MASTER THESIS PART 3

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Siria dopo il conflitto. ricostruzione per villaggi: Progetto sostenibile a Western Gherban

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Siria dopo il conflitto. Ricostruzione per villaggi. Progetto sostenibile a Western Gherban

Syria after the war. Reconstruction of villages Sustainable design for Western Gherban

L’impianto urbanistico progettato recupera alcuni degli scorci e degli spazi tipici della città compatta araba con attenzione verso la proprietà e la declinazione del privato disegnando, a partire dalle linee di costruzione del tracciato urbano delle abitazioni esistenti, le successive tipologie abitative. Vengono inserite inoltre alcune regole come la distanza minima di 3 metri dalla facciata dell’abitato esistente, o come la possibilità di modifica ed evoluzione della proprietà sempre nei limiti ricavati nello spazio dell’interstizio urbano. Il progetto vuole riprendere alcune caratteristiche urbane tipiche del contesto arabo come la strada stretta per ridurre l’impatto del sole al suolo, o il disegno murario di una rete urbana al fine di un recupero dell’acqua, essenziale elemento per la vita in tutte le zone aride. La ricerca architettonica per la tipologia insediativa fa riferimento specialmente a modi di costruire ed esempi di architettura tradizionale locale, come quello della casa a corte.

The planned urban layout recovers some of the glimpses and spaces typical of the Arabian city with attention to the property and the declination of the private drawing, starting from the lines of construction of the urban layout of the existing houses, the successive housing typologies. Some rules are also included such as the minimum distance of 3 meters from the façade of the existing inhabited area, or as the possibility of modification and evolution of the property always within the limits obtained in the space of the urban interstice. The project aims to capture some urban features typical of the Arab context such as the narrow road to reduce the impact of the sun on the ground, or the wall design of an urban network in order to recover water, an essential element for life in all dry areas. The architectural research for the settlement typology refers especially to ways of building and examples of traditional local architecture, such as that of the court house. In addition, the unit is designed

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Typology A

(14 m2)

56 m2

Typology B

(21 m2)

84 m2

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Typology C

82 m2

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(21 m2)

Typology D

104 m2

(14 m2)

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Inoltre l’unità abitativa è pensata per adattarsi al possibile sviluppo delle famiglie attraverso le tre direzioni di larghezza, lunghezza e altezza, mantenendo comunque una forma di casa a corte allungata per valorizzare l’idea e la funzione dello schema evolutivo del villaggio. Nello studio della tipologia inoltre si sono recuperati alcuni elementi tipici come il tetto con volta a botte per diminuire l’impatto del calore del sole sulla casa, o l’utilizzo di mashrabya, una sorta di brise soleil locali, ripensandola utilizzando un materiale diverso rispetto al solito. La mashrabya ha un ruolo fondamentale per la circolazione e il raffrescamento dell’aria all’interno della casa (come insegnava Hassan Fathy). Inoltre il progetto studiato per la facciata vuole mostrare come attraverso diverse combinazioni come possa cambiare l’impatto della luce e della visibilità tra interno ed esterno, garantendo a seconda dello spazio al quale vi si affaccia, i diversi gradi di privatezza. Il materiale che

to adapt to the possible development of families through the three directions of width, length and height, while still maintaining a form of elongated court house to enhance the idea and function of the evolutionary scheme of the village. In the study of the typology, some typical elements such as the barrel-vaulted roof have been recovered to reduce the impact of the sun’s heat on the house, or the use of mashrabya, a sort of local brise soleil, rethinking it using a different material usual. Mashrabya plays a fundamental role in the circulation and cooling of air inside the house (as Hassan Fathy taught). Moreover, the project designed for the façade aims to show how different combinations can change the impact of light and visibility between inside and outside, ensuring, depending on the space to which it faces, the different degrees of privacy. The material that makes up the mashrabya is the same as the supporting structure or the pultruso. It is a composite ma-


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fonte: H.Fathy, Architecture for the poor



compone la mashrabya è lo stesso della struttura portante ovvero il pultruso. Si tratta di un materiale composito che si ottiene attraverso il processo della pultrusione costituito di norma da resine organiche rinforzate con fibre di vetro o di carbonio alle quali (secondo questa ipotesi progettuale), viene aggiunta polvere dei residui derivati dalla produzione e lavorazione agricola. A differenza dei profili della struttura portante (sempre in pultruso) quelli della mashrabya sono derivati dagli scarti della struttura portante stessa, risparmiando cosi la produzione di nuovi profili, diminuendo di conseguenza i costi di costruzione. Il pultruso è una tecnologia costruttiva molto versatile che viene introdotta sia per sostenere una ricostruzione rapida, resistente, e sostenibile della Siria, sia per creare una ulteriore opportunità a sostegno del sistema economico locale. Nella ricostruzione il progetto prevede anche il riutilizzo delle attuali macerie presenti sul posto come risorsa per costi-

terial that is obtained through the pultrusion process usually made up of organic resins reinforced with glass or carbon fibers to which (according to this design hypothesis), residual dust deriving from agricultural production and processing is added. Unlike the profiles of the supporting structure (always in pultruded), those of the mashrabya are derived from the waste of the supporting structure itself, thus saving the production of new profiles thus reducing the construction costs. Pultruso is a very versatile construction technology that is introduced both to support a rapid, durable, and sustainable reconstruction of Syria, and to create a further opportunity to support the local economic system. In the reconstruction the project also provides for the reuse of the current debris present on site as a resource to constitute the real mass of the wall, increasing also the thermal inertia between inside and outside. On the contrary, the table of the type is highlighted


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tuire la vera e propria massa dell’apparato murario, aumentando inoltre l’inerzia termica tra interno ed esterno. Al contrario il prospetto della tipologia viene evidenziato e marcato con i profili ad “H” (in pultruso) e da pannelli con le stesse caratteristiche prima elencate (mashrabya) . La struttura portante consente di costruire un massimo di due piani, caratteristica utilizzata per garantire sempre un’illuminazione naturale all’interno della corte, e di conseguenza all’interno della casa.

ruins

and marked with “H” profiles (in pultruded) and panels with the same characteristics listed above (mashrabya). The load-bearing structure allows the construction of a maximum of two floors, a feature used to guarantee natural lighting inside the courtyard, and consequently inside the house.

ecobags of rubble

rubble

agricultural production

agricultural waste

fiberglass panel with agricultural powder

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- Con clu sioni / Close-

Il progetto si ispira a quella società conviviale propugnata dallo storico e pedagogista Ivan Illich nel libro del 1974 “Convivialità”. Una società dove lo strumento costruttivo (urbanistico) moderno sia manipolato dalle persone singole e dalla collettività nel suo insieme, generando efficienza sociale senza diminuire l’autonomia personale. Si parla quindi di una tecnologia adeguata ai bisogni fondamentali di un popolo che, come scrive Mauro Frate in “Tecnologie appropriate, strategie per la città sostenibile”, “socialmente migliora le condizioni di vita della gente, economicamente usa in maniera saggia le risorse del pianeta, ecologicamente rispetta gli equilibri e le leggi della natura, politicamente decentra tra la gente il governo della cosa pubblica.” Ma la tecnologia è uno strumento per la comunità. La stessa che Adriano Olivetti nel libro “Il cammino della comunità” definiva come qualcosa di “concreta, visibile, tangibile, né troppo grande, ne troppo piccola, territorialmente definita, dotata

The project is inspired by that convivial society advocated by the historian and pedagogist Ivan Illich in the 1974 book “Conviviality”. A society where the modern (urban) building tool is manipulated by individual people and the community as a whole, generating social efficiency without diminishing personal autonomy. We are talking about a technology adapted to the basic needs of a people that, as Mauro Frate writes in “Appropriate technologies, strategies for the sustainable city”, “socially improves the living conditions of the people, economically wisely uses the resources of the planet , ecologically respects the balances and laws of nature, politically decentralizes the government of public affairs among the people. “ But technology is a tool for the community. The same that Adriano Olivetti in the book “The journey of the community” defined as something “concrete, visible, tangible, neither too big, nor too small, territorially defined, endowed with vast

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di vasti poteri, che dia a tutte le attività quell’indispensabile coordinamento, quell’efficienza, quel rispetto della personalità umana, della cultura e dell’arte che la civiltà dell’uomo ha realizzato nei suoi luoghi migliori”. Nelle sue comunità egli vedeva i mattoni per costruire il grande edificio di una democrazia integrata. Ancora Olivetti scriveva “il nostro tempo ci mette davanti alle nostre responsabilità senza più offrirci la possibilità di girare la testa”. In questa frase si può leggere un monito per il nostro tempo e per il prossimo, ma anche l’invito alla riuscita di questo sogno di comunità.

powers, which gives to all the activities that indispensable coordination , that efficiency, that respect for the human personality, culture and art that man’s civilization has achieved in its best places “. In his communities he saw the building blocks of building the great building of an integrated democracy. Again Olivetti wrote “our time puts us in front of our responsibilities without offering us the chance to turn our heads”. In this sentence we can read a warning for our time and for the next, but also the invitation to the success of this dream of community.

“Non ci vuole un nuovo modo di “It does not take a new way of costruire, ma un nuovo modo di building, but a new way of life.” vivere.” Bernard Rudolfsky

Bernard Rudolfsky

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SYRIA AFTER THE WAR RECONSTRUCTION OF VILLAGES

Lorenzo Abate / Western Gherban Stefano Bortolato . Michele Maniero Leonardo Brancaloni Michele Brusutti . Maria Guerra Stefano Busetto Susanna De Vido . Martina Fadanelli Pietropaolo Cristini . Giacomo Raffaelli Martina GermanĂ . Camilla Pettinelli Eugenio Gervasio Irene Guizzo . Silvia Pellizzon Vartivar Jaklian Maddalena Meneghello . Antonio Signori . Sonia Zucchelli Mariagiulia Pistonese Elena Salvador


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