4ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B (viola) 18 MARZO 2012 l ricordo di te, Signore, è la nostra gioia». La nostra infelicità deriva, molte volte, dal fatto che abbiamo la memoria corta. Nell’AT c’è un verbo molto importante che determina il rapporto tra Dio e il suo popolo. È la radice del verbo zakar (ricordare). Nel Salmo 8 ci viene detto che Dio si prende cura di noi, si ricorda dei nostri bisogni. Egli non smette mai di pensarci, di agire a nostro favore. Altrimenti, senza questo ricordo, noi saremmo tutti morti. Il dramma è dalla parte dell’uomo. Noi, infatti, ci dimentichiamo di lui e non viviamo secondo i suoi comandamenti. Da qui l’infelicità della vita, la paura, il senso di frustrazione che ci attanaglia il cuore quando la mente e lo spirito sono lontani dalla sua Parola. Con l’esilio e la liberazione del popolo d’Israele si manifestano l’ira e la misericordia di Dio: la storia diventa, allora, un luogo teologico, cioè un evento che crea l’occasione favorevole per cercare il Signore, per incidere nel cuore la sua memoria, le sue gesta di salvezza. Il Cristo innalzato da terra è la luce per illuminare le genti, è quella fiamma d’amore che permette ai credenti di rinnovare la fede e vivere di carità. L’Eucaristia che celebriamo è veramente farmaco d’immortalità, un aiuto, un sostegno concreto, per rigenerarci nella memoria del Signore morto e risorto. La Pasqua, d’altronde, è il memoriale della nuova alleanza: da qui la nostra identità, il segreto della felicità, della gioia speranzosa.
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I
Non si dice il Gloria
ANTIFONA D’INGRESSO
COLLETTA in piedi
Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio ricco di misericordia, che ci ha fatto rivivere con Cristo per mezzo della grazia santificante del suo Spirito, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle: «Per grazia siete tutti salvati». L’Eucaristia ci rivela che è dono del Signore anche il nostro pentimento. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, Figlio dell’uomo innalzato sulla Croce, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, Unigenito del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, Luce venuta nel mondo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. Dio buono e fedele, che mai ti stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione e nel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guarisci dai morsi del maligno, donaci la ricchezza della tua grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo corrispondere al tuo eterno e sconfinato amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura offre l’angolo di visuale teologico sotto il quale leggere l’intera storia d’Israele. L’uomo porta spesso a Dio solo un pesante bagaglio d’infedeltà come l’Israele antico. Però, a questa miseria - radice di desolazione e di ingiustizie, capace di generare un mondo squilibrato e assurdo - Dio non risponde con l’ira e la vendetta, ma fa balenare la speranza del perdono perché l’ultima parola di Dio non è la morte ma la vita. Ciro, il liberatore persiano, permetterà a Israele di rimpatriare dall’esilio babilonese e
di ricostruire il tempio. La storia continuerà nella speranza. È quanto ci viene confermato da Paolo nella seconda lettura: la salvezza meravigliosa a cui Dio ci avvia non è costruzione delle nostre mani. Abbiamo ricevuto tutto dalla sua grazia in Cristo Gesù. Il Vangelo anticipa la morte di Cristo in Croce. Egli diventa l’imputato principale contro il quale si scaglia il male. Tuttavia, questa condanna, l’elevazione in Croce, è l’inizio di un ribaltamento, della salvezza. PRIMA LETTURA Seduti
Dal secondo libro delle Cronache (36,14-16.19-23)
In quei giorni, 14tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. 15 Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. 16 Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. 19Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. 20Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, 21attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni». 22Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: 23«Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE Rit. Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia
(Sal 136)
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostrte cetre. Rit. Perché là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori: «Cantateci canti di Sion!». Rit. Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra. Rit. Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (2,4-10) 4 Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, 5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 6 Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. 8Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Lode e onore a te, Signore Gesù! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni
(3,14-21)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 14 «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21 Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 16
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Dio ha mandato suo Figlio: perché chi crede in lui non muoia per sempre. Lettore Diciamo con gioia: Ass. SIGNORE, DONACI DI CREDERE IN TE!
1. Per la Chiesa. Perché sia nel mondo la luce di Dio che ama ogni sua creatura e perdona ogni suo figlio. Preghiamo. 2. Per la pace nel mondo. Perché la Croce di Cristo trasformi i cuori dei potenti per la continua ricerca del bene comune e della giustizia. Preghiamo. 3. Per gli ammalati. Perché Gesù li guarisca e li visiti con la potenza del suo Spirito. Preghiamo. 4. Per i fanciulli della Prima Comunione. Perché sentano l’amore del Padre e l’amicizia di Gesù attraverso la nostra accoglienza affettuosa. Preghiamo. 5. Per noi qui riuniti. Perché ci purifichiamo dalle nostre infedeltà e sempre prendiamo coscienza del nostro peccato insieme alla grazia di Dio. Preghiamo. Intenzione della comunità locale Cel. O Padre, che nel Cristo ci hai resi partecipi della tua stessa natura, fa’ che manifestiamo al mondo l’inesauribile grazia che tutti cercano. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DI QUARESIMA V La via dell’esodo nel deserto quaresimale È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, maestro e modello dell’umanità riconciliata nell’amore. Tu riapri alla Chiesa la strada dell’esodo attraverso il deserto quaresimale, perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell’alleanza, convocato per la tua lode nell’ascolto della tua parola, e nell’esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. Per questi segni di salvezza, insieme agli angeli, ministri della tua gloria, proclamiamo nel canto la tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Con l’amore di Dio riversato nei nostri cuori dal suo Figlio Gesù Cristo, preghiamo come lui ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo siamo nuove creature. Scambiatevi un segno di pace.
CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «La luce è venuta nel mondo. Chi opera la verità viene alla luce» (Gv 3,19.21).
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. Dio ci ha rinnovati in Cristo Gesù: nel suo nome andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La crisi e il fallimento politico d’Israele sono visti in chiave religiosa, sia come conseguenza di un’infedeltà del popolo al disegno di Dio e di una sfiducia nella sua guida, sia come una prova, dalla quale uscirà una nazione rinnovata. L’allontanamento dal Signore acquista, dunque, un valore pedagogico: egli, che è fedele e misericordioso, non abbandona i suoi, ma soltanto li chiama nella varietà degli avvenimenti al ravvedimento e all’obbedienza sincera. Sappiamo trovare un significato teologico o spirituale per quello che ci accade? Quali sono i profeti che Dio manda sul nostro cammino per richiamarci al senso della giustizia, al rispetto dell’altro, alla carità, alla pratica dei comandamenti?
O Salvatore nostro O Salvatore nostro Gesù Cristo, che hai distrutto la morte e hai fatto risplendere la vita: rendici gioiosi araldi del Vangelo, voce della Parola, degni apostoli della croce, umili maestri alla tua sapienza. Fa’ che non arrossiamo innanzi alle prove della vita, e donaci lo Spirito, la fiamma dell’Amore, per vincere paure e timidezze. Tu, che dal legno della croce ci hai chiamati con una vocazione santa, secondo il disegno eterno del Padre, riaccendi il carisma della fede nella Chiesa, e imponi le mani sul mondo intero, su ogni uomo e donna di buona volontà. Perché tutti siano voce della Parola, eco del Vangelo. Amen. Alleluia La porta della fede «“Caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14): è l’amore di Cristo che colma i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra (cf. Mt 28,19). Con il suo amore, Gesù Cristo attira a sé gli uomini di ogni generazione: in ogni tempo Egli convoca la Chiesa affidandole l’annuncio del Vangelo, con un mandato che è sempre nuovo. Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede. Nella quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventare suoi discepoli. I credenti, attesta sant’Agostino, “si fortificano credendo”… Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine in Dio» (n. 7).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.