ASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO B (bianco) 20 MAGGIO 2012 46ª GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI: “SILENZIO E PAROLA: CAMMINO DI EVANGELIZZAZIONE” i me sarete testimoni». Con queste parole, Gesù si congeda dagli Apostoli. È il mistero dell’Ascensione, che quest’oggi solennemente celebriamo. L’Ascensione di Cristo significa, in primo luogo, l’insediamento del Figlio dell’uomo crocifisso e risorto nella regalità di Dio sul mondo. C’è però un senso più profondo non percepibile immediatamente. Nella pagina degli Atti degli Apostoli si dice dapprima che Gesù fu “elevato in alto”, e dopo si aggiunge che “è stato assunto”. L’evento è descritto non come un viaggio verso l’alto, bensì come un’azione della potenza di Dio, che introduce Gesù nello spazio della prossimità divina. In Cristo asceso al cielo, l’essere umano è entrato in modo inaudito e nuovo nell’intimità di Dio; l’uomo trova ormai per sempre spazio in Dio. Il “cielo”, questa parola cielo, non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l’umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti. L’essere dell’uomo in Dio, questo è il cielo. E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in comunione con lui. Pertanto, l’odierna solennità dell’Ascensione ci invita a una comunione profonda con Gesù morto e risorto, invisibilmente presente nella vita di ognuno di noi.
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INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
«Uomini di Galilea, perché fissate nel cielo lo sguardo? Come l’avete visto salire al cielo, così il Signore ritornerà». Alleluia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci ha salvati in Cristo Gesù asceso al cielo, e ci ha donato lo Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, l’apostolo Paolo ci esorta a comportarci in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto: con umiltà, mansuetudine e pazienza. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, apparso agli Undici, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, assunto in cielo, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, seduto alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen
La prima lettura afferma chiaramente che Cristo,
pur essendo asceso al cielo, è vivo e operante in mezzo ai suoi discepoli. Con la sua risurrezione, si è stabilito un nuovo legame con gli apostoli e la stessa Chiesa. La seconda lettura ci esorta a vivere in unità, come un solo corpo, attorno al Cristo che è risorto dai morti. Siamo chiamati a camminare secondo la vita nuova del battesimo e a cercare la pienezza della perfezione in Cristo. Il Vangelo riprende l’invito missionario che il Signore risorto affida agli undici. Il bisogno di battezzare e di fare discepoli indica la stessa natura missionaria della Chiesa nascente.
PRIMA LETTURA
Seduti
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra. Rit. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. Rit. Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul Rit. suo trono santo.
Dagli Atti degli Apostoli (1,1-11) 1 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi 2fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. 3 Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. 4Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: 5Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». 6Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». 7Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». 9 Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. 10Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,1-13) 1 Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2 con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, 3avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. 7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». 9Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. 11Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, 12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
CANTO AL VANGELO
Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia
(Sal 46)
SECONDA LETTURA
in piedi
Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, (14)[Gesù apparve agli Undici] e 15disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Cristo è la nostra speranza: egli si è mostrato ai discepoli perché noi tutti fossimo partecipi della sua natura divina.
Lettore Diciamo con gioia: Ass. CRISTO, NOSTRA SPERANZA, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa annunci con fedeltà e coraggio la buona novella del Vangelo in ogni parte del mondo. Preghiamo. 2. Perché i governanti dei popoli favoriscano gli aiuti umanitari nei paesi più poveri. Preghiamo. 3. Perché guardando a Maria, il cui silenzio ascolta e fa fiorire la Parola, impariamo a comunicare con Dio e ad annunciare il Vangelo a ogni persona di buona volontà. Preghiamo. 4. Perché ogni battezzato sperimenti la presenza di Gesù nell’Eucaristia e nella vita di ogni giorno. Preghiamo. 5. Perché i nostri cari defunti possano già contemplare il volto di Gesù, il Vivente. Preghiamo. 6. Perché sappiamo essere testimoni coraggiosi di speranza, guardando con fiducia agli impegni quotidiani. Preghiamo. Cel. O Padre misericordioso, fonte della vita: accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero e attende il dono dello Spirito Santo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELL’ASCENSIONE II Il mistero dell’Ascensione È veramente cosa buona e giusta, che tutte le creature in cielo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Dopo la risurrezione egli si mostrò visibilmente a tutti i discepoli, e sotto il loro sguardo salì al cielo, perché noi fossimo partecipi della sua vita divina. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Rimaniamo nell’amore del Signore dicendo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Nella gioia di ricevere l’Eucaristia, sacramento d’amore, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura». Alleluia.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Nel giorno in cui Cristo è asceso nella gloria e vi ha aperto la via del cielo, Dio vi riempia della sua benedizione. Ass. Amen Cel. Voi, che oggi riconoscete che Cristo è il Signore nella gloria del Padre, possiate sperimentare la sua presenza in mezzo a noi sino alla fine dei secoli. Ass. Amen Cel. Cristo, che dopo la sua risurrezione apparve visibilmente ai suoi discepoli, si mostri a voi giudice misericordioso e vi conduca all’eredità eterna. Ass. Amen Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Ass. Amen Cel. Annunziate a tutte le genti che Gesù di Nazaret è risorto dai morti, siede alla destra del Padre e tornerà in mezzo a noi. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Verso Milano 2012 Nonostante i rapidi e radicali cambiamenti che hanno inciso profondamente sulla famiglia negli ultimi quarant’anni, essa resta il punto di riferimento e la principale risorsa per la vita della società. Abbiamo assistito al passaggio dal modello patriarcale a quello nucleare, da quella autoritaria a quella permissiva-ancillare, dalla famiglia etica a quella affettiva, accompagnato dalla rapida
La condizione della Chiesa Il carattere storico del mistero della risurrezione e dell’ascensione del Cristo ci aiuta a riconoscere e a comprendere la condizione trascendente della Chiesa, la quale non è nata e non vive per supplire all’assenza del suo Signore “scomparso”, ma al contrario trova la ragione del suo essere e della sua missione nella permanente anche se invisibile presenza di Gesù, una presenza operante mediante la potenza del suo Spirito. In altri termini, potremmo dire che la Chiesa non svolge la funzione di preparare il ritorno di un Gesù “assente”, ma, al contrario, vive e opera per proclamarne la “presenza gloriosa” in maniera storica ed esistenziale. Dal giorno dell’Ascensione, ogni comunità cristiana avanza nel suo itinerario terreno verso il compimento delle promesse messianiche, alimentata dalla Parola di Dio e nutrita dal Corpo e Sangue del suo Signore. Questa è la condizione della Chiesa – ricorda il Concilio Vaticano II – mentre «prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunziando la passione e morte del Signore fino a che Egli venga» (Lumen gentium 8). Silenzio e Parola Il tema della 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali riguarda proprio lo stretto rapporto tra Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione. Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell’evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo. Se Dio parla all’uomo anche nel silenzio, pure l’uomo scopre nel silenzio la possibilità di parlare con Dio e di Dio. Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa contemplazione, che ci fa entrare nel silenzio di Dio e così arrivare al punto dove nasce la Parola, la Parola redentrice. riduzione del numero dei componenti di ciascun nucleo, alla trasformazione del ruolo e dell’immagine della donna, sempre più inserita da protagonista nel sistema lavorativo (Card. Crescenzio Sepe).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.