Testicastaneda

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I testi d i Carlos Castaned a e la ri-socializzazione d el loro lettore. Manuel Montemurro


Ringrazio per l’indispensabile aiuto fornitomi nella stesura della tesi la luna, Elvira, Nicola, Dora, Roberto, Rita, Francesco, i praticanti del gruppo di Roma, ed in particolare Giada, Zoì, Eléne, Stefano, Clara e R., le praticanti del gruppo di Matera .

Ind ice: cap.I – la vicend a e l’ered ità d i Castaned a,

p. 8

cap.II - inqu ad ramento teorico-m etod ologico,

p . 32

cap.III - analisi d el testo,

p . 81

III.1 – analisi narratologica,

p . 83

III.2 – analisi tem atica,

p . 117

III.3 – strategie retoriche,

p . 148

cap.IV - d iscu ssione d ei risu ltati,

p . 164

conclu sioni,

p . 205

app end ice,

p . 231

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IN TRODUZION E

Con il p resente lavoro si intend e d im ostrare la su scettibilità d ei testi letterari d i Carlos Castaned a a generare occasioni d i ri-socializzazione. N ell’insiem e la p rod u zione d ello scrittore, in tu tto d od ici testi che cop rono u n arco d i tem p o d i trent’ anni, d al 1968 al 1998, si caratterizza p er essere un resoconto d ell’ap p rend istato consegu ito d allo stesso Castaned a in Messico, p rim a in qu alità d i antrop ologo, poi in qu ella d i affiliato, p resso u n gru pp o d i sed ici sciam ani ap partenenti ad u n’antica linea trad izionale. I testi d i Castaned a sono stati ind agati in altre occasioni second o tre tip i d i app roccio:

p olemico, volto a p rovare la loro presu nta inau tenticità;

d escrittivo, nel tentativo d i ricostru ire la visione d el m ond o d i cu i sono p ortatori; erm enuetico, con l’obiettivo d i ricavarne d elle interpretazioni e d i istituire d ei p aragoni. Solo ep isod icam ente, ed in m aniera d el tu tto su p erficiale, p er qu ello che si è riusciti ad ap pu rare nel corso d ella ricerca bibliografica, i testi in questione sono stati oggetto d i u na valu tazione d a p arte d ella critica letteraria. Qu esti asp etti d ella ricezione critica d el lavoro d i Castaned a, assiem e ad u na su ccinta p resentazione d ella su a p rod u zione letteraria e ad inform azioni biografiche

alcu ne

essenziali alla com p rensione d ella vicend a

esistenziale d ell’ind ivid u o, form ano l’argom ento d el cap. 1° . Attorno alla p rod uzione d ello scrittore si è costitu ito nel corso d ei d ecenni u n p u bblico d el qu ale si p ossono rilevare tracce interessanti . Tali tracce sono rap p resentate d all’esistenza

d elle comu nità w eb d i

app assionati d el m ond o letterario (e non solo letterario) collegato a Castaned a, e d ai flu ssi com unicativi che vi circolano all’interno.

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Da una ind agine esp lorativa inform ale d elle comu nità 1, consistita in u na frequ entazione quotid iana d i d od ici m esi2, è em erso che i soggetti gu ard avano sé stessi ed il loro m ond o attraverso

le rapp resentazioni, le

d escrizioni ed il lessico contenu ti nella p rod u zione letteraria d i Castaned a ed app artenenti alla visione d el mond o p rop ria d egli sciamani m essicani. In qu ell’ occasione em ergeva che i m em bri d elle com u nità effettu avano

un

ad attam ento d elle form u lazioni sciam aniche alla vita quotid iana, rileggend o sé stessi ed il m ond o attraverso u na nu ova interpretazione. La trasp osizione alla vita qu otid iana d i u na visione antica ed aliena al contesto d i ap p artenenza faceva sosp ettare u n’ op erazione d i trad u zione e reinterpretazione. Emergeva u na situazione in evolu zione ricca d i tu tta la contrad d izione p rop ria d ell’ esp erienza vissu ta. Per com p letezza d ’ inform azione va d etto in qu esta sed e che molti lettori si sono sp inti così oltre la d im ensione d ella sola p ratica d i lettura d a d iventare veri e p ropri ap p rend isti al segu ito d egli allievi che Castaned a ha d irettam ente istru ito ed ad d estrato alle arti sciam aniche d i cui era a conoscenza, tra la fine d egli anni ottanta e l’ inizio d egli anni novanta. L’ ad esione ad u na sorta d i movimento d a p arte d i qu esti ap p rend isti trova il su o m om ento d i conferm a e d i convalid a nella p artecipazione ai sem inari tenu ti d agli allievi d i Castaned a e nella frequ entazione d i gru pp i d i pratica, sorti nu m erosi negli u ltim i anni in tu tti i Paesi eu rop ei, nel N ord Am erica, in Am erica Latina, nell’ Eu ropa d ell’ Est ed in Giap p one . La p ratica si incentra fond am entalmente attorno a sp eciali tecniche corporee ed energetiche, antica risorsa d el lignaggio d i sciam ani messicani d i cui Castaned a è d iventato ered e.

1 2

A cu i si è aggiu nta su ccessivam ente u na frequ entazione, tu tt’ora in corso, d i alcu ni gru p p i d i p ratica. Dal settem bre 2001 al novem bre 2002.

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La versione m od erna d i queste tecniche è stata ribattezzata “Tensegrità”. Per u na d escrizione d egli avvenim enti che hanno p ortato alla nascita d el m ovim ento si rim and a al cap. 1°. La p resa d ’ atto d ell’ esistenza d elle com unità sul w eb e d ei contenu ti d ella com u nicazione che in esse si verificava, unita alla constatazione che negli u ltimi anni, attorno al Castaned a ind ivid u o reale, era sorto un m ovim ento d i p ratica d ell’ insegnam ento, faceva sorgere interessanti interrogativi. Si è qu ind i ip otizzato che i testi avessero p otuto stim olare ed innescare, in u na p arte d el

pu bblico d ei lettori, un p rocesso d i assim ilazione d egli

elem enti lessicali e cognitivi che essi generano com e im m aginario letterario. Soprattutto u na questione al riguard o si p restava ad un’ analisi: qu ali asp etti d egli scritti erano stati capaci d i su scitare una ad esione ed u na pratica. Infatti tra la lettu ra ed il risu ltato finale ( d i cu i sono traccia le com u nità w eb, qu ind i u na realtà d i fatto, d ata per acquisita ) c’ era un vu oto che corrispond eva al processo, p iù o m eno grad u ale, che in qu alche m od o d oveva essere avvenu to, d i introiezione ed assim ilizazione d elle com p onenti d el m ond o d egli sciamani. Ip otizzare i m eccanism i che con qu alche p robabilità avevano agito d all’ interno d el testo ind irizzand o l’ esecu zione d el lettore verso u n p rocesso d i ri-socializzazione avrebbe potu to allora colm are p arzialm ente qu esto vu oto. Qu ind i, risp etto ai lavori esistenti svolti su i testi d i Carlos Castaned a, questa ind agine ha u n scopo d ifferente, che è ap pu nto quello d i ind ivid u are qu ali elem enti interni al testo letterario

hanno p osto in essere nel lettore le

cond izioni p er u na trasformazione, innescand o in lu i il p rocesso d i ad esione su l p iano intellettu ale e biografico ad u na visione d ella vita e d el m ond o aliena al su o contesto d i ap partenenza. Ciò non toglie che gli scritti d i 5


Castaned a agiscano e siano agiti anche in altre d irezioni, anche se questi altri aspetti non interessano il p resente lavoro. L’ inqu ad ramento d ell’ ip otesi nella cornice teorica che assegna alla letteratu ra la cap acità d i influ enzare il contesto sociale ed agire su d i esso, la lim itazione d ell’ oggetto d i stu d io e la d efinizione d ei criteri d i analisi, infine la scelta d egli stru menti m etod ologici sono d iscu ssi nel cap . 2° . In qu esto capitolo si fornisce u na rassegna d egli au tori che hanno trattato il p roblem a d ella letteratu ra com e luogo d i costru zione sociale d ella realtà , ricostru end o così il qu ad ro teorico d ella d iscip lina sociologico-letteraria. su ll’ argom ento : esso è infatti tale d a attraversare in m aniera trasversale tu tto il cam p o d iscip linare d ella sociologia d ella letteratu ra, m entre in realtà sono pochi i lavori sp ecifici che ne hanno ap p rofond ito le d im ensioni reali . Un’ altra rassegna d escrive brevem ente le id ee d i qu egli au tori che hanno inteso il rapp orto testo-lettore com e u n processo d i interazione nel corso d el qu ale vengono a costitu irsi contem p oraneamente e l’ opera letteraria e il su o lettore . Qu esto ennesim o richiam o teorico sostiene l’ ip otesi che l’ efficacia d i un p ossibile risu ltato ri-socializzante d a parte d el testo trovi il su o com p im ento nel farsi d ell’ interazione testo-lettore. Si d efiniscono inoltre i criteri d i verifica e d i confu tazione d ell’ ip otesi, cioè i requ isiti che i testi d i Castaned a d evono avere p er essere d etti su scettibili d i generare occasioni d i ri-socializzazione: si stabilisce che in un p rocesso d i risocializzazione siano argom enti sensibili ed im p ortanti i tem i narrativi d ella natu ra d ella realtà, d el sé e d ell’ id entità p ersonale e sociale, l’ argom ento d ella m orte etc.; si stabilisce inoltre la rilevanza sia d egli stratagemm i stilistici e retorici m essi in opera d all’ autore che d i quelle com p onenti narrative cap aci d i influ ire su lle d inamiche d i id entificazione - d istanza . Qu ind i si istitu isce 6


u n riscontro tra i risu ltati a cu i si è giu nti e le d ichiarazioni d ell’ au tore su lla su a

p rod u zione

contenu te

nei

pochi

d ocu menti

a

d isp osizione,

p rincip alm ente introd u zioni ed interviste . Qu ind i si sceglie d i com p iere u n’ analisi d el testo con alcu ni d egli stru m enti p rop ri d ell’ analisi narratologica, u n m etod o d i ind agine che nell’ am bito d ella sociologia d ella letteratura risu lta legittim o anche se p roblem atico, ed i cu i risu ltati saranno

ricond otti, nel cap . 4°, nell’ am bito d elle

categorie d i

d iscorso e d i riflessione prop rie d ella sociologia d ella letteratura . In questo

cap itolo si d ichiarano anche i criteri e le m otivazioni d ella

d ecisione d i selezionare

-RXUQH\ WR ,[WODQ

qu ale testo-cam pione su cu i

cond u rre il lavoro d i ind agine . Il cap . 3°, il cu ore d el p resente lavoro, svilu p p a l’ analisi d el testo che segu e le ind icazioni m etod ologiche illu strate nel cap . 2° e si orienta su lla base d ella griglia teorica p reced entemente richiam ata.

N el cap . 4°

vengono infine

d iscu ssi e messi in relazione reciproca i risu ltati ottenu ti d allo stud io testuale. N el cap . 5° si recup erano e si integrano gli svilu pp i d ell’ ip otesi iniziale, nel tentativo d i costruire ed elaborare d elle conclu sioni e d i ind icare linee d i svilu p p o fu tu ro d ell’ ind agine. Ancora u na volta vengono richiam ate le linee d i svilup p o d ella recente riflessione teorica

su ll’ effettiva cap acità d ella

letteratu ra d i influ enzare il contesto sociale all’ interno d el qu ale avviene la ricezione. Il testo letterario ha la fu nzione sociale d i p rod u rre realtà e fornire all’ attore sociale stru m enti d i com prensione/ interp retazione d el m ond o e d i sp erim entazione d i nuove p ossibilità d i azione. In questa m aniera la riflessione sociologica contem p oranea articola gli effetti d ella lettura e d ella frequ entazione d el testo letterario nel camm ino com p lessivo d i socializzazione d ell’ ind ivid u o.

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La parzialità d el m etod o d i analisi utilizzato

lascia ap erta la strad a ad

u lteriori svilu p p i d ell’ ind agine, che p otrebbero and are nella d irezione d i un confronto tra il testo letterario e testi che si occu pano d egli stessi am biti tematici ( lo sciam anism o ) m a all’ interno d i altri ord ini d i d iscorso, al fine d i fare em ergere la sp ecificità sociologica d el d iscorso letterario. Em erge in m aniera evid ente qu anto la caratteristica plu rivocità e p olisem ia d el testo letterario, assiem e alla su a am bigu ità d i realtà-finzione, p ermetta al soggetto l’ incontro con l’ alterità e la sp erim entazione d ella d iversità , lu ngo le linee d i confine d ello spazio, d el tem p o e d ella cu ltu ra, che la letteratu ra sem bra in alcu ni casi rend ere m eno rigid e .

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1 – LA VICEN DA E L’ EREDITA’ DI CARLOS CASTAN EDA.

Dalla ricerca cond otta in sed e bibliografica em erge che la letteratu ra critica su lla p rod u zione letteraria d i Carlos Castaned a è, al giorno d ’ oggi, assai scarsa,

forse anche a cau sa d ella contem poraneità d ell’ autore, m a più

verosim ilm ente p er u na sorta d i rim ozione d ella su a p rod u zione d a p arte d ella critica 3. Qu el p oco che c’ è è sp esso inu tilizzabile a cau sa d ella faziosità d ell’ im p ostazione, volta a stroncare l’ au tore e la su a opera, a d im ostrarne aprioristicam ente l’ inconsistenza 4. Qu esto atteggiam ento viene ricord ato d a Elémire Zolla:

(…) finchè su lla stam p a cessò ogni m enzione a Castaned a che non accettasse d i u nire al su o nom e e cognom e KRD[, sostantivo-aggettivo-verbo insiem e, che significa tru ffa, tru ffatore, tru ffare.5

N el presente lavoro, interessato ad ind agare u n asp etto d ella p rod u zione d i qu esto

au tore, è

stato

necessario

su p erare

l’ occu ltam ento

prod otto

d all’ anatema. Si segnala, com u nqu e, la m ancanza d i u n lavoro critico che p rend a in consid erazione l’ insiem e d elle op ere e le inserisca in u n contesto p iù am p io; contesto nel quale p ossa em ergere la sp ecificità d ella p rod u zione Elém ire Zolla, , OHWWHUDWL H OR VFLDPDQR, Marsilio Ed itori, Venezia, 1969 ( nu ova ed . 1989 ), p .365. Si consu ltino al p rop osito i lavori d i Mary Dou glas, “Au thenticity of Castaned a”, sta in ,PSOLFLW 0HDQLQJV (VVD\V RQ $QWKURSRORJ\, Rou tled ge & Kegan Pau l, Lond on, 1975; Jay Cou rtney Fikes, &DUORV &DVWDQHGD $FDGHPLF 2SSRUWXQLVP DQG WKH 3V\FKHGHOLF 6L[WLHV, Millenia Press, 1993. 5 Elém ire Zolla, id em , p .388. Osserva R. Escarp it :“ Il p roblem a d el su ccesso d ell’op era letteraria è comp lesso. ( … ) La sola azione d elle esigenze econom iche elim ina in u n anno circa il 90 % d elle op ere p u bblicate e ciò che resta su bisce u na second a elim inazione d el m ed esimo ord ine d a p arte d ei gru p p i che d irigono l’ op inione letteraria ( essenzialmente la critica e l’Università ). Vent’ anno d op o la loro p u bblicazione l’ 1% d elle op ere sono d ivenu te “classici” e ap p artengono a u n catalogo QH YDULHWXU che costitu isce lo stereotip o d ella cu ltu ra letteraria, qu ella che p resso l’Università viene d efinita “ la letteratu ra”. Il libero atto d i lettu ra è confinato nel ristretto ambito d i qu esta antologia la cu i d isp onibilità è stata, a d ire il vero, consid erevolmente au m entata ( … ), m a la cu i stru ttu ra rimane rigid a e le frontiere strettamente sorvegliate. Siamo in p resenza d i u n NOpURV , d i u n’ ered ità cu ltu rale iniziatica e gli u niversitari, su ccessori d iretti d ei chierici, la p roteggono attraverso i riti d ella d issertazione d i lau rea o d ei concorsi.” Robert Escarp it, ( éd . p ar.) /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO, Flamm arion et Cie, Paris, 1970 ; /HWWHUDWXUD H 6RFLHWj, a cu ra d i G. Pagliano Ungari, Il Mu lino, Bologna, 1972, p . 35 3

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letteraria d i Castaned a

ed essere valu tato con serenità il valore d el su o

contribu to. Va in qu esta d irezione il recente saggio d i M. Cap ald i, il qu ale p erò, p iù che sull’ asp etto letterario d ei testi, si concentra su l loro contenuto antrop ologico e conoscitivo 6 . La m ancanza d i u na letteratu ra critica significativa

non ha p ermesso

l’ u tilizzo d i preced enti inqu ad ramenti teorico-interp etativi. Inoltre, p reso atto d ella scarsità d i notizie riguard o il p ercorso biografico d i Castaned a, per ricostru ire la su a storia si sono d ovu ti

consid erare com e

fonte d i

inform azione anche i testi , in qu anto resoconti d i fatti accad u ti . A p roposito d ella ricostruzione biografica, e d ella scelta d i p resentarla affiancand ola alla p resentazione d ella p rod u zione letteraria, va fatta u na p recisazione. Per M. Foucau lt il nome d ell’ au tore è una fu nzione d i un testo o d i u n insiem e d i testi nei confronti d ei quali agisce d a mezzo d i classificazione 7. Il nom e d ell’ au tore è funzionale al d iscorso che la società istituisce su un insiem e d i testi, p er d efinirne lo statu to giu rid ico ed istitu zionale, com e nel caso d el d iritto d ’ au tore o in quello d ella censura. Gli aspetti che vengono selezionati com e im p ortanti p er d escrivere la biografia d i u n au tore o la su a p ersonalità

d ip end ono d a u na scelta

d eterm inata storicam ente d agli interessi e d ai valori d ella critica. Lo stesso atto d i accom u nare sotto il nome d ’ au tore op ere che p otrebbero d ifferire notevolm ente p er stile o ap p roccio p u ò im p ed ire alle d ifferenti voci d ei singoli testi d i farsi ascoltare. Le segu enti note sono state qu ind i realizzate seguend o u n certo criterio d i selezione gu id ato d all’ interesse p rim ario d ella ricerca. Maria Cap ald i, 2OWUH L OLPLWL GHO FRUSR, Ed izioni Il Pu nto d i Incontro, Vicenza, 2001 Michel Fou cau lt, 4X·HVW FH TX· XQ DXWHXU", in “ %XOOHWLQ GH OD 6RFLHWp IUDQoDLVH GH 3KLORVRSKLH “ , lu gl.-sett. 1969 ; &KH FRV·q XQ DXWRUH ", in 6FULWWL OHWWHUDUL, a cu ra d i C. Milanese, Feltrinelli, Milano, 1971. 6

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Carlos Aranha nasce a Cajam arca, in PerÚ , nel 1925. Dop o d ei tentativi d i stu d iare arte, all’ età d i

trenta anni si trasferisce negli Stati Uniti, d ove

intraprend e gli stu d i d i antropologia alla Università d i California d i Los Angeles, acqu isend o il nome d i Carlos Castaned a. Tra gli altri ha com e p rofessore H arold Garfinkel, il fau tore d ell’ orientam ento etnom etod ologico. Agli inizi d egli anni sessanta, p er com p iere u na ricerca d i etnobotanica, Castaned a si sp inge in Messico, d ove incontra u n anziano ind io <DTXL in cu i cred e d i aver trovato il su o inform atore. Come ricord a lo stesso Castaned a:

Qu and o incontrai

Don Ju an ero u no stu d ente d i antrop ologia abbastanza

d ed ito ai miei stu d i e volevo iniziare la mia carriera d i antrop ologo p rofessionista p u bblicand o la m aggior qu antità p ossibile d i materiale. Ero d eciso a scalare il mond o accad emico e, second o i m iei calcoli, il p rim o p asso avrebbe d ovu to essere la raccolta d i inform azioni su ll’ u so d elle p iante m ed icinali d a p arte d egli ind iani d ella regione su d -occid entale d egli Stati Uniti. (‌ ). Mi p rop onevo

d i raccogliere p iante med icinali, p ortare i cam p ioni al

Giard ino Botanico d ell’UCLA p erchÊ fossero id entificati, d escrivend o p oi le m od alità e i m otivi p er cu i gli ind iani d el su d -est li u tilizzavano. Im maginavo d i raccogliere m igliaia d i voci e d i p u bblicare u na vera e p rop ria enciclop ed ia su ll’ argomento.8

In realtĂ l’ ind io, che si fa conoscere con il nome fittizio d i d on Ju an Matu s, è u no sciam ano che p orta il giovane stud ente d i antrop ologia ad intrap rend ere u n lu ngo ap p rend istato che d u ra, con d elle interru zioni, p iĂš d i d ieci anni, d al 1961, d ata d el loro primo incontro, al 1973.

8 Carlos Castaned a, 7KH $FWLYH 6LGH RI ,QILQLW\ Lau gan Prod u ctions Inc., USA , 1997 ; ,O ODWR DWWLYR GHOO¡LQILQLWR, trad . d i Alessand ra De Vizzi e Maria Barbara Piccioli, RCS Libri S.p .a. , Milano, 1998, ( ed . Su p erbu r Saggi 2000 ), p p . 39-40 .

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L’ im p ostazione etnom etod ologica riveste u n’ imp ortanza fond am entale in tu tta la vicend a intellettu ale d i Castaned a, com e egli stesso scrive nella nota p er il trentesim o anniversario d el su o p rim o libro :

Mentre accad eva tu tto ciò, ebbi la fortu na d i segu ire le lezioni d el p rofessor H arold Garfinkel d ella facoltĂ d i sociologia d ell’ UCLA. Egli mi fornĂŹ u no straord inario m od ello d i metod ologia etnologica, in base al qu ale le azioni p ratiche d ella vita qu otid iana sono u n oggetto ERQD ILGH p er la sp ecu lazione filosofica e ogni fenom eno analizzato d eve essere esam inato p er se stesso e in base a regole e concord anze p rop rie. Se c’ erano leggi o p rescrizioni d a estrap olare, esse avrebbero d ovu to essere ad egu ate al fenomeno stesso. Di consegu enza, le azioni p ratiche d egli sciam ani, viste com e sistem a coerente d otato d i regole e configu razioni p rop rie, costitu ivano u n oggetto valid o p er u n’ind agine seria. Qu esta ind agine non d oveva essere soggetta a teorie costitu ite a p riori o a confronti con i d ati materiali ottenu ti sotto gli au sp ici d i u n d iverso assu nto filosofico.9

Castaned a d Ă notizia d elle vicend e in cu i è coinvolto solo a p artire d al 1968, con la pu bblicazione d i u n’ opera che è d iventata p er p iĂš m otivi storica, 7KH

7HDFKLQJV RI 'RQ -XDQ ² $ <DTXL :D\ RI .QRZOHGJH , ed ita inizialm ente per i tip i d ella University of California Press, la casa ed itrice u fficiale d ell’ UCLA. Il testo narra d elle iniziazioni al SH\RWH, alla d atu ra ed alla m istu ra d i funghi d etta ‘hu m ito’ che Castaned a riceve sotto la gu id a attenta ed il controllo d el vecchio ind io, che

ap p arentemente

vive

isolato

nel

d eserto

di

Sonora . Dand o am pio sp azio all’ u so trad izionale d elle piante p sicotrop e ed all’ esp erienza d iretta d ei viaggi d a esse provocati , il libro d iventa su bito un FXOW d ella generazione d el sessantotto, entrand o a far p arte d ell’ im m aginario 9 Carlos Castaned a, 7KH 7HDFKLQJV RI 'RQ -XDQ $ <DTXL :D\ RI .QRZOHGJH, Baror International Inc., Arm onk N ew York USA, 1968 ( 1998, with $XWKRU &RPPHQWDU\ ) $ VFXROD GDOOR VWUHJRQH *OL LQVHJQDPHQWL GL GRQ -XDQ RCS Libri S.p .a., Milano, 1999, trad . d i Roberta Garbarini e Tea Pecu nia Bassani, p p . 10-11

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d ella contestazione e d ella rivolta d i qu egli anni. L’ im p atto che qu esta op era, assiem e alle

tre segu enti,

ebbe su l p u bblico,

sugli intellettuali e

su ll’ atm osfera d el tem p o fu notevole 10. Viene introd otta d a d on Ju an la figu ra d el ‘gu erriero’ e la celebre form u lazione d ella ‘via con u n cu ore’ :

Para m i solo recorrer los cam m inos qu e tienen corazon, cu alqu ier camino qu e tenga corazon. Por ahi yo recorro, y la u nica p ru eba qu e vale es atraversar tod o su largo. Y p or ahi yo recorro m irand o, m irand o, sin aliento.11

Si inau gu ra così qu el legam e affettivo tra il m ond o d escritto d a Castaned a ed i

suoi lettori che d urerà p er p iù d ecenni coinvolgend o in u n’ avventu ra

collettiva m igliaia d i persone in tu tto il m ond o. Da allora u n p ubblico attento segu e

la p arabola letteraria che le su ccessive u nd ici op ere d ell’ autore

tracciano lu ngo l’ arco d i trent’ anni12. Dop o le iniziali m anifestazioni d i ap p rezzam ento, anche in am bito accad em ico, giungono le critiche su u n’ op era che tend e a d istanziarsi

10 Una raccolta articolata e d iscu ssa d ei com m enti d el temp o d i intellettu ali, artisti e giornalisti alle op ere d i Carlos Castaned a è contenu ta in Daniel C. N oel, 6HHLQJ &DVWDQHGD 5HDFWLRQV WR WKH ¶ 'RQ -XDQ· :ULWLQJV RI &DUORV &DVWDQHGD , Perigee Books, 1976 11 Carlos Castaned a, 7KH 7HDFKLQJV RI 'RQ -XDQ , op . cit., p . 23. 12 Se è esatta la consid erazione d i R. Escarp it che la UHFRJQLWLRQ d i u no scrittore ha u na sop ravvivenza d i u na qu ind icina d i anni circa, corrisp ond ente all’ arco d i d u rata d ell’ influ enza d el p u bblico che lo sostiene, d op o d i che è necessario il sostegno d i u n nu ovo p u bblico p iù giovane, si p u ò calcolare in via ip otetica la p resenza d i tre generazioni d i lettori d i Castaned a, la p rim a che ha esau rito il su o ciclo all’inizio d egli anni ottanta, la second a d u rata fino alla fine d egli anni novanta e la terza che tu ttora alimenta a livello com m erciale la fortu na d ello scrittore ( in Italia, p er esem p io, la casa ed itrice Rizzoli ha avviato la ristamp a d i tu tta la p rod u zione d ello scrittore, ad iniziare d ai su oi p rim i tre scritti ). Si ved a /HWWHUDWXUD H VRFLHWj, a cu ra d i R. Escarp it, op . cit., p . 133.

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notevolm ente p er la form a, lo stile e sop rattutto il contenu to d ai p reced enti lavori etnografici su llo sciamanesim o 13. Un au tore in p articolare,

Richard

De Mille14 si p erita d i provare

l’ inautenticità d el lavoro d el giovane antrop ologo. N ella cerchia d ei su oi sostenitori Castaned a

continu a

p erò a riscu otere su ccesso, p er esemp io

p resso il p rofessor Garfinkel, che trova nelle id ee e nelle conoscenze sciamaniche la conferm a d ella su a concezione d ella realtĂ com e costru zione forgiata d alla societĂ , tanto che la terza p u bblicazione, -RXUQH\ WR ,[WODQ 7KH

/HVVRQV RI 'RQ -XDQ15, d el 1972,

procu ra a Castaned a il titolo d i PhD in

antrop ologia presso l’ UniversitĂ d i California. N ell’ op era, il cu i testo verrĂ ind agato nel p resente lavoro, vengono p resentate le com ponenti d ell’ insegnam ento che attengono al ‘giusto m od o d i vivere’ , il m od o d i vivere d i u n guerriero com p agno d on Genaro ind u cono

d ella conoscenza . Don Juan ed il su o Castaned a, attraverso u na serie d i

esp ed ienti d id attici, a ‘ferm are il m ond o’ , ad interromp ere cioè il flu sso d i interpretazioni ord inarie per consentire il d ischiu d ersi in lu i d ella p ercezione p u ra, non interp retata, cioè d ella p ercezione sciam anica cosĂŹ com e viene intesa d ai d u e m aestri. Tra la p rim a op era d el 1968 e -RXUQH\ WR ,[WODQ d el 1972 Castaned a ha p erò giĂ d ato alle stam pe

nel 1971 u n altro scritto $ 6HSDUDWH 5HDOLW\ )XUWKHU

&RQYHUVDWLRQV ZLWK 'RQ -XDQ 16 . L’ opera, d ivisa in d ue p arti, “ I p relim inari d el

13 Qu esta inform azione e le segu enti sono state tratte d a N evill e Su san Dru ry , 6KDPDQLVP, Element Books Ltd , Longm ead , Shaftesbu ry, Dorset ( GB ), 1989; *OL VFLDPDQL, trad . d i Ald o Troisi, Xenia Ed izioni, Milano, 1995 14 Richard De Mille, &DVWDQHGD V -RXUQH\ 7KH 3RZHU DQG WKH $OOHJRU\, Sp here Books, Lond on, 1978; R. De Mille, 7KH 'RQ -XDQ 3DSHUV )XUWKHU &DVWDQHGD &RQWURYHUVLHV, Ross-Erikson, Santa Barbara, 1980. 15 C. Castaned a, -RXUQH\ WR ,[WODQ 7KH /HVVRQV RI GRQ -XDQ, Baror International Inc., Arm onk New York USA, 1972 ( 6th p rint., Pocket Book ed ition, 1975 ); 9LDJJLR DG ,[WODQ , trad . d i Giu si Signori , RCS Libri S. p . a., Milano, 2000 16 C. Castaned a, $ 6HSDUDWH 5HDOLW\ )XUWKHU FRQYHUVDWLRQV ZLWK GRQ -XDQ, Baron International Inc., Arm onk N ew York USA, 1971; 8QD 5HDOWj 6HSDUDWD, trad . d i Marina Panatero e Tea Pecu nia Bassani, RCS Libri S.p .a., Milano, 2000

14


ved ere” e “ Il com p ito d i ved ere” , anticipa m olti d egli argomenti che verranno app rofond iti nelle successive p rod u zioni, com e app u nto quello d el ved ere sciamanico. In $ 6HSDUDWH 5HDOLW\ continuano le lezioni con le p iante p sicotrop e, m entre entra in scena p er la p rim a volta l’ altro p rotagonista a cu i si è accennato, d on Genaro, ind io 0D]DWHFR e com pagno sciam ano d i d on Ju an, im mortalato nella celebre sequenza d i salti su l baratro d i u na cascata, evento che ricord erà a Barbara Myerhoff , antrop ologa p resso gli +XLFROHV, u na sim ile esecu zione com p iu ta d allo sciam ano Ram ón Med ina d i cu i era stata testim one ocu lare assiem e a Peter Fu rst 17 . Castaned a cond u ce d u rante gli anni settanta ed ottanta u na vita elu siva, lontana d alle lu ci d ella ribalta m ass-m ed iatica nonostante la notorietà d ei su oi libri. Di lui non si sa qu asi niente, non esistono in circolazione su e fotografie, giornali

18

rilascia soltanto p oche interviste ad alcu ne rad io e ad alcuni in cu i p arla esclu sivam ente d elle esp erienze con d on Ju an.

Il silenzio che avvolge la su a figu ra e l’ assenza d i u na imm agine a cu i far ad erire una così vasta attenzione p u bblica im med iatam ente alim entano il m ito. La figu ra d i Carlos Castaned a si moltip lica, si espand e, si contrae, si sosp etta che d ietro tale nom e si celi l’ op era d i p iù m ani; in realtà egli è solo m olto abile a non farsi intrap p olare d alle asp ettative su scitate d ai su oi libri e d ai su oi racconti, in u n p eriod o storicam ente caratterizzato d alla ricerca d el JXUX 19. Durante questi anni

continu a a lavorare in am bito accad em ico

all’ interno d ella UCLA, tenend o regolari lezioni d a professore u niversitario a classi d i stu d enti. N. & S. Dru ry, op . cit., trad . it., p . 96 1968 ElectroPrint Grap hics; 1968 KPFA Rad io; 1972 Psychology Tod ay; 1973 Time Magazine; 1985 Magical Blend n.°14, n°15 . Qu este interviste sono state raccolte e rese d isp onibili su l sito w w w .nagu al.net 19 Si ved a l’ep isod io d el sosia raccontato d a Castaned a a Keith Thom p son in “ Il sentiero d el cu ore” , intervista d i Keith Thomp son a Carlos Castaned a, 1993, sta in &DVWDQHGD H OH VWUHJKH GHO 1DJXDO, Stamp a Alternativa, Rom a, 1998 17

18

15


Sem p re negli anni settanta, d op o che il sod alizio con il suo maestro è term inato, Castaned a attraversa u na crisi che lo p orta a m ettere a confronto qu ello che d on Ju an gli ha trasm esso con gli insegnam enti d i altri sistem i e d i altre trad izioni. Si m ette così alla ricerca d i u n maestro, m a il confronto con alcune alternative d el convince

p anoram a

d efinitivam ente

d ella sp iritu alità contem p oranea lo

d ell’ im p ortanza

e

d ell’ originalità

d ell’ insegnamento che ha ricevu to 20. In 7DOHV RI 3RZHU21 ( 1974 ) Castaned a fa introd u rre a d on Juan la d istinzione,

fond am entale p er gli sciam ani com e lui, tra WRQDO, tu tto ciò che si conosce, e

QDJXDO, tu tto ciò che è al d i là d el conosciu to. Di consegu enza la stru ttura d ella

narrazione si articola in base a questo d u alism o p ercettivo; ne consegu e che le lezioni e gli ep isod i sono d ell’ uno o d ell’ altro tip o, con u n’ evolu zione d al WRQDO al QDJXDO. Per tu tto quello che l’ ap prend ista ha sp erim entato c’ è una spiegazione, la sp iegazione d egli stregoni. Per arrivare ad essa c’ è bisogno d i accum u lare p otere sciam anico. La sp iegazione p u ò essere anche rivelata, m a se l’ ascoltatore non ha potere a su fficienza p er esso rim arrà una sequ ela d i p arole. Le sp iegazioni d i d on Ju an circa il ‘ved ere’ ed il sem p lice gu ard are sono che gli u omini ad egu ano la loro p ercezione d el m ond o alla loro d escrizione d el m ond o, sostenu ta d a abitu d ini e pensieri circa gli oggetti che p op olano qu esto mond o, e che il ‘ved ere’ è p ossibile quand o si interrom p e il flu sso interpretativo. L’ antrop ologo d ella scu ola d i Garfinkel sente riecheggiare nelle parole d ello sciam ano i term ini d ella filosofia fenomenologica: Qu este inform azioni sono tratte d a “ Misteri sfu ggenti” , intervista d i Graciela Corvalan a Carlos Castaned a, sta in ,QWHUYLVWH D &DUORV &DVWDQHGD 6L YLYH VROR GXH YROWH., trad . d i Roberto Fed eli e Matteo Gu arnaccia, Stam p a Alternativa, Rom a, 1997, p p . 103-104 21 C. Castaned a, 7DOHV RI 3RZHU, Simon & Schu ser, N ew York, USA, 1974 ; /·LVROD GHO WRQDO, RCS Rizzoli Libri S.p .a., Milano, 1975 ( 1997, 8ª ed ., trad . d i Fu rio Jesi ) 20

16


Le su e p arole mi gettarono in u no stato d i grand e eccitazione intellettu ale. ( ... ) Cercai d i riform u lare qu anto egli aveva d etto, e iniziai con lu i u na lu nga d iscu ssione su lla natu ra riflessa d el nostro m ond o. Il m ond o, second o d on Ju an, d oveva conformarsi alle d escrizioni d i esso; le d escrizioni si riflettevano, ed era qu esto riflesso ciò che noi chiamiamo mond o. Don Ju an sp iegava, inoltre, che noi avevam o imp arato ad entrare in rap p orto con la nostra d escrizione d el m ond o in term ini d i ciò che egli d efiniva “ abitu d ini” . Gli sottop osi u n altro vocabolo che m i sem brava p iù ap p rop riato: intenzionalità, cioè la p rop rietà d ella coscienza u m ana grazie alla qu ale u n oggetto è configu rato o inteso.22

Ap pare ancora una volta Don Genaro, insegnante d i Castaned a p er qu anto attiene alle lezioni su llo sconosciuto . Con u n accento lirico, il libro si chiu d e su l salto nel vu oto d egli ap p rend isti in u n FDQ\RQ, salto che li scaraventa nella

loro interezza nel d om inio d el QDJXDO .

N el frattem p o u n

grup p o d i

altri

ap p rend isti d elle arti

sciam aniche,

com p osto in p arte d a ind ios messicani ed in p arte d a alcu ne d onne americane iniziate anch’ esse al m ond o d i Don Ju an, affianca Castaned a. Delle avventu re d el gru p po d op o la d ip artita d i d on Ju an p arla 7KH 6HFRQG

5LQJ RI 3RZHU24, d el 1977, m a solo p er quanto rigu ard a la comp onente

ind igena . L’ antropologo p eru viano ritorna in Messico p er chiarire i su oi d u bbi cresciu ti d op o la p artenza d i d on Juan, m a scop re che i m aestri sono ormai irrintracciabili e che gli ap prend isti, d op o averlo m esso alla p rova, riconoscono in lu i la loro nuova gu id a, il 1DJXDO. Attraverso i d ialoghi e le

C. Castaned a, id em , p . 55. Per u n ap p rofond im ento d el rap p orto Castaned a-fenomenologia si ved a l’ap p end ice 1 d el p resente lavoro 23 La resa d ell’ istrionismo d elle d u e figu re d i sciamani in qu este p agine ha ricord ato a Fu rio Jesi la figu ra d el WULFNVWHU, d el bu ffone sacro. Cfr. l’ introd u zione d i Fu rio Jesi a /·LVROD GHO WRQDO, op . cit., p .5 . 24 C. Castaned a, 7KH 6HFRQG 5LQJ RI 3RZHU, Simon & Schu ster, N ew York, USA, 1977; ,O VHFRQGR DQHOOR GHO SRWHUH, RCS Rizzoli Libri S.p .a., Milano, 1978 ( 2000, 1ª ed . Su p erbu r Saggi, trad . d i Pier Francesco Paolini ). 22

17


avventu re vengono ap profond iti m olti aspetti d ell’ insegnam ento, sop rattu tto qu elli rigu ard anti l’ arte d i ‘sognare’ . Si staglia sugli altri ap prend isti il p rofilo d el p ersonaggio d ella Gord a, che, com e d on Ju an e d on Genaro, assu rgerà a sim bolo d ell’ im m aginario prod otto d ai testi castaned iani, sp ecialm ente nella cerchia d elle lettrici25. In 7KH (DJOH·V *LIW

26

( 1981 ) i fili d isp ersi nei p reced enti libri vengono

intrecciati in u n u nico, m aestoso d isegno grazie all’ emergere d ei particolari e d elle m em orie che Castaned a ha acquisito nello stato sciam anico d etto ‘consapevolezza intensa’ Come osserva Zolla: Un fascio d i lu ce a scatti cad enzati si è d ilatato, illu m inand o a grad o a grad o u lteriori sp azi d i u na volta im mensa e, ancora incom p iu to, m a già d elineato nella su a maestosa comp lessità, il cap olavoro s’ inarca sop ra d i noi (… )27.

Don Ju an e d on Genaro fanno parte d i u n gru p po com p osto d a u na qu ind icina d i veggenti, ered i d i una conoscenza trad izionale che affond a le su e rad ici nella storia più antica d el Messico p recolom biano, alla ricerca d i qu ella che essi chiam ano la libertà totale. Gli ap p rend isti gu id ati d a Castaned a sono stati d esignati p er essere i continu atori d i qu esta trad izione. Le d ue attività fond am entali d egli stregoni vengono d efinite

l’ arte

d ell’ aggu ato e l’ arte d i sognare , e sono entram be finalizzate ad am p liare e controllare le possibilità p ercettive d ell’ uomo. N ella p arte term inale d ell’ op era viene d escritto il m om ento in cu i il grup p o d i d on Ju an trap assa d efinitivam ente e intenzionalm ente, bru ciand o con il

M. Cap ald i, 2OWUH L OLPLWL GHO FRUSR, op . cit., p . 186 C. Castaned a, 7KH (DJOH·V *LIW, Sim on & Schu ster, N ew York, USA, 1981; ,O GRQR GHOO·DTXLOD, RCS Rizzoli Libri S.p .a., Milano, 1983 ( 2000, 1ª ed . Su p erbu r Saggi, trad . d i Francesca Dragone Band el ) 27 E. Zolla, , OHWWHUDWL H OR VFLDPDQR, op . cit., p .375 25

26

18


‘fu oco d al p rofond o’ , cioè realizzand o una finale consu m azione m istica d i fu sione con il flu sso d i energia d el cosm o. The )LUH IURP :LWKLQ

28

( 1984 ) è la d escrizione d ettagliata d ella pad ronanza

d ella forza chiamata ‘intento’ e d ella conoscenza connessa alla manip olazione d el ‘p unto d i u nione o p u nto d i assem blaggio’ , il lu ogo, second o i veggenti m essicani d ella linea d i d on Ju an, resp onsabile d ella p ercezione negli esseri senzienti, p osto nell’ u om o ad u n braccio d i d istanza d ietro le scap ole. E’ p robabilm ente l’ opera d ell’ autore nella qu ale la conoscenza d egli sciam ani si rivela più com piu tam ente come sistem a d i sapere organico e coerente, ind ip end ente d all’ ap p orto o d all’ influ enza d i elementi esterni ap p artenenti ad altri sistem i d i conoscenza, qu ali la religione o la filosofia. Uno scrittore occid entale, a p artire d alle

risorse fornitegli d alla prop ria

cu ltura d i app artenenza, non avrebbe p otu to elaborare le d escrizioni contenu te in

7KH )LUH IURP :LWKLQ , perché esse esu lano d a qu alcosa d i

p aragonabile o d i già conosciu to, anche d al contenu to d ei generi p araletterari d ella fantascienza o d el IDQWDV\ a cu i una lettura m olto su p erficiale p otrebbe

accostarle, o d a qu ello d ei rom anzi d el filone 1HZ $JH . A d ifferenza d i qu esti u ltimi, gli scritti d i Castaned a non hanno niente d i consolatorio, sono anzi sp esso inqu ietanti, costru iscono u n m ond o in cu i si alternano lo stu p ore allo sconcerto e la m eraviglia alla ferocia. E’ interessante quanto d ice l’ autore stesso al rigu ard o nel segu ente p assaggio d i u n’ intervista:

K.T.: “ Il su o am ico d on Ju an insegna ciò che è, com e conoscere ciò che è, e come vivere in accord o con ciò che è: ontologia, ep istem ologia e etica. Trop p o bravo p er essere vero, d icono m olti, stand o ai qu ali lei ha creato u no stru m ento allegorico p er im p artire saggi insegnamenti.” C. Castaned a, 7KH )LUH IURP :LWKLQ, Sim on & Schu ster Inc., N ew York, USA, 1984; ,O IXRFR GDO SURIRQGR, RCS Rizzoli Libri S.p .a., Milano, 1985 ( 1999, 7ª ed . Su p erbu r Saggi, trad . d i Francesca Band el Dragone ). 28

19


C.C.:” L’id ea che abbia inventato u n p ersonaggio com e d on Ju an è rid icola. Io sono il p rod otto d ella trad izione intellettu ale eu rop ea, che non ha nu lla a che ved ere con u n d on Ju an. Sono u n rep orter. I miei libri sono il resoconto d i u n fenom eno insolito che m i ha costretto a cambiare rad icalm ente la m ia vita p er and are incontro al fenom eno in qu anto tale.” 29

N el 1987 viene d ato alle stam p e 7KH 3RZHU RI 6LOHQFH30. Don Juan e Castaned a continu ano

a p ellegrinare attraverso p aesaggi m essicani e stati d i

consapevolezza. Don Ju an insegna al su o stu d ente come u na p articolare attenzione venga d ata, d agli sciam ani d ella su a linea, ai ‘racconti d i p otere’ . N ella narrazione vengono affrontate le mod alità

di

m anifestazione, i

cosid d etti ‘ noccioli astratti ‘, d ella forza cosm ica chiam ata intento . Le storie d i stregoneria sono d ei m od elli tip ici e ricorrenti, veicoli attraverso i qu ali viene trasm essa la conoscenza d ello sp irito. Don Juan p orta il su o app rend ista a sperim entare p ersonalm ente le potenzialità d i tale tip o d i conoscenza, d etta conoscenza silenziosa p erché l’ acqu isizione d i d ati avviene senza l’ u so d ella ragione.

Du rante gli anni in cu i ap p aiono le su e op ere

Castaned a resta un

p ersonaggio inaccessibile; a p arte le interviste, le u niche occasioni in cu i app are p u bblicamente

sono rare conferenze e lettu re d avanti a piccoli

p u bblici riu niti p er l’ occasione in qu alche libreria d i Los Angeles 31. Con il senno d i p oi, oggi si pu ò riconoscere in qu el ventennio d i silenzio ed inaccessibilità l’ attesa d el m om ento p rop izio p er realizzare verso l’ esterno

“ Il sentiero d el cu ore” , cit., p p .86-87 C. Castaned a, 7KH 3RZHU RI 6LOHQFH, Sim on & Schu ster Inc., New York, USA, 1987; ,O SRWHUH GHO VLOHQ]LR, RCS Rizzoli Libri S.p .a., Milano, 1988 ( 2001, 2ª ed . Su p erbu r Saggi, trad . d i Francesca Band el Dragone ) 31 Qu este e le su ccessive informazioni sono state tratte d a Norbert Classen, &DVWDQHGD XQG GDV 9HUPlFKWQLV GHV 'RQ -XDQ, H ans-N ietsch-Verlag, 1998; &DVWDQHGD H L JXHUULHUL GL GRQ -XDQ, Ed izioni Il Pu nto d i Incontro, Vicenza, 1998, trad . d i M. Poriati. 29

30

20


u n’ ap ertu ra

d ella trad izione sciam anica

d i cu i Castaned a era d iventato

ered e . Com e scrive N orbert Classen:

Castaned a ed il su o gru p p o vennero a trovarsi in u na situ azione com p letam ente nu ova p er la storia d ella stregoneria, nella qu ale fu rono costretti a cercare nu ove risp oste. 32

In qu esto p rogetto d i lu nga d u rata trova senso l’ attività d i d ivu lgazione né com p letamente antropologica né com p letam ente rom anzesca p ortata avanti d a Castaned a attraverso i su oi libri. Castaned a stesso ha sottolineato che l’ obbiettivo d ei libri era la cattu ra intellettu ale d el lettore interessato, al fine d i agganciarne l’ attenzione all’ intento d egli sciam ani d ell’ Antico Messico. Du rante una d elle nell’ anno 1985,

33

conferenze, al Phoenix Bookstore in Santa Monica Castaned a incontra nu ovam ente Carol Tiggs, la su a

controp arte fem m inile, comp agna d i ap p rend istato e p arim enti resp onsabile d el nu ovo gru pp o d i sciam ani, tornata a farsi viva d op o u na assenza d urata d ieci anni34 . Il fatto che questo evento sia accad uto d u rante u na conferenza p ubblica viene letto

da

Castaned a

com e u n su ggerimento a d iffond ere le id ee d egli

sciamani aprend o le p orte d ell’ insegnam ento a chiu nqu e sia interessato:

Castaned a e com p agni interp retarono u n segno il fatto che Carol fosse riap p arsa loro p rop rio in occasione d i u na conferenza e in p resenza d i p u bblico. Ciò d oveva significare che avrebbero d ovu to ap rire m aggiorm ente il loro sap ere al grand e p u bblico p erché il loro d estino p otesse com p iersi. Del resto

N. Classen, ibid em, p . 16 Su qu esta p rogettu alità d ell’op era letteraria, e su lla verifica d ell’ip otizzata p otenzialità risocializzante d ei testi d i Castaned a che d a essa d eriva, verte , come si è d etto nell’introd u zione e com e si ved rà p iù d ettagliatam ente nel su ccessivo cap itolo, il p resente lavoro. 34 N. Classen, op . cit., p . 52 32

33

21


essi erano l’u ltimo anello d ella catena e stava solo a loro d ecid ere cosa ne sarebbe stato d ella trad izione d ei loro p red ecessori.35

Castaned a d ecid e d u nqu e d i selezionare i cosid d etti ‘p assi m agici’ com e elem ento d i trasm issione d ella conoscenza in qu anto app aiono lo stru m ento p iù p ragm atico a d isp osizione p er d are la possibilità, a chi ne abbia voglia, d i intraprend ere qu esto p ercorso : verso il finire d i qu egli anni i m ovim enti sciamanici vengono insegnati ad u na ristretta cerchia d i interessati, in incontri inform ali guid ati d allo stesso Castaned a 36. Verso l’ inizio d egli anni novanta le com pagne occid entali d i Castaned a, sotto i nom i d i Taisha Abelar, Carol Tiggs e Florind a Donner-Grau si p resentano al p u bblico

attraverso

la

p u bblicazione

d ei

loro

libri-testim onianza

d ell’ istru zione ricevu ta ed attraverso conferenze ed interviste. Taisha Abelar, l’ au trice d e

7KH 6RUFHUHU· V &URVVLQJ

37

, tiene letture a

Pasad ena nell’ ottobre 1992 ed a Berkeley nel novem bre 1993. L’ u ltim o d ei tre libri d i Florind a Donner-Grau , %HLQJ LQ 'UHDPLQJ 38 , com p leta il qu ad ro: tali p u bblicazioni rientrano nel p rocesso d i ap ertura d ella trad izione, fornend o nu ovi p u nti d i vista, sop rattu tto u n p u nto d i vista fem minile, sull’ intera vicend a. Vi sono narrati l’ incontro d elle au trici e p rotagoniste con d on Ju an e con il su o ered e Carlos, qu est’ u ltimo nel ru olo d i nu ova gu id a d el nascente grup p o d i app rend isti.

ibid em. id em, p . 53 37 Taisha Abelar, 7KH 6RUFHUHU·V &URVVLQJ, Viking Pengu in, USA, 1992; ,O SDVVDJJLR GHJOL VWUHJRQL 9LDJJLR GL XQD GRQQD, Ed izioni Il Pu nto d ’Incontro, Vicenza, 1996, ( 1998, 2ª ristam p a, trad . d i Pietro Sanju st ). 38 Florind a Donner, %HLQJ LQ 'UHDPLQJ, H arp er Collins Pu blishers Inc., USA, 1991; (VVHUH QHO VRJQR, Ed izioni Il Pu nto d ’Incontro, Vicenza, 1996, ( 1998, 2ª ristam p a, trad . d i Lau ra Caraffa ). 35 36

22


N el 1993 la H arper Collins p u bblica 7KH $UW RI 'UHDPLQJ39 . Qu esta ennesim a raccolta d i esp erienze si concentra, come d ice il titolo, su u na d elle d ue arti d ella stregoneria, quella ap p unto d ella p ad ronanza d ello stato chiam ato ‘il sognare’ . Castaned a, sotto la gu id a attenta d i d on Ju an, ripercorre le tap pe d el su o camm ino iniziatico attraverso i m ond i che il sognare gli d ischiu d e, mond i reali come il nostro in cu i il guerriero va a caccia d i p otere e conoscenza. Alcuni ep isod i forniscono u lteriori inform azioni su gli svilu p pi storici d ella linea d i d iscend enza d i d on Ju an. Inoltre, per la p rim a volta nei suoi libri, Castaned a fa riferim ento alle su e com p agne occid entali d i ap p rend istato. Intanto, verso il finire d egli anni ottanta, alcu ne d elle p ersone selezionate d u rante le lettu re, le conferenze ed i gru p pi d i p ratica avevano intrap reso a loro volta u n app rend istato con Castaned a e le sciam ane. Qu esti ind ivid u i saranno i fu tu ri istru ttori ed istru ttrici d ei sem inari d i tensegrità, il nom e che viene d ato alla p ratica contem p oranea d egli antichi m ovim enti40. Sem p re d u rante il 1993, Castaned a tiene qu attro lettu re al Phoenix Bookstore di

Santa

Monica,

a

Los

Angeles,

in

California,

nei

mesi

di

novem bre/ d icem bre . In qu elle occasioni, Castaned a parla d i energia, d i ricap itolazione, d i non-fare, d el sognare e d i m olti altri temi contenu ti nelle su e op ere e correlati alla visione d el m ond o d egli sciam ani m essicani, a cu i egli si riferisce con il termine cognizione .

39 C. Castaned a, 7KH $UW RI 'UHDPLQJ, H arp er Collins Pu blishers, Inc, N ew York, 1993; /·DUWH GL VRJQDUH, RCS Libri & Grand i Op ere S.p .a., Milano, 1993, ( 1997, 4ª ed . BUR Su p ersaggi, trad . d i F. Band el Dragone ). 40 Il termine tensegrità ap p artiene al vocabolario d ell’architettu ra e d ell’arte e d esigna la p rop rietà d i stru ttu re caratterizzate d all’ alternanza d i elem enti d iscontinu i in com p ressione tenu ti insiem e d a u n sistem a d i elementi continu i ed elastici in tensione. N ei SDVVL PDJLFL tale term ine è stato ad ottato p er d esignare la p resentazione contemp oranea d egli antichi m ovim enti, che consistono d i contrazioni e rilassam enti d ei m u scoli e d ei tend ini ( tensione ) e p rend ono in consid erazione il corp o in qu anto u nità p erfetta, com p leta ed integra ( integrità ). Lo stesso corp o u m ano è u na stru ttu ra d i tensegrità. P. Forbes, “ Tow er of Strength” , in “ The Gu ard ian” , 5 set. 2002 41 Per qu anto rigu ard a la d efinizione e le im p licazioni d ella cognizione sciamanica contrap p osta alla cognizione d i senso comu ne, si ved a il cap . 4° d el p resente lavoro .

23


Si pu ò ind ivid uare nell’ anno d elle conferenze al Phoenix Bookstore la d ata d i inizio d ei sem inari d i insegnam ento d iretto d ei p assi m agici:

Toltec Artists organizzò nel 1993 i p rim i sem inari d egli stregoni, che vennero tenu ti con il titolo Toltec Dream ing d a Florind a Donner-Grau , Taisha Abelar e Carol Tiggs, ed ebbero lu ogo comp lessivam ente tre volte: nel RIM Institu t in Arizona, nella Akahi-Farm nell’ isola d i Mau i, H aw aii, e nel fam oso EsalenInstitu t in California. Insieme a nu ovi p articolari su gli insegnamenti d i d on Ju an, vennero d ate le p rim e d im ostrazioni d ella Tensegrità (… ).42

Du rante il 1994 sem bra che la sp inta ad ap rirsi trovi u n m om ento d i stanca, m entre si tratta d i una p au sa che p reced e i cicli d i sem inari che coinvolgono m igliaia d i ind ivid ui in giro p er gli Stati Uniti e, su ccessivamente, anche all’ estero :

Dop o la riu scitissim a p rova generale d el 1993, il 1995 d ivenne l’anno d i nascita u fficiale d el m ovimento d ella tensegrità. 43

N el 1997 Castaned a d à alle stam p e la su a d ecim a op era, che però questa volta non è u n resoconto in bilico tra la letteratu ra e l’ etnografia, m a un m anu ale

p ratico, 7HQVHJULW\44, che

p iù im p ortanti d el sistema cognitivo

alterna a brevi note sugli elem enti d ei veggenti m essicani d escrizioni

p articolareggiate, corred ate d i fotografie, d elle serie d i m ovim enti chiam ati p assi magici.

N. Classen, op . cit., p . 58 Id em, p . 59 44 C. Castaned a, 7HQVHJULW\, Lau gan Prod actions Inc., USA, 1997; 7HQVHJULWj , VHWWH PRYLPHQWL PDJLFL GHJOL VFLDPDQL GHOO·DQWLFR 0HVVLFR, RCS Libri S.p .a., Milano, 1997, ( 1999, 2ª ed . Su p erbu r Saggi, trad . d i Alessand ra De Vizzi ) 42

43

24


I

passi magici, scop erti nel sognare d agli stregoni d ell’ antico Messico,

hanno lo scop o d i rid istribu ire l’ energia all’ interno d el corp o d ell’ uomo allo scop o d i

raggiu ngere il benessere e l’ amp liamento d ella p ercezione. In

p reced enza nei suoi libri Castaned a non aveva m ai accennato in m aniera esp licita ai p assi m agici. N ello stesso anno, in u n crescend o finale d i p rod u ttivitĂ ed attivitĂ letteraria che p relu d erĂ alla sua scom p arsa, Castaned a d Ă alle stam p e 7KH $FWLYH 6LGH RI

,QILQLW\45, e l’ anno su ccessivo 7KH :KHHO RI 7LPH46 , silloge d i tutto il su o p ercorso e testam ento finale. N ella p rim a d elle d u e op ere Castaned a rip ercorre d iversi ep isod i d ella su a

vita seguend o la p ratica d egli sciamani d i realizzare u n albu m d i eventi m emorabili, al fine d i scu otere l’ energia connessa a qu esti eventi per p rep ararsi all’ incontro con qu ella regione d i esperienza cu i va incontro chi varca la soglia d ell’ ‘infinito’ . Gli ep isod i vengono selezionati segu end o un criterio d i astrattezza: eventi app arentem ente connessi al singolo ma che hanno la forza d i significare aspetti d ella cond izione generale d ell’ u om o. I ricord i d i Castaned a hanno form a d i figu re grottesche, p ezzi d i letteratu ra d ell’ assu rd o che rim and ano ai piĂš abitu ali elementi d ella qu otid ianitĂ . La nota che p revale nelle righe d i 7KH $FWLYH 6LGH RI WKH ,QILQLW\ è u n’ ironica spietatezza su lla trivialitĂ d ella vita d ell’ uom o comu ne. Gli ep isod i vengono alternati

alle

lezioni d i d on Ju an, d elle qu ali

Castaned a, d op o trent’ anni d i affiliazione al m ond o d egli sciam ani, sembra aver p reso p iena consapevolezza e p ad ronanza. La trivialità e la morbosità d el m ond o d i tutti i giorni risaltano al d iapason p er via d ell’ accostam ento C. Castaned a, 7KH $FWLYH 6LGH RI ,QILQLW\, op . cit. C. Castaned a, 7KH :KHHO RI 7LPH Lau gan Prod u ctions, USA, 1998; /D UXRWD GHO WHPSR RCS Libri S.p .a., Milano, 1999, trad . d i Maria Barbara Piccioli 45 46

25


con le form ulazioni d egli sciam ani, intrise d i tim ore reverenziale nei confronti d i u n m ond o che, al contrario, essi consid erano m eraviglioso ed insond abile. Il tenore è il segu ente: Rid emm o insiem e d ell’orrore che si nascond e nelle situ azioni d ella vita qu otid iana. N el frattemp o m i ero comp letam ente p erso nei m eand ri d ella m orbosità e gli raccontai le vicend e d el m io carissim o am ico Roy Gold p iss. In realtà il su o vero nome era d i origine p olacca (… ) gli am ici gli avevano attribu ito qu el sop rannom e, p erché era u n grand e u omo d ’affari (… ). Il su o talento com m erciale lo rend eva estremam ente am bizioso, al p u nto che voleva essere l’u om o p iù ricco d el mond o. Si rese p erò conto che la comp etizione era trop p o d u ra. A sentire lu i, lavorand o d a solo non p oteva com p etere, p er esemp io, con il cap o d i u na setta islam ica che in qu el p eriod o veniva retribu ito ogni anno con u na qu antità d ’oro p ari al su o p eso. E ogni volta che d oveva essere p esato, qu el tizio cercava d i ingrassare il p iù p ossibile. Il mio amico Roy abbassò p oi le su e p retese, accontentand osi d i d iventare l’u omo p iù ricco d egli Stati Uniti, m a anche in qu el caso la com p etizione era feroce. Scese ancora: forse avrebbe p otu to raggiu ngere tale p rim ato nell’ ambito d ella California, m a era trop p o tard i anche p er qu el risu ltato. Sm ise qu ind i d i illu d ersi che la su a catena d i p izzerie e gelaterie p otesse consentirgli d i innalzarsi fino a com p etere con le antiche fam iglie che d om inavano la California e si accontentò d ell’eventu ale su p rem azia a Wood land H ills, il sobborgo d i Los Angeles in cu i viveva. Per su a sfortu na, in fond o alla strad a viveva u n certo signor Marsh, p rop rietario d elle fabbriche che p rod u cevano materassi d i p rima qu alità in tu tta l’Am erica e ricco oltre ogni p ossibile im maginazione. La fru strazione d i Roy non conobbe limiti e la su a bram a d i su ccesso d ivenne così p otente d a p rovocargli gravi d anni alla salu te, fin che u n giorno m orì p er u n aneu rism a al cervello.” (… ) “ Su a moglie (… ) d ecise d i farlo sep p ellire con tu tto lo sfarzo che second o lei m eritava. Gli aveva com p erato u na bara m olto costosa, fatta ap p ositamente p er lu i, a forma

26


d i cabina telefonica. L’ id ea le era venu ta ved end o u n film . Roy sarebbe stato sep p ellito sed u to, com e se stesse facend o u na telefonata d i lavoro. 47

In questa atm osfera d ichiaratamente grottesca sfilano u na serie d i figu re, tra cu i l’ autore stesso in p articolari ep isod i

p reced enti l’ ap prend istato,

accomu nate d al fallim ento, d alla frustrazione, d alla bram a d i afferm azione sociale e p ersonale. Incom be su d i esse, costante, la morte, che getta una lu ce d i inu tilità e follia su i tentativi um ani. Gli obbiettivi consentiti e prom ossi d all’ ord ine sociale sono d elle vie senza u scita seguend o le qu ali gli u om ini d imenticano il loro vero d estino d i esseri che vanno incontro alla m orte e, second o gli sciam ani, all’ infinito; d a questa p resa d ’ atto p rend ono le m osse i guerrieri, nella battaglia p er affrancare la p rop ria energia, la p rop ria p ercezione ed il prop rio essere d all’ ord ine sociale . 7KH :KHHO RI 7LPH, invece,

è u na collezione d i citazioni che Castaned a ha

tratto d ai p rim i otto scritti, anim ata d all’ intento d i comu nicare lo stato d ’ anim o d el gu erriero. Il criterio d i selezione d ella silloge è qu ello d i fornire una d escrizione p anoram ica d ella cognizione d egli sciam ani d ell’ antico Messico, sulla base d i u na cernita d egli elementi com p onenti il sistem a. Castaned a recu p era le d efinizioni preced entem ente d isp erse all’ interno d elle su e op ere, le astrae d al contesto narrativo che le contiene e le rip resenta, in form a d i massim e, nei loro recip roci nessi. Si è d etto d ei sem inari : contem p oraneam ente al loro afferm arsi , nascono u na serie d i stru ttu re organizzative e d i m ed iazione tra il m ond o inaccessibile d ella vita qu otid iana d i Castaned a e colleghi e qu ello d ei p raticanti sem pre p iù nu m erosi ed interessati. Qu este corporazioni sono la Toltec Artist, u n’ agenzia p reposta a cu rare gli 47

interessi letterari d egli stregoni, alla cu i

C. Castaned a, 7KH $FWLYH 6LGH etc., op . cit., p p . 27-28

27


d irezione venne m esso u n noto p rod u ttore d i H ollyw ood , T. Kram er; il Chacm ool Center for Enhanced Percep tion, all’ interno d el qu ale lavorano le istru ttrici Kylie Lu nd ahl, N yei Mu rez e Reni Murez all’ ad egu am ento d egli antichi movimenti alla p ratica attu ale ; infine la Cleargreen co., una casa ed itrice fond ata d alla Toltec Artist , che ha p rod otto le quattro vid eocassette tu ttora in com mercio d i p assi magici e si è d efinitivam ente incaricata d ell’ organizzazione e d ella gestione d ei w orkshop, tanto che al giorno d ’ oggi la Cleargreen è assu rta a generale p u nto d i riferim ento d i tu tto il m ovim ento d ei p raticanti a livello m ond iale, sop rattu tto attraverso le new s e le d irettive em anate d al su o sito ufficiale su l w eb. Solitam ente chi conosce Castaned a d all’ esterno non ha id ea d i sim ili svilup p i, e che al giorno d ’ oggi sono i giovani istru ttori, d op o la scom p arsa d ell’ antrop ologo-sciam ano, avvenu ta nel 1998, i rap presentanti , assiem e alle d onne sciam ane, d el m ond o d i cui Castaned a è stato il sim bolo. In qu esta m aniera si è app rofond ita la d istanza che sep ara chi conosce la saga letteraria e solo quella d a chi ha intrap reso u na p ratica ed ha fatto p rop ri gli orizzonti d i senso d i qu ei libri. Si è creata

una com u nitĂ che

cond ivid e sap eri ( trasm essi oralm ente ) e pratiche ( ap p rese d irettam ente ) che sono d el tu tto o qu asi d el tu tto sconosciu ti a chi è esterno e non conosce che l’ im m agine p u bblica d ello scrittore d iscu sso o d ello sperim entatore d i p iante p sicotrop e. Il cosid d etto m ovim ento neo-sciam anico 48, fenom eno contem p oraneo d ai confini incerti, ha inglobato nelle prop rie referenze Castaned a, m a

non

48

“ C’è u na p arte d i p u bblico, tu ttavia, che sta crescend o rap id am ente e attu almente am monta a m igliaia d i p ersone negli Stati Uniti e all’estero, che ha accettato lo sciamanism o e ne ha fatto u na p arte d ella vita qu otid iana.â€? Michael H arner, 7KH :D\ RI WKH 6KDPDQ, H arp er & Row Pu blishers, San Francisco, USA, 1980; /D YLD GHOOR VFLDPDQR, Ed izioni Med iterranee, Roma, 1995, ( 1999, 2ÂŞ ed ., trad . d i Lorenza Menegoni ), p . 17. Su l fenomeno neo-sciamanico si ved ano: Gary Doore ( com p . e cu ratore ), 6KDPDQ¡V 3DWK +HDOLQJ 3HUVRQDO *URZWK DQG (PSRZHUHPHQW, Sham bhala Books, Boston, 1988; N eville & Su san Dru ry, op . cit.; Shirley N icholson ( com p ilatrice ), 6KDPDQLVP DQ ([SDQGHG 9LHZ RI 5HDOLW\, Theosop hical Pu blishing H ou se, Wheaton, Illinois, 1987; Joan B. Tow nsend , 1HR 6KDPDQLVP DQG WKH 0RGHUQ 0\VWLFDO 0RYHPHQW, sta in Gary

28


p artecip a d egli svilu pp i successivi d ella su a vicend a e nella m aggior p arte d ei casi li ignora. A Castaned a va il m erito d i aver resa p u bblica la conoscenza d i un m od o d iverso d i ved ere il m ond o che è la d iretta ered ità d elle p iù antiche figu re d i sciamani, gu aritori e veggenti d el Messico p recolom biano. La vicend a d i Carlos Castaned a rimane, a livello d i op inione p u bblica, un ep isod io inqu ietante, che sem bra sfu ggire ai vari tentativi d i chiarificazione e d i classificazione. Per qu esto m otivo è stata, com e altre vicend e critiche d ella storia contem p oranea, rim ossa d all’ im m aginario collettivo:

Se tu ttavia si vu ole conoscere m inu tamente ciò che è avvenu to, com e tu tta u na cu ltu ra esoterica sia stata in ap p arenza assimilata e tu ttavia in sostanza scartata, occorre riflettere su ll’ep isod io p iù sconvolgente: l’eccezionale fortu na e qu ind i la d isfatta d i Castaned a d al 1968 al 1980. In qu esto caso la sm ottatu ra è stata occu ltata. N on cred o che esista u n ribaltam ento p iù sgom entevole, d alla fama d i cu i Castaned a fu circond ato fino al 1974, alla calcolata d enigrazione che d ivenne inflessibile e m assiccia negli anni su ccessivi. L’ op era su a si svilu p p ò linearm ente e, qu and o toccò il vertice, fu m aled etta in m od o irato ed efficace.49

La rim ozione e la censu ra cu i è stata sottop osta la testim onianza d i vita e d i p ensiero d i Castaned a ha m otivazioni profond e:

(… ) sia intellettu alm ente che esistenzialm ente, la rivend icazione d a p arte d i Castaned a d i u n’esp erienza p ercettiva rad icalm ente d iversa d a qu ella

Doore, op . cit., p p . 73 – 83; Tom Cow an, 6FLDPDQLVP DV D 6SLULWXDO 3UDFWLFH IRU 'DLO\ /LIH, USA, 1996; 6FLDPDQLVPR 8QD SUDWLFD VSLULWXDOH SHU OD YLWD TXRWLGLDQD, Ed izioni Crisalid e, Sp igno Satu rnia (LT), 2000, trad . d i Lorenza Menegoni. Un d ocu m ento d i qu esto interesse all’ad attamento ed alla rielaborazione d elle tecniche sciam aniche, in Italia, è il testo d i Mau rizio Dina, ,QL]LD]LRQH DOOR VFLDPDQLVPR /D YLD GHOOD OLEHUWj, Ed izioni Med iterranee, Rom a, 1998. 49 E. Zolla, op . cit., p .365

29


d ell’Occid ente m od erno, rap p resentava u na sfid a d i p rim a grand ezza alle form e americane d el p ensiero e d ell’azione. 50

N onostante ciò essa ha contam inato in p iĂš am biti la cu ltura occid entale, nella scienza com e nell’ arte. A titolo d i esemp io, in qu esta sed e si ricord ano i d u e casi p iĂš fam osi, qu ello d ello p sicologo Charles Tart

51

e quello d el fisico Fritjof Cap ra 52. N onostante

l’ op era d i Castaned a sia stata ignorata o rigettata d al m ond o accad em ico, non sono

m ancate

su e

influ enze

sullo

stu d io

d ello

sciam anism o

su ll’ antrop ologia, com e ricord a il caso d i Michael H arner 53 ,

e

anch’ egli

iniziato a trad izioni sciam aniche amerind ie e d ivenuto, col tem p o, p raticante, conoscitore esp erto e cu ratore. In am bito artistico, bisogna menzionare l’ attenzione riservata d al regista teatrale J. Grotow sky e d al su o team d el “ Workcenter of J. Grotow sky and T. Richard â€? d i Ponted era al lavoro d i Castaned a 54. Il collegam ento con il m ond o d el cinem a è u n tratto caratteristico d ella vicend a d ell’ antropologo-sciam ano 55. Egli ha p iĂš volte ricevu to p roposte d i m ettere su pellicola le avventu re narrate nei su oi libri, d al giĂ m enzionato Kram er assiem e allo sceneggiatore Bruce Wagner, d a Ju an Tovar, d al regista Fed erico Fellini.

56 6HPEUD LQROWUH FKH 'R

D 6ROHGDG XQ¡ DOOLHYD GL GRQ -XDQ

sia attu alm ente im pegnata nel cam p o d el cinem a. 50 P. W. Williams, “ Pop u lar Religion in Am erica� , Englew ood Cliffs 1980, p . 54, n. 25, sta in E. Zolla, “ Il d ecennio 1970 – 1980 in America� , in “ Fond amenti� , 4, 1986, p p . 184 - 185 51 Charles T. Tart, 6WDWHV RI &RQVFLRXVQHVV, E. P. Du tton & Co. Inc., N ew York, USA, 1975; 6WDWL GL FRVFLHQ]D, Casa Ed itrice Astrolabio – Ubald ini Ed itore, Rom a, 1977, trad . d i Alberto Sciaky. 52 Fritjof Cap ra, 7KH 7DR RI WKH 3K\VLFV, Flamingo, Lond on, 1983; ,O 7DR GHOOD ILVLFD, Ad elp hi, Milano, 1982, trad . G. Solio 53 Michael H arner, 7KH ZD\ RI WKH 6KDPDQ, op . cit. 54 Si ved ano le trascrizioni d elle conferenze tenu te d a J. Grotow sky a Ponted era e Firenze nel 1987, stanno in “ Teatro e Storia� , a. III, n.1, ap rile 1988 55 Le segu enti inform azioni sono state tratte d all’ op era d i N . Classen. 56 Per m aggiori informazioni si ved a l’ intervista a Fellini accessibile all’ ind irizzo w eb w w w .brightlightsfilm .com/ 26/ fellini1.htm l

30


Un altro regista influ enzato d alle opere d i Castaned a è stato Gorge Lu cas. Oliver Stone è d a sem p re stato segu ace d i Castaned a, al p u nto d a battezzare u na su a casa d i p rod u zione ‘Ixtlan’ , d al titolo d el celebre racconto d i avventu re ed insegnam enti 57. Infine in letteratu ra, tra gli altri casi, si registrano l’ incontro d i Castaned a con lo scrittore e regista Alejand ro Jod orow ski58, e le sim p atie d i Octavio Paz nei confronti d ello scrittore p eru viano. Paz ha anche cu rato la p refazione d ell’ ed izione sp agnola d i 7KH 7HDFKLQJV RI 'RQ -XDQ

59.

N el film 7KH 'RRUV d i Stone l’ esp erienza d el cantante e p oeta Jim Morrison e le intu izione tratte d all’ op era d i Castaned a si m escolano in u n insep arabile tu tt’ u no. Bru ce Wagner ha lavorato, in alcu ne occasioni, con Stone. Per u na d iscu ssione p iù am p ia d el rap p orto Castaned a- cinem a si rimand a all’op era d i Classen. 58 Alejand o Jod orow sky, 3VLFRPDJLD 8QD WHUDSLD SDQLFD &RQYHUVD]LRQL FRQ *LOOHV )DUFHW, Giangiacom o Feltrinelli Ed itore, Milano, 1995, (1997, 1ª ed . Universale Economica, trad . d i Silvia Meu cci, p p . 103-107 ) 59 Graciela Corvalan, “ Misteri sfu ggenti” , intervista a Carlos Castaned a, op . cit., p p . 110-111 57

31


2 – IN QUADRAMEN TO TEORICO E METODOLOGICO

Il contesto in cui si inserisce l’ ip otesi d el p resente lavoro si rifà ad alcuni svilu p p i d ella sociologia d ella letteratura

nei qu ali si è p reso atto d ella

scarsa attenzione teorica p restata all’ influ enza d el testo letterario su lla vita sociale. Le d inam iche e le d im ensioni reali d i qu esta influ enza sarebbero state altrettanto scarsam ente consid erate ed esplorate 60. Pu r se nell’ insiem e d elle riflessioni d i qu elli che p ossono essere d etti i classici d ella sociologia d ella letteratu ra il tem a d el cond izionam ento sociale d ell’ arte è stato p red om inante 61, non sono m ancati, in via d i princip io, riconoscim enti teorici d ella p ossibilità inversa d i un ru olo attivo d ell’ op era letteraria nei p rocessi d i p rod u zione e trasform azione d ella società . Per esem p io p er G. Lu kàcs :

Il significato sociale d ell’ arte va valu tato (… ) in term ini d i interd ip end enza, sia cercand o d i stabilire l’influ enza d ei cond izionam enti sociali su lla genesi d elle form e e d ei contenu ti d ella letteratu ra, sia cogliend o le m od alità sp ecifiche attraverso cu i la letteratu ra influ enza effettivam ente la realtà sociale.

Anche

L. Gold m ann non esclu d e che esista u na d eterm inazione recip roca

tra letteratura e società, ald ilà d i u na u nid irezionale influenza d ella second a su lla p rim a. Egli ricond u ce tale p ossibilità alla struttu ra d el testo, in qu anto “ l’ influ enza che il testo p u ò avere su ll’ am biente sociale e la su a cap acità

Franco Cresp i, (VSHULHQ]D HVLVWHQ]LDOH H FRLQYROJLPHQWR QHO WHVWR OHWWHUDULR, p rem essa a 3HUFKp OHJJHUH, a cu ra d i Graziella Pagliano, Bonanno Ed itore, Catania, 1994, p p .9 –13. 61 id em , 0DQXDOH GL VRFLRORJLD GHOOD FXOWXUD, Laterza, Roma-Bari, 1996 ( 4ª ed ., 1998, p .186 ); d i G. Lu kàcs si ved ano in p articolare gli 6FULWWL GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, Su garco, Milano, 1963. 62 id em, p . 193 60

32


innovativa risp etto all’ ord ine sociale costitu ito viene anch’ essa ricond otta alla fu nzione p rop ria d ella stru ttu ra imm anente al testo stesso.”

63

Altri au tori hanno esp resso pareri sim ili64 su lla base d ella consid erazione d i cu i è

stato oggetto, nelle varie epoche, il p otere mod ificatore d elle arti

nei confronti d ell’ ord ine esistente, com e

nel

caso

d ell’ istitu to d ella

censura :

(… ) l’im p ortanza conferita all’istitu to d ella censu ra nelle varie arti ind ica che qu este u ltime sono consid erate in p ossesso d i u n certo p otere e che la loro influ enza p u ò esercitarsi non soltanto a livello estetico qu and o viene accord ata loro u na com p leta libertà. Qu esta fed e nel p otere riform atore, ed u cativo e trasformativo d ella cu ltu ra non sembra avere nu lla a che fare con qu alsiasi m od ello d i base e sovrastru ttu ra; sem m ai essa sem bra ribaltarlo.65

Anche

G. Pagliano ind ivid u a nella censu ra un elem ento che corrobora

l’ ip otesi d ell’ efficacia sociale d ella letteratu ra:

Lo stu d io d i qu este variazioni ( d ell’istitu to d ella censu ra ) nella consid erazione d i u n d eterm inato testo costitu isce d u nqu e u n valid o p rofilo sociologico d ella

id em, p . 195. Per u n ap p rofond im ento su ll’ argomento nella riflessione estetica d i trad izione marxista e p er u na bibliografia si ved a la nota 18 d ell’ articolo d i Alfred o De Paz, $OFXQH WHQGHQ]H DWWXDOL QHOOD VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD H QHOOD FULWLFD VRFLRORJLFD, “ Il Mu lino” , Bologna, XI, n. 221, maggio-giu gno 1972, p p .552-570 64 Si ved a p er u n ap p rofond im ento la rassegna p anoram ica cu rata d a Franco Cresp i nel su o 0DQXDOH GL VRFLRORJLD GHOOD FXOWXUD, p p . 183-191, d ove l’au tore osserva : “ Sem bra che il m iglior m od o d i affrontare il p roblem a, d al p u nto d i vista sociologico, sia d i tenere conto, al temp o stesso, d ell’influ enza che i cond izionamenti sociali hanno su ll’ esp ressione artistica e d ella relativa au tonom ia d ell’ arte, ovvero d ella su a cap acità anticip atrice e rivolu zionaria risp etto alle form e cod ificate d ella cu ltu ra costitu ita. (… ) Pu r conservand o il p otenziale contenu to nel su o rap p orto p rivilegiato con la trascend enza d el senso, cu i p rim a si accennava, l’arte ap p are, in m olte situ azioni storiche, com e la p iù alta esp ressione d ell’ im maginario collettivo, svolgend o fu nzioni d i integrazione e d i conferm a d ell’ id entità sociale. D’ altro canto, l’ arte ap p are, in molti casi, come ciò che rim ette in d iscu ssione i m od elli estetici d ella trad izione, in qu anto elem ento p rofond amente innovativo, che d enu ncia l’ord ine costitu ito e ap re a nu ove interp retazioni d ella realtà e d ell’ esp erienza ind ivid u ale e collettiva.” p . 184, e p iù avanti: “ L’ arte ap p are qu ind i, al tem p o stesso, com e ULIOHVVR H VLQWRPR d ell’ esp erienza sociale e come u no d egli HOHPHQWL FRVWLWXWLYL d el p rocesso d i costru zione d ella realtà sociale stessa.” , p . 186. 65 Janet Wolff, 7KH 6RFLDO 3URGXFWLRQ RI $UW, The MacMillan Press, Lond on, 1981; 6RFLRORJLD GHOOH DUWL, Il Mu lino, Bologna, 1983, trad . d i R. De Rom anis e M. A. Saracino, p . 109 63

33


su a ricezione, ma concerne anche il p rofilo d ella trasmissione

, vietata o

m od ificata, e la fu nzione d ella letteratu ra , consid erata p ericolosa ed efficace al m assim o su l p iano sociale.66

ed oltre : Occorre com u nqu e ricord are che p er m otivi religiosi, morali e p olitici le p rod u zioni p oetiche, narrative e teatrali sono state sovente cond annate d alla censu ra , il che d im ostra, a p rescind ere d al significato contingente ind ivid u ato nel testo ( offesa ai governanti o norme vigenti), la consid erazione d i incid enza su lle convenzioni d ei lettori e d i p ericolosità sociale che accom p agna i testi.67

Per H . Zalam ansky lo stu d io d el contenu to d ei libri ci inform a su ciò “ che è d estinato a p ermeare lo sp irito d ei nostri contemp oranei, a creare il clim a intellettu ale nel qu ale essi vivranno” 68, p er cu i egli conclu d e che tale stu d io è il com p ito p iù u rgente p er la sociologia d ella letteratura. Qu elli citati sono solo alcuni d egli autori69 per i qu ali il rap p orto letteratu rasocietà va letto non solo nel senso d ella d eterm inazione

op erata d alle

stru ttu re econom iche, sociali, etc. , am bito d i ind agine che p rivilegia l’ influenza d ei rap p orti d i p otere esistenti nel contesto d ella p rod u zione su l testo che verrà p rod otto, m a anche nella d irezione d i u n’ effettiva ricad u ta su l

66 Graziella Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD , La N u ova Italia Scientifica, Rom a, 1993, (3ª ed ., Carocci ed itore, 1998, S. 74). 67 id em, p . 105 68 H enri Zalam ansky, L’ analisi d ei contenu ti, tap p a fond am entale d i u na sociologia d ella letteratu ra contem p oranea, in /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO, a cu ra d i Robert Escarp it, Flam marion et Cie, Paris, 1970 ; /HWWHUDWXUD H 6RFLHWj, a cu ra d i G. Pagliano Ungari, Il Mu lino, Bologna, 1972, p p . 104 – 105. 69 Su lla relativa au tonomia d ella letteratu ra e su l p otere d ell’ arte d i influ enzare l’azione sociale si ved ano anche: Fokkem a, D. W., Ku nne-Ibsch, E., 7KHRULHV RI /LWHUDWXUH LQ 7ZHQWLHWK &HQWXU\, C. H u rst & Com p any, Lond on, 1977, p .155; Gu erard , A., /LWHUDWXUH DQG 6RFLHW\, Lee & Shep ard , Boston, 1935 e Tomars, A. S., ,QWURGXFWLRQ WR WKH 6RFLRORJ\ RI $UW, Ph. D. Thesis, Colu m bia University, Mexico City, 1940 , che ap p rofond iscono l’id ea d i Sorokin d ella realtiva au tonomia d ell’arte; Hohend ahl, P. U., ,QWURGXFWLRQ WR 5HFHSWLRQ $HVWKHWLFV, in “ N ew Germ an Critiqu e” , X, p . 53;

34


contesto sociale d elle id ee e d ei significati che u n testo letterario p u ò generare nella su a attivazione d a p arte d el lettore . Qu anto

d etto

trova

un

interessante

form u lazione

nella

seguente

consid erazione d i Cresp i, per il quale la letteratura app are:

d a u n lato, com e p rofond am ente influ enzata d alle cond izioni e d alle stru ttu re sociali e, d all’ altro, com e u n insiem e d i interp retazioni che aiu tano a com p rend ere il nostro rap p orto sia con il nostro p assato storico e la trad izione, sia con il p resente: com e tali, esse costitu iscono anche u n fattore attivo d i costru zione e d i trasformazione d ella realtà sociale stessa . 70

L’ aspetto interessante d i qu esta interp retazione d el rap p orto sta nel fatto che tale prosp ettiva

p erm ette d i ind agare il testo letterario e la p ratica d ella

lettu ra com e OXRJKL GL FRVWUX]LRQH VRFLDOH GHOOD UHDOWj .

Risp etto alla consap evolezza teorica, p erò,

la p rod u zione d i ricerche

concrete su ll’ argom ento 72 ha d ato scarsi risu ltati, e qu esto a cau sa: 1) d ella d ifficoltà d i interp ellare il p ubblico d ei lettori

73

; 2) perché le p oche inchieste

che hanno coinvolto i lettori hanno p otu to verificare i livelli d i com p rensione o il tip o d i interpretazione d ei testi, m a nu lla hanno p otuto d ire a p rop osito d egli “ effetti” d ella lettu ra

74

.

F. Cresp i, 0DQXDOH GL VRFLRORJLD GHOOD FXOWXUD, op . cit., p .193. Si ved a al p rop osito anche l’ introd u zione d i G. Pagliano alla su a antologia 6RFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, Il Mu lino, Bologna, 1972. 72 Si ricord ano Lorang 1945, Pu rves 1973, H olland 1975, Leenhard t 1982. Si ved a anche R. Escarp it, N. Robine, $WODV GH OD OHFWXUH j %RUGHDX[, Centre d e Sociologie d e faits littéraire, 1963.) 73 G. Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit., p . 160; id em, 3HUFKp OHJJHUH, op . cit., p . 16 74 id em, 3HUFKp OHJJHUH, op . cit., p . 21 . “ Anche gli im p ortanti orientam enti d ella teoria d ella ricezione e d ell’ erm eneu tica gad am eriana, in p articolare con la scu ola d i Costanza e con i lavori d i Jau ss ( 1987 e 1988 ) e d i Iser ( 1987 ), che hanno p recisato op erazioni e fu nzionam enti d ell’incontro testo-lettore, come d al canto su o veniva op erand o Eco ( 1979 ), mancano d i riscontri em p irici fattu ali (… ). “ id em, p p . 15-16 70

71

35


In Italia, un esem pio d i ricerca em p irica qu alitativa in qu esto cam p o è qu ella che u n team d i ricercatori ha cond otto p er verificare l’ ip otesi che i testi letterari agiscano in p rofond ità su l vissu to d el lettore, con effetti su lla stru ttu razione d ell’ id entità d el soggetto 75. Com e am bito d i ind agine è stato p rescelto qu ello d ella situ azione p sicanalitica, in qu anto qu esta perm ette agli effetti p rofond i d ella lettu ra d i essere esp ressi consapevolm ente, d i essere riconosciu ti. L. Gallino, in riferim ento al p iù am pio am bito d i stu d io d ella sociologia d ell’ arte, sintetizza così il p roblem a: In via d i p rincip io si afferm a solitam ente che cod este relazioni [ tra i contenu ti e le form e d ei d iversi generi e tip i d i op ere, le interp retazioni correnti d ell’ arte stessa, i m od i d i fru izione, la p osizione sociale d ell’artista d a u na p arte e la stratificazione sociale, la stru ttu ra d i classe, le forme d i d ominio, l’ assetto p olitico, i fenom eni d i m u tam ento sociale e cu ltu rale, l’id eologia d all’altra ] sono relazioni d i interd ip end enza, visto che si im p u ta all’ Arte la cap acità d i influ ire su d ette variabili non meno che d i su birne gli effetti; d i fatto, la qu asi totalità d egli stu d i d i sociologia d ell’Arte si concentrano su qu est’u ltim a come variabile GLSHQGHQWH, le cu i m od alità sono ap p u nto ricond otte ai fattori ind icati e sp iegate con il variare d ella configu razione d i qu elli. 76

La nu ova sensibilità teorica p erm ette d i app rofond ire gli sp unti che, negli autori d el p eriod o p reced ente,

più attenti all’ influ enza d ella società

su ll’ op era letteraria , erano rim asti solo accenni d i u na riflessione; d iventa necessario allora p rend ere in consid erazione gli effetti sociali consegu enti all’ interazione tra il testo letterario ed il lettore in qu anto attore sociale. Form uland o il p roblem a d iversam ente, p er trad u rlo nella p roblem atica in

75 76

G. Pagliano, 3HUFKp OHJJHUH, op . cit., p p . 15 - 23 Lu ciano Gallino, 'L]LRQDULR GL VRFLRORJLD, UTET, Torino, 1978 ( 3ª ed . TEA, 1998, p p . 37-38 ).

36


oggetto, bisognerebbe p rovare a risp ond ere alla d omand a: a qu ali esigenze sociali d ell’ ind ivid u o d à risp osta la p ratica d i lettu ra 77? La letteratu ra è a tutti gli effetti un’ istitu zione sociale cap ace d i contribu ire, attraverso il testo e la su a attivazione d a p arte d el lettore, ai p rocessi d i p rod u zione d el significato e d i costru zione e d i mu tam ento d ella realtà sociale . La letteratura op era su ll’ attore sociale ad un livello p rofond o, agend o su l su o im m aginario e sulle sue rap p resentazioni78; ne

med ia l’ esp ressione d elle

em ozioni79; p erm ette la sp erim entazione d ei ru oli sociali80, contribu end o in qu esto m od o ai p rocessi d i socializzazione e d i costru zione d ell’ id entità. Infatti il testo letterario fornisce d elle p ossibilità d i m ed iazione sim bolica che p erm ettono al soggetto d i

d are una form a socialm ente significativa al

rap p orto con il m ond o e con gli altri, e, contem p oraneamente, al rap p orto con il p roprio sé 81. Dal p u nto d i vista d ell’ attore sociale, il testo letterario d iventa u na tra le altre riserve d i risorse simboliche e cu ltu rali a cui il soggetto p u ò attingere per costru ire l’ azione second o le

strategie

che si rivelano più ad atte alle

esigenze d ei d ifferenti contesti d i vita. Si tornerà su qu esto p u nto nelle conclu sioni d el cap itolo 5°.

77 “ Si tratta d i stabilire a su a volta , ciò che viene p rop osto alla società, ovvero qu ali risp oste i libri d ella nostra ep oca offrono ai nostri p roblem i; in qu ale u niverso intellettu ale si situ ano le nostre lettu re e a qu ali p ressioni siamo sottop osti in segu ito ad esse. Una tale ricerca, che ci sembra non sia stata ancora intrap resa, d ovrebbe consentirci d i ottenere inform azioni d el m assim o interesse su l mond o cu ltu rale nel qu ale viviamo, nonché d i chiarire meglio il rap p orto fra letteratu ra e società.” H. Zalam ansky, /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO , op . cit., p . 110 78 Franco Cresp i, Esp erienza esistenziale e coinvolgimento nel testo letterario, op . cit., p p .9 -13 79 ibid em 80 G. Pagliano, Azione sociale e p lu ralità cu ltu rale, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, a cu ra d i F. Cresp i, Franco Angeli, Milano, 1992, p p . 143-148. 81 F. Cresp i, Esp erienza esistenziale e coinvolgim ento nel testo letterario, cit., p . 11; H . D. Du ncan, /DQJXDJH DQG /LWHUDWXUH LQ 6RFLHW\ $ 6RFLRORJLFDO (VVD\ RQ 7KHRU\ DQG 0HWKRG LQ WKH ,QWHUSUHWDWLRQ RI /LQJXLVWLF 6\PEROV ZLWK D %LEOLRJUDSKLFDO *XLGH WR WKH 6RFLRORJ\ RI /LWHUDWXUH, University of Chicago Press, Chicago, 1953 ( 1961, Bed minster, N ew York), p p . 7; 10; 12-13; 17-18; 73-74;106-107.

37


Portand o com e esemp io la ricerca d i J. Dem orgon su lla canzonetta d ’ am ore, Zalam ansky sottolinea l’ im p ortanza p er la sociologia d ella letteratu ra d i u no stu d io che si prop onga d i “ analizzare il contenu to id eologico offerto agli u om ini d ella nostra ep oca, ved ere come i libri trattano i nostri p roblem i e qu ali risolu zioni ci p ropongono.” 82 L’ ip otesi circa la

suscettibilità d ei testi d i Carlos Castaned a a generare

occasioni d i ri-socializzazione, p roblem a che interessa il p resente lavoro, viene inserita nella consid erazione teorica letteratu ra qu ale

luogo

di

d ella fu nzione sociale d ella

p rod u zione e negoziazione d elle

rap p resentazioni d ella realtà sociale e d el sé . Di fatto, l’ ip otesi che un testo p ossa prod urre nel lettore

u na d isp osizione alla ristru ttu razione d ei

contenu ti d ella su a socializzazione rientra nella prosp ettiva sopra richiam ata e trova in essa il su o argom ento d i valid ità teorica 83. Qu esto lavoro si p one a metà strad a tra l’ ambito d i stu d io esclu sivamente testu ale e l’ esigenza d i u na verifica su l camp o, in quanto non interp ella il lettore reale d ei testi d i Castaned a, m a p rend e le m osse d al riconoscim ento d i u n p rocesso d i influ enza già avvenu to ( cfr. introd u zione, p p . 2-3; anche p iù sotto in qu esto cap itolo ), p rocesso d el quale va chiarita la genesi, d a id entificarsi in un percorso che proced e d al testo alla p ratica. Di tale p ercorso avvenu to l’ ind agine vuole esp lorare la p arte che concerne l’ interazione testo-lettore qu ale momento ( d i valore ) eu ristico risp etto al fenomeno riscontrato .

H. Zalam ansky, /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO , op . cit., p . 106. Jacqu es Du bois ritiene che il comp ito d i u na critica sociologica d ebba essere, p iù che la rid u zione d elle letteratu ra a d ei mod elli astratti, qu ello d i “ riattivare i significati grazie ad u n ap p roccio ined ito” cogliend o nell’ op era le im magini d el p rocesso sociale o su e sp ecifiche fu nzioni e d inamiche “ ( Du bois rip orta l’esemp io d el conflitto ). E’ qu ello che in qu esto lavoro si è cercato d i fare attraverso l’ u so d i alcu ni concetti sensibili d ell’ analisi sociologica ( VHOI, senso com u ne, etc. ) Jacqu es Du bois, Per u na critica letteraria sociologica, in /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO, op . cit., p p . 51 – 67. 82

83

38


Si è d etto d ella d ifficoltà d i comp iere verifiche d egli effetti d el testo letterario m ed iante inchieste che coinvolgono il lettore : d a qu i

l’ imp ortanza d i

interrogare il testo in m erito alla fu nzione che d a qu esto p u nto d i vista affid a a se stesso 84 . La d ifficoltĂ d i ind agare gli effetti d el testo sul versante d ella ricezione è stata aum entata in qu esto caso specifico d alla reticenza d ei p raticanti d i tensegritĂ a conced ere inform azioni d i tip o biografico. D’ altro canto, non è stato p ossibile rintracciare ed id entificare i com p onenti d elle com unitĂ virtu ali, estrem am ente attenti a celare la loro id entitĂ , non è stato p ossibile qu ind i entrare in p ossesso d ei d ati circa il loro p rofilo sociologico e la loro biografia, nĂŠ tanto m eno qu antificare le d im ensioni d el fenomeno . Alla presente ind agine d elle com u nitĂ virtuali interessa solam ente l’ esistenza, in qu anto p rova d ella su scettibilitĂ d ei testi p resi in esam e a p rocessi d i ri-socializzazione avvenu ti: il lavoro p rend e le m osse d alla p resa d ’ atto che l’ effetto d el testo su lla realtĂ c’ è giĂ stato, è u n d ato d i fatto con cu i bisogna confrontarsi. Si tratta d i com p rend ere i m eccanism i che hanno su scitato u n cam biam ento a livello ind ivid u ale d u rante e d op o l’ esp erienza d i lettu ra, enucleand o gli elem enti interni al testo che hanno u n qu alche tip o d i relazione con l’ effetto riscontrato . Qu ind i l’ am bito d i ind agine verte su l versante d el testo , esclu d end o il lettore, u na p roced u ra metod ologicam ente valid a 85 anche

se non com p letamente

sod d isfacente, com e si ved rĂ in segu ito.

G. Pagliano, 3URILOR GL 6RFLRORJLD GHOOD /HWWHUDWXUD, op . cit., p . 117 “ E’ qu esto u n risu ltato che conferm a la valid itĂ d ell’ attu ale tend enza a cogliere l’influ enza d el testo nell’ am bito d ei p rocessi d i costru zione d ella realtĂ sociale “ F. Cresp i, (VS HV op . cit., p .13 84

85

39


Si tratta ora d i p assare in rassegna gli

au tori che, anche se in m aniera

im p licita o all’ interno d i altri ord ini d i d iscorso, hanno consid erato la p ossibilità che la letteratu ra, in d eterm inate circostanze, p ossa d ivenire un lu ogo d i costru zione sociale d ella realtà. L’ obiettivo d i qu esta rassegna è qu ello d i selezionare tra le varie p rop oste qu elle che rap presentano d ei valid i pu nti d i riferimento p er l’ ind agine. A voler fare u n breve H[FXUVXV d elle p rim e form e d i riflessione su l rap p orto letteratu ra-società, si p u ò afferm are che nel p ensiero borghese rom antico la cred enza che l’ arte p iù in generale, e la letteratu ra all’ interno d i qu esta, p ossa influ ire su lla società va d i p ari p asso con il conferim ento all’ arte d ell’ u fficio civile e m orale d i elevare e civilizzare gli animi86. Qu esta id eologia d ella fu nzione sociale d ell’ arte e d ella letteratu ra m antiene il su o WHORV d u rante tu tto il xix° secolo, anche qu and o l’ obiettivo cu i l’ arte d eve tend ere d iventa ora la coscienza nazionale, ora qu ella p roletaria, op p ure la solid arietà d elle p arti nell’ organismo sociale 87. Bisogna sottolineare la d istanza che corre tra qu esta concezione, si rip ete, id eologica p erché finalistica , d al riconoscim ento avalu tativo d ell’ im p ortanza d ell’ arte e d ella letteratu ra in qu anto lu ogo d i costru zione sociale d ella realtà, nei d u e sensi d ella rip rod u zione e d ella legittimazione d ell’ esistente e d ella critica d ell’ esistente e/ o d el contribu to al m u tam ento ed alla p rod u zione d i nu ovi significati e nu ove prosp ettive d a cu i gu ard are il m ond o. Di fatto, l’ assegnazione d i u na fu nzione ped agogica d a p arte d ell’ id eologia borghese ha p ortato a p rod u zioni letterarie effettivam ente orientate verso tale com p ito, e qu ind i, p rop rio in virtù d ella forza socializzante d i qu esto camp o d ell’ arte, a contribu ire all’ ad esione d i certe fasce d ella popolazione a 86 G. Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit., p . 14 ; Bosco, U., 5HDOLVPR URPDQWLFR, Sciascia, Caltanissetta-Rom a, 1959 87 G. Pagliano, id em, p . 107-108

40


d eterm inati orizzonti d i valori; come ricord a Pagliano “ il p ensiero sansimoniano ebbe notevole influ enza negli anni 1830-40 anche su scrittori com e H u go, Lam artine, Sand , a loro volta d otati d i am p io raggio d i incid enza” 88. Anche se in qu esto tip o d i pensiero, accom u nato d al finalism o, l’ arte d eve p erseguire u n fine moralm ente ed ificante o com u nqu e socialm ente p ositivo, c’ è u n abbozzo d i riconoscim ento, a volte im p licito, altre volte d ichiarato , com e in Saint-Sim on o in G. Tard e, d el potere d ell’ arte d i influ enzare la realtà, il contesto sociale 89. Come si è visto, anche la censu ra rap p resenta, nel p ensiero m orale, u n sim ile im p licito riconoscim ento. In am bito marxista, il tem a viene affrontato in u n’ accezione rivoluzionaria, ancora u na volta in p rosp ettiva id eologica, com e era accad uto nel caso d ella sociologia d i stamp o p ositivista. Si p ensi ai d ibattiti su lla capacità d ell’ arte d i m obilitare le m asse e p iù in generale su lla su a efficacia p olitica in Unione Sovietica prima e d op o il 1917 90. Sp esso intellettu ali m arxisti, d u rante il XX° secolo, hanno prom osso d ibattiti su l tem a d ell’ efficacia politica d ell’ arte,

articoland o am pie

riflessioni

teoriche al rigu ard o: è qu esto il caso d i Brecht , Lu kacs, Ad orno, Benjam in, p rotagonisti d i una prod uzione i cu i contenu ti in qu esta sed e è im possibile anche soltanto riassu m ere. La scu ola d i Francoforte, consid erand o i p rod otti artistici d ella cu ltura d i m assa fu nzionali al sistem a cap italistico, ha riconosciu to il ru olo socializzante d ell’ arte nella società contem p oranea, la su a fu nzione d i integrazione d ell’ ind ivid u o alla realtà sociale. Parte d i tale riconoscim ento è anche la consap evolezza

d elle potenzialità

d ell’ arte

ibid em. G. Pagliano, 6RFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit., p . 14 e sgg., p . 26. 90 J. Wolff, 7KH 6RFLDO 3URGXFWLRQ RI $UW, op . cit. p . 109. Interessante è al rigu ard o il p ensiero d el ru sso N icolas Rou bakine, la cu i ‘p sicologia bibliologica’ si p rop oneva lo stu d io, con i m etod i p rop ri d elle scienze natu rali, d egli effetti d ella lettu ra d el libro su lla p siche d egli ind ivid u i, su lla società, su lla storia. Si ved a l’ ap p end ice qu arta d i /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO , op . cit., p p . 243 – 251. 88 89

41


autentica d i configurare la p rotesta nei confronti d el reale, ind icand o cosĂŹ i su oi lim iti e, ind irettam ente, la possibilitĂ d i intend ere in maniera d iversa le relazioni tra gli u om ini e tra gli u om ini ed il mond o

91

( qu esta convinzione

è stata p rop ria anche d i vari settori d elle avanguard ie artistiche e, p iÚ d i recente, p arte integrante d egli orizzonti d i id ee d ei m ovim enti sociali d egli anni sessanta e settanta ). Com e osserva J. Wolff:

Dietro tu tto qu esto necessariam ente sta la convinzione che l’ arte, alm eno in certe cond izioni, p ossegga qu esto p otenziale p otere d i trasform azione e che la p ratica cu ltu rale e la p olitica cu ltu rale abbiano u n ru olo d a giocare all’ interno d i u n cambiam ento sociale e p olitico.92

Il tem a d ell’ im pegno p olitico nell’ arte e qu ello d elle p olitiche cu ltu rali sono i d u e m od i in cu i il conferimento id eologico d i un obiettivo , che nel p ensiero borghese era rapp resentato d all’ u fficio civile e sociale d ell’ arte, si riaffaccia in am bito m arxista

93

. L’ arte pu ò essere u no stru m ento al servizio d ella

rivoluzione e d ella rivolta. In qu esto am bito s fa riferim ento alle p otenzialitĂ d ell’ arte nei confronti d ell’ orizzonte sociale che la accoglie attraverso i concetti d i “ rad icalitĂ â€? , “ criticaâ€? , “ u top iaâ€? 94 . 91 G.E. Ru sconi, /D VFXROD GL )UDQFRIRUWH, De Donato, Bari, 1972; Aa. Vv., 7HRULH OHWWHUDULH QHOOD VFXROD GL )UDQFRIRUWH, Savelli, Rom a, 1976; anche P. V. Zina, *XLGD DOOD VFXROD GL )UDQFRIRUWH, Rizzoli, Milano, 1974 ( 1976 ). 92 J. Wolff, op . cit., p . 109. 93 Il tema viene trattato, tra gli altri, nei segu enti au tori e nelle segu enti op ere: Baxand all, M., 5DGLFDO 3HUVSHFWLYHV LQ WKH $UWV, H armond sworth, Pengu in, 1972; Bloch, E. ed altri, $HVWKHWLFV DQG 3ROLWLFV, Lond on, N ew Left Books, 1977; Ehrm ann, J., ( a cu ra d i ), /LWHUDWXUH DQG 5HYROXWLRQ, Boston, Beacon Press, 1967; Marcu se, H ., $Q (VVD\ RQ /LEHUDWLRQ, Boston, Beacon Press, 1969; 6DJJLR VXOOD OLEHUD]LRQH, Einau d i, Torino, 1969 Mehlmann, J., 5HYROXWLRQ DQG 5HSHWLWLRQ 0DU[ +XJR %DO]DF, Berkeley – Lond on, University of California Press, 1977. C. Cau d w ell, nel su o ,OOXVLRQ DQG 5HDOLW\ D 6WXG\ RI 6RXUFHV RI 3RHWU\ MacMillan, Lond on, 1937; ,OOXVLRQH H 5HDOWj, Einau d i, torino, 1950 ) affronta l’ argomento d ella fu nzione sociale d ella letteratu ra d i stru ttu razione d ell’ id entitĂ d a u n p u nto d i vista marxista. 94 Per comp letezza, va d etto che, qu asi come p rosecu zione d i qu esta linea d i p ensiero in tem p i in cu i ogni “ contestazioneâ€? sembra avere p erso d i senso, alcu ni au tori ved ono, com e caratteristica p rop ria d ell’ arte

42


Eagleton, d al canto suo, afferma che è necessario p rend ere in consid erazione le connessioni storiche tra il m od o d i prod uzione e l’ id eologia d i u na società d a u n lato, e d all’ altro il m od o d i p rod u zione letterario e l’ id eologia estetica d el p eriod o, p er ind ivid u are il grad o d i au tonom ia

e d i efficacia d ella

letteratu ra su lla storia 95. In tu tt’ altro camp o d i stu d i viene toccato il p roblem a d a U. Eco, che nel su o saggio “ Del m od o d i form are com e imp egno su lla realtà” 96

ind ivid u a

nella sp erim entazione e nell’ innovazione form ale lo stru m ento attraverso cu i arte e letteratura p ossono incid ere su gli schem i m entali e sociali d i tu tto u n p eriod o storico. Per esem p io, l’ au tore sottolinea la fond am entale fu nzione d i med iazione e d i rifornimento d i griglie interp retative svolta d alla letteratura risp etto alle nu ove

concezioni

d el

cosm o

che

vengono

elaborate

d alla

fisica

contemp oranea: Ancora u na volta la letteratu ra esp rimerebbe il nostro rap p orto con la conoscenza, la nostra inqu ietu d ine d i fronte alla form a che abbiam o d ato al m ond o, o alla forma che non p ossiam o d argli; e lavorerebbe p er p rovved ere alla nostra im maginazione schemi senza la med iazione d ei qu ali tu tta u na zona d ell’attività tecnica e scientifica forse ci sfu ggirebbe, e d iverrebbe veram ente qu alcosa d i altro d a noi, d a cu i al m assim o lasciarci cond u rre.97

contem p oranea, l’ incap acità d i farsi p ortatrice d i u n qu alche ‘p ossibile realizzabile’, d ivenend o la su a carica negatrice u n gioco vu oto e gratu ito. Si ved a, p er esem p io, A. De Paz, /·DUWH QHOO·HSRFD SRVW PRGHUQD, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, a cu ra d i F. Cresp i, op . cit. , p p . 99-109. 95 J. Wolff, op . cit., p . 119. 96 Umberto Ecco, 2SHUD DSHUWD, Bom p iani, Milano, 1962 ( 3ª ed ., 1971, p p . 229 – 284 ). 97 Id em, p . 283

43


Anche Ad orno, Marcu se

e Brecht cond ivid evano l’ id ea che il p otenziale

rad icale d elle arti è d a ricercarsi nell’ influenza e nell’ efficacia d ell’ innovazione d ella form a artistica. 98 N ella critica d el novecento esiste qu ind i u na riflessione, che Eco com p end ia nel su o saggio, che ind ivid u a il m om ento d i efficacia sociale d ell’ arte e d ella letteratu ra nelle op erazioni che l’ artista com p ie a livello form ale. Inoltre in Eco c’ è u n chiaro riconoscim ento d ella funzione cognitiva d ella form a letteraria e d ella su a stretta corrisp ond enza ai p rocessi d i elaborazione d elle visioni d el m ond o. Un’ altra p roposta d ella riflessione sem iotica

interessante risp etto all’

l’ argom ento trattato è quella d ella Kristeva. Per qu est’ u ltim a le attività artistiche sono p ratiche significanti, d ei p rocessi d u rante i qu ali il senso viene prod otto.

Qu ind i la p rod u zione d i realtà, ancor p rim a d i essere

ancorata agli orizzonti cu ltu rali e sociali che fanno d a sfond o a qu alsiasi testo letterario, d iventerebbe il risu ltato stesso d el testo generatore e trasform atore d el senso

in qu anto app arato

99.

N ell’ am bito d ella riflessione erm eneu tica Pau l

Ricoeu r ha am p iamente

ind agato il nesso esistente tra il testo e l’ azione , rilevand o una sorta d i om ologia tra i d u e am biti, tanto che la nozione d i testo sembra essere un bu on p arad igm a p er riferim ento

valid o

l’ azione u m ana e l’ azione per tu tta u na categoria d i testi

sem bra essere un 100.

Per

Ricoeu r

l’ esp erienza um ana ed il d iscorso narrativo sono entram bi accom u nati d alla

J. Wolff, op . cit., p . 125 e sgg. Chiara Giaccard i, 6HQVR LQWHUSUHWD]LRQH LQWHUD]LRQH 3HU XQ DSSURFFLR SUDJPDWLFR DO WHVWR FRPH D]LRQH, Angeli, Milano, 1991, p p . 51 – 51 . Di Ju lia Kristeva si ved ano 6HPHLRWLNH UHFKHUFKHV SRXU XQH VHPDQDO\VH, Ed itions d e Seu il, Paris, 1969; Problem i d ella stru ttu razione d el testo, in 1XRYD &RUUHQWH, n. 54, 1971, p p . 3-19. 100 Pau l Ricoeu r, 'X WH[WH j O·DFWLRQ, Ed itions d u Seu il, Paris, 1986 ; 'DO WHVWR DOO·D]LRQH, Jaka Book, Milano, 1989, trad . G. Gram p a., p . 168. Dell’ au tore si sono anche consu ltati 7HPSV HW UpFLW 7RPH ,, Ed itions d u Seu il, Paris, 1983 7HPSR H UDFFRQWR, Jaka Book, Milano, 1983, trad . G. Gram p a ; 6RL PrPH FRPPH XQ DXWUH, Ed itions d e Seu il, Paris, 1990 ; 6p FRPH XQ DOWUR, Jaka Book, Milano, 1993, trad . D. Iannotta. 98

99

44


loro temp oralità costitu tiva, p er cu i il racconto d iventa u na sorta d i form a D

SULRUL d ell’ azione stessa. Qu esta affinità ha u na ricad uta su l soggetto, p er il qu ale il testo scritto d iventa u na m ed iazione p er m ezzo d ella qu ale egli si com p rend e

in u n m ovim ento d i esp ansione, d i ap ertu ra al significato

attraverso l’ interp retazione e d i ritorno all’ id entità che viene in tal m od o a costituirsi : ( … ) ci chied eremo innanzitu tto qu ale HVWHQVLRQH GHO FDPSR SUDWLFR su sciti la fu nzione narrativa, se l’azione d escritta d eve p otersi equ ip arare all’ azione raccontata. Esam inerem o, p oi, in che mod o il racconto, m ai eticam ente neu tro, si riveli com e il p rimo ODERUDWRULR GHO JLXGL]LR PRUDOH. Su qu esto d u p lice versante, p ratico ed etico, d ella teoria narrativa, p rosegu irà la recip roca costitu zione d ell’azione e d el sé.101

Qu ello che Ricoeu r p rop one

è u n ap p roccio contem p oraneamente

interpretativo e p ragm atico al testo ; infatti, risp etto agli am biti d ell’ atto creativo ( « p oiesis » ) e d i quello d ella ricezione ( “ aisthesis” ), egli ne ind ivid ua u n terzo, la “ catharsis” , nel qu ale :

( … ) l’interp retazione realizza la su a fu nzione in mod o p ieno ( … ) . Attingere il significato im p lica ricontestu alizzare il testo, d argli il p otere d i liberare il d estinatario consentend ogli nu ove valu tazioni d ella realtà. Al su o p otere “ affettivo” d i d istanziamento d el lettore d alla p rop ria emotività im m ed iata si aggiu nge qu ello cognitivo d i chiarificazione, che consente nu ove valu tazioni d ella realtà e p rod u ce u n effetto m orale d i rip ensam ento e trasformazione d i convenzioni e norme.

101

Ricoeu r, 6RL PrPH FRPPH XQ DXWUH, op . cit., p . 231.

45


Solo al livello d ella catarsi com u nicabilità e referenzialità sono m anifeste nelle loro recip roche imp licazioni ( ‌ ).102

Per L. Gold m ann, che si è citato in p reced enza, il testo letterario d Ă form a ad u na visione d el m ond o p reesistente, ap p artenente ad u n grup p o sociale103. La stru ttu ra d el testo è om ologa a qu ella d ella visione d el mond o cu i il testo fa riferim ento; qu est’ u ltima viene d efinita d a Gold mann struttu ra categoriale signficativa o piĂš sem p licem ente stru ttu ra mentale. Il testo letterario p orta al su o livello p iĂš alto l’ espressione d i u na d eterm inata visione d el m ond o. In qu esto caso il testo non è p iĂš solo u n riflesso d ei valori o d ell’ id eologia d i u na societĂ o d ella d istribu zione d i potere esistente all’ interno d i essa, ma u na stru ttu ra

di

significato

socialm ente

cond ivisa

che

contribu isce

alla

costituzione d i d iverse id entitĂ coesistenti in u na stessa societĂ , restitu end o a qu esti insiem i sociali, attraverso la forma letteraria, u na p resentazione d ella loro visione d el m ond o altam ente consapevole e coerente 104.

Qu esto

Chiara Giaccard i, 6HQVR LQWHUSUHWD]LRQH LQWHUD]LRQH , op . cit., p . 123 Di L. Gold m ann si è consu ltato 3HU XQD VRFLRORJLD GHO URPDQ]R, Bom p iani, Milano, 1967; si ved ano anche 0DU[LVPH HW VFLHQFHV KXPDLQHV, Gallim ard , Paris, 1970; 6WUXFWXUH PHQWDOHV HW FUpDWLRQ FXOWXUHOOH Anthrop os, Paris, 1970 . 104 CosĂŹ De Paz riassu me le p rem esse d el metod o genetico-stru ttu ralista d i Gold mann: “ (i) la relazione essenziale fra vita sociale e creazione letteraria non concerne il contenu to d i qu esti d u e settori d ella realtĂ u m ana, m a solam ente le stru ttu re mentali, come categorie che organizzano contem p oraneam ente la coscienza em p irica d i u n gru p p o sociale e l’ u niverso imm aginario creato d allo scrittore. “ Si tratta – è stato osservato ( Jacqu es Leenhard t, 3VLFRFULWLFD H VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, in “ N u ova Correnteâ€? , n. 51, 1970, p . 10 ) – d i u na ricerca d i stru ttu re, cioè d ei rap p orti fra gli ind ivid u i e fra qu esti e l’u niverso e non d i u na ricerca d ei contenu ti calati in tali form e essend o qu esti sovente d el tu tto contigenti e rap p resentand o la zona d i libertĂ assolu ta d ello scrittoreâ€? ;(ii) l’ esp erienza d i u n singolo ind ivid u o è assai trop p o breve e trop p o lim itata p er p oter creare u na sim ile stru ttu ra m entale; “ essa non p u ò essere che il risu ltato d ell’attivitĂ congiu nta d i u n consid erevole nu m ero d ’ ind ivid u i che si trovano in u na situ azione analoga, costitu enti, cioè, u n gru p p o sociale p rivilegiato, ind ivid u i che hanno vissu to p er lu ngo tem p o in m aniera intensiva u n insiem e d i p roblem i e che si sono sforzati d i trovare u na solu zione significativa. Il che significa che le stru ttu re, o p er imp iegare u n term ine p iĂš astratto, le stru ttu re categoriali significative, non sono d ei fenom eni ind ivid u ali, m a d ei fenom eni sociali.â€? ( Lu cien Gold m ann, 0DU[LVPH HW VFLHQFHV KXPDLQHV, p p . 57 – 58 ) ; (iii) la relazione fra la stru ttu ra d ella coscienza d ’ u n gru p p o sociale e qu ella che regge l’u niverso d ell’ op era “ costitu isce, nei casi p iĂš favorevoli p er il ricercatore, u n’ om ologia p iĂš o m eno rigorosa, ma il p iĂš d elle volte anche u na sem p lice relazione significativa “ ( Gold mann, id em, p . 58 ) .â€? A. De Paz, op . cit., p . 261. 102

103

46


autore, com e si è preced entem ente osservato, p u r riconoscend o l’ esistenza nel rap p orto letteratu ra-societĂ d i u n ruolo svolto d a parte d ella p rim a nella genesi d el significato e nella prom ozione d el mu tam ento sociale, tralascia d i ind agarne le form e d i m anifestazione . Si pu ò d ire che

/DQJXDJH DQG /LWHUDWXUH LQ 6RFLHW\

d i H . D. Du ncan è il

lavoro nel qu ale, per la p rim a volta, il tem a trattato viene m esso al centro d i u na riflessione organica. Du ncan, rifacend osi alla riflessione teorica d i

K . Burke106 ,

letteratu ra costitu ita essenzialmente d a atti sim bolici

intend e la

( V\PEROLF DFWLRQV ) ,

insiem i d i imm agini e significati che hanno lo stesso valore d ell’ esp erienza concreta e ne sono anzi l’ ind isp ensabile form a d ’ esp ressione socialmente convalid ata . Essend o l’ esp erienza

semp re com p resa attraverso forme d i med iazione

sim bolica socialm ente cod ificate, la letteratu ra, fornend o queste forme, p erm ette la com prensione d ell’ azione. La letteratu ra, in altre p arole, p rovved erebbe ad organizzare la fase sim bolica d ell’ esp erienza. E’ d agli atti sim bolici, in qu anto rapp resentazioni com p lete d i ru oli, e d alla loro azione sull’ im m aginazione e su lle em ozioni, che il testo letterario d eriva la su a efficacia: Literary d ep iction of a role fu nctions in som ew hat the sam e w ay as p lay among child ren ( ‌ ). Literary sym bols (‌ ) are p resentations of roles w hich are given to ind ivid u als to u se in im agining w hat it w ou ld be like to p lay su ch roles .107

H . D. Du ncan, /DQJXDJH DQG /LWHUDWXUH LQ 6RFLHW\, op . cit. Kenneth Bu rke, 7KH 3KLORVRSK\ RI /LWHUDU\ )RUP 6WXGLHV LQ 6\PEROLF $FWLRQ, University of California Press, Berkeley and Los Angeles – Lond on, 1941 ( third ed ., 1973 ); /DQJXDJH DQG 6\PEROLF $FWLRQ, University of California Press, Berkeley, 1966 . 107 H . D. Du ncan, id em , p . 5 105

106

47


Ogni azione richied e che l’ u so d ell’ im maginazione stru ttu ri un m od ello d i azione p ossibile, e nella letteratu ra l’ im m aginazione “ is the sp ecific m eans by w hich the sym bolic p hases of literary action help society.

( … ) Im agination is an exploratory phase.”

us to enact ou r roles in 108

Per Du ncan la letteratu ra gioca u n ru olo rilevante, nelle società com p lesse , nella costitu zione id entitaria: rifacend osi all’ interazionism o sim bolico, a p iù rip rese sottolinea com e la letteratu ra, nella m isu ra in cui l’ im m ed esim azione nei d iversi

egli

p erm ette

ru oli sociali che rap presenta e m ette in

scena, p erm ette l’ ad ozione d i pu nti d i vista e p ossibilità d i com portam ento d ifferenti d a qu elli

che sono alla base

d ell’ id entità

personale d el

lettore. N elle società com p lesse questa sp erim entazione, d ata la natu ra virtu ale d elle situazioni d i vita create d al testo letterario, p erm etterebbe l’ arricchim ento d ella p ersonalità e la m essa in atto, anche se tem p oranea e revocabile, d i alternative

p ossibili ,

op erazione qu esta

altrim enti

d ifficilm ente realizzabile a causa d ella estrem a sp ecializzazione d ei ruoli e d elle com p etenze p rop ria d i tali società: If he is concerned w ith great art in d em ocratic society, the w riter m u st create form s w hich give u s a m eans for achieving mom ents of p rofou nd integration of the many roles, as w ell as an intensification of the sp ecialized roles, w hich w e are requ ired to p lay in m od ern u rban society.109

-----------------------What w e mean by “ originality” is not that a w riter is able to create great nu m ber of fantasies ( … ) bu t that he p resents new actions, or p hases of social actions, w hich give u s, as w e say, a new life. Ou r self-consciou sness is raised to new intensity becau se w e are able to enter into great u nd erstand ings on a 108 109

id em , p . 16 id em , p .4

48


sym bolic level among characters w hom w e w ou ld know nothing of in ou r ord inary life .110

Ed ancora : Ou r heroes and villains in literatu re are significant

others to u s, like ou r

m others and fathers d u ring child hood , althou gh w e u se these fictive characters only in the sym bolic p hase of action. The range of these significant others has been increased enorm ou sly am ong the literate m em bers of ou r society. Cu ltu re heroes d istant in both tim e and sp ace can now affect u s becau se w e are now enable to enjoy an increasing nu m ber of p ersp ectives u p on ou rselves. Any self, to becom e a self in mod ern society, mu st u se literary sym bols, for in ou r society every im p ortant action is d istribu ted among a nu m ber of ind ivid u als; and , as ou r society becom es m ore com p lex, there is a w id er d istribu tion of roles, as w ell as a greater sp ecialization in roles.

Literary

com m u nication, the fixing of a set of significant symbols w hich w ill have com m on m eanings, consensu s.

is one of

ou r m ost im p ortant w ays of achieving

111

Qu ind i la letteratu ra, p er Du ncan, p resied e alla fu nzione, fond am entale nella elaborazione d el senso d ’ id entità p ersonale, d i assu nzione d el p unto d i vista d ell’ altro e

p erm ette , in tal m od o,

la comu nicazione e l’

interpretazione d ei significati . In quanto istitu zione sociale, la letteratu ra è u n consenso ed al lim ite anche

p otente strum ento d i

d i m anip olazione, nel caso in cui il potere in

u na società si concentri tu tto nelle m ani

d i u na élite

o d i u na singola

istituzione.

110 111

id em , p . 5 id em , p p . 17-18

49


Du ncan è il riferim ento teorico d ella nuova interp retazione che assegna un ru olo alla letteratu ra

nell’ elaborazione ed

innovazione d egli orizzonti

sociali d i significato d ella società. In sintonia con le

consid erazioni d i

Du ncan ,

K. Stierle 112 ved e nella

p seud o-referenzialità d i u n certo tipo d i testi letterari la rad ice d ella loro capacità d i organizzare l’ esp erienza in schem i stru ttu rati astratti ( “ stru ctu ral m atrix” ), schem i d i cui il lettore u su fru isce nel m om ento in cui p artecip a ad ed ificare l’ illu sione d el racconto . La libertà d ata d allo statu to d i finzione d el testo p erm ette così al soggetto d i sp erim entare

nuove

possibilità concettu ali e d i azione

al d i fu ori

d ell’ abitu d ine e d egli stereotipi d ella vita qu otid iana. Anche P. Marand a 113 affronta il rap p orto tra innovazione sem antica ap portata d alla letteratu ra e

inerzia cu ltu rale . Egli istituisce u n p aragone tra

l’ antropologo ed il p oeta ( lo scrittore ) : entram bi introd ucono elem enti p arzialmente estranei alle stru tture sem antiche d i d iscorso cu i sono abitu ati i loro ascoltatori . In qu esto caso si p ossono generare rigetto o accettazione, p erché sono in gioco asp ettative d i accettabilità d el d iscorso cultu ralmente d eterm inate.

Gli scrittori abituano il loro p u bblico a nu ove connessioni

sem antiche. L’ arte

si p rop one com e esplorazione d i

nuove risorse

ind ivid uali , m a Marand a, d ichiarato antropologo stru ttu ralista, confina tale esp lorazione all’ am bito narcisistico d i u n HJR che si d ifend e ed ai processi d i m antenimento d ell’ ord ine d i u na

cu ltu ra che si riafferm a : le m etafore

p oetiche servono ad organizzare lo sconosciuto nei term ini d el conosciu to . Le nu ove connessioni sem antiche cu i abituano gli scrittori, tra l’ altro, avvengono sem pre tra elem enti già esistenti, cioè Marand a non p rend e in Karlheinz Stierle, The Read ing of Fictional Texts, in S. R. Su leim an, I. Crosm an, 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W (VVD\V RQ $XGLHQFH DQG ,QWHUSUHWDWLRQ, Princeton University Press, Princeton, N ew Jersey, 1980, p p . 83 – 105. 113 Pierre Marand a, The Dialectic of Metap hor : an Anthrop ological Essay on H ermeneu tics, in S. R. Su leim an, I. Crosm an, op . cit., p p . 183 - 204 112

50


consid erazione

la possibilità d ell’ app orto d i

elementi au tenticamente

innovativi, com ’ è nel caso d ello scam bio tra cultu re d ifferenti . M. Picard , p artend o d a u n orizzonte teorico p rincip alm ente p sicoanalitico, focalizza la su a riflessione su lla lettu ra, assim iland ola

al gioco. Infatti la

lettu ra, oltre che consentire il libero svolgersi d elle p roiezioni e d elle su blim azioni d a p arte d el lettore, alla stessa stregu a d el gioco infantile p erm etterebbe al soggetto d i sp erim entare la p ropria creatività, la fid u cia nella p rop ria cap acità d i ristru ttu rare il rap porto p er qualche m otivo com p rom esso con il m ond o, infine d i ristru ttu rarsi114 :

Ainsi le lecteu r, le jou eu r, p assent-ils d e l’ Imm aginaire, d e la solitu d e, d e la d étresse d ’u ne d u rée rép étitive ou m orcelée, au Symboliqu e, au x totalités, à la tem p oralité. Dans l’esp ace étrange où il se m eu t, il éd ifie à tâtons, interminablem ent, avec gravité ou ju bilation, u ne bien cu rieu se forme, qu i est p eu t-être au ssi l’im age d e son p rop re corp s. C’est bien d e lu i TX·LO HVW TXHVWLRQ. (… ) Le lecteu r au ssi p eu t manip u ler l’objet d e sa lectu re, et sa lectu re elle – m êm e, qu i le manip u lait. Cep end ant, l’acqu isition d e cette m aîtresse est en étroite relation avec le renforcem ent, grâce à tou t cet exercice, d e ce qu e les p sychologu es ap p ellent les d éfenses p sychiqu es.115

La lettu ra

richied e u n temp oraneo allontanam ento d al contesto in cu i il

soggetto è abitu alm ente imm erso, u n d isinvestim ento d el m ond o esteriore al testo. Qu est’ oblio prend e le forme d i u na m om entanea m essa tra p arentesi d ella qu otid ianità e p erm ette una insostitu ibile occasione d i sp erim entazione:

114 115

Picard , M., /D OHFWXUH FRPPH MHX, Ed . d e Minu it, Paris, 1986, p . 56. id em , p p . 52 - 53

51


Le p érip éties d e l’histoire, les mises à l’ ép reu ve d u héros, les situ ations d e crise au xqu elles nou s nou s som mes id entifiès, la p rogression vers le rèel et la d écou verte conjointe d e l’altérité ( … ) tou t d onc nou s offre u ne sorte d ’ ap p rentissage p articu lier et, comm e tal, irremp laçable.116

La letteratu ra, p roprio com e il gioco a vari stad i d ella vita, serve all’ integrazione ( “ intégration” ) psicologica e sociologica d ell’ ind ivid uo.

L’ argom ento, nella su a com p lessità, tocca anche il problema d i quanto peso effettivo abbia la letteratu ra nell’ influenzare l’ attore sociale e nei p rocessi d i costru zione d i realtà risp etto alle altre tecnologie comu nicative oggi d iffu se nella società; m a tale asp etto d el problema esu la d agli obiettivi d i qu esto lavoro. Il p roblem a veniva preso in consid erazione già nel 1970 d a R. Escarp it:

Dop o l’avvento d ei m ezzi d i com u nicazione d i m assa au d iovisivi, qu esta situ azione tend e u n p o’ a m od ificarsi e la lettu ra p artecip a a u n consu m o cu ltu rale globale la cu i d inamica interna non è ancora ben conosciu ta. Gli ad attam enti cinem atografici, rad iofonici e sop rattu tto televisivi, hanno influ enzato p rofond am ente la visione d ella letteratu ra. Il fu m etto attu alizza le op ere d el p assato, UpSRUWDJH e p u bblicità p op olarizzano lo scrittore e la su a op era al p ari d i ogni altra etichetta d i m arca. Più che u na vita letteraria, che in fond o non è che u na p arte d ella su a attu alità, il consu m atore cu ltu rale p ossied e la visione d i u n im menso menù offerto al su o ap p etito d i svaghi. 117

116 117

id em , p . 161 R. Escarp it, Il letterario e il sociale, in /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO , op . cit., p p . 35 - 36

52


E’ nella lettu ra, qu ale m om ento d i interazione tra testo letterario e lettore, che avviene il p rocesso d i costru zione d ella realtĂ attraverso la creazione d i nu ovi significati o la negoziazione d ei p reced enti. A partire d agli anni sessanta d el novecento vari stu d i d i critica letteraria , d i erm eneu tica, d i estetica d ella ricezione e d i sem iologia hanno messo al centro d ella loro riflessione l’ atto d el leggere, ponend o l’ accento su l ruolo d el lettore nel lavoro d i d ecifrazione d el testo ed attribuend o sem pre m aggiore rilevanza “ ai processi d i ri-lettu ra e d i ri-creazione d el testo d a p arte d ei lettori, a second a d elle loro asp ettative sp ecifiche, nei d iversi contesti storicosociali nei quali la lettura viene effettu ataâ€? 118 . L’ op era letteraria non viene p iĂš consid erata come u na entitĂ ind ip end ente, con u na vita p rop ria, m a come u na possibilitĂ latente nel testo che viene ricond otta all’ esistenza solo nella m isura in cu i esiste u n lettore d isp onibile a riattivarla second o semp re nu ove ri-lettu re. Essend o qu esta consap evolezza lo sfond o teorico che accoglie la p ossibilitĂ d i u na ri-socializzazione letteraria,

anche in qu esto caso si è sentita la

necessità d i p assare in rassegna i piÚ im p ortanti contribu ti su ll’ argom ento. Infatti, essend o l’ ip otetico evento ri-socializzante il d erivato d i u na pratica d i lettu ra, bisogna ind ivid u are nell’ HVHFX]LRQH

il m om ento costitu tivo d i tale p ossibilitĂ

d el testo d a p arte d el lettore , il qu ale, m entre ri-costru isce

il testo p ortand olo a nu ova vita, viene ri-costru ito a su a volta d al testo rileggend osi attraverso d i esso.

F. Cresp i, 0DQXDOH GL VRFLRORJLD GHOOD FXOWXUD, op . cit., p . 195 Scrive Fed erico Bertoni: “ ( la lettu ra ) Somiglia, p er u n’ analogia m u sicale, all’ esecu zione d i u na p artitu ra: leggere equ ivale infatti a realizzare il testo, a trarre in lu ce le su e p ossibilitĂ sem antiche, trasp ortand olo nella realtĂ attu ale d i u n m ond o e d i u n soggetto ( ‌ ).â€? La m etafora d ell’esecu zione d i u na p artitu ra viene u tilizzata d a Pareyson, Jau ss, Rifaterre, Eco. Fed erico Bertoni, ,O WHVWR D TXDWWUR PDQL 3HU XQD WHRULD GHOOD OHWWXUD, La N u ova Italia, Firenze, 1996, p p . 84 – 85. 118

119

53


Qu esto movimento d i ritorno d ell’ attività interp retativa m essa in camp o d al lettore rientra in qu ella p iù generale d inam ica d i circolarità erm eneu tica amp iam ente ind agata d a H . G. Gad am er 120. N on essend o p ossibile u scire d al lingu aggio, p er Gad am er l’ attività conoscitiva non p uò attingere all’ esterno d i u n orizzonte già costitu ito, ad u n m om ento d i neu tralità p riva d i concezioni d ate; i presu p p osti intellettu ali e cu ltu rali sono anzi ciò che consente d i instau rare il d ialogo tra d u e orizzonti storici d i significato. Ma questi stessi p resup p osti vengono a loro volta

trasform ati

attraverso u na p arziale

d al d ialogo , p erm ettend o l’ attività interp retativa fu sione d i orizzonti

121.

Da u n p unto d i vista erm eneu tico, la lettu ra è u n mezzo a d isp osizione d ell’ interp retazione per varcare la d istanza

che sep ara storicam ente e

cu lturalm ente l’ op era d al su o interp rete ed attivare il d ialogo . Gad amer osserva com e il concetto stesso d i lettu ra im p lichi necessariamente u n rap p orto con il fru itore d el testo letto

122;

la

partecip azione d i un

soggetto fru itore alla riattivazione d el testo scritto è qu ind i fond amentale :

Come abbiamo p otu to mettere in chiaro che l’essere d ell’op era d ’arte è gioco che si comp ie solo con la fru izione d a p arte d ello sp ettatore, così si mette in lu ce qu i, p er i testi scritti in generale, che solo nella com p rensione si verifica la riconversione d i u na morta traccia d i significato in senso vivo e concreto.123

Si è già accennato alla riflessione ermeneutica d i P. Ricoeur . Anche per qu est’ u ltim o testo e lettore sono imp licati nei risp ettivi orizzonti, che la H ans Georg Gad am er, :DKUKHLW XQG PHWKRGH , J. C. B. Mohr ( Pau l Siebeck ), Tü bingen, 1965 ( IIª ed . ) ; 9HULWj H PHWRGR, Fratelli Fabbri Ed itori, Milano, 1972; Di Gad amer si è consu ltata anche la raccolta d i interventi intitolata 3HUVXDVLYLWj GHOOD OHWWHUDWXUD, Transeu rop a, Ancona, 1988. 121 Cfr. 9HULWj H PHWRGR, cap . II, p p . 313 - 437 122 id em , p . 199 123 id em , p . 202 120

54


lettu ra p rovved e a mettere in contatto e a fare interagire . Il contributo alla costru zione d el senso avviene d a entram be le parti :

Da u n lato, i p arad igm i recep iti stru ttu rano le attese d el lettore (‌ ). Essi forniscono linee d irettrici p er l’incontro tra il testo ed il su o lettore. ( ‌ ) Da u n altro lato, è l’atto d el leggere che accom p agna la configu razione d el racconto e attu alizza la su a cap acitĂ d ’essere segu ita. Segu ire u na storia vu ol d ire attu alizzarla nella su a lettu ra.124

Il contributo sp ecifico d i H . R. Jau ss al d ibattito su lla relazione d i recip rocitĂ che intercorre tra il testo

ed

il lettore sta nell’ aver sottolineato, d al

versante d i u n’ estetica d ella ricezione, lettu re

interp retative

che

com e l ’ orizzonte

com p letano

la

d elle p ossibili

stru ttu ra

aperta

e

( ap parentem ente ) ind eterm inata d el testo rientri sem p re nelle cond izioni storiche e sociali d i app artenenza d el lettore. :

La teoria d ella ricezione estetica d eve consid erare u n’ op era letteraria nel su o contesto d i esperienza letteraria, in m od o che u na p articolare lettu ra p ossa essere com p resa. Essa d eve anche p orre l’ op era in rap p orto con la storia generale.125

Assu me qu ind i u n p articolare interesse lo stu d io nel tem po d ella catena d ialogica d elle ricezioni

d i u n testo, p iÚ che l’ analisi d i un p resunto

im m u tabile significato interno ad esso. Infatti, nell’ interazione p rod otta d alle Pau l Ricoeu r, 7HPSV HW UpFLW 7RPH ,, op . cit., p . 151. J. Wolff, op . cit., p . 160. Di Jau ss si ved ano : /LWHUDWXUJHVFKLFKWH DOV 3URYRNDWLRQ GHU /LWHUDWXUZLVVHQVFKDIW, Univ.- Dru ckerei GmbH, Konstanz, 1967 ; 3HUFKq OD VWRULD GHOOD OHWWHUDWXUD", Gu id a, N ap oli, 1969; 5H]HSWLRQVlVWKHWLN XQG OLWHUDULVFKH .RPPXQLNDWLRQ LQ $XI GHQ :HJ JHEUDFKW, H . Su nd , M. Timm ermann ( hrsg.), Konstanz, 1979; (VWHWLFD GHOOD ULFH]LRQH, Gu id a, N ap oli, 1988; $HVWKHWLVFKH (UIDKUXQJ XQG OLWHUDULVFKH +HUPHQHXWLN, Su hrkam p , Frankfu rt, 1982; (VSHULHQ]D HVWHWLFD HG HUPHQHXWLFD OHWWHUDULD, Il Mu lino, Bologna, 1987-88, 2 voll. 124

125

55


d om and e che i lettori gli rivolgono, un testo manifesta le sue p otenzialità latenti, rispond end o in m aniera d iversa ai d ifferenti contesti nei qu ali le interrogazioni si caricano d i senso. Jau ss intend e il p u bblico d ei lettori com e u n “ com posto d inam ico, u n cam p o d i reazioni che si m od ifica ad ogni nu ova lettu ra (… ).” 126 Anche nell’ ap p roccio fenom enologico d i W. Iser 127 il testo, p reso a sé, è solo u n insieme d i p agine scritte senza significato né vita; p er esistere com e op era letteraria, esso d eve venire concretizzato d a u na coscienza

( qu ella d el

lettore ) che, u tilizzand o gli schem i d i riferim ento p resentati d al testo e riem p iend one i vu oti ( “ blanks” ), si attiva nella p rod uzione e rip rod u zione d el significato . La lettu ra non coincid e né con u na fu nzione p recostitu ita nel testo, né con le p roced u re soggettive messe in atto d al lettore; sem m ai è u na realizzazione che si situa nell’ incontro d i un atto con u na forma. L’ attività d el lettore è u na vera e p rop ria second a creazione, o ri-creazione d ell’ opera letteraria, nella qu ale qu esti m ette in op era tu tta u na serie d i attività:

strategie com binatorie,

p rotensioni e ritensioni,

anticip azioni,

sm entite d i congettu re etc. Il camm ino d el lettore trascorre tra qu esti giochi d i aspettative fino a form are u n’ imp ressione d i realtà nella qu ale il soggetto si apre all’ interazione tra le nu ove p rosp ettive d ischiusegli d alla narrazione e qu egli elem enti d el passato personale e sociale, a cu i egli ha attinto per colm are le lacune d el testo. N on esiste una corrisp ond enza tra testo e m ond o reale né tra testo ed u n solo significato, qu ind i non esiste u na sola interp retazione valid a. Il testo è u na stru ttu ra p olisemantica ed ind eterminata. Il significato viene

fissato d al

F. Bertoni, op . cit., p . 95 . Di Wolfgang Iser si ved ano 7KH ,PSOLHG 5HDGHU 3DWWHUQV RI &RPPXQLFDWLRQ LQ 3URVH )LFWLRQ IURP %XQ\DQ WR %HFNHWW, Johns H op kins University Press, Baltim ore,1974; 7KH $FW RI 5HDGLQJ D 7KHRU\ RI $HVWKHWLF 5HVSRQVH, Johns H op kins University Press, Baltimore, 1978; / DWWR GHOOD OHWWXUD XQD WHRULD GHOOD ULVSRVWD HVWHWLFD, Il Mu lino, Bologna, 1987. N el p resente lavoro si è tenu to conto in p articolare d i qu est’ u ltim o testo . 126

127

56


lettore, che p erò non p uò inventare qu alsiasi cosa p erché la sua attività interpretativa viene com u nque in qu alche mod o ind irizzata d alla struttu ra testu ale. Il grad o d i convergenza d i testo e lettore d eterm ina la p rod u zione d el significato.

(… ) Iser contrap p one fin d al p rincip io il m od ello d i u na relazione bivalente, p er cu i il p rocesso scorre sem p re nei d u e sensi come interazione d ialettica, facend o d el testo u na gu id a e d el lettore u n p rod u ttore attivo d i significato. L’op era, second o qu esto ap p roccio fenom enologico, sorge alla vita p er la fu sione d i d u e intenzioni ( o p oli ) che si trovano a convergere nella lettu ra: qu and o il “ p olo artistico” , com e testo d ell’ au tore, incontra il “ p olo estetico” d ella realizzazione d el lettore, si scava a m ezzo tra i d u e u n oggetto d inam ico e virtu ale, che non p u ò com baciare con la realtà d el testo né con la soggettività d el singolo ind ivid u o: è l’ op era letteraria.128

Il binario su l qu ale il testo incanala in maniera flessibile l’ attività d el lettore è, p er Iser, u n mod ello p recostituito d i lettore interno al testo stesso : LO OHWWRUH

LPSOLFLWR. Il lettore imp licito è qu ella “ rete d i stru tture d i risposta-invito che offre ad ogni lettore concreto un ru olo p restru ttu rato che lo cond u ce ad afferrare il testo, p er u n’ interazione necessitante” 129 . Anche

Eco 130

cred e che il testo p reved a per il lettore u na serie d i

com p etenze, che egli riassu me nella figu ra d el lettore m od ello, tali d a p erm ettere la p iena fru ibilità d el significato nel m om ento in cu i vengono sod d isfatte . Il lettore m od ello, nell’ interazione testo-lettore, guid a lu ngo i tragitti p resup p osti d i sp ecifiche com p etenze enciclop ed iche le p ossibilità interpretative d el lettore reale. F. Bertoni, op . cit., p . 76 id em , p p . 76-77 . 130 Cfr. U. Eco, /HFWRU LQ IDEXOD, Bom p iani, Milano, 1979

128

129

57


Eco d istingu e le op erazioni che il lettore com p ie in intensionali ed estensionali131: le p rim e si realizzano sui vari livelli d elle stru ttu re d iscorsive, narrative ed attanziali e id eologiche, le second e rigu ard ano p rim i riferim enti non im pegnativi alla realtĂ ( le “ estensioni p arentetizzateâ€? ), qu ind i il riferim ento ai m ond i rap presentati e

le p revisioni sul corso d egli eventi,

oltre che le inferenze che il lettore com p ie p er riem p ire i vuoti d el testo ( le “ passeggiate inferenziali� ); le classi d i azioni estensionali, combinand osi ed interagend o con le elaborazioni avvenu te su l p iano attanziale ed id eologico, sfociano nell’ attu alizzazione d el contenuto d el testo e nella costru zione d el PRQGR SRVVLELOH generato a p artire d alla narrazione. Per J. Cu ller 132

il lettore d eve essere d otato d i ad egu ate e com p lesse

com p etenze letterarie che, sole, lo mettono nella cond izione d i convertire in significati le sequ enze verbali. Il lettore, d ovend o

recup erare il testo ai

m od elli d i coerenza previsti d a una d ata cultu ra p er rend erlo verosim ile , si im p egna in tu tta u na serie d i op erazioni

testu ali

d i selezione, d i

id entificazione , d i d om inazione etc. La riflessioni d i Cu ller m ette in risalto il ru olo p erform ativo d ella cu ltu ra a tu tti i livelli d ell’ incontro tra u n testo ed il su o lettore.

Il ru olo attivo d el lettore viene ulteriorm ente enfatizzato nelle riflessioni teoriche d i H olland , Bleich, Fish . Se p er Rosenblatt la d inamica d ella lettu ra conserva u na m od alità transazionale, p er i tre au tori si p u ò p arlare d i u na vera e prop ria p sicologia d ella lettu ra 133.

Cfr. lo schem a riassu ntivo contenu to alla p . 72 d i /HFWRU LQ IDEXOD . Jhonatan Cu ller, Prolegomena to a Theory of Read ing, in Su leim an, R. S., Crosm an, I. , 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W op . cit., p . 53 e sgg. 133 F. Bertoni, op . cit., p . 107 e sgg. 131

132

58


Per H olland 134, che si rifà alla teoria p sicanalitica, il lettore p roietta d urante la lettu ra d elle fantasie inconscie nel testo, il cu i contribu to

si rid u ce alla

fu nzione d i convalid a d elle d inam iche d i d ifesa d ell’ id entità d ell’ io ed a qu elli che H olland chiam a tem i d ’ id entità. Evid entem ente qu esta prosp ettiva non p otrebbe essere utile nel caso d i u no stu d io testu ale, come il presente, che volesse m ettere in connessione gli effetti d el testo con la socialità costitu tiva d el soggetto se H olland non riconoscesse che l’ id entità è d ata d a sistem i d i IHHGEDFN tra l’ io ed il mond o, IHHGEDFN che si attivano, alla fine, anche nel rap p orto d i lettu ra. Per Bleich, invece,

la lettu ra è u n’ attività esclusivam ente soggettiva, nella

qu ale sono centrali i processi cognitivi d el soggetto e non c’ è contribu to d a p arte d el testo. I testi non esistono se non com e oggetti sim bolici nella mente d el lettore, il qu ale attiva una serie d i p rocessi d i com p rensione interiori che non sono in alcu n m od o controllati d al testo. Anche p er Fish l’ esp erienza d ella lettu ra si concentra sul p olo d el soggetto e qu ind i l’ analisi d i essa d ovrebbe rigu ard are le m od alità d ell’ esp erienza e gli effetti che ne d erivano. Le strategie interpretative m esse in cam p o d al lettore vengono attribuite a d elle prop rietà d el testo che, in realtà, non esistono se non nella mente d el lettore. Fish, com e Bleich, cred e che le strategie interp retative si generino a livello d i grup p o , e non ind ivid uale: sono le com u nità che sanciscono la correttezza d ella lettu ra d i u n testo. Per R. Escarp it qu ello che si viene a creare nell’ interazione lettore-testo è u na sorta d i “ gioco d ei qu attro cantoni” tra coscienza ed inconscio d el soggetto e significante e significato d ella scrittu ra, con

l‘app arentem ente infinita

p ossibilità d ialettica com binatoria che ne d eriva, ed il cu i risu ltato è sem pre N . H olland , 7KH 'LQDPLFV RI /LWHUDU\ 5HVSRQVH, Oxford Univ. Press, Oxford , 1968; /D GLQDPLFD GHOOD ULVSRVWD OHWWHUDULD, Il Mu lino, Bologna, 1963; )LYH 5HDGHUV 5HDGLQJ, Yale University Press, N ew H aven-Lond on, 1975. 134

59


u n “ equilibrio – ad egu amento o op p osizione – fra la pred isp osizione ( d el lettore, par. agg. ), e la p rop osta d i questo p rod otto sociale che è il libro.â€? 135 A. De Paz cosĂŹ sintetizza le osservazioni d i Escarp it: Per qu anto rigu ard a la GpPDUFKH GX OHFWHXU il critico francese osserva che l’ atto d i lettu ra rip rod u ce nelle su e grand i linee l’atto d ella scrittu ra, anche se nel caso d el lettore non si p u ò p arlare d i p rogetto bensĂŹ d i p red isp osizione che gli d eriva d alla su a formazione scolastica, d alle p rop rie esp erienze d i lettu ra anteriori, d alla su a inform azione e sop rattu tto d alla su a p roblem atica p ersonale. L’ elem ento p sicologico risu lta qu i intimam ente legato a qu ello sociale. Per Escarp it la p roblem atica

second o la qu ale il lettore d ecod ifica il libro

realizzand o l’op era in ciò che la concerne, è conscia o su bconscia, form u lata o inform u lata, m a è tu ttavia sem p re ind ivid u ale. La GpPDUFKH d el lettore si d isp iegherebbe , cosĂŹ, su d u e p iani: d a u n lato qu ello d el p ensiero concettu ale e d ell’imm aginazione obiettiva, entram be socializzate, d all’ altro qu ello d el sogno, d ell’ossessione, d ella fru strazione, le u ne e le altre trad u cend o la su a libertĂ in u na situ azione che il libro ricond u rrebbe a u n’esp erienza p articolare. Prosegu end o nella su a argomentazione Escarp it rileva che la grand e d ifferenza fra il lettore e lo scrittore è che p er qu est’ u ltimo l’ elem ento p sicologico si situ a p rim a d ella form u lazione d ell’op era e si trova qu asi interamente fu ori d el p rocesso mentre p er il p rimo è u no d egli elem enti essenziali d ella su a p red isp osizione qu and o affronta l’op era e fa p arte d el p rocesso.

136

Per inqu ad rare le prop oste p resentate, si p u ò u tilizzare lo schem a utilizzato d a F. Bertoni nel su o lavoro su lle teorie d ella lettu ra, testo a cui ci si è amp iam ente rifatti nelle p agine p reced enti137.

Robert Escarp it, /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO, op . cit., p . 31 Alfred o De Paz, $OFXQH WHQGHQ]H DWWXDOL HWF , op . cit., p p .552-570 ( p p . 554-555 ) 137 L’ altro testo a cu i si è fatto riferim ento è stato il cap . 3° d el giĂ citato saggio d i Chiara Giaccard i, 6HQVR LQWHUSUHWD]LRQH LQWHUD]LRQH. 135

136

60


Egli

raggru p pa gli au tori

attorno ai

p oli d ella

relazione d uale testo

letterario-lettore, in base all’ enfasi p osta sull’ u no o su ll’ altro term ine d el binom io : ai d u e estrem i si trovano, d a u n lato, le teorie sem iotiche d el testo, che rid u cono il lettore ad una funzione testu ale e, così facend o, lo incollano al significato d ell’ op era, e d all’ altro le p ratiche d ecostruzioniste, che assegnano al lettore il com p ito infinito d i sp ostare, d isfare, d ifferire u n significato per altro inattingibile, e quind i negano qu alsiasi interp retazione corretta 138; nel m ezzo ci sono le grad azioni p ossibili d ell’ interazione e d ella recip rocità , che fanno ru otare l’ evento d ella lettu ra contem poraneam ente su i card ini d elle stru ttu re p recostitu ite d el testo H su quelli d ei m eccanism i d i interp retazione e d ecod ifica interni al lettore. J. Wolff, d opo aver confrontato il p ensiero d i H irsc, Gad am er, Iser e Jau ss, così inquad ra il p roblema d a un p u nto d i vista sociologico: Il lettore è gu id ato d alla stru ttu ra d el testo, il che significa che l’arco d elle p ossibili lettu re non è infinito. Ma, cosa ancora p iù imp ortante, il mod o in cu i il lettore o la lettrice imp egna se stesso/ a nei confronti d el testo e costitu isce il significato, è in fu nzione d el p osto che qu esti occu p a all’ interno d ella id eologia e d ella società. In altre p arole, il ru olo d el lettore è creativo ed al tem p o stesso situ ato. 139

In conclu sione, oltre le d ifferenze d i p osizione tra le varie teorie d ella lettu ra sem brerebbero esistere d ei comu ni d enom inatori. La lettu ra è un’ attività collaborativa. E’ sim ile ad un contratto che viene stip ulato im p licitam ente nel m om ento in cui il lettore, ap rend o u n libro, cred e al m ond o fittizio che si app resta a costru ire, com e se fosse vero, 138 In realtà Bertoni sottolinea com e il d ecostru zionism o, d ecentrand o anche il soggetto, ap ra u n camp o d i estesa “ intertestu alità” che su p era la d icotomia testo-lettore riassorbend ola nel p roblema d el lingu aggio. 139 J. Wolff, op . cit., p . 162

61


caland osi, con le p rop rie com p etenze interpretative, in un ru olo sd op p iato che p uò anche ricord are le regole d i u n gioco. La prassi d i lettu ra che non trad isce il testo non è qu ella che si attiene ad u na p resu nta interp retazione valid a ( che in realtà non esiste né all’ interno d el testo né fu ori ), m a u na p ratica

cap ace d i sintonizzare su lle

esigenze

autentiche e vitali d el p resente le d om and e poste d all’ op era letteraria, in m od o tale d a p rod u rre u na sem p re nuova ed inesau ribile consonanza p regna d i significato

140.

140 “ 7UDGXWWRUH, WUDGLWRUH non è u na form u la vana, bensì l’ afferm azione d i u na realtà necessaria. Ogni trad u zione è u n trad im ento, m a u n trad im ento che p u ò essere creatore qu and o consente al significante d i significare qu alcosa anche se il significato originale è d ivenu to insignificabile. Ora, ogni lettu ra al d i fu ori d el contesto ( … ) è in u na qu alche m isu ra u na trad u zione. In altri termini l’ eterna TXHUHOOH d egli ad attamenti non ha alcu n senso. L’ad attamento non è che u n caso p articolare d ella lettu ra. Proiettand o su lla cop p ia EttoreAnd romaca la m itologia d el red u ce e d ella ved ova d i gu erra, Girau d ou x ha certam ente trad ito Omero, ma lo ha fatto rivivere in mod o au tentico p er d ei nu ovi lettori. Pu ò accad ere anche che si elim ini qu anto l’ au tore ha ritenu to essenziale e che si conservi qu anto invece è second ario. E’ qu esto il caso d i Robinson Cru soe d ei Viaggi d i Gu lliver d ei qu ali è stato conservato soltanto l’asp etto sp ettacolare m arittim o ed esotico ad u so d ella letteratu ra infantile, d imenticand o in qu anto ap p ariva d ifficilmente com u nicabile, il loro significato imp licito p rofond o. Ma il cinem a sovietico non ha avu to d ifficoltà ad inventare u n Gu lliver imp egnato nella lotta d i classe e la robinsonata è stata u tilizzata p er tre secoli p er illu strare tu tti i tip i d i id eologie alle qu ali Defoe è in ap p arenza estraneo. Ma in ap p arenza soltanto, in qu anto si p u ò trad ire qu alsiasi op era , si p u ò imp orre a u n’op era qu alsiasi interp retazione. Ogni testo informativo p u ò essere l’oggetto d i u n controsenso m a in tal caso l’informazione è d istru tta. Solo d a u n’ op era letteraria si p ossono trarre nu ovi sensi senza d istru ggerne l’id entità. Ved iamo qu i u n qu arto criterio d i d efinizione d ella sp ecificità letteraria: è letteraria u n’ op era su scettibile d i venir “ trad ita” , ovvero u n’op era che p ossied e u na d isp onibilità tale che è p ossibile, senza che essa p erd a la su a id entità, ricavarne in u n’altra situ azione storica u n d iverso significato d a qu ello ap p arentem ente visibile nella su a situ azione storica originale. Qu esta d isp onibilità, ovviamente, non è inesau ribile. Qu elle che noi d efiniam o op ere eterne sono op ere il cu i contenu to latente non è stato ancora esau rito. Si p u ò d ire soltanto che u n’ op era è tanto p iù letteraria – ovvero letterariam ente “ valid a” – qu anto p iù la su a d isp onibilità e d u nqu e la su a cap acità d i com u nicazione è p iù d u revole e p iù estesa.” R. Escarp it, /H OLWWpUDLUH HW OH VRFLDO, op . cit., p p . 28 - 29

62


La restante p arte d i qu esto cap itolo si occu p a d i d efinire i criteri d i verifica d ell’ ip otesi ed i su oi limiti e d i argom entare la scelta d ei m etod i u tilizzati p er verificare attraverso l’ analisi d el

testo

la p resenza d ei requ isiti

selezionati. Qu ali requ isiti d evono avere i testi d i Castaned a p er essere d etti suscettibili d i generare occasioni d i ri-socializzazione 141 ? Bisogna d ire a che cond izioni u n testo si fa su scettibile d i generare occasioni d i ri-socializzazione , d efinire in m aniera

u nivoca tali cond izioni e p oi verificare

se qu este cond izioni

vengono d ate nelle op ere d i C., attraverso u na ri-lettu ra d ei suoi scritti gu id ata d ai criteri op erativi in preced enza d efiniti con l’ intento d i rinvenirvi p rove d i convalid a d ella tesi che si vuole d im ostrare. Le cond izioni d i verifica esp licitate d evono corrisp ond ere agli

elem enti

effettivam ente p resenti nel testo. Se si riscontra la presenza d i qu esti elem enti, bisogna ind ivid u are in che grad o p er m ezzo d i essi la narrazione si p resta ad innescare la ristru ttu razione d el soggetto nel lettore. N on esistend o una letteratu ra sul tem a a cu i attingere note m etod ologiche , si sono d ovu ti ad ottare d ei p u nti d i p artenza

mantenend o ap erta la

p ossibilità d i riad attare nel corso d ell’ esp lorazione d el testo i criteri

alle

esigenze d i attend ibilità e verifica d ell’ ind agine 142 .

141 Per ri-socializzazione qu i si intend e ciò che P. Berger e T. Lu ckm ann hanno p referito ind icare con il term ine ristru ttu razione. Cfr. P. L. Berger, T. Lu ckm ann, 7KH 6RFLDO &RQVWUXFWLRQ RI 5HDOLW\, Dou bled ay and Co., Gard en City, N ew York, 1966; /D UHDOWj FRPH FRVWUX]LRQH VRFLDOH, Il Mu lino, Bologna, 1969 (1999, trad . d i M. Sofri Innocenti e A. Sofri Peretti, p . 214 e sgg. ). Le cond izioni d i verifica d ell’ ip otesi sono state costru ite a p artire d agli elementi che qu esti d u e au tori hanno selezionato com e rilevanti all’ interno d el loro m od ello d i ristru ttu razione – ri-socializzazione. 142 Il lavoro che p iù si avvicina a qu esto p rogetto è qu ello che Gorge Ju st ha cond otto su “ Il tam bu ro d i latta” d i Gü nter Grass. Sfortu natam ente, non esistend o la trad u zione inglese d i qu esto testo, si è p otu to solamente p rend ere atto d ella su a esistenza alle p agine 175-177 d i Theories of Literatu re in the Tw entieth Centu ry , d i D. W. Fokkem a e E. Ku nne-Ibsch, op . cit. : “ ( Ju st ) m ette in p rim o p iano la qu estione centrale : se l’ op era d i Grass favorisca il sorgere d i u na ‘coscienza critica’ nel lettore. L’ aggettivo ‘critica’ significa ( … ) la cap acità d i su p erare gli orizzonti d i asp ettative d el lettore e d i rifiu tare d i sottoscrivere lo VWDWXV TXR p olitico e sociale.” Georg Ju st, 'DUVWHOOXQJ XQG $SSHOO LQ GHU ´%OHFKWURPPHOµ YRQ * QWHU *UDVV 'DUVWHOOXQJVlHVWKHWLN YHUVXV :LUNOXQJVlHVWKHWLN, Athenäu m, Frankfu rt, 1972.

63


La com plessità d ell’ argom ento richied e d i p rend ere in consid erazione un insiem e d i fattori143.

Cond izioni alle qu ali u n testo rientra nella d efinizione d ell’ ip otesi: 1) si stabilisce che u n p rocesso d i ri-socializzazione è sensibile a tem i correlati al VHOI , al consenso su lla realtĂ , alla p rescrizione d i atteggiam enti ed al

confronto d i regole com p ortam entali e/ o m od elli d i vita tra loro d iversi, a d iscorsi su ll’ DOWUR variam ente inteso, p er es. il p rossimo,

ciò che non è

u m ano ( m ond o anim ale e vegetale, realtà natu rali ), la morte . Il testo in qu esto caso si confronta con le p ietre angolari d ella socializzazione e con i contenu ti che fanno d a base all’ accord o intersoggettivo su lla realtà , rend ono p ossibile la

comp rensione e fond ano la certezza d i vivere in u no

stesso m ond o. La m essa in d iscussione d i questi tem i all’ interno d ell’ op era p otrebbe comp ortare la m essa in d iscu ssione d egli stessi all’ interno d el lettore, vera la

sim biosi che viene a costitu irsi d urante l’ attivazione e

l’ esecu zione d el testo nella pratica d i lettu ra. Se tali tem i fanno p arte d el d iscorso narrativo, questo è u n elem ento a favore d ella p ossibilitĂ che il testo a cui il d iscorso ap partiene sia u n testo su scettibile d i generare occasioni d i ri-socializzazione. La p resenza d i p articolari tem i d a sola non è u na cond izione bastante. Bisogna valutare anche il mod o in cu i il d iscorso narrativo, attraverso i p ersonaggi, gli ambienti e gli eventi, si fa carico d i qu esti tem i.

“ Second o Memm i u no stu d io sociologico d ell’ op era letteraria p u ò essere svolto in alcu ne d irezioni d i ricerca che sono sop rattu tto: a) sociologia d ei generi e d elle form e; b) sociologia d ei temi; c) sociologia d ei caratteri e d ei p ersonaggi; d ) sociologia d egli stili. “ ( sott. agg. ). A. De Paz, $OFXQH WHQGHQ]H DWWXDOL QHOOD VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD HWF , op . cit., p . 569 nota 20 144 Ci si sta ovviam ente riferend o al VHOI cosĂŹ com e è stato d escritto e concep ito p rim a d a G.H . Mead e su ccessivam ente d agli interazionisti simbolici. Si ved a la nota al rigu ard o nel cap itolo 4°. 143

64


2 ) infatti possono d arsi una serie d i cond izioni che logicam ente favoriscono l’ afferm arsi d el p rocesso ri-socializzante se : - nel testo si riconosce un conflitto od u no scontro tra d u e o p iù visioni d el m ond o 145; - i p ersonaggi ( com preso il p rotagonista ) incarnano in vari m od i qu esto conflitto; - u no o p iù p ersonaggi

sono

p ortatori

p ositivi / non p roblem atici

d i un

orizzonte d i valori d iverso d a qu ello d el lettore; - la stessa visione d el m ond o d el lettore viene cond ivisa d a u no o p iù p ersonaggi problem atici d iversi d ai p reced enti. Se

qu esti casi sono com p resenti,

narrazione

allora , nella m isura in cu i

nella

il p ersonaggio-p u nto d i vista estraneo al lettore si afferm erà

p ositivam ente d avanti alla vita ed alle situazioni d ate rispetto al p ersonaggio cognitivam ente ed assiologicam ente vicino al lettore, si avrà la p ossibilità , attraverso m eccanism i d i id entificazione e d i d istanza d a m ettere in luce ed analizzare , che il testo prod uca nel lettore una crisi d elle certezze d el VHOI ed u na ristru ttu razione d ei su oi contenu ti second o le coord inate p iù o m eno esp licitamente su ggerite d al d iscorso narrativo 146 . 3 ) si stabilisce che su d i u n p rocesso d i ri-socializzazione p ossano influ ire gli stratagemm i retorici intenzionalm ente m essi in op era d all’ au tore. In qu esto caso si tratta d i d imostrare che l’ u so d i certe strategie persu asive p u ò favorire, a second a d ei casi concreti, una p artecip azione em otiva e 145 N ell’accezione gold manniana d el termine, d i cu i si sono viste a grand i linee le caratteristiche nelle p agine p reced enti e che verrà rip resa ed articolata nelle conclu sioni. 146 La critica che p otrebbe essere mossa a qu esto tip o d i argom entazione è la stessa a cu i ha risp osto H. Zalamansky : “ Potrem mo sentirci d ire , ad esem p io, che u n au tore non scrive a fini p rop agand istici p er u n m ercato id eologico, ma il su o scop o è essenzialmente la creazione d i u n u niverso estetico. Ora, in consid erazione d i ciò, u n libro non d ovrebbe trasm ettere alcu na inform azione, p oiché non è u n d ocu m ento e d u nqu e non p u ò essere interrogato p er conoscere u n p roblema o u n avvenimento. E’ vero, risp ond iam o noi, ( … ) u no scrittore non si p rop one essenzialm ente d i p rend er p artito nella su a op era e a volte non ci p ensa affatto. Ciò non d i meno, egli si accosta alla realtà in u n certo mod o, fa agire d ei p ersonaggi, segu e u n ‘d iscorso’ che p ossied e u n contenu to. (… )” L’analisi d ei contenu ti etc., in /H OLWWqUDLUH HW OH VRFLDO, op . cit., p . 107. Anche Ju st cred e che u n m otivo d i efficacia nella form azione d ella ‘coscienza critica’ nel lettore sia d ato d alla contrarietà d elle d isp osizioni D SULRUL d i qu est’ u ltim o risp etto all’ orientam ento narrativo d el testo. D. W. Fokkem a, E. Ku nne-Ibsch, op . cit., p . 176. Si ved ano anche le consid erazioni d ella nota su ccessiva.

65


cognitiva

p rofond a

d a p arte d el lettore.

Si d eve ind agare il grad o d i

intenzionalità d a parte d ell’ au tore nel mettere in op era certe struttu re d i d iscorso, p erché queste p otrebbero essere u n ind izio d i u na p rogettualità ( e nel caso d i Castaned a il sosp etto è forte, visto il contesto che ha generato la su a p rod u zione letteraria e le motivazioni

che sono d ietro d i essa ,

intim am ente legate a quel contesto, com e si è sp iegato nel cap .1° ) avente per obiettivo la messa in d iscussione d elle certezze d i cui il lettore è p ortatore in qu anto ind ivid u o socializzato. Qu ind i , riarticoland o i p reced enti p assaggi e p roblematizzand o le afferm azioni fin qu i fatte, si d irà che u n testo genera occasioni d i risocializzazione : - se p rop one id ee, valori e d iscorsi su lla realtà che: 1) esu lano d alle id ee, d ai valori, d ai d iscorsi su lla realtà d i cu i è p ortatore il lettore in qu anto ind ivid u o socializzato ( altrim enti non farebbero

altro che conferm are e rafforzare

l’ id entità preced ente ); ed 2) entrano in conflitto , nel tessu to narrativo, con gli stessi . Da sola questa cond izione non sem bra su fficiente a fare d i un testo letterario il terreno d i u na ri-socializzazione , in qu anto il lettore p otrebbe rifiu tare le id ee contenu te nel testo, o accettarle

con qu el grad o d i tolleranza con cu i

viene sp esso d isinnescata la carica sovversiva d ella d iversità. In qu esto caso le com p onenti d i p artecip azione e d ’

id entificazione

p rop rie d el gioco

narrativo non p orterebbero il lettore a vivere u na au tentica crisi d elle su e certezze 147.

Si p otrebbe criticare la p remessa che u n testo SURSRQJD id ee o valori o che FRQWHQJD d elle id ee, p er il m otivo che, ancora u na volta, u n testo letterario non p u ò essere rid otto a stru m ento d i d iffu sione d i u n’ id eologia. Per il m om ento basterà risp ond ere che u n testo, se non altro, è DQFKH qu esto, cioè è, tra le altre cose, il p rod otto d i u na d eterm inata visione d el m ond o che rip rod u ce second o m od alità ovviamente comp lesse e d a m ettere in lu ce e con la qu ale instau ra u n certo tip o d i d ialogo. Si rim and a, p er u lteriori consid erazioni, alle conclu sioni. 147

66


- se esso genera u na forte id entificazione tra il lettore e qu elle figure narrative che si fanno carico d elle m ed esim e id ee, valori, d iscorsi d i realtà d el lettore. Anche in qu esto caso la sola id entificazione non pu ò bastare, perché il lettore p otrebbe id entificarsi profond am ente con un p ersonaggio m a p oi d ecid ere d i circoscrivere l’ esperienza sp erim entata alla virtu alità d i u n m ond o solamente im m aginario. - se è cap ace / ha la portata d i mettere in questione o in crisi le certezze d el lettore perché le stesse certezze, su l p iano d ella narrazione, sono incarnate d a u n p ersonaggio che sp erim enta / va incontro ad u na crisi e perché l’ oggetto d el conflitto sono in p articolare qu ei tem i148 che al p u nto 1 si sono ind ivid u ati com e assu nti base d i ogni socializzazione, cord e p rofond e che , toccate, coinvolgono nella loro totalità le cred enze, le asp irazioni, le p aure inconsce , i card ini d el vissu to ind ivid u ale in qu anto p rod otto d i una socializzazione. Qu esto terzo elemento d iventa d iscrim inante: u n testo nel qu ale p rend e la p arola u na visione d el mond o aliena, se p rovoca nel lettore un qu alche tip o d i id entificazione e p rod u ce u na crep a

nelle su e cred enze

e/ o nella

concezione che egli ha d i sé stesso, sarà p iù atto d i un altro testo p rivo d elle p reced enti caratteristiche a generare u n’ assim ilazione d el nu ovo m od o d i ved ere le cose ed il m ond o p rop osto d al testo stesso. - se si ind ivid u ano nel testo elem enti che perm ettono d i asserire l’ esistenza d i u na intenzione esp licita d ell’ autore d i sovvertire , nel lettore, l’ ord ine d elle p riorità e la concezione d el m ond o, p er fare p osto ad u n nu ovo ord ine d i cose che viene p resentato come intrinsecam ente

migliore risp etto al

A p rop osito d ell’ analisi d ei tem i, bisogna consid erare i singoli elementi nelle loro relazioni recip roche, e non com e le d iverse voci d i u n elenco casu ale; qu ind i bisognerà tenere a m ente l’avvertenza d i Zalamansky, il qu ale ricord a che “ u n libro inoltre è u n fenomeno globale: d ed icarsi all’ analisi d el contenu to significa isolare u na certa p arte d ell’ insieme che ha u n’u nità estetica, fram mentarla artificiosam ente.” L’analisi d ei contenu ti etc., in /H OLWWqUDLUH HW OH VRFLDO, op . cit., p . 109 148

67


p reced ente. In qu esto caso d eve esistere qu alche nu ova p ossibilità latente nel testo stesso e d isp onibile ad u n recu p ero d a p arte d el lettore. Com p resenti le p reced enti qu attro

cond izioni ( d iversità d ell’ orizzonte

cu lturale, p resenza d i forti m eccanism i d i id entificazione, cap acità d i m ettere in crisi le p reced enti certezze e p rogettualità mirante ad una qualche form a d i conversione ), un testo p u ò d irsi su scettibile d i generare occasioni d i risocializzazione nel lettore. Da u n p u nto d i vista op erativo, si p roced e qu ind i: 1) alla

ricostru zione d ella storia e d el

d iscorso narrativo attraverso gli

stru m enti d ell’ analisi narratologica, al fine d i m ettere in evid enza all’ interno d el testo le visioni d el m ond o d i cu i si fanno p ortatori i personaggi e le d inam iche d i id entificazione/ d istanza che p ossono scatu rirne . Rip rend end o lo schem a illu strato d a Marchese 149, la narrazione p u ò essere

scom p osta nel segu ente m od o:

eventi

storia:

esistenti

testo narrativo:

p rocessi

d iscorso:

stasi 149 Che a su a volta illu stra u no schem a d i S. Chatman. Angelo Marchese, /·RIILFLQD GHO UDFFRQWR 6HPLRWLFD GHOOD QDUUDWLYLWj, Arnold o Mond atori Ed itore S.p .a, Milano, 1983 ( 9ª ris. Oscar Saggi, 2000 ).

68


Se la storia è il contenu to d ella narrazione, il d iscorso è il mod o in cu i il testo p resenta, tessend oli tra loro, gli eventi e gli esistenti,

la form a che viene

d ata a questo contenu to. N ella categoria d egli eventi Chatman

150

d istingu e tra D]LRQL ed DYYHQLPHQWi;

in qu ella d egli esistenti tra SHUVRQDJJL ed DPELHQWL. N el su sseguirsi d egli eventi

e d egli avvenimenti avviene u na WUDVIRUPD]LRQH, il cam biamento d i u na

situ azione p reced ente attraverso d elle rottu re e/ o u na evolu zione. Qu esto cambiam ento, nella categoria d ei p rocessi, p uò essere un IDUH d ei p ersonaggi

o qu alcosa che accad e m osso d a cau se esterne ai p ersonaggi, cioè un DYYHQLUH.

N ella mod alitĂ d ella stasi d el d iscorso rientrano gli enu nciati d i HVVHUH.

E’ evid ente che, d al p unto d i vista d ell’ analisi testu ale risp etto ai problem i p osti d all’ ip otesi d i fond o, risu lta d i estrem o interesse portare alla lu ce le d inam iche d i trasform azione che coinvolgono i p ersonaggi e l’ azione, p erchĂŠ è nell’ azione che i p ersonaggi m anifestano l’ orientam ento d i valore d i cu i sono portatori. Per qu anto rigu ard a i p ersonaggi, si ritiene u tile ind agarne anche il loro statu to attanziale, u tilizzand o il m od ello p arad igmatico d i Greim as 151 :

“ Tanto il p ersonaggio qu anto l’evento sono necessari alla narrativa d al p u nto d i vista logico ( ‌ ). Le storie esistono soltanto d ove si p resentano sia eventi che esistenti, e non vi p ossono essere eventi senza esistenti.â€? S. Chatm an, 6WRU\ DQG 'LVFRXUVH, Cornell University Press, Ithaca, 1978; 6WRULD H GLVFRUVR /D VWUXWWXUD QDUUDWLYD QHO URPDQ]R H QHO ILOP, Pratiche Ed itrice, Parm a, 1981, p .117. Per l’ analisi d ella narrazione d a u n p u nto d i vista form ale si è fatto am p io riferim ento anche al lavoro d i Clau d e Brem ond , /D ORJLTXH GX UpFLW, Seu il, Paris, 1973 ; /D ORJLFD GHO UDFFRQWR, Bom p iani, Milano, 1977. 151 Per l’ u tilizzazione d ella p rop osta narratologica greim asiana ci si è rifatti p rincip almente al testo /HV $FWDQWV OHV $FWHXUV HW OHV )LJXUHV, in 6pPLRWLTXH QDUUDWLYH HW WH[WXHOOH, ĂŠd it p ar Chabrol, C., Coqu et, J. C., Larou sse, Paris, 1973, p . 161 sgg. ; *OL DWWDQWL JOL DWWRUL H OH ILJXUH, in 'HO VHQVR ,,, Bomp iani, Milano, 1984 ( ed . or. 'X 6HQV ,, (VVDLV VpPLRWLTXHV, Ed itions d u Seu il, Paris, 1983 ) , ed a J. Cou rtĂŠs, ,QWURGXFWLRQ j OD VpPLRWLTXH QDUUDWLYH HW GLVFXUVLYH, Librairie H achette, Paris, 1976. “ Second o Greimas esistono tre livelli d el racconto che bisogna ind ivid u are nell’ analisi semiotica d el testo: 1) u n livello p rofond o d elle istanze fond amentali che stru ttu rano il senso, d efinibile in u n PRGHOOR FRVWLWX]LRQDOH ( o stru ttu ra elem entare d ella significazione ) d i carattere logico ( è il qu ad rato semiotico, p ar. agg. ); 2) u n livello su p erficiale intermed io d ove le istanze p rofond e sono investite d alla antrop om orfizzazione narrativa regolata GDO PRGHOOR DWWDQ]LDOH; 3) u n livello d i manifestazione d ei significanti testu ali d el racconto. Qu est’ u ltim o livello, che p otremm o d efinire lingu istico-stilistico ( con riferim ento al racconto scritto ), non interessa in m od o sp ecifico lo stu d ioso e comu nqu e non è il lu ogo d ecisivo d ella costru zione d el senso.â€? A. Marchese, op . cit., p . 37 150

69


DESTIN ATORE

2**(772

AIUTAN TE

62**(772

'(67,1$7$5,2

23326,725(

Dove il rap p orto tra Destinatore e Destinatario istituisce nella narrazione l’ asse d el sap ere, quello tra Soggetto ed Oggetto d esid erato l’ asse d el volere ed infine qu ello tra Aiu tante ed Opp ositore l’ asse d el p otere152. Lo stu d io d egli enu nciati narrativi rigu ard anti u n Soggetto-eroe che m uove verso

un

Oggetto d i valore

p er conqu istarlo è necessario

alla

com p rensione d egli elem enti che la narrazione ritiene essere significativi, p er esem pio p er qu anto concerne

le d im ensioni d ella com p etenza o d el

m and ato . Bisogna a qu esto p u nto chied ersi se è legittim o ad op erare u n m od ello d i analisi d el racconto ap plicand olo a d ei testi che, com ’ è nel caso d i Castaned a, sono d ei resoconti au tobiografici. N el caso sp ecifico in qu estione, p erò, si tratta d i au tobiografie rom anzate, nelle qu ali si p u ò semp re riconoscere u na stru ttu ra narrativa con un eroe-soggetto che riceve un com pito-m issione ed attraverso d elle prove ed u na acqu isizione d i com petenza si app ropria, sem pre parzialm ente ed in m aniera non-d efinitiva, d ell’ oggetto d el d esid erio. Bisogna sottolineare la necessità, anche in u n lavoro sociologico su lla letteratu ra, d i questo tip o d i “ d elicata analisi formale d i tip o semanticoPer u na rassegna critica d egli ap p rocci al p roblema d el p ersonaggio si ved a G. Marrone, 6HL DXWRUL LQ FHUFD GL SHUVRQDJJLR, CST, Torino, 1986. 152

J. Cou rtés, op . cit., p . 62 e sgg.

70


lingu istico , che sola p u ò d ar conto d ella sp ecificitĂ d ella p rod u zione letterariaâ€?

153.

Ancora su lla bontà d i u n’ analisi narratologica in sociologia

d ella letteratu ra, vale la p ena citare p er esteso i seguenti brani :

La lettu ra d el testo letterario è stata trad izionalm ente affrontata second o tre p rosp ettive. L’u na tend e ad evid enziare second o teorie e m etod i relativi al testo, le su e caratteristiche ( d i tip o lingu istico, stilistico, sem antico, etc. ), la su a sp ecificitĂ , la ricond u cibilitĂ d i genere, e d a ciò fa d iscend ere d elle ip otesi d i leggibilitĂ , che p ossono essere consid erate anche attu azioni d i u n p rogram ma costitu ito d al testo. Le altre, trascu rand o qu alsiasi ip otesi relative al testo, hanno affrontato l’evento d el leggere u tilizzand o m etod i d i osservazione e rilevazione p sicologici o sociologici. ( ‌ ) Qu este p rosp ettive ( ‌ ) non si sono incontrate, non facend osi carico generalm ente la ricerca p sicologica e sociologica d elle sp ecificitĂ p rop oste d ai lingu isti, sem iologi, teorici d ella letteratu ra e restand o la teoria letteraria d all’altro lato p riva d i riscontri emp irici ( ‌ ). 154

Il p u nto è che i cod ici estetici op erano com e influ enze che med iano tra l’ id eologia e p articolari op ere artistiche frap p onend o se stessi come insiem i d i regole e d i convenzioni che mod ellano i p rod otti cu ltu rali e che d evono essere u sati d agli artisti e d ai p rod u ttori cu ltu rali. ( ‌ ) Le form e d ella p rod u zione artistica a d isp osizione d ell’artista esercitano u na p arte attiva nella costru zione d ell’op era d ’arte. In qu esto senso le id ee e i valori d ell’artista, essi stessi form atisi socialm ente, sono m ed iati d a convenzioni letterarie e cu ltu rali d i stile, d i lingu aggio, d i genere e d i vocabolario estetico. (‌ ) Ciò com p orta che nel leggere i p rod otti cu ltu rali d obbiam o com p rend ere la loro logica d i costru zione e i p articolari cod ici estetici im p egnati nella form azione d i qu esti p rod otti. N ell’op era l’ id eologia non è esp ressa nella su a form a p u ra e l’op era stessa non agisce com e veicolo p assivo.

153 154

G. Pagliano, La lezione d i Gold m ann, in ,O 0XOLQR, Bologna, XIX, n. 212, nov.-d ic. 1970 G. Pagliano, 3HUFKp OHJJHUH op . cit., p p . 15-16

71


ed ancora, p oco oltre:

Qu esta rip resa d i interesse p er l’analisi semiotica in p articolare ha favorito lo svilu p p o d i u na estetica sociologica che è in grad o d i inglobare l’estetica come u no d ei livelli d eterminanti p er su o p rop rio d iritto, sp ecificand o le stru ttu re letterarie ed artistiche attraverso le qu ali viene formu lata. N el caso d ella p rod u zione letteraria l’analisi formalista ci consente d i analizzare la stru ttu ra d ell’intreccio, i vari artifici letterari imp iegati e gli u si sp ecifici d el lingu aggio e ci consente anche d i ind ivid u are il m od o in cu i qu esti elem enti letterari influ enzano l’id eologia e la trasform ano.155

Anche K. Bu rke p ropone d i interessarsi alla form a che il testo letterario d Ă al conflitto ( “ agonâ€? ) : “ First : We shou ld w atch for the d ram atic alignm ent. What is vs. w hat.â€? 156 Per Duncan la com p rensione d elle m otivazioni che sostengono l’ azione d eve p roced ere d alla sod d isfazione d i alcu ne d om and e fond am entali : “ ( ‌ ) w ho is involved in the act w e are consid ering, w hat he is d oing, by w hat m eans, w here, or u nd er w hat cond itions, and , finally, for w hat p u rp ose.â€?

157

Entram bi gli au tori qu ind i sottolineano la rilevanza sociologica d i un ind agine su i p ersonaggi e su ll’ azione.

Janet Wolff, op . cit., 117. K. Bu rke, 7KH 3KLORVRSK\ RI /LWHUDU\ )RUP op . cit., p . 69 157 Du ncan, op . cit., p . 86 155

156

72


Si interroga ricorrenti

inoltre il testo

158.N ella

cercand o d i ind ivid u arne i

tem i

narrazione i tem i p ossono essere recu p erati, second o la

m etod ologia p rop osta d a Burke e ripresa d a Du ncan, d allo stu d io d elle im m agini e d el loro uso. In qu esto m etod o gli atti

sim bolici ( tra i qu ali

rientrano anche quelli lingu istici ) vengono consid erati com p letamente efficaci su l piano d el com portam ento . I nomi che d esignano u na situ azione non sono solo u n veicolo d i com u nicazione, m a forniscono anche u na attitu d ine struttu rata nei confronti d i qu ella situ azione ( sono YHUEDO JHVWXUH

IRU WKH LQGXFHPHQW RI FRUUHVSRQGLQJ DWWLWXGHV

) attraverso u na gam m a

di

d irettive im p licite, d i p red isp osizioni, d i asp ettative, d i strategie d i azione p reviste e raccom and ate. Quind i lo stu d io d ei tem i, p iĂš che essere u no sterile esercizio d i riesu m azione d el contenu to, rap p resenta

u n im portante

stru m ento d i analisi sociologica: “ A sociology of literatu re m u st cod ify the variou s strategies w hich artist have d evelop ed for nam ing situ asions.� 160. I brani che segu ono chiariscono qu esta p roposta op erativa :

Many m etap hors for social action are p ossible. For op erational p u rp oses it is enou gh to state clearly w hich m etap hor ( ‌ ) is to be u sed ; collect and ord er d ata in term s of it; and state a conclusion w hich can be valid ated throu gh reference to the d ata. Literature as Equ ip m ent for Action cap . VI d i /DQJXDJH DQG

/LWHUDWXUH LQ VRFLHW\, p . 86

“ Vi è u na ‘p ratica’ p rimitiva d ella qu ale d obbiamo occu p arci in p rimo lu ogo e che consiste nella com p osizione d i u n rep ertorio, nell’ osservazione d elle analogie e d elle ind u zioni congru enti. “ Charles Bou azis, La teoria d elle stru ttu re d elle op ere, in /HWWHUDWXUD H VRFLHWj a cu ra d i R, Escarp it, op . cit., p .91 159 H . D. Du ncan, op . cit., p . 87 160 id em , p . 85 158

73


Withou t su ch w ays of p ointing at certain elem ents com m on to both au d ience and speaker, there can be no com m unication at all. Bu t in this nam ing process the artist seeks to affect hu m an action, for, as w e u se su ch nam es, w e evoke attitu d es in others, and hence in ou rselves. Id em , p . 90

Bu rke’ s techniqu e of sym bolic analysis consists of cod ifying the “ associational clusters” in the w ork of a w riter or sp eaker. The basic u nit for such analysis is the image, not the w ord , sentence, p aragrap h, or other lexical u nits as su ch. H e contend s that the w ork of every w riter contains a set of im p licit equ ations w hich are m anifest in certain kind s of acts, im ages, p ersonalities, and situ ations w hich exp ress the w riter’ s notions of heroism , villainy, consolation, d esp air, etc. The interrelationship s among these clu sters of im agery w ill lead to u n u nd erstand ing of the w riter’ s m otives. (… ) These clusters of im ages and the interrelationship among them are both p rivate and p u blic. (… ) We m u st sp ecify the im age or im ages w hich w e consid er to be rep resentative of the symbolic w ork; key im ages w hich w e classify in term s of frequency, intensify, relational linkages, or other categories. ( … ) Selecting rep resentative im ages, classifying associational clu sters, and

charting their interrelationships constitu te essentially a

stru ctu ral app roach. ( … ). id em , p p. 90 -91 Meaning in exp ressive langu age occu rs in im ages w hich are related to one another w ithin the stru ctu re of a given w ork in term s of the id eas or valu es of the au thor. ( … ) Within any sym bolic w ork there are d ep ictions of actions, the exp ression of attitu d es as incip ient acts, the d eclaration of id eas, and the 74


d evelop ment of im ages. That is, im ages are abou t som ething, they are not simp ly p atterns or ornaments. What they are abou t w ill be d etermined by the p hase of action in w hich they are invoked in the w ork u nd er consid eration. Persu asion and Id entification in Rhetoric, cap . VIII , p . 110 Bu t, w hile this m ay be the “ id ea” in his w ork, it is no exp ressed as an id ea bu t in terms of images, and it is w ith these that w e m u st begin ou r hard , concrete analysis. If w e ask, for exam p le, w hat kind s of im ages a w riter u ses to characterize his heroes, w hat actions he honors, w hat events he consid ers sacred , w e are on the w ay to a cod ification of honorific im ages and , finally, of the valu e system of the w riter. Once w e have ind icated enou gh of these, w e can begin to classify them. The assu mp tion basic to this m ethod is that langu age is a p hase of action, that w e act in term s of how w e name things as m u ch as how things ( … ) affect u s throu gh instincts, d rives, etc. Even if w e assu me that langu age sym bols are m erely “ signs” or referents to som e kind of reality w hich m u st be exp lained by extra-symbolic factors, w e still m u st d evelop sp ecific sociological categories for these. ( … ) For sociologists, like p sychoanalysts, m u st be able to d em onstrate w hat they mean by the sp ecific sociological com p onent in symbolic u sage ( … ) . p p . 112-113

The search for these im age , their relationship to id eational images ( secu rity as linked w ith the m other, for exam p le ) and the recognition of the relationship betw een im age and id ea ( w ith the d evelop ment of sp ecific techniqu es for analysing su ch relationship s ) are the bases for Bu rke’s analysis of all sym bolic m aterial. N ote, n. 28, p . 235

Infine si valu ta l’ intenzionalità p rogettu ale d ell’ au tore attraverso l’ analisi d elle strategie retoriche all’ op era nel testo

161.

La sociologia d ella letteratu ra cerca d i p ond erare nella m aniera p iù oggettiva il p eso effettivo che ha il p rogetto poetico nello stru tturare la d inam ica d ella ricezione. Senza necessariamente cad ere nella concezione m istificante d ello scrittore-creatore,

è legittim o tenere conto

d el significato intenzionale

d ell’ au tore, ricostru ibile anche d alla lettura d i d iari, lettere, interviste etc. 162 : L’ au tore inteso come fonte creativa fissa, u niform e e

non-costitu ita è

effettivam ente morto. Anche il concetto d el d om inio d ell’au tore nel testo è 161 Per p rend ere familiarità con il cam p o d ella retorica qu anto p otesse bastare agli obiettivi d el lavoro si è consu ltato il 0DQXDOH GL UHWRULFD d i A. Plebe, Laterza, Rom a, 1988. 162 J. Wolff, op . cit., p p . 139 – 148.

75


rim asto ap erto a d om and e. Ma l’au tore, ora inteso com e costitu ito nel lingu aggio, nell’id eologia e nei rap p orti sociali, conserva u na im p ortanza centrale, sia in rap p orto al significato d el testo ( … ) che nel contesto d ella com p rensione sociologica d ella letteratu ra.

163

Per Gold m ann la sociologia d ella letteratu ra d eve valutare le reali intenzioni d ell’ au tore “ com e u n ind ice fra gli altri, u na sorta d i riflessione su ll’ op era, che gli ap p orta d elle su ggestioni come qu alsiasi altra op era critica, m a che d eve giud icare alla lu ce d el testo senza accord argli nessu n p rivilegio” 164. Si pu ò anche richiam are in qu esta sed e la riflessione d i W. Booth, p er il qu ale la letteratura q p roced im ento retorico, form a inscind ibile d ai contenu ti u m ani, attitu d ine p recostitu ita a com u nicare ed im p orre u n sistem a d i norm e e giu d izi d i valore 165 : Le intenzioni, p er qu anto oscu re e anticonvenzionali p ossano essere ( … ) sp rigionano u n’energia retorica che ind u ce com u nqu e il lettore ad inferirle e a cond ivid erne i valori ( … ).166

N el su o saggio Duncan riassu me le id ee d i Burke su lll’ uso d ella retorica com e categoria d i analisi sociologica :

A p rop ortional typ e of analysis ( … ) consid ers other elem ents. These are the hortatory or p ersu asive fu nctions of sym bols in the p rod u ction of co-operative and nonco-operative attitud es ( … ) and the w ay in w hich sym bols are u sed to “ nam e” or chart exp erience ( as in the p roverb or aw ), so that w e can act effectively. id em , p . 190. A. De Paz, op . cit., p . 562. 165 W. Booth, 7KH 5HWKRULF RI )LFWLRQ , The University of Chicago Press, Chicago, 1961 & 1983; 5HWRULFD GHOOD QDUUDWLYD, La N u ova Italia, Scand icci ( Firenze ), 1996. 163

164

166

F. Bertoni, op . cit., p . 11.

76


Literature as Equ ipm ent for Action, cap . VI, p . 87 Bu rke hold s that, once w e consid er the sym bolic w ork as a com m u nication to an au d ience, w e cannot analyze it w ithou t making u se of theories of rhetoric ( w hich he conceives of as the stu d y of efficient verbal m eans for affecting a given au d ience ). ( … ) The im p ortance of Bu rke’s analysis of rhetoric ( and his review of theories of rhetoric ) lies in his analysis of how the sp eaker m akes his ap p eals. ( … ) There is no schem e of sym bolic analysis w hich d oes not assu m e ( imp licitly or exp licitly ) that the sym bolic w ork is ad d ressed to another. p . 88

Rhetoric is the u se of langu age as an ind u cem ent to action ( … ). Su ch ind u cem ent alw ays takes the form of ad d ress in a situ ation w here there are three elem ent - sp eaker, sp eech, and “ sp oken to” ( or au d ience ). (… ) Rhetoric, then, “ is the stu d y of the p ersu asive asp ect of langu age, the fu nction of langu age DV DGGUHVVHG, as d irect or rou nd abou t ap p eal to real or id eal au d iences , w ithou t or w ithin” . The sim p lest kind of p ersu asion takes p lace w hen the sp eaker “ talks ou r langu age.” Bu t in analysis this tu rns ou t to be far from sim p le, for it involves the p rop er u se by the sp eaker of w ord s, gestu re, tonality, ord er , im age, attitu d e, and id eas before w e id entify w ith him . In this sense rhetorical d evice ( enthym em es, Aristitele’s “ p laces” , etc. ) are not ornam ents bu t fu nctions in the act of p ersu asion, for the p u rp ose of these d evices is to m ove u s to exp ress ou rselves in sp ecific w ays. (… ) The relation w ithin the triad of sp eaker, sp eech and au d ience m u st, how ever, be analysed in term s of the sym bolic action itself. For, w hile w e may know a great d eal abou t the natu re of the occasion on w hich the rhetoric is u sed , the character of the sp eakers, or the end s w hich the sp eaker and au d ience m u st to achieve, w e still mu st exp laine how all these are m anifest in the sym bolic m aterial. Rhetoric ap p eal is em otional, im aginative, and hortatory, w hile p hilosop hical or scientific d iscou rse is rational, id eational, and concep tu al. The best exam p le of the im aginative u se of w ord s is to be fou nd in p oetry. The d istinction betw een concep tu al and p oetic d escrip tions of an object, su ch as a hou se, is that , w hile the concep tu al hou se is a d w elling of a certain shap e, material d imensions, etc., the p oetic hou se is m ad e u p of id entification. Persu asion and Id entification in Rhetoric, cap . VII, p .109

In rhetoric , on the other hand , the “ other” is not an heretic w ho m u st be d estroyed , exorcised , interd icted , or excomm u nicated bu t a very necessary com m u nicant, w ithou t w hom , ind eed , no rhetorical search for agreem ent w ou ld be p ossible. ( … ) The stu d y of rhetoric 77


show s u s how w e accep t the d ivisiveness of the “ I” and the “ Me” , the “ I” and the “ You ” , and the “ I” and the “ They” and finally overcom e it by variou s sym bolic id entifications.(… ) Bu rke insists that, if w e are to talk abou t m od ern societies , w e m u st accep t com p etition as basic in com m unication and m ake u se of accep tance and rejection as p olar constru cts. Certainly, this fits the facts of m od ern comm u nicative exp erience far better than d oes the heavy emp hasis on conform ity in noncom p etitive situ ations. N ote, n. 17, p p. 233, 234

Problem i d i criterio circa la scelta d ell’ oggetto su cu i com p iere l’ analisi

Il problem a d el criterio d i d elimitazione d ell’ am bito d ell’ analisi rigu ard a, oltre che le cond izioni d i verifica d ell’ ip otesi, anche il restringim ento d el 78


camp o d ’ ind agine, e qu ind i la scelta d i u n testo nell’ ambito d ella vasta p rod u zione letteraria d i Castaned a. I risu ltati ottenu ti su qu esto testo d evono in qualche m od o essere estend ibili alle altre op ere d ell’ au tore, senza che qu esto im plichi un allargam ento d ei confini d ella ricerca all’ intera p rod u zione con u n lavoro d i app rofond ita com p arazione intertestu ale . Si è p roced u to in via p reliminare ad u na p rim a lettu ra d i tutte le opere e ad u n app rofond im ento d ella conoscenza d ei singoli testi, p er entrare in confid enza con ognuno d i essi167; qu esti d u e WRXU d i ricognizione sono stati effettu ati su lle trad u zioni italiane d ell’ autore. Per p oter p relim inare

ad op erare u n

criterio d i scelta, si è d ovuta

effettu are u na

rid u zione d i comp lessitĂ , in qu alche m od o arbitraria com e

qu alsiasi rid u zione d i com p lessitĂ . N ella p rod uzione letteraria d i Castaned a si p ossono d istingu ere tre d iverse isotop ie: 1 ) u n resoconto nell’ insiem e cronologicam ente ord inato e coerente d elle tap pe d ell’ ap p rend istato e d ella storia d el gru p po d i sciam ani; 2 ) u na d escrizione d el sistem a d i conoscenza d egli sciam ani; infine 3 ) u na d escrizione d el mod o d i vita d egli sciam ani d etta la ‘via d el gu erriero’ .

167

Tu tto il lavoro comp iu to su i testi d i Castaned a è stato caratterizzato d allo sforzo d i sap er ascoltare la d iversitĂ lasciand ola p arlare e d i d eform are il meno p ossibile le com p onenti d el sistem a cognitivo d egli sciam ani m essicani forzand ole nelle griglie d i qu alche D SULRUL sociologico. Si concord a con P. Jed low ski qu and o egli si riferisce ad u na sorta d i im p licazione etica che d eve caratterizzare la sociologia d ella p lu ralitĂ cu ltu rale: “ Essa d ovrebbe consistere nel rifiu to d i rid u rre o norm alizzare la comp lessitĂ d elle d ifferenze e nel tentativo invece d i ascoltarle e interp retarle. Ciò è assai meno sem p lice d i qu anto sem bri a p rima vista, sp ecialm ente p er u na corp orazione p rofessionale che fino a p oco temp o fa cercava p iĂš d i d ar voce all’altro che d i ascoltarla, p erchĂŠ significa rend ersi conto che qu alsiasi fenomeno si stu d i è incap su lato in u na sp ecifica forma d i vita che occorre p rim a comp rend ere e p oi trad u rre con la massim a fed eltĂ p ossibile. E qu esto richied e d elicatezza, u m iltĂ e p aziente esercizio, tu tte cose p iĂš facili ad enu nciare p rogram m aticam ente che a fare.â€? Paolo Jed low ski, 3OXUDOLVPR 3UHJLXGL]LR H FRPXQLFD]LRQH, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p . 235 . Si ved ano anche al p rop osito: F. Cresp i, (UPHQHXWLFD H ULFHUFD VRFLDOH, in G. Bechelloni ( a cu ra d i ), ,O PXWDPHQWR VRFLDOH LQ ,WDOLD, N ap oli, Ligu ori, 1989, p p . 29 – 45; F. Cassano, $SSURVVLPD]LRQH, Bologna, Il Mu lino, 1989.

79


La ‘via d el gu erriero’ è

il sentiero fatto d i scelte e cambiam enti che gli

sciamani d evono p ercorrere lu ngo il corso d ella loro vita se vogliono d iventare ‘u om ini d i conoscenza’ . Per ciò stesso, essend o incentrato su l cam biam ento e su lla trasform azione p ersonale, il tem a d el gu erriero ricad e in p ieno nell’ am bito d i u n d iscorso su lla

su scettibilità

d el testo letterario a

stim olare occasioni d i ri-

socializzazione. Per il su o p ragm atismo, il tem a rim and a con p iù forza d egli altri d u e ad un fare effettivo, ad un ambito operativo extra-narrativo, sebbene anche la com p onente conoscitiva p ossa avere u n’ im p ortanza notevole com e tem a d i ri-socializzazione. Bu ona la p reced ente trip artizione tematica, si è scelto -RXUQH\ WR ,[WODQ

168,

il

terzo scritto d i Castaned a d el 1972, in quanto esso è risu ltato il testo più im p regnato d el m otivo d el ‘gu erriero’ , nel qu ale cioè vengono p assate in rassegna in m aniera p iù esau stiva le unità d i

azione che p rod u cono il

cambiam ento nel com p ortam ento d ell’ app rend ista. Consid erand o u n caso a p arte il testo “ A Scuola d allo Stregone” , per l’ amp iezza che in esso assu m ono le d escrizioni d egli stati d i consapevolezza ind otti d alle piante p sicotrop e, le altre op ere sono p iù orientate verso la com p onente conoscitiva ( “ Una Realtà Sep arata” , “ L’ Isola d el Tonal” , “ Il Fu oco d al Profond o” , “ L’ Arte d i Sognare” ) o verso il racconto d ella storia d el gru p po ( “ Il Second o Anello d el Potere” , “ Il Dono d ell’ Aqu ila” ). In JtI è fortem ente p resente anche la comp onente conoscitiva. Ciò che è invece m eno centrale nella narrazione è la storia d el gru p p o d i sciam ani, d ei tre asp etti quello che m eno ha a che fare con l’ ip otesi d i risocializzazione.

168

Da ora in p oi ci si riferirà al testo con la sigla JtI

80


N on che il tem a d el ‘gu erriero’ manchi nelle altre op ere, d ato l’ inestricabile intreccio, nei testi d i Castaned a, d ei tre asp etti su m enzionati ( p ragm atico, conoscitivo, inerente alla storia d el gru p po e d el lignaggio trad izionale) d el m ond o d egli sciam ani: infatti le avventu re sono il pretesto p er le lezioni e viceversa; e le u ne e le altre si inseguono senza sosta. Ricord and o che la d istinzione effettu ata è solam ente stru m entale all’ analisi

in atto, si p u ò

afferm are che JtI si presta m eglio d egli altri testi alla verifica d ell’ ip otesi d ’ ind agine . Rimane ap erto il p roblema d el grad o con cu i le conclu sioni ottenu te d allo stu d io d i un singolo testo p ossono essere rap presentative d i u n’ intera p rod u zione letteraria.

Infine bisogna ricord are che, anche se riconosciu to com e

proced im ento

fru ttu oso, lo stu d io sociologico d el testo letterario d eve essere com pletato d a u n lavoro d i tip o com p arativo volto a far em ergere la specificità sociale d ella fu nzione letteraria risp etto a qu elle d i altri tip i d i testo scritto ap p artenenti ad altri ord ini d i d iscorso. Da qu esto pu nto d i vista, il p resente lavoro si prop one com e prop ed eu tico risp etto ad ulteriori svilu p p i

e su scettibile d i

vari

app rofond im enti. L’ am bito extratestuale è il luogo d ep u tato quind i ad u na d efinitiva convalid a o sm entita d ei risu ltati ottenu ti .

81


3 – AN ALISI -RXUQH\ WR ,[WODQ ² 7KH /HVVRQV RI 'RQ -XDQ u na prima p arte,

è d iviso in u na introd u zione 170, in

intitolata 6WRSSLQJ WKH :RUOG, che consta d i d iciassette

capitoli, ed in u na p arte second a, om onim a d el titolo p rincip ale, d i soli tre capitoli . JtI è, com e il resto d ella p rod u zione letteraria d i Castaned a, u n resoconto autobiografico rom anzato, d ove agli eventi ed agli avvenim enti d i ogni capitolo il contratto d i lettura p reved e che corrisp ond ano le relative p agine d i app u nti d i u n ipotetico taccu ino d a cam po, rielaborate in form a narrativa. Per qu esto, su bito d opo il titolo d i ogni cap itolo, ap pare la d ata d egli accad im enti com p rensiva d i giorno d ella settim ana, m ese ed anno. Prima di tutto si procederĂ ad una parafrasi diegetica, nella quale verrĂ dato spazio ad un approccio fenomenologico operando contemporaneamente sul versante degli eventi ( azioni piĂš avvenimenti ) e su quello degli esistenti ( principalmente personaggi ). Quindi, tenendo presente la riduzione effettuata, si isoleranno le sequenze narrative che corrispondono alle unitĂ fondamentali o funzioni della IDEXOD , orientate sull’ asse del loro sviluppo logico e cronologico.

Dalla ricostru zione d ella IDEXOD si d eriveranno i p rogram m i narrativi che si

avvicend ano nella narrazione. Il modello paradigmatico che di seguito sarà adottato per mettere in luce le relazioni di tipo attanziale , corrisponde come si è detto a quello di un Soggetto che si adopera al conseguimento di un Oggetto desiderato.

Infine, si d ed icherĂ un m om ento d ell’ analisi all’ intreccio narrativo, al fine d i valutare quale contribu to le catalisi d el racconto p ossono d are al chiarim ento d egli obiettivi d ’ ind agine . 169 Da ora in p oi ci si riferirĂ al testo in qu estione con la sigla JtI. Le p agine tra p arentesi si riferiscono all’ed izione americana che si è u tilizzata p er l’analisi, rip ortata in bibliografia. 170 Per qu anto rigu ard a l’introd u zione si ved ano le riflessioni d el cap itolo su ccessivo. 171 “ Il concetto d i fabu la o “ schem a com p ositivoâ€? d iventa p ertinente qu and o evid enzia il p arad igm a d elle u nitĂ fu nzionali nella loro su ccessione logico-cronologica. Si tratta p ertanto d i u n’astrazione d el criticolettore che non va confu sa con la d iegesi d el racconto, sem p re concreta e sp ecifica, mentre la IDEXOD è giĂ u n m od ello o, se si vu ole, u n d isp ositivo d i u nitĂ sem antico-sintattiche virtu ali. “ A. Marchese, /¡RIILFLQD GHO UDFFRQWR 6HPLRWLFD GHOOD QDUUDWLYLWj, Arnold o Mond atori Ed itore, Milano, 1983 ( 9ÂŞ rist., Oscar Saggi, 2000, p . 88 ).

82


Il second o p aragrafo d el capitolo si occup a d ell’ analisi tematica d el testo, m entre il terzo passa in rassegna

le su e

strategie retoriche in qu anto

p otenziali sp ie ind icatrici d elle intenzioni d ell’ au tore imp licito. Le sequenze in cu i si è d isarticolata la narrazione per consentire l’ analisi sono state ind ivid uate soltanto in base all’ azione, com p rend end o in qu esto ambito anche le azioni d i tip o verbale ( i d ialoghi ) . Infatti non sem p re lo svilu p p o d i u na sequenza d i azione corrisp ond e ai limiti che p otrebbero essere fissati in base ad altri p rincipi selettivi, qu ale p er esemp io qu ello cronologico:

Lo sm ontaggio in sequ enze p u ò essere sp esso agevolato d alla scansione d el racconto in u nità tem p orali ( anni, mesi, giorni … ). Va p erò d etto che la sequ enza è u n u nità d i contenu to e non cronologica, p er cu i è p iù che p robabile u na sfasatu ra tra l’ord ine d elle azioni e qu ello tem p orale ( nello stesso giorno p ossono accad ere fatti stru ttu ralm ente d iversi op p u re u n evento p u ò d u rare p iù giorni ). 172

3.1 - Analisi narratologica

La narrazione incom incia con Castaned a che, nell’ intento d i fare chiarezza su gli aspetti d el su o app rend istato che gli sem brano rim asti in ombra nei d u e p reced enti libri, torna su ciò che gli è accad u to a com inciare d al p rincip io, qu and o, stud ente d i antrop ologia, si attiva alla ricerca d i inform azioni p er la 172

A. Marchese, op . cit., p . 89

83


su a tesi d i lau rea su ll’ u so che gli ind iani d el su d -est d egli Stati Uniti fanno d elle p iante m ed icinali e p sicotrop e. Corre l’ anno 1960. Un amico p resenta a Carlos u n vecchio ind iano <DTXL in u na stazione d i au tobu s su l confine m essicano, ind icand olo com e u n esperto conoscitore d el SH\RWH. L’ ind io, che d ice d i chiam arsi d on Ju an Matu s, invita Carlos a fargli visita a casa su a. Carlos, d op o sei mesi, rintraccia l’ abitazione d ell’ uomo e gli p rop one d i d iventare il su o inform atore. Don Ju an accetta d i collaborare, m a d alla p rim a p asseggiata assiem e nel d eserto Carlos si rend e conto che l’ ind ivid u o che ha affianco ha qu alcosa d i sp eciale e che le inform azioni che d a esso riceve non corrispond ono a ciò che si asp ettava. Don Ju an è u n p ersonaggio brillante, acu to nelle su e osservazioni; ha p rontezza d i sp irito, è d otato d i YHUYH e d i u m orism o, è sem p re p ad rone d i ciò che d ice e d i ciò che fa. N on p erd e m ai l’ equ ilibrio, l’ u nica cosa a cu i sem bra abband onarsi in m aniera incontrollata sono le sue sincere esp losioni d i ilarità. N el second o incontro con d on Ju an Carlos viene u lteriorm ente d ep istato risp etto agli obiettivi d ella su a ricerca d alle afferm azioni d el su o collaboratore che, invece d i fornire inform azioni etnografiche, sembra interessato ad un cambiam ento nelle abitu d ini e nel com p ortam ento d i Carlos. Così nei su ccessivi incontri, vagabond and o attraverso il d eserto d i Sonora, d on Ju an insegna a Carlos che p er im parare d alle piante è necessario p erd ere la p ropria im p ortanza p ersonale, assu m ere la m orte com e consigliera e d iventare responsabili d elle p roprie azioni, anche le p iù insignificanti. Em ergono altre caratteristiche d el p ersonaggio: è cap ace d i alternare m om enti d i intensità lirica a m om enti d i com icità farsesca ; la serietà e la p regnanza con cui affronta tem i fond am entali d ell’ esistenza ( qu ale qu ello 84


d ella m orte ) sono accomp agnate d a u na certa p rop ensione al gioco ( le canzoncine p op olari m essicane, le battu te, i gesti osceni con cui rid im ensiona le reazioni d i collera d i Castaned a). Carlos, se d a u n lato è costantemente sp iazzato d ai m od i e d alle id ee d i d on Ju an, e vu ole sap ere p erché d on Ju an è così interessato al su o cam biam ento, d all’ altro è affascinato d alla forza che p romana d al p ersonaggio e d agli eventi non-ord inari che sem bra in grad o d i p rod urre . Carlos ama la com p rensione intellettu ale, agisce su basi razionali, cerca d i giu d icare la d iversità d i d on Juan, rid u rla alle categorie d el conosciuto per m eglio gestirla; ap p are spesso su ccu be d ell’ orgoglio e d ella d ignità ferita, d isorientato, costretto a su bire accad im enti d i cu i non sa sp iegarsi il p erché. Il m istero e l’ au stera bellezza d el m ond o in cu i vive il su o com p agno allo stesso tem p o lo terrorizzano e lo intrigano. Du rante qu esta prima fase d ella loro associazione accad ono d u e cose im p ortanti: in p rim o luogo, d on Ju an, a segu ito d el sup eramento p ositivo d i u na p rova p ercettiva d a p arte d i Carlos, d ecid e d i conced ergli l’ iniziazione al SH\RWH; quind i, nello stesso giorno, ribalta le basi d el loro p reced ente accord o, annunciand o che reind irizzerà i su oi sforzi nel tentativo d i insegnare a Carlos com e d iventare u n cacciatore. N elle su ccessive scorazzate p er il d eserto d on Ju an e Carlos d anno la caccia ad u n serp ente a sonagli, a d elle qu aglie e a d elle m arm otte. Carlos ap p rend e d a d on Ju an che u n cacciatore, per sopravvivere ed agire efficacem ente, d eve im p arare a nascond ersi e mostrarsi d eliberatam ente e d eve p erd ere le p roprie abitu d ini acqu isend o un com p ortam ento flu id o ed im p reved ibile. Inoltre d eve vivere nella consap evolezza che ogni su o atto è la su a u ltim a battaglia su lla terra, p erché la m orte potrebbe m ettere fine alla su a vita in qualsiasi

85


m om ento, p rop rio come accad e al coniglio che Carlos involontariamente u ccid e. In segu ito alla bu ona riu scita d i u n avvenim ento significativo ( l’ incontro d i Carlos con lo sp irito d el SH\RWH, che gioca con lu i tu tta la notte nelle vesti d i un cane ) d on Ju an d ecid e d i introd u rre quello che è orm ai il su o app rend ista al camm ino d el ‘gu erriero’ ( “ to became a w arrior ” ), il m od o d i vita d i chi d à la caccia al ‘potere’ . Ciò che d istingu e u n cacciatore d a u n ‘gu erriero’ è infatti la ricerca d eliberata d el p otere sciam anico ( “ a w arrior seeks p ow er ” ). Le attitu d ini d el personaggio d i d on Ju an sono inestricabilm ente collegate a qu elle d el gu erriero, form a d i com p ortam ento d i cu i egli è l’ esem p io vivente . Bisogna p recisare che i cam biam enti ap p ortati d a d on Ju an al rap p orto con Carlos sono sem p re cam biam enti d i atteggiam ento, rigu ard anti la sfera d el fare. Di contro, i cambiam enti cu i va incontro Castaned a sono relativi al carattere ed al “ m od o d i essere” . I p rim i sono esp liciti e d ichiarati, i second i, im p liciti, avvengono p revalentem ente nei sentim enti p iù intim i d i Carlos. Inoltre i cambiam enti ap p ortati d a d on Juan sono semp re in rapp orto a d egli avvenim enti esterni ( i p resagi ), com e se il m aestro fosse solo u n tram ite attraverso le cui azioni si comp ie la volontà d i u n p rogetto p iù grand e. In qu esto senso, i cam biam enti ap p ortati d a d on Ju an sono d ei cam biamenti d i necessità, legati alle leggi d i cau sa ed effetto, mentre l’ evolu zione d i Carlos è legata al tem po, al lento m u tam ento che avviene per successione ed accu mu lo nello scorrere d ei m esi e, infine, d egli anni. Tornand o alla narrazione, una volta presa la d ecisione d i com unicare il m od o d i p roced ere d el gu erriero, d on Ju an incita Carlos ad

acqu isire il

controllo sulle scene d ei suoi sogni, controllo che chiam a ‘sognare’ ( “ tackling d ream ing ” ). Da ora, le cam minate non saranno più vagabond aggi nel d eserto, m a visite a ‘lu oghi d i p otere’ . 86


Lo scenario d egli eventi cam bia: non più il d eserto, ma le catene m ontuose che lo sovrastano. Don Ju an e Carlos cercano così d i richiam are l’ attenzione d ello sp irito d i una p ozza d ’ acqu a e lo incontrano sotto le sembianze d i un animale terrificante; frequ entano un antico lu ogo d i p otere d ove Carlos si sep pellisce e p rend e consapevolezza d ell’ inau tenticità che d eriva d alla su a cond otta d i vita; attirano in u na trap pola u n leone d elle m ontagne p er il solo scop o d i far entrare Carlos nel giu sto stato d ’ anim o, lo stesso stato d ’ anim o che caratterizza la cond otta d el gu erriero. In realtà il p rofilo emotivo d i Carlos in queste p agine è, nella m ed ia, agli antip od i d ello stato d ’ anim o d el gu erriero: egli è su ccu be d elle p roprie em ozioni ( risentimento, p au ra, ansia, sfid ucia ) che lo travolgono com e forze incontrollate. Sta al gioco d i d on Ju an, m a non tollera l’ id ea d i oltrep assare i p rop ri lim iti . D’ altro canto

si è affezionato allo ‘strano vecchio ind iano’ (

“ the strange old Ind ian ” ). Il p rogressivo m anifestarsi d el cambiam ento lo apre ad un grad o sem p re m aggiore d i accettazione em otiva d elle esperienze . In u n’ altra occasione, sem pre tra le forre rocciose d elle m ontagne, ciò che d on Ju an chiam a ‘il p otere’ si fa incontro a Carlos che riesce, sotto la gu id a attenta d el su o m aestro, a m ettere insiem e la p ercezione d i u n p onte nella nebbia e d i u n sentiero tra alte conifere che m enano ad altri d om ini d i realtà: m a Carlos non vi acced e, non p ossed end o ancora abbastanza ‘p otere p ersonale’ . La successiva scorazzata su lle m ontagne viene interp retata d a d on Ju an com e l’ attesa d i u n p resagio d a cu i p otrà d ip end ere il p rosiegu o d ell’ ap p rend istato d i Carlos. Ma il sole d ell’ alba m attutina non ‘bagna’ , com e d ovrebbe, qu est’ u ltim o,

che invece, incomp rensibilm ente, viene investito d alla lu ce

infu ocata d el tram onto. Don Ju an ricond u ce la stranezza d i qu esto p resagio alla p rofond a d ifferenza che second o lu i esiste tra d i loro.

87


La sp ed izione si conclu d e con d on Ju an che consegna alla resp onsabilità d i Carlos un’ intera collina con tu tto ciò che ci vive sop ra e attorno, e sp iega al su o stud ente che qu el lu ogo accoglierà l’ u ltim a d anza d el gu erriero, il racconto d elle su e battaglie d i p otere, u na sequ enza d i m ovim enti cap ace d i sed urre, sosp end end ola temp oraneam ente, p erfino la m orte. A questo pu nto sarà d iventata evid ente l’ im p ortanza che riveste, in JtI, nella classe d egli esistenti il paesaggio naturale, che per il peso che assum e assu rge a vero e p rop rio p ersonaggio capace d i agire ed interagire per p rop rio conto ed in risp osta agli stim oli d i d on Juan e Carlos: i corvi, le foglie, il vento, il sole etc., tu tti qu esti elem enti instau rano con i d u e un incessante d ialogo. Mentre l’ abitazione d i d on Ju an, p ur essend o isolata d a qu alsiasi contesto u rbano, è ancora u no sp azio u m ano ( esclu sivam ente d estinato ad accogliere le conversazioni o a fare d a

base d i p artenza p er le sped izioni ), il vero

scenario d ell’ azione è ind u bbiam ente p rim a il FKDSDUUDO d esertico, p oi le aspre m ontagne rocciose m essicane. L’ ambiente selvaggio, a cu i vengono d ed icate am p ie panoramiche, non è m ai id entificato geograficam ente con p recisione ( il che contribu isce al senso d i straniam ento e d i p erd ita d elle coord inate: si è nel mond o m agico d i d on Ju an, non in qu alche lu ogo d el Messico reale, d ato che il riferim ento a Sonora è tropp o generico ); nell’ insiem e è u n am biente caratterizzato, d otato d i su e p rop rietà sp ecifiche che lo d istingu ono, p er esem pio, d al d eserto stereotip ato d ei ILOP ZHVWHUQ ; infine è u n am biente d isarmonico, d ove p red om inano d isequilibri e forti contrasti. Più in generale, in JtI la realtà è u n p rincip io proteiform e, p erennem ente in p rocinto d i su bire una d eform azione nelle linee e nei contorni d egli oggetti e d elle cose, d i contenere oggetti negli oggetti, d i

generare nuove

88


configu razioni

a p artire d agli elementi ap parentem ente p iù banali, qu ali

l’ om bra d ei ciottoli, i m ovim enti d i u na m ano, l’ incontro d i u no sgu ard o . Con u n brusco salto temp orale , il racconto rip rend e con d on Ju an e Carlos im m ersi nella d iscu ssione d i alcuni asp etti d ella conoscenza em ersi negli avvenim enti d i alcu ni mesi p rim a. Com e si è d etto, l’ insegnam ento orale è riservato all’ ambiente d om estico d ella casa d i d on Ju an, m entre le corrispond enti concretizzazioni p ragmatiche hanno com e scenario l’ esterno: i d u e qu ind i, alla fine d ella conversazione, si d irigono ancora verso i monti d ella Sierra Mad re occid entale. Don Ju an continu a a d escrivere gli elementi che caratterizzano il p otere p ersonale. Ancora u na volta spinge Carlos a su p erare i su oi lim iti, e per insegnargli u na speciale corsa che d efinisce ‘l’ and atu ra d i p otere’ lo lascia solo a confrontarsi con la su a pau ra ed alcu ne non m eglio

sp ecificate ‘entità

d ella notte e d elle m ontagne’ . Le su e d ramm atizzazioni ottengono, com e risu ltato, l’ effetto volu to; Carlos si ritrova a correre nell’ oscu rità senza cad ere o inciam pare nei cesp u gli e nelle rocce, senza sap ere com e. N ei giorni segu enti, d urante u na escursione, d on Ju an rip rend e l’ argom ento in preced enza solam ente accennato d el ‘non-fare’ ( “ not-d oing ” ), articoland o su lla salva d i d omand e d i Carlos le p ossibili sp ecificazioni d i qu esta u nità d i azione

d ella stregoneria, sp ecificazioni che hanno il loro corollario nelle

esp erienze concrete d i Carlos tra le balze basaltiche d elle m ontagne. Ciò a cui cond u ce il ‘non-fare’ , d ice d on Ju an, è la m eta d i tu tte le attività d el gu erriero, e cioè la tem p oranea sosp ensione d el m ond o com e norm almente lo conosciam o: nel lessico d ell’ insegnam ento, questa m eta è d efinita ‘ferm are il m ond o’ ( “ stop p ing the w orld ” ) .

89


Su l loro cam m ino d i ritorno, i d u e, d op o u na sessione d i ‘non-fare’ tra i p icchi assolati d ella Sierra, si im battono in qu attro giovani, che d on Ju an riconosce com e ap p rend isti d i u n altro stregone, alla ricerca d i cristalli d i qu arzo. Davanti ai giovani ed allo stu p efatto Carlos, il maestro sciam ano inscena, con l’ aiuto d ell’ oscu rità e d i un fu oco d i bivacco, u n p ezzo d i m agia, ap parend o a ciascu no d ei suoi sp ettatori contem p oraneam ente con quattro d ifferenti travestim enti. La sp iegazione che qu esta volta d on Ju an ad d u ce a Carlos, in u n ristorante su l confine tra Messico e Stati Uniti il m attino seguente, è il p retesto p er illustrare nu ove d efinizioni e nu ovi concetti d ella stregoneria. Per qu est’ ultim a, p ercezione e realtà sono u n tu tt’ u no inestricabile, p er cu i non è inesatto d ire che chi sta costru end o la stanza d el ristorante, in qu el m om ento, sono loro d u e; m a se qu esto vale p er u n u om o d i sap ere, è anche vero che il terreno d i caccia d el gu erriero p rincipiante non è p osto in qualche altra d im ensione o nella natu ra p iù selvaggia, m a nel m ond o d i tutti i giorni, tra la gente che Carlos ved e cam m inare nella strad a oltre i vetri d el locale. Parecchi m esi d op o, Carlos e d on Ju an sono a caccia insiem e nel d eserto, qu and o d on Ju an si accorge che qu alcosa sta intralciand o l’ and amento d ella battu ta; il tem ibile avversario d i Carlos, “ la Catalina” , è tornata a m olestarlo im p ed end o il buon esito d ella su a attività. Più d i u n mese p rim a d on Ju an aveva sp into il su o ap p rend ista ad inim icarsi qu esta potente strega per fornirgli

un

d egno avversario

che lo sp ingesse ad ap p licare i p rincip i

app resi sul m od o d i vivere d i u n gu erriero. “ La Catalina” ap p are a Carlos u na d onna bella, d alla carnagione scu ra, d al corp o forte e m u scoloso, ap p arentem ente giovane. Dop o aver su bito u n attacco nel cuore d ella notte nei p ressi d i u na comu nità Yaqu i in festa p er la Vergine d i Gu ad alup e, a Carlos non resta altro d a fare che accettare il consiglio d i d on Juan, che lo esorta a non tem poreggiare più 90


su l cam biam ento d el su o comp ortam ento, p erché ora è in gioco la su a stessa sop ravvivenza. E qu i si chiud e, in m aniera d ram m atica, la p rim a p arte d i JtI. N el 1971 Castaned a torna a far visita a d on Ju an; il narratore inform a che qu esta visita segnerà la conclu sione d ell’ ap p rend istato. Il m aestro è in com p agnia d i u n altro stregone, d on Genaro, che Carlos ha avu to m od o d i conoscere in p reced enza, quand o il com p agno d i d on Ju an lo ha investito con u na m anifestazione d el su o p otere p ersonale che ha u lteriormente incrinato la

fid u cia

nell’ intrinseco

ord ine

razionale

d el m ond o

d el giovane

antrop ologo. La scena si rip ete. Don Genaro e d on Ju an sp ingono Carlos in u na sorta d i sogno ad occhi ap erti, nel qu ale fanno sp arire m isteriosam ente la m acchina con cu i egli aveva raggiu nto l’ abitazione d i d on Ju an ed inscenano u n d ivertente FDEDUHW m agico che m ina le restanti certezze d ell’ ap prend ista. Alla fine fanno ricom p arire la m acchina in u n lu ogo d iverso d a quello in cu i era p archeggiata, ma Carlos non riesce lo stesso ad u sare la WULFNHU\ d ei d u e sciamani p er ‘ferm are il m ond o’ . Don Genaro è u n ind io Mazateco. Castaned a lo d escrive attraverso le su e incred ibili sm orfie, acrobazie, imitazioni grottesche e p arod ie: d on Genaro è il p erfetto WULFNVWHU sciam anico. E’ la controp arte d i d on Ju an, tanto l’ u no è com p rensivo qu anto l’ altro è im med iato in tu tto ciò che comp ie. La sequenza com ica

che lo ved e, assieme a d on Ju an, alla ricerca d ella

vettu ra scom p arsa rim ane u n p ezzo mem orabile d i letteratura d ell’ assu rd o . Forse p er qu esta su a forte caratterizzazione d on Genaro, che p u re è p arte im p ortante d ell’ insiem e d ella narrazione ( se non altro è d al su o racconto finale che trae origine il titolo d el libro ), risu lta u n p ersonaggio p iù p iatto ed u nid imensionale d i d on Ju an e d i Carlos. Per riu scire a ‘fermare il m ond o’ Carlos viene m and ato solo a vagare su lle m ontagne

lontane. Alla fine la rep entina p resa d i consapevolezza d ella 91


giu stezza d el m od o d i p roced ere su ggeritogli d a d on Juan ( cambiam ento ind ivid uale esp licito nel “ m od o d i essere” ), u nita alla strep itosa natu ra selvaggia d el p aesaggio m essicano rend ono p ossibile l’ insp erato: d op o aver avu to u n d ialogo con u n FR\RWH magico, Carlos vive u n’ esperienza estatica in cu i abbatte i confini abitu ali che lo avevano fino a qu el m om ento illu so d i essere u n io d iviso d al resto d el m ond o e si fond e nella contem p lazione d ell’ energia che flu end o prorom p e d a ogni cosa che lo circond a. Il comm ento d i d on Juan alla realizzazione d i Carlos, il giorno segu ente, è che egli è riu scito a ‘ferm are il m ond o’ ed a gu ard are ad esso com e fanno gli stregoni, m a che il vero obiettivo è qu ello d i sup erare tu tte le p ossibili d escrizioni d ella realtà e d i ‘ved ere’ ( “ w hat I w ant you to learn is seeing ” , p . 254 ). Per fare questo Carlos d eve incontrare il su o ‘alleato’ ( “ the ally ” ) al lim itare d i u na p ianura, d ove verrà accomp agnato d a d on Ju an e d a d on Genaro. Così i tre raggiungono p er l’ ultim a volta le m ontagne. Prim a d i lasciare Carlos al suo d estino , d on Genaro racconta l’ incontro con il p rop rio ‘alleato’ , avvenu to m olti anni p rim a. L’ alleato, d op o u na lotta breve e feroce, scaraventa lo stregone, allora giovane, in u n m ond o solo ap p arentemente sim ile a qu ello qu otid iano, d ove oram ai i p u nti d i riferim ento non erano più gli stessi e l’ u om o d ella strad a rap p resentava p oco p iù d i u n om bra fu gace, u n fantasm a sem pre d esid eroso d i sed u rre d on Genaro all’ id ea d i u n ritorno im p ossibile alla su a p reced ente cond izione d i u om o comu ne. Don Juan com menta che p er il su o com p agno, com e p er ogni ind ivid u o su lla strad a d el sapere, gli affetti d i u n tem po sono lasciati p er sem pre alle p roprie sp alle ed il viaggio d i ritorno, che p er d on Genaro aveva la d irezione d ella su a natia Ixtlan, non p otrà m ai trovare conclu sione.

92


Mentre i su oi tutori si allontanano, Castaned a sente che il m om ento d ell’ incontro con l’ alleato non è ancora arrivato, e, tornato alla vettu ra, abband ona l’ arena d el suo ap p rend istato sciam anico. Alcune consid erazioni conclusive su l carattere d ei d u e personaggi p rincip ali. N onostante la sua stabilità e costanza, d on Ju an non è affatto u n personaggio p iatto. La su a p ersona è resa d a Castaned a nella su a p rofond a u m anità, per nu lla irrigid ita nella veste d i insegnante. Don Ju an non è moralista, sta agli antip od i d ella ped anteria, la su a au ra p icaresca d isp erd e la p otenziale m orbosità generata d alla stranezza d el m ond o in cu i vive. N ell’ azione d on Ju an si d im ostra efficace, flu id o ed im preved ibile; la su a forza ed agilità non corrispond ono in alcu n m od o alla su a età, e Castaned a ne rim ane rip etutam ente sconcertato: il corp o d i d on Ju an è, alla prova d ei fatti, p iù giovane d el su o. Il suo comp ortam ento ed atteggiam ento qu asi m ai è m esso in riferim ento ad u na tip icità ind iana, a qu alche caratteristica d i com p ortam ento p ropria d egli <DTXL o d egli Ind ios m essicani p iù in generale. Infine non vanno d imenticate le m anifestazioni d i cap acità non-ord inarie, che fanno d ella p ersona d i d on Ju an u n ind ivid u o am bigu o, su lla linea d i confine tra l’ u mano e ciò che è ritenu to u m anamente im p ossibile. Per qu anto rigu ard a Carlos, bisogna innanzitutto ricord are che Castaned a è al contem p o au tore, narratore che torna su gli eventi occorsigli nel p assato e p ersonaggio p rotagonista d i quegli accad im enti; la d isp osizione con cu i torna ai fatti d el p assato è qu ella d erivata d a u na maturazione nel frattem p o avvenu ta, maturazione che influ enza la p resentazione e la m essa in scena d el sé d el tem p o e la su a p articolare coloritura. Anche Carlos è u n p ersonaggio com p lesso, non p iù d i d on Juan qu anto in m aniera d iversa d a lui, p erché, a d ifferenza d ella linearità d i qu est’ u ltim o, è 93


u na figu ra contrastata, instabile e contrad d ittoria. Inoltre è u n p ersonaggio d inam ico, a m otivo d el su o and are incontro ad u n’ evoluzione. Mentre l’ evolu zione d i d on Ju an è una sorta d i m anifestazione ( d all’ ind iano tacitu rno d ella stazione d egli au tobu s all’ insegnante p otente e p olied rico d egli u ltim i cap itoli, in cu i i tratti ind ii si sono stem p erati fino ad annu llarsi sop raffatti d alla intensità d elle altre caratteristiche ), l’ evoluzione d i Carlos è u n m u tam ento d i carattere, una conversione. Il comp ortam ento d i d on Ju an è intenzionale, cosciente e transitivo, nella m isu ra in cu i le su e azioni si riverberano su quelle d i Carlos; p lu rim o e rip etitivo, in qu anto p arte d i u na generale strategia d i lungo p eriod o. Il com p ortamento d i Carlos è spesso involontario, incosciente e intransitivo, sop rattu tto qu and o non riesce a com p iere ciò che d on Ju an gli su ggerisce d i fare . I su oi gesti sono sovente d elle reazioni. Dalla rid u zione p arafrastica d ella vicend a, che ha p erm esso d i ricostru ire i tratti ind ivid u ali d ei p ersonaggi ed il loro com p ortam ento, bisogna p assare al livello form ale d ella IDEXOD. Qu esta

operazione critica risu lta nel

contesto d ell’ ip otesi d i estrem o

interesse, p erché, ind ivid u and o la rete d i relazioni che esiste tra i p ersonaggi e tra i p ersonaggi e l’ azione, d efinisce qu esti u ltim i nel loro statu s d i ru oli fu nzionali e consente qu ind i l’ ind ivid u azione d ei sistem i d i valore d i cu i sono rap p resentanti e p ortatori. La privazione che fornisce la mancanza iniziale e dà l’ avvio alla vicenda è data dal bisogno di Castaneda di procurarsi informazioni sull’ uso che gli Indiani del Sud-Est degli Stati Uniti fanno delle piante medicinali e psicotrope.

Il m iglioramento d a ottenere costringe Castaned a, d op o l’ incontro con d on Ju an, all’ allontanam ento ( rip etu to ) d al su o lu ogo d i resid enza ( che non viene nom inato ) p er raggiu ngere l’ abitazione d el su o inform atore. L’ allontanam ento d à l’ avvio alla funzione narrativa ‘viaggio’ . Il viaggio in m acchina che Castaned a com p ie in p iù occasioni per raggiu ngere il Messico 94


è la m acro-cornice

in cui vanno ad

inserirsi tu tta la serie d i su ccessivi

sp ostam enti minori, sia i trasferim enti fisici ( le escu rsioni in natura ) attinenti all’ esterno, sia i tragitti interiori ( i sentieri p sicologici che il p rotagonista si trova a d over p ercorrere ) . N essu no d i essi, alla prova d ei fatti, è fu nzionale al consegu im ento d ell’ oggetto d i p rivazione: la ricerca d i Castaned a ( il ‘lavoro su l cam p o’ ) viene frustrata fin d all’ inizio d a d on Juan. Infatti qu est’ u ltim o imp one a Carlos d i svolgere d elle op erazioni su se stesso 173 se vu ole ‘imp arare sulle p iante’ ( funzione narrativa d ell’ obbligo, che assum e le vesti d i un insiem e d i com piti d a eseguire ); m a non fornisce neanche un’ inform azione d el tip o d i cu i lo stu d ente d i antrop ologia ha bisogno. Il p rotagonista non ad em p ie in m aniera sod d isfacente ai com p iti d a svolgere ed il m iglioramento non viene ottenuto; anzi, risp etto alla m ancanza iniziale, l’ agire d i d on Juan rap p resenta nell’ ottica d el p rotagonista u n processo d i p eggioramento, p erché lo svia d alla sua ricerca. Ma qu i il p rocesso d ella IDEXOD si inverte, Carlos sp erim enta una scissione interiore ( che si narrazione ), e

ripercu ote

su tu tto il su ccessivo svilup p o

d iviene m an mano chiaro che

d ella

il p rocesso d i ap p arente

p eggioramento p ortato avanti d a d on Juan altro non è che u n inasp ettato ( né tanto m eno d esid erato ) nu ovo p rocesso d i m iglioramento d i cu i il p rotagonista è beneficiario. Su l suo p ercorso il p ersonaggio d i Carlos sp erim enta anche

un d op p io

inganno che p rend e le vesti d el tranello : p rim a d on Ju an cattu ra la su a attenzione con la scu sa d i insegnarli qu alcosa su lle p iante, p oi, u na volta I com p iti assegnati d a d on Ju an a Carlos sono: cancellare la storia p ersonale, p erd ere l’ im p ortanza p ersonale, p rend ere la m orte come consigliera, assu mersi la resp onsabilità d elle p rop rie azioni. 173

95


esau ritosi l’ im p ulso d ella p rim a ricerca d i m iglioramento, si rip ete la top ica con l’ insegnam ento su lla caccia. N ella veste d i agente-aiu tante, d on Ju an sta

in realtà

trasm ettend o al

p rotagonista, sotto le ap p arenze d ell’ inganno, il nuovo comp ito, ancora non enu nciato, e gli stru menti p er

il consegu imento d ell’ oggetto m ancante

connesso a tale comp ito 174. Per qu esto, ad un certo livello, tra i d ue c’ è, risp etto all’ inganno, u na necessaria connivenza. Carlos si trova d avanti ad u na nu ova m ancanza: non p ossied e la cap acità d i ‘ferm are il m ond o’ , d i bloccare la d escrizione d ella realtà all’ interno d ella qu ale vive, mentre ‘ferm are il m ond o’ è tu tto ciò che gli viene richiesto d alla su a nu ova cond izione d i ap p rend ista. Per raggiu ngere tale oggetto narrativo gli viene assegnato un nuovo com p ito d a eseguire: è suo d overe d i ad ottare il m od o d i p roced ere d el ‘gu erriero’ . A questo p unto si p uò osservare che la stru ttu ra d ella narrazione è resa eccentrica d all’ esistenza d i più d i u n p arad osso: l’ oggetto d ella m ancanza ( ‘ferm are il m ond o’ ) non è sottratto a Carlos, p erché egli in p reced enza non ne era il possessore; la mancanza all’ inizio non è sentita tale d al soggetto, ed anzi qu est’ u ltim o non la sente tale p er lu nga p arte d el racconto , quasi fino al m om ento d ella ap p rop riazione finale. La m ancanza iniziale, inoltre, viene per così d ire d ecisa d all’ aiu tante d el p rotagonista, in contemp oranea all’ assegnazione d el com p ito, e qu esto p articolare segnala com e d on Juan sia u n alleato-com plice ( non aiuta Carlos com e controp artita ad u na sua p reced ente p restazione o com e riconoscim ento d i u n servizio passato, m a p erché ha bisogno d i trasferire la sua conoscenza

Il fare d i d on Ju an è cu mu lativo, non si d isp erd e nell’ attraversam ento d elle d iverse tap p e d ella vicend a, p erchè fin d all’ inizio egli ha p ersegu ito il su o obiettivo d i fond o, sp ingere il p rotagonista a ‘fermare il m ond o’ . 174

96


ad u n app rend ista, qu ind i il suo agire si situ a nella cornice d i u n beneficio com u ne ) . A qu esto p u nto nella IDEXOD c’ è la p resenza d i u na serie d i prove d i tip o p relim inare, volte al consegu im ento d el m ezzo ( il ‘potere p ersonale’ ) atto a rafforzare Carlos in vista d ella p rova finale: così è p er l’ incontro con lo sp irito d ella p ozza d ’ acqu a, p er la trap pola tesa al leone d i m ontagna, p er il p onte m agico e per il sentiero tra le conifere che cond u cono ad altre realtà e p er la fu ga d alle ‘entità d ella notte e d elle m ontagne’ . Don Ju an, in qu este sequ enze narrative, riveste il ru olo d i aiutante d i Castaned a. Un altro p arad osso rispetto ad u n ip otetico m od ello tip ico d i narrazione è d ato d al fatto che l’ ostacolo che si frap p one tra Carlos e l’ oggetto m ancante, im p ed end one l’ ottenim ento, è il p rotagonista stesso, o m eglio, qu ella p arte d el suo sé, a cu i d ’ ora in poi ci si riferirà con l’ etichetta d i “ vecchio sé” , che fa resistenza al p rocesso d i miglioram ento inaugu rato d all’ aiu tante e si configu ra, in qu anto p ersonaggio ‘in carne ed ossa’ , com e vero e p rop rio agente-antagonista. Gli ostacoli che il protagonista d eve su p erare sono la d escrizione d i realtà, le resistenze al cam biam ento , la p au ra d ell’ ignoto d i cu i è p ortatore il ‘vecchio sé’ . Il p rocesso d i m iglioramento si trad uce allora nel p rocesso d i elim inazione d ell’ antagonista ( il vecchio sé ) attraverso i m ezzi ( il m od o d i p roced ere d i u n gu erriero ) m essi a d isp osizione d all’ aiu tante ( d on Juan ). L’ elim inazione avverrà attraverso u n m isto d i ostilità e negoziazione. Tale processo, nell’ alternativa che si p rosp etta, non app rod a all’ ottenim ento d el m iglioram ento . Il vecchio sé, aggred ito, avvia u n processo d i protezione che risulta p arzialm ente p ositivo: com u nqu e Carlos non riesce d a solo ad elim inare l’ ostacolo, cioè non accu m ula abbastanza ‘p otere p ersonale’ per

97


m ettere anche solo tem p oraneam ente tra parentesi la p reced ente d escrizione d i realtà ( il vecchio sé ) e ‘fermare il m ond o’ . Qu esta carenza d el m ezzo ( il p otere ) ap re u na fase d i peggioram ento, nella qu ale avviene lo scontro tra Carlos e “ la Catalina” . Ancora u na volta bisogna evid enziare la particolarità d elle funzioni narrative tip iche: “ la Catalina” è u n falso antagonista che nascond e u n aiu tante, in qu anto è u n avversario intenzionalm ente fornito a Carlos d a d on Ju an con l’ ennesim o ingannotranello, p er affrettare i tem pi d i m atu razione d el su o ap p rend ista ( a livello d ella narrazione, p er accelerare il p rocesso d i m iglioram ento generale )175. Con u n salto tem p orale d i qu asi d ieci anni si arriva alla p rova d efinitiva, qu ella che consente al p ersonaggio d i affrontare e su perare la cau sa d ella m ancanza ( il vecchio sé ). Il m om ento che apre il processo è d ato qu esta volta d alle esibizioni p icaresche ed istrioniche d i u n nuovo aiu tante, d on Genaro, che si affianca al p reced ente p er cond u rre u na d iretta aggressione al vecchio sé d i Castaned a. Il vecchio sé qu esta volta fallisce nella p rotezione ed il p rotagonista, solo su lle m ontagne, p u ò finalm ente liberarsi d ella p rivazione sofferta com p rend end o, in u n m om ento d i intu izione intellettu ale e ‘fisica’ , l’ intrinseca esattezza d ella visione d i d on Ju an e così reintegrand o

( m a sarebbe più corretto d ire

LQWHJUDQGR ) l’ oggetto m ancante: Carlos è cap ace p er la p rim a volta d i ferm are il mond o e ved ere le linee d i energia sp rigionate d al su o corpo e d alle cose intorno a lu i.

Il p rocesso d i ( falso ) p eggioram ento d ello scontro con “ la Catalina” non si conclu d e, m a rim ane ap erto, p end ente su lla testa d i Castaned a come u na sp ad a d i Dam ocle. Qu i si introd u ce nella vicend a qu el senso d i in-finitezza, d i in-conclu sione che si su blima nel racconto finale d i d on Genaro ed è u no d ei p ossibili sensi d el libro ( la strad a d ello sp irito è u n p rocesso senza fine, il su o valore sta nell’essere p ercorsa, non nel m ettere cap o ad u n risu ltato ) favorito tra gli altri d alla p resenza nel titolo d el libro d el “ viaggio” . Per qu anto su ggestiva, qu esta ip otesi-interp retazione non viene p resa in consid erazione nel p resente lavoro, che si concentra, in vista d egli obiettivi d ell’ ip otesi, d i p iù su gli asp etti contrattu ali e conflittu ali d ella narrazione. Si ved ano al rigu ard o, p iù sotto, le consid erazioni su lle stru ttu re attanziali che innervano il testo. 175

98


Qu esta vittoria d el ‘nu ovo sé’ d i Castaned a non è un m omento conclu sivo, p erché la IDEXOD si svilu p pa imm ed iatam ente d opo in una nu ova privazione ( Carlos ha conqu istato la d escrizione d i realtà d ella stregoneria, ora si tratta d i abband onare anche qu esta e qualsiasi altro tip o d i d escrizione p er ‘ved ere’ senza m ed iazioni il m ond o ) ed in un nu ovo com pito ( ap prop riarsi d i u n ‘alleato’ , d i u na entità il cu i p otere consente d i ‘ved ere’ ). Ma d avanti alla p rova che gli d eve consentire, u na volta su perata, la d efinitiva trasfigu razione e celebrazione, il p rotagonista sceglie l’ alternativa d ell’ evasione d al d overe, e va via d al Messico con u n ritorno al su o lu ogo d i p rovenienza che sem bra più che altro u n nuovo abband ono: orm ai la vera vita d i Castaned a è lì, tra il d eserto e la m ontagna messicani. Riassu m end o, in tu tto lo schem a d ella fabu la si com p one d i tred ici fu nzioni fond am entali ( m ancanza iniziale m iglioram ento m iglioram ento nu ova m ancanza

VHFRQGR LQJDQQR WHU]R LQJDQQR

HYDVLRQH

YLDJJLR

SULPR LQJDQQR

QXRYR FRPSLWR

QXRYD SURYD

SURYH

PDQFDWR PDQFDWR

PLJOLRUDPHQWR RWWHQuto

In conclu sione, si p ossono enu nciare alcu ni tratti che caratterizzano i ru oli d ei d u e p ersonaggi p rincip ali: d on Ju an è un p ersonaggio attivo, d a cu i l’ azione p rom ana; p rincip alm ente influenzatore, nella m isura in cu i fa esegu ire al su o app rend ista tutta la serie d i attività necessarie alla realizzazione d ella su a strategia; m od ificatore d elle situazioni in senso p ositivo. Carlos ap p are invece su bire l’ azione d i d on Ju an ( p ersonaggio passivo ); è au tonom o, p erché com p ie d irettamente le azioni richieste nelle varie p rove ; qu and o incarna il ‘vecchio sé’ si com porta d a conservatore d ella situ azione, p rotettore d el su o p reced ente ‘equ ilibrio’ interiore e fru stratore d elle iniziative sia d i d on Ju an che d el ‘nu ovo sé’ che in Castaned a sta lentam ente em ergend o.

99


Un’ ultim a annotazione su l p ersonaggio d i d on Juan: esso, essend o p rivo d i incertezze, è una figu ra integra, p ortatrice d i u n’ assiologia d efinitiva che non va incontro a trasform azioni; ep p u re, ciò non lo p riva d i concretezza, d i com p lessità, in u na p arola d i effetto d i realtà. N on si tratta d ell’ bu ono”

“ eroe

d i u no schem a narrativo m anicheo . Com e si è d etto, egli è un

p ersonaggio am bigu o, che sta sul confine: non esita a sopp rim ere il coniglio cad u to nella trap p ola, anche d i fronte alla com passione d el su o allievo, se qu esto è richiesto d alla lezione in corso, com e non esita ad ingannare rip etutamente Carlos, p u r d i raggiu ngere il su o scopo; d ’ altra p arte, u na qu antità d i tratti qu otid iani ne fanno u n vero e p rop rio com p agnone, im p ed end o che il suo p rofilo sp ietato si app iattisca su qu ello d i u n grottesco ed irreale su per-u om o . Da ciò d eriva u n effetto antischematico sull’ intera narrazione. Qu al è l’ orientam ento d el racconto? Il racconto qu ale programm a p red ilige? Solitam ente il fare d el p rotagonista sostiene l’ orientamento d el racconto, m a in qu esto caso esso è contrario. Il p rogetto p ortato avanti d alla narrazione è chiaram ente qu ello d i d on Ju an, non qu ello d el ‘vecchio sé’ d i Castaned a.

Al livello d ella stru ttu ra semantica p rofond a che organizza JtI, abbiam o d a u n lato la storia d el Soggetto ( il p ercorso narrativo che cond u ce Castaned a a 100


sp erim entare u na conversione ), d all’ altro qu ella d ell’ Antisoggetto ( sem pre Castaned a, qu and o veste i p anni d el ‘vecchio sé’ ). I d ue p ercorsi, incontrand osi, d anno lu ogo ad u n confronto che p rend e la form a d i u n conflitto, d i u na lotta interiore ( Castaned a d eve lottare con se stesso p er cam biare ) 176. Ma qu and o si cerca d i d efinire le transizioni che su bisce l’ Oggetto d el contend ere, ci si trova d i fronte alle anomalie già riscontrate ad altri livelli d ell’ analisi : il Soggetto non è in p rincipio p ossessore d ell’ Oggetto né lo d esid era; l’ Antisoggetto, d i consegu enza, non p u ò p rovocare alcu na su ccessiva d isgiu nzione d ell’ Oggetto d el d esid erio d al Soggetto, né tanto m eno entrarne in possesso

( il ‘vecchio sé’ per d efinizione è incapace d i

‘ferm are il m ond o’ , l’ u nica cosa che p u ò fare è im p ed irne il raggiu ngim ento ). Em erge allora la vera ‘natu ra’ d el p ercorso narrativo d el Soggetto : si tratta d i u na SHUIRUPDQFH costantem ente orientata d all’ abile ed attenta regia d i u n terzo agente p erform atore ( d on Ju an ) che è il vero possessore d ell’ Oggetto ( è capace d i ‘ferm are il m ond o’ ) e d ei m ezzi p er consegu irlo ( il m od o d i p roced ere d i u n gu erriero ); tanto che si p u ò p arlare, infine, d i d u e p rogram m i: qu ello d i d on Ju an Matu s e quello d el controp rogetto m esso in atto d al ‘vecchio sé’ . Le variazioni che il Soggetto vive

sono tutte ricond u cibili, allora, al

trad im ento che egli attu a nei confronti d el p rop rio p ercorso narrativo, p arad ossalm ente

corrisp ond ente

a

qu ello

d ell’

op p ositore

ed

all’

ad egu am ento ai p rincip i ed alle regole istitu ite d al su o aiutante.

“ Le constat d e ce d éd ou blem ent nou s oblige à consid érer le schéma narratif com m e constitu é d e d eu x SDUFRXUV QDUUDWLIV p rop res à chacu n d es su jets ( su jet et anti-su jet ) installés d ans le récit. Ces p arcou rs p eu vent se d érou ler sép arém ent ( … ) : il est nécessaire cep end ant qu ’ils se rejoignent et se su p erp osent u n mom ent p ou r d onner lieu à u ne FRQIURQWDWLRQ d es su jets, qu i constitu e d ès lors u n d es SLYRWV d u schéma narratif. « A. J. Greimas, Les acqu is et les p rojets, p refazione a Cou rtés, J., ,QWURGXFWLRQ j OD VpPLRWLTXH QDUUDWLYH HW GLVFXUVLYH, op . cit., p . 11. 176

101


N el p reciso m om ento in cu i Castaned a le fa p rop rie con u na rep entina p resa d i consap evolezza com p lessiva, LSVR IDFWR entra finalm ente, d op o p iù d i d ieci anni,

in congiu nzione con l’ Oggetto d esid erato

( ‘ferm a il m ond o’ ) e la

transazione d i qu est’ u ltimo d a d on Juan al su o ap p rend ista p u ò d irsi com p iu ta, a d iscap ito d el controp rogetto d ell’ opp ositore. Com e si ved e,

si è p assati d all’ asse d el d esid erio a quello d ella

com u nicazione tra u n d estinatore, che d efinisce l’ Oggetto d a raggiungere, e u n d estinatario, che esegue u n m and ato. Questo sp ostam ento d i p rosp ettiva è im p ortante ai fini d ella ricerca, p erché il rap p orto tra d estinatore e d estinatario second o Greim as

sem antizza, com e si è avuto m od o d i

ricord are, la d im ensione d el sap ere . Da qu i il notevole sp azio narrativo riservato alla d im ensione d ella com p etenza, agli insegnamenti, alle lezioni, alle ap p licazioni sp erim entali , ai sentim enti d i ad egu atezza/ inad egu atezza, in u na parola ad u n fare d i tip o cognitivo. E se la d ialettica all’ interno d ello sp irito d i Carlos tra Soggetto ed Antisoggetto p uò d irsi u na lotta, la relazione che regola gli scam bi tra l’ app rend ista ed il su o m aestro assum e rip etutam ente le form e d el contratto. Si am plieranno queste p rim e

osservazioni d op o aver

recu p erato qu ei

p assaggi nella narrazione in cu i emergono conferm e interessanti d i qu esto ip otetico m od ello. Il progetto d i cu i è p ortatore il p ersonaggio d i Carlos è qu ello d i u na ricerca d i etnobotanica; in questo p rogetto lo stesso Carlos figu ra com e d estinatore, in qu anto egli si è assegnato d a sé il com p ito che va ad esegu ire. Dopo l’ incontro tra don Juan e Carlos, avviene la stipula del contratto: don Juan accetta di insegnare quello che sa sulle piante a Carlos. In questo momento don Juan è, rispetto alla ricerca di Castaneda, l’ oggetto strumentale che può consentire a quest’ ultimo di ottenere ciò che veramente desidera, e cioè le informazioni sulle 102


piante e sul loro uso,

vero oggetto finale dell’ azione intrapresa dal giovane

antropologo. A Carlos qu ind i, in qu esta fase inziale, non interessa d irettam ente d on Ju an, e d a qui d erivano tutta la serie d i spiazzam enti d elle asp ettative che egli su bisce nel prosiegu o d el loro rap p orto, qu and o d on Ju an em erge in tu tta la su a forza com e figu ra carismatica : It w as obvious to me that he w as not a m an I cou ld easily contend w ith. In sp ite of his age, he w as ebullient and unbelievably strong. I had had the id ea that, being so old , he cou ld have been the p erfect “ inform ant” for m e. Old peop le, I had been led to believe, m ad e the best inform ants becau se they w ere too feeble to d o anything else except talk. ( p . 27 ) Inoltre, p er i ru oli p revisti d al contratto stip u lato, Carlos non p rend e neanche lontanam ente in consid erazione la possibilità, cu i in realtà sta and and o incontro, d i u n p rofond o coinvolgim ento p ersonale, p er cu i insiste nel m antenere il rapp orto nei canoni etnografici d el tem po: I told him that I w anted very seriou sly to w ork w ith him . I said that I need ed inform ation, any kind of inform ation, on the u ses of m ed icinal herbs, and that I w as w illing to p ay him for his tim e and effort. “ You ’ll be w orking for me,” I said . “ And I’ll p ay you w ages.” (… ) “ Pay me for my tim e … w ith you r tim e,” he said . I tou ght he w as a m ost p ecu liar fellow . I told him I d id not u nd erstand w hat he m eant. H e rep lied that there w as nothing to say abou t p lants, thu s to take m y m oney w ou ld be u nthinkable for him . ( … ) I w anted very mu ch to learn abou t p lants, esp ecially p eyote. I p lead ed w ith him to becom e m y inform ant in exchange

for som e sort of m onetary rew ard .

( p p . 5-6 ) 103


Ed oltre:

My exp lanation w as that I w anted bona fid e information abou t the u ses of p lants, thu s I had asked him to be m y inform ant, I have even offered to p ay him for his time and trou ble. “ You shou ld take the m oney,” I said . “ This w ay w e both w ou ld feel better. I cou ld then ask you anything I w ant to becau se you w ou ld be w orking for me and I w ou ld p ay you for it. What d o you think of that?” ( p . 27 )

Ancora d a riferirsi al m alinteso iniziale è la d isp osizione d ’ animo arrogante e p resu ntu osa d i Castaned a, fond ata su lla p resu p p osizione d i u n im plicita asimm etria tra lu i e d on Juan che trad isce u n sostanziale etnocentrism o :

I w anted to d iscu ss m y feelings w ith him, bu t I kep t m yself in check; som ething w as terribly incongru ou s in the situ ation at hand . I felt rid icu lou s try to get into a p hilosop hical argu m ent w ith an old Ind ian w ho obviou sly d id not have the “ sophistication” of a u niversity stu d ent. ( p . 13 )

In realtà, fin d all’ inizio d ei loro rap porti il fraintend im ento tra Castaned a e d on Ju an è p iù sostanziale d i u n sem p lice m alinteso e su d i esso si basa la d inam ica d ella p rim a p arte d ella narrazione ed i relativi trasform azione.

p rocessi d i

Sp ia d i qu esto PLVXQGHUVWDQGLQJ struttu rale

sono le

afferm azioni sibilline d i d on Ju an a p rop osito d el fatto che su lle p iante non c’ è, in realtà, niente d a d ire:

104


Then he ad d ed a cryp tic statem ent: “ Perhap s there is nothing to learn abou t p lants, becau se there is nothing to say abou t them .” “ What d id you say?” I asked . H e rep eated the statem ent three tim es and then the w hole area w as shaken by the roar of an Air Force jet flying low . “ There! The w orld has ju st agreed w ith m e,” he said , p u tting is left hand to his ear. ( p . 6 )

Mentre Castaned a cred e d i aver trovato il su o inform atore, d on Juan si è reso d isp onibile ad insegnare a Carlos ben altro che ciò che conosce sull’ u so m ed icinale d elle p iante. Solo com e consegu enza second aria d i u n tipo d i conoscenza generale d el mond o e d ella realtà si im p ara

a ‘sap ere’ su lle

p iante. N on si tratta qu ind i d i u n qu alche tip o d i conoscenza botanica sp ecifica o d i tip o trad izionale m a d i u n m od o d i proced ere generale che p orta a qu el tip o d i conoscenza d iretta d el m ond o che viene raggiu nta d agli sciam ani con il ‘ved ere’ . Il GLUH ( “ to say ” ) in qu esto caso rinvia fin d all’ inizio alla stru ttu ra generativa p rofond a d el testo ed al su o livello id eologico, in qu anto si riferisce al cod ice d ella conoscenza intellettu ale ( che si trasm ette per mezzo d elle p arole, scritte o parlate ) contrap p osto a qu ello d ella conoscenza sciam anica, e rim and a allo scontro che p ercorre tu tto il testo tra qu esti d u e d iversi sistem i: ap p unto qu ello intellettuale ( rap p resentato d alla SDUROD ) e quello m agico ( sostenuto

d al SRWHUH SHUVRQDOH )177.

Per questo motivo, per don Juan è sensata l’ affermazione, altrimenti incomprensibile, che ‘non c’ è nulla da dire’ sulle piante.

177

Si ved ano p iù oltre le riflessioni su l m otivo stru ttu rale d el sap ere.

105


Em erge qu ind i il p rogetto narrativo d i cui è p ortatore il personaggio d i d on Ju an: egli è alla ricerca d i u n ap p rend ista a cui trasm ettere il su o sap ere, e cred end o d i averlo trovato

in Castaned a, proced e nell’ ottenere un

cambiam ento nel com portam ento d al su o p u nto d i vista inefficace d i Carlos, che, ignaro d elle manovre d i d on Ju an,

su bisce il fare ingannatore e

p ersu asore. Inoltre d on Ju an è inizialmente, d al p unto d i vista d el Soggetto, Opp ositore, nella m isu ra in cui lo d evia d al

p rop osito iniziale e gli im p ed isce d i

ricongiu ngersi alll’ Oggetto d el su o d esid erio ( le inform azioni etnografiche u tili alla ricerca sul cam po ). L’ agire influ enzatore d ello stregone è , d al

pu nto d i vista d el d iscorso

narrativo, orientante, m entre Castaned a oscilla tra d iverse chiavi d i lettu ra d egli eventi :

I confessed that althou gh I u nd erstood w hat he had said I w as incap able of accep ting his prem ise. I brou ght u p the p oint that in a civilized w orld there w ere score of p eop le w ho had d elu sions and cou ld not d istingu ish w hat took place in the real w orld from w hat took p lace in their fantasies. I said that such p ersons w ere u nd oubted ly m entally ill, and m y uneasiness increased every tim e he w ou ld recom mend ed I shou ld act like a crazy m an. ( p . 99 )

Il fare

ingannatore si com p ie p er mezzo d el m alinteso generatosi su lle

inform azioni etnobotaniche. Se Castaned a vu ole ottenere le inform azioni d i cu i necessita, allora d eve ap plicare alla su a vita u n cambiam ento com p ortam entale e cognitivo :

106


“ You said that you w anted to learn abou t p lants,” he said calm ly. “ Do you w ant to get something for nothing? What d o you think this is ? (… ) “ Let’s p u t it this w ay then,” he w ent on. “ If you w ant to learn abou t p lants, since there is really nothing to say abou t them, you m u st, am ong other things, erase you r p ersonal history.” ( p . 15 )

H e then recap itu lated , as if to refresh my m em ory, all he had said before on the top ic of “ learning abou t p lants.” H e stressed emp hatically that if I really w anted to learn, I had to rem od el m ost of m y behavior. ( p . 21 )

Dop o un p rim o momento d i transizione, la narrazione p rend e a ru otare d efinitivam ente attorno al progetto d i d on Ju an, m entre qu ello d i Carlos si trasform a in u n controp rogetto che ostacola l’ azione. Le sequ enze che segnano il p assaggio sono le segu enti : d on Ju an p esca u na m em oria sep olta d i Carlos, nella qu ale egli d ava la caccia nella fattoria d el nonno agli anim ali selvatici ed in particolare ad un falco albino

( p p . 28-33 ), e lo p ersu ad e che

il m od o m igliore d i trasm ettergli le sue conoscenze non è qu ello d i insegnarli ciò che sa sulle p iante, com p ito che si d ilegu a su llo sfond o fino a scom parire, m a d elu cid arlo su i segreti d ella caccia, argom ento p iù consono alla su a natu ra

( pp . 47 - 58 ).

Si tratta d i u n u lteriore stratagem m a d i d on Juan p er cattu rare l’ attenzione d el su o ap p rend ista e mantenerla viva, facend o d i u n argom ento concreto, m a m eno im plicato con le asp ettative m ond ane ( accad em iche ) d el p rotagonista, l’ occasione d i azioni ed avvenim enti ed u na nu ova m etafora d el giu sto m od o d i proced ere verso la conoscenza. A questo punto avviene una prima ristipula del contratto, che ridefinisce gli obiettivi e ridistribuisce i ruoli: Carlos rimane il Soggetto implicato negli eventi, ma ora appare come il destinatario del compito di diventare un cacciatore assegnatoli da don Juan, che diventa a sua volta destinatore e mandatario . 107


Il processo di istruzione/addestramento si configura così come un trucco: don Juan , con il pretesto di insegnare a cacciare, sta trasmettendo a Carlos le tecniche per ‘fermare il mondo’ ; più tardi rivelerà al suo apprendista che l’ insegnamento della caccia era stato un trucco per ottenere la sua attenzione: “ Let m e tell you som ething,” he had finally said on that occasion. “ If w e w ou ld n’ t be tricked , w e w ou ld never learn. The same thing hap p ened to m e , and it’ ll hap p en to anyone. The art of a benefactor is to take u s to the brink. A benefactor can only p oint the w ay and trick. I tricked you before. You rem ember the w ay I recap tu red you r hu nter’s sp irit, d on’ t you ? You you rself told m e that hu nting m ad e you forget abou t p lants. You w ere w illing to d o a lot of things in ord er to be a hu nter, things you w ou ld n’t have d one in ord er to learn abou t p lants. ” ( p p . 215 – 216) Quando si incontrano la prima volta, come si è detto, per Carlos don Juan è solamente Oggetto strumentale, perché il suo vero scopo è legato all’ obiettivo accademico . Dopo le trasformazioni che don Juan fa subire ai loro rapporti, l’ Oggetto finale diviene ‘fermare il mondo’ , mentre l’ Oggetto strumentale è l’ insegnamento. Per cui tutta la serie di prove con modalità qualificante che Carlos mette in atto con le sue SHUIRUPDQFH sono volte, tramite l’ applicazione di ciò che ha imparato, al conseguimento del mezzo ( il potere sciamanico ) per raggiungere quello stato. Come si è detto, Carlos ha d’ ora in poi il suo oppositore in quella parte di sé che fa resistenza al cambiamento. Egli in altre parole, essendo antagonista di se stesso, vive un conflitto interiore.

Lo si ved e lottare contro le p reced enti abitu d ini, cred enze e certezze su lla realtà. Anche qu and o ap p are la figu ra d el d egno avversario ( “ the w orthy op p onent ” ), “ la Catalina” , si è d etto che essa p arad ossalm ente è un’ aiu tante,

in qu anto non si frap p one fra Carlos e l’ Oggetto d esid erato ( la conoscenza ), bensì lo aiuta a raggiu ngerlo, obbligand olo a m ettere in p ratica gli insegnam enti ricevu ti se vu ole sop ravvivere ai su oi agguati :

“ Of cou rse, you know that from now on you m u st be on the lookou t,” he said in a tone of great u rgency. “ She w ill try to tap you on you r left shou ld er d u ring a m oment w hen you are anaw are and w eak.” “ What shou ld I d o?” I asked . “ It is m eaningless to comp lain,” he said . “ What’s im p ortant from this p oint on is the strategy of you r life.” ( p . 226 )

108


“ H e p u t a finger to his m ou th in a gestu re of silence and w hisp ered in m y ear that it w as meaningless to say anything, and that in ord er to su rvive “ la Catalina’s” onslau ghts I had to m ake u se of everything he had tau ght m e.” p . ( 230 )

Segu ono le u lteriori lezioni d i d on Juan, incentrate ora su l nuovo argom ento, fino alla second a d ecisiva ristip ula d el contratto: in segu ito al felice esito d ell’ incontro d i Carlos con Mescalito, il p otere contenuto nel p eyote, d on Ju an d ecid e d i instrad are senza u lteriori med iazioni il suo beniamino su l sentiero d el gu erriero, colui che d à la caccia al potere. Si assiste ad una moltiplicazione delle prove che ricorda il procedere di una fiaba. Le performance di Carlos sono ora dirette a superare una serie di incontri con ciò che don Juan chiama ‘il potere’ . Queste prove hanno modalità qualificante, perché servono all’ acquisizione della competenza adeguata richiesta al Soggetto per affrontare il compito che gli è stato assegnato; sono cioè un pretesto per portarlo a superare i suoi limiti e ad attingere a riserve insospettate presenti nella sua natura umana, nel suo essere. La riformulazione del contratto iniziale prevede un compito laterale, sviluppare la capacità di ‘sognare’ , ed un compito principale che mette Carlos in una situazione di nuova mancanza, dato che non è neanche capace di concepire cosa possa significare ‘fermare il mondo’ : H e said that p rop erly I shou ld have su stained the sight of the live m onster for a w hile longer. In a controlled fashion, w ithou t losing m y mind or becom ing d eranged w ith excitation or fear, I shou ld have striven to “ stop the w orld ” . H e p ointed ou t that after I had ru n u p the hill for d ear life I w as in a p erfect state for “ stop p ing the w orld ” . Com bined in that state w ere fear, aw e, p ow er and d eath; he said that su ch state w ou ld be p retty hard to rep eat. I w hisp ered in his ear, “ What d o you mean by ‘stop p ing the w orld ’ ?” H e gave m e a ferociou s look before he answ ered that it w as a techniqu e p racticed by those w ho w ere hu nting for p ow er, a techniqu e by virtu e of w hich the w orld as w e know it w as m ad e to collap se. ( p . 104 )

A qu esto p u nto occorre ferm arsi p er tornare alle p reced enti osservazioni e consid erare con più attenzione la stru ttura narrativa d el contratto, così

109


evid ente e iterata nel racconto, d i cu i l’ inganno è solo u na variante ( il contratto frod ato ) . Scrive A. Marchese: Come è noto, second o Greimas il contratto è u no d ei sintagm i narrativi essenziali e consiste nel rap p orto fra u n Destinatore e u n Destinatario, m ed iato d a u n Oggetto che p u ò essere anche u na p rop osta, u n p rogetto, u n im p egno, insom ma u n voler-fare trasm esso d al p rim o al second o, in tal m od o istitu ito com e soggetto che d esid era realizzare il p rogram m a o la ricerca. 178

Ricord iam o che p er Greim as l’ azione pu ò svilu p p arsi second o tre cop p ie attanziali, su i d ifferenti assi d el sap ere, nel qu al caso si parlerĂ d i un rap p orto ( Soggetto

tra

un

Destinatore

ed

un

Destinatario,

d el

voler-far

2JJHWWR H GHO SRWHUH $LXWDQWH 2SSRVLWRUH

Qu ind i il contratto p reved e il trasferim ento d i un sap ere e d i u n sap er-fare d a u n p olo all’ altro d ella narrazione. A tale p rop osito va ricord ato che:

Una m od alitĂ p articolarm ente im p ortante è qu ella d ella verid izione ( “ verid ictionâ€? ),

concernente

il

sap ere, tip ica d ei racconti

incentrati sul gioco d ella verità e d ell’ inganno, d ell’ essere e d ell’ ap parire. Greim as p rop one il segu ente m od ello :

veritĂ -------- --------essere ----------------- DSSDULUH

178

A. Marchese /¡RIILFLQD GHO UDFFRQWR, op . cit., p . 91

110


|

|

segreto{ | |

| }menzogna | non-apparire ------------- QRQ-essere --------- ---------falsità

Qu i il fare trasformatore è p iù p rop riam ente u n IDUH FRJQLWLYR d i d u e tip i: u n IDUH

SHUVXDVLYR ( d a p arte d el d estinatore ) e u n IDUH LQWHUSUHWDWLYR ( d a p arte d el d estinatario ).”

179

L’ accostamento all’ ipotesi di veridizione risulta illuminante. Se il fare di don Juan è di tipo chiaramente persuasivo, da parte sua Castaneda si trova coinvolto per il resto del racconto ( ed il lettore con lui ) a decrittare dietro l’ apparenza le reali intenzioni del suo tutore, qual è il punto di arrivo a cui lo stregone lo sta conducendo .

N on solo, m a egli è anche coinvolto in u n p rocesso d i rivelazione circa la natu ra d ella realtà, p er cu i è imp egnato in u na second a investigazione, d eve scop rire, cioè, se ciò che d ice d on Juan d ella realtà corrispond a o meno a verità; in altre parole, cond u ce u n’ investigazione sulla realtà stessa, per svelare, d ietro le ap parenze d ella d escrizione in cu i cred e, l’ essenza che gli è sem pre stata celata. Sarebbe interessante app rofond ire il livello d ella sem iosi d i base d el testo attraverso l’ u so d el qu ad rato sem iotico d el m etod o narratologico qu i segu ito , m a non si ritiene necessario in qu esta sed e affrontare tale tip o d i analisi, in qu anto risulta sod d isfacente agli obiettivi d el p resente lavoro l’ ind agine su qu el livello p iù su p erficiale d ei m od elli attanziali che Greim as concep isce com e interm ed io tra le struttu re p rofond e d ella significazione e

la loro

m anifestazione lessicale 180 .

A. Marchese, op . cit., p p . 40-41 . “ Si l’on se situ e ainsi à ce p lan ( … ) qu ’ est la m od alisation selon le savoir, on p eu t non seu lement p rend re en com p te les qu atre pWDWV ci-d essu s p rop osés ( vrai, fau x, secret, m ensonge ), m ais introd u ire égalem ent entre eu x u n faire transform ateu r qu i se d éfinira ici comm e IDLUH FRJQLWLI. » J. Cou rtés, ,QWURGXFWLRQ j OD VpPLRWLTXH QDUUDWLYH HW GLVFXUVLYH, op . cit., p . 78 180 Cfr. J. Cou rtés, op . cit., p . 81 e sgg. 179

111


Tornando agli enunciati della narrazione, vale la pena soffermarsi sulla conquista dell’ oggetto. Dopo anni dal primo incontro con l’ uomo che gli ha cambiato l’ esistenza, Carlos riesce a vedere le ‘linee del mondo’ ( “ the lines of the world” ). Ha fermato il mondo. Come si è accennato, durante la prova con modalità principale che prelude al successo di Carlos, durante l’ ultimo solitario vagabondaggio sulle montagne, non appena avviene l’ adesione del Soggetto all’ orientamento generale del racconto, c’ è la sanzione - ricompensa : alleato, FR\RWH magico e ‘linee del mondo’ : The next day I ventured farther east into the high mountains . By late afternoon I came to another even higher plateau. ( … ) After carefully selecting a suitable place I sat down to rest at the edge of a barren rocky area. I felt very warm and peaceful there. ( … ) I looked down at the ground and caught sight of a large black beetle. It came out from behind a small rock, pushing a ball of dung twice its size. ( … ) For all I knew, the beetle was not aware that I was there. The thought occurred to me that I could not possibly be sure that the insect was not aware of me; that thought triggered a series of rational evaluations about the nature of the insect’ s world as opposed to mine. The beetle and I were in the same world and obviously the world was not the same for both of us. ( … ) I observed the insect for a long time and then I became aware of the silence around me. Only the wind hissed between the branches and leaves of the chaparral. I looked up, turned to my left in a quick and involuntary fashion, and caught a glimpse of a faint shadow or a flicker on a rock a few feet away. ( pp. 248 – 249 ) Castaneda si rende conto che l’ ombra è apparsa alla sua sinistra, il punto da dove don Juan aveva detto che la morte osserva la sua preda fino all’ istante finale, ed un pensiero gli attraversa la mente: la morte sta osservando lui e lo scarabeo. Questo pensiero innesca in lui un effetto a catena: The beetle emerged from a deep hole and stopped a few inches away from my face. It seemed to look at me and for a moment I felt that it became aware of my presence, perhaps as I was aware of the presence of my death. I experienced a shiver. The beetle and I were not that different after all. Death, like a shadow, was stalking both of us from behind the boulder. I had an extraordinary moment of elation. The beetle and I were on a par. Neither of us was better then the other. Our death made us equal. My elation and joy were so overwhelming that I began to weep. Don Juan was right. He had always been right. I was living in a most mysterious world and, like everyone else, I was a most mysterious being, and yet I was no more important than a beetle. ( pp. 249 – 250 ) Appena prende coscienza della sua condizione, in un crescendo dal ritmo serrato che prelude alla ricompensa finale appaiono, davanti agli occhi di Carlos, la sagoma antropomorfica di un ‘alleato’ , annunciata da una rumorosa vibrazione, e subito dopo un coyote con cui instaura “ the weirdest conversation I had ever had” ( p. 251 ) . La tensione viene rotta solo per un istante dal commento ironico di Castaneda sul bilinguismo del FR\RWH, per poi raggiungere l’ apice con la descrizione dell’ esperienza estatica. Il FR\RWH si trasforma in una massa di luce iridescente: The luminous being touched me in some undefined part of myself and my body experienced such an exquisite indescribable warmth and well-being that it was as if the touch had made me explode. I became transfixed. I could not feel my feet, or my legs, or any part of my body, yet something was sustaining me erect. I have no idea how long I stayed in that position. In the meantime, the luminous coyote and the hilltop where I stood melted away. I had no thoughts or feelings. Everything had been turned off and I was floating freely. 112


Suddenly I felt that my body had been struck and than it became enveloped by something that kindled me. I could vaguely distinguish a distant range of mountains towards the west. The sun was almost over the horizon. I was looking directly into it and than I saw the “ lines of the world” . I actually perceived the most extraordinary profusion of florescent white lines which crisscrossed everything around me. For a moment I thought that I was perhaps experiencing sunlight as it was being refracted by my eyelashes. I blinked and looked again the lines were constant and were superimposed on or were coming through everything in the surroundings. I turned around and examined an extraordinarily new world. The lines were visible and steady even if I looked away from the sun. I stayed on the hilltop in a state of ecstasy for what appeared to be an endless time, yet the whole event may have lasted only a few minutes, perhaps only as long as the sun shone before it reached the horizon, but to me it seemed an endless time. I felt something warm and soothing oozing out of the world and out of my own body. I knew I had discovered a secret. It was so simple. I experienced an unknown flood of feelings. Never in my life had I had such a divine euphoria, such peace, such an encompassing grasp, and yet I could not put the discovered secret into words, or even into thoughts, but my body knew it. ( pp. 252-253 )

Interessante è infine notare che la diegesi del racconto non si interrompe con l’ esperienza di Castaneda, mettendo così capo alla sua fine, né con il riconoscimento da parte del destinatore di ciò che ha compiuto, riconoscimento che pure ha luogo, ma prosegue in un finale tronco con una conclusione che in realtà non conclude nulla . Infatti don Juan, dopo aver interpretato positivamente l’ evento, assegna a Carlos un nuovo compito, incontrare l’ alleato e soggiogarlo . A questo punto la possibilità di una nuova prova principale e definitivamente glorificante si risolve in un fallimento e, quindi, nel mancato raggiungimento del nuovo Oggetto: Don Juan walked away without looking at me, but don Genaro turned a couple of times and urged me with a wink and a movement of his head to go forward. I looked at them until they disappeared in the distance and then I walked to my car and drove away. I knew that it was not my time, yet. ( p. 268 ) Nella conclusione monca risuona come l’ eco del precedente racconto di don Genaro, il suo viaggio di ritorno ad Ixtlan che non potrà avere mai più compimento. Si è già osservato il significato possibile di questa enfasi finale sul processo più che sul risultato.

L’ intreccio, che nello schem a d i Chatm an a cu i si è fatto riferim ento corrispond e al racconto 181, segu e in qu esto caso sostanzialm ente la IDEXOD nella d isp osizione d elle u nità narrative fu nzionali, m a si arricchisce d i varie stasi, L’intreccio è qu i inteso come qu ella p roced u ra critica che ind ivid u a la d isp osizione d elle u nità fu nzionali d ella d iegesi e d elle sequ enze non d iegetiche second o l’ ord ine estetico effettivo d ella narrazione, ovvero com e il testo m od u la e ricom p one le u nità d ella fabu la arricchend ole d i elementi ( le catalisi d el racconto ) non strettam ente fu nzionali all’ ord ine logico d i cau sazione e d isp onend o infine entram bi second o u na cronologia non necessariam ente lineare ( p ossibilità d i IHHG EDFN, p rolessi etc. ) . 181

113


p rincip alm ente m om enti d escrittivi d el p aesaggio, m em orie d ei p ersonaggi e qu alche racconto narrato d a d on Ju an. N otevoli p er la forza evocativa che p rocu rano alla narrazione sono l’ analessi d el falco albino, che rip orta Carlos ad u n evento p articolarm ente im portante d ella su a infanzia e si situa tra il p rim o m ancato m iglioram ento ed il second o inganno d ella caccia ( p p . 28 – 35 ), il racconto d ell’ ep isod io collegato al p ad re d i Castaned a, m em oria imm ed iatam ente successiva a qu ella d el falco ( pp . 40 – 44 ), la favola p ed agogica narrata d a d on Juan d el d ono d el cervo m agico anch’ essa p rossim a alla svolta d el second o inganno ( pp . 44 – 47 ) e la m emoria narrata d a d on Ju an d el su o colloquio giovanile con u n cervo, situ ata tra l’ assegnazione d el nu ovo com pito e le varie p rove ( p p. 76 – 77 ) e p rem onitrice d el colloqu io che qu esta volta ved rà coinvolti Carlos ed u n FR\RWH. Confrontand o il tem po d ella storia ed il tem p o d el racconto, si ha u na generale corrisp ond enza d el p rim o con il second o all’ interno d ei singoli capitoli, che forniscono senza solu zioni d i continu ità il resoconto solitam ente d i u na o d ue giornate, m entre bru schi salti tem p orali anche d i m esi si hanno tra u n cap itolo e l’ altro . Qu esti vu oti cronologici lasciano intend ere u na p recisa selezione avvenuta sull’ insiem e d el materiale scritto raccolto su l camp o d a Castaned a. Di conseguenza si inferisce che il criterio orientante d ella selezione è stata l’ intenzione d i fornire esclu sivamente qu egli elem enti che p otessero risu ltare d ecisivi nella trasm issione d ella conoscenza ricevu ta. Tra la p rim a p arte d el libro ( “ Stop p ing the World ” ) e la second a ( “ Jou rney to Ixtlan ” )

c’ è p oi l’ accelerazione m assima, p er cu i il p assaggio d al cap itolo

p reced ente a qu ello successivo cop re l’ arco d i tem p o d i u n d ecennio. Qu est’ u ltim a enorme ellissi nel racconto obbliga a p resu p porre che non d evono aver

avu to

alcu na im p ortanza, ai fini d el

p rocesso d i 114


m iglioram ento, gli eventi nel frattemp o cap itati al p rotagonista, se non nella m isu ra in cu i essi sono stati affrontati ap p licand o pragm aticamente l’ insiem e d i su ggerim enti com p ortam entali astratti d el m od o d i proced ere gu erriero

com e

p arte

di

un

generale

p eriod o

di

m atu razione

d el e

cambiam ento . Di fatti, il nuovo avvio d ell’ azione non è consegu enza d i qu alche evento p reced ente, m a p romana d a m otivazioni connesse ad u n fare cognitivo che il narratore si trova obbligato ad enu nciare p er sp iegare la ripresa d ella narrazione : “ I w ent to see him on that occasion in the same sp irit I had gone to see him d u ring the ten years of ou r association; that is to say, I w as once again seeking the am enity of his com p any.” ( p . 231 )

3.2 - Analisi tem atica

L’ analisi p rosegu e con la verifica d ell’ esistenza e d ella ricorrenza d ei tem i ind ivid uati nell’ inqu ad ram ento m etod ologico come elem enti narrativi che p ossono consentire u na valu tazione d el testo alla lu ce d ell’ ipotesi su d i esso

115


form u lata . L’ ind ivid u azione proced erà anche attraverso l’ ind ivid u azione d i p arole-chiave e camp i sem antici ru otanti nell’ orbita d i tali tem i .

,O WHPD GHOOD UHDOWj E’ davvero impresa ardua affrontare il tema “ realtà” in JtI, data la sua onnipresenza nei dialoghi, nelle riflessioni e nell’ azione, e la molteplicità dei livelli a cui viene affrontato.

Per incom inciare

and rà fatta una d istinzione tra le d iscu ssioni e le

argom entazioni esp licite su lle d efinizioni d ella realtà e le sequ enze d ell’ azione che ricad ono per uno o p iù asp etti in tale am bito d i significato. Per quanto riguarda le prime, va detto che la riflessione di don Juan segue una progressione, che nelle prime pagine orienta i dialoghi al tema attraverso brevi cenni, sfiorando l’ argomento, girandoci intorno:

“ You see,” he w ent on, “ w e only have tw o alternatives; w e either take everything for su re and real, or w e d on’ t. If w e follow the first, w e end u p bored to d eath w ith ou rselves and w ith the w orld . If w e follow the second

( … ), w e create a fog arou nd us, a very

exciting and m ysterious state in w hich nobod y know s w here the rabbit w ill p op ou t, not even ourselves.” ( p . 17 )

In più occasioni don Juan asserisce che il mondo è un mistero ( p.22, p.25, varie volte nel capitolo 9). Ciò che viene rimesso in discussione dallo stregone sono i confini stabiliti dal senso comune tra illusione e realtà, tra serietà ed inganno, tra percezione e rappresentazione:

“ I never know w hen you are talking seriou sly,” I said . H e mad e a gestu re of feigned im p atience and sm acked his lip s.

116


“ You have a w eird notion of w hat it means to talk seriou sly,” he said . “ I lau gh a great d eal becau se I like to lau gh, yet everything I say is d ead ly seriou s, even if you d on’t u nd erstand it. Why shou ld the w orld be only as you think it is? Who gave you the au thority to say so?” “ There is no p roof that the w orld is otherw ise,” I said . ( p . 60 )

e p oco oltre: I w anted to hu m or him , bu t he seemed to be trying so hard to m ake his p oint that I d id not d are. H e looked at m e for a m om ent and I m oved m y eyes w ay. “ To believe that the w orld is only as you think it is, is stu p id ,” he said . “ The w orld is a m ysteriou s p lace. Esp ecially in the tw ilight.” ( p . 64 )

Carlos è l’ indispensabile controparte polemica della dialettica che apre la scatola chiusa del concetto di realtà, ne scompone il significato cristallizzato e monolitico .

La d iscussione si ap p rofond isce man mano che si va avanti nella lettura, finend o p er d iventare u n vero e p rop rio scontro tra d u e visioni d el m ond o app arentem ente inconciliabili:

“ Dam n it,” he said . “ The w ind is looking for you .” “ I can’t bu y that, d on Ju an,” I said , lau ghing. “ I really can’t.” I w as not being stu bborn, I ju st fou nd it imp ossible to end orse the id ea that the w ind had its ow n volition and w as looking for me, or that it had actu ally sp otted u s and ru shed to u s on top of the hill. I said that the id ea of a “ w ilfu l w ind ” w as a view of the w orld that w as rather sim p listic. “ What is the w ind then?” he asked in a challenging tone. I p atiently exp lained to him that masses of hot and cold air p rod u ced d ifferent p ressu res and that p ressu re m ad e the m asses of air m ove vertically and horizontally. It took m e a long w hile to exp lain all the d etails of basic m etereology.

117


“ You m ean that all there is to the w ind is hot and cold air?” he asked in a tone of bafflem ent. “ I’m afraid so,” I said and silently enjoyed m y triu m p h. (… ) “ You r op inions are final op inions,” he said w ith a note of sarcasm . “ They are the last w ord , aren’ t they? For a hu nter, how ever, you r op inions are p u re crap . It m akes no d ifference w hether the p ressu re is one or tw o or ten; if you w ou ld live ou t here in the w ild erness you w ou ld know that d u ring the tw ilight the w ind becom es p ow er. ( p p . 64 - 65 )

Il capitolo 9 è un concentrato di botta e risposta sull’ argomento, che si infittisce di intrecci con altre componenti dell’ insegnamento di don Juan e, soprattutto, con il tema del cambiamento personale : “ One m u st assu m e resp onsibility for being in a w eird w orld ,” he said . “ We are in a w eird w orld , you know .” I nod d ed m y head affirm atively. “ We are not talking abou t the sam e thing,” he said . “ For you the w orld is w eird becau se if you ’ re not bored w ith it you ’re at od d s w ith it. For m e the w orld is w eird becau se it is stu p end ou s, aw esom e, m ysteriou s, u nfathom able; m y interest has been to convince you that you m u st assu m e resp onsibility for being here, in this m arvelou s w orld , in this marvelou s d esert, in this m arvelou s tim e. I w anted to convince you that you m u st learn to m ake every act cou nt, since you are going to be here for only a short tim e, in fact, too short for w itnessing all the m arvels of it.”

La conclusione di questo segmento di conversazione è particolarmente interessante: I insisted that to be bored w ith the w orld or to be at od d s w ith it w as the hu m an cond ition. “ So, change it,” he rep lied d ryly. “ If you d o not resp ond to that challenge you are as good as d ead .” ( p p . 80 – 81 )

118


Messo alle strette, Carlos invoca un argomento esistenziale ( “ the human condition” ). Il consiglio di don Juan è allora di andare oltre i parametri stabiliti per la condizione umana, quale che sia il loro ambito culturale di elaborazione. Il fatto è che l’ acquisizione di una nuova descrizione di realtà implica una metànoia dell’ essere nella sua interezza che, sola, può permettere di corroborare e sostenere la nuova concezione della realtà :

“ I agree, d on Ju an, bu t – “ “ Don’t ju st agree w ith m e,” he snap p ed . “ You m u st, instead of agreeing so easily, act u p on it. Take the challenge . Change.” “ Ju st like that?” “ That’s right. The change I’ m talking abou t never takes p lace by d egrees; it hap p ens su d d enly. And you are not p rep aring you rself for that su d d en act that w ill bring a total change.” ( p . 82 )

Tra le dicotomie più comuni che accompagnano la definizione del principio di realtà, probabilmente la più tipica è quella tra sogno e reale. Il processo di ridefinizione dei confini semantici del concetto di realtà non poteva, naturalmente, non toccare questo punto :

“ What d o you p rop ose I shou ld d o?” I asked . “ Become accessible to p ow er; tackle you r d ream s,” he rep lied . “ You call them d ream s becau se you have no p ow er. A w arrior, being a m an w ho seeks p ow er, d oesn’t call them d ream s, he call them real.” “ You mean he takes his d ream as being reality?” “ H e d oesn’t take anything as being anything else. What you calls d reams are real for a w arrior. ( … ) Dream ing is real for a w arrior becau se in it he can act d eliberately, he can choose and reject, he can select from a variety of item s those w hich lead to p ow er, and then he can manip u late them and u se them , w hile in an ord inary d ream he cannot act d eliberately.” 119


“ Do you m ean then, d on Ju an, that d ream ing is real?” “ Of cou rse it is real.” “ As real as w hat w e are d oing now ?” “ If you w ant to com p are things, I can say that it is p erhap s m ore real. In d ream ing you have p ow er; you can change things; you m ay find ou t cou ntless concealed facts; you can control w hatever you w ant.” ( p p . 91 – 92 )

A qu esto pu nto, p oche p agine oltre, Carlos d efinisce u n sim ile m od o d i intend ere la realtà ed il sogno com e follia, rispond end o pienam ente alle aspettative d i senso comu ne . Ancora u na volta la risp osta d el su o interlocutore conclu d e su u na p osizione orientata alla p rassi :

“ Leave you r civilized w orld alone,” he said . “ Let it be! N obod y is asking you to behave like a m ad m an. I’ ve alread y told you , a w arrior has to be p erfect in ord er to d eal w ith the p ow er he hu nts; how can you conceive that a w arrior w ou ld not be able to tell things a p art?” “ On the other hand , you , my friend , w ho know w hat the real w orld is , w ou ld fu m ble and d ie in no tim e at all if you w ou ld have to d ep end on you r ability for telling w hat is real and w hat is not.” ( p . 99 )

Probabilmente ci si può fermare a questi esempi, anche se i momenti dedicati alla messa in discussione del principio di realtà ed alla descrizione di ‘altre realtà’ abbondano ancora nel testo fino alla conclusione della vicenda narrata, come testimonia questo passaggio :

“ This is all crazy,” I said . “ We are rational beings.” 120


“ You ’re rational,” he retorted . “ I am not.” “ Of cou rse you are,” I insisted . “ You are one of the m ost rational m en I have ever m et.” “ All right” he exclaimed .” Let u s not argu e. I am rational, so w hat?” I involved him in the argu m ent of w hy it w as necessary for tw o rational beings to p roceed in su ch an insane w ay, as w e had p roceed ed w ith the lad y w itch. “ You ’re rational, all right,” he said fiercely. “ And that m eans you believe that you know a lot abou t the w orld , bu t d o you ? Do you really? You have only seen the acts of p eop le. You r exp eriences are lim ited only to w hat p eop le have d one to you or to others. You know nothing abou t this mysteriou s u nknow n w orld .” (p . 216)

Per quanto riguarda le sequenze dell’ azione che implicano un riferimento alla definizione della realtà, anche in questo caso ci si dovrà accontentare degli esempi più rappresentativi, essendo letteralmente costellato l’ universo del discorso narrativo da simili occasioni .

N el m ond o d i d on Ju an i corvi sono p resagi, il m ond o d ona conferm e, le p iante hanno la stessa im p ortanza d egli u om ini e p arlano, non tu tti i lu oghi si equ ivalgono tra d i loro, i vecchi sono p iù agili d ei giovani. Si sta entrand o in u n’ altra d escrizione d i realtà, il che p er d on Ju an vuol d ire entrare WRXW FRXUW in u n’ altra realtà.

Si prenda il caso dell’ episodio dell’ esposizione dell’ apprendista al vento del deserto, che sembra reagire al comportamento di Carlos ( pp. 59 – 64 ), o quello del ponte della nebbia, che appare davanti agli occhi di Castaneda in una regione selvaggia e priva di vie di comunicazione ( pp. 121 – 139 ).

Com e si è preced entem ente osservato, la realtà che la narrazione costru isce segu e solo ap p arentem ente le leggi d ella fisica d el cosmo new toniano; segu e tali leggi solo fino al mom ento in cu i il m aestro, d op o aver rintracciato

la

strad a che cond uce al ‘p otere’ , trova il m od o d i ap rire varchi su prosp ettive 121


terrene

m a non oltre sottostanti alle p iù elem entari asp ettative u m ane su l

corso d el m ond o ed introd u rvi il su o d iscepolo. Un ep isod io al riguard o risu lta p articolarm ente significativo se lo si rap p orta al tema d elle d iverse d escrizioni d ella realtà, ed è quello d el cabaret m agico d i d on Ju an d avanti ad alcuni colleghi d i ap p rend istato d i Carlos. Don Ju an veste i p anni d i alm eno tre p ersonaggi contem p oraneam ente ( p p . 207 – 210 ), m and and o in frantu mi d avanti agli occhi esterrefatti d i Castaned a il princip io aristotelico d i non contrad d izione. La successiva d iscu ssione che avviene nel ristorante d i confine il giorno d op o, com e si è visto, è la sp iegazione d i quanto è accad u to : ogni essere u m ano ‘m antiene’ il m ond o attraverso la p rop ria p ercezione d i esso, p er cu i u no stregone ha la possibilità d i agganciarsi a qu ella percezione e, nella m isu ra in cu i riesce a m od ificarla, anche il m ond o si m od ificherà assieme ad essa ( p p . 210 – 214 ). Per cui è legittim o d ire, d al p unto d i vista d ella stregoneria che d on

Juan

rap p resenta,

che

di

uno

stesso

oggetto

esistono

tante

concretizzazioni quanti sono i p u nti d i vista d a cu i lo si osserva . Ma certam ente il momento che p iù d i tu tti rim ette in gioco il p rincipio d i realtà e la fid u cia nell’ ord ine stabilito d elle cose

è rap p resentato d alla

sp arizione d ella m acchina d i Castaned a ad opera d i d on Genaro : For a mom ent I let go and had a belly lau gh . Bu t then m y m ind entered into a new state of ap p rehension, confu sion, and annoyance. I thou ght that w hatever w as taking p lace there w as im p ossible; in fact, it w as inconceivable accord ing to the logical ord er by w hich I am accostu med to ju d ge the w orld at hand .Yet, as the p erceiver, I p erceived that m y car w as not there. ( p p . 238-239)

Senza elevarla necessariamente a metafora dell’ intero racconto, si può infine notare l’ ampio spazio riservato nella narrazione alla percezione visiva ed a ciò che gravita nel suo ambito semantico . 122


Tale attenzione

si giu stifica ricond u cend one la ragione d ’ essere alla più

generale affermazione contenu ta nel testo che la realtà è u n ind issolu bile u nità d i m ond o e SXQWR GL YLVWD . N on a caso l’ incipit d el sod alizio tra d on Ju an e Castaned a è costitu ito d a u no sgu ard o :

It w as at that moment that he lifted his head and looked m e squ arely in the eyes. It w as a form id able look. Yet it w as not m enacing or aw esom e in any w ay. It w as a look that w ent through m e. I became tongue-tied at once and cou ld not continu e w ith the harangu es about m yself. That w as the end of ou r meeting. Yet he left on a note of hope. H e said that p erhap s I cou ld visit him at his hou se som ed ay . ( p . 2 )

L’ importanza della visuale, del punto di vista e più in generale della percezione visiva in JtI è ribadita dalla continua descrizione degli sguardi di don Juan, ora indagatori, ora ironici, capaci di ‘vedere’ nell’ intimità del suo interlocutore, fin dentro a recessi della sua memoria che neanche lo stesso Castaneda è capace di raggiungere. Quest’ ultimo tipo di sguardo è quello proprio dello stregone e sciamano, che per definizione è capace di ‘vedere’ ciò che all’ uomo della strada è precluso : H e began hu m m ing a Mexican folk song and then lifted his head abru p tly and looked at m e. H is eyes w ere fierce and bu rning. I w anted to look aw ay or close m y eyes, bu t to m y u tter am azem ent I cou ld not break aw ay from his gaze. (… ) H e locked his gaze on me again and com mand ed m e to rem em ber . H e said w ith an extraord inary conviction that he “ knew ” I had seen that look before. Don Juan ha ‘visto’ nel passato di Carlos che, dopo un inutile tentativo di resistenza , ritrova nella fierezza di quello sguardo una memoria dimenticata : “ I’m trying to m ake you rem ember.” 123


“ What? For heaven’s sakes!” “ A falcon sw ift as light,” he said , looking at m e in the eyes. I felt my heart had stop p ed . “ N ow look at me,” he said . Bu t I d id not. I heard his voice as a faint sou nd . Some stu p end ou s recollection had taken m e w holly. The w hite falcon! ( p p . 28 – 31 )

Si conclu d erà

qu esta riflessione su ll’ imp ortanza d ella vista e d ell’ atto d i

ved ere con d u e ep isod i d i QRQ IDUH am bientati tra le m ontagne vu lcaniche. N el p rim o ( p p. 196 –197 ), in non p iù d i 26 righe si rip etono 15 volte verbi relativi alla vista

( “ crossing m y eyes “ , “ p erceiving their ind ivid u al shad ow s ” ,

“ the act of looking w ithou t convergine the im ages ” , “ I stared ” , “ m y eyes w ere focu sed ” , “ I d id not w ant to blink ” etc. ) m entre nel second o ( pp . 201 – 202 ) i

riferim enti alla p ercezione visiva sono 19 in u na cinquantina d i righe

e

l’ azione d el gu ard are è rafforzata d all’ u so d egli avverbi ( “ look there fixed ly ” , “ look intently ” ) o d i form e rafforzative ( “ I kep t a very close w atch over the area ” ), m entre altre azioni ru otano attorno alle aree d el corp o che hanno a che fare con la visione ( “ I half closed m y eyes; they w ere itching and I ru bbed them ” , “ the sw eat m ad e m y eyes sting ” , etc. ).

,O WHPD GHO VHOI

Tu tta u na serie d i d escrizioni d egli stati d ’ anim o d el p rotagonista , tu tto un su cced ersi d i panoramiche introsp ettive costellano e p unteggiano il d iscorso narrativo. 124


Il tratto com une d i queste registrazioni d el flu sso d i coscienza è d ato p rop rio d alla centralità d i un VHOI ( qu ello d i Carlos ) che reagisce a d elle p rovocazioni ( qu elle d i d on Ju an ). Il p rim o colpo alla continu ità d el su o senso d ’ id entità Castaned a lo su bisce d u rante il p rim o incontro, quello alla stazione d egli au tobu s :

It w ou ld be d ifficu lt to assess the im p act of d on Ju an’ s look if m y inventory of exp erience is not som ehow brou ght to bear on the u niqu eness of that event. When I began to stu d y anthrop ology and thus m et d on Ju an, I w as alread y an exp ert in “ getting arou nd ” . I had left m y home years before and that meant in m y evalu ation that I w as cap able of taking care of myself. Whenever I w as rebu ffed I cou ld u su ally cajole m y w ay in or m ake concessions, argu e, get angry, or if nothing su cceed ed

I w ou ld w hine or com p lain; in

others w ord s, there w as alw ays something I knew I cou ld d o u nd er the circu m stances, and never in my life had any hum an being stop p ed m y m om entu m so sw iftly and so d efinitely as d on Juan d id that afternoon. ( p . 2 )

Nei resoconti introspettivi si trova spesso questo riferimento al sé, in questo caso concepito come somma e risultato delle esperienze accumulate durante l’ interazione quotidiana con gli altri ( “ the inventory of experience” ).

In altre situazioni Ju an

le reazioni d el p rotagonista al fare d issacratorio d i d on

circoscrivono nuovam ente u n’ area d ella narrazione che p u ò essere

ricond otta

alla d im ensione d el

sé ed alle su e d inam iche d ifensive . Le

m anovre istrioniche d i u no d ei p artecipanti all’ interazione m ettono in gioco i sentim enti d i d ignità p ersonale, d i orgoglio, d i rispettabilità, d i stabilità, id entità e coerenza d el VHOI d ell’ altro : 125


H e lau ghed . Obviou sly, there w as som ething in m y statem ent w hich w as fu nny to him . H e w as laughing at m e and I felt a bit confu sed and offend ed . ( p . 3 )

H e w as m aking fu n of m e in a very su btle and artistic manner. ( p . 4 )

“ I know , I know ” he said . “ You are w ho you are, from w henever you are, as I am a Yaqu i from Sonora.” H is eyes w ere very shiny and his lau ghter w as strangely u nsettling. H e m ad e m e feel as if he had cau ght m e in a lie. I exp erienced a p ecu liar sensation of gu ilt. I had the feeling he knew something I d id not know or d id not w ant to tell. My strange em barassam ent grew . ( … ) Walking back to his hom e and then d riving into tow n m ad e m e feel better, bu t I w as not qu ite relaxed . I som ehow felt threatened , althou gh I cou ld not p inp oin the reason. ( p . 7 )

Nella maggior parte dei casi le delucidazioni che don Juan fornisce delle sue affermazioni e consigli toccano in maniera esplicita le dimensioni costitutive del senso di identità del VHOI, tanto che sarebbe impresa vana cercare di darne conto in maniera puntuale. Si possono però fornire esempi significativi e rappresentativi al riguardo, com’ è nel caso del suggerimento di cancellare la propria storia personale. Castaneda vorrebbe compilare una scheda etnografica dei rapporti di parentela ed interroga al proposito il suo ‘informatore’ :

I tried to m ake him u nd erstand the id ea of a genealogy and p ersonal history. “ What w ere the nam es of you r father and mother?” I asked . H e looked at m e w ith clear kind eyes. “ Don’t w aste you r tim e w ith that crap ,” he said softly bu t w ith u nsu sp ected force. 126


I d id not

know w hat to say; it w as as if som eone else had u ttered those

w ord s.(… ) “ I d on’t have any p ersonal history,” he said after a long p au se. ( … ) “ I d on’ t have any p ersonal history any more” , he said , and looked at me p robingly. “ I d rop p ed it one d ay w hen I felt it w as no longer necessary.” I stared at him, trying to d etect the hid d en m eanings of his w ord s. “ H ow can one d rop one’ s p ersonal history?” I asked in an argu mentative m ood .

“ One m u st first have the d esire to d rop it,” he said . “ And then one m u st proceed harm oniously to chop it off, little by little.” “ Why shou ld anyone have su ch a d esire?” I exclaimed . I had a terribly strong attachment to my p ersonal history. My fam ily roots w ere d eep . I honestly felt that w ithou t them m y life had no continu ity or p u rp ose. ( p p . 10 – 11 )

Il punto di vista di don Juan è comprensibile solo se inserito nel contesto della più generale impresa strategica tentata da ogni guerriero durante la sua vita per allentare i legami che lo tengono avvinto all’ ordine sociale, impresa che investe in maniera diretta il VHOI in quanto luogo di mantenimento e riproduzione di tali legami: “ Take yourself, for instance,” he went on saying. “ Right now you don’ t know whether you are coming or going. And that is so, because I have erased my personal history. I have, little by little, created a fog around me and my life. And now nobody knows for sure who I am or what I do.” ( … ) “ But, you yourself know who you are, don’ t you?” I interjected. “ You bet I … don’ t,” he exclaimed and rolled on the floor, laughing at my surprised look. ( p. 14 ) In questi passaggi del testo è lo stesso senso d’ identità personale che viene messo in questione ed espanso fino a superare i confini dell’ individuo . In realtà gran parte degli interventi di don Juan si configurano come robusti attacchi all’ idea che Carlos ha di se stesso : “ You take you rself too seriou sly,” he said slow ly. “ You are too d am n im p ortant in you r ow n m ind . That mu st be changed ! You are so god d am n im p ortant that you feel ju stified to be annoyed w ith everything. You ’ re so d am n im p ortant that you can afford to leave if things d on’t go you r w ay. I su p p ose

127


you think that show s you have character. That’ s nonsense! You ‘re w eak, and conceited !” ( p . 21) “ What w as w rong w ith you w hen I VDZ you , and w hat is w rong w ith you now , is that you d on’t like to take resp onsibility for w hat you d o,” he said slow ly, as if to give m e tim e to u nd erstand w hat he w as saying. “ When you w ere telling m e all those things in the bu s d ep ot you w ere aw are that they w ere lies. Why w ere you lying?” ( p . 39 )

Bisogna a qu esto p u nto ricord are che nelle p rim e pagine d el testo

gli

aggettivi e gli attributi con cu i viene etichettato d on Juan sono qu asi tu tti p eggiorativi : “ silly old fogy ” , “ p rep osterou s old m an ” , “ old nu ts Ind ian ” ( p. 18 ), “ contem p tu ou s m an ” ( p . 21 ), “ eccentric” , “ ou t of his m ind ” , “ histrionic” ( p . 24 ), “ strange old Ind ian ” ( p . 25 ), “ crazy ” ; la su a insistenza è id iota ( “ id iotic” , p . 26 ), egli è u n soggetto “ m iserable ” , “ u nmanageable and d angerou s ” ( p. 26 ), ed inoltre : “ eccentric old Ind ian ” , “ crazy ” ( p . 26 ), “ p rep osterou s fellow ” ( p. 29 ) ed altri ancora. Ognu no d i qu esti giu d izi è u n argine d ietro cu i Carlos cerca d isp eratamente d i proteggere il su o sé182 d all’ offensiva d i d on Juan . A ben ved ere, p erò, Carlos si trova sin d al p rim o m om ento im p licato in u na d ifficile contrad d izione interiore:

182

Inoltre in queste prime pagine Castaneda mette a nudo quel sostrato di sottaciuto etnocentrismo che è spesso parte integrante dell’ evento etnografico, ma censurata probabilmente già a livello subliminale nell’ inconscio del ricercatore; quel rumore di fondo, tanto significativo quanto irrintracciabile nel risultato accademico, che il Diario di Malinowsky testimonia mirabilmente.

128


I sincerely felt that his criticism abou t m y p ersonality had seriously u nd erm ined my liking him . Yet I had to ad m it that they alw ays been ap rop ros, sharp ly d elineated , and true to the letter. ( p . 18 )

Il fatto è che, m entre p er Carlos conoscenza e p sicologia p ersonale sono d u e cose scisse , p er il m od o d i p roced ere d i d on Ju an non c’ è d istinzione:

H e stressed em p hatically that if I really w anted to learn, I had to rem od el m ost of m y behavior. ( p . 21 )

“ Well, let’ s say that I know all kind s of things becau se I d on’ t have a p ersonal history, and becau se I d on’ t feel m ore im p ortant than anything else, and becau se my d eath is sitting w ith m e right here.” ( p . 37 )

Gli attacchi di don Juan, come risultato di una precisa strategia volta a penetrare le difese dell’ ego di Carlos, raggiungono sistematicamente il loro scopo: There w as su ch a d evasting force in is w ord s that they echoed in m y m ind . H e brou ght all my d efenses d ow n. I cou ld not argu e w ith him . I took refu ge in w riting m y notes. ( p p . 42 – 43 )

L’ enfasi sulla d imensione d el sé segu e un crescend o ad d irittu ra d ram m atico nella narrazione, nella m isu ra in cu i qu esto sé ( che si era d efinito nelle p agine p reced enti il ‘vecchio sé’ )

d eve abd icare per consentire al

p rotagonista d i su p erare l’ LPSDVVH in cu i si è venuto trovare:

129


H is w eird logic w as overw helm ing. H is w ord s created visions of m yself

su ccum bing

to

som ething

aw esom e

and

u nknow n,

som ething w hich I had not bargained for, and w hich I had not conceived existed , even in m y w ild est fantasies. ( p. 91 ) Strettam ente connesso al tem a d el VHOI è qu ello d el cam biamento . Si è visto il p osto che occup a l’ enu nciato narrativo d ella trasform azione nella stru ttu ra d el racconto, enu nciato che al livello d ei p ersonaggi coinvolge il protagonista in un cam biam ento che si configu ra com e u na conversione interiore d i stati d ’ anim o, atteggiam enti, schem i cognitivi ed orientam enti d i valore. Sp esso il cam biamento viene

tem atizzato in m aniera esp licita, com e nel

segu ente brano :

As soon as w e sat d ow n he began talking. H e said that I had learned a great d eal abou t hu nting, bu t I had not changed as mu ch as he had w ished . “ ( … ) Unfortu nately, changes are d ifficu lt and hap p en very slow ly; som etim es it takes years for a men to becom e convinced of the need of change. It took me years, bu t may be I d id n’t have a knack for hu nting. I think for me the m ost d ifficu lt thing w as to really w ant to change. ( p p . 78 – 79 ) I vehem ently asserted that his insistence abou t changing m y w ay of life w as frightening and arbitrary. I said that I really agreed w ith him, at a certain level, bu t the fact that he w as alw ays the m aster that called the shots mad e the situ ation u ntenable for m e. ( p . 82 )

130


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Strettamente affine al tema del sé è quello riguardante il comportamento . Le due categorie sono in questa sede distinte nel senso che, mentre la prima riguarda quelle parti del racconto che fanno riferimento alle dimensioni ed alle dinamiche dell’ identità personale, la seconda include tutte le possibili indicazioni esplicite di comportamento presenti nei dialoghi . Le indicazioni di comportamento in JtI sono sempre definite come modi di agire o di non agire, di fare o di non fare ritenuti intrinsecamente più validi di altri orientamenti all’ azione, orientamenti con cui viene spesso instaurato un confronto.

Anche in qu esto caso il testo è segnato p er tu tta la su a lu nghezza d a m om enti d i qu esto tip o, p er cu i se ne p otranno fornire solo d egli esemp i rap p resentativi. Intanto è interessante, nella p rim a p arte d el racconto, la constatazione d el p rotagonista su i su ggerim enti ricevu ti :

H is interest in changing my w ay of life, I felt, w as akin to an imp ersonal su ggestion, or

p erhap s it w as akin to an au thoritative com mentary on m y

failu res. H e had m ad e m y very aw are of m y failings, yet I cou ld not see how his w ays w ou ld remed y anything in me. (… ) H ow ever, I had learned to resp ect his m aestry, w hich had alw ays been exp ressed in term s of beau ty and p recision. ( p . 79 )

131


Castaned a attribu isce precisione alle ind icazioni fornitegli d a d on Ju an ; in effetti u na d elle caratteristiche d i qu este ind icazioni d i comp ortam ento è la loro essenzialità, d a u n lato, e d all’ altro la loro connotazione generica che ne fa u na sorta d i massim e d i comp ortam ento in u n certo m od o svincolate d al contesto d ella loro form u lazione

( si rim and a al paragrafo 3.3 d i qu esto

capitolo p er u n ap p rofond im ento d el carattere d id ascalico d elle ind icazioni d i com p ortam ento ) :

“ A good hu nter changes his w ays as often as he need s,” he rep lied . ( p . 79 )

“ A hu nter m u st not only know abou t the habits of his p rey, he also mu st know that there are p ow ers on this earth that gu id e m an and anim als and everything that is living.” ( ibid em )

In altre occasioni le ind icazioni d i d on Ju an si fanno p iù contestu ali, riferend osi al su o assistito, ma fanno sem p re e com u nqu e riferim ento a p reced enti formu lazioni enu nciate in mod o astratto ed im personale:

“ You alw ays feel com p elled to exp lain you r acts, as if you w ere the only m an on earth w ho’ s w rong,” he said . “ It’ s you r old feeling of im p ortance. You have too m u ch of it; you also have too m u ch p ersonal

history.

On

the

other

hand ,

you

d on’ t

assu m e

resp onsibility for you r acts; you are not u sing you r d eath as an ad viser, and above all, you are too accessible. In other w ord s, you r life is as m essy as it w as before I m et you .” ( p . 80 ) 132


“ Acts have p ow er,” he said . “ Esp ecially w hen the p erson acting know s that those acts are his last battle . There is a strange consu m ing hap p iness w ith acting w ith the fu ll know led ge that w hatever one is d oing m ay very w ell been one’ s last act on earth. I recom mend ed that you reconsid er you r life and bring you r acts into that light.” ( sott. agg. ) ( p . 83 )

“ What am I su p p osed to d o then?” “ Use it. Focu s you r attention on the link betw een you and you r d eath, w ithou t rem orse or sad ness or w orrying. Focu s you r attention on the fact you d on’t have tim e and let you r acts flow accord ingly. Let each of you r acts be you r last battle on earth. Only u nd er those cond itions w ill you r acts have the rightfu l p ow er. Otherw ise they w ill be, for as long as you live, the acts of a tim id man.” ( p . 84 – 85 )

Probabilm ente il più significativo, qu ello che riassum e tu tto u n m od o d i p roced ere d ell’ intera narrazione e restitu isce così il senso d i u na continu a valutazione d ell’ azione, d ei su oi p resup p osti e d ei su oi risu ltati è il segu ente:

“ Everything you d id that night w as clu msy,” he said . “ First of all, you w ent to the p arty to kill tim e. That w eakened you .” “ You mean I shou ld n’t go to p arties?” “ N o, I d on’t m ean that. You m ay go any p lace you w ish, bu t if you d o, you m u st assu m e the fu ll resp onsibility

for that act. A w arrior lives is life

strategically. H e w ou ld attend a p arty or a reu nion like that only if his strategy calls for it. That m eans, of cou rse, that he w ou ld be in total control and w ou ld p erform all the acts that he d eem s necessary.” ( p . 226-227 ) 133


,O WHPD GHOOD PRUWH L’ argomento della morte rientra nella dimensione tematica dell’ alterità. In JtI la morte è una presenza sfuggente eppure quasi onnipresente, si affaccia nei dialoghi, si fonde con i paesaggi, interviene nell’ azione come un personaggio tra gli altri, un personaggio nondimeno molto speciale:

“ You r d eath gave you a little w arning,” he said w ith a m ysteriou s tone. “ It alw ays com es as a chill.” “ What are you talking abou t?” I said nervou sly. H e really m ad e me nervou s w ith his sp ooky talk. (… ) H e told m e to tu rn arou nd casu ally and look at a bou ld er to m y left. H e said that m y d eath w as there staring at m e and if I tu rned w hen he signaled me I m ight be cap able of seeing it. (… ) “ Death is ou r eternal com p anion,” d on Ju an said w ith a m ost seriou s air. “ It is alw ays to ou r left, at an arm ’s length. It w as w atching you w hen you w ere w atching the w hite falcon; it w hisp ered in you r ear and you felt its chill, as you felt it tod ay. It has alw ays been w atching you . It alw ays w ill u ntil the d ay it tap s you .” (… ) “ H ow can anyone feel so im p ortant w hen w e know that d eath is stalking u s ?” he asked . (… ) “ The thing to d o w hen you ’re im p atient,” he p roceed ed , “ is to tu rn to you r left and ask ad vice from you r d eath. An im m ense am ou nt of p ettiness is d rop p ed if you r d eath m akes a gestu re to you , or if you catch a glimp se of it, or if you ju st have the feeling that you r com p anion is there w atching you .” (… )

H e rep lied that the issue of ou r d eath w as never p ressed far enou gh. And I argued that it w ou ld be m eaningless for me to d w ell u pon m y d eath, since su ch a thou ght w ou ld only bring d iscom fort and fear. “ You ’re fu ll of crap !” he exclaim ed . “ Death is the only w ise ad viser that w e have, Whenever you feel, as you alw ays d o, that everything is going w rong and 134


you ’re abou t to be annihilated , tu rn to you r d eath and ask if that is so. You r d eath w ill tell you that you ’re w rong; that nothing really m atters ou tsid e its tou ch. You r d eath w ill tell you , ‘I haven’t tou ched you yet’ .” (… ) “ Yes,” he said softly after a long p au se. “ One of u s here has to change, and fast. One of u s here has to learn again that d eath is the hu nter, and that it is alw ays to one’s left. One of u s here has to ask d eath’s ad vice and d rop the cu rsed p ettiness that belongs to m en that live their lives as if d eath w ill never tap them.” ( p p . 33 – 35 )

N on è sbagliato d ire che la conversione interiore d el p rotagonista incom incia allorchè d on Ju an introd u ce l’ insegnam ento d ella morte com e consigliera ( anche se sarebbe p iù ap p rop riato d ire che introd u ce Carlos alla prop ria m orte ) :

H e shook his head and seem ed to be w aiting for my rep ly. I had none. My thou ghts w ere ru nning ram p ant. H e had d elivered a staggering blow to m y egotism . The p ettiness of being annoyed w ith him w as monstrou s in the light of m y d eath. I had the feeling he w as fu lly aw are of m y change of m ood . H e had tu rned the tid e in his favor. ( p p . 34-35 )

E p oco oltre:

H e began to lau gh and for som e u nknow n reason his lau ghter w as no long offensive and insid iou s, as it had been in the p ast. I d id not think that it w as d ifferent, from the p oint of view of his p itch, or its lou d ness, or the sp irit of it; the new element w as my m ood . In view of my im p end ing d eath m y fears and annoyance w ere nonsense. ( p . 35 ) 135


Qualche altro esempio aiuterà a rendere la consistenza dell’ attenzione e dell’ ampio spazio narrativo riservati a questa sorta di ‘ospite necessario’ del racconto. Quando per Carlos la stranezza del mondo di don Juan diventa eccessiva, o quando egli ricade in stati di sconforto, ecco prontamente emergere il richiamo alla morte :

“ Think of you r d eath now ,” d on Ju an said su d d enly. “ It is at arm ’s length. It m ay tap you any m om ent, so really you have no tim e for crap p y thou ghts and m ood s. N one of u s have tim e for that.” ( p . 39 )

“ Look at me,” he said . “ I have no d ou bts or remorse. Everything I d o is m y d ecision and m y resp onsibility. The sim p lest thing I d o, to take you for a w alk in the d esert, for istance, m ay very w ell m ean my d eath. Death is stalking m e. Therefore, I have no room for d ou bts or rem orse. If I have to d ie as a resu lt of taking you for a w alk, then I m u st d ie. “ You , on the other hand , feel that you are imm ortal, and the d ecisions of an im m ortal m an can be regretted or d ou bted . In a w orld w here d eath is the hu nter, my friend , there is no time for regrets or d ou bts. There is only tim e for d ecisions.” ( p . 40 )

Il tema della morte viene presentato attraverso l’ accostamento di diversi registri e toni, caratteristica questa propria dell’ insieme del testo, per cui si passa con disinvoltura dagli accenti lirici alla parlata colloquiale e poi di nuovo a quelli: “ This is the p lace w ere you w ill d ie,” he said in a soft voice. I fid geted nervou sly, changing sitting p osition, and he sm iled . “ I w ill have to com e w ith you over and over to this hilltop ,” he said . “ And then you w ill have to come by you rself u ntil you ’ re satu rated , u ntil the hilltop is oozing you . You w ill know the tim e w hen you are filled w ith it . This hilltop , as it is now , w ill then be the p lace of you r last d ance.” “ What d o you mean by m y last d ance, d on Ju an?” “ This is the site of you r last stand ,” he said . “ You w ill d ie here no m atter w here you are. Every w arrior has a p lace to d ie. A p lace of his p red ilection w hich is 136


soaked w ith u nforgettable m emories, w here p ow erfu l events left their mark, a p lace w here he has w itnessed m arvels, w here secrets have been revealed to him, a p lace w here he has stored his p ersonal p ow er. (… ) “ And finally, one d ay w hen his tim e on earth is u p and he feels the tap of his d eath on his left shou ld er, his sp irit w hich is alw ays read y, flies to the p lace of his p red ilection and there the w arrior d ance to his d eath. (… ) “ If a d ying w arrior has lim ited p ow er, his d ance is short; if his p ow er is grand iose, his d ance is magnificent. Bu t, regard less of w hether his p ow er is sm all or m agnificent, d eath m u st stop to w itness his last stand on earth. Death cannot overtake the w arrior w ho is recou nting the toil of his life for the last time u ntil he has finished his d ance.” Don Ju an ‘s w ord s m ad e m e shiver. The qu ietness, the tw ilight, the m agnificent scenery, all seemed to have been p laced there as p rop s for the im age of a w arrior’s last d ance of p ow er. (… ) I exp erienced an overw helm ing anxiety and I talked ju st to alleviate it. I asked him if he had know n w arriors that had d ied , and in w hat w ay their last d ance had affected their d ying. “ Cu t it ou t,” he said d ryly. “ Dying is a m onu m ental affair. It is m ore than kicking you r legs and becom ing stiff.” ( p p . 153-154 )

I dialoghi non solo chiamano frequentemente in causa la prospettiva finale della morte, ma ruotano anche attorno ai tratti della sua descrizione. Per esempio per don Juan la morte, nella realtà quotidiana, occupa uno spazio specifico, alla sinistra di un essere umano. Ma sarà meglio lasciare lo spazio ad uno di questi passaggi :

“ Is d eath a p ersonage, d on Ju an?” I asked as I sat d ow n on the p orch. There w as an air of bew ild erment in d on Ju an’s look. H e w as hold ing a bag of groceries I had brou ght him . H e carefu lly p laced them on the grou nd and sat 137


d ow n in front of m e. I felt encou raged and exp lained that I w anted to know if d eath w as a p erson, or like a p erson, w hen it w atched a w arrior’ s last d ance. (… ) “ Was you r d eath like a p erson ?” “ You ’re a fu nny bird . You think you are going to u nd erstand by asking qu estions. I d on’ t think you w ill, bu t w ho am I to say? “ Death is not like a p erson. It is rather a p resence. etc. (… )”

( p p . 155 – 156 )

Ancora una volta la dimensione del cambiamento è strettamente implicata, non tanto perché esso viene presentato come una morte simbolica ( anche se poi in realtà lo è ) quanto perché l’ idea dell’ impermanenza è, secondo il maestro, l’ unico deterrente valido per combattere la tendenza ad indulgere propria della condizione umana :

“ I’ m d oing all I can.” “ You ’ re w rong again. You can d o better. There is one single thing w rong w ith you – you think you have p lenty of tim e. H e p au sed and looked at me as if w aiting for my reaction. “ You think you have p lenty of time,” he rep eated . “ Plenty of tim e for w hat, d on Ju an?” “ You think you r life is going to last forever.” “ N o, I d on’t.” “ Then, if you d on’t think you r life is going to last forever, w hat are you w aiting for? Why the hesitation to change?” ( p . 81 )

$OWUL WHPL ULJXDUGDQWL O¶DOWHULWj

138


Una riflessione, che p u rtrop p o in questo contesto non p otrà che essere breve, va fatta su ll’ alterità cu ltu rale . Il confronto che si instaura tra i d u e p ersonaggi d ella storia non si svilu pp a su ll’ asse d ell’ opp osizione ind iano/ occid entale, m a su qu ello d ella d istinzione stregone/ uomo com une. Don Ju an non viene p resentato con una qu alche tip icità cu ltu rale prop ria d egli ind ios <DTXL, né d i altri gru p p i etnici m essicani o latinoamericani ;

i su oi tratti sono d a

relazionarsi invece con il m od o d i vita d el gu erriero, la cu i origine cultu rale non viene sp ecificata in JtI . Qu esto d ato non d iminu isce la d istanza cu ltu rale, anzi la am plifica : un gu erriero-stregone

vive second o parametri che non cond ivid e né con i

‘bianchi’ né con gli ind iani ; d ’ altro canto, p u ò d iventare gu erriero chiu nque, a p rescind ere d alla connotazione etnica o razziale:

I asked him if the m anner in w hich a w arrior saw his d eath d ep end ed on the w ay he had been brou ght u p . I u sed the Yu ma and Yaqu i Ind ians as exam p les. My ow n id ea w as that cu ltu re d eterm ined

the w ay in w hich one w ou ld

envision d eath. “ It d oesn’t matter how one w as brou ght u p ,” he said . “ What d eterm ines the w ay one d oes anything is p ersonal p ow er. A m an is only the su m of his p ow er, and that su m d eterm ines how he lives and how he d ies.” ( p . 157 )

Altri lu oghi d ell’ alterità nel racconto sono quelli in cu i com p aiono animali e p iante . La linea d i d em arcazione che regola i confini tra m ond o um ano e m ond o animale e vegetale viene ripetu tam ente m anip olata : lo sgu ard o d i d on Ju an sem bra sp esso qu ello d i u n u ccello; d on Ju an – tratto tip ico d ello sciam ano,

139


com e ricord a M. Eliad e nel suo celebre saggio 183 - com p rend e il linguaggio d egli u ccelli, d elle p iante e p iù in generale è cap ace d i instau rare u n d ialogo con ogni elem ento d el p aesaggio natu rale ( vento, m ontagne etc. ); d on Genaro ulu la com e un FR\RWH;

p er arrivare infine ad u n vero e p rop rio

annullam ento d ella d ifferenza

con la sequ enza d el d ialogo tra Carlos ed il

FR\RWH (

sequ enza com e si è d etto anticip ata

alcuni cap itoli prima d al

racconto d i d on Ju an che evoca u n su o colloquio con u n cervo m agico ) . Il secondo esistente non-umano del racconto che si prenderà in considerazione in questa analisi è ciò che don Juan chiama ‘l’ alleato’ : l’ alleato è un elemento della narrazione che si pone chiaramente fuori dalla descrizione di realtà del senso comune. Cos’ è? Il racconto non lo dice: non è un essere umano, ma appare agli esseri umani che vanno a caccia di potere. Gli elementi che vengono forniti per descriverlo sono pochi : la sua presenza è segnalata da un rombo ( p. 202, p. 250 ) ; può essere una entità delle montagne ( p. 202 ) ; un guerriero deve sfidarlo a duello e vincerlo, allora ‘l’ alleato’ lo porterà con sé in visita ad altri mondi ( p. 265 ) .

Il sim bolo d el taccu ino

Infine si ind agherà u n elem ento d el testo che per la p osizione che occu p a risp etto alle d im ensioni tematiche fin qu i analizzate assu rge a vero e p rop rio sim bolo d i conflitto id eologico. Si tratta d ello scrivere e d ella scrittu ra etnografica, rap p resentata d all’ oggetto letterario d el taccu ino, e d ella su a controp arte p arlata, l’ ind agine attraverso la loqu ela d ell’ interrogatorio, d ell’ intervista d ialogata. JtI è u na storia tenu ta assiem e d all’ artificio d elle ‘note su l cam p o’ . Ogni ep isod io, com e si è d etto, è introd otto d alla d ata p er esteso ( p er esem p io: “ Thu rsd ay, Ju ne 29, 1961” ) in basso a sinistra d el titolo, d ata che d ovrebbe rim and are, nell’ im maginazione d el lettore, alla d ata d ella stesu ra d elle note p rese d u rante o im m ed iatam ente d opo gli avvenimenti su un taccu ino d a cu i

183 M. Eliad e,/H FKDPDQLVPH HW OHV WHFKQLTXHV DUFKDLTXHV GH O·H[WDVH, Ed itions Payot, Paris, 1951 ; /R VFLDPDQLVPR H OH WHFQLFKH GHOO·HVWDVL, Ed izioni Med iterranee, Rom a, 1974, trad . J. Evola, riv. e agg. d a F. Pintore.

140


l’ ep isod io è stato successivam ente selezionato ed estratto ed infine elaborato in form a narrativa. Il riferim ento all’ op erazione d i scrittu ra su l taccu ino è frequ ente e sta a d elineare il ru olo d i Castaned a all’ interno d ei su oi testi in quanto figu ra che si app ropria d ell’ insegnam ento con i m ezzi

cu ltu rali d i cu i

scrittu ra, che è anche la tecnologia comu nicativa

d isp one

( la

con cu i storna

l’ insegnam ento reind irizzand olo verso i lettori ). Epp u re qu esti mezzi non sem brano ad atti alla natu ra d ell’ insegnam ento. Don Juan all’ inizio d el sod alizio accetta l’ attività d i registrazione scritta d egli eventi e d i ciò che d ice, m a d al suo p rim o ingresso nella narrazione questa com p onente si accomp agna a situ azioni ironiche se non p rop riamente grottesche:

H e looked at m e p iercingly. “ What are you d oing in you p ocket?” he asked , frow ning. “ Are you p laying w ith you r w hanger?” H e w as referring to m y taking notes on a m inu te p ad insid e the enorm ou s p ockets of m y w ind breaker. When I told him w hat I w as d oing he lau ghed heartily. I said that I d id not w ant to d istu rb him by w riting in front of him . “ If you w ant to w rite, w rite,” he said . “ You d on’t d istu rb me.” ( p . 5 )

Il taccu ino ( la scrittu ra ) è in stretta relazione con la conoscenza intellettu ale, qu ella conoscenza

a cu i Castaned a si aggrap p a tenacem ente ( lui ed il

taccu ino sono insep arabili ) ma che, nel m ond o d i azione d ella d im ensione sciamanica in cu i Don Ju an lo introd u ce, non serve p iù , anzi d iventa d ’ ingom bro, goffa e u n tantino rid icola. Si notino in qu esta sequ enza l’ ironia 141


d i d on Ju an, il m om ento in cu i il taccu ino ( la scrittu ra ) d iventa d ’ intralcio e l’ im m agine grottesca che ne d eriva :

“ Where’ s you r w riting gear?” d on Ju an asked as I sat d ow n on the p orch. I had left m y notebooks in m y car. Don Ju an w alked back to the car and carefu lly p u lled ou t m y briefcase and brou ght it to m y sid e. H e asked if I u su ally carried m y briefcase w hen he w alked . I said I d id . “ That ‘s mad ness,” he said . “ I ‘ve told you never to carry anything in you r hand s w hen you w alk. Get a knap sack.” I lau ghed . The id ea of carrying m y notes in a knap sack w as lu d icrou s. I told him that ord inarily I w ore a su it and a knap sack over a three-p iece su it w ou ld be a p rep osterou s sight. “ Pu t you r coat on over the knap sack,” he said . “ It is better that p eop le think you ’re a hu nchback than to ru in you r bod y carrying all this arou nd .” H e u rged m e to get ou t m y notebook and w rite. H e seemed to be m aking a d eliberate effort to p u t m e at ease. ( p . 89 )

N elle u ltim e righe d el brano emerge anche un altro m otivo ricorrente legato al qu ello d ella scrittu ra :

p er Carlos lo scrivere

ha sp esso u na fu nzione

em inentem ente d ifensiva. Si ved a qu est’ altro esem p io:

“ You ’re the boy w ho stalked gam e and w aited p atiently, as d eath w aits; you know very w ell that d eath is to ou r left, the sam e w ay you w ere to the left of the w hite falcon.” H is w ord s had the strange p ow er to p lu nge m e into an u nw arranted terror; m y only d efense w as m y com p u lsion to comm it to w riting everything he said . ( p . 34 )

Il taccuino d a cam p o è l’ u nica p rotezione d i cu i Castaned a d isp one; d ietro l’ attività d i p rend ere ap p unti egli si trincera ed attraverso la scrittu ra riesce a tenere sotto controllo l’ ansia generatagli d agli incontri con il p otere. Don 142


Ju an d im ostra d i sap erlo, ed è p er qu esto che, se d a un lato p rend e in giro l’ abitu d ine d el su o ap p rend ista ( la figu ra d i Carlos che si ostina a scrivere nel m ezzo d ei paesaggi d el d eserto d i Sonora, al bu io o nelle cond izioni più im p ensabili è alqu anto grottesca ), d all’ altro sovente invita il su o ap p rend ista a p rend ere ap p u nti in p rossim ità d i m om enti d i p articolare tensione. E’ interessante notare che l’ altro m ezzo d i d ifesa d i Castaned a è la p arola p arlata ( il d ire ), l’ interrogazione ( il fare d om and e ):

“ I know that the sp irit is ou t there lu rking,” he said in a very low voice. “ Where?” “ Ou t there in the bu shes.” “ What kind of sp irit is it?” H e looked at m e w ith a qu izzical exp ression and retorted , “ H ow many kind s are there?” We both lau ghed . I w as asking qu estions ou t of nervou sness. ( p . 96 )

Voler com p rend ere a tu tti i costi attraverso la parola parlata, il d ialogo, è un altro asp etto d i quella conoscenza intellettu ale che Castaned a com e p ersonaggio incarna nel racconto in qu anto u omo accad em ico. Entram be le manifestazioni d el ‘p otere’ d ella conoscenza intellettu ale ( la scrittu ra,

la p arola ) vengono infine sbaragliate nel

d ecisivo attacco

concentrico d i d on Ju an e d on Genaro alla razionalità d i Carlos, attacco che non a caso p relu d e al su ccesso d i qu est’ u ltimo nel ‘ferm are il m ond o’ :

“ What d o you m ean by that, d on Ju an?” d on Genaro asked , im itating m y voice, m ocking m y habit of asking d on Ju an qu estions.

143


Don Ju an said som e absu rd things like : “ When the w orld is u p sid e d ow n w e are right sid e u p , bu t w hen the w orld is right sid e u p w e are u p sid e d ow n. N ow w hen the w orld and w e are right sid e u p , w e think w e are u p sid e d ow n … “ H e w ent on and on, talking gibberish w hile d on Genaro mimicked m y tacking notes. H e w rote on an invisible p ad , enlarging is nostrils as he m oved his hand , keep ing is eyes w id e op en and fixed on d on Ju an. Don Genaro had cau ght on to m y efforts to w rite w ithou t looking at m y p ad in ord er to avoid altering the natu ral flow of conversation. H is p ortrayal w as genu inely ilariou s. ( p . 238 )

Concludendo questa rassegna, sarà utile sottolineare come essa non abbia alcuna pretesa di esaustività : in JtI esistono certamente altri luoghi tematici importanti ( basti pensare al peso ed al ruolo che assumono la risata e l’ inganno ), ma qui ci si è limitati alla selezione ed alla classificazione di quelle parti del testo che corrispondevano alle caratteristiche esplicitate nelle condizioni di verifica dell’ ipotesi , e non altro.

3.3 – Strategie retoriche

Du rante la frequ entazione d el testo sono state infine selezionate le caratteristiche narrative che p ossono essere m esse in connessione con qu ella d im ensione com p rend ente strategie retoriche e d inam iche d i persu asione ind ivid uata com e elem ento d i rilievo nella verifica d ell’ ip otesi. Tali caratteristiche sono : 1) lo stile 2) la p arziale m od u larità d el testo 3) i titoli d ei cap itoli 4) gli effetti d i rid ond anza e l’ u so d ella d id ascalia 5) il carattere referenziale d el resoconto YHUVXV la bassa verosim iglianza 6) i meccanism i d i id entificazione e d i d istanza ( i d ialoghi, la fu sione d elle p rosp ettive ) 7) le ellissi e gli op eratori d ’ eccezione 144


Prim a d i verificarle, p ossono risu ltare u tili alla com prensione alcu ne notazioni d escrittive generali . In JtI il narratore è, com e si è d etto, autod iegetico ed alterna alla prima p ersona, che d escrive “ d all’ interno “ le azioni e le reazioni d el p rotagonista,

la terza p ersona d elle d escrizioni

p aesaggistiche e d ella d escrizione d elle azioni

e reazioni d i d on Ju an

op p u re la second a p ersona plu rale d ella d escrizione d i azioni com p iu te in com u ne . I d ue p ersonaggi princip ali e d on Genaro, qu and o non vengono narrati in terza p ersona ( per esemp io sp esso il narratore riassum e i d iscorsi d i d on Ju an ), p arlano in p rim a p ersona attraverso il frequ ente d iscorso d iretto d ei d ialoghi. La narrazione p roced e qu ind i alternand o il

d iscorso m im etico

d ei

p ersonaggi al d iscorso trasp osto in stile ind iretto libero. Lo stile d i d iscorso riferito o d iretto

e qu ello d i d iscorso ind iretto libero sono le forme d i

d iscorso narrativo che creano m eno d istanza tra il racconto ed il lettore e coinvolgono m aggiorm ente qu est’ u ltimo in p rocessi d ’ id entificazione 184.

Stile Lo stile d i Castaned a è sem p re caratterizzato d a u n’ esposizione p iana, lineare, p riva d i sp erim entazioni linguistiche e d i tecnicism i, ed esente d a velleità letterarie. Esso è u no

stile d ivulgativo, chiaram ente volto a

rend ere accessibile al

m aggior nu m ero p ossibile d i p ersone il contenu to d i cui è la form a. 184

A. Marchese, op . cit., p p . 164 - 165

145


Parziale m od u larità d el testo La composizione di JtI è data da una partitura in episodi compresi all’ interno di singoli capitoli, senza che per questo ne derivi una struttura

frammentaria, quale

potrebbe essere quella di un diario. Infatti, come si è visto, gli eventi sono connessi gli uni agli altri in un insieme di senso che presenta un’ alta coerenza interna : le singole parti ( gli episodi ) si rimandano le une alle altre nella trama organica di una diegesi che sviluppa una precisa evoluzione di eventi concatenati a livello logico, cronologico, strutturale e semantico. Allo stesso tem po, i singoli episod i nella m aggior p arte d ei casi hanno un certo grad o d i ind ipend enza, caratterizzato d a u na stru ttu ra elem entare com p osta d a u n’ ap ertura, uno svilu pp o d ell’ azione ed una conclu sione che ne fanno - p arzialm ente - d elle storie a sé . Qu esta p articolarità rientra in una sorta d i m od u larità d el testo, che ricord a qu ella d elle prop osizioni astratte d ell’ insegnam ento d i d on Ju an enu nciate nel corp o d ell’ azione narrativa ( si ved a p iù sotto ) . Tale m od u larità

suggerisce, accanto alla lettu ra p rogressiva d el testo,

risp ettosa d ei p rincipi d i anteced enza e su ccessione , u na fru izione p u ntu ale e d isarticolata , qu ale p otrebbe essere qu ella d i u n breviario o d i u na silloge. 7LWROL In JtI, i capitoli sono introdotti da un titolo per esteso. Tali titoli sono un altro elemento di estremo interesse . Infatti, osservando il loro elenco, è possibile notare in particolare due tratti che li accomunano tra loro :

“ Reaffirmations from the w orld arou nd u s ” ; “ Erasing p ersonal history ” ; “ Losing self-im p ortance ” : 146


“ Death is an ad viser ” ; “ Assu m ing resp onsibility ” ; ³%HFRPLQJ D KXQWHU´ “ Being inaccessible ” ; “ Disru p ting the rou tines of life” ; ³7KH ODVW EDWWOH RQ HDUWK´ “ Being accessible to p ow er ” ; Etc. La p rim a caratteristica che si evince rigu ard a l’ am bito d ella form a e d el significato : infatti, la maggior p arte d ei titoli sono d ati d alla form a in LQJ d i verbi che esprimono azione. Il second o asp etto che va rilevato rigu ard a il loro nesso stru ttu rale : l’ azione o il tema ind icati d al titolo riassum ono in mod o icastico

il corrisp ond ente

argom ento d ell’ insegnam ento attorno a cui ruotano le avventu re d el cap itolo in qu estione. La forza assertiva e d ichiarativa d ell ’ u so d ei verbi in LQJ è il segnale d i un p iù am pio p rogetto com u nicativo . L’ elemento con cu i il testo m od u la la p rop ria scansione interna ( il titolo d el cap itolo ) si trasform a nello stru m ento d i u na strategia che p unta oltre i confini d ella ricezione . Il terreno d i lettura è così provvisto d i u na sorta d i schem a orientato d i riferim ento m nestico, privilegiato ( legittim ato ) d all’ au torità testu ale risp etto ad altri che il lettore potrebbe

u sare . A che p ro

fornire infatti un

m emorand u m ? L’ effetto d ei titoli d i JtI è qu ello d i richiamare alla m ente le strategie d i com p ortam ento che innervano il cod ice p roairetico d ella narrazione . Tale fu nzione rivela u na p rop osta d i fru izione d el testo d a p arte d el testo stesso estrem am ente pragm atica .

147


Effetti d i rid ond anza ed u so d ella d id ascalia Volendo trovare un corrispettivo figurato del modo di procedere del testo, si potrebbe proporre la forma di una spirale; la narrazione presenta un elemento, se ne allontana temporaneamente solo per recuperarlo poi ad un livello di maggiore complessità ed articolazione . La continua ripresa e ripetizione delle stesse componenti narrative suggerisce una loro lettura come temi che il pretesto dell’ azione e dell’ intreccio permette di argomentare, illustrare da diverse prospettive, approfondire, enfatizzare, scandire, mettere in relazione reciproca. La ridondanza del messaggio, la sua funzione illustrativa ed il recupero dei concetti-chiave avviene anche ad un altro livello , di cui la sequenza di dialogo in basso è un esempio:

( d on Ju an ) “ Yesterd ay you d id all that sim p ly becau se som ething had stop p ed in you .” ( Carlos ) “ What w as the thing that stop p ed in me ?” ( d on Juan ) “ What stop p ed insid e you yesterd ay w as etc. “ ( p p . 253 – 254 )

Qu esta sorta d i VSHOOLQJ, d i rip etizione iterata d ei vocaboli, d i scansione d elle p arole

rid otte alla loro veste m eno elaborata (

“ you d id all that ” ; “ the

thing ” ) è d a ricond u rsi alla funzione illustrativa d ei d ialoghi contenu ti nel

testo, volti ad esp licitare tu tto u n sistem a d i conoscenza in u n’ esposizione il p iù p ossibile p iana e lineare . La d im ostrazione d i qu esta fu nzione è d ata p roprio d all’ assid u o, costante recu p ero d ei concetti-chiave all’ interno d i u no stesso d ialogo, oltre che tra d u e d ialoghi d istanziati d a u na sequ enza d i eventi . Il proced im ento è il segu ente : d on Ju an in p rim a battu ta, HQ SDVVDQW, accenna all’ argom ento in qu estione su ccessiva,

nelle

su e

Carlos

afferm azioni; p rontam ente,

nella

interrogazione

rip rend e l’ argomento, m ettend o così il su o m aestro,

d u rante lo sp azio d ella risp osta, nella cond izione

d i allontanarsi

temp oraneam ente d alla contestualità d el d iscorso d ialogico e d i form u lare,

148


com e si era già constatato analizzand o le ind icazioni esp licite d i com p ortam ento, d elle d efinizioni d i carattere u niversale 185. La rid ond anza d ei d ialoghi, verificabile in lu ngo e in largo p er tutta l’ estensione d el testo, ha uno scop o chiaram ente d ivu lgativo. I d u e tornano ancora ed ancora sugli stessi temi all’ interno d i u na singola d iscu ssione affrontand o d i ogni form u lazione p ossibili im plicazioni, eccezioni, critiche, PLVXQGHUVWDQGLQJV . Le d omand e d i Carlos hanno qu ind i lo scopo d i p erm ettere a d on Ju an d i enunciare gli argom enti d ell’ insegnamento. Qu este form ulazioni sono caratterizzate d a assertività ed essenzialità: A hu nter u ses his w orld sp aringly and w ith tend erness, regard less of w hether the w orld m ight be things, or p lants, or anim al, or p eople, or p ow er. A hunter d eals intim ately w ith his w orld and yet he is inaccessible to that sam e w orld .

( p . 70 )

A w arrior is an im m acu late hu nter w ho hunts p ow er ( … ). ( p . 91 )

What d etermines the w ay one d oes anything is personal p ow er. A m an is only the su m of is p ersonal pow er, and that sum d eterm ines how he lives and how he d ies. ( p .157 )

A m an of know led ge is one w ho has follow ed truthfu lly the hard ship s of learning – he said . – A m an w ho has, w ithou t rushing

“ First w e m u st inqu ire into the relationship between exp erience and concep t ( … ). Concep ts are instru m ents for organizing and comm u nicating ou r exp erience. In p henom enological terms they are asp ects u nd er w hich exp erience ap p ears and can be ord ered into classes of exp erience. Su ch concep ts constitu ted in 185

langu age can be rem oved from their referential context in ord er to be consid ered for their own sake. ( .. ) Und er this cond ition, w hich is the cond ition of system atic texts, concep ts serve to stru ctu re the organizing schemes for exp erience.” K. Stierle, op . cit., p . 90 .

149


or faltering, gone as far as he can in unraveling the secrets of p ersonal p ow er. ( p. 158 )

Tali d escrizioni sono com e tante d id ascalie in m argine agli avvenimenti e d anno nella loro som m atoria com p lessiva, com e risu ltato, l’ esp osizione organica d elle comp onenti cognitive e p ragm atiche d ella visione d el m ond o d egli sciam ani m essicani186. Carattere referenziale ostensivo YHUVXV bassa verosim iglianza 187

Carattere referenziale ostensivo del resoconto : il testo dice che 1) esiste un’ altra possibilità di vedere il mondo, quella appunto della stregoneria, e che 2) questa possibilità è reale ( cioè non è soltanto una metafora letteraria ) ed è stata realmente sperimentata dall’ autore Bassa verosimiglianza : gran parte degli elementi della narrazione o non evocano corrispettivi nel mondo di tutti i giorni o presentano tratti di decisa distorsione della verosimiglianza ( p. es. le piante che parlano ), cioè esiste un alto grado di improbabilità rispetto alle aspettative di senso comune.

Ogni testo letterario crea u n m ond o d i finzione, regolato d a p rop rie regole interne; allo stesso tem p o, p rod u ce sem p re u n grad o più o m eno alto d i illu sione d i tip o referenziale ad oggetti ‘reali’ o d el m ond o reale; qu and o lo fa in maniera estrem am ente m arcata si p arla genericam ente d i realism o, che com u nqu e non è altro che u n d iverso tip o d i finzione letteraria e d i gioco lingu istico .

Qu esta constatazione viene rafforzata d all’ assenza d i ep isod i d i qu otid ianità ( scene m eramente d escrittive d ella vita d ei p ersonaggi ) rid otti al m inim o se non inesistenti p er lu nghissim e sequ enze. N on c’ è niente d i “ inu tile” nella narrazione, niente che non si p ossa ricond u rre all’ obiettivo p rincip ale d i esp licitare u n certo sistem a d i conoscenza e d i azione. 187 Per qu esta p arte d el lavoro si sono consu ltati in p articolare i p aragrafi “ Intensità d ell’ illu sione realistica” , “ Il rom anzo com e realtà non med iata” , “ Diversi tip i d i realism o” e “ La grad u azione d ell’intensità” d ell’ op era d i W. Booth 7KH 5HWKRULF RI )LFWLRQ , op . cit., p p . 41 – 63 186

150


N el testo realista l’ enfasi su ll’ ad esione d ella scrittura alla realtà

va d i p ari

p asso con u n’ alta verosimiglianza d egli eventi e d egli esistenti. Ma cosa su cced e quand o la

p retesa referenziale è molto forte, com e p u ò

accad ere nei resoconti d i fatti realm ente accad u ti ( si pensi alle m em orie d i u n p rigioniero d ei cam pi d i concentram ento ), m a è accom p agnata d a u na d escrizione d i realtà che p rod u ce u n m ond o sostanzialm ente privo d i tratti in com u ne con qu ello abitu alm ente conosciu to ? Scartata l’ ipotesi sem plicistica d ell’ inganno, bisogna innanzitu tto chiarire che anche il m ond o d el resoconto d i fatti realm ente accad u ti, u na volta trasp osto nell’ am bito letterario, si trasform a in u n u niverso fittizio

governato d a

p rop rie regole e p rop ri p rincip i che non sono quelli d ella rip rod u zione d el m ond o esterno m a

le regole ed i p rincip i d ella verosim iglianza e d ella

finzione narrativa. E nonostante ciò, non si pu ò nel caso sp ecifico sopp rim ere d el tu tto il riferim ento ad una collezione d i fatti anteriore alla creazione d el racconto e d a cu i esso ha preso isp irazione,

non alm eno nel caso d ei resoconti

autobiografici. E se qu esta collezione d i fatti ha d elle caratteristiche lontane d a qu elle d ella vita qu otid iana, ciò non

è un m otivo su fficiente per

rinnegarne l’ au tenticità. Il rap p orto che si instaura in qu esto caso tra ILFWLRQ e realtà è certam ente più p roblem atico d i qu ello d i u n romanzo 188 e d ifficilm ente ricostruibile per via ind iziaria; com u nqu e l’ asp etto referenziale d el segno non p u ò più risolversi esclusivam ente nell’ am bito d el gioco d ’ illu sione letterario.

Per u n ap p rofond im ento d el p roblem a si rim and a al p aragrafo 3 d el cap itolo III° d i 7HPSV HW UpFLW d i P. Ricoeu r, op . cit., ed alle p p . 173 – 181 d i Bertoni, op . cit. ; si ved ano anche le conclu sioni d el già citato saggio d i C. Giaccard i, l’ articolo d i C. Kerbrat-Orecchioni, Le texte littéraire: non-référence, au to-référence ou référence, sta in 7H[WH, 1, 1982, p .28 e l’ intervento d i Karlheinz Stierle The Read ing of Fictional Texts, contenu to in S. R. Su leim an e I. Crosman ( ed s. ), 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W (VVD\V RQ $XGLHQFH DQG ,QWHUSUHWDWLRQ , Princeton University Press, Princeton, New Jersey, 1980, p p . 83 –105. 188

151


JtI impone fin dal principio un mondo diverso con la pretesa di stare parlando del mondo reale , con una pretesa in altri termini “ realista” . La pretesa è giustificata dalle ‘note sul campo’ , il nesso referenziale su cui ruota la persuasione di prendere parte ad eventi effettivamente accaduti. Viene affermato che quelle note sono il risultato di una vera ricerca, non sono un pretesto letterario ( tipo “ scartafaccio” manzoniano ) . Ma ciò a cui esse danno accesso è un mondo sconosciuto, che nessun lettore ha mai incontrato nella sua vita reale. L’ aspetto non-ordinario della descrizione della realtà fornita da Castaneda in JtI non vuole essere ricondotto solamente alla natura letteraria di tale realtà : in altre parole il testo allude esplicitamente ed in continuazione ad una effettiva possibilità extratestuale.

Ciò non toglie che qu ella stessa p retesa sia – d al pu nto d i vista strettamente narrativo - u n ennesimo gioco d i illu sione generato d al testo letterario, e qu ind i u n p otente stratagem m a retorico d i persu asione. Infatti, l’ adesione che può suscitare un testo che pretende esplicitamente di parlare della ‘realtà reale’ e non di una realtà di finzione sarà notevolmente più forte di quella generata da un racconto che si lascia assegnare in anticipo dal lettore ad un genere puramente fantastico.

Volend o fare u n p aragone , qu and o un lettore ap re $OLFH·V $GYHQWXUHV LQ

:RQGHUODQG d i Lew is Carroll il patto d i lettu ra stabilisce

( im p licitam ente )

che : “ ELVRJQD FUHGHUH FKH q YHUR” , che p er la forza p roposizionale d ell’ enu nciato

letterario d iventa: “ q YHUR” 189; m a qu and o lo stesso lettore ap re JtI, qu ello che

il testo gli d ice è: “ GHYL FUHGHUH FKH q YHUR FKH q YHUR” , che d iventa : “ q YHUR FKH q

YHUR” .

Qu esto rinforzo d ella fu nzione referenziale d el segno su scita nel lettore d elle aspettative che il basso grad o d i verosim iglianza e l’ alta im p robabilità d egli eventi e d egli esistenti p rovved ono a sp iazzare in m aniera consistente, ed è d a riferirsi

ad u n’ intenzione testu ale d i tip o p erlocu torio .

A complicare le cose, va ricordato che un’ operazione di traduzione di un discorso generatosi in ambito orale ( quale può essere quello del dialogo etnografico sul campo ) in scrittura implica una serie di problematiche che in questa sede non ha senso trattare, se non per segnalare che la trasposizione dei dialoghi negli appunti del taccuino e la rielaborazione di questi ultimi in fiction genererà inevitabilmente un altro testo rispetto a quello effettivo originale dei dialoghi, andato perduto per sempre .

“ ( … ) la p articolare relazione tra lettore e testo letterario, regolata d al contratto fid u ciario e d ai p rocessi d i simu lazione, ha u n p otere u lteriore nell’ esorcizzare ogni m eccanism o p olemico e nel trasformare qu alu nqu e su p p osizione in u na certezza acqu isita, con u n sem p lice atto p osizionale che introd u ce nel cam p o d ella “ realtà” gli oggetti generati in u n d om inio alternativo ( il lingu aggio ). Il p otere SUHVXSSRVL]LRQDOH d egli enu nciati d iventa insomm a u n p otere SRVL]LRQDOH, p er cu i gli elementi vengono p osti nel d iscorso com e d ati evid enti e incontestabili.” F. Bertoni, op . cit., p . 216 189

152


'LDORJKL

L’ articolazione com plessa d ei d ialoghi e d elle risp oste d i d on Ju an non è sostenuta solam ente d a u na necessità narrativa, visto che l’ am bito p erlocu torio d i ricad uta d elle argom entazioni d i qu est’ u ltimo , specie su i temi d ella realtà e d el cam biam ento, su p era

i limiti d ella sola fu nzione

p ersu asiva connessa ai processi evolu tivi d el racconto. La conversazione che si instau ra tra i d u e p ersonaggi è anche u n tip o d i azione letteraria strategicam ente ind irizzata a favorire m eccanism i d i p roiezione ed id entificazione. A d ifferenza d el m onologo, che avrebbe potu to u gu alm ente consentire a d on Ju an d i enu nciare il suo p unto d i vista su l m ond o, il d ialogo p reved e nel testo u no sp azio p er il lettore, creand o una figu ra ( qu ella d ell’ interlocu tore ) che riserva al d estinatario d el racconto u n’ ap p arenza d i p artecip azione d iretta alla conversazione che sta avvenend o nello sp azio-temp o illu sorio d egli eventi narrati . Il lettore d iventa così il term inale d ello scambio d i inform azione intrad iegetico . N on a caso il lingu aggio d ei d ialoghi rip rod u ce la conversazione colloqu iale, p resu pp one lo stesso grad o d i inform alità e lo stesso tip o d i asp ettative e d i ellissi d el lingu aggio ; il WXUQ WDNLQJ ed i vari p rocessi d i negoziazione . L’ im p ressione d i una situ azione com u nicativa interp ersonale non m ed iata, attraverso l’ u so d ei p ersonaggi calati in u na situ azione d i conversazione qu otid iana, è u n mod o p er personalizzare e testu alizzare il lettore im p licito e p er creare u no scam bio “ interp ersonale” : il p ersonaggio a cu i è rivolta la com u nicazione è collocato in u n am biente colloqu iale sim ile a qu ello d el lettore m od ello; così il lettore entra nello sp azio d el d estinatario d ella

153


conversazione e d ialoga d irettam ente con il p ersonaggio che è fonte d ella com u nicazione 190. In generale in JtI si p ossono riconoscere d u e movimenti che coinvolgono la d istanza nei p rocessi d i id entificazione, collegati in m aniera d iretta ai m om enti d ella verid izione . In un p rim o tem p o d on Ju an veste i p anni d el p ersu asore e Castaned a qu elli d ello scettico. Dal p u nto d i vista d el lettore, d on Ju an d etiene un cod ice estraneo

( qu ello d ella stregoneria ) p er cu i il norm ale p rocesso d i

id entificazione con qu esto p ersonaggio che la lettura d ovrebbe p rod urre è ostacolato e conflittu ale e generatore d i d isagio. Il lettore invece si riconosce facilm ente nel cod ice fam iliare d i senso com u ne d el p ersonaggio d i Carlos . Allora l’ incredulità ( = la delusione delle aspettative di senso comune ) generata nel lettore dalle affermazioni di don Juan, ma anche dagli eventi della diegesi ( p. es. dalle esperienze percettive di Castaneda ) viene gestita dal testo che la prevede e la integra al suo interno, istituzionalizzandola a livello narrativo nello scetticismo del protagonista, di cui già si sono incontrate varie testimonianze ( pp. 10-11, pp. 64-65, p. 91, p. 99, p. 171, p. 216, pp. 238-239 ). In questo modo le possibili resistenze del lettore vengono assorbite nelle strategie di rappresentazione attraverso il processo di identificazione con Castaneda, con il quale egli ( lettore ) condivide il disagio generato dall’ incontro con l’ alterità radicale di don Juan. In qualche modo le riserve sullo statuto di verità e sul grado di probabilità sono così ridimensionate rispetto ad un ipotetico universo di discorso dal quale sia stato esiliato qualsiasi elemento riconoscibile e familiare ( un simile testo sarebbe del resto illeggibile ). Nel processo di identificazione con i personaggi la dissonanza che gli atti e le parole di don Juan aprono nel lettore viene ricomposta dalla figura di Carlos, figura del testo che ha la funzione di vivere il medesimo contrasto e di risolverlo negli ingranaggi narrativi di trasformazione, rassicurando così il lettore e consentendogli : a) il prosieguo sereno dell’ immersione in un mondo per altro strano e sconcertante; b) l’ abbandono graduale del conflitto che si instaura tra gli elementi cognitivi e pragmatici della via del guerriero e quelli che presiedono alla stabilità, alla continuità, all’ ordine ed all’ identità del VHOI e della realtà quotidiana. Infatti ( e qui sta il punto di interesse ) in una seconda fase il protagonista vive la propria persuasione ( “ Don Juan was right. He had always been right.” ), ed in tal modo fornisce al lettore

Qu este righe sono d ebitrici d elle riflessioni form u late d a Giovanna Petrillo nel su o saggio su l d ialogism o ( Comu nicazioni sociali e com u nicazioni d i m assa nella p rosp ettiva d ialogica, in /H GLPHQVLRQL GHOOD SVLFRORJLD VRFLDOH, a cu ra d i B. Zani, La N u ova Italia Scientifica, Rom a, 1995, p p . 201- 231, si ved ano anche i brani d i qu esto saggio rip ortati in Ap p end ice ) e d i qu elle d i C. Giaccard i a p rop osito d ei p rocessi d i id entificazione innescati d all’u so d ella conversazione colloqu iale nella p u bblicità d ei m ass-med ia. C. Giaccard i, op . cit., p p . 54 – 55, in cu i si rimand a al lavoro d i Allen R.C., ( ed . ), &KDQQHOV RI 'LVFRUVH, Methu en, Lond on, 1987. Per il WXUQ WDNLQJ com e categoria d i analisi si ved a Cou ltard M., Montgom ery M., 6WXGLHV LQ 'LVFRXUVH $QDO\VLV, Rkp , Lond on, 1981. Per O·HWKQRJUDSK\ RI VSHDNLQJ si ved a H ym es, D., )RXQGDWLRQV LQ 6RFLROLQJXLVWLFV, University of Pennsylvani p ress, 1974. 190

154


che con lui si era precedentemente identificato la possibilità di sperimentare una revisione di presupposti, stati d’ animo, giudizi etc.

Il personaggio d i Carlos è il lu ogo d ella narrazione ind isp ensabile per p erm ettere al lettore la trasformazione d i u na facile ad esione nella sp erim entazione problem atica d i u n cod ice estraneo; i p rocessi in cu i è im p licata la figu ra d el

p rotagonista

sono

i “ binari” testuali su cui far

scorrere tale p assaggio . Il costru tto d escritto nelle righe p reced enti è u n im p ianto narrativo

non

p ertinente esclusivam ente a JtI, m a tip ico e ricorrente in tutta la p rod u zione d ello scrittore. Una prova dell’ orientamento della narrazione a fare convergere i due punti di vista inizialmente antitetici avvicinandoli tra di loro è data dalla “ fusione delle prospettive” , un meccanismo che agisce all’ interno dei dialoghi mediante la migrazione dei vocaboli dall’ uno all’ altro dei due poli della conversazione.

Ad esemp io : Castaned a, d a narratore intrad iegetico, riconosce la m eschinità d ella su a irritazione ( “ the p ettiness of being annoyed ” , p . 35 ) d i fronte alla realtà d ella p ropria m orte. Alcu ni cap oversi preced enti d on Ju an aveva usato lo stesso lem m a p er riferirsi alle p iccolezze che la consapevolezza d ella morte d isp erd e ( “ an im mense am ou nt of p ettiness is d rop p ed if you r d eath m akes a gestu re to you ” , p . 34 ). Qu ind i, d op o p oche righe d al com mento d i Carlos, d on Ju an

p arla in p rim a p ersona d ella necessità d i abband onare le m eschinità tip iche d egli u om ini, che vivono ignorand o il loro inalterabile legame con la m orte, u tilizzand o ancora il sostantivo ( “ d rop the cu rsed p ettiness” , p . 35 ). Le d u e p rosp ettive, quella d i senso com u ne d ietro cu i Carlos si è trincerato ( la m orte è u n argom ento tetro ) e quella d i d on Ju an ( la m orte è l’ u nica consigliera veritiera ), antitetiche e in conflitto, convergono

( la second a

afferm and osi su lla p rim a ) nel p restito d el vocabolo “ meschinità” ( p ettiness ), che, com e

u na staffetta, ind ifferentem ente p assa

d all’ u no

all’ altro p ersonaggio com e se fosse p arte d i u n solo d iscorso. Il lettore, che si era inizialmente identificato con Carlos e non avrebbe potuto fare altrimenti di fronte all’ alterità radicale del punto di vista di don Juan ( quale lettore è solito chiedere 155


consigli alla propria morte sul da farsi, voltandosi a sinistra? ), viene guidato dal vocabolo a trasferirsi, assieme ad esso, dentro il punto di vista estraneo. Un altro esempio, nel seguente frammento di conversazione, è dato dall’ uso dell’ aggettivo “ magnificent” : “ If a d ying w arrior has lim ited p ow er, his d ance is short; if his p ow er is grand iose, his d ance is m agnificent . Bu t regard less of w hether his p ow er is sm all or magnificent, d eath m u st stop to w itness his last stand on earth. Death cannot overtake the w arrior w ho is recou nting the toil of his life for the last time u ntil he has finished his d ance.” Don Ju an’s w ord s m ad e me shiver. The qu ietness, the tw ilight, the m agnificent scenery, all seemed to have been p laced there as p rop s for the im age of a w arrior’s last d ance. ( p . 154 ) Questo tipo di tattiche linguistiche rientrano nel più generale spostamento di punto di vista del protagonista, per cui Castaneda a partire dal proprio assume man mano quello estraneo, mentre la distanza critica del personaggio, pur non scomparendo mai del tutto, si va via via affievolendo.

(OOLVVL Che ruolo hanno i vuoti, gli elementi della storia lasciati in sospeso o non spiegati? Spesso don Juan è in procinto di dire qualcosa che poi non dice più, o non fornisce le dovute spiegazioni degli eventi, o fornisce spiegazioni sibilline ( come nel caso delle affermazioni sulle piante ) che non spiegano nulla . Affianca le ellissi del discorso in JtI un’ abbondanza di RSHUDWRUL G¶ HFFH]LRQH191 che il testo può solo nominare, senza spiegare il loro operato o la loro logica narrativa: si prenda l’ esempio dei ‘poteri’ che guidano gli esseri viventi, che don Juan non riesce a descrivere ma che hanno una influenza decisiva nell’ orientare i suoi atteggiamenti nei confronti di Carlos : “ I’ ve told you, this is a weird world,” he said. “ The forces that guide man are unpredictable, awesome, yet their splendor is something to witness.” He stopped talking and looked at me again. He seemed to be on the verge of revealing something to me, but he checked himself and smiled. “ Is there something that guides us?” I asked. 191

Per la d efinizione d i op eratore d ’eccezione cfr. U. Eco, /HFWRU LQ )DEXOD, op . cit.

156


“ Certainly. There are powers that guide us.” “ Can you describe them?” “ Not really, except to call them forces, spirits, airs, winds, or anything like that.” I wanted to probe him further, but before I could ask anything else he stood up. ( pp. 85 –86 ) Allo stesso modo la morte, che si è visto essere onnipresente, non ha alcuna caratteristica specifica : “ Death is not like a person. It is rather a presence. But one may also choose to say that it is nothing and yet it is everything. One will be right on every count. Death is whatever one wishes. ( … ) ( … ) It colud be anything – a bird, a light, a person, a bush, a pebble, a piece of fog, or an unkown presence.” ( pp. 156 –157 ) Un altro operatore d’ eccezione lo si può individuare nell’ alleato e più in generale nelle varie entità della natura. Ora, queste figure, come le ellissi, contribuiscono con la loro indeterminatezza ad aprire delle aree di dissonanza nella lettura, dissonanza che predispone il lettore, disorientandolo, ad abbassare le difese razionali ed a lasciare passare, nella ricerca di una reintegrazione della completezza del senso, anche quelle componenti in contrasto con il suo codice di senso comune.

157


² ',6&866,21( '(, 5,68/7$7, E’ arrivato il momento di recuperare i risultati dell’ analisi compiuta sul testo alle condizioni di verifica.

FRQGL]LRQH La prima di tali condizioni prevedeva che il testo fornisse idee, valori e discorsi sulla realtà differenti rispetto a quelli del lettore ed in conflitto con essi all’ interno del tessuto narrativo.

Si è constatato che JtI è u n testo che p ossied e effettivam ente, al suo interno, u n cod ice

di

riferim ento 192 alieno, che per ora

si p uò genericam ente

d enominare stregoneria o sciam anismo ( p oi si ap p rofond irà qu esta p rim a d efinizione ) . Il codice della stregoneria messicana non può che essere estraneo al lettore, almeno che questo lettore non sia egli stesso un membro iniziato di questa particolare realtà culturale ( un caso alquanto improbabile, perlomeno al di fuori del Messico ). Si è altresì constatato a più livelli dell’ analisi che JtI è attraversato per esteso da uno scontro ideologico, scontro che fa capo da un lato alla stregoneria e dall’ altro al codice antitetico del protagonista193 .

Il p roblem a allora d iventa il segu ente : corrisp ond ono i cod ici d el lettore e d el p rotagonista? I d u e risultati

effettivam ente consegu iti (

cod ice alieno; presenza d i

conflitto tra cod ici d iversi ) p resi a sé non p ermettono infatti

d i asserire

alcunché d i significativo rigu ard o alla p rim a cond izione d i verifica, visto che qu esta,

logicam ente, im p licherebbe la conoscenza d egli orientam enti

cognitivi e d i valore d ei lettori reali d el testo. Al contrario, la verifica d egli orizzonti d i riferim ento d ei d u e poli id eologici d ella narrazione ha d imostrato che ciò che si contrap p one nelle vesti d el Si u sa il concetto d i cod ice in qu esto contesto in u n’ accezione semiotico-antrop ologica. Cfr. U. Eco, /HFWRU LQ IDEXOD, p p . 76-77. Scrive Chatm an : “ In breve, la caratterizzazione d ell’intreccio in m acrostru ttu re e tip ologie d ip end e d a u na com p rensione d ei cod ici cu ltu rali e d al loro intersecarsi con i cod ici letterari ed artistici e con i cod ici d ella vita qu otid iana. ( … ) Le u nità si m aterializzano soltanto qu and o u n p u bblico entra in u n p atto con l’au tore su lla base d i convenzioni conosciu te o ap p rend ibili ( sott. agg. ) .” S. Chatm an, 6WRU\ DQG 'LVFRXUVH, op . cit., p p . 97 - 98 193 “ ( … ) u na stru ttu ra id eologica si m anifesta qu and o connotazioni assiologiche vengono associate a p oli attanziali iscritti nel testo. E’ qu and o u na imp alcatu ra attanziale viene investita d i giu d izi d i valore, e i ru oli veicolano op p osizioni assiologiche ( … ) che il testo esibisce in filigrana la su a id eologia.” Eco, /HFWRU LQ IDEXOD, op . cit., p . 176 192

158


p rotagonista all’ insegnam ento d i d on Ju an e ciò che qu esto insegnam ento aggred isce e verso cu i ind irizza il su o confronto p olemico sp ecifico

non è

u no

insiem e id eologico o teorico, m a qu ella d isp osizione d i livello

sottostante, qu ella GR[D, qu ella op inione com u ne d iffu sa e

p reced ente

qu alsiasi orientamento cognitivo d eterm inato che è rap p resentata d al senso com u ne . Il protagonista non si rifà mai ( o quasi mai, si veda oltre ) ad un sistema di spiegazioni definito e coerente, quale potrebbe essere una specifica teoria scientifica o un pensiero filosofico, ma attinge i suoi argomenti di disputa a quel sostrato di premesse implicite, concezioni convenzionali, luoghi comuni, aspettative date per scontate, apparenti ovvietà, atteggiamenti ‘naturali’ che lasciano intravedere quel tacito consenso sulla realtà che è il nocciolo del senso comune. Ora è nell’ ambito del senso comune, quel senso comune che lo compenetra da parte a parte in quanto individuo socializzato, che il lettore ritrova nel testo le proprie idee, i propri valori ed il proprio discorso sulla realtà, e li scopre in conflitto con un’ altra visione del mondo la cui diversità origina alle radici stesse della cognizione di senso comune194.

Da cosa viene ind ivid u ato nel testo il senso com u ne? Com e viene p resentato e d escritto ? Così L. Gallino d efinisce il concetto d i senso comu ne: “ Com p lesso variam ente sistem atico e coerente d i rap p resentazioni d ella realtà d ell’u om o,d ella società,d ella natu ra e d ella sovra-natu ra,d i giu d izi m orali ed affettivi su lle loro azioni e cond izioni,d i cred enze su lla concatenazione d i cau se ed effetti tra eventi u m ani,natu rali e sovrannatu rali,d i SCH EMI IN TERPRETATIVI u tili ad orientare ed a conferire ord ine e significato alla VITA QUOTIDIAN A , che ciascu n essere u mano si forma natu ralmente e inconsap evolmente nel corso d ella SOCIALIZZAZION E p rim aria e second aria e che costitu isce il p resu p p osto basilare d elle su e AZION I SOCIALI ,cioè d i tu tte le azioni intenzionalm ente d irette verso altri soggetti;concezione elem entare d el mond o e d ell’ esistenza com u ne alla m aggior p arte d ei m em bri d i u na SOCIETA’ , e u tilizzata d a qu asi tu tti loro con u n grad o m inimo o nu llo d i consap evolezza,tale d a p erm ettere d i p red icare com e “ ovvi” e “ d ati” i p iù d iversi stati e variazioni d i oggetti,fenom eni,accad imenti natu rali,sociali e cu ltu rali. Il 6 F è semp re u n costru tto,o insieme d i costru tti cognitivi e valu tativi,fortem ente selettivo e astraente,in qu anto p resceglie e coord ina tra loro u na serie limitata d i “ fatti” d alla congerie sterm inata che costitu iscono il m ond o d ella vita. ( … ) Il 6 F è u n fattore op erante in ogni tip o d i p ratica ind ivid u ale e collettiva,p er qu anto tecnicam ente sofisticata e razionale essa sia. Il 6 F p ossied e in m isu ra altissim a e p ecu liare l’ap p arenza d i ovvietà,oggettività,cogenza,costrittività esteriore che il sociologo attribu isce alla realtà sociale,e che ogni ind ivid u o esp erisce in p rop rio sin d alla nascita. Della su a ovvietà e costrittività “ natu rali” la sociologia d eve p erciò fare u n fond am entale p roblem a d i ind agine.Inoltre il 6 F contiene,im p licita o esp licita che sia, u na concezione “ rad icale” o “ elem entare” d el m ond o,nel senso assolu tam ente letterale d ei d u e termini,cond ivisa anche d a ind ivid u i che p rofessano IDEOLOGIE op p oste ( sott. agg. ), la qu ale,p er il fatto d i servire p er tu tta la vita d a fu oco d ’ orientam ento p rimario d i qu asi tu tti i m em bri d ’ u na società,e d i stabilire in tal mod o il confine tra il m ero organismo e l’essere u m anizzato,è oggetto d i attaccam enti morali e affettivi che d ebord ano con frequ enza nel VHQVR GHO VDFUR µ L. Gallino, 'L]LRQDULR GL VRFLRORJLD, op . cit., p . 581 – 582. Sarebbe interessante, ma esu la d agli obiettivi d i qu esto lavoro, ap p rofond ire l’ incid enza su lla p rod u zione letteraria d i Castaned a d ella form azione accad emica d ello scrittore nell’ ambito d ella sociologia fenom enologica e com p rend ente . 194

159


Il senso com u ne p u ò essere rintracciato nella narrazione segu end o d u e strad e: esso si m anifesta o nelle azioni e nelle reazioni ( anche verbali ) d el p rotagonista, o in m aniera per così d ire ind iretta, p er qu ello che non è . Un rimando ai brani già utilizzati nell’ analisi del testo, se da un lato sembra sufficiente a soddisfare il primo procedimento, dall’ altro lascia emergere una contraddizione nei risultati dell’ analisi, che approdano a due esiti apparentemente contrastanti. Infatti, se Carlos non è portatore di alcuna ideologia definita, e le sue posizioni sono da riferirsi al senso comune, in merito alla sua figura nel testo si è però constatato anche un preciso riferimento, nei simboli del taccuino e dell ’ intervista orale, alla conoscenza intellettuale, come gnoseologia della parola ( parlata e scritta ) contrapposta alla conoscenza sciamanica, fondata principalmente sull’ azione e sul ‘potere’ . Si sono volute vedere prove di questo ulteriore confronto nelle affermazioni sibilline di don Juan a proposito delle piante, nel tratto grottesco che accompagna l’ entrata in scena del taccuino, nella discussione ‘metereologica’ tra i due personaggi etc. In realtà in questo caso la distinzione tra Castaneda e don Juan è più sottile di quanto possa sembrare : infatti don Juan non rifiuta in via di principio la parola parlata ( e come si è visto non rifiuta D SULRUL neanche quella scritta, visto che consente a Carlos di prendere appunti, mentre gli nega il permesso di fare fotografie o registrazioni su nastro ) , ma ne fa un uso per così dire strumentale, in vista della vera conoscenza ( quella sciamanica ) che è azione : alla prova dei fatti il taccuino ( = la conoscenza intellettuale ) diventa d’ ingombro. Invece Carlos vede nella parola il fine in sé, crede di poter cogliere la verità esclusivamente attraverso il processo del pensiero e della dialettica ( delle domande, delle riflessioni, dei paragoni etc. ). In maniera ironica, l’ autore implicito rivela la motivazione sottostante al costante bisogno di razionalizzare del protagonista : il prendere appunti viene investito di una funzione difensiva, cioè la conoscenza intellettuale viene ridotta ad un mezzo per ridimensionare e gestire l’ alterità dell’ ignoto e dello sconosciuto; il voler inquadrare a tutti i costi la realtà in uno schema logico o perlomeno ragionevole è principalmente un modo per calmare l’ ansia .

Se si assu m e che anche qu esta d isp osizione cognitiva rientra nella sfera d el senso com u ne , ci si accorge che il vero confronto avviene tra quest’ u ltim o ed il sistem a d ella stregoneria. Qui allora si seguirà la seconda strada, suggerita dal testo stesso quando, instaurando un confronto tra i due codici, definisce il senso comune per opposizione e differenza .

Si perd onerà lo stile p iù d iscorsivo d i qu esta p arte d ell’ argom entazione. Innanzitu tto, qu ale lettore ( fatta eccezione p er la famosa eccezione ) non consid era im p ortante la p rop ria storia p ersonale ? Per d on Ju an al contrario qu esto è u no d ei p rim i passi che u n u om o d eve com p iere p er istrad arsi su l camm ino d i ciò che lui chiam a il p otere. A segu ire ( vale l’ inciso p er tu tte le su ccessive d om and e ) quale lettore non consid era la m orte u n argom ento tetro? Mentre p er d on Ju an essa d eve essere u na p resenza costante nella vita 160


d i un u om o, la sola che sap rĂ d are ai suoi atti la d ovu ta pregnanza e la necessaria intensitĂ . Quale lettore è solito chied ere ed ottenere informazioni d alle piante p arland ovi ap ertamente ? Qu ale lettore è solito consid erare i p rop ri sogni piĂš reali d el p rop rio stato d i veglia? Per d on Juan il sogno viene trasform ato d all’ intenzione d el gu erriero in VRJQDUH , u n cam p o d i azione u gu ale se non su p eriore in fatto d i p ossibilitĂ p ragm atiche a qu ello d iu rno. Qu ale lettore consid era il vento d otato d i coscienza e volontĂ ? Qu ale lettore, p iĂš in generale ( e qu i ci si ferm erĂ p er non ap p esantire il d iscorso, m a si potrebbe and are avanti ancora ) , non è solito consid erare la realtĂ com e u n insiem e d i oggetti d otati d i u na loro concretezza fisica piu ttosto che com e il p rod otto d i u na d escrizione p ercettiva sottop osta ad una virtu alitĂ e ad una p lasticitĂ infinite ? In altri termini, volendo formalizzare la riflessione, ciascun elemento introdotto nella narrazione per mezzo del personaggio di don Juan trova un suo corrispettivo uguale ( dal punto di vista tematico ) e contrario ( per quanto riguarda l’ attitudine, la disposizione ) in uno di quegli ‘atteggiamenti naturali’ che rappresentano l’ ossatura della vita quotidiana e che a grandi linee non vengono mai messi in discussione195 dagli orientamenti particolari, di cui sono anzi il comune fondamento. In questo senso JtI si rivela un testo peculiare, che meriterebbe una particolare attenzione anche a livello letterario perchĂŠ, pur non essendo il risultato di una ricerca formale, conduce una propria corrosiva battaglia contro la citazione volgare e la parola anonima196.

“ Qu and o gli ind ivid u i sono costretti a m ettere in d u bbio la natu ra d ata p er scontata d ei significati convenzionali, si tu rbano : intu itivam ente si rend ono conto che se si inizia a riconoscere l’arbitrarietĂ d elle cose, non ci si ferm a p iĂš . Tu tto si sgretola se rifiu tiam o d i accettare le interp retazioni convenzionali. La realtĂ sociale è inconsistente. Parad ossalm ente, la su a forza d iscend e p rincip almente d alla su a inconsistenza. Le p ersone sono fond amentalmente conservatrici, non in senso p olitico ma in senso cognitivo, p erchĂŠ intu iscono che il m ond o sociale è u n insiem e d i costru zioni arbitrarie ed ificate su u n abisso. Qu este costru zioni restano in p ied i p erchĂŠ non le mettiamo in d iscu ssione e ci rifiu tiam o d i farlo p er p au ra che l’intero ed ificio crolli.â€? Rand all Collins, )RXU 6RFLRORJLFDO 7UDGLWLRQV, Oxford University Press, 1985; 4XDWWUR WUDGL]LRQL VRFLRORJLFKH, Zanichelli Ed itore, Bologna, 1996, p . 199 ´2JQL WHVWR LQIDWWL ROWUH FKH D XQD VHULH GL FRQYHQ]LRQL OHWWHUDULH ULPDQGD D XQD YLVLRQH GHO PRQGR FKH 195

UDSSUHVHQWD LO YHULVLPLOH GL XQD VRFLHWj OD VXD RSLQLRQH FRUUHQWH H LO VXR VLVWHPD GL YDORUL FRQGHQVDWL

QHOOH PDVVLPH GL XQ¡LGHRORJLD LPSOLFLWD (¡ XQ FXPXOR GL VFLRFFKH]]H FXFLWH LQVLHPH GDOOD IRU]D GHOOD

FLWD]LRQH YROJDUH GDOOD ULSHWL]LRQH HVWHQXDQWH GL XQD SDUROD DQRQLPD Âľ ) %HUWRQL RS FLW S

161


Â? FRQGL]LRQH

La seconda delle condizioni di verifica prevedeva una forte identificazione tra le figure che all’ interno della narrazione si fanno carico delle medesime idee, valori, discorsi sulla realtĂ del lettore, e quest’ ultimo. La possibilitĂ di identificazioni importanti all’ interno dei testi letterari non è affatto una possibilitĂ remota, come ricorda anche Picard:

L’ ĂŠd ification d u Moi n’ est jam ais achevĂŠe u ne fois pou r tou tes : si le jeu est u ne fonction d u Moi et le Moi un lieu d ’ id entifications su ccessives, il est logique d ’ accep ter l’ hyp othĂŠse d ’ “ id entificationsâ€? intervenant d ans le jeu d e la lecture selon les m od alitĂŠs com p arables Ă celle d e l’ existence rĂŠelle.197

Per comp letezza va d etto, p erò, che p er Picard d u rata che d ifficilm ente oltrep assa

l’ id entificazione ha u na

l’ evento d ella lettu ra, e non avviene

d irettam ente con i personaggi, m a attraverso d i essi con le situ azioni : ÂŤ Pou ssons d onc un p eu plu s loin l’ id ĂŠe selon la qu elle on s’ id entifie non Ă d es p ersonnages, VLPSOHV S{OHV UHODWLRQQHOV, mais Ă d es situ ations, ou m ĂŞm e Ă d es schèmas, Ă d es stru ctu res. Âť198 Ciò nonostante Picard d eve riconoscere, evocand o u n orizzonte p rop riam ente interazionista-sim bolico, che:

( ‌ ) l’ objection op p osant d es p ersonnes rÊelles à d e sim p lex signifiants, elle p erd d e sa force si l’ on s’avise qu ’il s’agit en fait d e rep rÊsentations, d ’ LPDJHV,

197 198

M. Picard , /D OHFWXUH FRPPH MHX op . cit., p . 93 id em , p . 95

162


p lu s ou m oins lacu naires, p artielles, « interp rétées », d ans les d eu x cas, d ans la vie comm e d ans les rom ans ou les film s.199

Ora, tornand o al testo, si è d etto che il p rotagonista cond ivid e con il lettore, in contrasto con il p ersonaggio d i d on Ju an, u n cod ice d i senso com u ne (1° elem ento d i id entificazione ), e qu ind i tutto ciò che ne consegu e : resistenze d avanti a ciò che è d iverso, d u bbi ed

incom prensioni, p au re, sorp resa

generata d allo sp iazzam ento d elle asp ettative etc. Si è visto che il particolare im p ianto d ella narrazione

cond uce

il lettore

ad

u n’ id entificazione

‘d ifensiva’ che ha lo scop o d i p roteggerlo e rassicurarlo d alle caratteristiche anom ale d el m ond o d i d on Ju an, p ortand olo a rifu giarsi nel com portam ento p iù fam iliare d el p rotagonista ( 2° elem ento ) . Inoltre il genere d el resoconto autobiografico, non lasciand osi assegnare al genere fantastico e reclam and o p er sé u n alto grad o d i referenzialità,

su scita u n m aggior grad o d i

ad esione 200, p erché si ap p ella all’ au tenticità d ei fatti realm ente accad u ti per legittim are il p rop rio d iscorso. ( 3° ) . Ancora, lo stile d iscorsivo ( d iscorso riferito o d iretto e d iscorso ind iretto libero ) è qu ello che crea m eno d istanza in assolu to tra sé ed il lettore ( 4° ). Di norm a in una narrazione ci si id entifica con il pu nto d i vista d el soggetto p rincipale d ell’ azione, che in qu esto caso è anche voce narrante ( si è visto che la narrazione p one enfasi sulla p ercezione visiva come concretizzazione d ell’ assu nzione d i u no sp ecifico p u nto d i vista su lla realtà ) ( 5°). Infine nell’ analisi d elle strategie retoriche è stata rilevata l’ im p ortanza d ei d ialoghi in qu anto accesso p rivilegiato , attraverso la figu ra

id em , p . 92 “ The read ing of fiction in term s of mim etic illu sion is an elem entary form of recep tion that has a relative right of its ow n. Dep end ing on the vivid ness of the illu sion, the read er m ay be com p elled to id entify w ith fictional roles.” Karlheinz Stierle, The Read ing of Fictional Texts, in S. R. Su leim an, I. Crosman, 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W, op . cit., p . 84 199 200

163


p artecip ante

d ell’ interlocu tore,

alla conversazione

ed allo scam bio

d ell’ inform azione intratestuale ( 6° ). Si p u ò aggiu ngere u na consid erazione sul grad iente d i em otivitĂ d ella narrazione. Si è visto che il p rotagonista va incontro ad un alternarsi d i forti stati emotivi ( ansia, p aura, eu foria, m eraviglia etc. ) spesso p reced u ti d a u n clim a d i acu ta tensione ed asp ettativa . Ora , per Stierle ( che in qu esto caso si riferisce a testi che p resentano u na realtĂ stereotip a ) :

the em otional tension of the text takes the read er ou tsid e the text itself and p u ts him into an illu sory state of exp ectations and fu lfilments. The exp ectations resu lting from still u nfu lfilled illu sions are cond itioned by hop e and fear, em otions that one cou ld call the vectors of the illu sory tension.201

Cosa accad e al lettore d i JtI, che si trova d i fronte ad u na realtà non stereotip a? Molto p robabilm ente, com e si è d etto,

egli sarĂ ind otto a

rafforzare la su a ad esione al p ersonaggio che p iĂš sente vicino, che piĂš facilm ente p u ò rassicu rarlo attraverso u na facile id entificazione, che reagisce all’ inasp ettato ed all’ ignoto con gli stessi com p ortam enti che avrebbe messo in op era il lettore se fosse stato p osto in u na sim ile situ azione

202.

Quind i le

grand i emozioni evocate d u rante la narrazione p ossono a ragione essere inclu se in questo elenco . ( 7° elem ento d i id entificazione ) Tutte queste caratteristiche, che singolarmente sono validi indizi di una tendenza del testo a promuovere dinamiche di identificazione, presi nel loro insieme sembrano verificare ad un grado accettabile la seconda condizione dell’ ipotesi. Id em , p . 86. Anche Chatman, com mentand o Tom a HYVNLM ULFRQRVFH FKH ´ GDO PRPHQWR FKH OD QDUrativa ricorre alle em ozioni e al sentim ento morale, essa richied e al p u bblico d i cond ivid ere interessi e antagonism i d ei p ersonaggi. Di qu i nasce la situ azione d ella storia con le su e tensioni, i su oi conflitti e le su e solu zioni.â€? S. Chatman, op . cit., p . 115 202 “ This system of affirm ations gives a clear orientation to the read er, filling all the gap s for him w hile he transforms fiction into illu sion ( the illu sion of the “ realâ€? ). This typ e of qu asi-p ragm atic read ing tend s to d issolve the d istinct contou rs of the text into an illu sory continu u m.â€? Stierle, op . cit., p . 86 201

164


-DXVV KD SURSRVWR XQD WLSRORJLD GHL PHFFDQLVPL LGHQWLILFDWLYL FKH FRVu YLHQH

ULDVVXQWD H FRPPHQWDWD GD %HUWRQL

E’ rilevante , in qu esta equ azione tra esp erienza estetica e azione com u nicativa, la riflessione che Jau ss d ed ica alle id entificazioni p rim arie d ell’ atto d i lettu ra: l’ amm irazione, la com mozione, il riso, il p ianto: reazioni em otive ( ‌ ) che trovano nel p rocesso d i id entificazione con l’eroe la loro m anifestazione p iĂš ap p ariscente. N el m od ello d i interazione d el lettore con l’eroe letterario, lo schem a d i Jau ss riflette – su l fronte d elle mod alitĂ d i ricezione cinqu e fasi elaborate p er le forme p red icative d a N orthrop Frye. /¡LGHQWLILFD]LRQH DVVRFLDWLYD equ ivale all’assu nzione lu d ica d i u n ru olo nel m ond o im m aginario , oltre ogni barriera convenzionale tra attori e sp ettatori ( sacre rap p resentazioni, OLYLQJ

WKHDWUH ); O¡LGHQWLILFD]LRQH DPPLUDWLYD è l’atteggiamento estetico che si p rova

risp etto alla p erfezione d i u n m od ello ( eroi, santi ), mentre O¡LGHQWLILFD]LRQH

VLPSDWHWLFD p orta ad imm ed esim arsi in u n eroe im p erfetto; con il d istacco d ai coinvolgim enti d ella vita qu otid iana, si realizza u n’aristotelica liberazione d ell’anim o

m ed iante

O¡LGHQWLILFD]LRQH

FDWDUWLFD,

infine

,

su l

p iano

d ell’LGHQWLILFD]LRQH LURQLFD, l’attesa em otiva d el lettore viene ap p ena stim olata p er essere su bito fru strata d a u na negazione , che trasform a l’illu sione in u na riflessione au tocosciente. Come eccesso d i d istanza, qu esto ritorno ironico alla riflessione non fa che rilevare lo sbilanciam ento d i u n tip ico “ equ ilibrio instabileâ€? . N ell’alternanza d ei su oi atteggiam enti il lettore ( o lo sp ettatore ) oscilla infatti tra l’esp erienza estetica p rim aria e la riflessione estetica second aria, tra la com p rensione e l’ interp retazione, in u n va-e-vieni che attraversa il rap p orto sottile e p roblem atico tra la finzione e la realtĂ . Il p regio ind iscu sso d ell’esp erienza estetica , il fascino che ne fa u n asp etto essenziale d ella vita u m ana, è allora d i d ischiu d ere nella fu nzione com u nicativa d el fittivo l’orizzonte d i u n m ond o m ai visto. Com e nei giochi, la d istanza d al ru olo trasp orta il lettore in u n’atm osfera d i lontananza sosp esa, oltre le m iserie d elle su e esp erienze qu otid iane, non p er affossarlo in u na regressione consolatoria m a p er fond are 165


nella su a lettu ra il p iacere inau d ito d i u na liberazione. Poter essere u n altro e god ere nello stesso tem p o d el p rop rio Sé : la lettu ra p u ò essere anche qu esto. 203

Volend o u tilizzare qu esto schem a tip ologico, l’ id entificazione d el lettore con la figu ra d i Carlos all’ interno d i JtI sarà d efinita d i tip o sim p atetico, e qu esto cond u ce d irettam ente alla terza d elle cond izioni d i verifica.

FRQGL]LRQH

La terza condizione stabiliva che, se il vincolo tra il lettore e la figura con cui quest’ ultimo si identifica fosse stato abbastanza forte ( seconda condizione ), il testo avrebbe potuto generare una crisi nelle certezze del lettore a patto che le medesime certezze fossero state incarnate sul piano della narrazione da una figura ( quella d’ identificazione ) che sperimenta un qualche tipo di crisi. Inoltre la terza condizione richiedeva che l’ oggetto del conflitto generatore di questa crisi dovessero essere quei contenuti che rientrano tra i temi di base della socializzazione ( principio di realtà, rapporto con l’ alterità, procedure di adeguato comportamento etc. ).

Com e è emerso d all’ analisi d el testo, il VHOI d el p rotagonista va incontro, !#" $

nel corso d ella narrazione, 203

ad u na vera e p ropria scissione, tanto d a

F. Bertoni, op . cit., p p . 101 –102,

Ci si sta ovviamente riferendo al VHOI così come è stato descritto e concepito prima da G.H. Mead e successivamente dagli interazionisti simbolici ( si scuserà la lunghezza delle seguenti citazioni, necessarie perché riassuntive di alcuni aspetti del concetto particolarmente VHQVLELOL alla riflessione in corso ) : “ Si può dire che l’ acquisizione dell’ identità personale si esprime nella capacità di rispondere alla domanda : chi sono? Le risposte a questa domanda variano nel tempo e infatti il processo di socializzazione può essere visto come una successione di fasi nelle quali il soggetto sviluppa un’ identità sempre più articolata e complessa. La prima fase di questo processo corrisponde all’ acquisizione della capacità di riconoscere l’ esistenza di un mondo esterno, di delimitare i confini, sia pure in modo grossolano ma comunque efficace, tra ciò che sta dentro di sé e ciò che sta fuori di sé. ( … ) La formazione dell’ identità personale, pertanto, corre parallela alla scoperta e all’ elaborazione cognitiva del mondo i cui confini si allargano per cerchi successivi ( … ) e che appare sempre più elaborato e complesso. ( … ) Questo processo, però, non si svolge in modo lineare e cumulativo e ad ogni svolta l’ individuo deve ridefinire la propria identità in relazione alla ristrutturazione della mappa cognitiva del mondo esterno. ( … ) In ognuno di questi momenti , il soggetto è posto di fronte alla necessità di ‘socializzarsi’ alla nuova situazione, di definirla e strutturarla sia dal punto di vista cognitivo, sia dal punto di vista emotivo; in altre parole, è necessario che l’ individuo cambi e nello stesso tempo mantenga stabile la propria identità. Si tratta sempre di momenti di inevitabile crisi dell’ identità personale che comportano sempre difficoltà, pericoli di regressione e richiedono un investimento notevole di energia, sia da parte del soggetto stesso, sia da parte delle agenzie di socializzazione.” A. Bagnasco, M. Barbagli, A. Cavalli, &RUVR GL VRFLRORJLD, Il Mulino, Bologna, 1997, pp. 156 - 157 204

166


d iventare a livello attanziale

il lu ogo d el confronto

tra

Soggetto ed

Antisoggetto, confronto che p rend e la form a d i u n conflitto. La crisi si genera com e conseguenza d ella richiesta d i ad esione, d a p arte d ell’ aiu tante, ad u n cam biam ento p ersonale . Da u na p arte c’ è ciò che si è d efinito ‘il vecchio sé ’ , op eratore d i resistenza e fru stratore d el cam biam ento, qu ind i vero e prop rio agente-antagonista,

le

cu i attitu d ini e cred enze su biscono però u n assed io continu ato ed efficace d a p arte d ell’ aiu tante 205 ;

d all’ altra c’ è qu ell’ insosp ettata riserva d i risorse

interiori che Castaned a ignora e che d on Juan m aieu ticam ente p rovved e a far em ergere, a tirare fu ori d alle rovine d el Soggetto . Gli ostacoli che il p rotagonista d eve sup erare sono la d escrizione d i realtà, la p reced ente id entità ind ivid u ale e la p au ra d ell’ ignoto d i cu i è p ortatore il vecchio sé, m entre parallelamente avviene la rivelazione d i u n ‘nuovo sé’ attraverso u n grad u ale e com p licato

cam m ino d i

abband ono d elle

p reced enti certezze, tu tte p er la m aggior p arte ricond u cibili al cod ice d i senso com u ne che si è d etto cond iviso anche d al lettore. Qu esto cam m ino p otrebbe “ Il sé sociale è un punto di vista. Non possiamo mai vedere il nostro corpo interamente, neppure allo specchio. In questo caso l’ individuo sperimenta se stesso non mediante l’ osservazione diretta, ma solo in modo indiretto, attraverso il punto di vista degli altri. (… ) Qu esto sé, che p u ò essere oggetto d i fronte a se stesso, scatu risce soltanto d all’esp erienza sociale. E’ solo d op o che l’ ind ivid u o ha acqu isito qu esto p u nto d i vista sociale che p u ò ritirarsi in solitu d ine e svilu p p are i p rop ri p ensieri, non p rim a. Il p ensiero è u na forma d i conversazione che u n ind ivid u o fa con il p rop rio sé. Ma anche la conversazione con gli altri p resenta la caratteristica d i riferirsi al sé. Riu sciam o a p ensare qu ali p arole siamo su l p u nto d i d ire p erché assu m iamo il p u nto d i vista d ell’ altro e p erché valu tiam o la reazione d ell’ altro risp etto a ciò che abbiamo d etto fino a qu el momento. La stessa cosa vale p er qu ella conversazione interiorizzata che è il p ensiero: d obbiam o bad are continu am ente al nostro sé com e voce interiore assu mend o il p u nto d i vista d ell’ ascoltatore interiore, in m od o d a riu scire a d irigere il flu ire d elle p arti segu enti d ei nostri p ensieri. ( … ) Dato che abbiam o rap p orti d iversi con ind ivid u i d iversi e che rap p resentiam o qu alcosa agli occhi d i u na p ersona e qu alcosa d i d iverso agli occhi d i u n’ altra, esistono sé d iversi a second a d ei d iversi tip i d i rap p orti sociali, mentre certe p arti d el sé esistono solo soggettivam ente in relazione all’ ind ivid u o stesso.” Rand all Collins, )RXU 6RFLRORJLFDO 7UDGLWLRQV, op . cit., p . 187 205 Don Ju an p u ò p ermettersi d i osservare con sp irito critico la fallacità d ella vita qu otid iana p erché ne è sostanzialm ente estraneo, non vi p artecip a, caratteristica che rientra ap p ieno nei tratti p icareschi d el p ersonaggio : “ In qu este manifestazioni non u fficiali si evid enziano le figu re d el IXUIDQWH, d el EXIIRQH e d ello VFLRFFR, che hanno la stessa p ecu liarità d i essere estranei al m ond o, d i p oter rid ere d i tu tto ( … ), sm ascherand o le false convenzioni d ella vita.” A. Marchese, op . cit., p . 74 . La forza rad icale a cu i attinge d on Ju an non è p erò rid u cibile in u ltima istanza ad u n mod ello p recostitu ito, p erché p romana d a u na visione d el m ond o comp letam ente estranea alla trad izione letteraria eu rop ea.

167


essere inteso, p er il fatto d i coinvolgere al livello p iù profond o tutti i camp i d ’ esperienza d el soggetto, come u na m orte sim bolica ed u na contem poranea rinascita alla nu ova vita d el gu erriero . Morti e rinascite sim boliche rap p resentano la cap acità d i u n testo letterario

di

influenzare

la

sp erim entazione d i e l’ ad esione a nu ovi pu nti d i vista :

When w e seek to analyze the d ynam ic fu nction of im agery ( as it affects role-taking ), w e m u st w atch for changes in role, for aband onm ents of the old self in sym bolic d eaths, rebirths, ( … ). (… )

There are variou s d egrees of sym bolic rebirth. A total rebirth w ou ld requ ire a change of su bstance, for no rebirth is comp lete u ntil the old self has been d estroyed and a new self created . The higer the social value of the grou p into w hich the new enters, the greater the valu e of the rebirth of the self. 206

Il tema del cambiamento percorre in maniera trasversale differenti ambiti del discorso narrativo e lo si ritrova a vari livelli d’ analisi : come ingranaggio delle trasformazioni strutturali ; implicato nella morte, nell’ adozione di esplicite direttive di comportamento, etc. Sembra seguire un andamento cumulativo fino ad un punto critico, superato il quale sopraggiunge come repentina metànoia che investe al livello più profondo l’ identità ed il rapporto con il mondo ( episodio delle ‘linee del mondo’ ), senza per questo approdare ad alcunchè di compiuto.

La crisi d el p rotagonista si m anifesta anche a livello d i progetti narrativi : Castaned a fallisce nel su o intento d i raccogliere inform azioni etnobotaniche p er la sua ricerca ; il comp ito assegnatoli d a d on Ju an d i fermare il m ond o lo trova com p letamente im prep arato e lo m ette in u na cond izione d i d isagio ; tale com p ito lo p orta ad

u na lotta interiore con se stesso 207, lotta che

H . D. Du ncan, op . cit., p p . 91 - 92 Il p rocesso d i m iglioram ento p reved e l’ elim inazione - attraverso u n misto d i ostilità e negoziazione – d ell’ antagonista ( il vecchio sé ), grazie all’acqu isizione d i u no m od o comp lessivo d i stare al m ond o fornito d all’aiu tante magico; tale p rocesso, avvenend o p rincip alm ente nello sp azio intimo d i u n soggetto, non p u ò 206

207

168


nonostante gli sforzi d el su o benefattore non lo ved e vincitore che p er brevi attim i ( tanto che Carlos

si ritrova per gran parte d ella narrazione in u na

sorta d i terra d i nessu no, d ove le p reced enti certezze non valgono più a tu telarlo

e le nuove acqu isizioni sono ancora d i là d a venire ) . Più in

generale la crisi si genera nell’ am bito d ell’ orientam ento com p lessivo d ella narrazione, chiaram ente

contrario all’ orientam ento d el p rotagonista ( o

m eglio, d el su o vecchio sé ) . Anche risalend o ad u n livello p er così d ire p iù su p erficiale d el racconto, i tratti che contrad d istingu ono il com p ortam ento d el p ersonaggio d elineano la su a cond izione d i d ifficoltà: involontarietà, incoscienza, intransitività, incertezza, p assività, caratteristiche che risaltano al d iap ason p er via d ell’ accostam ento all’ agire d i d on Ju an, sem pre m arcato d a intenzionalità, consapevolezza, transitività e ferm ezza d i sp irito. La crisi d el p rotagonista trascina con sé inevitabilm ente anche l’ assiologia d i cu i egli è p ortatore, anzi ribaltand o i term ini essa non è che la m anifestazione ep id erm ica d ell’ inefficacia d i tu tto u n m od o d i p ensare il mond o e d i agire in esso p er com e viene consid erata d alla narrazione . Dall’ analisi tem atica d el testo giu ngono conferme

all’ enfasi p osta su lla

d im ensione d el VHOI come lu ogo d i contrad d izione e d i conflitto interiore. Si è

visto com e il VHOI sia u n WRSRV d ella narrazione, il p unto d i convergenza d i d ifferenti livelli ( qu ello stru tturale legato ai p rocessi narrativi, qu ello id eologico legato allo scontro tra

d iverse visioni d el mond o, qu ello

fenomenologico d el cambiam ento etc. ). Altro m od o d i leggere la crisi d i certezze che vive il p rotagonista è and are a rilevare le d ifese che il su o sé p rod u ce per schivare, parare o rid im ensionare la p ortata d egli sp ietati attacchi cu i è sottop osto. Un esem p io d i questo tip o che p rend ere le forme d i u na crisi d ei valori d i qu est’u ltimo e d i u n agone interiore tra d ifferenti p ossibilità d i JXDUGDUH DO PRQGR .

169


d i m anovre

sono le razionalizzazioni d elle esp erienze p ercettive non-

ord inarie :

“ Why d o you call it a m istake?” he asked . “ Obviou sly the bu s his not there,” I said .

“ Bu t you saw it, d id n’ t you?” “ I thou ght I d id .” “ What d o you see in the p lace now ?” “ N othing.” There w as absolu tely no vegetation on the sp ot w here I thou ght I had seen the p lant. I attem p ted to exp lain w hat I had seen as a visu al d istortion, a sort of m irage. I had really been exhau sted , and becau se of my exhau stion I m ay have easily believed I w as seeing som ething that I exp ected to be there bu t w hich w as not there at all. ( p . 145 )

Strettam ente collegati sono, d a qu esto p u nto d i vista, VHOI e d escrizione d i

realtà d i cui questo VHOI è p ortatore, com e ricord ano P. Berger e T. Luckm an :

In effetti l’ id entità viene oggettivam ente d efinita com e collocazione in u n certo m ond o e p u ò essere fatta p rop ria soggettivam ente solo LQVLHPH a qu el m ond o. (… ) L’ ap p rop riazione soggettiva d ell’ id entità e l’ap p rop riazione soggettiva d el m ond o sociale sono sem p licem ente d u e d iversi asp etti d ello VWHVVR p rocesso d i

interiorizzazione, m ed iato d alle VWHVVH p ersone p er me im p ortanti. 208

208

P. L. Berger, T. Lu ckm ann, 7KH 6RFLDO &RQVWUXFWLRQ RI 5HDOLW\, op . cit., p p . 183 – 184 .

170


Ora si è visto che anche p er d on Ju an i d u e term ini d ella relazione ( realtàsu a rap p resentazione d a p arte d i u n d eterm inato soggetto ) si rim and ano l’ u no all’ altro e sono in un inestricabile nesso recip roco ( si ved a l’ ep isod io d ella lezione nel ristorante d i frontiera ). Per d on Ju an l’ insiem e d i sp iegazioni che il soggetto si d à d el m ond o e le cred enze che ha su d i esso costru iscono sia il m ond o in cui il soggetto vive che il soggetto stesso. Per cu i la crisi d el soggetto comp orta inevitabilmente il collasso d ella realtà che lo circond a ( VWRSSLQJ WKH ZRUOG ) e lo stesso accad e se si inverte l’ ord ine d i cau sazione e ad entrare in crisi è p er p rim a la d escrizione d ella realtà ( in qu esti casi Carlos è p red a d ella confu sione e d ello sm arrim ento ). Si p u ò d ire che in JtI il p ercorso viene com p iuto in entram be le d irezioni. Don Ju an, ind icand o la natu ra consensu ale d ella d escrizione d i realtà d i senso comu ne, ne rim ette in d iscu ssione la legittim ità ( “ Why shou ld the w orld be only as you think it is? Who gave you the au thority to say so?” ) . La su a d omand a ap re u na riflessione ep istem ologica ( d i cu i Carlos è la controp arte d ialettica ) all’ interno d ella narrazione p erché chiam a in cau sa i fond am enti taciti e convenzionali

d el m od o socialm ente convalid ato d i

ved ere il m ond o. La p osizione d i d on Ju an ricord a d avvero qu ella d i un interazionista sim bolico : “ You have only seen the acts of p eop le. You r exp eriences are lim ited to w hat p eop le have d one to you or to others.”

D’ altro canto,

l’ acquisizione d i una nu ova d escrizione d ella realtà per le concezioni d i d on Ju an non rap p resenta solo u n fatto sim bolico, sem antico o cognitivo, m a corrispond e invece all’ entrata WRXW FRXUW in u na nu ova realtà. Qu i, volend o continu are il p aragone, la spiegazione d ella stregoneria si d istanzia

da

qu ella d ell’ interazionism o sim bolico, che invece cala i su oi ind ivid u i in un 171


cosm o la cu i fisicitĂ new toniana è attribuita alle cose e non ad u na teoria scientifica tra le altre 209 . Viceversa, il cosmo costruito dal testo ( e si ricorda che il testo reclama a sĂŠ un indice di referenza completa nei confronti del mondo esterno ) è una realtĂ che si è definita proteiforme, mutevole, multidimensionale. Il principio di realtĂ salta in aria, e gli oggetti possono essere contemporaneamente due cose ( il ramo secco che diventa un animale ) , entrare ed uscire dai sogni a piacere ( la macchina di Carlitos ), contenere mondi nei mondi ( il paesaggio lunare su cui Carlos sente di atterrare contemplando l’ ombra di un ciottolo ) e via di seguito. Alla descrizione di realtĂ della stregoneria si accompagna un senso di euforica meraviglia e di timore reverenziale per il senso di imponenza e di grandiositĂ che genera il mondo; al rispetto, la realtĂ del senso comune è qualcosa di umano, troppo umano. Parallelamente alla realtĂ , il senso d’ identitĂ subisce una sorta di diluizione, o se si vuole di ‘alleggerimento’ che espande i confini del soggetto dilatandoli molto oltre quelli del singolo individuo, lasciando intuire un’ esperienza di comunione con il cosmo circostante :

“ That is the little secret I am going to give you tod ay,â€? he said in a low voice. “ N obod y know s m y p ersonal history. N obod y know s w ho I am or w hat I d o. N ot even I.â€? ( ‌ ) “ H ow can I know w ho I am , w hen I am all this?â€? he said , sw eep ing the sou rrou nd ings w ith a gestu re of his head .â€? ( sott. agg. )

( p . 14 ) Per raggiungere questo stato di SDQRXVLD il soggetto deve precedentemente aver diminuito le dimensioni del suo senso di importanza personale fino a stemperare lo stesso senso d’ identitĂ ( “ How can I know who I am, when I am all this?â€? ) , il che spiega l’ accanimento da parte di don Juan nei confronti del VHOI di Castaneda ed in particolare del suo ancoraggio sociale, da cui ( direbbe E. Goffman ) dipendono la rispettabilitĂ , la dignitĂ , la maschera ( la SHUVRQD nel suo etimo originario ) ed il dispendio di forze che servono per mantenerle in piedi . Anche per la sociologia il soggetto si riconosce come individuo ( quindi come elemento della realtĂ LQGLYLGXDWR cioè separato da ciò che lo circonda da precisi confini ) nella misura in cui fa proprie le immagini che di lui hanno gli altri significativi del suo gruppo di riferimento. Per la stregoneria, però, la distanza che ne deriva, il senso di autonomia e separatezza dal cosmo circostante è soltanto un’ illusione. Non si intende in questa sede instaurare un confronto di tipo filosofico, che risulterebbe fuori luogo ed inopportuno, quanto riconoscere la profonda connessione esistente tra le certezze di senso comune che entrano in crisi all’ interno del testo castanediano e le dimensioni costitutive

“ Generalm ente, la trasformazione viene soggettivam ente p ercep ita come totale; qu esto, p erò, è u n p o’ inesatto: d ato che la realtĂ soggettiva non è mai totalmente socializzata, non p u ò essere totalmente trasformata d a p rocessi sociali. L’ind ivid u o trasform ato continu erĂ com e m inimo ad avere lo stesso corp o e a vivere nello stesso u niverso fisico.â€? P. Berger, T. Lu km an, 7KH 6RFLDO &RQVWUXFWLRQ RI 5HDOLW\ p . 214. 209

172


del processo di socializzazione, perchĂŠ interamente su questa connessione ruota lo scontro tra vecchio e nuovo sĂŠ ed il coinvolgimento LPSRUWDQWH ( dal punto di vista sociologico ) del lettore .

Possiamo d ire che tu tti gli altri tem i rilevanti d al p u nto d i vista d ei processi

d i socializzazione, che p ure

sono stati censiti in JtI,

sono collegati in

m aniera d iretta o ind iretta a qu esto p rocesso d i erosione . Per esem p io, il continu o confronto con la m orte, che p er la su a p osizione nel racconto è stata d efinita ‘osp ite necessario’ , ha com e risultato la d ilu izione d elle linee d ivisorie tra ciò che è u m ano e ciò che non lo è, stem p erand o qu esti confini

generati d alla cultu ra

p er rid u rre ad un grad o p rossim o

allo zero l’ antrop ocentrismo d el 'DVHLQ d el protagonista che cosĂŹ p u ò trovarsi affratellato in una p rim ord iale com u nione con le altre specie ( per esem p io nell’ episod io d el d ialogo con il FR\RWH ). Se l’ alterità è necessaria all’ id entitĂ , in qu anto la d efinisce p er contrasto, e se u no d ei card ini d ella socializzazione è l’ introiezione d el confine sim bolico cu lturalm ente d eterm inato

che d istingu e l’ u om o d agli altri viventi e gli

assegna un p osto ed u n valore sp eciale nell’ ord ine ‘natu rale’ d el m ond o, allora la m orte, essend o l’ esp erienza p iĂš

rad icale cui l’ u om o va incontro

nella su a vita, viene evocata cosĂŹ intensam ente d alla narrazione allo scop o d i annichilire tutti gli altri tip i d i d ifferenza e d ifferire il confine stabilito tra u om o, p iante, anim ali, m ontagne,etc : d avanti alla morte gli u ni non sono nĂŠ p iĂš nĂŠ m eno im p ortanti d egli altri, sono finalm ente su llo stesso p iano 210. Qu esta ri-negoziazione d ell’ id entitĂ fond am entale, qu ella tra sim ili, ha p articolare spazio in JtI p erchĂŠ d irige l’ attacco d irettam ente al nocciolo antrop ocentrico d ella d escrizione d ella realtĂ d el senso com u ne, all’ interno d ella quale all’ u om o viene assegnato u n p osto a sĂŠ. N on è un caso se il catalizzatore d ella rivoluzione interiore che p relud e all’ esp erienza estatica d i 210 Si è giĂ constatato analizzand o i temi d ell’alteritĂ in JtI com e tali linee d i d em arcazione vengano rip etu tamente m anip olate, e si è riconosciu to in qu esto p roced im ento u n tratto caratteristico d ello sciam anismo. Cfr. M. Eliad e, /H FKDPDQLVPH HW OHV WHFKQLTXHV DUFKDLTXHV GH O¡H[WDVH op . cit.

173


Carlos è rapp resentato d a u no scarabeo cop rofago ( si ved a il brano d elle p p . 249 – 250 rip ortato nel 3° cap itolo ). Una riflessione che in qu esta sed e app rofond im ento

non potrĂ che essere breve ( p er un

si rim and a al cap itolo 5° ) va com piu ta

sull’ alteritĂ

cu lturale. Il confronto che si instau ra tra i d u e p ersonaggi d ella storia non si svilu p p a sull’ asse d ell’ opp osizione ind iano/ occid entale, come ci si p otrebbe aspettare d a un resoconto etnografico qu ale in fond o è JtI , m a su qu ello d ella d istinzione stregone/ u om o com u ne. Don Juan non viene p resentato con u na qualche tip icitĂ cu ltu rale prop ria d egli ind ios <DTXL, nĂŠ d i altri gru pp i etnici m essicani o latinoam ericani ( lo stesso vale p er d on Genaro ). I su oi tratti sono d a relazionarsi invece con il m od o d i vita d el gu erriero, la cu i origine cu ltu rale non viene specificata in questo testo . Il d ato, invece d i d im inu ire la d istanza cu ltu rale, la amp lifica : u n guerrierostregone vive second o p aram etri che non cond ivid e nĂŠ con i bianchi nĂŠ con gli ind iani nĂŠ con i m eticci ; d ’ altrond e, p uò d iventare guerriero sia un ind iano <DTXL, sia u n 0D]DWHFR, sia u n

am ericano d ’ ad ozione ricercatore

d ella 8QLYHUVLW\ RI &DOLIRUQLD.

Per completezza rispetto ai requisiti richiesti dalla verifica bisogna aggiungere infine che l’ azione, come si è visto durante l’ analisi, è sistematicamente posta al centro di un’ attenta valutazione; vengono passati al vaglio i suoi presupposti ed i suoi risultati; vengono prescritti dei principi orientativi astratti ( il modo di vita di un guerriero ) e viene instaurato un confronto serrato tra questi ed i modelli di vita e di comportamento dell’ uomo della strada.

,Q FRQFOXVLRQH VL ULWLHQH FKH -W, FRUULVSRQGD VXIILFLHQWHPHQWH DOOD WHU]D

FRQGL]LRQH VLD SHUFKp LO SHUVRQDJJLR FKH FRQGLYLGH LO FRGLFH GHO OHWWRUH

HIIHWWLYDPHQWH VSHULPHQWD XQD FULVL FKH VIRFLD LQ XQD FRQYHUVLRQH

HVLVWHQ]LDOH VLD SHUFKp O¡RJJHWWR GHO FRQIOLWWR FKH JHQHUD WDOH FULVL VRQR LO

FRQVHQVR VXOOD UHDOWj OH GHILQL]LRQL FKH VWUXWWXUDQR O¡LGHQWLWj GHO VHOI OH

OLQHH GL GHPDUFD]LRQH FKH SHUFRUURQR LO FRQILQH WUD QDWXUD H FXOWXUD HG

HVSOLFLWH DUJRPHQWD]LRQL YROWH D PHWWHUH LQ GLVFXVVLRQH R D VXJJHULUH

GHWHUPLQDWL RULHQWDPHQWL DOO¡D]LRQH /H LPPDJLQL FKH VL IDQQR FDULFR D 174


OLYHOOR OLQJXLVWLFR GL WDOL WHPL VRQR GD FRQVLGHUDUVL D]LRQL LQFLSLHQWL

LQIOXHQ]DWULFL QHO OHWWRUH GHOOH FRUULVSRQGHQWL DWWLWXGLQL VRSUDWWXWWR VH % & &

LO OHWWRUH KD VSHULPHQWDWR DVVLHPH DO VXR HURH LO SL R PHQR PRPHQWDQHR

VFDFFR GL TXHVWH DWWLWXGLQL SUHVH FRPH XQ WXWWR OD GHVFUL]LRQH GL UHDOWj LO

PRGR GL YLWD ULVSHWWR DG XQ¡DOWHUQDWLYD SUHVHQWDWD FRPH VHULDPHQWH

SRVVLELOH O¡DOWHUQDWLYD GHOOD VWUHJRQHULD

Questi dati confermano che la struttura narrativa del testo porta il lettore ad identificarsi con un eroe con cui si può facilmente riconoscere, ma che non viene premiato dalla vicenda se non nel momento in cui abbandona il progetto e la relativa assiologia di cui è portatore ( e che il lettore aveva momentaneamente condiviso ) .

Â? FRQGL]LRQH

L’ ultimo punto da discutere riguarda un esplicito intento di manipolazione della ricezione da parte dell’ autore nella direzione di favorire un processo di adozione degli orientamenti cognitivi e comportamentali ‘suggeriti’ dal testo. L’ ovvia clausola di questa condizione è che effettivamente nel testo debba esserci un insieme piĂš o meno coerente e piĂš o meno strutturato di simili suggerimenti. In via preliminare si può dire che a questa condizione possono essere in parte riferiti tutti gli elementi fin qui presi in considerazione, in quanto disposti da un intelligenza creatrice secondo un progetto narrativo complessivo ed in esposizione di un codice alieno che finora si è chiamato stregoneria ed a cui la narrazione, come si è constatato, riconosce palesemente il suo favore212. Leggendo JtI si assiste infatti alla costruzione di repertori che accompagnano la narrazione ampliandosi progressivamente fino a condurre in un universo di discorso dove tutto si spiega ormai secondo le regole, i principi e le interpretazioni contenute nei repertori stessi.

211 ÂŤ Mais ces signifiants, d ’au tre p art, isolĂŠs ou regrou p ĂŠs en sĂŠqu ences p lu s ou moins longu es et mĂŞm e d ’ ailleu rs p lu s ou m oins p ertinentes au regard e d u contexte, renvoient HQ PrPH WHPSV le lecteu r Ă son histoire p ersonelle. Par le jeu d es connotations et d es glissem ents p arad igm atiqu es, les signifiès sont DXVVL ceu x d es p reoccu p ations les p lu s secrĂŠtes, le moins conscientes : cela est cou ram ment ad mis. ( ‌ ) la lectu re jou e d ans l’histoire et d ans mon histoire. Âť Picard , op . cit, p . 51

La narrazione p rem ia il cambiamento, riveland o cosÏ p alesem ente il su o orientam ento generale. Essa fornisce d elle istru zioni d i lettu ra e p rogressivamente m ette il lu ce la p rosp ettiva d alla qu ale organizza il p rop rio d iscorso. Se l’ orientam ento d ella narrazione p rom u ove il p rogetto d i d on Ju an, allora bisogna and are a rintracciare nel su o p u nto d i vista l’orientamento d ell’ au tore im p licito. 212

175


Ora si tratta di vedere in quale intelaiatura retorica ( retorico va qui inteso come ambito di applicazione di determinate strategie persuasive, quindi in un’ accezione pragmatica del termine ) vanno ad inserirsi gli elementi di tali repertori e qual’ è il fine ultimo, se di fine ultimo si potrĂ parlare, dell’ atto di persuasione . BasterĂ sistematizzare quanto giĂ emerso in sede di analisi.

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SUHVHQWD OD FRLQFLGHQ]D IUD DXWRUH QRPH LQ FRSHUWLQD H ORFDWRUH

R QDUUDWRUH QHO WHVWR QHO VHQVR FKH LO SDWWR LPSOLFLWR FRQ LO OHWWRUH q

DSSXQWR TXHOOR GL WDOH FRLQFLGHQ]D H GHOOD XOWHULRUH FRLQFLGHQ]D

FRQ LO SHUVRQDJJLR QDUUDWR ÂŤ

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SUHFHGHQWH /D PRWLYD]LRQH GHO UDFFRQWR DXWRELRJUDILFR VDUHEEH

DOORUD LO FDPELDPHQWR OD FRQYHUVLRQH OD WUDVIRUPD]LRQH UDGLFDOH

176


/¡DXWRELRJUDILD VL FROORFKHUHEEH GXQTXH IUD VFRSHUWD H FRVWUX]LRQH

GL Vp R PHJOLR DXWRLQWHUSUHWD]LRQH GL XQD JHQHVL % & '

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YDORUH GL WHVWLPRQLDQ]D FXOWXUDOH O¡HVSUHVVLRQH GL XQ FDPELDPHQWR LO

SDVVDJJLR GD XQ YHFFKLR DG XQ QXRYR Vp 7XWWH H WUH TXHVWH FDUDWWHULVWLFKH

VRQR SUHVHQWL LQ -W, HG DVVXPRQR XQ SDUWLFRODUH ULOLHYR VH UDSSRUWDWH DOOH

DVSHWWDWLYH GHO OHWWRUH

Si è visto che il d iscorso m im etico e qu ello trasp osto in stile ind iretto libero tend ono a rid u rre la d istanza tra il racconto ed il lettore; a qu esto si d eve aggiu ngere lo stile d ivulgativo d i JtI in cu i non c’ è traccia d i ricerca poetica o stilistica, d i

m etad iscorso sulla letteratu ra, d i

p roblem atizzazione d el

d iscorso letterario. N on è qu esto ciò che interessa a Castaned a. N on si tratta in qu esto caso d i u na mancanza d i sensibilitĂ risp etto all’ efficacia d ell’ op erare

d ella form a artistica

su gli

schem i cognitivi d el fru itore

d ell’ artefatto letterario, quanto p iÚ p robabilmente d i u na scelta strategica p er raggiu ngere il m aggior nu m ero p ossibile d i fasce d i lettori e non solo u na cerchia ristretta. J. Wolff cita u n caso rap p resentativo d i qu esta strategia d i com u nicazione :

Il com med iografo Trevor Griffiths ha introd otto il concetto d i SHQHWUD]LRQH

VWUDWHJLFD p er m otivare il p rop rio u so d i tecniche trad izionali, natu ralistiche, nello scrivere p er la televisione. Egli afferma che la cosa p iÚ imp ortante p er lu i è

G. Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit., p p . 134-135 P. Lejeu ne, /¡DXWRELRJUDSKLH HQ )UDQFH, Colm , Paris, 1971; ,O SDWWR DXWRELRJUDILFR, Il Mu lino, Bologna, 1986. J. Starobinski, Le style d e l’au tobiograp hie, in 3RpWLTXH, 3, p p . 257- 265 ; si ved a anche 0RQWDLJQH HQ PRXYHPHQW, Gallimard , Paris, 1982 Anche M. Gu glielm inetti, 0HPRULD H VFULWWXUD /¡DXWRELRJUDILD GD 'DQWH D &HOOLQL, Einau d i, Torino, 1977. 213

177


che le comm ed ie p ossano essere accessibili ad u n vasto p u bblico, verso il qu ale p u ò convogliare le p rop rie id ee, e che al m om ento attu ale il natu ralism o, o realismo, è il m od o d ominante in cu i la gente ved e e com p rend e le com m ed ie televisive.214

Si è d etto anche che la m od u larità d egli ep isod i e d elle p roposizioni ricord a qu alcosa d el breviario o d ella silloge. La com presenza d ei titoli d id ascalici che form ano u na sorta d i schem a d i riferim ento fa viceversa pensare ad un m anu ale che, d ovend o essere d isp onibile ad u na consu ltazione veloce, è rifornito d i u na segnaletica interna che p erm ette l’ accesso facilitato a qu elle inform azioni che servono al m om ento. L’ au torità testu ale p rivilegia u no schema d i orientam ento sugli altri, qu ind i su ggerisce esp licitam ente u na lettu ra ed un tip o d i fru izione 215. La su d d ivisione d el testo in cap itoli introd otti d a titoli d id ascalici evoca un ind ice, un elenco d i ap p licazioni operative. L’ atto lingu istico che i titoli com p iono, così d iretto e fu or d i m etafora, trad isce u n’ attitu d ine d ell’ artefatto letterario a su ggerire, ad ind icare, a p rop orre ap p licazioni d i comp ortam ento. La forma in LQJ sta p er : “ com e fare p er … “ . Un ind ice ‘tecnico’ , quale ap pu nto qu ello d i u n m anuale, m entre la struttu ra d el d iscorso è d i tip o narrativo : il titolo d el cap itolo, infatti, con il su o m od o assertivo

non

p relu d e

ad

u na

d issertazione

manu alistica

ma

alla

corrispond ente narrazione in cui sono coinvolti d on Ju an e Carlos nell’ accad ere d ell’ ap p rend istato, narrazione che è l’ H[HPSOXP che articola in form a qu asi d i p arabola l’ argom ento tem atico riassu nto nello ‘VORJDQ’ d el

J. Wolff, op . cit., p . 130. T. Griffiths, Trevor and Bill: on p u tting Politics before N ew s at ten, interview , in 7KH /HYHOOHU, n.1 215 L’ ind ice d ei cap itoli ottiene com e risu ltato d i “ stim olare lo svilu p p o d ei concetti attraverso u na d istribu zione strategica d elle id ee che si vanno svilu p p and o.” Qu esta retorica d ella SDUWLWLR è orientata a fornire u n rep ertorio. Cfr. A. Plebe, 0DQXDOH GL UHWRULFD , op . cit., p . 71 214

178


testo. JtI non scad e m ai nel m anuale : Castaned a avrebbe p otuto scrivere un “ manu ale per d iventare sciam ano” , m a così facend o avrebbe rinu nciato al p otere affabu latorio d ell’ istanza narrativa. In base alle consid erazioni fin qui svolte, altre stranezze d el testo risu ltano ora più comp rensibili, com e l’ uso enfatizzante d el corsivo per i temi d el rep ertorio, u n uso che in u n norm ale rom anzo sarebbe risu ltato volgare, o le nu m erose ellissi tem p orali, vuoti cronologici che lasciano intend ere u na p recisa scelta avvenu ta sull’ insiem e d elle “ note su l cam p o” d all’ intenzione d i selezionare

gu id ata

esclu sivam ente gli elem enti d ecisivi alla

trasmissione d ella conoscenza ricevuta. A p rop osito d ei d ialoghi, in via p relim inare si pu ò d ire che la narrazione anticip a lo scetticism o d el lettore p reved end o p er esso u n p osto p restabilito nella sua stru ttura ed ingloband olo nel su o m ovim ento d ialettico, p oiché il d ialogo

ritaglia

nel

testo

u no

sp azio

per

il

lettore

nella

figu ra

d ell’ interlocu tore che riserva al d estinatario d el racconto u n’ ap p arenza d i p artecip azione d iretta alla conversazione che sta avend o lu ogo. La rid ond anza 216 d ei d ialoghi ha u no scopo chiaram ente d ivu lgativo. I d ialoghi sono volti ad esp licitare il sistem a d i conoscenza d ella stregoneria second o la consueta esposizione p iana e lineare ( si è p arlato d i u na sorta d i VSHOOLQJ ) .

I d ue tornano ancora ed ancora su gli stessi tem i all’ interno d i

u na singola d iscu ssione affrontand o d i ogni formu lazione

p ossibili

im p licazioni, eccezioni, critiche, PLVXQGHUVWDQGLQJV . L’ articolazione comp lessa « Esiste u na ULSHWL]LRQH FUHDWLYD, che è ben d iversa d al p u ro e semp lice rip resentarsi d i elem enti id entici, e qu esta rip etizione creativa incid e in maniera essenziale su l ritm o d i u na comp osizione. » A. Plebe, op . cit., p . 70 . Per Picard la rip etizione è il m od o d ell’ ap p rend imento che accom u na la lettu ra al gioco ( p p . 104 – 105 d e /D OHFWXUH FRPPH MHX, op . cit. ) ; “ A cet égard , la lectu re littéraire d iffère fortem ent d e la lectu re scientifiqu e ou m ême d ’ inform ation, d ont la form e id éale est le d écod age d ’ u n m essage linéaire u nivoqu e, enchaînant, selon d es p rincip es rigou reu x, les d onnées les p lu s form alisées p ossibles : ici, la rép étition est nécessaire à u ne comp lexe m aîtrise où s’ associent à l’ aveu glette la reconstitu tion d ’objets sym boliqu es, ( … ) et la cod ification tou jou rs nou velle d ’informations m al d éterm inées en voie d e sym bolisation. » id em , p p . 106 – 107. 216

179


d ei d ialoghi e d elle risp oste non è sostenu ta solam ente d a u na necessità narrativa, p erché l’ ambito p erlocu torio d i ricad u ta d elle argom entazioni d i d on Ju an su pera i limiti d ella sola fu nzione p ersu asiva connessa ai processi evolu tivi d el racconto 217. La rid ond anza va qu ind i relazionata con la fu nzione illu strativa d elle sequ enze : la narrazione, il cu i m ovim ento p u ò essere

p aragonato

ad

u na

spirale,

ritorna

su gli

stessi

argom enti

app rofond end oli e suggerend o u na loro lettu ra com e concetti chiave che il p retesto d ell’ intreccio p ermette d i esp orre, osservare d a d iverse p rospettive, scand ire, enfatizzare, mettere in relazione recip roca. Le d omand e d i Carlos hanno qu ind i lo scopo d i p erm ettere a d on Ju an d i enu nciare gli argom enti d ell’ insegnamento 218 . Per Plebe il senso gerarchico d ei tem i e d elle solu zioni, la tend enza a consid erare temi e solu zioni nella loro globalità, e qu ind i nella loro p resentazione p rosp ettica, l’aggressività p olem ica p er cu i ogni tema ed ogni solu zione sono consid erati com e com p etitivi risp etto ad altri tem i e solu zioni contrap p osti sono i tratti che caratterizzano u no stile retorico. A. Plebe, op . cit., p . 28 218 I d ialoghi tra i d u e p ersonaggi sono caratterizzati d a u n’asim metria d i fond o : u no alla fine reced e, mentre l’altro non m od ifica qu asi m ai le p rop rie p osizioni. L’ asimm etria è u na d im ensione estremamente significativa d ell’ interazione d ialogica : “ Inevitabilm ente, l’ a. nel d ialogo rinvia alla d imensione d el p otere e alla d inam ica d ell’ influ enza sociale. Esistono a. p er così d ire a monte d el d ialogo : tali a. extrad iscorsive rinviano a d im ensioni sociali, qu ali il ru olo, lo VWDWXV, l’ ap p artenenza d i gru p p o e le relazioni intra e intergru p p i che generano d iversità nel sistem a d i atteggiam enti, d i cred enze, op inioni e rap p resentazioni, facend o sì che i p artecip anti al d ialogo ad eriscano a p rosp ettive sep arate. ( … ) chi p arla ha il p rivilegio d i esp orre la p rop ria comp rensione d ell’evento d i com u nicazione ( tanto p iù chi p arla p er p rimo d and o l’ inizio al d ialogo ) e segna la d inam ica d el d ialogo stru ttu rand o il cam p o rap p resentazionale in m od o p articolarmente conforme al p rop rio p u nto d i vista. ( … ) Esistono alm eno qu attro d iverse d im ensioni imp licate nella d om inanza d ell’interazione : la qu antità globale d el d iscorso ( è d ominante chi p arla d i p iù ); il p red ominio semantico ( è d om inante chi introd u ce argom enti p articolari o p rosp ettive p articolari su argom enti ); il p red ominio interazionale ( è d ominante ad esem p io chi effettu a azioni d i d irezione, cioè chi com p ie p iù azioni p er cominciare il d iscorso e p er cond u rlo; op p u re chi com p ie azioni d i controllo/ regolazione e d i inibizione d ei contribu ti d ell’ altro ); il p red om inio in term ini d i azioni o “ m osse” strategiche, volte alla su a instau razione e al su o mantenimento. “ Giovanna Petrillo, Comu nicazioni sociali e com u nicazioni d i m assa nella p rosp ettiva d ialogica, in /H GLPHQVLRQL GHOOD SVLFRORJLD VRFLDOH, a cu ra d i B. Zani, La N u ova Italia Scientifica, Roma, 1995, p p . 201- 231 ( p p . 210-211 ). Sarà facile ritrovare le cond izioni accennate nei d ialoghi d i JtI i qu ali tend ono p erò ad assorbire l’asim metria iniziale, u na caratteristica che sembra p rop ria d ell’ interazione p ed agogica : “ Se d u nqu e ( … ) l’asim metria è u na p rop rietà costitu tiva d ella com u nicazione, si p u ò tu ttavia anche d ire che scop o generale d ella comu nicazione è d i rid u rre l’ asim metria, facend o si che si realizzino p rocessi d i influ enza recip roca e che i m argini d ella conoscenza d iventino sem p re p iù elevati.” ( sott. agg. ), p . 212 ; “ Le DVLPPHWULH GHOOD FRQRVFHQ]D p ossono essere d i d iverso tip o : ad esem p io, p ossono rigu ard are la resp onsabilità ep istemica, d erivante d alle d isu gu aglianze nei d iritti d i svilu p p are u n argom ento e d i sfru ttare le conoscenze; op p u re p ossono rigu ard are le conoscenze recip roche d egli interlocu tori o, ancora, l’ accesso d ifferenziato a d eterm inati argomenti e d isu gu aglianze nel mantenere il controllo d i p rosp ettive p articolari. Qu est’ u ltim o è il caso p iù frequ entem ente ricorrente nelle interazioni com u nicative in ambito istitu zionale, ( … ) p articolarmente nelle interazioni esp erto/ p rofano. ( … ) l’acqu isizione d i d eterm inate conoscenze d a p arte d el p rofano, che sono p ossed u te solo d all’ esp erto all’ inizio 217

180


7DOL LQGLFD]LRQL GL FRPSRUWDPHQWR H GHVFUL]LRQL GHO PRQGR VRQR FRPH VL

q GHWWR WDQWH GLGDVFDOLH LQ PDUJLQH DJOL DYYHQLPHQWL H GDQQR QHOOD ORUR

VRPPDWRULD FRPSOHVVLYD FRPH ULVXOWDWR O¡HVSRVL]LRQH RUJDQLFD GHOOH

FRPSRQHQWL FRJQLWLYH H SUDJPDWLFKH GHOOD YLVLRQH GHO PRQGR GHJOL

VFLDPDQL 'D TXHVWD IXQ]LRQH GLSHQGRQR O¡HVVHQ]LDOLWj OD FRQQRWD]LRQH % & (

JHQHULFD O¡DVWUDWWH]]D FKH OH FDUDWWHUL]]DQR

N on è u n caso che Castaned a abbia selezionato, nel suo u ltim o lavoro d i silloge d i citazioni – 7KH :KHHO RI 7LPH - p rop rio qu este p arti d el tessuto letterario d elle

su e p reced enti p rod uzioni, senza sentire la necessitĂ d i

d overvi ap p ortare sostanziali m od ifiche: le d escrizioni d ella cognizione sciamanica erano giĂ lĂ , p ronte p er essere trasferite ad u n altro contesto, m anip olate, riarticolate in u n nu ovo insiem e d i senso, p erchĂŠ la loro natu ra astratta e fond am entalm ente d id attica che le caratterizza p oteva p erm ettere fin d al p rincip io u n sim ile EULFRODJH . ) ) *

3HU TXDQWR ULJXDUGD TXHOOR FKH VL q YROXWR GHILQLUH LO FDUDWWHUH UHIHUHQ]LDOH

RVWHQVLYR GHO WHVWR ELVRJQD ULSHWHUH FKH LO ULQIRU]R UHIHUHQ]LDOH GHO VHJQR

VH GD XQ ODWR VXVFLWD GHOOH DVSHWWDWLYH FKH LO EDVVR JUDGR GL YHURVLPLJOLDQ]D

H O¡DOWD LPSUREDELOLWj GHJOL HYHQWL H GHJOL HVLVWHQWL SURYYHGRQR D VSLD]]DUH

LQ PDQLHUD FRQVLVWHQWH GDOO¡DOWUR UHFODPDQGR XQR VWDWXWR GL YHULGLFLWj GHL d ello scam bio com u nicativo, si p resenta com e u na sorta d i p roblem solvine, alla cu i solu zione sono chiam ati a contribu ire attivam ente entrambi i p artecip anti. ( ‌ ) resta il fatto che lo scambio com u nicativo è finalizzato al raggiu ngim ento d i u no scop o comu ne, che è qu ello d i rend ere d eterm inate conoscenze cond ivise.â€? p . 213 . 219 La nozione d i cod ice va qu ind i integrata con qu ella d i visione d el m ond o, a cu i il cod ice sp ecifico va ricond otto. Per cu i d a ora si p arlerĂ d i visione d egli sciam ani messicani, u na d efinizione che si fond a su ll’ attento stu d io d i tu tta la p rod u zione d i Carlos Castaned a che, m olto p iĂš d i u na ricognizione p u ntu ale o d i u n evento letterario ep isod ico , è stru ttu rata d a u n coerente ed organico sistem a d i conoscenza e d i azione d i tip o WUDGL]LRQDOH . 220 Com e non è u n caso se oggi, nella home p age d i Internet d el sito u fficiale d i &OHDU*UHHQ, l’ istitu zione che si incarica d i coord inare i sem inari d ella tensegritĂ e d i em anare le linee gu id a segu ite d ai gru p p i d i p ratica in tu tto il m ond o, le stesse citazioni vengano u tilizzate come sorta d i MLQJOH p u bblicitari ( anche se p u bblicitari p u ò essere in qu esto caso u n term ine imp rop rio ).

181


SURWRFROOL GHOOH HVSHULHQ]H UDFFRQWDWH ULYHOD XQ¡LQWHQ]LRQH WHVWXDOH GL WLSR

SHUORFXWRULR LO WHVWR FHUFD GL SHUVXDGHUH FLUFD O¡HIIHWWLYD VWRULFLWj GHJOL

HYHQWL QDUUDWL

Lo straniamento generato dallo spiazzamento delle aspettative crea una dissonanza nel lettore : ora è noto che uno dei modi per fare breccia nelle credenze e negli atteggiamenti individuali è l’ uso della dissonanza221 . L’ apertura di una dissonanza cognitiva richiede una successiva compensazione che può ristrutturare le credenze originarie . Si può quindi parlare di una gestione testuale della dissonanza cognitiva :

l’ azione d el testo si esp lica attraverso la d issonanza cognitiva : la p artecip azione em otiva p orterebbe il lettore ad u n orientam ento com p ortam entale che nella vita reale p otrebbe rifiu tare a cau sa d i alcu ni p regiu d izi, ed in tal m od o si realizzerebbe il p rincip io d ialogico e l’ interazione che è alla base d ella costru zione personale d el mond o. 222

Tocca alla figu ra d i Carlos gestire la d elusione d elle asp ettative ed integrarla in

u n percorso d i ri-significazione che

si ap re alla p ossibilitĂ d i

u n’ esperienza ( anche ‘soltanto’ letteraria ) d i cam biam ento . Infine va notata la com pleta assenza d i sequ enze riem p itive o d i scene legate alla quotid ianitĂ d ei personaggi : essi non vengono qu asi m ai segu iti d alla narrazione nelle loro faccend e d om estiche o p iĂš in generale in atteggiam enti d i ‘ zepp a’ d ell’ intreccio, se non nella m isu ra in cu i qu este sequ enze ( per esem p io qu elle d i tip o colloqu iale ) non sono significative d al p u nto d i vista d ell’ illu strazione ed esp lorazione

d ell’ insegnam ento. Anche qu and o d on

Ju an va d ietro la su a abitazione p er p reparare d a m angiare ( p p. 92 - 93 ), Gary Cronkhite, 3HUVXDVLRQ 6SHHFK DQG %HKDYLRUDO &KDQJH, The Bobbs-Merril Com p any Inc., N ew York, 1969; /D SHUVXDVLRQH &RPXQLFD]LRQH H PXWDPHQWR GHO FRPSRUWDPHQWR, Franco Angeli Ed itore, Milano ( 3ª ed ., 1989, p p . 68 – 73 ) . 222 G. Pagliano, 3HUFKq OHJJHUH, op . cit., p . 20 221

182


qu esta semp lice azione quotid iana d iventa l’ arena d ove p rolu ngare la d iscu ssione su lle d ifferenti d efinizioni d i cosa è reale e cosa non lo è. Tu tto è sottom esso al p rincip io regolativo d ell’ illu strazione. Il gioco lingu istico che

mette in com u nicazione le d iverse prosp ettive

cond u ce il lettore ad assu m ere le concezioni che non rientrano nel su o sistema d i asp ettative : il testo gli p rop one, p er la d u rata d ella narrazione, d i farle p roprie, così com e accad e al p ersonaggio-Carlos . Si può dire che rientrano nella condizione di verifica anche i seguenti elementi di valore metanarrativo .

6WUXWWXUH GHO WHVWR FKH KDQQR YDORUH PHWDQDUUDWLYR : 1) Si è visto com e il cam biam ento p ercorra in maniera trasversale vari am biti d i d iscorso e si ritrovi a vari livelli narrativi. La su a tem atizzazione esplicita com porta u na su ggestione forte, qu ella d ella p ossibilità d i u n cam biamento nel lettore. E’ vero che la richiesta esplicita d i cam biam ento è ind irizzata al p rotagonista e non d irettam ente al lettore, m a fa ap pello ( com e si è avu to m od o d i constatare ) ad una serie d i consid erazioni d i tip o u niversale/ generale su l com p ortamento u m ano, valid e anche fu ori d al contesto d elle vicend e narrate; 2) l’ inganno iterato è u no specchio d ell’ attitu d ine

p ersuasiva d el testo,

d el su o im p ianto p erlocu torio; lo stesso fare p ersu asivo d i d on Ju an p u ò essere uno sp ecchio d el fare p ersu asivo d ell’ au tore, che m ette in agend a vari tem i e cerca d i sed u rre il lettore

attraverso il p otere

affabu latorio d ella narrazione ; 3) accanto ad u na struttu ra contrattuale p eriferica, d i cui l’ inganno fa p arte in qu anto contratto frod ato, c’ è u na struttu ra p olem ica centrale : 183


sono i d u e mod i d ella persu asione223, la negoziazione, che apre lo sp azio d el confronto e d el d ialogo ed attraverso la qu ale il testo ricontratta con il lettore i criteri d efinitori d ella realtà e qu elli orientativi d ell’ HWKRV, e lo scontro d ialettico, p er m ezzo d el quale il testo attacca le certezze non negoziabili d el lettore, ap re d elle aree d i crisi, p ropone le d ovu te sostitu zioni etc. In qu esto senso le p rove qu alificanti, se intese nel senso eu ristico d el term ine e cioè com e verifiche ‘em p iriche’ d ell’ esattezza d elle concezioni d i d on Juan sia agli occhi d el p rotagonista ( “ There is no p roof that the w orld is otherw ise” , p. 60 ) che a quelli d el lettore, ricongiu ngono la stru ttu ra contrattu ale che le ha generate a quella p olem ica. La verid izione ha a che fare con l’ acqu isizione d i u n sap ere che p erm ette d i riconoscere l’ essere d ietro l’ inganno ( il non –essere ), e si svilu pp a tra i d u e p oli d i u n fare p ersu asivo ( qu ello d el d estinatore )

e d i u n fare

interp retativo ( qu ello d el d estinatario ). Si è già d etto che Castaned a è coinvolto in u na d opp ia ind agine investigatoria, nei confronti d elle reali intenzioni d i d on Juan e nei confronti d ella realtà che fino a qu el m om ento aveva d ata p er scontata. N el momento in cu i la su a ind agine convalid a le concezioni d el m aestro si esau risce la carica d ialettica d ello scontro, che si risolve a favore d i u na d elle d u e parti: la stru ttu ra p olem ica viene riassorbita in qu ella contrattuale . Se si d u p lica ora l’ ind agine su l versante d el lettore, d ove il fare p ersu asivo è qu ello d ell’ autore im p licito ed il fare interp retativo qu ello d el lettore, avrem o ancora una volta u n su ggerim ento m etanarrativo: infatti il lettore per rend ere significativa la lettu ra d i JtI d eve a su a volta svolgere 223 “ La confrontation , à son tou r, p eu t être soit SROpPLTXH, soit WUDQVDFWLRQHOOH, se manifestant tantôt p ar u n com bat, tantôt p ar u n échange, d istinction qu e p erm et d e reconnaître d eu x concep tions d es relatioins interhu m anies ( … ). » J. Cou rtés, op . cit., p . 11

184


u n’ ind agine su lle reali intenzioni d ell’ au tore im plicito ; ed al d i là d i qu esta p rim a ind agine viene sobillato a com p ierne u n’ altra su lla realtà che lo circond a . Il contratto d i lettu ra è il p atto che ha stretto con il testo qu and o ne ha ap erto le p agine im p egnand osi a sosp end ere il giu d izio; il confronto p olem ico ha im p egnato cord e profond e d el su o essere sociale; ora JtI cerca d i persu ad erlo d ell’ esistenza d i u n m ond o che esiste parallelam ente a qu ello d i tutti i giorni, in u n altrove che, com e u n

m isterioso oggetto che è stato nascosto p er u na caccia al

tesoro, egli

d eve

scop rire

ind agand o p ersonalm ente

d entro la

p rop ria realtà qu otid iana, con gli stessi stru m enti che hanno aiu tato il p rotagonista; 4) l’ incitam ento

all’ ap p licazione

d iretta

d elle

su ggestioni e

d elle

p ossibilità fornite d al testo è d ato anche d al frequ ente rip iegare nelle d iscu ssioni su argom enti d i prassi. L’ argom ento p ragm atico con cu i d on Ju an m ette fine alle d isp u te verbali tra lui ed il su o ap p rend ista p u ò su ggerire al lettore il passaggio d al livello p u ram ente intellettu ale d ella lettura,

m antenu ta d entro rigid i confini d i separatezza d al

m ond o extratestu ale, a qu ello p ragmatico d ell’ ad ozione/ introiezione ; 5) alcu ne contrad d izioni struttu rali d el testo p ossono rap presentare la forza p rop u lsiva che innesca il p rocesso risocializzante, ed in p articolare qu elle legate alla scrittu ra . Si è visto com e Castaned a si trinceri d ietro d ifese d i tip o razionale inesorabilm ente m esse in crisi d all’ insegnam ento d i d on Ju an. Ad un livello p iù astratto si p u ò d ire che le aggressioni d i d on Ju an m irano alla stessa conoscenza intellettu ale, o m eglio all’ assolu tizzazione d i questa, che in fond o è solo u na form a tra le altre, a prototip o d i ogni conoscenza. La scrittu ra rapp resenta i p rocessi d i razionalizzazione che il soggetto app lica a ciò 185


che sta vivend o e qu ind i ancora rap presenta la sicurezza e la serenità che la conoscenza intellettuale fornisce qu and o si irrigid isce in u na form a d i d ifesa. Ma la scrittu ra è anche il PHGLXP con cui Castaned a com u nica la su a esperienza. La contrad d izione nasce qu and o il lettore p rend e consap evolezza che qu el tip o d i conoscenza d i cu i è u no stru mento ed u n m om ento la scrittu ra d ell’ etnografo e che è stata rid im ensionata al ru olo d i d ifesa psicologica, è la stessa che lui lettore sta u sand o per d ecifrare e com p rend ere l’ esperienza che gli viene narrata. Se il m essaggio a livello m etanarrativo è che la conoscenza intellettu ale ( rap presentata d alla scrittu ra ) non basta ad ind agare il m ond o, allora il lettore d ovrà d ed urne che la lettu ra d ei testi d i Castaned a non basta ad ind agare in p rim a p ersona lo sciam anism o, p erché, com e si è d etto, la conoscenza d i d on Juan non è soltanto un atto d ell’ intelletto m a coinvolge l’ essere nella sua interezza, è u na m etanoia. Queste contrad d izioni ( u so d ella scrittu ra anche se si rivela in u ltim a istanza inad egu ata/ inad atta al p articolare tipo d i conoscenza veicolata, m ezzo che il lettore sta usand o ed allo stesso tem p o oggetto d ella contestazione letta ) e la d ed u zione che ne d eriva ap rono, a ben gu ard are, l’ op zione d i u na pratica; 6) la percezione visiva è il luogo in cu i avviene l’ incontro tra i d u e m ond i. N ella stazione d egli au tobu s lo sgu ard o d ello stregone si incrocia con qu ello d ell’ antrop ologo e d u e visioni d el m ond o entrano in com u nicazione, ma qu esto avviene in realtà all’ interno d ello sgu ard o letterario d ell’ autore che, in m aniera non m eno p otente, cattu ra qu ello d el su o lettore : il gioco d i rim and i tra fonte conoscitiva, fonte letteraria e soggetto ricevente si instaura all’ interno d i u no sguard o. 186


Se si vanno ora a ved ere le p oche d ichiarazioni rintracciabili d ell’ autore su lla sua p rod u zione , si troveranno interessanti conferm e ai risu ltati fin qu i d iscu ssi . Castaned a

fa esp licitamente

riferim ento ad u na strategia più

amp ia nella qu ale va situato il su o p rogetto com u nicativo :

N on voglio niente

d a nessu no, solo consenso. N oi vorrem m o consenso

rigu ard o al fatto che ci sono altri m ond i oltre al nostro. ( … ) Col consenso si form a la m assa, con la m assa ci sarà il m ovimento. 224

Castaned a ha agito in m aniera consap evole e d eliberata, anche se non p oteva p reved ere i risu ltati d el su o op erato : sap eva p erò, e p er l’ ap p rend istato consegu ito e per la su a formazione intellettuale accad em ica, che toccare certi temi attraverso

il lavoro

artistico-letterario

p oteva

p otenziare,

se

l’ op erazione fosse riu scita con successo, la su scettibilità d ei testi in qu estione a generare occasioni d i ri-socializzazione, com e d im ostra

sop rattu tto nel

second o brano, tratto d alla p refazione ad u no d ei libri d ella com p agnia d i avventu ra Florind a Donner :

Le nostre norm ali asp ettative circa la realtà sono create d al consenso sociale. Ci hanno insegnato a ved ere e cap ire il m ond o in u n certo m od o; il tru cco d ella socializzazione è convincerci che le d escrizioni “ Si vive solo d u e volte” , intervista d i Bru ce Wagner a Carlos C astaned a, in ,QWHUYLVWH D &DUORV &DVWDQHGD, Stam p a Alternativa, Roma, 1997, trad . d i Roberto Fed eli e Matteo Gu arnaccia, p . 17 224

187


su cu i concord iam o tratteggiano i lim iti d el mond o reale. Ciò che chiam iam o realtà è solo un m od o d i ved ere il m ond o, u n mod o sorretto d al consenso sociale.225

E’ stato chiesto a Florind a Donner p er qu ale ragione ha scritto qu esto libro e lei ha risp osto che le era ind isp ensabile raccontare le su e esp erienze, nel p rocesso d i affrontare e svilu p p are l’ attenzione d i VRJQR, al fine d i tentare d i acu ire la cu riosità o almeno d i incitare intellettu alm ente coloro che sarebbero stati d isp osti a p rend ere su l serio le afferm azioni d i d on Ju an Matu s su lle illim itate p ossibilità d ella p ercezione.226

Anche se in questo caso l’ intenzione viene attribu ita d a Castaned a alla Donner, p u ò serenam ente essere riferita anche a lu i m ed esim o .

Alla fine d i qu esto lu ngo p ercorso è lecito e p rod uttivo

affrontare l’

introd u zione d i JtI. Essa è il lu ogo narrativo d elle enu nciazioni d i p rincip io, d i rinvenim ento d elle intenzioni au toriali, d i chiarificazione, d i p olemica, d i d ifesa. Fornisce u na m app a al lettore p er orientarsi nella storia e, in qu anto tale, è im p ortante nel d iscernim ento d elle intenzioni esp licite d ell’ au tore. Il lettore viene m esso al corrente d el tipo d i p atto che sta sottoscrivend o im p egnand osi a leggere il testo che ha tra le m ani e d i qu ale form a d i collaborazione e grad o d i p artecip azione gli verranno richiesti d al racconto . N ell’ introd uzione si è trovata conferm a, a giu d icare d alle d ichiarazioni d ello scrittore, d i qu anto fin qu i rivelato, cioè d ella valid ità d ell’ interp retazione L’incontro con il vecchio N agu al, intervista d i Sam Keen a C. Castaned a, in &DVWDQHGD H OH VWUHJKH GHO 1DJXDO, a cu ra d i Giovanni Feo, Stam p a Alternativa, Roma, 1998, trad . d i Roberto Fed eli, p p . 60 – 61 226 Prefazione d i C. Castaned a a %HLQJ LQ 'UHDPLQJ, d i Florind a Donner , Harp er Collins Pu blishers Inc., USA, 1991; (VVHUH QHO VRJQR, Ed izioni Il Pu nto d ’Incontro, Vicenza, 1996, ( 1998, 2ª ristamp a, trad . d i Lau ra Caraffa , p p . 8-9 ). 225

188


d egli elem enti em ersi in sed e d i analisi ; insom m a, un riscontro com plessivo alle conclu sioni cu i si è giu nti ed u na convalid a d ella loro esattezza . “ On Satu rd ay, May 22, 1971, I w ent to Sonora … . “ Castaned a accoglie il lettore con qu esta anticip azione d i eventi narrati solo nella second a p arte d el testo, e cioè gli eventi che app arentem ente conclu d ono l’ ap p rend istato - che in realtà rip rend e term inand o solo nel 1973 – argom ento d i 7DOHV RI 3RZHU

Qu ind i c’ è u n LQFLSLW a p artire d alla fine cronologica d egli eventi – m a poi c’ è su bito d op o u n’ analessi

che

cond u ce

ai p rod rom i

d ell’ ap p rend istato

( “ w ith w hom I had been associated since 1961” ) . In tre righe l’ autore com p end ia cronologicam ente l’ intero arco d i svilu p p o d ella storia

che si

app resta a raccontare , il su o inizio e la su a fine. Parla al passato, torna su gli eventi accad uti, si richiam a ai p reced enti d u e resoconti ;

u n richiam o,

qu esto, che caratterizza la p rod u zione com p lessivam ente com e raccontoresoconto a p u ntate , ciascuna pu ntata corrisp ond ente ad un libro, anche se le singole p u ntate non segu ono

esclu sivam ente u n ord ine cronologico

lineare. Infatti u n altro criterio d i ord inam ento, non meno imp ortante d i qu ello temp orale, è rap p resentato d al contenuto ( p iante p sicotrop e, altri aspetti d ell’ insegnamento ), il che au torizza il ritorno d el narratore ad eventi già cronologicam ente su perati d ai p reced enti libri p er esplorarli d a altre angolazioni, m etterne in lu ce elem enti p reced entem ente ignorati o arricchirli con nu ove sequ enze in p reced enza elise . Ma sop rattu tto nell’ introd u zione Castaned a d ichiara la natu ra d el su o scritto e m ette in chiaro alcu ni p u nti p er lu i p articolarm ente im p ortanti :

189


For the p u rp ose of avoid ing any m isu nd erstand ings abou t m y w ork w ith d on Ju an I w ou ld like to clarify the follow ing issu es at this p oint. So far I have mad e no attem p t w hatsoever to p lace d on Ju an in a cu ltu ral m ilieu . The fact that he consid ers him self to be a Yaqui Ind ian d oes not m ean that his know led ge of sorcery is know n to or p racticed by the Yaqu i Ind ians in general. All the conversations that d on Ju an and I have had throu ghou t the ap p renticeship w ere cond u cted in Sp anish, and only becau se of his throu gh com m and of the langu age w as I cap able of obtaining com p lex exp lanations of his system of beliefs. I have m aintained the p ractice of referring to that system as sorcery and I have also m aintained the p ractice of referring to d on Ju an as a sorcerer, becau se these w ere categories he him self u sed .

Since I w as capable of w riting d ow n m ost of w hat he said in the beginning of the app renticeship , and everything that w as said in the later phases of it I gathered volu m inous field notes. In ord er to rend er those notes read able and still p reserve the d ramatic u nity of d on Ju an’ s teachings, I have had to ed it them , bu t w hat I have d eleted is, I believe, im material to the points I w ant to raise. In the case of m y w ork w ith d on Ju an I have lim ited my efforts solely to view ing him as a sorcer and to acqu iring PHPEHUVKLS in his know led ge. ( p p. vii, viii )

E qu i Castaned a

fornisce u na d escrizione teorica generale ( “ the basic

p rem ise� ) d ella visione d el m ond o che d on Ju an gli ha trasm esso : p er la 190


stregoneria la realtà è solo u na d escrizione ; d on Ju an ha ind irizzato i su oi sforzi a convincere l’ ap prend ista che ciò che qu esti chiam a m ond o non è altro che una tra le p ossibili d escrizioni; che qu esta d escrizione socialmente convalid ata viene introiettata nella p rim a infanzia e trasform a un bam bino in u n m em bro; le percezioni ( “ the p ercep tu al interpretation” ), d a qu el m om ento in poi, vanno a convalid are la d escrizione d ata.

Per d on Ju an,

qu ind i, “ the reality of ou r d ay-to-d ay life consists of an end less flow of p ercep tu al interpretations w hich w e, the ind ivid u als w ho share a sp ecific PHPEHU VKLS, have learned to m ake in com m on.” ( ix ) Lo scopo del maestro è stato quello di insegnare al suo allievo “ how to ‘see’ as opposed to merely ‘looking’ “ ( ix ), e fermare il mondo è il primo passo per ‘vedere’ . Castaneda quindi fa riferimento all’ evento che viene narrato verso la fine del libro, quando lo scopo astratto della stregoneria si concretizza in una euforica esperienza estatica, perché quell’ evento ha rappresentato un punto di svolta nella stessa comprensione dell’ autore degli insegnamenti ricevuti :

That monu m ental event in my life com p elled m e to reexamine in d etail m y w ork of ten years. It becam e evid ent to me that m y original assu m p tion abou t the role of p sychotrop ic p lants w as erroneou s. They w ere not the essential featu re of the sorcerer’s d escrip tion of the w orld ( … ). In review ing the totality of m y field notes I becam e aw are that d on Ju an had given me the bu lk of the new d escrip tions at the very beginning of ou r association in w hat he called ‘techniqu es for stop p ing the w orld ’. H e had d iscard ed those p arts of my field notes in m y earlier w orks becau se they d id not p ertain to the u se of p sychotrop ic p lants. I have now rightfu lly reinstated them in the total scop e of d on Ju an’s teachings and they com p rise the first seventeen chap ters of this w ork. The last three chap ters are the field notes covering the events that cu lm inated in m y ‘stop p ing the w orld ’. “ ( xiii )

191


Castaned a a qu esto p u nto giunge al cu ore d el su o ap prend istato e nello stesso tem p o fornisce

al lettore

u na

possibilità d i interpretazione d el

testo :

( … ) in other w ord s, one had to learn the new d escrip tion in a total sense , for the p u rp ose of p itting it against the old one, and in that w ay break the d ogm atic certainty, w hich w e all share, that the valid ity of ou r p ercep tion’ s, or ou r reality of the w orld , is not to be qu estioned . ( xiv )

Castaned a conclu d e, d opo aver riconosciu to che ( = d ella d escrizione d i realtà ) d all’ acqu isizione

in cu i

d i u na d ifferente

l’ au tenticità d el m ond o

è stato

PHPEHUVKLS

introd otto

d eriva

( l’ affiliazione alla

stregoneria ), che :

( … ) all this step s can only be u nd erstood in terms of the d escrip tion to w hich they belong; and since it w as a d escrip tion that he end eavored to give m e from the beginning, I m u st then let his teachings be the only sou rce of entrance into it. Thu s, I have left d on Ju an’ s w ord s to sp eak for them selves. ( xiv )

Queste righe mettono al corrente il lettore di JtI che egli si trova di fronte ad un documento, e che questo documento può diventare un accesso ad un diverso sistema di conoscenza . Anche se assemblando elementi lessicali preesistenti, Castaneda è stato un produttore di linguaggio in quanto ha introdotto formulazioni che prima della pubblicazione dei suoi libri semplicemente non esistevano. Per esempio, nel caso di JtI, si possono ricordare ‘not-doing’ , ‘lines of the world’ , 192


‘stopping the world’ , ‘dreaming’ ‘seeing’ e ‘warrior’ nella loro particolare accezione ( per questi ultimi tre lemmi, di cui due erano giĂ stati introdotti da Castaneda nei precedenti libri 7KH 7HDFKLQJV RI GRQ -XDQ ed $ 6HSDUDWH 5HDOLW\ si può parlare di pratiche risignificanti attuate dal testo ) . La complessa riflessione sulla realtĂ che attraversa il racconto dimostra una notevole consistenza intellettuale . Ma quello che è importante riconoscere è che Castaneda ha solamente avuto il ruolo di ricettore di una conoscenza preesistente che ha rielaborato in una proposta letteraria artistica .

Qu esto non vu ol d ire che i testi d i Carlos Castaned a siano p rop agand a. Al contrario, si è p ortati a p ensare che l’ effetto su l lettore sia p otenziato p rop rio d al fatto che su qu est’ ultim o agisce

la m ed iazione d ei cod ici estetici,

p iu ttosto che il fare d irettam ente esortativo d i u n testo d i p ropagand a. Cioè, i testi d i Castaned a sono suscettibili d i generare occasioni d i risocializzazione nella m isu ra in cui inseriscono un p reciso d iscorso su l m ond o che ha lo statuto d i u na visione d el m ond o nel cu ore d ell’ am bigu itĂ letteraria, p er d efinizione rad icale, d i u n mond o p ossibile, d i u na ILFWLRQ letteraria, che

p er qu anto p ossa aver attinto a fatti realm ente accad u ti resta u na ILFWLRQ ed in qu esto su o statu to trova la forza d i u na cap acitĂ d i influ enza.

193


CON CLUSION I

Forse è p ossibile a qu esto p u nto d ire qu alcosa d i p iù sul p ercorso sconosciu to che ha p ortato u n num ero im p recisato d i ind ivid ui d alla lettu ra d ei testi d i Castaned a alla cond ivisione d ell’ im m aginario e d el vocabolario d elle com u nità virtu ali ed alla p ratica d ella tensegrità. Attraverso la rete m obile d i protensioni e ritensioni, l’ attività d i selezione d egli elem enti e qu ella d i com binazione d i qu esti in connessioni salienti, il riem p imento d ei EODQNV, la p rod uzione d i inferenze, spiegazioni, estensioni extratestuali e tu tto qu ell’ insiem e variegato d i op erazioni che p rincip alm ente la fenom enologia d ella risp osta estetica ha riconosciu to come p rop rie d el su o lavoro 227, il lettore

ha enfatizzato d egli asp etti, rid otto o ignorato altri,

m od u lato tra loro in u n insiem e d i senso le comp onenti messegli a d isp osizione d alla narrazione . H a insom m a comp iu to la p rop ria esecu zione d el testo m a, nel farlo,

si è

reso allo stesso tem p o d isp onibile ad u n p rocesso d i ri-creazione d i sé stesso, p erché ha segu ito le linee-gu id a suggerite d al testo m ettend o così in gioco istanze p rofond e d ella su a esp erienza p assata e intrap rend end o u na reinterpretazione d ei princip ali elem enti familiari d el su o m ond o qu otid iano:

Attraverso l’esp erienza d el testo, qu ind i, accad e qu alcosa alla nostra riserva d i esp erienza. Qu esta non p u ò rimanere ind enne, p erché la nostra p resenza nel testo non avviene soltanto attraverso il riconoscim ento d i ciò che abbiam o già conosciu to. Ovviam ente, il testo contiene u na gran qu antità

d i m ateriale

L’altro contribu to fond am entale è qu ello d i Eco, p er il qu ale il lettore comp ie op erazioni estensionali, fa riferim ento a cod ici e sottocod ici raggru p p ati in d izionari d i base, fa riferim ento a regole d i coreferenza, op era selezioni contestu ali e circostanziali, op era inferenze d a sceneggiatu re comu ni ed intertestu ali, op era ip ercod ifiche, id entifica i WRSLF e le isotop ie d ella narrazione, si p refigu ra m ond i p ossibili, com p ie p asseggiate inferenziali e p iù in generale cerca d i d isam bigu are il significato e p orre argini alla p otenziale sem iosi illim itata d el testo. Cfr. U. Eco, /HFWRU LQ IDEXOD, op . cit. 227

194


fam iliare, m a qu esto serve d i solito non come u na conferm a, ma com e u na base al d i fu ori d ella qu ale si d evono forgiare le nu ove esp erienze. Il fam iliare è solo m omentaneam ente tale, e la su a significazione va cam biata nel corso d ella nostra lettu ra. 228

Il lettore, essend o attivamente coinvolto nella costru zione e ri-creazione d el testo letterario, nel farsi d i qu esto p rocesso d i interazione ha ristruttu rato anche se stesso, acqu isend o risorse cu ltu rali ed integrand ole al p rop rio p ercorso d i socializzazione. Qu esto è p otu to avvenire p erchÊ, com e si è verificato, il testo ha d im ostrato d i essere effettivam ente su scettibile a generare occasioni d i ri-socializzazione . Se

si è trovata quind i u na conferm a

all’ ap p roccio teorico che vu ole la

letteratu ra luogo d i costru zione sociale d ella realtĂ ed agenzia che risp ond e ai bisogni d i socializzazione d ell’ ind ivid uo contribu end o alla costru zione d ella su a id entitĂ , d ’ altro canto è evid ente che non tu tte le lettu re sono cap aci d i innescare una trasform azione che va ad op erare su gli elem enti d ella socializzazione . Si tratta d el caso p ortato all’ estremo d i u na regolare fu nzione sociale svolta d alla letteratu ra . Esistono d elle p ecu liaritĂ d ei testi d i Castaned a

che

innescano nel lettore – in u n certo tipo d i lettore – l’ avvio d i u n p rocesso d i risocializzazione. L’ im pianto d el testo-cam pione d i JtI, second o i risultati em ersi d all’ analisi , op erazione e ad

si è d im ostrato

id oneo a favorire qu esto tip o d i

innescare u n p rocesso d i interiorizzazione d i valori e

com p onenti cognitive afferenti al m ond o d egli sciam ani m essicani attraverso u n p ercorso che, a p artire d alla p ratica d i lettura ed attraverso d i essa, p u ò sfociare in u n nu ovo m od o d i stare al mond o e d i ved ere il mond o. 228

W. Iser 7KH $FW RI 5HDGLQJ $ 7KHRU\ RI $HVWKHWLF 5HVSRQVH, op . cit., p . 202.

195


La natura p seu d o-referenziale d ella narrazione ed il su o su ggerim ento qu asip ragm atico 229,

l’ u so

d id ascalico d ei d ialoghi, il rifornimento d i schem i

stru ttu rati d i concetti astratti che su ggeriscono mod alità concrete d i azione e le altre caratteristiche d el testo

em erse in sed e d i analisi e d iscu sse nel

capitolo su ccessivo ne fanno u n racconto volto ad p u bblico circa lo sciamanism o

per m ezzo d i u n

alfabetizzare il su o vocabolario e d i un

im m aginario . A qu esto p u nto, prima d i p roced ere,

sarà bene chiarire i lim iti d i

app licazione d ei m od elli d i testo e d i esp erienza ad esso corrisp ond ente che si sono ricostru iti, e p er far questo bisogna

tornare m om entaneamente

su l rap p orto testo-lettore . I risu ltati a cu i si è giu nti con la p resente ind agine non

p ortano

a

conclud ere

che

il

testo

letterario

p restru ttu ri

d eterm inisticam ente l’ interp retazione e l’ esp erienza d el lettore . Intanto va d etto che solo u n certo lettore and rà incontro al tipo d i esp erienza rad icale qu i ricostru ita , cioè u n lettore m atu ro, p ronto a

– e sop rattu tto –

capace d i mettersi in questione, d i sp erim entare la barthesiana m essa in stato d i p erd ita d el soggetto, più o m eno m om entanea, p iù o meno d u ratu ra :

Vorrem mo qu i ricord are l’ip otesi d a noi segnalata ( … ) che la lettu ra, e qu ella letteraria in p articolare, abbia lu ogo qu and o gli ind ivid u i sono in grad o d i affrontare p rogetti d i cambiam ento, sociale e/ o cu ltu rale, d isp onibili ad im p egnarsi in u n lavoro che p u ò mettere in d iscu ssione le p rop rie certezze. 230

“ There is a form of recep tion w ith regard to fictional texts that one cou ld call qu asi-p ragm atic. In qu asi p ragm atic recep tion the bou nd aries of the fictional text are transcend ed throu gh an illu sion created by the read er himself. This illu sion m ay be com p ared to p ragm atic recep tion, w hich is alw ays overstep p ing the bou nd aries of the text in an attem p t to fill the gap betw een w ord and w orld . ( … ) there are sp ecific form s of fiction that cou nt on an exclu sively qu asi-p ragm atic recep tion. In su ch cases the verbal stru ctu re of narration is veiled in ord er to make the p assage from fiction to referential illu sion as easy as p ossible. “ K. Stierle, The Read ing of Fictional Texts, in S. R. Su leiman e I. Crosm an ( ed s. ), 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W (VVD\V RQ $XGLHQFH DQG ,QWHUSUHWDWLRQ, op . cit., p p . 84 – 85. 230 G. Pagliano, 3HUFKp /HJJHUH, op . cit., p . 135 229

196


Il lettore d eve in qu alche mod o prestarsi al p ericoloso gioco a cu i lo invita il testo ed essere p red isp osto ad intraprend ere u na lettu ra qu alitativamente im p egnativa. Si p uò facilmente im m aginare che l’ assim ilazione non sia avvenu ta in chiu nqu e abbia letto u n libro d i Castaned a, p er cu i bisogna fare u na d istinzione tra lettore occasionale e

lettore che

ha p rofond amente

integrato l’ esp erienza d ella lettu ra, e ciò che ne è p otuto d erivare, nella su a vita. Inoltre va d etto che questi risu ltati valgono esclu sivamente p er il testo in qu estione che, com e si è d etto, rivela u na specifica p red isp osizione interna, u na p ecu liare tend enza a “ suggerire” u n u so p rim a ancora che u na lettura, tend enza che a sua volta si com p rend e e d iventa significativa solo risalend o al livello id eologico e cu ltu rale d el contesto d i p rod uzione d el testo ed al p rogetto com unicativo p iù am pio d el qu ale è stru m ento, e non p u ò essere m essa in relazione con caratteristiche generali d el testo letterario in qu anto tale se non nel senso d i aver p ortato all’ estremo certe p ossibilità latenti in ogni stru ttu ra narrativa. Si è in altri termini toccato il com plesso p roblem a d ell’ interp retazione d el testo, d el p eso che in essa interpretazione hanno le op erazioni d el lettore e d ella su a libertà nel com pierle e, d all’ altro versante d ella lettu ra,

d ella

capacità che hanno i testi d i orientare qu este op erazioni e qu esta libertà erm eneu tica verso u n tragu ard o – in p arte – p restabilito d ai binari testu ali d el lettore mod ello o im plicito, d ella presu p p osizione d i ad egu ate com p etenze, d elle conoscenze encicloped iche etc. Il rap p orto non p u ò che essere com p reso attraverso u n m od ello d i interazione, d i recip rocità e d i vera collaborazione. E’ banale rip etere che senza u n lettore che lo legga, u n libro esiste solo com e virtu alità e, alla prova 197


d ei fatti, è com e se non esistesse. Anzi si è d etto che l’ attività d el lettore, oltre che essere connessa alla ri-costru zione ed attu alizzazione d el testo, si allarga anche ad op erazioni pragm atiche d i ind ivid u azione e selezione d elle risorse sim boliche e cu lturali m esse a d isposizione d al testo, e d i integrazione alle p rop rie strategie d i azione

d i qu este risorse ( si ved a oltre per l’

app rofond im ento d i qu esto p u nto ), il che p are il riconoscim ento com p leto d el ru olo attivo e p artecipativo d el lettore, che d iventa u n esperto EULFROHXU capace d i scegliere, smontare, riassemblare second o la p rop ria rilettura e second o le necessità e le sfid e postegli innanzi d alla situ azione sociale in cu i egli vive

231.

Ma d ’ altro canto negare la forza p erform ativa d el testo – anche qu and o non è così evid ente com e in JtI – significa ap piattire la relazione su u no d ei d u e p oli d ella lettu ra e , sop rattu tto, p erd ere d i vista la p ossibilità che u n testo – e più in generale la letteratu ra – sia qu alcosa d i p iù d i u n p assatem po, e cioè abbia la forza d i partecip are ai p rocessi d i socializzazione attivand o un d ialogo p rofond o con il soggetto a livello d i id ee, valori, com portam enti, rap p resentazioni ed interp retazioni d ella realtà 232 ed d i assem blaggio d elle risorse cu ltu rali stratega-EULFROHXU

second o p articolari

ind irizzand o l’ attività

m esse a d isp osizione d el lettoreorientam enti all’ azione ed alla

cognizione:

231 Senza p er qu esto cad ere nell’ id ealizzazione d el lettore com e attore sociale p erfettam ente razionale, che sa sem p re ad egu are i mezzi ad i fini e che conosce semp re in m aniera trasp arente gli stessi fini. L’agire d ell’ attore sociale va qu i inteso attraverso u na razionalità lim itata, le cu i scelte sono valid e solo all’ interno d i u n d ato contesto e solo su lla base d i u na conoscenza e d i u na d efinizione d ella situ azione bastante all’efficacia d ell’azione fino alla p rossim a smentita. Per qu anto rigu ard a i lim iti cu ltu rali e stru ttu rali d i u na simile p ossibilità nella società contem p oranea si ved a oltre. 232 Sembra che la fatica d el leggere che em erge in alcu ne ricerche sociologiche e la d ifficoltà d i ramm entare le inform azioni d ella lettu ra relative al testo siano u n ind izio d i qu esto im p egno che la lettu ra comp orta p er il sé e le su e cred enze e d el livello p rofond o su l qu ale agisce . Sem p re nello stesso lavoro, Pagliano cita alcu ni risu ltati d i u na ricerca d i Lorang d ai qu ali risu ltava che il 53 % d egli intervistati asseriva d i aver cercato d i imitare u n p ersonaggio letterario ed il 42% d i aver agito in relazione a qu anto letto. Cfr. 3HUFKp OHJJHUH, op . cit., p . 21.

198


( … ) è vero che u n testo narrativo è una serie d i atti lingu istici che “ fingono” d i essere asserzioni senza chied er p eraltro d i essere cred ute, né p retend ere d i essere p rovate: m a fa ciò p er qu el che rigu ard a l’ esistenza d ei personaggi im m aginari che mette in gioco, m entre non esclu d e che intorno alla serie d i asserzioni fittizie che d ip ana altre se ne allineino, che fittizie non sono, e anzi trovano le loro cond izioni d i felicità nell’ imp egno con cu i l’ au tore le sostiene e nelle p rove che ( sotto il velame d ella p arabola narrativa ), intend e p ortare a sostegno d i qu anto asserisce su lla società, la p sicologia u m ana, le leggi d ella storia. 233

Vale qu i anche quanto osserva G. Bettetini:

E’ chiaro che ogni tip o d i testo ha al p rop rio interno u na p articolare p red isp osizione verso il com p ortam ento p resu nto d el su o fru itore. Ogni testo ( … ) si attiva a contatto con il fru itore p erché l’attività d i qu est’u ltim o è già stata in qu alche mod o p reord inata. N atu ralm ente tu tto ciò d à insiem e libertà e costrittività: libertà p erché u n lettore, p er esem p io, p u ò d irsi a p ieno titolo u n coau tore d ella p rop ria interp retazione d ell’op era; costrittività p erché il su o p rocesso interp retativo è in qu alche m od o p red isp osto d al testo e d al su o au tore, e a volte sotto l’ap p arente ap ertu ra d ei testi si nascond e u na strategia m olto rigid a e astu ta. 234

Eco, /HFWRU LQ )DEXOD, op . cit., p p . 48 - 49. Gianfranco Bettetini, Com u nicazione d el p lu ralism o e p lu ralità d elle comu nicazioni, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p p . 217-226, p . 223. 233

234

199


Com e ricord a Eco nella su a d efinizione d el concetto d i op era aperta , “ ogni op era d ’ arte (… ), è sostanzialmente ap erta ad u na serie virtualm ente infinita d i letture p ossibili, ciascu na d elle qu ali p orta l’ op era a rivivere second o u na p rosp ettiva, u n gu sto, u na esecu zione p ersonale. (… )” 235; bisogna d ’ altro canto osservare che u n’ op era incanala e fa ru otare sem pre le lettu re che se ne p ossono fare attorno a d ei card ini, centri nod ali d ella sua organizzazione interna, d ella su a stru ttu ra in qu anto forma comp iu ta, ed in qu esto senso la collaborazione d el fru itore all’ interm inabile processo d i comp letam ento d ell’ opera non p u ò d iventare m ai u no stravolgim ento d ella stessa: L’ au tore offre insom ma al fru itore u n’ op era GD ILQLUH: non sa esattam ente in qu al m od o l’ op era p otrà essere p ortata a term ine, ma sa che l’op era p ortata a term ine sarà p u r sem p re la VXD op era, non u n’altra, e che alla fine d el d ialogo

interp retativo si sarà concretata u na forma che è la VXD forma, anche se organizzata d a u n altro in u n mod o che egli non p oteva com p letam ente p reved ere: p oiché egli in sostanza aveva p rop osto d elle p ossibilità già

razionalm ente organizzate, orientate e d otate d i esigenze organiche d i svilu p p o.” 236

Le “ esigenze organiche d i svilu p p o” corrisp ond ono alla p oetica, al progetto, all’ intenzionalità d ell’ au tore. Rintracciare in Castaned a la sua poetica, a 235 U. Eco, 2SHUD $SHUWD, op . cit., p .52. E ancora: “ (… ) u n’ op era d ’ arte, cioè, è u n oggetto p rod otto d a u n au tore che organizza u na trama d i effetti comu nicativi in mod o che ogni p ossibile fru itore p ossa ricomp rend ere ( attraverso il gioco d i risp oste alla configu razione d i effetti sentita com e stim olo d alla sensibilità e d all’ intelligenza ) l’ op era stessa, la forma originaria imm aginata d all’ au tore. In tal senso l’au tore p rod u ce u na form a in sè conchiu sa nel d esid erio che tale form a venga comp resa e fru ita così come egli l’ ha p rod otta; tu ttavia nell’ atto d i reazione alla tram a d egli stim oli e d i com p rensione d ella loro relazione, ogni fru itore p orta u na concreta situ azione esistenziale, u na sensibilità p articolarm ente cond izionata, u na d eterminata cu ltu ra, gu sti, p rop ensioni, p regiu d izi p ersonali, in mod o che la com p rensione d ella form a originaria avviene second o u na d eterm inata p rosp ettiva ind ivid u ale. Infond o la form a è esteticamente valid a nella m isu ra in cu i p u ò essere vista e comp resa second o m oltep lici p rosp ettive, m anifestand o u na ricchezza d i asp etti e d i risonanze senza m ai cessare d i essere sé stessa.” ibid em , p . 26 236 id em , p p . 50-51

200


qu esto p unto, è corrisp osto all’ ind ivid u azione d i un m od ello narrativo d i tip o d id ascalico, volto ad alfabetizzare il su o p u bblico circa lo sciam anismo . La ri-socializzazione è il p ercorso che cond u ce il lettore attento d i Castaned a ad u na affiliazione al m ond o cognitivo d egli stregoni messicani. Le singole u nità com ponenti qu esto p rocesso corrisp ond ono all’ ad ozione d elle p arti costitutive d ella YLD GHO JXHUULHUR , il m od o d i vita d egli stregoni d escritto d a

Castaned a nei su oi testi, e d ella VSLHJD]LRQH GHJOL VWUHJRQL, la concezione che essi hanno d el cosm o. I testi d i Castaned a hanno infatti rivelato una visione d el m ond o p rim a d ella loro p ubblicazione e d iffusione p raticamente sconosciu ta 237, qu ella d i u no sp ecifico filone d i d iscend enza trad izionale

risalente a

sciam ani vissu ti

centinaia d i anni fa nell’ antico Messico . La visione sciamanica d el mond o, p u r essend o

d issem inata nei testi in

inestricabile u nione d i form a e contenu to con le stru tture narrative d ella p rod u zione d i Castaned a, si m anifesta com e u n organico sistem a d i conoscenza intrinsecamente coerente. Infatti, tale visione d egli sciam ani d ell’ antico Messico ha u n p rop rio lingu aggio con il qu ale d escrive il cosm o ( la realtà ) ed una prop ria ep istem ologia che fond a u na conoscenza a sé stante. N on si è entrati nei d ettagli d i qu esto sistema d i conoscenza se non a seguito d ella necessità d i d elu cid are am biti strettam ente connessi all’ obbiettivo d ell’ ind agine. I testi d i Castaned a sono qu ind i

il terreno d i scontro tra d ue d iverse

p rosp ettive su l m ond o, scontro che si esp lica DOO·LQWHUQR d el protagonista ( 1° ambito d i conflitto ) ed all’ esterno, tra i d u e p ersonaggi ambito d i conflitto ) .

Il confronto

p rincipali ( 2°

è affiancato m olto sp esso d alla

237 E. Zolla p assa in rassegna, in alcu ne righe d i estrem o interesse, i p ochi e sp orad ici contatti avvenu ti in p reced enza tra p rofani e nagu alism o . Si ved a Zolla, Elém ire, , OHWWHUDWL H OR VFLDPDQR, op . cit., p p . 390 – 392.

201


negoziazione d el contratto, tanto che si è d etto che esso si manifesta attraverso u n m isto d i ostilità e negoziazione. Se ci fosse stata solo ostilità il lettore avrebbe vissu to con maggiore d ifficoltà la p rop ria p ersu asione ; la negoziazione rid u ce la d istanza cu ltu rale, rend e p iù fam iliare il m ond o a tu tta p rim a strano e sconcertante costru ito d al testo. Il conflitto id eologico

sem bra u na caratteristica

p rop ria d ella letteratu ra

contemp oranea in generale, com e ricord a Wolff:

A meno che le regole e le convenzioni d ella p rod u zione artistica e letteraria non siano m olto strettamente d efinite e circoscritte – cosa che non si verifica nel caso d elle società ind u striali contem p oranee – allora i testi d iverranno il terreno d i scontro d elle d inam iche d i d iverse voci e id eologie, forse anche in conflitto tra loro. Ciò p u ò essere riconosciu to esp licitam ente attribu end o voci d iverse a p ersonaggi d iversi, op p u re attraverso qu alche altro mod o d i rinu nciare al d om inio d ell’au tore esp resso attraverso u na voce u niform e.

238

Sem bra che la visione sciam anica d ella realtà vad a d i p ari passo, nella p rop osta

d i Castaned a, con u no stile d i vita, qu alcosa d i sim ile ad u na

strategia, che p ermette il passaggio d a un sistema d i conoscenza ad u n altro: si tratta d el “ w arrior’ s path” , d el cam m ino con u n cu ore elegantemente illu strato d a d on Ju an nel p rim o d ei libri d i Castaned a, 7KH 7HDFKLQJV RI 'RQ

-XDQ.

A chi riferire il PRGXV YLYHQGL d el gu erriero? Anch’ esso è p arte integrante d ella su d d etta visione d el m ond o, e qu ind i anch’ esso corrisp ond e al grup p o sociale d i riferimento rap presentato d al lignaggio d i Don Ju an, d alla catena

238

J. Wolff , op . cit., p . 173

202


trad izionale d i iniziati, le cu i rad ici affond ano nell’ ep oca d el Messico p recolom biano. La p rod u zione letteraria

d i Castaned a, a buona ragione, è

qu ind i

esp ressione d i tale visione, se è vero che “ ciò che l’ au tore o l’ artista esp rim e attraverso l’ op era d ’ arte è effettivam ente ( o forse si d ovrebbe d ire DQFKH ) l’ esp ressione d i u n grup p o sociale e d ella su a visione d el m ond o.” 239 Ora ap paiono m olto interessanti in qu esto contesto le consid erazioni d i Pagliano :

Second o la teoria d i Gold m ann, già ricord ata , il soggetto creatore d ell’op era letteraria è il gru p p o sociale che elabori u na visione d el m ond o ad egu ata risp etto alla p rop ria situ azione reale: il testo sarà stru ttu rato in m od o om ologo a tale visione d el m ond o. In tal mod o il genere letterario d iviene p ortatore non solo d i convenzioni ed abitu d ini sociali m a d i u na visione d ella realtà, e la su a ricezione p u ò essere attivata qu and o, e solo qu and o, i lettori siano alla ricerca d i u na tale stru ttu razione d el reale. 240

Ad u n livello p iù astratto d i comp rensione, si d irà allora che questa attivazione d i

p ossibilità

d i ri-socializzazione

( o m eglio questa

attivazione d i u n processo tu tt’ ora in corso, a constatare d all’ esistenza d i u n m ovim ento d i p ratica interpretativo d el circolo

)

d eve essere

erm eneu tico

avvenu ta

com e

risu ltato

venu tosi a creare tra l’ orizzonte

storico-cu ltu rale d el lettore e qu ello d el testo . Qu esti testi hanno forzato, p er la loro sp ecificità, il lettore al d ialogo ed all’ attivazione d i un profond o p rocesso interpretativo, che, nel caso d i qu ei lettori che p oi sono d iventati m embri e p raticanti, ha scalzato il soggetto

239 240

Wolff, op . cit., p . 172 G. Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit., p . 126 .

203


d alle p rop rie pre-cond izioni, d ai p ropri presu p p osti, su lla base d elle qu ali aveva intrap reso il cam m ino ermeneutico, p er cond u rlo ad integrare parte o l’ insieme

d ella visione d el m ond o d egli sciam ani.

Com e osserva P.

Jed low ski :

D’ altro canto, è tu tta la lezione d ell’ erm eneu tica a ricord arci come non si p ossa conoscere se non su lla base d elle p rop rie trad izioni, che ogni p rocesso conoscitivo è fond ato su p resu p p osti ( … ). Ma qu esti m eccanismi sono anche p ossibili d i su p eram ento. Qu esto su p eramento non è abolizione d ei p regiu d izi con u n colp o d i sp u gna, ma ricorrente assu nzione d ella p osizione d el GLDORJR, com e m essa in d iscu ssione d ei p rop ri p resu p p osti nel confronto con qu elli d ell’altro. ( … ) Il d ialogo è l’assu nzione d i resp onsabilità d ei p resu p p osti su i qu ali si basa il nostro p ensiero, e contem p oraneam ente l’ap ertu ra alla messa in forse d i qu esti p resu p p osti, che la p resenza d ell’ altro comp orta. 241

Qu esto consente ora d i affrontare alcuni d ubbi che il lavoro avrebbe p otuto sollevare. L’ atto d i costitu zione d el sé e d el m ond o che si p rod u ce attraverso la p ratica d i lettura avviene sem p re entro u n orizzonte d i socialità , e non è d a ricond u rsi , né sul versante d ello scrittore, né su qu ello d el lettore, ad u n im p robabile op erato solip sistico : su l versante d ello scrittore p erché non si tratta d ella su a creatività o d ella sua fantasia, ma d ella solid a esp ressione d i u na

realtà

cu lturale; su

qu ello

d el lettore

p erché

il p rocesso

di

ristru tturazione non avviene tra egli ed il testo, m a tra il su o vissu to d i ind ivid uo app artenente ad u n d eterm inato m ond o sociale, p assato in cu i ha introiettato

m od i

socialm ente

d eterm inati d i vivere

e

pensare qu el

m ond o , ed il p assato cu ltu rale che DWWUDYHUVR il testo p arla e si esprime e si P. Jed low ski, Plu ralism o, p regiu d izio e com u nicazione, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p p . 236-237. 241

204


p resenta al soggetto com e riserva d i risorse sim boliche e d i azione sp end ibili nel p resente. Ora il lettore, ind irizzato in qu esto d alla stessa struttu ra narrativa con cu i si è d ovu to confrontare, ha interpretazione

assegnato alla sua

attività d i ri-creazione e d i

la veste d i u n rap porto stru m entale con il testo che ne ha

enfatizzato gli asp etti p ragm aticamente ap p licabili alla vita reale. Si d eve a D. Waples l’ elaborazione d i cinqu e d iverse m od alità d i lettura ( stru m entale, d i p restigio, d i consolid amento, estetica, d i d istrazione )242.

La m od alità

stru m entale, volta ad ottenere informazioni p er com p iere azioni p ratiche, d ovrebbe corrispond ere all’ ap proccio che il testo d i Castaned a ind irettam ente ha su ggerito e che u n certo tip o d i lettore ha ad ottato. Pu ò risu ltare al rigu ard o interessante evid enziare che i mem bri d elle com u nità virtu ali, p rim a d i id entificarsi com e

lettori ed ap p assionati, si

autod efiniscono “ p raticanti” . Un praticante intrattiene p rincip alm ente, nei confronti d i un testo che viene visto com e fonte d i conoscenza risp etto alla p ratica, u n rap porto d i tip o strum entale. Il testo, com e si accennava,

è d iventato riserva d i

risorse cu ltu rali

p ragm aticam ente fru ibili e sp end ibili d a p arte d ell’ attore sociale nella costru zione d elle su e strategie d i azione, qu ali un nu ovo m od o d i ved ere il m ond o ed u n nuovo m od o d i essere nel m ond o. Ci si richiam a qui all’ id ea d i strategia d ’ azione prop osta d a Anne Sw id ler, per la qu ale

la cu ltura viene concep ita com e una “ cassetta d egli attrezzi”

( WRRO NLW ), u n insiem e d i risorse tra le qu ali ogni attore sociale seleziona d elle com p onenti con cui costruire le p rop rie linee d i azione 243.

242 Wap les, D., Berelson, B., Brad sm an, F. R., :KDW 5HDGLQJ 'RHV WR 3HRSOH $ 6XPPDU\ RI (YLGHQFH RQ WKH 6RFLDO (IIHFWV RI 5HDGLQJ DQG D 6WDWHPHQW RI 3UREOHPV RI 5HVHDUFK, Chicago University Press, Chicago. 243 A. Sw id ler, &XOWXUH LQ $FWLRQ 6\PEROV DQG 6WUDWHJLHV, in “ American Sociological Review ” , 51, p p . 273-286.

205


In qu esta maniera, senza cad ere nell’ ind ivid u alism o d i u n lettore che a p rop rio piacimento acqu isisce d a un testo letterario m od i d i com portam ento o visioni d el mond o d iverse d alla p rop ria in un vuoto

sociale, d iventa

accettabile l’ id ea d i un soggetto che, nell’ articolarsi d el prop rio rapp orto con il contesto sociale che lo circond a, lad d ove non trovi efficaci gli stru m enti cu lturali che la su a socializzazione gli ha fornito, p ossa attingere in m aniera attiva e più o m eno consap evole ad u na serie d i risorse, tra cu i anche qu elle fornite d alla letteratu ra, p er trovare risp osta ai p roblemi d i azione che qu el contesto sociale gli p one ed arricchire così il p roprio WRRO NLW.

Sim ilm ente K. Bu rke aveva inteso la letteratu ra com e sorta d i SUREOHP VROYLQJ ( in realtà egli p arlava

d i “ equ ip ments for living” , equ ipaggiam enti/

attrezzatu re p er vivere ) : “ Critical and im aginative w orks are answ ers to qu estions p osed by the situ ation in w hich they arose. They are not m erely answ ers, they are strategic answ ers ( … ). “

244

La letteratu ra offre strategie ed attitu d ini p er risolvere situ azioni. Essa p rovved e ad organizzare i pensieri e le im m agini in mod o tale d a p rep arare l’ ind ivid uo ad affrontare le m anovre e le op erazioni d ella vita qu otid iana:

What w ou ld su ch sociological categories be like? They w ou ld consid er w orks of art, I think, as strategies for selecting enemies and allies, for socializing losses, for w ard ing off evil eye, for pu rification, p rop itiation, and d esanctification, consolation and vengeance, ad m onition and exhortation, im p licit com m and or instru ctions of one sort or another. 245

244 245

K . Bu rke , 7KH 3KLORVRSK\ RI /LWHUDU\ )RUP 6WXGLHV LQ 6\PEROLF $FWLRQ, op . cit., p . 1 . id em , p . 304.

206


E’ p iù che p robabile che il soggetto-lettore p ercep isca , selezioni ed u tilizzi in m isu ra m aggiore qu elle comp onenti

strategicam ente valid e per il su o

contesto ed il su o vissu to, rispetto ad u n’ assim ilazione WRXW FRXUW d ella visione sciamanica. In questo il lettore viene gu id ato d alle p rop rie esp erienze p reced enti, d alle p rop rie p articolari esigenze, d a interessi, d a resistenze o consonanze sp ecifiche: u n ad olescente ind ivid u erà ed enfatizzerà , nei testi d i Castaned a, tem i e motivi d iversi d a qu elli che cattu reranno l’ attenzione d i u n uomo ad u lto d i cinqu ant’ anni, la cu i lettura selettiva sarà a su a volta d iversa d a quella d i u na d onna d ella stessa età etc. Ciò che conta è che a ciascu no d i qu esti ind ivid ui il testo d i Castaned a, alm eno che non generi un rifiu to o u na cond anna, fornirà u na FKDQFH d i ri-negoziazione d ell’ id entità e d el consenso su lla realtà, second o grad i, m od alità e tem p i d i volta in volta d ifferenti. Se d a u n lato si ha qu esta attività interp retativa e creativa d el lettore, che resu scita l’ op era in vista d ella su a situ azione esistenziale, d all’ altro bisogna fare i conti

con l’ intenzionalità

a m onte

p iù o meno consap evole

d ell’ au tore, che, nel caso sp ecifico, ha m esso in opera u na p recisa strategia affinché il p rocesso si orientasse in u na particolare d irezione

246.

Riguard o al p rim o asp etto, bisogna ora inqu ad rare il contesto storico-sociale all’ interno d el qu ale avviene o p u ò avvenire u na lettu ra d agli effetti risocializzanti: infatti u n p rocesso sim ile p uò essere facilitato in u na società, com e quella contem poranea, nella qu ale l’ id entità non è m ai conqu istata u na volta p er tu tte m a è un continuo p rocesso d i aggiu stam ento e revisione : 246 Qu anto ha giocato in tu tto qu esto u na p ossibile intenzione au toriale a monte lo si è constatato attraverso il riconoscim ento e l’ enu cleazione d egli stratagemm i retorici e stilistici ind ivid u ati qu ali sp ie d i u na p rop osta d i fru izione imp licita al testo stesso che si è cercata d i ricostru ire.

207


“ N egli anni ’ 80 si è m esso bene in lu ce la centralitĂ d ella ricerca d ell’ id entitĂ che il soggetto, com e attore sociale, gestisce con u n u so strategico d elle risorse che l’ am biente gli offre.â€? 247 Qu alcu no ha p arlato, al rigu ard o d i qu esta p rovvisorietĂ d el p ercorso d i socializzazione, d i id entitĂ SURWHLIRUPH Senza voler entrare nel m erito d i + , -

u na d iscu ssione estrem am ente com p lessa ( la traversata che l’ ind ivid u o com p ie d el vasto cam p o d i possibilitĂ simboliche e cultu rali nella societĂ contemp oranea è stata interp retata sia com e rischio che com e FKDQFH

249

),

and rĂ qu i sottolineato che caratteristica d ell’ id entitĂ p roteiforme è l’ ap ertu ra necessaria

a

continu i aggiu stam enti e revisioni, in

risp osta ai tratti

stru ttu rali d ella societĂ contemp oranea : Sinteticam ente, d u nqu e si p u ò p arlare d i d ifferenza e d iversitĂ nell’am bito d ei p rocessi d i socializzazione in relazione ad u na SOXUDOLWj GL VRJJHWWL che

interagiscono all’interno d i u n p rocesso stru ttu rato in base a FULWHUL GL YDORUH d efiniti, che p ossono essere o m eno gerarchizzanti, con u n obbiettivo che p u ò essere d i RPRJHQHLWj o d i GLIIHUHQ]LD]LRQH. A qu este tre variabili bisognerebbe aggiu ngere u na qu arta d im ensione d ella d iversitĂ , qu ella tem p orale che si Silvio Scanagatta, Plu ralitĂ e territori soggettivi, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p p . 239-246, p . 240 . Si ved ano anche M. Livolsi, ,GHQWLWj H SURJHWWR /¡DWWRUH VRFLDOH QHOOD VRFLHWj FRQWHPSRUDQHD , La N u ova Italia, Firenze, 1987; A. Melu cci, /¡LQYHQ]LRQH GHO SUHVHQWH 0RYLPHQWL LGHQWLWj ELVRJQL FROOHWWLYL , Il Mu lino, Bologna, 1982; F. Bim bi, 6WUXWWXUH H VWUDWHJLH GHOOD YLWD TXRWLGLDQD $QJHOL 0LODQR 1986; Cesareo, 1989; L. Gallino, ,GHQWLWj LGHQWLILFD]LRQH , in “ Laboratorio p oliticoâ€? , n.1, Einau d i, torino, 1982; A. Polm onari, F. Caru gati, P. E. Ricci Bitti e G. Sarchiello , ,GHQWLWj LPSHUIHWWH , Il Mu lino, Bologna, 1979; L. Sciolla, ,GHQWLWj , Rosenberg & Sellier, Torino, 1983-84; F. Cresp i, 0RQGL YLWDOL H IUDPPHQWD]LRQH GHO VHQVR , in &RQVHQVR H FRQIOLWWR QHOOD VRFLHWj FRQWHPSRUDQHD , Angeli, Milano, 1982-3; Aa. Vv., &RPSOHVVLWj VRFLDOH H LGHQWLWj , Angeli, Milano, 1983. 248 Lu isa Ribolzi, Azione sociale e p lu ralitĂ cu ltu rale, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p . 290; si ved a anche A. Kenned y, 7KH 3URWHDQ 6HOI 'UDPDWLF $FWLRQ LQ &RQWHPS )LFWLRQ, MacMillan, Lond on, 1974. 249 L. Sciolla, ,GHQWLWj , op . cit., p . 48. T. Lu ckmann e P. Berger, d ei qu ali sono rip ortati alcu ni testi nell’ antologia d i Sciolla, osservano criticamente che nella societĂ contem p oranea le id entitĂ d iventano u no tra gli altri oggetti d i consu mo a d isp osizione su qu ello che loro chiamano “ il mercato d elle id entitĂ â€? . Berger e Lu ckm ann hanno affrontato il tem a p rincip almente nei loro lavori 7KH ,QYLVLELOH 5HOLJLRQ, ( T. Lu ckamnn ), MacMillan Co., N ew York, 1963; 7KH 6DFUHG &DQRS\, ( P. Berger ) , 1967 ( Dou bled ay, N ew York, 1990 ); 7KH +RPHOHVV 0LQG, ( P. Berger, B. Berger, H Kellner ), H arm ond sw orth, Pengu in Books, 1973; 3\UDPLGV RI 6DFULILFH, ( P. Berger ), Basic Books, N ew York, 1974 ; 7KH +HUHWLFDO ,PSHUDWLYH, ( P. Berger ) , Anchor Press/ Dou bled ay, N ew York, 1979. 247

208


esp rim e nel binom io “ SHUPDQHQ]D SURYYLVRULHWj” , d al m om ento in cu i non solo si ha a che fare con u na società p iù eterogenea, m a i singoli oggetti sociali sono instabili, e p ossono facilm ente m od ificarsi nel tem p o, o essere sostitu iti d a altri. Oggi tu tte le relazioni sociali sono vissu te su l breve p eriod o, e tu tte le scelte d i fond o, u n tem p o consid erate im m u tabili, sono anch’esse soggette a qu el ULILXWR

GHOOD LUUHYHUVLELOLWj che caratterizza qu esta fase storica e che ha p ortato alcu ni a

p arlare d i “ nom ad ism o tecnologico” p er ind icare fenomeni d i p rovvisorietà, p revalenza d el contingente e d el qu otid iano, p lu ralità d ei centri d i riferim ento. A qu esto consegu e in term ini d i p rocesso non p iù la p revalenza d ella socializzazione second aria su qu ella p rim aria, che aveva caratterizzato la società ind u striale, m a u na su ccessione d i “ risocializzazioni” in grad o d i favorire qu esto continu o ad attamento. 250

--------------------Il soggetto qu ind i è, in

un

certo senso, costretto ad

un

continu o

aggiu stam ento/ verifica su i su oi bisogni d i qu anto gli offre l’ ambiente: l’ au toreferenzialità d el sistem a soggettivo non chiu d e la com u nicazione e l’ azione con l’esterno, m a p iu ttosto comm isu ra sé risp etto ad u n territorio d i risorse. L’ inform azione qu ind i e la su a gestione d iventano oggetto fond am entale p er gestire la qu otid ianità , l’ id entità e la soggettività; e qu esto vale sia nel senso d ella nu m erosità, che d ei contenu ti. ( … ) Dal p u nto d i vista d ella socializzazione è evid ente che ci stiamo movend o verso u n’u lteriore offerta d i consu m o d i oggetti com u nicativi; qu esto favorirà le già articolate p resenze d i agenzie form ative: ad d irittu ra p otrà incrementare la cap acità au toform ativa che i soggetti hanno d i fronte ai mezzi com u nicativi.

251

250L. 251

Ribolzi, op . cit., p . 289. Silvio Scanagatta, op . cit. , p p . 241 – 242.

209


Il soggetto contem p oraneo d eclina p ercorsi d i senso p rovvisori, m u tevoli, con m aggiore cap acità e p ossibilità d i scelta. Il VHOI p roteiform e è stato cap ace d i attingere ai testi d i Castaned a elem enti che p oi ha riad attato alla prop ria vita . Un sim ile p rocesso p robabilm ente è stato caratterizzato d a m om enti fortemente conflittu ali - com e la frequentazione d el flu sso comu nicativo d elle com u nità w eb lascia intuire - ; inoltre si p u ò im maginare che esso sia tu ttora in corso e d agli esiti incerti . Si d ovrebbe qu ind i rettificare il richiam o alla ri-socializzazione, articoland olo e p roblem atizzand olo in un SHUFRUVR d i risocializzazione, che, in qu anto tale,

non va im maginato com e u na

conversione totale ( d el tip o p rod otto in segu ito ad u no FKRF biografico ) , m a com e u n fenomeno che ha coinvolto m aggiorm ente alcu ni asp etti – per esem p io qu ello d ell’ orientam ento all’ azione più d i qu ello d el lingu aggio – e che va inteso com e u na qu estione d i grad i lu ngo u n FRQWLQXXP d i p ossibilità d i concretizzazione e m anifestazione. In qu esto caso, com u nqu e, la letteratu ra, al p ari d i altre agenzie inform ali d i socializzazione, pu ò d ivenire il luogo d i rep erim ento d i quelle risorse cu lturali

che altri am biti, m agari istituzionalm ente d epu tati a qu esto

com p ito, non forniscono all’ attore sociale.

Per qu anto attiene al second o asp etto, qu ello d ell’ intenzionalità, bisogna and are ad ind agare

le m otivazioni a m onte d ell’ atto d i scrittu ra, che si

rintracciano com p rend end o il contesto al qu ale lo scrittore ap partiene. N onostante la scarsezza d i notizie d i p rim a m ano sulla vicend a d i Castaned a, qu alcosa su l contesto d i prod uzione si p u ò com u nque d ire ( si ved a anche qu anto già rip ortato al prop osito nel cap . 2 ) : con Castaned a ha term ine il lignaggio d i sciam ani ; p er qu esto m otivo, a lui viene assegnato il com p ito d i chiu d ere la centenaria vicend a con u n gesto finale, qu alcosa all’ altezza d ella 210


ricerca com p iu ta in Messico d a u om ini e d onne nel corso d ei secoli su lla realtĂ e la p ercezione . La “ fibbia d ’ oroâ€? – p er u sare l’ espressione d i d on Ju an - con cu i Castaned a chiu d e la linea d i trasm issione ered itaria d iventa allora l’ apertu ra d ella trad izione ad un p iĂš vasto nu m ero d i ind ivid ui p er m ezzo d i u n’ op erazione letteraria. L’ avvicinam ento d el pu bblico occid entale al m ond o d egli sciam ani viene intenzionato d all’ au tore com e u n ad escaggio intellettuale comp iu to d alla su a op era scritta. Per raggiu ngere qu esto obbiettivo Castaned a p rod u ce, grazie a d eterm inate

strategie narrative e stilistiche, u na narrativa su scettibile d i

occasioni d i risocializzazione . In qu esto m od o la fine d el lignaggio si trasform a nella d iffusione d elle p ratiche e d ella visione d el m ond o d i cu i lo stesso era cu stod e e trasmettitore e la nascita d i u n corp o d i p raticanti le arti d egli sciam ani d ell’ antico Messico, d i cu i sono p rova le com u nitĂ w eb e la frequ entazione d ei sem inari d i insegnam ento d ei cosid d etti p assi magici. Se attraverso l’ analisi d elle strategie retoriche si è rintracciata l’ intenzione d ell’ autore im plicito, and and o ora

ad analizzare le circostanze d i

enu nciazione d el testo si verifica u n’ effettiva corrisp ond enza tra la p rim a intenzione e qu ella d ell’ au tore em p irico 252, im plicato nel problema d ella gestione d i u n ered ità trad izionale. Qu ind i la p rod u zione d i Castaned a

non è ind irizzata al

gru p p o d i

riferim ento d ello scrittore , a qu el gru p p o la cu i stru ttura m entale è omologa all’ orizzonte d i significati d el testo e d a cu i in u ltim a istanza provengono il Cfr. Eco, /HFWRU LQ IDEXOD, cit., p p . 64 – 65. Per au tore im p licito si intend e qu i :“ u n’ entitĂ effettiva, u n’ istanza che stabilisce le norm e d ella narrativa e che vi acclu d e ( in via p iĂš o m eno esp licita ) u n orientamento id eologico, su l qu ale il lettore m od ella u na reazione che fond a cosĂŹ la su a risp osta estetica.â€? Bertoni, ,O WHVWR D TXDWWUR PDQL cit., , p . 7 252

211


sistema d i conoscenza e d i azione alieno, ma

è stata intenzionalmente

p rod otta p er i non-mem bri com e testimonianza ed atto d i ap ertu ra d i u na trad izione esoterica verso l’ esterno:

Un’altra p ossibilità generalm ente ignorata all’ interno d i u n m od ello sem p lice d i d eterm inazione cu ltu rale è qu ella d ell’ influ enza d egli interscam bi cu ltu rali. Id ee cu ltu rali ed artistiche si sono sp esso d iffu se d a u na società all’ altra senza l’ intervento d i alcu na p articolare colonizzazione e senza alcu na convergenza o trasformazione p olitica o economica. (… ) Enfatizzare eccessivam ente u na concezione d ella cu ltu ra intesa com e p rod otto d i u na p articolare ‘base’ socioeconom ica, rischia d i oscu rare qu esto tip o d i svilu p p o e d i cam biam ento cu ltu rale che sop raggiu nge, p er così d ire, d all’esterno d i tale base. 253

Qu esto im p lica u na serie d i p roblem i : u na visione d el m ond o non occid entale che è alle sp alle d ella p rod u zione d i uno scrittore ap partenente alla trad izione intellettu ale eu rop ea trasform a i testi d i qu est’ ultim o non solo in u n terreno d i scontro e d i conflitto , ma anche

in u n lu ogo d i

trad u zione e d i risignificazione ( u n asp etto la cu i com plessità m eriterebbe ben altro ap p rofond im ento ). Tu tta l’ op era d i Castaned a è attraversata d a qu esto travaglio, d a questa d ialettica, e si è visto come la p lu ralità d ei p u nti d i vista in contrasto contribu isca anche al gioco d i id entificazione – d istanza, e consegu entem ente alla pecu liare cap acità d i m ettere in crisi le certezze d i cu i è portatore il lettore. Qu esto sp ecifico asp etto d ella prod uzione castaned iana è su scettibile d i almeno d u e u lteriori tip i d i connessione teorica,

253

d a u n lato con caratteri

J. Wolff, op . cit., p . 107

212


generali p rop ri d ella

form a d ’ arte letteraria, e d all’ altro ancora u na volta

con il contesto sociale contem p oraneo . Per la sua caratteristica d i gioco e d i ILFWLRQ e le conseguenze che

ne

d erivano ( contem p oraneità d i id entificazione e d i d istanza, virtu alità d ella situ azioni che perm ette la revocabilità d ella p artecipazione d el lettore, sp erim entabilità d i una p lu ralità d i p u nti d i vista e significati in am biente p rotetto, assenza d el d iscorso norm ativo p roprio d i altri tip i d i testo ed ord ini d i d iscorso quali qu ello p olitico, religioso, filosofico, giu rid ico, scientifico ) la letteratu ra si p red isp one ad essere il luogo d ell’ incontro con la d iversità cu lturale e con elem enti ( simboli, significati, d escrizioni d i com portam ento etc. ) lontani d al contesto d i ap p artenenza. La riflessione d i G. Pagliano si è in più occasioni confrontata con qu esti m otivi, giu ngend o infine ad u na loro connessione recip roca: Ora è op p ortu no chied ersi com e tali im med esimazioni, d istanziazioni e sp erim entazioni siano p ossibili m ed iante il testo letterario, m entre verrebbero rifiu tate nella comu nicazione qu otid iana o restand o all’interno d el d iscorso id eologico. In p rop osito p ossiam o ricord are che lo statu to d el testo viene op p ortu namente d enom inato “ d i finzione” . Come il gioco, il testo letterario non è né vero né non vero, m entre si p resenta come non vincolante risp etto alle norm ative p olitiche, etiche, religiose, giu rid iche. Qu esto statu to p erm etterebbe d u nqu e u na libertà d i ad esione o d i rifiu to non im m ed iatam ente p ericolosa p er l’ id entità sociale e d i gru p p o, ed estrem amente u tile p er la sp erim entazione d ei ru oli sociali. In chiave p iù p rossim a al p u nto d i vista p sicanalitico p ossiam o ricord are che la letteratu ra d isegna d inamiche relazionali all’interno d i u n p reciso qu ad ro formale, ed è qu esta “ form a” , costitu ita d alla stru ttu ra d el testo, p oetico o narrativo, che ritma inizi ed esiti d elle tensioni al livello p rofond o d ella “ fabu la” o a livello stilistico e lingu istico, che rid u ce la sensazione d i p ericolo d ella esp osizione all’altro e , incanaland o in certo mod o le p u lsioni aggressive e d istru ttive ne p erm ette la trasform azione, favorend o il p assaggio 213


d a m eccanism i d i d ifesa a meccanism i d i ad attam ento, in grad o d i accettare la d iversitĂ .

254

Il testo p erm ette qu ind i d i “ affrontare l’ alteritĂ rad icale,

attraverso la m essa

in d iscu ssione d elle p roprie certezze, p roprio in qu anto esso si p resenta com e fittizio e non vero, come u n gioco che p u ò app u nto essere sosp eso, che il soggetto p u ò m antenere nei lim iti d el gioco.â€? 255 La p olifonia d el testo letterario

bene si p resta, qu ind i, ad accogliere la

p lu ralitĂ d i ‘voci’ d ell’ attu ale societĂ . La potenzialitĂ d ella letteratu ra d i d ivenire

,

in

quanto

form a

di

m ed iazione

sim bolica,

lu ogo

di

d estruttu razione e/ o d i costru zione sociale d ella realtĂ app are esaltata d alla p lu ralitĂ cu ltu rale d ella societĂ contem poranea, d ove coesistono m olteplici ord ini d i d iscorso senza che, ap p arentem ente, u no in p articolare prevalga su gli altri256 . SarĂ bene d efinire cosa si intend e qu i per p luralitĂ cu ltu rale. Paolo Jed low ski fornisce la segu ente d efinizione p roblem atica :

254

Pagliano, Azione sociale e p lu ralitĂ cu ltu rale, cit., p p . 146-147. G. Pagliano, 3URILOR GL VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD, op . cit. , p p . 115 – 116 . “ GiĂ Du ncan, su lle tracce d i H . G. Mead , ind ivid u ava la fu nzione d ella letteratu ra nell’offerta che essa comp ie d i situ azioni e p ersonaggi – nell’ accezione d i ru oli – che il lettore p u ò sp erimentare al livello d ell’im maginario, costru end o in tal m od o ( e cioè d ecostru end o e ricostru end o ) i p rop ri atteggiamenti e la p rop ria p ersonalitĂ . ( ‌ ) Tale d iscorso p u ò essere confrontato e integrato con qu anto si afferma relativamente alla stru ttu ra d ialogica d ell’ incontro tra testo letterario e lettore e all’ esp erienza d i sĂŠ nell’ esp erienza d ell’ altro che il testo p erm ette.â€? G. Pagliano, Azione sociale e p lu ralitĂ cu ltu rale, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p . 146. “ L’ ip otesi p robabile è che si tratti d i u na fu nzione d i sp erimentazione a livello d ell’ im maginario d i u n nostro inserim ento ( d el soggetto lettore ) nel m ond o inventato d al testo: sp erim entazione d i ru oli, azioni, situ azioni ( cosĂŹ Du ncan 1953 ). Tale sp erim entazione sarebbe resa p ossibile, nonostante p regiu d izi e convinzioni d el soggetto, d allo statu to non norm ativo e non legato alla verid icitĂ d el testo letterario. Med iante tale sp erimentazione si p otrebbero op erare m od ifiche d ella visione d el mond o, d elle convinzioni e d ei riferimenti d i valori, non op erabili a livello razionale a cau sa d elle barriere frap p oste d alle convinzioni giĂ esistenti (‌ .).â€? id em, 3HUFKp OHJJHUH cit. p p . 18 – 20 . 256 “ We need to know how the ind ivid u al accep ts one and not the other trad ition in society w here there are m any u sable p asts being invoked by comp eting grou p s w ithin the sam e institu tion, by institu tions within the society, and , finally, by cu ltu res w ithin civilizations. When w e eliminate choice in the accep tance of the trad ition, w e really beg the qu estion.â€? Du ncan, cit., nota 14, p . 232 . 255

214


Io d irei che la nozione d i SOXUDOLVPR esp rim e LO SUREOHPD GHOOD FRPSUHVHQ]D GL XQD

SOXUDOLWj GL RUL]]RQWL FXOWXUDOL GLYHUVL LQ XQ PRQGR FRPXQH. Con qu esta d efinizione

si evid enzia l’asp etto d i SUREOHPD d el p lu ralism o, m a sop rattu tto si p one

l’ accento su l fatto che la p lu ralità d i orizzonti cu ltu rali si eserciti su d i XQ PRQGR

LQ FRPXQH.

Se il m ond o in qu estione non fosse com u ne, non vi sarebbe p roblem a: vi sarebbero gru p p i d iversi, d iverse id entitĂ , d iverse cu ltu re, m a tu tto ciò non inter-agirebbe, e d u nqu e la p lu ralitĂ non costitu irebbe nu lla, non sarebbe nep p u re avvertita. Il p roblema nasce d u nqu e d al fatto che su d i u n m ond o in com u ne esistono rap p resentazioni d iverse. Lo stesso m ond o viene d escritto in term ini d iversi, con altre p arole, d a p u nti d i vista d ifferenti, che p ossono essere antagonisti. Qu esti p u nti d i vista d iversi non si ignorano recip rocam ente. E qu i sta il p u nto. PerchĂŠ se la visione d el m ond o d i u n gru p p o sociale viene a confrontarsi con qu ella d iversa, m a incid ente su l m ed esimo mond o, d i u n altro gru p p o, l’effetto è qu ello d i u na d elegittim azione d ell’ord inamento cognitivo su cu i qu ella visione si basava: la “ natu ralitĂ â€? – “ l’ ovvietĂ â€? – d i qu ella visione si sgretola. L’ ord ine d iviene p roblem atico.

257

( sott. agg. )

N el m ond o in com u ne d ella societĂ contem p oranea em ergono la revocabilitĂ d elle scelte tra d iverse realtĂ , la m oltep licitĂ d elle ap p artenenze, la norm alitĂ d el

transito

tra d iverse p rovince d i significato, la costruzione situ ata e

contestu ale d elle id entitĂ

258.

P. Jed lowski, Plu ralism o, Pregiu d izio e comu nicazione, cit., p . 235. Gli au tori che hanno p resentato la cu ltu ra d elle societĂ contemp oranee com e u na m oltep licitĂ d i sistem i d i significato, d i “ m ond iâ€? sim bolici, tra d i loro interrelati e in com p etizione recip roca sono p rincip alm ente, su lla scia d i Schu tz, P. Berger e T. Lu ckm ann, ai cu i lavori citati nella nota 20 d el p resente cap itolo si rimand a p er u n ap p roccio critico al p roblem a. Si ved a inoltre L. Sciolla, Il p lu ralism o cu ltu rale nelle societĂ comp lesse, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p p . 26-38) . L’ altro filone che si è occu p ato d el p lu ralism o cu ltu rale mettend olo al centro d ella p rop ria riflessione è qu ello filosofico d ella “ p ostm od ernitĂ â€? , d i cu i viene fornita am p ia rassegna bibliografica in M. Ferrarsi, 7UDFFH 1LFKLOLVPR PRGHUQR H SRVWPRGHUQR, Angeli, Milano, 1983. 258 Pier Paolo Giglioli, Sociologia e d ifferenza. Ap p u nti su l p lu ralism o cognitivo e norm ativR, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH, op . cit., p . 19 257

215


L . Sciolla p arla al p rop osito d i m oltep licità ed incomm ensu rabilità d elle alternative e d elle p ossibilità, d i consegu ente p roblema e necessità d ella scelta, d i acentralità d el sistem a sociale contem p oraneo, d i d ifferenziazione sim bolica, d i p lu ralizzazione d ei m od elli cu lturali etc., finend o per evid enziare com e, affianco alle consegu enze d i tip o

negativo, p er l’

ind ivid uo si apra u n orizzonte d i p ossibilità d i risp oste attive basate su l p rincip io d i reversibilità d elle scelte . 259 Risp etto alle d im ensioni d i d ifferenziazione e com p lessità, nel presente lavoro risu lta p iù interessante p orre attenzione all’ asp etto cu lturale d ella p lu ralità. Scrive d u nqu e Pagliano :

Una volta su p erati i rap p orti d i conqu ista e d i d ip end enza, la convivenza d el m oltep lice non si d elinea allora qu ale com p resenza separata, ma qu ale rete d i recip roche costruzioni d i soggettività, ind ivid u ali e d i gru p p o. Le interazioni istitu iscono le id entità in un p rocesso d i d inam ica cu ltu rale e interrelata. ( … ) La com patibilità e l’ arricchim ento cu ltu rale risu ltano in qu esta p rosp ettiva non solo necessari ma anche acqu isibili, sop rattu tto p artend o d al riconoscim ento che siam o tu tti in transito cultu rale. 260

Differenziazione sim bolica e id entità, in “ Rassegna italiana d i sociologia” , 24, 1983, p p .41-77. Si ved ano anche Dal Lago, A., ,O SROLWHLVPR PRGHUQR, Unicop oli, Milano, 1985; id em, 2OWUH LO PHWRGR, Unicop oli, Milano, 1989; Giglioli, P.P., 7HRULH GHOO·D]LRQH, in A. Panebianco ( a cu ra d i ), /·DQDOLVL GHOOD SROLWLFD, Il Mu lino, Bologna, 1989, p p . 107-33 . 260 G. Pagliano, Azione sociale e p lu ralità cu ltu rale, cit., p p . 143-148 259

216


A p rop osito d ella d iversitĂ cultu rale nella societĂ contem p oranea è stato notato, p erò, che la p lu ralitĂ coesiste fianco a fianco con vistosi fenom eni e p rocessi d i om ologazione cu lturale. Senza avere la m inim a p retesa d i entrare in u n d ibattito cosĂŹ com p lesso, si ricord a che è stato risp osto a queste osservazioni che, se la p lu ralitĂ d i offerta cu ltu rale sembra coesistere, al livello m acro, con l’ om ologazione cu lturale, a livello d i soggetto/ i essa sem bra fornire u n’ effettiva opp ortu nitĂ d i d iversificazione . Di consegu enza, “ la soggettività è sem p re p iĂš elemento d i d ifferenziazione intrinseco risp etto alla generalitĂ d ei fenom eni; (‌ )

vi è u na necessitĂ

sem pre m aggiore d i attenzione alla d iversificazione d ei fenom eni p rod otta d al soggetto� 261. Ci si riallaccia a qu esto p u nto a qu anto d etto a p rop osito d ell’ id entità p roteiform e :

La crescente instabilitĂ e p recarietĂ d ei mod elli d i riferim ento cu ltu rale ha reso p roblem atica la form azione d elle id entitĂ sociali, che anzichĂŠ essere GDWH p er nascita, in base a rap p orti oggettivi legati alla famiglia, alla comu nitĂ d i ap p artenenza e alle u nitĂ territoriali locali, sono sem p re p iĂš sp esso il risu ltato d i VFHOWH, attraverso continu i p rocessi d i VRFLDOL]]D]LRQH e d i UL VRFLDOL]]D]LRQH,

nonchĂŠ d i UL QHJR]LD]LRQH d i rap p orti.

Preso atto d i qu anto d etto,

262

ap p are

ora

p iĂš verosim ile e p robabile

p ossibilità d ell’ innesco d i u na ri-socializzazione orizzonte cu lturale anche

rad icalm ente

la

p er via letteraria ad un

estraneo

a qu ello d el contesto

sociale d i ap partenenza d el lettore . 261 262

Silvio Scanagatto, Plu ralitĂ e territori soggettivi, in $]LRQH VRFLDOH H SOXUDOLWj FXOWXUDOH op . cit., p . 240 F. Cresp i, 0DQXDOH GL VRFLRORJLD GHOOD FXOWXUD, op . cit., p . 201

217


Il testo letterario è infatti l’ interpretazione p erlom eno, è

lo stru m ento che p erm ette la trad u zione e

cu ltu rale, anche se p arziale, incom pleta o d istorta; o l’ agente che

pred isp one la sensibilità

d egli ind ivid u i,

alimentand ola con la curiosità FLUFD la d iversità cu ltu rale ed alim entand o, qu ind i, il d esid erio d i avvicinarla. Il testo letterario, contem p oraneamente, p u ò fornire nu ove lenti attraverso cu i gu ard are agli oggetti d ella vita qu otid iana; e la d iversa angolazione p u ò m ettere il lettore nella cond izione d i sp erim entare i limiti e la convenzionalità d i ciò che p rim a d ava p er scontato, natu rale o familiare. La ILFWLRQ è caratterizzata d a u na particolare abilità ad “ articolare un sistem a d i p rosp ettive, che fornisce u n esp erienza rad icalmente esp erienza d ella vita quotid iana.”

d ifferente d all’

263

The w orld of fiction is a comp etitive w orld of new view s and new w ays of p resenting them . We m ay thu s think of fiction as shap ing the horizon of ou r everyd ay life by p rovid ing u s w ith new mod els for the organization of ou r exp erience. ( … ) Fictional texts ask the read er to constru ct exp erim ental schem atised view s that exceed the horizon of his everyd ay life, and that op en new exp eriences to him.264

Per Ricoeu r nella letteratura lo spazio d i varianza sp erimentabile d all’ id entità è m olto m aggiore d i qu ello offerto d all’ esp erienza qu otid iana. Il testo

263 K. Stierle, The Read ing of Fictional Texts, in S. R. Su leim an e I. Crosm an ( ed s. ), 7KH 5HDGHU LQ WKH 7H[W (VVD\V RQ $XGLHQFH DQG ,QWHUSUHWDWLRQ, op . cit., p . 100. 264 Id em, p p . 101 – 103.

218


letterario m etterebbe in com u nicazione l’ altro esterno al sé con l’ alterità interna d el soggetto 265. Per Escarp it l’ atto d ella lettu ra “ è d unqu e insiem e socievole ed asociale. Sopp rim e p rovvisoriam ente le relazioni d ell’ ind ivid u o col su o u niverso per costru irne d i nu ove con l’ u niverso d ell’ op era. Perciò la su a m otivazione consiste quasi sem p re in u na insod d isfazione, in u no squ ilibrio tra il lettore e il su o am biente ( … ).” 266 Tornand o alla riflessione iniziale, la letteratu ra, com e l’ arte più in generale, in quanto form a d i m ed iazione sim bolica , è u n lu ogo p rivilegiato d i negoziazione e ri-negoziazione d ei significati. N ella eterogenea offerta d i orientamenti e risorse cu ltu rali caratteristica d ella società contemp oranea, d ove l’ ind ivid u o si trova a vivere simu ltaneam ente in p iù am biti senza id entificarsi comp letam ente con nessu no d i essi, d iventa p ossibile p iù che in p assato ad ottare stili d i vita e strategie d a contesti d iversi d a qu ello d i ap p artenenza 267 . La socializzazione , com e si è d etto, d iventa un p rocesso in fieri che non trova m ai com p im ento. La p erd ita d i un sistema d i valori d om inante e la com presenza d i d iversi p u nti d i vista contrastanti nella società, tutti p arim enti legittim i, costringe l’ ind ivid u o a rim ettere period icamente in d iscu ssione i risu ltati raggiu nti d ella su a socializzazione. Ecco allora che l’ attore sociale si rivolge anche alla letteratu ra

265 266 267

P. Ricou er, 6RL PrPH FRPPH XQ DXWUH, p . 231 e sgg. Alfred o De Paz, $OFXQH WHQGHQ]H DWWXDOL QHOOD VRFLRORJLD GHOOD OHWWHUDWXUD H QHOOD FULWLFD VRFLRORJLFD, op . cit., p . 556 La costituzione delle identità attraverso reti di relazione dislocate lontano nel tempo e nello spazio e l’ accesso

facilitato a forme di esperienza e di vita lontane dal contesto culturale di appartenenza – o forse bisognerebbe dire l’ ampliamento del proprio contesto culturale fino alle dimensioni di reti globali di scambio ed appartenenza - genera

nuove forme di autenticità dell’ esperienza, al di là del FOLYDJH tradizione/innovazione : le identità si fanno mobili, il soggetto è decentrato ed in transito culturale. Cfr. James Clifford, 7KH 3UHGLFDPHQW RI &XOWXUH, Harvard Univ. Press, Cambridge-London, 1988; , IUXWWL SXUL

LPSD]]LVFRQR, Bollati Boringhieri, Torino, 1993 ( 1ª ed. “ Gli Archi” 1999 ) .

219


p er il rep erim ento d i qu elle risorse e com p etenze con cu i costru ire un’ id entitĂ ed u na concezione d el m ond o. Qu ind i, se è vero che u n’ op era d ialoga con il su o temp o, allora le cond izioni d ella

accettabilitĂ

d el

testo

castaned iano

affond ano

le

loro

rad ici

nell’ ind eterminatezza struttu rale d ell’ id entitĂ contem p oranea. ( ‌ ) Tu tti siam o p resi nella veritĂ d ei lingu aggi, cioè nella loro regionalitĂ , travolti nella form id abile rivalitĂ che regola il loro vicinato. Giacchè ogni p arlata ( ogni finzione ) com batte p er l’egem onia; se ha il p otere si estend e d ap p ertu tto nel corrente e nel qu otid iano d ella vita sociale, d iventa GR[D, natu ra

( ‌ ). Una WRSLFD sp ietata regola la vita d el lingu aggio: il lingu aggio viene

semp re d a qu alche p arte, è WySRV gu erriero.268

268 Roland Barthes, /H SODLVLU GX WH[WH, Éd itions d u Seu il, Paris, 1973 ; 9DULD]LRQL VXOOD VFULWWXUD VHJXLWH GD ,O SLDFHUH GHO WHVWR, a cu ra d i Carlo Ossola, Giu lio Einau d i ed itore s.p .a., Torino, 1999, p . 95

220


1 L’antrop ologa M. Cap ald i è tra i p ochi che si sono accorti d el filo che u nisce fenomenologia e sp iegazione d egli stregoni nella vicend a d i Castaned a : “ (… ) Tu ttavia a p arte le d ifferenze che d ip end ono d alla sensibilità ind ivid u ale d i u no sgu ard o, esiste, com e d iceva d on Ju an, u n WRQDO GHO WHPSR che noi cond ivid iamo con la società, qu alcosa che noi chiam eremm o socializzazione, qu ella socializzazione che sottraend oci alla natu ra fa d i noi d egli esseri cu ltu rali. Diventare u n essere cu ltu rale vu ol d ire far p rop rie le m od alità d i interp retazione caratteristiche d i qu ella d eterminata cu ltu ra. Sebbene ogni cu ltu ra abbia le p rop rie m od alità, tu tte le cu ltu re ed u cano i loro bambini a interp retare il m ond o che li circond a. Da qu and o siamo p iccolissim i siam o ind otti a cred ere che la sp iegazione d el m ond o d a noi ricevu ta sia qu ella giu sta, m a che tale sp iegazione sia vera o no, non ha realm ente im p ortanza, ciò che imp orta è che esiste u na sp iegazione. Qu esto vu ol d ire che noi non sm ettiam o m ai, nep p u re p er u n istante, d i d are a noi stessi d elle sp iegazioni che interp retano tu tto ciò che ci circond a, qu este interp retazioni sono imp resse nella nostra p ercezione attraverso gli inventari che la nostra m ente fa continu am ente. Se smettessimo p er u n attimo d i fare riferim ento ai nostri inventari p otrem m o sp erimentare qu ello che Castaned a chiam a la VRVSHQVLRQH GHO JLXGL]LR. ( … ). Qu esto è anche qu anto si p refigge, in u n altro ambito, la fenom enologia second o E. G. H u sserl, “ u na filosofia trascend entale che trattava solam ente d el resid u o che rimane d op o che viene esegu ita u na rid u zione. Chiamava qu esta rid u zione HSRFKq, cioè m ettere d a p arte il significato, o sosp end ere il giu d izio.” M. Cap ald i, “ Oltre i lim iti d el corp o” , Ed .ni Il Pu nto d ’ Incontro, 2001 Vicenza, p . 72. Anche lo stu d ioso d i filosofia N . Classen ha colto l’affinità esistente tra le d u e linee d i p ensiero: “ Qu esto (l’ atto d i interp retare la p ercezione d i u na cosa colorata d i form a sferica e d ire che si tratta d i u n p om od oro, che si p u ò cu cinare in certi m od i, che p roviene d a u n certo angolo d el m ond o) non è p iù u n atto d ella p ercezione, m a u n atto d ella interp retazione, l’atto d i assegnare u n significato che il filosofo ted esco e fenomenologo Ed m u nd H u sserl aveva chiam ato LQWHQ]LRQDOLWj. Gli stregoni d ella linea d i d on Ju an hanno u n p rop rio term ine p aragonabile a qu esto, O·HYRFD]LRQH GHOO·LQWHQWR. “ N . Classen, “ Castaned a u nd d as Verm ächtnis d es Don Ju an” , H ans-N ietsch-Verlag, 1998, trad . it.“ Castaned a e i gu errieri d i Don Ju an“ , a cu ra d i M. Poriati, Ed izioni Il Pu nto d i Incontro, 1998 Vicenza p p . 92-93. Sono invece d a ritenersi imp rop ri gli accostam enti form u lati d a Fu rio Jesi a d eterminate correnti intellettu ali ed artistiche contem p oranee nella su a introd u zione d ell’ed izione italiana d i “ Tales of Pow er” , p erché non storicam ente accertati, a d ifferenza d el retroterra fenomenologico d ella form azione accad em ica d i Castaned a.

221


2

In u na nota a margine d el su o saggio “ Del mod o d i form are com e im p egno su lla realtà” , Eco, toccand o d i sfu ggita il tema trattato in qu esta sed e all’interno d i u na p iù generale riflessione su l rap p orto tra stru ttu ra sociale p enetrante

e form a artistica, offre u n sim p atico e

esem p io d i com e le stru ttu re e gli ord ini narrativi p ossano, filtrand o nel

qu otid iano, trasform arsi in ord ini d i realtà, griglie interp retative d el m ond o ed orizzonti all’interno d ei qu ali si situ a e si orienta il com p ortam ento “ Un esem p io: sarà accad u to al lettore d i trovarsi in u na d elle situ azioni p iù squ allid e che p ossano d arsi, il trovarsi cioè solo, in u n m omento d i FDIDUG, p ossibilm ente in u n lu ogo sconosciu to, in u n Paese straniero, a bere in u n bar p er am m azzare il tem p o, nell’attesa inconsap evole, regolarm ente fru strata, d i qu alcosa che intervenga a interromp ere il corso d ella solitu d ine. N on cred o vi sia situ azione meno sop p ortabile, e tu ttavia chi vi sia incorso qu asi sem p re è riu scito a sop p ortarla trovand ola, in fond o, m olto ‘letteraria’ . Perché? Perché tu tta u na letteratu ra ci ha abitu ato alla convenzione che qu and o u n ind ivid u o si trova solo a bere in u n bar, ecco che gli accad e qu alcosa: nel romanzo giallo sarà l’ ap p arizione d i u na biond a p latinata, in H em ingw ay u n incontro meno vistoso, u n d ialogo, u na rivelazione d el ‘nad a’ . Du nqu e u n certo ord ine narrativo p reved e, ormai istitu zionalm ente, che qu and o u no beve solo in u n bar d ebba accad ere qu alcosa. Ecco così com e u n atto tra i meno significativi (… ) SUHQGH RUGLQH e d iventa a torto accettabile; si fa significante (… ) con l’ap p licazione d i stru ttu re narrative che esigono com u nqu e la solu zione d i u na p rem essa, la conclu sione ord inata, la fine d i u n inizio, e non consentono u n inizio senza fine (… ).” La letteratu ra “ ci abitu a alle convenzioni” ; crea “ ord ini narrativi che p reved ono il mod o socialm ente cod ificato e legittimato d i com p ortarsi” che d iventano, in virtù d ella forza p oietica d ella letteratu ra, e d ell’ arte p iù in generale, nei confronti d ella realtà sociale, ord ini d i realtà ‘natu rale’, d i realtà WRXW FRXUW. U. Eco, 2SHUD DSHUWD, Bom p iani, Milano, 1962 ( 3ª ed ., 1971 , p . 263, nota 11 ).

222


3

Pragm atica d ella com u nicazione u mana, costru zionism o interp retativo ed interazionismo.

“ I p resu p p osti p ragmatici d ell’ interazione comu nicativa si p ossono riassu m ere in alcu ni p u nti . 1 – I fenom eni com u nicativi e interattivi sono entram bi IRUPH GHOOD VRFLDOLWj XPDQD, che si esp rim e così in d iversi tip i d i com p ortamento; è p rop rio nella p ragm atica d ella com u nicazione che i d iscorsi vengono concettu alizzati com e veri e p rop ri DWWL, tra cu i sp iccano p articolarm ente qu elli allocu tori e qu elli d otati d i u na valenza p erlocu toria, p er la loro p ecu liarità d i ind u rre ( o avere intenzione d i ind u rre ) d egli effetti su l comp ortam ento d ell’ interlocu tore.

(… ) 2 – I fenomeni com u nicativi ed interattivi im p licano anche XQ GLYHUVR PRGR GL LQWHQGHUH OD

UHDOWj e il rap p orto con qu esta, sia essa u na realtà esterna o interna all’ ind ivid u o ; mettend o in d iscu ssione u n ontologism o d i fond o ( … ), la realtà viene svelata com e essa stessa costru zione d ell’u om o, al p ari d el concetto d i ind ivid u alità e d i id entità.

(… )

4 – ( … ) Prop rio p erché la logica natu rale che sostiene qu esti p rocessi d i p rod u zione d i senso è im p regnata d i d im ensione etica, com p rensibilm ente p oiché risp ond e ad u na ragione p ratica, il consenso non è qu asi m ai il risu ltato d i u n’ad esione acritica e im med iata : il p iù d elle volte il senso p rod otto è conteso in d isp u te anche m olto accese e sem p re negoziato.”

Petrillo, G., Com u nicazioni sociali e comu nicazioni d i m assa nella p rosp ettiva d ialogica, in /H GLPHQVLRQL GHOOD SVLFRORJLD VRFLDOH, a cu ra d i B. Zani, La N u ova Italia Scientifica, Rom a, 1995, p p . 201- 231 (p p . 203 – 204) . 223


4 Seguono sei interviste a lettori-praticanti ( cinque donne, un maschio ) realizzate all’ interno del gruppo di pratica di tensegritĂ di Roma. Le domande sono state selezionate in collaborazione con alcuni membri del gruppo sulla base di una lista di quesiti ruotanti attorno ai seguenti argomenti: O¡LQFRQWUR FRQ &DVWDQHGD -com e, qu and o -com m enti su ll’ op era ed il m ond o in essa narrato -com e si arriva alla YLD GHO JXHUULHUR -com e si arriva alla tensegritĂ OR VFLDPDQLVPR H &DVWDQHGD -cosa sa d ello sciam anism o (d i ciò che in Occid ente intend iamo p er s.) chi legge Castaned a o chi p ratica TensegritĂ -d ialettica tra la conoscenza sciam anica e la conoscenza mod erna FKH UDSSRUWR KD FKL OHJJH &DVWDQHGD R SUDWLFD WHQVHJULWj FRQ DOWUL VHQWLHUL VSLULWXDOL

FRQ OH WHUDSLH ROLVWLFKH H FRQ OD VDOXWH

int. n.° 1

224


Elène è u na p ittrice. Vive tra l’Italia e la Francia, su o lu ogo d ’ origine. Attu alm ente risied e ad alcu ni chilom etri d a Rom a.

I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a?” E.: “ E’ stato u n am ico che mi ha p resentato i libri, qu and o gli ho chiesto qu alcosa p er cambiare.” I.: “ Qu ali op ere hai letto? In qu ale ord ine?” E.: “ N e ho lette sei: qu and o avevo venticinqu e anni ho letto “ L’erbe d u d iable et la p etit fu mè” , “ Voir” , “ Voyage a Ixtlan” , “ H istòire d e p oivou r” (sono i titoli francesi risp ettivam ente d i “ A scu ola d allo stregone” ; “ Una realtà sep arata” ; “ Viaggio ad Ixtlan” ; “ L’isola d el Tonal” ), ad esso ( Elene ha ora u na qu arantina d ’anni) ho letto “ Il Fu oco d al Profond o” e “ Il Potere d el Silenzio” . I.: “ Qu ali m otivi ti hanno sp into a leggere e qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” E.: “ Avevo voglia d i cam biare vita, non avevo motivi p recisi.” I.: “ Che effetto ti ha fatto la p rima lettu ra d i Castaned a?” E.: “ H o cap ito che c’erano d iversi livelli d i lettu ra: c’era la gioia d el rom anzo, c’ era u n livello d i lettu ra sociale, con la d escrizione d i u n u om o con tu tte le su e d ebolezze, ed il livello stregonesco, irraggiu ngibile p erò… ap p etibile!” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale, i testi cioè and rebbero letti in u na certa sequ enza?” E.: “ N o, ognu no m i ha p ortato qu alcosa.” I.: “ Cosa d istingu e i libri d i Castaned a d a altri racconti d i incontro con Maestri?” E.: “ Si entra nella 6HFRQGD $WWHQ]LRQH.” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché?” E.: “ Don Genaro, p erché ha gioia ed u morism o.” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” E.: “ Sono reali, non ho p roblem a ad am mettere la stregoneria.” I.: “ Parliam o d el “ gu erriero” . H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’insieme d i qu esto m od o d i stare al m ond o? “ E.: “ L’ ho fatto entrare sia a livello d i comp ortam ento u m ano che p er p rend ere la forza d egli stregoni.” 225


I.: “ Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, ma d elle righe scritte?” E.: “ N o, nessu na d ifficoltà.” I.: “ Il gu erriero non ha ego, la società in cu i viviamo si basa su l cu lto d ella p ersona. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” E.: “ Ci sono d iversi tip i d i realtà, c’è chi sceglie l’ego e chi l’op p osto… non c’è nessu n conflitto, è u na qu estione d i scelta.” I.: “ Parliam o d el YHGHUH. Ti and rebbe d i raccontarm i qu alche esp erienza? E.: “ Il mio kinesiterap ista m i aveva su ggerito, p er la m ia attività artistica, d i ap rire il centro d i energia alla base d ella colonna vertebrale, p er affinare la m ia p ercezione. Passato d el tem p o, stavo giocand o in camp agna con le m ie nip otine qu and o, p assand o tra d u e m acigni d i granito, ho p oggiato la m ano su d i essi e … p otevo sentire l’ intera massa d ella roccia d a p arte a p arte, la su a stru ttu ra energetica… m i sono sp aventata, m a p oi m i sono lasciata coinvolgere nell’ esp erienza.” I.: “ Il tu o VRJQDUH è sp orad ico, frequ ente o sei u na VRJQDWULFH?” E.: “ E’ sp orad ico. N on è collegato a qu alcosa in p articolare.” I.: “ Esistono altre d im ensioni oltre qu ella in cu i viviam o? Le hai sp erim entate? Second o te, p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” E.: “ E’ qu and o u no VRJQD che si rend e conto che sì, esistono qu este altre d im ensioni e p ossiam o esp lorarle.” I.: “ Com e hai iniziato a p raticare?” E.: “ Dal libro ( ‘Tensegrità I sette movim enti m agici d egli sciam ani d ell’antico Messico’ ). Poi semp re lo stesso am ico m i ha ‘regalato’ il nu m ero d i telefono d i Z.

( u na

p raticante d el gru p p o d i Rom a ). I.: “ Cosa ti ha sp into, se hai iniziato d ai libri, a p assare d a u n coinvolgimento letterario ai p assi m agici?” E.: “ Avevo il d esid erio d i introd u rre in m od o p iù ‘m ateriale’ gli insegnam enti nella mia vita.” I.: “ H ai segu ito d ei sem inari? Perché tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su i sem inari?” E.: “ N e ho segu iti d u e. A Berlino l’anno scorso e ad H annover qu esto anno. L’ enfasi c’è p erché gli istru ttori riescono a fare scend ere la realtà d i Castaned a d entro la realtà

226


qu otid iana, e qu ello che si crea è u n m om ento … magico. La m agia nella vita è bella. E’ com e p artecip are ad u n’ op era d ’ arte.” I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferm e, cose che p rim a avevi ignorato?” E.: “ Risp etto alla p rim a d omand a no, p er m e è u gu ale. Risp etto alla second a sì, nel VRJQDUH è p iù chiaro (?).” I.: “ Pu oi aiu tarm i a ricostru ire la storia d i Tensegrità nel nostro Paese? O p erlom eno la storia d el tu o gru p p o?” E.: “ N on so niente. N on faccio m olte d omand e qu and o sono lì. N on mi interessa, neanche le d inam iche che si creano p er via d ella storia d el gru p p o m i interessano.” I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre società verso lo sciamanesimo?” E.: “ Me ne sono resa conto d a p oco.” I.: “ Cos’ è p er te lo sciam anesim o?” E.: “ Pu ò essere u na cosa p ericolosa, se p resa in mod o su p erficiale. Però è anche u na occasione.” I.: “ Conosci altre op ere d i au tori d el m ond o mod erno che narrano d el loro incontro con sciam ani?” E.: “ ‘Le sette p iu me d ell’Aqu ila’ ( u n testo francese che non è stato p ossibile id entificare ): in fond o racconta le stesse cose in m od o m olto su p erficiale, com e u n rom anzo, m entre Castaned a è p er lavorare.” I.: “ 9HGHUH è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che nelle nostre società si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i?” E.: “ Per m e YHGHUH non lo è, p erché attraverso l’arte io com u nqu e vivo fu ori.” I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche? Inoltre, p ensi che la visione p rop osta d a Castaned a p ossa entrare a far p arte d ella cu ltu ra d ella società in cu i viviamo?” E.: “ Sì, cred o che l’attu ale società sia d isp osta ad accettare lo sciamanesimo, p u rchè trasferisca nella realtà qu este altre p ercezioni. Sì, le d u e visioni p ossono convivere.” I.: “ E’ second o te p ossibile, oggi, nel com p lesso e veloce mond o contemp oraneo, p ercorrere ‘strad e con u n cu ore’?” E.: “ E’ au sp icabile … ” I.: “ Cosa p ensi d el ‘N ew Age’?” 227


E.: “ N on mi tocca. So che esiste m a non so qu ello che c’è d entro.” I.: “ Molti ind ivid u i ap p artenenti alle nostre società p assano attraverso u na varietà d i esp erienze tanto che qu alcu no li ha d efiniti ‘nom ad i sp iritu ali’ (Cecilia Gatto-Trocchi, nell’ om onimo libro d egli Oscar Mond atori269) . Ti senti vicina a qu esta d efinizione? Cosa p ensi d i qu esto tip o d i esp erienza?” E.: “ Ogni m ezzo è bu ono risp etto al fine. Io stessa faccio i balli d ei Dervisci e med itazione. H o bisogno d i non chiu d erm i, ma d i sentire cosa accad e negli altri sistem i. Anche se so che d ove vad o p er i balli d ei Dervisci, nei gru p p i d i Osho, forse non è u na cosa p rop rio au tentica, sento che l’ im p ortante è che il m io intento sia p u ro. Qu ind i va bene. Al m io corp o p iace.”

Prim a d i salu tare Elene, d iscorrend o d i vari argom enti viene fu ori u n asp etto d ella tensegrità che era già em erso d u rante la frequ entazione d ei gru p p i d i p ratica e su l w eb. Elene afferma che p u ò accad ere, a chi p ratica i p assi m agici, d i VRJQDUH d i essere in com p agnia d i altri p raticanti assiem e ai qu ali si esegu ono d elle form e d i p assi all’interno d i u na sp ecie d i VRJQR com u ne, p assi sconosciu ti che p oi trovano corrisp ond enza nella realtà.

int. n.° 2

Cecilia Gatto-Trocchi, 1RPDGL VSLULWXDOL 0DSSH GHL FXOWL GHO QXRYR PLOOHQQLR, Arnold o Mond ad ori, Cles (Tn) 1998. 269

228


Giada lavora all’ interno di una università di Roma. Il suo lavoro la porta a contatto col mondo delle piante, la sua grande passione. Ha seguito un seminario con Victor Sanchez ( un emulo di Castaneda ) che le è parso : “ farmi cambiare di livello e farmi entrare definitivamente” .

I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a?” G.: “ Dal p rim o libro ("A scu ola d allo stregone").” I.: “ Qu ali op ere hai letto? In qu ale ord ine?” G.: “ Tu tte le op ere, in ord ine cronologico.” I.: “ Qu ali m otivi ti hanno sp into a leggere e qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” G.: “ All’ inizio, qu ind ici-venti anni fa, mi attirava il fascino d elle p iante d i p otere collegato al fascino ed al m istero che p rovavo p er il mond o d elle p iante in generale. Mi attirava l’ id ea d i p rovare le p iante stesse.” I.: “ Che effetto ti ha fatto la p rima lettu ra d i Castaned a?” G.: “ Per p rimo fascino, qu ind i u n senso d i ap p artenenza a qu el m ond o.” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale, cioè i testi and rebbero letti in u na certa sequ enza?” G.: “ La sequ enza d ovrebbe, second o me, essere qu ella cronologica, p erché rip ercorre le tap p e d ell’ ap p rend istato d i Carlos Castaned a. Posso d ire d i aver vissu to accanto a lu i tred ici anni d i ap p rend istato!” I.: “ Preferisci alcu ni testi in p articolare?” G.: “ Sì, "Viaggio ad Ixtlan", "Il fu oco d al p rofond o" e l’u ltim o ("Il lato attivo d ell’infinito"). Tu tti i libri d elle streghe (le com p agne d i ap p rend istato d i Castaned a, Carol Tiggs, Taisha Abelar e Florind a Donner-Grau ; solo le u ltime d u e hanno p u bblicato d ei resoconti d elle loro esp erienze, risp ettivam ente "Il p assaggio d egli stregoni" la Abelar e "Il sogno d ella strega", "Shabono" e "Essere nel sogno" la Donner-Grau , tu tti p u bblicati d all’ed itore Il Pu nto d i Incontro) , sop rattu tto "Shabono", ero lì … m i è stato d ifficilissimo rientrare… il m io cu ore era a p ezzi p erché d ovevo rientrare nella realtà d i ogni giorno.” I.: “ H ai avu to l’occasione d i leggere altri racconti che narrano d i incontri con Maestri? Se sì, cosa d istingu e l’ op era d i Castaned a risp etto alle altre narrazioni ?”

229


G.: “ Sì, ho letto d i altri incontri, e qu ello che d istingu e i testi d i Castaned a è l’op eratività. C’è anche in "Donne che corrono coi lu p i", non ricord o il nom e d ell’au trice ( Clarissa Pinkola Estés )… lei cita Castaned a nel su o libro. Usa miti e racconti p er rafforzare la p siche, p er conoscerla e trasform arla.” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché p rop rio qu el p ersonaggio?” G.: “ … Ju an, Carlos stesso, Taisha, Carol, Florind a; u no m i colp iva, Em ilito, p erché raccoglieva con p azienza le foglie , forse p erché sono p oco p aziente.” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” G.: “ H o vissu to tu tto com e reale.” I.: “ Il JXHUULHUR. H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’insiem e d i qu esto m od o d i stare al mond o? La tu a vita è m igliorata? In cosa?” G.: “ Sì, certo, anche se certe volte è d u ra, p erché rim ane il conflitto fra l’ego che non vu ole cambiare e l’ asp irazione ad essere imp eccabile e raggiu ngere il silenzio (l’imp eccabilità ed il silenzio interno sono d u e elem enti d ella cond otta d el JXHUULHUR).” I.: “ Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, ma d elle righe scritte?” G.: “ Certe volte sì … lo chiamo, d on Ju an, nei sogni! … qu esto forse è u n mod o d i concretizzare il Maestro.” I.: “ Il gu erriero no ha ego, la società in cu i viviam o si basa su l cu lto d ella p ersonalità. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” G.: “ Mi genera conflitto… giu d izio su gli altri, p esantezza. Però anche u n’op p ortu nità, ved ere nelle storie p ersonali d egli altri la p rop ria!” I.: “ Parliam o d el YHGHUH. Ti and rebbe d i raccontarm i qu alche esp erienza?” G.: “ Per ora ved o come u na nebbiolina d i energia.” I.: “ Il tu o VRJQDUH è sp orad ico, frequ ente o sei u na sognatrice?” G.: “ Ci sono d ei p eriod i in cu i sono u na sognatrice, p oi ci sono d ei blocchi, p oi ricom incio il ciclo.” I.: “ Esistono altre d im ensioni oltre qu ella in cu i viviam o? Le hai sp erim entate? Second o te, p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” G.: “ Sì, esistono altre d imensioni. Le ho sp erim entate nel VRJQDUH, qu alche p iccola cosa d u rante la ricap itolazione, nel silenzio interiore o qu and o sono nei boschi, nella natu ra. Sì, p ossono essere accessibili a chiu nqu e.” 230


I.: “ Com e hai iniziato a p raticare la Tensegrità?” G.: “ H o iniziato esegu end o i p assi m agici d ella p rim a vid eocassetta e, qu asi in contem p oranea, d el libro ("Tensegrity vol. u no. Dod ici m ovimenti base p er raccogliere l’ energia e p rom u overe il benessere"; "Tensegrità. I sette movim enti m agici d egli sciam ani d ell’ antico Messico" ). Qu ind i ho continu ato in u n p iccolo gru p p o d i sette/ otto p ersone cercand o d i im p arare d al libro, qu i d ove siam o ora ( nel gru p p o d i p ratica d i Rom a ) e p oi in casa p erché ti accorgi che è p iù d ifficile farlo fu ori.” I.: “ Cosa ti ha sp into, se hai iniziato d ai libri, a p assare d a u n coinvolgimento letterario ai p assi m agici?” G.: “ Ti risp ond erei che il salto c’ è stato nel seminario con V. Sanchez (V. Sanchez ha rielaborato gli insegnam enti e le tecniche contenu te nei lavori d i Castaned a, integrand oli con la su a esp erienza p resso i Wirrarika; il su o lavoro, d isp onibile nei libri "Gli insegnamenti d i Don Carlos" p er le ed izioni Il Pu nto d i Incontro e "Toltechi d el nu ovo m illennio" p er le ed izioni Amrita, non è stato convalid ato d a ClearGeen, voce d el gru p p o d i ap p rend isti d i Castaned a.) Dop o il corp o ne ha sentito l’ esigenza.” I.: “ H ai segu ito d ei sem inari tenu ti d a ClearGreen? Perché c’è tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su i sem inari?” G.: “ N o, non li ho segu iti, p erò comp rend o benissim o l’ enfasi, p erché sono sferzate d ’energia, non solo, and are al seminario è and are alla fonte, com e l’ acqu a d i u na fonte che non ha ancora p reso il su o corso nel ru scello ed è com p letamente lim p id a.” I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferm e, cose che p rim a avevi ignorato?” G.: “ Sì, sicu ram ente. H o riconosciu to il ved ere.” I.: “ Pu oi aiu tarm i a ricostru ire la storia d i tensegrità nel nostro Paese, o alm eno nel tu o gru p p o?” G.: “ Avevo u n contatto tre anni fa, forse c’ era Z. (attu ale p u nto d i riferim ento organizzativo d el gru p p o d i Roma). Era u na p alestra vicino Corso Francia, m a mi sentii resp inta. Qu esta volta invece ho LQWHQWDWR d i u nirm i agli altri, ma la storia d i qu esto gru p p o non la conosco.” I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre società verso lo sciamanesimo?” G.: “ Penso che sia u na ricerca au tentica d ell’u om o, non u na m od a … magari p er alcu ni gru p p i lo è anche. E’ u n tentativo d i rimettersi in contatto col m istero e con le p rop rie 231


p otenzialità, cosa che la vita qu otid iana d istru gge. Sono in contatto p iù con lo sciam anesim o d ell’America d el Su d , qu esta è la m ia affinità, p iu ttosto che con le vie orientali, p erché nello sciamanesimo c’è qu esto contatto con le forze cosm iche p iu ttosto che con d elle entità. Lo sciam anesim o è u n m od o m olto p ratico p er stare a contatto.” I.: “ In p arte hai già risp osto a qu esta d om and a. Cos’ è, p er te, lo sciam anesim o?” G.: “ E’ u n m od o p er acced ere alla Conoscenza, u na Conoscenza non d i tip o mentale.” I.: “ Conosci altre op ere d i au tori d el m ond o mod erno che narrano d el loro incontro con sciam ani?” G.: “ Sì, "La sciam ana" (d i Olga Kharitid i, ed ito negli Oscar Mond atori). Mi ha stimolato m olto il sognare.” I.: “ 9HGHUH è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che nelle nostre società si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i?” G.: “ Ehh… è p rop rio d u ra! Però a volte è anche m olto affascinante… raram ente trovo d elle sintesi, p erò ci sono. Il lavoro che faccio (G. lavora in am bito accad em ico) cred o m i faciliti d a qu esto p u nto d i vista.” I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche?Inoltre, p ensi che la visione p rop osta d a Castaned a p ossa entrare a far p arte d ella cu ltu ra d elle società in cu i viviam o?” G.: “ A me sem bra d i sì… ci sono stati d u e convegni in cu i sono stati rad u nati sciam ani a confronto con m ed ici occid entali . Sì, p enso che ci siano d ei canali ap erti in qu esta società. Per qu anto rigu ard a Castaned a, la d iffu sione d i Tensegrità in soli cinqu e anni m i sem bra u n segnale m olto p reciso.” I.: “ E’ second o te p ossibile oggi, nel veloce e comp lesso mond o contemp oraneo, p ercorrere VWUDGH FRQ XQ FXRUH?” G.: “ Ah sì, p enso p rop rio d i sì. Perché si formano d ei varchi, ci sono sp inte energetiche che m u ovono alcu ni attraverso qu esta com p lessità che è il mond o d i oggi. E’ d u ra, p erò è p ossibile.” I.: “ Cosa p ensi d el N ew Age?” G.: “ N on ho avu to u n bu on contatto. Conferenze su altre forme d i vita su lle stelle, m i è sembrata u na recita d i au toimp ortanza, rip resentavano le stesse cose con d iverse m od alità… sai, il p otere d i chi cred e d i p ossed ere la verità e la p orge agli altri, u n m od o anche p oco p rofond o d i relazionarsi.” 232


I.: “ Molti ind ivid u i ap p artenenti alle nostre società p assano attraverso u na varietà d i esp erienze, tanto che qu alcu no li ha d efiniti nomad i sp iritu ali. Ti senti vicina a qu esta d efinizione? Cosa p ensi d i qu esto tip o d i esp erienza?” G.: “ Sì è vero, p u re io ho p reso d iverse strad e, p erò ad u n certo p u nto averne im boccata con consap evolezza u na in p articolare è molto im p ortante p er la consap evolezza d i sé ed il lavoro su ll’energia.”

Ritengo sia interessante rip ortare alcu ni au tori e concetti che, in u na su ccessiva d iscu ssione inform ale, Giad a ha ind ivid u ato com e “ ap ertu re” d ella razionalità m od erna al m ond o d ell’ energia: “ la rete d ella vita” , Bateson, “ i sistem i” , H eisenberg; inoltre, in altro am bito, il titolo “ L’ Avventu ra d ella Coscienza” d i Au robind o e Mer, i resoconti d i qu est’u ltim a su lla vita all’interno d ell’DVKUDP.

int. n.° 3

Zoì è u na giovane d onna che vive a Rom a. E’ u na figu ra d i riferim ento d el gru p p o d i p ratica d ella città. Il su o camp o d i stu d i è qu ello antrop ologico, nel qu ale ha consegu ito u na lau rea . 233


I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a ?” Z.: “ Me ne ha p arlato u n am ico, u na p ersona solitam ente schiva; invece m i vid e e m i p arlò d i Castaned a. Rim asi m olto imp ressionata d alla trasform azione in corvo che Castaned a su bisce. La cosa m i terrorizzava p erché d a p iccola sentivo d i qu este storie in cu i alcu ne p ersone si trasform avano in anim ali e su cchiavano il sangu e. Poi ho rim osso Castaned a, solo d op o d el tem p o il m io ragazzo venne a casa e m i p ortò ‘Il Dono d ell’ Aqu ila’ ed allora io ricollegai le d u e cose. Mi m isi a leggere e m i resi su bito conto che d ovevo and are a fond o. H o iniziato a leggerli ( i libri ) e non m i sono p iù ferm ata. Mi m ettevo a letto nella p osizione che lu i su ggeriva, forse è d escritta in ‘Essere nel Sogno’.” I.: “ Qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” Z.: “ Asp ettative nessu na, forse la sp eranza d i cap ire cose che non mi erano m ai state chiarite… cap isci che c’è semp re qu alcos’altro. In realtà siam o ancora a qu el p u nto.” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale, i testi and rebbero letti in u na certa sequ enza?” Z.: “ Cond ivid o il consiglio d i Castaned a d ato negli u ltim i sem inari d i lasciar p erd ere i p rim i libri e d i leggersi gli u ltim i a p artire d all’ ‘Arte d i Sognare’, d i leggersi le interviste, i libri d elle streghe, p erché sono m olto p iù consap evoli. Su i p rimi inoltre c’ era lo zam p ino d i Florind a che glieli p orgeva in 6HFRQGD $WWHQ]LRQH ( la Second a Attenzione è il lem m a con cu i gli stregoni si riferiscono allo stato d i consap evolezza che d ischiu d e i regni d i p ercezione sciamanici; la Florind a a cu i si riferisce Zoì non è la Donner-Grau m a la su a ‘mad rina’, comp agna nel gru p p o d el vecchio N agu al d on Ju an Matu s ). E’ stata lei che ha assistito Castaned a d op o la scomp arsa d i d on Ju an. ‘ L’Arte d i Sognare ‘ era trop p o d u ro, venne così bu ttato nella 6HFRQGD $WWHQ]LRQH, p oi insieme hanno d eciso d i rip rend erlo m a ormai era com p letam ente trasform ato. Infatti se osservi lo stile è com p letamente d iverso.” I.: “ Preferisci alcu ni testi in p articolare?” Z.: “ ‘La Ru ota d el Tem p o’. Perché lo ap ri e trovi le risp oste che ti servono in qu el p reciso m omento.” I.: “ Cosa d istingu e i testi d i Castaned a d a altri racconti d i incontro con Maestri?” Z.: “ N on ne ho letti. N onostante stu d iassi antrop ologia, non è che lo sciam anesim o m i ap p assionasse alla follia.” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché?”

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Z.: “ Lo VILGDQWH GHOOD PRUWH ( u na figu ra che ha rivestito u n ru olo im p ortante nella storia d ella linea d i d iscend enza d i d on Ju an ). Qu esto essere vivo d a d iecim ila anni.” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” Z.: “ Second o me sono estrem amente reali, p erché non p enso che si p ossano inventare p ersonaggi d i qu esto tip o.” I.: “ Parliam o d el JXHUULHUR. H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’insiem e d i qu esto m od o d i stare al mond o? La tu a vita è m igliorata?” Z.: “ Sicu ram ente si. Ora mi sembra che anche p rima fosse sem p re stato così, invece p rima non ero consap evole. Qu esta cosa ha d ato u n significato al senso d i estraneità che sentivo con tu tti.” I.: “ Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, ma d elle righe scritte?” Z.: “ Ma p ossied o d egli esem p i viventi !… Taisha, Florind a, lo Scou t Blu , Kylie, Miles, Gevin, Brand on ( tu tti ind ivid u i coinvolti in p rima p ersona nei seminari ). Prima m agari no. Leggend o i libri p ensavo che non si p oteva fare. Mi ero d etta: ‘ O incontri d on Ju an o niente… ’. I.: “ Il JXHUULHUR non ha ego, la società in cu i viviam o si basa su l cu lto d ella p ersonalità. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” Z.: “ Solitu d ine.” I.: “ Parliam o d el YHGHUH. Ti and rebbe d i raccontarm i qu alche esp erienza?”

Z.: “ La p rima volta che ho YLVWR le m ani in VRJQR erano verd i. Qu esta è stata la p rim a esp erienza.” I.: “ Esistono altre d im ensioni oltre qu ella in cu i viviam o? Le hai sp erim entate? Second o te, p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” Z.: “ Esistono sicu ram ente. Sono accessibili a chi riesce a sp ostare il SXQWR GL DVVHPEODJJLR. Dip end e d al livello d i energia.” I.: “ Com e hai iniziato a p raticare i p assi magici?” Z.: “ Mi hanno contattato p erché stavo facend o u na tesi su Castaned a; mi p rop osero d i m ettere insiem e u n gru p p o. N on ho cercato niente , è tu tto arrivato d a fu ori.” I.: “ H ai segu ito d ei sem inari organizzati d a ClearGreen? Perché tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su lla p artecip azione ai sem inari?”

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Z.: “ SĂŹ. L’enfasi c’ è p erchĂŠ qu and o tu vai lĂŹ, il SXQWR GL DVVHPEODJJLR va d ove è il loro. Sei lĂŹ, fai i p assi, sei felice.â€? I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferm e, cose che p rim a avevi ignorato?â€? Z.: “ N o, non m i va nem m eno d i leggerli.â€? I.: “ Pu oi aiu tarm i a ricostru ire la storia d i TensegritĂ nel nostro Paese? O alm eno la storia d el tu o gru p p o?â€? Z.: “ Si, ma sarebbe trop p o lu ngo p arlarne ora.â€? I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre societĂ verso lo sciamanesimo?â€? Z.: “ E’ u na m od a, la N ew Age. Penso che qu esto rientri nel WRQDO d el tem p o. Ci sono m olte p ersone che si sono ap erte. Si era p arlato d i Era d ell’Acqu ario. Personalm ente la sento com e u na m od a, è d iventato u n grosso bu siness che ha sp ostato l’attenzione su gli asp etti esteriori‌ qu esti che p red icano non hanno l’energia p er sostenere qu ello che d icono.â€? I.: “ Cos’ è, p er te, sciam anism o?â€? Z.: “ Per m e u no sciam ano è u no che è cap ace d i and are e venire d a u n m ond o all’altro.â€? I.: “ Conosci altre op ere d i au tori d el m ond o mod erno che narrano d el loro incontro con sciam ani?â€? Z.: “ C’ era Jeanne Favret – Saad a, u n’antrop ologa che aveva fatto u na ricerca su lla gu arigione nel su d d ella Francia p er u na cu riositĂ intellettu ale e teorica ed è d iventata u na gu aritrice a su a volta 270. N on si p u ò fare altrim enti! O tocchi con m ano o non p u oi cap ire. Don Ju an d iceva: - N on si p u ò p arlare d i p otere se chi ti ascolta non ha il p otere d i ascoltarti -. Qu esto d iceva d on Ju an a Castaned a, p er cu i d i p otere non si p u ò p arlare. Inoltre ho letto ‘La via d el Wyrd ’ , d i Brian Bates 271. Ci sono p ochissim e d ifferenze con Castaned a. Con la caratteristica d i essere d iventati d iscep oli a loro volta, solo qu esti d u e. C’è p oi Mam ani272.â€? 270 Favret-Saad a, J., /HV PRWV OD PRUW OHV VRUWV, Gallimard , Paris, 1977 (rĂŠĂŠd . coll. Folio Essais, 1985) ; FavretSaad a, J.; Contreras, J., &RUSV SRXU &RUSV (QTXrWH VXU OD 6RUFHOOHULH GDQV GH %RFDJH, Gallim ard , 1981. Favret-Saad a (Jeanne) : etnologa francese d ' origine tu nisina, m aestra d i ricerca al CN RS, p rincip almente conosciu ta p er il su o eccellente /HV PRWV /D PRUW OHV VRUWV , d escrive la su a ricerca su lla stregoneria nel Bocage d ell' Ovest. Ella d im ostra, con grand e finezza d ' osservazione, il meccanismo d ella stregoneria, che associa con legami sottili colu i che stregonizza, la vittim a e chi la circond a e colu i che cerca d i liberarla m agicam ente. 271 Brian Bates, /D YLD GHO :\UG , coll. Saggi Stranieri Rizzoli, Milano, 1988, trad . B. Lotti. 272 H ernani H u arache Mam ani, 1HJOL RFFKL GHOOR VFLDPDno , ed .ni Piem m e, 1998 ; id em , /D SURIH]LD GHOOD FXUDQGHUD , ed . Piem m e, 2001. H .H. Mam ani è u no sciam ano p eru viano che ha riscop erto il sentiero d ella trad izione d op o aver vissu to l’esp erienza d ello srad icamento e d ell’ alienazione d ella metrop oli e d ella vita

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I.: “ 9HGHUH è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che nelle nostre società si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i?” Z.: “ Pu ò essere d ivertente, com e faceva Castaned a che p raticava i QRQ IDUH d ella lettu ra e d ei libri, p er esemp io qu and o and ava a d orm ire.” I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche? Inoltre, p ensi che la visione p rop osta d a Castaned a p ossa entrare a far p arte d ella cu ltu ra d ella società in cu i viviamo?” Z.: “ Si. La società attu ale è fatta d i tante cose, p erché è vero che c’è u na cu ltu ra d om inante e c’è p oi la cu ltu ra su balterna… e c’è qu alcosa d i serp eggiante … “ I.: “ E’ second o te p ossibile, oggi, nel com p lesso e veloce mond o contemp oraneo, p ercorrere ‘VWUDGH FRQ XQ FXRUH’?” Z.: “ Penso p u rtrop p o che qu esta cosa non fa p iù p arte d el WRQDO d el nostro temp o. Presu p p one p rovare u n tip o d i affetto che, così come sono ad esso, gli esseri u m ani non sanno p rovare. E’ m olto d u ra tornare d a u n sem inario con u n p o’ d i m om entanea consap evolezza in p iù ed accorgersi che chi ti circond a qu otid ianam ente in realtà p ensa p rim a d i tu tto a sé stesso. ” I.: “ Molti individui appartenenti alle nostre società passano attraverso una varietà di esperienze, tanto che qualcuno li ha definiti nomadi spirituali. Ti senti vicina a questa definizione? Cosa pensi di questo tipo di esperienza?” Z.: “ N on m i sento “ nom ad e sp iritu ale” . Forse è u na ricerca anche qu esta, u n bisogno d i risp oste, p erò alla fine u no d eve d ecid ere. Don Ju an lo d iceva, le strad e sono tu tte u gu ali, non p ortano d a nessu na p arte.”

int. n.° 4

Clara è u na p raticante d i Roma.

I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a?” C.: “ Dai libri”

u rbana. Second o la trad izione and ina il p ianeta sta vivend o u na fase d i crisi e d i cam biam ento rad icale; qu esto mu tam ento viene chiam ato in lingu a THFKXD 3DFKD FXWLT, e p orterà al risveglio d i molte p otenzialità latenti nell’ essere u m ano.

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I.: “ Qu ali op ere hai letto? In qu ale ord ine?” C.: “ Tu tte, com inciand o d alle p rime e p oi in ord ine, a segu ire” I.: “ Qu ali m otivi ti hanno sp into a leggere e qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” C.: “ E’ stato u n entrare in u n m ond o d iverso, e non riu scivo p iù a smettere” I.: “ Che effetto ti ha fatto la p rima lettu ra d i Castaned a?” C.: “ N on l’ ho cap ita, era talm ente lontano d alla m ia vita, m i intrigava, m i affascinava” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale,

cioè i testi and rebbero letti in u na certa

sequ enza ?” C.: “ N o” I.: “ Preferisci alcu ni testi in p articolare?” C.: “ Si, alcu ni, “ L’arte d i sognare” , “ Il d ono d ell’Aqu ila” , l’u ltim o ( “ Il lato attivo d ell’ Infinito” ). Second o m e è la su m m a” I.: “ Cosa d istingu e i libri d i Castaned a d a altri racconti d i incontro con m aestri?” C.: “ Sono totalm ente d iversi. C’è u n p rend erti e farti entrare nella su a realtà e c’è u n d ivenire, tu p artecip i al p rocesso, entri in p rofond ità” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché?” C.: “ Don Ju an, u n grosso fascino p er La Gord a, e Silvio Manu el” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” C.: “ N on m e lo sono p osto, sono entrata e basta” I.: “ Il ‘gu erriero’. H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’ insiem e d i qu esto m od o d i stare al mond o ? La tu a vita è m igliorata? In cosa?” C.: “ Tento d i farlo ogni giorno, è la m ia lotta”

I.: Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, m a d elle righe scritte?” C.: “ N o”

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I.: “ Il gu erriero non ha ego, la società in cu i viviamo si basa su l cu lto d ella p ersonalità. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” C.: “ Un sentim ento d i scissione” I.: Parliam o d el ‘ved ere’ . Ti and rebbe d i raccontarmi qu alche esp erienza?” C.: “ Cred o che qu ello che io interp reto com e ved ere m i sia cap itato m olto raram ente in sogno. ‘Ved ere’ in qu el sogno era p ercep ire la mia casa d a u n altro p u nto d i vista, com e se fosse in u n’ altra realtà, d iversa” I.: “ Il tu o ‘sognare’ è sp orad ico, frequ ente o sei u na sognatrice?” C.: “ Sogno m olto p oco, sop rattu tto d op o che ho iniziato tensegrità (rid e). Per essere p iù sp ecifici, sogno m olto anche ad esso, ma u n certo tip o d i sogni è molto raro.” I.: “ Esistono altre d im ensioni oltre qu ella in cu i viviamo? Le hai sp erim entate? Second o te p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” C.: “ Second o m e esistono. Cred o qu alche volta d i esserci arrivata molto vicino, forse l’ho anche toccata, m a non ho energia su fficiente a com p rend ere o a fissare. Rim ane p erò tu tto nell’ ambito d el ‘non so’ , d i essere com e u n bam bino che non sa” I.: “ Com e hai iniziato a p raticare?” C.: H o com inciato freneticam ente su Internet, Castaned a, tu tto qu ello che c’era, ho trovato l’ ind icazione d el gru p p o d i Rom a.” I.: “ Cosa ti ha sp into, se hai iniziato d ai libri, a p assare d a u n coinvolgimento letterario ai p assi m agici?” C.: “ Qu and o leggevo Castaned a, nonostante fossi incred ibilm ente coinvolta e affascinata, sentivo che mancava u n anello, il p assaggio d all’elaborazione alla p ratica, alla

realizzazione, e i p assi p er me p otevano essere l’anello mancante. “ I.: “ H ai segu ito d ei sem inari? Perché tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su i sem inari?”

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C.: “ Si, ho segu ito seminari. Qu ello che cambia è il livello energetico, è u no sp ostam ento su u n altro p iano. Va sp erim entato. Gli istru ttori sono stati a contatto con loro ( gli stregoni ) p er m olto tem p o ed hanno u n im p rinting energetico p articolare che va sentito. “ I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferm e, cose che p rim a avevi ignorato?” C.: “ Si, d iciam o che mi ha fatto venire voglia d i tornare su i libri, ha cambiato il p u nto d i vista e ho p otu to leggere i libri ad u n altro livello… singoli ep isod i, p iù che altro.” I.: “ Pu oi aiu tarm i a ricostru ire la storia d i tensegrità nel nostro Paese? O almeno la storia d el tu o gru p p o?” C.: “ Si, ti p osso p arlare d egli u ltimi d u e anni. C’è stato u n avvicend amento d i p ersone, p oi com e storia non c’è m olto d a d ire, la tensegrità e i gru p p i segu ono u na corrente energetica, u n continu o cambiam ento, p er cu i ci sono m om enti alterni d i stanchezza o vitalità.” I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre società verso lo sciam anesim o?” C.: “ Fa p arte, forse, d i u n’ap ertu ra verso il m istero” I.: “ Cos’ è p er te ‘sciamanismo’?” C.: “ E’ u na via d i u nione d ell’essere, d ell’ind ivid u o con l’ u niversale.” I.: “ Conosci altre op ere d i au tori d el mond o m od erno che narrano d el loro incontro con sciam ani?” C.: “ Si, M. Eliad e, anche se è u n saggio, ed altre cose.” I.: “ ‘ Ved ere’ è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che nelle nostre società si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i?” C.: “ Un senso d i eu foria ( rid e) qu and o riesco a ved ere che le d u e cose non si soffocano a vicend a.”

240


I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche? Inoltre, p ensi che la visione p rop osta d a Castaned a

p ossa

entrare a far p arte d ella cu ltu ra d ella società in cu i viviamo?” C.: “ Forse no, ved o che qu esta cosa… è come se non avessim o scelta, anche se ci op p oniam o ci si arriverà, è l’ u nica m aniera d i salvezza.” I.: “ E’ second o te p ossibile oggi, nel comp lesso e veloce m ond o contem p oraneo, p ercorrere ‘ strad e con u n cu ore’ ?” C.: “ E’ u n m ond o d ifficile, m a u n’ intento inflessibile lo p u ò realizzare.” I.: “ Che cosa p ensi d el N ew Age?” C.: “ Penso

che

sia

u na

stru m entalizzazione

p azzesca, u n’ u lteriore

velo

su lla

consap evolezza” I.: “ Molti ind ivid u i ap p artenenti alle nostre società p assano attraverso u na varietà d i esp erienze, tanto che qu alcu no li ha d efiniti ‘nomad i sp iritu ali’. Ti senti vicina a qu esta d efinzione? Cosa p ensi d i qu esto tip o d i esp erienza?” C.: “ Penso che sia estrem amente connatu rato all’ essere d i oggi, u n riflesso d ella nostra testa.”

Int. n.° 5

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R. è u na giovane d onna d el N ord Italia trasferitasi a Roma.

I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a?” R.: “ Leggend o” I.: “ Qu ali op ere hai letto? In qu ale ord ine?” R.: “ N on c’è u n ord ine. Da giovane qu elli vecchi e p oi l’Arte d i Sognare e p oi i libri d elle streghe p iù i libri con le interviste. In realtà leggo a p ezzi. E’ u n p o’ come se fossero vivi e ci interagisco.” I.: “ Qu ali m otivi ti hanno sp into a leggere e qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” R.: “ All’ inizio non avevo asp ettative. Leggevo e non cap ivo.” I.: “ Che effetto ti ha fatto la p rima lettu ra d i Castaned a?” R.: “ Qu alcu no che m i raccontava cose incred ibili !” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale, cioè i testi and rebbero letti in u na certa sequ enza?” R.: “ N o” I.: “ Preferisci alcu ni testi in p articolare?” R.: “ Preferisco alcu ne frasi, a second a d ei mom enti. A volte ti p arla d i p iù u na p arte d ell’ op era, a volte u n’altra.” I.: “ Cosa d istingu e i libri d i Castaned a d a altri racconti d i incontro con Maestri?” R.: “ Second o me sono interattivi. Si negano, si ap rono.” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché?” R.: “ Don Ju an, ovviam ente, ad oro la su a ironia, il su o sorriso.” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” R.: “ Veram ente non m i sono m ai p osta il p roblem a.” I.: “ Il ‘gu erriero’. H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’insieme d i qu esto m od o d i stare al mond o? La tu a vita è m igliorata? In cosa?” R.: “ Si, è entrato; mi ha migliorato; si, hai u n altro p u nto d i vista su lla vita se p ensi che p u oi u sare qu ello che arriva invece d i su birlo.” I.: “ Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, m a d elle righe scritte?” 242


R.: “ E’ d ifficile, il fatto d i non avere u n esemp io è u n’ ap ertu ra.” I.: “ Il gu erriero non ha ego, la società in cu i viviam o si basa su l cu lto d ella p ersonalità. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” R.: “ N essu no in p articolare” I.: “ Parliam o d el ‘ved ere’. Ti and rebbe d i raccontarmi qu alche esp erienza?” R.: “ E’ ved ere tu tto qu ello che arriva in termini d i energia d u rante le interazioni, in term ini d i d inam iche d i energia, d i d ialogo; p erò d ecid iam o d i segu ire u na strad a nonostante il d ialogo (?)” I.: “ Il tu o ‘sognare’ è sp orad ico, frequ ente o sei u na sognatrice?” R.: “ Il ‘sognare’ sta tornand o ora. N el p assato è stato legato ad u n lu ogo, and avo lì e sognavo. Era la casa d ei m iei nonni.” I.: “ Esistono altre d imensioni oltre qu ella in cu i viviam o? Le hai sp erim entate? Second o te, p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” R.: “ Penso d i si, d irlo vu ol d ire già sp ostare il p rop rio p u nto d i u nione.” I.: “ Com e hai iniziato a p raticare?” R.: “ H o iniziato con il gru p p o d i Rom a “ I.: “ Cosa ti ha sp into, se hai iniziato d ai libri, a p assare d a u n coinvolgim ento letterario ai p assi m agici? “ R.: “ E’ su ccesso. “ I.: “ H ai segu ito d ei sem inari? Perché tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su i sem inari? “ R.: “ H o segu ito d ei sem inari e p enso che forse c’è tanta enfasi p erché c’ è il cu lmine d ell’ intento d i tu tti i gru p p i d i p ratica. “ I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferme, cose che p rim a avevi ignorato? “ R.: “ La p ratica au m enta silenzio e consap evolezza, e qu ind i cam bia il p u nto d i vista.” I.: “ Pu oi aiu tarmi a ricostru ire la storia d i tensegrità nel nostro Paese o alm eno la storia d el tu o gru p p o? “ R.: “ N o, non conosco la storia d el m io gru p p o. “ I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre società verso lo sciam anism o? “ R.: “ La p ossibilità d i u scire d alla nostra gabbia d i esseri m ortali “ I.: “ Cos’è, p er te, ‘sciam anism o’ ? “ R.: “ Sp egnere il d ialogo “ 243


I.: “ Conosci altre op ere d i au tori d el m ond o m od erno che narrano d el loro incontro con sciam ani? “ R.: “ N o “ I.: “ ‘Ved ere’ è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che nelle nostre società si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i ? “ R.: “ N iente. Sono d u e p arad igmi, e u no d à valore all’ altro. “ I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche? Inoltre, p ensi che la visione p rop osta d a Castaned a p ossa entrare a far p arte d ella cu ltu ra d ella società in cu i viviamo? “ R.: “ Qu alcu no ha iniziato. Qu esto non significa che ad u n livello p iù am p io siamo p ronti. “ I.: “ E’ second o te p ossibile, oggi, nel com p lesso e veloce m ond o contem p oraneo, p ercorrere ‘strad e con u n cu ore’ ?” R.: “ Si “ I.: “ Cosa p ensi d el ‘N ew Age’ ? “ R.: “ N o, non ha a che fare con me. “ I.: “ Molti ind ivid u i ap p artenenti alle nostre società p assano attraverso u na varietà d i esp erienze tanto che qu alcu no li ha d efiniti ‘nom ad i sp iritu ali’. Ti senti vicina a qu esta d efinizione? Cosa p ensi d i qu esto tip o d i esp erienza? “ R.: “ Il p u nto è d iventare consap evoli, qu ind i … “

int. n.° 6

244


Stefano è un giovane uomo del Nord che si è trasferito da poco nella capitale. La sua grande passione è il teatro, che spera di trasformare nel lavoro di domani. Stefano sta raccogliendo il materiale a disposizione su Internet sui passi magici per renderlo disponibile a chiunque sulla Rete.

I.: “ Com e hai conosciu to Castaned a?” S.: “ Dal libro “ L’arte d i sognare” . In p reced enza sì, ne avevo sentito p arlare, ma in qu el m omento p articolare m i interessavo ai sogni ed il libro mi ha attratto p er qu esto motivo. Castaned a rientrava in u na conoscenza generica come au tore fam oso.” I.: “ Qu ali op ere hai letto? In qu ale ord ine?” S.: “ N on ho letto i p rimi tre libri ( “ A scu ola d allo stregone” ; “ Una realtà sep arata” ; “ Viaggio ad Ixtlan” ) e “ La ru ota d el tem p o” . Gli altri li ho letti non ricord o in che ord ine … d ai p iù recenti ai p iù vecchi fino ad arrivare a “ Il lato attivo d ell’Infinito” .” I.: “ Qu ali m otivi ti hanno sp into a leggere e qu ali asp ettative p rovavi nei confronti d i qu ella lettu ra?” S.: “ Te l’ho d etto, all’ inizio la cu riosità su lle tecniche d el sogno, d u rante la lettu ra ho p oi trovato u n riscontro con alcu ne cose che mi erano già su ccesse nei sogni. Castaned a è il p rim o che m i ha d escritto O·HPLVVDULR GHO VRJQR, cioè qu esta voce d isincarnata che avevo sentito d u rante u n sogno.Qu ind i l’interesse è nato su lla base d i u na cosa molto concreta. Lu i ( Castaned a) d iceva che le cose bisogna sp erim entarle, p iu ttosto che cred erle.” I.: “ Ind ivid u i u n p ercorso p referenziale, cioè i testi and rebbero letti second o te in u na certa sequ enza?” S.: “ Gli u ltim i sono m olto p iù consap evoli. All’inizio lu i ( Castaned a) è nella nebbia, e solo su ccessivam ente si sp iega m olti interrogativi. Il tip o d i scrittu ra è d iverso, è qu estione d i consap evolezza. All’ inizio ci sono cose che non sa sp iegarsi, la confu sione con la Gord a eccetera ( sono gli ep isod i d escritti ne “ Il second o anello d el p otere” e ne “ Il d ono d ell’ Aqu ila” ). E’ d a “ L’arte d i sognare” che è cam biata la scrittu ra … o forse è cam biata la trad u zione !” 273 I.: “ Preferisci alcu ni testi in p articolare?”

273Ecco

u na lista d ei trad u ttori. Francesca Band el Dragone ha trad otto p er la BUR : “ Il d ono d ell’ aqu ila” ; “ Il fu oco d al p rofond o” ; “ Il p otere d el silenzio” e “ L’arte d i sognare” . “ L’isola d el Tonal” è stato trad otto p er la BUR d al mitologo Fu rio Jesi. Pier Francesco Paolini ha trad otto “ Il second o anello d el p otere” p er la BUR. Maria Barbara Piccioli ha trad otto “ La ru ota d el tem p o” e, in collaborazione con Alessand ra De Vizzi, “ Il lato attivo d ell’ Infinito” p er le ed izioni BUR.

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S.: “ “ L’arte d i sognare” e “ Il lato attivo d ell’ Infinito” ; p oi c’è “ Tensegrità” , che è u n p o’ d iverso.” I.: “ Cosa d istingu e i libri d i Castaned a d a altri racconti d i incontro con Maestri?” S.: “ Le altre op ere sono p iù astratte.” I.: “ Qu ale p ersonaggio ti ha affascinato d i p iù ? Perché?” S.: “ Don Ju an; Ju lian, p erché era u n attore ( Stefano lavora nel teatro ); Silvio Manu el, p erché è il p iù sfu ggente d i tu tti; qu elle d u e ind iane enormi che lo fanno p assare tra d i loro, ti ricord i?274” I.: “ Qu anto d i letterario e qu anto d i reale c’ è nei p ersonaggi d ei racconti?” S.: “ O tu tto o niente. O sono tu tti d i p u ra invenzione, e allora lu i si è inventato tu tto, o niente è invenzione. Pare che Jod orow ski, il regista cileno che ha scritto “ Psicom agia” , d icesse che Castaned a p arlava d i Don Ju an in p rivato com e d i u na p ersona reale.” I.: “ Parliamo d el JXHUULHUR. H ai fatto entrare nella tu a vita u na p arte o l’insiem e d i qu esto m od o d i stare al mond o? La tu a vita è m igliorata? In cosa?” S.: “ Sì, la mia vita è m igliorata. Una d elle cose p rincip ali è d iventare ind ip end enti, la ricerca d ella libertà è ciò che conta, non le gerarchie, i d ogmi, le religioni ma la ricerca d ell’ energia. La cosa p iù im p ortante è cap ire che conqu istarsi p ezzi d i energia è conqu istarsi la libertà. Un’altra cosa im p ortante d i qu esto m od o d i vita è p agare i p rop ri

274 Ecco il p asso in cu i è contenu to l’ep isod io a cu i si riferisce Stefano, contenu to ne “ Il d ono d ell’ Aqu ila” : “ La su a interp retazione fu che p er me sarebbe stato p ericolosissim o richiam are l’ altru i attenzione, e conclu se che il mio d oveva essere u n mond o d i grand e semp licità e cand ore – i ritu ali elaborati e p om p osi non m i si confacevano. Tu ttavia amm ise che s’ imp oneva u n m inimo d ’ osservanza d ei mod elli ritu alistici qu and o avrei conosciu to i su oi gu errieri. Dovevo iniziare ad avvicinarli d a su d , p oiché è qu ella la d irezione segu ita d al p otere nel su o flu sso incessante. La forza vitale scorre verso d i noi d a su d , e ci lascia scorrend o verso nord . Disse che l’u nico accesso al m ond o d i u n N agu al era situ ato a su d , e che la p orta era formata d a d u e gu erriere che m i avrebbero accolto e m i avrebbero lasciato p assare, se l’avessero d eciso. Mi cond u sse in u na città d el Messico centrale, in u na casa d i camp agna. Mentre ci avvicinavam o a p ied i p rovenend o d a su d , vid i d u e ind ie massicce ritte l’u na d i fronte all’ altra, d istanti circa u n metro tra loro. Erano a d ieci o d od ici m etri d al p ortone, in u na zona in cu i il terreno era d u ro e com p atto. Le d u e d onne erano straord inariam ente forti e m u scolose. Entram be avevano cap elli lu nghi e neri come l’ ebano avvolti in u n’u nica e grossa treccia. Sem bravano sorelle. Avevano p iù o m eno la stessa altezza e lo stesso p eso – second o me, d ovevano essere alte all’ incirca u n m etro e sessanta, e p esare settanta chili. Una era scu rissim a d i p elle, qu asi negra, l’altra m olto p iù chiara. Erano vestite nel tip ico costu me ind io d el Messico centrale – abito lu ngo e am p io, scialle, sand ali fatti a m ano. Don Ju an m i fece ferm are a u n metro d a loro. Si volse verso la d onna su lla sinistra e si m ise d i fronte a lei. Disse che si chiam ava Cecilia e che era u na VRJQDWULFH. Poi si girò d i colp o, senza d arm i tem p o d i d ire nu lla e m i mise d i fronte alla d onna p iù scu ra, alla nostra d estra. Disse che si chiam ava Delia ed era u na FDFFLDWULFH. Le d onne m i fecero u n cenno con il cap o. N on sorrisero, né si mossero p er stringerm i la m ano, o p er fare alcu n gesto d i benvenu to. Don Ju an p assò fra d i loro, com e se fossero d u e colonne ind icanti u na p orta. Fece u n p aio d i p assi, p oi si girò qu asi in attesa che le d onne m i invitassero a entrare. Le d onne m i fissarono con calma p er u n p o’ . Poi Cecilia m i invitò ad entrare, com e se fossi su lla soglia d i u na p orta vera.” p p . 190 – 191.

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d ebiti, con gli altri, con il p assato, p er me che tend o ad essere avaro è im p ortante. N on è facile, è u na lotta continu a.” I.: “ Trovi d ifficoltà a segu ire u n sentiero d i cu i non p ossied i u n esem p io vivente, m a d elle righe scritte?” S.: “ N o. N on avere il maestro non è u n p roblema fond am entale.” I.: “ Il gu erriero non ha ego, la società in cu i viviam o si basa su l cu lto d ella p ersonalità. Qu ale sentim ento ti genera qu esta contrad d izione?” S.: “ E’ u n bel casino. Tu tto qu a. N on è im p ossibile, ma… : “ Su rrend er you r ego, be free, be free” … si, il senso d i qu ella canzone d ei Qu een è esattam ente qu ello. Qu ella è la sfid a.” I.: “ Parliam o d el YHGHUH. Ti and rebbe d i raccontarm i qu alche esp erienza che hai avu to?” S.: “ Per qu anto mi rigu ard a sono sensazioni d ell’energia in cu i non sono coinvolti gli occhi. Per esem p io con H . Lee la sento p rop rio ( H . Lee è stato m aestro d i Ku ng-Fu d i Castaned a; attu alm ente cond u ce attività terap eu tiche e seminariali d i ind u zione d ell’ energia in America ed Eu rop a ). Sento calore alle m ani etc.” I.: “ Il tu o VRJQDUH è sp orad ico, frequ ente o sei u n VRJQDWRUH?” S.: “ E’ sp orad ico, sop rattu tto p erché sono stressato… qu and o sono tranqu illo è p iù frequ ente.” I.: “ Second o te, esistono altre d imensioni oltre qu ella in cu i viviamo? Le hai sp erim entate? Second o te, p otrebbero essere accessibili a chiu nqu e?” S.: “ Boh?! N on le ho sp erim entate. Ci sono i sogni, che m agari ti d anno d ei m ond i u n p o’ d iversi, p erò è p oco.” I.: “ Com e hai iniziato a p raticare la Tensegrità?” S.: “ Con la p rima vid eocassetta” . I.: “ H ai segu ito sem inari? Perché tanta enfasi d a p arte d ei p raticanti su i sem inari?” S.: “ N o, non ne ho segu iti. Cred o che i sem inari siano im p ortanti p er il d iscorso d ella PDVVD XPDQD , trecento-qu attrocento p ersone energeticamente connesse nel com p ito d i au mentare il p rop rio livello d i consap evolezza è qu alcosa che non si trova altrove. Sp end ere d u e milioni p er d u e giorni m i sem bra eccessivo. Anche p erché cred o che, non avend o ancora fatto le cose p iù sem p lici, non p otrei p oi ricord arm i i m ovimenti comp lessi che si fanno lì.” I.: “ L’esecu zione d ei p assi ha influ ito su l tu o m od o d i leggere i libri? H ai trovato conferm e, cose che p rim a avevi ignorato?” 247


S.: “ N o, nel senso che i p assi sono qu alcosa d i finale risp etto ai libri. All’ inizio lu i (Castaned a) esegu iva i p assi senza consap evolezza, p er cu i nei p rim i libri non ne p arla p rop rio. Qu ello che hanno cambiato in me è la p ercezione d iretta d ell’energia.” I.: “ Cosa p ensi d el d iffu so interesse p resente nelle nostre società verso lo sciamanesimo?” S.: “ Si ved e che ci sarà qu alcosa d i vero!” I.: “ Cos’ è, p er te, lo sciamanismo?” S.: “ Per me è esattam ente Castaned a, il qu ale ha avu to il tem p o e la costanza p er p rop orre u n sistem a. Per esem p io, ho letto u n altro libro, su llo sciamanism o celtico, che d ava consigli su ll’ anim ale gu id a, p erò non l’ho mai segu ito. Era u n’ ed izione d e “ Il Pu nto d i Incontro” , p erò non m i ha m ai colp ito.” I.: “ 9HGHUH è u n m od o d i conoscere lontano d a ciò che, nelle nostre società, si intend e p er conoscenza. Cosa p rovi a vivere tra d u e p arad igm i?” S.: “ La realtà è che qu esti d u e p arad igmi non sono lontani. C’è u n p asso in cu i lu i ( Castaned a ) d ice che ved e contem p oraneam ente u ova lu minose e p ersone. Sp esso ci si d im entica che ci sono p iù cose in ciò che ci circond a e sem p lifichiam o. Vivere second o l’ energia è così lontano d al vivere second o il bu on senso.!” I.: “ Cred i che l’attu ale società sia p rep arata o d isp osta ad accettare al su o interno com p onenti sciam aniche? Pensi che la visione p rop osta d a Castaned a p ossa entrare a far p arte d ella cu ltu ra d ella società in cu i viviamo?” S.: “ N on lo so. Sono cose u n p o’ elitarie, rigu ard ano p ersone che hanno la cap acità d i leggere, d i viaggiare.Potrebbero essere p er tu tti, m a p er il m om ento è u n p o’ d ifficile.” I.: “ E’ second o te p ossibile oggi, nel veloce e com p licato mond o contem p oraneo, vivere p ercorrend o “ strad e con u n cu ore” ?” S.: “ Forse è l’ u nica vera alternativa, se no finisci nel vortice.” I.: “ Ancora d u e d omand e. Cosa p ensi d el m ovim ento 1HZ $JH?” S.: “ N on lo conosco. Per esem p io nella “ Profezia d i Celestino” ci sono cose che sono p resenti in Castaned a, p erò ad u n certo livello d i astrazione le cose coincid ono. Lo stesso Cristo aveva u n LQWHQWR d a p au ra!” I.: “ Molti ind ivid u i ap p artenenti alle nostre società p assano attraverso u na varietà d i esp erienze, tanto che qu alcu no li ha d efiniti “ nom ad i sp iritu ali” . Ti senti vicino a qu esta d efinizione? Cosa p ensi d i qu esto tip o d i esp erienza?”

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S.: “ N om ad e … m i d a l’id ea d i u no che sp izzica u n p o’ d i qu a e u n p o’ d i là… non m i sento u n nomad e, mi sento u n esp loratore.”

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