Architecture Portfolio 2017-2021 | Luciana Mastrolia | Extendend Version

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PORTFOLIO / Luciana Mastrolia



CIAO, SONO LUCIANA


CONTATTI Luciana Mastrolia Corso Orbassano 191/15, 10137 Torino (TO), Italia (+39) 3341121234 l.mastrolia@icloud.com LinkedIn: luciana-mastrolia

FORMAZIONE 2018 - 2021

Laurea magistrale in Architettura Costruzione Citta’

2015 - 2018

Laurea in Architettura

2010 - 2015

Diploma di maturità scientifica

Politecnico di Torino, Torino (TO) Voto 110/110 con lode e menzione della tesi Titolo della tesi: “Raccontare l’azione. Costruzione di una strategia progettuale per la trasformazione della Certosa Reale di Collegno” Tutor: Giovanni Durbiano https://webthesis.biblio.polito.it/17162/ Politecnico di Torino, Torino (TO) Voto 106/110 Liceo Scientifico “ASSTEASS”, Buccino (SA) Voto 100/100

ESPERIENZE LAVORATIVE 04/2021 - ...

2019 - ...

01-07/2019

03-06/2018

Stagista

Ordine degli Architetti di Torino, Torino (TO) Collaborazione nella gestione e nell’organizzazione del progetto Polito Studio, curato con il Politecnico di Torino.

Collaboratore architetto

Società L.A.MAR s.r.l., Colliano (SA) Attività di progettazione, stesura rilievi, disegno CAD, modellazione 3D e redazione grafica di elaborati di progetto.

Modellatore 3D (Part-Time)

GMZN Studio, Torino (TO) Modellazione 3D per la fase costruttiva di elementi di facciata di un edificio in via di riqualificazione (Arcadia Center, Milano). Utilizzo avanzato del programma Rhinoceros ai fini della modellazione.

Tirocinante in studio di architettura

Studio Alvente, Torino (TO) Redazione e post-produzione di immagini e brochure finalizzate alla visualizzazione dei progetti da parte dei clienti. Disegno 2D e modellazione 3D delle variazioni apportate ai progetti nel corso del tempo. Realizzazione di proposte progettuali per piccoli elementi di alcuni progetti. Partecipazione ad un concorso di progettazione per una nuova scuola.

WORKSHOP E CORSI 2020 - ... 11/2018

Corso di Graphic Design Workshop “Progetti per la valorizzazione e musealizzazione di Isolabella a Taormina” Isolabella, Taormina (ME)

09/2018 2017

Workshop “Progetto Umano: etica, ontologia, biotecnologia” Politecnico di Torino, Torino (TO)

Corso di Rendering in 3DSmax + VRAY Studio di architettura GMZN, Torino (TO)


COLLABORAZIONI PART-TIME IN UNIVERSITÁ: 10/2020 - ...

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04/2019 - ...

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03-06/2020

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2019 - 2020

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03/2015 09/2019

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Collaborazione alla didattica Politecnico di Torino, Torino (TO) Editing del video-corso del corso “Teoria del progetto. Mestiere e strategie per architetti”. Link al primo video: https://www.youtube.com/watch?v=H_tn-AcOco4 Prof.ri: A. Armando, G. Durbiano Collaborazione alla didattica Co-gestione della pagina web di “Scienza nuova - Architectural Research. Archivi della teoria del progetto architettonico” e dei canali social di “Teoria del progetto architettonico”. Prof.ri: A. Armando, G. Durbiano Assistente di laboratorio di progetto Politecnico di Torino, Torino (TO) Gestione e riorganizzazione critica delle esercitazioni svolte dagli studenti. Produzione di video finalizzati alla mostra del lavoro svolto durante il laboratorio e alla presentazione degli esiti intermedi e finali. Realizzazione del template dei lavori finali per l’esame. Assistente di biblioteca Politecnico di Torino, Torino (TO) Assistenza alla reception per ingressi e uscite e nelle sale di libri, riviste e tesi per la ricerca del materiale richiesto. Riordino degli scaffali. Tutor di studenti diversamente abili Politecnico di Torino, Torino (TO) Assistenza di una studentessa con difficoltà all’udito durante la frequenza delle lezioni e nella fase di studio per la preparazione degli esami. Supporto nella gestione delle questioni burocratiche.

PUBBLICAZIONI 2021

Mastrolia L., Gli spazi sospesi del Covid-19. Linee per una bibliografia ragionata tra urbanistica e architettura, in “Risk elaboration. Strategie integrate per la resilienza”, n.2, 2021, pp.143-154.

2020

Durbiano G., Emergenza Covid: le promesse degli architetti di fronte al virus. Radiografia delle promesse dei progettisti rispetto alle città che vanno ridefinendosi. Come passare dalla forma della paura alla formula della speranza?, nuovo mondoeconomico, 28/10/2020, https:// mondoeconomico.eu/scenari/emergenza-covid-le-promesse-degli-architetti-di-fronte-al-virus . Citazione del saggio di ricerca, dal titolo “Lo spazio e il Covid-19. Una bibliografia ragionata degli approcci all’interpretazione dello spazio a seguito dell’emergenza sanitaria.”

2020

Mastrolia L., Lo spazio e il Covid-19. Una bibliografia ragionata degli approcci all’interpretazione dello spazio a seguito dell’emergenza sanitaria, Politecnico di Torino, 2020. https://www. teoriadelprogetto.com/mastrolia-saggio-di-ricerca

2019

n.p., Verso la Casa della Cultura politecnica, poliFlash, 09/10/2019, https://poliflash.polito.it/ in_ateneo/verso_la_casa_della_cultura_politecnica . Pubblicazione del progetto svolto nell’ambito dell’Unità di Progetto “Architettura ed Economia Urbana A”, a.a. 2018/2019, prof.ri: Giovanni Durbiano, Isabella Lami, Enrico Fabrizio.

2019

Coricelli F., Russi N., Coexistenz Minimum, 2019, Torino, https://www.academia.edu/41641457/ COEXISTENZ_MINIMUM . Pubblicazione del progetto svolto nell’ambito dell’Unità di Progetto “Architettura e Sistemi Costruttivi A”, a.a. 2018/2019, prof.ri: Nicola Russi, Andrea Levra Levron.

LINGUE

SOFT SKILLS

Italiano | Madrelingua Inglese | B2 - IELTS 6.5

Attenzione ai dettagli e creatività

INTERESSI Graphic Design, Fotografia, Lettura, Bodybuilding, Tecnologia

Capacità di lavoro in team e di problem-solving Capacità di comunicazione verbale/scritta/grafica Spiccata propensione all’apprendimento Autonomia e adattamento nell’organizzazione

HARD SKILLS Adobe After Effects Adobe Illustrator Adobe InDesign Adobe Premiere Adobe Photoshop Autodesk AutoCAD (2D) Autodesk 3DS Max Pacchetto iWork (Apple) Pacchetto Office Rhinoceros 3D SketchUp VRay for 3DS Max


CONTENUTI


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RACCONTARE L’AZIONE / Tesi di Laurea Magistrale

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LO SPAZIO E IL COVID-19 / Saggio di ricerca

48

GALLERIA DELLE BATTAGLIE

/ Corso di Architettura degli Interni e Allestimento

56

TEORIA DEL PROGETTO ARCHITETTONICO

/ Corso di Teoria del progetto. Mestiere e strategie per l’architetto.

68

IL CORPO SEGREGATO / Paper - Corso di Urbanistica

74

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA / Unità di Progetto Architettura ed Economia Urbana A

88

QUESTIONI DI SUOLO

/ Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A

96

IL MOBILE E LA MEMORIA / Atelier Architettura degli Interni

106

L’IDENTITÁ: IL MOTORE DI UN LUOGO / Atelier Costruire nel Costruito


8

Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021

Raccontare l’azion 2021 / Progetto accademico Tesi di Laurea Magistrale in “Architettura Costruzione e Città” Tutor: Giovanni Durbiano Luogo: Collegno (TO), Italia

La Certosa di Collegno è un complesso che si estende su un’area di 40 ettari e con una superficie costruita pari a 60.000 mq. Nonostante sia oggi conosciuta con questo nome, la parentesi storica con cui viene più ricordata è quella del manicomio: una funzione che ha segnato profondamente il luogo e la sua concezione e che ancora oggi condiziona i tentativi di realizzazione di nuovi scenari progettuali per l’area. L’obiettivo di questo lavoro è quello di costruire una strategia progettuale capace di superare questi condizionamenti, e che si inserisca in una dimensione sociale allargata. Il progetto non ha dunque come scopo quello di riconoscersi nell’autorialità del progettista, bensì nella sua capacità di misurarsi continuamente con le istanze (storiche, politiche, economiche, simboliche …) da cui il luogo è caratterizzato. La trasformazione del luogo avviene attraverso una serie di interventi multiscalari che cercano di dare risposta alle istanze emerse nel corso del lavoro. Giocando con la programmazione dei principali eventi previsti nella città, la strategia prevede (in un arco temporale di circa nove anni) la realizzazione di interventi più contenuti in un primo momento, e la messa in atto di progetti più importanti in un secondo. Le cinque proposte strategiche (la piazza aulica, la zona accoglienza, il museo a cielo aperto, la residenza creativa e la fondazione Certosa di Collegno) sono pensate per combinarsi con le progettualità già presenti sull’area. Il risultato è una strategia che tiene insieme i tempi della città e delle istanze ad essa connesse, e quelli necessari alla trasformazione del complesso, al fine di comporre una sorta di ingranaggio temporale in grado di generare un cambiamento.


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“Il progetto non ha come scopo quello di riconoscersi nell’autorialità del progettista, bensì nella sua capacità di misurarsi continuamente con le istanze (storiche, politiche, economiche, simboliche, …) da cui il luogo è caratterizzato.”


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Usi e pr


roprietà

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Nodi pr


rincipali

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Scenario p


progettuale

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Strategia progettuale e ta


assonomia degli interventi

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Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

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In alto Narrazione grafica dell’intervento C1.1 A sinistra Descrizione tecnica dell’intervento C1.1


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Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

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In alto Narrazione grafica (storyboard) degli interventi C1.2 e C1.3 A sinistra Descrizione tecnica dell’intervento C1.3


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Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021

Primo piano

Piano terra

Piano interrato


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

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In alto Narrazione grafica (sezione animata) dell’intervento C2.1 A sinistra Descrizione tecnica (planimetrie) dell’intervento C2.1


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Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021

Primo piano

Piano terra

Piano interrato


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

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In alto Narrazione grafica (sezione animata) dell’intervento C2.2 A sinistra Descrizione tecnica (planimetrie) dell’intervento C2.2


Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021

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Extra / Progetto grafico della tesi

Indice


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

Il diario di bordo strategico: costruzione della strategia progettuale

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Raccontare l’azione | Tesi di Laurea Magistrale | 2021

Il diario di bordo strategico: scenario di trasformazione

Il progetto come ipertesto: argomenti “indipendenti”


2021 | Tesi di Laurea Magistrale | Raccontare l’azione

Il diario di bordo strategico: approfondimento di un tassello progettuale

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Lo spazio e il Covid-19 | Saggio di ricerca | 2020

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Lo spazio e il Covid-19

Una bibliografia ragionata degli approcc dello spazio a seguito dell’emergenza sa 2020 / Saggio Saggio di ricerca Tutor: Giovanni Durbiano Keywords: covid-19, spazio, progetto, progetto architettonico

Abstract Il saggio consiste in un lavoro di ricerca il cui scopo è provare ad esplorare i cambiamenti dello spazio (pubblico o privato, reale o virtuale, concreto o percepito, ...) a seguito della pandemia. Lo studio è stato svolto sulla base di una selezione di contenuti digitali - articoli, pamphlet e webinar - che sono stati consultati e analizzati secondo tre modalità di indagine: la catalogazione, la gerarchizzazione e la mappatura. La fase temporale interessata dalla ricerca è il periodo di lockdown dell’Italia, in particolare la fase I e l’inizio della fase II. L’indagine ha condotto alla distinzione di quattro macro-atteggiamenti, ognuno dei quali rimanda ad un particolare modo di interpretare il tema in questione. Nell’ambito di ciascuno sono state oltremodo individuate alcune sotto-tendenze valide per l’analisi e l’interpretazione dei contenuti.


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LO SPAZIO E IL COVID-19

Una bibliografia ragionata degli approcci all’interpretazione dello spazio a seguito dell’emergenza sanitaria

ci all’interpretazione anitaria

Luciana Mastrolia

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Corso di Laurea Magistrale in Architettura Costruzione e Città

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Politecnico di Torino


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«Se tutto viene fermato, tutto può essere rimesso in discussione, flesso, selezionato, ordinato, interrotto per davvero o, al contrario, accelerato. [...] L’ultima cosa da fare sarebbe rifare esattamente ciò che abbiamo fatto prima.» Bruno Latour (7)

Introduzione Questo saggio nasce dalla curiosità di trovare almeno alcune delle possibili risposte alla seguente domanda: Come cambierà lo spazio in futuro in seguito al virus? Il cambiamento è inteso, in questo contesto, secondo più declinazioni: cambiamento del modo di relazionarsi ai luoghi, degli spazi privati, pubblici, fisici o virtuali, della percezione che l’individuo ha degli spazi che vive. L’obiettivo iniziale si è tradotto in una ricerca svolta nel periodo di lockdown dell’Italia attraverso la lettura e l’analisi di articoli online pubblicati nello stesso periodo. In particolare, l’intervallo temporale di analisi comprende documenti pubblicati durante la fase I e l’inizio della fase II dell’emergenza da COVID-19, più precisamente dal 26/02/2020 al 14/05/2020. In totale sono stati consultati, visualizzati e analizzati 83 articoli, 5 pamphlet, 7 video e 2 webinar. I contenuti sono, per scelta, molto diversi tra loro. Il motivo di questa scelta di eterogeneità delle fonti è l’intenzione di provare a costruire una panoramica generale dell’approccio alla contingenza e al futuro in questo periodo. La fase di analisi è stata condotta in parallelo alla fase di lettura e, anche per questo motivo, è stata costituita da più modalità di svolgimento. In sintesi, possono essere distinti tre step principali: un primo momento di catalogazione, una successiva analisi per categorie e infine una mappatura per assi e quadranti. I due momenti di analisi, per categorie e per assi e quadranti, sono stati prima svolti in maniera consequenziale e poi confrontati tra loro.

L’analisi per categorie ha costituito il primo momento di classificazione dei contenuti consultati e si è basata sulla redazione di un elenco di tematiche che ricorrevano maggiormente nelle varie argomentazioni. L’obiettivo di questa fase era, infatti, quello di capire se potessero essere individuati dei filoni tematici comuni tra più documenti. La mappatura per assi e quadranti è subentrata successivamente. La sua realizzazione è nata dalla necessità di provare a riconoscere non più dei temi di argomentazione, bensì degli atteggiamenti. In questa fase si è rivelato particolarmente utile uno schema adottato nel n. 71 di Rivista di Estetica dal titolo The Science of future. Promises and previsions in architecture and philosophy. Il numero, curato da A. Armando e G. Durbiano, ha come tema l’esplorazione degli atteggiamenti al futuro di varie discipline. Nell’introduzione gli autori propongono una mappa per assi e quadranti che tiene insieme tutti gli articoli del numero e li vede collocati in base alle argomentazioni presenti in ognuno. L’impostazione della mappa e i concetti a cui rimanda ogni quadrante sono stati adottati come base di lavoro per la mappatura finale di questa ricerca. La mappa è, inoltre, lo strumento principale adottato in questa esposizione. Questa si sviluppa secondo un sistema di assi cartesiani, ognuno dei quali rappresenta due atteggiamenti tra loro opposti. L’asse verticale contrappone l’azione della descrizione e quella dell’invenzione. Quello orizzontale, invece, pone da una


parte l’immanenza e dall’altra la trascendenza. L’intersezione degli assi genera quattro quadranti corrispondenti a quattro modi diversi di guardare al futuro. In ogni quadrante, inoltre, sono spesso riconoscibili dei sotto-insiemi che accomunano un numero ridotto di documenti secondo uno stesso modo di esprimersi o uno stesso tema affrontato. Contrariamente alle categorie (inerenti l’analisi precedente), che sono nella maggior parte dei casi un elemento trasversale a più tipologie di contenuti, questi sotto-sistemi sono specifici del quadrante in cui vengono riconosciuti.

Di seguito sarà discusso il lavoro di questa ricerca attraverso una scomposizione del discorso che riflette l’ultima azione di mappatura effettuata. L’esposizione sarà quindi articolata in cinque sezioni principali: la prima parte è un’introduzione generale agli atteggiamenti rispecchiati dai due assi cartesiani e dai quadranti che formano; a seguire quattro diversi capitoli, ognuno corrispondente alla discussione di uno dei quadranti della mappa.

1. La1.mappa La mappa

Fig.1 - Schema riassuntivo della mappa

1.1 L’asse descrizione-invenzione La contrapposizione tra descrivere e inventare rappresenta due sguardi al futuro che presuppongono punti di partenza diversi. Un atteggiamento descrittivo è quello di qualcuno che, osservando la realtà, tenta di descriverla ser-


1.1 L’asse descrizione-invenzione La contrapposizione tra descrivere e inventare rappresenta due sguardi al futuro che presuppongono punti di partenza diversi. Un atteggiamento descrittivo è quello di qualcuno che, osservando la realtà, tenta di descriverla servendosi di ciò che la realtà stessa gli suggerisce. Successivamente, proprio partendo da questa descrizione, chi parla si propone come colui che esplicita il vero funzionamento della realtà e dunque la sua probabile evoluzione in scenari futuri. In altre parole, si pone in modo analitico nei confronti degli eventi con lo scopo di trarne degli sviluppi possibili e renderli conoscibili ad altri (fare in modo che la verità si estenda). L’altro estremo dell’asse, l’invenzione, rappresenta invece una sorta di processo inverso: chi parla è qualcuno che cerca di aggiungere alla realtà qualcosa che ancora non c’è. Non si tratta dunque, come nel caso precedente, di un processo deduttivo (dalla realtà si deducono gli scenari futuri), bensì di uno induttivo (inventando qualcosa che ancora non esiste si costruiscono a posteriori degli scenari futuri). É un tentativo di estendere la realtà attraverso una scommessa al futuro, un progetto. 1.2 L’asse trascendenza-immanenza La distinzione tra trascendenza e immanenza è da ricondursi alle teorie di Bruno Latour - sociologo, antropologo e filosofo francese, nonché uno dei principali difensori della Actor-Network Theory che si serve di questo binomio per sottolineare quanto la società sia stata per secoli influenzata da una concezione trascendente della realtà. Il primo estremo dell’asse, la trascendenza, riprende quindi un’interpretazione che Latour fa della filosofia di Platone. Questa si basa, secondo il sociologo, su un principio fondamentale: la distinzione tra fatti e valori. Al centro di questo pensiero risiede dunque la tesi che la verità sia riscontrabile solo nelle categorie della mente umana (i valori) e che tutto ciò che è fattuale, fenomenico, sia organizzato da questi concetti. L’atteggiamento di trascendenza di cui si serve la mappa consiste proprio in questa distinzione: tra ciò che è umano e ciò che non lo è, tra ciò che è sociale e ciò che è tecnico. Chi esprime il suo pensiero in modo trascendente ha la tendenza, quindi, ad anteporre le proprie categorie di giudizio della realtà alla stessa, nel tentativo di ordinarla. L’estremo opposto dell’asse, l’immanenza, riprende invece la posizione, condivisa da Latour, secondo cui fatti e valori non sono affatto

separati, così come non lo sono attori umani e non umani. La realtà in cui viviamo è una realtà socio-tecnica, costituita da dimensioni sociali e tecniche non chiaramente distinguibili tra loro. Ciò è dovuto dal fatto che la realtà stessa è opaca e caratterizzata dalla contingenza. Chi parla in modo immanente, quindi, illustra, o tenta di illustrare, questa incertezza di confini, nonché il peso della contingenza in una situazione come quella dell’emergenza di questi mesi. A guardare alla realtà e al futuro in quest’ottica sono coloro che partono dal presupposto che le azioni umane e gli eventi che si succedono costituiscano un’unica grande rete di relazioni, che a sua volta è lo specchio del meccanismo complesso della realtà. 1.3 I quattro quadranti Dall’intersezione dei due assi finora descritti si ottiene uno schema a quadranti, ognuno dei quali descrive un atteggiamento diverso nei confronti della conoscenza del futuro: I. Il possibile diventa reale: in quanto coesione tra invenzione e trascendenza, questo è il campo della costruzione di ciò che è possibile, del tentativo di estendere la realtà, di inventare qualcosa. Ciò avviene attraverso l’atto conoscitivo di una verità più ampia della realtà stessa (l’innovazione tecnico-scientifica, l’azione degli esseri umani). É il campo della progettazione di prototipi, dell’azione ingegneristica (cfr. E. Terrone, Filosofia dell’ingegneria, il Mulino, 2019, pp. 27-35.) II. Il possibile si estende: è l’incontro tra descrizione e trascendenza, quindi tra l’osservazione della realtà rivolta al futuro e la separazione tra fatti e valori. Rappresenta l’atteggiamento di chi tenta di estendere la verità, facendo però riferimento principalmente a valori e categorie di giudizio personali. É il quadrante delle visioni utopiche e distopiche, o più semplicemente della scenarizzazione. III. L’implicito si rende reale: in questo caso si incrociano descrizione e immanenza. È questo, pertanto, il caso in cui ciò che prima era presente ma opaco, ora si rende manifesto nella realtà. Chi parla, dunque, si pone nel solo ruolo di comunicatore di questo processo che di per sé è concepito come autonomo. É il campo dell’analisi, dell’ontologia piatta, della descrizione della realtà in quanto tale, nella sua contingenza.


“disegnato”) ha bisogno di esplicitarsi nella IV. Il possibile si rende implicito e poi si esplicrealtà socio-tecnica (che, ricordiamo, è spita nella realtà: in quanto incontro tra immaesso opaca); perché ciò sia possibile è necnenza e invenzione, questo è il campo del essario che, insieme allo sviluppo del proprogetto architettonico. A differenza di getto, si costruiscano anche le “condizioni quello ingegneristico (quadrante I), il progetdellodistesso nella realtà,del ovvero fato architettonico prevede, oltre al tentativo (quadrante I), il progetto architettonico prevede, oltredial vita” tentativo estendere la realtà progetto cendo in modo che le associazioni e gli acdi estendere la realtàXdel (realizza- sulle conoscenze (realizzare il progetto nelprogetto luogo Y) basandosi tecnico-scientifiche, anche quello cordi intorno al progetto (ovvero i mezzi che re il(quadrante progetto I),X ilnel luogo Y) basandosi sularchitettonico al tentativo di estendere la realtà delaprogetto (più azzardato) diprogetto estendere l’ambito diprevede, verità in oltre cui questo progetto si inserisce e che sua volta possono renderlo veritiero, credibile, anche le conoscenze tecnico-scientifiche, anche (realizzare il progetto X nel luogo Y) basandosi sulle conoscenze tecnico-scientifiche, anche quello il è contenuto in una realtà più ampia. l’ambito In altre parole, al la di realtà progetto (realtà di fittizia in quanto fuorididel “laboratorio disegno”) si alquello (più azzardato) di estendere (più azzardato) di estendere l’ambito di verità in cui questo si inserisceesplicitando e che sua volta progetto è solo “disegnato”) ha bisogno di esplicitarsi nellaprogetto realtà (che,a ricordiamo, larghino il più socio-tecnica possibile, quindi di verità in cui questo progetto si inserisce è contenuto in una realtàciò piùsia ampia. altre parole, quella la realtà di progetto inprogetto, quanto il la di realtà chefittizia nedel “legittima” eè che a sua volta è contenuto inpossibile unaInrealtà spesso opaca); perché è necessario che,parte insieme allo(realtà sviluppo si progetto è solo “disegnato”) ha bisogno di esplicitarsi nella realtà socio-tecnica (che, ricordiamo, presenza al suo interno (e quindi la sua repiù ampia. In altre parole, la realtà di progetcostruiscano anche le “condizioni di vita” dello stesso nella realtà, ovvero facendo in modo che le alizzazione). to è(realtà fittizia in quanto il progetto è solo spesso opaca); perché ciò sia possibile è necessario che, insieme allo sviluppo del progetto, si associazioni e gli accordi intorno al progetto (ovvero i mezzi che possono renderlo veritiero, credcostruiscano anche le “condizioni di vita” dello stesso nella realtà, ovvero facendo in modo che le ibile, anche al di fuori del “laboratorio di disegno”) si allarghino il più possibile, esplicitando quindi associazioni e gli accordi intorno al progetto (ovvero i mezzi che possono renderlo veritiero, credquella parte di realtà che ne “legittima” la presenza al suo interno (e quindi la sua realizzazione). ibile, anche al di fuori del “laboratorio di disegno”) si allarghino il più possibile, esplicitando quindi quella parte di realtà che ne “legittima” la presenza al suo interno (e quindi la sua realizzazione).

Fig.22--Collocazione Collocazione dei contenuti Fig. contenutianalizzati analizzati

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2. Il 2. possibile diventa reale Il possibile diventa reale

Fig. 3 - Quadrante I

Il primo quadrante della mappa raccoglie i contributi di chi, nelle fasi iniziali dell’emergenza, ha cercato

Il primo quadrante della mappa raccoglie i sa di nuovo, riproducibile in serie e in tempi di dare risposta alle varie problematiche emerse con delle soluzioni prevalentemente tecnologiche o contributi di chi, nelle fasi iniziali dell’emer- brevi, che mira a risolvere uno o più problemi. normative. Rispecchia l’atteggiamento di coloro che, nel tentativo di fornire una soluzione progettuale genza, ha cercato di dare risposta alle varie Questa tendenza può essere riscontrata magimmediata a determinate hanno assunto il ruolo di “risolutori tecnici del problema”. In questo problematiche emerse situazioni, con delle soluzioni giormente in due articoli: Carlo Ratti’s concaso lo spazio, se considerato, ha la valenza di semplice estensione del problema da risolvere o della prevalentemente tecnologiche o normative. tainer-based intensive care pods deployed soluzione proposta. Rispecchia l’atteggiamento di coloro che, nel in Turin (54) e Coronavirus, box in plexiglass tentativo di fornire unamodo soluzione tra gli vari ombrelloni: “Così garantiamo la siAgli estremi di questo di porsiprogettuale è possibile individuare sotto-insiemi. Uno che ritorna in modo immediata determinate situazioni, hanno as-il tentativo curezzadi ma facciamo ripartire il Paese” (29). frequente a è quello della “prototipazione”, ovvero progettare qualcosa di nuovo, riproducsunto il ruolo di “risolutori tecnici del probleNel primo articolo viene illustrato il progetto sviibile in serie e in tempi brevi, che mira a risolvere uno o più problemi. ma”. In questo caso lo spazio, se considerato, luppato dall’architetto Carlo Ratti per un’unità Questa tendenza può essere riscontrata maggiormente in due articoli: Carlo Ratti’s container-based ha la valenza di semplice estensione del prob- di terapia intensiva dal nome CURA (acronimo intensive care podsodeployed in Turin (54) e Coronavirus, box in di plexiglass tra gli ombrelloni: garanlema da risolvere della soluzione proposta. inglese “Connected Units for“Così Respiratory Agli estremi di questo modo di porsi è possibile 6Ailments”). Il container, che è stato testato per individuare vari sotto-insiemi. Uno che ritorna la prima volta nell’ospedale da campo colloin modo frequente è quello della “prototipazi- cato nelle OGR (Officine Grandi Riparazioni) di one”, ovvero il tentativo di progettare qualco- Torino, è un vero e proprio prototipo che, ris-


pettando tutti i requisiti di salute e sicurezza dettati da questo particolare periodo, è pronto, secondo le parole dell’autore, ad essere distribuito in qualsiasi altro luogo, a cominciare dai già confermati Canada ed Emirati Arabi Uniti. In Coronavirus, box in plexiglass tra gli ombrelloni (29), invece, si discute una questione che è tutta italiana. In vista dell’estate imminente l’autrice, il 14 aprile 2020, illustra brevemente la soluzione proposta da un’azienda modenese per il ritorno in spiaggia. Si tratta di «box trasparenti con pareti di plexiglass e profili in alluminio, di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza.» Il nuovo prototipo di “distanziatore da spiaggia” può essere prodotto in qualsiasi dimensione e forma e garantisce il rispetto di tutte le norme di distanziamento previste dagli ultimi decreti. In questi primi due articoli ci troviamo di fronte ad una particolare concezione dello spazio: con il progetto di Ratti si rimanda in sostanza ad una dimensione a-spaziale (il punto di forza dell’unità di cura è proprio quello di poter essere collocata ovunque) mentre nel caso dei box in spiaggia lo spazio è costituito da un confine chiuso (il senso del box è quello di fungere da schermo protettivo e distanziatore). Un’altra tendenza delle riflessioni proposte dai vari articoli è quella dello “stilare un decalogo”, ossia il proporre delle nuove “regole da seguire” per la progettazione futura degli spazi oppure il descrivere, sempre in pochi punti, cosa (e come) cambierà con questa emergenza. Una sorta di “istruzioni per o sul futuro”. Articoli che più rispecchiano questo atteggiamento sono, ad esempio, Open Letter to Citymakers: 10 Key Implications of the COVID-19 (12) o Il manifesto degli architetti (47). In Open Letter to Citymakers: 10 Key Implications of the COVID-19 (12) viene proposto un decalogo di implicazioni che il virus (e l’emergenza mondiale che ne è derivata) comporterà, o sta già comportando, nella società. Tra queste, ce ne sono alcune che emergono particolarmente: il secondo punto della lista, ad esempio, parla della necessità di ridefinire il ruolo del place-making in questa situazione. In particolare l’autrice propone una riflessione sui luoghi virtuali e si chiede se questi non possano divenire anche competenza di un place-maker, il quale, avendo come scopo quello di progettare luoghi attrattivi per le persone, potrebbe includerli negli spazi di cui si occupa. Il sesto punto invece sottolinea come l’emergenza attuale dovrebbe

aiutare a far capire in maniera più diffusa e urgente quanto le cose siano molto più vicine di ciò che sembrano, soprattutto se si parla di crisi climatica, la quale è vista come un fattore ancora troppo sottovalutato. Un altro punto ancora, l’ottavo, invita a prestare attenzione ai provvedimenti eccessivi e di tipo top-down, proponendo altrimenti una più bilanciata tendenza verso la ricostruzione collettiva della vita pubblica, ma pur sempre nella massima sicurezza. L’ultimo punto della lista è, invece, quello che fa da chiosa a tutti i precedenti, e lo fa proponendo una sorta di motto: “never waste a good crisis”. Secondo l’autrice, in conclusione, è importante sfruttare questa situazione di crisi per pensare finalmente ad un futuro migliore, caratterizzato da valori come l’uguaglianza, la resilienza e l’inclusione. Un altro decalogo che compare negli articoli di questo quadrante è Il manifesto degli architetti (47). Pubblicato dall’Ordine degli Architetti di Torino, l’articolo si propone stavolta come una lista di tipologie spaziali (dieci per l’appunto). Ad ognuna di queste tipologie, secondo un’iniziativa che ha lo scopo di continuare ad espandersi attraverso confronti tra esperti del settore, l’Ordine si propone di formulare una sorta di vademecum per la ri-progettazione di spazi pubblici e privati nel post-emergenza. Si tratta, quindi, in questo caso, di un decalogo ben diverso dal precedente: mentre il primo potrebbe essere paragonabile ad un “diario di riflessioni sul futuro post-pandemia”, il secondo sarebbe invece più riconducibile ad una specie di “libretto di istruzioni per i progetti futuri”. Anche nel trattamento della spazialità i due articoli si distinguono: il primo sembra invocare un necessario ritrovamento delle dimensioni spaziali più prossime e ciò é considerato possibile attraverso il place-making. Nel secondo invece sembra di ritornare in parte alla condizione di a-spazialità già citata in precedenza: “è necessario ripensare le tipologie spaziali attraverso un programma che va prima definito e poi applicato”. Ad accomunare molti articoli distribuiti nel quadrante della mappa c’è anche un altro tema: quello dell’ecologia. Seppure il riferimento a questa tematica sia presente anche in articoli collocati in altre posizioni della mappa, appare particolarmente interessante il modo in cui viene affrontato in questo caso. Sembra, infatti, che proprio gli interventi più rapidi che sono stati previsti nelle città abbiano come sfondo questo valore. In Consulta bici, in controviali Torino auto a 20 kmh (42), il periodico quotidiano


ANSA comunica che, nella città di Torino, la Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico ha fatto richiesta, in data 16 aprile 2020, di una rete ciclabile d’emergenza che si traduce nella conversione di alcuni dei controviali della città in zone di transito con limite massimo di velocità pari a 20 kmh. La richiesta vuole, in particolar modo, scongiurare il rischio, vista la prevista riduzione dell’uso del trasporto pubblico da parte dei cittadini a causa della pandemia, di «un’ondata massiva di motorizzazione e un’ancor più iniqua redistribuzione degli spazi in favore dell’automobile». In Be Safe, Stay Healthy (26), invece, viene trat-

tato il tema dell’ecologia come vero motore della ripartenza e del cambiamento. Mentre nell’articolo precedente il concetto centrale è la proposta di una “mobilità ecologica e sostenibile”, in questo caso si parla di “ecologia di movimento”. L’autrice sottolinea come le persone, spostandosi di meno e non percorrendo più lunghe distanze, si siano improvvisamente rese conto dell’importanza rappresentata da dimensioni più piccole della città: quelle del quartiere e del vicinato. Ed è proprio questa riscoperta che dal suo punto di vista dovrebbe essere alla base dei futuri stili di vita.

3. Il possibile si estende

3. Il possibile si estende

Fig. 4 - Quadrante II

Il secondo quadrante potrebbe essere definito come il quadrante degli scenari, dei quali si possono distinguere due tipologie: gli scenari “informativi”, che hanno come scopo quello di fornire al lettore una chiave di lettura della realtà prossima che la renda un po’ meno complessa, e gli scenari “estremi”, che


Il secondo quadrante potrebbe essere definito come il quadrante degli scenari, dei quali si possono distinguere due tipologie: gli scenari “informativi”, che hanno come scopo quello di fornire al lettore una chiave di lettura della realtà prossima che la renda un po’ meno complessa, e gli scenari “estremi”, che invece hanno maggiori tendenze utopiche o distopiche, e che quindi vengono formulati più con lo scopo di provocare piuttosto che di provare a “sciogliere dei nodi”. Nella prima categoria di scenari rientrano le argomentazioni presenti in A distanza di sicurezza, o della prossemica (1). L’autore, nell’articolo pubblicato il 7 aprile 2020, offre uno sguardo al tema del distanziamento fisico imposto dalla pandemia attraverso la ripresa del concetto di prossemica, definito nel secolo scorso da Edward Hall. Una descrizione meticolosa delle modifiche che le distanze interpersonali hanno subito in questi mesi sottolinea come questo campo di studi, ormai poco considerato, potrebbe rappresentare un punto da cui partire per la comprensione della situazione che l’intera umanità sta vivendo. La stessa dimensione viene ripresa in L’arte della prossemica (4). In aggiunta alle riflessioni già proposte nel precedente articolo, in questo caso viene sottolineato in maniera molto più diretta quanto sia necessario monitorare il profondo cambiamento che le distanze stanno subendo proprio sfruttando questo campo di studi e le numerose teorie che sono state formulate a tal proposito. Per dirla con le parole dell’autore, «Non sappiamo bene cosa accadrà, ma possediamo i mezzi per pedinare la nascita, l’affermazione e la trasformazione delle ulteriori forme prossemiche che il maledetto virus – o chi per lui – ci sta imponendo.» Si può evincere, dunque, come in questa categoria di scenari “intermedi”, oltre che uno scopo di informazione che passa attraverso i valori (culturali, letterari, scientifici,...) degli autori, emerga anche una concezione dello spazio esclusivamente legata alla percezione. D’altronde la prossemica studia proprio questo: lo spazio e le distanze intesi come elementi di comunicazione, verbale e non. A far parte di questa tipologia di scenario sono anche altre riflessioni, come quelle esposte in Aree interne, 7 punti per un autentico rilancio (89). I due autori (entrambi architetti) propongono delle osservazioni sul rapporto città-natura e, in particolare, sulla tuttora attuale sottovalutazione del potenziale d’uso dei territori interni, nonché sulle svariate soluzioni che questi potrebbero

offrire a valle di questa emergenza. Riconoscendo la causa di questa trascuratezza alla continua opposizione tra aree urbane e aree interne, gli autori sottolineano come il punto di partenza per il rilancio di queste ultime risieda proprio nella «cooperazione dei diversi sistemi territoriali». Quello affrontato in questo articolo è un tema molto ricorrente anche in altri documenti e che in realtà non nasce affatto in seno all’emergenza da coronavirus. Il rapporto città-natura è un argomento molto dibattuto, specie negli ultimi anni e a fronte della massiccia densificazione delle città e la conseguente dispersione abitativa delle aree interne. Tuttavia, in questo particolare momento storico il tema sembra aver guadagnato notevole considerazione da parte di molti che, a seguito della pandemia, vedono un possibile riassestamento degli equilibri della società poprio in virtù di una ripopolazione delle campagne. Ai margini esterni del quadrante si trovano, invece, quegli articoli che propongono una visione della realtà che assume caratteristiche più provocatorie, con evocazioni spesso distopiche. Nel corso della ricerca è emerso che questi scenari più “estremi” dimostrano di avere dei principi di partenza in comune: la maggior parte, infatti, sviluppa le proprie riflessioni sulla base di argomenti come la digitalizzazione, l’azione della politica nella società, la sicurezza (sia fisica che virtuale), l’ombra della paura. In A Solo Space For All To See (13), ad esempio, viene discussa la questione della cosiddetta happiness industry (cfr. W. Davies, L’industria della felicità. Come la politica e le grandi imprese ci vendono il benessere, tr. it. di C. Melloni, Einaudi, Torino, 2016) . Illustrando gli effetti collaterali che la digitalizzazione ha sulla vita delle persone, l’autrice fa riferimento alla mole infinita di dati che ogni essere umano condivide con i cloud anche solo connettendosi a Facebook nonché ai nuovi software, sviluppati in questi anni dai colossi Microsoft e Google, in grado di registrare in forma di dati persino le emozioni degli utenti digitali. Lo scopo di queste ultime innovazioni sarebbe quello di riuscire, in un futuro neanche troppo lontano, ad influenzare le emozioni degli utenti in base a determinati contenuti proposti e secondo precisi programmi politici e sociali. In The U.S. National Healthcare Security Cloud (15), invece, viene ancora affrontato il tema della digitalizzazione e dell’avanzamento della tecnologia nella vita quotidiana, ma con il coinvolgendo di un ambito in più: l’azione po-


litica. L’autore immagina, in pochi paragrafi, il prossimo futuro degli Stati Uniti, dal rinnovo delle elezioni di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti alle modalità che questi avrà di fronteggiare l’emergenza sanitaria, insieme al tentativo di soddisfacimento dei suoi scopi politici. In questo breve flashforward si parla in particolare di una piattaforma online, il National Healthcare Security Cloud, che sarà in grado di condividere in automatico, quindi anche senza il consenso degli utenti digitali, dati sanitari personali come la temperatura corporea, il battito cardiaco o il valore SpO2 (valore di saturazione dell’ossigeno nel sangue). A seguito della condivisione e l’analisi di questi dati si verificheranno, sempre secondo lo scrittore, degli eventi a cascata che porteranno Trump a realizzare almeno alcuni dei suoi scopi nazionalisti, a partire dall’attivazione di confini e restrizioni molto più rigidi per chi non è cittadino americano. Una posizione un po’ diversa è invece quella di enunciata in Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata (40) che, pubblicato il 20 febbraio 2020 (quindi prima della chiusura totale del paese), parla dei provvedimenti già attuati da molte regioni italiane in relazione agli ancora esigui contagi registrati. Ciò che viene sottolineato è l’effetto che questi provvedimenti hanno generato fin da subito: lo stato di paura e di panico collettivo. Questa condizione favorirebbe ancora di più, secondo l’autore, una sorta di circolo vizioso in cui «la limitazione della libertà imposta dai governi viene accettata in nome di un desiderio di sicurezza che è stato indotto dagli stessi governi che ora intervengono per soddisfarlo». Ancora, un’argomentazione analoga viene po

rtata avanti in Il coronavirus: una contingenza che elimina la contingenza (39), in cui si parla dei possibili effetti collaterali che lo stato di paura, innescatosi con il lockdown, potrebbe comportare insieme alle massicce misure di sicurezza attuate e alle tante attività in presenza rimpiazzate da altrettante a distanza/virtuali. In particolare, a preoccupare l’autore è il ruolo della casualità nel prossimo futuro. Sebbene il virus rappresenti, in questo momento storico, l’evento contingente per eccellenza, vi è il rischio che tutti i cambiamenti e le restrizioni che questo ha portato con sé tra gli esseri umani possano condurre ad una modificazione della vita delle persone tale per cui il casuale, l’occasionale, svaniscano pressoché in modo definitivo. In questo caso, quindi, la digitalizzazione e l’assenza delle persone negli spazi pubblici sono visti come il rischio del definitivo declino (iniziato ben prima dell’emergenza) «della vita democratica: la sua contingenza, la sua parte di caso e dunque la sua capacità a essere reinventata per intero.» Evidentemente questi ultimi articoli mirano ad essere una sorta di “campanello di allarme”. Con le loro provocazioni suscitano l’interesse del lettore al fine di metterlo in guardia dalle possibili declinazioni negative che questa situazione potrebbe imporre alla società. Ma ancora più interessante è notare il mezzo di cui molte di queste congetture si servono: lo spazio virtuale. La registrazione dei dati personali, il controllo dei dati e delle emozioni delle persone, i rapporti umani raffreddati dalla distanza vengono tutti discussi sulla base di questa dimensione spaziale ancora poco conosciuta da molti.


4. L’implicito si rende reale

4. L’implicito si rende reale

Fig. 5 - Quadrante III

Il terzo quadrante comprensibilmente, quello quello in cui collocati più articoli. Essendo(36), quelloadpiùesIl terzo quadrante è, è, comprensibilmente, blicisono a quelli privati, tutto cambia in analitico, cui sono rispecchia collocati più articoli. Essendoatteggiamento quel- empio, vienedaproposto uno spaccato di della quesa pieno il principale adottato chi si è espresso sul tema lo pandemia più analitico, rispecchia a pieno il principale ta varietà di argomenti che vengono discussi nel periodo in cui la ricerca è stata svolta. Accoglie i contenuti più svariati, motivo per cui è atteggiamento da chi(esiforse è espresso sul nell’ambito della Nell’articolo si parla in in questo casoadottato più complesso anche immotivato) individuare dei città. sotto-insiemi che consentano tema della pandemia nel periodo in cui la ricerca particolare di due temi: lo spazio pubblico e lo di individuarne una specifica struttura. Al pari della moltitudine di spunti di riflessione che l’emergenza è stata svolta. Accoglie i contenuti più svariati, spazio domestico. Ad essere sottolineato è il ha sollevato, qui si ritrovano articoli che discutono del tema dello spazio abitativo piuttosto che di quello motivo per cui è in questo caso più complesso cambiamento che hanno subito, e che probadell’educazione che della societàbilmente in generale. (e lavorativo, forse anche immotivato)piuttosto individuare dei sotcontinueranno a subire, questi spazi: to-insiemi che consentano di individuarne una il primo è stato completamente svuotato dalla specifica parididella di pandemia, tanto tutto da “meritare” il paragone con In Per struttura. una città aAl prova virus:moltitudine dagli spazi pubblici a quelli privati, cambia (36), ad esempio, spunti riflessione che l’emergenza ha sollel’epoca italiananell’ambito degli annidella ’70 e il covienedi proposto uno spaccato di questa varietà di argomenti cheindustriale vengono discussi città. vato, qui si ritrovano articoli che discutono del prifuoco degli operai che lasciava presto le Nell’articolo si parla in particolare di due temi: lo spazio pubblico e lo spazio domestico. Ad esserecittema dello spazio abitativo piuttosto che di tà nel silenzio. Il secondo ha invece subito una sottolineato è il cambiamento che hanno subito, e che probabilmente continueranno a subire, questi quello lavorativo, dell’educazione piuttosto che sorta di rivoluzione in pochissime settimane: la 12casa, da luogo di riposo o svago, è diventata della società in generale. luogo delle azioni più svariate. Tuttavia, né lo In Per una città a prova di virus: dagli spazi pub- spazio pubblico né l’abitazione sono oggi in


grado di sostenere questi cambiamenti così repentini. Bisognerà ripensarli in maniera diversa, viene messa in luce la necessità di ri-progettarli. Allo spaccato di realtà italiana in fase di pandemia si affianca quello più internazionale illustrato in Smart lifts, lonely workers, no towers or tourists: architecture after coronavirus (8). In questo lungo articolo vengono toccati pressoché gli stessi temi precedenti, tuttavia viene posta principalmente attenzione su due aspetti: il tema del turismo annullato dalla pandemia e la questione degli uffici. Secondo l’autore, l’assenza del turismo nelle città è l’elemento che ha maggiormente sottolineato quanto oggi molte aree urbane, se private dei visitatori occasionali, siano pressoché spazi vuoti. Lo stesso accade con i migranti lavoratori: con l’istituzione del blocco degli spostamenti dal proprio luogo di residenza molti di loro hanno perso il lavoro e di conseguenza la loro dimora nelle sue vicinanze. Insieme alle città, anche gli uffici sono stati vuoti per molti mesi. Il parere dell’autore è che, se gli uffici non si adatteranno presto alle nuove misure di sicurezza, l’intera tipologia di edificio potrebbe presto subire un calo di interesse nella costruzione, nonché di valore economico. Il telelavoro può potenzialmente rispondere in maniera molto più rapida ed efficace alle nuove esigenze rispetto alla costruzione/ristrutturazione massiccia di interi edifici per uffici. Riflessioni un po’ diverse sul tema dell’ufficio e degli spazi lavorativi in generale, vengono espresse in Gli Spazi lavorativi ai tempi del Coronavirus (60). L’articolo, pubblicato su Neuroarchitectura, parla di come lo smart-working proposto e adottato in questi mesi sia in realtà molto più complesso da svolgere rispetto a come si vuole far credere. Dal punto di vista psicologico, infatti, se in ufficio si tende a necessitare di alcune pause caffè durante il giorno per recuperare momenti di burn-out, lavorare a casa comporta spesso uno sforzo molto più consistente. Conciliare lavoro e spazi domestici con i familiari porta a numerose interferenze che, per poter essere gestite in modo efficace, necessiterebbero di brillanti capacità di multitasking. Tuttavia quest’ultimo è in realtà pura illusione per la mente umana, motivo per cui l’unico modo per riuscire a lavorare bene in un ambiente simile sembra essere l’acquisizione di una «sapiente gestione del tempo e dello spazio». Altri articoli fanno notare, invece, che insieme alla sfera del lavoro, a subire un forte rallentamento sia stata anche l’istruzione. L’arrivo della

tele-didattica ha subito ritardi più o meno lunghi in base ai vari gradi di istruzione o alle diverse aree territoriali. Intorno a questa situazione si sono sviluppati punti di vista diversi. In Al tempo della distanza (70), ad esempio, si parla del binomio didattica in presenza - didattica a distanza (DAD) sottolineando come la DAD, se si considerano le modalità con cui è stata messa in pratica finora, non rappresenti altro che il modello delle lezioni in presenza private della presenza stessa. Non rappresenterebbe, dunque, alcuna innovazione per il momento. Anzi, potrebbe semmai essere intesa come una forma di mutilazione vista la mancanza dell’elemento fondamentale su cui il modello si basa. Per parlare, quindi, di didattica a distanza come di un modello nuovo e che potrebbe eventualmente sostituire parte di quello in presenza, è da considerarsi la necessità di formulare nuovi paradigmi. In TeleArchitettura: riflessioni sulla didattica del progetto (32) la questione della didattica viene affrontata sotto il punto di vista di un’esperienza più particolare. TeleArchitettura è uno spazio virtuale nato in tempi di pandemia con lo scopo di essere un tavolo di confronto su diversi metodi di insegnamento della progettazione architettonica a distanza. Proprio sulla base delle varie tipologie di contributo offerte dai vari corsi di progettazione vengono fatte delle prime considerazioni a circa un mese e mezzo dal lancio del sito. Ciò che emerge è che, diversamente da quanto poteva sembrare, le diverse soluzioni adottate non hanno portato all’osservazione di soli effetti negativi da parte di questa condizione. Nonostante per entrambi gli interlocutori intervistati nell’articolo sia chiaro che l’insegnamento in presenza non possa comunque essere sostituito da queste diverse forme di scambio, c’è stato modo di notare con questo esperimento anche dei risvolti positivi. Tra questi c’é, ad esempio, il fatto che, con queste modalità di svolgimento, «l’attività didattica venga tutta registrata e archiviata» e che quindi, citando le parole del testo, «la registrazione delle interazioni progettuali […] costituisce di fatto un enorme archivio di esperienze empiriche di scambi progettuali. Questo archivio, se ordinato, può assumere la forma di un catalogo delle azioni possibili rispetto a determinati problemi di organizzazione dello spazio. […] La cosa straordinaria è che tutto questo materiale non esisteva prima dell’avvio della didattica a distanza. Solo con la possibilità di poter registrare (tramite il medium delle piattaforme) si rende possibile la produzione di questo archivio.»


Come si può notare dai numerosi argomenti che sono stati toccati, questo quadrante restituisce pienamente il caotico affollamento (di idee, di timori, di intenzioni, ...) generato dagli eventi contingenti. Il momento in cui una moltitudine di eventi si verifica è anche quello in cui si è

meno capaci di comprendere ciò che realmente sta accadendo. Ci si perde nella contemplazione degli accadimenti e nello sforzo di trovarvi al più presto una logica o delle relazioni con il mondo di ieri.

Il possibile si rende implicitoeepoi poi si si esplicita esplicita nella 5. Il 5. possibile si rende implicito nellarealtà realtà

Fig. 6 - Quadrante IV

Come già anticipato, il quarto quadrante rispecchia a pieno l’atteggiamento del progetto architetCome già anticipato, il quarto quadrante lemi tecnici e di cercare di proporre delle strattonico in quanto combinazione di anticipazioni e invenzioni, scommesse futuro. egie progettuali per il futuro di spazialspecifici. rispecchia a pieno l’atteggiamento del pro-programmabili Gli articoli collocati in in questa parte della mappa esprimono il tentativodue di andare Ci sonoquindi in particolare articolioltre chel’analisi si spingetto architettonico quanto combinazione gono molto avanti a questa sfida:delle Caresituazione diprogrammabili emergenza o la proposta di soluzioni a problemi tecnicirispetto e di cercare di proporre di della anticipazioni e invenzioni, scommesse al futuro. articoli collocati in Pod: Designing for Care, Building Community strategie progettuali perGli il futuro di spazi specifici. e Check out theaspeculative conquesta partein della mappa il (16) Ci sono particolare dueesprimono articoli chequindi si spingono molto avanti rispetto questa sfida:design CarePod: tentativo di andare oltre l’analisi della situazione cepts that have emerged from the coronavirus Designing for Care, Building Community (16) e Check out the speculative design concepts that have di emergenza o la proposta di soluzioni a prob- pandemic (55). Nel primo caso i due autori (una emerged from the coronavirus pandemic (55). Nel primo caso i due autori (una multimedia artist e un architetto), propongono una soluzione progettuale che vuole dare risposta al problema delle disuguaglianze sociali nelle città. In particolare, il progetto proposto, a cui è stato dato il nome CarePod, prevede l’inclusione, in unico sistema di spazi, di due categorie di persone spesso trascurate: gli anziani soli e i


multimedia artist e un architetto), propongono una soluzione progettuale che vuole dare risposta al problema delle disuguaglianze sociali nelle città. In particolare, il progetto proposto, a cui è stato dato il nome CarePod, prevede l’inclusione, in unico sistema di spazi, di due categorie di persone spesso trascurate: gli anziani soli e i migranti che di solito se ne occupano. CarePod è in sostanza un progetto di co-housing destinato alla cura che è in grado di porre rimedio sia alla solitudine di cui soffrono le persone anziane sole (che in questi mesi si è acuita ancora di più), sia alla precarietà abitativa di chi se ne prende cura e che spesso porta con sé, da paesi lontani, la sua famiglia. Questi complessi, inoltre, proprio partendo dai principi del co-housing, prevedono l’inclusione di spazi comuni che si propongono come luoghi di socializzazione e scambio tra i diversi attori sociali. In Check out the speculative design concepts that have emerged from the coronavirus pandemic (55), invece, le tematiche trattate si ampliano, così come le soluzioni progettuali proposte. L’articolo consta di una raccolta di sei progetti, proposti da sei diversi studi di architettura, arte e urbanistica, posti in relazione ad una o più problematiche comportate o accentuate dall’emergenza. Tra le proposte c’è, ad esempio, il Parc de la Distance, progettato dallo Studio Precht, che consiste in un vero e proprio parco a prova di distanziamento fisico. Sebbene si tratti ancora solo di una “visione”, questa nuova tipologia di parco nasce da due scopi molto concreti: ripensare i lotti vuoti austriaci e consentire alle persone, anche in tempi complicati come questi, di poter godere di uno spazio naturale senza il rischio di violare le regole di distanziamento. Un’altra proposta interessante è quella dello studio di Rotterdam Shift Architecture Urbanism. In questo caso gli architetti e urbanisti propongono una nuova tipologia di mercato: i “micro-markets”. Secondo le loro riflessioni questi piccoli mercati dispersi nel territorio cittadino potrebbero rappresentare una valida alternativa agli affollati supermercati o agli stessi grandi mercati rionali. I benefici che potrebbero apportare sono a loro parere svariati: innanzitutto la dispersione dei “micro-markets” inviterebbe più venditori locali ad intraprendere questa modalità di vendita; inoltre, in questo modo sarebbe possibile controllare in maniera molto più efficace i flussi di persone che li frequentano. Questi, infatti, sono pensati a partire da un sistema a griglia che permette di garantire degli spostamenti sicuri da parte di

tutti: i venditori, gli acquirenti e i clienti in attesa. I progetti descritti finora sono molto diversi dalle linee guida tipologiche proposte dall’Ordine degli Architetti di Torino o dal container CURA di Carlo Ratti di cui si parlava nella trattazione del primo quadrante. Le proposte qui descritte differiscono per molti aspetti dalle altre finora incontrate: sono proposte che nascono per luoghi precisi, da riflessioni fatte su problematiche specifiche ma che al tempo stesso non sono risolvibili con delle soluzioni tecnologiche e immediate. Si tratta di situazioni che, per poter avere un’evoluzione, necessitano di una scommessa al futuro che sia capace di intrecciare ciò che può essere dedotto dalla contingenza e ciò che invece è imprevedibile. Questa è la vera scommessa di un progetto architettonico. Non tutti gli articoli appartenenti a questo quadrante, tuttavia, riescono a dare la stessa concretezza progettuale dei due precedenti. Capita molto più spesso che i progetti siano solo suggeriti nell’ambito di discorsi più ampi e dai confini meno definiti. Il tema che più di frequente è oggetto di queste considerazioni è quello dello spazio pubblico, che in questo quadrante sembra assumere un’importanza particolarmente rilevante. In Dobbiamo fare spazio (pubblico) (82), ad esempio, viene espressa una sorta di denuncia alla necessità di (ri)pensare lo spazio pubblico in questo momento storico. Nonostante i luoghi che sembrano essere più coinvolti nella pandemia siano le abitazioni, l’autrice sottolinea come in realtà gli spazi che vanno assolutamente considerati, soprattutto in vista del futuro incerto che attende l’intera umanità, sono proprio quelli che la pandemia ha svuotato in questi mesi. Si apre quindi il bisogno di pensare a nuove modalità di vivere quei luoghi e le soluzioni possono essere le più svariate: allargare gli spazi collettivi in modo che questi possano accogliere tutti senza discriminazioni; progettare degli spazi ibridi, flessibili e resilienti, in opposizione agli spazi che tendono ad escludere poiché incapaci di accogliere situazioni diverse; «riconfigurando strategicamente il sistema della mobilità e di conseguenza gli spazi dedicati alle automobili; recuperando spazi dismessi o in attesa; aprendo spazi sottoutilizzati ad usi molteplici». Un altro contesto in cui si parla molto di spazio pubblico è quello di Milano, che costituisce, anche nel quadrante in questione, una sorta di caso a sé. La città di Milano, infatti, ha avuto, a differenza delle altre città italiane, un modo particolare di reagire all’emergenza. In molti artico-


li, nonché nell’intera Milano Arch Week 2020, si è parlato del rilancio della città attraverso vari interventi, di cui alcuni già in corso, come l’importante implementazione della rete di mobilità sostenibile, e altri in fase di lancio, come l’iniziativa Milano 2020. Strategia di adattamento (88). Quest ultima consiste in un documento, pubblicato dal Comune di Milano, in cui si invitano designer, architetti, liberi professionisti nonché soggetti di carattere pubblico o privato, ad intervenire nel dibattito sullo sviluppo della città a seguito dell’emergenza. Le idee richieste spaziano su tutti i settori, dalle piccole attività a quelle più grandi. Lo scopo è, come indicato anche in Ripensare gli spazi, pubblicato l’avviso (76), quello di «realizzare un albo di idee e progetti, rivolti in particolar modo alle realtà di piccole e medie dimensioni, che faciliti la collaborazione tra soggetti privati e, in particolare, tra creativi, designer, progettisti e commercianti per la riorganizzazione del layout degli spazi commerciali, dei negozi e di tutti quei luoghi che necessariamente per la loro fruizione prevedono la regolamentazione dei flussi e altre modalità di gestione dei servizi, con la finalità di garantire la massima sicurezza per gli operatori e i clienti». Ciò che a primo impatto sembrerebbe emergere è come queste proposte progettuali siano, specie in alcuni casi, ancora molto acerbe o nella forma di iniziative appena lanciate. Tuttavia c’è un fattore che distingue queste riflessioni dalle altre e le rende a tutti gli effetti progettuali in senso architettonico: scommettono su un futuro indubbiamente incerto essendo coscienti sia di questo che della fitta rete di relazioni che costituisce il presente. Ed è proprio questo “stare tra le due dimensioni”, insieme alla specificità dello spazio in cui si inserisce, che caratterizza il progetto di architettura. Conclusioni Questo lavoro permette di delineare diversi approcci alla conoscenza del futuro post-emergenza. L’atteggiamento riscontrato più spesso è sicuramente quello della divulgazione, tipico delle figure di scienziati, politici e studiosi, nonché di tutti i documenti collocati nel terzo quadrante della mappa. A questo si è contrapposta la tendenza al problem solving dei tecnici, degli ingegneri e, in generale, dei progetti tecnologici e delle linee guida illustrati nel primo quadrante. Oltre al binomio divulgazione-problem solving si può riconoscerne un secondo: quello rivelazione-progetto architettonico. Da una parte, infatti, si assiste ad una vero e propria volontà di

rivelazione da parte di figure come filosofi, scrittori o umanisti che hanno assunto come scopo quello di trasmettere verità finora destinate unicamente a pochi individui, ad un pubblico più ampio. È questo il modo di agire rispecchiato dai contenuti del primo quadrante. Al suo opposto, invece, si nota l’attitudine dei progetti di architettura e degli stessi architetti di porre in relazione gli aspetti prevedibili e imprevedibili che questa situazione di emergenza sta comportando, con lo scopo di ottenere un effetto concreto nella realtà del prossimo futuro. Allo stesso modo, le posizioni rispetto al cambiamento e la percezione dello spazio sono le più disparate. Di sicuro si è sviluppata una particolare attenzione verso lo spazio abitativo, che in questi mesi ha costituito il contesto per tutte le attività della persona e che quindi ha suscitato diverse reazioni a riguardo: dalle proposte di ripensamento al fine di renderlo più flessibile anche per il lavoro alle riflessioni sulla “zonizzazione” della casa avvenuta a seguito della compresenza costante di più individui con necessità diverse, quello abitativo è lo spazio più discusso in questo periodo. In parallelo si è parlato anche di un altro spazio: quello pubblico. C’é chi ha visto in questi luoghi un declino definitivo a causa del virus, un’impossibilità di rifrequentarli come prima, e chi invece ha subito proposto delle soluzioni, più o meno specifiche, affinché questi fossero presto restituiti al loro utilizzo. Anche lo spazio virtuale è stato al centro di molte riflessioni: alcuni vi hanno visto la possibilità di svolgere, nonostante la pandemia, delle attività che altrimenti sarebbero state sospese in toto, altri hanno invece sottolineato, a volte anche in modo provocatorio, i pericoli che questa dimensione porta con sé e le ricadute che potrebbe avere nella società un suo uso così esclusivo come quello degli ultimi mesi. La domanda che ha orientato e consentito lo svolgimento di questa ricerca ha trovato nel corso del lavoro risposte diverse, a volte anche inattese dalla sottoscritta. Gli strumenti adottati sono stati consapevolmente scelti affinché l’analisi potesse essere continuamente ampliata e modificata. Sarebbe interessante vederne l’evoluzione tra qualche mese.


Per maggiori contenuti (bibliografia, appendice) consultare il seguente link: https://www.teoriadelprogetto.com/ mastrolia-saggio-di-ricerca oppure inquadrare il QR code.


Galleria delle Battaglie | Architettura degli Interni e Allestimento | 2020

48

Storie di armi e di battaglie / 2020 / Progetto accademico Corso di Architettura degli Interni e Allestimento Tutor: Simona Canepa Marco Vaudetti Luogo: Galleria delle Battaglie di Palazzo Reale, Torino (TO), Italia

Il progetto di allestimento si basa su un unico elemento espositivo rettangolare centrale, che raccoglie sia le armi storiche sia l’armatura del guerriero, diviso in quattro parti: la parte frontale all’ingresso, composta da una pedana con l’armatura del guerriero, dà il benvenuto agli spettatori, dando informazioni sulla sala e sulle armi esposte. La parte laterale di destra, che consiste in un’ampia vetrina a due anti scorrevoli, espone le armi storiche, sospese con fili di nylon e illuminate sia dal basso che dall’alto da una luce soffusa e una puntuale, e accompagnate da cartellini informativi sullo sfondo. Proseguendo il percorso, si arriva al terzo lato della vetrina, diviso a sua volta in due parti: nella prima è ancora possibile osservare le armi da una prospettiva laterale; mentre nella seconda si può ritirare la foto scattata nel set fotografico. L’ultima parte della vetrina è quella dedicata all’interazione multimediale: una serie di schermi e spazi permettono una conoscenza più approfondita di quanto appena visto. Sono previste più attività per utenti differenti, dall’esperienza tattile che permette di toccare una riproduzione dell’arma, al gioco “crea la tua armatura” (pensato principalmente per i bambini) fino al video in LIS per i non udenti. Gli elementi già presenti nella sala, quali le sedute storiche e la statua sotto la finestra, sono stati integrati nella mostra, ed in particolare fungono da scena al set fotografico sotto la finestra: in questo punto è infatti possibile sedersi su alcune sedute temporanee e scattarsi una foto ricordo della visita, tramite un QRcode direttamente collegato alla macchina fotografica.


49


50

Galleria delle Battaglie | Architettura degli Interni e Allestimento | 2020

Vista dell’ingresso alla Galleria


2020 | Architettura degli Interni e Allestimento | Galleria delle Battaglie

51


52

Galleria delle Battaglie | Architettura degli Interni e Allestimento | 2020

Sezione Est - Vista della parete espositiva

Sezione Ovest - Vista della parete multimediale

Sezione Nord - Vista del set fotografico

Sezione Nord - Vista dell’ingresso


2020 | Architettura degli Interni e Allestimento | Galleria delle Battaglie

Vista del set fotografico

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Galleria delle Battaglie | Architettura degli Interni e Allestimento | 2020

Vista della parete espositiva


2020 | Architettura degli Interni e Allestimento | Galleria delle Battaglie

Dettaglio costruttivo della vetrina espositiva

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Teoria del progetto | Corso di Teoria del Progetto. Mestiere e strategie per l’architetto | 2019

56

Concept Progetto preliminare

Modello 3D dello stato di fatto

Teoria del progetto arc Appunti presi durante le telefonate

Modello 3D dello stato di proge

2019

4

Corso di Teoria del Progetto. Mestiere e strategie per l’architetto

i

Abaco degli impianti

CONTRATTO DI APPALTO

Inqu

Stato di fatto architettonico

Tutor: Alessandro Armando Giovanni Durbiano Modello BIM Piano di sicurezza e coordinamento

Abaco delle stratigrafie

Progetto architettonico definitivo

Demolizioni/ costruzioni

Abaco dei materiali Abaco dei serramenti

ufficiali

ione stica

Pratica di condono edilizio

Appunti del progettista

Foto

Scheda caratteristiche di isolamento Concept Progetto preliminare Computi metrici

E edile CME impiantistico CME strutturale

del Appunti presi durante le telefonate

Modello 3D dello stato di progetto


Foto e disegni risultanti dai saggi di ispezione effettuati

Foto

57

chitettonico / Appunti del progettista

etto

Contabilità di cantiere Detrazioni fiscali SAL Disegni costruttivi

Documenti economici Verbali

uadramento territoriale Progetto esecutivo /costruttivo

Varianti

Movimentazione terre e rocce da scavo

Permesso di Costruire

Modello BIM Abaco degli impianti

Piano di sicurezza e coordinamento

Verifica delle volumetrie

Foto e disegni risultanti dai saggi di ispezione effettuati

Abaco delle stratigrafie

Contratto di appalto

Abaco dei materiali Abaco dei serramenti

Foto ufficiali Scheda caratteristiche di isolamento

Appunti progettista

Autorizzazione paesaggistica

Computi metrici

CME edile CME impiantistico CME strutturale

Esercitazione V - Gruppo III - Ioana Beatrice Iacob, Luciana Mastrolia


58

ELABORATI DI PROGETTO

CME E QUADRO ECONOMICO

PROGETTI

OGGETTO: Riqualificazione paesaggistica (Stralcio A e B: Sistemazione del verde e Realizzazione segnaletica turistica

ELENCO PREZZI UNITARI

CAPITOLATO S D’APPALT

COSTI: € 118.721,31 (lavori + oneri di sicurezza)

CRONOPROGRAMMA

RUP

STIMA DI PROGETTO

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

PIANO DI SICUREZZA entro 45 gg

NORME DELL’APPALTO DEL PROGETTO, DI ESECUZIONE IN OPERA

NORME CON CUI SONO STATI REDATTI TUTTI I DOCUMENTI CITATI

VERBALE DI CONSEGNA DEI LAVORI SCHEDA DEI LAVORI

NORME SUI LAVORI PUBBLICI

APPALTAT

INIZIO DEI LAVORI RAPPRESENTANTE DELL’APPALTATORE

POLIZZA DI ASSICURAZIONE

DIRETTORE TECNICO DEL CANTIERE

LAVORATORI

MANDATO DI RAPPRESENTANZA

se assente fisicamente nei lavori

TESSERA DI RICONOSCIMENTO

FORNIRE LE TESSERE DI RICONOSCIMENTO (seguendo uno schema preciso)

STIPULARE LA POLIZZA DI ASSICURAZIONE in caso di ritardo

ESPORRE LA TESSERA DI RICONOSCIMENTO

nomina di

se è assente alla consegna dei lavori

LEGGE L.P. 26/93

STAZIONE APP

ESPORRE LA SCHEDA DEI LAVORI

in caso di gravi inadempienze, gravi ritardi, gravi irregolarità

ANALISI DEI PREZZI

CATEGORIE LAVORI - OG1 (Edifici civili e industriali) - OS6 (Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi)

CONSEGNA DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

per violazione o per mancata consegna

ESCLUSIONE DAL PROCESSO

COORDINATORE PER LA SICUREZZA

CUSTODE DEL CANTIERE

DIPENDENZA/AZIONE DIRETTA IMPLICAZIONE

RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI

PENALI

RISOLUZ DEL CONTR

VERBALE RISOLUZIO DEL CONTRA

se violate

se non autorizzato

RESPONSABILE DELLA SICUREZZA

INDEROGABILITÁ DEI TERMINI DI ESECUZIONE

ASSOCIAZIONE INDIRETTA VIOLENZA DIRETTA ATTORE-CONSEGUENZA VIOLENZA INDIRETTA DOCUMENTO-CONSEGUENZA

Decostruzione di un CSA (Ca


ESERCITAZIONE III Gruppo III Ioana Beatrice Iacob - Luciana Mastrolia

COMUNITÁ DI PRIMIERO

ISTA

SPECIALE TO

PREZZI UNITARI

STIPULA DEL CONTRATTO

CONTRATTO A MISURA

tra

NUOVI PREZZI (per categorie non previste dal contratto) in caso di

SOSPENSIONE

VERBALE DI SOSPENSIONE DEI LAVORI

deve redarre

DIRETTORE LAVORI

PALTANTE

VERBALE DI RIPRESA DEI LAVORI

paga direttamente

ATORE

IMPRESA SUBAPPALTATRICE

CERTIFICATO DI PAGAMENTO

DISCIPLINA ECONOMICA

REGOLE DELL’ARTE

RICHIESTA DI SUBAPPALTO

DEPOSITO DELLA CAUZIONE

ATTO DI SOTTOMISSIONE

+

L’appaltatore deve inserirvi specificheclausole

CONTRATTO DI SUBAPPALTO

DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITÁ CONTRIBUTIVA (DURC)

TRACCIABILITÁ DEI FLUSSI FINANZIARI

Vale come garanzia fideussoria

Legge n.136 (13 agosto 2010)

se manca

DEVE REDARRE

per mancata consegna

se assente

VERBALE SULLO STATO DELLE OPERE

TRATTENIMENTO DELLA CAUZIONE

RICHIESTA DI PROROGA

DISEGNI “AS BUILT”

Da consegnare, ogni 2 mesi, alla Direzione Lavori

PROGRAMMA DEI LAVORI

DOCUMENTO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DEI LAVORI EFFETTUATI

Da consegnare entro 15 gg dalla fine dei lavori

NON PAGAMENTO

se non consegnati

se irregolari

ZIONE RATTO

E DI ONE ATTO

FORNITORI

CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE

per violazione

O se negativo

se dovuta all’inefficienza dell’appaltatore

apitolato Speciale d’Appalto)

COLLAUDO

RIMEDIARE, A PROPRIE SPESE, AGLI ERRORI RISCONTRATI

CERTIFICATO DI COLLAUDO

COLLAUDATORE

59


60 SCELTA DI UNA STRATEGIA (decisione tra ristrutturazione o sostituzione edilizia) CONCEPT 1-2-3

1. Preservare almeno qualcosa degli anni ‘60 2. Realizzare il desiderio dei clienti di avere uno chalet 3. Dare un segno di contemporaneità all’intervento

CONCEPT 4-5

CONCEPT 6 PROGETTO PRELIMINARE

1

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA COMUNE PRÈ-SAINT-DERIR

RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE PIANO CASA FRAZIONE VERRAND

PROPRIETÀ ...........................................

PROGETTISTA Arch. ALBERTO DAVISO DI CHARVENSOD

CIVICO 13

architetti associati

PIANTA PIANO SEMINTERRATO

PIANTA PIANO TERRA

PIANTA PRIMO PIANO

PIANTA COPERTURA

OGGETTO PROGETTO: piante, prospetti, sezioni

1:100

SEZIONE AA

PROSPETTO OVEST

PROSPETTO SUD

PROSPETTO EST

PROGETTO DEFINITIVO

PROSPETTO NORD

PROGE

2

PDC

impresa appaltatrice

consiglio comunale

... + ufficio ambiente

... + uffici + vigili del fuoco

... + soprintendenza paesaggistica

CONTRATTO DI APPALTO

committente + progettista

terzo incontro: committente + progettista - approvazione concept

secondo incontro: committente + progettista

primo incontro: committente + progettista

progettista

committente

Sostituzioni

3

“Collettivo, implicazioni. La Nu Rappresentazione di un progetto nel suo svolgimento tempora


61

Associazioni

LEGENDA DEI TEMPI (TERZO ASSE)

27 Ottobre 2017 - Gennaio 2018

Gennaio 2018 - Aprile 2018

Aprile 2018 - Maggio 2018

Maggio 2018 - 15 Giugno 2018

15 Giugno 2018 - ... Dicembre 2019

ETTO ESECUTIVO

PROGETTO COSTRUTTIVO

INIZIO CANTIERE (COSTRUZIONE) Il regolamento edilizio cambia, quindi non è più obbligatorio avere il bagno per disabili nella parte di ampliamento: IL BAGNO DIVENTA UN CAMINO. Si scopre che se l’altezza dei comignoli è uguale il fumo va in ricircolo anziché fuoriuscire: DISALLINEAMENTO DEI COMIGNOLI. Ai committenti non piace più il montante del serramento sull’angolo dell’ampliamento: CAMBIO CON GIUNZIONE VETRO-VETRO. La staccionata esistente è brutta: NUOVI MURETTI PERIMETRALI. Ennesima variante di disegno del balcone: DA STRUTTURA A ORDITURA DOPPIA A STRUTTURA A ORDITURA SINGOLA.

4

... + fornitori

FINE LAVORI

uvola documentale.” - Parte 1 ale, usando il diagramma “Associazioni-Sostituzioni” di Latour.

Esercitazione V - Gruppo III - Ioana Beatrice Iacob, Luciana Mastrolia


62

1

1 Inquadramento Inquadramento

Planimetria Planimetria territorialeterritoriale 1:1000 1:1000 del lotto del lotto 1:200 1:200

Permesso edilizio edilizio Parti scritte Permesso Parti scritte del 1960del 1960 (costruzione dell’immobile) (costruzione dell’immobile) Documento Documento INART INART (studio di (studio fattibilità di fattibilità per per Parti grafiche: Parti grafiche: sanare e sanare costruire) e costruire)

2

2

piante, prospetti piante, prospetti e sezioni e sezioni

Piante, Piante, prospetti prospetti e sezioni e sezioni

CalcoloCalcolo superficisuperfici commerciali commerciali

Rilievo stato Rilievo di stato fatto di fatto fornito fornito

Planimetria Planimetria catastale catastale

Pratica Pratica di di Brochure Brochure di di condonocondono edilizio edilizio vendita vendita dell’immobiliare dell’immobiliare

Foto e disegni Foto e disegni risultantirisultanti dai dai saggi disaggi ispezione di ispezione Foto effettuatieffettuati

Foto

Calcol com

CONCEPT CONCEPT PROGETTO PROGETTO PRELIMINARE PRELIMINARE Rilievo fatto Rilievo dalfatto dal progettista progettista E-mail E-mail Leggi comunali Leggi comunali

AppuntiAppunti presi presi durantedurante le telefonate le telefonate

Altri documenti Altri documenti reperiti in reperiti comune in comune

3

3

AppuntiAppunti del progettista del progettista

ModelloModello 3D 3D dello stato dello di stato fatto di fatto

Inquadramento Inquadramento territoriale territoriale

Stato diStato fatto di fatto architettonico architettonico

4

4

Permesso di Permesso di Costruire Costruire ModelloModello BIM BIM

ProgettoProgetto architettonico architettonico definitivo definitivo

Abaco degli Abaco degli impiantiimpianti Verifica Verifica delle delle volumetrie volumetrie

Demolizioni/ Demolizioni/ costruzioni costruzioni

Foto

Foto

Foto e disegni Foto e disegni risultantirisultanti dai dai saggi disaggi ispezione di ispezione effettuatieffettuati

ConceptConcept ProgettoProgetto preliminare preliminare

CONTRATTO CONTRATTO DI APPALTO DI APPALTO

AppuntiAppunti del progettista del progettista

Abaco delle Abaco delle stratigrafie stratigrafie

ProgettoProg arc defini

Abaco dei Abaco dei materialimateriali

Abaco dei Abaco dei serramenti serramenti Foto ufficiali Foto ufficiali

AppuntiAppunti presi presi durantedurante le telefonate le telefonate

Piano diPiano sicurezza di sicurezza e coordinamento e coordinamento

Autorizzazione Autorizzazione paesaggistica paesaggistica

SchedaScheda caratteristiche caratteristiche di isolamento di isolamento

ComputiComputi metrici metrici

CME edile CME edile CME impiantistico CME impiantistico CME strutturale CME strutturale

ModelloModello 3D 3D dello stato dello di stato progetto di progetto

dur

Documenti Documenti scambiati scambiati di tipo grafico di tipo grafico Documenti Documenti scambiati scambiati di tipo testuale di tipo testuale Documenti Documenti istituzionali istituzionali di tipo grafico di tipo grafico Documenti Documenti istituzionali istituzionali di tipo testuale di tipo testuale

“Collettivo, implicazioni. La Nu Rappresentazione dei principali momenti di deviazione del p


63 Pratica strutturale Inquadramento territoriale

Stato di fatto architettonico

2

Dichiarazione di conformità del progetto Bilancio materiale di risulta

Relazione tecnica Pratica valanghiva

PERMESSO DI COSTRUIRE

Progetto architettonico definitivo

Scheda monitoraggio legge Piano Casa

Verifica delle volumetrie

Demolizioni/ costruzioni

Dichiarazione vigili del fuoco Requisiti acustici passivi

Calcolo superfici commerciali

Autorizzazione paesaggistica

Planimetria catastale

Dichiarazione impianti

Pratica di condono edilizio

Foto e disegni risultanti dai saggi di ispezione effettuati

Foto

Concept Progetto preliminare Appunti del progettista Appunti presi durante le telefonate

Modello 3D dello stato di progetto

Contabilità di cantiere Detrazioni fiscali SAL Disegni costruttivi

4

Documenti economici Verbali

Inquadramento territoriale

Stato di fatto architettonico

Progetto esecutivo /costruttivo

Varianti

Movimentazione terre e rocce da scavo

Permesso di Costruire

Modello BIM

Progetto architettonico definitivo

Abaco degli impianti

Piano di sicurezza e coordinamento

Verifica delle volumetrie

Demolizioni/ costruzioni

Foto

Foto e disegni risultanti dai saggi di ispezione effettuati

Concept Progetto preliminare

Abaco delle stratigrafie

Contratto di appalto

Abaco dei materiali Abaco dei serramenti

Foto ufficiali Scheda caratteristiche di isolamento

Appunti del progettista Appunti presi durante le telefonate

Autorizzazione paesaggistica

Computi metrici

CME edile CME impiantistico CME strutturale

Modello 3D dello stato di progetto

uvola documentale.” - Parte 2 progetto, usando il diagramma della “nuvola documentale”.

Esercitazione V - Gruppo III - Ioana Beatrice Iacob, Luciana Mastrolia


64 CONSIGLIO COMUNALE

CONSIGLIO COMUNALE

RETTORE

RETTORE

COMITATO RESIDENZA AMBIENTE MOLLINO

COMITATO AMBIENTE

STRUTTURISTA

SOVRINTE SOVRINTENDENZA

STRUTTURISTA IMPIANTISTA

RESIDENZARETTORE MOLLINO

RETTORE

IMPIANTISTA

STRUTTURISTA

P. FERRERO

P. FERRERO

Autorità

Autorità

APPALTATORE

“La casa della cultura “La casa politecnica della cultura è unpolitecnica luogo in cuiè siun luogo in cui si racchiudono molteplici racchiudono attività, molteplici che vuole attività, essere chelavuole essere la nuova icona delnuova Politecnico icona del grazie Politecnico al suo equilibrio grazie al suo equilibrio compositivo e aicompositivo servizi cheeessa ai servizi offre, che sia alla essacooffre, sia alla comunità politecnica munità che al politecnica resto della che cittadinanza. al resto della cittadinanza. ATTORI Il complesso è articolato Il complesso in quattro è articolato volumi in interconquattro volumi Tempo interconreale nessi, ognuno caratterizzato nessi, ognunoda caratterizzato una propria identità da una propria identità che lo rende indipendente che lo rendedal indipendente resto. Una dal nuova resto. Una nuova piazza urbana piazza tiene uniti urbana questi tiene quattro uniti questi elementi quattro elementi offrendosi comeoffrendosi luogo di scambio come luogo tra ildiPolitecnico scambio tra e il Politecnico e la città.” la città.”

STUDENTI

STUDENTI

CITTADINI

CITTADINI

ATTORI

APPALTATORE

AFFITTUARIO (laFeltrinelli)

STRUTTUR IMP

DIPARTIMENTI DI ATENEO

AFFITTUARIO PERSONALE (laFeltrinelli) BIBLIOTECARIO

DIPARTIMENTI DI ATENEO S. PACE

PERSONALE BIBLIOTECARIO

Tempo reale

LA RESIDENZA MOLLINO LA RESIDENZA MOLLINO soluzione NON CI STA: NON CI STA: VOGLIONO I PARCHEGGI! VOGLIONO I PARCHEGGI!

LA TORRE É LA TORRE É TROPPO VETRATATROPPO VETR

soluzione

PARCHEGGI NEL PARCHEGGI NEL PIANO AGGIUNTIVO PIANO AGGIUNTIVO DEL POLITECNICODEL POLITECNICO

NELLA PIASTRA NELLA PIASTRA NON C’É LA BIBLIOTECA NON C’É LA BIBLIOTECA (il rettore la voleva entro (il rettore la voleva entro la fine del suo mandato) la fine del suo mandato)

SISTEMA DI SCHERM SIS TURA EFFICACE

vetri fotovoltaici a bas ve LA TORRE NON VALA TORRE NON VA trasmissività BENE PER UNA BENE PER UNA BIBLIOTECA BIBLIOTECA

COINVOLGERE LACOINVOLGERE LA CITTADINANZA CITTADINANZA PERCHÈ IL PROGETTO PERCHÈ PROGETTO come lo convinco a far fare come la lo convinco a farIL fare la piastra per prima? piastra per prima? ABBIA SUCCESSOABBIA SUCCESSO

giustificazione

DIVISIONE DEI

DIPARTIMENTI giustificazione

per una migliore organizzazione e ges o delle singole bibliote dipartimentali

dare qualcosa alla città: dare qualcosa alla città: piazza e angolo pubblico piazza e angolo pubblico

NON APPROVAZIONE NON APPROVAZIONE DELLA VARIANTE DELLA VARIANTE ridimensionamento? AL PRG AL PRG Tempo del progetto

Tempo del progetto

PROGETTO DEFINITIVO PROGETTO PRELIMNARE

Planimetria del lotto Piante, prospetti e sezioni

Inquadramento territoriale Planimetria del lotto

Istituzionalità

Istituzionalità

DOCUMENTI

realizza digital sari

PROGETTO DEFINITIVO

PROGETTO PRELIMNARE

RICH VA

Inquadramento territoriale

Leggi comunali

Piante, prospetti e sezioni

Leggi comunali Planimetria catastale

Planimetria catastale

Rilievo stato di fattoRilievo stato di fatto Altri documenti Altri documenti fornito fornito reperiti in comune reperiti in comune Foto

Rilievo fatto dal progettista

Tempo del progetto

RIP

ridimensi

E-mail Rilievo fatto dal progettista

Foto

E-mail Appunti del progettista

Appunti del progettista

Appunti presi Appunti presi durante le telefonatedurante le telefonate DOCUMENTI

Tempo del progetto

“Prevedere gli effetti al futu Rappresentazione grafica della strategia in funzione di un’azione progettua


65

FINANZIATORE

ENDENZA

RETTORE

RISTA

IMPIANTISTA

STRUTTURISTA

IMPIANTISTA

STRUTTURISTA

IMPIANTISTA

MASTERPLAN TEAM

APPALTATORE

APPALTATORE

APPALTATORE

S. PACE

É RATA

LE AULE CI SONO GIÁ

lontano e sopra il caos della città

DIVISIONE DEI DIPARTIMENTI

cambio di promessa

sono stata progettate per un lasso di tempo limitato perciò vanno sostituite con aule permanenti

SERRA BIOCLIMATICA l’equilibrio volumetrico, compositivo e l’iconicità rimangono però è meno costoso

L’AUDITORIUM NON SERVE PIÙ

DIDATTICA INNOVATIVA

per una migliore organizzazione e gestione delle singole biblioteche dipartimentali

ionamento?

LE AULE P SONO DA DEMOLIRE

cambio di promessa

LUOGO DI CONCENTRAZIONE promessa

etri fotovoltaici a bassa trasmissività

giustificazione

soluzione parziale

STEMA DI SCHERMATURA EFFICACE

IL FINANZIATORE CAMBIA IDEA (non finanzia più la realizzazione della sfera)

aule flessibili che si adattano facilmente a diverse necessità e organizzazioni

RIPROGETTAZIONE TORRE realizzazione di una biblioteca digitale: meno spazio necessario per l’archiviazione

PdC

PROGETTO COSTRUTTIVO

RICHIESTA DI VARIANTE

Inquadramento territoriale

Stato di fatto architettonico Bilancio materiale di risulta

Pratica strutturale

Dichiarazione di conformità del progetto

Relazione tecnica

Progetto architettonico definitivo

Demolizioni/ costruzioni

Verifica delle volumetrie

Dichiarazione vigili del fuoco

PROGETTO ESECUTIVO

DEVIAZIONI

STRATEGIA AZIONE

Requisiti acustici passivi Dichiarazione impianti

uro: strategie e narrazioni” ale (la realizzazione di un progetto accademico) e narrazione di progetto.

DEVIAZIONE

RISOLUZIONE IRRUZIONE SCAMBIO SIMBOLICO SCAMBIO BUROCRATICO


66 NORME DI RIFERIMENTO PRINCIPALI PRINCIPALI ATTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO: - Legge Provinciale del 10/09/93 n.26 + regolamento di attuazione - DL 12/04/06 n.163 e d.p.r. 5/10/10 n.207 - DL n.81 del 2008

PROGETTISTA COLLABORATORI

NORME SUI LAVORI PUBBLICI

CATEGORIE LAVORI - OG1 (Edifici civili e industriali) - OS6 (Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi)

NORME CON CUI SONO STATI REDATTI TUTTI I DOCUMENTI CITATI

NORME DELL’APPALTO DEL PROGETTO, DI ESECUZIONE IN OPERA

OGGETTO: Riqualificazione paesaggistica (Stralcio A e B: Sistemazione del verde e Realizzazione segnaletica turistica

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

COSTI: € 118.721,31 (lavori + oneri di sicurezza)

TEMPI: 75 giorni a decorrere dalla consegna dei lavori

LEGGI CHE REGOLANO IL PAGAMENTO: - Art.170 c.1 del D.P. n.9/84 / Legge del 11/05/12 - Art.3 legge n.136 del 2010 - Art.48-bis del D.R. n.602 del 1973 e del D.M. 40 del 2008 (Regolarità Fiscale)

RUP

VERBALE DI SOSPENSIONE DEI LAVORI

da consegnare entro 5 gg al RUP

deve redigere

SOSPENSIONE

in caso di

RAPPRESENTANTE DELL’APPALTATORE

MANDATO DI RAPPRESENTANZA

nomina di

STAZIONE APPALTAN

DIRETTORE LAVORI

VERBALE DI RIPRESA DEI LAVORI

COMUNICARE LE GENERALITÁ DELLE PERSONE CHE LO SOSTITUISCONO

se non conduce personalmente i lavori

APPALTATORE

DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITÁ CONTRIBUTIVA (DURC)

POLIZZA DI ASSICURAZIONE (contro i danni subiti dalla St. Appaltante

TRACCIABILITÁ DEI FLUSSI FINANZIARI Legge n.136 (13 agosto 2010)

Vale come garanzia fideussoria

RICHIESTA DI PERMANENZA (indicando ogni macchina/ attrezzatura) AL R.U.P.

oppure

ALLONTANARE DAL CANTIERE MACCHINARI E ATTREZZATURE

entro 7 giorni dalla data di apertura

in caso di sospensione lavori

per violazione o per mancata consegna Da consegnare entro 30 gg dalla consegna dei lavori

COMUNICARE A S.A. ESTREMI IDENTIFICATIVI DI CONTI CORRENTI BANCARI E POSTALI DEDICATI ALLE COMMESSE PUBBLICHE

se non c’è corrispondenza fatturato-pagato

STIPULARLA ALMENO 10 GIORNI PRIMA DELLA CONSEGNA LAVORI

DEPOSITO DELLA CAUZIONE

in caso di gravi inadempienze, gravi ritardi, gravi irregolarità

POLIZZA BANCARIA O ASSICURATIVA

per qualsiasi disposizione della stazione appaltante

in caso di ritardo

se non avviene

COPIA DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

DIRETTORE TECNICO DEL CANTIERE

INDICARE IL DIRETTORE TECNICO DEL CANTIERE

DOCUMENTAZIONE SU ADEMPIMENTI ASSICURATIVI E ANTINFORTUNISTICI

ESPORRE LA TESSERA DI RICONOSCIMENTO

TESSERA DI RICONOSCIMENTO

LAVORATORI

FORNIRE LE TESSERE DI RICONOSCIMENTO (seguendo uno schema preciso)

ALLEGARE AL VERBALE DI CONSEGNA DEI LAVORI LO SCHEMA DELLA TESSERA

PIANO PER LA RIDUZIONE DEL RUMORE

REGOLAMENTO LOCALE DI IGIENE SULLA GESTIONE DEL CANTIERE

NORME IN MATERIA DI PREVENZIONE E INFORTUNI E IGIENE SUL LAVORO

a partire da queste deve redarre

ATTORI DOCUMENTI OBBLIGHI

se violate

TRATTENIMENTO DELLA CAUZIONE PENALI

NON PUÒ OPPORSI

APPLICARE PRECISE NORME PER INIZIARE/CONTINUARE I LAVORI

ADDEBITO DELLA MANUTENZIONE FINO ALLA FINE PREVISTA DAL CSA

RISOLUZIONE DEL CONTRATT

RISARCIRE I DANNI SUBITI DALLA S.A.

DIPENDENZA/AZIONE DIRETTA IMPLICAZIONE ASSOCIAZIONE INDIRETTA

VIOLENZA

VIOLENZA DIRETTA ATTORE-CONSEGUENZA

SOTTOINSIEMI

VIOLENZA INDIRETTA DOCUMENTO/OBBLIGOCONSEGUENZA

RITENUTA DELL’ 1% PER OGNI GIORNO DI RITARDO (fino al 10% max)

INDEROGABILITÁ DEI TERMINI DI ESECUZIONE

Contenut Decostruzione dello stesso CSA di pag.58-59 a valle di un esperimento svolto con V usando particolari accorgimenti linguistici che avrebbero dovuto migliorarne la co


67 DOCUMENTI CHE FANNO PARTE DEL CONTRATTO

STIPULA DEL CONTRATTO

E

ELENCO PREZZI UNITARI

CME E QUADRO ECONOMICO

PREZZI UNITARI

PIANO DI MANUTENZIONE

RELAZIONE TECNICO -DESCRITTIVA

ELABORATI DI PROGETTO

CITTÁ DI PRIMIERO

ANALISI DEI PREZZI

STIMA DI PROGETTO

CONTRATTO A MISURA NUOVI PREZZI (per categorie non previste dal contratto)

CRONOPROGRAMMA

PIANO GENERALE DI SICUREZZA

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA tra entro 45 giorni dalla stipula inizio dei lavori

VERBALE DI CONSEGNA DEI LAVORI

VERBALE DI INIZIO LAVORI

NTE

se è assente

- Circolare n.1729 in Materia dei LL.PP. del 01/06/90 - Art.30 del regolamento del codice della strada

per i contenuti deve attenersi

viene fissato un termine perentorio con scadenza 5-15 gg

PRESENTARSI ALLA CONSEGNA DEI LAVORI

RISPETTARE IL TERMINE

E

SCHEDA DEI LAVORI

ESPORLA ENTRO 5 GIORNI DALLA DATA DEL V. DI CONSEGNA

- Art.42 L.P. n.26 del 1993 - Capo 4 del titolo VI del D.P. n.9-84 /Leg. 11/05/12

SUBAPPALTO

DOCUMENTAZIONE IMPRESA AGGIUDICATARIA

SUBAPPALTATORI RICHIESTA DI SUBAPPALTO

AUTORIZZAZIONE DI SUBAPPALTO

DOCUMENTAZIONE IMPRESA DESTINATARIA

FORNITORI

NORME E PRESCRIZIONI DELLE LEGGI E DEI REGOLAMENTI SU TUTELA SICUREZZA E SALUTE; ASSICURAZIONE PREVIDENZA E ASSISTENZA DEI LAVORATORI

DEVONO RISPETTARE

CONTRATTO DI SUBAPPALTO

INSERIRE PRECISE CLAUSOLE NEI CONTRATTI

se non autorizzato

PROGRAMMA DEI LAVORI

per mancata consegna

per eventuali modifiche delle % di esecuzione dei lavori

consegnarlo al D.L. entro 15 gg antecedenti la consegna lavori

Da consegnare, ogni 2 mesi, alla Direzione Lavori

S.A.L.

ATTO DI MODIFICA

REDAZIONE DI UN ATTO DI MODIFICA

se dovuta all’inefficienza dell’appaltatore

RICHIESTA DI PROROGA

RIVEDERE IL PRGRAMMA LAVORI E AGGIORNARLO

FINE LAVORI

se sono irregolari

se è assente

E TO

SOTTOSCRIVERLO ENTRO 30 GG DALLA REDAZIONE

AMMENDA FINO A 1/3 DELL’IMPORTO D’APPALTO (arresto da 6 a 12 mesi)

CALCOLI STATICI E DISEGNI ESECUTIVI

CONTO FINALE PROGRAMMA DEI LAVORI EFFETTUATI

CERTIFICATO DI PAGAMENTO pagamento da effettuare entro 30 gg

VERBALE DI RISOLUZIONE DEL CONTRATTO

RITENUTA DELLO 0,5% FINO ALL’APPROVAZIONE DEL COLLAUDO

ESCLUSIONE DAL PROCESSO

CONTABILITÁ Da consegnare entro 45 gg dalla fine dei lavori

DISEGNI “AS BUILT”

se non consegnati COLLAUDO

finché non viene emesso

SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO

Da consegnare entro 15 gg dalla fine dei lavori

VERBALE SULLO STATO OPERE

CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE

da emettere entro 3 mesi dalla fine lavori

oppure

COLLAUDO TECNICO AMMINISTRATIVO

COLLAUDATORE

ESEGUIRE I LAVORI DI RIPARAZIONE O DI COMPLETAMENTO PRESCRITTI

se vengono riscontrati difetti o mancanze

SOSTENERE LE SPESE DI VISITA PER ACCERTAMENTO IDONEITÁ LAVORI SVOLTI

to EXTRA Valerio Della Scala e Costanza Lucarini basato sulla riscrittura dello stesso capitolato omprensione e la leggibilità. La mappa restituisce l’esito dell’esperimento svolto.

CERTIFICATO DI COLLAUDO


Il corpo segregato | Corso di Urbanistica | 2019

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Il corpo segregato /

2019 / Paper Corso di Urbanistica Tutor: Cristina Bianchetti Eloy Llevat Keywords: corpo, spazio, corpo segregato


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“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una nazione.” Voltaire

Nel 1961, in “Asylums”, Erving Goffmann definiva le istituzioni totali come “il luogo di residenza e di lavoro di gruppi di persone che – tagliate fuori dalla società per un considerevole periodo di tempo – si trovano a dividere una situazione comune, trascorrendo parte della loro vita in un regime chiuso e formalmente amministrato”. A far parte di queste istituzioni, secondo Goffmann, sono cinque categorie, di cui la terza coincide, tra gli altri esempi riportati, con le prigioni. Questo tipo di categoria viene definito come l’istituzione che “serve a proteggere la società da ciò che si rivela come un pericolo intenzionale nei suoi confronti”; in tal senso, dunque, si è di fronte all’unico caso in cui “il benessere delle persone segregate non risulta la finalità immediata dell’istituzione che li segrega”. Alla luce di questo, e provando ad osservare le cose dal punto di vista del “segregato” anziché del “segregante”, emergono degli aspetti fondamentali sulla situazione di chi la prigione la “abita”. L’individuo che si rende protagonista di un’azione illecita incorre in una sanzione penale consistente nella reclusione per un periodo più o meno lungo. Dopo l’atto pubblico del processo, con l’incarcerazione, la persona del condannato diventa invisibile. La prigione, come tutte le istituzioni totali, cambia radicalmente la vita dell’internato: quest’ultimo, infatti, incorre nella “perdita di tre elementi principali”: lo spazio, il tempo e il corpo. Il carcere è un “non-luogo“ in cui si fa fatica a parlare di spazio: la cella, i passaggi, i corridoi, le aree comuni, sono elementi chiusi, delimitati; la percezione che se ne può avere, varia in base al loro grado di affollamento e non a delle caratteristiche spaziali precise. Il tempo si dilata, si dissolve, assumendo

gli aspetti del ritmo, ovvero di un qualcosa che marca giornate sempre uguali. Il corpo subisce un fenomeno che progressivamente tenta di annullarlo: l’espropriazione del sé. Con atti come la sottrazione di effetti personali, la massiccia riduzione e il radicale cambiamento delle modalità di contatto che il segregato ha con i suoi cari e gli altri individui, avviene una rottura del concetto del sé, una vera e propria mutilazione personale. Il corpo segregato perde la sua corporeità sociale, il suo esserci, fisicamente e non, nel mondo esterno. Oltre ad una prigione fisica, il soggetto vive anche una prigione mentale. Infatti, se a livello fisico si ritrova a subire, oltre all’imposizione di uno spazio, di compagni non scelti e di regole altamente restrittive, senza tralasciare gli scompensi (spesso definitivi) che i suoi cinque sensi subiscono in fase di detenzione, sul piano mentale il recluso si ritrova ad affrontare una sfida ben più grande: il divenire invisibile alla società di cui faceva parte e la perdita della facoltà di agire in essa. Con la reclusione il soggetto colpevole viene escluso dalla società e reso invisibile ad essa: si parla di “scomparsa sociale dell’individuo reale”. L’obiettivo principale del carcere è quello di depotenziare la pericolosità dell’individuo. Il mezzo attraverso cui perseguire questo scopo è un esercizio di potere che sia in grado di garantire la sicurezza al suo interno attraverso la sorveglianza continua dei detenuti. Questa prassi ha tuttavia un duplice scopo: il primo è quello appena citato, il secondo consiste invece nel mantenere i corpi segregati integri e illesi. Il potere esercitato dal sorvegliante ha una duplice implicazione: si può parlare di potere visibile indicando quel potere più evidente, quel-


lo, discusso anche da Foucault, secondo cui si stabilisce un regime di controllo sul detenuto e che ha come conseguenza per lo stesso la punizione in caso di inadempienza alle regole dell’istituzione. Il potere invisibile ha invece a che fare con il radicarsi di questa nuova disciplina nel soggetto segregato: nuove regole, orari e azioni predeterminati, vestiti e luoghi sempre uguali da frequentare, insieme alla privazione di qualsivoglia effetto personale, provocano la totale spoliazione del collettivo che ogni individuo porta con sé. Se da un lato l’esercizio del potere conduce automaticamente a temi quali la sorveglianza e la sicurezza già discussi in precedenza, è necessario sottolineare come proprio queste azioni, e soprattutto in questi contesti, collimino con l’abuso di potere. La probabilità di sconfinamento in atti violenti diviene estremamente elevata. Anche la violenza, come il potere, può avere più sfaccettature: la violenza verticale, propria del rapporto guardia-detenuto; la violenza orizzontale, inerente il rapporto detenuto-detenuto; la violenza puntuale, individuabile nell’autolesionismo. Un’ulteriore distinzione può intercorrere tra violenza visibile e violenza invisibile, la prima corrispondente alla punizione fisica o verbale vera e propria, la seconda che tocca invece gli aspetti meno tangibili dell’esercizio del potere e che coincide proprio con i temi della negazione dell’individualità del detenuto o del suo essere componente attivo della società. L’inflizione della pena affonda le sue radici nel concetto stesso di civiltà di un popolo o una nazione. Nel corso della storia, tuttavia, questa ha subito dei cambiamenti nel suo modo di essere concepita ed esercitata. In particolare, nel periodo storico di passaggio tra 1700 e 1800, l’atto del punire muta nella sua concezione, così come molti altri aspetti che, dapprima trascurati se non ignorati del tutto, vengono alla luce proprio in nome di questo cambio di prospettiva. Si passa dall’esecuzione pubblica dei condannati alla loro segregazione. Fino al 1700 la detenzione era funzione quasi esclusivamente propedeutica all’esecuzione del condannato, non vi erano altre regole a stabilirla, se non quelle della tortura fine a sé stessa o alla confessione dei reati commessi. L’unica punizione che veniva inflitta al colpevole era dunque di tipo fisico: il detenuto perdeva la vita, in pubblico, in un processo-spettacolo che era parte integrante delle attività comunitarie di un popolo. A ridosso del

1800 le cose cominciano a cambiare, si comincia a ritenere inopportuno dare spettacolo della morte e altresì si fa avanti l’idea che la pena di morte non sia forse la pena migliore: chi ha commesso un reato non deve essere ucciso, bensì deve essere rieducato al senso civile, con lo scopo di reinserirsi nella società in maniera positiva e collaborare anch’egli al benessere collettivo. Tutto questo, tuttavia, non è perseguibile se non con l’ausilio di strutture e spazi adeguati e di regole ben precise, atte a disciplinare i detenuti e a garantirne l’incolumità. Nel 1790 Jeremy Bentham teorizza il modello del Panopticon (o “casa d’ispezione”), traendo le sue origini dalla questione del controllo del segregato (da pan, che vuol dire “tutto”, e opticon, “osservare”). Il progetto è costituito da un impianto circolare e radiocentrico che permette un controllo di tipo centralizzato: ogni individuo, infatti, può essere visto senza cambiare il luogo di osservazione. Le celle hanno due aperture, una verso la residenza del sorvegliante, chiusa da una grata leggera, e una verso l’esterno, che serve per l’illuminazione e che crea anche una situazione per cui il detenuto è in contro luce e di conseguenza la sua sagoma appare perfettamente visibile. La residenza del sorvegliante è invece schermata da delle persiane. Il ruolo del sorvegliante è dunque metafora del potere invisibile, potere che organizza lo spazio. La detenzione è prevalentemente solitaria: i detenuti infatti non hanno la possibilità né di vedersi né di comunicare tra loro. Tale aspetto è favorito dal muro di separazione tra le celle che prosegue oltre le grate di ingresso proprio per evitare contatti e, di conseguenza, scoraggiare evasioni collettive. All’interno del Panopticon non sono previste aree comuni o attività di gruppo, persino alle funzioni religiose si assiste dalle celle. Era però previsto che ad ogni detenuto fosse assegnato un lavoro, e questo faceva in modo che si passasse da una struttura esclusivamente carceraria ad una anche produttiva. Proprio prendendo ad esempio questo modello, Foucault, nel suo “Sorvegliare e punire”, nota come dalla concezione tipicamente medievale del controllo dei corpi, ci si sposti verso il tentativo di controllarne il loro movimento. L’obiettivo di tali mutamenti è quello di plasmare il comportamento umano. Nel modello del Panopticon, infatti, il sapere di essere costantemente osservati distoglie i segregati dal commettere azioni azzardate. Ad oggi i principi sviluppatisi nel corso del 1800, anche grazie alla teoria del Panopticon e alle sue applicazioni nella realtà, sono in parte


ancora imperanti e in parte si sono evoluti lasciando posto ad altre considerazioni. Passi in avanti come la riforma del 1975 sui diritti di un carcerato e sulla pena come mezzo rieducativo finalizzato al reinserimento sociale del detenuto dimostrano tutto questo. Si tenta di porre in primo piano la figura individuale del detenuto, benché ancora oggi, in molti paesi, tutto ciò non sia ancora applicato nel migliore dei modi. Ci sono tuttavia alcune nazioni che su questo tema cercano di investire: un esempio è la Danimarca. Negli ultimi anni sono stati banditi dei concorsi di progettazione per dei nuovi istituti penitenziari, alcuni di questi sono già stati realizzati, altri sono ancora in costruzione. Uno di questi è il New Correctional Facility di Nuuk, in Groenlandia. Progettato dallo studio di architettura SHL Architects, l’intervento consiste in un complesso carcerario composto da corpi architettonici posti in stretta relazione con il paesaggio, nel tentativo di generare delle prospettive ottimali verso l’esterno. All’interno del complesso gli spazi lavorativi e per la formazione, che sono collocati in due blocchi distinti, rappresentano un punto centrale sia sotto il profilo spaziale che istituzionale. Un intervento del genere denuncia la volontà di riflettere anche dal punto di vista architettonico sull’individualità del detenuto. Si

considera dunque anche un’altra prospettiva rispetto a quella solita della massimizzazione della sicurezza e quindi della sorveglianza totale e costante dei corpi segregati ed è quella secondo cui l’ambiente condiziona le prestazioni e le attitudini di chi lo vive. A ragione di ciò si acquista consapevolezza sulla corrispondenza tra una maggiore probabilità di riuscita nel reinserimento sociale dopo aver scontato la pena e l’ambiente che il detenuto “abita” in questo frattempo. Solo il tempo potrà dare risposta positiva o negativa riguardo agli obiettivi prefissati. Tuttavia, è necessario sottolineare quanto sia importante per una nazione occuparsi anche di coloro che, essendosi macchiati di un crimine, meritano di essere puniti, ma al contempo reintegrati.

BIBLIOGRAFIA Bentham Jeremy, Panopticon: ovvero la casa d’ispezione (a cura di Michel Foucault e Michelle Perrot), Marsilio Editori, Venezia, 1983 Foucault Michel, Sorvegliare e punire, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1976 Goffmann Erving, Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza, Einaudi, Torino, 1968 Perruzzotti C., Sala R., Un modello di carcere innovativo, Tesi di Laurea, Milano, 2018 Conferenza: ll corpo segregato (di Pietro Barbetta, Lucia Castellano, Piergiorgio Curti)


Casa della Cultura | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | 2019

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Casa della Cultura Pol 2019 / Progetto accademico Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A Tutor: Giovanni Durbiano Isabella Lami Enrico Fabrizio Luogo: Torino, Italia

Il progetto vuole essere, dal punto di vista dei contenuti, un programma di possibili funzioni. Queste aprono a scenari plurimi e diversi tra loro, ma al contempo vanno a costituire un sistema interconnesso e potenzialmente ampliabile. L’espediente adottato per articolare questi contenuti tra loro è una strategia di tipo modulare, caratterizzata da un susseguirsi di azioni che portano i singoli interventi a stabilire delle relazioni tra loro e a costituire un tutt’uno in modo progressivo nel tempo. Nello specifico, i contenuti della Casa della Cultura sono la biblioteca centrale, uno spazio polifunzionale, un nuovo blocco di aule e un auditorium. Il nuovo assetto stabilisce un rapporto particolare anche con la dimensione urbana in cui si inserisce: l’arretramento della piazza rispetto al filo strada e un nuovo disegno del suolo antistante lasciano un più ampio respiro tra il flusso veloce delle auto sul corso e il volume stesso; a questo si aggiunge lo sviluppo di una grande piazza urbana sopraelevata posta proprio sulla copertura della piastra. Ancora, la torre della biblioteca, la cui altezza supera i 50 m, si pone a confronto con quelle che sono le vette principali della città. Un altro tema su cui il progetto riflette è quello inerente il rapporto tra città e ateneo, unitamente al problema delle pertinenze e dei livelli di accessibilità. Ciò si è tradotto, a livello funzionale, in una distribuzione verticale delle varie funzioni: nei primi due livelli (con la piastra, il piano terra della biblioteca e la piazza urbana) si è tutto sommato al livello della città, con servizi aperti al pubblico e flussi più intensi. Al di sopra di questo livello, invece, si sviluppa progressivamente la dimensione specifica di ateneo.


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litecnica /

“Una strategia di tipo modulare, caratterizzata da un susseguirsi di azioni che portano i singoli interventi a stabilire delle relazioni tra loro e a costituire un tutt’uno in modo progressivo nel tempo.”


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Casa della Cultura | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | 2019


2019 | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | Casa della Cultura

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Piano


o terra

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Casa della Cultura | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | 2019


2019 | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | Casa della Cultura

Prospetto Ovest

Prospetto Sud

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Prospe


etto Est

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Casa della Cultura | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | 2019

Distribuzione degli impianti


2019 | Unità di progetto Architettura ed Economia Urbana A | Casa della Cultura

Modello in scala 1:200

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Sezione animata e


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dettagli costruttivi


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inSpace | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | 2018

Questioni di suo

2018 / Progetto accademico Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A Tutor: Nicola Russi Andrea Levra Levron Luogo: Torino, Italia

Il progetto è il risultato dell’unione di due spazi principali: un co-living e uno Street Food Market. Le nuove ed emergenti tipologie di utenza con le rispettive esigenze legate alla provvisorietà trovano in questo spazio contemporaneo e allo stesso tempo resistente un nuovo punto di riferimento, situato all’interno di una parte fragile della città ma ricca di potenzialità. Il nuovo edificio è concentrato nella parte interna dell’isolato e insieme ad una struttura esistente all’interno dell’area favorisce la configurazione di due grandi vuoti permeabili tra loro e alla città attraverso il loro punto di unione. Le nuove forme seguono quelle della città e accompagnano l’osservatore nella corte più pubblica attraverso un progressivo aumento della loro altezza. I due vuoti sono la rappresentazione di spazi opposti, uno aperto al dinamismo e al movimento conferito dal rapporto con l’adiacente Street Food Market, e l’altro più intimo, in stretta unione con il co-living, dove la natura diventa protagonista, è racchiusa all’interno di scorci e la sua notevole presenza può essere intuita dal mondo esterno. Le altre funzioni collettive - il bar, la sala studio, il co-working, la palestra e la SPA sono equamente distribuite all’interno dell’area, e con esse i flussi che ne derivano, dando adeguata importanza ad ogni parte del progetto. All’interno, il co-living è un luogo dove la ripetizione di unità abitative è spesso interrotta da “spazi-eccezione” che si adattano a usi comuni diversi e contemporanei, offrendo i servizi essenziali a questa innovativa forma di abitare. In conclusione, InSpace ha il suo obiettivo nell’impatto sociale che può dare al suo contesto urbano, ponendosi come perno al centro tra la città e la nuova fruizione.


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olo /

“InSpace ha il suo obiettivo nell’impatto sociale che può dare al suo contesto urbano, ponendosi come perno al centro tra la città e la nuova fruizione.”


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inSpace | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | 2018

Modello di studio in scala 1:500


2018 | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | inSpace

5,00 m5,00

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m

5,00 m 5,00

m

4,60 m4,60

m

4,20 m4,20

m

3,80 m3,80

m

3,40 m3,40

m

3,00 m3,00

m

2,60 m2,60

4,50 m 4,50

m

2,20 m2,20

0,00 m 0,00

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1,80 m 1,80

m

m

AA

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m

Piano terra


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inSpace | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | 2018

Co-living, sezione animata


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inSpace | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | 2018

Modello in scala 1:200


2018 | Unità di progetto Architettura e Sistemi Costruttivi A | inSpace

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Il mobile e la memoria | Atelier Architettura degli Interni | 2018

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Il mobile e la memoria / 2018 / Progetto accademico Atelier Architettura degli Interni Tutor: Valeria Minucciani Anna Pellegrino Luogo: Venaria Reale (TO), Italia

Il progetto di allestimento è situato nella Citroniera della Reggia di Venaria Reale. La collezione da esporre comprendeva mobili appartenuti alle famiglie reale tra Rinascimento e risorgimento. Si viene accolti e indirizzati alla visita da un personaggio d’altri tempi che, tra i mobili del suo salotto, spiega dove ci si trova e introduce ai suoi spettatori lo scopo del percorso che li attende. Il primo passo da compiere per “raccogliere il passato” e restituirlo a nuova vita è quello del reperimento degli oggetti che si vogliono esporre. La prima parte della visita ha come scopo quello di sottolineare come l’esposizione sia solo un punto di arrivo di un processo più ampio e delicato. Tutto ciò prende forma con l’esposizione di quei mobili che solitamente non sono visibili al pubblico e che rappresentano il punto di partenza della mostra. Introdotto in un ambiente ricco di materiali e informazioni circa l’impiego e la lavorazione di questi nel campo degli arredamenti, il visitatore ha poi la possibilità di entrare in contatto diretto con tutti questi elementi e acquisire una conoscenza tale da permettegli una più facile comprensione sia nell’area di lavoro immediatamente successiva prevista nel percorso, sia nella sala espositiva finale. Alla fine, dopo aver già avuto l’occasione di osservare alcuni arredi e toccare diversi materiali, il visitatore viene invitato all’ammirazione di mobili restaurati e dunque portati ad un aspetto quanto più possibile simile a quello avuto nell’epoca di impiego. Una frase che invita alla riflessione chiude il percorso nella speranza che l’attività del restauro possa essere ammirata e apprezzata in futuro.


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“La prima parte della visita ha come scopo quello di sottolineare come l’esposizione sia solo un punto di arrivo di un processo più ampio e delicato.”


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Schema d


distributivo

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Il mobile e la memoria | Atelier Architettura degli Interni | 2018

Deposito, prima parte della visita


2018 | Atelier Architettura degli Interni | Il mobile e la memoria

Dettaglio costruttivo box espositivo del deposito

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Il mobile e la memoria | Atelier Architettura degli Interni | 2018

Dettaglio costruttivo box espositivo della sala espositiva


2018 | Atelier Architettura degli Interni | Il mobile e la memoria

Sala espositiva, terza parte del percorso

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Il mobile e la memoria | Atelier Architettura degli Interni | 2018

Materioteca

Zona restauro


2018 | Atelier Architettura degli Interni | Il mobile e la memoria

Uscita dalla zona restauro e ingresso nella sala espositiva

Uscita dalla sala espositiva

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Ctrl+M | Atelier Costruire nel Costruito | 2017

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L’identità: il motore di

2017 / Progetto accademico Atelier Costruire nel Costruito Tutor: Nicola Russi Rossella Maspoli Luogo: Milano, Italia

Il tema del laboratorio era la sperimentazione del concetto di co-housing nell’ambiente costruito. L’obiettivo era elaborare un progetto in grado di assolvere a questa funzione e che al contempo fosse iconico e in grado di conferire una nuova identità al luogo. Partendo dal concetto di modulo, il progetto rappresenta il risultato ottenuto dalla sua applicazione e declinazione nel contesto urbano in cui si inserisce. In un isolato molto denso come quello di intervento, la proposta nasce partendo da obiettivi quali: privilegiare la permeabilità degli spazi; collegare luoghi che seppur vicini risultano essere quasi parte di realtà diverse; integrare i diversi nodi di una fitta rete di attività ampliantesi; ripristinare le appartenenze tra la città e il quartiere. L’intervento è caratterizzato da due espedienti compositivi: l’impiego del modulo nel disegno dello spazio e l’apertura del lotto tramite uno spazio aperto centrale che riduce lo spazio edificato ai lati del lotto, dove sorgono due volumi principali. Le piastre che costituiscono lo spazio aperto, sovrapponendosi, conducono in modo naturale all’interno del complesso e al contempo stabiliscono delle pertinenze per chi vi abita. I moduli che compongono i due volumi edificati rappresentano invece dei luoghi di residenza temporanea per una singola persona oppure per una coppia, a seconda delle dimensioni. Alla regolare disposizione dei moduli sulle due linee laterali si contrappone, nel punto più interno del lotto, una torre che termina sfumandosi in alto nella trasparenza di un volume più piccolo, che diventa l’elemento caratterizzante il lotto in altezza. Il risultato finale vuole essere un esempio di come un elemento puro e programmatico come il modulo possa costituire, assemblato in vario modo, un sistema unitario e particolare, che si discosta dall’astrazione della “scatola” e si concretizza in un complesso articolato, che si inserisce nel contesto che lo circonda e ne diviene al contempo elemento caratterizzante.


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un luogo /

“un sistema unitario e particolare, che si discosta dall’astrazione della “scatola” e si concretizza in un complesso articolato, che si inserisce nel contesto che lo circonda e ne diviene al contempo elemento caratterizzante”


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Ctrl+M | Atelier Costruire nel Costruito | 2017

Modello di studio in scala 1:500


2017 | Atelier Costruire nel Costruito | Ctrl+M

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Ctrl+M | Atelier Costruire nel Costruito | 2017


2017 | Atelier Costruire nel Costruito | Ctrl+M

Modello finale in scala 1:100

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Ctrl+M | Atelier Costruire nel Costruito | 2017

Modello finale in scala 1:100


2017 | Atelier Costruire nel Costruito | Ctrl+M

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Piano terra


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CONTATTI cellulare: (+39) 3341121234 e-mail: l.mastrolia@icloud.com linkedin: luciana-mastrolia


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