Ascensione del Signore anno c 2013

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ASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO C (bianco) 12 MAGGIO 2013 47ª GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI «Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione» ornarono a Gerusalemme con grande gioia». La presenza di Gesù risorto in mezzo ai suoi discepoli cambia completamente il significato della loro vita: essi si aprono finalmente alla missione e si liberano dall’angoscia della morte e da quella profonda solitudine nella quale si erano rifugiati dopo la tremenda passione del Maestro. Incontrare il Risorto significa, per ogni discepolo, allora come oggi, annunciare al mondo che la vita ha un senso e che senza Gesù Cristo non possiamo vivere. Egli non ci ha abbandonati. No! Egli non è un fantasma: vive nella nostra storia, agisce nella Chiesa, si rende presente nel mondo con tantissimi segni, eventi e prodigi. L’Ascensione inaugura il tempo della Chiesa, il corpo di Cristo che vive di lui, per lui, in lui. L’Eucaristia che celebriamo ci orienta verso il mondo per annunciare con gioia la Pasqua di Gesù Cristo, il Figlio di Dio messo a morte nella carne ma reso vivo nello spirito.

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ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

«Uomini di Galilea, perché fissate nel cielo lo sguardo? Come l’avete visto salire al cielo, così il Signore ritornerà». Alleluia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, che ci ha dato lo Spirito di sapienza, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, Cristo siede alla destra del Padre: facciamo festa e attendiamo con speranza il suo avvento glorioso. (Breve pausa di silenzio) Tutti: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli e i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà

Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen


La prima lettura riprende la partenza del Signore elevato al cielo come avvenimento che fa da cerniera fra il tempo di Gesù e quello della Chiesa. Inaugurato dal battesimo «nello Spirito Santo» ricevuto dagli apostoli, questo tempo è il tempo della missione «fino agli estremi confini della terra». Esso si concluderà con il ritorno del Signore alla data che il Padre «ha riservato alla sua scelta». L’Ascensione del Signore ci invita, quindi, a rivolgere lo sguardo verso la nostra terra, dove la Chiesa e i cristiani devono testimoniare il Signore risorto e la loro speranza. La seconda lettura evoca l’Ascensione del Signore, ponendola in relazione con la liturgia ebraica del giorno delle espiazioni (jom kippur). Una volta all’anno, dopo essersi purificato, il sommo sacerdote entrava nel santuario del tempio e procedeva alla purificazione del popolo con il sangue di animali. Dopo aver versato il suo sangue per il peccato del mondo intero, Gesù è entrato una volta per tutte nel santuario del cielo. Tutti gli uomini da lui riscattati hanno la certezza di essere ammessi, insieme a lui, presso il Padre, per l’eternità. Il Vangelo fa memoria della volontà di Cristo: gli Undici devono rimanere a Gerusalemme finché non abbiano ricevuto il dono dello Spirito. C’è una continuità di chiamata e di missione tra Ascensione e Pentecoste. PRIMA LETTURA Seduti Dagli Atti degli Apostoli (1,1-11)

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inzi 2fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. 3 Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: 5Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». 6Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». 7Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la 1

Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». 9Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. 10Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 46)

Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia

Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra. Rit. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. Rit. Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei

(9,24-28; 10,19-23)

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. 25E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: 26in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. 27 E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 28così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. 19 Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue 24


di Gesù, 20via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, 22accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca

(24,46-53)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 46 «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». 50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

SIMBOLO DEGLI APOSTOLI in piedi Io Credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, (si china il capo), il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è asceso al cielo:

egli è presente nella sua Chiesa e, donandoci il suo Spirito, opera per sempre in mezzo a noi. Lettore Diciamo con speranza: Ass. SIGNORE, FONTE DELLA NOSTRA GIOIA, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa annunci sempre, in ogni circostanza e luogo, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Preghiamo. 2. Perché il Signore doni la sua pace a tutti i popoli della terra, affinché gli uomini e le donne di ogni nazione si riconoscano come fratelli e sorelle. Preghiamo. 3. Perché sappiamo dare un aiuto concreto alle persone in difficoltà, a chi è solo o emarginato. Preghiamo. 4. Perché il Vangelo sia annunciato sino agli estremi confini della Terra anche grazie all’aiuto dei mass-media e alla testimonianza di tutti i cristiani. Preghiamo. 5. Perché nelle nostre famiglie si riscopra la preghiera, la pratica della carità, il perdono reciproco. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, tu ci hai salvato per sempre nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, il tuo unico Figlio: fa’ che ci prepariamo, giorno per giorno, a ricevere il dono dello Spirito Santo e a camminare nella via della pace e della giustizia. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELL’ASCENSIONE II Il mistero dell’Ascensione È veramente cosa buona e giusta, che tutte le creature in cielo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Dopo la risurrezione egli si mostrò visibilmente a tutti i discepoli, e sotto il loro sguardo salì al cielo, perché noi fossimo partecipi della sua vita divina. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria.


PREGHIERA DEL SIGNORE

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. L’Eucaristia che abbiamo celebrato è dono del Cristo risorto e del suo Spirito: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

ANNO DELLA FEDE La gioia di annunciare Cristo Ci ricorda Benedetto XVI nella Lettera apostolica Porta fidei al n. 7 «è l’amore di Cristo che colma i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra (cf. Mt 28,19). Con il suo amore, Gesù Cristo attira a sé gli uomini di ogni generazione: in ogni tempo egli convoca la Chiesa affidandole l’annuncio del Vangelo, con un mandato che è sempre nuovo. Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede. Nella quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventare suoi discepoli».

Attualizzare la Parola L’evangelista Luca afferma che, dopo l’Ascensione, i discepoli tornarono a Gerusalemme “pieni di gioia” (24,52). La causa della loro gioia sta nel fatto che quanto era accaduto non era stato in verità un distacco, un’assenza permanente del Signore: anzi essi avevano ormai la certezza che il Crocifisso-Risorto era vivo, e in lui erano state per sempre aperte all’umanità le porte di Dio, le porte della vita eterna. In altri termini, la sua ascensione non ne comportava la temporanea assenza dal mondo, ma piuttosto inaugurava la nuova, definitiva e insopprimibile forma della sua presenza, in virtù della sua partecipazione alla potenza regale di Dio. Toccherà proprio a loro, ai discepoli, resi arditi dalla potenza dello

Spirito Santo, renderne percepibile la presenza con la testimonianza, la predicazione e l’impegno missionario. La solennità dell’Ascensione del Signore dovrebbe colmare anche noi di serenità e di entusiasmo, proprio come avvenne per gli apostoli che dal Monte degli Ulivi ripartirono “pieni di gioia”. Come loro, anche noi, accogliendo l’invito dei “due uomini in bianche vesti”, non dobbiamo rimanere a fissare il cielo, ma, sotto la guida dello Spirito Santo, dobbiamo andare dappertutto e proclamare l’annuncio salvifico della morte e della risurrezione di Cristo. Ci accompagnano e ci sono di conforto le sue stesse parole, con le quali si chiude il Vangelo secondo san Matteo: «Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19).

Cel. Gesù è in mezzo a noi come eterno sacerdote: cantiamo con gioia. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Il Signore è la nostra pace, nel suo nome scambiatevi un gesto di amore fraterno.

CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Nel nome del Signore Gesù predicate a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati». Alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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