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Editoriale
una
firma
è per sempre di Germana Urbani mente su tailleur e tubini che contrapposti al candido bianco, creano una sfiziosa dicotomia tra rigore e romanticismo. Le stampe floreali e animalier compaiono, invece, quasi esclusivamente negli abiti da sera, davvero mozzafiato e in puro stile Dolce & Gabbana. Sensazionale ed eclettica la sfilata Just Cavalli ripropone echi in puro stile hippy anni ’70, trasgressivo e colorato si accompagna ad un attento studio dei particolari e un’altissima qualità dei tessuti che spaziano dal patchwork al jacquard, dai ricami agli inserti in mongolia, dal leggero ed etereo chiffon, fino all’immancabile denim, a cui Cavalli dà un tocco personale, riempendolo di ogni tipo di applicazioni coloratissime, per un effetto new hippy d’alta moda. Le stampe sono come sempre multicolor, non mancano il maculato e lo zebrato, marchi di fabbrica di Roberto Cavalli, che si mescolano a stampe floreali romantiche e vistose, mentre le frange creano sinuosità e movimento ad ogni passo. I pantaloni sono attillati e lavorati come opere d’arte, mentre gli abiti hanno gonne ampie stile gitano, vaporose e impalpabili, ma anche qualche elegante mini per un’estate mozzafiato.
reatività, stile e tradizione sartoriale, che tutto il mondo ci invidia, sono stati anche quest’anno i tratti distintivi della Milano Fashion Week di fine settembre. Una meravigliosa maratona tra 104 sfilate e 93 presentazioni delle case di moda più importanti del mondo del prêt-à-porter che hanno presentato le collezioni Primavera Estate 2011.
Decisamente glamour la collezione di Gucci che sceglie il ritorno deciso al lusso che fa sognare, molto prezioso e sicuramente destinato a pochi come gran parte delle creazioni che sfilano nelle settimane della moda di tutto il mondo.
Bianco e nero e pochissime fantasie per Dolce & Gabbana che porta in passerella abiti immacolati e impreziositi da pizzi e merletti d’altri tempi, usciti dalle abili mani di ricamatrici esperte, che si rifanno probabilmente alla tradizione siciliana cui i due stilisti sono molto affezionati. Per nulla eccentrici i capi proposti sembrano pensati per una donna dall’eleganza sofisticata ma mai esagerata, pronti ad essere indossati durante una tranquilla passeggiata pomeridiana in centro o un incontro romantico su qualche litorale esotico. Il nero compare prevalente-
Capi inarrivabili per la gente comune che però, passata la stagione, trovano altra vita nei nuovi paradisi dello shopping: gli outlet. Queste cittadelle della moda, sono ormai diffuse in tutto il territorio nazionale e offrono a metà prezzo anche i capi più ambiti dell’anno precedente. Ma si sa, l’alta moda non passa mai di moda e quindi l’affare resta comunque d’oro e la firma si vede nella qualità e nel taglio del capo non nel prezzo. E poi, come dice John Galliano: “Nell’abbigliamento mai dire mai. Tutto si rimescola e diventa cool”. Se dunque avete un sogno … non lasciatevi scappare l’affare! m
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ELISA DI FRANCISCA
- SERVIZIO DI MARCO SCORZA
L’energia prende corpo per il benessere e la vitalità. Tradizione ed innovazione si fondono per darti il meglio del massaggio. Prenota un colloquio informativo gratuito al:
INTERVISTE
ELISA DI FRANCISCA, REGINA DELLA SCHERMA LAPO ELKANN, ITALIA INDIPENDENT SEVER
MODA
LA FEMME EN NOIR - WOOL IN LIGHT
BELLEZZA
COME FERMARE IL TEMPO
WEEK END E DINTORNI
UN SOGNO CHIAMATO FERRARA
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Ottobre 2010
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Germana Urbani
Valeria Marcato redaziOne Germana Urbani, Ornella Jovane HannO COllabOratO Lucrezia Argentiero, Antonio Biasioli, Claudio Capovilla, Angela D’Amelio, Maria De Los Angeles, Marco Garbin, Isa Grassano, Massimo Labraca, Renato Malaman, Andrea Maniezza, Maria Valeria Marcato, Cesare Marretti, Marco Scorza, Germana Urbani, Vincent Urbani, Francesco Veronesi grafiCa Studio grafico Promomedia tipOgrafia Reggiani SpA Brezzo di Bedero (VA) redaziOni lOCali padOva - venezia - trevisO - rOvigO - verOna Promomedia Communications 049/8704884 - look@promomedia.it rOma Teseo Editore Enrico Orsingher - 06/5744679 - look@teseoeditore.it bOlOgna Promomedia Communications Numero Verde 800.46.50.40 - lookbologna@promomedia.it pubbliCità padOva - venezia - trevisO - rOvigO - verOna Promomedia Communications Via Svezia, 9 - Padova - 049/8704884 - look@promomedia.it responsabile pubblicità urbana: Luca Duse rOma PUBLIEPolis S.p.A. Concessionaria di pubblicità in esclusiva Corso Vittorio Emanuele II, 21 - Tel. 06 96037460 pubblicita@publiepolis.it
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Sommario
MAGAZINE
ELISA DI FRANCISCA
>> Fashion monocolor La femme en noir
- SERVIZIO DI MARCO SCORZA
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INTERVISTE
ELISA DI FRANCISCA, REGINA DELLA SCHERMA LAPO ELKANN, ITALIA INDIPENDENT SEVER
MODA
LA FEMME EN NOIR - WOOL IN LIGHT
BELLEZZA
COME FERMARE IL TEMPO
WEEK END E DINTORNI
UN SOGNO CHIAMATO FERRARA
>> in copertina foto Stone66
10 >> Accadrà in Italia 12 >> Accadrà in veneto 14 >> Visto per voi
Dino Gavina, Lampi di design
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>> Look & art Le provocazioni di Thomas Hirschhorn
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>> Il crucilibro Il bello delle donne
20 >> Marketing e comunicazione La marca comunica con i sensi 22
56 >> Moda
>> Ambiente Aboliamo i sacchetti di plastica
24 >> No profit Il Sogno di Stefano 28 >> Happening Domenica 31 ottobre orologi indietro di un’ora, anzi, di 20 anni! 31
>> Attualità Dalle passerelle … alle passeggiate negli outlet center
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>> Intervista Elisa di Francisca, la nuova regina della scherma italiana
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>> Intervista Lapo Elkann: la moda passa, lo stile resta
63 >> Salute Il tumore al seno si sconfigge 64 >> Bellezza Antiage, rito di bellezza quotidiano 67
>> La ricetta Ciccia chiama ciccia
68 >> Sport The olistic training 70 >> Viaggi Un sogno chiamato Ferrara 96
>> Oroscopo Le stelle parlano
76 >> Week-end e dintorni La Sardegna è differente
56 >> Moda Wool in light
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Agenda mese
accadrà
in italia Robert Doisneau Dal mestiere all’opera Palm Springs 1960
Dal mestiere all’opera presenta una selezione di circa cento stampe originali, le più celebri accanto ad altre praticamente inedite, scelte in gran parte nel suo atelier e in importanti collezioni pubbliche e private francesi. Era il 1960 quando la rivista Fortune incaricò il fotografo francese di raccontare la vita di una città particolare, nata come un fiore sgargiante nel deserto della California: Palm Springs. Le immagini dell’album Palm Springs 1960, presentate ora per la prima volta in Italia, mostrano un aspetto poco conosciuto del grande fotografo e sorprende-
ranno anche il visitatore più esperto trasportandolo in un universo festoso e ironico. Dal 22 settembre al 17 novembre, tutti i giorni dalle 10 alle 20, giovedì e venerdì fino alle 22. Chiuso il lunedì - Fondazione Forma per la Fotografia, Milano, Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
People Meet in Architecture
Si è aperta domenica 29 agosto al pubblico (fino a domenica 21 novembre 2010), ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 12. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo People meet in architec-
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ture, diretta da Kazuyo Sejima e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice ha avuto luogo nei giorni 26, 27 e 28 agosto 2010. La Mostra People meet in architecture è allestita al Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e all’Arsenale e forma un unico percorso espositivo, con 46 partecipanti tra studi, architetti, ingegneri e artisti da tutto il mondo. Venezia - 29 agosto-21 novembre 2010
Gardaland Halloween 2010
Dal 2 ottobre, fino al 31 ottobre 2010 e il 1 novembre, in tutti i week end Gardaland si veste per Halloween e tra zombie, mostri, streghe
e vampiri, si può ammirare anche la bellezza di Aida Yespica, madrina di Gardaland Magic Halloween. Molti gli spettacoli in tema con Halloween, dallo Scary Welcome, che da il benvenuto a inizio giornata, allo spettacolo de Il Castello dei Misteri, fino a Nightmare - Halloween Final Ceremony, lo spettacolo di chiusura della giornata. Gardaland - Località Ronchi, Castelnuovo del Garda, Verona
Dopo 8 anni Prince in Italia
Ad otto anni dall’ultimo concerto in Italia, Prince ritornerà nei palchi del nostro paese con due date
>www.formafoto.it< >www.labiennale.org< >www.gardaland.it<
programmate il 2 novembre 2010 al Palalottomatica di Roma e il giorno successivo al Mediolanum Forum di Assago (Milano) nel corso del suo tour mondiale 20Ten Tour 2010. Nei due show, la star di Minneapolis proporrà i grandi successi che lo hanno reso uno degli artisti più importanti nella storia e presenterà i nuovi brani del suo ultimo lavoro “20ten”. Prince in Italia - 2 novembre 2010, Roma, Palalottomatica - 3 novembre 2010, Assago (MI), MediolanumForum
Fenice Day 2010
Il Teatro La Fenice rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il FeniceDay, l’annuale gala di fund raising a favore della Fondazione. L’edizione 2010 avrà come protagonista il maestro Daniel Barenboim che si esibirà in un concerto al pianoforte. L’appuntamento è per domenica 14 novembre alle ore 18,00. Al termine dello spettacolo la serata proseguirà, per quanti intendano aderire, con una cena placé alle Sale Apollinee. Diverse le modalità per partecipare all’evento: con una do-
nazione minima; con l’acquisto del biglietto per lo spettacolo (prezzi da € 15,00 a € 200); con una donazione suggerita si potrà assistere allo spettacolo in posti di prima categoria e partecipare alla cena di gala. I nomi di tutti i donatori verranno poi citati nel programma di sala e nei supporti informativi messi a disposizione dal media partner. La generosità di quanti sosterranno l’evento contribuirà a mantenere alta la qualità artistica del Teatro: il sostegno dei privati è infatti un elemento sempre più indispensabile. Daniel Barenboim - 14 novembre 2010 Teatro La Fenice - Venezia
Agenda mese
accadrà in
VENETO Connecting Day 2010 a Verona Bené Wellness Expo a Vicenza
Per il settimo anno consecutivo Bené spa & wellness Expo, in Fiera a Vicenza dal 5 all’8 novembre 2010, costituisce l’evento fieristico dedicato al comparto spa e wellness lifestyle. Una vetrina esclusiva di affari, ma anche uno spazio privilegiato di cultura e tendenze della variegata industria del benessere, suddivisa in tre aree tematiche: Spa Design & Contract, Wellness Tourism, Eco Living. Si conferma il concept che fa convivere le relazioni
di business B2B e B2C, in un sistema di matching diretto tra le aziende espositrici e gli operatori più qualificati, ma anche con il destinatario finale, attore primo della domanda di benessere e stimolo per il mercato. L’idea del matching viene rafforzata con forti azioni di marketing sui visitatori, in particolar modo sui prospect target di riferimento per le diverse aree di pertinenza. Come da tradizione, Bené si presenta con forti innovazioni nel layout espositivo che, attraverso percorsi e declinazioni di eventi e progetti creativi, indirizza il visitatore verso le proposte di suo maggior interesse.
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ConnectingDay è un evento firmato ed organizzato da Connecting-Managers il più grande Network Relazionale al servizio della Business Community Italiana. Si tratta di un appuntamento dedicato all’incontro ed al confronto tra realtà imprenditoriali differenti, dove poter creare nuove partnership e nuove opportunità di business. La quarta edizione coinvolgerà un numero maggiore di espositori locali e nazionali che saranno distribuiti all’interno della struttura. Il programma di eventi, workshop e convegni sarà ancora più ricco. Interverranno esperti e personaggi di spicco del
panorama italiano e saranno affrontate le tematiche più attuali del contesto economico nazionale ed internazionale che saranno sicuramente spunto di riflessione per imprenditori e aspiranti tali: ricerca e innovazione, energia, start up d’impresa, occupazione, commercio, sicurezza sul lavoro, economia e finanza sostenibile, accesso al ConnectingDay 2010 vuole rappresentare un’opportunità concreta per le imprese che operano nell’ampio settore del B2B, un’occasione reale per tutti coloro i quali credono realmente al progetto di fare networking. Verona Fiere giovedì 21 ottobre.
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Rovigo Espone 2010 Fiera Campionaria
Da Sabato 23 Ottobre a Martedì 27 Ottobre si svolgerà presso il Cen. Ser. di Rovigo. La Manifestazione fungerà da vetrina per oltre centocinquanta espositori con una vasta gamma di settori merceologici esposti. Rovigo Espone - Fiera Campionaria è la più importante Fiera Campionaria della provincia inserita nel tradizionale appuntamento l’Ottobre Rodigino che ha raggiunto oltre 500 anni di presenza. Le associazioni con le istituzioni saranno l’anima della fiera e occuperanno una superficie espositiva coperta di 7.000 mq che funzionerà da vetrina per i settori di arredocasa, impiantistica, nautica, varie + 1.000 mq per il settore alimentare, mentre l’area espositiva esterna coprirà i 6.000 mq disponibili dove saranno in “mostra” macchine agricole, macchinari industriali, concessionari d’auto e varie. Di particolare interesse per i visitatori segnaliamo che l’ingresso e il parcheggio sono completamente gratuiti.
Tutti in Fiera 2010 a Padova
Manifestazione dedicata al tempo libero dove è possibile trascorrere tre giorni visitando i mercatini e le numerose iniziative proposte. In vetrina tutto e di più per l’artigianato, la bigiotteria, gli accessori, l’abbigliamento, i prodotti alimentari tipici da tutta Italia e da tutta Europa, il collezionismo con la passione per i dischi e CD, il mercatino dell’antiquariato, della numismatica e filatelia, il modellismo, il mercatino della fotografia, uno spazio tutto dedicato al bambino, lo sport e la danza, il turismo, la “Piccola Libreria”. Per due giorni i padiglioni di PadovaFiere si trasformano nel più grande centro commerciale della città, con migliaia di visitatori intressati, curiosi, motivati e pronti ad acquistare. Alcuni settori proposti: Artigianato, Casa Vacanze, Fashion Emotion, Disco, Fumetto, Nautica, Pesca, Vintage, Fotografia, Libri, Spazio Bimbi, Spettacoli, Sport, Enogastronomia, Turismo. Dal 30 ottobre al 1 novembre. m
Welness Day
SPA Day
Acqua e Relax
1 notte - 1 giorno di pensione completa. Uso delle piscine termali con idromassaggi, sauna ai vapori, percorso vascolare gambe toniche e leggere, uso della palestra, uso della hydrobike, runner e tapis roulant acquatico. € 115 escluse bevante ai pasti e noleggio accappatoio.
Entrata alle piscine termali con idromassaggio, sauna termale ai vapori, cascata cervicale, percorso vascolare gambe leggere e toniche, lettini idromassaggi, hydrobike, runner acquatico, palestra, un massaggio rilassante agli olii caldi. € 55
Entrata alle piscine termali con idromassaggio, sauna termale ai vapori, cascata cervicale, percorso vascolare gambe leggere e toniche, lettini idromassaggi, hydrobike, runner acquatico, palestra. € 22 (feriali) € 25 (festivi)
Convenzioni con tutte le ASL
Il trattamento fango e le terapie inalatorie (inalazioni e aerosol) sono gratuiti se accompagnati dalla prescrizione rilasciata dal medico di base. Si paga il Ticket sanitario di € 50, se esenti € 3,10
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Visto per voi
Dino Gavina
Lampi di design Il MaMbo, Museo d’Arte ModernA dI BolognA, conclude Il 2010, Anno che hA vIsto Il Museo IMpegnAto nellA vAlorIzzAzIone del dIstretto culturAle dellA Manifattura delle arti, con un’AMpIA MostrA dedIcAtA AllA polIedrIcA fIgurA dI dino Gavina.
MAMbo Museo d’Arte ModernA di BolognA Dino GAvinA. LAMpi Di DesiGn a cura di ElEna Brigi E daniElE VincEnzi dal 23 sEttEmBrE al 12 dicEmBrE 2010
a mostra ripercorre l’avventura intellettuale e impren imprenditoriale di Gavina, facendo riferimento agli artisti, designer e architetti che con lui hanno condiviso il cammino nel mondo dell’arte e del design, tra i quali Lucio Fontana, Marcel Duchamp, Man Ray, Sebastian Matta, i fratelli Castiglioni, Marcel Breuer, Carlo e Tobia Scarpa, Kazuhide Takahama, Luigi Cacciai Dominioni. Un cammino interpretato anche attraverso le aziende che a vario titolo e in periodi diversi ne hanno portato l’impronta, Gavina, Simon International, Flos, Sirrah, Simongavina Paradisoterrestre. Risulta centrale, nella mostra di MAMbo, la capacità di Gavina di farsi catalizzatore di creatività e, pur non essendo un designer, di cambiare il volto del design italiano, dettando nuovi canoni della cultura visuale e dell’esperienza estetica. Vero e proprio maestro dell’innovazione e dell’intuizione sovversiva, Gavina rende possibile la diffusione su scala industriale dei principi delle avanguardie, dalle quali ha tratto idee e compagni di strada, applicando al design i principi del ready made. È esposta un’ampia selezione di modelli, realizzati a partire dal 1950, molti dei quali ancora in produzione, in grado di evidenziare l’approccio alle varie dinamiche industriali. Prodotti che sono stati il frutto di una eterogenea vicenda creativa, interrotta solo nel 2007 dalla scomparsa del suo protagonista. m
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Look & art
Thomas hirschhorn è un arTisTa svizzero famoso per le sue provocaTorie incursioni nel mondo della pubbliciTà e della culTura pop. Angela D’Amelio Presidente Associazione ArtGallery
ll’inizio degli anni ’80 Thomas Hirschhorn partecipò al gruppo artistico Grapus, insieme a grafici e designer. La loro arte reinterpretava il linguaggio dell’advertising per mandare un forte messaggio politico e culturale. Nel primo periodo della sua carriera Hirschhorn realizzò opere controverse come “Boss”. Questo lavoro fa parte di una serie: denuncia il potere e l’abilità dei marchi nell’affascinare i consumatori. La pubblicità utilizza una foto seducente? Hirschhorn la violenta con pennellate e collage, riappropriandosene. Lavorando direttamente su pagine di riviste di moda, ritagliando annunci di marchi come Hugo Boss o Calvin Klein, Hirschhorn interviene in modo frenetico e aggressivo. L’artista smaschera le immagini con i suoi potenti segni grafici. Utilizza il collage fotografico per dipingere la cruda realtà del mondo: violenza, repressione, fame. Nel caso di questa opera, la ripetizione senza fine della parola ’boss’ serve a sopraffare l’esclusività del logo. Con
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>associazioneartgallery.org<
Le provocazioni di Thomas Hirschhorn questo gesto Hirschhorn reclama la sua impronta autoriale, sottomettendo la pubblicità originale alla sua estetica, affermando in modo indiscutibile di essere il “boss”. Negli anni, Hirschhorn si è specializzato nel creare installazioni: altari, monumenti e chioschi dedicati a filosofi e importanti figure culturali, senza dimenticare quel sottile legame con la cultura pop. Ha realizzato una scultura ironica intitolata “Nietzsche Car”, accostando l’immagine del filosofo a quella del marchio Hello Kitty. Il pubblico, sconcertato, si è chiesto cosa avessero in comune. L’artista ha risposto scherzosamente: “hanno tutti e due i baffi!” Più seriamente, “Nietzsche Car” è una dichiarazione d’affetto al suo filosofo preferito. Hirschhorn, col suo solito gusto per l’ironia, lo ha dimostrato accostandogli un personaggio tenero e affettuoso. Nel corso della sua carriera, Hirschhorn è diventato famoso per installazioni artistiche realizzate con materiali comuni: cartone, plastica e nastro adesivo. Queste opere sono spesso situate fuori delle gallerie e invitano il pubblico a interagirvi. Per costruire l’opera “Caveman” ha trasformato una galleria in una caverna dell’età della pietra, utilizzando cartone, legno e materiali di scarto, collocandovi varie icone della filosofia e della cultura pop.
L’opera, premiatissima, ha portato l’artista al successo. Hirschhorn ha comunque sempre mantenuto una posizione politica intransigente. Nel 2003 boicottò la Svizzera per l’elezione di una frangia estremista, decidendo di non esporvi più le sue opere. Le opinioni di Hirschhorn sono ben espresse da un’opera come “Hotel Democracy”, una colossale scultura a due piani realizzata con materiali di recupero come fogli di plastica, nastro da imballaggio e cartone. Il lavoro denuncia la democrazia come un traguardo incompiuto, che può solo migliorare. Un valore che non può essere esportato. Una parola senza significato, in un mondo dove esistono ancora troppe dittature. Hotel Democracy è un’opera più attuale che mai, e per questo Hirschhorn l’ha riproposta in mostre recenti sebbene fosse stata realizzata nel 2003. L’artista si è attirato le critiche degli ambientalisti per il suo utilizzo di materiali di scarto che danno l’idea di un grande spreco. Hirschhorn ha risposto, come prevedibile, in modo provocatorio. Ha affermato che l’arte è esagerazione, non economia. L’arte è uno spreco. Uno spreco di amore, uno spreco di passione, uno spreco di energia, di estasi, di estetica, di forza, di bellezza. Uno spreco di vita. Hirschhorn è così. Un artista infaticabile che ama scuotere il pubblico dal torpore attraverso le sue creazioni. Senza risparmiarsi. m
Il crucilibro
Il bello delle donne
Quanto un passato sconosciuto può influenzare il presente e cambiarlo? un ambiente duro segna per forza un’esistenza oppure no? basterà scendere sotto la superfice del Quotidiano per dipanare il filo di una vita? scelti da Germana Urbani
EroE Eroina altEr Ego location co-Protagonisti
intrigo
FinalE
cosa dirE
dEl libro
lEggErE…
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LEtiziA MurAtori
JEnn AShworth
JoSé EduArdo AguALuSA
SiLviA AvALLonE
Emilia, ex indossatrice
Annie, una ragazza obesa
Laurentina, una ragazza adottata
Anna e Francesca, quattordicenni
Persone che attraversano Il lato oscuro dell’amore. strade e ponti del sub Annie ha incontri erotici con conscio come in una grande uomini che amano donne avventura obese
Un segreto custodito a lungo che ne genera altri
L’adolescenza in un ambiente difficile
Il mondo della moda romana degli anni sessanta
Da Luanda all’Angola per poi peregrinare per mezzo continente africano
Via Stalingrado, Piombino, una città dove incombe una grande acciaieria
La palazzina dove Annie si trasferisce
Tre generazioni di donne, Emilia, la madre sarta e la figlia fotografa, e uomini che non si interrogano mai
Neil, il vicino di casa, Lucy, la I genitori adottivi e il sua fidanzata, una bellissima fantasma del vero padre diciannovenne e Sarita, una morto prima che lei potesse vicina incontrarlo
Una vecchia conoscenza del mondo della moda propone ad Emilia di curare nei minimi particolari l’organizzazione di un matrimonio. Lei accetta innescando così una serie di eventi surreali che la portano al cuore nero del suo book
Annie si innamora di Neil e il fatto che lui sia fidanzato non la ferma nei suoi folli propositi, convinta di essere ricambiata pensa che Lucy e i vicini di casa abbiano messo in atto una congiura contro di lei, che si vendica con dispetti sempre più pericolosi
Rivelazioni inaspettate ed intime che regalano alle diverse esistenze delle co-protagoniste una luce diversa e nuova
Imprevedibile per un libro che prende man mano le tinte di un noir e una trama ricca di eventi e di elucubrazioni paradossali
Un romanzo che sa sorprendere, dalla punteggiatura folle ma dal grande stile
Un romanzo noir dallo stile lucido che cattura il lettore dall’inizio alla fine
Un viaggio attraverso l’Africa degli uomini che nella notte vivono la storia delle storie
Appassionante, un ritratto di periferie difficili dove crescere è una sfida
Letizia Muratori Sole senza nessuno Adelphi, p. 133, € 16.00
Jenn Ashworth Un certo tipo di intimità Edizioni e/o, € 18.00
José Eduardo Agualusa Le donne di mio padre La nuova Frontiera, p. 362, € 17.50
Silvia Avallone Acciaio Rizzoli, p. 368, € 18.00
Laurentina scopre di essere stata adottata. Figlia di Alima, che muore dandola alla luce, e di Faustino Manso, un cantante noto in Angola. Laurentina parte per cercarlo ma lui è già morto. Dai giornali apprende che ebbe molte donne e numerosi figli che la protagonista decide di cercare
Maschi rudi e pericolosi
Due ragazzine amiche inseparabili diventano grandi e cercano di sopravvivere come possono in un ambiente violento. Quando arriva l’amore, però, l’amicizia si incrina e perdono le poche certezze che avevano
Un viaggio alla ricerca della Amaro: per sopravvivere verità non può concludersi non basta solo lottare che nella consapevolezza perchè la vita è feroce e non che la verità è l’unica risorsa si piega facilmente di chi non ha immaginazione
>adelphi.it< >edizionieo.it< >lanuovafrontiera.it< >rizzoli.rcslibri.corriere.it<
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Marketing e comunicazione
Claudio Capovilla Direttore di strategia di Gruppo Icat
La marca comunica con i sensi I moderni punti vendita, secondo le strategie del marketing polisensoriale, seducono il consumatore con atmosfere coinvolgenti, capaci di creare esperienze piacevoli e memorabili.
In un mercato che presenta prodotti molto simili tra loro, oggi per le aziende farsi riconoscere è diventato un imperativo di fondamentale importanza; nello scenario estremamente competitivo che si è venuto a creare, è infatti sempre più difficile per un brand differenziarsi e spiccare sulla concorrenza. Partendo dal presupposto che è necessario inventare nuovi strumenti per far leva sul consumatore - sapendo che si tratta di un soggetto non completamente razionale - il marketing si è evoluto e, accantonando la logica “bisogno-acquisto-beneficio” (le caratteristiche funzionali dei prodotti sono date per scontate), ha creato nuove strategie capaci di instaurare con i consumatori dei veri e propri legami emotivi. Ed è così che il marketing esperienziale/polisensoriale mira a coinvolgere il cliente in un’esperienza “memorabile”, capace di arrivare in profondità nel vissuto individuale tramite l’associazione a sen-
sazioni e ricordi piacevoli. I sensi diventano quindi strumento privilegiato per arricchire la percezione della marca e costruire la sua unicità e identità, instaurando con i consumatori rapporti di affezione, preferenza e fedeltà. Ma come si crea una comunicazione capace di sedurre l’acquirente generando valore e competitività per un’attività commerciale? Innanzi tutto, se si pensa a come il punto vendita rappresenta il reale punto di contatto tra cliente ed azienda, è facile intuire come l’atmosfera possa giocare un ruolo fondamentale nel processo di acquisto andando a colpire tutte le sfere della personalità (cognitiva, affettiva, sensoriale): ed è così che il negozio cambia concezione trasformandosi da “point of purchase” in “point of permanence” o “point of meeting”. Spazi relazionali e di svago in grado di attirare l’attenzione;
luoghi dove il cliente avrà l’opportunità di vivere esperienze nuove, in ambienti emotivamente coinvolgenti. E i cinque sensi vengono colpiti a 360°: diffondendo profumi (olfatto); curando il design e l’estetica, e magari posizionando monitor al plasma (vista); aumentando gli info-point touch-screen (tatto); trasmettendo musica tramite impianti sofisticati (udito); offrendo caramelle, dolcetti o qualche stuzzichino (gusto). Gli odori, in particolare, sono dei potenti mezzi perché capaci di imprimersi a lungo nella memoria: la loro elaborazione coinvolge la parte istintiva del cervello, che li registra sotto forma di emozioni strettamente legate alle situazioni in cui sono stati percepiti per la prima volta (tema affascinante, trattato nella letteratura da celebri autori come Proust e Suskind). I ricercatori hanno dimostrato che i profumi vengono ricordati addirittura più delle immagini, perché questi arrivano dritti al cervello, senza intermediari. La memoria olfattiva richiama i ricordi vissuti e influenza l’individuo a ripetere l’esperienza per godere nuovamente delle medesime emozioni positive: legando quindi i prodotti da promuovere a odori dal forte significato emotivo, tramite un processo di associazione si sarà in grado di favorire l’acquisto. Per tale motivo, l’utilizzo degli aromi a fini commerciali è un trend che si va sempre più affermando secondo la filosofia del “sell with smell”: dagli agenti immobiliari che profumano di caffè o di torta le case da mostrare ai potenziali acquirenti (per attivare emozioni positive, legate a concetti come “infanzia” e “mamma”), ai grandi magazzini che diffondono profumi di campo per indurre il rallentamento dell’andatura dei clienti (che quindi possono dedicare più tempo agli acquisti); le catene internazionali di Harrod’s a Londra e Macy’s a New York sfruttano abitualmente questo mezzo secondo il principio che il buon odore del locale si identifica nell’inconscio del cliente con la bontà del prodotto o del servizio proposto. Lo stesso avviene da Bloomingdale’s dove in ogni reparto viene diffuso un aroma diverso, talco nell’area neonati, cocco nel reparto mare; o nelle 36 boutiques elettroniche di Sony, caratterizzate da pro-
“I sensi diventano strumento privilegiato per arricchire la percezione della marca e costruire la sua unicità e identità, instaurando con i consumatori rapporti di affezione, preferenza e fedeltà.”
fumi di mandarino e vaniglia; o negli hotel Sheraton, che inebriano i clienti con gelsomino, chiodo di garofano e fico; mentre Samsung ha addirittura coniato un’essenza ad hoc. Anche la musica è fortemente legata alle emozioni ed è molto sfruttata a fini commerciali in quanto capace di richiamare emozioni sopite: una canzone estiva o di vecchia data si rivela in grado di rievocare sensazioni passate. Per questo in genere in pubblicità si utilizzano brani famosi capaci di suscitare emozioni positive legate alle situazioni in cui la canzone è stata udita precedentemente, aumentando così la popolarità del prodotto in questione. Una comunicazione di successo è dunque pensata e progettata per far leva sui desideri inconsci, le memorie d’infanzia, i pensieri più nascosti di ogni consumatore attivando riflessi, comportamenti, azioni che lo inducono ad acquistare sotto l’influenza del ricordo di una sensazione piacevole impressa nel cervello. E i numeri sono la diretta testimonianza dell’efficacia di queste strategie: gli studi dimostrano che se il consumatore lega ad un prodotto delle impressioni sensoriali, la fidelizzazione si aggira intorno al 60%, mentre se l’esperienza è monosensoriale, la percentuale risulta essere adm dirittura dimezzata. Claudio Capovilla
è Direttore di Strategia di Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing padovana attiva in tutto il territorio nazionale. Ricopre la carica di Consigliere all’interno del direttivo di UNICOM (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione).
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Ambiente
aboliamo i sacchetti di plastica Una petizione Legambiente presenta Un dossier con nUmeri e danni degLi shoppers: itaLia magLia nera eUropea con 300 sacchetti a testa aLL’anno. di Germana Urbani osta pochi centesimi, è grande e soprattutto comodo e resistente. Il sacchetto di plastica, però, è uno dei fattori d’inquinamento dei giorni nostri. Si pensi che solo in Italia consumiamo ogni anno 300 sacchetti di plastica a testa, neonati compresi, che corrispondono a 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di CO2. Ma la cosa più grave è che questi miliardi di sacchetti vengono in gran parte dispersi nei campi, lungo le rive dei fiumi e nei mari. Proprio alla luce di questi dati allarmanti Legambiente ha lanciato una petizione per dire Stop ai sacchetti di plastica, in nome del rispetto per l’ambiente dell’Italia e del pianeta. “Qualche migliaio di cittadini hanno già firmato sul web - ha dichiarato Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente - e non chiedono solo a governo e negozi di decretare la fine dell’inutile orgia di plastica a perdere, ma si impegnano individualmente a farne a meno. Il sacchetto di plastica è l’emblema dell’economia dello spreco, la sporta o il sacchetto elegante riutilizzabili sono tornati di moda: milioni di tartarughe, pesci e uccelli marini ci ringrazieranno”.
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I sacchetti di plastica utilizzati nei negozi e nei supermercati costituiscono, infatti, un grave problema d’inquinamento ambientale diffuso in tutto il mondo. Consumiamo in Italia circa 20 miliardi di buste all’anno, assicurando così al nostro paese la maglia nera europea. In Europa le buste consumate sono 100 miliardi e le stime parlano di una commercializzazione annua mondiale di 1000 miliardi di sacchetti. Anche se solo una frazione di questi viene dispersa nell’ambiente, provoca la morte di milioni di pesci, balene, delfini, tartarughe e altri animali. L’Unep stima in un milione il numero di uccelli marini uccisi. Si sono trovati frammenti di plastica perfino nei nidi degli albatros in remote isole dell’Oceano Pacifico. Non ultimo, il problema della tossicità: nella stampa dei sacchetti, specialmente nei paesi in via di sviluppo, sono spesso utilizzati coloranti cancerogeni e metalli come additivi che vengono rilasciati nell’ambiente per poi riconcentrarsi negli organi interni delle specie, esseri umani compresi. Certo è che convincere milioni di consumatori e migliaia di negozi non sarà facile, non basterà un de-
>www.legambiente.it< >www.puliamoilmondo.it< >www.unep.org<
creto del governo. Occorre l’azione congiunta dei consumatori più consapevoli, delle istituzioni locali a cominciare dai comuni che debbono raccogliere i rifiuti, dei negozi, in primis della grande distribuzione che deve dare l’esempio. Per fortuna il processo è iniziato: più di un centinaio di comuni - tra cui Torino, Amelia in Umbria e alcuni piccoli comuni campani - hanno diffuso ordinanze che mettono in mora i sacchetti di plastica e centinaia di supermercati già ne fanno a meno o promuovono azioni di sensibilizzazione per ridurne l’uso indiscriminato. Nel frattempo ognuno di noi può fare la sua parte sottoscrivendo la petizione di Legambiente anche online su www.legambiente.it o www. puliamoilmondo.it che vede tra i primi firmatari anche l’attore Sergio Muñiz. Il documento chiede al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di impegnarsi a non prorogare ulteriormente, oltre il 31 dicembre 2010, il divieto di commercializzazione di sacchi non biodegradabili non rispondenti ai criteri fissati dalla norma tecnica comunitaria EN 13432. m
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Il Sogno di Stefano L’associazione no profit Il Sogno di Stefano Stefano, nata nel 2004, ha iniziato il proprio operato presso il reparto di Nefrologia e Urologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova, da più di 30 anni reparto di riferimento nazionale per i bambini con malattie renali ed urologiche e con necessità di trattamento dialitico. Dallo scorso anno, l’Associazione ha allargato il suo raggio d’azione su tutto il territorio nazionale; oggi è già presente presso l’Ospedale S. Orsola di Bologna, con l’idea di avvicinarsi presto anche ad altri centri di nefrologia pediatrica. Stefano, a cui l’associazione si intitola, era un bambino sensibile e con un semplice sogno, quello di avere una vita normale come i suoi coetanei. L’Associazione, nata in sua memoria, da anni sostiene la ricerca e si impegna a restituire a tanti bambini con malattie renali il “sogno” di una vita normale, cercando di garantire un inserimento sociale e un sostegno psicologico, e di fornire un supporto logistico, ambientale ed educativo in ospedale, adeguato alle esigenze dei piccoli pazienti. La splendida cornice di Villa da Schio a Castelgomberto (Vi), ha ospitato una serata di beneficenza in favore dell’Associazione Il Sogno di Stefano - ONLUS. La serata è stata
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organizzata da Fenice Pr di Alessandra Ferri. Dalla prestigiosa asta di vini, battuta dallo storico produttore di vino in toscana e consulente vinicolo internazionale Gelasio Gaetani d’Aragona Lovatelli, scrittore di libri sul vino e consigliere enologico, sono stati ricavati 10.000 euro che saranno devoluti a Il Sogno di Stefano. All’asta hanno partecipato importanti nomi del Nord Est come la famiglia Scaroni, Riello, Tognana, Businaro e molti produttori di vino tra cui Francesco Zonin, Giordano Emo Capodilista, Massimiliano Costa, Carla Bianchi Michiel di Villa Angarano, Gianluigi Maravalle e tanti altri. “Il ricavato dell’asta sarà destinato a proseguire due importanti programmi attualmente in essere, l’uno rivolto ad una ricerca farmacologica, e l’altro destinato alla progettazione e realizzazione di macchine per la dialisi in periodo neonatale - afferma Giovanni da Schio Presidente dell’Associazione - ma l’attività dell’associazione si rivolge anche al sostegno di tutte le famiglie che debbono sopportare periodi di cure piuttosto lunghi, per le quali avere una persona che rivolge loro un aiuto concreto, oltre che un sorriso, costituisce un aiuto ben più grande m di quanto pensiamo.“
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… la vostra “bellezza” è al centro della nostra attenzione … Come spostare indietro le lanCette dell’orologio biologiCo attraverso un sistema uniCo ed effiCaCe per riparare i danni alla pelle dovuti all’età ed al sole. pixel dopo pixel, punto dopo punto.
Dr.ssa Patrizia Palomba ià dopo il primo trattamento laser Fraxel, sentirete la vostra pelle diversa, poiché gradatamente migliora diventando più morbida, elastica, luminosa e fresca. Le rughe si attenuano progressivamente, così pure le macchie scure della pelle dovute al sole o all’età. Immaginate un quadro danneggiato che viene restaurato minuziosamente, oppure una fotografia digitale rielaborata. Proprio così andremo a trattare le aree dove si desidera migliorare l’aspetto della vostra pelle colpendone una frazione alla volta e ristrutturandola con migliaia di punti luce. Prima di procedere con il trattamento del laser vi informeremo sulle aree consigliate da trattare, sui risultati che potrete ottenere, sulle indicazioni pre-post trattamento. Il laser Fraxel è particolarmente indicato ed efficace nel trattamento di zone molto delicate come il collo, il décolleté e le mani oltre che il viso. Studi clinici suggeriscono che un efficace regime di trattamento comprenda dalle 3 alle 5 sedute, distanziate l’una dall’altra circa 4 settimane. Comunque, i programmi di trattamento possono essere molto variabili e personalizzati, mantenendo l’efficacia, anche se distanziati di alcune settimane o mesi a
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seconda delle esigenze soggettive. Durante il trattamento la maggior parte dei pazienti avverte un leggero fastidio, alleviato dall’applicazione di un gel lenitivo ed un getto d’aria fredda sull’area interessata per aumentare il comfort.
MelasMa: prima del trattamento e dopo il trattamento
collo e decollete: prima del trattamento e dopo 3 trattamenti
ResuRfacing facciale coMpleto: prima del trattamento e dopo 4 trattamenti
cicatRici da acne: prima del trattamento e dopo 5 trattamenti
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Il trattamento laser Fraxel® ha ottenuto l’approvazione FDA da parte dell’Ente Governativo degli USA per i seguenti trattamenti: Skin resurfacing, Rughe periorbitali, Melasma, Coagulazione di tessuti molli, Lesioni pigmentate, Macchie solari-senili, discromie e cicatrici atrofiche. Proverete una leggera sensazione di bruciore, simile ad una lieve scottatura solare per circ a un’ora dopo il trattamento. La pelle successivamente può risultare leggermente arrossata per qualche giorno. Il nuovo strato epidermico si sviluppa immediatamente entro 24 ore e questo processo di “ricostruzione” della pelle prevede: • Aspetto abbronzato: la vostra pelle appare abbronzata e questo colorito dura comunque dai 3 ai 4 giorni, a seconda dell’intensità del trattamento. • Esfoliazione: la vostra pelle va incontro ad un leggero processo di esfoliazione mano a mano che i tessuti rinnovati rimpiazzano quelli morti. L’esfoliazione è simile a quella conseguente ad una leggera scottatura solare, ma senza il relativo dolore. L’uso di un buon idratante attenua l’aspetto esfoliato della pelle. • Schermo protettivo: applicate una crema solare con schermo ad ampio raggio (SPF +30) 2 volte al giorno per alcuni mesi dopo il trattamento. Nei mesi successivi al trattamento, è il corpo stesso che provvede a riparare il derma più profondo colpito dal laser, producendo benefici cambiamenti e donando un aspetto sano e luminoso alla vostra pelle. m
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Happening
Domenica 31 ottobre orologi indietro di un’ora
anzi, di 20 anni! di Massimo Labraca
Ammettiamolo: preferiamo Halloween alla Festa dei Morti (o Ognissanti). È più colorato, ironico, sarcastico rispetto ai tradizionali crisantemi. E se potessimo, sceglieremmo sempre l’ora legale, relegando l’ora solare ai libri di storia. Due eventi di cui sappiamo poco o niente. In un’epoca Drag e Drop, prendiamo e trasciniamo/usiamo/viviamo oggetti, situazioni di cui molto spesso non ne conosciamo l’origine. E in quei rari casi in cui ci poniamo qualche domanda, ecco che Wikipedia, Google o altra fonte del “sapere contemporaneo”, ma spesso superficiale, ci viene in aiuto. Perché la zucca ad Halloween? Perché lancette indietro di un’ora? Soprattutto: perché chiederselo? Se mio figlio vuole andare in giro vestito da Conte Dracula con i suoi amichetti, suonando il campanello dei simpatici vicini e dicendo loro “dolcetto o scherzetto”, perché dovrei chiedermi… ”dove nasce questa tradizione”? E poi, d’accordo, l’ora solare ci porta via un’ora di luce, ma sapere che l’ora legale, quella delle lunghe giornate, è una semplice convenzione tra umani e non frutto del movimento terrestre, poco ci aiuta a superare lo shock del “salto nel buio” che vivremo da Domenica 31 ottobre, quando l’orologio tornerà indietro di un’ora. Insomma, sapere aiuta? Non sempre. Invece di affannarsi per diventare tuttologi, sarebbe preferibile conservare come un panda in via d’estinzione le briciole della propria ingenuità infantile, se riti di passaggio non le hanno spazzate via. m
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A volte ritornAno… Domenica 31 ottobre, orologi inDietro Di un’ora. anzi, Di venti anni. l a notte Di HAlloween, infatti, tornano quei “mostruosi” anni 90. tra gli eventi più importanti, ormai quello che è Diventato un vero e proprio mito è il 9.0 (si legge novePuntoZero) Di Stereocittà. Domenica 31 ottobre, 9.0, in collaborazione con il team Di pubbliche relazioni MAScAlZoni MArini, fa tappa alla Discoteca toMAto Di sottomarina e porta con sè tre vere icone Della musica anni 90: PAP’n’SkAr, nejA e reginA. PAP’n’SkAr è il Duo milanese che ha creato veri tormentoni estivi, prestati poi alla pubblicità. come i singoli MirAge (chi non ha cantato “stasera la luna ti porterà fortuna”?) e vieni con Me: Due colonne sonore Degli spot tim nelle estati italiane. l a Dott.SSA AgneSe c AcciolA, in arte nejA, ha scalato le classifiche Dance europee con i singoli reStleSS, SHock e tHe gAMe. Direttamente Dal cHiAMbretti nigHt, una Delle SiSterS, la brasiliana reginA. il suo rifacimento in chiave Dance Di killing Me Softly, un brano sto rico Di robertA flAck , nell’estate Del 1996 ha letteralmente invaso le raDio e le main room Dei locali europei. riePilogAnDo Domenica 31 ottobre, ricorDarsi Di: • portare indietro di un’ora gli orologi (sveglia, polso, auto, telefonino, ecc…) • tornare agli anni 90 con il 9.0 Di Stereocittà alla Discoteca toMAto • vivere, per una volta, senza farsi domande.
HALLOWEEN HALLOWEEN 31.10.2010 31.10.2010
31.10.2010 Miti Miti&&Riti Ritidegli deglianni anni90 90
Miti & Riti degli anni 90
Attualità
dalle passerelle … alle passeggiate
negli outlet center Maria Valeria Marcato
ravamo abituati ad associare il mondo della moda e dei suoi grandi marchi alle passerelle che stagionalmente si alternano nelle più importanti capitali del mondo, ma da ormai alcuni anni la moda si associa anche alle passeggiate domenicali nei grandi villaggi dello shopping che offrono capi firmati a prezzi molto interessanti. Stiamo parlando degli outlet center, vere e proprie città costruite attorno al desiderio della qualità dei capi firmati, ma a prezzi contenuti. Non è più come una volta, quando si trovavano solo rimanenze di magazzino o, peggio, capi fallati. Oggi sono i grandi brand nazionali ed internazionali che apprezzano questa formula e per questo aprono dei veri e propri negozi monomarca, con capi appena usciti dai cataloghi delle ultime collezioni e per questo scontati. Non vogliamo entrare nel merito delle polemiche, vere o fasulle, sulle produzioni fatte ad hoc per questo tipo di mercato, tant’è, il consu-
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32 matore apprezza, visto che parliamo di milioni e milioni di visitatori che annualmente comprano negli outlet center! E non parliamo solo di consumatori occasionali o di reddito medio oppure in ristrettezze economiche, perché un capo firmato a buon prezzo non si traduce comunque in pochi euro di acquisto. Anzi. La comodità di avere tutte le merceologie e tutti i marchi in rapida sequenza, in un bel “villaggio” organizzato e servito di tutti i confort spesso induce ad aumentare la propensione all’acquisto, per comodità, per disponibilità e per opportunità. E questo l’hanno capito da molto tempo negli Stati Uniti, da dove, come sempre, arriva questa filosofia di vendita e di acquisto. E l’hanno capito molto bene anche importanti società specializzate nel settore che, nell’arco di qualche anno, hanno inaugurato molti outlet center sparsi per l’Italia, sempre in aree ben servite dalla rete autostradale e ferroviaria e addirittura con servizi shuttle dalle più importanti città quali Milano e Roma.
La seconda generazione degli outlet center, che sta nascendo di questi tempi, è rappresentata invece dall’omogeneità tematica dei negozi, che dunque vendono tutto e solo di un determinato genere di prodotti e che sempre più spesso si trovano in aree turistiche o di grande attrattiva culturale, proprio per allungare il periodo di permanenza. Un giro d’affari insomma davvero molto considerevole, sia per i brand che per i consumatori. Ma anche a volte l’unico modo per coinvolgere mariti, fidanzati, papà e figli nel rito dello shopping, che negli outlet center è sempre allietato da aree di divertimento, mostre d’arte, intrattenimento e ovviamente ristorazione. E non ce ne vogliano i negozi del centro storico delle nostre città, perché tutti sappiamo quanto il servizio tailor made e le novità delle collezioni siano importanti per i nostri guardaroba! m
FASHION DISTRICT OUTLET
Fashion District Group é il gruppo interamente italiano che progetta, costruisce, commercializza e gestisce grandi superfici commerciali ad indirizzo outlet, integrate con funzioni ricreative del tempo libero e dell’intrattenimento quali parchi a tema, family entertainment center, multiplex cinematografici e spazi espositivi.Fashion District ha rivoluzionato il mondo del retail italiano aprendo, a partire dall’anno 2003, tre Factory Outlet Center con oltre 300 negozi, per un totale di 100.000 mq di superficie commerciale e coinvolgendo 200 aziende. Oggi Fashion District é il primo network italiano di Outlet. Il gruppo ha sviluppato ex-novo un format commerciale distributivo, in cui lo shopping si fonde con l’intrattenimento in una formula outlet che offre una vasta gamma di marchi
italiani ed internazionali di eccellenza a prezzi scontati dal 30 al 70%. Nel 2009 ha superato gli 11 milioni di visitatori. Il network conta, al momento, tre Factory Outlet Center, distribuiti in tre punti geograficamente strategici della penisola: nel Nord Italia Fashion District Mantova Outlet, al Centro Fashion District Valmontone Outlet e al Sud Italia Fashion District Molfetta Outlet.
Il fattore District è
di specificità degli
Outlet
di
Fashion
il forte legame con l’intrattenimento,
grazie al quale i
Fashion District si accingono a “magneti turistici”. Due già negli Outlet di Valmontone
diventare veri e propri esempi si trovano
e Molfetta. A Valmontone, proprio di fronte all’Outlet Fashion District, è in corso di avanzata realizzazione “R ainbow MagicL and”, un parco a tema dedicato alla magia , che sarà uno dei primi parchi a livello nazionale, con apertura prevista per la prossima primavera. A Molfetta, accanto ad un cinema multi-sala (ad insegna UCI) all’interno del factory outlet e, di fronte all’Outlet, è aperto dal 2009 il parco a Tema “Miragica-Terra di Giganti”.
MCARTHURGLEN DESIGNER OUTLET
Mc ArthurGlen ha dato vita in Italia a cinque importanti e prestigiosi Designer Outlet in Italia. Con Serravalle Scrivia (Alessandria) nel 2000 inizia l’esperienza italiana di Mc ArthurGlen, che si consolida in seguito con l’apertura dei quattro Designer Outlet di C astel Romano (Roma), Barberino di Mugello (Firenze), Noventa di Piave (Venezia) e Marcianise (Caserta). Cinque grandi Centri, localizzati in aree strategiche e caratterizzati da un grande successo di pubblico. Il gruppo Mc ArthurGlen propone nei suoi Centri oltre 750 marchi distribuiti su 1800 negozi. Una vasta e qualificata scelta delle migliori marche nel campo della moda, dell’abbigliamento sportivo, degli accessori, dell’arredo casa e dei cosmetici. Atmosfere rilassanti, ambienti raffinati, architetture studiate fin nei minimi dettagli per essere in armonia con il paesaggio circostante. I negozi offrono un assortimento vastissimo di capi d’abbigliamento, scarpe, accessori e articoli per la casa, provenienti dalle collezioni degli anni precedenti e dalle eccedenze di produzione, con prezzi ridotti tutto l’anno dal 30% al 70%. Oltre a questo i Designer Outlet offrono bar, ristoranti, aree gioco per i bambini e vasti parcheggi gratuiti, comfort indispensabili per vivere una piacevole giornata di shopping lontano dallo stress del traffico cittadino.
CASTELGUELFO THE STYLE OUTLETS C astel Guelfo The Style Outlets,
con oltre 100 negozi, propone una vasta selezione di firme con sconti che vanno dal 30% al 70% tutto l’anno in una cornice rilassante e ricca di stile. A Castel Guelfo l’atmosfera è intima e raccolta, gli spazi vivibili, ben curati, confortevoli e rilassanti, per offrire ad ognuno un’esperienza di shopping speciale e suggestiva. Proposte moda dal formale al casual, dai prodotti di bellezza agli accessori, dall’intimo agli articoli per la casa. C astel Guelfo oltre ad offrire shopping conveniente e di qualità, è anche luogo di intrattenimento culturale incentrato sulla valorizzazione del territorio e di artisti locali. L a Sala Mostre, infatti, ospita frequentemente esposizioni e installazioni diventando così “vetrina culturale” per artisti emergenti. Aree verdi, spazi dediti alla ristorazione e angoli dedicati ai bambini rendono piacevoli momenti trascorsi da soli o con tutta la famiglia.
CASTELGUELFO THE STYLE OUTLETS via del commercio
20/a - castel guelfo di bologna (bo)
VICOLUNGO OUTLETS Gli outlet di Vicolungo propongono uno shopping con sconti dal 30% al 70% su abbigliamento donna, uomo e bambino, sportswear, accessori, articoli per la casa, cosmetici e idee per il benessere, assicurando il divertimento con eventi dedicati a tutta la famiglia e con spazi ideali per il relax. Gli outlet di Vicolungo sono il luogo ideale dove far convivere piacevolmente voglia di shopping, divertimento e vita urbana. L a particolarità infatti è che gli oltre 130 negozi si sviluppano in un vero e proprio centro urbano, con le strade e le piazze tipiche delle nostre città italiane, così da favorire lo svago, ma anche la socializzazione.
VICOLUNGO OUTLETS
piazza s. caterina, angolo via papa giovanni xxiii
- vicolungo (no)
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FRANCIACORTA OUTLET VILLAGE Un centro interamente dedicato alla moda dove le più prestigiose griffe propongono le migliori collezioni a ‘prezzo outlet’, che garantisce un risparmio fino al 70% sui prezzi normalmente praticati all’esterno. Un modo nuovo di pensare la moda e il risparmio grazie ai 160 negozi in un villaggio dedicato alle firme, acquistando 7 giorni su 7, in un elegante contesto dove trovare abbigliamento, accessori, biancheria ed articoli per la casa delle migliori marche. Un’ampia scelta nella ristorazione ed un moderno parco giochi sono a disposizione per trascorrere un’intera giornata ‘a misura’ di famiglia. Il Franciacorta Outlet Village è costruito attorno ad un’antica cascina, con strade e piazze pubbliche dove si affacciano negozi, bar e ristoranti; un vero e proprio borgo dove passeggiare, divertirsi ed esaudire i propri desideri.
FRANCIACORTA OUTLET VILLAGE rodengo saiano
- brescia
FIDENZA VILLAGE Fidenza Village, uno dei 9 Villaggi Chic Outlet Shopping®, è l’unico villaggio italiano del gruppo Value Retail. Fidenza Village vuol dire shopping a prezzi vantaggiosi nei 100 prestigiosi negozi. Aperto 7 giorni su 7 dalle 10.00 alle 20.00, con 100 negozi, due ristoranti e tre bar /gelateria, a Fidenza Village si trovano tutti i marchi più importanti dell’abbigliamento e degli accessori per la famiglia e per la casa a prezzi scontati fino al 70% tutto l’anno. Fidenza Village vuole essere un crocevia di attività e idee che si trasforma continuamente e che invita a scoprire una dimensione più ampia dell’esperienza di shopping, che abbracci anche arte e cultura, gastronomia ed eventi creando così un’esperienza esclusiva, emozionale. Fidenza Village ha da poco annunciato l’apertura della prima boutique dedicata a Convivio, la più importante Mostra Mercato di beneficenza organizzata in Italia a favore di ANLAIDS Lombardia (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS). L’iniziativa nasce con l’obiettivo di sostenere l’impegno di ANLAIDS e far sì che la moda non faccia passare mai di moda la lotta all’AIDS.
FIDENZA VILLAGE
via san michele campagna, località chiusa ferranda , fidenza (parma)
PALMANOVA OUTLET VILLAGE Il Palmanova Outlet Village è una cittadella commerciale che ospita, al posto dei negozi tradizionali, più di 90 spacci aziendali di importanti marchi italiani ed europei di abbigliamento ed accessori, casalinghi e cosmetici, ma anche ristoranti, caffè e luoghi di socializzazione. L a vendita diretta consente a produttori e rivenditori rigorosamente autorizzati di commercializzare le proprie sovrapproduzioni e rimanenze, controllando costantemente la qualità e l’immagine di marca, ma soprattutto tagliando ogni ulteriore costo di intermediazione. Tutti i prodotti sono dunque in vendita a prezzi ribassati, con sconti minimi del 30% durante tutto l’anno e riduzioni fino al 70% nei periodi di fine stagione o in occasione di particolari promozioni. Eventi ed attività di animazione rendono poi più interessante la visita al Village, che si propone come luogo sicuro dove trascorrere piacevolmente il tempo libero, all’aria aperta, con la famiglia o gli amici.
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MARINARA YACHT OUTLET È situato all’interno del porto turistico internazionale di Marina di R avenna ed è in gestione della Designo & co., società sammarinese del settore. È un outlet tematizzato, specializzato cioè in abbigliamento e accessori casual e sportswear. Si tratta di una novità assoluta, il primo outlet all’interno di un porto turistico internazionale; vanta più di 30 marchi sportswear&fashion ed è in grado di offrire sconti a -70% rispetto al prezzo originario. Al Marinara Shopping Center si vive un’esperienza di shopping unica, come una passeggiata all’insegna della moda in una suggestiva location. Un centro commerciale da 1.300 metri quadrati, specializzato nella vendita al dettaglio di prodotti di marche famose, invenduti o usciti dal catalogo più recente del produttore. L a formula è innovativa nel settore: i negozi sono una trentina, ma i marchi saranno più del doppio, secondo una formula che prevede più ’brand’ nello stesso negozio. I promotori dell’iniziativa hanno puntato molte energie su questo nuovo concetto di negozio basato sulla complementarietà delle varie marche. Fra le novità, anche quella dei temporary store, ovvero spazi vendita dove si alterneranno marchi a cadenza settimanale o mensile. Nel periodo estivo gli orari sono molto ampi, con aperture anche oltre la mezzanotte. In inverno invece si seguono orari specifici, con tuttavia l’apertura domenicale garantita.
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Servizio fotografico realizzato nel Porto Turistico Internazionale di Marina di R avenna e nel Marinara Yacht Outlet Photo: Mattia C andiotti (www.mattiacandiotti.com) · Make up & Hair: C arlo d’Enza (www.carlodenzahairgroup.it) · Agenzia C asting: A.D. Agency - Bologna Location: Marinara - Porto Internazionale Turistico di Marina di R avenna (R a) (www.marinara.it) · Organizzazione evento e pr: Massimo Pupillo
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elisa di francisca la nuova regina della scherma italiana di Marco Scorza
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“Largo ai giovani” questo è un po’ il motto che il popolo italiano sta cercando di usare negli ultimi anni. Lo cogliamo al volo presentandovi una campionessa di scherma italiana che, seppur molto giovane, è riuscita a distinguersi per le vittorie conseguite. Agli europei di Lipsia ha da poco vinto il bronzo individuale e l’oro a squadre insieme alle sue compagne Valentina Vezzali, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori. Di recente per i campionati assoluti italiani ha battuto la collega Vezzali, pluricampionessa olimpica. Ci confessa che ora aspetta i mondiali di Parigi a novembre per portare a casa il suo primo oro individuale… Ma noi, vedendo in lei non solo una campionessa, ma una bellissima giovane donna, abbiamo deciso di dare spazio alla sua immagine, da cui viene fuori un’aggressiva e sexy schermitrice. Ci svela che ha un motto: “se non ce la fai, stai a casa” … e un segreto ancora più piccante: “fare sesso prima di una gara mi rilassa”. Non possiamo che non domandarti, guardando queste foto, qual è l’immagine che ti piace dare? Mi piace dare un’immagine aggressiva, così come sono aggressiva sotto quella maschera che poco lascia trasparire. Ora la domanda che ti faranno tutti: quando hai iniziato a tirare a scherma e perché hai scelto la scherma? Ho iniziato a 7 anni, anche se prima avevo iniziato a ballare. Ma poi ho capito che quello che ci voleva per farmi sentire viva era la competizione, e con la scherma era solo quella! Non ho più potuto separarmene. Quello che ci interessa molto sapere è: come concili il tuo essere donna con l’essere atleta? Ci vuole sicuramente impegno e dedizione, ma mai dimenticarsi che quando si ritorna a casa bisogna essere belle e sensuali e in cerca di attenzioni come lo siamo tutte noi donne!! Non voglio allora far perdere tempo alla tua bellezza, solo ti chiediamo di dare un consiglio a chi voglia intraprendere questo sport… Bè, è uno sport pieno di sacrifici, quindi bisogna essere spinti veramente da tanta e tanta m passione.
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Servizio: Marco Scorza fashion editor e styling: Marco Scorza make- up artist: Rocco Santamorena foto: Stone66 abiti / total look: Pianura Studio
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Intervista
lapo elkann: la moda passa, lo stile resta
Sono i dettagli a fare la differenza. È il motto di Lapo ELkann, rampollo di caSa agnelli, che a Bologna (preSSo la Boutique FoLLi FoLLiE, in piazza cavour) ha preSentato la Sua coLLEzionE autunno-invErno 2010-2011, firmata itaLia indEpEndEnt SEvEr. aBiti e acceSSori di Stile e non di moda, come Sottolinea Sempre, perché “La moda paSSa, Lo StiLE rESta”. di Isa Grassano. Foto di Lucrezia Argentiero
Cosa rappresenta Italia Independent? È il marchio che ho fondato (insieme a Giovanni Accongiagioco e Andrea Tessitore) e che coniuga creatività e stile. Un marchio dedicato alle “persone indipendenti”, come sono io, ovvero libere di scrivere la propria storia e di guardare sempre avanti.
terno camouflage. Le giacche hanno un’impostazione importante ma possono essere indossate con la stessa disinvoltura di un monopetto. Minuziosa è la cura dei particolari ed accurata la personalizzazione, come le asole ricamate con i colori del tricolore, a sottolineare come i miei abiti siano tutti “made in Italy”.
Quali sono i punti di forza della sua collezione? Sicuramente una costante ricerca dei materiali, la termonastratura a contrasto, la lana infeltrita cotta a 100 gradi per garantire la giusta compattezza e mantenere il calore come un piumino, la costruzione di ciascun capo. Spiccano le re-interpretazioni dei capospalla sfoderati tra cui il classico cappotto, il parka militare con la coda a punta e l’impermeabile. Il piumino con in-
A proposito di tricolore, la nostra bandiera l’ha anche messa sui jeans? È l’elemento che contraddistingue il jeans in denim e carbonio, creato di recente con il mio amico Renzo Rosso. Il nome è “Safado Indipendet” e si riconoscono appunto per il tricolore ricamato su tasca e passante.
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A chi si rivolge Italia Independent? Noi operiamo nei settori più diversi, dall’abbigliamento all’home decor, dagli occhiali - ne abbiamo lanciato anche un paio in velluto - (venduti a 1000 euro, ndr), ai cappelli (una reinterpretazione personale del classico modello Trilby di Borsalino), alle auto. Ci piace remixare esperienze differenti, reinterpretare e attualizzare icone di stile mantenendo una forte riconoscibilità, ma soprattutto il nostro obiettivo è quello di esportare ed importare il bello in giro per il mondo. Tradizione o innovazione? Ci vuole l’una e l’altra cosa. Essere all’avanguardia ma pensare anche alla storia, al vintage. Ma sempre garantire il massimo dell’eleganza, della raffinatezza e del comfort. Per creare stile ci vuole anche ironia? Un pizzico di ironia è fondamentale. Io, ad esempio, ho preso spunto dall’incredibile gaffe, durante la partita di NBA americana (è intervenuto su un pallone ancora in gioco colpendolo e penalizzando una delle due squadre, ndr) per creare una nuova linea di t-shirt. Ecco quindi modificato il nome dei Lakers, la storica squadra di basket di Los Angeles, in “Lapers”, con tanto di simbolo simpaticamente adeguato. Cosa significa per lei Bologna? Soprattutto ricordi e amici. Ho vissuto sotto le Due Torri per un po’ di tempo, nel periodo in cui ho lavorato in Maserati e in Ferrari. Conosco tante persone, tra cui l’ex presidente del Bologna Gazzoni, con cui spesso andavo allo stadio. Mi piace questa città, è in fermento, non dorme mai, vive bene e si gode la vita. E poi si mangia da Dio. Il suo piatto preferito? Il tortellino, forse perchè come dicono i bolognesi ricorda l’ombelico di Venere, quindi di una donna Dea. Dove va a mangiare quando è in zona? Difficile scegliere perchè ognuno ha una sua caratteristica. Il Diana, in via Indipendenza, è la meta preferita se voglio una cucina più tradizionale. Oppure il ristorante Rodrigo, in via della Zecca. A Modena scelgo il Montana o la trattoria Bianca, ma ovunque si mangia benissimo. Del resto anche a tavola m ci vuole stile.
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Salute
Il tumore al seno
si sconfigge
Negli ultimi 5 aNNi il tasso di mortalità Nelle doNNe al di sotto dei 49 aNNi è sceso dell’11,2%. ottobre è il mese dedicato alla preveNzioNe e all’iNformazioNe: Numerosi i ceNtri per la diagNosi gratuita. di Germana Urbani
na donna su dieci si ammala di tumore al seno. Una percentuale molto alta per questa terribile malattia per la quale è sempre più necessario sviluppare una prevenzione attenta e puntuale. Il mese di ottobre anche quest’anno è il mese dedicato al famoso Nastro Rosa, dedicato alla prevenzione per il tumore al seno che impegna la LILT (Lega Italiana per la Lotta al Tumore), in numerosi centri dove le donne si possono rivolgere per avere una visita gratuita e soprattutto preziose informazioni. È importante sapere, per esempio, che ormai il tumore al seno
è guaribile in molti casi e che sono oltre 400 mila le italiane che lo hanno superato. Oggi si guarda oltre la malattia vera e propria perché il tumore al seno, anche se sconfitto, lascia delle cicatrici profonde sul corpo femminile e, quindi, un pesante risvolto psicologico. A dirlo sono i dati relativi alla prima indagine nazionale promossa dall’Associazione Ricerca ed Educazione in Oncologia (Areo) in tre centri oncologici di eccellenza: il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la Divisione di Oncologia dell’Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro di Genova e presso il Dipartimento di Oncologia dell’Irccs Regina Elena di Roma. Parlando di tumore al seno occorre considerare che nei Paesi industrializzati questa patologia è la prima causa di morte femminile fra i 35 e i 44 anni. Nel 2008, nel nostro paese si sono registrati quasi 38 mila casi, ma ovunque, oltre che in Italia, vi è stato un deciso calo del tasso di mortalità. Ad esempio, negli ultimi 5 anni nelle donne al di sotto dei 49 anni è sceso dell’11,2%. L’indagine ha però messo in evidenza un altro dato allarmante. Sono state intervistate 150 ex-pazienti dopo 5 e 10 anni dalla diagnosi ricavandone un quadro preoccupante. Infatti il 60% delle donne ha sofferto e talvolta continua a soffrire di depressione. Tre su dieci si sentono private della propria femminilità e il 20% la-
menta dei cambiamenti sia nei rapporti in famiglia che in quelli sociali. Inoltre, il 65% teme di ammalarsi di nuovo. La prevenzione, anche per questa malattia, è fondamentale. Occorre prima di tutto ridurre i fattori di rischio, conducendo una vita sana, scegliendo un’alimentazione equilibrata, non fumando, praticando attività sportive ecc… Secondariamente bisogna sottoporsi a controlli periodici: si tratta di tutti quegli accertamenti da effettuare con personale specializzato e presso strutture pubbliche o private. Fare un’ecografia o una mammografia ogni annno soprattutto dopo l’età di 40 anni. Il Servizio Sanitario Nazionale ci dà la possibilità di farli gratuitamente presso le strutture pubbliche in maniera totalmente gratis soltanto ogni due anni. Ancora prima di effettuare questi esami possiamo rivolgerci al nostro medico specializzato in tale campo che con la palpazione vedrà se c’è qualcosa che non va. Nel mese di ottobre, il mese del nastro rosa dedicato alla prevenzione e all’informazione, ci si può rivolgere ai centri specializzati per fare una visita o avere dei chiarimenti in merito a questa patologia. È bene non perdere l’occasione perché di tumore alla mammella si guarisce e prenderlo per tempo è sempre la cosa migliore. Quindi se avete anche solo un dubbio non rinunciate a farvi vim sitare da un medico.
>www.legatumori.it< >www.nastrorosa.it<
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Bellezza
Antiage
rito di bellezza quotidiano
“Come vorrei fermare il tempo”! Se è queSto il penSiero Che vi Coglie guardandovi allo SpeCChio allora penSate Seriamente a Correre ai ripari.
opo i 40 anni è molto importante prendersi cura della propria pelle e, soprattutto, è necessario usare prodotti specifici per combattere l’invecchiamento cutaneo. Va anche detto che una sana alimentazione e dei massaggi a viso e collo fatti con regolarità aiutano a rimanere giovani ma il consiglio è: non rinunciate ad un buon siero antiage. Per combattere i segni del tempo e ridare tono e lucentezza alla pelle ormai c’è l’imbarazzo della scelta. Ogni mese escono nuovi sieri e creme in cui sono impiegati i migliori ritrovati della scienza, prodotti antiage che nutrono a fondo la pelle e la mantengono tonica e levigata.
Dai laboratori L ancôme, Dopo Dieci anni Di stuDi, Diversi riconoscimenti internazionali, 4400 geni Diversi analizzati in vitro e 1300 tipi Di proteine stuDiate clinicamente, è nato L ancôme Génifique, D un proDotto che promette un visibile cambiamento Del vostro aspetto già Dopo l’applicazione nei primi 7 giorni. Questo siero nasce Dal presupposto che non si Debba aggiungere Qualcosa Di estraneo alla nostra pelle per rivitalizzarla , Dal momento che in essa sono presenti tutti i principi naturali, che sono semplicemente Da “rimettere in moto”. infatti, seconDo gli stuDiosi Di L ancôme, la giovinezza e la freschezza Della pelle Del viso sono vincolate alla presenza Di proteine contenute in essa che negli anni Della giovinezza si rigenerano continuamente ma che con l’anDare Del tempo si assopiscono. come se la pelle fosse un puzzle, in Quella giovane le proteine, paragonabili alle tessere Del mosaico, sono moltissime e in continua rigenerazione, mentre con l’anDare Del tempo il numero si riDuce a causa Di una stasi, creanDo Degli spazi tra una tessera e l’altra che creano l’effetto eQuivalente Di una pelle con poco tono eD elasticità e Di conseguenza più spenta. Queste proteine sono presenti nei nostri geni e Devono essere semplicemente risvegliate. grazie aD una tecnologia brevettata si propone come un proDotto aD altissima Qualità e, nonostante il prezzo, l’azienDa Dichiara che in italia se ne venDe un flacone ogni Due minuti.
Siero Génifique attivatore di Giovinezza di L ancôme (€ 98)
trattamento high tech anche per la nuova linea cosmetica antiage Di cLinique che ci regala un sieto antietà tre in uno composto, appunto, Da tecnologie brevettate e innovative. epairwear è un cocktail Di enzimi, peptiDi e antiossiDanti che agiscono in sinergia con il ciclo Di riparazione naturale Della pelle per contrastare linee e rughe esistenti mentre ripara visibilmente e aiuta a prevenire i Danni uv. un’azione congiunta contro il tempo che passa: ultrasomi v stimolano la naturale riparazione Della pelle, i fotosomi v utilizzano la luce per accelerare la riparazione cellulare, i roxisomi Derivanti Dalla pianta Della senape aiutano a proteggere la pelle Da Danni solari e inQuinamento. i ricercatori cLinique promettono che in circa tre mesi l’attenuazione Delle rughe è pari al 63% Della forza Di un trattamento al laser Dermatologico.
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Siero antiruGhe riparatore repairwear L aSer focuS di cLinique (€ 65)
molto tecnologica anche la nuova linea antiage Della roc, che ha ricreato in laboratorio impulsi bio -elettrici simili alla naturale bio -elettricità cutanea. Da Questa ricerca nasce la linea SubLime enerGy, composta Da tre proDotti, il trattamento Giorno Spf 20, il trattamento occhi, e il trattamento notte, ognuno Dei Quali è costituito Da 1 siero concentrato e 1 iDratante attivatore. l a ricerca roc è partita Dall’assunto che il corpo umano Dispone Di un proprio sistema bio -elettrico che regola le funzioni organiche attraverso Distinte comunicazioni cellulari. con il passare Degli anni, il Derma perDe graDualmente il suo contenuto Di elastina e collagene manifestanDo sulla pelle Danni visibili: rilassamento, rughe, pigmentazione irregolare. con l’età il livello Della bio elettricità cutanea Diminuisce progressivamente e significativamente influenzanDo i bio - meccanismi cellulari eD acceleranDo l’invecchiamento Della pelle. il trattamento antietà è costituito DunQue Da un Siero concentrato (tubo) con tecnoLoGia e-puLSe e Da un idratante attivatore (pump) con inGredienti anti-età. l’applicazione progressiva e combinata Dei 2 componenti attiva le micro-particelle minerali che generano immeDiatamente impercettibili impulsi bio elettrici, Di Questa nuova energia si avvarranno tutte le cellule cutanee la cui funzionalità era Diminuita. l a casa proDuttrice assicura che l’uso Di Questi proDotti regala risultati visibili già Dopo 3 ore: la pelle risulta ringiovanita , le rughe riDotte, le borse e le occhiaie Diminuite e le macchie Della pelle schiarite.
SubLime enerGy Giorno Spf 20 di roc (€ 59)
combatte il rilassamento cutaneo il nuovo firminG
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erum Di SiSLey che contiene una combinazione Di ingreDiente botanici attivi che agiscono sui segni Del tempo e aiutano a riDisegnare l’ovale Del viso. il siero forma una “rete” naturale alla superficie Della pelle con effetto tensore riDanDole tonicità e corpo. in Questo moDo, in appena otto setimane - promette la casa proDuttrice - i segni Del tempo appaiono levigati, le guance piene e risollevate e il collo liscio e giovane. il iSLeya irminG erum va applicato su viso e collo sia la mattina che la sera, può essere utilizzato Da solo o in combinazione con altre creme specifiche e il metoDo migliore per applicare il proDotto è stenDerlo con Dei massaggi che tenDono a tirare la pelle Di viso e collo, in moDo Da aiutare la sua azione anti-age.
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SiSLeya firminG Serum di SiSLey (€ 77) >lancome.it< >cliniqueitaly.it< >it.roc.com< >sislwy.it<
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La ricetta
Ciccia chiama ciccia Cesare Marretti
L’ESTATE 2010 è FINITA E UN ANNO SE NE VA, MA, NOI RESTIAMO E VOGLIAMO CONTINUARE A RIDERE, GIOCARE, BALLARE E DIVERTIRCI. CON UN BICCHIERE DI COGNAC MI AFFACCIO SUL BANCONE E CAPISCO CHE CON LA SERA INIZIA IL PRIMO FREDDO, MA LA NOTTE è SEMPRE CALDA E HO VOGLIA DI GIOCARE … PRENDO 10 TOCCHETTI DI MANZO, LI PASSO SULLA BRACE E LI INFILZO CON STECCHINI DI LEGNO CHE VANNO AD AFFOGARSI DENTRO UN CALICE DI PINZIMONIO. BUON APPETITO A TUTTI, CON LA CICCIA CALDA!!! Cesare Marretti
Cuocere una bistecca alla fiorentina sulla piastra, tagliarla a cubetti e, con l’aiuto degli spiedini, intingere in un pinzimonio formato da rosmarino, olio extravergine di oliva, sale e pepe. m
Ristorante “è cucina senzanome” Bologna · via Senzanome, 42/A · tel. 051 2750069 >cesaremarretti@gmail.com< >www.cesaremarretti.com< ><
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Sport
the olistic training di Marco Scorza
a qualche tempo in Italia è nata OLIT, la prima attività olistico-propriocettiva-posturale che segue le battute musicali. Si tratta di un allenamento vero e proprio, che alza il livello della percezione del corpo, aiuta in caso di blocchi articolari dovuti a cattive posture o a stress e migliora la respirazione e di conseguenza la qualità di qualsiasi altra prestazione sportiva. OLIT nasce dall’esperienza di atleti, ballerini medici e si fa completa grazie ad un team italiano d’eccezione, che ha creato, partendo dalla musica, dalle antiche discipline orientali e dal rigore di quelle occidentali, un nuovo e validissimo metodo per armonizzare corpo e mente. Proprio per le sue caratteristiche, OLIT è un allenamento che è rivolto a tutti e può essere praticato da sportivi e non.
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>olit-trainingolistico.com<
I suoi principi sono 4: il controllo del movimento, la fluidità d’esecuzione, il controllo della respirazione e la concentrazione massima. Novità assoluta nel campo delle discipline olistiche e del mondo dello sport, OLIT compare sulle nostre scene come una danza al rallentatore, elegante ma molto “di concentrazione” e che riporta immediatamente alla tecnica del Tai Chi e alla sublimazione dello Yoga e riprende dalle basi il tanto ormai diffuso Pilates. La grande sorpresa nel praticare questo tipo di lezioni è quella di sentirsi progressivamente in forma e tonificati senza annoiarsi, anzi! La mente lavora ed evade allo stesso tempo grazie all’ausilio di meravigliosa musica chill out. È la nuova disciplina del 2010, destinata ad essere il nuovo cult del fitness-danza del 2011. OLIT aiuta a prendere consapevolezza del bisogno di educare il proprio corpo a vivere meglio. m
“Oggetti d’interni concepiti per creare un’atmosfera emozionale”
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Viaggi
Renato Malaman
Vista dal cielo la città dell’Ariosto è un trionfo di mattoncini rossi sul cui orizzonte i pinnacoli del castello Estense e le guglie della cattedrale assumono suggestivi contorni di fiaba. L’emozione di ammirare il centro storico dall’alto è offerta dal Balloon Festival e dal volo a bordo di colorate mongolfiere di Renato Malaman - foto di Antonio Biasioli e Andrea Maniezzo
un sogno chiamato
Ferrara
errara vista dal cielo è una ammaliante distesa di mattoncini rossi, che via via si appiattiscono mentre si sale verso l’alto e che assumono invece forme fantasiose quando l’osservazione avviene a volo radente. I pinnacoli del castello degli Estensi e le guglie della cattedrale, specie quando i loro contorni sono sfumati dalle prime brume, visti dal cielo evocano mondi fiabeschi. I bastioni delle mura rinascimentali appaioni come ricami che fanno da cornice al cuore storico della città. I campanili delle tante chiese di epoca pontificia appaiono come torri di un grande borgo che sembra addor-
mentato nel tempo, dove cardo e decumano sono i rettilinei corsi Ercole I e della Giovecca. Da lontano la grande fiamma che svetta su quell’ammasso informe di tubazioni che è il petrolchimico lancia messaggi inquietanti, che solo la rasserenante vista delle tante “delizie” di campagna (i piccoli castelli costruiti dagli Estensi per la loro villeggiatura breve) contribuisce a stemperare. Lo stadio dove gioca la mitica Spal sembra l’area di tornei cavallereschi, con i suoi scranni azzurri e celesti che sembrano in perenne attesa di accogliere i signori della città.
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IL VOLO SUL PALLONE: UN MONDO DA SCOPRIRE Si
deve a Paolo Barbieri (nella foto in alto a destra) l’idea del Ferrara Balloon Festival. Il pilota bolognese, titolare di una delle più importanti scuole di volo in Italia , seppur ancora giovane, è stato fra i pionieri del volo aerostatico in Italia. Oggi dispone di una flotta di sei palloni che all’occorrenza si muovono in qualsiasi direzione. Barbieri è titolare della società Comunicazione in volo che ha fornito il supporto tecnico anche al recente meeting aerostatico svoltosi a Montegrotto Terme. L a società propone raduni, la scuola di volo, escursioni in mon golfiera , progettazione e organizzazione di eventi. Barbieri con la sua esperienza sta dimostrando che il volo in mongolfiera non è solo un romantico retaggio del passato per realizzare il sogno di Icaro, ma è anche un efficace strumento di comunicazione (specie a livello pubblicitario) e di divertimento. Barbieri consiglia di provare l’emozione del volo a C arpineti, sull’Ap pennino reggiano, sorvolando la spettacolare Pietra di Bismantova e il castello di Matilde di C anossa. I voli, della durata media di un’ora , possono essere effettuati tutto l’anno e costituiscono un’esperienza assolutamente indi menticabile. Info: 335 329239.
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Ferrara dall’alto, contornata dai suoi fiumi e dai suoi parchi, è un regalo del Balloon Festival, la kermesse di volo aerostatico che si svolge ogni anno a fine settembre nel parco Bassani a ridosso delle mura rinascimentali. Evento nell’evento, perchè il raduno di mongolfiere (a cui partecipano anche numerosi palloni di piloti stranieri) sta diventando sempre più il pretesto per fare festa a 360 gradi, un contenitore dove ogni anno vengono aggiunti ulteriori appuntamenti di richiamo, spazi dedicati al gioco e alla musica. Un grande happening popolare che ridesta la città del ducato dopo la pausa seguita al Buskers Festival, l’evento di cui sono protagonisti ogni anno a fine agosto artisti di strada provenienti da tutto il mondo, con le loro coreografie e i loro strumenti. I bambini sono fra i primi estimatori di questa manifestazione davvero unica nel suo genere e oggi, senza timore di smentita, il più grosso raduno di mongolfiere d’Italia.
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A Ferrara ogni occasione è buona per fare festa, perchè la città ha una vocazione diversa da quella di tante altre città del nord e della ricca Emilia. Fare soldi sì, ma senza dimenticare che la qualità della vita resta il valore più importante a cui ispirarsi. Non è un caso come la cittadina dell’Ariosto sia ritenuta una piccola Olanda in chiave padana per la radicata e diffusa abitudine dei suoi abitanti di percorrerla in bicicletta, senza fretta e con la curiosità di guardarsi attorno. Ferrara è un monumento al vivere bene, dove anche l’arte è a misura d’uomo: basta recarsi a Palazzo dei Diamanti o a Palazzo Roverella, magari in bicicletta. Grandi mostre a portata di tutti, perchè il gusto del bello aiuta a vivere meglio. Esattamente come quello del buono, che a Ferrara si traduce in una gastronomia ricca e variegata, dove la salama da sugo, l’anguilla delle valli di Comacchio, l’aglio di Voghiera e il “panpepato” spiccano fra le tipicità. m
Villa Momi’s
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Week-end e dintorni
la sardegna
GIlda dell’aGrIturIsmo salorIGhItta, nel centro storIco dI morGonGIorI anzIane In sardeGna l’artIsta pInuccIo scIola
Il panorama su le GIare
è differente
di Isa Grassano e Lucrezia Argentiero · foto di Lucrezia Argentiero
“Un tempo gli orecchini erano il mio più grande vezzo, ma dalla scomparsa di mio marito, non li porto più. Così, oggi, gli unici pendenti che amo sfoggiare sono le lorighittas, i doppi fili di pasta casereccia, intrecciati a ricordare proprio un paio di orecchini”. Eccola Gilda, quasi una donna simbolo della Marmilla in Sardegna (l’entroterra compresa tra Oristano e Cagliari che prende il nome dalle colline circostanti che sembrano sinuose mammelle), una delle tante signore dalle vedovanze eterne e gli abiti neri indossati a vita, ma sempre con il sorriso sulle labbra, nonostante la fatica di vivere. Sono “donne che hanno i pantaloni”, laboriose, capaci di prendere il posto dei propri uomini e di badare alla famiglia e al lavoro. Così Gilda porta avanti il suo agriturismo, Salorighitta, nel centro storico di Morgongiori, ed accoglie gli ospiti intonando una canzone popolare “vi voglio ringraziare con gioia ed allegria, di essere venuti qui a casa mia”. Poi conquista tutti con il suo piatto forte, appunto le lorighittas (dal sardo “loriga”): fino a qualche anno fa, si preparavano solo in occasione della ricorrenza di Ognissanti, il 1 novembre, ma oggi sono i protagonisti delle tavole della festa. Un sapiente connubio di sapori e aromi, che ha resistito alle mode. Ce ne vogliono circa mille per fare un piatto (e almeno 3 ore di preparazione per un chilo), condito poi con salsa di pomodoro e cinghiale, e arricchito con formaggio pecorino.
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Siamo nel cuore del monte Arci (e Morgongiori, nella parlata locale, vuol dire appunto zona pietrosa), famoso per avere una delle più ricche cave di Ossidiana del Mediterraneo (una roccia vulcanica simile al vetro), punto di partenza per il commercio dei manufatti in pietra scura lucida. E sembra di camminare su un tappeto nero, percorrendo i sentieri dell’Ossidiana, intorno ai più grandi giacimenti, nei paesi di Masullas (da vedere il GeoMuseo del Monte Arci, allestito nel seicentesco ex Convento dei Cappuccini, con una raccolta di fossili, minerali e persino i minerali fluorescenti) e Pau (sede del Museo dell’Ossidiana, il cui pezzo forte è una calcite dalla forma esagonale, dalle enormi dimensioni e circa 40 kg di peso). Si capisce subito che lo spettacolo della natura è uno dei protagonisti della zona. Il fascino di una terra ancora intatta, dove la luce scolpisce ogni cosa e sembra avere qualcosa di magico: al mattino tende all’argento, di pomeriggio all’oro. E ovunque si sentono i profumi delle piante che si sprigionano nell’aria, come l’odore di lentisco e di mirto. Le torri abbarbicate alle rocce sembrano sentinelle solitarie, i complessi nuragici che immobili appaiono all’improvviso lungo un sentiero, sembrano raccontare storie perse nella notte dei tempi. Come il villaggio nuragico di Brunk’e s’Om, nel cuore del parco del Monte Arci (www.parcomontearci.it). Proseguendo, sino al punto più alto, lo sguardo spazia in lontananza sui costoni rocciosi delle due Giare (altopiano basaltico con un’estensione di 42 km quadrati compreso tra la Giara di Gesturi e quella di Siddi). E la Giara è famosa anche per essere popolata dagli ultimi esemplari di cavalli selvatici in Europa, belli con il loro manto baio scuro e gli occhi a mandorla. Occorre avere un po’ di fortuna per incontrarli, ma assistere, da lontano, ad un loro galoppo in libertà è una grande emozione (il Consorzio Due Giare propone degli itinerari archeo-ambientalistici per andare alla scoperta del territorio).
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IL PANE QUOTIDIANO “Dacci oggi il nostro pane quotidiano…”. In Sardegna c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ne esistono più di 500 tipi, dalle forme più svariate: ogni paese ha il suo, così come ogni ricorrenza sacra o pro fana , al punto da creare dei pani ornamentali parago nabili a vere opere d’arte. Per i pani soffici (Civraxiu e Modditzosu), si lavora la pasta con i pugni chiusi dentro i contenitori; per il pane croccante (C arasau) la modellatura avviene su un piano mediante l’uso del mattarello per ottenere sfoglie sottilissime. Dopo averlo modellato, s’introduce nel forno ben caldo: la cottura ha una durata diversa a seconda del tipo di pane: per un Civraxiu occorre un’ora , per un Coccoi bastano 30 minuti. Se il pane si brucia è un segno nefasto, se si rovescia dentro il forno annuncia addirittura una disgrazia. Inoltre, non deve essere buttato per terra e, se questo accade, deve essere raccolto e baciato, non deve essere posto capovolto sulla tavola , non può essere trafitto dal coltello se non per mangiarlo, di venerdì non può essere tagliato, ma solo spezzato con le mani. Per conoscere tutti i segreti legati alla lavorazione di questo alimento fondamentale e ammirarne le svariate forme, si va al Museo del Pane, a C agliari, allestito presso il Convento San Giuseppe (via Paracelso; su prenotazione visite e degustazioni; 070-503343), una dimora storica , oggi anche ristorante, che conserva tutte le forme e le varietà di pane, in un percorso affascinante, tra storia e tradizioni. Il Consorzio Sardegna Costa Sud (www.sardegnasud.it; 070-307982) propone dei pacchetti speciali che prevedono il soggiorno a C agliari in hotel a tre stelle a partire da 35 euro a persona. È possibile poi, acquistare un voucher da 23 euro che include la visita al Museo contadino di Villa Muscas sempre a C agliari, l’ingresso al Museo del grano di Ortacesus, un pranzo degustazione Strade del Grano in uno dei ristoranti del Consorzio”. Con il voucher da 45 euro, si aggiunge anche l’ingresso alla Grande Miniera di Serbariu a C arbonia (CI).
Baradili, il più piccolo comune della Sardegna I cavallini de L a Giara L aboratorio Tessile C asu a Pompu Agriturismo Su Massaiu Vari tipi di pasta
L a preparazione a mano del pane
Pane coccoi
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Ritornati sull’asfalto, le strade solitarie si srotolano sinuose in infinite curve incontro a borghi e paesi caratteristici. Tra questi Baradili, il più piccolo comune della Sardegna (solo 96 abitanti ed il più anziano ha 96 anni), situato in prossimità delle falde della Giara, che racchiude una buona qualità della vita e i sapori genuini della pasta. Ha sede qui il pastificio artigianale Santa Margherita (via Turri, 18e, 0783-95139) dove acquistare i malloreddus, ovvero i famosi gnocchetti, le seadas (di sfoglia sottile ed un cuore di formaggio) oltre ad invitanti cruguxionis ravioli, ripieni di ricotta e limone, o spinaci, fino ai ravioli dolci con le mandorle. E ancora Ales, cittadina natale di Antonio Gramsci, con la piazza a lui intitolata, dove troneggia un’opera (in calcare e basalto del Monte Arci) realizzata da Giò Pomodoro, per ricordare il 40 esimo anniversario della morte del filosofo alerese. Sembra invece una galleria d’arte a cielo aperto, il paese di Nureci, un borgo antico, silenzioso e discreto, dove la luce è unica e sa spalmarsi sull’arenaria abbarbagliando il paesaggio di un colore quasi azzurro. È una delizia gironzolare per le vie strette e le stradine acciottolate, nel rarefatto traffico d’auto, con lo sguardo sui grandi portoni, sui balconi fioriti, fra le numerose fontane e le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola. Una cornice naturale e paesaggistica che lascia stupefatti per la cura meticolosa. L’impressione di trovarsi in un luogo speciale diventa certezza osservando le facciate delle case, che sono splendidi quadri da ammirare e sembrano dialogare con i turisti. Nureci è ricco di numerosi e affascinanti murales, realizzati dall’artista angelo pilloni. C’è la nonna che prega e snocciola il rosario, quello che sella il cavallo. E ancora le dame alla finestra, la donna alla fontana, fino al vecchietto che ti guarda fisso negli occhi e ti sorride. Ed è per tutto questo, e ancora di più, che la Marmilla è differente. m
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Consorzio Due Giare via Roma · Baressa (Or) · tel. 0783-910013 >www.agenziasviluppoduegiare.it<
nurecI, l’artIsta anGelo pIllonI che realIzza I murales Interno della mInIera dI carbone dI serbarIu
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La Biennale di Venezia
People meet in architecture
12ª Mostra InternazIonale dI archItettura l tempo presente e l’arte del costruire la res publica, come spazi nei quali viviamo e organizziamo la nostra civiltà, gli spazi nei quali ci riconosciamo, gli spazi che possediamo senza esserne proprietari, ma che sono parte del nostro essere uomini e società, sono il cuore ideologico della ricerca sull’architettura attorno alla quale è organizzata questa 12ª Mostra Internazionale. Osservando le tendenze dominanti negli anni passati, pareva che spesso avessero prevalso un uso dell’architettura come arte della rappresentazione e della celebrazione di sé (della propria potenza economica, del proprio prestigio politico) e un’esigenza di comunicazione pubblicitaria piuttosto che la volontà di interpretare la moderna civiltà e gli ideali che essa può immaginare e proporsi. E a tale fine è stato spesso utilizzato il grande progresso intervenuto nelle tecnologie del progettare e del costruire. “Oggi invece - sottolinea Paolo Baratta, Presidente della Biennnale di Venezia - è più che mai auspicio della Mostra che si sviluppi una più articolata ed efficace committenza sia privata che pubblica, dalla quale possano emergere domande e richieste all’architettura che oggi appaiono sopite o ignorate.
Una mostra di Architettura può aiutare utilizzando il proprio linguaggio, che non è solo quello della documentazione ma quello dell’emozione visiva, che porta a intuire e pensare possibilità nuove e diverse rispetto al quotidiano e al consueto”. Kazuyo Sejima, la direttrice, riporta una più serena fiducia nell’architettura, proprio come arte del costruire spazi nei quali l’uomo, come individuo e come comunità, realizza i suoi ideali e dà vita alla sua civiltà. Nel suo semplice rappresentare se stessa essa parla del processo di progettazione come di una ricerca per individuare le funzioni e gli utilizzi degli spazi coinvolti, per poi stabilire le connessioni che devono collegare le varie parti attraverso trasparenze o diaframmi (fisici e psicologici), suggeriti dalla massima attenzione all’uomo, alla natura, alla qualità della vita sociale. È coerente con le sue premesse il progetto di Mostra centrato su un alternarsi di modelli e di visioni che fanno riferimento allo spazio espositivo stesso come spazio da interpretare e utilizzare, mentre il suo apparentemente ridotto numero di partecipanti, ospitati ciascuno in un proprio ambito dedicato, vuole indicare al visitatore l’opportunità di soffermarsi piuttosto che di correre, di distillare emozioni piuttosto che di cercare effetti.
Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: L a B iennale di Venezia
concentrarsi su grandi utopie, dovrà cercare di realizzare visioni funzionali al presente. Sejima concepisce luoghi fluidi e privi di gerarchie che permettono una relazione continua tra esterno e interno, incoraggiando la capacità dei partecipanti di interpretare lo spazio. La Mostra è affiancata, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 53 Partecipazioni nazionali. Mentre i paesi presenti per la prima volta sono Albania, Regno del Bahrain, Iran, Malesia, Repubblica del Ruanda e Thailandia.
Cile · Muro Pumanque · Imagen de proyecto 2 (Colectivo Muro).
La 12ª Mostra nasce e si sviluppa secondo le linee di ricerca che la Biennale di Venezia porta avanti nel campo dell’architettura e che l’hanno resa nel corso degli anni un appuntamento immancabile della cultura internazionale. Dopo una serie di Biennali affidate a eminenti critici o storici, il settore quest’anno è stato nuovamente affidato a un architetto, Kazuyo Sejima. Prima donna a dirigere la Biennale Architettura, Sejima è stata recentemente insignita del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010, insieme a Ryue Nishizawa, suo consulente artistico alla Biennale. La Mostra People meet in architecture è allestita al Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e all’Arsenale e forma un unico percorso espositivo, con 46 partecipanti tra studi, architetti, ingegneri e artisti da tutto il mondo. Il titolo suggerisce che l’architettura ha il compito di creare degli spazi reali che agevolano la comunicazione tra gli individui, in un’epoca in cui le tecnologie più avanzate sostituiscono il dialogo diretto tra le persone. Per superare la condizione di isolamento e restituire un nuovo senso alle comunità, l’architetto piuttosto che
AILATI. RIFLESSI DAL FUTURO è il tema del Padiglione Italia all’Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, e curato da Luca Molinari. Il Padiglione Venezia ai Giardini ospita, invece, un doppio omaggio ad uno scultore, Toni Benetton, e ad un architetto, Toni Follina, in una mostra a cura di Carlo Sala e Nico Stringa. Gli Eventi collaterali quest’anno sono 20, promossi da enti e istituzioni internazionali e organizzati in diverse sedi a Venezia e fuori Venezia. La Biennale si arricchisce da quest’anno anche di un progetto inedito destinato ai giovani. Con Destinazione Biennale di Venezia. Universities meet in architecture propone ad Università e Istituti di formazione di programmare una visita strutturata alla Mostra, affinché gli studenti di tutto il mondo considerino la Biennale un luogo di approfondimento e di ricerca. “Nasce così una nuova Biennale - sostiene il Presidente Baratta - che vede affiancati i padiglioni stranieri come partecipanti e le università di vari paesi come fruitrici. Una nuova alleanza nel nome dell’architettura e delle varie discipline collegate e un ulteriore impulso alla Biennale di Architettura come luogo di pellegrinaggio internazionale per docenti e studenti”. m
La Mostra Internazionale di Architettura è visitabile fino a domenica 21 novembre 2010
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People meet in architecture
K azuyo sejiMa, direttore della 12ª Mostra internazionale di arChitettura - l a Biennale di Venezia Photo: G iorGio Zucchiatti · courtesy: L a B iennaLe di VeneZia
Kazuyo Sejima: “La mia Biennale” a 12° Mostra Internazionale di Architettura è incentrata sull’idea di trovare l’architettura, di riconsiderare la potenzialità dell’architettura nella società contemporanea. Il XXI secolo è ormai iniziato e molte cose sono cambiate; mai come oggi le persone, le culture e le economie sono state collegate fra loro. Grazie al progresso tecnologico abbiamo cominciato a entrare in contatto con gli altri in un modo del tutto diverso, creando relazioni per via indiretta come accade con internet. Sono convinta che in questo mondo intangibile l’architettura occupi un posto unico e importante. L’architettura è sempre stata specchio della consapevolezza collettiva, incapsulamento fisico degli stili di vita in continua evoluzione. Ogni nostra nuova percezione della vita nasce da questa società mutevole e si sviluppa in conseguenza della regione, cultura o città d’origine.
Noi crediamo che l’esistenza di queste impressioni acquisterà molto più peso nel nostro futuro. Questa edizione della mostra consente alle persone di prendere coscienza delle varie idee emanate da contesti diversi e rispecchia il presente che incapsula in sé potenzialità per il futuro. È mia speranza che questa esposizione sia un’esperienza di possibilità architettoniche, che riguardi un’architettura creata da diversi approcci, capace di esprimere nuovi modi di vita. Un’esposizione d’architettura è un concetto provocatorio, dato che è impossibile portare in mostra gli edifici veri e propri, i quali devono essere dunque sostituiti da modelli, disegni e altri oggetti. In quanto architetto, ritengo che sia compito della nostra professione utilizzare lo “spazio” come un mezzo con cui formulare il nostro pensiero. Ogni partecipante ottiene un suo spazio e agisce come curatore di se stesso.
Il Palazzo delle Esposizioni è essenzialmente costituito da sale bianche di diverse dimensioni. All’Arsenale ogni sala si distingue decisamente dalle altre: variano le dimensioni e varia la testura dei muri a causa dell’erosione del tempo; inoltre alcune stanze hanno, in aggiunta, pareti bianche. Ogni spazio espositivo è nuovo sito di se stesso e ciascun partecipante crea un nuovo progetto all’interno di un contesto unico. Tutti i partecipanti presentano il loro tipo di comprensione del tema e di risposta al tema, rivelando la propria posizione attraverso la mediazione del luogo. In tal modo l’atmosfera dell’esposizione è generata non da un singolo orientamento, ma da una pluralità di punti di vista. È lo scenario in cui l’individuo si relaziona all’architettura, l’architettura si relaziona all’individuo e l’individuo si relaziona a sé e all’altro. È, questo, il criterio espositivo che ha guidato le scelte degli architetti, degli artisti e degli ingegneri, ognuno dei quali ha proposto un diverso rapporto tra l’architettura e la persona. Ciò perché lo “spazio” non è progettato esclusivamente dagli architetti: le forme costruite sono infatti realizzate attraverso la collaborazione con altri professionisti. Gli stessi utilizzatori dell’edificio hanno anch’essi un ruolo di rilievo, in quanto hanno sia la funzione di determinare la praticità dell’edificio sia la possibilità di partecipare al processo creativo. Perciò, alla Biennale di Venezia il visitatore è anche un importante collaboratore. “Facendo degli esempi, Matthias Schuler di Transsolar, insieme a Tetsuo Kondo, presenta una nuvola. È un’installazione che obbliga a una nuova lettura ed esperienza dello spazio. Un piccolo cambiamento nella stanza produce una trasformazione nella nuvola e nell’ambiente. Questa installazione illustra la mutevolezza dello spazio”. “Raumlaborberlin ha realizzato uno spazio temporaneo somigliante a un palloncino. Si tratta di un’architettura
K azuyo Sejima & Associates · Inujima Art House Project (Operated by: Naoshima Fukutake Art Museum Foundation) Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
Kazuyo Sejima: “ Un architetto che usa la massima semplicità per collegare il materiale e l’astratto” Nata
in Giappone, nella prefettura di Ibaraki, nel 1956, K azuyo Sejima è una protagonista dell’architettura con temporanea. Nel 1981 si laurea in architettura alla Japan Women’s University e inizia a lavorare nello studio di Toyo Ito. Nel 1987 apre un proprio studio a Tokyo. Nel 1995 - insieme a Ryue Nishizawa – fonda SANAA, lo studio di Tokyo che ha firmato alcune fra le più innovative opere di architettura realizzate di recente in tutto il mondo, dal New Museum of Contemporary Art di New York al Serpentine Pavilion di Londra , dal Christian Dior Building di Omotesando (Tokyo) al 21st Century Museum of Contemporary Art di K anazawa , premiato nel 2004 col Leone d’Oro per l’opera più significativa della 9. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Ha allestito con Ryue Nishizawa nel 2000 il Padiglione giapponese, intitolato City of Girls, in occasione della 7. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Altri importanti progetti sono il Rolex Learning Center presso l’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna in Svizzera - inaugurato nel marzo 2010 - e la nuova sede del Museo Louvre a Lens, Francia, in fase di realizzazione. K azuyo Sejima ha insegnato alla Princeton University e all’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, e attualmente è docente alla Keio University. Il 17 maggio scorso ha ricevuto, con Ryue Nishizawa , il prestigioso Pritzker Archi tecture Prize 2010. Una tensione costante verso la ricerca caratterizza il suo lavoro, erede della millenaria tradizione che ha ispirato le geometrie minimaliste dell’architettura giapponese contemporanea. Toyo Ito la descrive come “un architetto che usa la massima semplicità per collegare il materiale e l’astratto”.
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dinamica che si rimodella in risposta a ogni specifica condizione; oltre a oggetto espositivo, può essere anche una forma costruita vera e propria, utilizzabile come sala di lettura e caffè. Così essa dà la possibilità di sperimentare la coesistenza di un luogo architettonico reale e di normali attività quotidiane”. “Smiljan Radic e Marcela Correa espongono una grande pietra che è stata scavata all’interno in modo da ricavare uno spazio sufficiente per una persona. Quest’opera, creata dopo il recente terremoto in Cile, viene proposta come prototipo di un idealizzato spazio sociale del futuro; in esso l’individuo potrà trovare la propria sfera in cui ritirarsi”. “R&Sie (n) propone un’installazione collegata al tema dei cicli umani mediante un progetto basato sulla luce che parla del modo in cui percepiamo lo spazio”. Ho anche invitato molti altri architetti a studiare le proprie opere in film che presento nel tentativo di indagare il modo in cui l’individuo all’interno dello spazio è egli stesso artefice di quello spazio. “I visitatori possono avere reazioni molto diverse nei confronti di ogni installazione. Il Palazzo delle Esposizioni e l’Arsenale sono stati trattati in modo uguale, entrambi aperti alla luce naturale, ma l’opera è molto varia e consente a ognuno di trovare un proprio approccio. Auspico che tutti riescano a costruire una propria relazione con l’architettura”. “Desidero ringraziare tutti i partecipanti per il loro impegno, La Biennale tutta per il grande entusiasmo e aiuto, HyundaiCard per il supporto finanziario alle attrezzature tecniche, Sony Corporation / Italia S. p. A. per il supporto al progetto del film, Permasteelisa per l’ospitalità agli studenti, la Naoshima Fukutake Art Museum Foundation per il supporto, Rolex per il supporto, tutti i sostenitori citati in catalogo, Yuko Hasegawa + Ryue Nishizawa per i loro consigli e tutto lo staff di SANAA responsabile per La Biennale tra cui Sam Chermayeff, Jack Hogan m e Satoshi Ikeda”.
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R aumlabor · Küchenmonument, 2006
Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
Kazuyo Sejima Direttore della 12. Mostra Internazionale di Architettura
Transsolar + Tetsuo Kondo Cloudscapes, 2010
Photo: G iorgio Zucchiatti Courtesy: la B iennale di Venezia
Smiljan R adic + Marcela Correa El Ni単o Escondido En Un Pez, 2010
Photo: G iorgio Zucchiatti Courtesy: la B iennale di Venezia
R&Sie (n)
Photo: G iorgio Zucchiatti Courtesy: la B iennale di Venezia
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People meet in architecture
Partecipazioni nazionali Australia
Padiglione ai Giardini
Na-Narenjestan Garden Photo: Javadi Mohammad Reza Sydney Harbour 路 Photo: John G ollings
Iran
Palazzo Malipiero, San Marco 3198 I nstallation -Garden Concept A rch. Mojtaba K alhor
K algoorlie Western Australia Photo: John G ollings A Tale of Two C ities by B illard L eece Partnership P ty Ltd
Multiplicity by John Wardle A rchitects & Stefano Boscutti
Chehelsotun Garden Phpoto: Sadr Houman
Pavilion of the K ingdom of Bahrain Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
C asa Coya · O war: South Facade O war A rquitectos
Pavilion of the K ingdom of Bahrain Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
C asa Coya · O war: Bale Construction P rocess · O war A rquitectos
Hábitat Rural
Regno del Bahrain Artiglierie dell’Arsenale
Cile
Artiglierie dell’Arsenale
Consejo de Monumentos Nacionales
I mages works Fabricación Vivienda de Emergencia (VEP) en Escuela de A rquitectura UC
P ropuesta de recuperación del Corredor Patrimonial José M iguel C arrera de Curepto
Escombros simbólicos, apilados, incrustados o moldeados, que se transforman en M uros M emoriales o Esculturas .
Montículos generados con relleno de escombros simbólicos
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B ryggerens square at C arlsberg · © Utopian C ityscape
Fadzir · nabihah residence
Yeow · homage centre
Malesia
Artiglierie dell’Arsenale Baharudin Felcra Tower
Flintholm Station by KHR A rchitects @ Kontraframe
A hmad F5 F
Tietgen Hall of Residence by L undgaard & Tranberg A rchitects © Kontraframe
Danimarca
Padiglione ai Giardini
Zen · CMR
K ianmher · Boatel
P rismen by Dorte Mandrup A rchitects · @ Kontraframe
Ungheria
Padiglione ai Giardini
BorderLINE A rchitecture · Photo: Tamás B ujnovszky
K astrup Sea Bath by White A rchitects · © Yann Seqouin
by
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Bjarke I ngels G roup and The Bow Vilhelm L auritzen A rchitects in Ø restad South © Kontraframe
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Rendering of I nstant Untitled · Courtesy of MOS K atajanokka · Photo: Jussi -Tiainen
Peachtree Center , Atrium I nterior · © Jaime A rdiles A rce
Finland -Pavilion · K irnu · Photo: Hanne G ranberg
Paesi Nordici
G reenprint; the Hill (P ittsburgh PA) Courtesy Hood D esign
Terreform New York , NY M ichael Sorkin
Padiglione ai Giardini Nordiska paviljongen Photo: Ferruzzi
At-Work-with NordicPav
Stati Uniti d’America Padiglione ai Giardini C itadelBath Photo: A ke-Eson -L indman
Soft I nfrastructure Strategy: an archipelago of caisson - constructed artificial islands , filled with dredge- spoils or clean construction debris , viewed from the ferry terminal at Staten I sland · © Palisade Bay Team
K almarMuseumofA rt Photo: A ke-Eson -L indman
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People meet in architecture
Le premiazioni Kazuo Shinohara Leone d’oro alla memoria
Rem Koolhaas - Leone d’oro alla carriera 12. Mostra Internazionale di Architettura - la Biennale di Venezia Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
2Rem Koolhaas
Leone d’oro alla carriera È stato attribuito all’architetto olandese Rem Koolhaas il Leone d’oro alla carriera della 12ª Mostra Internazionale di Architettura. “Rem Koolhaas ha ampliato le possibilità dell’architettura - scrive nella motivazione Sejima - focalizzandosi sulle relazioni tra le persone e lo spazio. Crea edifici che stimolano l’interazione tra le persone, raggiungendo in questo modo ambiziosi obiettivi per l’architettura. La sua influenza nel mondo va ben oltre l’architettura, ispira infatti persone dei più svariati campi disciplinari che traggono grande libertà dal suo lavoro”.
Citato
da Time nel 2008 tra le 100 personalità più influenti del mondo, nel 1975 Rem Koolhaas - insieme con Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp - fonda l’OMA (Office for Metropolitan Architecture). Le opere più importanti di Koolhaas e OMA includono il Netherlands Dance Theatre a L’Aia, il Nexus Housing a Fukuoka in Giappone, il Kunsthal a Rotterdam, il Grand Palais di Euralille e di Lille, L a Villa dall’Ava, la Très Grand Bibliothèque e la Seattle Public Library. Questi edifici compaiono, insieme alle riflessioni di Koolhaas sulla società contemporanea , nel suo libro S, M, L, XL (1995), scritto come fosse un “romanzo sull’architettura”. Nel 1978 scrive Delirious New York: manifesto retroattivo di Manhattan, divenuto un classico della teoria architettonica contemporanea. Nel 2000 ha vinto il Premio Pritzker.
Un altro Leone d’oro è stato assegnato su decisione del Cda della Biennale alla memoria dell’architetto giapponese Kazuo Shinohara, scomparso nel 2006, che ha esercitato un’ampia influenza sulla scena architettonica giapponese dando vita alla cosiddetta “scuola di Shinohara”, cui possono essere ricondotte le opere di Toyo Ito, Kazunari Sakamoto e Itsuko Hasegawa. “Shinohara è stato capace di riflettere sul valore simbolico dello spazio - ha dichiarato Sejima - e su come quel simbolismo si relaziona con gli individui. Da una parte si interessava al modo in cui questa tendenza si era sviluppata all’interno della tradizione giapponese, dall’altra era attratto da geometrie più astratte e dalla casualità dello sviluppo urbano. Con la sua ricerca e con la sua speciale sensibilità ha creato edifici che lo hanno aiutato ad approfondire una visione critica nei confronti dell’architettura moderna. Molti in Giappone e nel mondo sono rimasti affascinati da questo architetto. Ho proposto di conferirgli questo premio perché ha interpretato le possibilità dello spazio in un modo molto personale”.
L a Giuria internazionale della Mostra ha assegnato altri due Leoni d’oro e un Leone d’argento, oltre a tre menzioni speciali. Anche per questa edizione della Biennale i nomi dei giurati sono di grande spessore: Beatriz Colomina (Spagna), storica dell’architettura, Professor of Architecture at Princeton University; Francesco Dal Co (Italia), storico dell’architettura e direttore della rivista Casabella; Joseph Grima (Italia), curatore, saggista, critico e direttore editoriale della rivista Domus; Arata Isozaki (Giappone), architetto titolare di Arata Isozaki & Associates; Moritz Küng (Svizzera), curatore indipendente, responsabile del programma espositivo del deSingel International Arts Campus di Anversa e Trinh T. Minh-ha (Vietnam), cineasta, scrittrice, compositrice, professor of Women’s Studies and Rhetoric (Film) alla University of California, Berkeley. Il Presidente della Giuria è stato nominato dagli stessi componenti durante la loro prima riunione.
Commissioners, curators and exhibitors Pavilion of Kingdom of Bahrain · Golden Lion for the best National Participation Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
Regno del Bahrain
Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale
È stato assegnato un Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale al Regno del Bahrain le cui opere sono esposte al Padiglione alle Artiglierie, Arsenale. La giuria è stata particolarmente colpita dalla scelta di una lucida ed efficace autoanalisi della relazione del paese con il rapido cambiamento della sua linea costiera. In questo intervento forme di architettura transitoria sono presentate come dispositivi capaci di rivendicare il mare come spazio pubblico: una risposta eccezionalmente semplice, nonostante la sua impellenza, a People meet in architecture, il tema proposta dal direttore della Mostra Kazuyo Sejima.
OFFICE Kersten Geers David Van Severen + Bas Princen Silver Lion for a promising young participant of the Exhibition People meet in architecture Photo: G iorgio Zucchiatti Courtesy: la B iennale di Venezia
OFFICE Kersten Geers David Van Severen + Bas Princen
Leone d’argento per un promettente giovane A OFFICE Kersten Geers David Van Severen + Bas Princen, rispettivamente da Belgio e Olanda, è stato assegnato il Leone d’argento per un promettente giovane. Le opere, 7 rooms 21 Perspectives, sono esposte al Giardino delle Vergini, Arsenale. Si tratta di un riconoscimento delle notevoli potenzialità degli architetti e della loro attuale collaborazione. La giuria è stata colpita dalla loro capacità di conciliare l’analisi fotografica e l’intervento progettuale in una visione coerente, in particolare in considerazione dell’assonanza del progetto con il tema proposto dal direttore della Mostra Kazuyo Sejima.
Junya Ishigami · Golden Lion of the best project of the Exhibition People meet in architecture Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la biennale di Venezia
junya.ishigami+associates Leone d’Oro per il miglior progetto
Il Leone d’Oro per il miglior progetto della Mostra People meet in architecture è stato assegnato a junya. ishigami+associates, Giappone. L’esposizione è visitabile alle Corderie dell’Arsenale. Con il premio a Architecture as air: study for château la coste la giuria desidera riconoscere la visione unica ed eccezionalmente rigorosa del suo autore, Junya Ishigami. Il lavoro spinge all’estremo i limiti della materialità, visibilità, tettonica, leggerezza e, in ultimo, dell’architettura stessa.
Menzioni speciali La Giuria ha inoltre deciso di assegnare tre Menzioni speciali. Una menzione speciale è stata conferita all’opera Decay of a Dome del team composto da Wang Shu, Vito Bertin, Lu WenYu di Amateur Architecture Studio. È stata apprezzata la saggezza del progetto la cui struttura - leggera, mobile ed estremamente semplice - può agevolmente essere assemblata o riportata all’inesistenza. Una menzione speciale è stata conferita a Studio Mumbai Architects per l’ambiente totalizzante presentato nella loro installazione - uno sguardo eccezionale nel contesto creativo dell’atelier in cui l’opera degli architetti ha origine. Una menzione speciale è stata conferita all’architetto del paesaggio Piet Oudolf per il suo Giardino delle Vergini, delicato e impressionistico nella sua accurata orchestrazione. La giuria ha interpretato l’intervento come un’efficace trasposizione nel paesaggio del tema di questa Biennale. m
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People meet in architecture
oLafur eLiasson · your sPLit second house, 2010
Photo: G iorGio Zucchiatti · courtesy: La B iennaLe di VeneZia
I Sabati dell’Architettura IncontrI con I dIrettorI delle Mostre InternazIonalI dI archItettura della BIennale dI venezIa
rganizzati nell’ambito della 12ª Mostra, I Sabati dell’Architettura è un’iniziativa che vede protagonisti i direttori delle edizioni passate affiancati da un gruppo di relatori - architetti, critici e personalità del mondo dell’architettura - affrontare un tema di discussione di fronte a un pubblico di studenti, esperti e visitatori. L’obiettivo è quello di ripercorrere, attraverso due mesi di conversazioni sui temi della contemporaneità, la storia di un settore che coinvolge un pubblico sempre più numeroso. L’impatto degli edifici sul paesaggio urbano e la loro funzione sociale sono gli argomenti centrali della conversazione del 23 ottobre tenuta da Richard Burdett, il quale analizza l’architettura della città nei suoi differenti aspetti con Architecture of the City: the social and environmental impacts of urban design. Riprendendo il titolo dell’ultima Biennale da lui diretta, «Out There: Architecture Beyond Building», Aaron Betsky approfondisce il 30 ottobre, nella conversazione Beyond Beyond Building, la possibilità dell’architettura di contribuire a una comprensione critica del nostro ambiente, interrogandosi sull’efficacia delle nuove strategie in uso, soprattutto quelle informatiche. Le conversazioni si chiudono il 20 novembre al Teatro Piccolo Arsenale con Kazuyo Sejima, che racconterà la
sua esperienza di direttrice della Biennale Architettura 2010. Certamente tutto il programma sin qui svolto è stato una panoramica di grande valore. La prima conversazione, Spari in laguna, è stata curata dall’architetto Vittorio Gregotti che ha proposto di riconsiderare il rapporto arte-ambiente alla luce dell’attuale condizione della cultura architettonica. Il secondo incontro, La strada che ha attraversato l’oceano, ha visto protagonista la cronaca dell’architetto Paolo Portoghesi sulla nascita del Teatro del Mondo di Aldo Rossi e della Via Novissima, realizzati per la prima Biennale Architettura del 1980. La rassegna ha ospitato poi, l’architetto austriaco Hans Hollein, direttore nel 1996 della Mostra Sensori del futuro. L’Architetto come Sismografo, il quale ha discusso di architettura su più livelli. Con Deyan Sudjic, direttore nel 2002 della Biennale NEXT, si è indagato con The client and her architects la relazione complessa tra committenti e architetti, analizzando la complessità del processo creativo che porta alla realizzazione di un edificio. Kurt Forster è stato protagonista dell’incontro: Life after METAMORPH: the last six years of architecture. m
L’Università alla Biennale ome si potrà constatare i contenuti dei Sabati dell’architettura e non solo sono di altissimo livello. Un’ottima offerta soprattutto per i giovani in formazione a cui è dedicato anche un progetto inedito destinato proprio a loro. Destinazione Biennale di Venezia, Universities meet in architecture propone ad Università e Istituti di formazione di programmare una visita strutturata alla Mostra, affinché gli studenti di tutto il mondo considerino la Biennale un luogo di approfondimento e di ricerca. Il progetto della Biennale prevede la possibilità di attivare specifici protocolli di intesa con le Università italiane e straniere per l’accredito di contingenti di minimo 50 studenti accompagnati da docenti, e per inserire l’esperienza di visita alla Mostra nel percorso scientifico formativo degli studenti. Le Facoltà che decidono di aderire al programma potranno organizzare una visita della durata massima di tre giorni che potrà concludersi con un seminario di due ore, organizzato autonomamente dalla stessa Facoltà, in uno spazio messo a disposizione gratuitamente dalla Biennale con relative facilities tecniche. I partecipanti al programma potranno anche assistere, ove la visita avvenga nel week end, ad uno dei Sabati dell’Architettura. “Abbiamo invitato - afferma il presidente della Biennale - facoltà di architettura, ma non solo: anche a facoltà di ingegneria, sociologia, design e comunicazione, ricevendo risposte molto positive. Abbiamo firmato già 23 protocolli e ci accingiamo a siglarne altri. Saranno presenti gruppi provenienti da università italiane e da un certo numero di università straniere di varie parti del mondo, dalla Gran Bretagna alla Georgia. L’obiettivo: quello di fare della Biennale la sede dove si svolge sistematicamente una piccola parte del curriculum di ricerca e studio delle università”.
“Nasce così una nuova Biennale - conclude il Presidente Baratta - che vede affiancati i padiglioni stranieri come partecipanti e le università di vari paesi come fruitrici. Una nuova alleanza nel nome dell’architettura e delle varie discipline collegate e un ulteriore impulso alla Biennale di Architettura come luogo di pellegrinaggio internazionale per docenti e studenti”. m
andrés jaque arquiteCtos World as a house With rooMs (Fray FoaM hoMe), 2010 Photo : G iorGio Zucchiatti · courtesy: La B iennaLe di VeneZia
In sIntesI: •
paSS di € 20,00 a StudeNte che dà diritto ai partecipaNti al proGramma all’iNGreSSo alle Sedi di moStra valido per tre GiorNi coNSecutivi, a uN pocket luNch a tariffa aGevolata preSSo i puNti riStoro di moStra , NoNché, ove richieSto, all’aSSiSteNza all’orGaNizzazioNe del viaGGio e SoGGiorNo coN operatori prequalificati dalla bieNNale;
• diSpoNibilità a titolo Gratuito di uNo Spazio per le SeSSioNi SemiNariali. è
Stato attivato uN piaNo di promozioNe e comuNicazioNe che compreNde uNa paGiNa Web Nel Sito della bieNNale dedicata al proGetto deStiNazioNe bieNNale di veNezia (coN liNk ai Siti delle uNiverSità e aGli iStituti partecipaNti) e l’affiSSioNe di maNifeSti promozio Nali Nelle Sedi.
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I nuovi spazi della Biennale La Biennale di Venezia in occasione della Mostra internazionale ha innaugurato due nuovi spazi, la Sala delle Colonne, a Ca’ Giustinian, e la Biblioteca dell’ASAC inaugurata a Palazzo delle Esposizioni, ai Giardini. Due luoghi di grande valore che sono stati restituiti alla città e al pubblico dopo un impegnativo lavoro di restauro e riqualificazione.
Sala delle Colonne, Ca’ Giustinian - Sede della Biennale di Venezia Photo: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
La Sala delle Colonne Il recupero da parte della Biennale della Sala delle Colonne, che risale agli anni ’30, è di grande valore simbolico in quanto si tratta di un luogo unico per le sue caratteristiche spaziali ed architettoniche. Sarà destinata a spazio flessibile per conferenze, meeeting, workshop, mostre, in particolare per le attività di spettacolo dal vivo. Ca’ Giustinian acquista ora in modo completo natura di centro polifunzionale in grado di accogliere attività permanenti. Oggi è visitabile al Portego di Ca’ Giustinian (pianoterra) anche la mostra Biennale Works in progress. Undici anni: realizzazioni e progetti in corso, che illustra i progetti realizzati dalla Biennale di Venezia per le proprie sedi negli ultimi undici anni, nonché i progetti in corso. Il programma di investimenti e riqualificazioni, attuato in questi anni dalla Biennale sulle proprie strutture, rappresenta infatti il contesto in cui si sono sviluppati anche i due progetti che saranno ora inaugurati. Il progetto del Palazzo delle Esposizioni sarà presente nella mostra a Ca’ Giustinian.
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Una biblioteca completa e polifunzionale La realizzazione della Biblioteca della Biennale ai Giardini, segna anche il completamento dell’ASAC (l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee) e la sua ritrovata piena funzionalità, dedicata principalmente a Venezia. La Biblioteca al Palazzo delle Esposizioni della Biennale si accompagna al progetto di riorganizzazione e riqualificazione dello stesso come edificio espositivo, ma anche polifunzionale. Una sistemazione straordinaria, questa della storica Biblioteca della Biennale, sia dal punto di vista funzionale, sia della qualità architettonica, con elevati standard di consultazione, con sale di lettura per il pubblico, per gli studenti di Venezia, per i ricercatori e per i visitatori delle mostre. Dopo 10 anni la Biblioteca viene dunque completamente riaperta al pubblico, e restituita alla città in una struttura riqualificata: una sede ideale anche perché viva, a stretto contatto con le manifestazioni della Biennale. La prima fase della realizzazione si era conclusa a giugno 2009 - in occasione dell’apertura della 53° Esposizione d’Arte - e aveva comportato il recupero di alcuni locali per la consultazione di libri, cataloghi, periodici di Arti Visive. Ora troverà collocazione anche la restante parte dei volumi e periodici della Biblioteca, riguardanti Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro. L’ASAC trova così una razionale organizzazione: da un lato la nuova sede ai Giardini per la consultazione della Biblioteca, dall’altro il mantenimento della sede al Vega a Marghera per la conservazione e consultazione del fondo storico (con grande affluenza di ricercatori e studiosi, e prenotazioni in costante aumento anche grazie all’ubicazione facilmente raggiungibile) e delle restanti collezioni che necessitano un magazzino con standard tecnologici di conservazione quali fototeca e quadreria. m Nuova Libreria della Biennale · ASAC, Archivio Storico delle Arti Contemporanee · Palazzo delle Esposizioni, Giardini Foto: G iorgio Zucchiatti · Courtesy: la B iennale di Venezia
nasce la nuova compagnia aerea del Nord Est
VENEZIA - LAMEZIA TERME - REGGIO CALABRIA - ROMA WWW.EAGLESAIRLINES.COM