Atlante di una valle

Page 1

atlante di una valle Lorenzo Caffi



atlante di una valle Lorenzo Caffi



Spesso quando si visita una località si va alla ricerca della storia e del passato: monumenti, rappresentazioni artistiche o della cultura, musei, edifici sacri, borghi dal sapore medievale. Altre volte lo si visita per la posizione geografica o per le bellezze naturalistiche che lo rappresentano: le montagne, il mare, la possibilità di fare passeggiate, praticare trekking, o sci... Molto spesso si pianificano delle attività come visitare un museo, passeggiare per le vie dello shopping, degustare prodotti tipici o praticare una disciplina sportiva: arte, storia, natura, sport ed enogastronomia sono gli ingredienti immancabili di qualsiasi brochure che voglia rappresentare e proporre la propria località come meta turistica. I percorsi e le proposte cercano quasi sempre di guidare il turista attraverso ciò che l’uomo ha realizzato nel corso di un passato prossimo o lontano dimenticando - più o meno volontariamente - il valore attuale dell’uomo contemporaneo che lo abita. Forse perché non piace? Forse perché non lo si capisce? O forse perché si è più portati a guardare con rimpianto e malinconia il “raccolto” del passato, con i frutti che acquistano sempre più valore man mano che gli anni passano e depositano sopra di essi una patina di fascino. Un po’ come le vecchie fotografie, di cui si guarda meno alla composizione o a ciò che il fotografo volesse effettivamente trasmettere o rappresentare, e più al “come eravamo”. Si osservano i colori sbiaditi o il bianco e nero, e ci si lascia affascinare da strade in ciottolato, vecchi carretti trainati da cavalli, donne vestite di nero che dimostrano molti anni in più di quanti non ne avessero all’epoca, un’epoca in cui il viaggiare era privilegio di pochi e il turismo era una parola sconosciuta. L’immagine assume altri valori, che cambiano con il tempo così come cambia la società e l’uomo che presta il suo sguardo.


Nei miei viaggi non posso negare di essere attratto da questo ma, quando mi trovo in un posto nuovo, uno dei piaceri che cerco di concedermi è quello di osservare dove vive la gente: le bellezze e le contraddizioni, le stranezze, il folklore e le caratteristiche che prescindono dall’idea comune del bello. È attraverso queste osservazioni che si può venire a conoscenza di chi lo abita. La gente comune è fatta di tante peculiarità: costruisce e distrugge, conserva o elimina, vive e si lascia vivere creando intorno a sé un paesaggio di cui spesso non ha coscienza. L’occhio esterno può cogliere più facilmente le caratteristiche di un luogo sconosciuto, ma poi dipende sempre da quanto ci si immerge, da quanto si ha veramente il desiderio di conoscerlo, da quanto i propri giudizi personali o estetici influiscono su questo sguardo, non dimenticandosi poi che la componente del “ciò che voglio cercare” e del “ciò che voglio rappresentare”, possono essere il modo per percorrere una via che di per sé viene già tracciata ancor prima di iniziare la ricerca. Non è facile rappresentarlo fotograficamente perché, come una persona, è fatto di molteplici caratteristiche a volte in contraddizione fra di loro, alcune più forti e altre più lievi, alcune che toccano determinate sensibilità, altre che non le sfiorano nemmeno. In questo progetto ho voluto rappresentare il territorio in cui vivo: una Valle Camonica narrata visivamente attraverso uno sguardo legato alla quotidianità, a come e dove vive la gente. Per far questo ho utilizzato la piattaforma internet di Google Street View® che negli anni 2010-2014 ha fotografato, con le sue Google Car, le strade Camune. Restituire la mia idea di luogo mediante una selezione di scatti realizzati da un sistema tecnologico privo di scelta, se non quella di percorrere le strade e le vie in determinati giorni e ore, è stata un’esperienza incredibile. Questo


progetto è la fotografia di un mondo reale ma già digitalizzato. In un’epoca in cui, per via delle attuali innovazioni tecnologiche c’è una produzione enorme di immagini e una effettiva sovraesposizione, ho scelto di sviluppare il racconto fotografico attraverso delle immagini già esistenti, senza la necessità di doverne creare di nuove, ma che non fossero frutto di precise scelte tecniche, stilistiche o altro. Non doveva esserci intenzionalità. È allora che ho iniziato a percorrere - seduto davanti al monitor - chilometri di strade, vie, attraversando borghi storici e zone residenziali o industriali, cercando i segni che potessero dar vita alla mia espressione di territorio. Vivendo in Valle Camonica sapevo che cosa volevo e dove potevo trovare ciò che doveva andare a comporre questo progetto fotografico, ma mi son presto dovuto confrontare con le difficoltà che la fotografia ti pone dinnanzi. Se lo steet-photographer si deve confrontare con l’attimo decisivo, con gli aspetti meteorologici o con l’incidenza della luce, e magari aspettare ore, o ritornare nello stesso posto per provare a catturare lo scatto migliore, io mi son dovuto confrontare col fatto che lo scatto fosse già stato fatto, in condizioni di luce o ambiente imprescindibili da ogni mia volontà. Ho dovuto rinunciare quindi a tutta una serie di situazioni o di luoghi funzionali alla mia ricerca semplicemente perchè non andavano bene dal punto di vista stilistico o compositivo. La selezione è poi stata, come lo è per un buon fotografo, una parte fondamentale ma al tempo stesso difficile e complessa. Il percorso che si vede in questo progetto contiene al suo interno tutto ciò che è fotografia, seppur in una veste differente dai canoni classici a cui siamo abituati. Nel mondo dell’arte tutto è concesso, dai ready-made realizzati da Duchamp nei primi anni del ‘900 alle fotografie ri-fotografate da Richard Prince negli anni ‘80 dello scorso secolo (celebre quella del cow-boy di una


campagna pubblicitaria della Marlboro). Sono tanti gli esempi di artisti che han realizzato lavori utilizzando fotografie di altri o pescate da internet, come Joachim Schmid, Erik Kessels o gli italiani Arianna Arcara e Luca Santese con il loro progetto Found photos in Detroit, tanto per citarne alcuni. Anche per quanto riguarda l’utilizzo di immagini tratte da Google Street View® si possono elencare molti progetti di valore: A new american picture di Doug Rickard ad esempio, credo sia stato il capostipite di una ricerca fotografica e culturale attraverso l’esplorazione virtuale delle strada Americane. Ad esso son seguiti i progetti dell’artista canadese Jon Rafman che nel suo progetto fotografico The nine eyes (9-eyes.com) raccoglie scatti di luoghi e situazioni bizzarre di tutto il mondo catturati dalle nove lenti della fotocamera montata sulle Google cars; Mishka Henner ha invece selezionato in No Man’s Land una serie di bellissime immagini, sia a livello di composizione fotografica che di contenuti, che rappresentano la situazione in cui si trovano centinaia di donne costrette a prostituirsi ai bordi delle strade. Si tratta di scelta, di un modus operandi, di un linguaggio artistico che ho anche io scelto di utilizzare per indagare un territorio e trasmetterne, a chi lo vedrà, ciò che per me è la Valle Camonica: un luogo in cui vivono i segni di un passato lontanissimo e i segni del presente, quelli che io ho voluto cogliere e posare qui, in questo progetto, perché ognuno ne possa trarre ciò che vuole. Lorenzo Caffi


Investiamo molto piĂš tempo ed energia nel fare foto che nel guardarle. (Roberta Valtorta, Joachim Schmid e le fotografie degli altri)



Valle Camonica ricerca su Google immagini maggio 2016



da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



Passeggini e passeggiatrici da Google Street ViewÂŽ agosto 2011 - aprile 2010



Verdi pascoli da Google Street ViewÂŽ agosto 2011 - luglio 2011



Architetture da Google Street ViewÂŽ giugno 2011



Esotismi da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



Chiuso per ferie da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



Facciate da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - giugno 2011



da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



Ideologie di passaggio da Google Street ViewÂŽ ottobre 2014



Divieto di sosta da Google Street ViewÂŽ agosto 2011 - luglio 2011



Beata gioventù da Google Street View® agosto 2011



Gioventù beata da Google Street View® agosto 2011



da Google Street ViewÂŽ luglio 2011



American style da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - agosto 2011



L’attesa da Google Street View® novembre 2011



da Google Street ViewÂŽ aprile 2010



Trasporti da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Gira la ruota da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



da Google Street ViewÂŽ giugno 2011



Spazi abitabili da Google Street ViewÂŽ agosto 2011



Fauna montana da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - agosto 2011



da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Pieni e vuoti da Google Street ViewÂŽ giugno 2011 - agosto 2011



Cartolina dai monti da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Obelischi da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Dell’abitare da Google Street View® novembre 2011



Il bacio da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



da Google Street ViewÂŽ giugno 2011



SpazialitĂ da Google Street ViewÂŽ ottobre 2014 - giugno 2011



Libero commercio da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - giugno 2011



Lungo la via da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - giugno 2011



Rievocazioni storiche da Google Street ViewÂŽ novembre 2011 - luglio 2011



da Google Street ViewÂŽ giugno 2011



Belle arti da Google Street ViewÂŽ giugno 2011 - agosto 2011



Piazze da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



L’uomo e la natura da Google Street View® agosto 2011



da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Vie da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Installazioni da Google Street ViewÂŽ agosto 2011 - novembre 2011



da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



Luogo di ritrovo da Google Street ViewÂŽ novembre 2011



L’albergo fantasma da Google Street View® agosto 2011



Passato, presente e futuro da Google Street ViewÂŽ agosto 2011


Progetto fotografico autoprodotto © 2016 Lorenzo Caffi www.lorenzocaffi.it Progetto grafico

Graffio Comunicazione Darfo Boario Terme (BS)

© Tutti i diritti riservati. Tutte le immagini contenute nel progetto provengono dalla piattaforma Google Street View® che ne possiede i diritti, e son state rifotgrafate dall’autore che detiene la paternità intellettuale dell’opera.



Atlante di una valle è la rappresentazione del territorio attraverso uno sguardo legato alla quotidianità. Utilizzando la piattaforma internet di Google Street View® che negli anni 2010-2014 ha fotografato - con le sue Google Car - le strade Camune, ho restituito la mia idea di luogo mediante una selezione di scatti, rifotografati, realizzati da un sistema tecnologico privo di scelta se non quella di percorrere le strade e le vie in determinati giorni e ore. La fotografia di un mondo reale ma già digitalizzato.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.