1 minute read
Prorogato fino al 30 giugno l’esonero dal Canone Unico per lo spettacolo viaggiante
per lo spettacolo viaggiante
Una buona notizia per il settore: il Ministro Franceschini ha portato in Consiglio dei Ministri la proroga fino al 30 giugno 2022 dell’esonero dal canone unico (Tosap, Cosap e Imposta sulla pubblicità), reperendo i 3,5 milioni di euro necessari per compensare i comuni dai minori introiti.
Il DL 27 dicembre 2021 n. 4 ha infatti disposto, all’articolo 8 comma 3, il differimento del termine del 31 dicembre fino al 30 giugno 2022. Si tratta di una boccata d’ossigeno per il settore, che registra un calo di incassi dovuto alla pandemia e all’annullamento di alcune fiere, che i sindaci non vogliono effettuare nonostante l’obbligo di Green Pass rafforzato per gli utenti.
La misura supera peraltro la scadenza concessa ai pubblici esercizi e agli operatori del commercio su aree pubbliche, disposta dalla legge di bilancio solo fino al 30 marzo 2022.
Si è trattato di un’operazione complessa per l’Associazione, che ha potuto contare sulla sensibilità del Ministro Franceschini, che non ha mai mancato di sostenere il settore non solo con l’esonero dal canone unico per 18 mesi, ma anche con i contributi emergenziali extra FUS. Sono stati coinvolti alcuni parlamentari - che hanno lavorato per diverse settimane a questo risultato, anche durante le festività natalizie - ottenuto grazie all’attenzione del Ministro e del suo staff. Altre forze politiche hanno in effetti presentato emendamenti alla conversione in legge del decreto Milleproroghe, che sarà discusso in Parlamento nel mese di febbraio. L’Associazione ha preferito invece operare a livello di Governo, anticipando così una decisione complessa, in quanto era necessario individuare una copertura attraverso il Ministero delle Finanze. Non a caso non c’è traccia di proposte di emendamento veicolate dall’ANESV, in quanto il risultato era in sostanza già conseguito prima del termine della loro presentazione.
L’alleggerimento dei costi di esercizio sta permettendo alla categoria di operare con costi sostenibili, per compensare la evidente riduzione degli incassi dovuta alla pandemia. (M.C.)