Mypaper #1

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PERIODICO_NUMERO 1 - IL CORPO_0,00 €

CHECK IN ARCHITECTURE / ROCKABILLY / SISSI MAGNANI / CRISTINA STIFANIC / VALENTINA MORANDI / SBROKKED / SILVIA VIGANÒ / LUIGI MARCHINI / BOOKS FOOD FUN / NO FUN / BARELY LEGAL / GLAMOROUS SHOOTING /




INTRO Casa editrice: MACCHINA CREATIVA Direttore Responsabile: SILVIA CANCELLIERI s.cancellieri@macchinacreativa.com Redazione: ALESSANDRA TASSERA redazione@macchinacreativa.com Graphic Design and photographer: LUCA DEASTI http://myspace.com/johnbdesign Collaboratori: John B, Emma K, Lorenzo Croce, Emanuele Del Rosso, Matteo Fugazza, Sophie Bradshaw, Teddy Buckland, Marta Stella, Elena Vezzoli. Iscrizione ROC16740 con effetti dal 28 marzo 2008.

THIS IS YOUR MAGAZINE. Una breve introduzione al lettore che, per scelta o per caso, è incappato in un prodotto editoriale fuori dalle righe. Mypaper è il tuo stimolo, il tuo momento di svago, un viaggio in cui la notizia ed il lettore si mixano in un ritmo metropolitano scandito da reciproche intese, consigli e direzioni per indagare sulle nuove tendenze e la loro evoluzione. Come la traccia di un vinile riempie con ironia l’aria di nuove note, ogni numero affronta un singolo tema che ti prende per mano e ti accompagna in un’avventura. Ricarica le pile e fai rifornimento di arte, design e moda, vivendoli sulla tua pelle diventerai la nostra bussola. La tua energia è la nostra energia. La direzione comune è il Bello: non ciò che piace, ma la scintilla che sta sotto ogni impulso e che quindi non è in vendita, ma appartiene a tutti.

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HARD TO. EXPLAIN. _________ OVERVIEW WEIVREVO CHECK IN. ARCHITECTURE. EMAD MY PUSSY ROCKS. SOPHIEB VALE. ELENAV SISSI. MATTEOF CRISTINA. TEDDYB SILVIA. EMAD PRINTME. SOPHIEB GIMMESOMESALT. ALET GLAMOROUS. SILVIAC NOFUN. EMMAK FOODFUN. SILVIAC BARELYLEGAL. JOHNB&EMMAK BOOKS. MATTEOF


CHECK IN. ARCHITECTURE. _____________ CROSS MEDIA NOT PLANE. DI EMANUELE DEL ROSSO

CHECK THE URBAN SPACES BIENNALE ARCHITETTURA DI VENEZIA

14 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 300 missioni. Coppie di giovani con telecamera e tanta voglia di viaggiare, per testimoniare come evolve socialmente, culturalmente e artisticamente il vecchio continente. Questo il progetto Mini, Check-in Architecture, dinamico e innovativo, che trova manifestazione nella nuova piattaforma multimediale minispace.it, dove i documentari saranno messi online.

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DI SOPHIE BRADSHAW

Un certo Oscar Wilde sosteneva che “La vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita”. Noi su questo numero di MyPaper strizzeremo l’occhio, attraverso il lavoro di 4 artiste italiane, al rapporto tra l’arte e la società di oggi. Ne abbiamo parlato anche con Elena Vezzoli, curatrice con Alessandro Veneziani di una mostra che sarà possibile vedere dal 30 settembre a Milano in zona Solari nello spazio espositivo It's My* e che avrà come tema principale il corpo. Elena, raccontaci come hai selezionato gli artisti e cosa potremo vedere in mostra in questa giovane galleria d'arte milanese Ho scelto tra i nostri artisti quelli più rilevanti dal punto di vista tematico: seguendo un ideale percorso partiamo dai corpi statuari della moda per osservarne le quotidiane trasformazioni estetiche, e giungere a corpi-shock, sottoposti a giocose metamorfosi. Tutte le opere sono accomunate da un forte impatto visivo, che al fine della mostra mi sembra significativo: come a sottolineare che il corpo richieda oggi sempre più visibilità. Si può dire che ci sia una sorta di legame tra arte e moda? C'è sempre più sinergia tra questi due mondi. Alcuni lavori mostrano proprio come l'arte spesso prenda spunto dal fashion world: tecniche, materiali, ma anche tematiche, come la tendenza a modellare il proprio corpo in funzione della passerella. Com'è strutturata la galleria IT'S MY*? Un ampio spazio in stile white cube per gli allestimenti e una sala adibita a temporary shop per la nostra selezione di toys: Sfigatto,Mr.Lover, Podmork, Pupazzi, Bambi e Pasticcino e altri. Quando inaugurerà la mostra? Il 30 settembre 2008 nell'ambito di una 3 giorni pop. "Un biglietto da New Pop per No Pop" è il progetto ideato da Igor Zanti che coinvolgerà anche Little Italy Art Gallery e Spazio Studio e vedrà la presenza di artisti che propongono uno sviluppo delle tematiche pop.

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CRISTINA. DI TEDDY BUCKLAND

Cristina Stifanic nasce a Torino nel 1976, e da oltre dieci anni, dopo aver frequentato l’Istituto di Arte Applicata del Castello Sforzesco, espone le sue opere in mostre personali e collettive. È annoverata tra gli artisti italiani New Pop più talentuosi e propone lavori all’insegna di un remix di materia e multimedialità, con immagini di personaggi noti (per quanto riguarda il progetto artistico Synoptikon) manipolate al computer e rese più “tangibili” con l’uso dei pennelli. Vediamo quindi le facce di Madonna, Dalì o Maradona, per esempio, affacciarsi da una tela dallo sfondo fatto di stencil, vernice lasciata scivolare liberamente, e sempre differenti e significative fantasie di forme e colori, per simboleggiare una società moderna dove i molti guardano i pochi, celebrità innalzate a nuovi eroi come collante tra popoli e culture nel mondo.

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SISSI. DI MATTEO FUGAZZA Sissi Magnani, genovese classe 1980, ha all’attivo più di venti mostre. La sua produzione – articolata in fotografia, quadri, bambole e cucito – indaga il rapporto tra corpo, abito e stereotipo femminile.

Sei una feticista delle scarpe? Sì, le compro in modo compulsivo. Puoi distinguerle dall’odore. Le scarpe cinesi hanno un odore diverso dalle Miu Miu. Hai altri feticci? Animali imbalsamati e giocattoli vintage. “Detesto i ggiovani”, una tua collezione: perché? Mi sono sempre sentita estranea alla categoria dei giovani. Cos’hai in borsa in questo momento? Premetto: la mia borsa è vintage del ’73. Cellulare desueto, chiavi casa e auto, rossetto Dior, matita schifosa e la patente. Sei una ragazza di sani principi? Certo. E’ questo che ho scritto nella domanda per l’abilitazione all’insegnamento. Cosa rappresenta la bambola che esce dalla gabbia? La gabbia è un espediente. Ci leggi quello che vuoi. Cè un messaggio di fondo che nessuno ha ancora capito nelle tue opere? E’la truffa del rock’n roll: creo opere che vendo alle stesse persone che critico con le mie opere.

Come inizia la tua carriera d’artista? In America, nel ’97, era appena morto Versace. Riproducevo scene del delitto con polaroid di Barbie. Le tue bambole replicano pose delle riviste di moda: ridicolizzi o rendi omaggio? E’ inconscio visivo. Leggo Vogue. Grazia no, è troppo cheap.

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VALE. DI ELENA VEZZOLI Vale. E’ così che si firma Valentina Morandi, giovane emergente del panorama artistico internazionale, con alle spalle un’invidiabile esperienza accumulata a spruzzi di colore in giro per l’Europa. E’ facile imbattersi nelle sue opere sorseggiando un drink, scostando la tenda di un camerino in un negozietto di Valencia o semplicemente passeggiando per le strade di Amsterdam. L’artista ha elaborato un linguaggio grafico immediatamente riconoscibile, fatto di forti contrasti cromatici e consapevoli fusioni stilistiche. Nei suoi lavori affiora lo street style in tutte le sue eccezioni, dallo stikering alla spray painting al collage pubblicitario, il tutto elaborato ed uniformato in una figurazione di forte impatto. Dai guru africani ai tipi metropolitani, i personaggi di Vale raccontano di un universo composito in cui il confine tra il mondo civiliz-

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zato e quello primitivo si fa labile: scimmie antropomorfe si fanno portavoce di atteggiamenti umani in un continuo scambio di influenze tra l’istinto e la razionalità, tra l’immaginario ed il reale.


SILVIA. DI EMANUELE DEL ROSSO Dal rosa big bubble al viola a fucsia fino al verde smeraldo o al blu elettrico, per rappresentare la sua visione della società, tra desiderio e perfezione, idealizzazione di figure come la Hepburn, Kate Moss, tra glitter, stelle e colori che impazziscono attorno a corpi femminili quasi dello spessore di fantasmi. È questo l’arte di Silvia Viganò, e molto altro ancora. È poco più che trentenne questa artista, e dice di avere l’artefashion nel sangue, già da quando era bambina e provava i capi della madre rubandoli dal suo armadio. Ed eccola qui ora, a portare avanti il suo Glam in (P)ink, nell’estetismo di una bellezza fredda e superficiale, fatta di donne nature morte, standardizzate e senza introspezione psicologica. Rappresentanti in toto il mondo dello spettacolo.

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PRINT ME. DI SOPHIE BRADSHAW Dal suo primo tatuaggio all’età di 17 anni non si è mai fermato: da quel momento in poi la sua passione per i tattoos è cresciuta a 360 gradi. Ora, a 36 anni e dopo svariate esperienze Luigi Marchini ha uno studio a Milano, è socio A.P.T.P.I. (associazione piercer e tatuatori professionisti italiani) e frequenta le più grandi convention a livello europeo. Gli abbiamo chiesto quali le tendenze ora a livello italiano e internazionale. A livello d’immagine, il tatuaggio italiano è ancora molto legato allo stile tribale. Forse ultimamente ci si orienta verso altri stili, uno su tutti quello giapponese. All’estero siamo comunque ben visti, poichè tra i nostri tatuatori ci sono persone che hanno fatto la storia di questo mondo, e conseguentemente questo movimento è in continua crescita. Quali sono i tuoi tatuaggi preferiti? Sono tre generi

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completamente diversi: i Marchesani, i Giapponesi e i Traditional. Qual è la storia dei Traditional? Quanto sono richiesti? Furono riscoperti nei primi anni del Novecento durante le navigazioni nei Mari del Sud e diffusi nel mondo occidentale dagli esploratori che si erano fatti tatuare durante i loro viaggi. Dopo aver imparato la tecnica dai nativi delle isole del pacifico molto spesso accadeva che i marinai si tatuassero a vicenda durante le lunghe ore di navigazione e, tornati in patria, lavorassero come tatuatori ambulanti a seguito di circhi, fiere o nei porti. Nonostante per decenni sia stato lo stile di riferimento, il traditional è stato lentamente rimpiazzato da altri generi, anche grazie al perfezionamento di tecniche e strumenti. Tuttavia al giorno d’oggi, soprattutto all’estero, si nota un’inversione di tendenza, e si è riscoperta la moda di tatuarsi velieri, croci e pin up come un tempo. www.luigimarchinitattoos.com Via madre Anna Picco adiacente n.16 (MM2 Cimiano) 20132 Milano phone +39-335-6387508




ONE. FOR THE MONEY. ________ TWO FOR THE SHOW. DI MARTA STELLA

Le mode cambiano, gli stili si contaminano, si rimescolano e si sviluppano. Ma i miti, quelli veri, restano e rimangono inossidabili nel tempo. Questo è il caso del rockabilly, prima espressione del Rock&Roll, non solo fenomeno musicale ma vero e proprio stile di vita nato negli anni '50 e divenuto popolare sopratutto grazie alla figura di Elvis Presley.

Ciuffo a banana sulla fronte, definito come il classico taglio “pomp”, giacca di pelle, jeans Levis attillati modello 505 e l'immancabile Cadillac cromata con una bionda pin up adagiata sul sedile anteriore: questi gli ingredienti per un mix esplosivo che da Buddy Holly in poi ha fatto della cultura rockabilly un vero e proprio mito, dove non solo la musica faceva da regina ma anche la cura dell'aspetto e del proprio look, dove gli uomini non si vergognavano di passare ore a sistemarsi la chioma con cere e brillantina. Oltre ai tatuaggi caratteristici immancabili erano le “Brothel Creeper”, le famose “Blue Suede Shoes” cantate da Carl Perkins ed inoltre riproposte dalla celebre ed eccentrica stilista inglese Vivienne Westwood, designer che ha provocato una rivoluzione sia nel mondo della moda che in quello della musica. La cultura rockabilly infatti va al di là della pura e propria essenza musicale, mostrandosi come una vera e propria “rivolta non violenta” sulle note di Presley, come un movimento nato dall'amore per la musica, per le rosee Cadillac decappottabili e le curve delle pin up. Per chi crede che queste siano solo frasi fatte e che il Rock&Roll sia ormai morto, come per altro sostengono in molti, ecco l'occasione per ricredersi. Si è appena svolto infatti a Mantova il “Summer Rockin' Festival”, festival delle mode e della cultura degli anni '50/'60, dove folle di rockabilly si sono riunite per ritornare sulle tracce di Elvis, per tenere in vita quel mondo fatto di tanta brillantina..sex and Rock&Roll!

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SOTTO A CHI

TOCCA! PARRUCCHIERI M

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NON POTEVA MANCARE L’ANGOLO DELLA BELLEZZA IN UN AMBIENTE DAL DESIGN ACCATTIVANTE. NON SOLO PARRUCCHIERI IN UNO SPAZIO DOVE BIGODINI E DREAD LOCK SI STRIZZANO L’OCCHIO PER AMMIRARE UN QUADRO O PER FARNE PARTE!

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GIMME SOME SALT. DI ALESSANDRA TASSERA Se non potete permettervi la Union Jack sul tetto di una Mini minor del '68 non avendone una - per rimanere comunque fedeli al paese di Hug Grant e Austin Powers in modo più "Cheap" - ecco le sneakers Paul Smith in tela e rigorosamente in tema "regina elisabetta", con le stringhe dall'inconfondibile fantasia rigata che lo contraddistingue da sempre. http://www.paulsmith.co.uk/ Andrea ed Elisabetta, creatori del brand "I Drink at Work" dicono che il loro è "un suggerimento ad evadere ogni volta che si può dagli schemi imposti, dall'oppressione dei soliti gesti, da giornate grigie davanti ad un pc". Beh...li prenderemo in parola.cin cin! Chissà se hanno mai pensato di chiamare Karen Wal-

ker come testimonial?.. http://www.myspace.com/idrinkatwork MAIUSCOLE, minuscole o numeri? Queste sono le tre curiose versioni delle sciarpe di Little Factory (brand di Honk Hong)...per la dattilografa che è dentro di voi. www.little factory.com "Photographers, designers, illustrators are suckers", Mely e Cyril (che hanno avuto l'idea) invece sono Francesi D.O.C. nonchè ideatori del marchio BY. Il progetto che considerano più significativo rimane comunque "this bag sucks", una borsa creata con la partecipazione di 12 diversi artisti francesi e non, che non hanno dimenticato la loro ironia. Per ora la distribuzione in Italia è piuttosto ridotta, ma Mely e Cyril sono in gamba e sono convinta che ne sentiremo parlare presto. www.iloveby.com

BY T-shirt

vs

vs Paul Smith

I Drink at Work

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Little Factory // Typo Scarf



Styling_Vito Regano Foto_Lorenzo Croce Location_Nana’s Jeans skinny: Dr. denim jeans makers

Vestito: Linda Sofia Cintura : Vintage Scarpe: Miss Noise


C’EST TRÈS TRÈS CHIC DI SILVIA CANCELLIERI Borse, borse e ancora borse!!! Che siano di paglia, in pelle, maxi o mini.. sono l’accessorio fondamentale e rappresentativo di ogni donna. Ma attenzione.. anche il mercato maschile è sempre più esigente e si apre al fascino delle shopping bag. In ricordo della bellissima Grace ecco l’intramontabile Kelly di Hermès. Non solo, da oggi potremo averla proprio tutte, con un semplice click: dal sito, entrate in “Travel the world of Hermès”, poi in “I wont it, I’ll have it”, scegliete la stampa, la scaricate, stampate, piegate, incollate..et voilà, sarete pronte con la vostra Kelly. Occhio al dettaglio. Potete anche personalizzarla scegliendo la versione bianca. www.hermes.com Non è solo una semplice sacca in canvas. E’ ben di più: con soli 18 dollari, grazie alle Bagladies, potrete dichiarare per strada al mondo intero che “My Other Bags are Prada”. Geniale. E se invece volete comunicare il vostro non portare più una plastic bag sempre lo stesso marchio vi propone “Plastic is so last season”. Provocazione e fantasia. www.bagladies.com.au Louis Vuitton è un’istituzione in tema di borse. E allora perché non essere originali, mantenendo sempre un marchio che di per sé è storia? Per voi noi di Mypaper abbiamo scelto un'argentatissima bag, che non passerà mai di moda, passepartout per tutte le situazioni. Only LV. www.louisvuitton.com Vi siete mai chiesti cosa fareste se perdeste la borsetta o il cellulare? Sarebbe tutto più comodo avendo un mit-

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Maglietta: Elkie Scarpe: Hawaianas Noodle Park packaging


tente di riferimento. Tranquille, Yves Saint Laurent ha pensato anche a questo per voi: molto chic e in total black, questa pochette ha sul retro l’indirizzo della Maison. Sapete ora dove andare a reclamarla. www.ysl.com

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Per le piÚ sportive e per chi nella calda stagione si muove solo con la paglia H&M propone una soluzione comoda e colorata. Da abbinare agli occhiali, per sentirsi dive anche nel fare la spesa. www.hm.com Pensiamo ora al mondo maschile e passiamo ai copricapo. Se siete amanti delle quattro ruote Louis Vuitton ha creato cappellini aderenti, proposti da noi in paglia, ma disponibili anche in pelle, con evidente richiamo ai cappelli da guida degli anni Venti. Se invece avete l’animo da centauri: casco e portacasco della nuova collezione LV. www.louisvuitton.com

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(1) H&M Sunglasses, (2) Louis Vuitton skinny hat, (3) Louis Vuitton Helmet set (4) Yves Saint Laurent Handbag.


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(1) Bagladies, (2) H&M Handbag, (3) HermĂŠs Paper Bag (4) Louis Vuitton Handbag.


T-shirt e giacca: Unst Pantaloni: Vintage Scarpe: Converse

Maglietta/giubbotto: PM Occhiali: Retrosuperfuture mod. neon


SBROKKED. DI MARTA STELLA

Quando si parla di creatività non ci sono definizioni, non vi sono terminologie giuste per racchiudere in una sola parola chi interpreta a tutto tondo ciò che vede, che sente, per poi riportarlo su un video, una fotografia. Per chi usa tutto ciò che è immagine per comunicare, in un universo che spazia dalle foto di un surfer allo street reportage, per chi usa il proprio flusso creativo riversandolo in campi apparentemente diversi ma tutti legati dalla stessa voglia di esprimersi. Questi sono Giovanni Barberis e Alessio Lentinello, in arte Giò e Què, meglio conosciuti come “Sbrokked”, nome insolito nato davanti ad una puntata dei Simpson e poi diventato l'elemento che più li contraddistingue. Due creativi per un unico progetto, una collaborazione decennale non solo lavorativa che, dai primi filmati amatoriali legati allo snow e al surf, ha portato i due ad ampliare i loro orizzonti e le loro produzioni, fino ad arrivare all' allestimento di una mostra personale dove verrà esposto il loro reportage fotografico fatto durante un viaggio di lavoro nel continente giallo. “Back from China” si chiama infatti la mostra fotografica inaugurata il 1 luglio presso il “Buena Vista Wine Bar” di Alessandria. Una selezione di scatti, momenti di vita rimasti impressi nei loro obiettivi, ritratti di piccole realtà tanto difficili quanto affascinanti situate proprio piedi delle

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metropoli più ricche e sviluppate. ”Il nostro progetto è iniziato anni fa assolutamente per puro divertimento, utilizzando apparecchiature per nulla sofisticate”, dice Què, “ma con il tempo ci siamo specializzati, arrivando ad utilizzare apparecchiatura fotografica digitale e analogica con ottiche NITAL e SIGMA, migliori sistemi video e di editing”.

”Odiamo gli estremi”, ha poi continuato Giò in riferimento alla loro moltitudine di interessi, “perchè ci sembra riduttivo fossilizzarci su una cosa, ma è ci piace ricercare sempre nuovi incentivi”. Questo è ciò che pensano, questo è ciò che esprimono nel loro progetto che racchiude mille idee in un agglomerato di fotografia, video, design, musica: un mix esplosivo sempre in cerca di nuovi stimoli, perchè come si sa, la creatività ha sempre bisogno di essere alimentata.



Sembra ma non è: questo il tema e la base da cui partire per trasformare una normalissima cenetta a 2 in una serata più divertente, pepata e –perché no?anche un po’ hot.

DI SILVIA CANCELLIERI

Pensiamo alla tavola e ai bicchieri. Se un famosissimo marchio di gelati da anni propone mille tentazioni: ecco Kacper Hamilton che con i suoi “7 Deadly Glasses” – uno per ciascun peccato capitale- associa il vino alla gola, ma non solo. Siete incuriositi? Provateli allora, uno per sera, cambierà il vostro modo di vivere le serate..e anche le tentazioni. http://www.kacperhamilton.com Per impreziosire e rendere ancora più piccante il tutto portate in cucina un diamante: con Carbon- Salt and Pepper Table Bling di Gregory Buntain potrete chiedere la mano della vostra amata passandole il sale o il pepe. Pratico e originale, soprattutto per i più timidi. www.gregorybuntain.com Passiamo ai dolci. L’estate, si sa, è arrivata, ma come rinunciare al cioccolato? C’è chi ha pensato per voi a una gustosissima e geniale soluzione in barretta: il Rompibollo, tavoletta in cui ogni porzione, differente dalle altre per dimensione, vi rende noto il proprio contenuto calorico. I designers Cinzia Curitti e Ferruccio Palumbo lo hanno così chiamato perché un po’ francobollo e un po’ rompiballe. Ma per noi è solo comodo:

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nutre e informa. Prodotto dal pasticcere Luca Montersino. www.adieffe.com Ricordate i Pacman? Direttamente da Newcastle l’australiana Naomi Henderson ce li presenta - sempre coloratissimi - In formato calorico. Prendete una sera e giocate a chi ne mangia di più, lasciando stare per un po’ la bilancia. Una curiosità: sul suo blog troverete anche l’adorato e rimpianto yo yo e mille altre idee nella variante zuccherosa. helloo_naomi@yahoo.com.au

E per finire torniamo in Italia con una proposta di design unito alla comodità. Lo si è già visto al Salone Satellite del 2008, ma noi ve lo riproponiamo per la sua originale duttilità: il bicchiere T.O.T.R. (Tobacco On The Rocks), di Dino Cicchetti. Vi chiederete: tutto qui? La risposta è: certo che no. Infatti nasce per essere un posacenere con incluso il ferma sigaretta, unico nel suo genere e immancabile durante i party e nei salotti di ogni vera seguace di “Sex and the city”. Vedete, se voleste smettere di fumare, un Cosmopolitan non lo si nega proprio a nessuno. www.dinocicchetti.com

Si dice che una mela al giorno tolga il medico di torno.. se siete di questa linea di pensiero il portamele di Hermès è ciò che fa per voi: immancabilmente verde, dotata di coltellino, questa originale apple bag vi sarà d’aiuto per un’improvvisa voglia di frutta in afosi pomeriggi estivi e non. www.hermes.com

In alto, da sinistra, a partire dalla pagina a lato: Bicchiere T.O.T.R. Pacman Cupcake. 7 Deadly Glasses In basso: Salt and Pepper Table Bling. Hermes Apple Bag. Qui sopra: Rompibollo.

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NO FUN. DI EMMA K. Vi ricordate alle elementari il tavolo da calcetto con gli omini rossi e blu, il 60% dei quali erano decapitati e il restante 40% aveva comunque perso qualcos'altro? Ecco, Gro design con l'aiuto di TIM model makers ce lo ripropone con una veste di gran lunga più elegante e spettacolare. Non fatevi intimorire da questo splendido oggetto di design però: le regole sono sempre quelle, vietato rullare! http://www.eleventhegame.com/

Bianco, di ceramica e dal gusto retrò: è il phonophone, un grammofono che amplifica il suono del nostro ipod senza bisogno di cavi elettrici e batterie ma usa prettamente l'acustica del corno.

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L'uscita audio ha una potenza di 55 decibel, di certo non ideale per animare un rave, ma perfetto da tenere in salotto. Nasce da un'idea di Tristan Zimmermann ed è prodotto da Charles and Marie Da poco disponibile anche nella versione Black. www.charlesandmarie.com



INVISIBLE MONSTERS // CHUCK PALAHNIUK Vai in libreria e leggi le prime sette pagine di Invisibile Monsters. Se fa per te, preparati all’orgasmo. Una catena di colpi di scena ti porterà ad un finale sconvolgente in cui tutti i giochi vengono rivelati – anche quelli di cui non immaginavi l’esistenza. Trama: la vita di Shannon crolla a pezzi dopo che un colpo di fucile le porta via mezza faccia. Una vita da top model spazzata via, così. Puff. Cosa le rimane, quando scopre di essere stata tradita da tutti quelli che amava? Cosa, se non la vendetta? Il corpo, i corpi, sono il vero cardine della narrazione: il corpo come feticcio della moda e della pubblicità, come prigione da cui non si può fuggire. Il corpo come essenza materica da trasformare e plasmare per raggiungere i propri obiettivi. Anche quando sono immorali…

IL MANUALE DEL CONTORSIONISTA // CRAIG CLEVENGER Se progetti di cambiare identità devi assolutamente leggere questo libro, ti darà un sacco di buoni consigli. John Dolan Vincent è un genio in materia e penserà a tutto quello che tu trascureresti. Oltre ad essere un esperto in produzione di documenti falsi, è un veterano dei colloqui con poliziotti e psicologi. Del resto devi esserlo per forza, se vai in overdose di antidolorifici una volta l’anno e ne bastano due per essere internato come potenziale suicida. L'unica soluzione è passare come un contorsionista da un’identità all’altra, tra indirizzi falsi, numeri di previdenza sociale inesistenti e furto di identità altrui, perché loro pensino che ogni volta sia la prima e non ti rinchiudano tra quattro mura imbottite. Ma essere così bravo a mentire può essere un’arma a doppio taglio…

I BUY BOOKS I NEVER TELL YOU SOME MORE 34 / mypaper [1]


UN POLLASTRO A HOLLYWOOD

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DAVID HENRY STERRY Sarà per il precariato e la disoccupazione, ma si fa un gran parlare di escort. E poi dai: non hai pensato di diventarlo pure tu, anche solo una notte? Bene, David Sterry ti porta con leggerezza nella vita scanzonata di un giovane scappato di casa, che approda a Hollywood e si mette a fare marchette a ricche signore annoiate per tirare a campare. Un’infanzia normale, un ragazzo a posto, potrebbe essere il tuo vicino di casa. Ma quello che inizia come un hobby remunerativo diventa presto un impegno che esige sempre di più, mettendolo davanti all’eterno interrogativo: i soldi o l’amore? Il lavoro o la famiglia? Risate garantite, divertimento e umanità, tra sesso e orge perpetrate nella frustrazione di non trovare ciò che ogni uomo sogna: una vita semplice, l’amore, qualcuno su cui poter contare.

L’ERRORE // GIUSEPPE GUIDOTTI Se ti piacciono le storie d’amore, quelle con il lieto fine dove tutto è perfetto e giusto questo libro non fa per te. Da queste parti tutto si presenta come il titolo preannuncia, sotto forma d’errore. Niente è pulito, niente è normale tutto è sopra le righe, stralunato, onirico e nel dubbio sbagliato. Un corpo da “personaggio” quello di Erika che si lascia piano, piano riempire della sua storia e di quella degli altri protagonisti che in questo breve romanzo incrociano le loro vite in una storia che probabilmente è esattamente quella che stai vivendo anche tu. Si parla di dipendenza, di tradimenti, paure, depersonalizzazione, mancanza completa di una retta via, come se si stesse parlando di rose e viole con un linguaggio che sembra poesia, spezzato e violento.

READ AND THEN I’LL ABOUT ME. DI MATTEO FUGAZZA

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seghe. Cosa c’entra tutto ciò in una rubrica di musica? Non lo so, ma per ascoltare gli Hadouken! tanto vale spararsi in loop The Fat of the Land dei Prodigy. Loro hanno i capelli più fighi almeno. Voto: ●○○○ Download: Crank it up, That boy, that girl. (www.myspace.com/hadoukenuk)

THE BOPS. DI JOHNB & EMMAK

HADOUKEN! Nel lontano 1987 alcune menti nipponiche concepirono una soluzione al sovrapopolamento mondiale, una tecnica di arti marziali denominata letteralmente Colpo dell’onda, capace di far scaturire energia pura dalle mani di pochi guerrieri eletti. L’Hadouken è un colpo a distanza mortale, una sfera di violenza azzurro chiaro che per anni ha determinato sconfitte in quello che è uno dei videogame più belli di sempre. Street Fighter. Mi rivolgo a voi della Capcom, per me potevate mettere anche solo Ryu a combattere, gli altri sono tutti delle

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DITTY

Abby e Amanda con arpeggi di mandolino e chitarra acustica ci riportano in scenari infantili tra sonorità jazz folk e anche un pò western vecchio stile. Come Dresden Dolls, Coco Rosie e Pink Martini hanno deciso di accompagnare i loro live con il Cabaret, travestimenti e marionette forse per sdrammatizzare i loro testi a volte troppo dolci e positivi. "I don't wanto to go to school tomorrow, stay up late waching TV, eat midnight snack, I'll pretend it's friday, complacent as I'll ever be" dicono loro... Poi però ti accorgi che è lunedì, che la scuola l'hai finita da un pezzo e al posto del midnight snack hai bevuto troppa Vodka la sera prima e hai un post sbornia di quelli da ricordare. Ma va beh. Voto: ●●●○ Download: Wishful Thinking, Short Stacks. (www.thedittybops.com)


BLOOD SHOES.

RED

"Le indie band me lo possono s*cch**re. Noi non ci sentiamo indie. Voglio dire, se per indie si intende quello di qualche anno fà allora sì, ma se per indie ci si riferisce a gruppi come Pigeon, Detectives, Wombats, View eccetera, allora non vi abbiamo proprio niente a che fare. Mi fa arrabbiare essere considerato sullo stesso livello di band di questo genere".Questo è quello che afferma Steven il batterista dei Blood Red Shoes, Laura aggiunge che loro sono più Punk e più Rock. Ma noi dovremmo fidarci di due che dicono "let's consider a change of scenery, it's getting boring by the sea"? Non lo so...invitiamoli qui a Milano in agosto, quando le suole delle scarpe si saranno sciolte nell'asfalto secondo me diventeranno meno lamentosi... Voto: ●●●○ Download: Say something say anything, You bring me down. http://www.myspace.com/bloodredshoes

SOULWAX. “Alcuni dei remix che abbiamo realizzato lungo gli anni, eccetto quello degli Einsturzende Neubauten perché l'abbiamo perso, e alcuni altri perché pensavamo non suonassero abbastanza bene o perché non siamo riusciti a comprimerli nella giusta lunghezza. Ma ce ne sono altri ancora difficili da reperire, perché alcune persone se ne erano dimenticate o perché non sono mai stati pubblicati. Alcuni di essi li amiamo davvero. Uno pensiamo sia semplicemente ok. Alcuni li abbiamo fatti gratis. Alcuni solo per noi stessi, senza permessi, e alcuni come scambio di favori per dei nostri amici, ma mai in tempo utile e comunque sempre nel nostro studio di Ghent.” Un album che si commenta da solo. Anche in copertina. Voto: ●●●● Download: Part of the weekend never dies, Muscle Museum. http://www.myspace.com/soulwax

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PER LA TUA P U B B L I C I T À

CONTATTACI @ MYPAPERFREE@LIBERO.IT M YA D V E RT I S I N G 6 8 @ YA H O O . I T

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