è un’altra residenza signorile che non posso lasciarmi sfuggire. Oggi è museo della città e conserva notevoli cicli d’affreschi, come le imprese gonzaghesche del Crogiolo, del Porcospino, del Sole. Un’occhiata alle copie dei Trionfi di Cesare, davvero belli, pur se non sono gli originali. E non mancano la varie simbologie, tra le quali “l’Allegoria dell’Occasione”, dove l’occasione è una figura di donna su una sfera, em-
blema di instabilità, per via dei piedi alati, e, allo stesso tempo, immagine della fuggevolezza, calva, con un solo ciuffo di capelli sulla fronte, perché l’occasione si prende quando arriva, altrimenti si rimane in compagnia del rimorso o del rimpianto. Io non voglio rimpianti e, quindi visto che sono qui, non posso non assaggiare qualche piatto della tradizione locale. Riprendo la strada e, sempre a testa in sù per guardare palazzi e
Da sinistra: torre Dell’orologio (Mantova) e interno Del Museo Dell’orologio, un particolare e interno Del
santuario Delle grazie a curtatone particolare Degli affreschi Della
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sala Dei giganti a palazzo te
77 balconcini, ritorno in centro. Piazza delle Erbe ha tanti graziosi e tipici ristoranti con i tavolini all’aperto. Ne scelgo uno a caso, attratta dal nome, il Grifone Bianco, (scopro poi che s’ispira ad una contrada del ’400). Mi lascio consigliare e alla fine opto per un risotto alla pilota, cucinato secondo l’uso degli antichi pilatori del riso, condito con pesto di carne di maiale e accompagnato dal pontèl, braciola o costina di maiale
in umido, un’insalata di cappone con mostarda di mele e uva passa, una rielaborazione di antiche ricette della famiglia Gonzaga e concludo con la sbrisolona, il cui nome deriva dalle deliziose briciole che si formano quando viene spezzata a mano, perché è d’obbligo non tagliarla. Ora capisco perchè i puttini della Camera degli Sposi sono così paffutelli. Impossibile resistere a tante bontà gastronomiche. m
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Editoriale
Good Look Roma profuma di primavera, ed anche se ogni tanto piove, e l’aria profuma di terra, l’atmosfera è calda e dolce. Guardo lo splendido scorcio che mi regala la posizione privilegiata sulle terrazze del Colosseo. E’ pomeriggio, il sole si è appena inclinato, illumina le foglie, i tulipani, gli alberi in fiore. La città è in fermento (più del solito) per i tanti avvenimenti che animano le strade; e per una volta, invece che bandiere di partiti politici si vedono le bandiere gialle del papato che festeggiano la beatificazione di Giovanni Paolo II. Telecamere da tutto il mondo affollano le strade. Ed il concerto del primo maggio ha portato tanti giovani da tutta Italia per condividere un’emozione. Poi la sera Roma diventa palcoscenico di feste di ogni tipo, solo chi vuole si deprime e sente solo. Look è entrato per voi negli avvenimenti più in. Barbara Molinario
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Presentata la nuova Lamborghini Aventador oma Capitale del Made in Italy” queste le parole del sindaco Aven Gianni Alemanno, che ha aperto le strade di Roma alla Aventador LP 700-4, la nuova supercar della Lamborghini. “Siamo felici che la Lamborghini abbia scelto Roma per un evento eccezionale della nuova vettura” ha dichiarato ancora il Sindaco Alemanno “non si tratta di un’operazione di marketing, ma di una valorizzazione del made in Italy di cui Roma è sempre più Capitale”. La splendida auto è stata ammirata nella suggestiva location del Chiostro del Bramante, dove è stato allestito un museo temporaneo. 10 Lamborghini (ognuna capace di raggiungere i 350 chilometri orari), hanno percorso la Capitale, partendo dal Campidoglio per arrivare al Parco di Villa Borghese, dove si è tenuta una vera e propria parata. m
alt foto d re i qu event esto o su
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Opening romano di Mariella Burani: fragole e rose rosse per dandy e aristocratici in Via Borgognona
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1 Carlo Giovanelli 2 Maria Consiglio Visco Mirigliano e Roberta Beta 3 Ottavio Lancellotti 4 Renata Jannuzzi e Marco Sabatini 5 Johanna Arbib 6 Paolo Samoggia e Gerardo De Vito Piscicelli 7 Vanessa Ciampa 8 Roberta Beta 9 Mirella Pecorella 10 Elena Valentino e Giuseppe Ferrajoli 11 Beppe Scaraffia 12 Nadia Bengala 13 Valentina Bonomo e Lorenzo Salviati
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n opening all’insegna dell’eleganza quello svoltosi a Roma in Via Borgognona 29. Il gruppo Mariella Burani ha scelto un cocktail con fragole e champagne per acco accogliere gli invitati in occasione dell’inaugurazione della nuova boutique nel cuore dello shop shopping capitolino. Presenti tra gli ospiti, in un mix di aristocratici, dandy e fashion victim. A fare gli onori di casa per l’azienda i tre commissari straordinari Rossella Strippoli, Francesco Ruscigno e Giampiero Martini, da maggio 2010 alla guida di Mariella Burani Fashion Group, che con questo evento hanno voluto dare un importante segnale di ripresa al mercato, alla clientela fidelizzata e alla business e fashion community. Tra ricercate composizioni di rose rosse, in un ambiente total white, 12 abiti da sera scelti dall’archivio storico Mariella Burani hanno catalizzato l’attenzione, celebrando la sensualità e l’eleganza di una donna senza tempo. m
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altre foto di qu esto evento su
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NELLARIA: a via Margutta brindisi vegetariano per la body art di Vito Bongiorno n via Margutta l’arte celebra il respiro e riesce a descrivere l’impalpabile, il soffio, il ritmo della respirazione. È la body art dell’artista siciliano, tra trapiantato giovanissimo nella Capitale, Vito Bongiorno che ha presentato la sua creatività nel corso dell’inaugurazione della mostra dal titolo NELLARIA - curata da Annalisa Martella - presso Il Margutta RistorArte di Tina e Claudio Vannini, con un prelibato cocktail tutto vegetariano ispirato ai colori della primavera. Moltissimi personaggi della cultura e dello spettacolo hanno accolto l’invito del press agent Emilio Sturla Furnò per l’apertura dell’esposizione; hanno seguito con attenzione la descrizione delle opere pittoriche realizzate con tecnica mista in cui predomina il colore blu e hanno applaudito la suggestiva performance ideata dall’artista che ha colorato il corpo di una modella/ danzatrice che ha attraversato a passi di danza una grande tela di oltre dieci metri. Musica, raggi laser e impronte indelebili sulla tela a testimoniare il m passaggio dell’uomo sulla terra. 1 Roberta Giarrusso e Janet De Nardis 2 Emilio Sturla Furnò, Giuseppe Picone e Vito Bongiorno 3 Tina e Claudio Vannini con Roberta Giarrusso 4 Roberta Beta 5 Tina Vannini e Mita Metici 6 Vito Bongiorno con Nadia Bengala 7 Alex Partexano e Maria Grazia Nazzari 8 Emilio Sturla Furnò e Maria Rosaria Omaggio
6 7 ph Luigi Giordani · ufficio stampa Emilio Sturla Furnò
8 >www.ilmargutta.it<
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ph Roberto Cimini
4o Festival Internazionale Film Corto a tema Tulipani di seta nera: un sorriso diverso a quarta edizione del Festival Internazionale Film Corto a Tema è stata condotta da Francesca Manzini, Christian Floris, con la partecipazione straordinaria di Barbara Di Palma e Giancarlo Magalli; il Presidente del Festival è Andrea Roncato, la Direzione Artistica è di Mary Calvi. La manifestazione, prodotta dall’associazione studentesca universitaria “Università Cerca Lavoro”, con partner Medusa e segretariato Sociale Rai, con Il Finanziamento ITW Geotermia Italia, Laziodisu Inail, Round Table 2 Roma, ha l’obiettivo di promuovere il lavoro di giovani autori, che con i propri lavori raccontano tramite le immagini “non il semplice racconto di una diversità, ma l’essenza della diversità, sapendola soprattutto valorizzare”. Il Festival Internazionale Film Corto “Tulipani di seta nera: un sorriso diverso” ha l’obbiettivo di promuovere il materiale audiovisivo di ogni genere (fiction, documentari, animazioni, video arte, sperimentazioni) che valorizza le diversità (immigrazione, handicap, sofferenza psichica, sessuale, sociale, religiosa, etnica, generazionale, ecc.). Il festival è un avvicendamento di registi, attori, cantanti, noti e meno noti, che con la loro presenza e con le loro opere hanno fornito una personale espressione della “diversità” intesa come ricchezza del singolo che è patrimonio della collettività. Il Festival ha lo scopo di proporre e rilanciare il cinema e l’audiovisivo in genere come mezzo di rinnovamento della società. Utilizzare la macchina da presa come mezzo capace di filmare le coscienze del pubblico, che infine diventa portatore sano di cultura verso il cammino di una società più giusta senza pregiudizi. m
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altre foto di q uest evento s o u
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Fraternitas Cup: Un calcio alle barriere!
1 Miss Roma con due giocatori 2 Le due squadre 3 Premiazione in campo a fine della partita 4 Da sinistra: il capitano della squadra Pul, Carmine Salvato, e il capitano della squadra Afro United, Hammat Sow, Miss Roma e Giuseppe Salvato
giovani immigrati musulmani della in squadra “Afro-Napoli United” hanno incontrato i giovani studenti cristiani della Lasquadra “Pul” della Pontificia Università La teranense per aiutare la “Fondazione sulla Fibrosi Cistica”. Tra Napoli e Roma si è realizzato un importante progetto di rilievo nazionale e di alto valore socio-culturale, ideato e promosso dalle due associazioni campane “Napoli che verrà” e A.SP.I.S. (Associazione Sportiva d’Impegno Sociale) che si sono unite per dare vita, soprattutto in questo momento di conflitti sociali e di flussi migratori esasperati, ad un’importante partita di calcio che ha fatto incontrare nella Capitale, una squadra di credo musulmano e l’altra di credo cristiano-cattolica. È stata una vera e propria partita del cuore, denominata “Fraternitas Cup: Un calcio alle barriere!”: si è svolta presso il prestigioso e noto centro sportivo “Longarina” di proprietà della famiglia dell’amato calciatore Francesco Totti che ha fortemente creduto nell’iniziativa mettendo a disposizione degli organizzatori la struttura gratuitamente. m
3 ufficio stampa Mariangela Petruzzelli
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una sfilata Maison Sarli per Smile Train Italia Onlus avvero un bel modo per ricordare il Maestro della Moda. La Maison Fausto Sarli ha sfilato per garantire a tanti bambini di tutto il mondo di poter sorridere di nuovo in occasione della prima celebrazione del grande stilista recentemente scomparso. Una sfilata accompagnata da un video racconto di Fausto Sarli che ha commosso tutto il pubblico e gli stessi ideatori, che oggi guidano la Maison: Rocco Palermo e Alberto Terranova. Oltre cinquecento gli invitati al Gala delle Margherite presso l’Hotel Excelsior di Via Veneto a Roma, appartenenti al mondo della della cultura, dello spettacolo, delle istituzioni e dell’imprenditoria che hanno voluto donare un contributo a Smile Train Italia Onlus, per finanziare le missioni chirurgiche e i progetti umanitari dell’organizzazione presieduta dal dott. Fabio Massimo Abenavoli, coadiuvato dalla sorella Rosa. Applausi anche alle suggestive performance canore di repertorio con classico a cura di Pamela Borri (soprano) e Stefano Giannini (pianoforte), hanno fatto da colonna sonora e all’emozionante l’esibizione dal vivo di Dom natella Pandimiglio.
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ufficio stampa Emilio Sturla Furnò
enny Mendez si è trasformata in DJ per un occasione davvero speciale, l’aperinfatti, è stata la madrina per l’aper tura del nuovo The Gallery Cafè, in via del Tritone, il primo locale nel centro della capitale all’interno dello store di abbigliamento The Gallery Art & Fashion. Musica, danze, brindisi, amici nuovi e vecchi hanno animato l’aperitivo di apertura. La madrina Mendez tra un bicchiere e l’altro ha fatto ballare tutti i presenti con la sua playlist e poi degustazioni di tartine e stuzzichini da leccarsi i baffi. C’è anche chi ha approfittato per fare shopping e provare gli ultimi capi della collezione primavera estate nell’area shopping, tra una taglia di troppo e un sorso di alcol qualcuno ha perfino pensato che sarebbe stato meglio regalare agli invitati anche un invito in palestra per smaltire tutto lo champagne offerto dallo staff. Non sono mancati i brindisi e i flash dei fotografi che hanno immortalato la bella Ex Miss Italia alle prese con i cd e le cuffie. m
ufficio stampa Alessio Piccirillo >www.manzopiccirillo.com<
Denny Mendez dj per una notte al The Gallery Cafè!
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Re Start Aperitif Party Bh Salon: non solo coiffeur l salone del parrucchiere si trasforma e inaugura una nuova stagione in cui la parola d’ordine è total look. Per brindare assieme agli amici di sempre, perché basta una scusa per festeggiare. L’appuntamento è stato organizzato presso il Bh Salon di viale Marconi per ammirare il nuovo look del salone. Un design divertente, tanto spazio dove le fashion victim da oggi in poi potranno sbizzarrirsi a scegliere abiti vintage, rigorosamente pezzi unici. Nuova anche la postazione per il make up, per non farsi mancare nulla, un bel trucco fa sentire subito meglio. Non poteva mancare lo spazio “art nail”, sempre pronto a seguire gli ultimi colori di tendenza delle unghie. m
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ono tantissimi i marchi che hanno deciso di dedicare un oggetto, un prodotto, una fantasia ai 150 anni della Repubblica italiana, per festeg festeggiare questo importante avvenimento. E quale miglior modo di esprimere la gioia di essere italiani se non utilizzare i nostri colori: verde, bianco e rosso? m
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La moda Tricolore
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1 Raffaella Curiel 2 Gattinoni 3 Alecci e di Paola collana tricolore 4 Hair Stylist Sergio Valente model Arianna Marchetti 5 Alecci e di Paola spilla 6 Roccobarocco 7 Chantecler 8 Spilla Michela Monaco 9 Soap Village Colosseo 10 Tricolore Ramazzotti pack
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Inaugurazione di Mariner of the Seas della f lotta Royal Caribbean grande quanto un quartiere intero la Mariner of the Seas. Ben 15 piani, autentica regina dei mari, che mai era sbarcata prima d’oggi in Italia con tutta la sua gigantesca maestosità. Madrina della Mariner of the Seas è stata Fiona May, che ha avuto l’onore di tagliare il nastro in presenza di Lina Mazzucco, General manager per l’Italia di Royal Carribean. Tra i grandi ospiti sportivi della giornata quello più paparazzato è stato Aldo Montano, accompagnato dall’inseparabile e bellissima fidanzata Antonella Mosetti. Poi c’era lui, l’immenso Juri Chechi e quindi Beppe Convertini, Maurizio Margaglio, Fabio Ongaro, Veronica Olivier, Leonardo Tumiotto. m
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>www.royalcaribbean.it<
ph Sandra Rondini
altre foto di questo evento su
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I Paradisi di Sabaudia
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ufficio stampa Barbara Manto
osa ci può essere di meglio per festeg festeggiare la primavera, Sabaudia e i 50 anni di attività di Manlio Paradisi? Il risveglio dall’inverno, e Sabaudia rinasce con i primi caldi in un evento moderno e spettacolare, che nella piazza del comune saluta la riapertura dello spazio moda Paradisi, dopo un attento restauro. Punto di riferimento nel territorio per la selezione delle griffe più innovative, Paradisi, nei 50 anni dalla sua fondazione, ha voluto regalare alla città di Sabaudia un evento di piazza capace di coinvolgere tutti, per celebrare la bellezza della natura e per festeggiare Sabaudia insieme a tutti i cittadini e turisti che già affollano le spiagge del litorale. Le imponenti sculture di Federico Paris, un gioco di sovrapposizioni e di alternarsi di immagini gli elementi della natura di Sabaudia (le dune, i gigli, gli aironi) per un viaggio virtuale in un mondo onirico fatto di moda, sport, natura, arte, in un escursus affascinante e molto glamour, intanto, sul tetto del Palazzo la Mauro Zazzerini Big Band ha regalato agli intervenuti un concerto entusiasmante. m
1 Stefano Dominella e Bibi Paradisi 2-3 Manlio Paradisi e Massimo Lopez 4-5 Manlio Paradisi e Roberto D’Agostino 6 Una scultura di Federico Paris 7 La Mauro Zazzeri Big Band
>www.paradisi-sabaudia.it<
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Le Dame di Castello: in scena la moda “di stagione”
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n pubblico delle grandi occasioni quello che si è dato appuntamento a Castel San edi Pietro Terme, presso lo Spazio Officina Equipe Vittorio per assistere all’ottava edizione de “Le Dame di Castello”, sfilata d’eccezione dedicata alle tendenze moda per la primavera-estate 2011. Artefici dell’evento - la cui regia è curata da Freelance in collaborazione con Studio DM Tecnology per l’aspetto tecnico - alcune tra le più importanti realtà commerciali castellane: EB Abbigliamento, con le sue proposte fashion per lui e lei; Ottica Inn, con i suoi complementi di stile; Sorite Gioielli, con le sue creazioni preziose; ed Equipe Vittorio, che ha curato il make-up e le acconciature, quest’ultime spesso impreziosite dagli originali accessori in piume di Mazzanti Piume - Firenze. A rendere ancor più speciale la manifestazione - pervasa da un’atmosfera di fiaba grazie allo scenografico allestimento ideato da Flò Installazioni Floreali che ha trasformato l’atelier in un giardino incantato - il suo côté umano. È stata infatti teatro di un importante gesto di solidarietà: raccogliere fondi a favore dell’Associazione CDKL5, un ente onlus che opera nella cittadina, impegnato nel trovare una soluzione a questa malattia che rende disabili gravissimi i bambini che colpisce. Finito il defilé, che ha visto in passerella affascinanti bellezze castellane ed ha avuto tra i suoi sponsor la Pro. Lo. Co di Castel San Pietro Terme, tutti a far festa con il buffet ed il brindisi offerti da Zenzero Blu e Dal Fiume Nobilvini. m
Casina Valadier
Villa Borghese, Piazza Bucarest tel. +39 0669922090 - info@casinavaladier.it
La donazione degli organi riaccende la vita.
www.crtlazio.it Dichiarazione di volontĂ sulla donazione di organi e tessuti Io Sottoscritto/a Nato/a il
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Codice Fiscale Documento N. Dichiaro di voler donare i miei organi e tessuti dopo la morte a scopo di trapianto
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