11ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 17 GIUGNO 2012 ome un granello di senape». Oggi la Liturgia della Parola ci richiama ad avere pensieri di umiltà e di fiducia. Dio ha portato avanti il suo progetto di salvezza attraverso umili persone che avevano, però, un cuore aperto e disponibile ad accogliere la sua Parola. La salvezza è una questione di fiducia: si tratta di abbandonarsi all’azione di grazia che misteriosamente il Signore muove nella storia dei potenti come in quella degli ultimi. Così, il Regno di Dio cresce da solo: perché ha una sua efficacia, una sua forza-energia, che non ha bisogno dei nostri affanni. Il compimento del progetto del Padre – fare di Cristo il cuore del mondo e ricapitolare in lui tutte le cose – non avverrà perché siamo noi a sostenerlo e ad alimentarlo, ma perché ha in sé una forza capace di farlo riuscire. Il Regno si estende da solo, per la meravigliosa azione dello Spirito del Risorto, e cresce per vie che non ci sono perfettamente note, avvolte dal silenzio e dal mistero. È la crescita della grazia nel cuore degli uomini, di là dalle appariscenze e dai rumori mondani. Il suo punto di partenza è piccolo, quasi insignificante, e poi cresce e lascia stupefatti. L’Eucaristia che celebriamo ci aiuti a scoprire la logica del Regno dei cieli che è molto distante dai nostri bisogni di gratificazione e di successo.
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ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore Gesù, che ci ha donato il suo Santo Spirito, e ha annunciato il Regno dei cieli, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, è veramente bello rendere grazie al Signore per i prodigi che ha compiuto in mezzo a noi. Apriamo i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore... Ass. Amen Oppure:
Cel. O Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore il germe della verità e della grazia, fa’ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza evangelica, ben sapendo che c’è più amore e più giustizia ogni volta che la tua parola fruttifica nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura richiama due principi molto importanti: l’umiltà e la fiducia. Dio umilia l’albero alto e innalza l’albero basso: è la legge che conduce le vicende della salvezza. Il profeta si riferisce immediatamente alla dinastia di Davide che verrà restaurata: da essa sarebbe venuto il Messia. Il riferimento alla fiducia è forte: nessuna resistenza si può opporre al piano del Signore. La seconda lettura afferma chiaramente che siamo in esilio: avremo il compimento della vita, e quindi della nostra gioia e felicità, solamente nell’incontro definitivo con il Signore Gesù Cristo. Siamo in cammino per avvicinarci a Cristo e poi contemplarlo definitivamente nella gloria. La ricompensa e il castigo saranno il frutto o la conferma della nostre opere. Il Vangelo contiene due importanti parabole della crescita del Regno. Si fa riferimento al seme gettato sul terreno per mettere in evidenza l’operosità e l’efficacia della Parola di Dio nel penetrare i cuori delle persone. Il Regno avanza indipendentemente da noi. Poi c’è la similitudine del granello di senape per dire che ciò che appare invisibile e inefficace ha, dentro di sé, una forza straordinaria. Così è per l’annuncio e la crescita del Regno di Dio in mezzo a noi e nel mondo. PRIMA LETTURA Seduti
Dal libro del profeta Ezechièle (17,22-24)
Così dice il Signore Dio: «Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; 23lo pianterò sul monte alto d’Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà. 24 Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso; faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 22
SALMO RESPONSORIALE Rit. È bello rendere grazie al Signore
(Sal 91)
E’ bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. Rit. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Rit. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,6-10) Fratelli, 6sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - 7camminiamo infatti nella fede e non nella in visione -, 8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. 10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco
(4,26-34)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 26Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28 Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». 30 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare
il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». 33 Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù è vivo in mezzo a noi e accompagna il nostro cammino di fede e di Chiesa. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. VENGA IL TUO REGNO, SIGNORE! 1. Perché la Chiesa, che è in germe l’inizio del Regno, annunci con fedeltà la novità del Vangelo e la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. Preghiamo. 2. Perché sappiamo riconoscere l’agire po-
tente e salvifico di Cristo in quanti, pur non avendo fede, praticano la via del bene, della carità, della giustizia. Preghiamo. 3. Perché i Paesi in via di sviluppo sappiano riconoscere i diritti delle famiglie all’educazione e delle minoranze etniche all’abitazione. Preghiamo. 4. Perché il Signore doni a ciascuno di noi un cuore umile e fiducioso, come quello della Vergine Maria che accolse con gioia e generosità il seme della Parola. Preghiamo. 5. Perché il Signore accolga nella sua infinita misericordia i nostri cari defunti. Preghiamo. Intenzione della comunità locale Cel. O Padre, che hai mandato il tuo unico Figlio per la realizzazione del tuo Regno di pace e di giustizia: accogli la preghiera di questa comunità e rinnova la terra con il dono dello Spirito Santo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE IX La missione dello Spirito nella Chiesa È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In ogni tempo tu doni energie nuove alla tua Chiesa e lungo il suo cammino mirabilmente la guidi e la proteggi. Con la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed essa, nel suo amore fiducioso, non si stanca mai d’invocarti nella prova, e nella gioia sempre ti rende grazie per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui cieli e terra inneggiano al tuo amore; e noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine la tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice: annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire: Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come servi del Signore, scambiatevi un segno di amore fraterno.
CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 26,4) Oppure Dice il Signore: «Padre Santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi». (Gv 17,11)
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Nella gioia di aver celebrato l’Eucaristia e fortificati nel dono della fede: andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio Anima di Cristo Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi. Nelle tue piaghe, nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno difendimi. Nell’ora della mia morte chiamami e comandami di venire a te a lodarti con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen!
Attualizzare la Parola Il Signore oggi ci ha detto che se ci affidiamo a lui completamente, la nostra vita riesce, cioè, farà frutti, a dispetto di tutte le opposizioni e irrisioni. Ci crediamo veramente? L’apostolo Paolo, poi, ha affermato che, per quanto possiamo stare bene sulla terra – ma ci sono sempre e per tutti motivi di ansia e di condizioni di dolore – la nostra patria non è quaggiù. Lo predicano i santi, che forse talora siamo tentati di non prendere troppo sul serio o di accusare di disfattismo e di alienazione. Paolo è molto chiaro: siamo in esilio lontano dal Signore. È la fede il dono più grande per camminare certi verso il Signore che è sempre davanti a noi come il nostro futuro. Sappiamo riconoscere i segni della grazia di Dio nella nostra storia? Non è bene che l’uomo sia solo Per colmare la solitudine di Adamo, Dio crea per lui «un aiuto che gli corrisponda». Nella Bibbia, il termine «aiuto» ha per lo più Dio come soggetto, fino a diventare un titolo divino («Il Signore è per me, è il mio aiuto» Sal 118,7); con «aiuto», inoltre, non si intende un generico intervento, ma il soccorso portato a fronte di un pericolo mortale. Creando la donna quale aiuto che gli corrisponde, Dio sottrae l’uomo alla cattiva solitudine che mortifica, e lo inserisce nell’alleanza che dona vita: l’alleanza coniugale, in cui l’uomo e la donna si donano reciprocamente la vita; l’alleanza genitoriale, in cui padre e madre trasmettono la vita ai figli. La donna e l’uomo sono l’una per l’altro un «aiuto» che «sta di fronte», sostiene, condivide, comunica, escludendo qualsiasi forma d’inferiorità o di superiorità. La pari dignità tra uomo e donna non ammette alcuna gerarchia e, nello stesso tempo, non esclude la differenza. La differenza consente a uomo e donna di stringersi in alleanza e l’alleanza li rende saldi. Lo insegna il libro del Siracide: «Chi si procura una sposa possiede il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d’appoggio. Dove non esiste siepe la proprietà è saccheggiata, ove non c’è donna l’uomo geme randagio» (36, 26-27).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.