IV domenica di Quaresima Anno C

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4ª DOMENICA DI QUARESIMA (LAETARE)- ANNO C (viola) 10 MARZO 2013 e cose vecchie sono passate». Cristo è la novità di Dio nella storia. Egli è la parabola vivente dell’amore misericordioso di quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che si legò per sempre al popolo d’Israele. Nella vita di Gesù noi veniamo a conoscere un aspetto particolare del Padre eterno. Egli è il Dio dei perduti, degli smarriti di cuore, degli abbandonati, degli ultimi, di quelli che non hanno più speranza. È passato il tempo della legge, del formalismo cultuale, della religione come forma esteriore del sacro. Dio si è avvicinato, definitivamente, in Cristo, ai peccatori e agli smarriti di cuore. La vita cristiana, in tal senso, è veramente “vangelo”, cioè “buona novella”, messaggio carico di speranza e di perdono. La parabola del Padre buono che aveva due figli, ultimamente “intitolata” (in modo negativo) “la parabola del figlio geloso o invidioso”, mette in crisi i nostri schemi di vita, il nostro modo di pensare e di agire nella storia. L’amore per Dio non si misura e Dio, amando, non si ripete perché compie sempre qualcosa di nuovo e si rende disponibile verso tutti. Il vero criterio della vita spirituale è l’amore per il prossimo, a partire dai nostri fratelli, dai vicini di casa. È proprio vera questa massima molto cara sia alla tradizione giudaico-cristiana che ai mistici sufi: la perfezione della fede (potremmo aggiungere “e del culto o della religione”) è l’amore verso i fratelli.

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COLLETTA ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Padre attende il nostro ritorno: la sua misericordia è senza limiti. Confessiamo il nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che sei venuto a cercare chi era perduto, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, morto per i nostri peccati, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, perdono del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Non si dice il Gloria

Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, Padre buono e grande nel perdono, accogli nell’abbraccio del tuo amore, tutti i figli che tornano a te con animo pentito; ricoprili delle splendide vesti di salvezza, perché possano gustare la tua gioia nella cena pasquale dell’Agnello. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen

La prima lettura riprende un momento molto importante della storia d’Israele. Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la pasqua. Con l’ingresso degli israeliti in Palestina si conclude l’esodo e ha inizio il compimento di un’altra promessa fatta ad Abramo: il dono della terra. L’esodo diventa, così, un grande passaggio. In questo cammino, gli israeliti erano sostenuti dalla manna, che ora ha fine perché la terra è stata raggiunta. La seconda lettura afferma che Dio ci ha riconciliato a sé in Cristo. Paolo è stato guidato, nella sua esperienza di fede e di conversione, da alcuni criteri fondamentali: Dio riconcilia in sé il


mondo in Cristo; uno diventa in Cristo una nuova creatura. Questa verità gli impone di non agire con criteri umani ma di continuare, come ambasciatore, l’opera stessa di Dio. Il Vangelo sottolinea, attraverso la parabola del padre buono che aveva due figli, la misericordia infinita e libera di Dio. Il messaggio è identico a quello di Paolo: il Padre vuole riconciliare a sé gli uomini che desiderano riconciliarsi con lui.

PRIMA LETTURA

Seduti (5,9a.10-12)

Dal libro di Giosuè In quei giorni, 9il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto». 10 Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico. 11 Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. 12 E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 33)

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si ralRit. legrino. Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. Rit. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,17-21) Fratelli, 17se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 18

CANTO AL VANGELO

in piedi

Lode e onore a te, Signore Gesù! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te! Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (15,1-3.11-32)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 1si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3 Ed egli disse loro questa parabola: 11«Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17Allora rientrò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.


Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. 22Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. 23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. 25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27 Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. 31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

SIMBOLO APOSTOLICO

in piedi

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, invochiamo il Signore che è buono e grande nell’amore!

Lettore Diciamo con fiducia: Ass. PADRE DELLA VITA, SALVACI! 1. Perché la Chiesa sia un segno autentico di comunione e di riconciliazione tra i popoli. Preghiamo. 2. Perché la giustizia e la pace siano i valori praticati in ogni società e la violenza sia bandita dalle nostre città. Preghiamo. 3. Perché nelle nostre famiglie sappiamo scegliere sempre la via del dialogo e del perdono. Preghiamo. 4. Perché i giovani in difficoltà, gli emarginati, i drogati, gli sbandati, trovino nei cristiani una presenza amica e una via di liberazione. Preghiamo. 5. Perché la pratica del sacramento della riconciliazione sia rinnovata con efficacia e fiducia nelle nostre comunità sia da parte dei fedeli che dei ministri. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Signore, tu che ci rinnovi con il perdono, ascolta il grido dei poveri: fa’ che, liberati da ogni male, noi guardiamo a te con volto raggiante. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREGHIERA EUCARISTICA DELLA RICONCILIAZIONE I La riconciliazione come ritorno al Padre È veramente giusto renderti grazie, Padre santo, Dio di bontà infinita. Tu continui a chiamare i peccatori a rinnovarsi nel tuo Spirito e manifesti la tua onnipotenza soprattutto nella grazia del perdono. Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza, e tu invece di abbandonarli hai stretto con loro un vincolo nuovo per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro redentore: un vincolo così saldo che nulla potrà mai spezzare. Anche a noi offri un tempo di riconciliazione e di pace, perché affidandoci unicamente alla tua misericordia ritroviamo la via del ritorno a te, e aprendoci all’azione dello Spirito Santo viviamo in Cristo la vita nuova, nella lode perenne del tuo nome e nel servizio dei fratelli. Per que-


sto mistero della tua benevolenza, nello stupore e nella gioia della salvezza ritrovata, ci uniamo all’immenso coro degli angeli e dei santi per cantare la tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Siamo nella casa del Padre, acclamiamo con gioia. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Il Signore ci ha riconciliati e resi tutti fratelli. Scambiatevi un gesto di pace.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Rallégrati, figlio mio, perché tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore è la nostra riconciliazione: nel suo nome andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Aiutaci, Signore Aiutaci, Signore, a diventare via per i nostri fratelli smarriti. Aiutaci, Signore, a donare il tuo sorriso a chi è solo e insicuro. Aiutaci, Signore, a trasformare i cuori degli smarriti. Aiutaci, Signore, a portare luce lì dove la violenza è di casa. Aiutaci, Signore, ad essere strumenti del tuo amore misericordioso. Aiutaci, Signore, a diventare, come l’apostolo Paolo, ambasciatori del tuo Vangelo. Amen. Alleluia.

ANNO DELLA FEDE Dio parla agli uomini come ad amici Il Concilio ecumenico Vaticano II, con la costituzione Dei Verbum, ci ha presentato il tema della rivelazione divina in modo molto più familiare. Al n. 2 si dice che «piacque [placuit Deo in sua bonitate et sapientia seipsum revelare] a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cf. Ef 1,9)» e che con questa Rivelazione «Dio invisibile (cf. Col 1,15; 1Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici [ex abundantia caritatis suae homines tamquam amicos alloquitur] (cf. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cf. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. La Parola proclamata crea amicizia, confidenza, intimità con Dio. D’altronde, questa è stata l’esperienza di Abramo, di Mosè, dei profeti, della stessa Vergine Maria. Abramo è, per antonomasia, l’amico di Dio (cf. Gen 18,17ss). Gesù stesso chiama i suoi discepoli amici (cf. Gv 15,15) e rivela loro i segreti del Regno. Nella fraternità, il modello e la sorgente della vera amicizia è Dio che stringe un patto con l’uomo. Il Padre, inviando suo Figlio in mezzo a noi, si è mostrato amico degli uomini (cf. Tt 3,4). Gesù l’ha descritto come colui che si lascia incomodare dall’amico importuno (cf. Lc 11,5-8). Gesù ha dato all’amicizia un volto di carne: ha amato il giovane ricco (cf. Mt 10,21), ha amato teneramente Lazzaro (cf. Gv 11,3.11.35). Il tipo dell’amico di Gesù è il discepolo che Gesù amava e che affida alla propria madre (cf. Gv 13,23; 21,7.20; 19,26). L’amicizia rimanda all’amore fraterno che regnava tra i primi discepoli e ha anche un significato escatologico: rinvia, infatti, all’essere amico dello sposo. AIUTIAMO LA BUONA STAMPA CCP n.11298809 E. Scognamiglio Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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