magazine treviso
attualitĂ
medici con l’africa
intervista
alessandro Gassman
moda
oh capitano! mio capitano! from harlem with love
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ŠSWAROVSKI 2010
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Editoriale
il dovere della
memoria di Germana Urbani
l ricordo è un modo per incontrarsi” sostiene il poeta Kahlil Gibran evocando incontri dolci, magari appuntamenti amorosi nel mondo so sospeso dei sogni. Ma non è su questo che vorrei soffermarmi. A volte è necessario ricordare e riflettere anche su cose spiacevoli che rendono il nostro mondo molto meno rosa di quel che, fin troppo spesso, amiamo immaginare. Così, mi preme ricordarvi che il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata contro la violenza sulle donne” istituita dall’ONU per ricordare le tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai militari del dittatore Trujillo, nel 1960 a Santo Domingo. I dati riguardanti le violenze subite dalle donne sono agghiaccianti, soprattutto se riferiti alla società civile. La violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica è pura violazione dei diritti umani e, talvolta, l’assenza di leggi adeguate e il silenzio sono complici di tali violazioni. Noi tutti abbiamo il dovere della memoria, perché ricordare significa essere consapevoli che la violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze che avvengono dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. Non dobbiamo dimenticare mai che questa è la prima causa di morte tra le donne nel mondo. Per sconfiggere questo orrore serve che tutti si sentano coinvolti in un’unica forza di cambiamento, fatta di istruzione, servizi e strutture educative, parti sociali
e anche mass-media, che hanno il compito di informare ma troppo spesso trasformano una tragedia in una fiction senza fine. All’interno del nostro giornale abbiamo incontrato e dunque ricordato anche altre donne vittime con i loro neonati di uno sterminio silenzioso. Le abbiamo incontrate celebrando i 60 anni del Cuamm, Medici con l’Africa, che proprio in occasione dell’anniversarrio ha deciso di lanciare una Campagna per debellare questa grande piaga sociale. Le partorienti spesso sono costrette a pagare per accedere al servizio sanitario. In non pochi casi i costi sostenuti dalle famiglie sono tali da determinare una situazione di spese catastrofiche che precipitano le famiglie stesse nella povertà cronica e nell’indigenza. Così, troppo spesso, mamme e neonati muoiono per patologie che possono essere debellate con poco: l’assistenza sanitaria primaria, quella periferica, fatta di ospedali rurali, di centri sanitari distribuiti nel territorio, di famiglie, comunità e istituzioni che partecipino attivamente e responsabilmente allo sviluppo del loro destino. Aderire alla campagna del Cuamm può essere un bel modo per scommettere su un futuro migliore, e, perché no, una bella idea per un regalo di Natale solidale. m
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MAGAZINE
ATTUALITÀ
MEDICI CON L’AFRICA
INTERVISTA
ALESSANDRO GASSMAN
MODA
OH CAPITANO! MIO CAPITANO! FROM HARLEM WITH LOVE
L’energia prende corpo per il benessere e la vitalità. Tradizione ed innovazione si fondono per darti il meglio del massaggio. Prenota un colloquio informativo gratuito al:
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Novembre 2010
Autorizzazione del Tribunale di Torino n° 5995 Iscrizione del marchio presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti n° RM2005C006957 del 22/12/2005 Periodicità mensile - TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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CoordiNameNto editoriale
“BENESSERE”
Germana Urbani Valeria Marcato
redazioNe Germana Urbani, Ornella Jovane
HaNNo Collaborato Tania Alineri, Lucrezia Argentiero, Cristina Bordin, Paolo Braghetto, Claudio Capovilla, Chiara Ceci, Angela D’Amelio, Marco Garbin, Isa Grassano, Massimo Labraca, Renato Malaman, Maria Valeria Marcato, Cesare Marretti, Germana Urbani
grafiCa Studio grafico Promomedia tipografia Reggiani SpA Brezzo di Bedero (VA)
redazioNi loCali padova - veNezia - treviso - rovigo - veroNa Promomedia Communications 049/8704884 - look@promomedia.it bologNa Promomedia Communications Numero Verde 800.46.50.40 - lookbologna@promomedia.it
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Sommario
MAGAZINE
ATTUALITÀ
MEDICI CON L’AFRICA
INTERVISTA
ALESSANDRO GASSMAN
MODA
40 >> Moda
OH CAPITANO! MIO CAPITANO! FROM HARLEM WITH LOVE
Oh CapitanO! miO CapitanO!
Errata corrige:
>> in copertina fOtO Chiara CeCi
Nel numero 25-2010 a pagina 65 abbiamo indicato un prezzo errato per il prodotto Sisleÿa Global Fermeté di SiSLeY. Il prezzo giusto è € 319. Per maggiori informazioni: www.sisley.it. Ci scusiamo con i lettori e con la casa produttrice per i disagi procurati.
10 >> Accadrà in Italia 12 >> Accadrà in veneto
14 >> Visto per voi
Simulacri e Impostura
16 >> Look & art I luoghi impossibili di Elmgreen & Dragset 18 >> Il crucilibro Silenzi famigliari
20 >> Marketing
e comunicazione Think green
22 >> Playlist Music Look
24 >> Attualità Medici con l’Africa 35 >> Shopping Donna e Uomo
50 >> fashion
usa
50 >> Fashion usa From Harlem with love 59 >> Benessere Golf, uno sport per la mente 62 >> Bellezza Se la seduzione passa per le mani… 65 >> La ricetta “Buon senso”
66 >> Living
Seduti sì, ma in modo originale
70 >> Viaggi
L’originale Catalogna modernista
76 >> Week-end e dintorni Lione, ogni cosa è illuminata
LOOK è il magazine di bordo di
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Agenda mese
accadrà
in
italia Giorgio Morandi ed i suoi inediti paesaggi
“È vero, ho fatto più nature morte che paesaggi - e dire che i paesaggi li amavo di più”. Saranno queste parole del pittore bolognese Giorgio Morandi ad aprire la mostra visitabile alla Fondazione Ferrero dal 16 ottobre al 16 gennaio 2011. Appuntamento da non perdere quello che la Fondazione Ferrero, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Regione Piemonte propongono per la stagione culturale d’autunno. Si tratta della più approfondita esposizione mai dedicata al mondo ad un tema fondamentale nella poetica di Giorgio Morandi, quello del paesaggio. Alba, Fondazione Ferrero. 16 ottobre 2010 - 16 gennaio 2011. Orari: martedì-venerdì 15-19; sabato, domenica e festivi 10-19. Lunedì chiuso. Giorni di chiusura: 24, 25, 31 dicembre 2010, 1 gennaio 2011. L’ingresso è gratuito.
Lady Gaga The Monster Ball Tour
Lady Gaga è una delle artiste piu originali e innovative degli ultimi anni, e il suo Monster Ball Tour, prodotto da Live Nation, sta incontrando stupefacenti consensi da pubblico e critica. Nuovi biglietti disponibili per le date italiane del The Monster Ball Tour di Lady Gaga in programma il 4 e 5 dicembre al Mediolanum Forum di Milano. Dopo il sold out di Torino, Lady Gaga tornerà in Italia per due date il 4 e 5 dicembre al Mediolanum Forum di Assago. Viene annunciato che, grazie alla definizione finale della produzione e degli allestimenti necessari, si sono resi disponibili altri blocchi di biglietti.
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Si prepara il Natale a Salisburgo
La citta di Mozart è una delle maggiori mete per gli amanti dei Mercatini dell’Avvento. Salisburgo si anima di stand culinari e di oggettistica di vario tipo. Tutte le piazze della città hanno un proprio “mercatino” e la magia dell’evento viene accompagnata dai numerosi concerti, all’aperto o in ambienti chiusi, organizzati in questo periodo. Salisburgo, Historischer Salzburger Christkindlmarkt - Mercatino di Natale a Salisburgo. Dal 18 novembre al 26 Dicembre 2010. Piazza della Residenza.
Motor Show 2010, a Bologna dal 4 al 12 Dicembre
L’edizione 2010 del Motor Show di Bologna, Salone Internazionale dell’Automobile, sarà a Bologna dal 4 al 12 dicembre e vedrà la presenza della quasi totalità delle quote del mercato automobilistico italiano. In un anno complicato per il mercato dell’automobile, il Motor Show 2010 avrà una dimensione internazionale garantita dalla presenza nel calendario ufficiale OICA (Organisation Internationale des Constructeurs d’Automobiles) confermandosi così l’unica manifestazione automotive per il mercato italiano e tra quelle di vertice a livello mondiale. m
LIVE
numero 05 dicembre
Look live - il magazine dei grandi eventi sarà presente al Motorshow di Bologna. Look live Motorshow porterà le informazioni utili e gli approfondimenti, con un giornale dedicato e distribuito durante l’evento. Al Motorshow di Bologna cerca il tuo Look live!
>fondazioneferrero.it< >ladygaga.com< >mercatini-natale.com/salisburgo< >motorshow.it<
Agenda mese Tono Zancanaro. Un disegno degli dei
accadrà
in
veneto
A distanza di 25 anni dalla morte, l’Accademia dei Concordi, con il sostegno della Regione del Veneto e della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, rende omaggio all’opera multiforme dell’artista padovano Tono Zancanaro (Padova 1906-1985). La rassegna di Rovigo, nelle prestigiose sale di Palazzo Roverella, si pone l’obiettivo di far conoscere questa rara ed articolata personalità artistica nel territorio polesano, con cui Zancanaro ebbe sempre un forte legame. Noto per lo più come maestro ineguagliato nella grafica, particolarmente nella linea pura e nell’incisione, Tono Zancanaro lavorò a lungo anche con l’olio e gli acquarelli, incise vasi di vetro appositamente realizzati per lui dai mastri vetrai di Murano. Profondo conoscitore dell’arte greca e mediterranea, amante del viaggio e continuamente mosso dal desiderio di realizzare opere con le proprie mani, partecipò a diverse esposizioni collettive in Italia e tenne la cattedra d’incisione all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dal 1970 al 1977. Rovigo, Galleria di Palazzo Roverella, dal 14 novembre al 19 dicembre 2010. Orari di apertura: feriali ore 9.00-19.00, sabato e festivi ore 9.00-20.00, chiuso i lunedì non festivi.
© copyright immagine, centro culturale c andiani
Appuntamenti Gastronomici a Palazzo Grassi
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È iniziata il 14 novembre a Palazzo Grassi la rassegna di appuntamenti dedicati alla gastronomia, all’arte e alla musica, organizzata insieme a Slow Food, in anteprima per la Regione Veneto, la nuova guida Slow Wine. Il Palazzo Grassi Café propone un itinerario gastronomico alla scoperta delle Osterie d’Italia. Quattro ristoranti selezionati da Slow Food prepareranno a turno nella Caffetteria di Palazzo Grassi due piatti dei presidi, abbinati a una selezione di vini sempre a cura Slow Food. Mercoledì 17 e 24 novembre, 1 e 8 dicembre. Prezzo € 29. Prenotazioni: +39 041 24 01 304,
Dietro le quinte del colore Claudio Verna
Anfiteatro Arte di Padova prosegue la sua intensa stagione espositiva tornando a dedicarsi agli anni Settanta con una retrospettiva dedicata al colore e alla pittura. I suggestivi ambienti della sede patavina ospiteranno le opere del maestro Claudio Verna in un percorso articolato dal 1969 al 2010. La mostra sarà la prima personale in Italia dedicata all’artista successivamente all’uscita del catalogo ragionato edito da Silvana Editoriale, a cura di Marco Meneguzzo e Volker W. Feierabend. Tale volume raccoglie, racconta e documenta la vita, gli incontri, le tappe e l’intera produzione artistica di Claudio Verna dagli inizi fino al 2009. Dal 12 novembre al 18 dicembre 2010. Anfiteatro Arte, via Ognissanti 33, Padova.
I Play Videogame
In viaggio tra i videogiochi dagli anni ’70 ai giorni nostri, a cura di Elisabetta Da Lio, Paolo Giacomello in collaborazione con Alessandro Conardi, Arianna Doria e Paola Maccaboni. Il progetto I Play Videogame, che si articola in una mostra, una serie di incontri, una rassegna cinematografica e una giornata di sfide live, non ha come obiettivo stabilire la validità educativa del videogioco o stilare una classifica di videogiochi “buoni” o “cattivi”. Si cerca invece di tenere conto della complessità e della molteplicità delle sue forme espressive soprattutto in relazione ad altri linguaggi, primo fra tutti il cinema, con il quale intrattiene una relazione privilegiata. Al Candiani i videogame si giocano: è possibile farlo in mostra oltre ad “ammirare” alcune delle console che hanno segnato l’evoluzione del mezzo dagli anni Settanta ai giorni nostri. Centro Culturale Candiani, Piazzale Candiani 7, Mestre. Dal 12 novembre al 19 dicembre 2010. Dal lunedì al venerdì 15.30-19.30, sabato e festivi 10.30-12.30 e 15.30-19.30, ingresso libero. m
Visto per voi
Simulacri e Impostura “La fotografia è il solo modo di percorrere le città in silenzio, di attraversare il mondo in silenzio”. (J. Baudrillard)
Simulacri e impoStura SimulacreS et Simulation fotografie di angela loveday mostra a cura di igor Z anti centre culturel français de milan PalaZZo delle stelline - milano dal 23 novembre al 3 dicembre 2010
al 23 novembre al 3 dicembre 2010 l’l’Associazione culturale ArtGallery e Altavia promuovono e organizzano al Centre culturel français de Milan - Palazzo delle Stelline a Milano, la mostra “Simulacri e Impostura / Simulacres et Simulation”, della giovane promessa dell’arte Angela Loveday, a cura di Igor Zanti. “Simulacri e Impostura / Simulacres et Simulation” è una riflessione sull’essenza stessa della fotografia. La fotografia crea una distanza insormontabile tra l’osservatore e i corpi fotografati, trasformandoli in simulacri. Attraverso l’impostura della fotografia è l’osservatore stesso a rendere questi corpi reali, nell’attimo in cui li osserva li lascia entrare nella propria mente, modificandone la percezione fenomenica del mondo. Come spiega il curatore “la mostra vuole essere anche e soprattutto uno spazio in cui l’essenza del pensiero antropologico postmoderno diviene immagine, che trova le proprie radici e la propria ispirazione nella ricerca filosofica di matrice francese. La Loveday cita intellettuali come Baudrillard e Bataille, che affrontarono in modo pionieristico le problematiche dell’identità dell’uomo contemporaneo, in relazione al virtuale non come luogo di assenza fisica, ma come luogo in cui il pensiero diviene più reale del reale: iperreale”. La collaborazione tra ArtGallery e Altavia, nata da un’affinità estetica e da una forte empatia, negli anni si è fatta sempre più progettuale. ArtGallery è un’associazione no profit che aiuta le nuove generazioni di artisti ad emergere nel mondo dell’arte. Per Altavia, specialista europeo della comunicazione commerciale,
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l’incontro tra arte e responsabilità sociale d’impresa rappresenta una naturale evoluzione di un percorso intrapreso fin dagli esordi, nella direzione di una concreta e sentita adesione alla cultura della sostenibilità. Il supporto di giovani talenti è consapevolezza di una necessaria reciprocità tra l’impresa e il contesto sociale in cui essa agisce. La mostra è aperta al pubblico fino al 3 dicembre 2010. Ingresso libero. m
AngelA lovedAy
è nata il maggio 1984 da madre italiana e padre nigeriano. Si avvicina al mondo della fo tografia grazie ad un corSo di diploma Superiore in comu nicazione pubblicitaria. attualmente frequenta un corSo di laurea SpecialiStica preSSo la nuova accademia di belle arti (naba) a milano. l’artiSta ha partecipato a numeroSe moStre collettive e ha vinto il Premio ArtelAgunA 2010 nella Sezione under 25. ha inoltre eSpoSto le Sue opere alla perSonale “Presenze” preSSo la naba, Sempre a cura dell’a SSociazione artgallery. “Per me la fotografia è un modo Per smettere di soffrire. è una necessità . da qui deriva la natura della mia ricerca ; le emozioni umane, quelle che io Provo come donna (di colore, di 1.86cm di statura , tatuata , acculturata e alle volte biPolare), come figlia , come la madre che sarò, e la Professionista che sono. come essere umano, come animale, come oggetto senziente.”
>www.angela-loveday.com< >www.associazioneartgallery.org<
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Scantamburlo Automobili S.r.l. Via Venezia, 165 - 30037 SCORZĂ&#x2C6; (VE) Tel. +39 041 446029 Fax +39 041 5840255 - info@scantamburlo.it
Look & art
I luoghi impossibili di Elmgreen&Dragset Angela D’Amelio Presidente Associazione ArtGallery
mmaginate di viaggiare attraverso il deserto del Texas. Potreste percorrere la Route 90. Una strada diritta, polverosa e bruciata dal sole. Senza una casa nel raggio di decine di miglia. Il centro abitato più vicino si chiama Marfa, duemila anime. Un villaggio famoso perché si dice che, a volte, è possibile scorgere nei suoi cieli delle strane luci in movimento. A un certo punto, lungo questa strada che sembra attraversare un paesaggio extraterrestre, incontrerete una piccola costruzione solitaria. Da lontano, l’edificio sembra un cubo bianco, come una scultura minimal. Penserete allora a una stazione di servizio. Indispensabile, in un posto del genere, per fare rifornimento di acqua, cibo o carburante. Una volta giunti a destinazione, avrete una bella sorpresa. Perché sarete giunti davanti alle sfavillanti vetrine di una boutique Prada. Il Prada Marfa è un’installazione artistica inaugurata nel 2005 dagli artisti Elmgreen e Dragset. I visitatori che si fermano davanti a questa installazione non possono entrare: la porta è finta. Sulla parte anteriore della struttura ci sono due larghe vetrine dove sono esposti auten-
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>associazioneartgallery.org<
tici prodotti Prada: scarpe e borse della collezione autunno/inverno del 2005. Elmgreen e Dragset hanno allestito, nel perfetto stile minimalista del brand, questa strana installazione pensata per assomigliare in tutto e per tutto a un negozio Prada, fatta di paglia e argilla, intonaco, vetro e alluminio. L’opera è costata 80.000 dollari. In più, ha ricevuto il benestare del noto marchio di moda, che ha autorizzato la coppia di artisti a utilizzarne il logo. L’opera è stata realizzata con l’intento di non avere mai alcuna manutenzione, esposta all’erosione degli elementi fino a dissolversi lentamente nell’ambiente naturale. Ma gli uomini sono arrivati prima. Tre giorni dopo l’inaugurazione, alcuni vandali hanno fatto irruzione nella struttura rubando le borse e le scarpe, imbrattandone di vernice le pareti. Adesso Il Prada Marfa è stato riparato e dotato di un sistema di allarme. Inoltre, per scoraggiare ulteriormente i ladri, in vetrina sono state collocate solo borse senza fondo e scarpe destre. Trovare una boutique Prada in questo luogo dimenticato da Dio è un’esperienza così surreale da risul-
tare comica. Sul marciapiede intorno alla base dell’installazione, centinaia di persone hanno lasciato biglietti da visita, tenuti fermi da piccolo pietre. Gli artisti hanno creato una provocazione, solo apparentemente pubblicitaria, che lancia una sottile critica al mondo dei consumi. Le scarpe e le borse di Prada sono beni più importanti degli elementi che sarebbero necessari a sopravvivere nel deserto. Più preziosi di acqua e cibo. Il danese Michael Elmgreen (1961) e il norvegese Ingar Dragset (1968) sono un duo di artisti visivi, e da sempre affrontano temi estremamente seri con un umorismo spiazzante e quasi sovversivo. I due si sono incontrati nel 1995 e trasferiti a Berlino nel 1997, dove trasformarono un appartamento di 100 mq in casa e studio. Le loro opere vogliono esplorare il modo con cui le architetture - nelle quali viviamo ogni giorno - nascondono i nostri desideri più reconditi. Soprattutto, vogliono dimostrare come alcune strutture possano essere strumenti di controllo ideologico. Tra i loro lavori, c’è il memoriale a Tiergarten (nel centro di Berlino) a ricordo delle vittime omosessuali causate dalla persecuzione dei nazisti. m
Il crucilibro
Silenzi famigliari NoN è facile cogliere la verità dell’amore. così la maliNcoNia di uN sogNo o di uN segreto porta all’isolameNto frustraNte che si coNsuma tra gli affetti quotidiaNi. scelti da Germana Urbani
AnitA BRookneR
RAChel Cusk
AndReA BAjAni
AntonellA BoRAlevi
Paul Sturgis, ex funzionario di banca
I Bradshaw: Thomas e sua moglie Tonie
Pietro, un giovane che assorbe le emozioni altrui
Lola, una ragazzina calabrese ed Ernesto, un professore universitario
La solitudine di una vita scandita da convenevoli con le anime pie che si incontrano per strada
Un interno familiare carico di alienazioni dove le domande cadono nel silenzio
L’insieme di ciò che nella famiglia di Pietro è stato rimosso
L’imperscrutabile mondo dei sentimenti, il disordine dell’amore
La monotonia del quotidiano nella vita di un anziano
La casa in cui si consuma il fallimento di speranze e aspettative dei due protagonisti
Una penosa storia familiare e la Russia della seconda guerra mondiale
L’università di Roma e una clinica a New York
Tutte donne, un elemento, per lui, irrimediabilmente perduto
La figlia Alexa, l’inconsapevole testimone di fallimenti e frustrazioni dei genitori
Olmo, un soldato che aveva fatto la campagna di Russia
Michele, un giovane amato da Ernesto e Josè, un figlio che nessuno vuole
I giorni sono uno uguale all’altro. Strugis non trova un senso alla sua solitudine e alla sua esistenza che si compone di gesti ripetitivi ed eventi scanditi solo da qualche catastrofe. Fino al giorno in cui incontra Victoria
Thomas ha preso un anno sabbatico per dedicarsi allo studio del pianoforte e cerca uno stile di vita meno banale. Tonie è assorbita dal suo nuovo incarico all’università che le fa riscoprire aspetti di sè che credeva perduti
Pietro e Sara sono sposati Ernesto, è un professore di ma la loro storia si sgretola matematica di 56 anni e gay. perchè il figlio che volevano Da poco è stato lasciato dal non arriva. Nel frattempo giovane studente Michele emerge dal passato un e decide di avere un figlio uomo tenuto nascosto attraverso l’inseminazione perchè tornato folle dalla artificiale. Appena lo vede guerra. Pietro parte alla fugge e affida il bambino ricerca della verità e Sara a Lola che a 16 anni fa le rimane ad aspettarlo pulizie in ospedale
Paul riscopre in maniera inaspettata che in lui FinalE sopravvive ancora il residuo del sentimento
Thomas e Tonie non sanno più guardarsi se non con aria colpevole. Ma “di cosa sono colpevoli non lo diranno mai”
Pietro torna a casa e torna alla verità della realtà o forse alla commedia della vita
Un romanzo magnifico sulla cosa dirE crudeltà della vecchiaia, la stagione in cui ci si dEl libro concentra solo su se stessi
Un monologo interiore attraverso il quale emerge la riflessione profonda sulla verità dell’amore all’interno del matrimonio
Un libro davvero Dai matrimoni gay all’utero straordinario, con una trama in affitto. Questo romanzo ardita, che ci racconta la tenta la difficile impresa di responsabilità e la difficoltà raccontare il mondo ai giorni di ricordare nostri
EroE
Eroina
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location
co-Protagonisti
intrigo
lEggErE…
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Anita Brookner Una vita a parte Neri Pozza editore, p. 224, € 15.50
Rachel Cusk Le variazioni Bradshaw Mondadori, p. 240, € 19.00
Andrea Bajani Ogni promessa Einaudi, p. 256, € 18.50
>neripozza.it< >librimondadori.it< >einaudi.it< >rizzoli.rcslibri.corriere.it<
Ernesto capisce che deve tornare a New York e portare a Roma Lola e il bambino
Antonella Boralevi Una vita in più Rizzoli p. 312, € 18.00
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Marketing e comunicazione
Claudio Capovilla Direttore di strategia di Gruppo icat
La comunicazione si tinge di verde Nell’epoca della “green economy” il marketing punta alla costruzione della “brand reputation” attraverso tematiche eco-sostenibili
“Green”, una parola sempre più ricorrente nelle imprese, nella coscienza sociale e anche nella pubblicità. Una parola che sta diventando rappresentativa di un nuovo modo di sentire e di concepire il presente e il futuro. E se il mercato è sempre più “ecofriendly”, anche la comunicazione si tinge di verde andando a promuovere i valori di un’economia basata sui principi della sostenibilità. Questo cambiamento epocale è testimoniato anche dai potenti del modo: Obama stesso continua a portare avanti argomentazioni “green”, divenuti veri capisaldi del suo governo. Ideali che ormai coinvolgono tutti, insomma, e che ci portano a parlare di vera e propria rivoluzione del costume. Anche le ricerche evidenziano l’amore generale per queste tematiche con dati precisi: ¾ degli italiani si rivela essere più interessato alla tutela dell’ambiente rispetto al passato e i consumatori ormai si dimostrano
sensibili all’argomento orientando in tal senso le proprie scelte: buona parte degli intervistati si sono infatti dichiarati disponibili a spendere anche il 5% in più per aziende che dimostrano di essere seriamente impegnate nella salvaguardia del pianeta. Per questo oggi le imprese, per trasmettere ai consumatori un valore aggiunto, tendono a dare massimo risalto a tutte le informazioni che testimoniano una particolare sensibilità verso la natura. E così campagne pubblicitarie, promozioni, newsletter si vestono di argomenti verdi per catturare l’attenzione dei lettori e colpirli con tematiche che, in questa precisa fase storica, detengono un forte appeal. Già da tempo i brand più all’avanguardia hanno trasformato lo sviluppo ecosostenibile in un vero e proprio must, andando a creare un’equilibrata integrazione tra etica e profitto.
I settori che possono viaggiare su questa scia ecologista sono i più disparati: dalle Utility (per esempio con l’offerta di energie alternative) allo sport (che si può fare portavoce di tali valori), dalla finanza (le banche, ad esempio, oggi propongono la rendicontazione on line per evitare lo spreco di carta) all’automotive (che spinge i prodotti a bassa emissione di CO2), dalle telecomunicazioni (che possono promuovere il riciclo degli apparecchi telefonici) all’industria in senso generico (anche solo proponendo pack biodegradabili). Che ruolo gioca, dunque, la comunicazione in questa fase di trasformazione del pensiero collettivo e quali sono gli strumenti più efficaci per raggiungere i consumatori? È fuori dubbio che gli specialisti del settore debbano elaborare nuove idee e nuovi messaggi, innovando i propri linguaggi e adattandoli alla nuova concezione “sostenibile” di aziende e prodotti. Il “green marketing”, pertanto, oltre che rappresentare un nuovo strumento strategico, sta diventando fondamentale per le aziende che vogliono consolidare la fiducia dei vecchi clienti e guadagnare quella dei nuovi trasmettendo una migliore percezione delle loro attività al fine di incrementare il proprio business. Un processo dove i professionisti della comunicazione, assumendo un ruolo sempre più consulenziale, tendono a focalizzarsi su un marketing mirato a costruire una vera e propria “brand reputation”. È necessario però parlare di “informazione responsabile” in modo che l’impronta ecologica non si trasformi in un’arma a doppio taglio. Soprattutto su internet, infatti, è facile essere “controllati” e smascherati: blogger, associazioni ambientaliste ed ecologisti sono sempre attivi nel vagliare i siti per scovare notizie false e iniziative poco serie. Il comune cittadino, inoltre, oggi è consapevole, autonomo, attento, e tende a sfruttare il potente mezzo del web per acquisire informazioni, facendo grande attenzione ai forum e ai blog. I commenti lasciati dagli utenti della rete, in questo modo, finiscono per avere più peso e più risonanza di uno spot. Per questo, d’altra parte, infor-
“ Campagne pubblicitarie, promozioni, newsletter si vestono di argomenti verdi per catturare l’attenzione dei lettori e colpirli con tematiche che, in questa precisa fase storica, detengono un forte appeal.”
mazioni non veritiere o troppo generiche possono invece andare a produrre effetti negativi, determinando addirittura una contrazione delle vendite delle imprese che si dimostrano poco serie. “Fondamentali per le aziende, dunque, caratteristiche quali trasparenza e chiarezza: la social responsibility infatti deriva dal passato, dalla tradizione di effettivo impegno verso la tutela del pianeta, e da azioni concrete del presente che testimonino in modo inequivocabile l’orientamento della marca. In conclusione, per dare davvero un significato sociale e culturale al brand è necessario che le idee e la creatività non rimangano generaliste, ma che siano supportate da principi imprescindibili quali m trasparenza, etica, concretezza. Claudio Capovilla è Direttore di Strategia di Gruppo icat, agenzia di comunicazione e marketing padovana attiva in tutto il territorio nazionale. Ricopre la carica di Consigliere all’interno del direttivo di UNICOM (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione).
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Playlist
Music Look La nuova rubrica del magazine dedicata alla lounge music, new jazz, chill out e nu soul. Una colonna sonora d’essai contaminata nei generi, periodi e stili. La playlist di Novembre suona per un Central Park dipinto dei colori d’autunno: una sequenza di brani da ascoltare sul divano in un uggioso pomeriggio domenicale, sognando la Grande Mela, magari riscoprendo “l’ebbrezza triste e folle dell’amore” di Irène Némirovsky.
Massimo Labraca Muove
i primi passi nel panorama
radiofonico padovano nel
1985
entrando a far parte dello staff della mitica regista e dj.
R adio Gemini come Negli successivi, la-
vora per le più importanti radio di
Padova
e coltiva le sue pas-
sioni: moda , comunicazione, e mu sica .
Oggi Massimo
collabora in
qualità di copywriter e account presso un’importante casa di pro -
duzione audio, ha la condirezione di
Stereocittà
con
Simone Baldo R adio
ed è direttore artistico di
C afè. A partire da questo numero di Look , Max consiglia una selezione musicale per palati esigenti.
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>massimolabraca@stereocitta.it<
PLAYLIST “Autumn in New York”*
track
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artista
brano
Pepper And Nash Feat. Rogue Raven Valentina Sousa Randy Crawford & Joe Sample Blake Aaron Rosalia de Souza Dario Boente & Huge In Pain Climatic Zap Mama feat Vincent Cassel Bebe Chris Botti ft Ch. Kreviazuk David Usher Dave Jerome Incognito Mark Sholtez Schwarz & Funk
Am I Wrong Por La Orilla Del Rio Feeling Good Fragile D’Improvviso Divine Love L’horizzonte Paroles Paroles Smells Like Teen Spirit The Look Of Love Fast Car Give Me Your Love A shade of blue If you were a song Remando Al Viento
* Tutti i brani della playlist “Autumn in New York” sono contenuti nel programma Note diAmanti in onda ogni sera dalle 19 alle 20 su Stereocittà e riascoltabile nel sito stereocitta.it, sezione rePlay.
@MUSIC. L a posta degli ascoltatori e dei lettori. Ciao a tutti! Vi seguo sempre ovunque sia , City of Angels e Note diAmanti sono in asso luto un’apoteosi per le mie orecchie. Volevo chiedervi una cosa . L’altra sera ho sentito una versione chillout di September originariamente cantata dagli Earth, Wind & Fire, ma ripresentata da voi in una versione straordinaria , cantata da una donna dalla voce calda . È possibile conoscere il nome della cantante? Grazie! L aura Ciao L aura,
sono felice che i nostri programmi City of Angels e Note diAmanti, facciano bene alle tue orecchie! Il brano che stai cercando è cantato da Marcela Mangabeira, una delle più promettenti artiste brasiliane.
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Attualità
Medici missionari: 60 anni con gli ultimi del mondo SeSSant’anni fa naSceva a Padova il Collegio Universitario aspiranti MediCi Missionari. oggi il CUaMM, che ha aSSunto la nuova denominazione di “MediCi Con l’afriCa CUaMM”, è la Prima ong in camPo Sanitario riconoSciuta in italia e la Più grande organizzazione italiana Per la Promozione e la tutela della Salute delle PoPolazioni africane.
li ultimi del mondo. Sono loro i destinatari del lavoro di Medici con l’Africa Cuamm, la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Sessant’anni sul campo, sessant’anni di fatti e non di parole. Le uniche usate sono state quelle per avvicinarsi alla gente, aiutarla quando la quotidianità si fa dramma. Il sessantesimo dalla fondazione è stato ricordato a Padova a inizio novembre, alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano che ha voluto così onorare questi 60 anni di storia, 60 anni di vita, spesa a servizio dei più poveri, in Africa. Un lavoro che ha visto impegnati 1. 330 operatori per tre anni e quattro mesi ciascuno; 950 studenti ospitati nel collegio di cui 270 provenienti da 34 paesi del sud del mondo; 160 programmi realizzati in collaborazione con le varie istituzioni nazionali e internazionali; 214 strutture sanitarie, di cui 38 ristrutturate o costruite dal niente e attrezzate. Una grande storia nazionale, che da Padova si irradia a tutta l’Italia: i volontari di Medici con l’Africa Cuamm partiti negli anni provengono da 19 regioni su 20 e da 93 province su 110. L’identità e lo stile delle origini sono ancora un tesoro per tutti i volontari che ancora oggi si ispirano a una frase del professor Canova, uno dei fondatori: “Euntes curate infirmos”, andate e curate i malati, un invito che è lievito ispiratore tutti dopo di lui. “Questi sessant’anni - ha ricordato don Dante Carraro - ci hanno regalato momenti esaltanti e indimenticabili assieme a ristrettezze e angosce; non abbiamo mai navigato nell’oro e mai fatto affari garantendo così la nostra libertà; siamo vissuti da poveri mettendo al primo posto i bisogni dell’Africa e della sua gente; siamo sempre stati rispettosi delle istituzioni e dei donatori quanto attenti a non tradire la nostra «vocazione» di essere a fianco e con i più poveri, per il diritto alla salute. La nostra è l’utopia concreta di gente ancora capace di una dedizione radicale, senza alcun profit e trasparente
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L’ultima campagna: “Questa è una foto di guerra” per l’accesso gratuito al parto e la cura per il neonato Un bambino appena venuto alla luce ma ancora legato alla madre dal cordone ombelicale è l’immagine simbolo dell’ultima campagna di solidarietà lanciata nel mese di novembre dal Cuamm. L’obiettivo è quello di arginare uno sterminio silenzioso ma dai numeri elevatissimi. Infatti 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni e 265 mila madri muoiono ogni anno in Africa. Gran parte di queste morti sono legate alla gravidanza e al parto e potrebbero essere evitate. Per questo Medici con l’Africa Cuamm ha deciso di impegnare le proprie forze per assicurare un futuro a tutte le mamme e a tutti i bambini delle aree in cui opera, proponendo proprio in concomitanza dei suoi sessant’anni e in prossimità delle prossime festività di Natale, una grande campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi. L’obiettivo, ambizioso ma realizzabile con l’aiuto di tutti, è di assicurare gratuitamente parti assistiti in condizioni normali, ma anche complicate, garantendo tutti i servizi sanitari di base legati alla sopravvivenza della mamma e del bambino, compreso il parto cesareo, se necessario. Cosa banale per il nostro mondo, ma ancora un miraggio per gran parte dell’Africa. “Ci impegneremo - ha affermato don Dante Carraro del Cuamm nella convinzione che la salute sia un diritto per tutti e non un privilegio per pochi. Garantire l’accesso gratuito al parto e la cura del neonato e del bambino: è la nostra parte che vogliamo fare fino in fondo. È la nostra storia e il nostro futuro”. La campagna, già avviata, impegnerà i volontari dell’organizzazione in tutta Italia.
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mediciconlafrica.org ccp 17101353 IBAN IT 91 H 05018 12101 000000107890
QUESTA È UNA FOTO DI GUERRA In Africa ogni anno muoiono 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni e 265 mila madri. Sono le cifre di un genocidio. Eppure gran parte di queste morti sono legate alla gravidanza e al parto e potrebbero essere evitate garantendo l’assistenza sanitaria di base.
Da 60 anni Medici con l’Africa Cuamm combatte sul campo questa guerra troppo spesso dimenticata e anche tu puoi fare molto. Con soli 40 euro assicuriamo un parto assistito e salviamo la vita di una mamma e del suo bambino. Unisciti alla nostra battaglia.
Se avete deciso di sostenere la campagna potete versare una cifra sul C/CP 17101353 e informarvi visitando il sito internet >www.mediciconlafrica.org<
nella gestione delle attività sul campo. Ci siamo sempre spesi con passione e competenza per rafforzare le realtà sanitarie locali e la formazione del personale del posto”. Far memoria di tanto lavoro serve anche a rimotivare la battaglia di tutti per un mondo più giusto perché meno diseguale. Per questo, in occasione di questi 60 anni l’Ong ha deciso di mettere al primo posto i 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno in Africa sub-sahariana e le 265.000 mamme che perdono la vita dando alla luce i loro figli. “È lì che si concentra l’ingiustizia più nascosta e silenziosa - continua don Dante - la sfida più dura. Mamme e bambini, specie neonati, continuano a essere il vero punto critico in molti paesi africani. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria che affligge diversi paesi africani: vale per il Sudan, per la Sierra Leone e per la Repubblica Democratica del Congo”. Tra le priorità del Cuamm c’è sicuramente l’Africa sub sahariana che, affermano i responsabili dell’Ong, sta attraversando una gravissima crisi di risorse umane nel settore sanitario, ad esempio, in Etiopia c’è un’ostetrica per 20.000 parti. Specie il personale sanitario africano che lavora nelle zone rurali e isolate ha bisogno di avere
un aiuto nella gestione, motivazione e sviluppo del proprio operare. “L’Africa - ha detto Peter Lochoro, voce africana e rappresentante del’Ong in Uganda - non deve essere vista con pietà e come un continente ignorante. Gli africani, in molte circostanze, sanno di che cosa hanno bisogno e come possono essere risolti i loro problemi, il mondo sviluppato non deve proporre soluzioni «preconfezionate» nelle capitali occidentali e sperare che cambino l’Africa, così automaticamente. È necessario lavorare in partnership con l’Africa, le soluzioni devono essere progettate insieme ad essa. I problemi dell’Africa restano enormi e gli aiuti sono necessari per rendere duraturo lo sviluppo. Gli aiuti, anche se hanno avuto effetti collaterali, sono stati utili per rendere accessibili, in alcune delle zone più povere, i servizi più importanti. Il mondo ha abbastanza risorse per combattere le principali cause di morte delle madri e dei bambini in Africa e nel mondo «in via di sviluppo». È necessario che l’Italia faccia la sua parte. Non possiamo aspettare il raggiungimento dello sviluppo e che questo salvi le vite di queste madri e dei bambini - è un nostro obbligo morale quello di salvare vite umane e permettere alle persone di
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realizzarsi nel loro pieno potenziale se è nelle nostre possibilità e so che dove c’è la volontà, c’è anche una strada”. Il Capo dello Stato, intervenuto per onorare la lunga storia di Medici con L’Africa Cuamm, non si è sottratto dall’ammettere che l’Italia in questo momento non sta facendo abbastanza per i popoli in via di sviluppo. “Fra l’ispirazione cristiana che ha guidato i “Medici con l’Africa” e il dettato costituzionale c’è più di una assonanza, - ha affermato Giorgio Napolitano - c’è una convergenza sostanziale attorno al grande principio, al grande valore che è l’imperativo della solidarietà, uno dei fondamenti della Costituzione repubblicana e quindi del patto che ci lega come italiani. Nella Costituzione si usa il termine «inderogabili» doveri di solidarietà. Ebbene, dal momento che si è parlato anche di quello che stiamo e non stiamo facendo come Paese, come Stato italiano, come istituzioni, dobbiamo dire che, quanto a bilancio dello Stato per l’Africa, stiamo derogando da quegli «inderogabili» doveri di solidarietà. Questi che non sono solo doveri di solidarietà all’interno della nostra società, ma doveri di solidarietà verso il resto del mondo. L’arte della politica, la presa di coscienza e l’assunzione di responsabilità da parte dei poteri pubblici consiste nel fare delle scelte, nello stabilire delle priorità, nel dire «no, a questo non possiamo rinunciare, non possiamo derogare», mentre ad altro possiamo rinunciare, possiamo apportare tagli. Ecco, io sento la necessità forte che si superi questo vuoto di riflessione e di confronto su una questione così cruciale”. Sono molti gli spunti di riflessione nati grazie alle celebrazioni per questa storia lunga 60 anni e ricordata con un libro che ne ricostruisce la memoria, una mostra allestita a Padova che offre la possibilità di immergersi nella quotidianità di un impegno che si rinnova e una grande campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi m per rilanciare sul futuro.
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Intervista
Alessandro Gassman: è un onore raccontare Vittorio
Courtesy: la Biennale di Venezia
È un Alessandro fiero e divertito quello che con passione non di figlio ma di attore e regista racconta com’è nato il film che ripercorre in un’ora e mezza le tappe della vita artistica di Vittorio Gassman a 10 anni dalla morte.
Germana Urbani
Questo tuo lavoro nasce da un desiderio profondo di ricordare o riscoprire tuo padre? A dieci anni dalla sua morte pensavo fosse il modo giusto di ricordarlo e così mi sono occupato personalmente di questo documentario. Si tratta di un’analisi profonda fatta attraverso più di cinquanta interviste di persone che l’hanno conosciuto ma non solo. È un film a cui tengo moltissimo, e parte dalla dimostrazione che non fu solo un attore classico come spesso si dice di lui. Per certi versi fu rivoluzionario. Nel film, per esempio, si parla di teatro popolare, una forma di decentramento teatrale che portava i grandi autori dove il teatro non arriva da decenni. Nelle piazze, appunto. Il biglietto costava il corrispondente degli attuali cinque euro ed erano moltissimi gli spettatori. Si recitava sotto una tenda e Alfieri fu il cavallo di battaglia di quest’esperienza straordinaria che contò la bellezza di 300 mila persone. Fu una rivoluzione e rivoluzionario fu anche in tv nel mattatore dove mescolava poesia alta al divertimento, alla spontaneità. Ma fu un precursore anche nel cinema: un ambito eccezionale se si pensa che negli anni sessanta l’industria cinematografica italiana produceva più film che tutti gli altri paesi europei.
Hai riscoperto tuo padre facendo questo film o avevi ben in mente chi era e che ritratto doveva uscirne? Non abbiamo voluto fare un film patetico ma volevamo che fosse vicino alla personalità di mio padre. Abbiamo raccolto molto materiale, il curatore si è trovato ad un ceto punto con 859 ore di filmato e doveva tirarne fuori 1.30. Nonostante tutto questo materiale non ho scoperto nulla che non sapevo. Conoscevo molto bene mio padre, mi sono divertito molto con lui, è grazie a lui che faccio questo lavoro. Chi era nel privato Vittorio Gassman? Vittorio Gassman fuori dalla corazza con cui si mostrava in pubblico era un uomo molto diverso, in molti ricordano anche la depressione che l’ha colpito negli ultimi anni della sua vita. Ma, a parte questa parentesi, è sempre stato un uomo sorprendente e consapevole di se stesso. Sulla sua lapide ha voluto un’incisione divertente: “Non fu mai impallato”, cioè nessun attore gli ha mai tolto la luce. Avrebbe anche voluto essere impagliato, volevamo accontentarlo ma abbiamo scoperto che si poteva fare col nostro cane e gatto ma non con nostro padre.
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È stata pesante per te come attore la sua eredità? Non è stata pesante, ero conscio di intraprendere una carriera difficile e che avrebbe prodotto dei confronti con lui. Per me quest’eredità è un onore, un lungo viaggio che prosegue ormai da 27 anni. Va detto che l’attore ha la necessità di usare il corpo e il carattere per far arrivare le emozioni agli spettatori e io ho la fortuna di essere molto diverso da mio padre, sono meno dotato di lui, ne sono consapevole ma considero anche questa una fortuna perché mi ha dato l’occasione di dedicarmi alla regia, un mestiere diverso che però mi piace molto. Certo essere suo figlio mi ha anche aiutato. Non nascondo che portare un cognome importante garantisce delle facilitazioni, soprattutto a inizio carriera. Poi non ho mai lavorato con chi aveva lavorato con papà, non so Risi, Coppola… Mi sarebbe piaciuto ma evidentemente hanno scelto di evitare. Com’era lavorare con lui? Scherzava molto sul lavoro. Io ho debuttato in uno spettacolo dove recitava anche mio padre. Si trattava di Affabulazione di Pasolini, un autore che ritengo uno dei picchi assoluti della cultura del secolo scorso. Un testo difficile e io interpretavo il ruolo di un albino, avevo 19 anni. Alla fine del primo atto ci fu un monologo di mio padre, poi all’intervallo mi abbracciò e mi disse “bravo, bravo, nel secondo tempo però recito!” Mi stava dicendo che aveva recitato sulle spine e mi aveva osservato. Ma che nel secondo atto ero libero. Avrei mille aneddoti divertenti e buffi da raccontare proprio perché era un attore straordinario. La sua forza era la voglia di giocare in scena, era incapace di prendersi sul serio. A volte esagerava anche. Quando Pippo Baudo lo invitò a Canzonissima lui gli disse: “Io vengo ma faccio quello che voglio!” e invitò 300 persone, entrò a cavallo e diede uno sganassone a Pippo tanto forte che gli fratturò la mandibola. Gassman trova la sua notorietà come attore tragico, in teatro. Poi si scopre anche comico, con il cinema. Quando avviene? La scoperta del Gassman comico si deve a Mario Monicelli, inventore a mio avviso della commedia italiana. Ne I soliti ignoti, il loro primo film insieme, Monicelli lo camuffò per renderlo ridicolo, perché l’eredità tragica dei palcoscenici teatrali era troppo pesante. Poi continuò a usare maschere fino al Sorpasso dove inventò il personaggio che poi lo accompagnerà per anni.
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Immanuel K ant, regia A. Gassman - ph Gianmarco Chieregato Immanuel K ant, regia A. Gassman - ph Gianmarco Chieregato
Courtesy: la Biennale di Venezia
Alessandro Gassman Debutta a 17 anni nel film autobiografico Di padre in figlio, scritto, diretto e interpretato col padre Vittorio, con il quale poi studia recitazione presso la “Bottega Teatrale” di Firenze e interpreta a teatro nel 1984 Affabulazione di Pier Paolo Pasolini. Nel 1996, dopo anni di sincera amicizia con Gianmarco Tognazzi, inizia con
A. Gassman in “Roman e il suo cucciolo” ph Federico R iva
A. Gassman in “Roman e il suo cucciolo” ph Federico R iva
lui un sodalizio artistico che li ha visto recitare assieme nei film Uomini senza donne, Facciamo fiesta , Lovest, I miei più cari amici, Teste di cocco e Natale a Beverly Hills, nella versione teatrale di A qualcuno piace caldo e doppiare il cartoon L a strada per Eldorado. Nel 1997 recita nel film Il bagno turco di Ferzan Ozpetek, che riscuote un ottimo successo sia in Italia che il molti altri paesi. L a sua interpretazione gli vale molti riconoscimenti. Viene scelto da Yves Saint Laurent come testimonial per la campagna pubblicitaria del profumo Opium e posa nudo per il calendario sexy 2001 della la rivista Max ; diviene inoltre testimonial per L ancia della Musa , e presta la sua faccia per il liquore Glen Grant. Successivamente partecipa a fiction tv e nel 2008 partecipa al film C aos calmo dove la sua interpretazione lascia il segno vincendo il David di Donatello per il miglior attore non protagonista, il Ciak d’oro, il Nastro d’Argento e il Globo d’oro della stampa estera. Nello stesso anno ha adattato per il teatro il dramma L a parola ai giurati, scritto da Reginald Rose nel 1954 e già oggetto di un film di Sidney Lumet del 1957: lo spettacolo viene riproposto anche nel 2009, anno in cui è nuovamente protagonista sul grande schermo di 4 padri single di Paolo Monico, Ex di Fausto Brizzi e Il compleanno di Marco Filiberti e sul piccolo di Pinocchio di Alberto Sironi. Nel 2010, insieme a Giancarlo Scarchilli, ha realizzato il documentario sul padre Vittorio a dieci anni dalla scomparsa, Vittorio racconta Gassman, presentato in apertura della Mostra del Cinema di Venezia.
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Il Sorpasso fu un film fondamentale, mantiene anche oggi una grande forza per l’analisi cinica e la trasposizione molto attenta dell’Italia di quel tempo. La sua forza sta nel fatto che ti fa sorridere amaramente sui difetti del Paese di allora e chiude però in modo drammatico con la morte del protagonista. Secondo te Vittorio si sentiva più attore di teatro o di cinema? Mio padre si considerava attore di teatro prima che attore di cinema, sulla poesia e sulla lingua italiana ha fatto un lavoro molto profondo. Da parte mia mi piace sottolineare che era un attore classico ma proiettato verso il futuro. Negli anni ’50 portò in scena l’Amleto al Verdi con la Ferrero, un Amleto rivoluzionario per il teatro italiano di quel tempo perché era la prima volta che un attore giovane, bello ed energico interpretava Amleto. Lui amava molto il rischio, su questo gli assomiglio molto, non amava percorrere strade già battute da altri. Per esempio interpretò Un marziano a Roma di Ennio Flaiano che fu uno straordinario insuccesso che va letto però con gli occhi di poi, con il fatto che Flaiano era in anticipo di 20 anni e allora non fu accettato ma oggi è stato rivalutato molto. Oggi i film commerciali, i vari Moccia e Vacanze di Natale, fanno il pieno al botteghino, perché siamo a questi livelli? I cinepanettoni sono solo una parte del cinema italiano. Infatti una commedia ben recitata come Benvenuti al Sud ha incassato come i cinepanettoni. Secondo me in Italia oggi non si tratta di mancanza di talento ma c’è un problema di coraggio. Ai tempi di mio padre esistevano dei geni assoluti come registi ma anche produttori straordinari di grande cultura che avevano le capacità di scegliere quale sarebbe stato un film di successo. Oggi sono molto poche le persone che hanno il coraggio di rischiare, i produttori sono meno coraggiosi di un tempo. Inoltre mancano i produttori indipendenti, non ci sono mecenati, siamo in un duopolio dal quale se vuoi avere successo non puoi uscire. Aspettiamo tempi migliori, dunque. Credo che verranno. Intanto c’è il teatro, lì la qualità non manca e per fortuna il pubblico lo sa. m
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Photographer: Chiara Ceci Make up: Inna Tishkova Model: Tatjana Gellert@flemingmodel Barcelona Stylist: Oscar Salas Stylist Assistant: Alba Pèrez Un sentito grazie a Mery Torres@flemingmodelmanagment, Charles Baker Dirks per la fantastica location, la nave Lord’s Worrior. Un sentito grazie anche a Ricardo Diniz e Peter R ackemann, equipaggio della barca, per aver accettato di posare, Bianca Linton come ulteriore aiuto styling e Juan Manuel Garcìa per l’aiuto tecnico.
Norac
Un ringraziamento anche agli showrooms Uaplab (www.uaplab.com), Costume (www.costumebcn.com) e Bassol (www.opicabassol.com).
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Senz
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Benessere
Golf, uno sport per la mente Una disciplina a portata di tUtti: a metà degli anni ottanta i golfisti del bel paese erano appena 20 mila, oggi sono 100 mila.
Germana Urbani ita all’aria aperta, sport e un pizzico di glamour ecco pronta la ricetta che fa del golf una delle attività sportive sempre più praticate da chi vive in città e, magari, lavora chiuso in ufficio tutto il giorno. Una moda, ma non solo, per molti si tratta di una vera passione visto che si tratta di una attività che rilassa, lascia il tempo alla chiacchiera, si svolge su prati vasti e ben curati che attraverso lo sguardo placa e rassicura la mente appesantita dai problemi quotidiani. Il golf è uno sport ma allo stesso tempo non lo è. Gli appassionati lo sanno bene e citando una frase celebre presa dal film La leggenda di Bagger Vance di Ro-
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bert Redford con Will Smith, Matt Damon e Charlize Teron, la pellicola che ha portato lo spirito del golf al grande pubblico, “il golf è un gioco che non può essere vinto, ma solo giocato”. Certo i campioni non la pensano così, anzi, sanno bene che è uno sport molto competitivo, occorrre molta autodisciplina, è una gara contro l’avversario per vincere ma dove i giudici osservano e non sono arbitri. E soprattutto per loro ci sono in ballo dei premi che valgono milioni di dollari. I compensi stratosferici di certi golfisti, Woods in testa, sono spesso l’unico argomento che attira l’attenzione della gente comune. Certo per chi lo pratica di professione il fatto che i giocatori siano ben pagati è una fortuna. In Italia sono pochi i campioni e poco conosciuti. Nel 2009 il campione del mondo era italiano: Francesco Molinari, torinese di 27 anni, che con il fratello Edoardo, 29 anni, si è aggiudicato la coppa del mondo di golf. Quest’anno è arrivato secondo agli Open di Francia. Ma tra i campioni sicuramente il più conosciuto è Costantino Rocca, bergamasco di 54 anni, padre nobile del golf tricolore. Oggi c’è anche un giovane talento, un Valentino Rossi del green. Si chiama Matteo Manassero ed è diventato professionista a 16 anni. Oggi ne ha 17 ed ha già vinto gare importantissime. Fino a pochi anni fa questa attività sportiva era praticata da un numero ristretto di persone. Bisogna pensare che a metà degli anni ottanta i golfisti del bel Paese erano appena 20 mila. Oggi sono 100 mila, un numero che dimostra come questa disciplina sia uscita dalla nicchia elitaria in cui è stata rinchiusa per decenni e oggi sia alla portata di tutti. La gran parte delle persone che ultimamente si sono avvicinate a questa disciplina giocano senza velleità e stanno sui campi verdi cercando la serenità perduta in ufficio. Certo è uno sport un po’ costoso. L’attrezzatura è una delle voci più importanti da mettere a bilancio, ma per iniziare si può anche affittare. Qualche lezione col maestro e poi si può già iniziare a passeggiare e tirare le palline in buca. Chi mira a diventare un campione ha bisogno d’altro. Allora si può frequentare la scuola nazionale di golf che si trova a Sutri, in provincia di Viterbo, che forma sia i golfisti sia chi deve fare la manutenzione dei campi. Il campo è importantissimo per i giocatori. Uno scenario spettacolare è parte integrante del piacere di una partita, sia per gli spettatori sia per i giocatori. Il tappeto erboso deve avere tagli di diverse lunghezze, il terreno deve essere compatto con piante distribuite lungo le piste. Chi non può permettersi il lusso del golf club sappia che impazza sempre più l’urban golf che vede i golfisti giocare per le vie della città tra le auto e i passanti. Pare impossibile ma si tratterebbe di un vero e proprio must, conosciuto anche come crossgolf è stato inventato in Germania nel 1992 da Nikola Krasemann e Torsten m Schilling.
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si rifà il look con l’apertura della Nuova Sede in via D’Annunzio (angolo via Roma)
Vi aspettiamo per presentarvi tutte le ultime novità via G. D’Annunzio, 2 (angolo via Roma) · 45019 Taglio di Po /Rovigo) · tel. e fax 0426 660699 www.otticamoderna.net · optionevista@aziende.postecert.it
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Bellezza
Se la seduzione passa per le maniâ&#x20AC;Ś Le mani curate sono sicuramente una delle parti del corpo che i signori uomini apprezzano maggiormente. La seduzione passa anche da qui, dunque abbiatene molta cura utilizzando tutti i giorni una crema ammorbidente ed emolliente e scegliendo lo smalto giusto, senza dimenticare la moda. La stagione invernale ci riserva una buona dose di colore e anche qualche piacevole bizzarria. i colori che non devono mancare nel vostro beauty sono il viola e il blu e comunque smalti cupi e scuri, meglio se metallizzati, perlati o ad effetto glitter che regaleranno alle mani riflessi luminosi.
Yves Saint Laurent: Manicure Couture
Chi vuole sorprendere ed essere trendy deve assolutamente dare uno sguardo alla nuova linea di smalti Beauty di Yves Saint Laurent. La maison francese suggerisce una french rivisitata che si ottiene colorando le unghie con due nuance di smalti diverse, una per la lunetta e l’altra per il resto dell’unghia. La nuova collezione è disponibile in quattro diversi colori, pensati per accompagnare le vostre mani nei diversi momenti della giornata: giorno, sera e occasioni speciali. Il nome la dice lunga sulla preziosità di questa Manicure Couture, veri e propri twin set di smalti dai nomi evocativi: Beautiful Day (01): uno smalto viola intenso si sposa con un turchese brillante, per giornate da non dimenticare. Rive Gauche (02): uno smalto rosso corallo si abbina ad un fuxia deciso, ardito per non passare inosservate. Belle de Nuit (03): Il color prugna si combina con il color oro, perfetto per serate importanti. Y-Cone (04): un twin set di bianco e rosa, per quell’irrinunciabile tocco romantico.
Dior: reverse french… et Terrible
Una french originale anche quella che propone Dior, con il rosso come colore principale e la lunetta bianca. Per la stagione in corso, inoltre, sono quattro le nuove nuance proposte: Bronze Libertine (706): un bronzo molto cangiante in edizione limitata. Ecre de Chine (903): un blu molto tenue una volta steso. Black Sequins (905): un nero cangiante della collezione Terrible. Cherry Blossom (386): rosa cangiante viola della collezione Terrible.
Chanel: Les Contraste
Anche la nota casa francese propone di giocare con due tonalità di smalti: Il viola, Paradoxe (509) è una tonalità nuova che tende al melanzana, mentre torna di moda il rosa già proposto lo scorso anno: Jade Rose (493). Nuovissime altre tre nuance esclusive, presentate a Milano durante la settimana della moda. Rientrano nella collezione Khakis de Chanel e hanno tonalità ispirate ai colori della terra: Khaki rosa, Khaki brun e Khaki vert.
L’Oréal Paris: la resistenza del colore
L’Oréal Paris crea Resist & Shine Titanium per chi ama un colore intenso, brillante e ad altissima resistenza. L’innovazione è l’ingrediente segreto per questa linea che combina agenti plastificanti e particelle di titanio per una massima resistenza agli shock. Un complesso al silicone permette di mantenere la brillantezza più a lungo.
Givenchy: una nuova nuance
Spazio al rosa per Givenchy in un’unica colorazione nuova e molto accesa. Blooming Pink (171): rosa molto acceso.
Lancome: tra il rosa e lo cherry
La maison Lancome propone due nuance per i suoi Vernis de Lancome Bloody Black Cherry (018): rosso molto scuro tendente al bordeaux. Metrolpolitan Beige: rosa beige molto perlato.
>ysl.com< >dior.com< >chanel.com< >loreal-paris.it< >givenchy.com< >lancome.it<
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Estetica Fiorella
Il gruppo Estetica Fiorella festeggia
“I miei primi 25 anni” Fiorella, da quanto tempo esiste l’“Estetica Fiorella”? La mia attività esiste dal 1985, cioè da quando ho iniziato a compiere i primissimi passi nel settore estetico, aprendo un centro piccolissimo in Piazza della Repubblica, a Porto Viro. Tutto nasce dalla profonda vocazione e dal desiderio di far star bene la gente, più che esternamente direi internamente, cercando di abbellire soprattutto lo stato d’animo più che l’aspetto fisico. Con gli anni, con tanta formazione, tanta passione e molta dedizione ho cercato di seguire, passo per passo, la continua evoluzione di questo settore, realizzando quello che oggi è il “Gruppo Estetica Fiorella”.
Ma com’è Fiorella al di fuori dell’ambito professionale? La famiglia nella mia vita è sempre al primo posto! Posso dire con tutta sincerità, che sono stata profondamente fortunata ad avere al mio fianco un marito che mi ha sempre appoggiata, compresa e spronata anche nelle scelte difficili e che, ad oggi, è parte della nostra azienda occupandosi direttamente dell’amministrazione. Inoltre, sono mamma di due favolosi ragazzi: Paola e Luca. Mia figlia sta diventando il mio braccio destro, nonostante la sua giovane età, mentre Luca è un adolescente pieno di estro e talento con un domani da artista! Cosa ci dici Fiorella a riguardo di questo importante evento? Sicuramente si tratta di un evento per me importantissimo essere arrivata a 25 anni così quasi senza accorgermene, ero una ragazzina di 20 anni che si sentiva il mondo in mano, che stava realizzando il sogno della sua vita “fare l’estetista“ mettendo in fila un obiettivo dietro l’altro come stò facendo ora e come farò, almeno lo spero, per altri 25 anni.
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C’è stato un momento dove ti sei chiesta “ma chi me lo ha fatto fare”? Sì certo, è successo recentemente. Avevo realizzato un progetto molto importante, mettendoci tutta me stessa e 3 anni della mia vita ma poi l’ho visto bruciare nelle mie mani, solo perchè accanto a me c’erano persone sbagliate senza il senso della realtà ma sopratutto della lealtà. Lì mi sono chiesta: ma chi me lo ha fatto fare!!!!! Poi invece quando mi volto indietro e vedo tutta la mia storia professionale e di vita, ricca di tante soddisfazioni e gratificazioni, sopratutto quando sono stata premiata dal sindaco, allora lo stimato Doriano Mancin, ”imprenditrice d’eccellenza“, e quando vedo lavorare al mio fianco la mia adorata figlia bravissima e molto professionale che già mi fa da spalla e quando vedo i figli dei miei clienti visti appena nati che mi invitano al matrimonio o alle loro lauree, tutto questo lo sento il mio vero successo e allora certo che ne vale la pena perchè tutto serve per crescere, per maturare, per imparare ciò che devi separare tra le cose reali a quelle irreali. Un’altra esperienza meravigliosa è stata quando ho tenuto a battesimo il primo corso di estetica, nella scuola professionale E.N.A.I.P. di Porto Viro. Sono stata docente per 6 anni è stato faticoso ma bellissimo, ho cresciuto professionalmente ragazze stupende che saranno un giorno sicuramente delle bravissime estetiste perchè ho insegnato a loro, giorno dopo giorno, che cosa significa essere estetiste e una parte di loro l’hanno capito molto bene e lì ho portato a termine la mia missione. Cosa pensi dell’abusivismo di cui tanto si parla? Ecco appunto, che se ne parla tanto ma si fa poco per cambiare le cose. Lo vivo con tanta delusione, con rammarico e con rabbia perchè vedo che le autorità che dovrebbero trattare questo tema con molto più impegno, non si rendono conto veramente di quanto sia dannoso per noi estetiste ufficiali che paghiamo le tasse, non sanno la situazione quanto grave sia diventata, mi auguro che prima o poi si mettano una mano sul cuore, perchè ormai è diventata una vergogna. Mi fanno tanta pena queste “estetiste”, se così si possono definire, abusive che lavorano negli scantinati, nei garage e nelle soffitte, sembrano delle talpe, loro credono di essere più furbe di noi che paghiamo le tasse ma sono solo povere e piccole donne che non realizzeranno mai nulla nella loro vita se non nascondersi nei loro tuguri
Estetica Fiorella Porto Viro (Rovigo) · via Nello Fregnan, 8/B · tel. 0426 320939 - 333 7157719 >www.esteticafiorella.it< >strozzifiorella@tiscali.it<
senza un minimo di dignità. Pena, poi fanno quelle persone che vanno da queste abusive, non rendendosi conto dei rischi che corrono per la loro salute per quanto riguarda l’igiene ma per cosa? Per i 10 euro in meno? A volte non è neppure così! Voglio con tutto il cuore ringraziare tutti coloro che in tutti questi anni hanno creduto in me, mi hanno dato fiducia, amicizia, la loro stima e mi hanno scelta tra tante e comunque brave colleghe del territorio, ed è a loro che voglio dedicare questi faticosi ma meravigliosi 25 m anni, un bacio, Fiorella.
La ricetta
“buon senso” Il mese di novembre porta via del tutto l’estate dando alla terra un aspetto rigido, monocolore e spoglio. Ma la sua generosità ci aiuta dando vita a feste e a prelibatezze del sottosuolo. La ricetta dimostra che non si deve giocare con la propria vita ma bisogna apprezzarla evitando sostanze che ci danneggiano: quindi vi invito a divertirvi con il cibo.
Ingredienti: per 4 persone 1 confezione di pasta Filo 2 mele Gold 2 buste di biscotti Pavesini Il succo e la scorza di 1 arancia 1 punta di cannella 1 cucchiaio di uva sultanina 50 gr di burro 50 gr di zucchero 50 gr di zucchero a velo
Procedimento:
Sbucciare e tagliare a cubetti le mele. Fare un caramello con lo zucchero e un po’ di acqua, aggiungere i cubetti di mela, la cannella, il burro e la scorza dell’arancio, l’uvetta. Cuocere fino a quando si otterrà un composto omogeneo. A parte bagnare i Pavesini nel succo dell’arancia e mescolare alla composta di mele.
Prendere 3 fogli di pasta Filo, imburrare la superficie e sovrapporli formando un unico foglio. Tagliare dei rettangoli di 15x10 cm e mettervi sopra la composta di mele e Pavesini, arrotolare formando degli involtini, facendo attenzione di chiudere bene le estremità. Friggerli in abbondante olio di semi e servire con una striscia di zucchero a velo. m
Cesare Marretti
Ristorante “è cucina senzanome” Bologna · via Senzanome, 42/A · tel. 051 2750069 >cesaremarretti@gmail.com< >www.cesaremarretti.com<
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Living
Seduti sì ma in modo originale intage ma con uno stile del tutto personale è Archibald, di Poltrona Frau, che si ispira nelle Archibald linee alle sedute anni cinquanta con un design avvolgente, di Jean-Marie Massaud, che viene esaltato dal libero gioco di pieghe che la pelle, lavorata con maestria artigianale, crea su tutta la parte interna dello schienale, rendendola piacevolmente mossa e accogliente. Raffinata ed elegante questa poltrona vi regalerà un relax generoso.
e cercate qualcosa che accanto all’originalità abbia anche una storia allora regalatevi una Panton Chair, Chair sinuosa e colorata, nata dal lavoro del designer Verner Panteon che ha lavorato anni per arrivare al prototipo, messo a punto nel 1960. La produzione in serie arriva fu subito un successo. Oggi la Panton Chair è disponibile nella classica finitura lucida e nella versione satinata della new edition. Adatta in ambiente domestico, in ufficio e in outdoor.
Originali, eleganti, uniche, così si possono definire le sedie della nuova entusiasmante collezione di Kartell e Moschino, nata appunto dalla collaborazione tra due grandi firme del panorama internazionale. Quando uno dei più grandi marchi del design si incontra con la creatività di un colosso della moda ne nascono meraviglie. Si tratta di un prodotto di altissima qualità perfetto per arredare con stile gli ambienti più informali come quelli più raffinati.
a se vi piacciono le linee tondeggianti non saprete resistere a Babà, la nuova seduta di Orlandini e Radice che si presenta come la poltrona monolitica dalla forma sinuosa, il profilo ricorda le antiche anfore greche, particolarmente adatta per ogni tipologia d’ambiente e atmosfera, grazie anche alla vasta gamma di colori in cui è disponibile. Alla famiglia Babà appartiene un’ulteriore versione junior, dalle dimensioni ridotte e utilizzabile dai più piccoli.
a nuova versione della poltroncina Mademoiselle by Moschino è stata presentata alla settimana della moda di Milano in tre differenti versioni, una linea nata all’interno del progetto “Mademoiselle à la mode“, una bella iniziativa ideata da Kartell che vede la partecipazioni di molti noti stilisti, nazionali e non, che negli anni hanno “vestito” la celebre poltroncina.
Diagnostica Mantegna
Risonanza Magnetica “aperta”
Dott. Maurizio Turatti
Un vero aiUto anche per i claUstrofobici!
a circa un decennio si sono imposte nell’ambito della Diagnostica per Immagini metodiche sempre più avanzate e sofisticate tra la quali la Risonanza Magnetica che è senz’altro la tecnologia che più si è evoluta in questo ambito. Infatti, se una decina di anni fa, uno strumento di Risonanza Magnetica aveva dimensioni “gigantesche “oggi questi strumenti si sono di gran lunga ridotti tanto da poter trovare collocazione in locali con una superficie in metri quadrati più o meno equivalente a quella di una normale stanza. Proporzionalmente alla riduzione delle dimensioni si sono evolute anche le prestazioni possedute da questi strumenti, che vengono impiegati con risultati eccellenti nei più svariati ambiti della Medicina e della Chirurgia e nelle varie specialità quali (Ortopedia, Neurologia, Odontoiatria, Urologia, Cardiologia, Pediatria ecc.) solo per citarne alcune. Accanto agli strumenti di Risonanza Magnetica ad “alto campo” a magnete chiuso per lo più utilizzati negli Ospedali, si trovano strumentazioni denominate a magnete “aperto” che, sfruttando un più basso campo di utilizzo, trovano il loro impiego soprattutto nello studio degli apparati Muscolotendinei ed Osteoarticolari. Gli strumenti di Risonanza Magnetica ancor oggi molto utilizzati sono costituiti purtroppo da un ”tubo chiuso” nel quale scorre un lettino per il posizionamento del paziente che viene inserito all’ interno di questo tunnel e monitorato attraverso una telecamera tenuta sotto controllo dall’ operatore durante l’esecuzione dell’esame. Purtroppo, la sensazione di entrare in un “loculo” (questo è il termine utilizzato dai pazienti), associata ai forti rumori emessi dallo strumento durante l’ acquisizione delle immagini, crea delle sgradevolissime sensazioni che comportano, nella maggioranza dei casi, un rifiuto da parte del paziente e quindi la sospensione dell’esame che deve essere ripetuto a causa della mancata collaborazione del paziente stesso. Per
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fortuna, alcune Aziende che operano nella costruzione di queste sofisticate apparecchiature, sono riuscite a creare strumenti cosiddetti a magnete “aperto” che hanno notevolmente migliorato le condizioni psicologiche del paziente candidato all’esecuzione di questo esame soprattutto nell’ambito osteoarticolare e muscolotendineo. Infatti, per queste metodiche, il basso campo magnetico offre l’acquisizione di immagini dettagliatissime soprattutto a livello della colonna vertebrale e di tutte le articolazioni come l’anca, spalla, ginocchio, ecc. Più che accettabili i risultati ottenuti con questi strumenti a basso campo, nelle indagini Neurororadiologiche, Cerebrali, del midollo spinale, con le quali sono facilmente diagnosticabili ernie discali, protrusioni, compressioni delle strutture nervose responsabili di tutte quelle sintomatologie dolorose associate al coinvolgimento delle strutture nervose centrali e periferiche che sono sempre più frequenti. La Risonanza Magnetica a “basso campo” non pone alcun problema di invasività poiché essa non utilizza “raggi x” e quindi essa viene impiegata e prescritta a pazienti di qualunque età e in qualsiasi condizione di salute con larghissimo impiego anche in pediatria. Questo per sfatare l’ancora radicata convinzione che la Risonanza Magnetica sia una metodica invasiva. Tranquilli! Non è assolutamente così. Questi strumenti “aperti” accolgono il paziente che viene posizionato dall’operatore nel cosiddetto Gantry il quale provvede a sistemare un’apposita bobina nel segmento corporeo (tratto) da esaminare. Fatto questo, il paziente viene sistemato sotto il magnete “aperto” conferendo allo stesso la possibilità di vedere tutto intorno a se ed addirittura, in alcuni circostanze, può essere assistito da un familiare o parente nella stessa stanza dove viene eseguito l’esame. Presso lo Studio Diagnostica Mantegna di Mira specializzato nella Risonanza Magnetica è presente uno strumento di ultima generazione di questa tipologia che, sfruttando un basso campo magnetico, viene impiegato con successo nell’ambito dello studio Osteoarticolare e Muscolotendineo ed in altri ambiti specialistici. Con questa innovativa tecnologia è possibile sottoporre all’esame di Risonanza Magnetica anche quei pazienti riconosciuti come “claustrofobici” che equivalgono a un 15% dei candidati, mentre una grossa percentuale pari ad un 30% che non sa di essere claustrofobica ma lo scopre solo se sottoposta all’esame con Risonanza Magnetica a “tubo chiuso”, riesce a portare a termine agevolmente l’esame con lo strumento a magnete aperto presente presso la Diagnostica Mantegna di Mira. Peraltro anche le tariffe applicate dallo Studio Mantegna sono state notevolmente ridotte rispetto al Tariffario “Nomenclatore” Regionale per questa sofisticata metodica, per venire incontro alle sempre più frequenti richieste degli operatori sanitari nei confronti dei propri pazienti. Anche i tempi d’attesa sono molto rapidi dato che per l’esecuzione dell’esame l’attesa non supera i 3 giorni lavorativi ed il rilascio del referto avviene nell’ ambito di appena 24-48 ore. Lo Studio Diagnostica Mantegna di Mira, leader nel settore della Risonanza Magnetica, ha investito le proprie risorse in questi strumenti per consentire a tutti i pazienti compresi quelli con disagi agli ambienti chiusi (claustrofobici) di potersi giovare di questa importantissima metodica non invasiva che nella maggior parte dei casi clinici (ernie, crolli vertebrali, artrosi ecc.) è l’unica che consente al Medico e allo Specialista di poter fare una diagnosi precisa ed accurata al proprio paziente. La tecnologia corre più veloce del tempo e si pone al servizio dell’umanità, ed anche nell’ambito della Medicina essa si colloca tra le più importanti risorse disponibili per mantenere il più a lungo possibile lo stato di salute dell’uomo. m
Centro DIAGNOSTICA MANTEGNA s.r.l. via Mare Mediterraneo, 26/G · Mira (Venezia) · tel. 041 424683 · fax 041 5609580 >www.diagnosticamantegna.it< >info@diagnosticamantegna.it<
MercoledĂŹ 8 Dicembre 2010 Taglio di Po (Rovigo) presso il proprio negozio
GIUDITTA Sposi
presenta:
Evento Sposi ore 15.30
ore 16.30
Sfilata riservata ai futuri Sposi Abiti di Giuditta Sposi ore 18.00
Estrazione di un week-end offerto da Attica Viaggi di Adria ore 18.30
Giuditta Sposi
Taglio di Po (Rovigo) - via Romea, 87 tel. 0426 660373 - www.giudittasposi.it
Rinfresco by Ristorante Zafferano presentazione e intermezzi musicali
Alice e Fabry
Abiti collezione Radiosa. Foto gentilmente concessa.
Incontro con gli Espositori
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Viaggi
Renato Malaman
Casa Anguera (particolare dellâ&#x20AC;&#x2122;esterno)
Lâ&#x20AC;&#x2122;originale Catalogna modernista
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dall’alto a sx: pablo piCasso · Fernande olivier (sCultura) · puzzle all’interno del Centre Mirò · Casa gasull · sagrada FaMilia
Gaudì e i suoi allievi a cavallo fra XiX e XX secolo hanno lasciato segni forti nell’architettura catalana. uno stile unico, a tratti bizzarro che oggi ritroviamo in palazzi, chiese, ospedali laboratori e persino villaggi operai a Horta de San Joan molte testimonianze ricordano un giovanissimo Picasso on queste pitture difficilmente farai i soldi, ma tu ricordati sempre che qui da noi un tozzo di pane non ti mancherà mai”. Parlava con il cuore in mano il panettiere di Horta De San Joan rivolgendosi ad un Pablo Picasso ancora giovanetto e per giunta malato, che era arrivato in quel borgo che svetta sulle Terre dell’Ebro, per cambiare aria e curare una scarlattina particolarmente fastidiosa, ospite del suo compagno di studi Manuel Pallarès. Il panettiere lo vedeva dipingere con forsennato impegno, cogliendo molti aspetti della vita rurale della zona, e non aveva capito che in quelle pennellate già si stava rivelando il talento di un genio della pittura. Aveva 16 anni Picasso quando visse i suoi primi otto mesi a Horta De San Joan, ma in quel borgo vi ritornò undici anni dopo per trascorrere
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un’estate con Fernande Olivier, l’affascinante e aristocratica donna con cui aveva una relazione a Parigi. Vi tornò da ricco e affermato artista, già proiettato verso il nuovo stile cubista, quello della sua maturità. E oltre a lasciare grandi opere di quel periodo (1909), lasciò anche il ricordo di una fucilata sparata in aria per spaventare i paesani che scandalizzati per la sua disinvolta convivenza con l’amante gridavano offese sotto la finestra della loro casa. Horta De San Joan è orgogliosa di aver ospitato Picasso in due momenti della sua vita e oggi al grande pittore contemporaneo, morto in esilio in Francia poco prima della caduta del franchismo, ha dedicato un centro ricco di testimonianze e di riproduzioni delle sue opere create lì nel secolo scorso. Carola Ruiz è un
Dall’alto a sx: Casa Rull · Institut Pere Mata (interno) · Cripta (Colonia Guell) · Colonia Guell · Centro Gaudì (Reus) cicerone straordinario, innamorata com’è di Picasso e della sua arte. Horta De San Joan, con la sua struttura medievale e il suo convento di San Salvatore, è il simbolo di un’area, la parte estrema della Catalogna ai confini con la Comunità Valenciana, straordinariamente ricca di tesori da scoprire. Appartata e silente, arcaica e montuosa, lontana dai flussi del turismo di massa (drenati dalle località balneari della Costa Daurada), questa regione si offre a visitatori sensibili all’arte e alla gastronomia. Arte perchè, oltre a Picasso, questa parte di Catalogna è la culla del Modernismo, incarnato dal celebre architetto Antoni Gaudì (il padre della Sagrada Familia, la chiesa di Barcellona non ancora ultimata) e dai suoi altrettanto celebri “discepoli” Lluis Domènech i Montaner, Cèsar Martinell e molti altri. Il modernismo catalano si sviluppa a cavallo tra il XIX e XX secolo traendo ispirazione dal più fulgido periodo della storia catalana di epoca medievale, di cui ripropone con originalissime forme i simboli prinicipali. La città di Reus, dove Gaudì è nato nel 1852, è un museo a cielo aperto, tante sono le chiese, i palazzi e i “talleres”, ovvero i laboratori costruiti in quello stile così fortemente innovatore, caratterizzato da ricami in pietra e un uso quasi provocatorio del colore. A Reus la prima tappa è necessariamente il Centro
Gaudì, che attraverso una spettacolare multimedialità racconta la vita e le opere del grande architetto morto nel 1926, investito da un tram a Barcellona. Ma una visita è d’obbligo all’Institut Pere Mata (1898), l’ospedale psichiatrico (oggi museo) creato da Domènech i Montaner, che incanta per la sua rivoluzionaria concezione di spazi e arredi. Poi, in centro, alla casa Navàs (1901-1907), alla casa Rull (1900) e a casa Gasull (1911). Ma il modernismo ha lasciato tracce importante anche nella cittadina costiera di Sitges, specie nel quartiere americano realizzato dai catalani di ritorno da Cuba sul finire dell’Ottocento all’indomani della guerra persa con gli Stati Uniti (1896). E imperdibile è la cantina cooperativa di Pinell de Brai, altro pittoresco borgo sulla valle dell’Ebro: la “Cattedrale del vino”, opera di Martinell, stupisce per le sue strutture. Come pure, a Mont Roig del Camp, la chiesa di Santa Maria de la Roca (opera di Gaudì) e a Santa Coloma de Cervellò, alle porte di Barcellona, la Colonia Guell, villaggio operaio progettato sempre da Gaudì oggi esemplare testimonianza organica di archeologia industriale. A Mont Roig del Camp è imperdibile il Centro Mirò, dedicato all’altro grande artista catalano che ha segnato con le sue opere e il suo stile il XX secolo in Spagna e in Europa. m
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“Cattedrale del vino” (Pinell de Brai) esterno e interno · Cripta Colonia Guell (esterno) · Institut Pere Mata
PRIORAT, I VINI DEI MONACI Nel
sud della C atalogna è incastonata una delle regioni enologiche più importanti d’Europa , il rio rat. L a coltura della vite vi è stata introdotta dopo la Reconquista di C arlo V che, cacciati, gli arabi, diede quelle terre ai monaci. Furono loro a realizzare quei terrazzamenti di arcadica bellezza che oggi caratterizzano il paesaggio. I terreni contengono tracce di lavagna che accumula il calore del sole e lo restituisce lentamente durante la notte. L a radici per trovare nutrimento si spingono ad una grande profondità. I vini hanno grande forza e un’accentauta nota minerale. Il prodotto smbolo del Priorat è la Garnacha , nella versione bianca e nera. Oltre ad altri vitigni in ternazionali come il C abernet Sauvignon, il Merlot, lo Syrah e la più rara C arignana. Nel Priorat stanno investendo le grandi case spagnole, come la Torres (Bodega El Lloar). Un giovane impren ditore italiano, Sebastiano Alba, è fra gli artefici de L a Conreria d’Scala Dei, una grande azienda di Scala Dei. A Torrelavit, più a nord, nella zona del Penades, dove si produce il famoso spumante C ava, è da visitare l’antica azienda Segura Viudas. Infinito il programma di manifestazioni ed eventi nella regione. Fra i ristoranti da segnalare a Subirats, a mezzora da Barcellona, il C al Matias, aperto alle nuove tendenze. Anche il Gaudir, il ristorante del Centro Gaudì, merita una visita. E pure El lac de Aradnia a Ronda Sant R amon, vicino a Colonia Guell. A Horta De San Joan va segnalato per il suo elegante stile rurale l’Hotel Les C apcades, sia per le suggestive camere che per le creazioni del ristorante.
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>www.gastronomia.catalunya.com<
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GIOIELLERIA CAV. ZANELLATO
Gallery
Collection
Rosolina V.le del Popolo, 2/B Tel. 0426 665135 Isola di Albarella Fiordo Diamante Tel. 0426 330303
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Week-end e dintorni
Lione
festa luci Š m perrin - ot lyon
ogni cosa è illuminata
festa luci © m perrin - ot lyon
testo di isa Grassano e lucrezia argentiero foto di l. argentiero
er i Lionesi è ormai un appuntamento fisso, da quando nel 1852 gli abitanti della città decisero di organizzare i festeggiamenti per celebrare l’inaugurazione della Cappella sulla collina di Fourvière. Siccome i lavori furono travagliati e l’evento più volte rimandato, per via di una tempesta e dell’esondazione del fiume, quando finalmente tutto venne terminato, la cittadinanza volle dimostrare la propria felicità mettendo piccole candele sulle finestre. La leggenda narra che in sole due ore ogni cosa fu illuminata a giorno mentre tutto il colle con la Basilica di Notre Dame de Fourvière, risplendeva nel buio della notte. Oggi, come allora, Lione s’illumina con tantissime luci e si anima con musica, proiezioni ed eventi culturali. Per chi arriva da fuori è una vera magia. L’appuntamento per quest’anno è dal 5 all’8 dicembre, per celebrare la festa delle luci: più di 70 installazioni arricchiscono ogni angolo della città (a partire dalle 18, fino all’una). Facciate, monumenti e scalinate risplendono grazie alla creatività non solo di grandi artisti, ma, soprattutto, con le opere innovative degli studenti degli istituti superiori di arte
e design - come l’Ecole Emile Cohl - una grande tradizione accademica che la città vanta con orgoglio (vi è una brochure scaricabile dal sito del festival per organizzare i percorsi a seconda degli eventi). E non solo. Ogni abitante continua a mettere sulle proprie finestre, piccoli lumini in segno di ringraziamento per la Madonna. Notre Dame de Fourvière, dal quale si domina tutto il territorio, diventa ancora più bella avvolta dai fasci di luce che sembrano giocare con l’austerità del bianco della struttura. All’interno uno sfarzo d’oro, tessere policrome, vetrate, mosaici, una miscela di stili, arte romanica, bizantina, moresca. E vale la pena andare a piedi e lasciarsi trasportare dalla marea umana (tuttavia ci sono anche tour su bus che girano per le strade) che si sposta dal centro ai due fiumi (il Rodano e il suo affluente, la Saona) percorsi da numerosi battelli e attraversa i ponti antichi fino all’affollata ed elegante Presqu’île (una sorta di vera e propria penisola creata grazie alla posizione eccezionale, alla confluenza dei due corsi d’acqua),
>www.lumieres.lyon.fr<
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cuore pulsante della città, con i negozi più alla moda, la Place des Terreaux, l’Opéra sormontata da un’immensa vetrata semi-cilindrica, opera dell’architetto Jean Nouvel. Lione va scoperta con calma, per goderne ogni aspetto, soprattutto verso Ovest, nel cuore della città antica, Vieux Lyon, un quartiere medievale e rinascimentale (dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco), sulle rive del Saone, con l’eleganza delle sue ville, le stradine acciottolate ed i vicoli coperti. È qui che si concentrano la maggior parte dei bouchon, i tipici locali dai soffitti bassi, tovaglie a quadri, vino, e l’aria da osteria fané, dove gustare i piatti tradizionali (uno su tutti les quenelles, tipo cannelloni di luccio), ma anche scegliere uno dei tanti golosi dolci, dal Cuscino di Lione alle svariate tarte au chocolat. È qui che si possono scoprire i traboules, stretti viottoli di passaggio da un palazzo all’altro che conducono nei cortili dalle scale a chioc-
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ciola di pietra, evitando le strade principali, da attraversare in silenzio per entrare quasi nell’anima della popolazione (al civico 54 della rue St-Jean si apre la traboule più lunga che attraversa cinque cortili e termina al n. 27 di rue du Boeuf). La zona si trasforma spesso in un set cinematografico: vi hanno girato grandi attori come Sophia Loren, Alain Delon, Catherine Deneuve, Carole Bouquet. Da vedere la gotica cattedrale di StJean, curiosa per l’orologio astronomico con gli automi (rappresentano l’Annunciazione) che entra in funzione a mezzogiorno e batte le ore dalle 14 alle 16. Poi, sempre seguendo il fascio delle luminarie, ci si può “arrampicare” sulle montées della Croix-Rousse, lo storico quartiere residenziale, dove, un tempo, era concentrato il maggior numero degli atelier di produzione della seta (alla fine del regno di Francesco I si contavano 18 mila macchine da tessitura), la cui leggerezza era famosa persino in Cina. m
Atout France - ente del turismo francese >www.franceguide.com/it< · Ufficio del turismo di Lione >www.lyon-france.com< Regione Rodano Alpi >www.rhonealpes-tourisme.com< · Dipartimento dell’Isère >www.isere-tourisme.com< Pacchetti speciali su >www.octopustravel.it<
festa luci Š v formica - ot lyon
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IL GRANDE SCI È QUI
ambiance pistes - bruno longo - ot les 2 alpes
station nuit - bruno longo - ot les 2 alpes
Con 160 località di sport invernali, 16 comprensori sciistici collegati e 5800 piste di tutti i livelli, Rodano Alpi è leader del turismo in montagna , con il 37% del mercato. L a regione vanta il più grande comprensorio sciistico del mondo.
Tra questi spicca la Deux Alpes (a 75 km a sud -est di Grenoble), una delle più “storiche” di Francia , situata tra le Alpi, nell’Isère. Sulle sue alte vette, garantisce la presenza di neve naturale, in inverno come in estate. Ben 225 chilometri di piste, tra i 1300 e i 3600 metri di altitudine e cosa curiosa , più si sale e più le sue piste sono facili, al punto che il ghiacciaio delle 2 Alpes, a 3600 metri, è ideale per i principianti. E località delle
famille ski - bruno longo - ot les 2 alpes freeride - bruno longo - ot les 2 alpes
per una sosta gourmand ci sono ben otto ristoranti in altitudine e tre bar sulle piste, il
Bivouac
e
Piano bar, Umbrella. Non
mancano le altre attività oltre
lo sci, come la crociera bianca.
Si
sale a bordo di minibus con
catene
(massimo 12
persone a
bordo) per scoprire un panorama
unico che spazia sul Massiccio dei Grandi Rousses, la catena montagnosa di Belledonne, fino al Monte Bianco in Italia.
TRA I SENTIERI DEL VERCORS Una
vacanza nel silenzio, per
ascoltare solo le mille voci della natura.
Qui
la montagna , viva ,
ha modellato il paesaggio: grotte e gole profonde coesistono in -
sieme ai vasti altpiani coperti da foreste.
Ed
è uno spettacolo so -
prattutto d’inverno, quando la
neve copre tutto ed il parco naturale regionale diventa l’eldo rado dello sci nordico. Il luogo
giusto per praticare il fondo con
850 km di piste tracciate. E alla
sera si può andare alla scoperta dei piccoli borghi dalla tradizio -
nale architettura: Villard de L ans (la capitale della zona), Corrençon en Vercors, Autrans situato in un vallone dolce e
verdeggiante, o fermarsi ad assaporare la gastronomia , dove
Le Bleu Le Saint Marcellin, il gustoso formaggio molle. spiccano i formaggi come o
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> www.les2alpes.com< · Vercors Tourisme >www.vercors.com<
DORMIRE Hôtel le Phénix
In posizione panoramica sul fiume Saòne, nel cuore della vecchia Lione. Accogliente e confortevole. Doppia da 150 euro nei fine settimana 7 Quai Bondy
+33 478 28 24 24 http://hotellephenix.free.fr
Hotel le College Un
albergo curioso, arredato come un vecchio collegio, tra banchi di scuola e scaffali pieni di libri. Doppia da 145 euro. www.college-hotel.com
Hilton 70 Appena
fuori dal centro ma ben collegato. Hotel accogliente ed elegante. Doppia da 108 euro Quai Charles De Gaulle
33 4 7817 5050
MANGIARE Aux Trois Mariés
Uno dei più antichi “bouchons” di Lione. Si chiama così in onore di tre Madonne. Cucina tradi zionale. Da assaggiare il foie gras poêlé. 1 Rue Trois Maries 04 78 37 67 28
Cafe Restaurant du Soleil
In piazza de la Trinité, un locale caratteristico, dove un tempo era presentato il teatro dei bu rattini. Il protagonista era Gui gnol, maschera divenuta il sim bolo della città. 2 Rue Saint-Georges 04 78 37 60 02
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OREFICERIA OROLOGERIA
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Eventi
HALLOWEEN 2010 CON LOOK E STEREOCITTà Look Magazine e Stereocittà hanno festeggiato halloween al tomato di sottomarina, rievocando i “mostruosi” anni 90! domenica 31 ottobre, il 9.0, in collaborazione con look magazine e il team di pubbliche relazioni mascalzoni marini, ha portato con sè tre vere icone della musica anni 90: pap’n’skar, neja e regina. moltissimi gli ospiti della serata, che hanno f e st eg gi ato qu e sto h a l l ow e e n danzante con trucchi e maschere davvero originali! foto samantha miozzo e veronica filice
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Eventi
PLAY: è INIZIATA UNA NUOVA STAGIONE PER ROBERTO CALLEGARI Play: si è aperta una nuova stagione per RobeRto CallegaRi, che ha presentato giovedì 21 ottobre la nuova collezione di gioielleria sartoriale e rari calibri di vacheron constantin, un evento che ha raccontato quello che oggi è lo stile e la filosofia di questa storica realtà padovana. la nuova Collezione 2010-2011 è formata da gioielli unici realizzati dal designer. beppe callegari
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Eventi
La sEconda EdizionE di IllumInarte NoN poteva che essere uN omaggio alla luce coN uN occhio diverso, quello che lo showroom storico Gamma 3 ha scelto per la secoNda edizioNe di illuminarte. l’aNima dell’eveNto che ha coiNvolto Numerose istallazioNi artistiche è stata la preseNtazioNe di lost liGht, la scultura lumiNosa iNedita del Noto artista marco lodola e la riproduzioNe iN serie di uN’altra sua opera lux BalleriNa. soNo stati più di 300 gli ospiti arrivati al gamma 3 per BriNdare a questo aperitivo pop, iNoNdato di luce.
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Fatti e fai un bel regalo di Natale: mega promozioni su tutti i servzi: Pacchetti con 5 più 2 in omaggio Pacchetti con 10 più 4 in omaggio Orari di apertura: lun-mer-ven-sab dalle 9 alle 20 • mar-gio dalle 14 alle 20
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Eventi
NINFEA FESTEGGIA CON SwArovSkI Importante evento sabato 6 novembre ad adrIa, presso la boutIque NiNfea. In occasIone della presentazIone della lInea SwarovSki I n fat t I ospItI, clIentI e amIcI sono statI accoltI ed IntrattenutI da l l a tI tol a r e, Isa bel l a marIn, che ha fatto glI onorI dI casa. alla presentazIone hanno partecIpato anche Il sIndaco dI adrIa ed I dIrIgentI dI swarovskI, nelle persone del responsabIle dI area e del capo area del famoso marchIo. un rIngrazIamento partIcolare al marIto dI Isabella ed alla prezIosa collaboratrIce mIchela.
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Eventi
STEFANEL ED IL NUOVO CONCEPT STORE AllA presenzA di Giuseppe stefanel si è inAugurAto A pAdovA il rinnovAto negozio steFAnel con il nuovo concept ideAto dA sybarite, studio di ArchitetturA londinese FondAto nel 2002 e speciAlizzAto nellA progettAzione di spAzi retAil per lA modA. giuseppe steFAnel hA voluto FesteggiAre con Amici e clienti pAdovAni il venticinquesimo store italiano rinnovAto “pAdovA è sicurAmente unA città A cui sono molto legAto” hA detto steFAnel “unA città vivAce, AttivA, un mercAto A cui guArdo dA sempre con molto interesse e AFFetto”. hAnno brindAto AllA nuovA AperturA Anche i due giovAni Figli di steFAnel, eleonora e carlo, lA terzA generAzione che già dA tempo lAvorAno nell’AziendA di FAmigliA
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Eventi
CASTING BELLEZZE VENETE 2010 Grande successo di adesioni e pubblico ai castinG del n uovo calendario “Bellezze Venete 2011”. il direttore artistico paolo braGhetto ha visionato decine di aspir anti mesi, anche maschili, allestendo dei set in note location della reGione: openGate di Fiesso d’artico, el mundo di marcon, asha di treviso, caFFè bianco di padova, puro Gusto di coneGliano, niGhtliFe di noale e hy caFè di abano terme. a dicembre uscirà l’attesa quinta edizione!. Foto do lorenzo andolFo e nicolò noventa
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Eventi
VENERDì MAKKARONE Il DIvertImento a PaDova ha un nome: sI chIama MAKKARONE. ognI venerDì nella nuova locatIon In vIa venezIa 108 (fIanco PellIzzarI) la mIglIore musIca Da ascoltare, Da cantare e Da ballare. sI InIzIa con la cena, ancora PIù curata e selezIonata, PuoI sceglIere tra DIversI menù o PuoI mangIare una buona PIzza. e PoI quanDo haI fInIto Il tuo tavolo DIventa teatro Del tuo DIvertImento. un buon moDo Per lIberare tutte le energIe con la musIca DeglI uomInI DI casa: MistERicKy, AlEx ciOccA, DANiElE DANiEli; Il lIve DI luca b e ognI 3° venerDì Del mese In occasIone Della notte rosa Dj sANgiO E Mc PigNA, In esclusIva Per Il veneto, Dal PacIfIco DInner e PIneta club DI mIlano marIttIma. e tutto questo con uno slogan che ormaI è Per tuttI sInonImo DI makkarone: benvenutI a casa vostra. ognI venerDì a PaDova. Per fortuna ognI settImana arrIva Il venerDì.
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Eventi
UNITED GROUP FRANCO CURLETTO L’ecceLLenza neLLa moda per capeLLi e Le sinergie deLL’estetica più compLeta approdano a padova n eL n uovo centro per L’immagine “United GroUp Franco cUrletto”. professionaLita e competenza che Le titoLari lUcia SeSto Ferreri e FranceSca tedino portano avanti da anni a torino arrivano ora anche neLLa città deL santo. aLL’affoLLata inaugurazione era presente anche L’hair-styList Franco cUrletto, interprete e regista dei backstage deLLa moda miLanese, artefice di un marchio che si distingue neL mondo dei parrucchieri per Le tecniche e Le forme sempre innovative e anticipatrici. uno staff preparato e competente neL nuovo saLone di Largo europa proporrà Le più attuaLi e raffinate Linee deLLa moda e deLLa cura estetica. foto di paoLo braghetto
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Eventi
ASHA BOOGALOO! Da un’iDea Di Roby MaRton e MauRo Happy arrivata alla 5° eDizione, l’ash a Booga loo h a r egistr ato il tutto esaurito. un’imperDiBile appuntamento, il più Divertente, il più spensierato... per tutti gli amanti Dei seventies movement. Dress coDe rigorosamente anni ‘70, in consolle il mitico nicola GRassetto e il resiDent dj alex paone. asha Boogaloo vi aspetta ogni ultimo saBato Del mese! cristina BorDin
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Eventi
STARS A TREVISO Linda Santaguida è stata chiamata dall’amico antonio MaMbretti per inaugurare come madrina il nuovo locale di treviso, lo StarS (ex Jamila). dopo la cena di gala a cui ha partecipato anche il manager della notte nicoLa Parente l’ex naufraga de l’isola dei famosi ha raggiunto in consolle dj Fuxy per animare le danze e applaudire gli aitanti ballerini! foto di paolo braghetto
Patrocinatori:
Promotori: Comune di Campolongo Maggiore Assessorato alla cultura
Comune di Piove di Sacco
Comune di Vigonovo
Comune di Dolo
Comune di Codevigo
Comune di Fiesso d’Artico
28 NOVEMBRE 2010 ore 14.30 STADIO VALLINI - Piove di Sacco (PD) MANIFESTAZIONE DI SPORT E ANTIMAFIA SOCIALE
Partner:
Veneziana Energia Risorse Idriche Territorio Ambiente Servizi
Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”
Veneto Agricoltura
Agenzia di Dolo
Grafica e Comunicazione
Partner Sociali:
Libera
Banca Etica
Altra Impresa Venezia
Collaboratori:
NAZIONALE CANTANTI www.nazionalecantanti.it
Conservatorio di Adria
Rappresentativa Regionale Giornalisti
STAMPA VENETA INSIEME www.stampavenetainsieme.it
Incubatore di Imprese Giovanili
AFFARI PULITI www.affaripuliti.org
la manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo meteorologico
Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta” con il Patrocinio de:
Strutture, Palchi e Gazebi Sala Convegni, Allestimento gare sportive Verde, Pulizie Media Partner:
PREVENDITA BIGLIETTI c/o BCC di Piove di Sacco Filiale di Brugine : c/c n 10615 destinato l'incasso e le donazioni
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Eventi
LA SFILATA DEL BORGO Si è Svolto nella meraviglioSa cornice del Borgo la romanina l’atteSiSSimo e v en to “La sfiLata deL Borgo” dedicato a tutti i futuri SpoSi. tra le ditte eSpoSitrici Spiccano Wogue sposi e digitaL Video 3 di taglio di po, giò Creazioni e fuLVia tour di adria, deLta garden di ariano poleSine, BLoW.up studio fotografiCo di rovigo e il r in nom ato ristorante “da giuseppe” di copparo. la BelliSSima giornata è Stata organizzata dal direttore gianCarLo CheCChinato che dà l’appuntamento a fine gennaio per un altro imperdiBile momento firmato la romanina.
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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati.
BE AU T IFUL DAY Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia
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Eventi
IL QUARTO DI LUNA a RovIgo Da u n viaggio in Br asile fatto all’inizio Del 2010, Matteo fiorati, titolare Della storica gelateria “Quarto Di luna” Di rovigo è tornato a casa con un’iMportante convinzione: la sua clientela avreBBe Dovuto gusta r e i suoi sQu isi t i gel at i artigianali, non solo passeggianDo per la città, Ma anche coMoDaMente seDu ti in n uovo locale. Da Qu i l’ispirazione per far nascere la nuova gelateria caffetteria Quarto Di luna, inaugurata il 23 ottoBre. Matteo, con l’a ffiDa Bile coll a Bor atr ice Manuela gasparini, le nuove preziose risorse, saMantha e naDia, e luca sanno consigliare anche Buoni vini Dall’aMpia enoteca. Matteo cassetta
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Eventi
CONCORSO BELLISSIME Domenica 7 novembre Ultima tappa di selezione per il concorso bellissime organizzato da Delta raDio e la voce Di rovigo al centro commerciale il porto di adria. il concorso avrĂ la sUa conclUsione nella finalissima di venerdĂŹ 12 novembre allo stUdio 16 di rovigo, dove saranno definite le 12 rappresentanti del calenDario bellissime 2011 diffUso da la voce di rovigo.
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Psicologia
Risposte dall’Io Dott. Marco Garbin Psicologo del Lavoro
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Bentornati. La domanda di oggi arriva da Chiara da Mogliano Veneto (TV), argomento tra l’altro comune a molte altre domande pervenutemi. Colgo l’occasione, oltre che per rispondere al suo quesito, anche per ringraziare lei e tutti quelli che continuano a scrivermi e a pormi le loro domande all’indirizzo email m.garbin@psicologodellavoro.it. Buona lettura! Buonasera dott. Garbin. Come posso migliorare la mia presentazione alle aziende? Capisco la concorrenza per la ricerca di un posto di lavoro, ma ho l’impressione di essere poco efficace. Grazie mille. Buonasera Chiara. È verissimo che in questo periodo la richiesta da parte dei lavoratori supera di gran lunga l’offerta di lavoro da parte delle aziende, ma è proprio in questi momenti che riveste ancor piú importanza esprimere al meglio le proprie potenzialità. Non ti nego che, durante l’attività di selezione che svolgo per i miei clienti, rimango esterrefatto da alcuni curriculum che i candidati inviano. Ritengo superfluo consigliare di correggere gli errori grammaticali, mi sento invece di insistere molto sul messaggio che si intende inviare all’azienda: il mero elenco di esperienze pregresse che il curriculum di una volta si limitava a fornire non basta più; oggi il curriculum deve evidenziare il plusvalore che l’azienda guadagnerà investendo sul candidato. Diventa quindi necessario spiegare competenze e capacità acquisite durante lo svolgimento di una mansione o durante un percorso di studi, le responsabilità a cui si era sottoposti, l’autonomia che ne consegue e le innovazioni introdotte. Se possibile, inoltre, è bene esplicitare i risultati ottenuti. Per quanto riguarda poi il primo approccio con il selezionatore è fondamentale una certa preparazione: Scontati ordine, educazione e pulizia; importante sapere cosa fa l’azienda in cui ci si sta candidando, per non cadere dalle nuvole davanti al selezionatore; preparare un riassunto delle proprie esperienze e capacità, e di come potrebbero essere applicate nel nuovo contesto; preparare esempi pratici di come si è soliti gestire le situazioni difficili o di emergenza, di modo da fornire un’idea delle proprie propensioni; armarsi infine di tanta sincerità, il risultato della selezione deve essere un successo per candidato e azienda, come si suol dire “la persona giusta al posto giusto”. Buon poseguimento.
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Dott. Marco Garbin Mira (Ve) · tel. +39 320 3092272 · fax +39 041 4266816 >m.garbin@psicologodellavoro.it< >www.marcogarbin.com<
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