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Metaverso nei parchi divertimento, il nuovo nome di VR, AR e AI?

Metaverso

nei parchi divertimento, il nuovo nome di VR, AR e AI?

La realtà virtuale e quella aumentata sono già presenti nei parchi di divertimento: sarà questo il Metaverso per la industry?

Testo: Maurizio Crisanti

Robert Niles di ThemeParkInsider afferma nell’articolo precedente che “I parchi a tema rendono possibile entrare in ambienti fantastici e impossibili, rendono il virtuale reale, mentre il metaverso rende virtuale ciò che è reale”. Se W. E. Disney ha progettato luoghi dove i sogni diventano realtà, in effetti l’affermazione è condivisibile.

Personalmente non sono affatto sicuro che nel settore dei parchi tematici il metaverso si configurerà come mondo virtuale parallelo rispetto all’esperienza fisica, se non nel momento di pre e post visita al parco. Nessuno porterebbe la propria famiglia a visitare un mondo virtuale avvalendosi di dispositivi come cuffie e visori VR: questa esperienza non sarebbe certamente memorabile, come è invece, anche dopo anni di distanza, la visita di un parco di divertimento di qualità. Scenografie imponenti e contesti immersivi, attrazioni adrenaliniche, colori, odori e sapori, la gentilezza dei cast member, non sono cose riproducibili in un mondo virtuale, almeno per ora. Abbiamo già pubblicato alcune interviste e dichiarazioni di top manager Disney, i quali prefigurano una evoluzione dei parchi verso il metaverso e comunque il miglioramento dell’esperienza del

La console sulla app Play Disney Parks.

cliente, che può certamente avvenire attraverso tecniche che moltiplicano le sensazioni, magari riservando allo smartphone – incubo per tutti – un ruolo limitato a quello della prenotazione delle attrazioni, spettacoli e pasti e gestione delle file. Pagare, come negli Stati Uniti, 150 dollari per trovarsi a consultare ripetutamente il cellulare per vedere contenuti aggiuntivi non è proprio il massimo dell’esperienza. Diverso è invece il ruolo che VR, AR e AI possono avere come moltiplicatori dell’esperienza utente. I nostri sensi rimangono sempre cinque, e così sarà almeno per qualche millennio, tuttavia le sensazioni fisiche possono essere evocate e magnificate – come dicono gli Inglesi – anche attraverso la tecnologia. Per creare esperienze immersive, che suscitino meraviglia, il ruolo della realtà aumentata è certamente interessante, così come sarà fondamentale quello dell’Intelligenza artificiale, un po’ meno quello della realtà virtuale.

VR, AR e parchi divertimento Ricordate i roller coaster riqualificati grazie ai visori VR? Hanno spesso generato una riduzione della portata oraria offrendo un’esperienza che, se non ben progettata, ha lasciato i visitatori con un po’ di nausea a causa della cinetosi. Tra il 2015 e il 2018, il 30% dei produttori europei di montagne russe in acciaio aveva incorporato la realtà virtuale nei propri prodotti, ma questa tendenza è poi scemata. Indubbiamente la pandemia ha stimolato i produttori di giochi virtuali a creare prodotti che simulano un giro sulle attrazioni o parchi divertimento virtuali. A mio avviso, finché la tecnologia non proporrà alternative ai visori VR, così come li vediamo oggi, per visualizzare immagini 3D la commistione tra esperienza fisica e visore non darà grandi soddisfazioni, al netto dell’esperienza, piacevole, offerta da qualche attrazione con numero di posti limitato e sedili dinamici, che non collocherei certamente nel contesto di un parco dotato di un roller coaster spettacolare, ma in un centro d’intrattenimento per famiglie o in un centro commerciale. Diversa è certamente l’esperienza già offerta nelle attrazioni Star Wars: Galaxy’s Edge dei parchi Disney ad Anheim e Orlando grazie all’AR. Le attrazioni, costate un miliardo di dollari ciascuna, includono un’esperienza di realtà aumentata basata su una app, Play Disney Parks, disponibile per i sistemi iOS che Android. I membri del team di Walt Disney Imagineering e LucasFilm hanno lavorato duramente per permettere a chi usa la app di hackerare sistemi di controllo delle porte, scansionare codici QR per sapere di più su cosa c’è all’interno degli edifici, risolvendo piccoli enigmi o puzzle. Si possono inoltre leggere messaggi invisibili scritti sui muri in una lingua aliena, che sarà poi tradotta, intercettare e decriptare i messaggi radio tra la Resistenza e il Primo Ordine, per chi conosce i protagonisti della saga.

L’AI nei parchi divertimento Credo che l’Intelligenza Artificiale, o AI, sia invece uno strumento molto valido per implementare l’e-

family coaster

carousel junior coaster

flying swinger

Schermate della console sulla app Play Disney Parks.

sperienza dei visitatori di un parco a tema. L’AI e il Machine Learning permettono di migliorare la gestione delle code e delle prenotazioni, ottimizzando i flussi grazie a funzioni predittive.

Perché è necessaria l’analisi predittiva nei parchi divertimento? L’analisi predittiva effettuata da piattaforme AI è fondamentale nella la gestione dei parchi per la pianificazione dei servizi. Attraverso i dati i manager possono ottenere e analizzare informazioni sul numero di persone fisicamente nei parchi e sul numero di persone che escono senza, ad esempio, effettuare acquisti. Con l’integrazione di altre fonti di dati associati ai clienti, inclusi dati demografici, percorsi e zone di interesse nel parco, la strategia di marketing e sviluppo dei parchi divertimento, e i risultati possono essere notevolmente migliorati. Oltre ad aumentare il rapporto di conversione, altri risultati da raggiungere sono: Gestione dei flussi di visitatori Individuazione dei comportamenti e tendenze dei clienti Ottimizzazione degli orari del parco e dei turni del personale in base agli orari di affluenza Analisi e ottimizzazione delle promozioni e campagne di marketing.

I famosi braccialetti offerti nei resort Disney hanno funzioni che facilitano enormemente la giornata al parco gestendo al meglio la possibilità di fruire delle attrazioni, spettacoli e ristorazione, ma forniscono dati indispensabili alla pianificazione e allo sviluppo di prodotti e servizi.

Il Metaverso per Nicole Cutrufo

Abbiamo chiesto a Nicole Cutrufo, founder di Doitwell, una società americana di consulenza nel settore dei parchi e attrazioni turistiche, un suo pensiero su metaverso e parchi divertimento: “Quest’anno abbiamo scoperto il Metaverso e prima ancora l’importanza dell’esperienza degli utenti online bloccati nelle proprie case con le loro famiglie durante la pandemia che stiamo vivendo. Facebook lancia il Metaverso al Web Summit e nella stessa arena il CEO di Tripadvisor ci ricorda quanto sia intrinseco nell’essere umano viaggiare e l’esperienza di scoperta ad esso connessa. Online o offline? Le due realtà sono ormai complementari. Ci aspettiamo delle esperienze che riescano ad intrattenere, emozionare e sognare intensamente online quanto offline. Siamo solo all’inizio di questa trasformazione digitale e dobbiamo guardare ai più giovani utenti, ai bambini e ai digital native per capire come creare e vivere l’innovazione integrando le esperienze e la percezione delle stesse ad ogni touch point. Saranno loro a decidere come e quando unire i due mondi e utilizzare uno schermo o altro. Meta guarda all’europa per sviluppare il metaverso ricercando 10.000 talenti. I grandi players cercano sempre più di rendere l’esperienza online e offline “seamless”e forse ancor di più di rendere questa esperienza unica e speciale ad ogni interazione. Quanto potrà fare la creatività made in Italy? La sfida è aperta.” — Nicole Cutrufo, DoitWell

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