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ORTICOLTURA SPECIALE TERRICCI E SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE

IN BASE ALLE ESIGENZE La formulazione di substrati a diversa percentuale di torba scura e bionda e con aggiunta di microrganismi dipende dalla specie e dal periodo di produzione di Carlo Borrelli

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e torbe rappresentano indubbiamente il costituente primario fondamentale nella formulazione dei substrati nel settore del vivaismo orticolo. «A differenza del vivaismo floricolo – ci dice Mario Pizzella, che conduce i “Vivai Pizzella” a Mondragone (Ce) avvalendosi della collaborazione dei figli Angelo e Simone – per l’ortovivaismo necessitano substrati meno drenanti, con prevalenza dell’impiego di torba scura».

Mario Pizzella, al centro, con i figli Angelo (a destra) e Simone.

La qualità Attualmente un substrato con presenza di torba bruna risulta più costoso di un substrato con solo torba bionda, tuttavia per ottenere produzioni di elevata qualità, i “Vivai Pizzella” non badano al risparmio. «Proprio per conseguire un prodotto di elevata qualità – ci riferisce Angelo Pizzella, che si occupa degli aspetti agronomici – i nostri substrati sono addizionati di particolari inoculi (funghi micorrizici e altri) che consentono alle piantine di sviluppare un ottimo apparato radicale e di ridurre le problematiche connesse allo stress da trapianto, quando passano dal vivaio alla coltivazione».

Nei Vivai Pizzella si producono, in cubetto e alveolare, circa 50 milioni di piantine ogni anno.

spesso preferiamo preparare in proprio le miscele inoculate per non incorrere in brutte sorprese».

Gli inoculi

Doppia linea

I “Vivai Pizzella” si approvvigionano di substrati già inoculati solo se rispondenti alle esigenze di coltivazione. «Le nostre ricerche in merito – continua Angelo – ci hanno consentito di individuare specie e ceppi dei microrganismi più adatti alle varie specie. Pertanto, pur dovendo sobbarcarci l’onere della preparazione in azienda, che ci impegna sia dal punto di vista organizzativo sia per l’impiego in manodopera,

Altro aspetto che caratterizza i “Vivai Pizzella” è rappresentato dalla doppia linea di produzione: alveolare e cubettato. «Nei periodi di coltivazione più “critici”, ovvero nel periodo autunno-invernale, e nel caso di trapianti in terreni “pesanti” – spiega Angelo – il cubetto viene preferito poiché, potendolo poggiare sul terreno, risente meno delle problematiche connesse con l’asfissia radicale. Diversamente, nei periodi meno

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Colture Protette / n. 3 - marzo 2019


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Le piantine innestate sono allevate, principalmente, in cubetto.

LE PRODUZIONI DEI “VIVAI PIZZELLA” I “Vivai Pizzella” producono circa 50 milioni di piantine all’anno. La specie maggiormente prodotta è il cavolfiore, con semine che iniziano a luglio e proseguono fino a fine settembre, con circa 15 milioni di piantine. Altre specie molto rappresentate sono il pomodoro da mensa e il peperone, con circa 5 milioni di piantine ciascuno. Interessante anche la produzione di piantine innestate tra le quali primeggia quella di anguria che si attesta intorno ai 2 milioni e viene conseguita anche in contenitori alveolati. «Per evitare qualsiasi problematica di ordine fitosanitario – specifica Simone Pizzella – evitiamo assolutamente di riciclare i contenitori usati e ricorriamo unicamente a contenitori nuovi». Infine, sempre per rispondere alle esigenze dei produttori che puntano alla “qualità”, i “Vivai Pizzella” sono impegnati nella coltivazione con il metodo “biologico”. n

Le piante in cubetto si ottengono in contenitori da 40 o 120 zolle.

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Le piantine in cubetto sono utilizzate nelle situazioni più difficili.

piovosi e freddi e con terreni “leggeri”, gli orticoltori preferiscono le piante in alveolo, che sono meno costose (-15/20%)». D’altronde, la scelta delle piantine in cubetto implica anche la presenza in azienda di apposite macchine trapiantatrici di cui, solitamente, sono dotate solo quelle di grandi dimensioni. «Le piante in cubetto – continua Angelo – presentano anche altri vantaggi legati alla pressatura della torba. Infatti, la quantità di substrato è chiaramente maggiore e ciò comporta anche una maggiore quantità di nutrienti; inoltre, la compattazione del substrato induce le piante a produrre una maggior quantità di radici, con conseguenti vantaggi sulla crescita delle piante in campo; infine, consente di ottenere una maggiore precocità di produzione».

Il cubetto Le piantine in cubetto, per le quali si utilizza una elevata percentuale di torba scura (fino al 90%), sono di due tipologie. «Abbiamo cubetti di dimensione 3,5 x 3,5 cm, che si ottengono grazie all’intervento di un’apposita macchina che taglia

Nei Vivai Pizzella si procede al trapianto in cubetto o in alveolari.

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Le percentuali di torba scura e torba chiara utilizzate per

Tutti i substrati impiegati nei Vivai Pizzella sono inoculati con

preparare le miscele in azienda variano secondo le necessità.

microrganismi.

l’intero blocco pressato in tanti piccoli cubetti, e altri di dimensione 5 x 5 cm realizzati da un’altra macchina che prepara con la pressatura i singoli cubetti sistemandoli, successivamente, nell’apposito contenitore di plastica. Nel primo caso otteniamo contenitori da 120 zolle, nel secondo da 40 zolle». Le zollette di minore dimensione sono utilizzate soprattutto per la semina di specie da foglia (lattughe, radicchio, pan di zucchero, ecc.) e di cavoli, quelle più grandi, invece, per le solanacee e cucurbitacee con ciclo primaverile – estivo (pomodoro, melanzana, anguria, melone, ecc.) e per le piante innestate delle stesse specie. «Nei contenitori alveolari tradizionali che rappresentano il 6070% del totale – specifica il nostro interlocutore – coltiviamo un po’ tutte le specie e le miscele variano secondo le esigenze con percentuale di torba scura che va dal 60 al 70% e di chiara dal 30 al 40%».

Perlite e vermiculite Nelle miscele composte da torba, in alcuni casi, si aggiunge anche della perlite. «L’aggiunta di perlite, nella misura del 5-10% del totale – precisa Angelo – si effettua in periodi di scarsa luminosità e serve a risolvere problemi di ristagno idrico». Altra pratica dei “Vivai Pizzella” è l’impiego di uno leggero strato di vermiculite sul substrato. «Utilizziamo questo componente in tutte le nostre produzioni; serve a difendere la piantina nelle prime fasi di emergenza e ci consente di ottenere una germinazione praticamente al 100%».

Per il fuori suolo Per rispondere alle esigenze degli orticoltori che si dedicano alle produzioni con la tecnica del “fuori

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I Vivai Pizzella sono dotati di macchina trapiantatrice e cubettatrice.

suolo” i “Vivai Pizzella” si sono attrezzati anche per l’impiego dei substrati idonei a tali coltivazioni. «Siamo pronti a rispondere alle diverse richieste del mercato e, quindi, anche a quelle dei produttori che coltivano in “fuori suolo” – ci dice Simone Pizzella, responsabile del settore commerciale –. In particolare, produciamo, soprattutto solanacee nel periodo primaverile, piantine sia in blocchetti di fibra di cocco sia di lana di roccia. Queste produzioni sono indirizzate tutte fuori regione, sia al nord sia al meridione». Si tratta, comunque, di una produzione Si producono marginale che interessa circa il 4% del anche piantine totale ed è soprattutto ottenuta in fibra su fibra di di cocco (80%), che consente di ottenecocco per le re produzioni precoci e presenta magcoltivazioni in giore protezione contro le infestazioni fuori suolo. da funghi. n

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