LUI MAGAZINE

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mensile - anno diciassette - numero uno - gennaio 2013

ISSN 2039-0262

ITALIA

PRADA Vagamente dandy INTERVISTA Pierre et Gilles TEATRO il Balletto di Milano


IA IN ITAL

SEGNI e ASCENDENTI

EN FRA NCE

AMORE LAVORO FORTUNA DENARO OLA! C I D E LO IN A C R E C

EN VEN TE DAN S LES K IOSQU ES!

L’OROSCOPO DI COPPIA, DEL CORAGGIO E DELL’A UDACIA

IA IN ITAL

LA! O C I D O IN E L A C R CE

EN FRA NCE

EN VEN TE DAN S LES K IOSQU ES!

MESE PER MESE LE COSE DA FARE

RACCOLTA E CONSIGLI PRATICI



editoriale

Apparentemente circoscritti C

’è chi sostiene a gran voce che le amicizie prendono forma all’interno della cerchia delle cose in comune. Quindi presentarsi come la voce fuori dal coro, all’interno di una determinata compagnia, significa rimanere emarginati. Inutile negarlo: essere membro di un gruppo risponde al bisogno di autostima, di sicurezza e di affiliazione, ma allo stesso tempo significa approvare ed adempiere a delle norme informali, a dei diritti e a dei doveri. Standard che, in un certo qual modo, ci rendono riconoscibili e di conseguenza appartenenti ad una determinata cricca. Ma che cosa succede quando l’insieme è formato da ogni singolo elemento che caratterizza un determinato gruppo? Tutto nasce la settimana prima di capodanno, quando abbiamo avuto la brillante idea di organizzare una cena in stile Ferzan Ozpeteck. Avete presente quelle tavolate dove palestrati incalliti, bisex indecisi, extracomunitari ammogliati con donne sempre in soprappeso, trans alla ricerca della favola e i gay di tutte le varietà si ritrovano seduti allo stesso tavolo? Ecco, una cosa del genere… con l’unica differenza che i nostri commensali continuavano a sfiorarsi i “gioielli di famiglia”. Il motivo? Semplice! Nella pellicola c’è sempre qualcuno che muore. Altro che sedersi in tredici a tavola! Comunque, bando alle superstizioni saggiamente ovviate con qualche battuta scaramantica, la serata ha avuto il suo perché. Presa singolarmente ogni persona appartenente ad un determinato schieramento ha cominciato a comportarsi in modo del tutto diverso da com’eravamo abituati a conoscerla. Non avendo il sostegno del branco d’appartenenza, ognuno è emerso in modo differente. Nessun “copione” da seguire, nessun cerimoniale d’obbligo. Fuori da un determinato contesto ognuno appare per ciò che è realmente: un individuo unico e speciale. A questo punto la domanda nasce spontanea: abbiamo così tanto bisogno di identificarci all’interno di un gruppo tanto da plasmare le abitudini, il carattere e le scelte? In fondo siamo la somma di tanti elementi, allora perché concentrarci su un solo stile? Perché rispettare e sottostare ad alcune “regole” quando il nostro essere è molto più complesso e variegato? Vogliamo essere a tutti i costi accettati all’interno di una società che continua ad esistere e puntare il dito semplicemente e solo per creare e definire delle minoranze? È una guerra al massacro, una guerra d’identità, dove il non essere “definito” comporta inevitabilmente a non essere riconosciuto. In noi esiste tutto questo bisogno di essere circoscritti? Difficile a dirsi. Forse è solo il mercato e la società che ha bisogno di fasce alle quali rivolgersi e di riflesso anche noi nella quotidianità ci rivolgiamo a terzi con lo stesso intento. Ma se nella prima ipotesi il ragionamento può avere la sua logica, nei rapporti umani invece si rischia di innescare meccanismi di etichettamenti convenzionali. Già perché più o meno ingiustamente affibbiamo alla persona che ci troviamo di fronte una serie di caratteristiche del gruppo al quale crediamo appartenga e attraverso gli stereotipi condizioniamo il nostro modo di interagire. Quanto siamo bravi a non cadere nella trappola? Per la serie siamo tutti attivi, ma è sotto le lenzuola che si conosce la verità. Salvatore Paglia

N . 0 1 G E N N A I O 2 0 1 3 cover Photo by Dany Prinz Styling Stephan Kallaus Model Andy S. @ louisa-models.de Jacket Hugo Boss Shirt Lagerfeld Tie Dior Homme Trousers Manuel Ritz editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it iniziative speciali Massimo Giusio pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Tel. 02 36507994 - Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Starcom Events srl - Nova Milanese (MB) pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Andriy Mishchenko, Angelo Sabbatini, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Cristiano Macchi, Emilio Quarta, Fabio Russo, Fabio Ottonello, Gian Pietro Leonardi, Luca De Leonardis, Marco Daverio, Ottavio Volpe, Riccardo Di Salvo, Sandro Trevisan, Severin Kane Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

il prossimo numero in distribuzione ad inizio febbraio 2013 4


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sommario

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COLLECTIONS Prada: vagamente dandy

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ACCESSORI Urban style bags

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INTERVISTA Pierre et Gilles

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BEAUTY Versace punta sull’eros

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società 32

MODA Dior Homme mette tutti sull’attenti

SALUTE 38

MODA 08

MOTORI 48

COLLECTIONS 10 INTERVISTA 14 6

DIRITTI CIVILI L’U.E. approva i matrimoni gay

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SOCIETà L’altra violenza

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FUTURO Cambia vita così

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LAVORO Progetto futuro

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SALUTE Il retrò contro l’influenza “moderna”

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MOTORI Le 4x4 marchiate Fiat

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Lo Studio Benessere Naturale, in via Valfurva 3 a Milano (zona Niguarda), è una piccola oasi dove ogni uomo, di qualunque età, può prendersi una pausa relax che lo farà star bene anche fisicamente. Roberto e Daniela, i due titolari, vi aspettano e metteranno a vostra disposizione la loro competenza con cordialità e massima riservatezza. Roberto si dedicherà al cliente praticandogli massaggi rilassanti e decontratturanti su tutto il corpo o parte di esso, secondo le esigenze e le richieste: mal di schiena, torcicollo, gonfiore alle gambe o altri malesseri scompariranno. C’è poi la depilazione. Quella effettuata da donne provoca spesso imbarazzo sia da parte dell’uomo che la subisce sia da parte di chi la esegue, specialmente se riguarda certe parti del corpo. Qui, nello Studio Benessere Naturale, anche l’eliminazione degli antiestetici peli superflui non sarà più causa di imbarazzo per nessuno. Infatti Roberto, senza alcun problema, sarà in grado di rendere liscia l’epidermide maschile ovunque richiesto (anche nelle parti intime) con ceretta, crema o altri prodotti, tutti di qualità. Daniela invece è naturopata e iridologa: aiuta a ricreare e a mantenere il benessere utilizzando solo prodotti biologici naturali, senza quindi inquinare il metabolismo con l’aggiunta di chimica. I suoi trattamenti comprendono anche consigli alimentari, fiori di Bach, sedute di Life Coach e di Breath Coach. I clienti dello Studio Benessere Naturale hanno inoltre a disposizione una vastissima gamma di prodotti esclusivamente biologici per la propria salute ed estetica: creme, integratori vitaminici, alimenti specifici, ecc...


MODA

“Signor Si, Signore!” Dior Homme mette tutti sull’attenti

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a collezione presentata a Parigi di Dior Homme, per questa fredda stagione, ruota nella sua totalità attorno al corpo militare. Il designer Kris Van Assche, direttore creativo che si occupa dello stile maschile del gruppo, presenta un uomo ferreo e con carattere in grado di affrontare la quotidianità con competizione, stile e rigore. Il mood della collezione spazia attraverso tutti i corpi bellici con estrema disinvoltura catturandone gli elementi caratteristici e distintivi. Mentre la fanteria scende in passerella con cappotti e mantelle doppio petto, la marina seduce e conquista con le sue classiche chiusure ad alamari. Irrinunciabili, e iper caratteristiche, le classiche mimetiche subiscono una sorta di reinterpretazione military-chic. La collezione, solida e ben strutturata, si allontana saggiamente dal classico ufficiale e gentiluomo, ma al coltempo seduce attraverso linee definite ed impeccabili. Interessanti, e non scontati, i particolari bicolore a contrasto che caratterizzano i capispalla. Il gioco delle lunghezze donano a molti outfits un’aria quasi sbarazzina, freschezza che sfocia nella scelta di molti accessori come i berretti con visiera e le shoppers. A ridare una certa inclemenza alla linea è la palette di colori che in perfetto stile soldato spazia dal grigio scuro al verde militare, dal bianco al beige, fino

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Moda

ad arrivare a toccare il panna e il nero. Fra i materiali spiccano la lana, la seta, la lana cotta, il feltro e il montone. in questi look non potevano di certo mancare i grandi occhiali da sole stile aviatore e i classici anfibi compagni di mille avventure. Non ci resta che metterci sull’attenti e portare rapidamente e rigidamente alla fronte la mano destra, del resto il saluto è d’obbligo!

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COLLECTIONS

Vagamente dandy Stringate dall’indole stravagante

L

’eccentricità di Miuccia Prada fa ancora centro e nuovamente le sue creazioni stupiscono e ammaliano. Per l’inverno 2013 la collezione scarpe uomo non solo si contraddistingue per la squisita fattura artigianale e l’eleganza eterna ed impeccabile, ma diversi modelli strizzano l’occhio verso un look più anticonformista e al tempo stesso sofisticato. È l’exploit della particolarità. Tra i tipi di calzature che hanno dominato sulle passerelle milanesi, spiccano le stringate a punta stretta nelle versioni bicolor, la fantasia a fiorellini in rilievo e le macchie di colore che con ironia e semplicità smorzano con carattere i classici capi tradizionali. Queste sono calzature che arricchiscono ogni schema stilistico e vanno oltre al concetto di stile. Inconfondibili e di temperamento, possiamo tranquillamente affermare che sono scarpe senza

tempo in grado di reggere senza indugi le leggi del fashion. È bene sottolineare che Prada rimane in ogni modo sinonimo di classe: a rimettere in equilibrio la collezione ci hanno pensato le elegantissime stringate in vernice nera o le classiche e raffinate francesine. Interessante la filosofia del tacco che conquista anche l’uomo. Sembra, infatti, che la stimata Maison abbia messo in pratica il famoso detto “altezza mezza bellezza”, proponendo diversi modelli con doppio fondo. Rimanendo sulle note distintive non potevamo di certo dimenticarci della lavorazione in spazzolato con applicazione stemma “gladiatore” o dell’allacciata Derby in vitello spazzolato con fondo trasparente. Semplicemente inimitabili. Fabio Ottonello

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COLLECTIONS

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aCCeSSori

Urban style bags i

oltre lo zaino

l marchio giapponese Master-Piece in italia non è ancora conosciuto dalla massa, ma gli amanti dello stile da qualche tempo hanno gia adocchiato il marchio. il brand, fondato nel 1994 ad osaka dal designer taichi Fujimatsu, si è fatta strada proponendo borse e accessori dalle alte prestazioni tecniche miscelate ad un design innovativo, funzionale, colorato e concretamente non scontato. la nuova collezione presenta il longevo tessuto Harris tweed come anello portate di tutta la linea. Il filato molto solido, al tatto ruvido, ma abbastanza elastico, per anni ha coperto le natiche degli scozzesi sottoforma di kilt, ma è attraverso la giacca che nel corso degli anni ha potuto esprimere il suo rampante carattere o la sua sottile eleganza.

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aCCeSSori

la combinazione del resistente nylon Cordura con la pelle e la lana fa dello zaino Slash un ottimo compagno di viaggio sia per le escursioni fuori porta, sia per l’uso metropolitano quotidiano. il gioco di zip nasconde una quantità discreta di tasche per i piccoli e grandi oggetti, mentre i rivestimenti e i rinforzi in pelle garantiscono al prodotto lunga vita. Gli spallacci, regolabili e imbottiti, si rendono garanti del comfort, mentre le cinghie e patta superiore sono completamente regolabili tramite fibbie metalliche tradizionali. Anche in questo caso le rifiniture accurate donano alla sacca quel qualcosa in più in fatto di meticolosità. Interessante anche la gamma di colori che spazia dai toni accesi fino a toccare quelli più tenui e caldi. Gli amanti del nero non devono temere, per loro è disponibile una versione rigorosamente in all-black. Per finire il processore dual-chiusura, oltre ad avallare un facile accesso alle sue regioni inferiori, protegge i beni di valore. Zaino in spalla!

Angelo Sabbatini

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iNterViSta

“Pierre et Gilles”

È la firma usata dalla coppia di artisti francesi composta dal fotografo Pierre Commoy e dal pittore Gilles Blanchard

Gilles: amavo guardare le foto delle stars sulle riviste, le dive di Hollywood, e di Brigitte Bardot. le trovavo molto glamour.

Pierre et Gilles” si incontrano a Parigi nel 1976 e da allora inizia la loro avventura sentimentale e lavorativa. Sono diventati famosi grazie alle loro fotografie ritoccate con la pittura, che realizzano fin dal loro primo incontro. Queste opere affrontano i temi più disparati, che partono dalla cultura pop, attraversando quella omosessuale e religioso. È affascinante notare l’utilizzo coscienziosamente deliberato che fanno dello stile kitsch, il ché è tipico dell’estetica camp. Hanno fotografato artisti di fama internazionale come Madonna, Cheb Khaled, Catherine deneuve, Serge Gainsbourg, Étienne daho, Jean-Paul Gaultier, Kylie Minogue, letitia Casta, amanda lear, Jérémie renier, amélie Nothomb e molte altre. li incontriamo nella loro casa di Parigi e iniziamo a chiacchierare..

Come vi siete conosciuti e come siete arrivati a lavorare insieme? Pierre: Ci siamo conosciuti ad una festa a Parigi, Kenzo organizzava una serata per l’apertura della sua boutique. Qualcuno ci ha presentati dicendo: “Siete entrambi così poco “chiacchieroni” vi intenderete bene!”. Siamo rientrati insieme in scooter e da allora non ci siamo più lasciati. Gilles: Il lavoro è arrivato qualche mese più tardi, è venuto in modo naturale perché eravamo complementari. io non ero molto attratto dalla fotografia, ero piuttosto un illustratore, facevo dei collages, dipingevo.

Qual è la vostra tecnica e come si è evoluta, col tempo? Gilles: e’ sempre la stessa tecnica adottata, c’è la foto e la pittura. agli inizi i decori erano molto semplici, poi la realizzazione si è sviluppata con il passare del tempo, fino ad arrivare a dei decori assai completi e sofisticati. Lavoriamo sempre in argentique e a casa nostra. inizialmente i nostri formati erano molto piccoli, ma ora facciamo delle immagini che possono arrivare a 2 metri.

Pierre: Gilles si è divertito a dipingere su una delle mie foto perché non eravamo soddisfatti, pensavamo che i colori non fossero abbastanza forti. Avevamo steso dei colori fluo, ma sui formato questo non riusciva molto bene. allora abbiamo dipinto sulle foto e fummo assai contenti del risultato. Gilles: e quel giorno, ho davvero sentito che la nostra vita sarebbe cambiata, e che avremmo trovato qualcosa di importante.

Quali artisti vi hanno ispirati? Pierre: Newton e i fotografi di moda in generale, sfogliavo Vogue, le foto di Marlène o di Brigitte Bardot.

Avete lavorato con tante celebrità, quale è stata la prima?

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Gilles: Forse Amanda Lear... Ah, no, Iggy Pop, Andy Warhol, Dalì. Lavoravamo per un giornale che si chiamava “Façade”, un giornale un po’ underground non molto conosciuto ed è stato allora che abbiamo cominciato a fotografare celebrità. Abbiamo fatto parecchie serie di foto all’inizio, per questa rivista. Com’è stato con Madonna? Gilles: L’abbiamo inizialmente conosciuta a Parigi, lei aveva chiesto a Jean-Paul Gaultier di farci incontrare, allora siamo andati a trovarla nel suo hotel e ci siamo recati insieme al Cirque Zingaro. Qualche settimana più tardi, lei ci ha domandato di venire a realizzare una grande serie di foto di moda ma abbiamo detto di no, perchè c’erano troppe immagini da fare, abbiamo rifiutato. Qualche anno più tardi siamo andati a fotografarla in uno studio a New York. In seguito abbiamo voluto fare “La Madonna dal cuore ferito” con lei, ma per problemi di denaro, ciò non è stato possibile. Allora l’abbiamo fatto con Lio. Jean-Paul Gautier? Gilles: Ne siamo grandi fans, è vero che abbiamo molte ispirazioni in comune. L’abbiamo fotografato una volta soltanto, non abbiamo mai realizzato le pubblicità per i profumi, etc... Ma abbiamo fatto il suo ritratto con il maglione a strisce. Si tratta di una foto molto emblematica per lui. Voleva farla in modo diverso, ma gli abbiamo proposto di posare con il maglione zebrato e lui ci ha dato fiducia e ne fu molto contento. Perché non avete mai lavorato con Mylène Farmer (icona gay francese)? Gilles: Non ce l’ha mai proposto! E’ raro che domandiamo alle persone di venire da noi, sono piuttosto gli altri a venire. Lei non ce l’ha mai chiesto, ma ci sarebbe piaciuto tantissimo, era perfetta per noi! Ma non è troppo tardi! Può darsi che temesse un’immagine troppo omosessuale, o forse era abituata ai suoi fotografi. E’ divertente, tutti ci fanno questa domanda! Qual è l’importanza del cinema e quali sono, secondo voi, i maestri in materia? Gilles: Oggi sono molto attratto dal cinema d’autore, ma dimentico sempre i nomi dei registi. Amo molto il cinema asiatico, c’è anche quel film russo “Faust” di Alexandr Sokurov che ho visto di recente e che mi è molto piaciuto, come tutti gli altri suoi film. Mi piacciono anche Gus Van Sant, Larry Clark... Che ne pensate voi dell’arrivo del matrimonio gay in Francia? Gilles: Personalmente non si tratta di una questione che ci ha mai interessato, per noi come coppia, e l’idea di essere omosessuale per me non era quella di sposarmi, di avere bambini... Ma gli omosessuali devono essere rispettati e non è normale che non abbiano gli stessi diritti degli altri. Se il matrimonio gay può proteggere le persone, allora è un’ottima cosa. Alcuni omosessuali sognano il matrimonio gay e capisco che abbiano voglia che se ne accordi loro il diritto. Allora sì, sono favorevole! Pierre: Ma non abbiamo intenzione di sposarci, salvo se ciò fosse interessante e ci apportasse dei diritti, ma non sarebbe per somigliare agli altri o per la cerimonia! Ma ci siamo sposati in foto! E questa foto è stata molto utilizzata per illustrare degli articoli di stampa sul matrimonio gay. L’avevamo prima scattata in un luna park in Turchia, con questi famosi pannelli nei quali si mette la testa per essere fotografati. Dopo abbiamo deciso di rifarla nel nostro studio a casa, quella che ormai conoscono tutti.

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iNterViSta

In base a quali criteri scegliete i vostri modelli? Gilles: Non ci sono criteri fisici, ma è necessario che ci piacciano, che ci ispirino, che qualche cosa accada. Possiamo prendere dei ragazzi muscolosi, magrolini, più giovani, più virili. Amiamo il corpo, ci piace che sia grazioso, ma grazioso non significa palestrato. Ci piacciono anche le differenze di etnia, di sesso, transessuali, ragazzi, ragazze, lesbiche. Ma non abbiamo mai ripreso dei sovrappeso. è vero che solitamente i nostri modelli uomini sono più giovani e le donne più mature. Quali sono i vostri prossimi progetti? Gilles: andremo in Corea per fotografare il gruppo musicale dei K-PoP poiché ci piacciono tanto, sono molto carini, gioiosi, colorati. C’è un libro in fase di preparazione, in cui spiegherò il procedimento del nostro lavoro: ci sarà un lungo apparato scritto, con delle spiegazioni sulla nostra tecnica, le nostre influenze, ecc... Non è un libro con foto belle e grandi come si fa di solito in un libro d’arte, ma dove spieghiamo come siamo arrivati a questo punto. È la prima volta che facciamo un libro del genere. Dove viaggiate? Avete delle mete predilette? Gilles: andiamo spesso in thailandia, amiamo l’asia in generale, abbiamo parecchio lavorato in Giappone. Ci piace scoprire, ma la regione del pianeta che conosciamo meglio è l’asia. loro hanno un lato infantile, mentre gli americani sono troppo seri. Qual è l’importanza della religione nel vostro lavoro? Siete credenti? Gilles: tutte le religioni del mondo e tutti i loro aspetti ci interessano. Se essere credenti significa porsi delle domande e riflettere allora sì, sono credente. Penso ci siano tante cose nella vita che ci sfuggono, che sono misteriose ed interessanti. la religione deve essere una grande libertà, altrimenti non è interessante.

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Qual è il messaggio che vorreste che passasse attraverso la vostra arte? Pierre: Un messaggio d’amore, di emozione, di tolleranza. Gilles: Vogliamo lasciare una traccia dei nostri sguardi sul mondo, della nostra sensibilità, e poterlo condividere è meraviglioso. l’artista lavora sui suoi sentimenti e quando può condividerli con milioni di persone è il più bel regalo che lui possa ricevere, e noi abbiamo questa fortuna. Potrebbe essere veramente bello pensare di essere d’aiuto per far accettare o cambiare l’opinione sull’omosessualità in qualsiasi parte del mondo, come ad esempio in Ucraina. Oggi voi ispirate tanti nuovi artisti, cosa ne pensate? Gilles: Questo ci fa molto piacere. anche noi ci ispiriamo ad altri, ancora oggi. Per esempio, quando ho visto il film “Pink Narcissus”, è stato per me uno choc, mi ha confortato in ciò che avrei voluto, mi ha restituito forza ed energia. Ci ha certamente molto influenzati, come ad altri artisti. Da quando abbiamo incominciato a lavorare insieme, Pierre ed io, il nostro stile è arrivato velocemente grazie all’unione dei nostri universi, dalla prima immagine che involontariamente abbiamo creato insieme. Serve essere il più naturale possibile. Non serve provare ad avere uno stile per avere stile. Si deve lavorare solo con il sentimento. Il talento è più importante della tecnica, della quale è meglio non fidarsi sempre. Andriy Mishchenko


BeaUtY

Versace punta sull’eros l’allusione alla mitologia e alla scultura greca classica, si mescolano con

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inamico, intraprendente e padrone di sé, l’uomo Versace comunica il suo essere forte e passionale attraverso una fragranza decisamente maschile: eros. il nuovo profumo della Maison nasce con lo scopo di racchiudere in un’essenza il carattere dell’uomo moderno. la sua anima decisa e travolgente sorge grazie ad un accurato accostamento di aromi di natura mediterranea. il cuore di Versace Pour Homme è caratterizzato dall’aroma minerale-fiorito, quasi tattile, della salvia sclarea e del giacinto blu.

Una profonda suggestione di note incisive e seducenti sono evidenziate dal legno di cedro e di oud. ambra e musk, rivelano note di fondo sensuali e profonde, essenza di pura mascolinità. Donatella dichiara: “Ho immaginato un uomo eroico, passionale, quasi un dio greco. la fragranza è composta da note che esprimono sensualità e potenza dove i concetti chiave dell’amore, della passione, della bellezza e del desiderio emergono prepotentemente nella realtà quotidiana”. Con questa nuova fragranza il brand conta di riacquistare l’interesse del pubblico maschile

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BeaUtY

il carattere dell’uomo moderno

incautamente trascurato nel corso degli ultimi tempi. Non è di certo un mistero che il gruppo ha puntato molto sui profumi da donna, lasciando da parte il mercato del fashion beauty maschile. “Il profumo prende il nome dal dio greco dell’Amore e figlio della dea Afrodite, Eros” spiega una nota della maison, sottolineando: “L’antica Grecia è ispirazione del brand fin da quando Gianni Versace ha costruito il proprio impero della moda e ha scelto la testa di Medusa come simbolo del marchio”. Ecco che in un’atmosfera classica, punteggiata da capitelli e statue greche,

la divinità procede con con passo imponente tra lo scatenarsi degli elementi naturali: acqua, tuono e lampo fanno da cornice all’uomo che scocca una freccia verso il cielo in tempesta. ad incarnare il dio dell’amore, immagine di potenza e forma estetica pura, ci ha pensato l’aitante modello Brian Shimansky, mentre gli scatti pubblicitari sono stati affidati al famoso duo di fotografi Mert alas e Marcus Piggott. il bouquet della fragranza invece è stato studiato dal profumiere aurelien Guichard che dichiara: “Versace Eros è il trionfo della seduzione”.

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SOIGNÉ PHOTOS BY Dany PrinZ Styling BY Stephan Kallaus


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Jacket Etiqueta Negra Shirt Levi’s Jeans Zacharia Angel Shoes Sand Photos by Dany Prinz / www.danyprinz.com Styling: Stephan Kallaus @ fame-agency.com / www.stephankallaus.com Grooming Heike P. @ visostyle.de Model Andy S. @ louisa-models.de


diritti CiVili

l’U.e. approva i matrimoni gay

Blue Charm Weddings è specializzata nell’organizzazione di nozze e altri tipi di celebrazioni in luoghi di particolare bellezza come Formentera e Ibiza, caratteristici e romantici come i paesini sulle rive del fascinoso Lago di Como. Organizziamo matrimoni esclusivi e feste in ristoranti, beach club, ville private, barche, tutto con la massima dicrezione. Ci occupiamo dell’organizzazione del tuo evento e dei tuoi invitati. Pensiamo a tutto e ti assistiamo nel modo in cui desideri per rendere il tuo matrimonio unico.

Con 308 voti a favore, 229 contrari e 48 astenuti, il Parlamento Ue esprime la sua netta approvazione!

l

’europarlamento di Strasburgo prega così i Paesi che non hanno tali istituti, 11 su 27, a prenderne seriamente in considerazione la loro introduzione. l’italia, com’è tristemente noto, fa parte di quei Paesi cui è rivolto l’invito. Invito, per dirla tutta, che ha più le caratteristiche di un vero e proprio richiamo. a testimoniarlo sono le parole della relatrice Monika Flašíková Beňová: “L’implementazione di valori, quali la pluralità l’uguaglianza di genere e lo stato di diritto, si pone al centro dell’Ue. È nostro dovere tutelare i diritti fondamentali e i valori per costruire una cultura dei diritti tra i Paesi dell’Unione europea e le sue istituzioni”. Il tema è caldo e visto che finalmente qualcosa di grosso “bolle in pentola”, abbiamo raccolto i pensieri e gli avvenimenti che ruotano attorno alla questione che rimane, in ogni modo, controversa e ricca d’intolleranti pregiudizi.

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Barack Obama è il primo presidente a dichiararsi favorevole alle nozze tra persone dello stesso sesso. durante un’intervista registrata per la rete aBC news ha dichiarato: “Nel corso degli anni ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con un partner dello stesso sesso, che ha cresciuto anche dei figli. Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti ho capito che per me è importante andare avanti e dichiarare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi. trattare gli altri come vorremmo che gli altri trattassero noi – continua il leader - è ciò che, da cristiani praticanti, mia moglie ed io, stiamo cercando di trasmettere ai nostri figli ed è quello che mi motiva come presidente”.

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QUANDO L’EVENTO E’ UN VALORE AGGIUNTO Organizzare un evento è una professione multidimensionale di marketing. L’imprenditore vicentino Vinicio Mascarello sta riscuotendo successo nel Nord Italia occupandosi della gestione completa del “progetto evento”, trasformando matrimoni, anniversari ed allestimenti in locali in straordinari coup de thèâtre. Il risultato? Soluzioni uniche, espressione di creatività esclusiva, che trasformano l’evento in un’occasione sensoriale memorabile attraverso il coinvolgimento emozionale e la cura e ricerca dei dettagli. Info e contatti:

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ufficio stampa e comunicazione:

info@viniciomascarello.com Centomila persone sono scese in piazza a Parigi per ribadire il proprio sostegno al progetto del presidente Hollande di equiparare le nozze tra uomo e donna a quelle tra persone dello stesso sesso. Nel corteo anche il sindaco della capitale francese Bertrand delanoe.

“Nessun dettaglio è troppo piccolo, nessuna richiesta troppo grande!” Per la tua unione in Toscana: IL CANTO DI IMENEO Via San Donato 9 - Montepulciano (SI) Mobile: +39 370.1016519 - 370.1016822 E-mail: info@imeneo.it www.imeneo.it

L’Osservatore Romano scrive: i diritti dei bambini non sono quelli degli anziani, i diritti delle donne sono diversi per alcuni aspetti da quelli degli uomini. E questo non significa che non godano di un’uguaglianza di fronte alla legge. lo stesso vale per gli omosessuali, le cui unioni evidentemente non generano nuove vite e dunque non rientrano nella categoria del matrimonio. “I matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”. Duro attacco del pontefice alle nozze tra coppie omosessuali: per Benedetto XVI “i tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente, a forme radicalmente diverse di unione, sono un’offesa contro la verità della persona umana”.

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Mandello, guidata dal sindaco del Pd riccardo Mariani, è la località lecchese più “aperta” ai gay. I 14 consiglieri del gruppo di “Casa Comune” si sono pronunciati tutti a favore delle unioni civili. “Il Papa alimenta l’odio contro i gay”, ha replicato d’impeto Paola Concia, perché sono “parole pericolose, che esprimono qualcosa di profondamente violento”. dice la parlamentare Pd che rappresentare come minaccia “noi cittadini, che siamo senza diritti, significa fomentare aggressività contro i gay”.

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diritti CiVili

Franco Grillini, presidente onorario di arcigay, in un suo articolo scrive: in tutto il mondo si sta discutendo dell’estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali. laddove ciò è avvenuto non si è registrato alcun danno per la famiglia tradizionale. invitiamo Benedetto XVi a studiarsi per esempio i casi del nord europa dove non solo esiste una reale integrazione tra coppie eterosessuali ed omosessuali ma sono anche documentabili benefici complessivi per l’intera collettività in cui è registrato persino un aumento della natalità. la novità, che sembra però essere sfuggita al Papa tedesco, è che ormai anche la maggioranza dell’opinione pubblica occidentale è favorevole ai matrimoni gay.

Flavia Vento: “Matrimoni gay? Dovranno passare sul mio cadavere - la reginetta del nulla così sostiene - io sono andata in chiesa e non chiedetemi cose sulla chiesa, per me se due gay si amano devono vivere insieme, amarsi, ma non fare un matrimonio in chiesa con l’abito bianco, no”. E rincara: “Trovo assurdo che due gay possano adottare un figlio”.

David Cameron si è personalmente impegnato nella difesa dei matrimoni fra coppie dello stesso sesso ammettendo: “Sono a favore dei matrimoni gay perché sono un grandissimo sostenitore del matrimonio e non voglio che gli omosessuali siano esclusi da questa grande istituzione. Ma – continua il primo ministro inglese - voglio che sia chiaro al 100% che una chiesa, o sinagoga o moschea che non vogliano celebrare matrimoni gay non dovranno assolutamente essere costretti a farlo. Voglio anche che sia chiaro che è un voto libero per i membri del Parlamento e che personalmente io voterò a favore”.

Lilian Thuram, ex difensore della Juventus, dichiara: “Dover manifestare per l’uguaglianza è surreale – ha spiegato thuram – e mi rimanda a decenni fa, quando i neri manifestavano negli Stati Uniti per il riconoscimento dei loro diritti. Coloro che rifiutano il matrimonio per tutti si comportano come chi rifiutava l’uguaglianza ai neri”.

l’onorevole Antonio Mazzocchi, Presidente dei Cristiano riformisti e deputato del Pdl, afferma: “Noi cattolici di centrodestra, ci schieriamo in maniera netta e senza alcuna ambiguità a favore della famiglia naturale fondata sul matrimonio e siamo pronti a fare dura opposizione ai matrimoni gay e alle unioni che la sinistra di Bersani sta approvando nei comuni e che rischia di trovare spazio in una legge nazionale. Contrasteremo con forza l’idea di adozioni per omosessuali e ci spaventa che la sinistra di Vendola e Bersani su queste tematiche abbia in mente lo stesso programma di Zapatero”.

“L’approvazione della relazione sui diritti fondamentali nell’Ue ci regala solo l’ultimo tra i pronunciamenti del Parlamento europeo a favore dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, insieme all’invito proprio all’italia a legiferare in materia. Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a non avere alcuna legge che garantisce pieni diritti alle coppie di gay e lesbiche”, osserva il neo presidente nazionale di arcigay, Flavio Romani. Emilio Quarta

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OROSCOP

Tutto sull’Amore Le affinità di coppia segno per segno

899.150.176


società

L’altra violenza

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Quando è lui che subisce maltrattamenti per mano di lei o di un altro lui

otto qualsiasi forma si manifesta la violenza è ingiustificabile. Il pensiero comune, come spesso accade, tende ad associare la figura del carnefice alla fisicità maschile e quella della vittima alla fragilità del genere femminile. Media e campagne di prevenzione poi incrementano la dose attraverso un tipo d’informazione legata ad una, se pur reale e obiettiva, verità basata sulle statistiche. Il fatto che le donne rappresentino il genere maggiormente a rischio, non preclude che non esista violenza subita e/o agita da appartenenti ad entrambi i sessi. Luoghi comuni, pregiudizi e condizionamenti però mettono in luce solo ed esclusivamente un certo tipo di reato, quasi a voler mantenere orgogliosamente l’immagine dell’uomo sempre ai vertici di alcuni trapassati ed errati standard. L’era del maschio che non deve chiedere mai è una fantasticheria che non ha più alcun tipo di fondamento. Il fatto che ci piaccia crederlo, fa tristemente a cazzotti con una triste realtà. Un’indagine conoscitiva sulla violenza verso il maschile mette in luce alcuni aspetti che hanno poco a che fare con l’unidirezionalità. Eppure il concetto, colpa di un errato modo di pensare ben radicato nel pensiero comune, ha ancora nella sua integrità molte falle. Basti solo pensare ad una scena in cui una donna schiaffeggia un uomo: tale cornice viene minimizzata assumendo quasi i toni ironici. A

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SoCietà

ruoli invertiti però la stessa azione assume un significato ben diverso. Stesso gesto, diversa percezione. il messaggio falsato che traspare è inequivocabile: la violenza femminile non esiste. la domanda a questo punto nasce spontanea: è possibile considerarlo una forma di abuso politically correct? assolutamente no! eppure… L’indagine sulla quale ci basiamo, a carattere ufficioso, ha voluto proprio dimostrare come questa forma di maltrattamento è più che presente nella società odierna. al questionario hanno risposto 1.058 individui di sesso maschile di età compresa tra 18 e 70 anni. il primo dato inquietante non lascia remore sulla realtà del fenomeno: il 63,1% del campione ha infatti dichiarato di aver subito almeno un episodio di violenza fisica da parte di una donna. Le modalità si presentano agghiaccianti: graffi, morsi, capelli strappati e schiaffi, appaiono violenze di terzo e quarto livello paragonate ai tentativi di folgorazione con la corrente elettrica, investimenti con l’auto, mani schiacciate nelle porte e nei cassetti, spinte dalle scale… Per quanto riguarda la violenza sessuale, il 48,7% del campione ha dichiarato di aver subito almeno un episodio di tale violenza ad opera di una donna. la percentuale maggiore riguarda l’interruzione senza motivi comprensibili di un rapporto intimo avviato. Questi eventi hanno reso la vittima depressa, mortificata, umiliata portando spesso conseguenze a livello psicofisico come insonnia, senso d’inferiorità, calo dell’autostima, inadeguatezza. in alcuni casi è stato necessario ricorrere a terapie ed analisi. Non meno rilevante si è rivelata la parte di uomini costretti ad avere rapporti sessuali anche in forme non gradite, incluso attività di gruppo e scambi di coppia. alcune di queste pratiche hanno provocato anche segni visibili, cicatrici, ustioni. Non da meno gli atti persecutori: il 31,9% del campione ha ammesso di averne subito, ad opera di una donna, almeno uno. rimanendo sempre sul tema, ma allontanandoci nettamente dall’indagine, continuiamo a parlare di violenza sessuale sugli uomini commessa da altri uomini. Strano a dirsi, ma il fenomeno dilagante trova terreno fertile nei ranghi dell’esercito e in questo caso, visto le testimonianze raccolte, in quello americano. il luogo comune da sfatare riguarda i soldati omosessuali che da presunti seviziatori sono a tutti gli effetti le prime vittime di queste violenze. la maggioranza delle persone, infatti, crede che i violentatori siano soldati gay in incognito, gli esperti militari e i ricercatori indipendenti invece assicurano che chi fa cose del genere di solito è eterosessuale. il motivo trainante non è motivato dall’omosessualità, bensì dal potere, dall’intimidazione e dal dominio. le vittime delle violenze, sia maschi che femmine, sono tipicamente giovani e di basso grado; sono bersagliati per la loro vulnerabilità. Mic Hunter, autore di “Onore Tradito: Abusi sessuali nell’esercito Usa” afferma: “È bene chiarire che nella maggior parte di questi casi il sesso è solo il mezzo di violenza per rimettere la gente al loro posto, per cacciarle o per sottolinearne il dominio”.

il Pentagono ha istituito una un’unità a hoc per affrontare i problemi dei soldati che vengono stuprati; l’intenzione è quella di studiare il problema attraverso le confessioni delle vittime. al Ministero per gli affari dei Veterani l’anno scorso più di 50mila veterani sono stati trovati positivi per “traumi sessuali militari”. il dato, nettamente in crescita rispetto ai 30mila del 2003, ha spinto molti uomini a confessare la loro vicenda. lo scopo non è solo quello di abbattere il muro di omertà che circonda vicende di questa natura, ma di riappropriarsi della propria identità. identità rubata, trafitta, incompresa, discussa, violata da un unico sentimento: la vergogna. e poco importa se s’indossa una divisa o un paio di jeans. Condanniamola. Luca De Leonardis

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FUTURo

Cambia vita così I consigli dell’esperto per il nuovo anno

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l nuovo anno è appena cominciato e visto l’andazzo odierno abbiamo chiesto al Dott. Saverio Girgioni, psicologo, alcuni suggerimenti su come affrontare i prossimi dodici mesi. Il professionista ha stilato per noi dieci consigli che, a prima vista, potrebbero sembrare ovvietà, ma in realtà nascondono dei veri e propri punti chiave di svolta. Lasciamo subito la parola all’esperto: “Partendo dal presupposto che tra sapere e fare c’è un abisso, dobbiamo metterci nell’ottica di mettere in pratica ciò che è di nostra conoscenza. In sostanza bisogna affrontare la situazione e non nascondersi dietro a risposte tipo: “Sì, lo so ma…”. Non basta sapere, per cambiare qualcosa bisogna agire. Il primo step è di certo quello più complicato e non a caso lo inserisco come obiettivo “zero”. Solo chi ha realmente voglia di cambiare avrà la volontà di liberarsi del superfluo e una volta valicato il primo ostacolo, il resto sarà una passeggiata perché vi sarete già messi nell’ottica di fare “pulizia” dentro di voi e nella vostra vita”. 0. Fai pulizia sia fisicamente che nell’ambiente dove vivi. Armati di un sacco (ma anche più di uno) e fai piazza pulita di tutto ciò che nel corso degli anni hai accantonato nella tua dimora. Restare troppo legato agli oggetti del passato non ti permetterà di avanzare verso il futuro. Circondati di cose che realmente ti servono e sbarazzati di tutto il resto. L’ordine è il primo passo verso una vita di successo. A tal proposito inizia a prenderti cura

del tuo corpo, il che si traduce in: mangia in modo più sano, fai movimento e, ogni tanto, togliti pure qualche capriccio. 1. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Questo vale per te e per le persone che ti stanno vicine. Impara ad accettare prima di tutto i tuoi errori e in secondo luogo quelli delle persone a te care: l’accettazione di permetterà di vedere tutto sotto una luce diversa, più costruttiva, lineare e chiara. Piangersi addosso ti servirà solo a negarti la possibilità di essere felice. 2. Cambia abitudini, non seguire sempre uno schema fisso. Le consuetudini logorano lo spirito e placano la tua conoscenza (esempio banalissimo: invece di scendere una fermata prima di quella stabilita, scendi a quella dopo e torna indietro. A che cosa serve lo scoprirai solo sperimentando). Ciò ti porterà inevitabilmente ad uscire dal “tuo recinto” e a prenderti in carico dei rischi. Sempre sull’argomento, interrompi immediatamente una malsana abitudine tipo fumare, bere, lamentarti… 3. Cerca il dialogo e non chiuderti a riccio. Questo vale indistintamente per le vecchie e nuove relazioni. Non ragionare con la tua testa, ma impara ad ascoltare anche gli altri. Solo così potrai trovare riscontro alle tue domande. La stessa cosa vale per le nuove conoscenze. Stabilisci nuovi contatti e le tue possibilità (professionali ed emotive) avranno maggior possibilità di crescita. Non negarti la possibilità di fare nuove amicizie, impara ad essere il pr (public relation) di te stesso.

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FUtUro

passa alle gentilezze (non avere timore), l’effetto boomerang è assicurato. 6. Affidati alle emozioni e non sottovalutare le coincidenze. in entrambi i casi saranno loro a guidarti. Prova a non minimizzarle e a prenderle più sul serio. rispetta le tue emozioni e non soffocarle assolutamente. lascia il ruolo da supereroe ad altri, tu vivi. Per quanto riguarda invece le coincidenze puoi crederci o no… Mettila così: hai ricevuto un segno inseguilo e vedi dove ti porta. 7. Vai alla ricerca di te stesso. Smettila di essere uno dei tanti cloni della società. esci dal guscio. È sicuramente meglio essere imitati che imitare, non credi? 8. rimpianti e rimorsi non fanno rima con felicità. Cerca di vivere a pieno, solo così potrai non rimproverarti nulla. Certo nella vita è molto probabile inciampare su alcune cose, ma è inutile piangere sul latte versato. accetta la situazione e correggi il colpo. Il più delle volte non è mai troppo tardi. 9. tu e solamente tu sai realmente ciò che vuoi. impara ad essere fan di te stesso, portati rispetto e amati. Per aiutarti in questo compito coccolati appena ne hai la possibilità e formula una sorta di mantra (frase) da ripetere con convinzione ed entusiasmo ogni mattina e nei momenti di sconforto. 10. Arrivato fino a qui il decimo punto è un tuo personalissimo traguardo. Scava dentro di te e realizza il tuo desiderio.

aprendo i tuoi orizzonti ti accorgerai molto velocemente che è molto più facile e soddisfacente cercare dei motivi per andare d’accordo, piuttosto che flagellarti con inutili e sterili discussioni che non portano a nulla. 4. ricorda la perfezione non è umana, ma divina. Quindi cerca di essere migliore e non perfetto. i tuoi difetti fanno parte del tuo bagaglio e ti rendono unico. Nulla ti vieta però di lavorarci sopra. Con un pochino d’impegno diventerai senza dubbio una persona eccellente e imparerai a non auto-sabotarti con le tue critiche. alleggerisciti. 5. impara a giocare. Hai sicuramente smesso di farlo da un sacco di tempo e questo ti ha di certo fatto diventare una persona insofferente e schematica. Sveglia il bambino che è in te e permettiti il lusso di fare qualcosa che ha come unico scopo quello di divertirti. impara ad affrontare la vita sotto questo spirito e ricerca il lato spiritoso in tutto ciò che fai. Questo è un ottimo esercizio che ti porterà a sorridere di più e di conseguenza a far sorridere gli altri. Conquisterai così la simpatia di tutti. Non devi diventare il pagliaccio di turno, ma nemmeno lasciarti soffocare dall’ombra di un’ipotetica “brutta figura”. Ricorda: domanda con un sorriso e avrai come risposta un sorriso. Come esercizio il consiglio è quello di cominciare a sorridere almeno cinque volte al dì ed aumentare di due ghigni ogni giorno che passa. Goditi l’effetto che fa. terminato con i sorrisi

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LAVORO

Progetto futuro

È on-line su www.filo.unioncamere.it la vetrina dei servizi per i giovani e le imprese delle Camere di commercio

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ergio a sei anni voleva fare l’astronauta, a 10 il veterinario, a 15 il pianista, a 18 l’architetto… alla fine si è laureato in Lettere, ma rimpiange di non aver seguito la sua vocazione per la matematica. In queste condizioni ci sono un mucchio di ragazzi che a causa d’idee poco chiare e scarse opportunità di capire attraverso un’esperienza di lavoro le loro inclinazioni, si ritrovano a dover fare i conti con delle scelte che condizioneranno la loro vita professionale. La possibilità di cercare di riuscire a fare della propria vita ciò che si vuole arriva da un progetto, chiamato Scuola elevata al lavoro, promosso da Unioncamere e realizzato insieme con 50 Camere di commercio. Attenzione, il progetto, come scoprirete più avanti, è rivolto non solo ai giovani, ma il suo raggio d’azione è ben più largo. Tra i 3.600 studenti che l’anno scorso hanno preso parte al programma, la prima metà ha vissuto l’opportunità di vivere esperienze in ambito lavorativo presso le sedi di aziende e istituzioni in Italia e in Europa. I restanti 1.800 hanno appena concluso la propria esperienza di JobDay, una formula di orientamento innovativa per l’Italia, ma già abbondantemente consolidata in Usa e Canada (meglio nota nel mondo anglosassone come “job shadowing”), che consente ai ragazzi almeno per un giorno di speri-

mentare un mestiere affiancando – proprio come un’ombra - per un’intera giornata un “lavoratore in azione” e che ha coinvolto 590 aziende. Le due formule del JobDay e di stage in contesti internazionali, ideate nell’ambito del progetto Scuola elevata al lavoro, sono state presentate nel corso della Giornata del lavoro e del fare impresa organizzata da Unioncamere. Il progetto di Unioncamere ha riscosso ampio successo tanto che già ora si lavora, in stretto coordinamento con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ad una prossima edizione, che dovrebbe portare a realizzare altri 1.200 stage, 500 dei quali all’estero, mentre i rimanenti si svolgeranno in Italia presso aziende attive sui mercati internazionali. “La realtà complessa nella quale i nostri ragazzi si trovano a compiere scelte importanti per il resto della loro vita impone a tutti i soggetti che si occupano di far dialogare il mondo della scuola con quello dell’impresa, tra i quali le Camere di commercio, uno sforzo aggiuntivo - ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -

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laVoro

per questa ragione, Unioncamere, che ha attivato ad aprile una apposita Unità di progetto, si è fatta promotrice della messa a punto di un modello di servizi, basato su standard comuni per tutto il territorio nazionale, che punta a realizzare in tutte le Camere sportelli dedicati alla formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento. A fine anno, con un investimento di 3 milioni di euro, una prima sperimentazione di questo modello sarà realizzata nelle 77 province già coinvolte nelle iniziative finanziate dall’accordo di programma Ministero dello Sviluppo economicoUnioncamere sui temi ‘nuova imprenditorialità, micro-credito e sostegno all’occupazione”. Ma i riscontri della prima edizione del progetto “Scuola elevata al lavoro” ed il lancio delle prossime attività non sono l’unica novità per tutti coloro che devono scegliere la strada da seguire per il futuro. E’ on line anche il nuovo Portale Filo (www.filo. unioncamere.it), che, per la prima volta, rende disponibili su tutto il territorio nazionale, da un unico punto d’accesso, e con una sorta di “vetrina integrata”, tutta l’offerta (nazionale e locale) del sistema camerale in materia di formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento. Il progetto Scuola elevata al lavoro è un esempio efficace dell’impegno del Sistema camerale per promuovere l’orientamento scolastico-professionale e l’alternanza scuola-lavoro. lo scorso anno, le sole iniziative nel campo dell’alternanza formativa realizzate dalle Camere di commercio hanno coinvolto quasi 24mila studenti, intensificando l’interscambio di saperi e relazioni tra mondo della scuola e delle imprese. Un’attività che s’inserisce in quella più ampia della formazione, dell’orientamento e del lavoro per valorizzare e far crescere il capitale umano e professionale, di giovani ed adulti, nonché per migliorare e rendere più stretto il collegamento tra i canali formativi e le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei territori. Sono state poi 67 le strutture camerali che hanno realizzato o promosso lo scorso anno servizi e attività d’informazione e orientamento per la formazione e il lavoro, raggiungendo una platea di destinatari in continua crescita. Nel 2011 complessivamente 64mila utenti: studenti delle scuole superiori (55%), studenti delle scuole medie inferiori (circa 16%), lavoratori in C.i.G. o mobilità, persone inoccupate o disoccupate (18%, in netto aumento rispetto all’anno precedente), lavoratori autonomi e imprenditori (aspiranti, nuovi o già in attività, che superano in complesso il 5%). Uno sforzo congiunto del mondo camerale che ha dato il via a 3.700 azioni di formazione per un totale di oltre 125.000 ore di lezione, tra corsi e seminari, in favore di circa 81.000 allievi. tutto quanto sopra con un intervento economico complessivo di oltre 30milioni di euro, ai quali sono da aggiungere circa 10milioni di euro specificamente destinati ai servizi per lo start up di nuove imprese.

Villaggio Camping Odissea Il nostro villaggio camping “Odissea” è racchiuso in una cornice naturale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano tra Capo Palinuro e Marina di Camerota. E’ immerso in una pineta secolare direttamente sul mare. La natura incontaminata e la spiaggia immensa di sabbia finissima e bianca, ne fanno un luogo paradisiaco. Il villaggio camping sorge su un’area pianeggiante di 30.000 mq ombreggiata da pini e piante della macchia mediterranea a confine con la spiaggia del Mingardo, Sito di Interesse Comunitario e Patrimonio Unesco. Dal 2009 il Villaggio Camping Odissea ha conseguito la certificazione ambientale ISO 14001. La sensibilità verso l’ambiente e la cura del luogo sono delle prerogative nell’attività di gestione della struttura. Tutta la costa è caratterizzata da insenature, grotte e spiaggie di incomparabile bellezza. La Baia degli Infreschi, la Cala del Buondormire, l’Arco Naturale, i paesini limitrofi ricchi di storia, le grotte intorno a Capo Palinuro: la Grotta Azzurra, d’Argento, dei Monaci ed altre, sono solo alcuni dei mitici luoghi da visitare. Scontistica: Gruppi minimo 30 persone, ponte 1° maggio, dal 31.05.2013 al 14.06.2013 - dal 30.08.2013 al 20.09.2013. Siamo felici di accogliervi creando un evento da voi scelto tra sagra del pesce azzurro, grigliata in riva al mare o classica serata di piano bar e karaoke. VILLAGGIO CAMPING ODISSEA *** Località Mingardo - SS 563 (Palinuro Camerota) - Marina di Camerota (SA) Tel. +39 0974.931293 - Fax +39 0974.930325 - Cell. +39 348.6732737 info@odisseavillage.com - www.odisseavillage.com

Ottavio Volpe

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SalUte

il retrò contro l’influenza “moderna” i sempreverdi consigli della nonna

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on il galoppare dei malanni di stagione e dopo lo scandalo dei vaccini che ha interessato in largo e in lungo lo stivale d’europa, gli italiani rispolverano i consigli della nonna. Il rimedio più conosciuto ed utilizzato all’insorgere dei primi sintomi dell’influenza è il classico bicchiere di latte ben caldo con due dita di cognac e due cucchiai di miele, ma in natura esistono diverse soluzioni altrettanto valide. eccone alcune:

chiodi di garofano immersi in una tazza di acqua bollente. Per mitigare la tosse dovete ingerire il succo di un limone con un cucchiaio di miele. Per il naso chiuso non c’è niente di meglio che respirare a fondo per dieci minuti i vapori di una pentola in cui all’acqua bollente avete aggiunto salvia o fiori di camomilla. Per non disperdere inutilmente il vapore vi consigliamo di coprire la testa con una qualsiasi salvietta in cotone e di tenere il volto lontano dal recipiente una ventina di centimetri. ottimo alleato contro la sinusite sono le foglie essiccate di mirto, mentre l’origano si è dimostrato un ingrediente a sfavore della tracheite. la tosse notturna non vi lascia riposare in pace? Puntate sull’aglio o sulle banane in combinazione con il latte: prendete un pentolino buttateci dentro qualche spicchio della pianta erbacea e aggiungete il frutto in precedenza tagliato. Unite il latte e fate scaldare il tutto. In caso gola infiammata è bene fare dei gargarismi con un infuso di acqua bollente e foglie di basilico fresco.

Contro il raffreddore fate bollire per dieci minuti a fuoco lento mezzo cucchiaio di peperoncino in 250ml di acqua, filtrate il tutto fino ad ottenere una miscela da consumare al bisogno. la dose consigliata è quella di un cucchiaio sciolto in mezzo a quattro dita di acqua calda. Come alternativa inalate i vapori di cinque

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SalUte

Per il mal di gola, invece, fate bollire due bastoncini di liquirizia in poca acqua assieme a due foglie di alloro. Bevete quest’infuso tiepido dopo aver aggiunto un cucchiaio di miele. oppure fate dei gargarismi con succo di due limoni diluiti in mezzo bicchiere d’acqua e sale. Vi sentite stanchi e spossati? Preparatevi un’insalata di cavolo condita con succo di limone, olio, aceto di mele, peperoncino, miele, pinoli, sesamo e mandorle. accompagnate il piatto con un infuso di malva, salvia e limone. in campo dei decotti c’è solo l’imbarazzo della scelta, ecco alcune ricette fai da te per sciroppi naturali e sani. Mettete a bollire una decina di foglie di ortica, un pizzico di cannella e la radice di liquirizia, filtrate e dolcificante con molto miele. Prendete 4 fichi secchi, una buccia d’arancia non trattata, tre foglie di alloro e un quarto di mela. Mettete tutto a bollire in un mezzo litro di acqua per dieci minuti, filtrate e bevete. Passando per l’erboristeria… in caso di raffreddore con febbre combinate 30g di eucalipto, 20g di timo, 30g di tiglio, 20g di radice di calamo aromatico e 30g di corteccia di salice bianco. lasciare in infusione per dieci minuti un cucchiaio della miscela in una tazza di acqua bollente, poi filtrare.

Consigliato una tazza prima di coricarsi. la tisana che andiamo ora a presentarvi è anche chiamata “aspirina vegetale” e si prepara con 30g di fiori di sambuco, 30g di fiori di tiglio, 30g di foglie di menta e 30g di fiori di viola. Pestate e miscelate le erbe. in una tazza di acqua bollente mettete in infusione per 10 minuti due cucchiaini del trito, filtrate, aggiungete un cucchiaio di miele e sorseggiate. Vi lasciamo con un infuso in parti uguali di Spirea Ulmaria e Salice, da cui deriva direttamente l’aspirina, utilissimo non solo per l’influenza ma per qualsiasi malore virale. Partendo dal presupposto che prevenire è meglio che curare, lavarsi le mani spesso è la più efficace arma di difesa contro il virus dell’influenza. ovviamente sono necessari acqua, sapone e delle salviette usa e getta per asciugarsi. a dichiararlo è il British Medical Journal, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo. Già perché i microrganismi patogeni dell’influenza persistono per 15 minuti sulle mani e per 48 ore sulle superfici. Chissà che cosa direbbe la nonna… Sandro Trevisan

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L’Angelo e i suoi Demoni Photos e STYLING by Marco SfreddO TOTAL LookS Tom Rebl







Total looks by Tom Rebl Photos and styling by Marco Sfreddo Accessori Stefano de Lellis per Tom Rebl Hair and make-up by Fabio Pezzoli Model Simon Hunter @ Icon Models


MOTORI

denominato “Torque on demand” entra in funzione automaticamente quando occorre, permettendo di superare con disinvoltura qualunque situazione. Il secondo dotato di Turbo, unito al cambio a 6 marce con prima accorciata, accentua le doti off-road garantendo un eccellente spunto nelle partenze in salita. Dal punto di vista della sicurezza di serie la Panda offre il sistema ESC (Electronic Stability Control) completo di funzione ELD (Electronic Locking Differential), un ulteriore ausilio alla guida e allo spunto in partenza su percorsi a scarsa aderenza. Inoltre ad incrementare ulteriormente l’aderenza su ogni superficie di serie ci sono anche i pneumatici Winter specifici per ghiaccio e neve.

Panda Trekking e Qubo Trekking: l’anello mancante

La versione Trekking di Panda e Qubo, potremmo definirle l’anello mancante, il trait d’union tra la trazione anteriore semplice e quella integrale. Il look esterno di entrambe è da off-road con scudi di protezione sotto il motore, altezza da terra maggiore e barre longitudinali sul tetto) abbinato ad una trazione anteriore intelligente che grazie alla tecnologia “Traction+”, riesce a garantire ottima motricità anche in condizioni di scarsa aderenza. Nella pratica ci siamo accorti che quando una ruota perde aderenza la motricità resta invariata su quella che ha aderenza. Tradotto nel gergo comune, le auto non sbandano e non slittano nello sterrato o sul ghiaccio. Potremmo definirle ottime compagne di chi pratica molto sport

La valanga azzurra: Panda, Più di 2000 km percorsi in due mesi con le 4x4 marchiate Fiat

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omplice la neve e la voglia di sciare, abbiamo deciso di percorrere più di 2000 km in totale con le off-road presenti nel listino Fiat. Auto pensate per in sicurezza e con un pizzico di stile, per vivere l’inverno stradale. Si inizia con la piccola Panda sino al grande Suv Freemont. In mezzo le soluzioni “traction+” di Panda e Qubo e l’evergreen Sedici. Le abbiamo provate sui percorsi della Val di Susa (balzata alle cronache per la questione dei No Tav) e ne abbiamo apprezzato la grande sicurezza e versatilità d’uso.

Panda 4x4: l’indistruttibile

Premiata con il prestigioso titolo ‘SUV of the Year 2012’ assegnatole dalla rivista inglese Top Gear, la Panda 4x4 è l’unico modello a trazione integrale del segmento A. Erede di un best seller che fece la sua prima apparizione 29 anni, oggi in modo provocatorio nello spot veste i panni di un Big Foot. Una versione unica Monster Truck che unisce una Panda 4x4 al pianale di una Jeep CJ7 4200 ed è dotata di ruote da trattore stradale con gomme “High Speed”. Oggetto del nostro test è stata la versione benzina Turbo Twin Air a da 85 cv dotata di Start&Stop. Su strada la vettura si conferma una vera “tuttofare”: nulla la spaventa. Dalla neve fresca, dove grazie alla sua leggerezza e altezza (15 centimetri da terra) riesce a districarsi senza alcun problema, sino ad arrivare al fango e sterrato di mulattiere. Frutto di tale comportamento è il binomio sistema di trasmissione e propulsore. Il primo

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Motori

e vuole spazio per caricare le attrezzature, di chi ha una vita piena di interessi nell’outdoor. il cuore sulla Panda è 1.3 Multijet ii da 75 C, mentre sul Qubo è lo stesso propulsore ma con una potenza di 95 cv. Su entrambe abbiamo apprezzato lo sterzo molto leggero e per nulla impegnativo e la richiesta esigua di carburante: la piccola Panda nel misto in montagna ha percorso più di 20 km con un litro di carburante, mentre il tuttofare Qubo oltre 15 km.

Fiat Sedici: regina di vendite

Senza tanto rumore, la Fiat Sedici è stata il SUV 4x4 compatto più venduto in Italia nello scorso anno. In effetti in suo comportamento su strada giustifica in pieno il dato di vendite e di successo: perfetta sulle strade di montagna ed in condizioni meteo difficili non disdegna la vita cittadina di tutti i giorni. le sue dimensioni compatte (411 centimetri di lunghezza, 176 di larghezza, 162 di altezza e con un passo di 250 cm) unite alla trazione integrale “on demand” che lascia al guidatore la libertà di passare dal 4x2 al 4x4, dimostrano la capacità della Sedici di essere un prodotto versatile capace di adattarsi in ogni condizione d’uso, grazie anche ad un angolo d’attacco di 20,0° e un’altezza da terra di 19 cm. Ci è piaciuto molto il cuore, il diesel Multijet di 1.600 cc che sviluppa 120 cv: mai invadente nell’abitacolo, garantisce sempre una buona riserva di potenza sia nei sorpassi, sia nelle condizioni difficili o di scarsa aderenza del terreno e non ultimo il consumo: oltre 17 km con un litro di carburante.

Qubo, Sedici e Freemont Fiat Freemont AWD: la palestrata XXl

e praticità. realizzato in alluminio riciclabile al 100% e legno di pioppo, si installa in modo semplice e veloce. le viti di sicurezza in dotazione ne garantiscono l’assoluta stabilità e consentono di evitare qualsiasi tipo di manomissione. Ciò che lo rende unico è la possibilità di poter scegliere 4 versioni (5, 7, 11 e 13 elementi che lo compongono) ed è possibile personalizzare sia la struttura in alluminio sia le assi in legno con una vasta gamma di colori a scelta. il tutto è visionabile sul sito www.iqportabagagli.it. offerto da Fiat e realizzato in collaborazione con il brand americano leader nella produzione di snowboard, il kit Nitro per la Panda, Qubo e Sedici è stato sviluppato da Mopar®. il kit comprende un Freebox da 490 litri, le barre trasversali porta tutto e lo snowboard Nitro ‘road Warriors’. il tutto senza rinunciare a dettagli di stile quali gli sticker sulla carrozzeria e il pratico zaino, tutti contraddistinti dalla grafica firmata “Nitro - Fiat Free Style Team”.

Freemont aWd è la versione top della gamma Fiat: un grande Suv con il comportamento su strada tipico da station wagon e abitabilità di un monovolume a 7 posti, unito alla possibilità di affrontare qualunque condizione di aderenza nell’uso quotidiano. aperto il cofano troviamo un motore diesel da 2 litri in grado di sviluppare da 170 CV che abbinato al cambio automatico a sei rapporti, ha dato prova durante il test di un brio inaspettato vista la mole e il peso dell’auto. Semplice e piacevole il comportamento della trazione integrale di tipo “on demand”, dove una centralina elettronica tramite sensori, rileva l’aderenza delle quattro ruote e decide quando trasmettere trazione al posteriore. Questo garantisce grande sicurezza soprattutto perché le possibilità d’intervento sono previste in caso di fondi a bassa aderenza (fango, neve, e ghiaccio) e su asfalto nel comportamento in curva. Tale sistema in più ha il beneficio che operando solo quando necessario, contribuisce a un buon contenimento dei consumi di carburante.

Cristiano Fabris

Accessori trendy: kit Nitro per Panda, Qubo e Sedici e portapacchi iQ per 500

Se amate essere alla moda e non volete passare inosservati vi consigliamo di non perdere alcuni accessori che personalizzano la vostra auto. il portapacchi iQ è stato studiato per la Fiat 500, è possiede caratteristiche di leggerezza, resistenza, sicurezza

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LIFE

Volante all’alcol

I disturbi, l’app, i numeri e l’impegno del Ministero

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on siamo certo qui a farvi la morale, ma visto che la nostra pubblicazione è seguita da un vasto numero di giovani, ci sembra giusto e corretto mettervi a conoscenza su un dato importante che riguarda l’alcol e le sue vittime. Il dato incoraggiante rivela un calo del 5,6% rispetto al 2010 che porta l’Italia ad una diminuzione del numero dei morti rispetto al 2001 pari al 45,6. Pur continuando ad avvicinarci, però, siamo ancora distanti dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva/sperava nella riduzione della mortalità del 50%. Secondo l’Istat, l’anno scorso, sono state 2.690 le persone morte al volante a causa di un bicchiere di troppo e ben il 37% delle vittime aveva tra i 20 e i 39 anni. Le notti dei fine settimana registrano la più alta percentuale di decessi: 3,8 morti per 100 incidenti la domenica tra le 22 e le 6 del mattino, 3,6 il venerdì e 3,5 il sabato notte negli stessi orari. Il picco (6 vittime ogni 100 incidenti) si verifica alle 5 del mattino. Con lo slogan: “La vita è sempre una anche se hai bevuto”, il Ministero della Salute, gli scorsi mesi, ha sensibilizzato l’opinione pubblica attraverso diversi annunci stampa, ma è grazie all’applicazione web “Adrenalina pura”, progettata per gli smartphone e i tablet, che è riuscita ad arrivare ai giovani in modo netto e preciso. L’app permette di scaricare una playlist di 20 canzoni e di calcolare indicativamente il tasso alcolemico incrociando i propri dati su sesso e corporatura con le dosi di alcolici assunti. Fate parte anche voi dei 14mila ragazzi che l’hanno già scaricata? L’impegno del Ministero non finisce qui: oltre a continuare ed intensificare il proprio

onere in materia di prevenzione dell’abuso di alcol, promuoverà un incontro con gli altri Ministeri interessati al tema (Infrastrutture e dei trasporti, Interno e Giustizia), per approfondire eventuali nuove iniziative di carattere normativo. Il tasso alcolemico si misura in grammi di alcol per litro di sangue. 1g/litro indica quindi che in ogni litro di sangue del soggetto è presente 1 grammo di alcol puro. Percezione, attenzione, elaborazione e valutazione sono le prime funzioni celebrali a subire gli effetti negativi dell’alcol: 0,2 g/litro nel sangue influenza le capacità d’attenzione. Con un tasso di 0,5 g/litro cominciano ad essere compromessi il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all’abbagliamento e il coordinamento psicomotorio. Salendo a 0,8 g/litro peggiorano nettamente i sintomi in precedenza descritti e in più cala in modo vertiginoso l’attenzione, la capacità di valutazione delle distanze e la sensibilità alla luce rossa. Con un tasso di 1-1,2 g/litro la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti. A tassi tra l,5 e 2 g/litro tutti i sintomi precedenti sono in misura esagerata. A tal proposito è il caso di sfatare alcune leggende metropolitane che narrano la possibilità di ritardare fino all’inverosimile l’assorbimento dell’alcol semplicemente mangiando patate, cipolle, liquirizia, cibi grassi oppure aggiungendo zucchero alle bevande. Cavolate! Esiste solo un rimedio per evitare i danni dell’alcol alla guida: bere in modo molto, e sottolineiamo molto, moderato. Rispetta la tua vita e avrai riguardo di quella degli altri.

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LIFE

Portami sempre con te Viaggiare a quattro zampe

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alla quale si aggiunge il decurtamento di un punto dalla patente di guida. Lo sa bene il 42% degli Italiani che, secondo l’indagine, tiene il proprio animale nell’apposito trasportino o il 17% che dichiara candidamente di aver montato all’interno dell’auto una rete divisoria. Nello specifico ad optare per quest’ultima scelta è il 34% dei Bolognesi, mentre la quasi totalità dei Veronesi (96%) predilige la prima. I multabili per eccellenza, forse, (capirete il perché di questa perplessità qualche riga più giù) sono i Romani: il 30% degli intervistati ammette di lasciare comodamente sdraiato sul sedile posteriore il peloso amico. Non da meno i Palermitani che, nel 19% dei casi, scelgono di tenere l’animale libero di scorrazzare per l’abitacolo. Poco più in basso di questo curioso spaccato regionale si piazzano i Bresciani (12%), i Cagliaritani (11%) e i Fiorentini (10%) multabili in quanto scelgono di avere il proprio animale sempre sott’occhio ai piedi del posto passeggero. Curioso l’atteggiamento dei Milanesi che circola con l’animale protetto dalla cintura di sicurezza come se fosse un normale essere umano. Come reagiranno a riguardo i vigili? Giusto per agitare il vespaio ai sensi del primo comma dell’articolo 169, se si viaggia con un solo cane, questo può essere tenuto libero, a patto che non rappresenti un impedimento ovvero pericolo per la guida. La norma contenuta nel primo comma non accenna all’obbligo della rete, come invece accade nel secondo comma (riferito al trasporto di più animali).

econdo la Lav, Lega Anti Vivisezione che ha per fine l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la lotta alla zoomafia, la difesa della biodiversità e dell’ambiente, sono quasi 45 milioni gli animali da compagnia che vivono nelle case degli italiani. Vicinanza tutt’altro che forzata visto il rapporto esclusivo che si crea tra il cucciolo e il padrone. A testimoniarlo è un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line. Dalla ricerca, infatti, emerge che il 24% degli Italiani dichiara di possedere un animale domestico che lo segue durante tutti i tipi di spostamenti. Poco importa quindi se si tratta di viaggi in auto di breve o lunga durata, il cucciolo non si molla. Un dato significativo che testimonia il crescente senso civico/sociale/umano del padrone. Il senso di responsabilità però fa a cazzotti con alcune malsane abitudini del guidatore: il 14% degli intervistati dichiara di lasciare il proprio animale tranquillamente sdraiato sul sedile posteriore, l’8% lo tiene seduto ai piedi del lato passeggero, il 5% lo lascia libero di muoversi nell’abitacolo e, udite udite, il 6% ha candidamente dichiarato di circolare in auto con l’animale protetto dalla cintura di sicurezza. In Italia l’articolo 169 del codice della strada consente di portare liberamente in auto un cane o un gatto, o un numero superiore di animali, purché custoditi nell’apposito trasportino, oppure nel vano posteriore opportunamente diviso da una rete. Le violazioni sono punite con una sanzione amministrativa che va € 68,5 a € 275,10

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TEATRO

Marco Daverio: autore teatrale e direttore artistico di commedie musicali in Italia e Francia è attualmente Responsabile Progettuale del Balletto di Milano. Da diversi anni associa l’attività artistica all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti civili. E-mail: marco.daverio@fastwebnet.it

Scelti per voi... In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto

Ecco alcuni titoli presenti sui cartelloni del mese di gennaio nei principali teatri italiani

canzone francese. Seguiranno sabato 26 e domenica 27 due rappresentazioni straordinarie di “Giulietta e Romeo” con le musiche di Caijkovskij. Solisti Martin Zanotti e Giulia Paris; corpo di ballo del “Balletto di Milano”, la celebre compagnia di danza guidata dal maestro Carlo Pesta (a cui il nuovo Teatro deve la nascita) e da Agnese Omodei Salè. Il bellissimo allestimento porta la firma del coreografo Giorgio Madia, un astro del panorama artistico internazionale. Dotato di un eccezionale senso del teatro, Madia traduce fedelmente nel movimento coreutico tutti i contenuti del testo shakesperiano, azzardando nuove e riuscite trovate come il flashback iniziale, un espediente caro non solo alla cinematografia ma anche al romanticismo ottocentesco: vedi l’incipit della Dama delle Camelie di Alexandre Dumas da cui Verdi trasse la trama del suo celebre capolavoro “La Traviata”. Particolarmente felice la caratterizzazione di Mercuzio del talentuoso Federico Veratti. Il “Teatro di Milano” si trova nella città di cui porta il nome in Via Fezzan 11. Maggiori informazioni sulla sala, gli spettacoli e la vendita dei biglietti nel sito internet: www.teatrodimilano.it

Prosa

Prosegue il tour del nuovo lavoro di Paolo Poli dal titolo “Aquiloni”. Sarà in scena fino al 13 gennaio al Teatro Elfo Puccini di Milano e successivamente al Teatro Eliseo di Roma. Lo spettacolo si ispira alle opere poetiche di Giovanni Pascoli. Aquiloni: allegoria del comporre poetico, giocattolo antico preindustriale che affettuosamente ci ricorda uno dei più grandi poeti della nostra letteratura. Fino alla metà del Novecento la scuola italiana si nutrì della sua produzione. La critica a cominciare da Croce privilegiò le rime giovanili, fino a Contini che ne elogiò il plurilinguismo, a Pasolini che rilevò la dicotomia psicologica, per arrivare a Baldacci che ne curò la ricca antologia. Da Myricae e dai Poemetti lo spettacolo intende evocare la magia memoriale e la saldezza linguistica nelle figure contadine di un’Italia ancora gergale. I floreali motivi della Bella Époque accompagneranno gli ascoltatori nel ricordo del volgere del secolo. Le scene sono sempre del grande Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Calì, le musiche di Jacqueline Perrotin e le coreografie di Claudia Lawrence. Accanto a Paolo Poli quattro attori di vaglia e uno staff tecnico di prim’ordine.

Musical

Grease è uno dei musical preferiti dal pubblico di ogni dove. E’ proprio da questo spettacolo, allestito in una prima edizione a fine degli anni 90 dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, che l’Italia riscopre la passione per il musical. Da allora lo spettacolo ha sempre raccolto un enorme successo raggiungendo la sorprendente quota di 1200 repliche con la presenza di oltre 1.500.000 spettatori. Praticamente uno degli spettacoli più seguiti del teatro italiano. Anche questa stagione l’ allestimento di Marconi viene riproposto in un nuovo tour sempre carico di energia dirompente. Nel mese di gennaio sarà a Bergamo, Padova, Bologna, Modena, Genova e Varese. Un’occasione per chi non l’avesse ancora visto di passare un paio d’ore in allegria e per chi l’avesse già visto... di tornare per scoprire un nuovo cast di giovani e validi talenti. La storia, le musiche e le canzoni sono quelle del celebre film con John Travolta ed Olivia Newton-John: il divertimento è assicurato !

Opera

Dopo l’inaugurazione wagneriana con il Lohengrin diretto dal maestro Baremboin, la stagione del Teatro alla Scala di Milano prosegue con l’ultimo capolavoro composto da Giuseppe Verdi di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Si tratta del “Falstaff”, l’opera ispirata al celebre personaggio uscito dalla penna di William Shakespeare, in un nuovo allestimento coprodotto con la Royal Opera House di Londra e firmato da Robert Carsen. Sul podio Daniel Harding. In scena si alternano Ambrogio Maestri e Bryn Terfel nel ruolo del pingue nobile ubriacone. Completano il cast i bravi Fabio Capitanucci, Laura Polverelli e Daniela Barcellona. Al Teatro Regio di Torino invece il mese di gennaio vede in cartellone l’opera più conosciuta di Umberto Giordano, “Andrea Chenier”, con la regia di Lamberto Puggelli e la direzione musicale di Renato Palumbo, un direttore che è ormai diventato un punto di riferimento internazionale per l’opera italiana. Sul palco una coppia di cantanti, tenore e soprano, che hanno già avuto modo di raccogliere un unanime successo di pubblico e critica un paio di anni fa nello stesso titolo a Parigi: Marcelo Alvarez e Micaela Carosi.

One man show

Da segnalare lo spettacolo del camaleontico Ennio Marchetto che sarà al Teatro Colosseo di Torino il 18 gennaio. Sotto gli occhi degli spettatori, veri personaggi di carta prendono vita attraverso il corpo e la fantasia di un artista definito il “cartone animato vivente”. La carta è la protagonista assoluta del palco, diventando in un battibaleno prima parrucche, poi accessori, e ancora vestiti e “mise” di scena: Ennio Marchetto, trasformista italiano apprezzato in tutto il mondo, porta in teatro, uno dopo l’altro, personaggi famosi evocati unicamente grazie a costumi e accessori di carta, facendone una frizzante sfilata tramite veloci cambi (a vista). Un’ abilità artistica allo stato puro, una Babilonia di musica e di teatro che stupisce ed emoziona, essendo il tutto accompagnato da un pubblico che non potrà fare altro che una risata dopo l’altra.

Balletto

Il mese di gennaio vede un’ interessante novità nel mondo del balletto: l’inaugurazione in Italia del primo Teatro Stabile privato interamente dedicato alla danza in ogni sua forma ed espressione. Si tratta del “Teatro di Milano”, una nuova sala di 800 posti con un grande palco destinato ad accogliere balletti classici e moderni, nonché spettacoli dove la danza abbia particolare rilevanza (musical, opera ecc...). L’inaugurazione è prevista il 21 gennaio con una serata di gala dedicata a coreografie ispirate ai classici della

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SPot liGHt

N

Il Balletto di Milano Fondato da renata Bestetti e aldo Masella, ora Presidente onorario, oggi vanta un nucleo stabile di 18 danzatori accuratamente selezionati provenienti dalle migliori scuole e accademie e nel corso della sua storia ha collaborato con grandi artisti e coreografi di fama internazionale.

el gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena. Ogni mese verrà scelto un personaggio dello spettacolo per intervistarlo sulla Web Tv di Lui (www.luimagazine. com). Una breve presentazione dell’artista e una parte dell’intervista è riportata di seguito. Il resto è in rete. Un’ occasione in più per navigare nel nostro sito.

Maestro Pesta, quali spettacoli portate in scena questa stagione? Siamo appena tornati da un tour europeo che ci ha visti debuttare in una nuova produzione a lugano e Berlino con uno strepitoso successo di critica e di pubblico. attualmente abbiamo in programmazione due balletti coreografati da Giorgio Madia: “Romeo e Giulietta” con le musiche di Petr Ilic Caijkovskij e “Cenerentola” con le musiche di Gioacchino rossini. Questo ultimo allestimento è stato rappresentato lo scorso dicembre al teatro Carlo Felice di Genova con orchestra, coro e voci soliste ed è stato diffuso su web in diretta video. e’ un adattamento molto spiritoso e particolarmente riuscito della fiaba di Perrault che piace al pubblico per il suo humor e carica teatrale. Assai differente da quello più cupo e melanconico di Prokofiev. Abbiamo poi debuttato al Teatro Donizetti di Bergamo con un nuovo spettacolo, “Soirée Ravel”, dedicato al celebre compositore basco, autore del Bolero che nella nostra coreografia viene danzato da 18 ballerini. Un’ altra produzione che riprendiamo sempre volentieri è “La vie en rose... Chansons”, una serie di quadri ispirati alle più celebri melodie delle canzoni francesi. Tutti questi spettacoli saranno in cartellone tra gennaio e marzo nella nostra nuova sede milanese: il teatro di Milano.

Questo mese abbiamo deciso di mettere “sotto il riflettore” non un artista singolo ma un’intera compagnia: il “Balletto di Milano”. lo facciamo perchè sappiamo quanto sia particolarmente amata la danza dai nostri lettori. Vogliamo così segnalare una realtà di giovani professionisti che si è fatta onore a livello internazionale raccogliendo grandi applausi in sale sempre esaurite. Chi è: ambasciatore della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli in tutto il mondo, il Balletto di Milano è considerato tra le realtà di maggior livello artistico del nostro paese. Sostenuto dal MiBaC (Ministero per i Beni e le attività Culturali), con sede a Milano, in Italia collabora con tutti i più prestigiosi teatri, fondazioni liriche e festival dove ottiene sempre successi di pubblico e critica unanimi. Ѐ stata la prima compagnia italiana ad esibirsi al Teatro Bolshoi di Mosca (1999) e nel 2011, anno della cultura italiana in russia, è stato invitato dal Ministero della Cultura russo a Mosca quale l’unica compagnia italiana per la stagione di danza del teatro della Gioventù – RAMT. Acclamato anche sui prestigiosi palcoscenici d’inghilterra, irlanda, Svizzera, Spagna e Germania, il BdM continua ad essere una delle compagnie italiane più richieste anche all’estero. Più di trent’anni di storia, dal 1998 è diretto da Carlo Pesta. Nel corso degli anni della sua direzione, il BdM ha portato sulle scene nazionali ed internazionali importantissime produzioni.

Sulla web tV intervista con i ballerini, spot degli spettacoli e riprese del backstage. www.luimagazine.com/tv

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LUI MODELS

G

Il ragazzo del mese: Niko

Ha studiato danza, presso diverse Scuole ed Accademie, e fa animazione, immagine e si è già cimentato anche con passerelle e showroom. Ha anche realizzato video e spot televisivi, pubblicitari, per note marche tra cui una celebre multinazionale dei chewing - gum. Nella vita, vorrebbe fare l’attore e il modello, ma non disdegna di fare, a Milano o altrove, servizi fotografici, strip, animazione, spettacoli di danza. Solare, trasgressivo ed amante della socialità, Niko ci presenta alcune foto scattate dal suo bravo “talent scout” Giovanni Drago, collaudato reporter milanese che lo ha seguito nei primi essenziali fondamenti di posa fotografica e di portamento. Per contattare Niko, è possibile chiamarlo direttamente al 327 2848408.

ennaio si apre nel consueto appuntamento coi i ragazzi italiani emergenti nel campo della moda e dello spettacolo, con un boy che proviene da una terra straordinaria come la Sicilia. Patria di tiranni, di filosofi, di scienziati e di santi, di grandi vestigia di civiltà antiche, dagli Arabi ai Normanni ma prima ancora illuminata dalla brillante arte greca, la Trinacria è sorrettta, nella mitologia, dal gigante precipitato Tifeo (o Tifone: è presente anche nella carta dei Tarocchi, nella Ruota della Fortuna”) che tiene sulle leggendarie spalle l’isola dal fondo del mare. Niko, ventitre anni, che di cognome fa Gueli, ed il cui nome deriva da Nike, dea greca della Vittoria, proviene più precisamente dall’agrigentino, terra solare e caldissima, di templi e di riti antichissimi e di moderni personaggi letterari come quelli, celeberrimi, usciti dalla penna di Tomasi di Lampedusa. Il nostro ragazzo del mese vive però, da diversi anni, a Milano.

M.G.

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LIBRI

La dissoluzione della carne

Abbiamo incontrato Eduardo Savarese, magistrato napoletano nato nel 1979, e gli abbiamo fatto il nostro questionario, ecco le sue risposte:

Quale è il tratto principale del tuo carattere? La determinazione. La qualità che desideri in un uomo? La disponibilità del cuore. In una donna? L’eleganza. Cosa detesti di più nei tuoi amici? La pigrizia. La cosa che apprezzi di più nei tuoi nemici? Il sorriso. Qual è il tuo più grande difetto? La fretta. Il tuo passatempo preferito? A pensarci bene, non ne ho… Quale è per te la più grande ingiustizia? Che chi è capace di studiare, non lo faccia per mancanza di mezzi. Cosa o chi vorresti essere? Mi piacerebbe essere papa, ma per un paio di anni. In quale paese vorresti vivere? Un paese per giovani. Forse l’Olanda. Facebook o Twitter? Twitter. Il tuo autore/poeta preferito? Marcel Proust. In quale eroe/eroina della finzione ti identifichi? Anna Karenina. La canzone che canti sotto la doccia? ‘18 anni’ di Dalida. Quale musica o canzone vorresti al tuo funerale? La ‘Partita n. 2 per violino’ di Johann Sebastian Bach. Cosa vorresti fosse scritto sulla tua lapide? Ha consumato se stesso non per se stesso. Il tuo film preferito? Via col vento. Chi sono per te gli eroi/le eroine nella vita reale? Le persone che hanno il coraggio di deludere le aspettative del mondo. Chi o che cosa detesti di più nella vita? La vanagloria. Se fossi Primo Ministro (o Dio), qual è la prima cosa che faresti? Riconoscerei il diritto naturale al matrimonio tra ogni forma di creatura umana. Quale super potere vorresti avere? Rendermi invisibile. Qual è il tuo attuale stato d’animo? Gioia affaticata. Il tuo più grande rammarico? Non avere un figlio. Cosa è per te la letteratura gay? Una categorizzazione dal valore limitato. Qual è il tuo motto? Meglio un cane vivo che un leone morto.

C

i sono luoghi in cui non ci si aspetta di trovare l’amore. Ci sono luoghi in cui l’amore ti è strappato violentemente, senza una ragione precisa e apparente. Ci sono luoghi in cui non riesci a dare senso e corpo alle scelte della persona che più hai amato. E devi ricominciare a vivere. E devi ricominciare ad amare. Nonostante e attraverso il suo ricordo. In viaggio verso altri luoghi, più solari e ricchi di storie. Altre storie, passate ma non del tutto. Storie talvolta senza tempo, ancestrali, che stanno lì come un monito, come dannazione. Solo quando si accetta di passare per il sangue, ognuno a modo suo, ci si può finalmente liberare dei fantasmi del passato, delle proprie paure e debolezze. Romanzo d’esordio, “Non passare per il sangue” di Eduardo Savarese (Edizioni e/o 2012, pp. 192, € 16,00), racconta l’incontro tra Luca, un ufficiale dell’esercito italiano, e Agar un’anziana cretese da anni trapiantata in Italia per seguire l’uomo che aveva deciso di sposare. Ad unire i due protagonisti del libro è Marcello, compagno d’armi e di letto del primo, e nipote della seconda, e più precisamente la consegna della valigia che contiene gli effetti personale dell’ufficiale, morto in Afghanistan. Un percorso di conoscenza e riconoscimento reciproco sofferto e tortuoso, che passa proprio per il sangue, la naturalità dell’amore omosessuale e della sua presunta impossibilità di generare e proseguire la specie umana. Ma anche attraverso il riconoscimento della femminilità e dell’effeminatezza dei personaggi, che è un estremo antidoto alla deumanizzazione della guerra.

Gian Pietro Leonardi

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I LOVE SICILY

Errata corrige sul titolo del pezzo del mese di dicembre: La Sicilia e gli scrittori Volontà di potenza e l’impotenza del sesso nel “Bell’Antonio” di Brancati.

di Riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)

La Sicilia e gli scrittori Il cielo blu sopra Taormina

è

l’alba. Il cielo si tinge di rosa. Nell’ora in cui i pescatori verghiani tornavano dal mare, noi dandy usciamo dai locali della movida catanese. Ci abbandoniamo ai piaceri ipnotici del sonno, così soporiferi dopo quelli inebrianti del cibo e della carne. Come “i petali un poco sgualciti” del pascoliano “Gelsomino notturno”, chiudiamo gli occhi per qualche ora nella nostra alcova di velluto. Poi ci svegliamo, facciamo comunione con le nostre anime, tanto il corpo ha già avuto la sue gioie. E’ un nuovo giorno della nostra inquieta esistenza. Inquieta ma non solitaria, perché noi non amiamo la solitudine. La stazione è vicina, prendiamo un treno. Dove andiamo oggi? In una città della Magna Grecia, poco distante da Catania, ma diversa, così com’è nelle caratteristiche della Trinacria. Questa città ha un nome antico e insieme moderno. Taormina. Una delle città dove si recitava il teatro greco, prima forma di aggregazione della polis. Tra le rovine archeologiche del teatro di Taormina ci sembra di sentire il coro dionisiaco da cui è scaturito il teatro tragico. Ma Taormina è anche un mito dell’immaginario collettivo moderno e del turismo d’élite, tra Settecento e Ottocento. Qui vennero a cercare una dimensione pagana dell’essere i dandy. Artisti eccentrici e trasgressivi che la morale dell’epoca considerava “porconi” e i libri scolastici che circolano ancora oggi, purtroppo, nell’arretrata e spocchiosa scuola italiana, definiscono pervertiti e malati. Noi che siamo i loro eredi e ce ne freghiamo se i colleghi ci considerano tali, sappiamo che i dandy sono i soli che hanno una percezione della vita priva dell’orrendo senso del peccato. Ecco perché rivediamo sempre volentieri Taormina. Perché Taormina è eternamente bella, consapevole del proprio fascino fatto di una straordinaria mescolanza di culture. Prima i Greci, poi i Romani, gli Arabi e i Normanni l’hanno costruita a strati e l’hanno abbellita di quella sontuosa, aristocratica bellezza che poche città al mondo possono vantare. Si diceva nel moralistico Ottocento che chi arrivava a Taormina, infelice per amore, trovava nuovi amori e ritornava a casa pieno di vita, di eros, di sensualità. A differenza di altre città siciliane,

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I LOVE SICILY

Taormina è dissociata dall’immagine maledetta della mafia. E’ amata dai turisti perché qui, fino a vent’anni fa, il turismo era veramente d’èlite. Artisti che potevano vivere felici in città spregiudicate come Parigi o Monaco di Baviera, sceglievano Taormina, proprio per isolarsi dalla incipiente massificazione delle capitali europee del Nord. Scrive Vittorio Sgarbi che, quando non si trova davanti Alessandra Mussolini, riesce a mantenere un atteggiamento pacato ed elegante, “uomini come il barone von Gloeden e lo scrittore Roger de Peyrefitte erano liberi come pagani, in un luogo e in un tempo mitici. In un certo senso, il primo ad avvertire la natura divina di Taormina fu von Gloeden che, senza volerlo, ne definì le caratteristiche turistiche. Non il folklore, ma la natura abitata da ragazzi fuori del tempo, gli stessi che vediamo nei dipinti di Caravaggio, sottospecie di Bacchi o di santi Giovannini. Antichi e nuovi dei, comunque senza tempo, in un mondo senza pregiudizi, dove la felicità è seguire il proprio istinto”. A Taormina il più grande filosofo moderno Nietzsche cominciò a scrivere “Così parlò Zarathustra”, il suo libro più enigmatico, vero e proprio vangelo anticristiano. Vennero in Sicilia Lawrence e Wilde il quale disse di Taormina “Non vi è altra medicina per l’anima e per i sensi”. Non poteva non affascinare cineasti e divi questa città che per tutto il Novecento è stata il fulcro della vita mondana, a Sud della capitale del cinema. Qui vennero la divina Greta Garbo e la sensuale Rita Hayworth le quali evitarono di incontrarsi, perché la loro immagine era unica. Su queste leggende del mondo della celluloide abbiamo già scritto sul numero di “LUI” luglio - agosto 2009. Taormina con il cinema ha sempre avuto un amore speciale, tanto che in questa città è stato consacrato il prestigioso premio David di Donatello. Purtroppo il cinema italiano si è declassato e gli attori di oggi, che ancora ricevono questo premio, sono la caricatura delle star più volte premiate a Taormina come Elizabeth Taylor e Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Claudia Cardinale. Oggi Taormina, pur mantenendo il suo prestigio, si è omologata secondo i canoni del turismo di massa, ed è più facile incontrare comuni borghesi in vacanza che non divinità dello schermo. Ma il suo cielo rimane sempre uno dei più luminosi del Mediterraneo. Quasi sempre blu, sopra lo scenario del teatro greco, lo sfondo dell’Etna e la Calabria in lontananza che scivola nello Ionio.

Foto di Fabrizio Cavallaro da un’idea di Riccardo Di Salvo - Art director Riccardo Di Salvo - Modello Giulio Manoli

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NeWS & aPPUNtaMeNti

CityLife

Gli appuntamenti in città GaraGe ClUB

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NEWS & APPUNTAMENTI

Escape Club

PRAGA. il migliore Gay club d’Europa situato nel cuore di Praga, rappresenta la risposta ideale per tutte le persone in cerca di bellissimi ragazzi in un ambiente unico e raffinato! Totalmente rinnovato nel mese di novembre 2012, Escape Club possiede attualmente un’atmosfera di livello eccelso: interni di altissimo design, luci e musiche soffuse, angolo bar e palcoscenico per performance live di grande effetto! I quindici anni di intensa attività, hanno portato Escape Club a divenire un punto d’incontro storico del panorama gay, la location perfetta per sorseggiare un drink in compagnia di bellezza maschile da copertina! Escape Club è aperto tutti i giorni dalle 21 alle 5 del mattino con svariati show: oil show, striptease, live-show, drinking-games e molto altro... Gli Escape-Boys, venti ragazzi dall’impatto “mozzafiato” tra i 18 e i 25 anni, sapranno regalare momenti indimenticabili a tutti i clienti del club, garantendo sempre serietà e grande discrezione! Lo staff è composto da persone amichevoli e professionali che vi aiuteranno nella scelta ottimale del drink personalizzandolo a seconda delle vostre esigenze! Il personale è in grado di comunicare in lingua italiana (in aggiunta inglese, ceco, francese, tedesco, russo). Escape Club offre la possibilità di organizzare eventi personalizzati come compleanni, feste private, serate aziendali a tema, garantendo un’attenzione al dettaglio degna di nota. Per informazioni e prenotazioni: info@escapeclub.xxx Escape Club - V jámě 1371/8 Praha 1 - Czech Republic www.escapeclub.xxx Facebook.com/escapegayprague Twitter.com/escape__prague

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