ARCHITECTURE
PORTFOLIO LUCA PISTORELLO
INFO Nome: Luca Pistorello NazionalitĂ : Italiana Luogo e data di nascita: Mestre 30/04/1999 Indirizzo: via Felisati 72 - Mestre(VE) - 30171 - Italy Telefono: +39 3895236902 Email: l.pistorello@stud.iuav.it
ISTRUZIONE
2018 - 2020 Università IUAV di Venezia Attualmente al 3° anno della Laurea Triennale 2013 - 2018 Liceo Scientifico G. Bruno | Mestre Diploma 100/100 2017 Ferndown Upper School | Bournemouth (UK) Programma Exchange semestrale
WORKSHOP
W.A.Ve 2019 “Venice sustainable city” Corinne Vezzoni Miglior interpretazione del luogo W.A.Ve 2020 “Post Covid scenarios” Guillermo Vazquez Consuegra + ETB
COMPETITIONS
#MADRIDCALL STaRT for Talents currently involved
SOFTWARE
Autocad Sketchup Rhinoceros Adobe Photoshop Adobe Illustrator Adobe Indesign Adobe Lightroom Microsoft Office
LINGUE
Italiano madrelingua Inglese avanzato Spagnolo principiante
INTERESSI
Atletica Fotografia Viaggi Hiking
PROGETTI
1.
Lusthaus Tempo libero | Vicenza
2.
Moranzani Water Terminal Infrastrutture | Fusina (VE)
3. 4.
Casa del filosofo Residenziale
5.
Neue Staatsgalerie - James Stirling Culturale | Stuttgart
6.
Merville - G. Byrne, J.F. Nunes Residenziale | Jesolo (VE)
7.
Las 3000 Viviendas Residenziale | Sevilla
Campus Residenziale
LUSTHAUS
Villa Guiccioli - Vicenza - 2019 - Tempo libero Laboratorio d’anno 1 - Gundula Rakowitz La parola Lusthaus deriva dall’unione di due parole: lust (piacere) e haus (casa). Letteralmente significa quindi casa del piacere, un termine che può essere declinato con diverse sfacettature. Il tema del piacere infatti può essere affrontato da molteplici punti di vista e il progetto stesso ha assunto diverse configurazioni prima di assumere la forma finale proprio a causa dell’ampiezza del tema. Fin dall’inizio ho cercato una forma che potesse avvolgere le persone e creare un luogo di condivisione, dove il piacere fosse generato dall’atto dello stare assieme. La forma finale assomiglia ad una gemma incastonata nel terreno, circondata dagli alberi secolari che si trovano nel parco di Villa Guiccioli. I visitatori del Museo del Risorgimento situato all’interno della villa e le persone che camminando salgono sulla collina dai sentieri che la circondano possono trovare un luogo dove riposare e contemplare la natura. Il mio progetto del Lusthaus include una caffetteria, un’area picnic, un’area giochi e un auditorium all’aperto per ospitare i concerti che già prendono luogo nel parco. L’edificio ha una struttura in acciaio rivestita con lastre di pietra locale (pietra bianca di Vicenza e trachite euganea) e vetro.
MORANZANI
Fusina (VE) - 2019 - Infrastrutture W.A.Ve 2019 - Corinne Vezzoni Oggi Venezia è accessibile principalmente tramite il Ponte della Libertà, ma fino al 1846 la città era una vera e propria isola raggiungibile solo via mare. Fusina è stata per secoli il punto principale da cui le barche salpavano alla volta della città lagunare. Inoltre il fiume Brenta, la cui foce originaria si trova proprio a Fusina, rendeva possibile anche il collegamento fluviale diretto tra Venezia e Padova. L’obiettivo del progetto è quello di riportare Fusina alla sua funzione storica in modo da decongestionare il traffico automobilistico sul Ponte della Libertà e a Piazzale Roma. Il sito presenta forti contrasti: da un lato si trova l’area industriale di Porto Marghera con i suoi edifici a grande scala; dall’altro il vecchio fiume Brenta scorre attraverso un ambiente naturale caratterizzato dal fragile ecosistema tipico della laguna. Il nuovo edificio multifunzionale di grandi dimensioni riesce a relazionarsi con l’enorme centrale termica da un lato e al tempo stesso a preservare l’ambiente lagunare dall’altro lato. Il campeggio e la marina esistenti sono riorganizzati ma mantenuti. Il nuovo terminal per il trasporto pubblico via nave offre una nuova modalità rapida di accesso a Venezia, lasciando le auto nel parcheggio mulltipiano (800 posti auto) invece che farle entrare nel centro storico. Nuove funzioni aggiungono valore al sito: un centro polisportivo che include piscine aperte e coperte, un passeggiata naturalistica lungo il fiume, due auditorium (di cui uno all’aperto che si affaccia sulla laguna con vista su Venezia) e un’area per botteghe artigiane. In questo modo Fusina diventa non solo un luogo di passaggio dove i touristi transitano per raggiungere Venezia, ma anche un luogo dove la popolazione locale può spendere il proprio tempo libero durante tutto l’anno.
CASA DEL FILOSOFO 2019 - Residenziale Laboratorio d’anno 2 - Mauro Galantino
La casa del filosofo è il risultato di un’esercitazione svolta nell’ambito del laboratorio di progettazione durante il primo semestre del secondo anno. L’esercizio consisteva nel progettare una alla volta una serie di stanze ideali per un committente a scelta (nel nostro caso un filosofo). Obiettivo dell’esercitazione era farci ragionare sulla luce e sullo spazio e sul modo in cui in architettura questi elementi permettono di generare un luogo con un’atmosfera. In base ai nostri ragionamenti è stata progettata ogni singola stanza e solo alla fine abbiamo dovuto trovare un’aggregazione delle stesse che producesse una casa completa. Particolarmente apprezzato è stato il progetto della stanza “studio”: abbiamo disegnato una torre-biblioteca, metafora dell’elevazione dell’uomo per mezzo dell’intelletto e della conoscenza. All’interno della torre si trovano due diversi percorsi costituiti da una scala leonardesca. Il primo percorso è esclusivo per il filosofo e permette di accedere alle librerie e quindi alla conoscenza in modo diretto. Il secondo percorso è riservato agli allievi che compiono una faticosa ascesa senza poter accedere alla conoscenza in modo diretto, ma solo attraverso il maestro che li attende sulla sommità nello studio vero e proprio. Dal loro lato della scrivania gli allievi guardano il maestro; dall’altro lato il filosofo guarda i suoi allievi, ma anche il mondo alle loro spalle attraverso la vetrata sulla facciata a nord. La luce nello studio è sia zenitale attraverso l’apertura sul tetto, sia normale attraverso la vetrata che fa entrare la luce da nord. In questo modo l’ambiente è pervaso da una luce diffusa adatta alla funzione della stanza. Dentro la torre-biblioteca la luce segnala il percorso con dei tagli sottili sulla facciata sud che seguono l’andamento delle scale. La facciata nord è invece interamente vetrata per far entrare una luce indiretta che non rovini i libri e allo stesso tempo per svelare all’esterno lo stratagemma della scala leonardesca.
Concept studio del filosofo
Casa del filosofo Pianta e prospetto PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Vista copertura
Livello 5
Prospetto Nord
Prospetto Est
Prospetto Sud
Prospetto Ovest
Sezione AA’
Sezione BB’
Livello 4
Livello 3
Livello 2
Livello 1
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Livello 0
B’ A’
CAMPUS
2019 - Residenziale Laboratorio d’anno 2 - Mauro Galantino Il campus è il risultato progettuale di un esercitazione svolta all’interno del laboratorio di progettazione del secondo anno durante il primo semestre. Si chiedeva di progettare una casa per studenti ragionando sulla relazione tra spazi serventi e spazi serviti, disegnando un’unità modulare che potesse essere ripetuta e combinata per produrre un campus di un certo numero di unità inizialmente non specificato. Il nostro approccio è stato quello di disegnare in sezione. Abbiamo disegnato un modulo con due piani di camere singole e doppie, disposte in modo da ottenere una cellula che si potesse replicare per accostamenti successivi fino a produrre un’aggregazione con un numero variabile di alloggi. Abbiamo poi disegnato due tipologie di spazi serventi che potessero servire le unità modulari generando diverse configurazioni spaziali. La prima configurazione è costituita da una volumetria a gradoni, in cui la facciata di ogni livello è arretrata rispetto a quella del livello sottostante. Questo permette di avere un ampio spazio al piano terra e una terrazza condivisa per ogni livello. La seconda configurazione è invertita rispetto alla prima, ovvero salendo di livello il volume si allarga. Questa configurazione permette di sfruttare lo spazio servente che da semplice corridoio che serve le cellule abitative diventa uno spazio interessante con funzione di area studio, una sorta di ballatoio affacciato verso l’interno. Il ballatoio è stato poi l’elemento ordinatore della configurazione finale che richiedeva 10 camere singole e 20 camere doppie. Il ballatoio-area studio è stato prolungato in modo da formare un quadrato con una corte al centro. L’elemento della corte ci è parso fin da subito fondamentale per realizzare nell’architettura uno spazio centrale che diventasse anche il centro della vita comunitaria all’interno dello studentato. Sono poi state studiate specifiche soluzioni per migliorare la qualità della luce all’interno degli edifici. In particolare è stato abbassato il piano di calpestio nell’ala a gradoni, per far entrare più luce negli ampi spazi condivisi al piano terra (soggiorno, sala da pranzo, auditorium e cucina). Nelle due ali del ballatoio sospeso è stato aggiunto un brise-soleil, mentre per permettere l’ingresso di una luce zenitale diffusa è stato applicato un dispositivo a shed sull’apertura in copertura nell’ala a piani aggettanti.
Modulo replicabile
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Pianta livello 2
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Pianta livello 1 PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
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Pianta livello 0 PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Sezione AA’
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Sezione CC’
N E U E S TA AT S G A L E R I E James Stirling Stuttgart - 2020 - Culturale Laboratorio d’anno 2 - Mauro Galantino
Date le condizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, il secondo semestre del laboratorio di progettazione si è concentrato sullo studio delle opere e sull’analisi critica dei grandi architetti del Novecento. L’opera qui presentata è la Neue Staatsgalerie realizzata da James Stirling a Stoccarda tra il 1979 e il 1989. Fondamentale per questo progetto è il contesto: un tessuto urbano lacerato dalle superstrade realizzate durante la rapida e disordinata ricostruzione post-bellica. L’edificio si trova su un sito in pendenza, affacciato proprio su una di queste superstrade urbane che separa la vecchia galleria dal resto del centro monumentale di Stoccarda. La nuova galleria cerca di ricucire questa frattura ponendosi in dialogo con gli edifici nelle vicinanze e con un percorso pedonale che attraversa l’architettura stessa e riesce a connettere i diversi livelli di quota tra fronte e retro. Per la sua architettura Stirling compie una progettazione di tipo funzionale: in base all’uso, punto di partenza del processo di progettazione, egli decide struttura, materiali e aperture per creare spazi adatti alle attività che vi si svolgono all’interno. Stirling utilizza elementi dell’architettura classica e tradizionale per progettare un edificio moderno che risolve i problemi posti dal contesto. Lo stilobate viene ingigantito e trasformato nella serie di terrazze che connettono i due fronti posti a quote diverse e che al tempo stesso monumentalizzano l’edificio separandolo dal trafficato contesto urbano. La pianta ad U degli spazi espositivi è una forma tradizionale ripresa dalla vecchia galleria di cui il progetto costituisce l’ampliamento. L’elemento più notevole è però la sala centrale del museo, che l’architetto chiama “Rotunda”, il cui ruolo viene ribaltato: l’elemento più classico dell’intera composizione viene infatti sottratto al museo e restituito alla città trasfigurato nella forma di piazza circolare. Il linguaggio utilizzato è un linguaggio post-moderno che vede l’accostamento di elementi classici e tradizionali ad elementi moderni, con materiali e colori molto diversi tra loro. I caratteri espressivi sono infatti solo il risultato del processo progettuale in base agli usi.
USI Sale espostive Mostre temporanee
Auditorium Bookshop
Servizi Caffetteria
Gallerie espositive Struttura e illuminazione Bookshop Struttura e illuminazione
MERVILLE
G. Byrne - P. Sousa - J. Nunes Jesolo (VE) - 2020 - Residenziale Progettazione tecnologica - Valeria Tatano All’interno del laboratorio di progettazione tecnologica, nel secondo semestre del secondo anno abbiamo riprogettato parte dell’opera Merville - la Casa nel Parco realizzata a Jesolo dagli architetti Gonçalo Byrne e Pedro Sousa (architettura) e João Ferreira Nunes (aree verdi). L’obiettivo della riprogettazione era sostituire la tecnologia costruttiva utilizzata (in calcestruzzo armato) con una tecnologia a secco più sostenibile senza alterare il programma funzionale, il distributivo esterno ed interno e la dimensione degli alloggi. Ci siamo concentrati sugli edifici residenziali più bassi, senza intervenire sulla torre di 24 piani. Per quanto riguarda la struttura portante abbiamo optato per un sistema puntuale a travi e pilastri in acciaio, su cui poi si appoggiano i solai in lamiera grecata e pannelli in cementolegno. Le pareti sia interne che perimetrali sono state realizzate in cartongesso applicato ad una sottostruttura in alluminio. Il rivestimento esterno è invece realizzato con lastre di pietra di Vicenza agganciate ad una sottostruttura in acciaio. Abbiamo scelto una pietra di colore giallo per richiamare il colore della sabbia della vicina spiaggia, dato che nel progetto di Byrne e Sousa già il rivestimento in vetro del grattacielo richiamava le sfumature del mare. Inoltre abbiamo voluto mantenere il sistema di brise-soleil presente nell’edificio inventando un sistema di brise-soleil in pietra, costituito da quattro pietre impilate su dei tondini di acciaio capaci di ruotare su di un perno centrale. In copertura abbiamo sostituito la ghiaia di zavorramento con un tetto verde estensivo. Particolare attenzione è stata posta poi alla prevenzione anti-incendio, rivestendo la struttura con pannelli ad alta resistenza al fuoco, in modo da proteggere l’acciaio che è un materiale che rischia di collassare improvvisamente se sottoposto ad alte temperature.
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Pianta strutturale e dettaglio delle connessioni del telaio in acciaio
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Facciata rivestita in pietra
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CHIUSURA ORIZZONTALE SUPERIORE 1-Lamiera in rame ossidato spessore 2mm agganciata tramite aggraffatura angolare 2-Scossalinea metallica spessore 2mm 3-Substrato per coltura estensiva spessore minimo 12cm 4-Stuoia filtrante in polipropilene 1mm 5-Strato drenante in polietilene ad alta densità (HDPE) 40mm 6-Blocco in tufo sezione 300x100mm 7-Ghiaia di zavorramento 8-Stuoia protettiva in poliestere 2mm 9-Membrana impermeabilizzante antiradice 5mm 10-Tavolato in legno 30mm 11-Listelli in legno sezione 50x50mm 12-Elemento scatolare forato sulla parte superiore (per permettere avvitamento al solaio) 13-Canale di gronda in rame ossidato 14-Pannello isolante pendenzato in EPS spessore minimo 50mm 15-Freno al vapore
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CHIUSURA ESTERNA VERTICALE 16-lastra Knauf Diamant 12,5mm accoppiata con pannello in fibra di poliestere (FPE) 40mm + lastra in gesso rivestito con barriera al vapore 12,5mm , connessi con viti Diamant Knauf per cartongesso 17-sottostruttura doppia a guide orizzontali e montanti in profili in ferro zincato per gesso rivestito atena (sezione 100x40mm, spessore 6/10mm) connessi con viti autoperforanti friulsider 18-pannello isolante in lana di roccia per fasce taglia-fuoco pre lavorate su lato esterno 2x100mm 19-pannello in cemento fibrorinforzato 12,5mm + rete apprettata indemagliabile per rasatura armata caparol + collante e rasante minerale ad alta adesività caparol 4mm
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NODO SOLAIO-CHIUSURA ESTERNA 28-Lamierino di chiusura del solaio in acciaio 2mm riempito con isolante termico in lana di roccia 29-Elemento di connessione trave-pilastro costituito da profili angolari e bulloni 30-Lamierino metallico di chiusra del materiale isolante della trave di bordo spessore 2mm 31-Trave di bordo IPE270 in acciaio 32-Elemento scatolare metallico (sezione 250x85mm, spessore 2mm) di connessione parete-trave riempito con isolante termico in lana di roccia
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SOLAIO 20-controsoffitto a pannelli radianti agganciati alla lamiera grecata tramite pendini in acciaio 21-trave secondaria IPE200 in acciaio 22-trave primaria IPE360 in acciaio 23-lamiera grecata in acciaio (altezza 75mm, spessore 15/10mm) 24-doppio strato di pannelli in cementolegno (betonwood) 2x40mm connessi con viti autoperforanti con rivestimento anticorrosione 25-pannello termoisolante in polistirene espanso (EPS) 80mm 26-materassino fonoassorbente per pavimenti 5mm 27-pavimentazione in doghe di legno 20mm
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RIVESTIMENTO 33-Pluviale in rame ossidato (sezione 160x80mm) 34-Elemento di connessione del pluviale alla sottostruttura 35-Profilo a C marcapiano (sezione 360x60, spessore 3mm) 36-Profilo angolare in acciaio (sezione 60x60mm, spessore 3mm) 37-Montante in acciaio con profilo a C (sezione 100x60mm, spessore 3mm) 38-Traverso in acciaio con profilo a C (sezione 100x60mm, spessore 3mm) 39-Lastra in pietra gialla di vicenza 150x70x3cm 40-Traverso in acciaio con due profili a C accoppiati (sezione 100x60mm, spessore 3mm) ATTACCO A TERRA 41-Lastra in gesso e vermiculite rivestita in fibra di vetro per protezione al fuoco 42-Grigliato in rame ossidato agganciato con profili angolari 43-Membrana impermeabilizzante bugnata in polietilene ad alta densità (HDPE) 3mm 44-Ghiaia 45-Malta di allettamento 46-Tirafondi in acciaio SOLAIO PIANO INTERRATO 47-Pavimentazione in resina poliuretanica per parcheggi 20mm 48-Soletta in calcestruzzo armato di ripartizione del peso 50mm 49-Solaio prefabbricato predalle, costituito da soletta 40mm + armatura tralicciata in acciaio + blocco in polistirene espanso (EPS) 160mm + getto di completamento in calcestruzzo 40mm 50-Pilastro in calcestruzzo armato FONDAZIONI 51-Pavimentazione in resina poliuretanica per parcheggi 20mm 52-Soletta in calcestruzzo armato di ripartizione del peso 50mm 53-getto di completamento in calcestruzzo 54-Vespaio in iglù in polipropilene altezza 40cm 55-Magrone 100mm
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Facciata vetrata con terrazze
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COPERTURA 1-Lamierino in acciaio per protezione trave 3mm 2-Profilo a C in acciaio di chiusura della trave primaria (sezione 360x90mm, spessore 8mm) 3-Controsoffitto in cartongesso agganciato alla trave primaria tramite profili scatolari in alluminio (sezione 20x20mm, spessore 1mm) 4-Brise-soleil in pietra costituito da quattro lastre (x3cm) infilate su tondini in acciaio saldati ad un piatto rotante su un perno centrale
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BALLATOIO ESTERNO 5-Infisso scorrevole in alluminio 6-Controtelaio scatolare in alluminio 7-Brise-soleil in pietra
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TERRAZZO 8-Corrimano in legno 9-Parapetto in doppio vetro stratificato 2x6mm fissato con morsetti al montante 10-Montante in acciaio 100x45x10mm fissato con angolari in acciaio 11-Pavimentazione esterna in legno massello 12-Piedini in acciaio 13-Profilo scatolare in acciaio (sezione 100x60mm, spessore 5mm) 14-Guaina impermeabilizzante 3mm 15-Pannello isolante pendenzato in polistirene espanso (EPS)
LAS 3000 VIVIENDAS
Sevilla - 2020 - Residenziale W.A.Ve 2020 - Guillermo Vazquez Consuegra + ETB Las 3000 viviendas è un quartiere popolare situato nel Poligono Sur di Sevilla, un quartiere periferico della città andalusa famoso per le sue condizioni di povertà, criminalità e degrado sociale. L’architettura popolare rispecchia la situazione economica e sociale in cui vivono i suoi abitanti: edifici fatiscenti, strade e aree verde poco curate o in stato di abbandono e condomini caratterizzati dagli abusi edilizi effettuati dai propri abitanti. Obiettivo del laboratorio è stato progettare un habitat nuovo all’interno del quartiere, con una serie di piccoli interventi mirati per rilanciare l’area attraverso un’architettura atta a migliorare le condizioni di vita degli abitant, concentrandosi in primis sul tema dell’alloggio. Il mio gruppo ha lavorato su un blocco residenziale costituito da un corpo modulare di 4 livelli a pianta cruciforme accostato 4 volte. Il primo problema che abbiamo riscontrato è stata l’insufficienza di spazio negli alloggi per il numero di persone che li abitano. Abbiamo quindi recuperato dello spazio inglobando le terrazze e migliorando il distribuitivo interno. Successivamente è stata aggiunta una nuova terrazza esterna per ogni alloggio. Le abitazioni all’ultimo piano sono invece state trasformate in duplex andando a sfruttare il livello della copertura. L’intervento si è poi concentrato sullo spazio esterno . Attraverso la sistemazione di due lunghe pergole ricoperte da rampicanti abbiamo definito una serie di corti tra le ali dei blocchi cruciformi. L’obiettivo è trasformare uno spazio verde lasciato a se stesso, un luogo dell’abbandono, in uno spazio per la comunità che abita nell’edificio. Inoltre abbiamo aumentato la permeabilità del piano terra creando dei passaggi attraverso l’edificio e liberando il corpo scale dalla massa muraria. È stato previsto anche l’inserimento di una serie di servizi per gli abitanti (deposito di biciclette, aula studio, asilo, bar).
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION Stato di fatto
Stato di progetto
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