Ritiro santi 2011

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30 ottobre - 1 novembre 2011 Auronzo di Cadore 1


XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO SECONDI VESPRI V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. Inno O Trinità beata, luce, sapienza, amore, vesti del tuo splendore il giorno che declina. Te lodiamo al mattino, te nel vespro imploriamo, te canteremo unanimi nel giorno che non muore. Amen. 1^ Antifona Dio ha detto a Cristo Signore: Siedi alla mia destra, alleluia. SALMO 109, 1-5. 7 Il Messia, re e sacerdote Bisogna che egli regni finché non abbia posto tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi (1 Cor 15, 25) 2

Oracolo del Signore al mio Signore: * «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici * a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: * «Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza * tra santi splendori; dal seno dell’aurora, * come rugiada, io ti ho generato». Il Signore ha giurato e non si pente: * «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek». Il Signore è alla tua destra, * annienterà i re nel giorno della sua ira. Lungo il cammino si disseta al torrente * e solleva alta la testa. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen.


1^ Antifona Dio ha detto a Cristo Signore: Siedi alla mia destra, alleluia. 2^ Antifona Celebriamo il ricordo dei tuoi prodigi, e ti rendiamo grazie, Signore. SALMO 110 Grandi le opere del Signore Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente (Ap 15, 3). Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, * nel consesso dei giusti e nell’assemblea. Grandi sono le opere del Signore, * le contemplino coloro che le amano. Le sue opere sono splendore di bellezza, * la sua giustizia dura per sempre. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: * pietà e tenerezza è il Signore. Egli dà il cibo a chi lo teme, * si ricorda sempre della sua alleanza.

za delle sue opere, * gli diede l’eredità delle genti. Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, * stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, * eseguiti con fedeltà e rettitudine. Mandò a liberare il suo popolo, * stabilì la sua alleanza per sempre. Santo e terribile il suo nome. * Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; * la lode del Signore è senza fine. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Celebriamo il ricordo dei tuoi prodigi, e ti rendiamo grazie, Signore.

Mostrò al suo popolo la poten3


3^ Antifona Dio regna: a lui la gloria, alleluia, alleluia.

3^ Antifona Dio regna: a lui la gloria, alleluia, alleluia.

CANTICO Ap 19, 1-7 Le nozze dell’Agnello Alleluia Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; * veri e giusti sono i suoi giudizi.

“Grazie mille”, Max Pezzali

Alleluia Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, * voi che lo temete, piccoli e grandi. Alleluia Ha preso possesso del suo regno il Signore, * il nostro Dio, l’Onnipotente. Alleluia Rallegriamoci ed esultiamo, * rendiamo a lui gloria. Alleluia Sono giunte le nozze dell’Agnello; * la sua sposa è pronta. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 4

Quando si vedono le montagne che non c’è foschia quando le vacanze iniziano e quando poi torno a casa mia quando mi alzo e sento che ci sono quando sfreghi il naso contro il mio quando mi respiri vicino sento che sento che Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo che sto vivendo Grazie Mille Quando si giocano le coppe in tele il mercoledì quando sento un pezzo splendido che mai pensavo bello così quando il cane mi vuol salutare quando vedo i miei sorridere quando ho l’entusiasmo di fare sento che sento che Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo che sto vivendo Grazie Mille Quando un microfono non lo vorrei abbandonare mai quando i miei amici


prendono un’accoppiata secca alla SNAI quando il mondo mi sembra migliore anche solo per un attimo quando so che ce la posso fare sento che sento che Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo che sto vivendo Grazie Mille Per ogni istante, ogni giorno, ogni attimo che mi è stato dato Grazie Mille Grazie Mille Grazie Mille Grazie Mille

mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili;

Antifona al Magnificat Uno solo è il vostro maestro, quello del cielo: Cristo Signore.

ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Lc 1, 46-55) Esultanza dell’anima nel Signore

Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia,

L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni

Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. 5


Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona al Magnificat Uno solo è il vostro maestro, quello del cielo: Cristo Signore. Intercessioni Dio ha creato e redento il mondo e sempre lo rinnova con l’azione del suo Spirito. Uniti in fraterna esultanza invochiamo la sua paterna misericordia: Rinnova, o Dio, i prodigi del tuo amore. Ti rendiamo grazie, Signore, perché riveli la tua potenza nella creazione, - e manifesti la tua provvidenza nella storia dell’umanità. Nel nome del tuo Figlio, vincitore della morte e principe della pace, - liberaci dal dubbio e dall’angoscia, perché ti serviamo sempre nella letizia e nell’amore.

miseri, libera i prigionieri, nutri gli affamati, rafforza i deboli, - fa’ risplendere in tutti la vittoria della croce. Tu, che hai glorificato il tuo Figlio dopo l’umiliazione della morte e della sepoltura, - fa’ che i defunti giungano con lui allo splendore della vita eterna. Padre nostro. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Assisti tutti coloro che amano la giustizia, - perché cooperino lealmente a edificare il mondo nella pace.

Orazione Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che camminiamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore.

Soccorri gli oppressi, consola i

Il Signore ci benedica, ci pre-

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servi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. ---------------------------------III SETTIMANA DEL SALTERIO DEL T. O. - LUNEDÌ LODI MATTUTINE V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. Inno O sole di giustizia, Verbo del Dio vivente, irradia sulla Chiesa la tua luce immortale.

Beato chi abita la tua casa, o Signore! SALMO 83 Desiderio del tempio del Signore Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura (Eb 13, 14). Quanto sono amabili le tue dimore, * Signore degli eserciti! L›anima mia languisce * e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne * esultano nel Dio vivente. Anche il passero trova la casa, * la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, * mio re e mio Dio.

Per te veniamo al Padre, fonte del primo amore, Padre d’immensa grazia e di perenne gloria.

Beato chi abita la tua casa: * sempre canta le tue lodi! Beato chi trova in te la sua forza * e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Lieto trascorra il giorno in umiltà e fervore; la luce della fede non conosca tramonto.

Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, * anche la prima pioggia l›ammanta di benedizioni.

Sia Cristo il nostro cibo, sia Cristo l’acqua viva: in lui gustiamo sobrii l’ebbrezza dello Spirito. Amen.

Cresce lungo il cammino il suo vigore, * finché compare davanti a Dio in Sion.

1^ Antifona

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la

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mia preghiera, * porgi l›orecchio, Dio di Giacobbe. Vedi, Dio, nostro scudo, * guarda il volto del tuo consacrato.

sarà elevato sulla cima dei monti, e sarà più alto dei colli; * ad esso affluiranno tutte le genti.

Per me un giorno nei tuoi atri * è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio * è meglio che abitare nelle tende degli empi.

Verranno molti popoli e diranno: † «Venite, saliamo sul monte del Signore, * al tempio del Dio di Giacobbe,

Poiché sole e scudo è il Signore Dio; † il Signore concede grazia e gloria, * non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine. Signore degli eserciti, * beato l›uomo che in te confida. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen . 1^ Antifona Beato chi abita la tua casa, o Signore! 2^ Antifona Venite, saliamo al monte del Signore! CANTICO Is 2, 2-5 La nuova città di Dio, centro dell’umanità intera Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te (Ap 15, 4). Alla fine dei giorni, † il monte del tempio del Signore *

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perché ci indichi le sue vie * e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge * e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti * e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, * le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, * non si eserciteranno più nell’arte della guerra. Casa di Giacobbe, vieni, * camminiamo nella luce del Signore. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen . 2^ Antifona Venite, saliamo al monte del Signore!


“Libero”, Fabrizio Moro Mi domando perché quando vivi aspettando un giorno passa lentamente come fosse un anno Mi domando perché non sono nato nel 50 Avrei saputo cosa fare io negli anni 70 Mi domando se sei mia oppure fai finta E se alla fine dei fatti essere onesti conta Mi domando se la storia è stata scritta dagli eroi O da qualcuno che pensava solamente ai fatti suoi Mi domando perché mi fa schifo la mia faccia A volte si e a volte no Perché a volte voglio avere solo quello che non ho Mi domando soltanto perché Gesù Cristo è morto in croce per me

Voglio sentirmi libero da questa onda Libero dalla convinzione che la terra è tonda Libero libero davvero non per fare il duro Libero libero dalla paura del futuro Libero perché ognuno è libero di andare Libero da una storia che è finita male E da uomo libero ricominciare Perché la libertà è sacra come il pane E’ sacra come il pane

Voglio sentirmi libero da questa onda Libero dalla convinzione che la terra è tonda Libero libero davvero non per fare il duro Libero libero dalla paura del futuro Libero perché ognuno è libero di andare Libero da una storia che è finita male E da uomo libero ricominciare Perché la libertà è sacra come il pane E’ sacra come il pane

Lettura Breve Gc 2, 12-13 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.

Mi domando perché pensare troppo mi turba E se una volta almeno mio padre ha fumato l’erba Mi domando se avrò un figlio E se mio figlio mi odierà Perché purtroppo si odia Chi troppo amore ci da Mi domando se la mia è una vita felice E so rispondere solo che mi piace

Responsorio Breve R. Da sempre e per sempre * benedetto il Signore! Da sempre e per sempre benedetto il Signore! V. Egli solo ha fatto prodigi: benedetto il Signore! Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Libero perché ognuno è libero di andare Libero da una storia che è finita male E da uomo libero ricominciare Perché la libertà è sacra come il pane E’ sacra come il pane

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Da sempre e per sempre benedetto il Signore. Antifona al Benedictus Benedetto il Signore, nostro Dio! CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79 Il Messia e il suo Precursore Benedetto il Signore Dio d’Israele, * perché ha visitato e redento il suo popolo,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia * al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo * perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza * nella remissione dei suoi peccati,

e ha suscitato per noi una salvezza potente * nella casa di Davide, suo servo,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, * per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

come aveva promesso * per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre * e nell’ombra della morte

salvezza dai nostri nemici, * e dalle mani di quanti ci odiano.

e dirigere i nostri passi * sulla via della pace.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri * e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, * di concederci, liberati dalle mani dei nemici, 10

Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona al Benedictus Benedetto il Signore, nostro Dio!


Invocazioni Preghiamo Dio nostro Padre, che ha posto gli uomini nel mondo, perché cooperino in unità di intenti al gran disegno della creazione. Diciamo con fede: Fa’ che ti rendiamo gloria, o Signore. Sii benedetto, o Dio creatore, noi ti ringraziamo per le meraviglie dell’universo, - e per la vita che ci hai donato. Guarda i tuoi figli che, attraverso le occupazioni quotidiane, partecipano alla tua opera, - fa’ che si conformino alla tua volontà. Il nostro lavoro giovi al bene dei fratelli, - concedici di edificare con loro e per loro un mondo come a te piace. Dona pace e gioia, - a noi e a quanti incontreremo oggi sul nostro cammino. Padre nostro. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Orazione Signore Dio, re del cielo e della terra, guida, santifica e custodisci il nostro corpo e il nostro spirito, sentimenti, parole e opere, nell’amore della tua legge, a servizio della tua volontà, perché oggi e sempre con il tuo aiuto procediamo sicuri nella via della salvezza. Per il nostro Signore. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. ---------------------------------III SETTIMANA DEL SALTERIO DEL T. O. – LUNEDÌ VESPRI V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 11


Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. Inno

Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; * come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona,

O immenso creatore, che all’impeto dei flutti segnasti il corso e il limite nell’armonia del cosmo,

così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, * finché abbia pietà di noi.

tu all’aspre solitudini della terra assetata donasti il refrigerio dei torrenti e dei mari.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi, * già troppo ci hanno colmato di scherni, noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, * del disprezzo dei superbi.

Irriga, o Padre buono, i deserti dell’anima coi fiumi d’acqua viva che sgorgano dal Cristo. Ascolta, o Padre altissimo, tu che regni nei secoli con il Cristo tuo Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

1^ Antifona Solleviamo i nostri occhi al Signore, finché di noi abbia pietà.

1^ Antifona Solleviamo i nostri occhi al Signore, finché di noi abbia pietà.

2^ Antifona Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto il cielo e la terra.

SALMO 122 La fiducia del popolo è nel signore

SALMO 123 Il nostro aiuto è nel nome del Signore

Due ciechi… gridarono: Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide. (Mt 20, 30).

Il Signore disse a Paolo: “Non aver paura… perché io sono con te”. (At 18, 9-10).

A te levo i miei occhi, * a te che abiti nei cieli. 12


Se il Signore non fosse stato con noi, - lo dica Israele - se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono, ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira.

to da un re. Il re, vestito di porpora e d’ermellino, sedeva su un trono molto semplice e nello stesso tempo maestoso. “Ah! ecco un suddito”, esclamo’ il re appena vide il piccolo principe. E il piccolo principe si domando’: Le acque ci avrebbero travolti; un “Come puo’ riconoscertorrente ci avrebbe sommersi, ci mi se non mi ha mai visto?” avrebbero travolti acque impeNon sapeva che per i re il montuose. do e’ molto semplificato. TutSia benedetto il Signore, che non ti gli uomini sono dei sudditi. ci ha lasciati in preda ai loro den- “Avvicinati che ti veda meglio”, gli disse il re che era molto fiero di ti. essere finalmente re per qualcuno. Il piccolo principe cerco’ Noi siamo stati liberati come un con gli occhi dove potersi sedere, uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo ma il pianeta era tutto occupato dal magnifico manto di ermelliscampati. no. Dovette rimanere in piedi, ma Il nostro aiuto è nel nome del Si- era tanto stanco che sbadiglio’. gnore che ha fatto cielo e terra. “E’ contro all’etichetta sbadigliare alla presenza di un re”, gli dis2^ Antifona Il nostro aiuto è nel nome del Si- se il monarca, “te lo proibisco”. “Non posso farne a meno”, rignore: spose tutto confuso il piccoegli ha fatto il cielo e la terra. lo principe. “Ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito...” “Il piccolo principe”, capitolo “Allora”, gli disse il re, “ti ordiX no di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbaIl piccolo principe si trovava nel- diglia, e gli sbadigli sono una la regione degli asteroidi 325, curiosita’ per me. Avanti! Sba326, 327, 328, 329 e 330. Co- diglia ancora. E’ un ordine”. mincio’ a visitarli per cercare “Mi avete intimidito... non un’occupazione e per istruirsi. posso piu’”, disse il picIl primo asteroide era abita- colo principe arrossendo. 13


“Hum! hum!” rispose il re. “Allora io... io ti ordino di sbadigliare un po’ e un po’...” Borbotto’ qualche cosa e sembro’ seccato. Perche’ il re teneva assolutamente a che la sua autorita’ fosse rispettata. Non tollerava la disubbidienza. Era un monarca assoluto. Ma siccome era molto buono, dava degli ordini ragionevoli. “Se ordinassi”, diceva abitualmente, “se ordinassi a un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa mia”” “Posso sedermi?” s’informo’ timidamente il piccolo principe. “Ti ordino di sederti”, gli rispose il re che ritiro’ maestosamente una falda del suo mantello di ermellino. Il piccolo principe era molto stupito. Il pianeta era piccolissimo e allora su che cosa il re poteva regnare? “Sire”, gli disse, “scusatemi se vi interrogo...” “Ti ordino di interrogarmi”, si affretto’ a rispondere il re.

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“Sire, su che cosa regnate?” “Su tutto”, rispose il re con grande semplicita’. “Su tutto?” Il re con un gesto discreto indico’ il suo pianeta, gli altri pianeti, e le stelle. “Su tutto questo?” domando’ il piccolo principe. “Su tutto questo...” rispose il re. Perche’ non era solamente un monarca assoluto, ma era un monarca universale. “E le stelle vi ubbidiscono?” “Certamente”, gli disse il re. “Mi ubbidiscono immediatamente. Non tollero l’indisciplina”. Un tale potere meraviglio’ il piccolo principe. Se l’avesse avuto lui, avrebbe potuto assistere non a quarantatre’ , ma a settantadue, o anche a cen-


to, a duecento tramonti nella stessa giornata, senza dover spostare mai la sua sedia! E sentendosi un po’ triste al pensiero del suo piccolo pianeta abbandonato, si azzardo’’a sollecitare una grazia dal re: “Vorrei tanto vedere un tramonto... Fatemi questo piacere... Ordinate al sole di tramontare...” “Se ordinassi a un generale di volare da un fiore all’altro come una farfalla, o di scrivere una tragedia, o di trasformarsi in un uccello marino; e se il generale non eseguisse l’ordine ricevuto, chi avrebbe torto, lui o io?” “L’avreste voi”, disse con fermezza il piccolo principe. “Esatto. Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno puo’ dare”, continuo’ il re. “L’autorita’ riposa, prima di tutto, sulla ragione. Se tu ordini al tuo popolo di andare a gettarsi in mare, fara’ la rivoluzione. Ho il diritto di esigere l’ubbidienza perche’ i miei ordini sono ragionevoli”. “E allora il mio tramonto?” ricordo’ il piccolo principe che non si dimenticava mai di una domanda una volta che l’aveva fatta. “L’avrai, il tuo tramonto, lo esigero’, ma, nella mia sapienza di governo, aspettero’ che le condizioni siano favorevoli”. “E quando saranno?” s’informo’ il piccolo principe.

“Hem! hem!” gli rispose il re che intanto consultava un grosso calendario, “hem! hem! sara’ verso, verso, sara’ questa sera verso le sette e quaranta! E vedrai come saro’ ubbidito a puntino”. Il piccolo principe sbadiglio’. Rimpiangeva il suo tramonto mancato. E poi incominciava ad annoiarsi. “Non ho piu’ niente da fare qui”, disse il re. “Me ne vado”. “Non partire”, rispose il re che era tanto fiero di avere un suddito, “non partire, ti faro’ ministro!” “Ministro di che?” “Di... della giustizia!” “Ma se non c’e’ nessuno da giudicare?” “Non si sa mai” gli disse il re. “Non ho ancora fatto il giro del mio regno. Sono molto vecchio, ma c’e’ posto per una carrozza e mi stanco a camminare”. “Oh! ma ho gia’ visto io”, disse il piccolo principe sporgendosi per dare ancora un’occhiata sull’altra parte del pianeta. “Neppure laggiu’ c’e’ qualcuno”. “Giudicherai te stesso”, gli rispose il re. “E’ la cosa piu’ difficile. E’ molto piu’ difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicarti bene e’ segno che sei veramente un saggio”.

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Lettura Breve Gc 4, 11-12 Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge, non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? Responsorio Breve R. Risanami Signore: * ho peccato contro di te. Risanami, Signore: ho peccato contro di te. V. Io ho detto: mio Dio, fammi grazia, *ho peccato contro di te. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Risanami, Signore: ho peccato contro di te. Antifona al Magnificat L’anima mia magnifica il Signore: umile e povera egli mi ha guardata. CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Lc 1, 46-55) Esultanza dell’anima nel Signore L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

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Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona al Magnificat L’anima mia magnifica il Signore: umile e povera egli mi ha guardata. Intercessioni Il Cristo vuole che tutti gli uomini siano salvi. Preghiamo perché si


compia il disegno della sua misericordia: Attira ogni essere a te, Signore.

bitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Benedetto sii tu, Signore, che a prezzo del tuo sangue

Orazione O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, guarda i tuoi figli raccolti nella lode della sera: illumina le tenebre della notte e perdona le colpe dei tuoi figli. Per il nostro Signore.

ci hai riscattati dalla schiavitù del peccato, - donaci la libertà e la gloria dei tuoi figli. Dona la grazia a tutti i Vescovi della Chiesa, - perché dispensino i tuoi misteri nella letizia e nel fervore dello spirito. A quanti cercano la verità, concedi la gioia di trovarla, - e il desiderio di cercarla ancora, dopo averla trovata. Soccorri gli orfani, le vedove, gli emarginati, - fa’ che ti sentano vicino nella necessità e nella sventura. Accogli i defunti nella Gerusalemme del cielo, - dove con il Padre e con lo Spirito Santo sarai tutto in tutti. Padre nostro. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri de-

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. -------------------------------------

1 NOVEMBRE

TUTTI I SANTI

LODI MATTUTINE V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. Inno O Cristo, Verbo del Padre, re glorioso fra i santi, luce e salvezza del mondo, in te crediamo. 17


Cibo e bevanda di vita, balsamo, veste, dimora, forza, rifugio, conforto, in te speriamo. Illumina col tuo Spirito l’oscura notte del male, orienta il nostro cammino incontro al Padre. Amen. 1^ Antifona Nel regno dei cieli è la dimora dei santi, il loro riposo è l’eternità, alleluia. SALMO 62, 2-9 L’anima assetata del Signore La Chiesa ha sete del suo Salvatore, bramando di dissetarsi alla fonte dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna (cfr. Cassiodoro). O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, * di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, * come terra deserta, arida, senz’acqua. Così nel santuario ti ho cercato, * per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poiché la tua grazia vale più della vita, * le mie labbra diranno la tua lode. 18

Così ti benedirò finché io viva, * nel tuo nome alzerò le mie mani. Mi sazierò come a lauto convito, * e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. Nel mio giaciglio di te mi ricordo, * penso a te nelle veglie notturne, tu sei stato il mio aiuto; * esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe * l’anima mia. La forza della tua destra * mi sostiene. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Nel regno dei cieli è la dimora dei santi, il loro riposo è l’eternità, alleluia. 2^ Antifona Santi del Signore, benedite il Signore in eterno. CANTICO Dn 3, 57-88.56 Ogni creatura lodi il Signore Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi (Ap 19, 5).


Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, * lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, angeli del Signore, il Signore, * benedite, cieli, il Signore. Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, * benedite, potenze tutte del Signore, il Signore. Benedite, sole e luna, il Signore, * benedite, stelle del cielo, il Signore. Benedite, piogge e rugiade, il Signore. * benedite, o venti tutti, il Signore. Benedite, fuoco e calore, il Signore, * benedite, freddo e caldo, il Signore. Benedite, rugiada e brina, il Signore, * benedite, gelo e freddo, il Signore. Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, * benedite, notti e giorni, il Signore. Benedite, luce e tenebre, il Signore, * benedite, folgori e nubi, il Signore. Benedica la terra il Signore, * lo lodi e lo esalti nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore, * benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. Benedite, sorgenti, il Signore, * benedite, mari e fiumi, il Signore. Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore, * benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore. Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, * benedite, figli dell’uomo, il Signore. Benedica Israele il Signore, * lo lodi e lo esalti nei secoli. Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, * benedite, o servi del Signore, il Signore. Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore, * benedite, pii e umili di cuore, il Signore. Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, * lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, * lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo, * 19


degno di lode e di gloria nei secoli. 2^ Antifona Santi del Signore, benedite il Signore in eterno. 3^ Antifona Lode a tutti gli amici di Dio, al popolo che gli è vicino, onore a tutti i suoi santi!. SALMO 149 Festa degli amici di Dio I figli della Chiesa, i figli del nuovo popolo esultino nel loro re, Cristo (Esichio).

popoli * e punire le genti; per stringere in catene i loro capi, * i loro nobili in ceppi di ferro; per eseguire su di essi * il giudizio già scritto: questa è la gloria * per tutti i suoi fedeli. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Lode a tutti gli amici di Dio, al popolo che gli è vicino, onore a tutti i suoi santi!

Cantate al Signore un canto nuovo; * la sua lode nell’assemblea dei fedeli. Gioisca Israele nel suo Creatore, “I still haven’t found what I’m * esultino nel loro Re i figli di Sion. looking for”, U2 Lodino il suo nome con danze, * con timpani e cetre gli cantino inni. Il Signore ama il suo popolo, * incorona gli umili di vittoria. Esultino i fedeli nella gloria, * sorgano lieti dai loro giacigli. Le lodi di Dio sulla loro bocca * e la spada a due tagli nelle loro mani, per compiere la vendetta tra i 20

Ho scalato la montagna più alta Ho corso attraverso i campi Solo per stare con te Solo per stare con te Ho corso, ho strisciato Ho scalato questi muri della città Questi muri della città Solo per stare con te Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando


Ho baciato labbra al miele Sentito il potere della guarigione sulla punta delle dita di lei Bruciava come il fuoco Questo desiderio ardente

Antifona al Benedictus Come il sole i giusti splenderanno nel regno del Padre, alleluia.

Ho parlato la lingua degli angeli Ho tenuto per mano un diavolo Era calda nella notte Io ero freddo come una pietra

CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79 Il Messia e il suo Precursore

Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Credo nel regno che verrà E allora tutti i colori sfumeranno in uno Sfumeranno in uno Beh, si, sto ancora correndo Tu hai spezzato i legami Tu hai allentato le catene Io ho portato la croce della mia vergogna, della mia vergogna Sai che ci credevo Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando

Benedetto il Signore Dio d’Israele, * perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente * nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso * per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, * e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri * e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, * di concederci, liberati dalle mani dei nemici, 21


di servirlo senza timore, in santità e giustizia * al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo * perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza * nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, * per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre * e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi * sulla via della pace. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona al Benedictus Come il sole i giusti splenderanno 22

nel regno del Padre, alleluia. Invocazioni Lodiamo Dio, fonte e premio di ogni santità, e invochiamolo: Per l’intercessione di tutti i santi, ascoltaci. O Dio, fonte di santità, che fai risplendere nei santi le meraviglie della tua grazia multiforme, - donaci di vedere sempre in loro il segno della tua potenza e del tuo amore. Tu che nei santi offri alla tua Chiesa il riflesso e l’immagine del tuo Figlio, - fa’ che il loro esempio ci spinga a una più intima comunione con te. Tu che per mezzo dei santi ci ispiri il desiderio della città futura, - fa’ che seguiamo le loro orme per giungere più sicuramente a te. O Dio che nel memoriale eucaristico e in tutto il culto della Chiesa ci unisci alla liturgia celeste dei santi, - rendici degni di cantare con loro le tue lodi.


Padre nostro. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Orazione O Dio onnipotente ed eterno, che doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l’abbondanza della tua misericordia. Per il nostro Signore. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen.

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SEI PROPRIO UNA VOLPE La volpe e il rovo - Esopo C’era una volta una graziosa volpe dal manto marrone e lucente che viveva in una piccola casetta in mezzo al bosco. Un bel mattino di primavera l’animale uscì dalla propria abitazione con l’intenzione di procurarsi una preda per il mezzogiorno.Vagando per la brughiera fischiettando allegramente, la volpe attirò l’attenzione di un ingenuo leprottino il quale, incuriosito, le si avvicinò per osservarla meglio. L’astuta volpe non si lasciò sfuggire l’occasione e sorridendo al cucciolotto gli disse: “Buongiorno a te mio piccolo amico. Cosa fai tutto solo in questi boschi?” Il leprotto divenne improvvisamente diffidente di fronte a tutto quell’interessamento e, indietreggiando piano rispose: “Oh, niente, proprio niente. Anzi, adesso che ci penso, dovevo tornare a casa”. Ma la volpe non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare un bocconcino casi prelibato. Quindi, con un abile balzo si gettò sull’animaletto per afferrarlo. Fortunatamente il piccolino, risvegliato dall’improvviso attacco, riuscì a schivare l’aggressio 24

ne con un veloce salto indietro, precipitandosi in una folle fuga verso il limitare del bosco. La volpe lo seguì fino a quando non si trovò sull’orlo di una grossa buca. Per evitare di cadere nel vuoto l’animale di aggrappò ad una siepe di Rovo graffiandosi e pungendosi con le sue spine. Abbandonando l’inseguimento la povera volpe rimase seduta di fronte al Rovo leccandosi le ferite da questo provocate.”Che stupida sono stata!” Si disse fra sé “Mi sono aggrappata alla prima cosa che ho trovato per non cadere in una buca e mi sono procurata solo graffi e punture. Tanto valeva proseguire l’inseguimento e tuffarmi nella fossa”.Ma per quel giorno ormai non poteva più far niente e camminando piano per il male, se ne tornò a casa sconsolata. La volpe e la cicogna - Esopo La volpe e la cicogna erano buone amiche. Un tempo si vedevano spesso, e un giorno la volpe invitò a pranzo la cicogna; per farle uno scherzo, le servì della minestra in una scodella poco profonda: la volpe leccava facilmente, ma


la cicogna riusciva soltanto a ba- La volpe e l’uva - Esopo gnare la punta del lungo becco e dopo pranzo era pìu affamata di Che fame! - esclamò la volpe, che prima. era a digiuno da un paio di giorni e non trovava niente da mettere - Mi dispiace - disse la volpe - La sotto i denti; girellando qua e là, minestra non è di tuo gradimen- capitò per caso in una vigna, pieto? na di grappoli bruni e dorati - Bella quell’uva! - disse allora la - Oh, non ti preoccupare: spero volpe, spiccando un primo balzo anzi che vorrai restituirmi la visi- per cercare di afferrarne un grapta e che verrai presto a pranzo da polo. - Ma com’è alta! - e fece un me - rispose la cicogna. altro salto. Più saltava e più le veniva fame: fece qualche passo Così fu stabilito il giorno in cui la indietro e prese la rincorsa: nienvolpe sarebbe andata a trovare la te ancora! Non ce la faceva procicogna. prio. Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla Sedettero a tavola, mai i cibi e che, continuando così, avrebbe erano preparati in vasi dal collo potuto farsi deridere da un gattilungo e stretto nei quali la volpe no che se ne stava a sonnecchianon riusciva ad infilare il muso: re in cima alla pergola, esclamò: tutto ciò che potè fare fu leccare - Che bruffa uva! è ancora acerl’esterno del vaso, mentre la ci- ba, e a me l’uva acerba non piace cogna tuffava il becco nel brodo davvero! e ne tirava fuorii saporitissime E si allontanò di là con molta dirane. gnità, ma con una gran rabbia in cuore. - Non ti piace, cara, ciò che ho preparato? ---------------------------------Fu così che la volpe burlona fu a La volpe e il caprone - Leonardo sua volta presa in giro dalla cico- da Vinci gna. Una volpe era caduta in un pozzo -------------------------------e non poteva più uscirne. Un caprone assetato viene allo stesso 25


pozzo guarda dentro e la vede: - E’ buona quest’acqua? Era la fortuna inattesa. - Se è buona! Scendi giù, amico mio! Scendi: è una delizia! E quello stordito si caccia giù e beve sino a saziarsene. Quando ebbe bevuto, si guardò intorno. E ora come si fa a risalire? - Già, è un affaraccio; ma c’è un modo di salvare te e me. Guarda: tu appoggi i piedi davanti, così, in alto, contro il muro, e rizzi le corna; io m’arrampico e poi ti tiro su. Va bene? - Facciamo pure così rispose quel bonaccione; e così fece. La volpe, saltando lesta lungo le gambe, le spalle e le corna del suo compagno, si trovò subito al collo del pozzo; e già se ne andava. - Ohé, - gridò il malcapitato - te ne vai? E così mi tradisci? La volpe si rivoltò verso di lui : Se tu avessi tanti ragionamenti nella testa quanti hai peli sotto il mento non saresti sceso giù, prima d’aver pensato al modo di risalire. ---------------------------------La volpe e la gazza - Leonardo da Vinci Una volpe affamata capitò, un 26

giorno, sotto un albero dove s’era posato un branco di gazze rumorose. La volpe, nascosta, incominciò ad osservarle, e si accorse che quegli uccelli erano sempre in cerca di cibo e non avevan paura di posarsi e di beccare nemmeno sulle carcasse degli animali. Proviamo disse fra sé la volpe. Piano piano, senza farsi sentire, si mise lunga distesa, restando immobile, a bocca aperta, come se fosse morta. Dopo un po’ una gazza la vide e subito si buttò giù dall’albero. Si avvicinò alla volpe, e, credendola morta, incominciò a beccarle la lingua. Cosi lasciò la testa nella bocca della volpe come in una tagliola.


<<Che cosa vuol dire “addomesticare”?>> <<E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…>> <<Creare dei legami?>> Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.

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