Luca Freschi Work 2018

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LUCA FRESCHI works / OPERE

TEXT by / testo di

MariA VITTORIA BARAVELLI


Why death does not part us by Maria Vittoria Baravelli

Whenever I direct my gaze towards the works of Luca Freschi, one of the most striking thoughts that comes to mind is the words of Ralph Waldo Emerson ‘every soul builds its own world’1, because it is sight that comes before the word and it is effectively through observation that we determine our own place in the world which surrounds us2. So, when opening this catalogue, I encourage you to focus on the object that strikes you most, that you feel at ease with, and make this the starting point3 of your own reading of the following Floors of shadows/ Pavimenti d’ombre. The only thing I feel certain in saying is that Luca Freschi is exploring time that must not be forgotten, as can be deduced from the title of many of his works, Four years, Nostalghia and can be seen in his Vanitas. In fact, each work tells a plausible story, and even though we may not have had any personal experience of it, the story can also become intelligible. A story, a physical and emotional zone which Man has abandoned and, in his misfortune, has been subjected to the transience of time. An existential desert on which Man has, however, succeeded in leaving his indelible mark. Time is our worst enemy, it deposits its sediment and passes on, never to return. In the words of Marc Chagall “years pass, the months and the days fly by. How much rain has fallen, how much snow!” 4 . The snow the artist refers to is the “dust of forgetfulness” which sweetly comes to rest on the things we slowly accumulate. Time is stratified and Luca Freschi relentlessly searches through his perfect mastery of ceramics and workmanship to save objects which the broom of time would otherwise have swept away. This explains why the floors are abandoned. This explains why Luca wittingly forgets objects on tiled surfaces, which speak of us and which stimulate our collective memory. Objet trouvé, objects rediscovered, at markets, in the street and on eBay.


Profane products, common objects such as a pair of scissors or a work glove which form a dialogue with symbolic and almost ‘sacred’ objects, to represent an ideology which could have something to do with the past. An angel with broken wings, a bone, an effigy of Lenin, a crucifix and a banana symbol of the Pop Art movement which was the new and only religion in the world of modern art - which too has wilted over time. The artist, with his “degenerate linguistics” desecrates all ideologies by unmasking them. And even if the ‘gods’, in the widest sense of the word, are never destined to die, Luca reveals them to us in their nudity, without their sacred mysticism. For what is the nudity of a god, if not the fact that for once, for just one single occasion, it is not he who startles us, but we ourselves who take him completely by surprise? Luca Freschi has found a prodigious means for relating his contemporary epic, created around the continuing duality of existence which is played out between life and its opposite (the explanation of emblematic figure of the crow). And if his personal research was once essentially centred on the human being, on an intimate representation of the body and the flesh, his field of vision and his aims have now widened to embrace all the miscellanea that is in reality anything but trivial in our lives, since it determines our true identity. Through his works he presents us with a set of imaginative narrations which allegorically symbolize what we are and what we feel, and which perhaps reveal all our fears, above all the sense of becoming ‘worthless’. From generation to generation Man has procreated and lived by inhabiting the land. Man’s way of resisting death, stemming from Zeus through his love for Mnemosyne, goddess of memory and mother of all muses, is through reminders and recollections. Luca Freschi abandons his mosaics of objects on the ground, with the sincere hope that someone will metaphorically add them to their collection. And as cruel Nature unwittingly continues on its course, with greenery growing wildly and gaining the upper hand, we will stumble over the regiments of ‘worthless miscellanea’, which represent our everything, our history. Whatever the object - be it a rose, an exotic parrot, a jawbone or a beehive - it appears to us as a dazzling revelation, and with a whisper, a voiceless gasp, we are helped to transcend and acquiesce to the passing of time. As Walt Whitman wrote, in the concluding part of his masterpiece ‘Leaves of Grass’: “I leave myself to the earth, to be born again in the grass that I love, and should you desire me once more, look for me under your feet”


Perché morte non ci separi di Maria Vittoria Baravelli

Quando poso lo sguardo sulle opere di Luca Freschi, una delle considerazioni che più si impone è quanto detto da Ralph Waldo Emerson per cui “ogni anima costruisce il suo proprio mondo”1 perché il vedere viene prima di qualsiasi parola ed è proprio l’osservare a determinare il nostro posto all’interno del mondo che ci circonda2. Vi invito quindi in apertura di questo catalogo, a raccogliere con gli occhi l’oggetto che più vi colpisce, che più sentite vostro, e che questo sia per voi il punctum3, l’inizio della vostra personale lettura dei Pavimenti d’ombre. L’unica cosa che certo mi sento di dire è che Luca Freschi come si evince dai titoli di molti lavori Four Years, Nostalghia e nelle Vanitas, indaga un tempo che non deve essere dimenticato. Ogni opera infatti, racconta una storia plausibile, non vissuta forse, ma credibile. Un racconto, una zona fisica ed emotiva in cui l’uomo non è più presente perché purtroppo, tutto e noi più di ogni altra cosa, siamo soggetti alla caducità del tempo. Un deserto esistenziale in cui tuttavia l’uomo è riuscito a lasciare un’importante traccia. Il tempo però è il peggior tiranno, sedimenta e non ritorna. Come scriveva Marc Chagall “Scorrono gli anni, volano i mesi e i giorni. Quanta pioggia è caduta e quanta neve!” 4. La neve di cui parla l’artista è quella “polvere di dimenticanza” che soavemente si appoggia sulle cose e che lentamente lì si accumula. Il tempo si stratifica e Luca Freschi cerca inesorabilmente, attraverso una perfetta padronanza della ceramica e della sua lavorazione, di salvare degli oggetti che la ramazza della storia altrimenti spazzerebbe via. Ecco perché i pavimenti abbandonati. Ecco perché su superfici di piastrelle, Luca, dimentica consapevolmente oggetti che parlano di noi e che stimolano in noi una memoria collettiva. Objet trouvé, oggetti ritrovati, nei mercatini, per strada o su eBay. Prodotti profani, di uso comune come un paio di forbici o un guanto da


lavoro che dialogano con oggetti simbolici quasi “sacri” di una ideologia forse passata. Un angelo con le ali spezzate, un osso, l’effige di Lenin, un crocifisso ed una banana - emblema di quel movimento, la Pop Art, che è stata la nuova ed unica religione nel mondo dell’arte moderna - anche questa appassita. L’artista, con le sue “sbandate linguistiche” profana quindi ogni ideologia smascherandola. E anche se gli “dei” nel senso più ampio del termine, non sono destinati a morire mai, Luca ce li fa vedere spogliati e privi della loro aurea sacrale. Cos’è la nudità di un Dio, se non il fatto che per una volta, fosse anche una soltanto, non è lui a sorprenderci ma siamo noi a coglierlo del tutto alla sprovvista? Luca Freschi ha trovato una misura miracolosa per raccontarci una sua epica contemporanea creata sulla continua dualità dell’esistenza giocata tra la vita e il suo opposto (da cui si spiega l’emblematica figura del corvo). E se inizialmente la sua ricerca personale era stata prettamente incentrata sull’essere umano, sulla sua intima rappresentazione del corpo e della carne, ora l’obbiettivo, il campo visivo si è allargato per abbracciare tutti quegli accessori che in realtà sono tutt’altro che secondari perché determinano una nostra identità. Con le sue opere ci regala un insieme di narrazioni fantasiose che allegoricamente simboleggiano ciò che siamo, proviamo e forse un po’ anche le nostre paure, prima tra tutte quella di diventare “inutili”. Gli uomini di generazione in generazione hanno popolato la terra abitandola. Il loro modo di non morire come ci insegnò Zeus amando Mnemosine, dea della memoria da cui nacquero tutte le muse, è proprio attraverso la traccia e il ricordo. Luca Freschi abbandona sui pavimenti degli oggetti musivi sperando davvero che qualcuno di noi metaforicamente li raccolga. E anche se la natura ignara e matrigna continua il suo percorso; se le piante cresceranno diramandosi e prenderanno il sopravvento, lo faranno incespicando in quell’esercito di “cose inutili” che sono in realtà il nostro tutto, la nostra storia. E che sia una rosa, una fragile cocorita, una mascella, un alveare, poco importa perché tutto diventa un’illuminazione folgorante, un soffio, un fiato senza voce e silenzioso che ci aiuta a superare ed accettare l’idea del tempo. Walt Whitman nella parte conclusiva del suo capolavoro “Leaves of Grass” scrisse: Mi lascio in eredità alla terrà, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi ...



floors of shadows PAVIMENTI D’OMBRE


Si Enim Fallor Sum




Si Enim Fallor Sum

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi, legno e plexiglass - cm 165x130x14


RUST




RUST

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, mirror, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, specchi, legno e plexiglass - cm 98x75x14


LEFTOVERS




LEFTOVERS

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi, legno e plexiglass - cm 87x87x13


DIANA E ATTEONE




DIANA E ATTEONE

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi, legno e plexiglass - cm 90x90x14


GUARDIAN ANGELS




GUARDIAN ANGELS

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvé, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvé, legno e plexiglass - cm 77X78X14


Rust Never Sleeps




Rust Never Sleeps

2017 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, legno e plexiglass cm 111x90x14


FOUR YEARS






FOUR YEARS

2017 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, insects / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi e insetti - cm 132x142x19 Selection Gyeonggi International Biennale - 2017 Korea


NOSTALGHIA




NOSTALGHIA

2017 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, insects, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi, insetti, legno e plexiglass cm 97x76x14


Hotel Insonnia




Hotel Insonnia

2016 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, honeycomb, insects, nails, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, favi, insetti, chiodi, legno e plexiglass - cm 130x108x14 (Courtesy private collection)



VANITAS


IL COMPIANTO DEGLI AMANTI


IL COMPIANTO Degli amanti

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, legno e plexiglass - cm 35x35x35


VANITAS




VANITAS

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ and bell jar / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ e campana di vetro - cm 35x42x35


BLACK BIRDS


BLACK BIRDS

2017 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, legno e plexiglass - cm 55x55x15


VANITAS


VANITAS

2017 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, legno e plexiglass - cm 45x45x14


w. b


W. B

2018 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ, wood and plexiglass / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ, legno e plexiglass - cm 38x38x13



sculptures SCULTURE


San Giovannino




San Giovannino

2016 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ and bell jar / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ e campana di vetro - cm 35x42x35


ACTAEON






ACTAEON

2016 - painted glazed ceramics, objet trouvĂŠ and resins / terracotta ceramica dipinta, objet trouvĂŠ e resine - cm 35x124x35 back details / particolare retro (Courtesy private collection)


1882 (TRIBUTE TO Domenico Baccarini)


1882 (TRIBUTE TO Domenico Baccarini) 2016 - painted glazed ceramics and objet trouvĂŠ / terracotta ceramica dipinta e objet trouvĂŠ cm 30x73x26


NATURE


NATURE

2017 - painted glazed ceramics and horned deer / terracotta ceramica dipinta e palco di cervo cm 75x84x47


NATURE


NATURE

2014 - painted glazed ceramics and horned deer / terracotta ceramica dipinta e palco di daino cm 75x65x55 Selection 59° ed. Premio Internazionale della Ceramica Faenza (Courtesy private collection)


ENTRE NOSOTROS


ENTRE NOSOTROS

2018 - painted glazed ceramics, rubber and mirror / terracotta ceramica dipinta, gomma, specchio cm 37x43x16


BETWEEN US




BETWEEN US

2018 - painted glazed ceramics, rubber and mirror / terracotta ceramica dipinta, gomma, specchio cm 37x43x15


BETWEEN


Between

2017 - painted glazed ceramics, rubber and mirror / terracotta ceramica dipinta, gomma, specchio cm 37x43x20


MESSENGER




MESSENGER

2018 - painted glazed ceramics / terracotta ceramica dipinta cm 36x30x21


POST IDEOLOGY




POST IDEOLOGY

2016 - painted glazed ceramics / terracotta ceramica dipinta cm 35x20x25


MEMORIE


MEMORIE

2017 - painted glazed ceramics and wood / terracotta ceramica dipinta e legno cm 52x52x14


Luca Freschi Was born in 1982, graduated in Painting from the Accademia di Belle Arti in Bologna. In these years of activity he has undertaken a research based on the otherness of the human figure, on the personal and collective memory through the use of the casting technique. He has participated in various group and solo exhibitions in Italy and Europe, among which we highlight in recent years: the 51st edition of the Campigna Prize, at the Contemporary Art Gallery Vero Stoppioni of S. Sofia (FC); Open 12, International Exhibition of Sculptures and Installations at the Island of S. Servolo in Venice in 2009; in 2011 he won the first edition of the OPERA / Fabbrica, at the Chiostri della Biblioteca Oriani of Ravenna. Among recent solo exhibitions include: in 2018 “Rust Never Sleeps”, Zeit Gallery Pietrasanta (LU), “Out of Memory”, Art & Space Gallery at the Mandarin Oriental Hotel Munich, “Pop Up Store Momentum”, Art & Space Gallery at the Lungarno Collection Hotels Firenze, “Surgery”, Debaser Gallery, Pietrasanta (LU) 2017, “La pratica dell’imperfetto”, niArt Gallery, Ravenna, 2015, “Volatili apparenze” National Etruscan Museum of Marzabotto (BO); “Lacrimae Rerum”, Galleria dell’Immagine Rimini in 2014; “Simplify and Disobey”, Stefano Forni Gallery, Bologna in 2013. Among group exhibitions: “Italy Korea, Art & Culture - Acknowledging the Differences”, Sala della Tinazzara, Nantional Museum of Ravenna at 2018; “Dialoghi paralleli”, Lara e Rino Costa Gallery, Valenza (AL) and “La scultura è una cosa seria”, Bonioni Art Gallery, Reggio Emilia 2016; “Arte dal Vero” Gianni Isola Center Imola (BO); “Martyrium”, at M.E.A.M of Barcelona and the Biennale of sculpture Pobla de Segur, Lleida, Spain, 2014. In 2015 he was selected as a finalist in the 59th edition of the International Prize of Ceramics in Faenza and in 2017 was invited to Korea to the Gyeonggi International Ceramic Biennale and it is ‘honorable mention’ in the 39th International Exhibition and Competition of Ceramic Art in the City of Gualdo Tadino, Perugia, Italy 2017. Freschi has won national awards and some of his works are part of Italian and Spanish public collections. Is currently collaborating with important italian and european galleries. Lives and works in the town of Meldola in Italy.


Luca Freschi Luca Freschi (1982), laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna “sezione Pittura”. In questi anni di lavoro ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco. Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali in Italia e in Europa, tra le quali si segnalano negli ultimi anni: la 51° Edizione del Premio Campigna, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni di S. Sofia (FC); Open 12, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni presso l’Isola di S. Servolo di Venezia nel 2009; nel 2011 vince la prima edizione del Premio OPERA/Fabbrica, presso i Chiostri della Biblioteca Oriani di Ravenna. Fra le recenti mostre personali si ricordano: nel 2018 Rust Never Sleeps, Zeit Gallery Pietrasanta (LU), Out of Memory, Art & Space Gallery presso Mandarin Oriental Hotel Monaco di Baviera - Germania, Pop Up Store Momentum, Art & Space Gallery presso Lungarno Collection Hotels Firenze, Surgery, Debaser Gallery, Pietrasanta (LU) nel 2017 La pratica dell’imperfetto, niArt Gallery, Ravenna, 2015, Volatili apparenze, presso il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto(BO); Lacrimae Rerum, presso la Galleria dell’Immagine di Rimini nel 2014; Simplify and Disobey, presso la Galleria Stefano Forni di Bologna nel 2013. Fra le collettive: Italy Korea, Art & Culture - Acknowledging the Differences, Sala della Tinazzara, Museo Nazionale di Ravenna nel 2018; Dialoghi paralleli, Galleria Lara e Rino Costa, Valenza (AL) e La scultura è una cosa seria, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia nel 2016; Arte dal Vero, Centro Polivalente Gianni Isola di Imola (BO), 2015; Martyrium, presso il M.E.A.M di Barcellona e la Biennale di scultura della Pobla de Segur, Lleida, Spagna, 2014. Nel 2015 viene selezionato come finalista alla 59° edizione del Premio internazionale della Ceramica di Faenza e nel 2017 viene invitato in Korea alla Gyeonggi International Ceramic Biennale, ed è menzione d’onore alla 39° edizione della Mostra Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Città di Gualdo Tadino (PG). Alcune delle sue opere sono state vincitrici di premi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole. Attualmente collabora con importanti gallerie italiane e europee. Vive e lavora a Meldola (FC).


Contacts +39 349 2502373 info@lucafreschi.com

Text note / Note testo : 1 2 3 4

Ralph Waldo Emerson, Nature, 1836 John Berger, Questione di sguardi, 1998 Roland Barthes, La camera chiara, 1980 Marc Chagall, La mia vita 1921

Text / Testo MARIA VITTORIA BARAVELLI Photo / Foto Luca freschi, Stefano NANNI, PAOLO Vallicelli Graphic design / Progetto grafico LARA VITALI


www.lucafreschi.com



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