luca ciliani - selected project list of selected projects:
1.0 Academic
2.0 Competition
3.0 On going/realized
1.1 New Urban-Rural Park Recovery of the ex industrial area “SPEA” Narni Scalo (Italy)
2.1 Greener industries Redevelopment of the industrial area “Padule” Cascia (Italy)
2.1 Azienda agricola Sant’Angelo Farm Holidays in Umbria Amelia (Italy)
1.2 Vertical Barcelona Hybrid building reinterpreting the city Barcelona (Spain)
2.2 Into the Wild Aurora Borealis observatory/resort Rovaniemi (Finland)
2.2 Festarchlab 2012 - 2013 International architecture festival by GATR Terni (Italy)
1.3 Urban Library Partial restoration of the ex slaughterhouse Roma (Italy) 1.4 Vallecas 2.0 Redevelopment of the neighborhood Puente Vallecas Madrid (Spain)
Lucaciliani@msn.com *393389639317 via giovanni da castel bolognese, Roma
New Urban-Rural Park Recovery of the ex industrial area “SPEA” - Narni Scalo (Italy) 1.1 Graduation thesis Roma Tre Univesity of Rome Architecture Faculty Corso di Laurea Magistrale in progettazione architettonica 2013 thesis in: Composizione architettonica Rel: Prof. Arch. Valerio Palmieri cor: Arch. Massimo Acito Luca Ciliani Award winner: Naturalistic Engineering Award for Quality Mediterranean Landscape “2013 edition Published in: http://www.architettura.uniroma3.it/studilavori_categoria.html?menu_sx=6&bp=6_ param&hl=tesi
L’area di progetto rappresenta la “porta d’ingresso” alla conca ternana, alle pendici della storica cittadina di Narni. La piccola frazione di Narni Scalo infatti, nasce come insediamento industriale (soltanto dopo la realizzazione del tracciato ferroviario Civitavecchia - Ancona) in un area pianeggiante circondata dai colli, dove tuttora permangono segni tangibili di un antica presenza di centuriazione romana. Il tessuto edilizio si è sviluppato linearmente seguendo il tracciato della via Flaminia e quello ferroviario a essa parallelo; proprio quest’ultimo però rappresenta anche una barriera. Il centro urbano infatti si trova isolato da un lato dalle colline e dal tracciato della E45, dall’altro la ferrovia e la zona industriale lo separano dal fiume Nera e dalle aree agricole circostanti. L’ex area industriale “SPEA” si trova in una posizione strategica in quanto la riqualifica del sito in un polo tecnologico permetterebbe una connessione tra la città e il suo fiume, una greenway, attraverso la realizzazione di un “parco urbano” e ai percorsi sopraelevati che attraversano la ferrovia. Prendendo spunto dalla divisione del tessuto edilizio in fasce “funzionali” (servizi - residen ziale - commerciale), il concept per il masterplan si è basato sull’individuazione di fasce di intervento. La prima è quella del territorio urbano,
Narni Scalo, che presenta una particolare mancanza di aree verdi (un solo parco, legato alla scuola). La seconda è la fascia periurbana che oltre al recupero dei manufatti industriali, contiene le nuove urbanizzazioni, che rappresentano delle vere e proprie barriere acustiche e visive, proteggendo il parco dalla ferrovia e dalla zona industiale. il progetto prevede varie funzioni, tra cui il nuovo Polo tecnologico Ternano (laboratori, uffici e servizi), un incubatore di imprese, una sede universitaria connessa con il polo e un nuovo centro sportivo pubblico, ma legato comunque all’università . Di fronte ai nuovi edifici è presente un parco lineare, principalmente a vegetazione arbustiva, per poi arrivare al parco centrale, dove la varia vegetazione boschiva presente, compresa una piccola area di foresta planiziale, viene integrata con piantumazioni regolari. e monoculturali in modo da differenziarla dall’esistente. Al suo interno si trova un percorso storico che collega tutte le varie preesistenze militari (depositi ipogeei). L’ultima fascia è quella agricola, infatti i campi che costeggiano il sito vengono inglobati integrati e regolarizzati, per poi arrivare al nuovo percorso ciclo pedonale che costeggia il fiume e lo rende per la prima volta usufruibile alla cittadinanza.
AREE AGRICOLE
CENTURIAZIONE
WILDFLOWERS
WILDFLOWERS Le aree agricole intercluse tra l’ex area industriale e il corso del fiume vengono incorporate all’interno del progetto, integrandole e regolarizzandole. Infatti, secondo recenti studi archeologici, quest’area fu in epoca romana una zona di centuriazione; la rigida suddivisione geometrica di quest’ultima viene quindi ripresa e utilizzata per modulare i campi coltivati. Prendendo spunto poi dalla famosa “fioritura di Castelluccio di Norcia”, non molto distante, si ipotizza un possibile utilizzo di una coltivazione di tipo “Wildflowers”, una coltivazione di specie erbacee spontanee caratterizzate da fioriture appariscenti che variano nel corso dell’anno. Fioriture che sono molto importanti per la tutela della biodiversità , in quanto ricercate da un gran numero di specie di insetti, ma anche molto interessanti dal punto di vista ornamentale e paesaggistico, e quindi in grado di portare i cittadini a vivere questi spazi, e non soltanto a osservarli da lontano.
Vertical Barcelona
Hybrid building reinterpreting a city - Barcelona (Spain) 1.2 Academic/ hybrid program Universidad Politecnica de Madrid ETSAM Escuela Tecnica Superior de Arquitectura 2010 - 2011 Taller de Proyectos IX - Aula PFC Professors: Juan Herreros Guerra, David Archilla Luca Ciliani
L’ idea principale del mio progetto è quello di trasformare il viaggiatore in residente, voglio mostrare ai turisti ciò che di solito non vedono , “la città invisibile” . per riuscirci ho deciso di inserire nel progetto quei posti che solitamente non si vedono, e che ormai neanche i cittadini vivono più, e cioò i patii interni dei tipici isolati di barcellona; così i turisti , dopo un giro per la città , potranno vivere quelli spazi che non avrebbero mai potuto osservare, e chi ci lavora potrà vivere quelli spazi che sarebbero stati suoi di diritto ma che non ha mai potuto utilizzare. La configurazione dell’edificio , la sua attuazione è il risultato di un’indagine sul tessuto forte e visibile come il Plan Cerdà e il tipico isolato di barcellona. Inizialmente ho fatto uno studio della disposizione, il modo in cui gli edifici possono essere configurati in funzione delle circostanze, poi ho studiato il quartiere “ Sagrera “, che avrebbe dovuto essere configurato comeil resto di Barcellona,con la maglia regolare del Plan Cerda, ma questo non è avvenuto. a questo punto l’idea era quella di invertire il tessuto urbano per porlo in altezza. Così ho deciso di usare lgli isolati che mancavano alla Sagrera , cioè , ho calcolato quanti isolati sarebbero stati immessi nel vuoto lasciato dall’asse ferroviario e li ho ricollocati in altezza, sovrapponendoli. Una cosa interessante riscontrata durante
tutta la mia ricerca , è cosa c’è dentro ogni blocco , ogni isolato, come fossero “ città all’interno della città ”. Per Cerdà , il cortile centrale avrebbe dovuto essere un luogo vissuto dai cittadini per attività all’aria aperta, ma in realtà , ora non è così , infatti i cortili sono quasi sempre spazi utilizzati come annessi, da edifici connessi a edifici, che ospitano le funzioni più varie, ma sempre private. Quindi ho deciso di mettere lo spazio pubblico , la strada (verticale),è addossata al patio centrale , e da questo è possibile accedere alle diverse funzioni che l’edificio ospita. Mac’è una differenza di di dimensioni , vale a dire , il mio progetto occuperà un quadrato di 42m quadri, poco meno di un tipico patio di un isolato tipo. Dopo aver visitato il quartiere , ho notato alcuni funzioni che non erano presenti nel quartiere e ho trovato diverse funzioni necessarie , rivisitate in base alle funzioni che devono appartenere al mio edificio( albergo , mercato , spa e locali in affitto) , mi ha portato all’identificazione di funzioni simili , ma relative alle funzioni richieste . poi ho inserito queste funzioni nella torre inizialmente posizionandole secondo la classica tipologia ibrida, cioè per compartimenti monofunzionali sovrapposti, e poi vi ho aggiunto il tessuto cruciforme del Plan Creda, creando cosi quella casualità , quella varietà tipica della città . .
ESTUDIO FORMAL
ESQUEMA FUNCIONAL
CONCEPT
Urban Library
Partial restoration of the ex slaughterhouse - Rome (Italy) 1.2 Academic/ Culture UniversitĂ degli studi Roma3 Architecture Faculty Corso di laurea magistrale in progettazione architettonica 2011 laboratorio 2M Professor: Paolo Desideri Luca Ciliani, Fabio Balducci, Cristiano Colamarco
Il progetto di questa nuova biblioteca rientra nell’ambito della più ampia riqualifica dell’ex mattatoio di Roma in Testaccio, intervento che vede già realizzati vari interventi come il Macro (Museo di Arte Contemporanea), il centro culturale La Pelanda, il mercato della “Città dell’altra economia”, e la nuova sede di Architettura dell’università Roma Tre. Proprio in connessione con quest’ultima, si è ipotizzata un ulteriore riqualifica di uno dei padiglioni dell’ex mattatoio, per predisporlo a biblioteca universitaria, con varie funzioni a essa connessi, come una sala conferenza, un bookshop e una caffetteria.In questo caso il nostro team ha pensato che fosse giusto dare importanza nel progetto allo spazio pubblico, che in quest’area risulta quasi inesistente, e laddove è presente, è sicuramente di poca qualità . Per ricavare quindi dello spazio pubblico all’interno del sito, che coincideva quasi specularmente con la superficie dell’edificio preesistente, da un punto di vista volumetrico, abbiamo pensato ad una scomposizione e traslazione della preesistenza, mediante un innalzamento del blocco di dimensione maggiore, dove verrà collocata la biblioteca, e di un abbassamento di un secondo blocco, che va a creare una piazza pubblica ipogea, che collega il volume della biblioteca a quello dei servizi (il bookshop e la caffetteria).
Il volume principale, quello predisposto a biblioteca, è stato leggermente sospeso, ed il piano terra che ospita un grande atrio, che facilmente si può modificare per ospitare delle esposizioni temporanee, è completamente vetrato su ogni lato per enfatizzare la sospensione del volume sovrastante. quest’ultimo è poi rivestito da una rete metallica microforata che scompare in corrispondenza dei lati corti, che ospitano delle sale lettura all’aperto, e di alcune bucature, creando dei piccoli terrazzi collegati alle sale lettura o agli uffici interni all’edificio. Lo stesso rivestimento, piegando, ricopre anche il lato inferiore del volume, diventando in questo caso il controsoffitto dell’atrio. All’interno il volume è suddiviso in tre parti: la zona centrale è lasciata completamente vuota, uno spazio a tutt’alteza caratterizzato da una grande scala di accesso centrale; e ai lati abbiamo una zona destinata a uffici e una alla biblioteca vera e propia. Quest’ultima è costituita a sua volta da un volume centrale, che ospita le varie sale lettura, collegata con delle passerelle ai due parti laterali, che contengono gli scompartimenti delle librerie. I magazzini e il parcheggio si trovano invece nei piani interrati.
SCHEMI VOLUMETRICI
SCHEMI FUNZIONALI
Vallecas 2.0
Redevelopment of the neighborhood Puente Vallecas - Madrid (Spain) 1.2 Academic/ Urbanism Universidad Politecnica de Madrid ETSAM Escuela Tecnica Superior de Arquitectura 2010 - 2011 Proyecto Urbano Avanzado Professors: Luis Moya Luca Ciliani, Natalia Sevillano Roman Gomez Published in: URBAN-E
La politica di Social Housing ( SH ), nella città di Madrid è variata , dalla promozione di interi quartieri, alla promozione dei soli edifici di SH. Il caso in esame è un caso eccezionale di SH che riguarda anche il quartiere. Nello sviluppare l’esercizio era di collaborazione molto positivo della SLA , con la visita di Maria Isabel Muñoz , architetto , e la revisione della sessione che ha caratterizzato Paolo Valle, direttore di Innovazione in costruzione . Di grande interesse è stata la partecipazione di Untercio - architetti, che hanno presentato i tre edifici costruiti in ambiente SH . Per quanto riguarda il quartiere prescelto, dal piano esistente negli anni 50, abbiamo estrapolato idee che compongono la nuova azione proposta. Come ritenuto opportuno, nella maggior parte dei casi , le misure adottate in quegli anni , come l’adattamento alla topografia o custodie urbana definita dalla posizione della vegetazione risultano ancora valide. Abbiamo deciso diverse forme di intervento : essendo il perimetro ben definito dalle strade circostanti, l’interno si riscontro più libero e modificabile. nonostante questo abbiamo deciso di trovare delle aperture nel perimetro per meglio connettere lo spazio interno con i quartieri vicini. Gli edifici sarebbero costruiti parallelamente alle curve di livello (morfologia) , in modo da aumentare il grado di sostenibilità dell’intervento .
Guardando la centrale elettrica (progetto di Federico Soriano ) appena realizzata, essa risulta in sé una pietra miliare per il distretto , per cui un certo numero di assi che, oltre ad essere influenzati dalla topografia e la vegetazione, troveranno il loro punto di riferimento al centro di questoedificio - simbolo. Si porrà particolare interesse nel mantenere la vegetazione esistente in loco, per cui la proposta sarà configurata per garantire la sopravvivenza di almeno l’80 % degli alberi esistenti , che comunque verrà aumentato dalla nuova vegetazione di progetto. Gli assi pedonali sono orientati a sud, per garantire adeguate aree pubbliche a parco. La proposta suggerisce un aggiuntivo controllo nel regolamentare il volume residenziale, sollevato da una serie di requisiti che devono essere soddisfatti dallo spazio esterno privato , che sarà in gran parte paesaggistico . La vegetazione dovrà collegare icon l’nterno con aree verdi in prossimità del quartiere ; principalmente con il parco Fofò . Allo stesso modo , le aree pedonali dovrebbero collegarsi con questo stesso parco , pertanto, non ancora trovato all’interno di colonie è capito che la principale area verde del salotto . Per quanto riguarda la gestione della vegetazione, questa è disegnata in funzione degli alberi, principale elemento che determina la nostra proposta. .
Greener industries
Redevelopment of the industrial area “Padule” - Cascia (Italy)
1.2 Competition/ Urbanism International competition Client: Umbria Region Luca Ciliani, Alessio Patalocco for Studio Alessio Patalocco
Il progetto rientra all’interno di un bando indetto dalla Regione Umbria, che individuava quattro aree industriali da riqualificare, tre delle quali richiedevano un intervento su edifici industriali dismessi, mentre l’ultima, quella di Cascia, richiedeva di intervenire non su un singolo edificio, ma su un area industriale funzionante, con gravi problematiche infrastrutturali e funzionali (misto di industriale, commerciale e residenziale), oltre alla pessima qualità estetica, nonostante la vicinanza al centro storico della stessa cittadina, che si trova rialzato su un colle. Propio per questo la zona idustriale risulta di pessimo impatto visivo se si osserva il panorama circostante il borgo, un “macchia” di edificato immersa nella natura. Propio da questa problematica scaturisce il concept di intervento: cercare di portare la vegetazione all’interno dell’area, attraverso vari tipi di interventi, che vanno dal tipo di pavimentazioni (si inseriranno nuove pavimentazioni drenanti) al verde pensile, che non ricoprirà soltanto le coperture degli edifici, ma anche le pareti verticali. per quanto riguarda la vegetazione, oltre a un alberatura della via principale, si utilizzeranno alberature per schermare la maggior parte degli edifici esistenti, impedendone la visuale dalla città . Alcuni vuoti urbani presenti nel sito vedranno l’inserimento
di edifici chiave per una riqualificazione completa dell’area, e soprattutto per creare una connessione, anche funzionale, con il resto della città anche attraverso la riorganizzazione di percorsi di campagna esistenti. agli ingressi all’area di prevedono parcheggi misti a accumulatori di energia (sfruttando l’energia solare e eolica si riuscirà a generare energia utile alle varie industrie presenti). Si prevedono poi degli edifici misti, al piano inferiore commerciale e al piano superiore residenziale, tipici dei borghi medioevali quali Cascia, oltre ad un nuovo centro sportivo, che andrà a collegarsi ed ampliare le strutture esistenti. altro intervento importante riguarda la regimazione delle acque, infatti l’area si trova in un area critica da un punto di vista idrogeologico, in quanto snel punto più basso della vallata a est del centro storico. Sapendo di dover modificare il sistema idrico presente, abbiamo ipotizzato un nuovo sistema che prevede un recupero delle acque piovane tramite modifiche alle coperture degli edifici esistenti. Le acque grigie vengono immagazinate e poi redistribuite e riutilizzate da residenze e aziende. Le acquee reflue vengo a loro volta recuperati e trattati in un apposita centrale, che dopo averle trattate, le rende disponibili per l’irrigazione del verde urbano e per la aree agricole circostanti.
Into The Wild
Aurora Borealis observatory/resort - Rovaniemi (Finland) 1.2 Competition/ Hybrid international competition client: Archmedium Luca Ciliani,Fabio Balducci Dario Emanuele, Cristiano Colamarco
Il riferimento principale che ha ispirato la forma del nostro progetto è la kota, la tradizionale tenda dei pastori lapponi, i Sami.Riprendendo l’idea della tenda lappone, abbiamo deciso di suddividere l’edificio in più unità per creare un contatto più diretto con la natura circostante. Le varie parti sono disposte in maniera casuale all’interno del territorio, in modo da integrarsi al contesto nella maniera meno invasiva. L’andamento scosceso del sito ci ha suggerito la modifica della forma base della tenda, inclinandone l’asse centrale. Abbiamo anche introdotto una rotazione alla base dell’involucro, creando così un accesso riparato.I singoli oggetti verranno poi dimensionati in base alle funzioni che andranno ad ospitare. Infine, abbiamo suddiviso il rivestimento in 2 parti, lasciando quella superiore trasparente per avere una visione a 360° de sto cazzo. L’idea principale del nostro progetto è quella di far vivere un’esperienza diversa ai visitatori: creare un rapporto diretto con la natura circostante, lontani dal caos cittadino. Per far questo, abbiamo deciso di suddividere ogni funzione in singoli oggetti, separando le stanze dall’osservatorio vero e proprio. In questo modo, gli utenti sono obbligati ad uscire e a spostarsi all’interno del sito per raggiungere ogni funzione.
Il fulcro del progetto è la “kota” piu grande che contiene tutte le funzioni comuni, dall’ accoglienza ci si trova subito sulla rampa che collega l’ intero edificio. se si scende la rampa si raggiunge il planetario (rivestito di specchi in modo da avere un totale visione interna della kota e poter vedere riflesso l’ aurora boreale anche nella parte bassa), nella parte centrale viene salvaguardata la natura del sito in modo da poter ammirare la natura anche quando all’ esterno è tutto innevato. Salendo la rampa si raggiunge il ristorante e più in alto i due punti di osservazione ma anche la rampa stessa permette una visione continua a 360 gradi del paesaggio circostante. Suggestione che permette di vivere il progetto non solo durante la presenza dell’ aurora boreale ma anche a tutte le ora di tutti i giorni dell’anno La forma base delle stanze è una rivisitazione della tipica kota lappone, che però viene a formarsi partendo da un base a spirale, in modo da creare uno spazio coperto di ingresso, ed una zona più chiusa all’interno, dove ricavare i servizi (e il camino). Come rivestimento abbiamo utilizzato lamelle in legno locale per la zona notte, in modo da integrarsi al meglio con il contesto, e vetro per la parte superiore, per permettere una visuale ottimale dell’aurora.
Azienza agricola Sant’Angelo
Farm Holidays in Umbria - Amelia (Italy) .2.1 On going/ Private Personal Project First fase:2013 Second fase: 2014 (on going) Comm: C&C srl. Arch: Luca Ciliani
Il progetto riguarda la realizzazione di un azienda agricola/agriturismo nelle campagne vicine al centro storico di Amelia, splendido borgo nel sud della regione Umbria. la società committente voleva creare una nuova sede in cui convergessero le varie funzioni/produzioni una volta sparse per il territorio. Proprio per questo il progetto è stato suddiviso in varie fasi di realizzazioni: la prima, e cioè quella già realizzata, corrisponde agli edifici di produzione vera e propria. I primi edifici realizzati infatti sono tre, due dei quali costituiti da strutture in legno, che ospitano rispettivamente un allevamento equino e uno spazio dedicato a magazzino, rimessa di mezzi agricoli e ufficio. L’unico edificio in muratura realizzato ospita invece al piano seminterrato le cantine, dove avviene la produzione di vino dell’azienda agricola, e ospita allo stesso tempo i locali tecnici quali quello per la gestione del sistema energetico fotovoltaico (installato sulle coperture delle strutture lignee, incassato sella classica copertura a coppi) e una cisterna che immagazzina le acque piovane provenienti dalle varie coperture a falda, le stesse acque grigie dopo essere state trattate possono essere riutilizzate per l’irrigazione del campi circostanti o delle vigne dell’azienda. la parte superiore invece ospita uno spazio polifunzionale,
con la possibilità di accogliere ospiti, o organizzare eventi vari. L’intervento più importante tuttavia è stata la sistemazione del terreno, trovandoci in un territorio scosceso sono stati realizzati importanti interventi di livellamento e consolidamento del terreno con terrazzamenti di contenimento realizzati con pietre di grandi dimensioni incastrate a formare dei muri, senza l’uso di malte cementizie. Oltre ai muri di contenimento, è stato realizzato un importante sistema di regimazione delle acque, oltre alla realizzazione di un pozzo che permette l’irrigazione dei campi e della vegetazione. Proprio per quanto riguarda quest’ultima, è stata posta particolare attenzione alla scelta delle piante: per esempio per quanto riguarda i versanti più scoscesi sini stati individuati particolari tipi di arbusti e alberature in grado di rendere il terreno piu sicuro e meno incline a frane. Altri arbusti invece sono stati scelti per le capacità di evitare la formazione di piante infestanti ( specialmente nelle cavita tra le pietre dei muri). La fase successiva del progetto prevede l’espansione dello spazio per eventi, connesso alla terrazza esterna, e anche un nuovo edificio, “la torre”, che ospitera camere ricevimento di ospiti, cioè la prima del progetto che si concludera con la terza fase del progetto (ancora sotto progettazione), e cioè la parte dell’agriturismo.
Festarchlab 2012 -2013
International Architecture Festival by GATR - Terni (Italy) 1.2 Realized/ Culture Festarchlab International architecture festival organized by GATR in association whit the magazine ABITARE Luca Ciliani (organizer)
Costituita il 24 settembre del 2009, l’Associazione dei Giovani Architetti della Provincia di Terni,si pone come finalità la promozione della qualità nell’architettura, attraverso l’organizzazione di momenti d’incontro, studio e dibattito.
- la sensibilizzazione verso l’architettura da parte del grande pubblico, attraverso la promozione di dibattiti aperti, eventi divulgativi, con una particolare attenzione all’uso di forme di comunicazione (testuali, grafiche, audiovisive) realmente aperte e comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
- l’attenzione verso il lavoro di giovani professionisti, attraverso attività di sostegno esercitate presso gli ordini professionali, in particolare, attraverso l”istituto del “concorso d’architettura”.
- lo sviluppo di relazioni e il confronto delle idee tra architetti operanti in luoghi e paesi diversi, attraverso l’organizzazione di eventi, viaggi e visite di studio. Tra queste, l’iniziativa di maggior interesse e richiamo a livello internazionale è sicuramente il Festarchlab: un festival di architettura organizzato dai GATR e nato dalla collaborazione con Stefano Boeri, ideatore di Festarch, e la rivista Abitare. Personalmente faccio parte del collettivo dal 2011, dapprima come collaboratore, per poi passare ad un impiego di vero e proprio organizzatore del festival,
ricoprendo ruoli che vanno dal ricercare sponsor, alla progettazione e realizzazione di installazioni, individuazioni di eventi compatibili con i rispettivi temi dei festival e organizzare gli stessi, contattando studi/collettivi di architetti come ospiti della manifestazione. Nel 2012 il tema del festival propone una riflessione sullo spazio pubblico come elemento fondante della città “fisica” e di quella immateriale.
I protagonisti saranno collettivi che hanno deciso di fare architettura insieme, di puntare sulla sinergia tra diverse professionalità , idee, esperienze, mossi dal comune ideale della necessità del confronto, della creazione condivisa, della testimonianza. Ospiti del festival : 72 hours urban action, Orizzontale, studio Superfluo, metal-mezzadro/orti urbani. Il tema del 2013 invece è l’information technology, ovvero il rapporto tra il reale e il virtuale, elemento estremamente presente nella nostra quotidianità . Un’analisi sulle potenzialità della rete, sulla fruizione da parte del cittadino e il suo rapporto con la città materiale, statica e gerarchica. Si vuole capire come i nostri architetti e progettisti possano sfruttarne al massimo le potenzialità individuando le rivoluzionarie visioni e nuove priorità che ne comporta. Tra gli ospiti: T-Spoon, Italo Rota, Matteo Dondè , Alessio Erioli (Co-de-it), e Diaria Project
orizzontale
72 hours urban action
T-spoon
Diaria Project