Una riflessione di come le icone religiose, al di fuori dei luoghi di culto “ufficiali”, vivano una vita meno formale e adattata alla vita e alla quotidianità delle persone, senza per questo perdere il valore a loro attribuito.
Presenze che convivono tra di noi decretando - da un lato privatamente, dall’altro pubblicamente - il “sentire” di alcuni.
Le statuette o i crocifissi, spesso di fattura industriale, vengono collocati sul territorio e nelle case, venendone assorbiti e - nel momento stesso - entrando a farne silenziosamente parte.
Il gusto e l’estetica della gente arricchisce poi queste icone facendone delle vere e proprie rappresentazioni di devozione popolare.