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Le rappresentanze associative dello spettacolo viaggiante dopo la pandemia: temi e prospettive
Oggi possiamo dire che il settore è ripartito a pieno regime, cosa ci ha insegnato la lunga crisi vissuta, quale nuove prospettive abbiamo di fronte sia come esercenti sia come rappresentanti sindacali e associativi cosa ci riserverà il futuro?
di Ferdinando Uga Presidente ANESV
Care colleghe e cari colleghi.
Ci permettiamo umilmente di esprimere una analisi che guardi fortemente in avanti tenendo conto con attenzione che niente sarà più come prima.
Vogliamo partire dalle considerazioni dell’opinione pubblica dai cittadini che ci hanno accolto con molta generosità, ancor prima delle autorità locali a braccia aperte nelle loro città nelle loro comunità.
Abbiamo sentito vicini i Media, le istituzioni centrali, gli esponenti della politica di ogni schieramento: è stato raccolto il grido di aiuto espresso da noi rappresentanti e dai singoli esercenti, portando nelle sedi opportune i nostri bisogni le nostre necessità, ottenendo sostegni e una considerazione prima impensabile, sono stati al nostro fianco partecipando in modo attivo a tutte le manifestazioni organizzate. Dobbiamo anche ringraziare le forze dell’ordine, i Prefetti, i Questori che hanno consentito lo svolgimento regolare e pacifico di esse, un grazie particolare e sentito va al nostro Ministro Dario Franceschini e a tutta la sua segreteria per la grande disponibilità e l’aiuto concreto.
Ora consapevoli di non essere più una categoria considerata ai margini sia delle istituzioni sia della società, dobbiamo avere la capacità, di raccogliere e vincere le prossime sfide. Le associazioni, perlomeno le più storiche, quelle veramente rappresentative e democratiche giocheranno un
ruolo importante nel dimostrare di saper cogliere queste sfide mettendo a frutto la considerazione ottenuta per la categoria. Le associazioni sono chiamate a riempire gli spazi che sono ancora vuoti, creando un perimetro di innovazione inclusione e di confronto. Le giovani generazioni giocheranno un ruolo fondamentale nel disegnare questo perimetro, che ci consentirà di continuare nel cammino tanto sofferto, che ci ha tolto però dal cono d’ombra in cui eravamo.
Durante la pandemia si è parlato spesso della creazione di un fronte comune di rappresentanza, è tempo di prendere atto che nonostante alcuni tentativi un fronte efficace, sulla base di progetto attivo accompagnato da un percorso ben definito non c’è mai stato. Tuttavia oggi questo fronte, se meglio articolato e organizzato serve forse più di ieri: a tale proposito proprio, per non rischiare di disperdere quel ruolo che ci è stato riconosciuto come categoria, sarebbe utile aprire luoghi di convergenza e di confronto serio, programmatico su alcuni punti nevralgici come il rinnovamento dei metodi di rappresentanza e soprattutto delle norme che disciplinano il settore ferme da troppi anni.
La categoria ha avuto una grossa impennata e una forte accelerazione negli investimenti e nell’evoluzione, mentre le regole che la disciplinano sono rimaste ferme da troppi anni. Serve un grande impegno, che ci porti ad una vera svolta che coinvolga e faccia crescere tutto il settore, e non solo dell’esercizio, ma di tutta la filiera. Le sigle storiche, se lo vorranno, ne saranno non solo partecipi ma protagoniste elaborando in base alle proprie esperienze un progetto nuovo, di sostanza, a beneficio di quel salto in avanti che la categoria si aspetta e che ha già inconsapevolmente iniziato a percorrere durante il periodo pandemico.
Dalla lettura degli statuti delle varie associazioni – quelle costituite legalmente che lo statuto lo hanno adottato – è abbastanza evidente lo sforzo di mantenere una platea riconoscibile ma, allo stesso tempo, di non precludersi una possibile espansione. In questo senso sembra emblematico il fatto che tutte le stesse rappresentanze si propongono la tutela e lo sviluppo del settore. Ci sono quindi tutte le medesime condizioni di carattere generale che ci accomunano per avviare un confronto di rinnovamento nella forma e nella sostanza, per intraprendere un cammino nuovo mirando a una rappresentanza che si articoli su un progetto, un programma che sviluppi veramente una grande azione unitaria, moderna, snella, leale ed efficace, che sappia interpretare le esigenze attuali dello spettacolo viaggiante di oggi, delle persone che ci lavorano, dei giovani delle donne, che continui nel solco della crescita generale dell’intero settore lasciandosi finalmente alle spalle quelle scelte tanto dannose dettate solo dalle convenienze personali o di puro demagogico protagonismo di parte.