26ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 25 SETTEMBRE 2011 li stessi sentimenti di Cristo Gesù». Sia chiaro un principio della tradizione biblica e della stessa fede cristiana: Dio rivela la sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono. Perciò, egli continua a effondere su di noi, nei modi più diversi e misteriosi, la sua grazia, il dono dello Spirito Santo. Da qui la disponibilità di Gesù ad accogliere pubblicani e peccatori che aprono il loro cuore al perdono e al pentimento. Questo significa avere gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: il Verbo di Dio non considerò una condizione di privilegio il suo status, ma svuotò-spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e facendosi obbediente fino alla morte di croce. D’altronde, solo chi è l’Onnipotente può farsi debole. Se veramente siamo discepoli del Figlio di Dio morto sulla croce, ma poi esaltato e posto alla destra del Padre, non possiamo vivere diversamente. Siamo chiamati a morire come Cristo, a donare la nostra vita, ad esprimerci nelle relazioni fondamentali con umiltà e semplicità, aprendoci al dono di noi stessi, senza trattenere nulla per noi. Non contano i titoli, i privilegi, i ruoli, gli incarichi… L’Eucaristia che celebriamo è un invito a non avere una considerazione troppo alta di noi stessi e a metterci al servizio dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, soprattutto di coloro che si sono allontanati dalla fede.
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ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti; ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi secondo la grandezza della tua misericordia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci chiede di compiere la volontà del Padre: apriamo i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che hai spogliato te stesso, assumendo la condizione di servo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, obbediente fino alla morte di croce, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà
Cel. Signore, esaltato dal Padre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te pro-
messi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Padre, sempre pronto ad accogliere pubblicani e peccatori appena si dispongono a pentirsi di cuore, tu prometti vita e salvezza a ogni uomo che desiste dall’ingiustizia: il tuo Spirito ci renda docili alla tua parola e ci doni gli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen La prima lettura pone in risalto la bontà di Dio che attende la conversione del malvagio e del peccatore. La seconda lettura contiene lo stupendo inno cristologico che canta l’abbassamento del Cristo fino alla morte di croce e la sua esaltazione da parte del Padre. Il Vangelo, attraverso la parabola dell’uomo che aveva due figli, mette in crisi il modo d’intendere la giustizia e il perdono nella cerchia dei sacerdoti e degli anziani. Cristo è venuto a salvare ciò che era perduto: è questa la volontà del Padre, il giusto e il misericordioso.
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro del profeta Ezechièle
(18,25-28)
Così dice il Signore: «Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? 26 Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. 27E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. 28Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 25
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 24)
Rit. Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza; io spero in te tutto il giorno. Rit. Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. I peccati della mia giovinezza e le mie ribellioni, non li ricordare: ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. Rit. Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo [Forma breve 2,1-5](2,1-11) ai Filippési 1 Fratelli, [ se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, 2rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. 3Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. 4Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. 5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù]: 6egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, 11e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua
in piedi
Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. (21,28-32)
Dal Vangelo secondo Matteo Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, disse Gesù ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare
nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, Signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, chiediamo al Padre buono e misericordioso di donarci gli stessi sentimenti di Cristo Gesù suo Figlio, che donò la sua vita sulla croce per la nostra salvezza. Lettore Diciamo con gioia: Ass. DONACI, O PADRE, UN CUORE NUOVO! 1. Perché la Chiesa annunci sempre con co-
raggio e vigore la buona novella del Regno e il perdono ai peccatori. Preghiamo. 2. Perché i nostri governanti sappiano prendersi cura delle persone più deboli e favorire leggi giuste soprattutto per le famiglie povere. Preghiamo. 3. Perché nelle nostre famiglie e comunità sappiamo intessere vere relazioni fraterne e creare un dialogo sereno fondato sull’ascolto, sull’umiltà e sulla carità. Preghiamo. 4. Perché mai disperiamo del perdono del Signore e sappiamo consolare chi si sente solo, ferito e abbandonato. Preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci liberi dalla presunzione di essere giusti e ci sostenga nel nostro cammino di conversione. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, tu sei il solo giusto e misericordioso: fa’ che le nostre comunità sappiano accogliere i poveri, gli ultimi, i peccatori, affinché il Vangelo renda veramente felici tutti gli uomini e le donne della terra. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da quest’offerta della tua Chiesa fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo di sua conquista, per annunziare al mondo la tua potenza, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Alla presenza di Gesù, pane disceso dal cielo, cantiamo con gioia: Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Cristo è la misericordia del Padre, nel suo nome, scambiatevi un segno di amore fraterno.
CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio: egli ha dato la sua vita per noi, e anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Questo sacramento di vita eterna ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, perché, comunicando a questo memoriale della passione del tuo Figlio, diventiamo eredi con lui nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Gesù è il Figlio di Dio: nel suo nome, andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio I pubblicani e le prostitute «Ciò che Gesù ha detto e fatto è stato il racconto del volto di Dio. Se Gesù durante la sua vita non ha mai castigato nessuno, non è lecito affermare che Dio durante la nostra vita può castigarci; se Gesù ha sempre amato e perdonato i peccatori, non è lecito affermare che Dio li odia» (Enzo Bianchi).
L’inno cristologico Si tratta di un inno incastonato nel capitolo secondo della Lettera di san Paolo ai cristiani di Filippi, la città greca che fu la prima tappa dell’annunzio missionario dell’Apostolo in Europa. Il Cantico è ritenuto espressione della liturgia cristiana delle origini ed è una gioia per la nostra generazione potersi associare, a distanza di due millenni, alla preghiera della Chiesa apostolica. Il Cantico rivela una duplice traiettoria verticale, un movimento prima discensionale e poi ascensionale. Da un lato c’è, infatti, la discesa umiliante del Figlio di Dio quando, nell’incarnazione, diventa uomo per amore degli uomini. Egli piomba nella kenosis, cioè nello «svuotamento» della sua gloria divina, spinto fino alla morte sulla croce, il supplizio degli schiavi che ne ha fatto l’ultimo degli uomini, rendendolo vero fratello dell’umanità sofferente, peccatrice e reietta. Dall’altro lato, ecco l’ascesa trionfale che si compie nella Pasqua quando Cristo viene ristabilito dal Padre. Il profumo del perdono «Cristo, appeso all’albero della croce fu punto dalla lancia e ne uscirono sangue e acqua più dolci d’ogni unguento, vittima gradita a Dio, spandendo per tutto il mondo il profumo della santificazione… Allora Gesù, trafitto, sparse il profumo del perdono dei peccati e della redenzione. Infatti, diventato uomo da Verbo che era, era stato ben limitato ed è diventato povero, pur essendo ricco, per arricchirci con la sua miseria (cf. 2Cor 8,9); era potente, e si è mostrato come un miserabile, tanto che Erode lo disprezzava e lo derideva; sapeva scuotere la terra, eppure restava attaccato a quell’albero; chiudeva il cielo in una morsa di tenebre, metteva in croce il mondo, eppure era stato messo in croce; reclinava il capo, eppure ne usciva il Verbo; era stato annullato, eppure riempiva ogni cosa. È disceso Dio, è salito uomo; il Verbo è diventato carne perché la carne potesse rivendicare a sé il trono del Verbo alla destra di Dio; era tutto una piaga, eppure ne fluiva unguento, appariva ignobile, eppure lo si riconosceva Dio» (Sant’Ambrogio di Milano).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.