Sommario L’energia termica
1
Le emissioni
1
Il carbone
2
Il petrolio
2
Il gas naturale
3
L’energia nucleare
4
I Trasporti
5
Le emissioni di I.T.
5
Riassumendo con le lingue! 6
Che cos’è l’energia termica? Che cos’è l’energia termica? È il calore che viene generato dal moto degli atomi e delle molecole all'interno di un corpo. Quando un corpo viene scaldato aumenta il moto, le vibrazioni e le collisioni degli atomi. L'energia termica è posseduta da qualsiasi corpo che abbia una temperatura superiore allo zero assoluto. L'energia termica può essere utilizzata direttamente, oppure trasformata in altre fonti di energia nelle centrali termoelettriche. È il motore dell’industrializzazione ed è originata dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale. Purtroppo, nel corso della combustione, queste fonti liberano il carbonio immagazzinato, restituendolo all’atmosfera sotto forma di anidride carbonica e di altri gas serra.
Quello che millenni avevano nascosto sotto la crosta terrestre viene ora reinserito in circolazione. Andando ad alterare l’effetto serra naturale, e quindi il clima. Tipi di energia termica. Questa energia può essere rilasciata o acquisita da un qualsiasi sistema avente temperatura diversa rispetto a quella che ha intorno, sia dello stesso che di un diverso stato fisico. A seconda del meccanismo attraverso cui si verificano questi passaggi di energia, possiamo avere tre diverse tipologie di scambio termico:
• Convezione: Per convezione si verifica il passaggio di energia termica tra sistemi fluidi; • Irraggiamento: Per irraggiamento di verifica il passaggio di energia termica attraverso emissione di onde elettromagnetiche luminose ed infrarosse. L’energia termica del sole arriva sulla terra per effetto di irraggiamento.
• Conduzione: Per conduzione si verifica il passaggio di energia termica tra sistemi solidi o al loro interno;
Le emissioni Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa, la concentrazione del gas metano è più che raddoppiata. Inoltre dati recenti indicano che le velocità di crescita delle concentrazioni di questi gas sono di nuovo aumentate. Nei Paesi più sviluppati, i combustibili fossili utilizzati per le auto e i camion, per il riscaldamento negli edifici e per l’alimentazione delle numerose centrali energetiche sono responsabili in misura del 95% delle emissioni dell’anidride carbonica, del 20% di quelle del metano. L’aumento dello sfruttamento agricolo, le varie produzioni industriali e le attività minerarie contribuiscono ulteriormente per una buona fetta alle emissioni in at-
mosfera. Anche la deforestazione contribuisce ad aumentare la concentrazione di anidride carbonica nell’aria, infatti le piante sono in grado di ridurre la presenza di CO2 nell’aria attraverso l’organicazione mediante il processo fotosintetico. Il danno è ancora più evidente se si pensa che nel corso degli incendi intenzionali che colpiscono ogni anno le foreste tropicali viene emessa una quantità totale di anidride carbonica paragonabile a quella delle emissioni dell’intera Europa. Da notare che la respirazione dei vegetali e la decomposizione della materia organica rilasciano una quantità di CO2 nell’aria 10 volte superiore a quella rilasciata dalle attività umane; queste emissioni sono state
comunque bilanciate nel corso dei secoli fino alla Rivoluzione Industriale tramite la fotosintesi e l’assorbimento operato dagli oceani. Se le emissioni globali di CO2 fossero mantenute come in questi ultimi anni, le concentrazioni atmosferiche raggiungerebbero i 500 ppm per la fine di questo secolo, un valore che è quasi il doppio di quello pre-industriale (280 ppm). Il problema viene ulteriormente complicato dal fatto che molti gas serra possono rimanere nell’atmosfera anche per decine o centinaia di anni, così il loro effetto può protrarsi anche per lungo tempo.
Cadice Michela, Delle Noci Alberto, Paternò Debora, Russo Camilla