Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 4
QUESTO LIBRO É DI
IN FATTORIA per incontrare la natura
Occasioni didattiche alla Fattoria dei Ragazzi
Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 4 La Fattoria dei Ragazzi
IN FATTORIA per incontrare la natura Occasioni didattiche alla Fattoria dei Ragazzi
Firenze 2014
in fattoria...
per incontrare la natura
LA FATTORIA DEI RAGAZZI La Fattoria dei Ragazzi è una grande casa colonica, con annessi agricoli e un ettaro di terreno circostante collocata nel cuore della urbanizzazione periferica, concepiti per ricostruire un luogo naturale di collegamento tra passato e presente in un territorio che dalla tradizione agricola si è trasformato nel giro di pochissimi anni in periferia esplosiva. I ragazzi e i bambini, possono maturare l’esperienza diretta di una relazione con il mondo agricolo, le sue fasi, i suoi tempi, i suoi “miracoli”. La casa, il fienile, il forno a legna, il pozzo, il lavatoio, i grandi porticati e poi il prato, gli orti, la vigna etc... sono luoghi ricchi di stimoli per svolgere osservazioni su piante, colture, animali e quant’altro la ricchezza della campagna può presentare. Tutto l’insieme favorisce esperienze di conoscenza e scoperta dell’ambiente inteso anche come ambiente sociale perchè... “Le cose si fanno insieme...bambini, adulti e anziani...” favorendo particolarmente le relazioni dei gruppi e le possibilità per ognuno di esprimersi. L’obbiettivo complessivo che questo progetto persegue è quello di valorizzare le esperienze di contatto con la natura e di educazione ambientale ponendo particolare attenzione allo sviluppo di relazioni positive e inergenerazionali.
Questo sussidio è stato realizzato dal Centro di Documentazione e Risorse “Catia Franci” e dall’Associazione “Altamira”. Si ringraziano inoltre tutti i collaboratori della Fattoria.
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Il mio arrivo in Fattoria
LA VENDEMMIA
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Disegna qui il tuo arrivo in Fattoria
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LA RACCOLTA DELL’UVA
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La mia esperienza
Il primo incontro è stato la raccolta dell’uva; abbiamo staccato i grappoli dalle viti e li abbiamo messi nei nostri secchi. Poi abbiamo portato i secchi pieni dal nonno che ha raccolto tutti i grappoli. Dopo ci siamo levati le scarpe e abbiamo schiacciato l’uva con i piedi, a due o tre per volta. Poi, alla fine, il nonno ha schiacciato meglioquello che era rimasto nel torchio.
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Disegna qui la tua vendemmia
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RIPENSANDO ALLA NOSTRA ESPERIENZA
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Siamo andati alla Fattoria a piedi, era una bella giornata, noi eravamo contenti e non ci siamo stancati per niente. I nonni della Fattoria ci hanno aiutato a cogliere l’uva che era soprattutto giallina, verdolina, ma anche rossiccia con sfumature viola. Quelli che hanno schiacciato l’uva con i piedi hanno detto che sentivano le bucce viscide e scivolose che odoravano in modo aspro. Quelli che non hanno schiacciato l’uva hanno detto che provavano un po’ di schifo all’idea di toccare con i piedi le bucce umide. ... Una settimana dopo, siamo tornati alla Fattoria. Il mosto fermentava nel tino e aveva un odore aspro, simile all’aceto.
La vendemmia Con un secchio o un cestello, con le forbici o un coltello donne e uomini da ieri, colgon l’uva zuccherina e la portano in cantina. La vendemmia è un gran lavoro! Nella vigna era un tesoro di bei grappoli dorati. Or li han colti e li han pigiati or il mosto in un gran tino già fermenta e si fa vino.
L’uva e il pero Diceva un giorno il pero all’uva: “Oh, disgraziata, tu morirai schiacciata!” L’uva rispose: “É vero, ma all’uom che mi calpesta fo’ poi girar la testa!” 9
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Ricordi dalla natura
LA RACCOLTA DELLE OLIVE
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Attacca qui la tua foglia della vite
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IL RACCONTO Per raccogliere le olive ci siamo ritrovati con i nonni alla Fattoria dei Ragazzi. Faceva freddo, ma noi eravamo preparati e ci siamo divertiti lo stesso. Quando si raccolgono le olive non si può evitare che molte cadano per terra. Perciò abbiamo messo dei teli intorno agli olivi, per poter recuperare tutto quello che cadeva. Alla fine, avevamo tanti secchi pieni di olive!
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Naturalmente abbiamo raccolto le olive per poter fare l’olio. Ma per questo servono grandi macchinari e non potevamo farlo noi a mano. Perciò siamo andati in un frantoio a vedere cosa succedeva alle nostre olive. In un frantoio tutto è grande, per poter lavorare tante olive. C’era una bilancia che poteva pesare senza sforzo anche più di un bambino. Nel frantoio, poi, le olive vengono pulite e lavate per essere buttate nella macina per essere ridotte in poltiglia. Alla fine, dopo eliminata l’acqua, si ottiene il nostro olio.
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DUE FILASTROCCHE Siamo andati in Fattoria per lavorare in compagnia, armati di secchi e cestini eccoci diventati contadini. Tante olive abbiamo raccolto e ci siamo divertiti molto. Ecco finalmente un olio squisito, così buono da leccarsi il dito, per condire fettunta e schiacciata... ma che bella scorpacciata!
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Alle nove, un bel mattino siam partiti col pulmino per andare in allegria tutti insieme alla Fattoria. Senza perdere un momento ben coperti a cuor contento delle olive abbiamo svolta con i cesti la raccolta. Poi un giorno, più lontano, a traval di Calenzano dal frantoio l’olio usciva verde e denso dall’oliva. Siam tornati in fattoria tutti insieme in allegria! 15
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La mia esperienza
LA SEMINA DEL GRANO
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Disegna qui la tua raccolta delle olive
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DI BUON MATTINO Per il primo incontro alla Fattoria dei Ragazzi siamo arrivati di buon mattino. Per prima cosa abbiamo iniziato a preparare il terreno con una fesatrice, che è una macchina per rompere e disfare le zolle, per rendere il terreno piÚ friabile. Dopo aver usato la fresatrice, abbiamo creato i solchi per il grano con della zappe.
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É stato un po’ faticoso... ma ci siamo riusciti. Una volta preparati i solchi, eravamo pronti per la semina vera e propria. Ognuno di noi ha ricevuto un mucchietto di semi di grano. Abbiamo sparso i semi nei solchi, poi abbiamo ricoperto tutto con le zappe, in modo che il grano possa nascere e crescere.
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IL CICLO BIOLOGICO DEL GRANO I fase: la preparazione del terreno
III fase: il diserbo
Il grano deve essere piantato in un terreno che è stato appositamente preparato in precedenza grazie ad uno strimento che è la fresatrice, che disfa le zolle. Dopo il grano necessita di solchi fatti sul terreno nel quale il seme dovrà essere immesso: questa operazione può essere effettuata con un aratro o con una meno efficiente zappetta.
Mentre la spiga cresce, attorno ad essa spuntano delle erbacce che vanno assolutamente tolte e questo si può fare utilizzando o sostanze chimiche quali il diserbante o strumenti quali le falci.
II fase: la semina
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Il grano dovrà essere immesso nei solchi altrimenti non potrebbe nascere. La semina non può essere effettuata senza un criterio così il contadino deve utilizzare un metodo particolare.
IV fase: la raccolta Quando il grano attorno al mese di luglio è maturo bisogna raccoglierlo con delle falci. Una volta fatto questo bisogna raccogliere le spighe in gruppi che vengono chiamati covoni. A questo punto il grano può essere macinato e quindi trasformato in farina.
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Ricordi dalla natura
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Attacca qui la tua spiga di grano
INDICE 3
La Fattoria dei Ragazzi
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La vendemmia
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La raccolta dell’uva Ripensando alla nostra esperienza
11
La raccolta delle olive
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Il racconto Due filastrocche
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La semina del grano
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Di buon mattino... Il ciclo biologico del grano Indice
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Via dei Bassi 12 - 50142 Firenze Tel. 0557331367