Tesi Rilievo dell'Architettura. Il Ciborio e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze.

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In alto a sinistra Il database delle schedature consultabile in drive Nella pagina successiva Sovrapposizione nuvola di punti al modello BIM

progetto. Tra queste sono compresi i componenti edilizi quali i serramenti mobili, impianti oltre che simboli e cartigli. Infine ci sono le famiglie create in-place ossia direttamente nel contesto del progetto, sono essenzialmente utilizzate nel momento in cui non si prevede nessun possibile riutilizzo di tale elemento, ma possono aumentare di molto le dimensioni del file. Va inoltre sottolineato che, nel momento in cui una Famiglia viene caricata nel progetto, con essa, oltre alle geometrie, vengono importate una serie di informazioni e parametri che la caratterizzano e che possono essere modificati. È pertanto importante conoscere le caratteristiche da attribuire all’elemento, in modo tale da sfruttarne le potenzialità che lo caratterizzano, facilitando così la costruzione del modello. Si è quindi deciso di creare dei componenti, suddividendo per parti il modello, documentando ciascuna parte. 34

Dalla nuvola di punti al modello BIM Obbiettivo della tesi di laurea è stato quella della creazione di un modello BIM. La cappella del Crocifisso è stata modellata infatti secondo la metodologia BIM con l’ausilio di un software. Come base si è utilizzata la nuvola di punti proveniente dal rilievo fotogrammetrico, che già era stata confrontata con la nuvola proveniente dal rilievo laser scanner. Per importare la nuvola all’interno dell’ambiente BIM è stato utilizzato un altro software in grado di gestire le nuvole di punti, il quale permette la pulizia , l’unione di più nuvole oltre che la possibilità di filtrare le nuvole. Una volta rielaborato il file lo si è esportato nuovamente di formato .RCP in questo modo riesce a dialogare all’interno del software di modellazione. Questo formato consente la georeferenziazione della nuvola cosicchè anche il progetto BIM mantenga tali coordinate.

Una volta importata la nuvola all’interno del software, attraverso la creazione di alcuni piani di sezione che facilitano la comprensione delle geometrie, è iniziata la modellazione. Modellare e visualizzare la nuvola di punti risulta un’operazione molto complessa in termini di prestazioni della macchina del computer. Per cui si è cercato di andare a lavorare sulle impostazioni di visualizzazione del software che ci hanno permesso di lavorare alla modellazione. La nuvola di punti risulta collocata infatti, all’interno di una famiglia del sistema, attivabile e disattivabile al bisogno. Una volta compresa la geometria e il dimensionamento del componente da rappresentare, la nuvola veniva disattivata di modo da facilitare le operazioni. Una volta terminata la modellazione di ciascun componente è stata riaccesa in modo da permettere di confrontare i due oggetti e correggere eventuali imprecisioni. Anche in funzione delle successive fasi di catalogazione del modello, si è

deciso di suddividere per parti il modello, differenziando la parete posteriore per il lato del polittico cuspidale e per quello retrostante con le geometrie intarsiate, la copertura , i sostegni anteriori, l’altare e il piano basamentale su cui poggia il Ciborio All’interno di queste categorie, poi ciascun componente è stato modellato, di modo da creare un componente, definito dal software componente globale, all’interno del quale oltre alla possibilità della modifica dinamica delle geoemetri, è possibile catalogare ciascun componente. Il programma genera infatti la possibilità di creare per ciasscun componente una raccolta di informazioni che sono visualizzabili all’interno

viste all’interno del sotware, che vengono chiamati abachi. Questi abachi, fanno riferimento ai modelli, e per le famiglie di compknenti esistenti, sono già presenti di deafual degli abachi contenenti informazioni. Trattandosi però di rappressentgare un edificio esistente, realizzato in epoche non remote, non si è potuto utilizzare il database già fornito di default. Si è dovuto quindi andare a creare ogni abaco, attraverso l’utilizzo di filtri che all’interno del software permettono di parametrizzare ogni singolo componente. E’ stato applicato a ciascun componente un contrassegno, con una parola chiave, che attraverso

il filtraggio del programma, permette la suddivisione all’interno dei vari abachi creati. Questa fase si conclude quindi con la creazione di un modello BIM, contenente al suo interno tutte le stratigrafie dei vari componenti dell’opera, rimandando al paragrafo successivo l’applicazione a ciascun componente globale di informazioni per andare a completare il database del manufatto. Dal punto di vista della rappresentazione, il modello oltre che alla creazione del database, è stato utile anche alla creazione delle viste rappresentare negli elaborati, soprattutto per quanto riguarda le viste tridimensionali.

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