Look Live Pitti 2011 lklv 009-1106

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80째 Pitti Immagine Uomo Firenze, Fortezza da Basso - Padiglione Centrale - Piano Terra, stand H2-6






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EDITORIALE

Look Live Speciale Pitti 80 LOOK MAGAZINE editore GIUSEPPE BERGANTIN PROMOMEDIA COMMUNICATION srl

Via Svezia, 9 - 35127 Padova Tel. 049 8704884 - www.promomedia.it Reg. del Tr. di Torino n° 5995 Iscrizione del marchio presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti n° RM2005C006957 del 22.12.2005 Periodicità mensile TUTTI I DIRITTI RISERVATI concessionaria di pubblicità EMOTIONAL ADVERTISING srl Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano - Italia - Tel. +39 02.76318838 Fax +39 02.33601695 www.emotionaladv.it - info@emotionaladv.it

direttore editoriale PAOLO BONANNI direttore responsabile GERMANA URBANI coordinamento editoriale VALERIA MARCATO testi ANDREA CHIRICHELLI per FBPublishing

art director DAVIDE LOPOPOLO per tipografia ROTOPRESS INTERNATIONAL - Loreto - Via Brecce (An)

BENVENUTI A PITTI 80 Il “New York Times Magazine”, scusate se è poco, ha recentemente dedicato una copertina a Don Draper, il protagonista della fortunatissima serie “Mad Men”. Lo si vede mentre fuma l’immancabile sigaretta attorniato da un nugolo di donne affascinate. Sapete da cosa? Dal suo stile fatto di abiti scuri o gessati, perfetti nel taglio e “macchiati” solo da quell’ombra di fazzoletto bianco che ha segnato un’epoca, specialmente nell’apparire soltanto per qualche millimetro dal taschino della giacca. Ora si vedono molti più angoli di fazzoletto, a uno o due corni. Non sempre rigorosamente bianchi come dimostra il caso dei leghisti che ostentano un verde squillante in barba a qualsiasi abbinamento. Lo stile di Don Draper è uguale a quello, collocato anagraficamente una ventina di anni dopo, a quello di Sean Connery e al suo inimitabile Bond. Il grande 007 osava di più come ricordano le foto in bermuda sgargianti quando era in missione a caccia di nemici e bellezze mozzafiato. Ma quando tornava a Londra eccolo riprendere dal suo armadio i completi di grisaglia, in fresco lana o i suoi smoking. A lui, grande protagonista di stile, è dedicato questo numero di “Look Live” che vi racconta l’elegantissimo mondo di Pitti Immagine attraverso la nuova formula che questa rivista si è data per essere vostro partner affidabile nei più importanti eventi italiani.

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NEWS

JACKSON SENZA SEGRETI Il fratello Michael è raccontato dalla discussa sorella LaToya nei suoi aspetti più intimi e familiari.

IL 21 GIUGNO

esce, ovviamente per ora solo in inglese, “Starting over” di LaToya Jackson, in cui la sorella di Michael racconta i segreti della famiglia, segreti e intrighi che Michael ha portato nella tomba. Con l'intimità che solo una sorella può avere, LaToya spiega le ragioni della tragica distruzione di uno degli artisti più amati nella storia della musica. Nella foto la scultura di Jeff Koons che ritrae Michael.

SOMMARIO EDITORIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 AGENDA DEL MESE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 MODA E MODI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 SPECIALE PITTI 80 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 MODA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 SAVILE ROW . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 VIE DEL LUSSO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 HITECH . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 AUTO MOTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 FOOD&DRINK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 VIAGGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

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C’ERA UNA VOLTA UN PAIO DI CALZONI La Francia celebra con un libro la storia dei pantaloni. Un capo d’abbigliamento che la dice lunga sui costumi nei secoli.

PROTAGONISTI

della vita di tutti i giorni, i pantaloni hanno una lunga storia che finalmente qualcuno ha deciso di raccontare. “Braguettes : une histoire du vêtement et des moeurs” è scritto dalle giornaliste Colette Gouvion e Khadiga Aglan e racconta, attraverso una ricca documentazione iconografica, la storia di questo indumento nel mondo occidentale, concentrandosi in modo particolare sugli ultimi cinque secoli. Tra quadri e fotografie che hanno fatto la storia, i pantaloni sono i protagonisti di evoluzioni sociali e rivoluzioni storiche, come quella francese, durante la quale l’uso di questo indumento diventa la bandiera dei rivoluzionari (i sans-culotte) che lo identificano con la loro libertà e dignità e con la fine di un’epoca. Passata la bufera , l’indumento rimane, diventando dapprima l’uniforme della nuova classe emergente, la borghesia, poi, con il boom dei jeans, un capo di vestiario da indossare in ogni occasione.




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AGENDA

AGENDA

music, fashion, culture, people, politics, ideas

CINEMA: UN’ESTATE DAVVERO CALDA Da qualche anno a questa parte anche in Italia la stagione cinematografica è si allungata, fino a ricomprendere i mesi estivi D'ESTATE, SI SA, in Italia, a differenza di quanto avviene in altri Paesi, America in primis, il cinema chiude per ferie e per vedere alcuni blockbuster di grande successo il pubblico deve aspettare settembre e ottobre. Tuttavia, quest'anno ci sono titoli imperdibili che usciranno in contemporanea mondiale già a giugno e luglio. Il più atteso è “Harry Potter e i Doni della morte parte seconda”, che chiude una delle più longeve e fortunate saghe cinematografiche di tutti i tempi. Il film

uscirà nelle sale italiane il 15 luglio e tutti gli appassionati potranno finalmente assistere sul grande schermo al duello finale tra il maghetto e Voldemort. Per i fan del cinema di animazione l'appuntamento è con “Cars 2”, in arrivo il 22 giugno, sequel del fortunato titolo automobilistico realizzato dall'ineffabile Pixar, creatrice di “Up” e “Toy Story”. Stavolta la storia mixerà commedia e thriller, visto che Saetta McQueen e i suoi amici saranno coinvolti in un complotto su scala internazionale. La settimana

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AGENDA

A LONDRA GLI DEI DI HOLLYWOOD Glamour of the Gods: 70 fotografie dei re e della regine del cinema americano.

successiva, il 29 giugno, tornano anche i robottoni di Michael Bay: stavolta purtroppo “Transformers 3” non vedrà la presenza dell'affascinante Megan Fox, che ha abbandonato la produzione, sostituita dalla non meno avvenente modella Rosie HuntingtonWhiteley. A fine luglio escono anche “Hanna”, thriller mozzafiato con la giovanissima Saoirse Ronan nei panni di una letale killer istruita dal padre ex agente della Cia (Eric Bana) e l'atteso film su “Capitan America”, ultima pellicola realizzata dalla Marvel prima de “I Vendicatori”, in programma l'anno prossimo, che riunirà tutti i supereroi visti negli ultimi anni, da Ironman a Thor. Poi tutti in vacanza, almeno fino a fine agosto quando il cartoon Dreamworks “Kung Fu Panda 2” aprirà la nuova stagione, pochi giorni prima dell'inizio del Festival di Venezia.

GLAMOUR OF THE GODS è una vera e propria celebrazione di come l’arte fotografica abbia tramandato ai posteri la ritrattistica di Hollywood nel suo periodo d'oro, cioè negli anni che vanno dal 1920 al 1960. Da Greta Garbo e Cary Grant a Audrey Hepburn, James Dean e Marilyn Monroe la mostra londinese ci mostra immagini che hanno certamente contribuito a fare di questi ottimi attori degli dei di celluloide facendo sì che a distanza di oltre mezzo secolo la loro immagine sia sinonimo di stile vincente. Le 70 fotografie della mostra, molte delle quali sono stampe esposte per la prima volta, sono tutte tratte dallo straordinario archivio della Fondazione John Kobal e dimostrano se mai ce ne fosse stato bisogno il ruolo determinante della fotografia nella creazione e delle stelle di Hollywood. “Glamour of the Gods” è l'ultima mostra fotografica sul ventesimo secolo della National Portrait Gallery e viene dopo quella dai Beatles a Bowie, su Annie Leibovitz e Vanity Fair Portraits. Glamour of the Gods, dal 7 luglio al 23 ottobre, National Portrait Gallery, St Martin’s Place, Londra

TUTTI I TRONI DEL MONDO A Versailles il simbolo dell’autorità regale declinata secondo epoche e continenti. GLI ORGANIZZATORI della mostra "Trônes en majesté" a Versailles racconta magnificamente in un’atmosfera magica come tra sobrietà e fasto, misura ed eccesso, i troni rimandano sempre al medesimo simbolismo dell'autorità "seduta". Questa mostra presenta in maniera inedita oggetti eccezionali, spesso veri e propri capolavori all’interno di quel luogo emblematico dell'esercizio e della rappresentazione del potere. L'esercizio della sovranità è associato a due distinte nozioni: autorità e potenza. Quasi un’enunciazione filosofica che trova poi spettacolari presentazioni dei troni più regali e strani del mondo, frutto di prestiti eccezionali, come ad esempio quelli del Vaticano, della Città Proibita di Pechino, delle residenze reali europee (Madrid, Varsavia...). E così di sala in sala si passa dal re Dagoberto a Napoleone, a Luigi XVIII, alla sedia gestatoria (trono mobile) di papa Pio VII incontrando troni africani, cinesi, thailandesi. Dal Vaticano arrivano la poltrona di Innocenzo X (con due sgabelli per i cardinalinipoti), concepita da Bernini e dipinta da Velazquez nel celebre ritratto, il grande trono realizzato a Venezia nel 1782 per la sua sosta in Laguna di Pio VI e la sedia gestatoria di Pio VII, sistemata accanto allo “howdah”, una specie di divanetto coperto da

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issare sull’elefante del principe thailandese. In questa rassegna di troni-capolavori fanno impressione la sedia del re afro-portoghese Ghézo del Dahomey o quella zarista con aquila bicipite incorporata di Nicola II poi ucciso durante la Rivoluzione russa. Oppure quella dell’imperatore cinese Qianlong: un trono in legno di sandalo con dragoni scolpiti nella lacca rossa. Il sovrano Inca preferiva invece un semplice sgabello, sostenuto da due bellissimi puma di legno. C’è anche la sedia in legno e cuoio color avorio, per Sarkozy in occasione della sfilata del 14 luglio. Trônes en Majesté, sino al 19 giugno, Château de Versailles, Place d’Armes, Versailles



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AGENDA

30 GIORNI DI BUONA MUSICA Giugno e luglio sono tradizionalmente i mesi in cui l’Italia è attraversata dai migliori tour musicali. In questi trenta giorni di ottima musica ci sono in Italia alcuni tour davvero imperdibili. Si va dalle tre date a metà luglio di Elton John all’unica di Bob Dylan, ai due concerti di Giovanni Allevi, alle quattro date di Zucchero e al fantastico duo Pino Daniele-Eric Clapton a Cava dei Tirreni. E c’è anche uno Sting classicissimo. musicale italiano. I concerti porteranno sul palco le sue canzoni più famose assieme a pezzi meno conosciuti.

Giovanni Allevi

Anna Calvi Sesto al Reghena (PN) - mercoledì 20 luglio Voce solista e chitarrista, Anna Calvi è una londinese di padre italiano. Artista emergente e scelta nel 2010 per aprire i concerti di Nick Cave, viene considerata la nuova musa del pop inglese.

Ben Harper Lucca - lunedì 18 luglio Roma - martedì 19 luglio Villafranca (VR) - sabato 30 luglio Talentuoso musicista, vincitore di due Grammy Awards e performer d’eccezione, Harper si specializza nell’uso di una chitarra slide molto popolare negli anni ’30, la Weissnbourn, con la quale può riflettere al meglio le sonorità blues.

Carlos Santana Perugia - martedì 12 luglio Bari - giovedì 21 luglio Taormina (ME) - venerdì 22 luglio Il grande chitarrista è impegnato nel

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Cagliari - sabato 25 giugno La poesia di Conte tocca eleganti ritmi jazz, swing e melodie malinconiche fotografando dal vivo paesaggi e scorci delle città da lui più amate come Parigi, Londra, Lisbona, e le sue donne, tra profumi retro e paesaggi felliniani come nelle 15 canzoni del suo ultimo disco "Nelson".

Pino Daniele e Eric Clapton Guitar Heaven 2011, il tour che lo vedrà passare dal nostro paese per tre date e in cui Carlos ripercorrerà i pezzi che l’hanno reso celebre in oltre 40 anni di carriera.

Elton John Piazzola sul Brenta (PD) - martedì 12 luglio Roma - mercoledì 13 luglio Lucca - giovedì 14 luglio Accompagnato dal suo pianoforte, vera e propria parte della sua anima, il musicista inglese presenta un concerto che è un vero viaggio nella sua musica, dalle canzoni rock degli anni ’70 alle ballads romantiche degli anni ’80.

Mantova - giovedì 21 luglio Merano (BZ) - giovedì 28 luglio Il discusso ma indubbiamente ammaliatore Allevi torna in concerto, accompagnato dal suo amato pianoforte, per presentare il nuovo album “Alien” che dopo soli 7 mesi dalla pubblicazione ha ottenuto il riconoscimento del disco d’oro.

Mario Biondi e Burt Bacharach Franco Battiato Brescia - giovedì 21 luglio Villafranca (VR) - domenica 24 luglio Genova - lunedì 25 luglio Lunghissima tournée per uno degli artisti più originali del panorama

Cava de Tirreni (SA) - venerdì 24 giugno Con la finalità di raccogliere fondi per l’oncologia pediatrica “L’Uomo in Blues” e “Slowhand” si esibiranno esattamente un anno dopo il loro primo incontro artistico e umano, avvenuto a Chicago in occasione del Crossroads Guitar Festival.

Sting Brescia - domenica 31 luglio Ultima data del “Symphonicity Tour" con alcune rivisitazioni di suoi famosi brani (da solista e con i Police) incise con la Royal Philarmonic Orchestra.

Joe Cocker Taormina (ME) - martedì 26 luglio Sbarca in Sicilia il grande interprete di origine britannica celebre per la sua interpretazione animalesca dei brani, con grani esibizioni sul palco. Dopo alcuni problemi di alcool è tornato alla ribalta negli anni ‘80, quando ha firmato la colonna sonora del film cult “9 settimane e 1/2 .

Bob Dylan Milano - mercoledì 22 giugno Il 24 maggio il menestrello di Dulouth ha compiuto 70 anni ed ha avuto nella sua lunghissima carriera compagni di cammino come Joan Baez e Allen Ginsberg lasciando un segno indelebile in chi è cresciuto con canzoni come “Mr. Tambourine”.

Paolo Conte

Lucca - martedì 5 luglio Milano - mercoledì 6 luglio Taormina (ME) - martedì 12 luglio Questa è l’occasione imperdibile per vedere duettari due grandi protagonisti della musica che cattura l’anima con le sue atmosfere soul.

Zucchero Lucca - venerdì 8 luglio Taormina (ME) - martedì 19 luglio Roma - sabato 23 luglio Cosenza - giovedì 28 luglio Zucchero Fornaciari, per tutti semplicemente Zucchero, fino ad oggi ha venduto oltre 30 milioni di album in tutto il mondo ed è una delle pop star italiane più amate anche all’estero.


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MODA E MODI

RALPH, LO STILE COME PASSIONE Una mostra al Museo di Arti Decorative di Parigi raccoglie i capolavori rombanti di Ralph Lauren (fino al 28 agosto).

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Stilista amato e apprezzato da milioni di persone, imprenditore di successo, Ralph Lauren, classe 1939, è un grande appassionato di automobili di lusso, che ha collezionato nel corso di oltre quarant'anni di carriera. Oggi quelle macchine da sogno sono le protagoniste della mostra organizzata presso il Museo di Arti Decorative di Parigi che

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resterà aperta fino al 28 agosto. Visitarla è come attraversare mezzo secolo di storia dell'automobile. E' stato lo stesso stilista a scegliere, tra la sua collezione di sessanta vetture d'epoca, le diciassette che il pubblico potrà vedere esposte. Tra le altre spiccano una Ferrari 250 LM 1964, una Ferrari 250 GT

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SWB Berlinetta Scaglietti del 1960, una Jaguar XKSS 1956/1958, una Alfa Romeo 8C 2300 Monza 1931, il Blower Bentley del 1929, una MercedesBenz SSK "Conte Trossi“ del 1930 e una Bugatti Type 59 Grand Prix del 1933. La scelta di Parigi come sede per la mostra conferma lo stretto legame tra la capitale francese e lo stilista. Qui, alla fine dell'anno scorso, in una residenza storica di Boulevard Saint Germain, è stato inaugurato il nuovo store monomarca a cinque piani, che occupa oltre duemila metri quadrati di superficie. Una sorta di monumento commerciale creato in onore del designer americano, insignito dal presidente Sarkozy della Légion d'Honneur. Non è la prima volta che lo stilista cede alla tentazione di mostrare al mondo la sua ricca collezione: qualche anno fa, in occasione della trasmissione prodotta e diffusa da Discovery Channel dal titolo “Speed, Style and Beauty” era stato protagonista assoluto di una puntata intitolata “The Ralph Lauren Car Collection”, durante la quale aveva parlato della sua passione per le quattro ruote.“Alcuni di questi gioielli racchiudono l’essenza della bellezza, tanto ance-

strale quanto misteriosa: ed è per questo che ogni volta che le ammiro rimango estasiato”, ha affermato lo stilista. Nato nel Bronx da una famiglia di immigrati ebrei dalla Bielorussia (il suo vero nome è Ralph Lifschitz), oggi Ralph Lauren è a capo di un'azienda miliardaria e lui stesso è stato classificato dalla rivista “Forbes” come il 158° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale stimato di 5 miliardi di dollari, il che lo rende anche lo stilista più ricco del mondo.


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MODA E MODI

QUEL RAGAZZO DI NOME MICK Al grande Jagger la National Gallery di Londra dedica un’esposizione “giovanile”. E’ PASSATO un bel po' di tempo da allora, ma anche Mick Jagger, una delle massime icone del rock mondiale e tutt'ora leader degli immortali Rolling Stones, è stato giovane. In occasione della pubblicazione del libro fotografico “Mick Jagger: The Photobook”, la National Gallery di Londra gli ha dedicato una mostra dove sono esposti gli scatti effettuati a un Jagger quasi adolescente ma già carismatico. Nato nel 1943 a Dartford, Mick Jagger fondò i Rolling Stones nel 1962 assieme a Keith Richards e Brian Jones, cui si aggiunsero quasi subito Bill Wyman e Charlie Watts. Il primo singolo di successo del gruppo, “Come On”, risale all'anno dopo, il 1963 e da allora, altri quindici brani hanno scalato le vette delle classifiche inglesi (e mondiali). La mostra, intitolata “Mick Jagger: Young in the ’60s” e aperta fino al 27 novembre, ed espone tra gli altri il primo ritratto del gruppo, realizzato da Philip Townsend, una rara serie di scatti a colori risalente al 1967 di Colin Jones e un reportage fotografico di un mitico e irriverente viaggio che Jagger e gli altri membri del gruppo fecero in Marocco nel 1967. Molte opere presentate nella mostra sono state scattate dal primo, storico, fotografo del gruppo, Gered Mankowitz, che contribuì non poco ad ammantare Jagger e compagni di quell'aura sardonica, maledetta e irriverente che permise ai Rolling Stones di diventare un'icona fondamentale della musica e della cultura degli anni '60.

GORE-TEX E SAI COME RESPIRI

TOKYO E LE SUE CONTRADDIZIONI

I grandi produttori di abbigliamento tecnico credono nella tendenza che vuole capi leggeri, impermeabili e traspiranti.

Nella capitale giapponese convivono la classicità originale di Kenzo e la moda estrema Harajuku.

Tutti pazzi per il Gore-Tex. La sua storia nasce in un garage americano alla fine degli anni '50, quando Bill Gore, che ai tempi lavorava alla DuPont, multinazionale che opera in diversi settori, dalla chimica ai trasporti, decise di sperimentare l'utilizzo del politetrafluoroetilene (PTFE) per isolare i fili, dimostrando a tutti gli scettici che questa nuova tecnica offriva vantaggi significativi rispetto ai metodi precedenti. Dieci anni dopo, l'intuizione si materializza nel

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Gore-Tex, una fibra impermeabile e traspirante che viene ben presto utilizzata per realizzare capi d'abbigliamento, calzature e guanti. Se una volta l'utilizzo del Gore-Tex era limitato all'abbigliamento tecnico dedicato a coloro che praticano sport estremi, oggi tutti le principali aziende di moda stanno lanciando linee casual basate su questo tessuto che permette di realizzare capi invernali aderenti, leggeri, comodi da portare e che consentono una notevole maggiore libertà di movimento in ogni occasione.

TOKYO OGGI è da molti considerata il centro assoluto della moda asiatica, specie quella femminile. Il centro pulsante delle nuove tendenze è Harajuku, la zona circostante l'omonima stazione, a Shibuya, uno dei 23 quartieri di Tokyo. Qui sorgono i più grandi centri commerciali della città, centinaia di negozi monomarca e nascono le mode che si diffondono in tutto il Paese. Col termine Harajuku

Girls si indicano le ragazze che popolano questo quartiere e che si caratterizzano per look eccentrici e stravaganti, declinati secondo le diverse sottoculture locali. Si passa così dalle cosplay girls, che si vestono come i protagonisti degli Anime e Manga di successo, alle donne manager che girano in eleganti tailleur firmati Kenzo, alle Gothic Lolita, il cui look è stata creato dal musicista e stilista giapponese Mana per il suo marchio Moimême-Moitié, caratterizzato dall'utilizzo di colori scuri, gonne al ginocchio, ricami.


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MODA E MODI

E PER TELA UN iPAD Il grande pittore inglese David Hockney si è convertito al tablet Apple e all’iPhone. DAVID HOCKNEY è, assieme al compianto Andy Warhol, uno degli esponenti più importanti della pop art. Da sempre affascinato dalla tecnologia, il settantreenne pittore inglese ha da qualche tempo scoperto l'iPad e trasformato il tablet prodotto con grande successo dall'azienda di Steve Jobs nella sua nuova tela. Utilizzando l'applicazione “Brushes”, che costa poco meno di 4 euro su App Store, ha iniziato a realizzare dipinti utilizzando le proprie dita come fossero pennelli. Lo scorso anno la passione per l'arte digitale si è trasformata in una mostra svoltasi a Parigi e intitolata “Fleurs Fraîches”, durante la quale le creazioni di Hockney sono state esposte direttamente su iPhone e iPad e modificate dall'artista, che ha inviato via web nuove opere ogni giorno. “Dipingere è come giocare a scacchi, la tua mente pensa già alle prossime possibili mosse” ha affermato Hockney, “I computer delle prime generazioni non riuscivano a stare al passo, erano continuamente in ritardo. La velocità dei computer moderni li ha invece resi uno strumento più affascinante con il quale lavorare”.

CHE STILE QUEL DRAPER!

STELLE “VERDI”

Il protagonista della fortunata serie tv “Mad Men” è diventato un’icona copiatissima. Abiti interi, cravatte sottili ma anche tante sigarette.

Di Caprio, Brad Pitt, Bono e Gwyneth Paltrow sono impegnati nell’ecologia che migliora la nostra vita.

AMBIENTATA nella New York degli anni ’60, tra i pubblicitari di Madison Avenue - da cui l'appellativo Mad Men – la serie che ha rivoluzionato i palinsesti d'America si svolge nell’agenzia Sterling Cooper dove si muovono il direttore creativo Don Draper (Jon Hamm) pronto a tutto pur di firmare un

IL PIÙ VERDE è lui, Leonardo di Caprio, ma anche gli altri vip hollywoodiani non sono da meno. Oggi essere ecologisti è una moda, ma alcuni vip hanno scelto per davvero uno stile di vita eco compatibile. Di Caprio ha prodotto e narrato il documentario ambientalista “L’Undicesima Ora“, ha acquistato una casa nel complesso residenziale Riverhouse, una struttura famosa per essere la più ecologica al mondo, grazie alla presenza di pannelli fotovoltaici, giardini pensili e persino una caffetteria biologica, gira in bici e, se proprio deve

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contratto, la moglie Betty , ex-modella e casalinga inquieta, la collega Peggy Olson, timida ma determinata, la bomba sexy Joan Holloway e una girandola di personaggi molto carismatici e tutti caratterizzati alla perfezione. Il vero valore aggiunto della serie è rappresentato dallo stile inconfondibile del protagonista, diventato un'icona della moda vintage e non solo. Fuma Lucky Strike, beve Rye whiskey, alla faccia del politically correct, indossa abiti firmati ed è sempre impeccabile. “In quegli anni”, afferma Hamm, “nessuno si sarebbe mai presentato al lavoro o ad un matrimonio in jeans o a un aperitivo vestito in modo poco consono”. L'influenza della serie si è fatta sentire ben oltre i normali confini della televisione.

usare l'auto, ne ha un paio elettriche nel parcheggio. Il protagonista di “Titanic” non è solo, anzi: i più attivi sul fronte ambientale sono Arnold Schwarzenegger, l'attrice Gwyneth Paltrow, il cantante Robbie Williams e il calciatore David Beckham. Bono Vox, leader degli U2, ha da poco lanciato Edun Live, una linea di t-shirt in cotone organico realizzata in Africa che ha il doppio obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi green e sostenere le comunità dell’Africa sub-sahariana promuovendo l’occupazione sostenibile.


La differenza tra intelligenza e bellezza è diventata sottile. C:2 M:58 Y:62 K:0

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Pitti Immagine Uomo fa 80. Ottanta edizioni che sono cresciute una dopo l’altra arrivando a ospitare, come questa volta, circa 1000 marchi alla Fortezza da Basso che è diventata il vero polo-vetrina del made in Italy nel mondo della moda, che sia essa dedicata all’uomo, ai filati, o all’abbigliamento per bambini. Se i numeri delle aziende che credono ciecamente in Pitti non bastasse ecco aggiungersi il dato relativo al pubblico dei compratori: all’ultima edizione estiva di Pitti Uomo, su un totale di oltre 32.000 visitatori, sono stati 19.200 i buyer arrivati a Firenze, in rappresentanza di tutti i negozi e i department store più importanti del mondo. E a loro si rivolge questo numero speciale di “Look Live”, per raccontare, incuriosire, spiegare e anche mostrare quello che la redazione ha considerato importante da sapere e vedere tra queste mura storiche, sulla stampa internazionale che conta e soprattutto nel vasto mondo di internet cui da quest’edizione anche Pitti Immagine crede fortemente come dimostra lo sforzo fatto per fare di e-pitti un must della comunicazione di moda.


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PROGETTI, ANTEPRIME, NOVITÀ La Fortezza da Basso per quattro giorni diventa la indiscussa capitale mondiale della moda maschile.

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Pitti Uomo e Firenze sono scelti dalle migliori aziende per la presentazione delle nuove collezioni e dei progetti speciali. Crescono anche gli eventi e le presentazioni speciali in Fortezza, dove magicamente si incontrano i top buyer e la stampa internazionali. Il tema di questa edizione è il viaggio, rappresentato da una grande mappa grafica, con itinerari, stazioni di partenza e di arrivo, tappe intermedie e soste panoramiche. Occupa il Piazzale Centrale facendo entrare in contatto buyer e visitatori con tante novità diverse che interagiscono tra di loro. Molti gli eventi in programma. Tra questi segnaliamo “Vestirsi da Uomo”, un progetto sul nuovo classico contemporaneo e un focus sull’eleganza maschile di nuova generazione. Una tendenza che Pitti Discovery rappresenta attraverso un evento-performance alla Palazzina Presidenziale della Stazione di Santa Maria Novella e un’interpretazione d’autore, affidata a Olivier Saillard. Il progetto Pitti Guest Nation è invece dedicato ai nuovi protagonisti dell'economia

mondiale, con l’intento di favorire lo scambio e la conoscenza reciproca tra Paese ospitante e Paese ospitato. La prima guest nation è il Brasile, al centro di un grande movimento culturale, sociale ed economico nello scenario internazionale. Guest Nation Brazil… Tudo è una rassegna di arte, musica e performance contemporanee, oltre che un progetto moda all’interno di Pitti W, che ospita uno spazio speciale riservato ai talenti emergenti della moda brasiliana. È giunto alla terza edizione di “Who is on Next?”, il progetto destinato alla ricerca di nuovi talenti italiani o con base in Italia - della moda maschile che vede la collaborazione di Pitti Immagine Uomo, Altaroma e “L’Uomo Vogue”. Tra le sezioni più dinamiche di Pitti Uomo “Futuro Maschile” è quella che ha saputo interpretare in modo unico l’evoluzione della moda uomo classicocontemporanea. Ora diventa laboratorio di ricerca sulle nuove espressioni dell’abbigliamento formale all’interno della Sala delle Nazioni, luogo speciale per una community di aziende e collezioni ultraselezionate. Risulta sempre più importante e articolato il segmento “Sportswear” per il quale accanto al Padiglione Cavaniglia si aggiunge un’altra area interamente dedicata, il Padiglione delle Ghiaia. Il Padiglione Centrale invece si conferma il cuore di Pitti, con le tendenze più attuali di lifestyle, ma anche il simbolo di come il salone si è evoluto nel tempo, esplorando tutte le anime del menswear più forti sul mercato. L’avant-garde odierna trova invece espressione in “Touch!”, connubio tra ricerca e internazionalità: stili più visionari, capaci di mixare materiali sofisticati e ricchi del passato, contenuti della tradizione e un tocco di eccentricità.


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UNA BAND DI OUTSIDERS Scott Steinberg e il suo brand californiano mercoledì 15 sono grandi protagonisti alla ex-Manifattura Tabacchi.

La California diventa protagonista grazie ai

trao i r o t u a un ernberg t S  c S di

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progetti speciali di Scott Sternberg con Band of Outsiders, la trendy company fondata nel 2004 a Los Angeles. Il marchio si presenta come contenitore di un archivio di idee e progetti in continua crescita, alimentati da un forte senso di nostalgia personale per i classici americani. La collezione uomo interpreta e immagina classici sportivi per un guardaroba moderno. I ragazzi e le ragazze di Band of Outsiders portano i segni del college, si sentono a proprio agio in quei vestiti e addirittura sembra che siano i vestiti a sentirsi a casa addosso a chi li porta. La sera di mercoledì 15 giugno, nella location d’eccezione della ex-Manifattura Tabacchi, Scott Sternberg presenterà la nuova collezione primaveraestate 2012 di Band of Outsiders, assieme alle collezioni donna Resort 2012 di Boy. By Band of Outsiders e della sua collezione più nuova Girl, una collezione decisamente più femminile. Le collezioni sono vendute in oltre 225 negozi di tutto il mondo. Band of Outsiders è divenuto famoso per le sue campagne pubblicitarie con foto Polaroid di notissime personalità, tra cui Kirsten Dunst, Michelle Williams, Jason Schwartzman e Andrew Garfield. Sternberg ha vinto due premi del Council of Fashion Designers of America relativi alla moda uomo: nel 2008 come miglior stilista emergente e nel 2009 come miglior stilista. “Da sempre cerco un approccio non convenzionale

nel presentare le collezioni – dice Scott Sternberg – per questo Pitti Uomo è una piattaforma perfetta per me, e una opportunità incredibile per puntare ancora più in alto”. Il brand è prodotto in Italia dall’azienda Pier Spa di Casale sul Sile mentre la boutique online thecorner.com presenta una selezione di abbigliamento e accessori di ricerca, raccontando Band of Oustiders attraverso un video esclusivo della serata e le collezioni presenti nel mini-store online.


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SORELLE DA OSCAR Laura e Kate Mulleavy con la loro Rodarte dopo i successi statunitensi sono protagoniste giovedì 16 a Pitti W.

Pitti W n.8 è l’occasione giusta per partecipare allo special event di Rodarte, l’importante brand californiano delle sorelle Laura e Kate Mulleavy, già sotto i riflettori delle ultime passerelle newyorkesi e del red carpet di Hollywood. La sera di giovedì 16, le Rodarte-sisters presentano a Firenze, in anteprima assoluta, una Special Collection e la prima monografia a loro interamente dedicata. Questa presenza certifica quanto le due stiliste siano riuscite a dare forma commerciale al loro mondo fantastico (dicono di ispirarsi all’universo del Mago di Oz), specie ora che gli abiti si rivelano più portabili di quanto non fossero i capi delle precedenti linee. Le sorelle Mulleavy (ambedue hanno conseguito la laurea in materie umanistiche nel 2001 presso la University of California, Berkeley) dopo una prima collezione di soli dieci pezzi, hanno avuto l’onore di apparire sulla copertina di “Women's Wear Daily” e da lì è partito il loro successo dimostrato tangibilmente dalla distribuzione da parte di Bergdorf Goodman, Barneys e Neiman Marcus.

Alcuni loro capi sono stati indossati da varie celebrità, fra cui Tilda Swinton, Emma Watson, Kirsten Dunst, Cate Blanchett, Keira Knightley e Dita von Teese oltre che da Reese Witherspoon e Natalie Portman durante l’ultima cerimonia di premiazione degli Oscar. Kate e Laura hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti come migliori stiliste, tra cui il CFDA Womenswear Designer of the Year nel 2009 e il Cooper-Hewitt National Design Award for Fashion. Hanno ottenuto la nomination come migliori costumiste ai 16° Annual Critics’ Choice Movie Awards per il loro lavoro nel film “Black Swan” (hanno disegnato il tutù dell’incantevole Natalie Portman). Le loro collezioni sono vendute a livello globale da 40 dei più importanti retailer del mondo.

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A TODO BRAZIL

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Il grande Paese sudamericano è la prima Guest Nation, il progetto che racconta le realtà mondiali in grande fermento culturale.

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Si chiama “Pitti Guest Nation” il progetto dedicato ai nuovi protagonisti dell'economia mondiale, con l’intento di favorire lo scambio e la conoscenza reciproca tra Paese ospitante e Paese ospitato. La prima Guest Nation è il Brasile: una nazione che è quasi un continente al centro di un grande movimento culturale, sociale ed economico che lo rende attore assoluto nel panorama internazionale. Nei giorni di Pitti Uomo + W il meglio della moda emergente, dell’arte e della cultura brasiliana più contemporanee sono in scena a Firenze con una serie di eventi e location dedicate. All’interno del salone donna Pitti W alla Dogana, uno spazio speciale viene riservato ai talenti emergenti della moda donna in Brasile: una selezione di brand e designer giovani in grado di trasmettere e rappresentare gli stili contemporanei più creativi della moda Made in Brazil, che in molti

casi presentano per la prima volta le loro collezioni in Europa. Negli spazi della ex-Esattoria della Cassa di Risparmio di Firenze, da martedì 14 a giovedì 16 va invece in scena il progetto artistico più propriamente vicino al titolo dell’evento “Brazil… Tudo”, una rassegna di arti visive, musica, cinema e performance che propongono una ideale visione del Brasile che racchiude in sé la continuità della tradizione e le radici del modernismo sudamericano, con la più contemporanea espressione estetica, in grado di amalgamare le diverse emergenze creative dell'oggi. Per quattro giorni gli artisti Cynthia Marcelles, Runo Lagomarsino, Paulo Nenflidio, Chelpa Ferro e i musicisti Siri e Nado Leal svelano la loro geografia del pensiero e del desiderio in forte espansione.



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VESTIRSI DA UOMO

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Pitti Discovery lancia un progetto sul nuovo classico contemporaneo e un focus sull’eleganza maschile di nuova generazione. La Fondazione Pitti Discovery lancia “Vestirsi da

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uomo”, un progetto sul nuovo classico contemporaneo e un focus sull’eleganza maschile di nuova generazione. Analizzando questa forte tendenza della moda uomo Pitti Discovery dedica un evento-performance e un’interpretazione d’autore. Protagonisti sono i capi e le collezioni di un gruppo di aziende, italiane e internazionali, realtà anche molto diverse tra loro, che esprimono il nuovo stile dell’uomo di oggi, attraverso un prodotto capace di coniugare, di volta in volta, sartorialità artigianale, styling, innovazione nei materiali, dettagli e concretezza. L’idea alla base dell’evento è quella di raccontare e mostrare i capi attraverso una performance teatrale al tempo stesso leggera, ironica e chic. La regia dell’evento è stata affidata a Olivier Saillard, direttore del Museo della Moda Galliera di Parigi, storico, studioso, critico di moda internazionale e

anche autore oltre che attore di piéces teatrali. Ne scaturisce un’interpretazione d’autore e insieme un vero e proprio spettacolo: la rappresentazione di un’attitudine, di un modo di essere e di vestire, che ha al proprio centro il prodotto, origine e ispirazione dell’idea scenografica. Le collezioni protagoniste di questa prima edizione di “Vestirsi da uomo” sono di BOGLIOLI, BRUNELLO CUCINELLI, CAMOSHITA UNITED ARROWS, CHURCH'S, GIANVITO ROSSI, HAVER SACK, MONTEDORO, NIGEL CABOURN, PIOMBO, RODA e SARTORIO. La performance è prevista in scena la sera di martedì 14, con la partecipazione speciale delle note mannequins Violeta Sanchez, Amalia Vaireli, Axel Doue, Claudia Huidobro. È stata anche prevista una replica nella giornata di mercoledì 15, per dare la possibilità a stampa, buyer e ospiti di assistere allo spettacolo.



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ALLA RICERCA DI NUOVI TALENTI “Who is on Next? Uomo” è una grande vetrina per tanti giovani creatori di moda che vi trovano un trampolino di lancio verso la scena internazionale.

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Trovare sempre nuovi talenti e dare loro la giusta vetrina è sempre stata una delle prerogative di Pitti Immagine che per questa ottantesima edizione presenta la terza edizione di “Who is on Next? Uomo”, il progetto destinato alla ricerca di nuovi creatori - italiani o di base in Italia - nella moda maschile, che vede la collaborazione di Pitti Immagine Uomo, Altaroma e “L’Uomo Vogue”. Una giuria internazionale composta da top buyer, firme del giornalismo di moda e opinion maker, nei giorni della manifestazione è chiamata a giudicare le collezioni degli 8 finalisti, e a decretare i vincitori. La premiazione si svolgerà nella mattinata di mercoledì 15. I finalisti sono: 10A Suspender Trousers Company (Matteo Cibic e Daria Dazzan); Comeforbreakfast; Alessandro Manzi e Caterina Coccioli; Luca Larenza;

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Andrea Pompilio; Emiliano Rinaldi; e ancora, per gli accessori, Milius by Milan (Milan Stamenovic), e fuori concorso, sempre per gli accessori, John Lee Brunswick. Le loro collezioni sono presentate al pubblico di Pitti Uomo all’interno di un display/archivio molto tecnico - con un allestimento ideato dall’architetto Alessandro Moradei - pensato per contenere e mostrare al meglio le collezioni. “Who is on Next? Uomo” ancora una volta (questa è la terza edizione) si conferma un progetto di punta nel promuovere i nuovi talenti della moda uomo rappresentando un trampolino di lancio sulla scena internazionale e facendo conoscere lo stile e la creatività degli stilisti emergenti alla stampa e ai top buyer. Contribuendo così all’apertura di nuove prospettive nella carriera dei fashion designer. Questo progetto si integra perfettamente nel programma “The New Performers”, che Pitti Discovery realizza per costruire occasioni e opportunità per i nuovi talenti della moda e di chi lavora con la materia della moda, combinandola con le diverse discipline artistiche ed estetiche.



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PITTI DIVENTA E-PITTI

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Nuova piattaforma digitale dedicata al settore della moda e del lifestyle che raccoglie il lavoro di oltre 1.600 marchi. Diventa pienamente operativa con la manifestazione di giugno e-pitti.com, la piattaforma digitale che ospiterà le fiere online di Pitti Immagine. Dopo la prima edizione-pilota del gennaio scorso, sono state infatti realizzate le versioni online di Pitti Uomo n.80, Pitti W n.8 e Pitti Bimbo n. 73. Con E-Pitti viene così completato un progetto internet, complesso e articolato, avviato oltre un anno fa che diventa la prima piattaforma di fiera virtuale dedicata al settore della moda e del lifestyle, in grado di ospitare tutti i marchi che prendono parte ai saloni di Pitti Immagine. Dopo aver raccolto informazioni e materiali degli oltre 1.600 marchi di moda uomo, donna e bambino che partecipano ai saloni, nei giorni delle manifestazioni verranno realizzati 75.000 scatti fotografici e più di 2.000 video. Su e-pitti.com verrà creato in sole tre settimane un catalogo di 10.000 prodotti: per fare tutto questo il team di

FieraDigitale metterà in campo 45 troupe di fotografi, 30 tra editor, stylist e assistenti, per un totale di 150 professionisti coinvolti. Contemporaneamente al lancio delle fiere online viene inaugurata l'area Marketplace, che ospita in un ambiente riservato – accessibile soltanto dai buyer registrati – le nuove collezioni dei marchi aderenti al servizio "Showroom B2B". Grazie a questo nuovo servizio le aziende e i buyer possono anche negoziare e concludere ordini sulle nuove collezioni presentate ai saloni. In occasione dei saloni estivi, vengono presentati anche i nuovi siti internet sia di Pitti Immagine sia della Fondazione Pitti Discovery, due portali caratterizzati da un’estetica incisiva e una serie di contenuti e funzionalità nuove, per top buyer, aziende, giornalisti, e per la grande community internazionale che segue con attenzione il mondo di Pitti Immagine.

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the bt  QUANDO LO STILE NON PASSA MAI DI MODA

L’indimenticabile James Dean rivive ai nostri giorni almeno nella moda maschile. Il suo look casual e anticonvenzionale ha influenzato i giovani di molte generazioni facendolo diventare un simbolo di uno stile che è sempre di moda.

VIVA IL TEMPO LIBERO

TORNANO GLI OTTANTA

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Consequetur nulla, facilisis vel, mattis eget, semper sed, velit. In et massa. Suspendisse tortor. Praesent eget massa Abracadabra eget massa. Aliquam consequat. Quisque sem sem, hendrerit non, suscipit condimentum.

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the bt  TEMPO DI CASUAL

VOGLIA DI CAMBIAMENTO

Vestibulum molestie facilisis vel, mattis eget, semper sed, velit. In et massa. Suspendisse tortor. Praesent eget massa Abracadabra eget massa. Aliquam consequat. Quisque sem sem, hendrerit.

NONSOLOMOTO

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51-55 Moda [1]_Look 03/06/11 15:07 Pagina 43

the bt  COLORI DO BRAZIL

Eros est eu, facilisis vel, mattis eget, semper sed, velit. In et massa. Suspendisse tortor. Praesent eget massa Abracadabra eget massa. Aliquam consequat. Quisque sem sem, hendrerit non, suscipit condimentum.

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the bt  L’ELEGANZA PARTE DAI PIEDI

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Style: Angel/E D526 A307 L1156


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the bt  MY NAME IS BOND

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Un marchio Daimler.

Al lavoro il capo sei tu. A casa sono loro. Ti meriti una Mercedes.

Nuovo Viano. Pi첫 spazio alla tua vita. Meno emissioni e consumi ridotti grazie al Pacchetto BlueEFFICIENCY di serie su tutte le versioni CDI. Nuovi motori Euro 5, da 4 e 6 cilindri da 100 kW (136 CV) a 190 kW (258 CV). Da 6 a 8 posti totali, con nuovo cambio meccanico ECO Gear e nuovi rivestimenti interni. Disponibile anche nelle versioni 4MATIC.

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MODA E MODI

LÀ DOVE È NATO LO STILE A Savile Row, tra Regent Street e New Bond Street, nella zona del Mayfair, mitici sarti hanno creato l’eleganza senza tempo.

n y Poole i è r n e H a D , lo stile n w o R e l i Sav nnico coco a t i r b o c cli co di centri un toc l collo roo su come i cca in tweed ia quta g

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Anderson & Sheppard, Gieves & Hawkes, Davies & Sons, Henry Poole & Co e Norton & Sons sono solo alcuni dei laboratori sartoriali che hanno trasformato nel corso degli anni Savile Row nel luogo preferito dai gentlemen della City e nella via definita il “miglio d’oro della sartoria”. Ubicata a due passi dalla più caotica e affollata Jermyn Street e parallela di Regent Street, tra Conduit Street e Vigo Street, Savile Row deve la

sua fama a Henry Poole (l'inventore dello smoking) che, nel lontano 1806, inaugura la prima sartoria che di lì a qualche anno inizerà a vestire tutte le teste coronate d'Europa. Qui hanno acquistato abiti Napoleone e il Duca di Windsor, Fred Astaire e Mick Jagger, Tom Cruise e Elton John. Qui il Principe Carlo scelse l’uniforme indossata al matrimonio con Diana Spencer. Nel passato nella sede londinese della


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MODE E MODI

LE REGOLE DEL MADE IN ENGLAND Asole, spacchi, taglio e misure: tutto è codificato. PER DEFINIRSI “all'inglese”, un abito deve avere particolari caratteristiche che lo rendono unico, inimitabile e riconoscibile tra mille altri. La spalla, ad esempio, non è quasi mai imbottita e delle 3 o 4 asole della manica solo le prime due sono aperte, affinché si possa arrotolare la manica stessa per lavarsi le mani. Anche l'occhiello per il canonico fiore è una caratteristica irrinunciabile, mentre il taglio è storicamente ispirato a quello delle divise e delle uniformi: vita alta, linea a clessidra, molto adatta a uomini snelli. Dal momento che, a differenza di quanto avviene da noi, il tenere le mani in tasca quando si parla al pubblico o con un'altra persona non è considerato da maleducati, il classico abito inglese ha due lunghi spacchi laterali che permettono di affondare le mani senza rovinare il vestito. I pantaloni sono quasi sempre sostenuti da bretelle i cui colori possono essere molto variopinti, anche se esistono eccezioni. Una caratteristica imprescindibile dei pantaloni è quella di essere aderenti alla gamba e alti in vita.

CHESTER BARRIE: BASTA IL NOME Quando la confezione assomiglia, e molto, al “bespoke”. sartoria si potevano incontrare il principe ereditario di Prussia,il re del Belgio,il kedivè d’Egitto, lo zar Alessandro II di Russia, re Umberto I d’Italia come il primo ministro Disraeli, Lord Randolph Churchill, Charles Dickens, il principe Bismarck e l’amante del Principe di Galles, Lily Langtry. Questo è il regno dei cosiddetti bespoke, ovvero gli abiti fatti su misura la cui lavorazione può durare più di anno. Oggi, più che gli inglesi, arrivano a gruppi gli oligarchi russi, ancora un po’ intimiditi, come pure i ricchi cinese ed indiani. E agli uomini di potere sotto ogni orizzonte sociale hanno sempre fatto da controaltare alcuni eccentrici habitué di Savile Row: il più famoso di questi “clienti dissoluti’ è stato Sebastian Horsley, “l'ultimo dandy”, artista sregolato e provocatorio. Il perché di tanta gloria affonda in una tradizione di alto artigianato, di stoffe di pregio e nel lungo tempo dedicato alla confezione dei capi. Acquistare un abito a Savile Row significa comprare un pezzo di storia, ha detto un sarto londinese. C’è chi sostiene che i vestiti tagliati qui abbiano un’anima e dunque siano eterni. Di certo, “eternamente” debitori a questa via sono gli stilisti che oggi vestono milioni di persone in tutto il mondo e che qui sono venuti a

WINSTON CHURCHILL, Frank Sinatra e Cary Grant sono solo alcuni dei clienti famosi della boutique del 1819 di Savile Row di Chester Barrie, uno dei marchi simbolo dell’eleganza maschile su misura made in England, fondato nel 1935 dall'americano Simon Ackerman che si trasferisce a Crewe nel Cheshire per usufruire delle pregiate stoffe della zona e delle esperte mani degli artigiani locali. Ancora oggi vengono realizzati con la stessa meticolosità e accortezza nei dettagli,

con le asole profilate in filo di seta e le etichette cucite a mano. In Inghilterra Chester Barrie rappresenta una soluzione di emergenza, perché pur lavorando con alti standard qualitativi e in modo assolutamente tradizionale, commercializza solo capi confezionati. Nel 2002 subentra una nuova fase per il marchio, che viene diviso in due società distinte , una per la produzione e l'altra per quella commerciale. Oggi il negozio nella londinese Saville Row è di proprietà di The Speciality Retail Group.

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MODA E MODI

ra: da sinist ole, o Henr y P llen, King&A Lobb, an Huntsm

formarsi professionalmente come Ralph Lauren, Gianni Versace, Calvin Klein,Tom Ford, Stella McCartney, Alexander McQueen. La storia di questa via, dei miti che la circondano e delle personalità che l'hanno visitata è raccontata in un libro, edito da Marsilio, intitolato “The London Cut. Savile Row, bespoke tailoring”, che funge anche da catalogo di una mostra che si tenne a Firenze nel 2007, dedicata proprio agli abiti là confezionati dai migliori artigiani dell'ago e filo, in occasione di Pitti Uomo.

Eppure, nonostante Savile Row sia celeberrima per la moda, questa strada ha ospitato altre celebrità nel corso della sua lunga storia. Qui infatti, al numero 3, erano situati gli uffici della beatlesiana casa musicale Apple Records; l'ultimo concerto dei Beatles avvenne sul tetto di quel palazzo ed è stato immortalato nel film documentario “Let It Be - Un giorno con i Beatles”, mentre Jules Verne scelse il numero 7 per farvi abitare Phileas Fogg, protagonista de “Il giro del mondo in 80 giorni”.

I QUADRETTI DEL NONNO Edoardo VII amava gli abiti sportivi e il Duca di Windsor ha “scoperto” il Principe di Galles.

TUTTI I COLORI DEL GENTLEMAN Salvo rarissime eccezioni blu, grigio scuro, grigio molto chiaro e nero sono i colori imprescindibili del vero “signore”. SONO QUATTRO i colori che definiscono il look del vero gentleman: due variazioni di grigio, l'immancabile nero, il sofisticato blu. Qualsiasi altra tinta è bandita, almeno nell'abc dell'eleganza classica, che permette di comprendere marrone e verde scuro solo nei weekend, magari da dedicare a passeggiate in campagna. Il gentleman inglese è sempre uguale a se stesso, antepone l'eleganza alla comodità, segue regole semplici che affondano le radici nel tempo e nelle tradizioni. In un primo tempo, l'abito era costituito da

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tre pezzi: giacca, pantaloni e panciotto. Oggi quest'ultimo è caduto in disuso ma non è del tutto scomparso anche se è raro che chi si fa confezionare un abito su misura lo richieda. Due sono gli elementi necessari perché un abito vesta alla perfezione: la mano ferma e sicura di un bravo sarto e un'ottima stoffa. Tra i due è sempre più importante l'elemento umano perchè una splendida stoffa con un taglio mediocre non creerà altro che un abito mediocre; molto meglio un buon taglio abbinato ad una stoffa meno valida.

QUANDO si parla di “principe di Galles” si fa riferimento sia al titolo tradizionalmente assegnato all'erede al trono del monarca regnante del Regno Unito (oggi è il Principe Carlo), sia al tessuto dal caratteristico disegno scozzese a quadri piccoli dentro quadri più grossi con aggiunta di numerose varianti che vanno dalla combinazione millerighe con effetto a stella o pied de poule, o grisaglia con disegno damier. Il tessuto prese il nome dal Duca di Windsor, ovvero quello che fu poi Edoardo VIII di Inghilterra, che abdicò per sposare la divorziata e borghese Wally Simpson, nipote di Edoardo VII. Questi amava la sperimentazione ed era, in qualche modo, eccentrico: lanciò la moda della "dinnerjacket" doppiopetto con collo a scialle e fu anche il primo ad avere l'idea di ordinare uno smoking blu anziché nero, perché secondo lui, alla luce artificiale, questo colore appariva nero più del nero stesso. Il tessuto "principe di Galles", però, porta il suo nome non tanto perché egli lo indossasse frequentemente, ma è dovuto piuttosto a suo nonno Edoardo VII il quale, allorché era principe di Galles, prediligeva tale motivo a quadretti per gli abiti sportivi.




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MODA E MODI

A PASSEGGIO NEL LUSSO Le più importanti metropoli del mondo hanno alcuni “indirizzi” imprescindibili per chi cerca il meglio del fashion. NOVITA’, conferme, crolli improvvisi e spettacolari balzi in avanti. Esaminare la classifica delle vie più gettonate dai fashion-addicted di tutto il mondo, quelle dove si trovano i negozi più lussuosi e le griffe più ricercate, può dare adito a parecchie sorprese. La recente classifica stilata da Main Streets Across the World, che tiene conto anche dell’andamento dei canoni di locazione nelle principali vie del lusso, vede al primo posto la storica 5th Avenue di New York. L'Oriente sta facendo passi da gigante per colmare il gap: Victoria Peak, sull'isola di Hong Kong, è il posto dove i ricchi e i potenti della Cina hanno la loro multimilionaria residenza con vista sul porto. A Mumbai, capitale finanziaria dell'India, c'è Altamount Road, che, una volta punteggiata di bungalow in stile coloniale, è ora caratterizzata dai grattacieli e dai negozi e dalle boutique di lusso. La vecchia Europa si difende sempre bene: a Parigi, in Avenue des Champs Elysées i prezzi a metro quadrato toccano i 6.029 dollari l'anno, Oxford Street, a Londra resta sempre la preferita dai miliardari di tutto il mondo e anche la Kaufingerstrasse di Monaco di Baviera conserva intatto il suo fascino. Milano è l'unica città italiana a comparire in classifica, con Corso Vittorio Emanuele che ha superato in graduatoria via della Spiga e Via Montenapoleone, che perde colpi anche nei confronti della romana Via del Corso, a sua volta battuta da Via Condotti.

IN VIAGGIO COL CAPO

PROFESSIONE PERSONAL SHOPPER

Tra un treno e un aeroporto si possono fare errori imperdonabili o guadagnare molti “punti”.

Sono sempre di più gli stylist che si sono ritagliati lo spazio per una proficua professione.

VIAGGIARE col proprio capo: un incubo o una grandiosa opportunità per far valere le proprie qualità? Viaggiare di per sé è fonte di stress, basti pensare alle reazioni che si possono avere alla notizia di un ritardo del treno o dell'aereo: proprio in questi momenti è assolutamente necessario mantenere un totale autocontrollo, per dimostrare al proprio capo di essere serafici. In generale, non bisogna mai abbattersi di fronte ad un evento sfortunato, altrimenti si rischia di passare per una persona senza spina dorsale. Studiare le sue abitudini prima di partire è una saggia idea. Se lui è vegetariano, ad esempio, di certo non lo porterete ad una steak house...

IL PERSONAL SHOPPER è una figura nata negli Usa durante gli anni Novanta, affermatasi qualche anno dopo nelle principali città italiane e in particolare a Milano. La sua missione è quella di ottimizzare il tempo del cliente consigliando come investire al meglio tempo e denaro nell'acquistare capi e accessori giusti rimanendo sensibile alle ultime tendenze. Il personal shopper si muove con disinvoltura dal prêt-à-porter alla haute couture, dai grandi magazzini agli outlet, conosce ogni evento cui valga la pena presenziare, sa scegliere abiti e accessori in base al budget del cliente e ha con esso un rapporto di assoluta empatia. Nessuna categoria merceologica gli è sconosciuta, dalla gastronomia alla moda, dal turismo alla tecnologia. Essere aggiornati sulle ultime tendenze è fondamentale e così pure costruire una rete di contatti, magari tramite social network. Recentemente il lavoro di personal shopper sta prendendo piede, seppure lentamente e con sospetto, anche in Italia, Paese in cui si sono moltiplicate le richieste ogni qualvolta che una società privata e qualificata o un ente pubblico decidono di lanciare un corso di formazione proprio in personal shopping.

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MODA E MODI

ONORE AL COLLO ama

b Barack O

IL DETTAGLIO È MOLTO IMPORTANTE Vestirsi bene è anche e soprattutto una questione di piccole regole. LO STILE? È tutta questione di dettagli e di proporzioni. Per trovare la giacca perfetta è necessario tenere conto di molti dettagli che sfuggono ai più quando vanno ad acquistarne una. I revers devono essere larghi 8, massimo 9 cm, mentre la pochette dev'essere sempre casuale, a forma conica. Quanto agli spacchi, bisogna assolutamente evitare quello unico centrale e prediligere i due spacchi, come insegna la tradizione anglosassone. Massima attenzione anche alla camicia: meglio evitare i colletti rotondi e i polsini rigidi. I gemelli, anche se oggi si usano raramente, devono  t essere discreti e mai ostentati, Bill Ga mentre la larghezza giusta per la cravata non deve superare gli 8cm, con un nodo medio o piccolo. Per quanto concerne i pantaloni è sempre meglio scegliere i bottoni al posto della zip, le tasche devono essere dritte sulla cucitura, mentre quelle oblique all’americana sono da riservare ai pantaloni più sportivi e senza pinces.

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Le cravatte sono importanti per raccontare chi le indossa. E le italiane vincono ovunque. OSCAR WILDE ne “L'importanza di chiamarsi Ernesto” sosteneva che “Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita” e che “Con un abito da sera e una cravatta bianca, chiunque, persino un agente di cambio, può far credere di essere una persona civile.” Oggi non più obbligatorie nell’abbigliamento maschile, le cravatte restano un capo di vestiario fondamentale per piacere e piacersi. Tra tutte, quelle italiane sono universalmente riconosciute come le migliori per foggia, colori, tessuto e resistenza. Statisti come Obama (che ama sfoggiare modelli di Brioni anche se Berlusconi gli ha regalato delle Marinella di Napoli) e Sarkozy le sfoggiano spesso quando parlano alla nazione e nel corso degli anni le abbiamo viste al collo di uomini politici e star del cinema. Le cravatte Brioni, che dal 1945 è il simbolo della più alta e raffinata tradizione sartoriale italiana, sono state scelte anche da Clark Gable, Cary Grant, Al Pacino e sono stati indossate anche dal mitico James Bond. Tra i marchi tricolori che si sono fatti strada nel mondo spiccano anche Marinella, storica azienda napoletana, capace di realizzare un prodotto riconosciuto da tutti come impeccabile sotto ogni punto di vista, Hermès, celebre per i foulard, Ferragamo, le cui cravatte sono famose per i colori accesi e Vittorio J, che le realizza a mano per Bespoke.

BRANSON: COSÌ SONO DIVENTATO MILIARDARIO Cinque consigli del poliedrico imprenditore per avere successo nel proprio business. PER DIVENTARE miliardari è cosa saggia ascoltare i consigli di coloro che lo sono da anni. Richard Branson, ad esempio, per quanto personaggio abbondantemente sopra le righe, ha dimostrato di saper cogliere le occasioni migliori in settori tra i più disparati: dalla musica al turismo (anche quello spaziale), dai videogiochi alla Formula Uno. Durante un'intervista ha suggerito alcuni comportamenti da seguire per avere successo negli affari. Il primo errore da non commettere è quello di accentrare ogni decisione; l'esercizio della delega è fondamentale. E' però necessario circondarsi di gente capace e talentuosa e sceglierla non è sempre facile. Mai avere paura dei competitor: in fondo Virgin ebbe successo in un settore, quello musicale, totalmente dominato dalle major. E' fondamentale imparare dagli errori e scegliere accuratamente i mercati di riferimento: anche Branson ebbe grosse delusioni quando lanciò la Virgin Cola, che non ebbe il successo sperato, perchè Pepsi e Coca Cola erano troppo ben posizionate per essere superate. Infine, essere originali, avere tante idee ed essere sempre pronti a rischiare. Così facendo, in futuro forse anche voi potrete acquistare un'isola e avere un'astronave personale...

ranso B d r a h c Ri

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56 Hitech [2]_Look 03/06/11 15:18 Pagina 56

HITECH

FARE SPESE: IL WEB CONVIENE Mediamente in Italia l’acquisto in Rete fa risparmiare il 17%. Ma negli Usa si spende anche il 35% in meno. CHE L’E-COMMERCE si sia sviluppato in questi anni a macchia di leopardo, è una dato di fatto. In alcuni Paesi è diventato il mezzo di acquisto principale per beni e servizi, basti pensare agli Usa, dove oramai, specie in occasione di feste e celebrazioni, il volume delle merci comprate su web supera nettamente quello dei beni comprati nel grandi magazzini. In Europa il dato è più controverso, con alcuni Paesi, come l'Italia, intenti a livellare verso il basso la media a causa della sfiducia nei confronti di mezzi di pagamento come la carta di credito. Secondo una relazione del Parlamento Europeo, il commercio online, pur essendo il sistema più veloce per effettuare delle compravendite, è scelto solo da un navigatore su tre. In America i consumatori sono avvantaggiati rispetto a quelli europei: grazie al dollaro debole, a iniziative tipicamente locali come il Black Friday, che dà inizio alla corsa agli acquisti natalizi con tariffe scontate e una maggiore convenienza sui costi di spedizione postale, comprare merci su Pc permette di risparmiare quasi il 30% rispetto allo stesso bene preso online in Europa . Nel 2010, il mercato ha raggiunto quota 81 miliardi di euro, con un aumento del 18% rispetto al 2009. Il 57% degli europei adulti ha fatto shopping su internet negli ultimi dodici mesi, spendendo in media 517 euro.

FACEBOOK SÌ MA CON GIUDIZIO

SENTIRE FULL OPTIONAL

In azienda e per l’uso privato il social network nasconde molte insidie, alcune rischiose.

La Sennheiser MM 550 si connette wi-fi a tutto.

I SOCIAL NETWORK sono diventati una realtà talmente pervasiva da essere spesso utilizzati anche in ufficio. Prima di usare Facebook durate le ore lavorative o nell'intervallo, è bene sapere due o tre cose che potrebbero porre l'utente inesperto al riparo da rischi futuri. Tanto per cominciare non bisogna mai parlare

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dell'azienda in cui si lavora o di colleghi. Niente insulti, ovviamente, ma anche per postare delle foto del luogo di lavoro serve un'autorizzazione. Le policy aziendali, ovvero i regolamenti interni, vanno seguiti con scrupolo; quindi, se non è previsto che il lavoratore possa accedere a determinati siti, è meglio non mettersi a trafficare con le impostazioni del Pc per superare i firewall aziendali. Mai “taggare” il proprio capo o un collega su una foto ironica e mai pubblicare foto dei propri colleghi, specie in momenti di relax. Anche quando si posta privatamente bisogna stare attenti a non pubblicare giudizi che potrebbero condizionare un potenziale datore di lavoro e non darsi malati salvo poi pubblicare un post in cui si dà appuntamento ad amici per uscire o andare al cinema. Infine, e questo vale anche per un utilizzo “casalingo” dei social network, è sempre meglio non allargare troppo le maglie del proprio profilo, rendendolo visibile solo agli amici e non anche agli amici degli amici.

DA ANNI Sennheiser è un marchio apprezzato da tutti i cultori dell'audio di alta qualità. La nuova cuffia MM 550 si dimostra un piccolo concentrato di tecnologia. E' dotata di un collegamento wireless Bluetooth 2.1, è priva di cavi e pesa appena 179 grammi. Grazie alla tecnologia NoiseGard 2.0, può ridurre in modo considerevole i fastidiosi rumori di sottofondo, mentre grazie alla funzione TalkThrough è possibile ascoltare le persone che abbiamo accanto, senza togliere la cuffia e riducendo i rumori ambientali. La cuffia dimostra la sua versatilità anche quando parliamo al cellulare: il controllo delle funzioni telefoniche (risposta-fine chiamata – rifiuto-esclusione microfono-trasferimento chiamata) e della riproduzione sonora (volume, avanzamento tracce, controllo) avviene grazie a 4 tasti dedicati posti sulla capsula.



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AUTO-MOTO

LA SCOSSA ELETTRICA Tutte le grandi Case automobilistiche pronte al boom dell’auto veramente non inquinante. LE AUTO ELETTRICHE e ibride si preparano a conquistare il mercato. Ogni Casa ne ha una o più pronta ad esordire. I più attivi sono i costruttori giapponesi: la Toyota Prius ha superato il milione di pezzi venduti e la casa nipponica si prepare a lanciare la IQ 1.0, la risposta alla Smart Fortwo, lunga appena 299 cm ma capace di ospitare quattro persone con la formula del 3+1. Honda Insight Hybrid si basa sull'unione di un motore a scoppio 1.3 da 98 CV, abbinato a un propulsore elettrico, mentre la Daihatsu Cuore 1.0 Sho Green Powered , disegnata da Giugiaro è la nuova vesione “green” di una citycar del lontano 1980. Nissan ha lanciato la Leaf in Usa e Giappone. Quanto alle case europee, il piano di Volkswagen prevede il lancio nel 2013 della E-Up, seguita da E-Golf ed E-Jetta. Opel punta sulla Ampera dotata di

motore elettrico e su una nuova citycar che sarà presentata tra due anni. BMW ha creato un nuovo sub-brand “i” , dedicato a elettriche e ibride plug-in, con 400 milioni di investimento nello stabilimento di Lipsia dove dal 2013 saranno prodotte l'elettrica i3 e l'ibrida i8. Ford, infine, avrà 5 veicoli elettrici entro il 2013. E la Fiat? Per ora resta fuori perchè, come afferma Marchionne, “per ogni auto elettrica si perdono circa 10mila dollari”.

SALVAVITA SU 4 RUOTE

IMPATTO ZERO

Tanti accorgimenti per rendere ancora più sicure le auto di ultima generazione.

Yamaha lancia il suo scooter elettrico: 40 Km di autonomia e “no pollution”.

LE AUTO stanno diventando sempre più sicure grazie alla tecnologia. Oggi anche la vettura più economica può contare su dotazioni di serie impensabili fino a qualche anno fa. In Italia nel 2010 gli incidenti sono diminuiti del 2%, anche se il numero di vittime e feriti è ancora molto alto. I nuovi sistemi salvavita prevedono la presenza di una tecnologia basata sul funzionamento combinato di un radar e di una videocamera che,

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a velocità inferiori a 30-35 chilometri orari, inchioda l’automobile ed evita la collisione coi pedoni. Sulle tratte più lunghe è più facile distrarsi, per questo sono utili i dispositivi che avvisano il conducente distratto del superamento della linea che delimita la propria corsia. Uno degli incidenti più frequenti avviene per abbagliamento dai veicoli che si incrociano. Il guidatore rimane momentaneamente accecato e perde il controllo della vettura. Per prevenire questo tipo di collisione sono stati prodotti gli abbaglianti “intelligenti”. Quando il guidatore li inserisce, sulla scorta dei dati che raccoglie una telecamera posizionata sul parabrezza, si attivano dei piccoli schermi che oscurano una parte del fascio luminoso dannoso per gli altri guidatori. Infine, su molte auto è installato il regolatore di velocità adattivo, un sistema che regola, accelerando o frenando, la velocità dell’automobile.

ARRIVA a giugno il nuovo motorino Yamaha, l'EC-03, prenotabile solo su internet al sito www.yamaha-motor.it. Al prezzo di 2390 euro ci si porta a casa un ibrido tra una bicicetta elettrica servoassistita e uno scooter elettrico. Le dimensioni del motrino sono minime: è alto 990 mm e lungo 1.565. Dotato di un cruscotto a cristalli liquidi,può raggiungere una velocità massima di 45 km/h, perfetto per muoversi nelle vie delle metropoli. Immatricolato come ciclomotore, ha il bollo gratuito per i primi 5 anni e premi assicurativi scontati da alcune compagnie. La durata massima delle batterie è di circa 40 chilometri.



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61-62 Food&Drink [2]_Look 03/06/11 15:21 Pagina 61

FOOD & DRINK

A TAVOLA CON IL MIGLIORE Lo chef René Redzepi di Copenaghen è il miglior cuoco del mondo. RENÉ REDZEPI, classe 1977, è il nome nuovo dello scenario culinario mondiale. Deus ex machina del Noma di Copenhagen, lo chef ha caratterizzato la propria offerta mescolando le tradizioni nordiche con la cucina internazionale, ottenendo un successo repentino e strepitoso. Dopo essersi formato presso ristoranti celeberrimi quali Le Jardin Des Sens di Montpellier, in Francia (tre stelle Michelin), l'El Bulli di Ferran Adrià a Roses in Spagna e il The French Laundry di Thomas Keller (altro 3 stelle Michelin), è tornato in patria per lavorare dapprima presso l'Hans Kælder, altro famoso ristorante di Copenhagen, salvo poi esordire in proprio nel 2003 con il Noma - che ha vinto nel 2010 l’ambìto premio di “migliore del mondo” indetto dalla società che produce l’acqua minerale San Pellegrino - sorto al posto di un vecchio deposito del porto cittadino. Tra le stravaganze utili a ottenere un riscontro internazionale, c'è l'utilizzo della cenere, trasformata in spezia, con aromi variabili a seconda del legno di provenienza. Il suo motto è “nouvelle cuisine addio, meglio spulciare nei ricettari medievali”. E in effetti le pietanze servite al Noma (oltre che l'aspetto del ristorante, con pelli di animali ed illuminazione a candele che caratterizzano la sala da pranzo ) potrebbero risultare decisamente atipiche per chi è un fan della cucina mediterranea: il menu a sette portate inizia con merluzzo, alghe, montoni e termina con un dessert al muesli. Ogni portata è realizzata con materie prime locali, aspetto sul quale Redzepi non transige.

IL RE DI SAUTERNES

THE, QUESTO SCONOSCIUTO

Il Chateau d’Yquem è ricercatissimo per la qualità, per il fascino e anche... per il suo prezzo.

Sono sempre di più gli stylist che si sono ritagliati lo spazio per una proficua professione.

NASCE IN FRANCIA circa 150 anni fa e ancora oggi è uno dei vini più conosciuti, apprezzati e...costosi del mondo. Stiamo parlando del Chateau d'Yquem, un vino "Premier Cru Supérieur" prodotto a Sauternes, regione che si trova nella parte meridionale di Bordeaux. I vigneti sono disposti sopra un altopiano e sul versante che scende verso la Garonna con un vantaggio naturale rispetto ai vigneti vicini, soprattutto nelle annate umide. Il vigneto è ubicato a 70 m d’altitudine e questa posizione, elevata rispetto alla valle, lo protegge dalle gelate primaverili. In questa regione i vigneti hanno una peculiare caratteristica che rende il vino unico al mondo: la presenza di muffa mobile, forma lieve di botrite, che si sviluppa durante le nebbie mattutine e che attacca gli acini quando sono già maturi, seccandoli e permettendo quindi la concentrazione al loro interno degli zuccheri e delle sostanze aromatiche. La vendemmia avviene quindi a passaggi successivi, proprio perché per ogni filare si scelgono solo gli acini attaccati dalla muffa. Ogni pianta produce quindi al massimo un bicchiere di prezioso vino, il cui prezzo, inevitabilmente, schizza alle stelle.

SI BEVE thè quasi quotidianamente, ma molto spesso ci si dimentica di alcune regole fondamentali per servirlo e gustarlo al meglio. Gli strumenti necessari per valorizzarne al massimo l'aroma sono una teiera di porcellana o argento e tazze di ceramica. Il vassoio deve presentare un bricco per il latte, il piattino con delle fette di limone, paste e biscotti ed eventualmente miele e marmellate assortite. Un errore che fanno in molti è quello di portare ad ebollizione l'acqua e versarla direttamente sulla busta contenente le foglie di thé. Nulla di più sbagliato: la temperatura massima dell'acqua non deve superare i 70 gradi e va versata nella tazza o nella teiera prima di inserirvi la bustina, per evitare che le fibre delle foglie di thé si rompano e diffondano un retrogusto amarognolo. Nel caso gli ospiti siano numerosi bisogna versare nella teiera calda e umida tanti cucchiaini di tè in polvere o, meglio, in foglie, quante sono le persone che dovranno berlo, più uno per la teiera. Col thè si può tranquillamente pasteggiare, anche se in questo caso è meglio scegliere marche giapponesi o cinesi, più leggere di quelle classiche inglesi e indiane.

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FOOD & DRINK

PETER IL RE DELLO STEAK Dal mitico Luger i newyorchesi e i turisti di passaggio che sanno mangiare bene possono gustare bistecche impareggiabili. SE CHIEDETE a un newyorkese dov'è possibile mangiare la carne più buona, risponderà sicuramente “alla steakhouse di Peter Luger”. Paradiso dei carnivori, il ristorante si trova a Brooklyn e serve succulente bistecche e hamburger da più di un secolo, essendo stato fondato nel 1887. Il locale è severamente sconsigliato a coloro che mirano a una linea perfetta, perché le carni, molto condite, sono accompagnate da verdure passate nel burro e patate fritte, mix che garantisce di ingurgitare un numero di calorie senza precedenti. Qui si può gustare la classica T-Bone americana e i famosi Lamb Chops che hanno reso il ristorante famoso in tutto il mondo. Dopo un pasto luculliano e costoso, visto che i prezzi sono in media più alti rispetto a una classica steak house (90 dollari per una bistecca per due persone!), il colpo di grazia arriva coi dolci: enormi porzioni di strudel di mele, gelato alla vaniglia servito a etti, e l'ipercalorico Sunday con cioccolato e panna.

COCKTAIL CON VISTA

IL MENÙ DI DEPARDIEU

Al Vertigo del Banyan Tree tutta Bangkok sembra ai vostri piedi.

A Parigi il grande attore francese ha aperto un ottimo ristorante.

SORSEGGIARE un cocktail al Vertigo del Banyan Tree di Bagkok è un'esperienza quasi irripetibile. Non tanto per la bravura del barman, quanto per l'eccezionale panorama che si staglia davanti agli occhi del cliente, visto che il bar sovrasta la megalopoli e offre una sensazionale vista a 360 gradi dello skyline cittadino. La vista mozzafiato del Bayan Tree è irreplicabile ma esistono al mondo altri bar ubicati in posizioni altamente spettacolari come La Cova d’en Xoroi di Minorca a picco sul mare o il Sunset da Mona Lisa a Cabo San Lucas, in Messico.

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COME MANGIANO I PREMIER Obama preferisce il cibo vietnamita e Sarkozy al G8 chiede sempre insalata e carne bianca. SI CHIAMA Club des Chefs la formazione di grandi cuochi che sulla scia dei G8 e delle grandi manifestazioni internazionali che uniscono i grandi della Terra, discutono i trend del cibo, l'evoluzione della professione e le innovazioni dell'industria di settore. Si tratta di un evento conviviale avente per ospiti solamente gli chef dei Capi di Stato e si svolge normalmente con cadenza annuale. Da quando è stato creato il Club gli chef dei potenti si incontrano ogni anno in una sede diversa. Nel 2009 è toccato all'Italia: L’occasione ha dato luogo a curiosità e aneddoti, a partire dal cuoco personale del Principe di Monaco Christian Garcia, che ha rivelato che Alberto di Monaco è un buongustaio e mangia solo il pesce della Riviera. La finlandese Sirka Ruottinen propone invece cucina internazionale, mentre Bernard Vaussion, cuoco dell’Eliseo, offre a Carla Bruni e Sarkozy insalata, pasta e carne bianca mentre a Obama basta fare cibo vietnamita per farlo contento. Il tedesco Ulrich Kerz cura la cucina per la cancelliera Angela Merkel, ghiotta di ricette tedesche. In Italia Fabrizio Boca e Massimo Sprega, in servizio da 16 anni, affermano che il piatto preferito è sempre la pasta al pomodoro. Nel logo del club sono rappresentate due colombe perché a sentire Christian Garcia, attuale presidente del club “se la politica spesso divide, la tavola riesce a unire i popoli di tutto il mondo”. D'altra, parte, come diceva Talleyrand “Datemi dei buoni cuochi e concluderò buoni trattati”.

GERARD DEPARDIEU oltre che un eccelso attore è anche una buona forchetta. Pochi sanno però che l'attore ha da qualche anno aperto alcuni ristoranti a Parigi. Dopo l'esordio con “La Fontaine Gaillon”, a due passi dall'Opera, Depardieu e la compagna Carole Bouquet hanno inaugurato “L' Ecaille de la Fontaine”, specializzato in pesce, nella stessa piccola place Gaillon. Amante dei piatti italiani e grande consumatore di formaggio, Depardieu ha recentemente inserito il Frico, piatto tradizionale friulano a base di formaggio Montasio Dop nel menu del suo ristorante, riscuotendo un grande successo.


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VIAGGI

LONDRA, TRA BOND, TENNIS E CHAMPAGNE UN BAR CHE NON FINISCE MAI In stazione a St. Pancras ci sono i 96 metri del bancone “da champagne” più sfizioso del mondo.

WIMBLEDON LOW-COST

VESTIVAMO ALLA 007 La capitale inglese ha mille scorci che ricordano la famosa spia. Ma se volete ripercorrerli dovete avere il suo stile. LA SAGA cinematografica è rimasta al palo per qualche anno, anche se nel 2012 uscirà finalmente un nuovo episodio, ma il fascino misterioso di James Bond è rimasto intatto. A Londra i tour dedicati ai fan del personaggio sono sempre richiesti e partono tutti dalla casa in cui visse Jan Fleming, il creatore di Bond, ubicata in Green Street. Qui vicino c'è anche il St. James Casinò, il club che ispirò lo scrittore a scrivere “Casinò Royale”, il primo episodio della saga letteraria. Nell'universo Bondiano esistono diversi punti fermi: la leggenda vuole che Fleming, chiedendo un Martini al Duke’s Hotel a St James, pronunciò per la prima volta la frase "shaken not stirred", poi diventata marchio di fabbrica dell'agente segreto. Bond, maestro di eleganza, si veste a Savile Row e acquista le camicie a Jermyn Street, da Turnbull & Asser. Tappe fuori città da visitare assolutamente per cogliere l'essenza bondiana sono Ascot, celebre per le corse dei cavalli e il Castello dei Windsor. Tornando a Londra, è da provare il ristorante Scott’s, spesso frequentato da Fleming. Da assaggiare nel menu il dressed crab, il piatto a base di granchio preferito da 007.

10 COSE DA VEDERE La swinging London offre mille motivi per visitarla ma il tempo è tiranno. SIETE a Londra per pochi giorni e dovete stilare un elenco di luoghi da visitare a tutti i costi? Alcune location non possono mancare. La scelta dell'hotel è fondamentale e oggi quelli

più alla moda sono Portobello Hotel (22 Stanley Gardens), il Cadogan Hotel (75 Sloane Street), dove sggiornò per lungo tempo Oscar Wilde e il The Gore, dedicato a tutti gli intellettuali che

Come e dove comprare al miglior prezzo possibile i biglietti per l’evento tennistico più atteso. DJOKOVIC non perde una partita, Nadal è il campione in carica e Federer l'ha vinto una mezza dozzina di volte. Anche l'edizione 2011 di Wimbledon sarà spettacolare e riuscire ad accaparrarsi un posto sarà durissima. Averlo a basso prezzo poi, è quasi impossibile ma ci sono modi per riuscire ad ottenere biglietti a costi ragionevoli. La via più semplice e è rivolgersi ad alcuni tour operator quali Keith Prowse (800-5061109, www.wimbledon-experience.com) o Sportsworld Group (866-790-3473, www.purewimbledon.com). Molti quotidiani durante il torneo mettono in palio, sui propri siti, biglietti gratis, quindi occorre controllare i siti del Guardian e degli altri magazine londinesi.

vogliono visitare il Kensington Museum che sta lì a due passi e rilassarsi ad Hyde Park. Per mangiare, c'è l'imbarazzo della scelta ma alcuni locali sono diventati particolarmente popolari. La Camdem Brasserie (9-11 Jamestown Road) fa le migliori patatine fritte della città, Ping Pong (5 Great Marlborough Street) è diventato il ristorante cinese più famoso di Londra, The Electric Brasserie (191

PARTIRE dalla stazione di St. Pancras significa intraprendere un viaggio nel frizzante mondo dello champagne. E' uno dei bar più celebri di Londra, caratterizzato da una lunghezza da Guinness dei Primati, quasi 100 metri, frutto della ristrutturazione che ha trasformato la stazione in un’opera architettonica elogiata in tutto il mondo. E' il regno dello champagne, bevanda molto apprezzata nel Regno Unito (è il Paese maggior consumatore al mondo): è possibile scegliere tra un'ampia scelta di marche che comprende i celebri Dom Perignon, Veuve Clicquot, Ruinart e Krug, con un range di prezzi che va dalle 40 sterline alle 2.500 sterline, circa 3500 euro. Stazione e locale si trovano nella parte nord della città.

Portobello Road) offre carne sensazionale a prezzi ragionevoli. Anche le mete turistiche stanno cambiando e si affermano nuovi punti di riferimento: la National Portrait Gallery (2st Martin's Place) con i ritratti dei personaggi più noti d'Inghilterra, il National Theatre e l'Hayward Gallery, che rendono South Bank il quartiere più cool del momento.

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VIAGGI

LE NUOVE CAPITALI DEL VIVERE BENE Doha, Tokyo, Copenhagen, Barcellona: così cambia la mappa del lifestyle al top. IN UN MONDO che cambia a velocità supersonica anche le città considerate come punto di riferimento per i nuovi trend e le tendenze più alla moda perdono lo scettro a favore di nuove megalopoli: emblematico è caso della letteratura. Se fino a poco tempo la città preferita da editori e scrittori era New York, oggi l'attenzione è volta a Oriente e più precisamente a Nuova Delhi, città natale di scrittori di bestseller quali Kiran Desai e Mohsin Hamid e dove vengono stampati 80mila nuovi libri all'anno. Anche il mondo del lusso ha cambiato città di riferimento e il posto della datata Montecarlo è stato preso dalla sfavillante Doha, il cui skyline è radicalmente cambiato negli ultimi vent'anni, grazie ai ricavi ottenuti dal petrolio e dal turismo e dove di trovano negozi di tutte le griffe. Parigi, per quanto sempre affascinante, non è più la città d'elezione degli artisti, che oggi trovano a Berlino maggiori infrastrutture, un pubblico più

recettivo e maggiore voglia di sperimentare. Londra, per anni capitale della creatività, deve cedere il passo a San Paolo che, come molte città brasiliane, sta vivendo un periodo di boom economico senza precedenti. Qui, tra calcio e samba, sono nate le agenzie pubblicitarie più alla moda e oggi, chi vuole ordinare una campagna pubblicitaria d'impatto deve rivolgersi ai creativi brasiliani. Nonostante l'Expo, Milano sembra aver perso il titolo di capitale del design a favore di Copenhagen e persino Ibiza non è più il paradiso dei patiti del nighlife: oggi il nuovo punto di riferimento da visitare è Amsterdam.

HILFIGER: LA MIA MELA

WEST RAFTING

I luoghi prediletti dallo stilista newyorchese.

Il mitico Grand Canyon regala emozioni indimenticabili a chi lo “cavalca” in gommone.

TOMMY HILFIGER oltre che essere uno degli stilisti più famosi al mondo, è anche uno dei maggiori conoscitori della Grande Mela. Tra locali strani e negozi sconosciuti, i suoi consigli sono preziosi per scoprirne un lato inedito. Il suo locale preferito è il Viand Coffee Shop, in 673 Madison Avenue, una caffetteria dove sfornano dolci prelibati quali il baklava, un dessert ricchissimo di zucchero, frutta secca e miele. Il suo ristorante è quello dell'Hotel Cipriani, ubicato nella 59esima strada, mentre per uno shopping “particolare” lo stilista consiglia il Pan Aqua Diving, dove si vendono incredibile acquari con pesci tropicali, il negozio di antichità di David Duncan e il classico Fao Schwartz, paradiso dei più piccoli.

SHOPPING “GIUSTO”. NOMI NUOVI La mappa degli indirizzi che presentano le novità più interessanti di New York. I NEGOZI TRENDYa New York sono talmente numerosi che non basta una settimana per visitarli tutti. Così, il blog thestoretorialist.com, tenuto dalla giovanissima Lara Speier, ha stilato un elenco di negozi che proprio si deve visitare. Nel quartiere Williamsburg, a Brooklyn, il punto di riferimento è Bird (203 Grand St.), frequentato dagli hipster e da coloro che vogliono spendere poco ma essere all'ultima moda. Altri negozi interessanti sono l'Oak (208 N.Eighth St.) dedicato a coloro che amano il look minimalista e Life Curated (186

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Grand St.), il regno degli accessori. Per rifocillarsi c'è il Fabiane's Cafè (142 N.Fifth St.). Altra atmosfera nel Lower East Side, storicamente sede di mercatini e negozi vintage ma oggi popolato di griffe famose. Qui da non perdere è il Maryarn Nassir Zadeh (123 Norfolk St.) che assomiglia ad una galleria d'arte ma che in realtà vende gioielli e accessori. Altre mete consigliate sono il Suite Orchard (145A Orchard St.), per chi ama i colori vivaci e le mise atipiche e il sofisticato Honey in the Rough (161 Rivington St.).

PRATICARE il rafting è già di per sé un'esperienza entusiasmante, ma farlo in mezzo alle montagne secolari del Grand Canyon è davvero indimenticabile. Il punto di partenza è l'Hualapai River Runners, con escursione giornaliera di rafting da effettuarsi nel periodo compreso tra marzo ed ottobre. La partenza ha luogo tutti i giorni alle ore 8 dallo Hualapai Lodge, situato sulla storica Route 66 a Peach Springs in Arizona. Gli ospiti vengono accompagnati lungo l’unica via che porta sul fondo del Grand Canyon, Diamond Creek Road, per arrivare, dopo un percorso tortuoso che mette a dura prova gommoni e partecipanti, fino alle spettacolari Travertine Falls.


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